Il Nuovo Club 139

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Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club bimestrale - editrice il campo bologna copia omaggio

ISSN 1120-4931

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25Ëš anno

139 maggio giugno 2014

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Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club bimestrale - editrice il campo bologna copia omaggio

In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

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In copertina: una delle sale isotoniche del club finlandese Hukka

la rivista esce a metà del secondo mese indicato

editoriale

normative

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realtà attuali e prospettive future Status quo e possibili futuri sviluppi normativi del nostro settore di Guido Martinelli

Il successo del club finlandese Hukka passa attraverso l’ampia offerta di attività di gruppo e l’attenzione riservata ai soci (a pag. 20)

gestione

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hukka, quarant’anni di energia e passione di Davide Venturi

web

case history

scenari

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più contatti e più business con google+ Che cos’è Goggle+ e come funziona? Due esperti in materia spiegano come utilizzare con profitto questo potente strumento di comunicazione di Michela Verardo e Fabio Grossi

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pay per use, una risposta al mondo che cambia Il titolare del club NewEra illustra come ha aggiornato il listino per soddisfare i nuovi stili di consumo di Andrea Pugno

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storie di ordinaria solidarietà a cura della redazione

Riportiamo alcune delle tante iniziative benefiche attuate dai club che hanno aderito alla piattaforma Gymtopia (a pag. 34)



sommario

mercato

tendenze

benchmarking

spazio piscina

gestione

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europa del fitness: un mercato vivo Una sintesi dello studio condotto da EuropeActive (EHFA) in collaborazione con Deloitte a cura di Davide Venturi

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il settore sotto la lente a cura di Davide Venturi

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Un’approfondita sintesi dell’annuale rapporto dell’IHRSA sullo stato di salute del settore negli Stati Uniti, ricco di dati e indicatori sicuramente utili anche per gli operatori italiani (a pag. 44)

il fitness, ieri, oggi e domani Un’ analisi delle tendenze in atto in un settore in costante evoluzione a cura della redazione

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econochic, qualità e risparmio di Chiara La Piana

rubriche

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alla guida di una piscina in italia a cura di Chiara La Piana

novità e tecnologie

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fiere e convegni

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le notizie

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i corsi

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L’intervista al responsabile operativo Italia della catena francese di alberghi low cost B&B Hotels fornisce alcuni spunti di riflessione per il nostro settore (a pag. 60)

Resoconto del travagliato iter burocratico della delibera sulle linee guida regionali per la gestione della piscina (a pag. 64)




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Buon inizio estate a tutti!

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realtà attuali e prospettive future Quali novità normative il futuro potrebbe riservare a fitness club e centri sportivi? Quali sono le certezze attuali? In queste pagine una sintesi dello status quo e dei suoi possibili sviluppi per farsi un’idea di che cosa potrebbe offrire il domani al nostro settore

di Guido Martinelli

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ome consuetudine, diamo un rapido sguardo alle novità e alle indicazioni per il futuro, comparse in questo ultimo periodo, rivolte al mondo dei gestori dei centri sportivi e dei fitness club. Vediamo che cosa ci può offrire il domani. Sotto questo profilo ci sono due segnali che dobbiamo evidenziare. Il Governo ha reso pubblico un documento, recante “linee guida per una riforma del terzo settore” e ha invitato a trasmettere, dal 13 maggio al 13 giugno, alla Presidenza del consiglio dei Ministri, all’indirizzo email a tal fine de-

le prospettive future

dicato (terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it) le osservazioni dei “cittadini” con l’obiettivo di raccogliere suggerimenti per la predisposizione di un disegno di legge delega che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri il prossimo 27 giugno. Non vi è dubbio che il documento “dante causa” costituisca, come lo ha definito un quotidiano specializzato, un ottimo piano industriale per il non profit. Sotto questo profilo, il contenuto del documento e le finalità non possono che essere salutate con assoluto favore. La circostanza (che si evince dal punto 22) che si è disponibili a mettere in discussione l’abbinamento ente non profit = ente non commerciale, contemplando la possibilità che, mantenendo una fiscalità di vantaggio per tali enti si possa fare anche attività di impresa, ci riempie di soddisfazione perché è concetto per noi vitale per lo sviluppo ulteriore del settore in generale e di quello sportivo in particolare. La contestuale previsione dell’ampliamento delle materie di particolare rilievo sociale che definiscono l’attività d’impresa sociale prevista al punto 10 va, appunto, nella medesima direzione (non si può fare a meno di rilevare come, all’art. 2 del d. lgs. 155 del 2006, norma che disciplina tale materia sotto l’aspetto civilistico, manchino, ad esempio, i servizi sportivi). Analogamente deve essere vista con favore la semplificazione delle procedure per il riconoscimento della personalità giuridica. Sapere che si possono costituire società a responsabilità limitata semplificata con capitale sociale irrisorio e seguire l’iter che gli enti locali richiedono per il riconoscimento della personalità giuridica di una


L’Agenzia delle entrate ha recentemente fornito chiarimenti sul trattamento tributario delle indennità chilometriche

associazione sportiva è chiara dimostrazione della necessità di una rivisitazione di questa disciplina. Ciò premesso, qualche riserva sul metodo appare evidente. Il primo punto prevede la riforma del primo libro del codice civile. Corre l’obbligo ricordare che già il 31 marzo 2011, su proposta del Ministro della giustizia, Alfano, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Sacconi, fu approvato dal Consiglio dei Ministri un disegno di legge che delegava il Governo a riformare il Titolo II del Libro I del Codice Civile in materia di disciplina delle fondazioni, delle associazioni e dei comitati, in attuazione del principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118, comma quarto, della Costituzione. Disegno di legge che non venne mai approvato dal Parlamento. Esattamente quanto si ripropone tre anni dopo. Avremo miglior fortuna? Cosa potrà portare di nuovo, che non sia ammantato di populismo, la consultazione per la redazione di un testo per il quale, in passato, fu formata addirittura una commissione di giuristi presieduta dal Prof. Rescigno? Probabilmente partire da quel testo per apportare eventuali modifiche o integrazioni avrebbe “semplificato” il percorso legislativo del nuovo provvedimento. Il punto 5 prevede la redazione di un testo unico del terzo settore al fine di coordinare la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina fiscale. Si ricorda che attualmente abbiamo 8 discipline di settore: volontariato, promozione sociale, cooperazione sociale, impresa sociale, associazione e società sportive dilettantistiche, Onlus, organizzazioni non governative per gli aiuti ai paesi in via di sviluppo, grandi enti lirici. Riusciremo a coordinare il tutto in due mesi? Non credo, invece, che si possano nutrire grandi aspettative da un altro provvedimento, la legge 11 marzo 2014 n. 23, recante

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Analizzate quelle che potranno essere le prospettive future,

concentriamoci ora sulle realtà attuali. Partiamo con una importante conferma.

La prassi amministrativa L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione 38/2014, fornisce alcuni importanti chiarimenti in merito al trattamento tributario da riservare alle c.d. indennità chilometriche corrisposte, ai sensi di quanto previsto dall’art. 69, secondo comma del Tuir, ai soggetti che svolgono “esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica” (pur avendo usato tale terminologia, il riferimento legislativo ci consente di affermare che le considerazioni svolte siano applicabili anche ai collaboratori coordinati e continuativi c.d. “amministrativo-gestionali” nei confronti dei quali trova applicazione la medesima disciplina in esame). Ciò ci consente di avere “ratifica” ufficiale a comportamenti che, comunque, fino ad oggi venivano pacificamen-

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Tali indicazioni non hanno trovato, però, completa disciplina in quanto nel decreto legislativo 12.12.2003 n. 344 in vigore dal primo gennaio 2004 gli enti non commerciali sono rimasti soggetti all’imposta sul reddito delle società (Ires) al pari delle società di capitali. Vi è stata, quindi, una sospensione di delega che ha rinviato la riforma degli enti non commerciali con alcune eccezioni, non proprio lodevoli, legate alle novità introdotte per il mondo dei sodalizi sportivi dall’art. 90 della legge 289/02 (finanziaria 2003). La vigente legge delega non affronta in alcun modo il settore. L’unico accenno specifico appare essere quello contenuto nella seconda parte del secondo comma dell’art. 4 teso alla stabilizzazione dell’istituto della destinazione del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in base alle scelte espresse dai contribuenti. Importante occasione mancata? Forse sì. È chiaro che il combinato disposto di questi due provvedimenti, di carattere generale, l’uno già in Gazzetta Ufficiale e l’altro in divenire, rende meno probabili interventi isolati del legislatore su particolari aspetti delle attività sportive.

le realtà attuali

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la delega al Governo di emanare disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. Non vi è dubbio che compito ingrato del legislatore tributario appare ora quello di dare compiuta disciplina a un settore che sotto il profilo civilistico offre – e mi sto rivolgendo al mondo più numeroso, quello delle associazioni non riconosciute – all’interprete appena tre articoli di riferimento (artt. 36 - 38 cod. civ.) Sotto questo profilo sembrava avesse osato di più la Legge 7.04.2003 n. 80, che conteneva la delega della c.d. riforma Tremonti. Veniva infatti previsto: a) l’inclusione degli enti non commerciali tra i soggetti passivi dell’IRE; b) la progressiva sostituzione delle detrazioni e articolazione delle deduzioni sulla base di una serie di criteri valoriali espressamente indicati; c) la previsione di norme che consentissero, nel rispetto dei principi di semplicità, trasparenza ed efficienza di escludere dalla base imponibile dell’Iva la quota del corrispettivo destinato dal consumatore finale a finalità etiche; d) il mantenimento di un regime fiscale semplificato per le società sportive dilettantistiche.

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te utilizzati dal mondo delle società e associazioni sportive dilettantistiche. Intanto la definizione: i rimborsi spese viaggio sostenute dal soggetto interessato per raggiungere il luogo di esercizio dell’attività mediante un mezzo di trasporto. L’importante conseguenza, sotto il profilo applicativo che ne deriva, è che il luogo di partenza non deve considerarsi il luogo dove viene svolta l’attività (come accade, ad esempio, per i titolari dei contratti a progetto), ma il Comune di residenza o di dimora. Ne consegue che, conformemente comunque al pur chiaro dettato della legge, se il viaggio prevede lo spostamento in altro Comune diverso, il rimborso di dette spese non concorre mai alla formazione del reddito del percipiente. Se e ove, invece, trattasi di spostamenti che avvengono all’interno del territorio comunale di residenza o di dimora, e, comunque, in caso di mancata documentazione di dette spese, le indennità corrisposte non concorreranno alla formazione del reddito fino alla franchigia dei settemilacinquecento euro, ivi comprendendoci anche le indennità, i rimborsi forfettari, i premi e i compensi percepiti. Per potersi considerare documentate, le indennità chilometriche non potranno mai essere forfettarie, bensì legate al tipo di veicolo utilizzato e alla distanza percorsa, sulla base di quanto contenute nelle c.d. tabelle ACI. Appare comunque opportuno che venga adottata una delibera, da parte del sodalizio sportivo erogatore di tali rimborsi, che identifichi i soggetti che li potranno richiedere e confermi l’ammontare nel riferimento alle c.d. tabelle periodicamente aggiornate dall’Automobil Club d’Italia. L’Agenzia non fornisce, però, un importante chiarimento, ossia se possa trovare applicazione, in questo caso, la previsione di cui al terzo comma dell’art. 95 del Tuir che limita la previsione

della deducibilità fiscale dei rimborsi chilometrici corrisposti ai lavoratori dipendenti al costo di percorrenza previsto per autoveicoli di potenza non superiore a 17 cavalli fiscali, ovvero 20 se con motore diesel. Altro aspetto importante trascurato dall’Agenzia è sulla possibilità, riconosciuta ai lavoratori dipendenti dall’art. 51 comma quinto del Tuir, laddove prevede che le somme erogate ai lavoratori, a fronte di una trasferta fuori dal comune di lavoro, siano esenti fino alla soglia giornaliera di 46,48 euro in Italia e di 77,47 euro all’estero. Tali esenzioni sono ridotte di un terzo nel caso in cui al lavoratore venga riconosciuto un rimborso a piè di lista delle spese di vitto o di alloggio e di due terzi nel caso in cui l’azienda rimborsi a piè di lista le spese sia per il vitto sia per l’alloggio. Si ritiene che tale limite non possa essere applicato anche agli sportivi dilettanti e, pertanto, qualsiasi emolumento non legato a costi effettivamente sostenuti rientri, a pieno titolo, nella fascia dei settemilacinquecento euro. La parte conclusiva della risoluzione presenta alcuni aspetti che, in sede di commento, debbono essere adeguatamente posti in evidenza. Da evidenziare positivamente appare il riconoscimento, da parte della Amministrazione Finanziaria, che non esista “una compiuta disciplina civilistica relativa agli sportivi dilettanti”. Ma, afferma l’Agenzia, “si ritiene che l’attuale formulazione dell’art. 69 comma 2 del Tuir, in considerazione della non configurabilità di un rapporto di lavoro nell’attività sportiva dilettantistica...”. Conferma, quanto del resto chi scrive ha sempre affermato, che la categoria degli sportivi dilettanti non definisce una nuova categoria di “lavoratori” diversi dagli autonomi o subordinati, ma disciplina una attività fatta per diletto, con finalità associative, per motivazioni comunque che non prevedano un rapporto sinallagmatico con il soggetto erogatore delle somme. Prosegue, poi, chiarendo che il contenuto della risoluzione vale solo sul presupposto che: “l’attività svolta sia effettivamente riconducibile all’art. 67 comma 1 lett. m) e non sia riscontrabile l’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente o autonomo, nel quale ultimo caso si applicherebbero le diverse regole previste per le rispettive categorie reddituali”. Pertanto, oltre a confermare l’assunto che le prestazione sportive non possono riferirsi ad attività lavorative e che queste ultime ben possono essere svolte nell’ambito di una attività sportiva dilettantistica, l’Agenzia precisa che un inquadramento non corretto dei compensi degli sportivi produce non solo conseguenze sotto il profilo previdenziale ma anche fiscale con il recupero a tassazione anche degli eventuali rimborsi spese riconosciuti.

La Giurisprudenza Constatiamo con un certo rammarico che, con il passare del tempo, le sentenze che riguardano questioni di carattere tributario in cui sono protagonisti soggetti sportivi dilettantistici invece di migliorare sotto il profilo della chiarezza e dell’approfondimento troppo spesso risultano sbrigative e superficiali e sembrano scritte solo per compiacere una certa corrente di pensiero che vede nei sodalizi sportivi i nemici della legalità tout court (a prescindere, quindi, da un’approfondita e dettagliata analisi delle circostanze specifiche). È, ad esempio, il caso analizzato dalla sezione tributaria della Corte di Cassazione nella sentenza n. 6370 del 19 marzo 2014 con il quale è stato rigettato il ricorso di una palestra costituita come associazione sportiva dilettantistica cui è stata contestata l’omessa effettuazione delle ritenute sulle somme corrisposte ai propri “collaboratori”. In realtà il sodalizio, affiliato a un


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Per gli spostamenti all’interno del territorio comunale di residenza o dimora, le indennità chilometriche corrisposte ai soggetti che svolgono “esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica” non concorrono alla formazione del reddito fino alla franchigia dei settemilacinquecento euro

ente di promozione sportiva, aveva corrisposto compensi per prestazioni sportive dilettantistiche di cui all’art. 67, comma 1, lett. m) del TUIR, non soggetti a ritenute fiscali se di importo inferiore a 7.500,00 euro all’anno per percipiente (all’epoca dei fatti in contestazione il limite di “franchigia” fiscale era di 10 milioni di lire). Sull’argomento la Cassazione è sbrigativa nell’affermare che la palestra svolge attività commerciale e che quindi ad essa non può essere applicata alcuna delle agevolazioni previste per le associazioni sportive dilettantistiche. Dal testo della sentenza non emergono con chiarezza gli elementi portati dall’associazione a difesa della propria posizione e non avendo cognizione esatta delle circostanze specifiche relative al caso in questione non possiamo esprimere alcun giudizio in proposito. Ci limitiamo però a osservare che la Suprema Corte sembra avere trascurato in maniera eclatante due disposizioni che stanno alla base della disciplina relativa alle associazioni sportive dilettantistiche. Ci riferiamo, in primo luogo, al disposto dell’ultimo comma dell’art. 149 del TUIR secondo il quale alle associazioni sportive dilettantistiche non si applicano le disposizioni relative alla perdita di qualifica di ente non commerciale. Grazie a questa disposizione, quindi, i sodalizi sportivi dilettantistici mantengono in ogni caso la propria natura di ente non commerciale anche qualora dovessero svolgere attività commerciale in via prevalente. E ciò vale, a maggior ragione, anche in sede di verifica fiscale, qualora beninteso l’ente si configuri correttamente come “sportivo dilettantistico” (e, cioè, abbia lo statuto conforme a quanto previsto dall’art. 90 della L. n. 289/2002, risulti affiliato al Coni, anche per il tramite di Federazioni o Discipline Associate ed Enti di promozione sportiva e sia iscritto nell’apposito registro tenuto dal Coni). La verifica di questi presupposti è l’unica che deve essere effettuata per valutare se l’ente possa a buon diritto definirsi “sportivo dilettantistico” e applicare conseguentemente le agevolazioni fiscali previste per questi soggetti. Di questa verifica, però, non c’è traccia nella sentenza in commento che,

per questo motivo, non appare condivisibile. Analogamente è necessario ricordare che la possibilità di riconoscere compensi per attività sportive dilettantistiche è consentita dalla lettera m) del comma 1 dell’art. 67 del TUIR esclusivamente al Coni, alle Federazioni sportive nazionali, all’UNIRE, agli enti di promozione sportiva e, soprattutto, a “qualunque organismo, comunque denominato, che persegue finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto”. Come si può ben vedere, la disposizione non prevede alcuna valutazione preventiva circa la natura commerciale o meno del soggetto titolato a erogare i citati emolumenti, essendo sufficiente solo la qualifica di ente sportivo dilettantistico (del resto anche le società di capitali e le cooperative sportive dilettantistiche possono corrispondere questo tipo di somme). Anche in questo caso, invece, la sentenza non approfondisce la qualifica del soggetto limitandosi a un giudizio tranchant basato, a tutta evidenza, più su un preconcetto che su di un’analisi effettiva e puntuale delle norme. La Commissione Tributaria Regionale di Bologna, con la sentenza n. 83 del 17 dicembre 2013, è ritornata sul problema della perdita della qualifica di ente non commerciale da parte delle sportive. L’Agenzia delle Entrate aveva, infatti, riscontrato in sede di ispezione tutta una serie di elementi di fatto che avevano portato alla riqualificazione come commerciali di tutti i proventi incassati dalla verificata: l’assenza della denominazione “sportiva dilettantistica” nel sito internet gestito dall’associazione e nelle pubblicità e cartellonistica; la previsione della possibilità di partecipare ad attività di palestra anche per singole sedute che mal si conciliavano con la qualifica di soci assunta anche dai fruitori occasionali; l’esposizione nei locali di un listino prezzi; la previsione di scontistica, promozioni e convenzioni; la vendita di bevande. Secondo l’amministrazione e la Commissione Tributaria Provinciale che aveva dato ragione all’Agenzia, quelle sopra elencate apparivano circostanze univoche concordanti e precise

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Le sentenze riguardanti questioni tributarie che hanno come protagonisti soggetti sportivi dilettantistici spesso risultano sbrigative e superficiali

che portavano a escludere la natura non profit dell’associazione e, di conseguenza a concludere per la natura commerciale della stessa in applicazione del disposto di cui all’art. 149 TUIR secondo cui: “Indipendentemente dalle previsioni statutarie, l’ente perde la qualifica di ente non commerciale qualora eserciti prevalentemente attività commerciale per un intero periodo d’imposta”. Impugnava la sentenza di primo grado l’associazione sportiva dilettantistica, contestando la mancata valutazione da parte della Commissione di prime cure di tutte le motivazioni poste a fondamento del ricorso nel quale, a dire dell’appellante, erano stati sconfessati tutti i rilievi di fatto sollevati dall’Ufficio che dell’accertamento non aveva comunque mai messo in discussione la natura sportiva dilettantistica dell’associazione che era regolarmente affiliata a un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI oltre che iscritta nel registro nazionale delle associazioni e società sportive dilettantistiche. In ragione di ciò, l’associazione faceva presente come al comma 4, dell’art. 149 TUIR, il legislatore avesse previsto una espressa esclusione dell’operatività della presunzione di commercialità contenuta nella prima parte della medesima norma nei confronti delle associazioni sportive dilettantistiche e, pertanto, se anche fosse stata legittima la riqualificazione come commerciali di tutti i proventi incassati dall’appellante, questa non avrebbe comunque perso la natura di ente non commerciale con conseguente diritto all’utilizzo delle disposizioni di favore previste dal legislatore per questa categoria di enti. In relazione a ciò, però, la Commissione Tributaria Regionale risponde che: “l’affiliazione a Federazione sportiva riconosciuta dal Coni e l’iscrizione nel registro delle ASD, come pure la finalità statutaria, sono elementi formali insuffi-

cienti a fronte del principio di effettività che governa invece l’ammissione, o meno, al regime fiscale agevolativo secondo giurisprudenza pacifica […]. In consonanza con la giurisprudenza pacifica, che àncora il regime fiscale agevolativo alla effettiva prevalenza dell’attività non commerciale, ed anche con la evidente “ratio” della agevolazione (di cui all’art. 149, 4 comma del TUIR), che consiste nel “favor” per gli scopi di utilità sociale riconosciuti dall’ordinamento meritevoli di particolare tutela – escluse quindi le attività a finalità lucrativa prevalente – in quarto comma deve essere interpretato nell’unico modo compatibile con tale “ratio legis”: la norma cioè non deroga il criterio generale di effettività di cui al primo comma, ma svincola l’indagine dai parametri di cui al secondo comma (prevalenza di immobilizzazioni, ricavi, redditi o componenti negativi da attività commerciale), i quali, per le associazioni sportive dilettantistiche a differenza che per gli altri enti non commerciali, non comportano “ex se” una presunzione di commercialità”. La Commissione, in ragione di ciò, ritiene che le modalità con cui l’associazione svolgeva la sua attività siano estranee allo spirito solidale e alla finalità non profit di promozione sportiva dichiarata dall’ente che deve pertanto essere considerato un’impresa commerciale a tutti gli effetti. La completa lettura della pronuncia però, seppur condivisibile in gran parte, lascia comunque il sentore che, ancora una volta, l’Agenzia delle Entrate prima e gli organi giudicanti poi, abbiano fondato le loro valutazioni su un equivoco di fondo che continua purtroppo a permeare molti giudizi che coinvolgono enti non commerciali in generale e le sportive in particolare, ossia che svolgere attività a carattere commerciale significa avere finalità “profit”. Equazione, questa, giuridicamente assolutamente errata.




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Il club è stato fondato da mio padre, Seppo Rounaja, e da suo fratello Jouko nel 1976, con l’idea di introdurre lo squash a Oulu, ma con il passare del tempo siamo cresciuti e ci siamo evoluti. Negli anni Ottanta abbiamo costruito i campi da tennis, il decennio successivo quelli da badminton e alcune sale destinate al ballo, infine, nel 2004, abbiamo incominciato a sviluppare l’area fitness realizzando la prima palestra.

In quasi quarant’anni di attività ci siamo trasformati da piccolo centro squash con appena quattro campi in una struttura polifunzionale sviluppata su 14.000 metri quadrati che offre 30 discipline diverse e qualcosa come 400.000 sessioni d’allenamento all’anno. Io appartengo alla seconda generazione che gestisce il club, ma la storia imprenditoriale della nostra famiglia incomincia più di 250 anni fa, per l’esattezza nel 1760. Per 225 anni ci siamo tramandati, di generazione in generazione, una

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Com’è nato il club Hukka e come si è evoluto nel tempo?

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dedicato allo sport, appena fuori dal centro di Oulu, città della Finlandia settentrionale che conta circa 150.0000 abitanti – mette inoltre a disposizione della clientela una sala riservata al relax e allo stretching, dotata di tatami riscaldati – una struttura low cost, ma molto apprezzata – così come il servizio di personal training, sei spogliatoi per le donne, due per gli uomini e addirittura uno spogliatoio aggiuntivo privo di profumi riservato a coloro che soffrono di allergie. Per compre più a fondo una realtà fuori dal comune, capace di coniugare la quantità alla qualità, abbiamo incontrato Anna Rounaja, responsabile dello sviluppo, oggi in prima linea nella gestione di un’attività da sempre controllata dalla sua famiglia. Rispondendo alle nostre domande svela la ricetta, tanto semplice quanto vincente, di un club capace di rinnovarsi continuamente e sorprendere i propri soci.

Il grande club finlandese offre numerose aree destinate all’allenamento, soddisfacendo un’ampia gamma di esigenze

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libreria, attività affiancata, in epoche diverse, da una stamperia, un servizio taxi con cavalli, un’azienda specializzata nell’affumicatura di salmoni e un’agenzia immobiliare. Quali sono i fattori chiave del vostro successo? Il nostro abbonamento comprende un’ampia gamma di servizi e attività, risultando estremamente conveniente. Ma ritengo che il principale fattore critico del nostro successo sia il nostro staff. Lavoriamo con professionalità e passione per fornire ai nostri soci un’esperienza memorabile ogni volta che frequentano il club. Investiamo costantemente sul nostro brand, sulla struttura e sui servizi, prestando grande attenzione, anche e soprattutto dal punto di vista umano, a ogni socio. E ancor più importante, tutti i membri del nostro staff sono sinceramente motivati a raggiungere un obiettivo condiviso: migliorare, con i nostri servizi, la qualità della vita degli abitanti di Oulu. Che cosa apprezza in particolar modo la vostra clientela? C’è qualcosa che fa davvero la differenza?

Il Club di Oulu, città situata nel nord della Finlandia, si sviluppa su una superficie coperta di 14.000 metri quadrati

Non ci sono dubbi al riguardo: il nostro miglior prodotto è costituito dalle attività di gruppo e la ri-

sposta dei nostri soci in termini di partecipazione lo conferma in modo inequivocabile. Ogni settimana proponiamo più di 120 lezioni con istruttori in carne e ossa alle quali si aggiungono 40 sessioni virtuali. Abbiamo cinque sale dedicate al group fitness e una alle attività di gruppo virtuali. Lo scorso anno abbiamo registrato un incremento del 30% del tasso di frequenza dei soci dopo aver intensificato gli investimenti sulle tre nostre aree fitness e sui campi da tennis, da squash e da bedminton, discipline praticate da molti dei nostri clienti. Hukka propone anche attività outdoor e “out of the box”? Portiamo i nostri soci fuori dal club, specialmente d’estate, anche se le condizioni climatiche della Finlandia rendono le attività indo-

or l’opzione migliore per gran parte dell’anno. Le iniziative incentrate sulla componente sociale giocano un ruolo molto importante in quanto favoriscono l’integrazione tra soci e il loro senso di appartenenza al club. Alle nostre feste mediamente partecipa un migliaio di persone. Quali strumenti e strategie utilizzate per conquistare nuovi iscritti? Applichiamo alla vendita la stessa strategia che permea la gestione del nostro business in ogni suo aspetto: nel momento in cui i nostri soci raggiungono i loro obiettivi, noi, come azienda, abbiamo successo. A quanto pare, questo approccio funziona bene poiché quasi l’80% dei nostri nuovi iscritti è generato dai nostri soci tramite il passaparola. E di conseguenza


A proposito di fidelizazzione, come la promuovete? Fidelizziamo i nostri client innanzitutto assistendoli affinché raggiungano i loro obiettivi. E uno dei modi migliori per farlo è offrire loro più di 120 ore alla settimana di esercizio guidato. Nonostante registriamo un tasso di fidelizzazione davvero eccellente, ci preoccupiamo per ogni socio che, per una qualsiasi ragione, non rinnova il suo abbonamento. E se non riusciamo a riconquistarlo ci consoliamo con il fatto che anche noi gli manchiamo molto! Aspirate ad avere 5.000 iscritti in cinque anni. Come persegui-

Per concludere, potresti dirci in estrema sintesi chi sono i vostri soci? Il 65% dei nostri iscritti sono donne e la fascia d’età numericamente più consistente è quella compresa tra i 24 e i 35 anni. L’hukkano medio, per usare un termine scherzoso che ci piace, è una persona molto attiva, alla mano e perdutamente innamorata dell’esercizio fisico svolto con altre persone. E siamo esattamente così anche noi dello staff.

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Posso dire, con grande soddisfazione, che vedo questo traguardo sempre più vicino. Sostenendo un grande investimento, abbiamo assunto un consulente alla vendita che ci ha aiutato ad allineare tutti i nostri servizi con le nostre azioni in modo che le vendite siano sostenute in modo naturale. Inoltre, ogni anno investiamo sul miglioramento dei nostri servizi e della struttura, analizzando con attenzione le esigenze e i desideri dell’utenza per capire su quali aspetti concentrare le nostre energie e risorse, per avvicinare il più possibile la nostra offerta alle aspettative della domanda. Può ad esempio trattarsi di introdurre nuove discipline sportive, migliorare le sale destinate alle attività di gruppo, affinare l’erogazione del servizio o addirittura assumere

nuovi istruttori per aiutare ulteriormente i nostri soci a raggiungere i loro obiettivi. Confesso che realizzare una piscina è una delle nostre aspirazioni future, ma siamo ancora alla ricerca dello spazio giusto per una struttura del genere.

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te un obiettivo così ambizioso?

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utilizziamo il club come principale mezzo di comunicazione anziché comprare visibilità altrove. Anche i social media danno risultati straordinari dal punto di vista promozionale e della fidelizzazione in quanto i nostri iscritti interagiscono molto tra di loro, tenendo viva una conversazione che giova a tutti. La nostra pagina Facebook è molto attiva, costituisce un potente mezzo di comunicazione tramite il quale sondiamo anche l’opinione dei soci, incoraggiandoli a fornire suggerimenti e nuove idee. È un modo efficace per risultare user friendly e abbinare il nostro brand a contenuti di qualità.

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www.hukka.net

Ogni settimana il Club Hukka propone più di 120 lezioni tenute da istruttori in carne e ossa e 40 sessioni virtuali


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più contatti e più business

con google+

Google+ è un social network dalle grandi potenzialità, anche in chiave business come efficace strumento per diffondere contenuti e conoscenza. Ma la regola da seguire per ottenere i migliori risultati è sempre la stessa: utilizzare questo potente strumento di comunicazione con attenzione e costanza

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anciato sotto forma di test alla fine di giugno 2011, Google+ presenta varianti e funzionalità che lo contraddistinguono dagli altri social network. Innanzitutto i contatti sono organizzati e suddivisi in cerchie, liberamente creabili e modificabili dall’utente. In modo predefinito, nell’account personale sono presenti cerchie denominate amici, conoscenti, lavoro, famiglia, persone che seguo. È un sistema che mira a garantire un buon livello di privacy: agendo sulle impostazioni è possibile limitare la diffusione dei dati personali, e di qualsiasi notizia o pubblicazione, alle varie cerchie. A differenza di Facebook, in cui non esistono garanzie sul fatto che il profilo di una persona famosa corrisponda alla sua identità reale, Google+ dispone, come Twitter, di un sistema di verifica identificabile

di Fabio Grossi e Michela Verardo

attraverso un’icona riportante un “visto” accanto al nome del profilo. Inoltre, l’interfaccia di Google+ è di semplice utilizzo e permette anche ai meno esperti di mantenere un controllo totale del proprio profilo e quindi anche delle persone che possono visualizzarlo e/o mettersi in contatto con l’utente.

google plus: tra pagine brand e community Una delle caratteristiche più promettenti di Google Plus sono le community, che sono l’equivalente dei gruppi di Facebook. Di fatto Linkedin e lo stesso Facebook hanno già percorso questa strada, ma Google+ riesce a creare opportunità e valore, almeno dal nostro punto di vista e per l’esperienza che stiamo vivendo sui social. È possibile condividere la community sul proprio profilo Google Plus e invitare i contatti. Le Google+ Community sono un ottimo strumento per diffondere contenuti e conoscenza, ma devono essere usate con attenzione e costanza. Possono essere pubbliche o private e crearle è davvero semplice. Elemento interessante per chi lavora su Internet – e soprattutto per chi gestisce la pagina Google+ di un brand – è che le community possono essere associate alle pagine brand. Questo significa che qualsiasi pagina di una marca può avere una propria community, partecipare e interagire in altre community.


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La pagina Google+ dell’AC Milan ha abbondantemente superato quota 3 milioni di follower. Decisamente un bel successo

Le pagine brand danno la grandissima opportunità di espandere la propria influenza su Google+. Ricordiamo che, almeno inizialmente, le pagine dei brand non potevano “cerchiare”, menzionare, o commentare i post degli utenti, a meno che l’utente non li avesse prima “cerchiati”, ma oggi godono di maggiori libertà e funzionalità. Ora non solo si può interagire attraverso una pagina brand come una “persona reale”, ma è addirittura possibile farlo mediante una community. Ed è proprio in questo contesto che per i marchi prospettiamo un’incredibile occasione per aumentare la brand awareness e l’autorevolezza del proprio marchio su Internet. Ricordiamo innanzitutto come si fa a creare una pagina Google+ per il proprio brand, dopo aver raggiunto l’indirizzo http://www. google.com/+/business: 1. selezionare la categoria di appartenenza della propria attività dall’elenco proposto, che comprende le voci Attività locali, Prodotti, Brand, Aziende, Istituzioni, Organizzazioni, Arte, Intrattenimento, Sport e altro, ognuna delle quali suddivisa in sezioni più specifiche; 2. specificare il nome dell’azienda o dell’attività, l’indirizzo del

sito web, la sotto-categoria ed eventuali restrizioni riguardanti la fascia d’età degli utenti che possono vedere e interagire con la pagina Google+; 3. inserire una brevissima descrizione (massimo dieci parole) e aggiungere fotografie e/o immagini; 4. scrivere un messaggio destinato a tutte le persone presenti nelle proprie cerchie per iniziare la promozione della nuova pagina; 5. al termine di questo processo è possibile ottenere un link alla pagina Google+, oltre a un pulsante da inserire nel proprio sito, fondamentale per promuovere l’interazione su questo social network.

come usare la community È innanzitutto importante che siano chiari i nostri obiettivi, i risultati che vogliamo ottenere grazie all’utilizzo di Google+. Solo così le community si riveleranno utili al nostro scopo. Dobbiamo innanzitutto chiederci: qual è il nostro scopo? Incrementare il numero di contatti, vendere un prodotto o una serie di servizi, ottenere maggiore visibilità, fare formazione

e/o informazione, portare avanti una causa cui teniamo particolarmente... Per avviare una community bisogna creare un forum, non come semplice condivisione di link, bensì come diffusione di conoscenza attraverso domande e risposte. Difficile da gestire quando i numeri crescono... ma, come vedremo in seguito, potremo dare anche ad altre persone il ruolo di moderatore. Condividere post è la strada più semplice e immediata per il lancio di una community. È fondamentale raccogliere link anche da altre fonti, italiane e non. È bene sottolineare che creare una copia di un nostro blog già esistente non avrebbe senso. È consigliabile creare una sorta di support per un servizio o un sito, ovvero un luogo dove la gente trova risposte e soluzioni in merito a un determinato argomento. La divisione dei post in categorie è perfetta per ordinare domande e discussioni. Un altro modo intelligente per usare Google+ Community è lo studio accurato della nicchia. Partecipare ai gruppi che affrontano argomenti vicini al nostro, per esempio, vuol dire conoscere qualcosa in più riguardo ai gusti, alle esigenze e ai problemi del tuo

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Una delle caratteristiche più promettenti di Google Plus sono le community, che sono l’equivalente dei gruppi di Facebook

target. Sfogliando le pagine delle community possiamo trovare nuovi spunti per gli articoli e nuove informazioni riguardo alle necessità di potenziali nuovi lettori, follower e potenziali clienti.

le regole fondamentali per ottenere il massimo dalla community Naturalmente bisogna essere in grado di trarre il massimo dalle community che gestiamo in prima persona. Gli argomenti che vengono in mente alle persone quando incontrano il nostro brand devono essere chiari, in modo da costruire una community per ciascuna tematica d’interesse. Il primo consiglio è invitare chi ci ha già “cerchiato”, facendo sapere che adesso è possibile interagire con noi (e con altri) riguardo le tematiche di interesse strettamente legate al nostro brand. Essere costanti nella pubblicazione di contenuti. Nel caso di community basate sul brand, la gente si aspetta di leggere argomenti e approfondimenti sul tema della community. Bisogna sforzarsi di tenerla aggiornata con contenuti pertinenti e interessanti, come fosse una newsletter rivolta ai clienti, attuali e potenziali. Per esempio si

può condividere un link e chiedere pareri in merito all’argomento condiviso, aggiungendo qualcosa come introduzione a ciò che il link vuole comunicare. Moderazione! Una giusta moderazione è fondamentale per il successo di una community. Uno dei motivi principali per cui la gente non si unisce a una community è legato alla presenza di spam all’interno del flusso dei post. I moderatori non hanno ancora molti poteri – per il momento –, ma possono rimuovere post off-topic (quei contributi a una discussione non inerenti all’argomento che si sta discutendo, e dunque fuori tema) e messaggi inappropriati, se non addirittura rimuovere o bannare l’utente dalla community. Ovviamente la prima scelta per i co-moderatori cadrà sulle persone che lavorano con noi, ma dobbiamo tenere in considerazione anche altri colleghi di lavoro o chiunque di nostra fiducia che ci possa aiutare nella gestione della community. Partecipare in altre community. Nella ricerca interna di Google+ sono stati aggiunti i filtri per le community, utili per trovare community pubbliche e attive a cui iscriversi e partecipare. Diventando membri attivi della community, potremo invitare gli altri membri a vedere

la nostra di community, incrementandone il flusso di contenuti e interazioni. Coinvolgere altri utenti di Google Plus. Chiunque sia in possesso di un account Google può partecipare ad una community pubblica. Quindi dovremo promuovere la nostra dappertutto su internet: sul sito, sul blog, all’interno della nostra newsletter, comunicando agli utenti che questo è davvero il luogo dove possono interagire con altre persone interessate a un argomento ben preciso, che potrebbe essere l’allenamento, il dimagrimento, la salute, ecc. Utilizzare la community come customer service. Le strutture con un team in grado di gestire il customer service possono considerare l’idea di una community che si occupi delle richieste, delle domande e delle problematiche dei clienti. Potrebbe diventare una specie di forum nel quale non è solo il team a rispondere all’utenza, ma dove gli stessi utenti possono intervenire aiutando i nostri collaboratori, con un forte risparmio di tempo. Ovviamente il customer service può rivelarsi un’arma a doppio taglio: ma questo è il rischio che si corre quando ci si espone al giudizio e al feedback diretto dei clienti, soprattutto su internet. E poi, sulle Google+ Community è possibile creare degli Hangout, strumenti potentissimi per chi desidera raggiungere clienti “a distanza”, dando loro anche un servizio di consulenza quando richiesto.

hangout: google+ come luogo di ritrovo Come abbiamo detto all’inizio, Google+, grazie all’introduzione di nuovi contenuti multimediali, tra cui la possibilità di avviare sessioni audio e video, include importanti novità rispetto ad altre reti sociali più affermate. Google+ Hangouts è una grande rivoluzione partita dagli Stati Uniti con l’obiettivo di sfidare direttamente Skype. Hangouts, tradotto alla lettera, è un luogo di ritrovo, una stanza virtuale per amici, conoscenti, colleghi di ufficio, fan e clienti. Google+ Hangouts è molto si-



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Google+ Hangouts consente di tenere delle conference call con più persone collegate dentro la medesima stanza virtuale

Google+ Hangouts è utilissimo in ufficio, per avere la possibilità di fare una riunione continuando a stare comodamente seduti nella propria postazione e, nel caso, continuare a fare anche altri lavori. In pochissimi istanti, infatti, si può aprire un Hangout facendo partecipare fino a dieci persone e intavolare una riunione virtuale in diretta. Come detto, tanti strumenti di condivisione sullo schermo permettono il passaggio live di documenti, video e foto. L’unico prerequisito è quello di essere presente nella chat di Google+. Inoltre, chi non è in grado di essere raggiunto dall’Hangout può sfruttare la funzione telefono che, con le chiamate di Google a un costo ridottissimo, può far partecipare chi in quel momento non è al computer. Un esempio di successo è sicuramente rappresentato dalla pagina Google+ dell’AC Milan, che ha abbondantemente superato quota 3 milioni di follower. Tramite la propria pagina, il Milan crea l’evento che preannuncia un hangout che vedrà come protagonista un campione di calcio attuale o del glorioso passato rossonero. Nei giorni precedenti l’Hangout i tifosi possono scrivere su Google+ le domande che vorrebbero porre al proprio beniamino; coloro che avranno posto le migliori domande potranno partecipare all’hangout in diretta, evento che verrà in seguito pubblicato sul canale YouTube ufficiale dell’AC Milan.

composizione automatica e autoawesome: ultime novita’ da google+ Foto e video rappresentano e catturano i momenti più preziosi della nostra vita, personale e professionale; ma organizzare, modificare e condividere le immagini risulta spesso complicato, specialmente sui social network. Google+ oggi può rendere le cose più semplici, in modo automatico. Per esempio, se desideriamo aggiungere automaticamente effetti speciali creativi e divertenti alle nostre foto, possiamo attivare la nuova funzione composizione automatica. Come funziona la composizione automatica? Quando le foto su Google+ rispondono a determinati criteri (per esempio quando gli scatti sono in sequenza o lo sfondo è costante), vengono create copie delle foto organizzate in modo tale da ottenere effetti come brevi animazioni, panoramiche per schermo wide e mini filmati. Questa funzione è attivata per impostazione predefinita da dispositivo mobile (smartphone, iPad, ecc.). È anche possibile creare delle GIF, foto animate e condividerle su Google + con l’hashtag #darivivere per il mercato italiano (#autoawesome per il mercato internazionale). La funzione composizione automatica ha grandi potenzialità: può aiutarci a dar vita alle nostre storie e a promuovere la nostra attività in modo

creativo. Tre sono le nuovissime funzionalità che segnaliamo: • Movimento - Potrebbe essere un esercizio o un tutorial eseguito in sala pesi o un momento significativo di un corso di aerobica. La funzione Movimento è in grado di riprendere acrobazie o gesti atletici dinamici, andando a creare – ad esempio – una fotografia con effetto strobo. • Gomma - Quando scattiamo foto di paesaggi, persone e auto possono passare davanti al nostro obiettivo. La funzione Gomma è in grado di acquisire una sequenza di queste foto e cancellare qualsiasi oggetto in movimento per restituire un’immagine più pulita dell’originale. • Filmato - La funzione Filmato crea automaticamente un breve filmato con i migliori momenti delle nostre immagini, con tanto di effetti, transizioni e colonna sonora. È possibile condividere il filmato così come modificarlo con gli strumenti di editing per una maggiore personalizzazione. La community di Google+ sta crescendo in maniera a dir poco esponenziale. Con 540 milioni di utenti attivi su Google ogni mese, circa 300 milioni di utenti attivi nel solo stream di Google+ e più di 1,5 milioni di foto caricate ogni settimana. È a parer nostro il social network su cui puntare nell’immediato futuro.

Fabio Grossi/Michela Verardo Ideatori e titolari dello studio di Personal Training Saluteinmovimento di Genova, di cui Grossi è direttore tecnico e Verardo direttrice scientifica, si occupano di comunicazione sul web, networking, formazione e collaborano con ISSA Italia. Attualmente sono partner di YouTube/ Google con i canali multilingua sul fitness.



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pay per use, una risposta al mondo che cambia

Con la crisi anche le esigenze e il comportamento dei consumatori sono mutati e i club devono adeguare la propria offerta, partendo dalle modalità di fruizione e acquisto dei propri servizi. Andrea Pugno presenta il case history del club NewEra nel quale ha introdotto con successo un nuovo listino

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attuale minore disponibilità economica, la generale mancanza di certezze sul futuro e la battaglia sul prezzo combattuta dai club sono difficoltà oggettive che devono fungere da stimolo per la realizzazione del modello di business da parte degli operatori del settore. È giunto il momento per individuare soluzioni alternative che ci consentano di differenziarci rispetto dalla concorrenza. In queste pagine vorrei prendere in esame l’impostazione dei listini, elemento generalmente indifferenziato tra i club. Da più di 20 anni la maggior parte degli operatori di club vendono abbonamenti temporali (mensili-trimestrali-annuali),

di Andrea Pugno

spesso ritenuti eccessivamente vincolanti dai clienti sotto tutti i punti di vista. Forse è ora di cambiare. Non vi è dubbio che la crisi economica abbia cambiato l’approccio all’acquisto dei consumatori: oggi stiamo tutti più attenti a cosa compriamo e a quanto sfruttiamo i servizi che acquistiamo, indipendentemente dalle nostre diponibilità economiche. La soluzione Pay per use è la risposta? Forse sì.

ripensare il listino Prendiamo in esame il modello di listino commerciale utilizzato dal centro fitness NewEra di Busalla, in provincia di Genova. Dopo aver venduto, per più di 15 anni, abbonamenti temporali, abbiamo pensato di stravolgere completamente l’impostazione del nostro listino, passando a un sistema a consumo. Perché lo abbiamo fatto? Semplicemente perché il nostro fatturato non cresceva più, la percentuale di fidelizzazione tendeva a diminuire ed eravamo confrontabili in termini di prezzo con la concorrenza presente sul territorio. Ovviamente questa strategia ci ha inevitabilmente portato, con il passare del tempo, a confrontarci con i club rivali sul terreno delle promozioni legate al prezzo. Di conseguenza, il valore medio dei nostri abbonamenti è progressivamente diminuito. Il grafico riportato in figura 1 mostra il calo progressivo dei clienti


figura 1

RICARICA

PUNTI

GIORNI DI DURATA

€.30,OO

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€.6O,OO

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€.90,00

900

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1.400

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€.180,00

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€.220,00

2.200

220

€.300,00

3.000

300

€.400,00

4.000 + 800 punti omaggio

400

€.500,00

5.000 + 1000 punti omaggio

500

€.659,00

punti illimitati

365 listino fedeltà

figura 2

attivi nell’anno 2011 e 2012, tornati a crescere nell’anno 2013 grazie all’introduzione del listino a punti. Abbiamo parzialmente modificato l’impostazione del nostro listino adottando il modello commerciale a consumo basato su una regola molto semplice, ossia 30-300-30 (trenta euro di ricarica - 300

CORSIFITNCSS 1 lez.

punti - 30 giorni per utilizzare i punti), oppure 60-600-60 (sessanta euro di ricarica - 600 punti - 60 giorni per utilizzare i punti) e così via (vedi la figura 2 che schematizza le diverse opzioni). Nella costruzione del listino abbiamo inserito una ricarica da 659 euro a punti illimitati dedicata unicamente ai clienti fedeli, per-

SPINNING/URAT/PONCAFIT

100 punti. 1 lez. 2 - 12 lez.

Dal punto di vista procedurale, la reception e il reparto commerciale hanno registrato un aumento sensibile delle telefonate generato dalle prenotazioni. Va inoltre precisato che dopo qualche obiezione iniziale, i clienti non si sono mini-

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PERSONAL TRAINING

70 punti. 1 lez.

350 punti.

55 punti

300 punti

70 punti

16 - 24 lez.

65 punti 16 - 24 lez.

75 punti 16 - 24 lez.

50 punti 8 - 12 lez.

280 punti

32 - 36 lez.

60 punti

70 punti

45 punti

250 punti

Solo attrezzi 60 punti figura 3

32 - 36 lez.

2 - 5 lez.

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Termarium 100 punti

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2 - 12 lez.

32 - 36 lez.

2 - 12 lez.

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procedure nuove, clienti soddisfatti

CORSI 30’

100 punti. 1 lez. 80 punti

sone che sono passate dal sistema temporale a quello a ricariche, oppure persone che dopo un anno di ricariche comprese tra i 30 e i 500 euro possono decidere di passare al pacchetto a punti illimitati. Va detto che l’inserimento di un pacchetto a punti illimitati è stato necessario per evitare che i frequentatori assidui in questa transizione da un sistema all’altro si trovassero a spendere molto di più di quanto spendevano con il sistema temporale. Il valore del singolo punto è pari a 0,10 euro e la tabella riportata in figura 3 mostra i prezzi applicati alle singole lezioni. Il sistema non premia la possibilità di spesa, bensì la quantità di corsi prenotati: più corsi prenoti meno li paghi. Pertanto tutti i corsi devono essere prenotati in anticipo e di conseguenza i punti vengono scalati all’atto della prenotazione e non al momento della fruizione. All’interno delle sale corsi sono stati inseriti dei lettori di prossimità che, tramite i braccialetti dati in dotazione ai clienti, rilevano a fini statistici la presenza delle persone in sala. Per quanto riguarda la sala attrezzi e il termarium, i punti vengono scalati al momento dell’ingresso.

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Dopo qualche obiezione inziale, i clienti del club ligure non si sono più lamentati per il fatto di dover prenotare ogni lezione, come previsto dal nuovo listino

mamente lamentati per il fatto di dover prenotare tutte le lezioni. Per semplificare il lavoro degli addetti alla vendita, abbiamo sempli-

figura 4

ficato le procedure monitorando unicamente i clienti assenti e le scadenze delle ricariche. Un altro grande vantaggio del si-

stema a punti risiede nel fatto che il funzionamento dei corsi è analizzabile con grande precisione poiché è possibile sapere quanto il singolo cliente paga la lezione e di conseguenza quale introito genera ogni corso. Stessa cosa vale per tutte le area a pagamento (sala attrezzi e termarium): attraverso il software gestionale è possibile monitorare il numero degli accessi giornalieri per area e il conseguente valore in euro. Il grafico riportato in figura 4 mostra gli andamenti delle vendite delle ricariche divise per tipologia, evidenziando alcuni interessanti incrementi dall’anno commerciale 2012/2013 all’anno commerciale 2013/2014. Il grafico mostra in modo chiaro che le ricariche più vendute sono quelle di basso valore (30, 60 euro) e quelle da 659 euro (dedicate ai clienti fedeli). Le prime sono apprezzate dalla fascia di persone composta da neofiti e neoiscritti che hanno l’esigenza di capire se ciò che hanno acquistato fa al caso loro, così come dai più giovani, le cui famiglie spesso non sono disposte ad acquistare abbonamenti di lunga durata e di maggior costo, nonostante siano più convenienti, così come da coloro che desiderano avare la libertà di ricaricare il proprio abbonamento con piccole cifre. La ricarica da 659 euro è invece in gran parte appannaggio della fascia di clientela più motivata che frequenta con assiduità. Il grafico riportato in figura 5 mostra l’incremento del fatturato generato dal nuovo sistema di vendita. I dati riportati mostrano che nei primi cinque mesi della stagione sportiva 2013-14 siamo riusciti a invertire il trend, generando una crescita del 29,5%. Il valore più grande del sistema a punti sta nel fatto che le persone sono libere di scegliere che cosa comprare e pagare unicamente ciò che utilizzano, senza essere penalizzate dal fatto che non hanno acquistato un abbonamento annuale. Dobbiamo prenderne atto: stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione culturale, scatenata dalla crisi economica. I consumatori oggi vogliono sentirsi protagonisti, vogliono far emergere la realtà nuova


figura 5

che desiderano, vogliono sentirsi i creatori di una nuova visione del mondo. Di conseguenza, tutto ciò che li vincola, che li costringe ad acquistare servizi preconfezionati in cui la convenienza è generata unicamente dalla capacità di spesa molto probabilmente ha perso quell’appeal che sino a qualche anno fa ci consentiva di vendere

molti abbonamenti annuali.

il mondo è cambiato…. Ovviamente il pay per use rappresenta solo una delle possibilità di innovazione che abbiamo a disposizione. Ciò che è importante, a mio avviso, è cominciare a rendersi conto che il cambiamento, l’in-

Andrea Pugno Gestore di impianti sportivi dal 1995, è titolare del centro fitness NewEra di Busalla, in provincia di Genova, nonché ideatore e titolare di Vivo Wellness For Ladies di Genova e Savona.

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novazione, la creatività rappresentano l’unica strada percorribile per far sì che il settore fitness e wellness continui a prosperare. Adottare un simile approccio, innanzitutto mentale, significa mettere in discussione la storia delle nostre aziende, vuol dire guardare le cose da angolature diverse, stimolare i nostri collaboratori a essere creativi, rivoluzionare le procedure e cambiare l’offerta. Dobbiamo ripensare il nostro business perché il mondo, che ci piaccia o no, è cambiato e con esso sono cambiati i consumatori.

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storie di ordinaria

solidarietà

Dopo aver presentato, un anno fa, la piattaforma web Gymtopia sulla quale gli operatori di club di tutto il mondo raccontano le loro iniziative benefiche, in queste pagine riportiamo alcune di queste belle storie che possono ispirarci a fare la differenza, a vantaggio di tutti

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ymtopia, presentata nel numero 132 de Il Nuovo Club, è la piattaforma web creata da Ray Algar – amministratore delegato della società di consulenza britannica Oxygen Consulting, nonché autore di articoli pubblicati su queste pagine e relatore al ForumClub – che consente agli operatori del settore fitness di tutto il mondo di raccontare le proprie iniziative benefiche, attuate innanzitutto per aiutare chi ha bisogno e, al tempo stesso, non necessariamente accorgendosene, rendere più significativa, profonda e nobile la relazione con i soci e con la comunità. Tutto questo, ovviamente, ha una ricaduta positiva sulla “reputazione sociale” e sull’immagine del singolo club e del settore nel suo complesso.

a cura della redazione

In queste pagine, per ovvi motivi, raccontiamo solo alcune delle tante iniziative presentate nel sito poiché crediamo che possano fornire interessanti spunti di riflessione e, ancor più importante, ispirarci a seguire questi ottimi esempi. Vi suggeriamo di visitare www. gymtopia.org e a leggere altre storie, così come a raccontare la vostra e dare il vostro contributo a un’iniziativa che ha le potenzialità per diventare un fenomeno di portata mondiale, con un effetto contagio positivo per tutti.

raccogliere fondi per la ricerca sul cancro La catena di club britannica Pure Gym ha una missione molto stimolante: raccogliere 100.000 sterline (circa 121.000 euro) da devolvere a Cancer Research UK, la fondazione del Regno Unito per la ricerca sul cancro. Finora, grazie alle generose donazioni effettuate dai soci, dai membri dello staff e dai fornitori partner, sono stati raccolte 68.000 sterline. Sin dalla sua nascita, Pure Gym ha creduto nell’importanza di collaborare con diverse organizzazioni benefiche in modo da poter “sdebitarsi” con la comunità che ha contribuito in modo decisivo alla crescita del suo business. Un modo per fare la differenza raccogliendo fondi e sostenendo le fondazioni locali. Da qualche anno a questa parte, Pure Gym chiede ai propri iscritti


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di selezionare uno specifico progetto da finanziare e nel corso del 2013 è stata attuata un’iniziativa a favore della ricerca sul tumore all’intestino condotta dal Dottor Farhat Din la cui sperimentazione pionieristica potrebbe contribuire in modo decisivo a individuare il modo migliore per utilizzare l’aspirina per prevenire questa forma di neoplasia. Essendo uno dei marchi leader del settore fitness della Gran Bretagna, Pure Gym ritiene che sia importante sostenere la raccolta di fondi a scopo benefico, dando un ulteriore contributo alla salvaguardia della salute dei propri iscritti – molti dei quali hanno beneficiate dell’attività svolta da Cancer Research UK – e più in generale della comunità nel suo complesso. Oltre a organizzare eventi all’interno dei propri club finalizzati alla raccolta di fondi, l’operatore britannico ha introdotto nel proprio sito internet l’opzione “dona mentre ti iscrivi” in virtù della quale chi acquista un abbonamento via web può donare 2, 3 sterline o una cifra a proprio piacimento che va ad aggiungersi all’addebito. È un’operazione che in pochi secondi consente di dare un contributo che, anche se piccolo, può davvero fare la differenza. Il 2013 è stato l’anno nel corso del quale Pure Gym ha stabilito il suo record per quanto concerne i fondi raccolti a scopo benefico. In maggio i soci hanno partecipato alla Great Britain Row Challenge, iniziativa con la quale sono stati sfidati a remare per coprire una distanza di 3.200 chilometri, corrispondente al perimetro del Paese,

per aiutare il proprio club a raccogliere fondi da destinare a Cancer Research UK. La risposta è stata a dir poco incoraggiante: remata dopo remata, è stata coperta una distanza di 103.000 chilometri per un totale di 17.000 sterline.

costruire pozzi d’acqua dolce in africa Da qualche anno la catena di club low price danese Fresh Fitness fa pagare a ogni socio 50 centesimi per una doccia per contribuire a colmare il divario tra la società dei consumi e i paesi poveri o in via di sviluppo. Poiché gli iscritti hanno la possibilità di gustarsi una rigenerante doccia calda mentre molte altre persone nel mondo non hanno nemmeno accesso all’acqua, i vertici del sodalizio scandinavo hanno avuto l’idea di unire idealmente queste due situazioni opposte. Come? Il ricavato della vendita del servizio doccia viene direttamente investito nella realizzazione di pozzi con acqua dolce in Africa. Fresh Fitness ha siglato un accordo di partnership, della durata di tre anni, con la Croce Rossa, impegnandosi a donare ogni anno 100.000 corone danesi, circa 13.500 euro, sufficienti per realizzare un pozzo in grado di soddisfare le esigenze di un intero villaggio. La direzione di Fresh Fitness ha la consapevolezza di aiutare tante persone a migliorare la qualità della propria vita e ritiene che sostenendo la Croce Rossa sia possibile fare la differenza anche per un certo numero di persone vulnerabili, migliorando anche la loro vita. I soci, a loro volta, rendono ulterior-

Il 16 maggio 2012, Radley West, la proprietaria del club Anytime Fitness di Irmo (South Carolina, Stati Uniti), ha fatto qualcosa di davvero straordinario: ha donato un rene a Ryan Brooke, un iscritto al suo club la cui vita è stata seriamente minacciata da un’improvvisa crisi renale che lo ha costretto, per due anni, alla dialisi, cambiando significativamente la sua vita. Quindici persone, tra familiari e amici, non hanno potuto donare un rene per incompatibilità. Negli Stati Uniti, stando ai dati diffusi dall’American Transplant Foundation, sono circa 90.000 le persone in attesa di un rene da un donatore, il 7 per cento delle quali condannato alla morte. Non appena è venuta a conoscenza delle condizioni di Ryan, Radley si è candidata, senza alcuna riserva, come donatrice, dando la sua disponibilità a sottoporsi al test di compatibilità. «Non ho dovuto prendere alcuna decisione – ha commentato Radley West –, semplicemente ho fatto ciò che mi sembrava la cosa giusta da fare. Una volta superato il test di compatibilità, tutto il resto è avvenuto di conseguenza. Nasciamo con due reni, ma con uno solo è possibile vivere una vita piena e assolutamente sana e l’operazione per donarlo dura solo alcune ore. Non ho avuto dubbi – ha aggiunto – e mi sono detta che un po’ di sofferenza nella fase post operatoria sarebbe stata poca cosa rispetto alla possibilità per Ryan di avere una migliore qualità di vita per lungo tempo. Io non ho bisogno di quel rene in più perché il rene rimasto diventa più grande e si accolla il lavoro di quello espiantato». A un anno di distanza dalla duplice operazione, sembra che le cose siano migliorate per entrambi i protagonisti di questa bella storia. Ryan si è sposato ed è stato pro-

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donare un rene a un socio La catena britannica Pure Gym ha una missione molto importante: raccogliere centomila sterline per sostenere la ricerca sul cancro

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mente migliore la loro vita provando la sensazione di contribuire al benessere, se non addirittura alla sopravvivenza, di altre persone meno fortunate. E tutto ciò in modo davvero semplice: pagando appena 50 centesimi per una doccia.

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La catena portoghese Vivafit ha raccolto alimenti per un’organizzazione non governativa che aiuta giovani madri in difficoltà e i loro bambini

mosso manager del supermercato Wal-Mart locale, mentre Radley ha corso due mezze maratone e si sta allenando per partecipare a una maratona, corsa su una distanza di 42 chilometri e 195 metri. «Tutti mi dicono che ho salvato la vita di Ryan – ha recentemente detto Radley West –, ma in realtà è stato lui a salvare la mia dandomi l’opportunità di comprendere realmente il valore dei doni e delle capacità che abbiamo e sfruttarli fino in fondo. Durante le sei settimane di convalescenza ho avuto molto tempo per riflettere sulla mia vita e su come l’avevo vissuta fino a quel momento e appena ristabilita completamente mi sono rituffata, anima e corpo, nel mio lavoro, nella famiglia e nei mie allenamenti con rinnovato entusiasmo e passione. Questa storia – ha concluso – ha influenzato la mia vita in un modo così positivo che non avrei mai immaginato e mi auguro che altre persone possano vivere la mia stessa esperienza, dando una mano a chi ne ha bisogno».

sostenere chi riabilita le vittime degli ordigni bellici Il Laos, paese del Sudest Asiatico confinante con Vietnam e Tailandia, durante la guerra del Vietnam, durata ben 15 anni, dal 1960 al 1975, ha visto sganciare sul suo territorio milioni di bombe, molte

delle quali rimaste inesplose. Decine di migliaia di persone, in special modo bambini, sono state ferite o uccise da questi ordigni. Il distributore di attrezzature professionali Gymkit UK ha collaborato con Medical Aid International e con Cooperative Orthotic and Prosthetic Enterprise (COPE), organizzazione no profit laotiana che collabora con il Ministero della Salute del Laos per erogare servizi riabilitativi ai disabili sopravvissuti all’esplosione di ordigni. Tutto è iniziato dalla richiesta avanzata da Tim Beacon, responsabile dell’impresa sociale britannica Medical Aid International, di fornire tapis roulant e bike per i centri di riabilitazione locali. Grazie a questa iniziativa, cinque centri riabilitativi laotiano hanno significativamente aggiornato il proprio parco attrezzi, rendendo la propria attività più efficace.

un aiuto alle mamme La catena di club rivolti a sole donne Vivafit è partner di Ajuda de Mãe, organizzazione non governativa portoghese che raccoglie cibo per le giovani madri in difficoltà e i loro bambini. Il progetto è stato chiamato Cuide de si, cuidando dos outros, ossia Prenditi cura di te stesso prendendoti cura degli altri. Lo scorso aprile i 96 club Vivafit dislocati in tutto il Portogallo hanno raccolto le donazioni dei

loro iscritti, dei membri dello staff e dei partner locali, ovvero 60.000 prodotti, per l’esattezza riso, omogeneizzati, biscotti, pasta e latte pastorizzato, generi alimentari di primaria importanza nella fase dello sviluppo. Questa campagna sociale ha coinvolto più di 40.000 donne che frequentano i centri Vivafit, consentendo ad Ajuda de Mãe di ricevere la donazione di maggiore entità nei suoi 18 anni di attività. La mission dei centri Vivafit è aiutare le donne e questa iniziativa benefica è immediatamente sembrata in linea con i suoi valori fondanti. La sua attuazione è stata facile: è stato sufficiente chiedere alle iscritte di portare uno di questi alimenti nel proprio club. Inoltre, alle neo iscritte è stato proposto di portare 5 alimenti in cambio di uno sconto del 50% sull’iscrizione. Questa iniziativa, oltre a sostenere un’ottima causa, ha consentito ai club identificati dal marchio Vivafit di integrarsi ulteriormente con la comunità, dimostrando di saper sia chiedere sia dare. Tutto il cibo raccolto è stato trasportato da SEUR, società di trasporti internazionale che ha voluto dare il proprio contributo a questa nobile iniziativa.

cibo e vestiti per i bambini abbandonati e abusati I soci e gli istruttori del club italiano Medical Sport di Tortoreto, in provincia di Teramo, hanno organizzato una dimostrazione di fitness allo scopo di raccogliere cibo fresco, latte e vestiti da consegnare al locale centro di accoglienza per minori abbandonati e abusati I bambini della Casa di Betania, il cui obiettivo primario è consentire ai più piccoli di riscoprire la bellezza e l’innocenza dell’infanzia. Ogni anno il centro fitness abruzzese, fondato e gestito da Fausto Di Giulio, organizza un grande evento per aiutare la comunità, coerentemente con la propria mission: consentire al maggior numero possibile di persone di vivere una vita più felice. L’intero staff, e molte altre persone, sono state coinvolte nell’organizzazione dell’evento che ha richiesto tre


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" # ( # # ! $"!#% !$%# ( & !' # " # ! & ! ! Vogliamo ispirare ed educare i bambini a muoversi in maniera divertente. PerchÊ i nostri bambini non si muovono quasi piÚ e non sanno piÚ giocare se non seduti davanti alla televisione, al computer o alla console. Se riusciamo a far amare l’esercizio fisico ai bambini, investiremo a lungo termine nella loro salute, per una vita futura piÚ equilibrata ed un  Pianeta piÚ in forma . Se non hanno occasione di muoversi, molti di loro vedranno la loro energia calare a poco a poco, come giocattoli caricati a molla. Noi non vogliamo assolutamente veder sprecato il potenziale di questa generazione verso la quale abbiamo degli obblighi.  BORN TO MOVE  Ê formato da 6 programmi di allenamento interamente dedicati ai giovani, tenendo conto delle preferenze ed i bisogni di ogni fascia di età , in un clima di buon umore e di allegria! Born To Move significa soprattutto imparare ad amare lo sport divertendosi.

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scenari

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mesi di preparativi e ha prodotto ottimi risultati. È stata infatti raccolta una quantità di cibo fresco e vestiti sufficiente per riempire un camion della Croce Rossa e i bambini della Casa di Betania sono stati i veri protagonisti della serata, anche se non sono saliti sul palco.

ceste piene d’amore Lo scorso dicembre, lo staff e i soci dei club World Gym del Guatemala hanno raccolto cibo e piccoli regali con i quali hanno confezionato ceste natalizie chiamate le Ceste dell’Amore e distribuite alle famiglie a basso reddito della comunità nella quale i club hanno sede. Inoltre, l’operatore guatemalteco ha organizzato speciali lezioni a pagamento – ad esempio di yoga – e il ricavato è stato utilizzato per acquistare cibo. Non è stato fissato un obiettivo particolare dal punto di vista monetario o della quantità di prodotti donati: è stato fatto tutto il possibile per consegnare il maggior numero possibili di ceste, raggiungendo quota 600.

salvare animali svantaggiati Gimnasio Personal di Montevideo, in Uruguay, utilizza i suoi

L’operatore uruguayano Gimnasio Personal utilizza i suoi due club per sostenere un centro di recupero per animali vittime di crudeltà o abbandonati

due club per raccogliere fondi a favore di APA El Refugio, centro di recupero per animali, vendendo al tempo stesso un libro realizzato da questa stessa fondazione e raccogliendo cibo e coperte. La missione della Fondazione APA è salvare animali vittime di crudeltà o che sono stati abbandonati, nonché sensibilizzare e informare le persone circa il rispetto e la cura dei propri animali domestici. Attualmente si prende cura di 360 cani e 40 gatti e i soldi raccolti dai club Gimnasio Personal sono sta-

ti utilizzati per acquistare nuove cucce. Molti istruttori dei due club, e lo stesso titolare, amano molto i cani e sono abituati a sostenere, individualmente, diverse cause e ad adottare cani abbandonati. Attuare anche questa iniziativa benefica è stato quasi automatico. L’attuazione del progetto è stata facile: è bastato posizionare box per le donazioni nelle due reception, mettere in vendita il libro e ritirare le coperte vecchie dei soci disposti a donarle.

La solidarietà fa bene a tutti. In primo luogo a chi la promuove

Ray Algar È amministratore delegato di Oxygen Consulting, società di consulenza britannica che si rivolge alle organizzazioni del settore “fitness e salute” offrendo soluzioni strategiche mirate, nonché fondatore di Gymtopia. Vi invitiamo a condividere le iniziative attuate dal vostro club pubblicandole nel sito www. gymtopia.org. Per contattare Ray Algar: Ray@Gymtopia. org



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mercato

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europa del fitness:

un mercato vivo

Un recente studio condotto da EuropeActive, nuovo nome della European Health & Fitness Association (EHFA), in collaborazione con Deloitte, tasta il polso al settore fitness in Europa, fotografando un mercato che ha davanti a sé interessanti margini di crescita

N

ei paesi europei il tasso di penetrazione, ossia la percentuale di popolazione che frequenta un centro fitness, è in crescita e oggi, complessivamente, gli iscritti a un club sono circa 46 milioni. I maggiori operatori del Vecchio Continente continuano a crescere e le società d’investimento forniscono un grande contributo alla loro espansione. I produttori di attrezzature, dal canto loro, continuano a rinnovare la propria offerta, alimentando, da alcuni anni a questa parte, un trend positivo. Sono questi alcuni dei dati diffusi dal rapporto che riassume i risultati dello studio intitolato The European Health and Fitness

a cura di Davide Venturi Market, recentemente condotto, in collaborazione con Deloitte, da EuropeActive, fino a pochissimo tempo fa conosciuta come European Health & Fitness Association, sinteticamente EHFA.

i maggiori operatori per numero di soci Alla fine del 2013, i 20 principali operatori contavano 7,8 milioni di soci, cifra che corrisponde al 17% del numero totale (stimato) degli europei iscritti a un club. Questo trend di sviluppo è fortemente influenzato dall’incremento degli operatori low cost tra i quali figurano, solo per fare qualche nome, Basic-Fit, Fit For Free e Pure Gym, marchi che stanno diffondendo il loro concetto di fitness a prezzo contenuto in ambito internazionale. Gli operatori di maggior successo del segmento “discount” occupano la prima posizione anche nella graduatoria che tiene in considerazione il numero di iscritti. Basti dire che i quasi 200 club McFit ubicati in Germania contano qualcosa come 1,2 milioni di soci che per frequentare pagano 19,90 euro al mese. Dopo aver aperto il primo club in Italia e in Polonia all’inizio del 2014, McFit dovrebbe dare nuova spinta alla propria crescita il cui momentaneo rallentamento è riconducibile alla preparazione della sua espansione internazionale. Al secondo posto di questa classifica troviamo Leisure Group Europe


Il mercato turco, come quello polacco, è cresciuto più del 20%

con i suoi due brand HealthCity e Basic-Fit. Soprattutto grazie alla rapida espansione di Basic-Fit, il gruppo olandese alla fine del 2013 ha tagliato il traguardo dei 780.000 iscritti. Virgin Active, divisione fitness del Gruppo Virgin fondato da Sir Richard Branson, si piazza al terzo posto con 598.000 soci, seguita da Health & Fitness Nordic – realtà frutto della fusione dei marchi SATS, Elixia, Fresh Fitness e Metropolis – e da Fitness First. Se l’annunciata fusione tra Pure Gym e The Gym Group verrà approvata dal garante per la concorrenza, la neonata realtà si candida per occupare il quinto posto a partire dal prossimo anno. I progressi maggiori, in termini di incremento del numero di iscritti,

sono stati compiuti proprio dall’operatore low cost britannico Pure Gym che ha scalato nove posizioni in graduatoria raggiungendo il nono posto con 300.000 soci. Anche l’operatore tedesco Clever Fit ha velocemente allargato la propria base di clientela, raggiungendo il quattordicesimo posto con 252.000 iscritti, mentre Curves, con 242.000 soci di sesso femminile, è il maggiore operatore specializzato e occupa la quindicesima posizione.

il mercato italiano In Italia, secondo le stime di EuropeActive, alla fine del 2013 erano 6.000 i club dislocati sul territorio nazionale, frequentati da 4,7 milioni di persone, cifra che corrisponde al 7,8% della popolazione totale

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i primi dieci operatori per fatturato Il ranking europeo dei maggiori operatori cambia nel momento in cui si prendono in considerazione

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e al 9,1% della fascia dai 15 anni in su. Ogni club era mediamente frequentato da 933 soci, contro i 823 stimati alla fine del 2012, variazione che indica un incremento del numero totale di iscritti pari al 13%. Il prezzo medio dell’abbonamento mensile è stato stimato a 57,9 euro, per un giro d’affari complessivo pari a 2 miliardi e 658 milioni. Solo il 16,9% dei club italiani appartiene a una catena e appena il 3,4% è gestito nell’ambito di un franchising: due percentuali che risultano le più basse di tutti i paesi analizzati e che fotografano un mercato altamente frammentato, dominato da club indipendenti, in cui i maggiori operatori controllano appena il 3% del totale dei club. Il gigante tedesco McFit ha appena fatto il suo ingresso in Italia e sarà interessante osservare che impatto avrà su questo mercato e se sarà in grado di realizzare i suoi obiettivi di espansione. Gran parte dei fitness/wellness club del Belpaese (circa il 70%) si svilupperebbe su una superficie inferiore ai 1.000 metri quadrati – distinguendosi da tutti gli altri mercati oggetto del sondaggio – e sarebbero 70.000 gli addetti impiegati. Solo il 29% degli operatori italiani, nel 2013, è riuscito a incrementare le proprie entrate al di sopra della soglia del 2,5% rispetto all’anno precedente.

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un tasso di penetrazione (percentuale di popolazione iscritta a un club, ndr) decisamente basso, pari al 6,4% in Polonia e al 2,2% in Turchia. All’estremo opposto, sempre dal punto di vista del tasso di penetrazione, si collocano Svezia e Olanda, che rispettivamente possono vantare il 16,1% e il 16,2%.

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un mercato destinato a crescere

il mercato europeo del fitness, con un giro d’affari pari a 25,3 miliardi di euro, ha superato gli Stati Uniti, storicamente il mercato più maturo e ampio

gli introiti. Il leader è Virgin Active i cui club, ubicati nel Regno Unito, in Italia e in Portogallo, complessivamente generano un fatturato pari a 532 milioni di euro. Segue David Lloyd Leisure (398 milioni) e Leisure Group Europe (388 milioni), quindi McFit. «Nel 2013, i 10 operatori leader del mercato europeo del fitness hanno complessivamente generato un fatturato pari a 2,8 miliardi di euro e ognuno di loro ha registrato un introito pari ad almeno 150 milioni. Osservando gli ultimi sviluppi di questo mercato e le tendenze in atto, si può prevedere che le entrate dei dieci principali operatori raggiungeranno complessivamente i 3 miliardi di euro nel corso del 2014. Inoltre, grazie soprattutto al sostegno delle società d’investimento, gli operatori low cost faranno presto il loro ingresso nella top ten europea basata sulle entrate». Sono parole di Niels Gronau di Deloitte, autore dello studio ed esperto del settore.

fondi d’investimento privati nel settore Il crescente interesse nei confronti del settore fitness, in generale, e low cost, in particolare, da parte di società di private equity, ossia fondi d’investimento privati, è te-

stimoniato, ad esempio, dall’acquisizione del 55% delle quote societarie di Basic Fit da parte di 3i Group e dall’investimento, sempre nel comparto low cost, effettuato in Germania da Nord Holding su Jumpers Fitness. Complessivamente, dal 2011 a oggi sono stati siglati 30 accordi di questo genere che coinvolgono gli operatori del settore fitness e le aziende che producono attrezzature hanno tratto benefici da questo sviluppo positivo del mercato. Dopo la significativa diminuzione degli introiti registrata tra il 2007 e il 2009 a causa della recessione economica, il fatturato complessivamente generato dal mercato europeo dei club è nuovamente cresciuto, superando il livello raggiunto prima della crisi.

mercati emergenti Gli sviluppi positivi che hanno interessato i maggiori operatori e produttori sono osservabili anche all’interno dei mercati nazionali d’Europa. La Turchia e la Polonia sono i mercati che hanno fatto registrare tassi di crescita superiori al 20%. Nonostante questi due paesi siano relativamente nuovi nel panorama del fitness, entrambi mostrano un interessante potenziale di sviluppo avendo

Sono tre i principali fattori critici su cui far leva per incrementare il numero di iscritti ai club del Vecchio Continente: la crescente consapevolezza nei confronti della salute, anche e soprattutto in termini di prevenzione tramite il regolare svolgimento di adeguato esercizio fisico; la diversificazione del settore in un maggior numero di mercati maturi; il riconoscimento del fitness come parte integrante dello stile di vita della popolazione nei mercati più giovani. «Alla fine del 2013 – ha detto Herman Rutgers, membro del consiglio di EuropeActive – 46 milioni di iscritti frequentavano 46.500 club in tutta Europa. Siamo molto fiduciosi sul fatto che questa cifra crescerà ulteriormente in futuro. Il nostro obiettivo è raggiungere, tramite un piano strutturato, 80 milioni di iscritti a un club europeo entro il 2025 e rendere il Vecchio Continente fisicamente più attivo». In termini di introiti, il mercato europeo del fitness, con i suoi 25,3 miliardi di euro, ha superato la “culla del fitness”, ossia gli Stati Uniti che registrano un fatturato complessivo pari a 17 miliardi di euro. Grazie specialmente al potenziale di crescita dei mercati europei più giovani, appare probabile che l’Europa rafforzi ulteriormente questa leadership economica negli anni a venire. Il recente ingresso di operatori statunitensi come Anytime Fitness, Hard Candy Fitness ed Equinox nel mercato europeo per sfruttarne le grandi potenzialità di crescita rafforza ulteriormente questa previsione. Il resoconto completo dello studio The European Health and Fitness Market è acquistabile nel sito www.ehfa.eu.com


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In pochi anni di attività, la catena statunitense Anytime Fitness si è sviluppata a dismisura con la formula del franchising e oggi conta più di 2.000 club

sata sugli esercizi del ballo svolti con l’apposita sbarra, ndr), boot camp, CrossFit e personal training sono in costante crescita. Per quanto concerne le ragioni per le quali i soci hanno abbandonato il proprio club, o non si sono iscritti, la motivazione più diffusa è stata di natura economica, ossia il costo ritenuto eccessivo. Un dato che fa riflettere e che evidenzia la percezione del valore da parte della domanda. Gli operatori dovrebbero conoscere in modo più approfondito le persone che frequentano i loro club, o che sono interessate a farlo, e magari offrire loro più opzioni di adesione, stratificando la propria offerta. Potrebbero, ad esempio, proporre prezzi vantaggiosi per le coppie, anche non sposate e, più in generale, diventare il più inclusivi possibile, non escludendo nessun potenziale cliente, tenendo in considerazione le esigenze di tutti, anche dal punto di vista della capacità di spesa.

crescono i franchising Numerosi franchising si sono sviluppati significativamente negli ultimi anni diventando tra i maggiori operatori del mercato yankee del fitness. Alla fine del 2012, Jazzercise – che propone il concept basato sulle lezioni di danza jazz – vantava qualcosa come 7.927 club, mentre Anytime Fitness ne contava 2.015 (frequentati da 1.550.000 iscritti), Snap Fitness – altro operatore che propone prezzi accessibili – 1.400. Lo storico marchio Gold’s Gym International si situava al quinto posto della classifica dei primi 10 franchising con 615 club. Altri franchising che operano in ambito internazionale e che meritano di essere menzionati sono Planet Fitness (608 club), Fitness Together Holdings (300), b-fit Health and Sports (216) e Kieser Training (125). Due operatori che si rivolgono, con successo, esclusivamente al pub-

I MAGGIORI OPERATORI AL MONDO BRAND

TIPOLOGIA

NAZIONALITÀ

FATTURATO

Life Time Fitness

catena, club polivalenti

USA

1.127.000.000

Virgin Active

catena, club polivalenti

Regno Unito

1.037.000.000

Konami Sports & Life

catena, centri sportivi

Giappone

1.033.000.000

24 Hour Fitness

catena, club solo fitness

USA

1.000.000.000

Fitness First

catena, club solo fitness

Regno Unito

950.000.000

Central Sports

catena (centri polivalenti, golf, spa, fitness club)

Giappone

592.000.000

Anytime Fitness

catena, club solo fitness, Franchising

USA

484.000.000

Town Sports International

catena, club polivalenti

Giappone

461.000.000

Holdings

catena, club solo fitness, centro città e periferie

USA

473.000.000

Renaissance

catena, club polivalenti

Giappone

461.000.000

McFit

catena, club low cost

Germania

313.000.000

Fonte: IHRSA Global 25

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profilo degli iscritti Nel 2012, gli iscritti a un club statunitense avevano un’età media pari a 38 anni, erano in lievissima maggioranza (51%) di sesso femminile e in media hanno frequentato il proprio club 99 volte nel corso dell’anno (-3,4% rispetto al 2011). Più di un terzo del “popolo del fitness” d’Oltreoceano (18,4 milioni) apparteneva alla fascia d’età 18-34 anni. La seconda fascia anagrafica più nutrita era quella composta da individui di età compresa tra 35 e 54 anni (17,3 milioni, 34% del totale), mentre gli over 55 rappresentavano il 19% (9,3 milioni) e gli under 18 l’11% (5,3 milioni). Quest’ultima fetta di utenza, la più giovane, è cresciuta sensibilmente dal 2011 al 2012, passando da 4,8 a 5,3 milioni di individui. Dagli studi compiuti è emerso che le preferenze degli iscritti ai club statunitensi circa le attività stanno cambiando, anche grazie a un’offerta sempre più vasta e variegata. La popolarità di boxe, yoga, Pilates, indoor cycling, barre (l’attività vigorosa ba-

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complessivo è cresciuto addirittura dell’8,1% ed è interessante notare che le entrate generate dall’abbonamento sono aumentate del 6,7% e che quelle derivanti dai servizi in esso non compresi addirittura del 9,6%. Mediamente il tasso di abbandono registrato dai club ruota, come risaputo, intorno al 40 e 50%, ma il campione oggetto del sondaggio si è distinto dalla media riuscendo a fidelizzare ben il 70% della propria clientela in un momento così difficile, dimostrando di essere in grado di instaurare un rapporto simbiotico con i soci.

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CHE COSA TI SPINGE A CONTINUARE A FREQUENTARE IL CLUB AL QUALE SEI ISCRITTO/A? Per la salute e il benessere generali

57,1%

Devo mettermi in forma/stare in forma/stare in salute

56,7%

L’ubicazione del club è comoda per me

52,5%

La varietà degli attrezzi isotonici e cardio

46,7%

Per progredire verso i miei obiettivi

39,9%

Per rispettare il mio programma d’allenamento piuttosto che socializzare

31,5%

Per divertirmi

29,5%

Per partecipare alle attività di gruppo

20,4%

Mi sento obbligato/a dai soldi che ho speso per l’abbonamento

18,7%

I miei amici e i mie familiari si allenano al club

18,2%

Posso disporre di professionisti del fitness

16,1%

I risvolti sociali insiti nella frequentazione di un club

12,1%

Fonte: IHRSA Trend Report

blico femminile, ovvero Curves International e Mrs. Sporty, contavano rispettivamente 7.000 e 562 club.

i maggiori operatori in ambito internazionale Il 2012 è stato, come già detto, un

Dal punto di vista della fidelizzazione, il segmento low cost è quello che ha fatto peggio di tutti, facendo registrare un tasso medio pari al 50%

anno prospero per i centri fitness tradizionali. Nonostante il leggero calo del numero di iscritti, gli introiti sono cresciuti grazie soprattutto ai servizi venduti extra abbonamento. I leader del mercato statunitense sono stati LA Fitness International per il numero di club (568), 24 Hour Fitness USA per numero di soci (3.800.000) e Life Time Fitness per il fatturato (1.127.000.000 dollari, sì, avete letto bene, più di un miliardo). Oggi AnyTime Fitness, la catena statunitense di club aperti 24 ore su 24, conta qualcosa come 1.985 club in Nord America e 521 in altri paesi e più di 2 milioni di iscritti. Allargando il campo di osservazione al di fuori degli Stati Uniti, Virgin Active contava 269 club, 1.296.463 soci e un fatturato pari a 1.037.000.000 dollari, seguita da Fitness First con 405 club, 1.072.900 soci e 950.000.000 dollari di entrate. La catena di club low cost tedesca McFit contava 170 club, 1.200.000 iscritti che hanno generato un fatturato pari a 313.000.000 milioni di dollari.

più redditizi i club “solo fitness” dei centri polivalenti Ancora una volta, i centri fitness, nel corso del 2012, hanno conseguito risultati economici migliori rispetto ai centri polivalenti, registrando una EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, ovvero l’utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali) pari al 20% contro il 18,4%. Questa performance migliore è riconducibile soprattutto a una gestione più efficiente delle spese e delle strutture (ovviamente di dimensioni più contenute). In special modo il costo delle risorse umane è stata significativamente più bassa (36,2% delle entrate contro il 44,8%). Per contro hanno registrato un tasso di fidelizzazione peggiore (63,7% contro il 74,2%), ma un incremento maggiore del numero di iscritti (3,6% contro il 2,5%) e hanno speso significativamente meno per l’attività di vendita e il marketing, con un’incidenza di tale costo sull’acquisizione di ogni nuovo iscritto pari a 55,85 dollari contro 107,14 dollari spesi dai centri multifunzionali. Questi risultati confermano che i


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la questione prezzo Calcolando il valore medio, il campione di club sondato ha applicato una tassa di iscrizione pari a 75 dollari e l’abbonamento al prezzo mensile di 60 dollari, mentre i soci hanno mediamente generato, nel corso del 2012, un introito pari a 720 dollari, sostanzialmente la stessa cifra del 2011 (729). Gli operatori che hanno proposto l’abbonamento a un prezzo non superiore ai 40 dollari hanno registrato una crescita maggiore – in termini di soci acquisiti e introiti – rispetto ai club più cari. Nello specifico, hanno visto crescere il numero di iscritti dell’8,2% (contro il 3% registrato dai club che hanno venduto l’abbonamento a una cifra mensile compresa tra 41 e 69 dollari e il 2,6% registrato dai club che “si sono venduti” ad al-

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mercato

più redditizie le catene dei club indipendenti I club che appartengono a una catena o a un gruppo hanno registrato utili superiori rispetto a quelli dei club indipendenti (9,3% del fatturato contro il 6,2%), probabilmente grazie all’efficienza generata dalla condivisone di infrastrutture e da costi operativi inferiori. Hanno inoltre sostenuto una spesa inferiore per la retribuzione dello staff (39,3% delle entrate contro il 45,4%) e per l’attività di vendita e il marketing, sostenendo un costo di 75,79 dollari per l’acquisizione di ogni nuovo iscritto contro 105,69. I club indipendenti tendono a pagare di più il proprio staff per fidelizzarlo, riconoscendo benefit in denaro, mentre i club appartenenti a catene o a gruppi riescono a godere dei benefici prodotti dalle economie di scala, abbassando sensibilmente l’incidenza del costo dell’attività commerciale e del marketing.

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consumatori continuano a tagliare le spese associate ad alcuni servizi e attività offerte dai centri polivalenti che non considerano essenziali, dando la loro preferenza agli abbonamenti “solo fitness”, in special modo se ciò che li interessa veramente sono i servizi e le attività tipicamente proposte dai centri fitness.

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Il 3,6% del fatturato dei centri polivalenti è stato generato da servizi spa

PERCHÉ HAI SMESSO DI FREQUENTARE IL CLUB AL QUALE ERI ISCRITTO/A? Era troppo costoso

37,4%

Non sfruttavo il mio abbonamento

33,1%

Potevo allenarmi gratuitamente altrove

23,3%

L’ubicazione del club non era più comoda per me

17,3%

Il club era troppo affollato

11,5%

Mi sentivo fuori posto

10,2%

Mi sono infortunato

8%

Desideravo una tipologia di esercizio fisico diverso

7,9%

Ho perso il lavoro

7%

Non mi piaceva svolgere esercizio fisico

6,5%

Non ho raggiunto i miei obiettivi

5,3%

Non c’era nessuno che mi assistesse

4,9%

Il club mi metteva a disagio

4,1%

Il club non era frequentato da nessuno che conoscessi

3,8%

Ho raggiunto i miei obiettivi

3,2%

Non sapevo che fare nel club

2,8%

Fonte: IHRSA Trend Report

meno 70 dollari al mese). Va inoltre sottolineato che il segmento low cost ha fatto peggio di tutti dal punto di vista della fidelizzazione, con un tasso medio pari al 50%. Non è una novità che i budget club concentrino le loro energie sulla vendita a discapito di iniziative atte a favorire la fedeltà, l’integrazione e la motivazione degli iscritti. I club che si collocano nella fascia

media del mercato, ossia che hanno proposto il proprio abbonamento a una cifra mensile compresa tra 41 e 69 dollari, nel 2012 hanno registrato utili (EBITDA) pari al 20,4% del fatturato e circa il 25 per cento di questo profitto è stato generato dalla vendita di servizi e prodotti extra abbonamento. È interessante notare che questi operatori hanno registrato la crescita del fatturato più bassa, su-

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I club analizzati hanno mediamente investito il 5,4% delle entrate complessive (in media 140.101 dollari) nel rinnovamento e mantenimento del club

CHE COSA TI INDUCE A NON ISCRIVERTI A UN FITNESS CLUB ORA? È troppo costoso

54,2%

Mi alleno altrove gratuitamente

24,4%

Non ho tempo

20,9%

Mi sentirei fuori posto in un club

18,3%

Non faccio attività fisica

16,4%

Svolgo già un’altra tipologia di attività fisica/sport

13,9%

Non ci sono club vicini a dove vivo/lavoro

12,4%

Non so che cosa farei in un club

12,2%

Nessuna delle persone che conosco frequentano un fitness club

10,1%

I fitness club sono troppo affollati

10,1%

Sono infortunato

9,5%

Sono troppo fuori forma anche solo per prendere in considerazione 6,7% un’idea simile Non sono sicuro/a che ci sia qualcuno che mi assista

4,6%

Potrei farmi male

3,5%

Fonte: IHRSA Trend Report

perati dai due segmenti collocati ai due estremi del mercato, ovvero i club low cost e i cosiddetti premium club. Mediamente, ogni iscritto a un club appartenente al segmento centrale del mercato ha generato un introito annuale pari a 560 dollari e l’acquisizione di ogni nuovo socio è costata al club 68,54 dollari (in spese di gestione del reparto vendite e di marketing). Dall’analisi dei modelli di listino applicati è emerso che l’offerta di un ampio ventaglio di prezzi associati a diversi pacchetti di servizi/attività e modalità di fruizione del club ha consentito ai consumatori di trovare la cifra e il “prodotto” che faceva realmente al caso loro. In tempi economicamente difficili come quelli che stiamo vivendo, i club dovrebbero offrire abbonamenti orientati al valore, senza sacrificare la qualità. Si è inoltre osservato che al crescere delle dimensioni del club corrisponde un incremento dei prezzi, una relazione spiegabile con il fatto che le strutture più ampie sono in grado di offrire un maggior numero di attività e servizi ai quali i consumatori possono accedere pagando. Il prezzo che i club di maggiori dimensioni hanno applicato alla tassa d’iscrizione e all’abbonamento mensile è stato addirittura doppio rispetto a quello applicato dai club più piccoli. Nel corso del 2012 quasi il 40% degli iscritti ha sottoscritto un abbonamento rinnovabile di mese in mese, mentre il 32% ha optato per l’adesione annuale che, alla scadenza, si è automaticamente trasformata in abbonamento rinnovabile su base mensile. Circa il 40% dei soci con abbonamento annuale ha rinnovato la propria fiducia al club.

fidelizzazione: vincono i premium club I club il cui abbonamento ha un prezzo mensile non inferiore a 70 dollari si sono distinti per il miglior tasso di fidelizzazione, mediamente pari al 77,2%, così come per essere quelli che hanno investito di più sull’acquisizione di nuovi clienti e nel marketing, spendendo per ogni nuovo iscritto 240 dollari. Questi operatori della fascia più alta del mercato hanno mediamente ottenuto da ogni socio un introito annuale pari a 1.100 dollari, una cifra considerevole che si


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investimenti sul club

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Il 30% degli introiti del campione sondato è stato generato da servizi venduti extra abbonamento tra i quali figura il personal training

spiega con l’offerta di numerosi servizi e attività extra abbonamento (che hanno generato il 37,1% delle entrate) e con l’ubicazione in aree in cui vivono e lavorano consumatori facoltosi. I centri polivalenti hanno mediamente registrato un tasso di fidelizzazione pari al 74%, contro il 64% dei club “solo fitness”, percentuale che è stata in media pari al 71,7% per i club indipendenti e al 66% per i club appartenenti a catene o gruppi. Le strutture più grandi, sviluppate su una superficie di almeno 5.500 metri quadrati, hanno stabilito il record in termini di fidelizzazione con un tasso medio pari al 75,7%, mentre le più piccole (meno di 2.000 metri quadrati) hanno ottenuto il risultato peggiore (58,3%).

il tasso medio di frequenza Nel 2012, il campione di club sondato è stato mediamente frequentato 52 volte (poco più di una volta alla settimana se si considerano tutti e 12 i mesi, ndr) e questo valore, decisamente basso, non varia molto tra le diverse categorie di club: 56 volte per i centri polivalenti, 50 per i club “solo fitness”, 47 per i club indipendenti e per quelli al di sotto dei 2.000 metri quadrati, 60 per i club appartenenti a catene o gruppi, 61 per quelli che si sviluppano su una superficie compresa tra 2.000 e 3.000 metri quadrati, 39 per la categoria 3.000-6.000 metri quadrati e 57 per le strutture dai 6.000 metri quadrati in su.

mercato

In generale, i club intervistati hanno fatto sapere di aver mediamente investito il 5,4% delle entrate complessive – in media 140.101 dollari – nel rinnovamento/mantenimento del club. Di questa cifra, l’1,7% è stato in media investito sull’attrezzatura, lo 0,4% su materiale per l’amministrazione e il 3,1% sulle infrastrutture e i campi da gioco. È confortante notare che anche in momenti economicamente difficili i gestori di club sono consapevoli del fattoi che continuare a reinvestire sulla propria azienda è un imperativo categorico per continuare a fidelizzare i soci e ad acquisire nuovi iscritti, attratti dall’elevata qualità de-

TASSO DI FREQUENZA DEI CLUB STATUNITENSI (NUMERO MEDIO DI INGRESSI ALL’ANNO) ANNO

INGRESSI

2008

101

2009

102

2010

97,5

2011

102,5

2012

99

Fonte: The IHRSA Health Club Consumer Report

ISCRITTI A UN CLUB SUDDIVISI PER REDDITO FAMILIARE ANNUALE IN DOLLARI (2012) <25.000

12%

25.000 - 49.999

21%

50.000 – 74.999

18%

75.000 – 99.999

14%

≥ 100.000

35%

Fonte: The IHRSA Health Club Consumer Report

gli attrezzi, dalle pareti regolarmente rinfrescate, dai tappeti sostituiti… e più in generale da tutto ciò che comunica qualità e attenzione rivolta alla clientela. In particolare i club “solo fitness” hanno investito significativamente di più, rispetto ai centri polivalenti, sugli attrezzi che, com’è facilmente comprensibile, costituiscono il fulcro della loro offerta, mentre le strutture

polifunzionali offrono una gamma molto più ampia di strutture che comprendono anche campi da gioco che richiedono investimenti per la loro manutenzione e aggiornamento. Da sottolineare che lo studio ha evidenziato che questi investimenti, oltre ad aver mantenuto i club più attraenti, hanno favorito l’incremento del fatturato. Una parte significativa dei club che hanno maggiormente reinvestito

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hanno registrato un incremento significativamente superiore delle entrate e del numero di iscrizioni vendute.

analisi dei centri di profitto Il fatturato dei club oggetto dello studio è generato dalla tassa di iscrizione, dagli abbonamenti e da diversi centri di profitto aggiuntivi. Tra questi figurano servizi legati al fitness come, ad esempio, il personal training, alcune attività di gruppo, workshop e seminari, attività sportive come squash e tennis, la spa, programmi per i bambini, pro shop e più in generale la vendita di prodotti quali abbigliamento, integratori alimentari, cibo e bevande. Il campione sondato ha fatto sapere che il 30 per cento dei loro introiti è stato generato da servizi venduti extra abbonamento come, ad esempio, personal training, Pilates, consulenza nutrizionale, spa e tennis. E non va dimenticato che, storicamente, le entrate derivanti da servizi extra oltre a incrementare il fatturato migliorano il tasso di fidelizzazione, come recita un assioma noto nel settore: “the more they pay, the longer they stay”, ovvero “più pagano più restano”. In media, il 9,4% del fatturato complessivo dei centri polivalenti è stato generato da servizi legati al fitness (personal training, attività di gruppo

extra abbonamento, workshop, seminari ecc.), il 4,7% da discipline come tennis, squash e racquetball, il 3,6% da servizi spa e il 3,1% dalla vendita di cibo e bevande. Queste percentuali, ovviamente, sono differenti per i club “solo fitness” le cui entrate extra abbonamento – 1’8% del totale – sono stata generate da servizi e prodotti legati al fitness. Da rilevare che in entrambi i casi i margini di profitto sono stati variabili in quanto dipendenti dal modo in cui i diversi settori sono stati gestiti e promossi, così come che i centri polivalenti possono permettersi di gestire alcuni dipartimenti anche in modo non redditizio – considerandoli di fatto come un costo – in quanto costituiscono un valore aggiunto all’abbonamento, ovvero una leva di marketing per vendere iscrizioni, per differenziarsi dalla concorrenza e favorire la fidelizzazione dei soci. Inoltre, il successo delle diverse aree non sembra correlato alle dimensioni del club. Ad esempio, nei club più piccoli i servizi come personal training, attività di gruppo, workshop e seminari dal punto di vista economico costituiscono la maggiore porzione di fatturato generata da attività e servizi extra abbonamento. Il segmento composto dai club più grandi (5.500-6.000 metri quadrati) ha gestito in modo redditizio i propri servizi spa: mediamente il 4,9% del loro fatturato totale è stato prodotto

Nei club più piccoli, il group fitness risulta tra le attività che generano la percentuale più alta del fatturato derivante da servizi venduti extra abbonamento

da servizi quali massaggi, manicure, trattamenti facciali eccetera. Poiché il “dipartimento fitness” costituisce uno dei centri di profitto più redditizi in termini di introiti extra abbonamento, è interessante analizzare come viene gestito dai club. La quasi totalità degli operatori interpellati ha fatto sapere di includere le attività di gruppo nell’abbonamento e i pochi che non lo fanno hanno venduto la singola lezione al prezzo medio di 10 dollari. Il servizio di personal training è stato invece venduto al prezzo medio di 60 dollari (lezione individuale) e 45 dollari (in coppia). Facendo la media, ogni club del campione sondato ha conquistato 287 clienti del servizio di personal training, cifra che, sempre calcolando il valore medio, costituisce approssimativamente il 13 per cento del numero totale di iscritti.

previsioni per il 2014 I dati raccolti dai sondaggi condotti dall’IHRSA mostrano un settore fitness in evoluzione, che non si limita più a offrire solo la classica “palestra” e propone un numero crescente di strutture e servizi personalizzati. Questo trend dimostra che gli operatori prestano sempre maggiore attenzione alle reali esigenze dei clienti, cercando di avvicinare il più possibile l’offerta alla domanda per sostenere le vendite e incrementare il più possibile il tasso di fidelizzazione. I club low cost sono sempre più diffusi, così come quelli aperti 24 ore su 24 per consentire ai potenziali clienti – in molti casi oberati da impegni lavorativi e familiari – di allenarsi in qualsiasi momento libero o semplicemente quando preferiscono farlo. Gli effetti della crisi notoriamente iniziata nel 2008 continuano a farsi sentire, rendendo le cose più difficili per gli operatori di club che si rivolgono a una clientela con maggiori problemi di natura economica. In un contesto simile, il controllo dei costi può realmente fare la differenza tra prosperare e semplicemente sopravvivere o addirittura cessare l’attività. Storicamente, le spese che i club devono sostenere corrispondono al 70-80% degli introiti e la maggiore voce di spesa è costituita dalle risorse umane impiegate. Profiles of Success è acquistabile a questo indirizzo web: www.ihrsa.org/ profiles



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ieri, oggi, domani

Il mondo del fitness continua a evolversi per soddisfare la sua gente, creare nuovi appassionati e guardare al futuro con fiducia. In queste pagine cerchiamo di mettere a fuoco alcune tendenze in atto

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onostante le difficoltà economiche di cui tanto si parla, ormai da diversi anni, l’universo del fitness continua a evolversi, a proporre novità, a rielaborare discipline datate e ormai classiche, talvolta miscelandole tra loro. Il settore non si arrende, guarda al futuro con fiducia, fa di tutto per risultare attraente e popolare, assecondando un cambiamento del mondo che è sotto gli occhi di tutti. E gli eventi andati in scena nei

a cura della redazione

primi cinque mesi di questo 2014 – partendo dal ForumClub, passando dalla Convention statunitense dell’IHRSA e da Fibo per arrivare a RiminiWellness – hanno fornito interessanti occasioni per osservare più da vicino un mercato che continua a rinnovare la sua offerta e a generare tendenze che, se lette correttamente, possono indicare le strade che gli operatori potranno, o dovranno, imboccare negli anni a venire.

avanza la tecnologia Gli ausili e i sistemi ad alto contenuto tecnologico, progettati per massimizzare l’efficacia dell’allenamento, riducendone drasticamente la durata, sono ormai una realtà che non può più essere ignorata. Il numero di aziende, in ambito internazionale, che propongono quella che potrebbe essere definita “elettrostimolazione di seconda generazione” o, se preferite, “2.0”, è in crescita e dispositivi come tute, cinture e persino pantaloni in grado di trasmettere impulsi ai principali distretti muscolari durante l’allenamento fanno ormai parte del pantheon di attrezzature e accessori dal quale il club può oggi attingere per rinnovare la sua offerta. L’aspetto forse più interessante di questa nouvelle vague che coniuga l’impiego della tecnologia alla semplificazione e all’efficacia, è la sua capacità di attrarre nuove fasce di utenza, mettendo il club nelle


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condizioni di soddisfare esigenze specifiche di un ampio spettro di persone e dotarsi di nuovi interessanti centri di profitto. Espressioni come “acceleratori metabolici”, “dimagrimento localizzato” e “percorsi personalizzati” sono ormai noti a tutti e associati al raggiungimento di risultati tangibili, anche dal punto di vista estetico (si pensi ad esempio al trattamento della cellulite e della ritenzione idrica), in tempi significativamente più brevi e con molta meno fatica, due aspetti, questi ultimi, che potrebbero giocare un ruolo chiave per avviare molti neofiti all’esercizio fisico in modo graduale. La tecnologia potrebbe dunque fungere da “servosterzo” per ammorbidire l’avvicinamento al fitness tradizionale che, in cambio endorfine e benessere psicofisico, richiede fatica e sudore. Anche la realtà virtuale si sta facendo progressivamente largo grazie ad alcune aziende che si sono “inventate” la produzione di attività di gruppo appunto virtuali, nelle quali l’istruttore in carne e ossa è sostituito da un filmato. Gli istruttori, soprattutto quelli bravi, cosi come i soci del club più “conservatori” non hanno nulla da temere: la componente umana resta insostituibile, la magia dell’interazione interpersonale non è replicabile con surrogati tecnologici che vanno visti per ciò che realmente sono: un plus che rende l’offerta del club più completa e flessibile, a vantaggio di tutti. Per i premium club, le lezioni virtuali – che oltre alla sala e agli attrezzi del caso richiedono solo un proiettore, uno schermo, un sistema di diffusione audio e la connessione a internet – consentono di offrire attività di gruppo anche nelle fasce orarie meno frequentate, a un costo mol-

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Oggi sono disponibili numerose app e diversi dispositivi high-tech indossabili che guidano e tengono sotto controllo l’esercizio fisico svolto e persino lo stile di vita

to contenuto. Per i club low cost possono invece rappresentare l’alternativa economica, e come tale coerente con il proprio concept, alle lezioni reali, decisamente più onerose. Non si può inoltre ignorare il fatto che i colossi dell’high-tech incomincino a interessarsi al mercato del fitness realizzando dispositivi indossabili per monitorare e gestire l’attività fisica e lo stile di vita. Si pensi, ad esempio, ai sempre più diffusi bracciali che consentono di tenere sotto controllo diversi parametri dell’allenamento e addirittura il proprio stile di vita, fungendo anche da personal trainer virtuale, con un effetto motivazionale non trascurabile. E lo stesso discorso vale per le sempre più numerose app, ovvero le applicazioni per smartphone e tablet che tantissime persone utilizzano per svolgere attività fisica, anche e soprattutto al di fuori del club. Anche in questo caso, gli operatori più evoluti e lungimiranti devono vedere in queste nuove soluzioni non una minaccia, bensì un’opportunità. E gli stessi produttori di attrezzi – quantomeno quello con le spalle più larghe – propongono vere e proprie piattaforme che, grazie a soluzioni tecnologiche e informatiche di ultima generazione, mettono club e soci in rete grazie all’utilizzo

di dispositivi mobili come chiavette e, ancora una volta, smartphone, tablet e app dedicate. Oggi, grazie alla tecnologia, gli operatori possono, in modo non invasivo, ma altamente personalizzato – non dimentichiamoci che stiamo vivendo nell’era della personalizzazione di massa – essere sempre in contatto con i propri clienti, anche tramite i social network, ormai onnipresenti. L’impiego intelligente della tecnologia offre sicuramente grandi opportunità anche a istruttori e personal trainer che possono allargare significativamente il proprio raggio d’azione, non più confinato all’interno del club nei momenti durante i quali si entra fisicamente in contatto con i propri assistiti. E dulcis in fundo, la tecnologia, in un’altra sua declinazione, può diventare un prezioso alleato dell’intrattenimento, del divertimento e della motivazione. I giochi interattivi e, ancora una volta, la realtà virtuale, possono davvero neutralizzare la noia che molte persone provano cimentandosi nel fitness, aiutandole a non mollare, a mantenere uno stile di vita fisicamente attivo che, dopo un certo lasso di tempo, innesca il circolo virtuoso “risultati-motivazione-altri risultati… fedeltà”. Si pensi, solo per fare un esempio, alla bike con la quale è possibile “partecipare” al Tour de

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France, trasformando una seduta di indoor cycling in una memorabile esperienza da campione.

fitness e salute più vicini Del legame tra esercizio fisico e salute, di medical fitness e medical wellness se ne parla con insistenza da anni e le migliori università del mondo continuano a sfornare, a ritmo incessante, prove scientifiche degli straordinari benefici dell’attività motoria per la salute. E ora qualcosa di significativo si muove anche sul fronte delle attrezzature. La novità più eclatante da questo punto di vista è sicuramente attribuibile a TecnoBody che a fine maggio ha presentato le sue nuove – in senso assoluto – linee per la forza e per l’allenamento cardiovascolare di cui diamo approfondita notizia in altra parte della rivista. Si tratta di attrezzi avveniristici per il settore che, grazie a un elevato contenuto tecnologico, rendono possibile un accurato (leggi “scientifico”) controllo dell’esercizio in tempo reale, massimizzandone efficacia e sicurezza, integrando l’allenamento con la prevenzione e la riabilitazione a vantaggio anche dei sani. Più che il prodotto in sé, è il concetto, o se preferite la visione, che allarga il significato e le finalità dell’allenamento e, al tempo stesso, valorizza la professionalità degli operatori e l’immagine

del settore. Grazie a una telecamera 3D che riprende e digitalizza l’utente – rendendo possibile, in tempo reale, la correzione dell’assetto posturale e la visualizzazione dell’attivazione muscolare – questi attrezzi analizzano diversi indicatori tra i quali stabilità, indice di forza, passo, elasticità e simmetria. È il primo esempio di azienda che realizza prodotti specificamente progettati per aiutare il settore a entrare con convinzione nel “conparto salute”. E intanto guadagna terreno il progetto promosso da ANIF-Eurowellness e nominato Movimento per la Salute, di cui abbiamo parlato diffusamente su queste pagine. Per chi ancora non lo sapesse, il suo scopo è promuovere la salute tramite l’attività fisica coinvolgendo il medico di medicina generale al quale viene affidato il compito di prescrivere attività motoria specifica presso centri “certificati”, così come di monitorare i progressi compiuti dai pazienti. L’obiettivo è ridurre l’utilizzo dei farmaci e la

Il settore fitness e quello medicale si stanno avvicinando in nome della salute

spesa sanitaria e, ovviamente, far crescere il settore dei club. Alcune reti televisive nazionali hanno recentemente parlato di Movimento per la Salute confermando il crescente interesse dell’opinione pubblica nei confronti di quello che potrebbe essere un matrimonio davvero felice: quello tra settore fitness e mondo sanitario.

il gruppo tiene Il successo delle attività di gruppo non accenna a rallentare. Le discipline basate sul ballo – come Zumba e molte altre – che puntano su semplicità, divertimento e accessibilità sono sempre più popolari. Dansyng, lanciata un anno fa e già evolutasi nella versione 3D che prevede l’utilizzo di apposti occhiali, ha nuovamente fatto il tutto esaurito a Rimini. Quest’anno si sono viste folle oceaniche, come ai bei tempi, impegnate a ballare, cantare, pedalare, camminare e addirittura saltare sui tappeti elastici, attività quest’ultima tanto “infantile” e liberatoria quanto benefica. WellDance, il nuovo metodo d’allenamento che fonde il fitness con la danza, sviluppato da Annarosa Petri – coreografa e ballerina professionista – insieme a un’étoile mondiale della danza classica come Raffaele Paganini, è stato lanciato un anno fa e la sua popolarità continua a crescere, come dimostrato dalla folla danzante che ha dato un grande contributo, in termini numerici e di energia positiva,


parola d’ordine: funzionale Il CrossFit, l’allenamento funzionale, il military fitness o bootcamp che dir si voglia, così come l’High Intensity Training, sinteticamente noto come HIT, continuano a riscuotere numerosi consensi, confermandosi il volto hard, e al tempo stesso minimal, del fitness, ideale per i più giovani e dinamici, per coloro che amano la sfida e il gioco, che sono disposti a sostenere allenamenti tosti svolti a corpo libero e impiegando attrezzi non convenzionali come sacchi, corde, casse e ostacoli. Un’attività, dunque, che implica un lavoro “funzionale” che coinvolge tutto il corpo, che richiede forza, resistenza, agilità, coordinazione motoria ed

L’allenamento funzionale, svolto a corpo libero e con attrezzi “non convenzionali”, soddisfa le esigenze degli utenti più giovani e dinamici che amano la sfida

equilibrio… e una volontà di ferro per meritarsi “muscoli d’acciaio”.

largo alla polivalenza Oggi numerose aziende, tra le quali tutti i brand più noti, propongono gabbie per crossfit, attrezzi polivalenti che, in uno spazio contenuto e ben organizzato, consentono a più persone di allenarsi contemporaneamente, anche in compagnia all’interno di un circuito, così come individualmente e nell’ambito di lezioni di personal training one-toone o in piccoli gruppi. L’ingombro limitato e la polifunzionalità rende queste soluzioni adatte ai club più piccoli, mentre le realtà più grandi possono adottarla per diversificare la propria offerta e proporre attività alternative e complemen-

doc. Les Mills

tari a quelle svolte all’interno della classica area isotonica. La grande varietà di accessori disponibili – tra i quali figurano, solo per citarne alcuni, sacchi, sbarre, elastici, cavigliere, maniglie e persino pavimenti funzionali – rendono possibile l’esecuzione di tanti esercizi funzionali, molto apprezzati, oggi, dai personal trainer e da un numero crescente di utenti. E lo stesso discorso vale per le stazioni isotoniche e a cavi polifunzionali, definite anche multistazioni che, in uno spazio contenuto e a un costo inferiore rispetto alla somma dei singoli attrezzi che inglobano, consentono al club di sfruttare al meglio la superficie di cui dispone mettendo a disposizione della propria clientela numerose e soddisfacenti opzioni d’allenamento.

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doc. Olympian’s

alla grande festa andata in scena, come ogni anno, a Rimini. Welldance, per chi non lo sapesse, è stata protagonista della trasmissione Il Grande Fratello, divenendone prova ufficiale, attirando i riflettori sul settore. Les Mills ha presentato sei nuovi corsi rivolti, per la prima volta, a bambini e adolescenti. Un ulteriore testimonianza dell’impegno delle aziende per aiutare il settore a conquistare nuove fasce di utenza e diffondere la cultura dell’esercizio fisico e della salute. Reebok Step ha invece festeggiato a Rimini i suoi primi 25 anni in Italia con una gremitissima master class alla quale ha partecipato, in veste di dj, un ospite speciale come Boy George. E Zumba ha “risposto” presentando la sua versione dello step, basata, neanche a dirlo, su facilità e divertimento per trasformare la lezione in un festa aperta a tutti. Il fenomeno lanciato da Beto Perez, sempre più planetario, ha addirittura fatto il suo ingresso alla Casa Bianca: Michelle Obama, in prima linea, anche a livello mediatico, nella guerra contro obesità e cattiva alimentazione, è recentemente apparsa sul piccolo schermo impegnata in un’estemporanea lezione di Zumba, con tanto di marchio in bella vista che ha fatto il giro del mondo. Uno spot dal valore inestimabile per l’azienda con quartier generale in Florida e, di riflesso, per tutto il settore fitness.

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econochic, qualità e risparmio

Grazie a un sistematico abbattimento dei costi, la catena B&B Hotels riesce a coniugare la qualità a prezzi contenuti. Abbiamo intervistato Pascal Contessotto, responsabile operativo del segmento italiano del network, per conoscere una realtà che, in chiave benchmarking, offre spunti interessanti agli operatori di club

L’

universo low cost si compone di una moltitudine di costellazioni e di pianeti che gravitano intorno a un unico nucleo concettuale: servizi definiti “di qualità” a un prezzo per tutte le tasche. In realtà, l’equazione non è sempre rispettata e può capitare di imbattersi in servizi fin troppo cari per la loro infima qualità. Non è il caso dell’esempio di business che proponiamo in queste pagine: il B&B Hotel, infatti, è la prima catena di hotel econochic in grado di offrire un servizio a prezzo ridotto ma, allo stesso tempo, elegante e ricercato. Quando si vuol definire il “low cost” si finisce spesso con l’uti-

di Chiara La Piana

lizzare una terminologia imprecisa che lascia intendere un’offerta inferiore a quella standard o, in alcuni casi, addirittura scadente. Tuttavia, i protagonisti di questo mercato che siano club manager o direttori d’albergo, ci tengono a chiarire che «dietro il concetto di low cost esiste una vera e propria filosofia basata sul valore effettivo del prodotto offerto e sul miglior prezzo disponibile per quel prodotto. È quindi possibile parlare di un low cost di qualità», parola di Pascal Contessotto, dal 2001 direttore regionale B&B Hotels Francia e, dal 2010, responsabile operativo B&B Hotels Italia.

aggiungere un servizio per eliminare un ostacolo La storia di B&B Hotel, per quel che riguarda l’Italia, risale al 2009, ma il progetto ha origine in Francia nel 1990 e, ad oggi, la catena può vantare circa trecento strutture in sette Paesi. Il successo del network risiede nell’alta qualità dei servizi offerti a un prezzo vantaggioso e, soprattutto, nella facilità e praticità di fruizione degli stessi; infatti, a differenza della maggior parte delle strutture alberghiere presenti sul nostro territorio – afferenti, sostanzialmente, a tre macrocategorie, ossia strutture “storiche”, moderni centri polifunzionali e piccoli “alberghi bomboniera” in località di prestigio – il marchio B&B propone un format di qualità


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In alto, Pascal Contessotto, responsabile operativo B&B Hotels Italia, a sinistra una camera singola della catena

perfetto per chi viaggia per lavoro o, più in generale, per chi viaggia per piacere e non cerca un albergo di lusso. «Le tariffe – racconta Contessotto – sono frutto di attente analisi e di una logica di abbattimento dei costi in tutta la filiera: il frigobar, ad esempio, viene sostituito da un B&B Shop nella hall dell’hotel che consenteal cliente di “sfruttare” gli spazi comuni e di usufruire di un prodotto dai prezzi trasparenti: niente sorprese al momento del check-out il che si traduce in un risparmio di tempo e di costi». I clienti ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno senza alcuna complicazione. Contessotto sottolinea che «in questo momento si parla molto dell’offerta del Wi-Fi nelle strutture ricettive in Italia e B&B Hotel offre questo servizio gratuitamente sia negli spazi comuni sia in camera. Lo stesso dicasi per una postazione internet nella hall e per la Pay-Tv, che è gratis». A questo punto, viene spontaneo chiedersi che cosa non sia compreso nel prezzo, come, ad esempio, la prima colazione che il cliente può acquistare o meno (la soluzione a buffet è proposta al prezzo di 6,90 euro). Altro elemento strategico che conferisce “agilità” al progetto è l’azzeramento dei tempi morti alla reception: pagando anticipatamente online, il cliente riceve un sms con il codice della camera che gli consentirà l’accesso al servizio. Nell’albergo torinese della catena – recentemente premiato dal

Gruppo Sole 24Ore con l’Horeca 24 premio innovazione 2014 – è stato introdotto un servizio in più: la receptionist automatica, Mia, che ha le sembianze di un bancomat ma è una recetionist disponinibile al check-in 24 ore su 24. Da sottolineare, inoltre, che nei B&B non vi sono oscillazioni di prezzo in base all’alta o bassa stagione: i clienti abituali possono richiedere una fidelity card e godere di promozioni speciali durante tutto l’anno. «Siamo molto attenti al rapporto con i clienti – continua Contessotto – e gestiamo internamente tutte le lamentele e cerchiamo di essere molto presenti anche sui canali delle recensioni online, rispondendo a tutti. La fidelity

card – puntualizza – permette di ottenere diverse offerte personalizzate, tra cui il 10% di sconto su tutti gli hotel della catena, in Italia e all’estero».

club e alberghi low cost, qualche spunto di riflessione Come anche le compagnie aree, fitness club e alberghi economici condividono un approccio che amano definire smart anziché low, ossia “veloce”, “intelligente”, “semplice”, spalancando una finestra su un panorama nuovo, fatto di pochi servizi di qualità accessibili a tutti. Come? Abbattendo una serie di costi superflui sia per l’imprenditore

La sala per la prima colazione di uno dei due alberghi B&B presenti su Roma

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benchmarking

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Pagando anticipatamente online, il cliente riceve un sms con il codice della camera che gli consentirà l’accesso al servizio

sia, in ultima analisi, per il target cui l’offerta si rivolge: ad esempio, albergo e club, sfruttando il web (in particolar modo i social network) come fonte principale di brand awareness ed essendo strutture semplici e “agili”, possono essere gestiti soltanto da uno/due persone. Ad esempio, il direttore generale B&B Hotels Francia ci rivela che i suoi hotel «sono spesso gestiti da coppie appassionate del proprio lavoro e con uno spiccato senso del servizio e dell’accoglienza, fondamentale nel nostro settore». In generale, la penetrazione del mercato da parte dei low cost è stata per lo più vissuta come una minaccia: basti pensare all’impatto che la Ryanair ha avuto sul mercato aereo o a quello che il discount iN’s ha avuto sul comparto dell’alimentazione. Pascal Contessotto non considera la formula B&B Hotel una minaccia per gli hotel che “parlano” ai clienti in maniera tradizionale offrendo un prodotto adeguato perché «B&B cerca di comunicare con un target sia business sia leisure offrendo un servizio di qualità al miglior prezzo possibile». Non tanto le grandi catene di club, ma piuttosto le realtà più piccole hanno interpretato l’attività low cost come una concorrenza selvaggia che danneggia l’immagine dell’intero comparto. Eppure – come si legge ne Il Nuovo Club n.

un esempio di club low cost Tra i tanti club low cost sorti e affermatisi nell’ultimo decennio in Italia, Happy Fit, catena che ama definirsi smart buy e che si compone di quindici club, è stata recentemente insignita del premio Club Award 2014 per l’innovazione. Questa giovane realtà, fondata nel 2011 da Vito Scavo (a sinistra nella foto insieme al marketing manager Luca Torresan), si distingue per la chiarezza del concept con cui si è posizionata sul mercato e per la capacità di innovazione anche nel rapporto con i soci del club, sia potenziali sia reali. Tra i servizi, o “non-servizi”, offerti figura la possibilità di partecipare a corsi di gruppo tenuti da trainer virtuali che guidano l’allenamento attraverso un maxischermo, così come il diritto di recedere direttamente dal sito, la sospensione dell’abbonamento fino a sei mesi o, ancora, la disdetta del contratto. I servizi offerti dal club contribuiscono alla creazione di una dimensione di libertà e autonomia del socio che viene positivamente percepita dalo stesso e, al contempo, determina il taglio di centri di costo non indifferenti per il club.

99, in un interessante articolo sul mercato low cost – la maggior parte di questi nuovi club riesce a ottimizzare i costi proponendo un’offerta diversa da quella proposta dal club standard. Come? Rinunciando alla piscina, all’area umida/ spa, al bar e mantenendo soltanto l’indispensabile per allenarsi autonomamente senza l’assistenza di

uno staff dedicato. In definitiva, come ha evidenziato il consulente britannico Ray Algar che ha tracciato un identikit del club low cost nel Regno Unito, si propongono a un prezzo inferiore almeno del 50 per cento rispetto alla media degli altri club presenti sul mercato britannico; propongono solo l’attività cardio e isotonica; tendono a prolungare il più possibile l’orario di apertura, in molti casi risultando fruibili sette giorni su sette, 24 ore al giorno; utilizzano internet e la tecnologia come mezzi primari per vendere iscrizioni e comunicare con la propria clientela; sono strutture che, in virtù della loro semplicità e dei dispositivi tecnologici di cui sono dotate, possono essere gestite anche da uno staff composto da una sola persona. L’universo del low cost non fa che ampliarsi e crescere esponenzialmente alla diminuzione, ahinoi sempre più diffusa, della capacità di spesa del consumatore, ma non necessariamente ciò comporta una minaccia soprattutto per le piccole strutture pre-esistenti quanto, piuttosto, uno stimolo a differenziarsi e a cercare nuovi servizi e nuove formule per acquisire nuovo clienti e contrastare il tasso di abbandono.



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alla guida di una

piscina in italia In occasione dell’ultima edizione di ForumPiscine, Danilo Fossati, membro del tavolo tecnico sulle linee guida regionali per la gestione della piscina, ha tenuto un’interessante sessione sull’adempimento alla delibera di giunta approvata e sospesa nel giro di un anno. Ve ne proponiamo di seguito una rilettura

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pprovata nel gennaio 2013 e sospesa nel mese di dicembre dello stesso anno, la delibera di giunta regionale che prevedeva la dotazione a livello locale delle linee guida per la gestione della piscina ha visto la Liguria come la prima regione d’Italia a dotarsene. Con la sua sospensione, ovviamente, il lavoro svolto dal tavolo tecnico regionale è rimasto senza attuazione, ma il materiale prodotto mantiene la sua importanza come punto di riferimento per tutte le altre regioni che, nell’attesa che la situazione attuale si sblocchi, devono ancora avviare i lavori. Così, se a dicembre si era pensato di

a cura di Chiara La Piana

presentare alla sesta edizione del congresso di ForumPiscine le linee guida messe a punto dalla regione Liguria e già operative, dopo la sospensione della delibera si è optato per presentarle come un esempio per quelle regioni che vorranno, malgrado la sospensione, “portarsi avanti col lavoro”. Abbiamo quindi confermato l’intervento di Danilo Fossati, tecnico della prevenzione per la regione Liguria nonché membro del tavolo di lavoro tecnico, sulla presentazione delle linee guida. In queste pagine, un breve resoconto del suo intervento.

i responsabili della piscina Rilevata l’opportunità di rendere omogenea, sul territorio regionale, la gestione delle piscine adibite alla balneazione pubblica e privata in ordine ai requisiti igienicosanitari delle stesse e delle acque in esse contenute, con la delibera G.R. 11.01.2013, n. 7 la regione Liguria ha proceduto innanzitutto alla definizione terminologica (vedi box nella pagina accanto) delle piscine, delle vasche, delle acque, dei vari impianti (trattamento dell’acqua, disinfezione, filtrazione, etc.), dei frequentatori, dei bagnanti e degli interventi tecnici (nuova costruzione, ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria), nonché alla classificazione delle piscine (condominio, unità abitativa, singola

Piscina Trecate, architetto Paolo Pettene


abitazione, etc.). A seguire, Danilo Fossati ha presentato i requisiti strutturali, tecnici, organizzativi, gestionali e igienico-sanitari propri delle differenti tipologie di piscine avendo cura di sottolineare che il titolare

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INTEX, SHANGHAI, CHINA

10 – 12 SEPTEMBER 2014 SECURE THE LAST FEW SQUARE METERS AT FIBO CHINA AND EXPAND YOUR BUSINESS INTO THE BIGGEST EAST ASIAN MARKET WITH 482 MILLION POTENTIAL CUSTOMERS OF COMMERCIAL GYMS! „The number of middle class increased from almost nothing to 300 million in the past 15 years, and will continue to grow to 700 or 800 million in the upcoming 15 – 20 years.” CNN – Cable News Network

Organiser

Co-organiser

WWW.FIBO-CHINA.CN

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ambientali dell’impianto, nonché dei requisiti fisici, chimicofisici, chimici e microbiologici dell’acqua; la corretta esecuzione e aggiornamento delle procedure di autocontrollo indicate nel piano di autocontrollo secondo i protocolli di gestione; gli aspetti gestionali giornalieri che comprendono l’esecuzione, in tutti gli ambienti della piscina, di una quotidiana pulizia e una periodica disinfezione, con allontanamento di ogni rifiuto secondo modalità riportate nelle procedure di autocontrollo; il rispetto dei requisiti igienicoambientali di cui al presente documento; l’individuazione di eventuali punti critici presenti nell’impianto nonché della determinazione delle azioni correttive ritenute necessarie presiedendo altresì alla corretta esecuzione dell’aggiornamento delle procedure di autocontrollo indicate.

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• Classificazione delle piscine • Requisiti igienico ambientali • Alimentazione e requisiti strutturali, tecnici, organizzativi, gestionali ed igienico-sanitari • Dotazione del personale (formazione) • Controlli • Punti di prelievo • Sostanze da utilizzare per il trattamento dell’acqua • Gestione delle risultanze analitiche • Realizzazione, esercizio e funzionamento degli impianti

della piscina deve individuare i soggetti preposti al regolare funzionamento dell’impianto ed indicarne il nome su un cartello ben visibile all’ingresso: il responsabile della piscina (può coincidere con la figura del titolare), l’assistente bagnanti e l’addetto agli impianti tecnologici. Il responsabile della piscina deve provvedere alla redazione di un documento di valutazione del rischio inerente ogni fase potenzialmente critica della gestione dell’attività, deve essere persona individuata da chi ha la responsabilità giuridica della struttura e risponde del funzionamento della piscina dal punto di vista igienicosanitario e della sicurezza dei frequentatori. In particolare, assicura: • il corretto funzionamento della struttura sotto il profilo gestionale, tecnologico e organizzativo; • la corretta valutazione dei rischi chimici, fisici e microbiologici dell’impianto; • il rispetto dei requisiti igienico-

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Definizioni e terminologie

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La competenza tecnica specifica, sottolinea Fossati, si ottiene a seguito della frequenza con profitto di un apposito corso di formazione professionale

Il responsabile degli impianti tecnologici ha il compito di garantire il corretto funzionamento degli impianti funzionali alla piscina e a quanto ad essa correlato (quindi, centrale idrica e impianti di trattamento dell’acqua, impianti di sicurezza e di allarme, etc.). La competenza tecnica specifica, sottolinea Fossati, si ottiene a seguito della frequenza con profitto di un apposito corso di formazione professionale e un’esperienza nel settore di almeno due anni consecutivi in ruolo analogo nei cinque anni precedenti l’entrata in vigore del documento in questione. Ciò perché la tecnologia è in continua evoluzione e un lustro è il periodo individuato come limite massimo in cui si può gestire un cambiamento e adeguare la propria conoscenza senza troppi stravolgimenti nozionistici e pratici. L’assistente bagnanti, infine, è la persona abilitata alle operazioni di salvataggio e di primo soccorso ai sensi della normativa vigente in materia. Il suo compito è vigilare sulle attività che si svolgono nelle vasche e negli spazi perimetrali intorno ad esse e sul rispetto del regolamento interno. La sua pre-

senza dovrà essere assicurata durante tutto l’orario di apertura della struttura che deve essere indicato in modo ben visibile all’interno dell’impianto.

alcuni degli oneri in capo al responsabile Come anticipato nel paragrafo precedente, il responsabile di piscina e il responsabile degli impianti tecnologici possono dichiararsi tali se hanno seguito dei corsi di formazione professionale. In particolare, obiettivo della formazione del responsabile di piscina è raggiungere una preparazione adeguata per gestire e organizzare qualunque tipo di piscina in materia autonoma, predisponendo piani di intervento e autocontrollo finalizzati alla tutela igienicosanitaria e alla sicurezza dei frequentatori. La delibera di giunta regionale di riferimento prescrive un termine massimo di tre anni dalla sua entrata in vigore entro il quale avviare le attività formative, la delibera prevede anche alcuni casi particolari in cui possono valere dei titoli equipollenti. L’assistente bagnanti, invece, per la

specificità dei contenuti operativi, può essere formato soltanto dalla FIN – Federazione Italiana Nuoto – e dalla Società Italiana Salvamento così come stabilito dallo Stato italiano. Al fine della costituzione e dell’aggiornamento sistematico di una banca dati regionale riguardante la presenza sul territorio di impianti in esercizio, il responsabile di ogni impianto, all’atto dell’attivazione, è tenuto a comunicare con nota scritta all’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, i propri dati identificativi, nonché quelli dell’impianto. A tale comunicazione dovrà seguire annualmente, se l’attività è annuale, o stagionalmente un’ulteriore comunicazione di inizio attività. Entro febbraio dell’anno successivo all’attivazione dell’impianto, tali note andranno poi trasmesse alla Regione. Inoltre, la variazione di uno o più elementi comporta l’obbligo di nuova comunicazione, mentre la riattivazione della piscina, dichiarata a funzionamento stagionale, non costituisce variazione. Gli impianti di piscina in esercizio che devono regolarizzare la loro posizione amministrativa sono, invece, tenuti a produrre un’autocertificazione sostituiva rilasciata ai termini di legge.

i requisiti Per il loro forte impatto sulla salute degli utenti, i requisiti igienico ambientali si configurano come “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali” (art. 117 della Costituzione), sono parametri che rientrano nell’ambito della competenza legislativa statale. Il Ministero della Salute, aderendo alla richiesta del coordinamento interregionale, ha rinunciato ad adottare provvedimenti autonomi accettando che i parametri tecnici vengano inseriti come allegato all’accordo. Quindi, conclude Fossati, la normativa regionale deve limitarsi a farne esplicito riferimento evitando una nuova definizione autonoma. Invece, per quanto riguarda i requisiti strutturali e tecnici, si può far riferimento, anche non esclusivo, alle norme UNI EN ISO.



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a cura della redazione Per avere informazioni più dettagliate su aziende e prodotti collegatevi a Sportindustry.com. Il portale specializzato dell’industria italiana dello sport, del fitness, della piscina e del wellness permette di consultare un ricco database merceologico che conta più di 3.200 aziende.

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health fitness 2.0, inizia una nuova era

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ecnoBody – azienda bergamasca da vent’anni specializzata nella realizzazione di strumentazioni riabilitative e per l’allenamento all’avanguardia – ha recentemente presentato il progetto Health Fitness 2.0 che parte da un presupposto fondamentale: il cliente del club è cambiato – è olistico, tecnologico, sempre connesso – e per conquistarlo e fidelizzarlo serve un’offerta esclusiva basata su un servizio realmente innovativo. Un progetto che si concretizza con la realizzazione delle nuove linee di attrezzi Functional Line (forza) e Walker View (cardio) che consentono al club di

proporre una soluzione personalizzata, guidata e completa. Alla base di tutti gli esercizi per la forza (alzare, spingere, tirare) eseguibili con gli attrezzi IsoLift, IsoShift e IsoFree, così come di quelli cardio svolti con il tappeto Walker View, c’è il controllo motorio e la postura per assicurare un esercizio isotonico “perfetto” e una corsa bilanciata e simmetrica. La postura, fondamentale per il benessere psicofisico, si basa su un delicato equilibrio delle forze che, alterandosi per molteplici fattori legati prevalentemente allo stile di vita, spesso degenera in patologia. Per questa ragione, tutti i dispositivi del circuito analizzano stabilità, indice di forza, passo, elasticità, simmetria e altri importanti indicatori, quindi il software crea automaticamente una scheda d’allenamento personalizzata. E per rendere l’esercizio divertente e coinvolgente, il software propone anche la cosiddetta “realtà potenziata” e diversi giochi. Inoltre la telecamera 3D, di cui tutti gli attrezzi sono dotati, riprende l’utente e, “magicamente”, lo digitalizza. Con un semplice gesto sullo schermo, la sua immagine ruota su tutti i piani rendendo così possibile, in tempo reale, la correzione dell’assetto posturale e la vi-

sualizzazione dell’attivazione muscolare durante lo svolgimento dell’esercizio. Iso-Free, solo per entrare maggiormente nel dettaglio con un altro esempio, è un sistema aperto e flessibile che consente di svolgere numerosi esercizi a corpo libero – con l’ausilio di bilancieri, manubri e altri accessori – rendendo possibile un’interattività senza precedenti. Per i personal trainer e i fisioterapisti è un potente strumento di comunicazione che rende concetti complessi, come postura e controllo dei carichi, facilmente comprensibili e percepibili dagli utenti, con tutti i vantaggi che ne derivano. E a tutto ciò va aggiunto che, grazie alla TecnoBody Key consegnata all’utente i carichi e tutte le regolazioni di forza previsti dal programma personalizzato sono automaticamente regolati dal sistema. Stefano Marcandelli, fondatore di TecnoBody, ha così commentato il lancio ufficiale della nuova linea, avvenuto a RiminiWelness lo scorso 30 maggio: «Il progetto Health Fitness2.0, che si concretizza con la realizzazione dei nuovi attrezzi Functional Line e Walker View, unisce due mondi: fitness e rehab. Due mondi paralleli, che nonostante la vicinanza non si sono mai real-


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mente incontrati, finalmente si fondono per dar vita a un’interazione sinergica e proficua. I club di oggi – ha puntualizzato l’imprenditore bergamasco – non possono più rivolgersi solo ai giovani, in genere motivati da un edonismo narcisistico. Devono “attrezzarsi” per soddisfare le esigenze di una domanda più matura offrendo un percorso integrato che coniughi l’esercizio fisico alla corretta postura, alla prevenzione, al controllo propriocettivo e, più in generale, alla salute e a un benessere senza compromessi. L’espressione Health Fitness 2.0 trasmette un messaggio molto chiaro: incomincia una nuova era, si volta pagina per dare nuovo impulso a un mercato piatto, addormentato da trent’anni, con nuovi attrezzi che racchiudono una concezione nuova dell’esercizio fisico. Ritengo ci sia una grande domanda latente e sono convinto che con questo nuovo progetto riusciremo a soddisfarla, creando nuove grandi opportunità di business per gli operatori del settore». Abbiano quindi intervistato il “Signore degli anelli”, al secolo Juri Chechi, mostro sacro della ginnastica e ora testimonial TecnoBody, che ha così commentato: «Dopo essermi informato sulla tecnologia e

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sulla filosofia che distinguono TecnoBody, ho scoperto che la nuova concezione di esercizio fisico di questa azienda è molto vicina alla mia idea di attività motoria che, soprattutto dopo una certa età, ritengo non possa più ruotare esclusivamente intorno ai grandi carichi che stressano i muscoli. La soluzione ideale, a mio avviso, è lavorare sull’equilibrio, sulle sensazioni, sulla postura, aspetti fondamentali che fino ad oggi sono stati trascurati. Io vengo dalla ginnastica, disciplina simbolo dell’equilibrio, di un certo tipo di cultura sportiva e di atteggiamento nei confronti del gesto motorio e dell’utilizzo del corpo. Prima di svolgere esercizi con carichi importanti è fondamentale, per prevenire infortuni, raggiungere un certo

equilibrio posturale e muscolare. I nuovi attrezzi TecnoBody consentono di farlo in modo scientifico e al tempo stesso facile e divertente. E per questo mi hanno conquistato» Abbiamo infine ceduto la parola alla dottoressa Irene Aprile, ricercatrice scientifica presso l’Istituto Don Gnocchi di Roma, nonché autrice di decine di pubblicazioni internazionali in ambito neuro-motorio. Spinta dalla sua “visione tecnologica”, ha esplorato nuove frontiere riabilitative e ci ha spiegato perché ha sposato la nuova filosofia dell’azienda di Dalmine: «TecnoBody propone oggi una riabilitazione tecnologica soprattutto preventiva, rivolta non più esclusivamente ai pazienti con una disabilità acquisita, bensì anche ai sani, alle persone di mezza età e agli anziani spesso affetti da disturbi osteoarticolari. Oggi più che mai è importante prevenire le patologie legate all’invecchiamento con un’attività dolce, mirata, guidata dalla tecnologia e, perché no, affascinante per l’utente. I nuovi attrezzi TecnoBody hanno esattamente questi requisiti e aprono la nuova era della medicina preventiva che, tramite la tecnologia, rende possibile una riabilitazione aumentativa, integrata, molto efficace e rivolta a tutti, compresi i giovanissimi». Per informazioni: TecnoBody di Dalmine (BG) tel. 035.59.43.63 www.tecnobody.it


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un nuovo impulso al business del club

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n innovativo sistema d’allenamento che offre tutti i vantaggi dell’allenamento breve e intenso – ovvero l’High Intensity Interval Training, sinteticamente noto come HIIT – tramite un avanzato e unico sistema di elettrostimolazione muscolare (EMS). In una parola Wav-e, progettato per chiunque desideri mantenersi in forma, ideale per svolgere un allenamento

completo, altamente efficace e mirato che rafforza, scolpisce e tonifica con una seduta alla settimana della durata di appena 15 minuti. Questo innovativo metodo, grazie ai suoi impulsi, consente di coinvolgere simultaneamente i muscoli del dorso, delle braccia, del petto, degli addominali, dei glutei e delle gambe, in fase sia agonista sia antagonista, rendendo possibi-

le un allenamento breve, molto intenso ed efficace. Il numero di fibre muscolari reclutate è quasi doppio rispetto a quello di un allenamento isotonico classico grazie alla combinazione dell’EMS e della contrazione volontaria. In virtù di queste caratteristiche, Wav-e è la soluzione ideale per tonificare, rassodare, potenziare la muscolatura, risolvere i più comuni problemi a carico della schiena, ridurre la massa grassa, aumentare il metabolismo, ridurre la cellulite, migliorare la flessibilità e la coordinazione motoria, la percezione muscolare e addirittura per risolvere problemi d’incontinenza. Risulta inoltre adatto a persone di ogni età, aspetto strategicamente molto importante sia per i fitness/ wellness club che decidono di integrarlo nella propria offerta dotandosi di un centro di profitto aggiuntivo altamente redditizio, sia per chi decide di investire sull’apertura di uno studio dedicato. Il sistema Wav-e è composto da tre elementi innovativi che semplificano l’allenamento e lo rendono altamente performante: • una consolle di ultima generazione dal design avveniristico, dotata di


Per informazioni: Wav-e International di Bolzano www.wav-e.training info@wav-e.training

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tecnologia touch-screen e funzionalità doppio video, in grado di visualizzare una vasta gamma di esercizi e programmi personalizzati che comprendono protocolli specifici per alleviare il mal di schiena e trattare la cellulite. Gli utenti possono allenarsi e raggiungere i propri obiettivi sia con l’assistenza di un istruttore sia senza; • Wav-e connessione, una cintura hi-tech con incorporato sistema Bluetooth che comunica con la consolle e consente di svolgere un allenamento libero da cavi, quindi più dinamico; • Active Functional Wear, l’abbigliamento funzionale dal design accattivante che, grazie alla tecnologia in micro argento altamente conduttivo, svolge anche un’azione anti batterica garantendo la massima igiene, oltre all’efficacia e al comfort. Wav-e, che richiede una manutenzione minima, è inoltre dotato di modalità functional training in 3D e di schermo touch screen da 22 pollici con l’opzione “salva la sessione” e la funzione per la gestione del diario che consentono di monitorare l’attività svolta e tenere costantemente sotto controllo i progressi via via compiuti. E a tutto ciò va aggiunto che 50 filmati relativi ad altrettante tipologie di esercizio consentono – anche a due persone simulta-

neamente con un’unica postazione – di svolgere programmi specifici inerenti sport, salute e beauty. Infine, va sottolineato che l’efficacia dell’elettrostimolazione è oggi “certificata” da numerosi studi scientifici, alcuni dei quali condotti in collaborazione con

Compex. Nessuna ricerca ha mai evidenziato effetti nocivi per la salute a breve, medio e lungo termine, nemmeno in soggetti che utilizzano quotidianamente questa tecnica per molti anni, come talvolta richiesto da determinate condizioni mediche.


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materassini sicuri e trendy

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irex, azienda svizzera da cinquant’anni specializzata nella tecnica di lavorazione dei materiali espansi specializzata nella produzione di materassini per ginnastica, dopo aver presentato i nuovi modelli Corona e Coronella 200, lancia sul mercato la linea Fitline che si caratterizza, innanzitutto, per il nuovo look e i colori freschi. Questa nuova generazione di materassini

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si distingue soprattutto per la durata ancora più lunga, nonché per la migliore protezione igienica. Sono stati impiegati materiali compatibili con il regolamento REACH, soddisfacendo, e sotto alcuni punti di vista addirittura superando, tutti gli attuali requisiti di legge. La nuova protezione igienica impedisce la proliferazione di batteri e funghi delle muffe e risulta addirittura efficace nel

contrastare il diffuso batterio cMRSA, resistente agli antibiotici, rendendo l’allenamento sicuro anche dal punto di vista igienico-sanitario. I materassini Airex Fitline – disponibili nelle due lunghezze 140 e 180 centimetri e ideali per il group fitness – e Airex Coronella risultano adatti a qualsiasi tipologia di esercizio, assicurano il massimo comfort e sono proposti in diversi colori. Oltre agli ormai classici rosso, verde e blu, la nuova gamma cromatica comprende le eleganti tonalità terra, ardesia e platino (Corona e Coronella 200) e i vivaci colori rosa e kiwi (Fitline), che soddisfano qualsiasi tipo di gusto ed esigenza di arredamento. Il nuovo Balance-pad Elite, che vanta la stesa qualità dei materassini in termini di sicurezza e comfort, è ora disponibile nel nuovo colore lava.

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e DoTile Fit, linea di superfici tecniche ad alta resistenza, risultano la soluzione ideale in quanto appositamente ideate per il training intensivo, già testate con successo e apprezzata da sportivi e professionisti del settore, anche nel corso di importanti eventi di caratura nazionale e internazionale. Queste pavimentazioni, ma-

de in Italy al 100%, vengono progettate analizzando i movimenti degli atleti e la caduta dei pesi in modo da massimizzarne lo shock absorbtion ed il rebound control, riducendo rumori e vibrazioni ed evitando il rischio di microfratture agli arti superiori degli atleti. Il grip consente inoltre di svolgere gli esercizi con la massima concentrazione, senza mai perdere i punti di appoggio, scaricando parte dello stress delle articolazioni inferiori sulla superficie in gomma. Dalla collaborazione tra DoTile Fit e StrongFirst Italy è nata la nuova DoTile Training Zone, l’area dedicata all’allenamento funzionale sulla quale numerosi appassionati, in occasione dell’ultima edizione di RiminiWellness, hanno testato in prima persona la qualità di questa superficie dalle eccellenti qualità tecniche.

Per informazoni: Airex AG di Sins - Svizzera tel. +41.41.789.66.79 www.my-airex.com www.facebook.com/myairex

una base forte e sicura per l’allenamento funzionale

Per informazioni: Metem di Treviso tel. 0422.26.70.10 www.dotile.it

l training funzionale è sempre più diffuso nell’ambito del fitness e molti club si stanno attrezzando per soddisfare una domanda in crescita, proponendo metodi di allenamento e attrezzature radicalmente cambiati rispetto al passato. Anche l’allestimento delle aree dedicate a queste attività richiede soluzioni specifiche


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Per informazioni: Aqquatix di Limena (PD) tel. 049.738.11.50 www.aqquatix.com www.euroaquatic.it

qquatix è oggi presente in 51 Paesi e offre un’ampia gamma di attrezzi di ultima generazione, frutto del lavoro del centro di ricerca e sviluppo coordinato dalla direzione scientifica di E.A.A. L’azienda padovana propone cinque modelli di Aquabike che, grazie a diverse varianti, risultano di fatto disponibili in 10 differenti varianti. La versione Three dell’avveniristica BPM Bike oltre al rinnovato sistema di regolazione d’intensitĂ , dispone di luci a led che cambiano colore in base al ritmo di pedalata, mentre Galaxy Bike orizzontale risulta ideale per vasche medio-basse e per la riabilitazione in acqua. Aqqua Active Bike Superior, per ora la piĂš venduta a livello mondiale, è ora disponibile nella versione 2014, caratterizzata da interventi di aggiornamento che

interessano pedali, manubrio e altri optional. Chi intende coniugare la qualitĂ Aqquatix a prezzi entry level può optare per il modello 2014 della Smart Bike, adattabile anche a piscine profonde grazie alla versione Long. La grande offerta Aqquatix si completa con una serie di programmi formativi che, grazie a E.A.A., garantisce un’adeguata preparazione rivolta ai professionisti dell’acquaticitĂ declinata in tutte le sue interpretazioni – training, fun, olistico, tecnico, didattico, preventivo, riabilitativo e molto altro ancora – per massimizzare i benefici derivanti dall’investimento sulle attrezzature. Una soluzione completa per conquistare, sodisfare e fidelizzare i clienti e per rafforzare la reputazione e la credibilitĂ della piscina. La piattaforma e-learning aqquatiXperience, sinteticamente aXe, si rivolge agli operatori del settore piscina per trasmettere loro nozioni di alto spessore e soluzioni tecnologiche in 5 diverse lingue per diffondere il know-how made in Italy in ambito internazionale. Un sevizio progettato per elevare lo standard di qualitĂ portandolo all’eccellenza, coinvolgendo tutto lo staff, ovvero dalla reception al management, per ar-

rivare agli istruttori, vero anello di congiunzione tra club e cliente. Gli aXe programs, frutto di quasi due anni di ricerca, prevedono 4 aggiornamenti trimestrali all’anno con pacchetti full o scomponibili (tecnico-metodologici, marketing, comunicazione e pubblicitĂ ) secondo le esigenze del singolo centro. La grande novità è costituita dai programmi e dalle certificazioni appositamente studiati per gli istruttori che ora possono giocare un ruolo da protagonisti nel traghettare le piscine verso quelle novitĂ di cui hanno un bisogno vitale. Per la certificazione, EAA ha ideato gli aXe Convetion Days, ovvero giornate full immersion nel corso delle quali le parti metodologica ed esperienziale si fondono con il marketing e gli aspetti relazionali, senza perdere di vista le linee guida sui benefici dettate dalla direzione medico-scientifica di EAA. Ad ogni Convention Day (le prossime si terranno il 4 e 5 settembre presso il centro Hidron, alle porte di Firenze, in occasione dell’edizione 2014 degli Aquafitness Days), i partecipanti riceveranno la certificazione individuale aqquatiXperience, acquisendo cosĂŹ la licenza d’uso dei programmi e dei sottofondi musicali.

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aqquatix, qualitĂ al servizio del settore

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nutrimento per lo sport

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Per informazoni: Atlantic Multipower Italia di Ponte Di Piave (TV) tel.0422.852.076 www.multipower.com/it

il fitness si veste di eleganza

Per informazioni: Esseciplast di Alpignano (TO) tel. 011.967.91.38 www.esseciplast.com

ultipower, tra le maggiori aziende europee nel settore dell’alimentazione per sportivi da oltre trent’anni sul mercato, amplia la sua vasta gamma con due prodotti che tutti gli sportivi possono utilizzare nel corso degli allenamenti e persino delle gare. Nature’s Power è la nuova barretta energetica a base di cereali non ricoperta, perfetta come integrazione nutrizionale sia per chi pratica sport di endurance sia come snack. È un prodotto leggero, al cento per cento naturale, privo di conservanti e coloranti e a basso contenuto di grassi. E proprio in virtù delle sue caratteristiche e della sua qualità è stata scelta da WellDance per fare il pieno di energia. Questa barretta, del peso di 40 grammi, è stata pensata per i momenti in cui si praticano sport e attività

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ricreative e in virtù della sua elevata digeribilità risulta ideale anche durante le sessioni d’allenamento. Contiene carboidrati a rilascio diversificato che provengono da ingredienti naturali come semi e fiocchi d’avena, una quantità minima di grassi (da 2 a 4 grammi) ed è disponibile nei gusti cacao salato, miele & semi di zucca, mirtillo rosso e fragola. Thermo Burner Ultra Evolution è invece l’integratore appartenete alla linea Multipower Best Seller studiato per migliorare la lipolisi e ottenere un’azione tonica e antiossidante. Questo termogenico è composto interamente da estratti vegetali, tirosina e carnitina per un aumento del metabolismo corporeo e un’azione tonica, stimolante, antiossidante e disintossicante. La sua azione incisiva è in grado di arginare la sensazione di appetito ed è

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in HDF ad alta densità – per garantire stabilità anche in presenza di elevata umidità – e fondo in sughero per un perfetto isolamento termoacustico. In virtù di queste caratteristiche, Elegance risulta addirittura più resistente e forte del parquet tradizionale e la sua installazione avviene senza l’impiego di colla grazie al pratico sistema a incastro che permette di neutralizza-

sseciplast, azienda piemontese specializzata nella realizzazione di pavimenti autoposanti in PVC, presenta Elegance, la nuova pavimentazione progettata per “vestire” con eleganza fitness/wellness club, centri sportivi e spa. È composta da piastrelle (30x90 centimetri, spessore 1 centimetro) caratterizzate da superficie in PVC effetto legno, strato centrale

ideale per chi pratica attività di fitness. Basta una compressa da assumere ogni mattina. Dal 2014, l’azienda tedesca Multipower è fornitore ufficiale di Movistar Pro Cycling Team, squadra spagnola di ciclismo professionistico, e di Kristian Thomas, Sonny Webster e Lynsey Sharp, campioni britannici di ginnastica artistica.

re i problemi provocati da un sottofondo irregolare, evitando così lavori di livellamento del pavimento preesistente. Questa pratica soluzione – disponibile in 7 moderne finizioni che valorizzano qualsiasi ambiente e consentono la massima personalizzazione – è un modo semplice, economico e veloce per rinnovare l’aspetto del club senza sospenderne l’attività



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grande attesa per fibo china

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on il lancio di FIBO China, FIBO, il maggiore evento espositivo del fitness, del wellness e della salute a livello internazionale, apre le porte al mercato del fitness cinese, rivolgendosi alle aziende che intendono entrare, ed espandersi, in un mercato con un potenziale enorme e in rapida crescita. Numerosi leader del mercato europeo del fitness hanno già programmato la loro partecipazione a FIBO China che si terrà a Shanghai dal 10 al 12 settembre prossimi. «Abbiamo già riservato uno spazio espositivo a gym80, Life Fitness, Matrix e Precor, solo per fare qualche nome – ha detto Ralph Scholz, direttore evento di FIBO – e possiamo anticipare che il segmento delle attrezzature professionali per l’allenamento sarà ben rappresentato. FIBO China – ha

Per informazioni: www.fibo-china.cn

concluso Scholz – è la piattaforma perfetta per stabilire contatti in un mercato cinese del fitness e del benessere che cresce velocemente». Tra gli espositori a quella che si annuncia una nuova manifestazione di riferimento figurano produttori di attrezzature, dispositivi e concetti per l’allenamento funzionale e strumenti per la valutazione corporea. Giocheranno un ruolo rilevante anche i segmenti nutrizione, controllo del peso e medicina e non mancheranno aree tematiche focalizzate sulla fisioterapia e l’allenamento, così come aziende che operano nel settore dell’abbigliamento e degli accessori sportivi. Oggi in Cina – paese in cui la classe media è numericamente sempre più rilevante – circa 400 milioni di persone, di età compresa tra 18 e 50 anni, costituiscono un enorme bacino

di utenza potenziale per i club che, attualmente, contano 13 milioni di iscritti (negli ultimi cinque anni sono cresciuti al ritmo dell’8% all’anno). Gli operatori del settore fitness cinese attendono con impazienza FIBO China che offrirà loro l’opportunità di entrare direttamente in contatto con marchi internazionali e prodotti di alto profilo, così come di confrontarsi con professionisti di mercati più maturi. Adam Jin, presidente e amministratore delegato di Tera Wellness, catena composta da 102 club ubicati in 16 città cinesi, ha commentato così il debutto di questo importante evento espositivo: «Mi aspetto che FIBO China ci aiuti a migliorare la nostra efficienza con attrezzi e concetti di ultima concezione». E hanno le stesse aspettative Wang Cheng, vice presidente di Nirvana Fitness & SPA, catena che conta 16 club dislocati in tre città, e Christy Cao, amministratore delegato di China PowerHouse Gym, marchio che identifica 12 club situati in cinque città. Reed Exhibitions Deutschland, organizzatore dell’evento in collaborazione con il partner cinese Reed Sinopharm Exhibitions, prevede la partecipazione di circa 100 aziende espositrici provenienti da tutto il mondo e più di 3.000 visitatori.




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opo il successo della quindicesima edizione di ForumClub e della sesta di ForumPscine, conclusesi lo scorso febbraio, le segreterie scientifica e organizzativa del duplice evento sono già al lavoro per proporre un’edizione 2015

aquafitness days 2014, un’edizione speciale

Per informazioni: www.euoraquatic.it

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a sedicesima edizione di Aquafitness Days, organizzata da E.A.A., volta pagina per aggiornare il collaudatissimo format ed entusiasmare tanto i fedelissimi quanto coloro che non hanno mai partecipato a questo evento. La quattro giorni dedicata alle attività in acqua, che si svolgerà dal 4 al 7 settembre presso il centro Hidron di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, offrirà un caleidoscopio di novità e attività acquatiche che forniranno importanti spunti e idee per rinnovare il palinsesto delle piscine. Il tutto nel rispetto del rigore organizzativo e scientifico assicurato dal Comitato Tecnico Scientifico di EAA presieduto dal Dottor Confalonieri. Tra le novità più inedite figurano gli aXe Convention Days – che si terranno il 4 (aquabike e treadmill, con Cantarini e Gilardoni) e il 5 (per staff di reception e management, con Cognonato) –, aqquatiXepe-

sorprendente. Stessa sede – padiglione 19 e Palazzo dei Congressi della Fiera di Bologna – nuove date: 19, 20 e 21 febbraio 2015. La sedicesima edizione di ForumClub e la settima di ForumPiscine ripartiranno dalla formula che ha reso la manifestazione unica nel suo genere: l’integrazione del congresso internazionale – unico per qualità e varietà delle tematiche affrontate e dei relatori – con una rassegna espositiva completa che consente di toccare con mano prodotti e soluzioni destinati a fitness/ wellness club, centri sportivi e termali, piscine e spa, siano essi da realizzare o da rinnovare. Vi invitiamo a seguire il work in progress del Forum 2015 visitando regolarmente il sito

www.forumclub.it ed entrando nel Gruppo ForumClubForumPiscine 2.0, recentemente attivato su Facebook e dedicato agli operatori del settore fitness, wellness, piscine e sport che dal 2001 a oggi hanno partecipato all’annuale Forum come congressisti, espositori o speaker. Un modo in più per consentire ai membri della comunità che ogni anno s’incontrano al ForumClub-ForumPiscine di confrontarsi e dialogare online in un salotto virtuale, potendo esprimere pareri e consigli sugli argomenti da trattare nella prossima edizione, sugli eventi da proporre, sugli aspetti critici da analizzare e, più in generale, sull’evoluzione del nostro settore.

rience Certifications, non più limitate ai club grazie all’introduzione del percorso esclusivo per istruttori, così come Planet Aqua - aquatic programs che, basandosi sull’esperienza maturata da Planet Aqua/Les Mills Francia proporrà classi che illustrano i programmi e i pacchetti all inclusive, studiati per ottenere grandi risultati con la clientela e rafforzare la strategia del club.

La sessione Acquanetwork meeting aggiornerà invece manager, titolari e aziende su un nuovo sistema di monitoraggio dei consumi per ottimizzare interventi sull’efficientamento energetico, proponendo una case history documentata con diversi test a cura dello Studio Teco +. A chi si iscriverà prima del 30 giugno è riservata un’offerta molto speciale.

www.forumclub.it

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forumclub 2015: stiamo lavorando per voi

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i tre giorni del leisure

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Per informazioni: www.liw.co.uk

naturalmente... a bologna

edizione 2014 della Leisure Industry Week, sinteticamente LIW, andrà in scena dal 30 settembre al 2 ottobre prossimi, all’interno del National Exhibition Centre (NEC) di Birmingham, in Gran Bretagna, rivolgendosi ai professionisti di fitness club e centri sportivi, spa, hotel, parchi tematici e, più in generale al mondo dell’intrattenimento e del tempo libero, in una parola leisure. La manifestazione sarà ancora una volta suddivisa nelle aree Health & Fitness, Pool & Spa, Leisure Facilities, Sport, Play & Attractions ed Eat & Drink. Gli organizzatori, basandosi sull’esito dell’edizione 2013, prevedono la partecipazione di circa 7.000 operatori che potranno visitare l’area espositiva, confrontarsi con altri professionisti e seguire le sessioni del congresso.

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a ventiseiesima edizione di SANA, il Salone Internazionale del biologico e del naturale, andrà in scena da sabato 6 a martedì 9 settem-

bre prossimi alla Fiera di Bologna, ripartendo dal successo ottenuto dall’edizione 2013 che, rispetto all’anno precedente, ha fatto registrare una

crescita del 20% per quanto concerne il numero di visitatori italiani e stranieri, per un totale di oltre 32.000 presenze. Per la prima, la manifestazione sarà affiancata da NUCE International e Food-Ing, ovvero le esposizioni B2B dell’industria nutraceutica, cosmeceutica, functional food & drink e health ingredient, organizzate da quest’anno dall’ente fieristico bolognese in collaborazione con Smart-Energy. Saranno dunque presenti aziende specializzate nella produzione di componenti nutraceutici – quali, ad esempio, vitamine e integratori – e di attrezzature per l’industria salutista. L’edizione 2014 dell’evento felsineo vedrà inoltre il debutto di Sana Sport, il focus sugli integratori per gli sportivi che si affiancherà al ricco cartellone di seminari e convegni di approfondimento. www.sana.it


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giugno 2014 ISSA Convention Stage, relazioni e discussioni per affrontare le problematiche del mondo del fitness Tel. 02.26.15.524 www.issaitalia.it Bellaria (RN)

13-15 giugno

settembre 2014 Aquafitness Days tel. 049.96.00.938 www.euroaquatic.it Hidron Campi Bisenzio (FI) 4-7 settembre

Sana Salone del naturale, alimentazione, salute, ambiente tel. 051.282351 www.sana.it Bologna 6-9 settembre

Cersaie Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno tel. 0536.80.45.85 www.cersaie.com Bologna 22-26 settembre

Estero

agosto Idea World Fitness Convention tel. +1.858.535.89.79

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www.ideafit.com Los Angeles (USA) 13-17 agosto

IHRSA Fitness Brazil Latin American Conference & Trade Show Tel. +1.617.951.00.55 www.ihrsa.org San Paolo (Brasile) 28-30 agosto

settembre LIW International Leisure Industry Week’s Fitness, Health & Sport tel. +44 (0) 20.79.55.39.69 www.liw.co.uk Birmingham (GB) 30 settembre – 2 ottobre

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la crisi fa crescere l’obesità

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uasi un terzo della popolazione mondiale è affetto da obesità, nonché da patologie e disturbi legati al sovrappeso. A denunciarlo è l’Institute for Health Metrics and Evaluation statunitense secondo il quale oggi, nel mondo, questa sindrome colpirebbe 2,1 miliardi di persone. Ma il dato forse più preoccupante è che negli ultimi trent’anni non è stato

fatto alcun passo avanti e la situazione è addirittura peggiorata. Entrando più nello specifico, il tasso di obesità è rimasto sostanzialmente stabile nella maggior parte del Nord America e dell’Europa – con eccezioni negative come Francia e Svizzera, paesi in cui i casi aumentano a un ritmo del 3% annuo – mentre i paesi in via di sviluppo registrano i numeri più preoccupanti, con-

tando quasi i due terzi della popolazione mondiale in grave sovrappeso. I ricercatori dell’ente statunitense Organization for Economic Cooperation and Development ritengono che il peggioramento delle condizioni economiche penalizzi più la qualità che la quantità del cibo a disposizione delle famiglie e ricordano che «la crisi economica può aver contribuito all’ulteriore diffusione dell’obesità poiché molte famiglie colpite dalla recessione hanno dovuto tagliare i consumi di cibi sani come la frutta e la verdura, spesso più costosi delle alternative meno salutari». Dal 1980 a oggi la percentuale di minorenni in sovrappeso nel mondo è aumentata di circa 50 punti, in special modo nelle regioni del Medio Oriente e dell’Africa del Nord. Fitness club e centri sportivi sono dunque chiamati a combattere la guerra, senza quartiere, alla sedentarietà e all’alimentazione scorretta, un connubio micidiale responsabile di un numero crescente di malattie e decessi. E la cooperazione sinergica con altri settori e con le istituzioni potrebbe davvero fare la differenza.



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pelle più giovane di 20 anni con l’attività fisica

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un futuro hitech per il fitness?

n recente studio condotto presso la McMaster University, nell’Ontario, in Canada, fornisce nuove prove scientifiche sugli effetti ringiovanenti dell’attività fisica, dimostrando che può addirittura ringiovanire la pelle di 20 anni, anche se si incomincia ad allenarsi regolarmente dopo i 40 o addirittura i 65 anni di età. Questo straordinario effetto lifting sarebbe prodotto dalle miochine, sostanze prodotte dai muscoli durante l’attività motoria.

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I ricercatori dell’ateneo nordamericano hanno effettuato esperimenti su topi e su biopsie di pelle umana, presentando i risultati al congresso annuale dell’American Medical Society of Sports Medicine, recentemente svoltosi a New Orleans. «Abbiamo valutato gli effetti dell’attività fisica sui topi e, successivamente, su biopsie di pelle non foto-esposta di 29 volontari, uomini e donne di età compresa tra 20 e 84 anni, suddivisi in 2 gruppi» ha spiegato, durante il con-

gresso, Mark Tarnopolsky, del dipartimento di medicina della McCaster University. «I soggetti appartenenti al primo gruppo hanno iniziato a svolgere attività fisica moderata 3 ore alla settimana, mentre i membri del gruppo di controllo sono rimasti sedentari. Abbiamo ripetuto le prove anche in un gruppo di ultra sessantacinquenni che correvano o andavano in bicicletta 2 volte alla settimana per 30 minuti. Dopo 3 mesi di allenamento – ha sottolineato il dottor Tarnopolsky – le biopsie dei soggetti sportivi mostravano una pelle più sana, più spessa, protetta, più giovane anche di 20 anni rispetto alle altre». Il ricercatore canadese ha inoltre fatto presente che è stato riscontrato un sensibile incremento di miochine IL-15 nella pelle dei soggetti fisicamente attivi, ossia le sostanze prodotte dai muscoli durante il movimento, ipotizzando che possano avere un ruolo nel miglioramento del tessuto cutaneo associato al movimento.

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marchio Gear, realizzando Gear Fit, dispositivo simile a un orologio che oltre a ricevere notifiche istantanee di chiamate, email e messaggi è dotato di fitness manager integrato, comprendente cardiofrequenzimetro e un vero e proprio personal trainer che fornisce

costantemente indicazioni e consigli. Acer, azienda taiwanese nota per la produzione di personal computer, si appresta a presentare il suo braccialetto hi-tech dedicato al fitness e alla salute, collegabile a uno smartphone per la condivisione dei dati. Stando alle voci in circolazione, il colosso taiwanese dovrebbe dotare questo bracciale – il cui lancio dovrebbe avvenire entro settembre – di un display molto piccolo e creare un apposito ecosistema software. Pare inoltre che sia intenzionata a realizzare un nuovo e più eclatante prodotto professionale per l’esercizio fisico e, sempre stando alle indiscrezioni trapelate, sarebbe alla ricerca di un partner, nel settore sanitario e/o del fitness.

grandi marchi che operano nel campo della tecnologia dimostrano il loro crescente interesse nei confronti del mercato dei dispositivi indossabili e presto potrebbero presentare interessanti novità. Samsung ha fatto il suo debutto in questo settore creando il


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iù di ventimila persone, in 176 fitness club di tutto il mondo, hanno partecipato all’innovativa campagna sociale Let’s move for a Better world promossa da Technogym per consentire a tutti di donare il proprio esercizio fisico e promuovere il wellness nelle scuole.

La premiazione di questa importante iniziativa benefica è avvenuta lo scorso 31 maggio presso lo stand Technogym a RiminiWellness e ha visto come vincitore un club italiano, ovvero Officine del Benessere di Seregno, in provincia di Monza-Brianza, che ha raccolto quasi 6 milioni di moves (unità di misura dell’attività fisica), coinvolgendo soci, clienti e cittadini, invitandoli a far del bene a se stessi e agli altri, regalando a una scuola locale un circuito di attrezzi ad hoc. Al secondo e terzo posto si sono piazzati due club statunitensi e va sottolineato che fra i primi dieci figurano ben 4 club italiani. Tutto ciò è stato possibile grazie alla piattaforma mywellness cloud che consente di allenarsi in palestra accumulando moves – l’unità di misura del movimento stabilita da Technogym – e condividere il proprio allenamento con la comunità online. È stato così creato un circuito virtuoso all’interno dei club di tutto il mondo che si sono sfidate all’ultimo move. Durante tutta la durata della campagna, la competizione ha consentito ai centri fitness coinvolti di attrarre molti clienti, anche potenziali, grazie a eventi, happening musicali, aperture notturne e collaborazioni con istituzioni pubbliche. Il club “più

attivo” di ogni Paese ha vinto l’opportunità di donare un circuito di attrezzi a una scuola del proprio territorio. Let’s move for a Better world è stata promossa tramite una campagna web e social – impiegando l’area dedicata www. technogym.com/letsmove – che ha consentito agli utenti di accedere e “donare” il proprio esercizio. Hanno aderito 176 palestre ubicate in Australia, Benelux, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti, Spagna e Svizzera che, complessivamente, hanno “raccolto” quasi 90 milioni di moves. Inoltre, durante le quattro giornate di RiminiWellness, allo stand Technogym è stato raggiunto, correndo sui tapis roulant, l’obiettivo di 500.000 moves che si è tradotto nella donazione di un circuito di attrezzi alla scuola media “Anna Frank” di Cesena. Coerentemente con l’impegno profuso da oltre vent’anni dall’azienda cesenate per promuovere il wellness in tutto il mondo, la campagna Let’s move for a Better world consente di contribuire alla costruzione di una società più sostenibile, basata sulla salute personale e sulla formazione delle nuove generazioni anche per quanto concerne lo stile di vita improntato alla salute e al benessere.

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muoversi per un mondo migliore


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europeactive, il nuovo nome dell’ehfa

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a European Health & Fitness Association, sinteticamente nota come EHFA, ha recentemente annunciato, in occasione del primo European Health & Fitness Forum svoltosi a Colonia lo scorso 2 aprile, il suo nuovo nome: EuropeActive. Questo cambiamento rientra in una più ampia operazione di rebranding il cui fine è espandere il raggio d’azione dell’Associazione nell’ambito del fitness,

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dell’attività fisica e del benessere, facendone l’organizzazione europea indipendente di riferimento per tutto il settore. «Il nostro obiettivo – ha detto il Direttore Esecutivo Nathalie Smeeman (nella foto) – è sviluppare un marchio forte basato sulla strategia delle iscrizioni per rafforzare la nostra posizione nel settore e promuovere l’importanza del ruolo del fitness, innanzitutto inteso come attività legata alla

salute». Mantenendo il sistema basato sugli standard e sulle qualifiche che ha distinto l’EHFA sin dalla sua nascita (risalente al 1996), EuropeActive continuerà a portare avanti la sua missione, ossia favorire il più possibile la riduzione dei livelli di sovrappeso, obesità e sedentarietà che, anche nel Vecchio Continente, rappresentano una vera emergenza sanitaria e, di conseguenza, economica. EuropeActive si conferma inoltre interlocutore delle principali istituzioni dell’Unione Europea e delle organizzazioni della società civile, ruolo chiave per contrastare la sedentarietà e far sì che più persone diventino più attive – come recita il payoff del neonato marchio – grazie alla sinergia funzionale tra tutti gli attori del settore. www.ehfa.eu

il nuovo sito di ges group

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es Group, azienda veronese specializzata nella progettazione di arredi per spogliatoi di centri sportivi, fitness club e piscine, ha recentemente messo online la nuova versione del sito www. gesgroup.it che si distingue per l’intuitività e la facilità di consultazione, nonché per la completezza delle informazioni relative all’azienda e ai suoi prodotti. L’impostazione grafica rende piacevole la navigazione, mentre la struttura dinamica permette all’utente di reperire con rapidità le informazioni di cui è alla ricerca. Navigando tra le pagine è possibile conoscere una realtà attiva nel settore da oltre 15 anni e scoprire tutte le novità riguardanti armadietti, panche, cabine a rotazione e tutto ciò che serve per arredare gli spazi comunitari. www.gesgroup.it



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Mesi di riferimento: giugno, luglio

Vuoi che il tuo calendario corsi arrivi in tutti i club d’Italia con una comunicazione diversa dalle altre? Riservati uno spazio personalizzato nella rubrica “i corsi” de Il Nuovo Club! Per saperne di più, scrivi a adv@ilcampo.it oppure chiama lo 051.255544

area tecnica

area manageriale Corsi Fit One Promotion

Corsi manageriali Matrix

CovaTech Pilates School

Prosegue la sessione primaverile 2014 di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nell’area gestionale

Matrix propone un tour in tutta Italia composto da relatori di rilievo nazionale e internazionale.

Prima scuola di formazione per Pilates Teacher in Italia offre corsi per insegnanti di Pilates di ogni livello.

Tra i corsi offerti: Re-Imagine Wellness (Edoardo Cognonato, 28 giugno a Salerno); Il metodo P.R.I.D.E. (28 giugno a Salerno).

I corsi offerti: Corso full immersion per CovaTech pilates teacher (11-14 e 26-31 luglio + 1-8 agosto – Milano); Il Perineo femminile (28 e 29 giugno + 5 e 6 luglio – Milano).

Tra i corsi offerti: Corso di formazione per consulenti di vendita; Master di gestione tecnica degli impianti natatori; Stage sul responsabile tecnico di un fitness club. Docente: prof.A.Moretto. Sedi: Milano.

Docenti: Florence Martin

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i corsi

In queste pagine, una panoramica sui corsi di formazione e di aggiornamento in programma per i prossimi mesi. Distinti nelle due aree gestionale e tecnica, questi corsi si rivolgono a manager, preparatori, istruttori e, in generale, a tutti gli operatori del settore fitness, sport e benessere. Per conoscere con esattezza date e sedi, e avere l’elenco completo dei corsi offerti, contattare gli enti organizzatori agli indirizzi indicati.

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Corsi tecnici Cre@more La cre@more del prof. Verducci organizza corsi Wellness BREATH-Education© e Corsi di Rebound® Originale (attrezzo e metodo), gli unici riconosciuti dall’American Institute of Reboundology™ del pioniere Al Carter sin dal 1977. Tra i corsi offerti: Corso Rebound® Therapeutic Approach© con protocolli riabilitativi e terapeutici e Corsi Wellness BREATHEducation© Docenti: dott. Celesti Giuseppe e prof. Verducci Cristiano

DANSYNG Start-up DANSYNG® è un nuovo modo di allenarsi che unisce canto e ballo, per un’esperienza corale e socializzante paragonabile ad un concerto pop. Lo Start-up insegna i fondamenti e la formula per tenere lezioni DANSYNG® nelle palestre, nelle piazze, nelle scuole di danza, nelle discoteche, alle feste. Docenti: Paolo Evangelista e Giulio Evangelista

Corsi FIAF-SIAF per istruttori di aerobica, fitness, acquafitness e personal trainer La FIAF-SIAF è l’unica scuola italiana a possedere l’accreditamento europeo per la formazione degli istruttori di fitness anche in formato e-learning. L’accreditamento consente di certificare le competenze professionali degli istruttori in base allo Standard Europeo EHFA EQF-Fitness. Le certificazioni rilasciate permettono l’iscrizione all’EREP - Registro Europeo dei Professionisti del Fitness. I corsi offerti, anche in modalità FAD: Moduli professionalizzanti: Allenamenti di Gruppo con la Musica; Allenamenti di Condizionamento Muscolare di Gruppo; Istruttore di Fitness (cardio e isotonico); Allenamenti di AcquaFitbess; Personal Training; Rianimazione Cardio-Polmonare BLS/D. Modili di Specializzazione: Fitness Pilates Matwork, Allenamenti di acqua alta, Lavori di equilibrio,Lavoro posturale. Sede: tutta Italia

Corsi EAA per istruttori di attività in acqua La European Aquatic Association propone numerosi corsi di formazione (di uno, due o tre giorni), stage e master per istruttori e operatori dei centri acquatici. Docenti: vari

Corsi tecnici Fispin Academy asd

Corsi Macumba Macumba è una lezione di fitness e danza. Utilizza ogni stile di ballo rispettando le culture di diversi paesi. E’ adatta solamente alle persone che vogliono divertirsi e non hanno timore di faticare. Tra i corsi offerti: MACUMBA FITNESS & DANCE e MACUMBA SPLASH

Corsi Medical Fitness e Slow Fit per istruttori

Tra i corsi offerti: SIT (Umbria, 5 e 6 luglio); Ricertification Opportunity (Toscana, 28 giugno; Lazio, 5 luglio; Umbria, 6 luglio); STAR 2 (Toscana, 12 luglio); STAR 3 (Toscana, 13 luglio); Who Will You Be – Camp Formativo Spinning (10-13 luglio).

L’International SlowFIT Federation organizza corsi di formazione per imparare a utilizzare e applicare il rivoluzionario metodo SlowFIT nei corsi, nella fisioterapia, nel Personal Training, nella ginnastica preventiva, personalizzata di gruppo. Il percorso di certificazione permette di entrare subito in contatto e collaborare con medici e farmacie.

Corsi Pilates Italia per istruttori Corsi Fit One Promotion Prosegue la sessione primaverile 2014 di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nelle cinque aree tematiche previste: fitness & body building, aerobica & indoor cycling, pilates mat work, attività acquatiche, riabilitazione sportiva & massaggio. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per istruttori di fitness e body building; Corso di formazione per personal trainer; Corso di formazione per istruttori di aerobica e tonificazione; Corso di formazione per istruttori di indoor cycling. Docenti: dott.D.Etro, dott.M.Piras, dott.D.Cardano, prof.R.Calcagno. Sedi: Milano.

Tra i corsi offerti: Zenga MAT (Milano, 2 luglio); Zenga EQUIPMENT (Milano, 3 luglio); Total Barre (Milano, 5 luglio); CORE (Milano, 11 luglio); IMP – Corso intensivo matwork plus (Milano, 11, 12, 13, 18, 19 e 20 Luglio e 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, Agosto); IR – Corso intensivo Reformer (Milano, 11, 12, 13, 18, 19 e 20 luglio e 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 Agosto); PR – Pink Ribbon Program (Roma, 19 e 20 luglio); SMSclerosi multipla (Trieste, 25, 26 e 27 luglio); Docente: Claudia Fink Sede: Milano e Roma




Corsi Pilates Polestar/Il Metodo per istruttori La scuola Internazionale Polestar Pilates, presente in Italia dal 1998, organizza, corsi di formazione per professionisti con certificazione internazionale nel metodo Pilates. La scuola è fra i membri fondatori della Pilates Method Alliance fin dal 2001. I corsi sono rivolti a diplomati scienze motorie, insegnanti di fitness, personal trainers, insegnanti di danza, fisioterapisti e a coloro che posseggono un adeguato curriculum formativo.

Corsi Power Pilates

contatti

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• Cre@more www.creamore.it tel. 347 34 54 184

i corsi

Docente: Prof. S. Ambrosio/ Dr Brent Anderson e Dr L.Stolze Roma, Milano, Livorno, Padova, Catania e Bari

Luglio; Roncade, 18 Luglio; Castellana Grotte, 19 Luglio); Zumba Step (Giulianova, 6 Luglio; Enna, 27 Luglio); Zumba Gold (Roncade, 29 giugno); Aqua Zumba (Sant’Eraclio di Foligno, 6 Luglio; Quarto, 13 Luglio)

n u o vo

La scuola Pilates Network fornisce una formazione completa. Il diploma (matwork e studio) comprende circa 450 ore di studio e soddisfa le linee guida della PMA (Pilates Method Alliance). La scuola è accreditata dal CYQ, Londra. Jolita Trahan, la direttrice tecnica, è certificata “Second Generation Master Trainer”. A settembre inizia una nuova sessione dedicata al Matwork.

Corsi Offerti: Matwork, Reformer, Studio e Convegni Pilates

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Corsi Pilates Network per istruttori

• EAA, European Aquatic Association tel. 049.96.00.938, www.euroaquatic.it

Fondata nel 1989, Power PIlates è la più grande e importante organizzazione mondiale nella formazione di istruttori del metodo Pilates Classico e nella sua diffusione.

• Federazione Italiana Aerobica e Fitness - Scuola Italiana Aerobica e Fitness (FIAF-SIAF) tel. 06.37.35.23.28, www.fiaf.it e www.elearningfitness.eu

Tra i corsi offerti: Intermediate Matwork (Verona, 11, 12, 13 e 26, 27 Luglio)

• Fispin Academy asd tel. 050.31.46.414, www.fispinacademy.it, info@fispinacademy.it

Corsi Zumba per istruttori Zumba propone un percorso formativo completo per istruttori di tutte le tipologie di Zumba.

• Dansying www.dansyng.com • Fit One Promotion tel. 348.30.33.241 www.fitpromos.it

Tra i corsi offerti: Zumba Basic 1 (Giulianova, 5 Luglio; Sant’Eraclio di Folignio, 6 Luglio; Napoli, 12

• MACUMBA • Matrix Fitness tel. 0736.22.69 www.matrixfitness.it • Pilates International Network tel. 347.72.23.471, www.pilatespromotion.com • Pilates Italia di Claudia Fink tel. 02 89451369, www.pilatesitalia.com • Pilates Polestar tel. 06.82.47.90, www.ilmetodo.it • Power Pilates tel. 02.89.42.29.37, www.powerpilates.it • Slow Fit tel. 0861.78.92.39, www.slowfit.com • Studio Pilates Tel. 02.7826939, www.pilates.it Si invitano tutti gli enti di formazione interessati a segnalarci le loro iniziative, inviando il proprio calendario all’indirizzo di posta elettronica clapiana@ilcampo.it.

• Zumba www.zumba.it



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