Guida Piscina 2015

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guida piscina

progetto • tecnologia • manutenzione • riscaldamento • rivestimenti • accessori • arredamento

2015

guida piscina edizione annuale 2015 € 7,00

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conoscere, progettare e gestire la piscina privata e commerciale

guida piscina 1. La piscina, un bene per tutti Che sia in giardino o all’interno dell’abitazione, la piscina offre massimo relax e divertimento nell’intimità di casa propria. Un bene prezioso per tutta la famiglia, che contribuirà ad accrescere il valore della propria abitazione. 17

2. Via libera al progetto 25

Di qualunque forma e dimensione essa sia, la piscina deve innanzi tutto rispettare la regola dell’integrazione con il contesto che l’accoglie. Un progetto ben accurato sarà il primo passo verso la realizzazione della piscina dei propri sogni.

3. La vasca, quale tecnologia di costruzione scegliere?

Per stabilire quale sia la tecnica costruttiva più adeguata alla realizzazione della propria piscina è consigliabile informarsi sui principali metodi costruttivi, conoscendone vantaggi e limiti per una scelta consapevole.

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4. Consigli utili per la scelta del rivestimento

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Proteggono la vasca e la personalizzano, dandole un look unico: queste le due funzioni principali dei rivestimenti per piscina. Tantissime sono le soluzioni tra le quali scegliere, diverse per materiale, stili e tonalità.

5. Ricircolo e filtrazione per un’acqua limpida Per godere appieno del piacere di un tuffo in piscina non è da trascurare la qualità dell’acqua: la sua limpidezza è affidata al sistema di circolazione e filtrazione. Vediamone in dettaglio le caratteristiche. 51

6. La disinfezione dell’acqua di piscina 59

In questo capitolo affrontiamo gli impianti, i prodotti e le tecnologie per la disinfezione dell’acqua di piscina, proponendo anche alcune soluzioni “pronte all’uso” per risolvere i problemi più comuni che possono verificarsi all’acqua.

7. Quando la piscina è in casa 69

Potersi concedere un tuffo nel tepore e nel comfort di casa. Un lusso? Un sogno per pochi? Non necessariamente. Vediamo insieme gli accorgimenti tecnici e strutturali per realizzare una piscina tra le mura della propria abitazione.

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8. Tecnologie per riscaldare la piscina Garantire un corretto riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente piscina, limitando gli sprechi e risparmiando sulle bollette. A questo scopo è deputato il sistema di riscaldamento, che approfondiamo in questo capitolo. 77

9. Una piscina ben coperta La copertura della vasca è molto più di un semplice accessorio opzionale: i vantaggi offerti da una copertura sono davvero notevoli, a cominciare dalla riduzione dei consumi. 85

10. La piscina e i suoi accessori Per vivere la piscina come un luogo di divertimento e relax all’insegna della sicurezza non resta che dare uno sguardo ai tanti accessori di cui dotarla. 93

11. La piscina in inverno e in primavera

Il modo più corretto per proteggere la piscina dal gelo dell’inverno e le operazioni per “risvegliarla” al sopraggiungere della primavera.

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12. L’ambiente attorno alla piscina Il giardino, le pavimentazioni, i camminamenti, i complementi d’arredo, l’illuminazione; tutti elementi che vanno presi in considerazione per creare un ambiente piscina in armonia con il paesaggio e l’architettura presenti. 107

13. Spazio al benessere 117

In copertina: Piscina realizzata da Blue Pool by Gramaglia

COPYRIGHT© tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale di articoli, fotografie e disegni pubblicati su GUIDA PISCINA, con qualsiasi mezzo, senza espressa autorizzazione dell’editore. I prodotti segnalati sono una libera scelta della redazione. I nomi, le ditte e i prezzi eventualmente pubblicati sono riportati senza responsabilità, a puro titolo informativo, per rendere un servizio ai lettori. L’editore non risponde dell’opinione espressa dagli autori degli articoli pubblicati. Ai sensi della legge 675/96, i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. ISSN 0390-3230

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Che sia interna o esterna all’abitazione, la piscina potrà essere integrata da un vero e proprio spazio benessere in casa, completo di sauna, bagno turco, minipiscina idromassaggio… con le giuste attrezzature il benessere è assicurato.

GUIDA PISCINA 22° edizione – aprile 2015 supplemento al n° 169 di piscine oggi direttore responsabile: federico maestrami condirettore: roberto maestrami redazione: sara lisa di mario, alice spiga fotografie: archivio editrice il campo impaginazione: sabrina paoletti prestampa: sabrina paoletti stampa: MIG moderna industrie grafiche srl, bologna

EDITRICE IL CAMPO fondata da franco maestrami direzione editoriale federico maestrami roberto maestrami direzione, redazione, amministrazione e pubblicità: via amendola, 11 40121 bologna tel +39.051.25.55.44 fax +39.051.25.53.60 e-mail info@ilcampo.it www.ilcampo.it www.sportindustry.com www.fitnesstrend.com www.forumpiscine.com

diffusione: messaggerie periodici spa via ettore bugatti, 15 20142 milano tel. 02.895921 www.mepe.it sped. Abb. P.T. - 45% art.2 comma 20/b – L.662/96 Filiale di BO registrazione tribunale bologna N° 4242, Sett. 1972 Iscizione al REGISTRO NAZIONALE DELLA STAMPA n° 00689 vol. 7 foglio 705 del 21-12-1982


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. La piscina, un bene per tutti

.. Primo passo: la richiesta del preventivo ..Non sottovalutare la scelta dell’impresa ..Le autorizzazioni amministrative da richiedere

..In caso di vincolo paesaggistico ..Una piscina garantita ..E se diventa abitazione di lusso? ..Agevolazioni fiscali

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. La piscina, un bene per tutti

Che sia in giardino o all’interno dell’abitazione, la piscina offre massimo relax e divertimento nell’intimità di casa propria. Un bene prezioso per tutta la famiglia, che contribuirà ad accrescere il valore della propria abitazione.

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rmai lontana dall’immaginario comune di bene di lusso, la piscina è oggi un desiderio realizzabile. Se lo spazio lo consente, le soluzioni per l’inserimento nella propria abitazione sono davvero molte e per tutte le tasche, capaci comunque di soddisfare la richiesta di benessere, divertimento e salute di tutta la famiglia. Questa pubblicazione intende proporsi come una guida aggiornata per la scelta e la progettazione della piscina, fornendo utili indicazioni circa le principali tecnologie costruttive, gli impianti di trattamento dell’acqua, i rivestimenti e gli accessori,

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senza trascurare aspetti quali il corretto inserimento della piscina nel contesto ambientale che la dovrà accogliere. Scoprirete, pagina dopo pagina, che la piscina non è quella struttura complessa e onerosa da gestire che solitamente si crede: grazie alle tante proposte delle aziende costruttrici, si tratta di un’opera edile che può essere realizzata anche in pochi giorni, con costi paragonabili a quelli di un’utilitaria. Con le giuste informazioni e scelte accurate non sarà difficile trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze: è utile, a questo scopo, conoscere i principali componenti di

una piscina così da poter valutare con correttezza i preventivi proposti e non incorrere successivamente in spiacevoli sorprese o risultati che non soddisfano le proprie aspettative.

Primo passo: la richiesta del preventivo Una regola che vale sempre: più si è informati e consapevoli di ciò che si sta per acquistare, minore è il rischio che la piscina finita non risponda alle proprie aspettative. Dunque via libera alla richiesta di più preventivi, avendo cura di renderli il più possi-


Se sussiste un vincolo paesaggistico sul sito nel quale si intende realizzare la piscina, non è possibile ricorrere alla procedura semplificata. In questo caso, oltre al Comune interessato viene coinvolta anche la Soprintendenza. (foto Piscine Verbano)

Permesso di costruire, DIA o SCIA? Richiedere le giuste autorizzazioni per la costruzione di una piscina spetta sempre al committente. Il consiglio è di rivolgersi all’ufficio tecnico del Comune nel quale la piscina sarà realizzata. (foto GM Piscine)

Ormai lontana dall’immaginario comune di bene di lusso, la piscina è oggi un desiderio realizzabile.

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bile confrontabili tra di loro. Perché ciò sia possibile è bene individuare le principali voci di spesa che compongono un preventivo affidabile, a questo scopo vi proponiamo una tabella di valutazione riportata in queste pagine. Trattandosi di un’opera complessa dal punto di vista tecnologico e impiantistico, non è facile avere sin da subito le idee chiare: prima di prendere qualsiasi decisione valutate con qualche dato alla mano qual è la piscina più adatta alle vostre esigenze. Il periodo ideale per la richiesta di preventivi è durante l’autunno: ciò vi consentirà di informarvi con calma presso diverse aziende costruttrici, verificare più preventivi e far fronte ad eventuali rallentamenti burocratici o di cantiere. Se tuttavia siete arrivati un

po’ in ritardo non scoraggiatevi: le principali tecnologie costruttive si basano su sistemi di prefabbricazione che permettono la realizzazione di piscine in poche settimane, permettendo così di soddisfare anche il desiderio dell’ultimo minuto. La piscina è un manufatto in parte di natura edile e in parte di natura elettromeccanica, per cui il preventivo dovrà anche riportare il limite di fornitura, che indica dove il costruttore finisce il suo lavoro (e le relative garanzie) e comincia quello a carico del committente. Inoltre per quel che riguarda le forniture elettriche, nella maggior parte dei casi viene conteggiato solo il materiale ma non la posa, perché quest’ultima comporta una dichiarazione di conformità elettrica che non tutte le so-

cietà sono in grado di rilasciare. Un preventivo ben fatto riporta chiaramente tutte le voci di spesa: i principali parametri di progetto dettagliati uno ad uno, lo scavo alle opere strutturali, le opere idrauliche, l’impiantistica, il rivestimento, gli accessori, le opere da eseguire con la distinzione tra le voci di materiale e di posa. Informarsi con precisione tra ciò che è compreso e cosa non lo è risulta fondamentale per non incorrere in spiacevoli sorprese, trovandosi a fronteggiare esborsi economici non correttamente preventivati.

Non sottovalutare la scelta dell’impresa Dopo aver effettuato tutte le valutazioni del caso, sarete pronti per scegliere la ditta

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PARAMETRI DI PROGETTO Larghezza max Lunghezza max Altezza max Altezza acqua Superficie totale Volume totale

m m m m m2 m3

FILTRAZIONE Pompe filtrazione N° Portata totale m3/h Filtri installati N° (Sabbia-Quarzite-Diatomee-Cartuccia) Tipologia di filtrazione Superficie filtrante totale m2 m/h Velocità di filtrazione Tempo di filtrazione (ricircolo) di tutta l’acqua della piscina h:m’ µ Grado di filtrazione Numero di filtrazioni complete in 24 ore N° Velocità di flusso superficiale (Portata 85% superficie 15% fondo) m/h Ripristino del livello dell’acqua

RICIRCOLO Bocchette d’immissione laterale Bocchette per il pulitore subacqueo Pozzetti di aspirazione dal fondo Skimmer sfioratori di superficie Sfioro perimetrale o parziale Volume della vasca di compenso

N° N° N° N° m m3

DISINFEZIONE Disinfezione

Agente disinfettante proposto (cloro, elettrolisi sale, ozono ecc.)

La tabella riportata è un semplice esempio di cosa dovrebbe contenere un contratto corretto per dar modo al cliente di controllare le diverse offerte ricevute a parità di condizione.

e il preventivo che fa per voi e infine firmare l’accordo per la costruzione della piscina dei vostri sogni. Ricordiamo, infatti, che il preventivo firmato da entrambe le parti (proponente e committente) rappresenta un vero e proprio contratto di acquisto con validità a tutti gli effetti, stipulato il quale è possibile iniziare i lavori. Poiché la piscina rappresenta un’opera edile complessa, che coinvolge più professionalità nella propria costruzione, ci soffermiamo su alcuni aspetti che dovrebbero sempre essere

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presi in considerazione per la valutazione dell’impresa più idonea allo svolgimento del lavoro. Limitare la scelta al solo fattore economico sarebbe alquanto riduttivo e soprattutto non è detto che sia garanzia di un lavoro ben eseguito. L’esperienza insegna che sono molteplici i casi di piscine che soddisfano appieno le aspettative estetiche ma che purtroppo presentano problematiche di funzionalità causate da impianti tecnologici non adeguati oppure dall’impiego di materiali di scarsa qualità.

Ne consegue quindi una lunga vertenza tra le parti, maggiori oneri per il ripristino del manufatto e la perdita temporanea di godimento del bene. Il primo consiglio è rivolgersi ad un’azienda specializzata in progettazione e costruzione di piscine: ciò eviterà di doversi confrontare con più interlocutori, ciascuno specializzato solo in una “parte” di realizzazione, situazione che causerebbe maggiori difficoltà nel quantificare preventivamente le voci di spesa e nella successiva gestione del cantiere. Inoltre la selezione delle imprese è un processo reso obbligatorio dall’art. 90 comma 9 lett. a del D.Lgs. 9 aprile 2008, il quale impone al committente ed al responsabile dei lavori - qualora nominato - la verifica dell’idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi impiegati nel cantiere, in particolare in merito all’adeguata qualificazione della manodopera e al rispetto delle norme di sicurezza. Si consideri che in base all’articolo citato, il committente dei lavori è responsabile di eventuali inadempienze a cui dovrà rispondere in caso di controllo da parte delle autorità preposte in fase di cantiere. Per questa ragione è consigliabile che il committente – assistito da un professionista abilitato – prenda sempre in considerazione almeno queste semplici indicazioni: • L’esperienza prima di tutto. Una lunga vita imprenditoriale dedita alla costruzione ed alla manutenzione degli impianti è certamente un ottimo biglietto da visita. La possibilità di vedere personalmente altre realizzazioni della stessa azienda è senz’altro vantaggioso. • Le necessarie abilitazioni. Accertatevi che l’impresa scelta sia in possesso di tutte le abilitazione necessarie per costruire piscine: a fine cantiere, infatti, è obbligatorio, da parte dell’impresa, il rilascio della relazione di conformità dell’impianto ai sensi del DM 37/08. • La capacità organizzativa. La dotazione di adeguate risorse umane e tecnologiche è con certezza un altro elemento di garanzia; stabile continuità delle lavorazioni e relativa riduzione del rischio di sospensione delle attività.


L’acquisto di una piscina è un ottimo investimento per la propria salute e il benessere di tutta la famiglia, in grado di accrescere anche il valore della propria abitazione. (doc. Arch. Anconetani - BluePool by Gramaglia)

• I materiali impiegati e le tecniche costruttive. L’impresa dovrà fornire altresì la dettagliata indicazione dei materiali impiegati e le relative tecniche costruttive, con particolare riferimento alle caratteristiche dell’impianto di filtrazione e disinfezione dell’acqua contenuta in vasca. È consigliabile diffidare delle aziende che propongono impianti per i quali non è possibile far riferimento a norme tecniche, poiché il proprietario della piscina è sempre responsabile della salute e della sicurezza degli utilizzatori, anche in piscine ad uso privato, a prescindere dalla presenza o meno di leggi in materia.

Chi è il committente? È definito tale chiunque intenda affidare un lavoro edile (anche di modesta entità) e, partendo dall’incarico di progettazione dell’opera, vuole arrivare a realizzarla con le imprese che seleziona, di cui si fida e che pagherà direttamente.

Chi è il responsabile dei lavori? Nel caso in cui il committente non riesca o non voglia gestire in prima persona i lavori, può nominare un “Responsabile dei lavori” che lo sostituirà nei propri compiti, sottraendolo alle sanzioni e alle responsabilità del ruolo previste dalla norma D.Lgs 81/08.

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Le autorizzazioni amministrative da richiedere La realizzazione – o ristrutturazione – di una piscina comporta preventivamente l’avviamento di un iter burocratico non sempre chiaro e definito, che spesso scoraggia anche i più motivati. È assodata la necessità di ottenere permessi per lo scavo che modifica in modo permanente l’assetto del suolo: si tratta di vedere quale tipologia di autorizzazione è necessario richiedere. Il quadro normativo è vario ed eterogeneo, in quanto spetta alla Regioni definire quali siano i titoli edilizi necessari. Essi sono definiti all’interno del Testo Unico della Edilizia (TUE) e sono riconducibili a: 1. Permesso di costruire (ex concessione edilizia) 2. DIA 3. SCIA Rivolgersi all’ufficio tecnico del Comune è d’obbligo ed è una procedura che spetta al committente dei lavori e non, come talvolta erroneamente si crede, all’impresa esecutrice. Prima di avviare i lavori, dunque, accertatevi che non ci siano ostacoli burocratici alla realizzazione: esistono regolamenti e vincoli previsti dai piani urbanistici locali, talvolta persino inerenti alla forma, al colore, al rivestimento e ai materiali da adottare. La differenza nell’adozione di uno o dell’altro titolo abilitativo non è da poco poiché variano i tempi di esecuzione, la documentazione a corredo e i costi da sostenere. Solo l’ufficio tecnico preposto del vostro Comune potrà chiarirvi ogni dubbio. Ottenute le dovute autorizzazioni è giunto il momento di avviare il cantiere. Anche qui ci sono aspetti legislativi e assicurativi da non sottovalutare. Dopo aver ottemperato alle disposizioni circa l’inizio e la fine dei lavori nonché a tutte le norme in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro (D.Lgs 81/08, titolo IV, cantieri temporanei o mobili) l’interessato, entro 15 giorni dall’ultimazione dei lavori di finitura del manufatto, dovrà presentare allo sportello

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In caso di vincolo paesaggistico La procedura semplificata, che amplia il ricorso all’autocertificazione, non è possibile in presenza di atti comunitari o rilasciati dalle amministrazioni preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumità, del patrimonio cultuale e paesaggistico e dell’ambiente. A questo proposito, va evidenziato come in Italia, nel quale la tutela paesaggistica assume un ruolo rilevante, le autorizzazioni per le costruzioni in aree a vincolo siano esse stesse complesse e articolate, slegate in tutto o in parte da quelle fino ad ora illustrate. Quando si intende realizzare una piscina in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, infatti, oltre al Comune interessato viene coinvolta anche la Soprintendenza, che è un organismo istituito dallo Stato attraverso il Ministero per i beni Culturali e dislocato sul territorio. I tempi si allungano, le procedure si complicano, e non è raro che vengono richieste modifiche al progetto.


Anche uno spazio interno all’abitazione può accogliere una piscina: una soluzione per chi desidera goderne tutto l’anno.

La sola presenza di una piscina non è sufficiente a definire un’abitazione di lusso, devono essere almeno cinque i criteri strutturali per cui venga definita tale. (doc. Sicilpiscine)

unico la domanda di agibilità di cui all’art. 24 del D.P.R. 380/01. Tale documento, attestante la sussistenza delle condizioni di sicurezza ed igiene del manufatto, è rilasciato dal dirigente dell’ufficio comunale previa eventuale ispezione entro 30 giorni dal ricevimento della domanda. L’agibilità si intende attestata qualora siano trascorsi i 30 giorni in assenza di ispezioni.

Una piscina garantita Al pari di qualsiasi opera edile, anche la piscina è garantita - dal punto di vista costruttivo - per dieci anni, a prescindere

dalla tecnica costruttiva impiegata. E non solo: la piscina è un’opera dalla doppia natura edile ed elettromeccanica: ciò comporta, dal punto di vista legale, una doppia garanzia sul manufatto, quella del costruttore e quella dell’installatore. Inoltre, sebbene si tratti di una piscina ad uso privato, non va dimenticato che il proprietario è responsabile della salute di chi frequenta l’impianto: non solo la propria famiglia, dunque, ma anche amici o parenti. Nonostante in Italia non sussistano obblighi in materia, è consigliabile stipulare una polizza assicurativa aggiuntiva di

responsabilità civile nei confronti di terzi che eviterà preoccupazioni in caso di spiacevoli incidenti.

E se diventa abitazione di lusso? È un interrogativo che molti si pongono: l’acquisto di una piscina comporta una maggiore tassazione sull’immobile? In realtà per definire un’abitazione di lusso, la presenza della sola piscina non basta. Il decreto D.M. del 2 agosto 1969, ad oggi ancora in vigore, stabilisce un elenco di criteri riguardanti alcune caratteristiche

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Se lo spazio lo consente, le soluzioni per l’inserimento di una piscina nella propria abitazione sono davvero molte e per tutte le tasche, capaci anche di soddisfare la richiesta di benessere, divertimento e salute di tutta la famiglia. (doc. Greco Piscine)

dell’abitazione (come posizione, estensione in mq, numero dei vani ecc.). Sebbene il possesso di una piscina rappresenti uno di questi criteri (per l’esattezza si parla di abitazioni unifamiliari dotate di piscina di almeno 80 mq), devono essere soddisfatti almeno altri 4 criteri (tra gli 11 individuati dal decreto) affinchè l’abitazione sia accatastata come immobile di lusso.

Agevolazioni fiscali Pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, la guida (aggiornata a gennaio 2015) sulle agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie. Tra le novità più importanti, la proroga della detrazione Irpef sulle ristrutturazioni residenziali. È infatti possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali. In particolare, i contribuenti possono usufruire delle seguenti detrazioni: • 50% delle spese sostenute (bonifici

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effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare; • 36%, con il limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno spese dal 1° gennaio 2016 Tra gli interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef, figura anche il rifacimento delle piscine, purché se ne modifichino i caratteri preesistenti. Tra gli aggiornamenti più importanti, citiamo anche la proroga al 31 dicembre 2015 della detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. La Legge di Stabilità 2015 ha inoltre esteso l’agevolazione del 65% anche per l’acquisto e la posa in opera di: • schermature solari, nel limite di 60.000 euro; • impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, nel limite di 30.000 euro.

Per maggiori dettagli consigliamo di consultare le apposite guide fiscali pubblicate su sito dell’agenzia delle entrate (www. agenziaentrate.gov.it).

Al pari di qualsiasi opera edile, anche la piscina è garantita - dal punto di vista costruttivo - per dieci anni, a prescindere dalla tecnica costruttiva impiegata. (doc. Piscine Solaris)


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. Via libera al progetto

..La giusta posizione innanzitutto ..Scegliere forma e dimensioni ..Per una corretta esposizione ..Quale stile per la piscina? ..L’avvio del cantiere ..La sicurezza in cantiere

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. Via libera al progetto

Di qualunque forma e dimensione essa sia, la piscina deve innanzi tutto rispettare la regola dell’integrazione con il contesto che l’accoglie. Un progetto ben accurato sarà il primo passo verso la realizzazione della piscina dei propri sogni.

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lassica, geometrica, di forma libera, pensata prevalentemente per il nuoto o per il relax e il benessere… poco importa quale siano le preferenze di ciascuno: tutto può essere realizzato attraverso un’adeguata progettazione che sappia coniugare le vostre aspettative con le possibilità concrete che offrono il luogo, i permessi e il budget a disposizione. Il primo passo da compiere è l’elaborazione di un progetto, da affidare a un professionista di comprovata esperienza, in grado di considerare tutti fattori che concorrono alla costruzione dell’opera e riprodurre gra-

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ficamente, in modo dettagliato e attraverso l’uso di software professionali, il risultato finale. Qualunque siano i propri desideri, è bene non dimenticare una prima, fondamentale, regola: un buon progetto non può essere slegato dal contesto, accertatevi dunque che la rappresentazione della piscina sia il più possibile attinente al luogo reale nel quale sarà inserita, tenendo conto delle preesistenze architettoniche e ambientali alle quali dovrà necessariamente raccordarsi.

La giusta posizione innanzitutto Come spesso accade, la realizzazione della piscina non avviene contestualmente all’abitazione, piuttosto si decide, in un secondo momento, di inserirla sfruttando uno spazio poco utilizzo del giardino, o all’interno della casa. Questa situazione impone necessariamente l’adeguamento ad un contesto già strutturato, spesso si tratta di un giardino in cui sono già piantumati alberi, siepi ed essenze di vario genere, di cui è indispensabile tenere conto. Per questa ragione è consigliabile rivolgersi all’Uffi-


Qualunque siano i propri desideri, è bene non dimenticare una prima, fondamentale, regola: un buon progetto non può essere slegato dal contesto. (doc. BluePool by Gramaglia)

In fase di progetto è consigliabile accertarsi che la rappresentazione della piscina sia il più possibile attinente al luogo reale nel quale sarà inserita, tenendo conto delle preesistenze architettoniche e ambientali alle quali dovrà necessariamente raccordarsi. (doc. Progreen)

Se la piscina è destinata principalmente al relax e al benessere potrà avere forma libera e accessoristica apposita, come aree idromassaggio ben delimitate, circolari e avvolgenti, lettini sommersi o lame d’acqua massaggianti. (doc. Piscine Castiglione)

cio tecnico del Comune per accertarsi che non sussistano impedimenti o restrizioni per la costruzione, distanze specifiche da mantenere rispetto a strade, abitazione e confini, obblighi di recinzioni e schermi, allacciamenti alle reti idrauliche e fognarie. Il progettista dovrà poi realizzare una vera e propria “fotogorafia” dell’ambiente, una planimetria dettagliata sulla quale riporterà gli elementi preesistenti come alberi, siepi ed edifici, le distanze rispetto alla casa, le curve di livello, l’eventuale pendenza e il percorso delle tubature sotterranee (acqua, gas, elettricità) con le varie possibilità

di allacciamento esterno. A questo punto possediamo tutti gli elementi per procedere con le dovute valutazioni sul posizionamento della vasca all’interno del giardino. Se non sussistono particolari vincoli di distanza dall’abitazione da rispettare, bisognerà decidere se si predilige tutelare la privacy dei frequentatori, quindi posizionando la piscina lontano dall’abitazione, oppure dar forma ad un corpo architettonico unico che integri casa e piscina. In quest’ultimo caso, se da un lato l’abitazione ne acquisterà in fascino, sarà necessario avere cura della piscina tutto l’anno, anche

nei mesi invernali, affinché non si trasformi in uno spazio trascurato. Se l’area che circonda l’abitazione è di dimensioni ridotte ma si vuole comunque garantire una buona privacy ai frequentatori della piscina, si potrà provvedere abbassando il livello dell’acqua di circa 50 cm rispetto al piano abitabile della casa, oppure creare muretti di contenimento abbinati a siepi di media altezza o, al contrario, realizzare siepi piuttosto alte con un’apertura che lasci intravedere la vasca. Lo stesso obiettivo può essere raggiunto anche realizzando divisori semitrasparenti, grazie a griglie di

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ferro, bambù o legno anche arricchiti con piante rampicanti, oppure tramite l’uso di pannelli in acciaio, plexiglass o polietilene, anche stampati e colorati per un risultato originale.

Scegliere forma e dimensioni La scelta della forma da imprimere alla vasca sarà condizionata da svariati fattori, gusti estetici, vincoli progettuali e il budget a disposizione, cercando di raccordarla il più possibile all’abitazione. L’integrazione architettonica con il contesto preesistente dovrebbe essere la prima regola da rispettare, eppure non è raro “innamorarsi” di una tipologia di piscina vista in fotografia o in un contesto completamente diverso dal proprio per poi pretendere di realizzarla uguale. Sono invece il contesto e il paesaggio a dover suggerire forma, colore, tipologia di finiture…in definitiva lo stile da imprimere alla vasca. Non è raro trovare piscine di dimensioni sproporzionate rispetto all’abitazione e al giardino, realizzazioni in cui i materiali di finitura si discostano notevolmente da quelli dell’abitazione o caratterizzate da elementi decorativi che nulla hanno in comune con il contesto ambientale. Una piscina che si trovi nelle immediate vicinanze di un’abitazione caratterizzata da moderne geometrie, dovrebbe riprodurre un’analoga linearità di forma, prediligendo il gusto minimale con geometrie regolari e scale sommerse che non interrompono la linearità della vasca. Un altro elemento da considerare è la funzione che si intende fare dell’impianto: sarà destinato prevalentemente al nuoto o al benessere e al relax? Se la sua vocazione è prevalentemente sportiva allora si dovrà scegliere una forma regolare e considerare una lunghezza minima di 12,5 m (sottomultiplo delle distanze di gara) con una profondità di almeno 1,20 m e magari dotarla di un apparecchio per il nuoto controcorrente. Al contrario se si opta per il benessere, la piscina potrà avere forma e accessoristica differente, con comode aree idromassaggio, circolari e avvolgenti, o lame d’acqua massaggianti. La presen-

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Una piscina che si trovi nelle immediate vicinanze di un’abitazione caratterizzata da moderne geometrie, dovrebbe riprodurre un’analoga linearità di forma, prediligendo il gusto minimale con geometrie regolari e scale sommerse che non interrompono la linearità della vasca. (doc. Onda Blu Piscine)

za di un trampolino per i tuffi, garanzia di divertimento, dovrà necessariamente prevedere un’adeguata profondità dell’acqua, ben oltre i 2 metri.

Per una corretta esposizione Le considerazioni relative alla privacy non sono le uniche da fare: non va assolutamente sottovalutata l’esposizione della

piscina all’irraggiamento solare poiché il calore del sole sull’acqua consente di beneficiare di un riscaldamento naturale della temperatura fino a 5-6 °C. Oltre ad essere un vantaggio considerevole per i bagnanti ed un eventuale risparmio energetico (nel caso la piscina sia dotata di riscaldamento), la piscina evoca sempre piacevoli pause di relax e lunghi bagni di sole: immergersi in una vasca all’om-

Non va assolutamente sottovalutata l’esposizione della piscina all’irraggiamento solare, poiché il calore del sole sull’acqua consente di beneficiare di un riscaldamento naturale della temperatura fino a 5-6 °C. (doc. Piscine Systems)


bra potrebbe risultare decisamente poco confortevole. Da non trascurare, inoltre, il fattore vento che, a seconda dell’esposizione della piscina, potrebbe risultare particolarmente fastidioso. Inoltre la sua azione può inquinare la piscina portando con sé elementi esterni e favorendo anche l’evaporazione dell’acqua. A questo proposito si consiglia la realizzazione di barriere naturali che possano riparare la piscina, con siepi e arbusti dalla fitta vegetazione, avendo tuttavia l’accortezza di non addossarli eccessivamente alla vasca. Un’altra importante considerazione riguarda la giusta distanza da alberi ad alto fusto che non solo potrebbero ombreggiare eccessivamente l’area piscina ma, con le radici, danneggiarne la struttura. Senza dimenticare che la caduta di foglie in acqua comporterebbe maggiore manutenzione ordinaria con operazioni di pulizia prevalentemente manuali per evitare l’intasamento dell’impianto di filtrazione. Per la stessa ragione è consigliabile pavimentare l’area intorno alla vasca piuttosto che lasciare che il manto erboso si estenda sino alle immediate vicinanze dell’acqua.

Sulla base della planimetria della vasca, si stabilisce con esattezza la grandezza dello scavo e la sua posizione. (doc. Professione Piscine)

L’avvio del cantiere La pianificazione ed organizzazione dell’area di cantiere è l’atto principale a carico dell’impresa esecutrice che dovrà prevedere una corretta distribuzione degli spazi per il posizionamento delle attrezzature e il loro stoccaggio, per l’organizzazione dei materiali di risulta e per la movimentazione dei mezzi d’opera; operazioni che faciliteranno l’esecuzione dei lavori per tutta la durata del cantiere, riducendo di fatto il rischio di sospendere le attività per riorganizzare il sito al manifestarsi di variabili impreviste. In fase di progetto si sarà già provveduto a compiere un’analisi idrogeologica preliminare del terreno per valutarne la composizione e consistenza, la presenza di eventuali falde e compiere un calcolo strutturale della vasca, per evitare cedimenti strutturali e non trovarsi di fronte a sorprese inattese in questa fase. L’eventuale presenza di acqua nel sottosuolo potrebbe originare dannose infiltrazioni

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nella struttura della vasca: saperlo già in fase progettuale consente di predisporre interventi di drenaggio che convoglieranno l’acqua dove non possa costituire un pericolo. Il metodo più semplice consiste nello scavo di trincee a profondità variabile, riempite di materiale drenante, che deviano il corso dell’acqua. In altri casi, potrebbe rivelarsi necessaria la creazione di un muro con relativo drenaggio a monte della piscina. Sulla base della planimetria della vasca, si stabilisce con esattezza la grandezza dello scavo e la sua posizione.

dovrà utilizzare unicamente attrezzature e macchinari conformi alle norme vigenti e dimostrarne la regolare manutenzione, anche nel caso di elementi presi a nolo. L’uso delle attrezzature in cantiere è uno degli aspetti più delicati per quanto riguarda la

sicurezza dei lavoratori poiché è frequente l’utilizzo condiviso anche da maestranze appartenenti ad altre imprese o da parte di lavoratori autonomi, spesso privi della necessaria formazione ed addestramento.

La valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni, come dell’ambiente in cui la struttura è inserita, è una fonte di ispirazione preziosa per chi progetta la piscina. (doc. Arch. Anja Werner)

La sicurezza in cantiere Preliminarmente all’inizio dei lavori, il committente dovrà inoltrare la notifica di cui all’art. 99 del D.Lgs 81/08 all’ASL e alla Direzione Provinciale del Lavoro competenti per territorio e conservandone copia anche in cantiere. Ricordiamo che la selezione delle imprese è un processo reso obbligatorio dall’art. 90 comma 9 lett. a del D.Lgs. 9 aprile 2008, il quale impone al committente ed al responsabile dei lavori - qualora nominato - la verifica dell’idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi impiegati nel cantiere, in particolare in merito all’adeguata qualificazione della manodopera e al rispetto delle norme di sicurezza. Il committente dovrà tassativamente accertarsi che i datori di lavoro impieghino unicamente risorse umane qualificate e munite di regolare rapporto di subordinazione o di collaborazione. Le stesse dovranno essere adeguatamente formate ed addestrate in merito ai compiti assegnati ed in possesso dei dispositivi di protezione individuali ogni qualvolta non possano essere esaustivi i dispositivi di protezione collettiva. Per tutte queste ragioni, e per gli obblighi e responsabilità cui va incontro in base alla normativa sulla sicurezza del lavoro, il committente dovrà avvalersi di professionisti esperti e imprese qualificate, per creare le migliori condizioni di sicurezza in cantiere. Il perimetro dell’area interessata dal cantiere dovrà essere chiaramente delimitato e segnalato al fine di impedirne l’accesso ai non addetti ai lavori. Il datore di lavoro

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Se la piscina non è situata nelle immediate vicinanze dell’abitazione allora è consigliabile prevedere la realizzazione di un pool house con funzione di servizi igienici, spogliatoio e stoccaggio prodotti per la piscina. (doc. Nord Piscine)

Quale stile per la piscina? Lo diciamo subito: non affidatevi a mode o tendenze del momento. La piscina è un bene durevole, che resterà nel vostro giardino per molti anni prima di richiedere un’opera di ristrutturazione. Dunque il miglior principio da seguire è creare un raccordo armonioso con l’abitazione e con il luogo per un risultato estetico che non vi stancherà mai. Il design della piscina dovrebbe richiamare gli influssi architettonici tipici della zona geografica locale: la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni, dell’ambiente in cui la struttura è inserita, è una fonte di ispirazione preziosa per chi la progetta. Scoprire alcuni materiali del luogo, le tradizioni delle persone, la cultura, la luce, i colori… l’obiettivo è realizzare progetti con una propria identità basati sui gusti del cliente, l’ambiente e la posizione, le funzionalità.


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. La vasca, quale tecnologia di costruzione scegliere?

..Costruzione in cemento ..Una tecnica particolare: le piscine monolitiche

..Costruzioni prefabbricate ..Piscine prefabbricate con pannelli in cemento

..Piscine prefabbricate con casseri in polistirolo

..Prefabbricate con pannelli in metallo ..Piscine in vetroresina ..Quanto mi costa? ..Le vasche fuoriterra guida piscina

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. La vasca, quale tecnologia di costruzione scegliere?

Per stabilire quale sia la tecnica costruttiva più adeguata alla realizzazione della propria piscina è consigliabile informarsi sui principali metodi costruttivi, conoscendone vantaggi e limiti per una scelta consapevole.

L

a costruzione di una piscina comporta innanzitutto considerazioni di carattere tecnico: a quale tecnologia costruttiva affidarsi? Budget a disposizioni, tempistiche di cantiere, caratteristiche del terreno…sono le principali considerazioni da compiere per trovare la soluzione più adeguata al proprio caso. Le principali tecnologie proposte consentono il raggiungimento di ottimi risultati, ciascuna soluzione può presentare vantaggi o, al contrario, svantaggi in funzione alle proprie esigenze. I materiali impiegati per la costruzione delle pareti della vasca possono essere di

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vario tipo: in cemento con tecnica costruttiva in opera, prefabbricate con casseri a perdere riempiti di cemento, prefabbricate con pannelli di vario materiale (vetroresina, acciaio o lamiera zincata), prefabbricate monoblocco in vetroresina, prefabbricate in acciaio. Di seguito presentiamo una breve trattazione delle principali tecnologie proposte sul mercato per la realizzazione di piscine interrate.

Costruzione in cemento La costruzione in opera è il metodo costruttivo classico, tipico delle costruzioni

edili, che permette la creazione di piscine di qualunque forma e dimensione attraverso l’utilizzo di calcestruzzo gettato in opera per fondo e pareti della piscina. Questa tecnica permette elevati livelli di personalizzazione, soprattutto per quanto riguarda la forma e le dimensioni della vasca. Paragonabile alla tecnica costruttiva di un’abitazione, la piscina costruita in opera richiede tempi più lunghi di esecuzione rispetto ad una tecnica prefabbricata, in quanto ogni singola parte della vasca è realizzata direttamente in cantiere. La tecnica più utilizzata è il getto in due tempi:


La struttura della vasca è realizzata con pannelli prefabbricati in cemento, una tecnica costruttiva che coniuga elevati standard qualitativi alla rapidità di esecuzione. (doc. TechnoPool)

Una tecnologia del tutto originale per la realizzazione di piscine in opera dall’aspetto naturale: si modella lo scavo in base a dimensione e forma e si definiscono le entrate a spiaggia senza intervenire con opere murarie. Posizionati gli impianti si impermeabilizza lo scavo con apposito telo e si procede alla resinatura dell’invaso. L’aspetto finale è simile a un laghetto naturale. (doc. Biodesign Pools)

La piscina è realizzata con un sistema di prefabbricazione che utilizza pannelli lisci in acciaio inox. I pannelli sono posti su un fondo in calcestruzzo armato e ad esso ancorati, successivamente vengono imbullonati tra di loro attraverso una viteria zincata e sono supportati lateralmente da speciali contrafforti triangolari che garantiscono l’equilibrio statico. Successivamente si procederà con il rivestimento in liner PVC. (doc. Aqua Industrial Group)

inizialmente si livella il fondo dello scavo con un getto di calcestruzzo, al quale verrà armata una soletta di calcestruzzo gettata in opera che rappresenta il fondo vero e proprio della vasca (definita platea) tramite tondini in ferro e/o reti in acciaio elettrosaldato. Il perimetro della vasca è delimitato dai ferri di armatura e dai casseri in legno, all’interno dei quali si dispongono l’impianto idraulico, il sistema di ricircolo e quello di illuminazione. Si procede con il getto di cemento all’interno dei casseri che, quando le pareti saranno indurite, si potranno rimuovere ed eseguire l’intonacatura. A questa fase seguirà la posa del rivestimento prescelto. I vantaggi di que-

sta tecnica risiedono sia nell’elevata libertà progettuale sia nella creazione di un manufatto estremamente solido e duratura. Tuttavia è da considerare un allungamento dei tempi di cantiere nel proprio giardino, a fronte di maggiori disagi e costi di realizzazione più elevati.

Costruzioni prefabbricate La tecnologia prefabbricata si caratterizza per la facilità e velocità di costruzione poiché parti della struttura che compongono la vasca sono pre-realizzate in azienda e successivamente trasportate e assemblate sul cantiere. Sostanzialmente si procede alla realizzazione in cantiere della platea di

fondo in cemento e al montaggio delle pareti prefabbricate che possono essere costituite da pannelli di vario materiale. Questa tecnica garantisce tempi di esecuzione rapidi, anche pochi giorni, molto dipende dalle caratteristiche del terreno, dalle forme e dalle tipologie di materiali scelti. Il termine prefabbricazione non deve trarre in inganno: si tratta di tecnologie costruttive in gradi di garantire un’ottima qualità del prodotto finale, un buon livello di personalizzazione, tempi di cantiere e costi ridotti. I pannelli prefabbricati da assemblare per la costruzione della piscina possono essere di vario materiale. Vediamoli in dettaglio.

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Piscine prefabbricate con pannelli in cemento Questa tecnica prevede l’impiego di pannelli prefabbricati in cemento per la costruzione delle pareti della vasca. I pannelli, pre-realizzati in azienda, sono da posizionare sulla platea di fondo in cemento secondo lo schema di posa definito dal progetto: un’operazione veloce e facile che

permette la costruzione della struttura in pochi giorni. Sulla platea di fondo vengono posati pannelli a doppia lastra di cemento vibrato collegati tra loro da un’armatura metallica con ferri di ripresa per il fondo. Il calcestruzzo viene fatto colare all’interno dei pannelli, lungo tutto il perimetro del fondo, così da ottenere una superficie interna liscia che può accogliere qualsia-

Una piscina realizzata

La struttura della

con struttura in

vasca è realizzata

cemento armato con cassero coibentato in polistirene. (doc. Onda Blu Piscine)

Una piscina prefabbricata autoportante con struttura realizzata con pannelli e contrafforti laterali in cemento. (doc. Carobbio)

La struttura della vasca è realizzata con casseri riempiti in cemento armato. (doc. MyMilla)

si tipo di rivestimento. Nei pannelli stessi sono predisposte maschere per l’introduzione di bocchette, fari e altri accessori, skimmer.

con pannelli prefabbricati in cemento armato. (doc. Techno Pool)

Piscine prefabbricate con casseri in polistirolo Con questa tecnica i pannelli modulari utilizzati per la casseratura portante sono realizzati in materiali plastici, EPS, o polistirolo. I casseri, ancorati alla platea di fondo perfettamente livellata, sono internamente cavi, sono armati con ferro e riempiti con una colata di calcestruzzo. La gettata di cemento ingloba anche il cassero che diventa parte della struttura stessa; per questa ragione vengono definiti casseri “a perdere”cioè non devono essere rimossi una volta che la struttura è realizzata. Il manufatto ottenuto appare massiccio e resistente, con il vantaggio di essere realizzato con tempi di esecuzione ridotti. Il rivestimento potrà essere scelto tra tutti i materiali disponibili in commercio per questo scopo, esattamente come in una piscina in cemento in opera.

Lo sapevi che… Un vantaggio considerevole nell’uso di casseri in polistirolo o EPS riguarda le prestazioni energetiche: grazie al polistirolo che funge da isolante con il terreno circostante ed evita dispersione del calore, è possibile mantenere più a lungo la temperatura dell’acqua.

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Una tecnica particolare: le piscine monolitiche Si tratta di una tecnica meno utilizzata, in parte più complessa, che genera piscine in cemento armato monolitiche, cioè senza punti di giunzione tra fondo e pareti, realizzate con gettata unica. Completata la preparazione del fondo perfettamente livellato, si armano le pareti con travetti di acciaio presaldati su una lamiera zincata all’esterno e una rete fine in acciaio zincato per delimitare la parete interna. La struttura ottenuta avrà la funzione di contenere il calcestruzzo e impedire microfessure. Lungo il perimetro dei pannelli si predispongono le nicchie per gli accessori, successivamente si procede con l’armatura della platea. A questo punto la struttura è pronta per il getto del cemento armato che avverrà in un’unica soluzione: vengono dunque riempite le pareti e, di seguito, il fondo della vasca, senza riprese di getto né ferri passanti verso l’esterno. Una volta che la struttura in cemento risulterà ben indurita sarà possibile effettuare l’intonacatura e procedere con la posa del rivestimento. Fasi di costruzione di una piscina con getto monolitico in cemento (doc. Professione Piscine)

1Si traccia il perimetro della vasca sul terreno

2 Si esegue lo scavo

3 Si armano le pareti con travetti di acciaio presaldati su una lamiera zincata all’esterno e una

in base a forma e dimensioni prescelte

rete fine in acciaio zincato all’interno. La struttura ottenuta conterrà il getto di calcestruzzo.

4 Si prosegue con la gettata in cemento per

5 La struttura ottenuta si presenta come una

6 Terminata la struttura della vasca si procede con

la realizzazione delle pareti della vasca e della

struttura estremamente solida, una vasca in

la definizione del solarium e degli spazi circostanti.

platea di fondo.

cemento armato monolitico priva di riprese di getto.

7 La posa delle tubazioni per gli impianti idrico

8 La piscina viene completata con gli interventi

9 Una volta riempita d’acqua la piscina ormai

ed elettrico.

di finitura e rivestimento: per l’esterno gres

ultimata è pronta per il primo tuffo.

porcellanato e legno teak, per l’interno vasca invece è stato adottato un rivestimento cementizio polimerico ad effetto naturale tinta sabbia

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Prefabbricate con pannelli in metallo Il procedimento di costruzione è analogo al precedente, si tratta, anche in questo caso, di pannelli già predisposti in azienda, di varia forma e lunghezza, realizzati con materiali di elevata leggerezza ed elasticità. I pannelli che compongono le pareti della vasca sono realizzati in alluminio, acciaio zincato o acciaio inox che rendono la struttura della piscina leggera tanto da tollerare anche lievi assestamenti del terreno. I pannelli sono posti su un fondo in calcestruzzo armato e ad esso ancorati, successivamente vengono imbullonati tra di loro attraverso una viteria zincata e sono supportati lateralmente da speciali contrafforti triangolari che garantiscono l’equilibrio statico tra la spinta dell’acqua contenuta nella vasca e la spinta del terreno circostante. Successivamente sono completati con l’inserimento di fari, bocchette e accessori negli appositi vani già predisposti. A questo punto la vasca è completata, pronta per essere rivestita e impermeabilizzata con un telo in PVC, o con dettagli di finitura in ceramica. Questa tecnica è estremamente rapida nell’esecuzione: i pannelli sono facilmente trasportabili, non sono richiesti tempi di asciugatura del cemento (se si esclude la realizzazione della platea di fondo) e garantiscono comunque una notevole libertà progettuale per forma e dimensione della vasca. La struttura in pannelli di acciaio conferisce alla piscina un’alta resistenza e ne permette l’installazione in qualsiasi tipo di terreno stabilizzato; è sufficiente predisporre una platea in calcestruzzo ben livellata. La struttura costituita da pannelli in acciaio è autoportante, ossia in grado di garantire resistenza alla pressione dell’acqua e della terra: non é quindi indispensabile riempire lo scavo prima di riempire la piscina e, caratteristica principale, è possibile svuotare il bacino senza il rischio che questo crolli sotto la pressione della terra. I pannelli possono essere lisci o nervati, ossia costituiti da nervature orizzontali che garantiscono alta resistenza alla corrosione e all’usura.

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Una vasca interamente in acciaio inox a vista, che non necessita di rivestimento. I vantaggi sono: bellezza e impermeabilità duratura grazie alla qualità dei materiali, nessuna deformazione o scolorimento. (Piscina di Berndorf - Baderbau)

La manutenzione di una vasca in acciaio inox a vista è minima, richiede poco impegno per la pulizia grazie alle superfici igieniche lisce e brevissimo tempo d’installazione grazie al premontaggio completo. (foto Marco Bonatta - Hotel Albion)


Focus Il metallo zincato La zincatura è un processo industriale consistente nel ricoprire un manufatto metallico (in genere alluminio, ferro o acciaio) con uno strato sottile e fortemente aderente di un altro metallo allo scopo di proteggerlo dalla corrosione. Oltre a costituire una barriera fisica che rallenta i processi di corrosione e deterioramento della superficie dell’acciaio, lo zinco agisce con meccanismo elettrochimico: qualora il rivestimento si danneggi, lasciando scoperte porzioni del materiale sottostante, lo zinco circostante agisce come anodo di sacrificio (protezione catodica) evitando l’ossidazione (formazione di ruggine) del ferro. I pannelli metallici possono essere lisci o nervati, in genere la nervatura orizzontale serve a compensare il minor spessore del pannello, conferendogli maggiore robustezza. L’acciaio inox Gli acciai inox (o acciai inossidabili) sono leghe di ferro caratterizzate, oltre dalle proprietà meccaniche tipiche degli acciai al carbonio, da una notevole resistenza alla corrosione, specie in aria umida o in acqua dolce. Tale capacità di resistere alla corrosione è dovuta alla presenza di elementi di lega, principalmente cromo, in grado di passivarsi, cioè di ricoprirsi di uno strato di ossidi sottile e aderente, praticamente invisibile, che li protegge dall’azione degli agenti chimici esterni. Le sigle AISI identificano le proprietà della specifica lega d’acciaio: La differenza tra l’acciaio 304 e 316, a parte il costo maggiore e la presenza nel 316 di Molibdeno (elemento che ha un effetto indurente sull’acciaio), è data dalla più elevata austenicità del 316 (maggiore stabilità della lega e resistenza alla corrosione) grazie alla più alta percentuale di nichel. La presenza di cromo, nonostante le sue caratteristiche ferriticizzanti, conferisce all’acciaio stabilità ed elasticità, garantendone così duttilità e malleabilità.

La struttura è realizzata con pannelli prefabbricati autoportanti in acciaio di spessore elevato, trattati e rivestiti, che si caratterizzano per la presenza di nervature longitudinali. Questo garantisce una resistenza maggiore a corrosione e usura. (doc. I.Blue Intelligent Pool)

Questa piscina, realizzata con pannelli in acciaio inox rivestiti con PVC laminato a caldo, dimostra l’estrema flessibilità compositiva offerta da questa tecnologia prefabbricata che permette la realizzazione di strutture autoportanti, antisismiche e di qualsiasi forma, anche su terreni “difficili”. (tecnologia Myrtha di Piscine Castiglione)

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Piscine in vetroresina È la tipologia di piscina che, nell’immaginario comune, meglio risponde al concetto di prefabbricazione: la piscina in vetroresina viene infatti trasportata sul cantiere già pronta, solitamente in monoblocco, pronta per essere installata. È la soluzione ideale per chi desidera soddisfare il proprio desiderio di piscina in pochissimo tempo, si tratta di una vasca già interamente finita, in cui si sceglie forma, dimensione e colore a catalogo tra le moltissime oggi disponibi-

li. Una volta predisposto lo scavo, in base alla forma e alle dimensioni della vasca acquistata, è richiesta solo la realizzazione del sottofondo che può essere in cemento armato, sabbia livellata oppure ghiaia opportunamente pressata. Successivamente si procede con il rinterro laterale, avendo cura di distribuire equamente la terra attorno alla struttura affinchè eserciti una pressione laterale uniforme sulla vasca, evitandone il danneggiamento. La struttura interamente prefabbricata presenta il van-

taggio di un’installazione estremamente rapida e costi contenuti a fronte di una minor personalizzazione dell’impianto. Queste vasche sono già predisposte per l’allacciamento di tutta l’impiantistica, collegata, in genere, a un locale tecnico anch’esso prefabbricato. Le piscine in vetroresina sono realizzate con poliesteri stratificati, armati con fibre di vetro e non necessitano di alcun rivestimento interno.

Quanto mi costa? È difficile stabilire con precisione il costo di una piscina poiché si tratta du un’opera edile complessa, caratterizzata da svariati elementi e, come abbiamo visto, realizzabile con varie tecnologie. Forma, dimensione, finiture, tipologia di bordo, accessoristica, tipologia di impianti… sono tutti fattori che possono incidere notevolmente sul costo iniziale. Al di là della tecnica costruttiva alla quale ci si affida, le dotazioni standard di una piscina possono variare sensibilmente da un’azienda all’altra, inoltre non vanno tralasciati tutti quei costi extra come lo scavo e lo smaltimento della terra di risulta, che non sono mai compresi nel preventivo iniziale. Per tutte queste ragioni i prezzi riportati di seguito si intendono a titolo puramente indicativo e sono una sintesi dei valori medi praticati dal mercato per la realizzazione di piscine di forma e dimensioni più comuni.

Una volta predisposto lo scavo, in base alla forma e alle dimensioni della vasca in vetroresina acquistata, è richiesta solo la realizzazione del sottofondo che può essere in cemento armato, sabbia livellata oppure ghiaia opportunamente pressata. Successivamente si procede con il rinterro laterale, avendo cura di distribuire equamente la terra attorno alla struttura. (doc. Polimpianti)

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Tecnologia costruttiva con struttura in vetroresina

Tecnologia costruttiva con struttura realizzata con pannelli in metallo.

La struttura della vasca è realizzata in cemento armato.

Piscine in cemento armato prefabbricato con skimmer e rivestimento in PVC Prezzi medi indicativi (IVA esclusa)

Piscine prefabbricate metalliche con skimmer e rivestimento in PVC Prezzi medi indicativi (IVA esclusa)

Piscine prefabbricate in vetroresina Prezzi medi indicativi (IVA esclusa)

Dimensioni m 4 x 8 m 5 x 10 m 6 x 12 m 7 x 14

Prezzo in euro da 13.000 a 21.000 da 15.000 a 25.000 da 17.000 a 31.000 da 20.000 a 36.000

Dimensioni m 4 x 8 m 5 x 10 m 6 x 12 m 7 x 14

Prezzo in euro da 11.000 a 19.000 da 12.000 a 24.000 da 14.000 a 30.000 da 19.000 a 37.000

Dimensioni m 4 x 8 m 5 x 10 m 6 x 12 m 7 x 14

Prezzo in euro da 13.500 a 20.000 da 15.000 a 22.000 da 18.000 a 24.000 da 22.000 a 36.000

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Le vasche fuoriterra La piscina fuoriterra è la soluzione ideale per chi desidera praticità, economicità e facilità di installazione. Queste strutture solitamente sono composte da teli in PVC anche se oggi il mercato offre soluzioni di

vario genere, capaci di soddisfare anche chi desidera coniugare alla praticità della fuoriterra un’estetica accurata. Indipendentemente dal materiale con cui sono realizzate, la prima fondamentale caratteristica risiede nella completa smontabilità della

vasca: questo le rende strutture movibili, che non richiedono autorizzazioni per l’installazione. Generalmente queste piscine presentano dimensioni piuttosto contenute e vengono appoggiate sul terreno, completamente fuoriterra, su una superficie opportunamente livellata. È possibile, comunque, studiare soluzioni che prevedano il parziale interramento della vasca, ad esempio in terreni in pendenza, oppure la realizzazione di pedane in legno attorno alla vasca, un valido accorgimento per mascherare la struttura, agevolando inoltre l’ingresso in acqua da parte dei bagnanti.

Anche le classiche piscine fuoriterra si rinnovano nell’estetica con nuovi colori originali e di forte impatto, per soddisfare tutti i gusti. (doc. Piscine Laghetto)

Visto per voi

Una fuoriterra ad alte prestazioni PrimaVeraPool è la piscina fuoriterra che può essere allestita, personalizzata e utilizzata esattamente come una vasca interrata, una soluzione adattabile outdoor o indoor, che offre tante opzioni di installazione. È realizzata con un sistema modulare di pannelli in acciaio nervato e zincato e un rivestimento in PVC saldato in opera che ne garantisce la durata negli anni e una perfetta finitura estetica. Massima è la possibilità di personalizzazione anche nell’accessoristica: consente di allenarsi con il dispositivo per il nuoto controcorrente e rilassarsi con il sistema di idromassaggio aria-acqua e la suggestiva illuminazione a led. Una volta terminata la stagione estiva, PrimaVeraPool si smonta in pochi passaggi. (doc. Pool’s)

La piscina sopraelevata Unicapool è una piscina modulare e sopraelevata che coniuga la praticità e facilità d’installazione di una fuoriterra alla godibilità di una piscina interrata. Nel sistema Unicapool sono compresi tutti gli elementi necessari al montaggio: struttura, pavimentazione, protezioni perimetrali, sportelli perimetrali, impianto di filtrazione e tubazioni, scala per l’accesso al solarium e per la discesa in acqua. La struttura portante è costituita da moduli componibili in acciaio che possono essere montati e smontati facilmente e in tempi rapidi tramite un sistema a incastro che non prevede l’uso di viti, non richiede alcuno scavo e, di conseguenza, nessuna autorizzazione comunale. Il piano vasca è costituito da una vera e propria pavimentazione, un solarium perimetrale - anch’esso modulare e dunque ampliabile in base alle proprie esigenze - che consente di sdraiarsi a bordo vasca e, più in generale, di vivere la piscina con la stessa praticità di una vasca interrata. Al di sotto della pavimentazione sopraelevata, sostenuta dalla struttura in acciaio zincato, si ricavano comodi vani contenitivi ideali per stivare gli accessori della piscina, sdraio e attrezzi da giardino, oltre al vano tecnico, facilmente ispezionabile, che contiene tutta l’impiantistica. Il rivestimento interno è in liner PVC disponibile in 23 colorazioni e il solarium è in Duro Decking®, un materiale ecologico dall’aspetto naturale. (doc. Unicapool)

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Fasi di costruzione di una piscina con casseri riempiti in cemento armato (doc. Arch. Formaggini)

L’area individuata per la realizzazione della piscina è

La presenza di due ulivi secolari ha imposto una

Per seguire la pendenza del terreno si realizzano due

un terreno caratterizzato da forte pendenza.

progettazione della piscina mirata alla salvaguardia

vasche, una sopra all’altra.

dei due esemplari.

A valle rispetto la piscina è stata sfruttata la copertura

La piscina è realizzata con casseri riempiti in cemento

Il disegno planimetrico della piscina nasce

della depandance della villa per ricavare una terrazza

che daranno forma ad un impianto articolato su due

dall’articolato contesto naturale. Tranne i due fronti a

solarium al servizio della vasca.

livelli.

sfioro, tutta la piscina segue un andamento curvilineo generato dalla volontà di contornare i due ulivi.

La vasca prende forma, il getto di cemento armato

Uno dei due ulivi è abbracciato da un sistema di

La piscina è completata e gode di un panoramico

che ingloba i casseri assicura una struttura solida.

scale che, se da una parte conducono alla vasca

affaccio sul mare all’orizzonte.

superiore, dall’altra scendono verso la vasca inferiore.

guida piscina

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Cinque volumi dedicati al design e alla tecnologia della piscina italiana

NUOVO La collana Italian Pool Design, giunta al suo quinto volume, nasce da una specifica volontà: mettere in evidenza le eccellenze progettuali e realizzative delle maestranze italiane in tutto il mondo. Grazie a un corredo fotografico di pregio, disegni e schizzi progettuali, un testo descrittivo ricco di informazioni e spunti e schede tecniche particolareggiate, gli operatori del settore piscina potranno trovare molteplici informazioni riguardanti le dimensioni dell’invaso, i materiali impiegati per i rivestimenti, gli impianti di ricircolo, filtrazione, trattamento, riscaldamento e accessori. Tutto questo sia per piscine private (quindi ad esclusivo utilizzo di una singola abitazione) sia commerciali (ovvero, piscine collocate in agriturismi, centri benessere o fitness, impianti natatori polifunzionali ecc.) sia, infine, piscine biologiche e naturali, che impiegano sistemi alternativi per il trattamento dell’acqua, come ad esempio la fitodepurazione tramite piante acquatiche.

Italian Pool Design

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Italian Pool Design Italian Pool Design 5

Il design della piscina italiana

Italian Pool Design 1 2 3 4

Italian Pool Design5 The series of Italian Pool Design, reaching its fifth edition, comes from a specific desire: to highlight design excellence of Italian pool creation from all over the world. Thanks to a valuable collection of photographs, designs, sketches, a rich descriptive text and highlights of particular technical details, operators in the pool sector can find a a variety of information regarding pool design: pool dimensions, lining materials, recirculation, filtration, water treatment, heating systems and accessories. Everything the professional involving private pools (i.e. exclusive use for a single family home), commercial (pools that are part of farm stays, wellness centers, natatorium facilities, poly-functional centers, etc.), and biological and natural pools, that use alternative systems for water treatment, for example phyto - depuration by aquatic plants.

Il design della piscina italiana e 28,00 (iva inclusa)

Volumi in brossura con copertina cartonata - Lingua: italiano/inglese

La piscina è espressione di architettura e design, risultato di un complesso intreccio di tecnologie e competenze. Nei volumi Italian Pool Design 1, 2, 3, 4 e Italian Pool Design5 sono raccolte le più belle realizzazioni che identificano l’eccellenza progettuale e costruttiva italiana, raccontate attraverso splendide immagini, schizzi progettuali e descrizioni tecniche. Un omaggio alla bellezza di una struttura, la piscina, che può caratterizzare qualsiasi spazio architettonico, naturale, paesaggistico o abitativo. Italian Pool Design2, 3, 4, 5 raccolgono le più belle piscine candidate al premio Italian Pool Award.

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. Consigli utili per la scelta del rivestimento

..Il rivestimento in PVC ..Il rivestimento in ceramica ..Il rivestimento in mosaico ..La pietra naturale ..Miscele, resine e vernici ..Il pavimento attorno alla piscina

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. Consigli utili per la scelta del rivestimento

Proteggono la vasca e la personalizzano, dandole un look unico: queste le due funzioni principali dei rivestimenti per piscina. Tantissime sono le soluzioni tra le quali scegliere, diverse per materiale, stili e tonalità.

I

l rivestimento per piscina gioca un ruolo fondamentale per garantire i necessari requisiti di sicurezza, igiene e idonea resistenza alle notevoli sollecitazioni meccanico-chimiche a cui la struttura viene sottoposta (i prodotti chimici impiegati per la disinfezione, gli sbalzi di temperatura, il trascorrere del tempo). Per questo motivo è di fondamentale importanza scegliere il materiale più idoneo. Oltre a fungere da prevenzione e protezione, i rivestimenti per piscina sono pensati per donare un aspetto unico e personalizzato all’invaso. Moltissime sono le soluzioni proposte

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dalle aziende che operano in questo mercato, con materiali, tonalità, formati e stili anche molto differenti tra loro; soluzioni che approfondiremo nel corso di questo capitolo. Prima di iniziare, però, ci teniamo a darvi alcuni consigli preliminari. Prima di tutto, stabilite un budget di spesa prima di scegliere il rivestimento perché, essendo disponibili materiali e lavorazioni diverse, il costo tra uno e l’altro può variare anche di molto. Secondo, il rivestimento deve essere facile da pulire, duraturo e sicuro; fatevi consigliare al meglio sulla base dell’utilizzo effettivo che farete della vostra piscina.

Infine, la scelta del rivestimento non può limitarsi a una pura preferenza estetica, quindi fidatevi dell’opinione di chi progetta e costruisce la vostra piscina, certamente saprà scegliere materiali e tonalità in linea con il luogo destinato ad accoglierla.

Il rivestimento in PVC È uno tra i rivestimenti per piscina più scelti, in virtù della sua elevata praticità, che si coniuga con un buon risultato estetico e costi contenuti. Ci riferiamo al rivestimento in PVC, una cloruro di polivinile, è una soluzione duttile, applicabile a tutte le tipo-


Una piscina che accosta un rivestimento in PVC rinforzato nero a un pavimento in legno; materiali e tonalità scelti per garantire una corretta integrazione con la casa e l’ambiente. (Cottone+Indelicato Architects)

In questa piscina è la pietra a fare da protagonista: sia per rivestire interno ed esterno vasca sia come elemento decorativo. (doc. Piscine Biodesign)

Fiori delicati sbocciano sul fondo di questa piscina: un decoro reso possibile dalla duttilità del rivestimento in mosaico. (doc. Piscine Systems)

logie di vasche. Non esistono infatti limiti all’applicazione di questo rivestimento; è adatto a qualsiasi forma, dimensione e tecnologia, dalle vasche in cemento armato, in pannelli prefabbricati con pareti già impermeabilizzate fino alle piscine fuoriterra. Grazie alla sua funzionalità ed economicità, il PVC è molto utilizzato anche in impianti pubblici, parchi acquatici e in generale in vasche di ampie dimensioni. In linea generale, si tratta di un materiale robusto, adatto anche in caso di ristrutturazione, di risanamento o di ripristino della vasca. È resiste agli strappi, alla ruggine,

agli agenti atmosferici e all’aggressione dell’acqua trattata. I trattamenti igienizzanti ai quali viene sottoposto lo rendono inoltre sicuro e facile da pulire. Per quanto riguarda la personalizzazione, sono ormai tramontati i tempi in cui era disponibile nel classico colore azzurro. Oggi i rivestimenti in PVC possono assumere un’ampissima gamma di colori, effetti cromatici e sfumature che vi sorprenderanno, dal verde, al turchese, al color sabbia fino al giallo, al grigio, perfino al nero. L’unica limitazione sarà data dunque dal contesto in cui la piscina sarà collocata.

Il rivestimento in ceramica Soluzione sempre molto apprezzata, soprattutto per la grande durevolezza e resistenza, il rivestimento ceramico offre molteplici possibilità da un punto di vista estetico. Le piastrelle ceramiche si presentano infatti sul mercato in un’ampissima varietà di formati, dimensioni, colori ed effetti tattili. Un esempio sono le piastrelle in formato 10x10 cm, che permettono di creare motivi geometrici o disegni stilizzati, rappresentando un’alternativa valida al mosaico, oppure le nuove soluzioni di grande formato, che permettono di conta-

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re su un numero di fughe il più possibile ridotto, così da ridurre allo stretto necessario gli interventi di manutenzione. In confronto al PVC, il rivestimento ceramico richiede tempi di esecuzione sono più lunghi e quindi costi più elevati; la posa si realizza infatti tramite una serie di fasi da eseguire con la massima precisione, perché da esse dipende la sua capacità di resistere nel tempo. A fronte di tempi più lunghi e costi più elevati, la ceramica garantisce però una resa estetica di grande impatto e una grande durevolezza nel tempo. Il prodotto ceramico si distingue infatti per proprietà chimico-fisiche stabili che lo rendono resistente agli agenti esterni, agli urti, ai graffi e alla corrosione, oltre che inalterabile nel colore e immune rispetto ad alghe e microrganismi.

Tutto l’ambiente è rivestito con un marmo di colore bianco, mentre la piscina è in marmo nero; un accostamento di design dal gusto minimale. (doc. FM Studio)

Il rivestimento in mosaico Da sempre sinonimo di eleganza e lusso, oggi il mercato mette a disposizione rivestimenti in mosaico estremamente diversificati per gusto estetico, composizione e fascia di prezzo, garantendo ampissime possibilità. Le tessere sono disponibili in svariate dimensioni; le più utilizzate hanno una dimensione di 20x20 mm, ma si possono applicare anche fino a 10x10 mm. Moltissimi i materiali, dalle tessere smaltate, vetrificate fino a quelle composte da lamine di vario materiale, come l’oro, per dettagli di grande eleganza. Questa piscina è rivestita con un intonaco osmotico dal delicato color avorio; all’esterno, invece, è stata scelta una miscela di microcemento e resina. (doc. SYS Piscine) Un esempio di alcune delle tonalità e degli effetti resi possibili grazie al rivestimento in PVC per piscina. (doc. DLW Armstrong)

Klinker o Gres? Quando si parla di ceramica, due sono le principali varianti utilizzate: • Klinker trafilato. È un materiale molto resistente che nasce dall’argilla miscelata con acqua, plasmata, sottoposta a essiccazione e cotta a 125°C. • Gres porcellanato. Nasce tramite un processo di sinterizzazione di argille, ceramiche, feldspati, caolini e sabbia, che vengono prima macinate e poi ridotte a polvere dalla granulometria omogenea. Dopo la pressatura si procede con la cottura a una temperatura tra i 1150 e 1250 gradi. A fine processo si determina la reificazione dell’impasto, le cui caratteristiche sono la robustezza, l’impermeabilità e l’ingelività.

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Tutta la piscina, all’interno come all’esterno, è rivestita con il medesimo materiale: la resina impermeabile verniciata in bianco. Una scelta di grande eleganza. (doc. Arch. Anconetani - BluePool by Gramaglia)

Visto per voi Si chiama AquaBright ed è un tipo di rivestimento a base di polveri plastiche resistenti agli agenti chimici. Trattandosi di una superficie in materiale plastico solido e durevole, AquaBright offre un colore uniforme su tutta la piscina e, con il passare degli anni, non presenterà punti di scolorimento o macchie. Tutti i rivestimenti standard hanno lo stesso prezzo, perfettamente accessibile, dando l’opportunità di scegliere liberamente. (doc. IBIX) Cambia la lavorazione, ma il materiale rimane lo stesso: la resina, utilizzata da sola per tutta l’area solarium e in abbinamento con un telo in PVC per l’interno vasca. (doc. BluePool by Gramaglia)

Per la posa, le tessere musive vengono pre-assemblate su fogli o supporti a rete di grandi dimensioni, che vengono fatte aderire al fondo e alle pareti della vasca. I fogli si adattano perfettamente a superfici curvilinee, scale e angoli, per cui la procedura permette di evitare operazioni di taglio del materiale musivo. L’accuratezza richiesta per la posa in opera e le caratteristiche stesse di questo materiale rendono più esclusiva la scelta di questo rivestimento, assicurando però un risultato estetico d’impatto e lunga durata nel tempo (si pensi che le tessere musive garantiscono

un rischio di possibili perdite inferiore al 5%, grazie alla posa di guaine impermeabilizzanti che assicurano la tenuta della piscina). La manutenzione, infine, è semplice. La pulizia e l’igiene sono garantiti dall’uso di appositi prodotti per la detersione e, in caso d’interventi di ripristino, possono essere sostituite anche solo specifiche porzioni danneggiate, senza dover mettere mano a tutto l’insieme.

La pietra naturale Alla base della scelta di rivestire la piscina

con lastre in pietra naturale c’è certamente una duplice volontà: estetica, di armonizzare la vasca in un contesto paesaggistico particolarmente naturale, e funzionale, ad esempio la presenza in loco di cave e pietre, che permettono di sfruttare materiali tipici di un determinato luogo. Le pietre più utilizzate per il rivestimento di piscine sono l’ardesia e la quarzite perché garantiscono un minimo tasso di assorbimento dell’acqua (fino allo 0,1%) rivelandosi quindi antiscivolo. Per questo motivo, si rivelano idonee anche per bordi piscina e solarium, creando una piacevole continuità stilistica.

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Se si sceglie di impiegare materiale reperito in loco, prima della posa è necessario eseguire adeguati lavaggi e trattamenti che lo rendano sicuro a contatto con l’acqua trattata di una piscina; si consiglia in ogni caso di evitare pietre di elevata porosità, che hanno un elevato tasso di assorbimento dell’acqua e potrebbero diventare pericolosamente scivolose.

Miscele, resine e vernici Per conferire alla propria piscina un effetto naturale, il mercato propone particolari miscele di ciottoli di pietra e quarzo, amalgamati insieme con cemento, resina e additivi specifici. Il risultato è un composto da applicare alla vasca come un intonaco che, trascorso il periodo di posa, si presenta resistente alle abrasioni e alle macchie. Effetti simili si possono ottenere anche grazie all’utilizzo di malte cementizie modificate, impiegabili sia come impermeabilizzanti sia come finitura. Oltre a contenere una base resinosa che le rende impermeabili, queste malte possono essere colorate con speciali pigmenti che conferiscono alla piscina un aspetto davvero unico. Altro materiale utilizzato per il rivestimento è la vernice. Di facile adattabilità ad ogni tipo di forma, la vernice si distingue per costi contenuti e ampia possibilità di personalizzazione. La vernice utilizzata per la

Sembra legno, invece è ceramica. Ci riferiamo alla pavimentazione esterna di questa piscina che è stata realizzata con il gres porcellanato effetto legno. (doc. Sicilpiscine)

Una pavimentazione che nasce dalla lavorazione di marmi italiani e cemento bianco ecocompatibile. (doc. Carobbio)

Principali rivestimenti – vantaggi a confronto

Una texture elegante, sobria e di grande semplicità contraddistingue queste piastrelle ceramiche, la cui superficie ricorda l’essenza del rovere.

Il PVC • Qualità eccellente, contenendo i costi • Pratico, economico, facile da installare • Possibilità di rivestire qualsiasi forma e dimensione, ideale anche nelle ristrutturazioni • Di semplice manutenzione • Ampissima personalizzazione • Elevata resistenza alla formazione di microrganismi (funghi, batteri, spore), impedendone lo sviluppo

(doc. Florim)

La ceramica • Ottima resistenza all’aggressione dei prodotti chimici per la pulizia. • Ottimo coefficiente di assorbimento dell’acqua,

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Bordo per piscina in pietra ricostruita abbinato a un solarium in pietra effetto legno. (doc. Micheletto)

Pavimentazione per piscina antiscivolo modulare, con caratteristiche antitrauma, che offre la sensazione di trovarsi su una soffice spiaggia. (DoTile Art di Metem)

praticamente nullo (inferiore al 3%), che lo rende del tutto antiscivolo. • Nella versione smaltata o con tessere vetrose sono resistenti agli urti, alle abrasioni, al gelo e alle variazioni dimensionali legate alla temperatura. • Disponibili anche in varie serie di pezzi speciali, per il rivestimento di bordi e pavimentazioni. Il mosaico • Resiste a qualsiasi trattamento chimico, all’abrasione e alla scalfitura. • La superficie è molto semplice da pulire e resistente all’invecchiamento. • La composizione dei tasselli rende il mosaico un materiale altamente igienico. • La permeabilità delle fughe del rivestimento obbliga a una perfetta realizzazione della vasca, con

posa in piscina è composta da resine a base epossidica, che aumentano la resistenza all’usura e non si deteriora a contatto con l’acqua trattata. La lavorazione per la posa della vernice richiede tempo e precisione: la verniciatura si effettua infatti in tre fasi, a distanza l’una dall’altra di almeno 24 ore, un procedimento che richiede una temperatura esterna costante tra i 15 e i 18°C. Prima di riempire la vasca, bisogna avere l’accortezza di attendere la completa polimerizzazione delle resine e l’evaporazione dei solventi.

immediato riscontro sulla tenuta. • La varietà dei singoli tasselli consente di ottenere composizioni cromatiche esclusive. La pietra • Alcune tipologie hanno un tasso di assorbimento dell’acqua minimo, rendendo la superficie del tutto antiscivolo. • Idonee anche per bordi piscina e solarium, creando una piacevole continuità stilistica. • Possibilità di reperimento in loco, per un inserimento naturale nell’ambiente. • Risultato estetico molto naturale e unico, grazie alle venature tipiche di questo materiale.

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Il pavimento attorno alla piscina Le pavimentazioni e i camminamenti attorno alla piscina può essere realizzato con materiali differenti, appositamente trattati affinché risultino sicuri e antiscivolo. Il solarium può essere rivestito anche con il medesimo materiale dell’interno vasca, caratterizzando in modo uniforme lo stile della piscina.

assorbe calore e camminare a piedi nudi potrebbe diventare un problema. • La pietra naturale ricostruita. Si tratta di un materiale prodotto artificialmente, ricostruito secondo particolari miscela-

zioni o tecniche costruttive. Il risultato finale è in grado di riprodurre in tutto e per tutto le caratteristiche della pietra naturale.

• Il legno. Materiale naturale per eccellenza, il legno per esterni viene opportunamente trattato con olii e sostanze specifiche, che impediscono al sole di ossidarne la superficie e di resistere a lungo nel tempo alle aggressioni esterne. • Compositi del legno. Si tratta di un materiale relativamente più nuovo, che nasce dall’unione tra la naturalezza del legno e le moderne tecnologie di lavorazione dei polimeri. Il risultato è una superficie antiscivolo, antischegge, resistente all’invecchiamento e all’attacco di funghi e batteri. • Le piastrelle ceramiche. Pratiche, resistenti e decorative, possono essere utilizzate sia per il rivestimento interno sia esterno. Disponibili in un’ampia varietà di formati, colori, lavorazioni. • Il cotto. Una soluzione che si distingue per un minimo assorbimento di calore; la superficie rimane sempre fresca, anche in piena estate, e risulta ideale per il camminamento a piedi nudi. Una scelta sempre attuale, il cotto si caratterizza per un basso. La sua superficie resta infatti • La pietra. Moltissime sono le tipologie di pietre che possono essere utilizzate per pavimentare l’esterno vasca (così come per la realizzazione di bordi piscina). Solo per citarne alcuni: granito, porfido, cubetti di sampietrino, arenaria, calcestruzzo, travertino. Attenzione però ai colori scuri perché la pietra

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Un solo materiale per rivestire sia la vasca sia le aree

Rivestimento per piscina in mosaico vetroso,

esterne alla piscina: la pietra naturale. In questo

con bordo arrotondato antigraffio.

caso specifico si tratta di Travertino.

(doc. Asper Studio)

(doc. Indalo Piscine)

Liner PVC effetto marmo; un esempio della grande personalizzazione concessa da questo tipo di rivestimento. (doc. FlagPool)


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. Ricircolo e filtrazione per un’acqua limpida

..Cos’è il ricircolo? ..Ricircolo tramite skimmer ..Ricircolo tramite sfioro ..Lo sfioro a cascata ..La vasca di compenso ..La vasca di compenso ..La filtrazione dell’acqua ..Modalità di filtrazione ..Tipologie di filtro ..Filtri a sabbia ..Filtri a graniglia di vetro ..Filtri a cartucce ..Filtri a diatomee guida piscina

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. Ricircolo e filtrazione per un’acqua limpida

Per godere appieno del piacere di un tuffo in piscina non è da trascurare la qualità dell’acqua: la sua limpidezza è affidata al sistema di circolazione e filtrazione. Vediamone in dettaglio le caratteristiche.

A

ffinchè la piscina sia un luogo piacevole e sicuro in cui trascorrere momenti spensierati è opportuno porre la giusta attenzione al trattamento dell’acqua: la sua limpidezza e trasparenza sono garantite dal sistema di circolazione e filtrazione della piscina mentre la sua qualità e sicurezza batteriologica è demandata al sistema di disinfezione chimica. Il sistema di trattamento dell’acqua è il cuore di ogni piscina, un vero e proprio “sistema circolatorio” che ha l’importante compito di assicurare il corretto livello di pulizia, igiene e sicurezza per i bagnanti. Possiamo divi-

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dere in due parti il sistema di trattamento dell’acqua: in prima istanza il trattamento meccanico (ricircolo e filtrazione) e a seguire il trattamento chimico (disinfezione chimica). In questo capitolo entreremo nel dettaglio della prima parte, il ricircolo e la filtrazione, cercando di illustrarne il funzionamento in modo semplice e chiaro.

Cos’è il ricircolo? Con questo termine si indica l’impianto idraulico attraverso il quale l’acqua entra ed esce dalla vasca, passando attraverso il

sistema di filtrazione e, successivamente, di disinfezione. I sistemi di ricircolo possono essere di vario tipo, anche se negli ultimi tempi quelli più diffusi sono due: il sistema con mandata dal fondo e ripresa dallo sfioro ed il sistema con mandata dalle bocchette laterali e ripresa dagli skimmers e dalle prese di fondo. La scelta di uno o dell’altro è sostanzialmente di carattere estetico, la funzionalità, infatti, deve essere la stessa, ovvero garantire la corretta circolazione dell’acqua. Per godere di una piscina ben realizzata non è possibile prescindere dal


Pool Moss è un muschio naturale dal potere purificante, funziona come una bustina da tè, è collocato all’interno di una camera Uno sfioro a cascata realizzato con

di contatto, a monte della fase

un elegante bordo in ceramica, una

di filtrazione, che gli consente di

scelta di stile che gioca sul contrasto

interagire e trattare la piscina. Una

tra bianco e nero.

volta entrata in contatto con il

(doc. Piscine Castiglione)

muschio, l’acqua risulta di qualità notevolmente migliore in quanto i batteri esercitano un’azione molto più contenuta. (doc Piscine Castiglione)

Disegno schema di

presa fondo

circolazione dell’acqua in

Schema di circolazione

piscina a skimmer.

filtro pompa

vasca di compensazione

dell’acqua a sfioro con vasca di compenso.

skimmer

presa fondo

Pompa per piscina che garantisce una resa

filtro

ottimale a fronte di un

pompa

risparmio energetico. (doc. Gerit)

corretto dimensionamento e funzionamento dell’impianto: un accurato progetto idraulico, svolto da professionisti competenti, saprà individuare il numero corretto di immissori, skimmer o canalette di sfioro, scarico di fondo, l’elettropompa, il filtro, le tubazioni; tutti elementi che costituiscono il sistema.

Ricircolo tramite skimmer Gli skimmer sono bocchette di forma rettangolare datate di uno sportello con galleggiante, attraverso il quale si riversa l’acqua della vasca e sono collocate nella parte superiore della vasca, a poca distanza dal bordo. La loro funzione è quella di “raccogliere” l’acqua della vasca e convogliarla verso i filtri, trattenendo le impurità

più grossolane. All’interno dello skimmer, infatti, è collocato un cestello estraibile (dal bordo vasca) nel quale si depositano i detriti presenti in acqua come foglie, rametti, insetti. L’accesso al cestello avviene tramite piccole botole poste sulla pavimentazione che circonda la piscina e la loro pulizia deve essere condotta regolarmente. Un adeguato quantitativo di skimmer e il loro corretto posizionamento sono alla base del buon funzionamento del ricircolo dell’acqua e delle successive fasi di filtrazione e trattamento. Un progettista specializzato saprà elaborare il giusto progetto in base alle dimensioni della vasca e alla portata d’acqua.

Ricircolo tramite sfioro Lo sfioro in superficie è il sistema di raccolta dell’acqua tramite una canaletta disposta lungo il perimetro della vasca, un sistema che permette di mantenere un livello d’acqua più alto sino a sfiorare il bordo vasca. È proprio la tracimazione dell’acqua dal bordo vasca il meccanismo che regola il ricircolo dell’acqua: l’acqua fuoriesce dal bordo vasca e viene raccolta nella canaletta perimetrale, convogliata verso la vasca di compenso sottostante e immessa nel sistema di ricircolo dove, una volta filtrata e disinfettata, ritorna in vasca tramite le bocchette di mandata. Oltre al diverso effetto estetico che la piscina assume (di sicuro appeal e adatta a vasche di forma libera) lo sfioro in superficie garantisce vantaggi

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anche dal punto di vista igienico, assicurando l’assenza di punti morti nel ricircolo dell’acqua. Lo sfioro in superficie può essere realizzato lungo l’intero perimetro della vasca o combinato con altre tipologie di ricircolo, con un bordo a cascata per esempio o con uno sfioro nascosto. La griglia che ricopre la canaletta perimetrale di raccolta dell’acqua può essere realizzata in svariati materiali, dalle più classiche ed economiche griglie bianche in PVC, all’utilizzo della pietra o della ceramica.

Lo sfioro a cascata Sebbene la funzione di ricircolo sia esattamente la stessa, lo sfioro a cascata è una variante dello sfioro in superficie e si distingue per l’effetto estetico che ne deriva. La tracimazione dell’acqua, su un lato, ricade lungo la parete della vasca in una in un canale di raccolta posto al di sotto del bordo, producendo l’effetto di una piccola cascata. Si realizza lo sfioro a cascata su terreni in pendenza nei quali, per compensare il dislivello, il lato a valle della vasca resta “a vista”, con l’acqua che scivola lungo di esso. L’effetto ottico che ne deriva è di grande suggestione: immersi nella piscina si potrà godere di un effetto di continuità visiva tra acqua e panorama, senza alcuna barriera visiva.

La vasca di compenso Ma dove va a finire l’acqua tracimante? Il sistema di circolazione della piscina è un sistema chiuso, l’acqua che fuoriesce dalla vasca viene immessa nel circuito di filtrazione e trattamento per poi essere reimmessa in vasca. Affinchè questo ciclo si realizzi, nelle piscine dotate di sfioro è richiesta la costruzione della così detta vasca di compenso, un serbatoio nascosto che funge anche da bacino di pescaggio per l’impianto di trattamento dell’acqua, essendo collegato alle tubazioni che provengono dalla piscina e dal gruppo filtrante. Per questo motivo è essenziale accertarsi che non si svuoti mai completamente (è dotato di appositi dispositivi che ne regolano il livello d’acqua): l’impianto rischierebbe di girare a vuoto, compromet-

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Gamma di filtri per la piscina. Le dimensioni dipendono dal volume di acqua che è necessario filtrare. (doc. Aqua Industrial Group)

tendo la pompa di circolazione. La vasca di compenso deve essere accuratamente dimensionata in relazione al volume della piscina e alla quantità d’acqua da trattare.

La filtrazione dell’acqua L’acqua che dalla vasca viene prelevata e immessa nel circuito idraulico viene in-

La prima fase del ricircolo dell’acqua consente di trattenere i detriti più grossolani presenti in acqua per essere poi convogliata all’impianto di filtrazione e trattamento chimico. (doc. Italpool, foto M. Cerri)

nanzitutto convogliata all’impianto di filtrazione, un processo che consiste nel fare passare l’acqua attraverso uno strato di materiali opportunamente scelti con l’obiettivo di trattenere le impurità presenti. Il sistema di filtrazione è costituito dai filtri e dalle tubazioni che convogliano l’acqua, il tutto accuratamente dimensionato in base alla portata dell’acqua da trattare. La sua funzione è quella di separare, e quindi rimuovere, le particelle solide presenti nell’acqua, grazie al passaggio dell’acqua stessa attraverso un materiale filtrante contenuto nel filtro. Quest’ultimo è costituito da un recipiente che può essere di vario materiale come plastica, vetroresina o acciaio, contenente il materiale filtrante. La portata del filtro dev’essere accuratamente dimensionata in base alla quantità d’acqua da filtrare e al numero di frequentatori abi-

Alcune variazioni del bordo sfioratore • Sfioro sottobordo: in questa tipologia la canaletta di raccolta dell’acqua è celata dalla pavimentazione che si estende sino al bordo vasca. Con questo sistema si ottiene una piscina con un livello d’acqua molto alto ma non tracimante esternamente alla vasca, evitando dunque l’installazione della griglia. • Sfioro a fessura: il principio è lo stesso del bordo sfioratore tradizionale, dove l’acqua tracima dalla vasca e viene raccolta lungo la canalina perimetrale. Tuttavia, al posto della griglia, si realizza una semplice fessura perimetrale, che rimane quasi nascosta tra la pavimentazione e il bordo vasca. • Sfioro senza vasca di compenso: in questo caso la canalina perimetrale di raccolta dell’acqua è dotata di una notevole profondità così da raccogliere tutta l’acqua tracimante che normalmente viene convogliata verso la vasca di compenso, evitando così la costruzione di quest’ultima.


tuali della piscina affinchè tutto il volume dell’acqua sia correttamente coinvolto nel processo.

Modalità di filtrazione Esistono diverse modalità attraverso cui l’acqua può essere filtrata: è possibile individuare due meccanismi di filtrazione principali, indicati come filtrazione di volume e filtrazione di superficie. La filtrazione di volume è quella che caratterizza, per esempio, i tradizionali filtri a sabbia: l’acqua attraversa un certo volume occupato da materiale granulare e i detriti di dimen-

sioni superiori rispetto alla porosità del materiale vengono intercettati e trattenuti tra i pori stessi. La filtrazione di superficie invece prevede che l’acqua attraversi una superficie porosa e sfruttando un meccanismo che per analogia si può chiamare a setaccio, trattiene tutte le particelle di dimensioni superiori a quelle dei pori e permette il passaggio di quelle di dimensioni inferiori. Questi filtri solitamente permettono di aumentare la superficie specifica di filtrazione (ossia i m2 di superficie filtrante/m3 di filtro) rispetto a filtri che sfruttano la filtrazione di volume.

Tipologie di filtro Sono tre le diverse tipologie di filtro, a seconda del materiale in esso contenuto (a sabbia, a cartucce e a diatomee), per una maggiore o minore finezza di filtrazione, per il livello di automatismo e per le operazioni di manutenzione, più o meno frequenti, da eseguire. Entriamo nel dettaglio delle loro caratteristiche tecniche principali e delle operazioni di manutenzioni richieste.

Lo skimmer sfioratore permette di mantenere un alto livello d’acqua in vasca. (doc. GM Piscine)

VISTO PER VOI Un blocco unico per la filtrazione della piscina, da posizionare a bordo vasca, in cui è inserito anche un faro LED. (doc. Filtrinov)

Gruppi di filtrazione monoblocco per piscine Si tratta di gruppi di filtrazione modulari, che possono accogliere progressivamente differenti funzioni e opzioni rispetto alla dotazione standard, anche anni dopo dall’installazione, così da venire sempre incontro alle necessità della committenza. Tutta la parte tecnica e idraulica viene infatti inserita in monoblocchi preformati, che possono essere disposti a livello interrato, senza la necessità di realizzare locali tecnici appositi. Il funzionamento è automatico e non necessita di manutenzione quotidiana. I vantaggi: • Adattabile a qualsiasi tipologia di struttura e tecnologia costruttiva. • Possibilità di aggiungere elementi opzionali come elettrolisi del sale e nuoto controcorrente. • Coperchio del locale pompa molto silenzioso, grazie all’inserimento di una mousse isolante.

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Filtri a sabbia In questa tipologia di filtro ci si avvale di sabbia come materiale granulare filtrante, il flusso dell’acqua attraverso il filtro va dall’alto verso il basso e in tal modo i detriti vengono trattenuti progressivamente mentre l’acqua attraversa il letto di materiale granulare. Nel tempo, il materiale filtrato, trattenuto nel filtro, crea un ostacolo al passaggio della portata di acqua e rende la filtrazione meno efficace. Si rende dunque necessaria un’operazione periodica di contro-lavaggio del filtro, vale a dire interrompere la filtrazione per operare dei lavaggi del filtro in direzione opposta rispetto alla direzione dell’acqua da trattare. Questa operazione consente di pulire il filtro dalla parte più pulita a quella più sporca, permettendo l’espansione del letto filtrante e il rimescolamento del materiale. Conclusa l’operazione di pulizia l’acqua di contro lavaggio deve essere smaltita come acqua di scarico.

Materiale: strato filtrante di 30-60 cm di sabbia di quarzo monocristallino al 99.5%, priva di argille e a granulometria uniforme Caratteristiche: in grado di trattenere particelle di diametro minimo (2030 micron). Aggiungendo all’acqua sostanze flocculanti, la granulometria variabile decrescente della sabbia provoca l’aggregazione spontanea degli elementi di dimensioni inferiori. Manutenzione: “controlavaggio”, o “lavaggio in controcorrente”, ogni 7-10 giorni, si fa passare l’acqua attraverso il filtro dal basso verso l’alto (opposto a quello di filtrazione), provocando il distacco delle sostanze trattenute Dimensioni: filtri piccoli (diametro 60 cm) e rapidi (velocità di filtrazione di 45 mc/h/mq) per le piscine residenziali; per le piscine pubbliche si scelgono più grandi (diametro 110 cm) e più lenti (10-25 mc/h/mq).

La sabbia di vetro si inserisce direttamente nel filtro al posto della classica sabbia. (doc. Chemartis)

Il vetro per la filtrazione è un materiale ecologico. (doc. Euraqua)

La vasca di compenso è un serbatoio nascosto in cui viene convogliata l’acqua che fuoriesce dal bordo a sfioro. Deve essere correttamente dimensionata in funzione al volume dell’acqua della piscina.

Filtri a graniglia di vetro Sul mercato si affacciano nuove tecnologie filtranti che stanno conoscendo una progressiva diffusione. Tra questi citiamo i filtri a graniglia di vetro, con funzionamento simile ai filtri a sabbia, ma che utilizzano come materiale filtrante un granulato di vetro caratterizzato da una superficie molto liscia e che può anche essere caricato elettricamente in modo da sfruttare per la rimozione delle particelle solide non solo la loro intercettazione fisica, ma anche un’interazione elettro-chimica tra particelle solide e materiale filtrante.

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Materiale: Prodotto filtrante composto da granuli di vetro da utilizzare in sostituzione alla sabbia nei filtri. Composto da vetro riciclato al 100% e levigato. Caratteristiche: a contatto con l’acqua il vetro genera dei radicali liberi che limitano la proliferazione dei batteri e la formazione di biofilm nel filtro. In questo modo si migliora la filtrazione e diminuisce la formazione di clorammine. Filtra fino a 10-15 microns. Granulometria variabile tra 0,7 - 1,3 mm. Manutenzione: i controlavaggi sono più brevi di quelli con filtri a sabbia di quarzo perchè il vetro limita l’accumulo delle impurità e limita il deposito di calcare. Inoltre è meno tendente all’intasamento o alla formazione di canali rispetto ad un filtro a sabbia.


Filtri a cartucce Nei filtri a cartuccia gli elementi filtranti possono essere realizzati in materiali diversi, sono alloggiati in recipienti pressurizzati e sono caratterizzati da una certa porosità. L’acqua filtra solitamente dall’esterno verso l’interno, mentre le particelle di dimensioni superiori rispetto alla porosità della cartuccia vengono trattenute. Questa tipologia di filtri si caratterizza per il loro ingombro ridotto, pur garantendo un’elevata superficie filtrante, però richiede una notevole manutenzione poiché la pulizia del filtro non avviene tramite controlavaggi ma è necessario procedere manualmente estraendo la cartuccia per lavarla. La cartuccia va sostituita quando dopo il lavaggio la pressione nel filtro non scende significativamente.

Materiale: tessuto sintetico impregnato di resine e racchiuso in cartucce in PVC rigido Caratteristiche: lunga durata e diverse capacità filtranti riducono al minimo le clorammine e ogni genere di ristagno Manutenzione: particolarmente facili da pulire.

Dispositivo per la gestione intelligente della filtrazione di piscina che si occupa anche del controlavaggio e del controllo della velocità della pompa di filtrazione. (doc. Pentair)

Filtri a diatomee Particolare tipologia di filtro a precoat che utilizza diatomite come materiale per il prerivestimento. La diatomite, definita anche come farina fossile di diatomee, è una roccia silicea sedimentaria di origine organica, costituita principalmente da gusci fossilizzati di diatomee (una specie di alga). La diatomite è di colore bianco e caratterizzata da un’elevata porosità. In questa tipologia di filtri la diatomite viene utilizzata sotto forma di polvere molto fine che aderisce ai supporti e costituisce il materiale filtrante. L’acqua attraversa tali supporti dall’esterno verso l’interno in modo che i solidi vengano trattenuti dal materiale filtrante, che solitamente ha uno spessore di pochi millimetri. È necessario provvedere periodicamente alla rigenerazione del materiale filtrante, che viene progressivamente intasato dal materiale solido trattenuto durante la fase di filtrazione. Questo avviene solitamente agevolando con meccanismi diversi il distacco del materiale filtrante dai supporti, quindi viene estratto dal filtro e sostituito con materiale filtrante nuovo. Alla fase di rigenerazione, segue quindi la fase di precoat, durante la quale si deve far riaderire il materiale filtrante ai supporti, prima di iniziare nuovamente il processo di filtrazione.

Il sistema di filtrazione è costituito dai filtri e dalle tubazioni che convogliano l’acqua, il tutto accuratamente dimensionato in base alla portata dell’acqua da trattare. (doc. Tasco)

Esempio di filtro a diatomee (doc. Culligan)

Materiale: alga cellulare microscopica fossilizzata, permeabile e porosa. Caratteristiche: inserita nel circuito idraulico, si deposita su appositi supporti del filtro in strati di appena 2 mm di spessore che trattengono particelle anche minime, di solo 1-5 micron (comprese sostanze organiche e batteri) Manutenzione: per rimuovere le diatomee basta fermare la pompa di circolazione, esse si depositeranno sul fondo del filtro facilitando l’eliminazione. La finezza di filtrazione necessita la sostituzione degli elementi ogni 7-10 giorni, per impedire l’intasamento del filtro.

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Una piscina a sfioro con rivestimento in mosaico e

Un esempio particolare di sfioro a cascata realizzato

Sfioro a cascata realizzato con un bordo in

griglia in pietra con canaletta sottostante caratterizzata

con un bordo in vetro.

pietra naturale.

da retroilluminazione.

(doc. Progreen)

(doc. Indalo Piscine)

Una griglia in PVC per lo sfioro in superficie che si

Una griglia realizzata in pietra ricostruita.

Bordo a sfioro in ceramica con fessure per la

distingue per il particolare disegno geometrico.

Il risultato estetico garantisce un senso di

raccolta dell’acqua.

(doc. Depa)

continuitĂ con la pavimentazione circostante.

(doc. Swimpool Europa)

(doc. Piscine Castiglione)

(doc. Carobbio)

Al posto della griglia sono state realizzate delle

Una griglia perimetrale in pietra ricostruita che

Una griglia per piscina con bordo a sfioro in

fessure per la caduta dell’acqua nella canaletta

segue perfettamente le curve della vasca.

conglomerato drenante in marmo.

perimetrale sottostante.

(doc. Piscine Solaris)

(doc. Dry-Pool di Casareggio)

(doc. Techno Pool)

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. La disinfezione dell’acqua di piscina

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..Il cloro per disinfettare l’acqua ..Se il dosaggio è automatico, è più facile ..Generare cloro dal sale ..I raggi UV ..Gli impianti a ozono ..Nel cuore tecnologico della piscina ..10 regole per la manipolazione dei prodotti ..Ogni problema ha una soluzione… o quasi

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. La disinfezione dell’acqua di piscina

In questo capitolo affrontiamo gli impianti, i prodotti e le tecnologie per la disinfezione dell’acqua di piscina, proponendo anche alcune soluzioni “pronte all’uso” per risolvere i problemi più comuni che possono verificarsi.

D

isinfettare l’acqua della piscina significa, in prima istanza, prendersi cura della salute di tutti coloro che vi s’immergeranno. Il requisito più importante di qualsiasi piscina è infatti che l’acqua sia microbiologicamente pura e sicura dal punto di vista chimico-fisico, per questo motivo il processo di ricircolo e filtrazione descritto nel capitolo precedente non è sufficiente. Quando l’acqua viene prelevata dalla vasca e viene immessa nel circuito idraulico passando dal sistema di filtrazione, essa viene “ripulita” solo dalle particelle in sospensione; è a questo punto che entra in

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scena il trattamento chimico (disinfezione) che ha il compito di eliminare i microrganismi come virus, batteri e altre sostanze che potrebbero nuocere alla salute dei bagnanti. Solo alla fine di questo processo l’acqua della piscina si può considerare sicura e priva di rischi.

Il cloro per disinfettare l’acqua Il disinfettante più comune, tra gli agenti utilizzabili in piscina, è senz’altro il cloro (ipoclorito di sodio). Il cloro libera ossigeno attivo che ossida efficacemente le so-

stanze organiche, riuscendo ad abbattere la carica microbica a bassissime concentrazioni e in pochi istanti. Il prodotto può essere diluito e inserito, per mezzo di un dosatore, nell’impianto di circolazione a valle del filtro, oppure può essere versato manualmente, la sera, lungo le pareti della piscina, o ancora inserito sotto forma di pastiglie di cloro a lenta solubilità, che garantiscono una costante percentuale di cloro libero nell’acqua per circa 14 giorni. È importante tenere sempre a mente che, affinché il trattamento chimico si ri-


Un’acqua limpida e sicura è il risultato del corretto funzionamento dell’impianto di ricircolo, filtrazione e trattamento, oltre che delle operazioni di manutenzione che voi stessi mettete in pratica. (doc. Culligan)

Il requisito più importante di qualsiasi piscina è che l’acqua sia microbiologicamente pura e sicura dal punto di vista chimico-fisico. (doc. Controlchemi)

Oggi in commercio esistono apparecchi automatici pensati per agevolare il compito degli utenti nella gestione delle differenti funzionalità della piscina. (doc. Fluidra Italia)

Per saperne di più IL TRATTAMENTO DELLA PISCINA Una guida pratica al trattamento dell’acqua nelle piscine private, con tantissime foto, disegni tecnici e tabelle. L’ebook analizza: ricircolo, filtrazione, disinfezione (cloro, elettrolisi del sale, raggi UV, ozono) e locale tecnico. Acquistabile su www.ilcampo.it

veli efficace, sarà necessario controllare, almeno una o due volte la settimana, la concentrazione di cloro e il grado di acidità dell’acqua (pH), che deve essere compreso tra 7,2 e 7,5. Si tenga presente che, in commercio, esistono prodotti specifici per controllare questo valore e per correggerlo nel caso in cui non dovesse rientrare in questi parametri. Se impiegato correttamente, non presenta controindicazioni degne di nota e consente di contare su un’acqua limpida e gradevole per i bagnanti.

Se il dosaggio è automatico, è più facile Per garantire massima precisione e sicurezza, le operazioni di trattamento dell’acqua possono essere in buona parte automatizzate e svolte da un apposito impianto. L’esempio più classico è il dosatore per la distribuzione automatica di cloro, il clorinatore che, montato sul circuito di alimentazione, rilascia in acqua i prodotti chimici, in modo lento e regolare per diverse settimane. È un apparecchio “base”, che non si occupa di altre funzioni, come ad esempio la regolazione del pH. Per automatizzare

anche questa importante funzione, sarà necessario dotare l’impianto di una pompa dosatrice per il cloro, che si occuperà di monitorare e correggere, quando necessario, il valore pH. Il regolatore automatico, invece, è un apparecchio che si occupa di tenere sotto controllo l’interazione tra il valore del pH e l’azione del cloro. Alcuni modelli, più sofisticati, si occupano anche del dosaggio automatico di altri prodotti (ad esempio alghicidi e flocculanti), basandosi su parametri rilevati automaticamente. Infine, un dispositivo indispensabile, però

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solo nelle piscine a sfioro, è il regolatore di livello automatico, che mantiene il livello dell’acqua a un’altezza costante, compensando le perdite dovute all’evaporazione.

La centralina colorimetrica Smart Telepool Save Energy permette un controllo continuo dei parametri

Generare cloro dal sale Il processo di elettrolisi del sale permette di produrre cloro in maniera diretta impiegando circa 5 gr per litro di normale salgemma; una quantità minima che permette di ottenere disinfettante nella quantità e nei tempi richiesti a un adeguato trattamento dell’acqua. In sintesi, il processo funziona in questo modo: l’acqua viene fatta passare attraverso una cellula di elettrolisi comandata da un computer, che fornisce l’alimentazione della corrente necessaria per scomporre la molecola del sale. In questa cellula sono contenuti elettrodi in materiale resistente al cloruro e al titanio, il catodo e l’anodo, uno dei quali è protetto con ossidi di platino, iridio e rutenio, per evitare che venga consumato. L’acqua passa intorno a questi elettrodi, quindi con una piccola scarica di corrente produce l’agente disinfettante che elimina nella cellula stessa gli agenti patogeni presenti nell’acqua e reca con se, ritornando in vasca, un buon potere ossidante, dato dagli ioni di cloro libero instabile che si producono mediante il processo di elettrolisi. Nell’anodo si sviluppano reazioni elettrochimiche che producono ClO2, più elettroni negativi, acido ipocloroso e idrogeno, che si libera naturalmente quando l’acqua rientra in piscina. Alla fine del processo di elettrolisi, non viene consumato sale, ma una quantità irrisoria di acqua. Siccome il funzionamento si rivela ottimale quando il livello di pH è mantenuto costante a 7,2, alcuni apparecchi a elettrolisi sono dotati, all’interno della scatola di alimentazione, di un sistema di controllo del pH e del cloro attivo automatico, che esentano il proprietario dall’effettuare i controlli manuali.

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chimico/fisici dell’acqua, con un’attenzione mirata al risparmio energetico e all’utilizzo responsabile della disinfezione chimica. (doc. Barchemicals)

Sanificante per piscina a base di bromo. Il prodotto si presenta in pastiglie di Bromo stabilizzato da 20 g, impiegabili sia nelle piscine private sia nelle minipiscine idromassaggio. (doc. Controlchemi)

Elettrolizzatore Salt Relax PRO, un sistema di trattamento automatico basato sull’elettrolisi del sale. (doc. Euraqua)


Gamma completa di prodotti chimici per prendersi cura e risolvere i problemi più comuni che possono insorgere all’acqua della vostra piscina. (doc. Chemartis)

Nel cuore tecnologico della piscina Il locale tecnico è a tutti gli effetti il contenitore degli impianti tecnologici deputati al trattamento dell’acqua. A seconda delle funzioni che esso è chiamato ad accogliere e delle necessità della piscina, ci si può affidare a un pozzetto in vetroresina premontato, contenete pompa e filtro, già pronto per essere interrato, oppure si può creare un vano in cemento armato, simile a una stanza, in cui vengono riposti impianti, centralina elettrica, accessori e prodotti per la manutenzione, la disinfezione e la pulizia, avendo cura, a questo proposito, allo stoccaggio di prodotti chimici. Se costruite un locale tecnico in muratura, dove stoccare e conservare anche i prodotti per la pulizia e per la disinfezione della piscina, è indispensabile accertarsi che sia garantito un corretto ricambio d’aria, ad esempio grazie all’inserimento di due griglie: una di aerazione nella parte inferiore della porta del locale e una per l’aria d’uscita nella parte alta assicura.

Pulito, curato, facile da ispezionare e correttamente dimensionato. Queste le principali caratteristiche del locale tecnico per la piscina. (doc. FM Studio)

Indipendentemente dalle dimensioni, il locale tecnico in muratura deve essere sempre ben illuminato, aerato, spazioso, al riparo dall’umidità, facile da raggiungere e da ispezionare.

Il locale tecnico può essere impiegato anche per conservare i prodotti chimici

Esempio di pozzetto in vetroresina premontato, già pronto per essere interrato.

e gli strumenti per la pulizia e la manutenzione della piscina.

(doc. CPA Piscine)

(doc. Piscine Verbano)

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I raggi UV Il processo di trattamento tramite raggi UV è basato sull’impiego dei raggi ultravioletti in banda C (UV-C: lunghezza d’onda 200280 nanometri). I raggi UV-C eliminano i microrganismi patogeni in pochi secondi, prevenendone l’ulteriore moltiplicazione tramite la dimerizzazione della timida degli acidi nucleici, che modifica il loro patrimonio genetico e ne impedisce appunto la riproduzione. L’azione dei raggi UV-C risulta efficace su batteri, virus, spore, lieviti, muffe, alghe e uova di nematodi. Il funzionamento è garantito dall’impiego di lampade al mercurio a media pressione ad alto rendimento, che producono raggi UV con lunghezze d’onda di 254 nanometri, capaci di distruggere tutte le forme di micro-organismi e virus conosciuti. Tutto questo a patto che i raggi UV sono dimensionati alle capacità d’acqua da trattare e sono adeguatamente trasmessi.

li filtri multistrato, la cui parte superiore è composta da carbone attivo. Durante l’impiego l’ozono si decompone formando ossigeno naturale. L’acqua per piscine sterilizzata con ozono è cristallina, non contiene sostanze di odore sgradevole ed è assolutamente insapore. Gli impianti a ozono assicurano una sicurezza batteriologica di notevole entità, al punto che è richiesta una leggera integrazione di cloro solo se la vasca risulta molto frequentata.

Chiarificante choc a base di ossigeno attivo con azione immediata; consigliato l’utilizzo una volta al mese per prevenire l’insorgenza delle alghe. (doc. Mareva)

Gli impianti a ozono L’ozono (O3), tra tutti gli agenti disinfettanti omologati per la depurazione dell’acqua, è quello che presenta il più elevato potere di ossidazione che agisce rapidamente ed efficacemente contro i batteri, le alghe e i virus, garantendo un’elevata sicurezza microbiologica nelle applicazioni in piscina. L’ozono si ottiene per scariche ad alta tensione. I generatori di ozono adatti a una piscina, dove il dosaggio di cloro è pari a 0,8 milligrammi litro per metro cubo d’acqua, è sufficiente impiegare impianti con una potenzialità al di sotto del chilogrammo/ ora. Per essere efficace, la sua azione necessita di essere integrata da un sistema di miscelazione, composto da una pompa e un miscelatore idrocinetico, perché l’ozono esercita la sua funzione nel momento in cui ha elevata pressione. Una volta immesso l’ozono in vasca, questo attraversa quella che viene definita torre di contatto. Acqua e ozono devono infatti rimanere a contatto circa un minuto perché il secondo possa esplicare la sua azione. Questo significa che l’ozono aggredisce con una certa rapidità il batterio o il virus presente in acqua, che viene trattenuto su specia-

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Sistema di controllo e gestione automatica delle piscine private che permette di risparmiare sui costi di gestione, energetici e di prodotti chimici. (AstralPoolMac di Fluidra Italia)

10 regole per la manipolazione dei prodotti Non bisognerebbe mai dimenticare che i prodotti per la disinfezione e la pulizia della piscina sono, a tutti gli effetti, prodotti chimici, da manipolare e conservare scrupolosamente. Vediamo insieme le 10 semplici regole di base a cui attenersi per evitare incidenti potenzialmente pericolosi per la salute. 1. Utilizzare sempre i guanti per evitare accidentali e pericolosi contatti con pelle e occhi. 2. Chiudere sempre a chiave il locale in cui sono conservati i prodotti, soprattutto per evitare l’incursione da parte di bambini. 3. Non riporre mai i prodotti su ripiani metallici, perché rischiano la corrosione in caso di fuoriuscita.


Pratici e di semplice lettura, i Pooltester di Lovibond permettono di tenere sotto controllo la qualità dell’acqua misurando con precisione i valori di prodotti chimici e pH.

Sistema di disinfezione che sfrutta l’idrolisi dell’acqua e l’elettrolisi

È consigliabile utilizzare sempre i guanti durante la

del rame e permette di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici in piscina.

manipolazione di prodotti chimici.

(Oxymatic by Hydrover, distribuito da Staes)

4. I prodotti vanno versati in acqua nella concentrazione richiesta, seguendo scrupolosamente le dosi riportate sulle etichette. 5. I prodotti vanno conservati in luogo asciutto, pulito e areato, al riparo da fonti di calore e di luce e soprattutto da forti sbalzi termici. 6. Conservare pastiglie e prodotti liquidi nelle loro confezioni originali, facendo in modo di conservare integre le etichette, che riportano composizione e corretti modo d’uso e di stoccaggio.

8. Mai sovrapporre confezioni di elementi solidi a quelli liquidi. 9. Accertarsi di separare i prodotti acidi e da quelli basici (regolatori di pH, disincrostanti, chiarificanti). In questo caso, si possono utilizzare sacchi di sabbia. 10. È consigliabile limitarsi alla conservazione delle quantità necessarie al trattamento dell’acqua di una sola stagione, evitando accumuli.

7. Non sovrapporre mai flaconi, bidoni e bottiglie che andrebbero invece posti in verticale, con l’apertura verso l’alto, per evitare pericolose fuoriuscite.

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Ogni problema ha una soluzione… o quasi Se si seguono attentamente le istruzioni riportate sulle etichette e nei manuali d’uso, i prodotti dedicati al trattamento dell’acqua garantiranno un’acqua limpida e perfettamente pulita. A volte però può succedere che l’acqua si presenti torbida o che compaiano delle alghe, soprattutto dopo giornate di maggiore utilizzo. Normalmente si tratta di problemi occasionali che, nella maggior parte dei casi, potete risolvere in autonomia. Di seguito, vi proponiamo quindi una breve guida dei problemi più comuni che possono verificarsi

Problema Acqua torbida, con il fondo che diventa scivoloso Potrebbe essere causata da una notevole quantità di fosfati presenti in piscina. Soluzione • Utilizzare un prodotto per rimuovere i fosfati e introdurre chiarificanti naturali. • Tenere sotto controllo il livello dei fosfati soprattutto nelle fasi di apertura, chiusura e manutenzione ordinaria. Problema L’acqua tende al salato e si nota la presenza di particelle in sospensione La causa potrebbe essere una concentrazione elevata di composti minerali, come Calcio carbonato, residui organici e inorganici, sali, il cui livello dovrebbe essere compreso tra i 1000 e i 1500 ppm. Soluzione • Quando si presenta il problema, l’unica cosa da fare è svuotare la vasca e introdurre acqua nuova. • Per far sì che questo problema non si verifichi più, bisognerebbe effettuare un ricambio d’ac-

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nell’acqua della piscina, proponendovi le soluzioni più idonee. Precisando che vale lo stesso discorso delle medicine, per cui se i sintomi persistono conviene sempre rivolgersi a uno specialista.

AquaRite Plus consente sia il trattamento dell’acqua di piscina tramite elettrolisi del sale sia la gestione e il controllo dell’intero impianto. (doc. Italian Pool)

qua almeno una volta all’anno. Può risultare utile anche l’introduzione in vasca di un apposito chiarificante, una volta alla settimana. Problema Uno sgradevole odore di cloro e lievi irritazioni a occhi e pelle Solitamente sono gli effetti della presenza di clorammine nell’acqua, che si formano quando urea e micro cellule di pelle, che contengono azoto e ioni di ammonio, si combinano con il cloro. Soluzione • è necessario eseguire un trattamento choc: aggiungere cloro a una dose dieci volte superiore il livello di cloro combinato nell’acqua, mantenendo la pompa in funzione. Perché il trattamento risulti efficace, consigliamo di effettuare l’operazione nelle ore serali, così che i raggi UV non ne alterino in negativo l’effetto. • Per evitare il ripetersi del problema, si suggerisce l’impiego costante di chiarificanti. Problema Anomala fluttuazione dei valori di pH Se notate questo fenomeno, l’equilibrio dell’acqua potrebbe essere stato compresso da una presenza anomala

di sostanze alcaline (alcalinità totale) nell’acqua. In linea indicativa, se la principale fonte di cloro è ipoclorito di sodio liquido, che è alcalino, l’alcalinità totale deve sempre rimanere tra 80 e 100 ppm. Se invece si usa un cloro a base acida come il tricloro, dovrà essere tra 100 e 120 ppm. Soluzione • Aggiungere un prodotto acido: o acido muriatico o sodio bisolfato. • Per alzarlo, aggiungere un prodotto che contenga bicarbonato di sodio. • Verificare e bilanciare a dovere il livello del pH. Problema Presenza di residui organici A mettere a rischio la limpida trasparenza dell’acqua sono talvolta gli stessi frequentatori: profumi, capelli, detergenti, creme solari, ma soprattutto i milioni di batteri che si trovano sul corpo. A questi si aggiungono anche detriti di natura organica come polvere, foglie e corpuscoli. Soluzione • Farsi sempre la doccia prima di entrare in acqua. • Utilizzare in modo costante una copertura, anche automatizzata, nei periodi di non utilizzo della vasca.


Una stazione di dosaggio funzionale, dotata di due pompe dosatrici, doppio strumento pH/Redox (o cloro) e temperatura, mantenendo dimensioni molto compatte. (DUAL, di Microdos)

Apparecchio per l’elettrolisi con possibilità di controllo dei parametri dell’acqua (ph Redox e temperatura). (doc. New Pool)

• Verificare l’efficienza del sistema di filtrazione ed effettuare i test di controllo dell’acqua. Problema Presenza di particelle in sospensione Soluzione • Utilizzare un flocculante in forma liquida, direttamente sulla superficie dell’acqua, a impianto di filtrazione spento, lasciandolo agire per circa mezza giornata • Una volta alla settimana pulire il filtro al fine di eliminare le impurità trattenute. Problema Sfumature tendenti al verde o al marrone nell’acqua La causa principale è la presenza di metalli disciolti in acqua, che determinano l’abbassamento del pH. In genere sono metalli come ferro, rame e manganese, derivati da acqua di falda o di condotta. I più rilevabili sono gli ioni di rame, perché possono dare una colorazione verde al costume da bagno. Soluzione • L’impiego di agenti sequestranti (o agenti chelatici) è il mezzo più efficace. Occorre osservare le indicazioni, così da tenere i metalli in soluzione al fine di farli rimuovere

dal filtro. • Il filtro deve essere in ottime condizioni e rapportato all’adeguata pressione differenziale. • Tali prodotti riescono a dare il meglio di sé in termini di funzionalità solo se l’acqua presenta un equilibrio quanto a pH, alcalinità e durezza. • Questi prodotti possono fungere anche da scudo preventivo, soprattutto se si sa a priori che l’acqua di approvvigionamento contiene una percentuale notevole di metalli. Problema Presenza di grassi e depositi sulla linea dell’acqua Soluzione • Pulire la linea di galleggiamento con un prodotto specifico. • Se il filtro lo consente, utilizzare un flocculante e un assorbitore di grasso. Problema L’acqua assume sfumature di verde, giallo o nero È facile che si tratti di alghe, che possono galleggiare in superficie o svilupparsi sul fondo. Soluzione • Il cloro è il nemico numero uno

delle alghe: le elimina e agisce come ossidante per annientare anche il materiale rimasto. • Occorre distribuire un alghicida lungo tutto il perimetro della piscina, ricordandosi di inserire in acqua tutti gli accessori (retini, giochi per la piscina) durante il trattamento, per evitare che diventino portatori di alghe in un secondo momento. • Pulire con attenzione il filtro. • Prima di intervenire con il prodotto alghicida, spazzolare bene le pareti, così da aprire le cellule delle alghe, che verranno poi uccise in via definitiva dal trattamento. • Scegliere un alghicida ad ampio spettro e dal forte potere residuo, così da prevenire ricadute; le alghe morendo rilasciano fosfati, nutrimento per quelle rimaste. • Un prodotto alghicida può essere utilizzato anche nel trattamento ordinario, come prevenzione del fenomeno.

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. Quando la piscina è in casa

..Indispensabile riscaldamento ..Attenzione all’umidità ..Le principali tecniche di deumidificazione ..4 consigli per limitare la formazione di umidità

..Cosa fare se… ..Come illuminare l’ambiente ..I vantaggi delle UTA ..Le temperature ideali per l’ambiente piscina

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. Quando la piscina è in casa

Potersi concedere un tuffo nel tepore e nel comfort della propria casa. Un lusso? Un sogno per pochi? Non necessariamente. Vediamo insieme gli accorgimenti tecnici e strutturali per realizzare una piscina tra le mura della propria abitazione.

S

e lo spazio abitativo lo consente, perché non prendere in esame la possibilità di dedicare un ambiente domestico – magari non ben utilizzato – alla costruzione di una piscina? Una scelta di questo tipo vi permetterà, con i dovuti accorgimenti tecnici e strutturali, di poter contare su benessere, relax e perché no sport ogni giorno dell’anno. Dal punto di vista delle tecnologie per la costruzione non ci sono sostanziali differenze rispetto alla realizzazione di una piscina collocata all’esterno. Potrebbero essere richieste tecnologie costruttive idonee, che non

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comportino carichi strutturali eccessivi, se si sceglie di collocarla in un piano rialzato e in un sottotetto (e comunque sarà necessario accertarsi che i solai portanti siano adeguatamente predisposti al sostegno di carichi pesanti). In linea di massima, le location più adeguate sono il piano terra e l’interrato, perché richiedono meno accorgimenti costruttivi e problemi strutturali. In qualsiasi luogo si scelga di inserire la piscina, sarà invece necessario prevedere sempre impianti adeguati alle necessità per il riscaldamento, la deumidificazione dell’ambiente e l’illuminazione.

Indispensabile riscaldamento Le piscine indoor, al contrario di quelle posizionate all’esterno, non possono fare a meno di un buon impianto di riscaldamento, soprattutto se sono realizzate in spazi della casa dove non possono contare sullo sfruttamento del calore del sole. Valutare le esigenze termiche della propria piscina è il primo passo per la realizzazione di un impianto di riscaldamento adeguato alle necessità. Per capire quale potenza attribuire all’impianto è necessario indivi-


Una piscina interna potrebbe essere il primo passo alla realizzazione di un’area benessere privata, inserendo sauna, bagno turco e doccia. (doc. FM Studio) L’illuminazione deve poter creare un ambiente suggestivo, rilassante, ma anche funzionale e sicuro. (doc. Culligan Piscine) Affinché la piscina si inserisca al meglio nello spazio scelto all’interno della vostra casa, è fondamentale che il progetto sia studiato nei minimi dettagli. (doc. SYS Piscine)

Per saperne di più Se vuoi approfondire l’argomento, scarica l’ebook PISCINA INDOOR contenente soluzioni per il riscaldamento, la deumidificazione e il risparmio nelle piscine al coperto. Disponibile su www.ilcampo.it

duare le reali necessità di utilizzo della piscina e valutare variabili come dimensione, ubicazione e caratteristiche dell’impianto; per questo motivo è sempre consigliabile affidarsi al parere di un professionista: l’architetto o l’azienda alla quale affiderete la realizzazione della vostra piscina indoor. Inoltre, l’ambiente stesso che ospita la piscina dovrà essere caldo e confortevole, così da evitare la spiacevole sensazione di freddo all’ingresso e all’uscita dell’acqua, provvedendo al mantenimento di una temperatura dell’acqua simile a quella dell’aria ed evitando fastidiosi accumuli di

umidità. In materia di tecnologie per il riscaldamento della piscina e dell’ambiente, rimandiamo alla lettura del capitolo 8.

Attenzione all’umidità Uno dei fattori più problematici, da prendere in seria considerazione quando si sceglie di realizzare una piscina indoor, è l’umidità. Un tasso eccessivo non provoca solamente fastidio agli utenti, ma può soprattutto provocare danni alla struttura e agli impianti. Di norma una piscina genera un’umidità che varia da 14 a 15 gr di vapore per chilo d’aria. Per uno spazio

che sia confortevole da vivere, il tasso di umidità deve essere compreso tra il 60 e il 70%. Un livello inferiore al 50% favorisce l’evaporazione dell’acqua, causando quella spiacevole sensazione di freddo all’uscita dall’acqua, mentre se l’umidità supera l’80%, la condensa può appannare i vetri, corrodere le parti metalliche e creare muffe e funghi su muri e soffitti. Per fare un esempio, un ambiente che ospita una piscina - qualunque sia la dimensione della vasca- riscaldato a 30°C e con un tasso d’umidità del 65% avrà il punto di rugiada a 22,6°C: ciò significa che

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tutte le pareti la cui temperatura è inferiore a 22,5°C saranno la sede naturale di condensa. A seconda delle esigenze si potrà scegliere tra un apparecchio di deumidificazione monoblocco, posizionabile in locale attiguo, un apparecchio integrato, inserito nei controsoffitti o nelle pareti, oppure un apparecchio situato direttamente nel locale tecnico. Dove posizionare il deumidificatore? Siccome le vetrate sono normalmente più sensibili al punto di rugiada, il deumidificatore andrebbe posizionato in modo che la rete di canalizzazioni risulti in corrispondenza delle vetrate, così da trattare efficacemente sia l’ambiente sia i vetri, eliminando tutti i rischi di condensa.

aria nuova è poco utilizzata per le piscine familiari. - Il deumidificatore termodinamico Il funzionamento di base è lo stesso dei climatizzatori, con la differenza che il deumidificatore non attinge calore da una fonte esterna ma funziona a circuito chiuso, recuperando calore dal vapore presente nell’ambiente. L’aria così trattata risulta più secca e più calda. Unico inconveniente: siccome l’aria viene riciclata permanentemente è imperativo prevedere una ventilazione - cioè estrazione e immissione d’aria - di almeno 20 metri cubi per ora e per persona, al fine di ottenere un minimo ricambio igienico.

Le principali tecniche di deumidificazione

Un buon sistema d’illuminazione è necessario tanto per le piscine outdoor (per poterle sfruttare anche nelle ore serali in sicurezza), quanto e a maggior ragione per quelle collocate all’interno delle pareti di casa. L’impianto illuminotecnico va studiato nei dettagli, per garantire un’adeguata illuminazione dentro e fuori dalla vasca e per creare un ambiente suggestivo, rilas-

- La modulazione d’aria nuova Permette di sostituire l’aria umida con aria prelevata all’esterno, e dunque più secca. L’equilibrio tra aria estratta e aria nuova si ottiene agendo sulle alette motorizzate che regolano i diversi prelievi. Malgrado i suoi innegabili pregi, la modulazione di

Deumidificatore ad alta efficienza espressamente progettato per venire incontro alle necessità di ambienti piscina e benessere ad uso residenziale. (doc. Cuoghi)

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Come illuminare l’ambiente

sante, ma anche funzionale e sicuro. Tra i prodotti più diffusi, segnaliamo le lampade a fibre ottiche o a LED, con corpi lampada stagni che non temono l’umidità che inevitabilmente si genera in un ambiente chiuso. (Molte altre soluzioni e indicazioni sono disponibili nel capitolo 10 dedicato agli accessori). Infine, una considerazione importante. Pur essendo collocata all’interno dell’abitazione, la piscina non deve necessariamente rinunciare all’illuminazione naturale; la luce del sole rimane infatti la prima fonte di luce e calore e, se sfruttata a dovere (ad esempio con vetrate e lucernai), può diventare un ottimo alleato nella riduzione dei costi delle bollette energetiche.

I vantaggi delle UTA Le UTA, Unità Trattamento Aria, sono apparecchi monoblocco che consentono di riscaldare e al contempo deumidificare un ambiente. Agiscono mediante ventilazione e filtrazione dell’aria negli ambienti adibiti a piscina e mantengono una temperatura e un’umidità costanti per tutto l’anno, 24 ore su 24, in modo automatico. Una volta impostati i parametri richiesti (orario


La presenza di due vasche in uno

di utilizzo, temperatura, umidità…), le UTA scelgono in autonomia la soluzione più economica per mantenere i parametri termoigronometrici desiderati. Siccome sono apparecchi di dimensioni importanti e dal

costo iniziale piuttosto consistente, sono molto vantaggiosi quando devono soddisfare le esigenze energetiche di ambienti piscina piuttosto ampi, che richiedono l’abbattimento di onerosi costi di gestione.

stesso ambiente comporta un maggior livello di evaporazione rispetto a una sola piscina, quindi si dovranno prevedere accorgimenti tecnici ulteriori. (doc. Piscine Castiglione)

4 consigli per limitare la formazione di umidità • Impiegare, nei momenti di non utilizzo della vasca, una copertura automatica che limiterà la dispersione del calore e l’evaporazione, contribuendo anche a favorire un risparmio energetico e garantendo la sicurezza in caso di accidentali cadute in vasca. (si veda il capitolo 9). • Dotare l’ambiente di un impianto che faciliti il ricambio dell’aria, come ad esempio un sistema di mandata dell’aria a pavimento su un lato longitudinale dell’ambiente, con ripresa, sempre a pavimento, sul lato opposto. (La canalizzazione dell’aria può essere realizzata in vari modi: con tubazioni esterne metalliche o sotto la pavimentazione, che consente di riscaldare anche la superficie del pavimento assicurando una piacevole sensazione ai bagnanti). • Adottare sistemi di deumidificazione adeguati alle esigenze dell’ambiente ed eventuali sistemi per il recupero e il trattamento dell’aria. • Il locale che ospita la piscina dovrebbe essere provvisto di serramenti a taglio termico, con doppi vetri isolanti a tenuta stagna.

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Una piscina interna può rappresentare l’occasione per riqualificare o valorizzare un ambiente poco o mal sfruttato.

Cosa fare se…

(doc. Polimpianti)

Vi segnaliamo alcuni casi particolari nei quali la deumidificazione e il riscaldamento dell’ambiente piscina potrebbero richiedere alcuni accorgimenti ulteriori. Caso 1) Presenza di due vasche (una piscina e una minipiscina idromassaggio) riscaldate a differenti temperature. Questa situazione comporta un maggior livello di evaporazione rispetto alla sola presenza di una piscina. In una spa di 4 mq riscaldata a 35°C evaporano circa 2 litri/ora: a questo dato occorre aggiungere la quantità d’acqua evaporata normalmente evaporata dalla piscina, sebbene essa sia riscaldata ad una temperatura inferiore (in genere tra 28-30°).

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Caso 2) Presenza di pavimenti radianti. È un sistema che viene utilizzato di frequente negli ambienti benessere perché garantisce un maggior comfort. Tuttavia un pavimento radiante non è normalmente sufficiente ad assicurare la totalità dei bisogni di riscaldamento dell’aria (ad una temperatura da 25° a 30°C), a causa della superficie riscaldante ridotta dalla presenza della vasca. Per questa ragione è consigliabile prevedere un sistema di riscaldamento supplementare installato sul deumidificatore.

Caso 3) L’altezza del locale piscina supera i 4/5 metri. In questo caso, va considerato l’effetto di stratificazione termica in quanto potremo riscontrare delle temperature superiori a 30 / 35°C a soffitto: occorre in questo caso destratificare il volume d’aria utilizzando dei ventilatori a soffitto oppure attraverso la rete di canalizzazioni del deumidificatore.


Le temperature ideali per l’ambiente piscina Acqua: 28°C In una piscina privata, la temperatura dell’acqua è compresa tra 25 e 30°C. Questa temperatura può essere più alta nel caso di una piscina wellness destinata al relax. Aria: 30°C La temperatura dell’aria dipende dalla temperatura dell’acqua. In termini generali occorre mantenere l’aria alla stessa temperatura dell’acqua o, meglio, a un grado superiore (con un massimo di 30°C) per evitare una spiacevole sensazione di freddo uscendo dalla piscina. Igrometria (tasso di umidità): 65% Un tasso inferiore al 50% favorisce l’evaporazione, viceversa un tasso di umidità superiore all’ 80% provoca dei problemi di condensa sulle pareti.

Mai sottovalutare l’importanza della presenza di ampie vetrate; sia dal punto di vista del trattamento dell’umidità, sia per l’apporto di luce e calore che possono offrire alla vostra piscina indoor. (doc. Arch. Boschetti)

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. Tecnologie per riscaldare la piscina

..Tante soluzioni, un unico obiettivo ..Il riscaldamento a combustibile ..Risparmiare con le pompe di calore ..L’energia solare per riscaldare l’acqua ..Le tipologie di pannelli solari ..L’energia elettrica viene dal sole ..Come e dove posizionare i pannelli ..Il calore dal sottosuolo ..Cogenerazione e trigenerazione ..Posso rinunciare al riscaldamento? ..Incentivi rinnovabili guida piscina

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. Tecnologie per riscaldare la piscina

Garantire un corretto riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente piscina, limitando gli sprechi e risparmiando sulle bollette. A questo scopo dovrebbe essere chiamato il sistema di riscaldamento, che approfondiamo in questo capitolo.

U

n impianto di riscaldamento adeguato alle esigenze della piscina, e dell’ambiente che l’accoglie, deve essere in grado di garantire sia il raggiungimento di una temperatura ideale dell’acqua, ovvero la “messa a regime”, sia il mantenimento di quest’ultima. La potenza dell’impianto è legata prevalentemente alle necessità di utilizzo: se una vasca è utilizzata solo per brevi periodi, ad esempio nei week end, necessiterà di una potenza termica maggiore, che renda disponibile acqua calda in poco tempo. La potenza dell’impianto deve essere inoltre calibrata sulla tempera-

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tura che si desidera ottenere: 23° C è forse una temperatura po’ bassa per un ambiente piscina, ma non è mai consigliabile superare i 30° (troppo elevata per risultare gradita). Il discorso vale soprattutto per le piscine collocate all’interno dell’abitazione perché nelle piscine outdoor, se ben esposte ai raggi del sole, il riscaldamento è una scelta opzionale, visto che possono sfruttare appieno il calore naturale del sole. Prima di progettare l’impianto di riscaldamento sarà dunque indispensabile valutare le esigenze termiche della propria piscina tenendo conto di alcune variabili:

dimensione, utilizzo, ubicazione e caratteristiche degli impianti.

Tante soluzioni, un unico obiettivo Le soluzioni tra cui scegliere, per garantire un corretto riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente piscina, sono molteplici e vanno dalle classiche caldaie ai sistemi che utilizzano fonti rinnovabili e naturali. Vediamoli nel dettaglio


Le soluzioni tra cui scegliere per garantire il riscaldamento dell’acqua sono molteplici, dalle caldaie ai sistemi che utilizzano fonti rinnovabili. (doc. Enerpoint)

L’utilizzo di pannelli solari termici è assai conveniente anche per le piscine collocate all’esterno perché permettono di prolungare il periodo d’uso di circa due mesi. (doc. Sunerg Solar)

Schema di un impianto geotermico.

Il riscaldamento a combustibile Si tratta di un sistema composto dal gruppo bruciatore-caldaia e si rivela conveniente, nella sua applicazione in piscina, solo se la caldaia è sufficientemente potente da riscaldare sia l’abitazione sia la piscina e solo a condizione che quest’ultima sia abbastanza vicina alla caldaia da poterne garantire l’allaccio. Se la piscina è invece troppo lontana, oppure se la caldaia non è abbastanza potente, si dovrà valutare la possibilità di realizzarne una ad uso esclusivo della piscina, considerandone attenta-

Un utile consiglio Che la piscina sia interna o esterna, uno strato d’isolante tra terreno e pareti e la coibentazione delle canalizzazioni di mandata e ripresa dell’acqua permetteranno di mantenere costante la temperatura dell’acqua, riducendo gli sprechi.

mente pro e contro e soprattutto i costi.

Risparmiare con le pompe di calore Rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali, la pompa di calore consente di ridurre in maniera considerevole i consumi di energia elettrica. Il funzionamento avviene trasferendo l’energia, pulita e gratuita, fornita dall’aria, dall’acqua e dalla terra in energia-calore per il riscaldamento dell’acqua della piscina. L’utilizzo di tali fonti rinnovabili permette di non rilasciare nell’ambiente sostanze inquinanti e di produrre

un consumo energetico stagionale contenuto, visto che consuma una quantità di energia elettrica inferiore ai tradizionali sistemi di riscaldamento. La pompa di calore può assolvere alle funzioni, oltre che di riscaldamento, anche di raffrescamento con sistemi energeticamente sostenibili che assicurano una climatizzazione interna economica e al tempo stesso efficiente.

L’energia solare per riscaldare l’acqua L’applicazione in piscina dei pannelli solari termici (da non confondere con i pannelli

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solari fotovoltaici) è assai conveniente, anche in caso di piscine collocate all’esterno, visto che permettono di prolungare il periodo d’uso di circa due mesi, uno a inizio e uno a fine stagione estiva. Gli impianti solari termici sfruttano la radiazione solare per produrre energia termica con cui si provvede al riscaldamento dell’acqua della piscina. Si pensi che ogni metro quadro di pannello solare installato è in grado di produrre dagli 80 ai 130 litri d’acqua calda al giorno, a una temperatura di circa 40°C. Per quanto riguarda le piscine interne, che richiedono un riscaldamento dell’acqua costante per tutto l’anno, l’impianto a pannelli solari potrebbe non essere sufficiente a rispondere al fabbisogno termico della piscina; in questo caso, si può prevedere di abbinarlo a una pompa di calore oppure alla caldaia della propria abitazione. Molteplici sono le tipologie di pannelli termici, che approfondiamo nel paragrafo seguente.

Le tipologie di pannelli solari • Pannelli solari vetrati piani: composti da un pannello vero e proprio e da un serbatoio per l’accumulo dell’acqua. Attraverso il vetro, trasparente alla luce e opaco agli infrarossi, i raggi raggiungono la parte interna del pannello nel quale viene trattenuto calore sufficiente a riscaldare l’acqua nei mesi meno soleggiati dell’anno e nelle località caratterizzate da una minore insolazione. • Pannelli solari scoperti non vetrati: privi di vetro, l’acqua passa direttamente all’interno dei tubi di polipropilene nero, dove viene riscaldata dal sole ed è subito pronta all’utilizzo. Proprio grazie al materiale plastico con cui sono realizzati, resistono all’azione degli agenti chimici, che risulterebbero invece corrosivi per il metallo. Il vantaggio è un’installazione semplice e un costo più contenuto, anche se non sono in grado di accumulare calore sufficiente per tutto l’anno; per questo si rivelano

ideali soprattutto nelle piscine outdoor. • Pannelli solari sottovuoto: sono composti da collettori modulari formati da un numero variabile di tubi sottovuoto, collegati fra loro da tubi in rame posti in parallelo. Garantiscono un ottimo rendimento in tutti i mesi dell’anno e una produzione di acqua calda a temperature molto elevate, diventando un valido ausilio per le piscine interne. • Pannelli ad accumulo integrato: formati da un unico blocco, di facile installazione, sono dotati di un assorbitore di calore all’interno del serbatoio di accumulo. Al suo interno si crea un moto convettivo (l’acqua calda tende a salire e quella fredda a scendere) che permette al calore captato di distribuirsi a tutta la massa d’acqua, riscaldandola direttamente. Unico inconveniente: il loro rendimento può essere messo a repentaglio nelle località in cui l’inverno è lungo e rigido, visto che l’acqua contenuta nel serbatoio potrebbe congelarsi e rovinare il pannello.

Nel posizionamento dei pannelli solari, l’ideale è sfruttare tetti, terrazzi, giardini assolati, garantendo un’inclinazione di circa 35° rispetto al piano orizzontale. (doc. Crea)

Il posizionamento corretto dei pannelli permette di sfruttare al meglio la radiazione solare anche in assenza di sole diretto.

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L’energia elettrica viene dal sole Il pannello fotovoltaico, a differenza del pannello solare termico, è un dispositivo in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica. Tra i molteplici materiali impiegati per la costruzione dei moduli fotovoltaici, il silicio è in assoluto il più utilizzato, ottenuto in wafer uniti tra loro a formare i moduli fotovoltaici, impiegati come generatori di corrente. L’applicazione di questa tipologia di impianto permette di erogare energia elettrica per l’alimentazione dei diversi dispositivi tecnologici applicati alla piscina e al suo ambiente,

permettendo un risparmio considerevole sulle bollette.

Come e dove posizionare i pannelli La resa energetica dei pannelli solari (siano essi termici o fotovoltaici) dipende notevolmente dal luogo in cui sono posizionati e dalla loro inclinazione. L’ideale è sfruttare tetti, terrazzi oppure giardini assolati, senza presenza di ombreggiature, e posizionarli inclinati di circa 35° rispetto al piano orizzontale. Normalmente, vengono disposti verso sud, con una tolleranza verso est o verso ovest di 30°. Il pannello,

in questo modo, può sfruttare al meglio la radiazione solare anche in assenza di sole diretto, captando le radiazioni presenti nella volta celeste.

Il calore dal sottosuolo I sistemi basati sulla geotermia permettono di sfruttare il calore proveniente dal sottosuolo per riscaldare l’acqua tramite l’utilizzo di sonde poste in verticale o in orizzontale nel terreno. Attraverso il pozzo geotermico si recupera il calore dal sottosuolo trasportandolo all’interno di un impianto collocato nell’abitazione, per tutti gli usi di riscaldamento richiesti. Il sistema

La posa di una sonda geotermica per il riscaldamento della piscina e

Molteplici sono le tipologie di pannelli termici: vetrati piani,

dell’abitazione adiacente. (doc. Arch. Maura Cantagalli)

scoperti non vetrati, sottovuoto e ad accumulo integrato.

Le piscine interne, non potendo sfruttare il calore diretto dei raggi solari,

I pannelli solari (nella foto si tratta di fotovoltaico) possono essere integrati

necessitano di un impianto di riscaldamento che ne consenta l’utilizzo

anche nelle coperture, in modo da sfruttarne le superfici.

nel corso di tutto l’anno. (doc. FM Studio)

(doc. Arch. Paolo Pettene)

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funziona anche al contrario: estrae calore dall’abitazione e lo cede al terreno, rinfrescando l’ambiente e quindi eliminando i costi elevati del condizionamento estivo. Gli elementi fondamentali di un impianto geotermico sono tre: un sistema di captazione del calore, una pompa di calore geotermica (da posizionare all’interno dell’abitazione) e un sistema di accumulo e distribuzione del calore. Nonostante sia ancora oggi una tecnologia meno conosciuta, se messa a confronto con i sistemi che trovate descritti in questo capitolo, permette innumerevoli vantaggi, tra i quali citiamo: • La produzione di energia termica gratuita (eccettuato il consumo elettrico della pompa di calore) e indipendente dalle temperature esterne. • Costi di esercizio inferiori di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a metano • Contribuisce alla riduzione delle emissioni di inquinanti e di CO2 in atmosfera • Riduzione al minimo della necessità d’interventi di manutenzione.

Cogenerazione e trigenerazione Una tecnologia che permette la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica partendo da un’unica fonte (fossile o rinnovabile) generata da un unico sistema. Questa è, in estrema sintesi, la cogenerazione. Il suo funzionamento è garantito da una microturbina, che permette, tra gli innumerevoli vantaggi, di risparmiare energia primaria nell’ordine del 35-40 %, diminuendo i costi energetici. La trigenerazione è un particolare settore della cogenerazione che produce energia elettrica, termica e anche frigorifera, recuperando una parte dell’energia termica. Il vantaggio? Se confrontato con un impianto con caldaia a condensazione e a parità di condizioni di isolamento della struttura, la trigenerazione permette un risparmio di circa 20 ton CO2/anno.

Posso rinunciare al riscaldamento? La risposta a questa domanda è sì, però solo per quanto riguarda le piscine posizionate all’esterno e solo se queste ultime sono costruite seguendo alcuni accorgimenti tecnico/pratici. In questo elenco, sintetizziamo per voi alcuni suggerimenti per mantenere una temperatura gradevole della vostra piscina senza doverla dotare di riscaldamento. 1) In fase di progettazione: • Scegliere di posizionare la piscina lontana da fonti di ombreggiatura, in una posizione in cui possa godere della massima insolazione. • Prevedere sistemi di isolamento termico sia per la struttura della vasca sia per gli impianti, evitando la dispersione termica.

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Nuova gamma di pompe di calore SumHeat disponibile in sette modelli. Ideale per piscine fino a 160 mc. (doc. Piscine Castiglione)

Pannello solare espressamente progettato per le esigenze di riscaldamento dell’acqua nelle piscine private. (doc. Janus Energy)

• Se possibile prevedere la realizzazione di barriere, come ad esempio muretti a secco, per contrastare eventuali correnti fredde da nord. • Tenete presente che nelle piscine a sfioro i tempi di filtrazione dell’acqua sono maggiori che in quelle a skimmer, dunque è maggiore anche la dispersione termica. 2) Una volta costruita: • Tenete in considerazione che le dispersioni d’acqua (e quindi di calore) aumentano in proporzione al numero di bagnanti. • Utilizzate una copertura nei momenti di non utilizzo della vasca, essa aiuterà a bloccare l’evaporazione dell’acqua trattenendo il calore.


Incentivi rinnovabili La legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190) ha prorogato al 31 dicembre 2015, nella misura del 65%, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nella stessa misura è prevista anche la detrazione per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli che riguardano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. Dal 1° gennaio 2016 l’agevolazione sarà invece sostituita con la detrazione fiscale del 36% prevista per le spese relative alle ristrutturazioni edilizie. La legge di stabilità 2015 ha inoltre esteso l’agevolazione ad altre tipologie di interventi. In particolare, dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015 si può usufruire della detrazione anche per l’acquisto e la posa in opera di: • Schermature solari, nel limite di 60.000 euro • Impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, nel limite di 30.000 euro.

I sistemi basati sulla cogenerazione permetteno la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica. (doc. 2G Italia)

Gli impianti per la cogenerazione sono disponibili in molteplici taglie, a seconda delle esigenze della piscina. (doc. IBT Group)

* a 30°C, 80%U.R. ** Accessori disponibili separatamente

Deumidificatori Deumidificatori per per piscine piscine serie serie SP SP ee SPW SPW I deumidificatori della serie SP e SPW sono stati studiati per deumidificare e riscaldare piccole piscine o grandi ambienti. Sono disponibili in tre potenze, da 50 * a 120 * L/giorno sia per l’installazione in ambiente (SP) che per l’installazione nel locale tecnico adiacente a quello da deumidificare (SPW). Il nuovo controllo elettronico, di serie su tutti i modelli, utilizza una sofisticata sonda di umidità e temperatura e può essere facilmente montato fuori dalla macchina nella posizione più idonea e comoda per l’utilizzatore. La resistenza elettrica** o la batteria per l’acqua calda ** completano le funzionalità dell’apparecchio Deumidificatori SP e SPW: silenziosi, robusti, efficienti.

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. Una piscina ben coperta

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..I vantaggi di una copertura ..Un risparmio garantito ..Coperture isotermiche ..Coperture invernali ..Coperture a tapparella ..Tipologie di coperture a tapparella ..La copertura telescopica

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. Una piscina ben coperta

La copertura della vasca è molto più di un semplice accessorio opzionale: i vantaggi offerti da una copertura sono davvero notevoli, a cominciare dalla riduzione dei consumi.

C

he sia interna o esterna all’abitazione, la piscina può contare su un valido alleato per agevolare le operazioni di pulizia e soprattutto ridurre i consumi, sia idrici sia energetici. Ci riferiamo alle coperture per la vasca che, a seconda della tipologia scelta, potranno garantire indubbi vantaggi nella gestione dell’impianto. Coprire la superficie della vasca, quando non utilizzata, significa ridurre l’evaporazione, mantenere la temperatura e impedire ad agenti inquinanti di planare sulla superficie dell’acqua. Alcuni tipi di copertura, in particolare a profili rigidi, con appoggio su

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pavimentazione esterna e barre interne di alluminio, rappresentano dispositivi per la sicurezza, impedendo cadute accidentali di bambini o animali. A beneficiarne è anche la qualità dell’acqua: le coperture offrono un valido contributo alla pulizia dell’acqua, impedendo che vi cadano foglie, detriti, insetti e agevolando, di conseguenza, il compito dell’impianto di filtrazione.

Un risparmio garantito Se, in fase progettuale, la copertura può sembrare una spesa superflua, è invece

consigliabile informarsi bene sui vantaggi che essa garantisce e, soprattutto sul risparmio che può derivare dal suo utilizzo. Innanzi tutto bloccano l’evaporazione degli strati superficiali dell’acqua, aiutando a mantenere o addirittura a innalzarne la temperatura dell’acqua, permettono di evitare continui rabbocchi d’acqua. Nelle piscine esterne il fenomeno dell’evaporazione si intensifica poiché il vento contribuisce a disperdere il calore accumulato dall’acqua; la quantità di acqua evaporata dipende inoltre da fattori quali la temperatura esterna ed il tasso di umidità. Con l’uso di una copertura diminu-


Il vantaggio di questa struttura alta consiste nella possibilità di realizzare un ambiente piscina completamente chiuso e, con l’arrivo della bella stagione, riportarlo all’aperto grazie alla possibilità di apertura completa. (doc. Abrisud)

La copertura invernale deve essere accuratamente fissata a terra. In questo modello sono stati utilizzati tiranti elastici ancorati a terra. (doc. Favaretti Group)

Un particolare modello di copertura rigida che scorre sopra alla vasca, trasformando lo spazio piscina in un patio. Oltre a consentire estrema funzionalità, questo modello è anche garanzia di sicurezza. (doc. Azenco)

I vantaggi di una copertura: • offre un valido contributo alla pulizia dell’acqua, impedendo che vi cadano foglie, detriti, insetti e agevolando, di conseguenza, il compito dell’impianto di filtrazione

isce persino il consumo di prodotti chimici, perché limita la perdita di potere ossidante del cloro. Coprire la vasca quando non utilizzata, soprattutto durante le ore notturne, permette di mantenere una temperatura più elevata dell’acqua, consentendo un risparmio energetico sul riscaldamento. Esistono varie tipologie di copertura disponibili sul mercato, che si distinguono per funzionalità, caratteristiche tecniche e costi: • coperture isotermiche • coperture invernali • coperture a tapparella

• diminuisce il consumo di prodotti chimici, perché limita la perdita di potere ossidante del cloro dovuta all’evaporazione degli strati superficiali dell’acqua • mantiene e/o innalza la temperatura dell’acqua

• alcuni tipi di copertura (a profili rigidi, con appoggio su pavimentazione esterna e barre interne di alluminio) rappresentano dispositivi per la sicurezza, impedendo cadute accidentali a bambini o animali.

Coperture isotermiche

lietilene ma quelle a bolle d’aria sono più leggere, lasciano passare la radiazione solare che, rimanendo in gran parte imprigionata al di sotto della copertura stessa, riscalda l’acqua per via di un processo fisico simile a quello dell’effetto serra. Questa caratteristica le rende adatte ad un impiego molto vario e sono consigliate in tutti i momenti in cui la piscina non viene utilizzata. Le coperture multistrato sono invece più pesanti e robuste, espressamente pensate per contenere le perdite di calore dovute all’evaporazione, riuscendo così ad innalzare la temperatura da 1 a 3°C al gior-

Questa tipologia di copertura è la più semplice, composta da un telo che si stende sulla superficie dell’acqua. Il telo è composto da una serie di cuspidi o semisfere allineate nella faccia inferiore che mantengono il telo leggermente sollevato dal pelo d’acqua, garantendone così la circolazione anche quando la copertura è stesa. Le principali tipologie di coperture isotermiche sono due: • a bolle d’aria semitrasparenti • multistrato. Sono entrambe costituite da strati di po-

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Le coperture invernali sono caratterizzate da impermeabilità alla luce. Ciò impedisce il processo di fotosintesi clorofilliana, bloccando, di conseguenza, la proliferazione delle alghe in acqua. (doc. Polimpianti)

Un esempio di copertura telescopica addossata, un modello da utilizzare quando la piscina è realizzata in prossimità dell’abitazione. (doc. Piscine Castiglione)

no. Il loro impiego avviene specialmente a inizio stagione e durante la notte, quando la temperatura esterna è inferiore a quella dell’acqua.

Coperture invernali Il loro compito è proteggere la piscina nei mesi invernali, durante il periodo di inattività. L’assoluta impermeabilità alla luce impedisce il processo di fotosintesi clorofilliana e blocca, di conseguenza, la proliferazione delle alghe in acqua. L’utilizzo della copertura inoltre impedisce a foglie e detriti di cadere in acqua e protegge la vasca anche dal gelo. Queste sono le tipologie più comuni di copertura invernale:

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• in PVC armato, con tessuto in poliestere • in EVA • in tessuto tipo rafia di polietilene • in polimeri tecnici spalmati in PE, ultraresistenti e ultraleggeri • a teli drenanti tesi, utili per evitare la formazione della classica pozza d’acqua al centro delle comuni protezioni invernali. • Il telo deve essere accuratamente fissato ai margini laterali della vasca, avendo cura di coprire anche il bodo; è importante che il fissaggio avvenga in modo corretto e ben saldo affinché resti in posizione tutto l’anno. Evitare che il telo si sollevi è la prima necessità per garantire alla piscina la giusta protezione durante l’inverno. Per questo motivo, i teli vengono forniti

con tiranti elastici e/o tubolari di zavorra, da riempire con acqua. Da valutare molto attentamente la giusta dimensione: la copertura deve debordare di almeno 1,5 metri lungo tutto il bordo vasca, sia nel senso della lunghezza sia della larghezza. Un esempio: in una piscina 6 x 12 m, la copertura deve essere almeno 7,5 x 13,5 m. Al centro della vasca viene posizionato un galleggiante che consente al telo di rimanere leggermente sollevato così da permettere il defluire dell’acqua piovana lungo i lati. Questo tipo di copertura si utilizza in inverno per poi essere rimosso definitivamente durante la stagione estiva.


Coperture a tapparella Si tratta di strutture rigide, installate in modo permanente sulla vasca, che consentono una funzionalità molto versatile durante tutto l’anno. Si tratta di una copertura rigida alloggiata in un vano esterno o interno alla vasca, che scorre sul pelo d’acqua ricoprendo completamente la superficie. Il suo azionamento è molto semplice, in genere

motorizzato, e alla funzionalità della copertura si coniuga anche la sicurezza: una volta stesa sulla superficie dell’acqua, essa diviene una barriera contro la caduta accidentale di bambini e animali. Le coperture a tapparella permettono di ricoprire piscine di qualunque forma; sebbene si consiglia di prevederne l’installazione già in fase progettuale così da costruire un vano interno alla

vasca completamente nascosto, è possibile installarle anche in piscine già esistenti con ottimi risultati estetici. La copertura a tapparella, infatti, è contenuta all’interno di un vano che può essere alloggiato sotto parte del solarium così da restare completamente nascosto, dentro la vasca o, in caso di installazioni in piscine esistenti, sul bordo vasca.

Questo modello di struttura telescopica scorre molto semplicemente senza guide a terra. (doc. Aquacomet)

Tipologie di coperture a tapparella La tipologia più economica di copertura a tapparella, quella che richiede il minimo intervento strutturale sulla vasca, è la copertura fuoriterra, composta da un rullo di avvolgimento emerso fissato al suolo su uno dei lati corti della vasca e collegato alla motorizzazione elettrica. Nei modelli più semplici, la fuoriterra è priva di automatismi: una semplice manovella è adibita all’avvolgimento - svolgimento. Questa tipologia di copertura può essere accolta in un alloggiamento a vista, una struttura a banchina, che può diventare superficie d’appoggio o una seduta dove prendere il sole. Una tipologia meno invasiva dal punto di vista estetico è la copertura a tapparella avvolta in un vano sommerso nel fondo vasca o in una vasca apposita, separata dalla piscina grazie a un muretto divisorio. Questa tipologia può essere realizzata agevolmente in fase di costruzione della piscina o con alcuni interventi quando la vasca è già realizzata.

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Con le coperture a tapparella è possibile coprire piscine di qualunque forma. (doc. Polimpianti) Le coperture telescopiche asono strutture composte da montanti e traverse in alluminio anodizzato, inalterabile nel tempo, complete di lastre di policarbonato alveolare trasparente che garantiscono ai bagnanti il contatto visivo con il paesaggio esterno. (doc. Schillaci Fabrizio)

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La copertura telescopica Sebbene sia classificata come copertura della piscina, la struttura telescopica è un impianto molto più complesso e costoso che però offre una funzionalità completa della piscina esterna in ogni momento dell’anno. Le coperture telescopiche sono strutture composte da montanti e traverse in alluminio anodizzato, inalterabile nel tempo, complete di lastre di policarbonato alveolare trasparente che garantiscono ai bagnanti il contatto visivo con il paesaggio esterno. Il vantaggio di questa struttura consiste nella possibilità di realizzare un ambiente piscina completamente chiuso e, con l’arrivo della bella stagione, riportarlo all’aperto grazie alla possibilità di apertura completa o parziale – a seconda dei modelli – offerta dalla struttura telescopica. Esistono vari modelli di copertura telescopica, autoportante o addossato, alta o bassa. Il modello integrale è totalmente autoportante e avvolge completamente la vasca. Il modello addossato, invece, è raccolto o appoggiato all’edificio ed è indicato per quelle piscine realizzate in prossimità di una parete dell’abitazione. Si può scegliere tra un modello alto, in cui è facilmente vivibile anche lo spazio attorno alla vasca, oppure basso, con un minor impatto visivo sull’ambiente ma una funzionalità limitata al nuoto in vasca. Nei mesi più freddi, quando la copertura dovrà restare chiusa, sarà da prevedere l’installazione di un apparecchio deumidificatore abbinato a una copertura per il piano vasca e un sistema di riscaldamento anche se, grazie all’ampia superficie vetrata, è notevole l’apporto di calore proveniente dal sole. La struttura, infatti, è in grado di sfruttare il naturale effetto serra, riuscendo ad aumentare di qualche grado la temperatura dell’acqua e dell’aria. A differenza delle altre tipologie di coperture, la struttura telescopica è una struttura fissa, che crea volumetria, pertanto è necessario ottenere i relativi permessi dall’ufficio urbanistico competente prima di procedere con l’installazione.

Per ridurre l’impatto estetico della copertura si può scegliere un modello basso. (doc. Euraqua)

Alcuni specifici modelli di copertura a tapparella sono progettati per garantire anche la sicurezza di persone e animali. (doc. Aquatech)

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Visto per voi

Un software per calcolare il risparmio Il risparmio diretto che deriva dall’uso di una copertura è legato principalmente all’azzeramento dell’evaporazione dell’acqua di vasca nelle ore di non utilizzo della piscina ed alle ridotte dispersioni termiche nelle ore più penalizzanti; ciò significa minor utilizzo dell’impianto di climatizzazione per le piscine indoor e minor dispersione termica notturna, nelle piscine all’aperto. Calcolare la stima del risparmio energetico ed economico è possibile grazie ad un apposito software che, in funzione di una serie di parametri, quali le caratteristiche climatiche, le condizioni operative della vasca e la tipologia di copertura e sistema di movimentazione (avvolgitore), fornisce efficacemente anche la stima del tempo di ritorno dell’investimento. In sintesi, è una guida per gli utilizzatori ed un efficace strumento di orientamento nelle scelta del sistema copertura/avvolgitore più adatto al proprio impianto. (Di Polimpianti)

Le coperture isotermiche a bolle d’aria lasciano passare la radiazione solare che, rimanendo in gran parte imprigionata al di sotto della copertura stessa, riscalda l’acqua per via di un processo fisico simile a quello dell’effetto serra. (doc. Polimpianti)

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Per una piscina sempre pulita affidati a PCR • P.C.R. srl di Garrì Claudio è un’azienda di Brunello in provincia di Varese, specializzata nell’assistenza, nella riparazione e nella vendita di robot elettrici per piscina. • P.C.R. srl gestisce e cura tutti gli aspetti riguardanti il corretto funzionamento dei pulitori elettrici per piscine, sia di quelli che rientrano nei termini della garanzia fornita al momento dell’acquisto, sia di quelli fuori copertura di garanzia. • P.C.R. srl è presente sul mercato da 15 anni. Lo staff tecnico, altamente qualificato, è supportato da strumenti diagnostici sempre all’avanguardia e grazie alla tecnologia utilizzata e all’esperienza pluri – ventennale del titolare, garantisce un alto livello di efficienza nella risoluzione di ogni problema e nel pieno soddisfacimento della clientela.

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• P.C.R. srl offre un servizio globale vicino al cliente grazie alle convenzioni con i migliori corrieri nazionali per cui possibile inviare comodamente da tutta Italia il proprio robot per piscina per manutenzione o riparazione.

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. La piscina e i suoi accessori

..Nuoto e fitness a portata di vasca ..Benessere e divertimento ..Indispensabile doccia ..Mille scale per una piscina ..Luci sulla vasca ..Pulizie in piscina ..L’aspiratore manuale ..Un pulitore per la piscina

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. La piscina e i suoi accessori

Per vivere la piscina come un luogo di divertimento e relax all’insegna della sicurezza non resta che dare uno sguardo ai tanti accessori di cui dotarla.

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occia, scaletta, trampolino, giochi d’acqua, bocchette idromassaggio, faretti per l’illuminazione e apparecchi per la pulizia… sono davvero numerosi gli accessori in grado di trasformare l’ambiente piscina in un luogo di divertimento e relax, senza dimenticare di tutelare la sicurezza dei bagnanti, grandi e piccini. Per orientarsi nel variegato panorama degli accessori proposti è consigliabile capire quale funzionalità si intende attribuire alla propria piscina, se ad esempio la si vuole sfruttare prevalentemente per nuotare, per rilassarsi o per divertirsi. A ciascuna funzione cor-

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risponde la giusta dotazione di accessori, vediamoli in dettaglio.

Nuoto e fitness a portata di vasca Per una piscina a vocazione sportiva si può scegliere di installare attrezzi che facilitino la pratica del nuoto o del fitness in acqua. Per l’acquafitness, ad esempio, è possibile dotarsi di un’acquabike, step o di un tread mill da posizionare nella vasca, oppure di un impianto per il nuoto controcorrente per facilitare la pratica del nuoto. Si tratta di una bocchetta che, installata a parete, ge-

nera un flusso di corrente contrario al nuotatore, in questo modo è possibile nuotare anche in piscine di piccole dimensioni.

Benessere e divertimento Molteplici sono gli accessori dedicati al relax in piscina: bocchette idromassaggio regolabili, da integrare nelle pareti o nel fondo vasca, lettini idromassaggianti, lame d’acqua, soffioni cervicali e funghi d’acqua. La piscina può facilmente trasformarsi in un centro benessere privato con le numerose proposte di accessori offerte dalle aziende specializzate. Per chi invece cerca


Benessere e relax in piscina grazie alla giusta dotazione di accessori. (doc. Baires Piscine)

Divertimento assicurato in piscina con il trampolino per i tuffi. (doc. Piscine Castiglione)

Per gli amanti del nuoto ecco un accessorio molto utile. L’impianto di nuoto controcorrente permette infatti di allenarsi anche in piscine di piccole dimensioni. (doc. Piscine Castiglione)

il divertimento, potrà scegliere tra impianti che diffondono la musica sott’acqua, scivoli (sempre che lo spazio lo consenta) e ovviamente trampolini. Ne esistono differenti modelli: la classica tavola flessibile con base ancorata a terra (più economica), oppure la tavola a onda (dal costo più elevato) composta da una struttura ondulata fissata a bordo vasca e dotata di fulcro mobile per regolare l’oscillazione della tavola.

Indispensabile doccia Ecco una struttura di cui proprio non si può fare a meno. La doccia contribuisce

a mantenere un livello ottimale di igiene nell’acqua della piscina: fare la doccia prima di entrare in piscina è una pratica fondamentale, da suggerire a chiunque desideri concedersi un bagno. Dalle classiche strutture in polietilene colorate, con vaschetta lavapiedi incorporata, alle docce in acciaio inox, in legno e in materiali nuovi: sono numerose le soluzioni in grado di soddisfare anche i più esigenti, docce dal design accurato, che combinano funzionalità, estetica e sempre più spesso anche risparmio energetico. Sono ormai numerosi i modelli di doccia solare realizzati in

un’ampia varietà di materiali, con serbatoio in grado di contenere fino a 150 litri d’acqua.

Mille scale per una piscina Per entrare e uscire dalla vasca è indispensabile la presenza di una scala. I modelli sono molteplici, si spazia dalla più semplice scaletta in acciaio inox alle scale sommerse con forme anche molto innovative. Se l’impianto è di grande dimensioni, è consigliabile prevedere un numero maggiore di scalette, soprattutto in prossimità di un trampolino, così da agevolare la risa-

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lita a seguito di un tuffo. In fase di progettazione, a seconda della forma e dello stile scelto per la vasca, è possibile prevedere la costruzione di una scalinata, di varia forma e dimensione, da inserire direttamente nella struttura della vasca. Nelle vasche in cemento armato le scalinate sono gettate in opera insieme al resto della vasca, mentre nei modelli prefabbricati sono fornite come pezzi speciali, che si mettono al posto di uno o più pannelli che compongono la vasca stessa. La scalinata può diventare un vero e proprio elemento distintivo della piscina, ad esempio adottando un rivestimento con colorazione a contrasto rispetto al fondo e alle pareti della vasca. Se la struttura è monoblocco, nasce in genere già dotata di scala di accesso. Le opzioni sono varie: modelli quadrati, ad angolo o circolari, un’appendice semicircolare definita scala romana; i più esigenti potranno perfino aggiungere bocchette idromassaggio direttamente sulle scalinate, per concedersi momenti di completo relax. Alcuni modelli di piscina, invece, non presentano scalinate ma sono caratterizzati da un ingresso a spiaggia, una lenta e graduale discesa in acqua che dona una alla piscina l’aspetto di un bacino naturale.

Luci sulla vasca L’impianto di illuminazione, oltre ad essere imprescindibile per garantire la sicurezza nelle ore notturne, ha l’indiscussa funzione di valorizzare la vasca e sul ambiento, attraverso la creazione di vere e proprie scenografie luminose. Le molte proposte del mercato spaziano dai più comuni faretti con proiettore in plastica o in acciaio inox, da incassare nelle pareti della vasca, ai sistemi a LED basati sulla conversione della corrente elettrica in luce attraverso l’utilizzo di semiconduttori che garantiscono la riduzione dei consumi (1,5 – 3 watt a faretto). Si tratta di una tipologia di illuminazione che, oltre a garantire un considerevole risparmio energetico, offre una scelta vastissima di colori, grazie alla quale si può anche creare un’alternanza cromatica. Un accurato progetto illuminotecnico

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consentirà di quantificare il corretto numero di lampade montare: per ottenere un’illuminazione gradevole ed omogenea in una piscina di 50 mq servono almeno 12 lampade a Led in posizione sfalsata, a fronte di soli due faretti tradizionali. Nelle piscine outdoor l’illuminazione della piscina contribuirà ad arricchire di fascino l’intero giardino, coordinandosi all’illuminazione generale di abitazione, spazi verdi e camminamenti di congiunzione.

Pulizie in piscina La periodica pulizia della vasca è una tra le operazioni di manutenzione della piscina da condurre periodicamente per evitare che foglie, erba, rametti, terriccio o altri elementi inquinanti possano sovraccaricare il lavoro dei filtri, in taluni casi anche intasandoli. La rimozione degli elementi più grossolani che restano in superficie deve es-

Un soffione doccia di design realizzato in acciaio inox, adatto per l’utilizzo in esterno. (doc. Inoxstyle)

sere fatta con il retino mentre i frammenti più piccoli che si depositano sul fondo e lungo le pareti saranno rimossi attraverso appositi strumenti, l’aspiratore manuale e il pulitore automatico. Vediamoli in dettaglio.

L’aspiratore manuale È uno strumento a funzionamento idraulico di semplice utilizzo che, collegato allo skimmer o all’apposita presa, sfrutta l’aspirazione prodotta dalla pompa dell’impianto di filtrazione. L’utilizzo dell’aspiratore manuale è indicato per rimuovere i detriti più grossolani incanalandoli direttamente allo scarico, evitando così il passaggio attraverso il filtro.

Un impianto di illuminazione altamente scenografico, caratterizzato dalla rotazione cromatica delle luci. (doc. GM Piscine)


Un ingresso in vasca ampio, che coniuga la funzionalitĂ di un solarium leggermente sommerso con il piacere di un idromassaggio. (doc. Idrasir)

Un modello di doccia solare che alterna il tradizionale getto a soffione con un massaggiante getto a cascata. (doc. Ama Luxury Shower)

Un doccione cervicale dinamico totalmente a scomparsa e arricchito da luce LED posizionata sulla parte superiore. (doc. WaterFarm)

Lettini massaggianti sommersi e postazioni idromassaggio avvolgenti: se si desidera la giusta dotazione di accessori wellness è consigliabile stabilire già in fase progettuale quale funzione prevalente si intende fare della propria piscina. (doc. Greco Piscine)

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Ampia scalinata d’accesso realizzata nell’appendice

La scala sommersa è realizzata in pietra naturale, in

Alla scala d’accesso è affiancata un’area sommersa a

semicircolare sul lato lungo della vasca.

coerenza con lo stile architettonico adottato per il

pelo d’acqua che funge da solarium.

(doc. Piscine Castiglione)

complesso residenziale.

(doc. Indalo Piscine)

(doc. Arch. Balestra)

La scalinata è rivestita in prezioso mosaico policromo,

La scala realizzata ad angolo occupa un ingombro

In questa realizzazione la scala avvolge l’area

la cui iridescenza è esaltata dall’illuminazione

minimo ed è un’ottima soluzione per piscine

idromassaggio circolare, configurandosi come

subacquea.

rettangolari di dimensioni contenute.

elemento architettonico di spicco.

(doc. Swimpool Europa)

(doc. Piscine Verbano)

(doc. Greco Piscine)

Forme sinuose per questo particolare ingresso

Una scala con gradini semicircolari che si raccorda

La scala è realizzata in un’appendice angolare, un

in acqua costituito da un’ampia zona solarium

bene alla forma ovale di questa piscina.

elemento architettonico distintivo e al tempo stesso

con idromassaggio che prosegue in una scalinata

(doc. Piscine Systems)

una soluzione che non “ruba” spazio alla vasca.

sommersa. (doc. Idrasir)

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(doc. Italpool, foto M. Cerri)


Un pulitore per la piscina Un altro indispensabile strumento per garantire la pulizia della vasca è il pulitore automatico. I robot per piscina, come tutti gli accessori per la pulizia, permettono di eliminare le impurità che rimangono in sospensione sull’acqua o che si depositano sul fondo. Si differenziano in semiautomatici e automatici a seconda che usino il sistema di filtrazione della piscina o hanno un sistema proprio per filtrare l’acqua. Gli aspiratori automatici idraulici senza compressore (semiautomatici) sono costituiti da una testa (la scopa) e da un tubo ad anelli. Il funzionamento avviene attraverso il collegamento allo skimmer o all’apposita presa, sfruttando l’energia del sistema di filtrazione. La sua azione è relativamente lenta, dato che si propone di non sollevare le minime particelle che è chiamato ad aspirare. Il riempimento progressivo del filtro e del prefiltro della pompa sarà indicato da una perdita di efficienza dell’apparecchio, fino al suo arresto completo. Nelle zone che gli risultano “ostili” e che non la spazzola non riesce a raggiungere, è consigliabile l’impiego dell’aspiratore manuale. I robot elettrici automatici funzionano a bassa tensione (12-24 V), talvolta a batterie, e sono totalmente indipendenti dal sistema di filtrazione della piscina. Si tratta di veri e propri robot dotati di un filtro creato per trattenere le impurità raccolte (alcuni hanno cartucce filtranti sostituibili), di potenti spazzole rotanti che permetteranno di raccogliere ogni deposito sul fondo (il 99% dei residui da rimuovere si concentra appunto sul fondo vasca), sulle pareti, sulla linea d’acqua e sugli ingressi a spiaggia. La maggior parte dei modelli è infatti in grado di salire, arrampicarsi, voltarsi per modificare la propria traiettoria in base agli ostacoli. Quasi tutti i modelli sono infine dotati di telecomando, che consente di passare dalla funzione automatica a quella pilotata manualmente, rendendo possibile il passaggio dell’apparecchio nei punti particolarmente sporchi.

Un pulitore facile da usare che si adatta

I pulitori automatici sono veri e propri robot dotati

intelligentemente a piscine di qualsiasi forma.

di un filtro creato per trattenere le impurità raccolte.

(doc. Polimpianti)

(doc. New Pool)

La doppia spazzola rotante consente una pulizia

Un pulitore dal design moderno, con funzioni

ancora più efficace delle alghe e dello sporco.

che semplificano la manutenzione quotidiana

(doc. International Caratti)

della piscina. Ideale per la pulizia di qualunque tipologia di fondo e rivestimento. (doc. Piscine Castiglione)

Le tipologie di aspiratore manuale 1. la scopa aspirante con spazzole prive di elementi rotanti. Il modello è adatto a piscine con rivestimento in liner, per un trattamento delicato; 2. la scopa aspirante con spazzole dotate di elementi rotanti, più appropriati per rivestimenti duri: le setole, essendo rigide, consentono un distacco più efficace delle impurità depositate sul fondo. 3. la scopa aspirante priva di spazzole con elementi rotanti: è la tipologia più utilizzata, in quanto non richiede accorgimenti speciali ed è indicata per ogni tipo di rivestimento.

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Un attrezzo per ogni problema Occuparsi della manutenzione della propria piscina è fondamentale per garantire una corretta igiene e limpidezza dell’acqua. Tenere pulita la propria piscina non è un compito complesso, forse un po’ noioso, ma basta utilizzare gli attrezzi giusti e i risultati saranno garantiti.

Foglie che planano e galleggiano sulla superficie dell’acqua?

In fase di riapertura della piscina può capitare che il fondo si

Basterà utilizzare uno strumento validissimo e dal prezzo

presenti particolarmente sporco. Cosa utilizzare? Lo strumento

veramente accessibile a tutti: il retino.

più adatto è la scopa aspirafango, che dirige lo sporco direttamente nello scarico senza passare per il filtro.

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Depositi su fondo e pareti della vasca? Lo strumento più adatto

Se il bordo è rimasto macchiato, dotatevi di spazzola, detergente

è il pulitore automatico. La maggior parte dei modelli è anche

neutro e tanta pazienza! L’unico modo per far sparire le macchie

dotato di telecomando, così da poterlo dirigere nelle aree di

è infatti strofinare con delicatezza, così da pulire senza rovinare

maggiore necessità.

il rivestimento.


. La piscina in inverno e in primavera

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..Sta arrivando l’inverno. Cosa fare? ..La messa a riposo totale ..Le operazioni per proteggere il circuito idraulico

..Tenere in funzione la piscina ..Ăˆ primavera, svegliatevi piscine ..Focus su: la pulizia del filtro ..Aspiratore manuale: come e quando? ..I 7 passi per la riapertura

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. La piscina in inverno e in primavera

Il modo più corretto per proteggere la piscina dal gelo dell’inverno e le operazioni per “risvegliarla” al sopraggiungere della primavera? Ecco alcuni suggerimenti

L

a piscina richiede cure adeguate per poter affrontare il periodo invernale senza subire le conseguenze del freddo, del gelo e degli agenti atmosferici. L’obbiettivo principale è preparare la piscina ad affrontare l’inverno facendo in modo che la qualità dell’acqua non venga compromessa in modo irreparabile e che la struttura non riporti alcun danno. I motivi sono presto detti: quando l’acqua è compromessa in modo irreparabile, l’unica soluzione è svuotare l’interno bacino e riempirlo di nuovo, con evidenti sprechi ambientali, costi notevoli e pericoli per la

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vasca stessa. Si pensi che l’operazione di svuotamento della vasca potrebbe compromettere l’equilibro statico del suolo tra terreno circostante e il vuoto dell’invaso, con il rischio di cedimenti. La presenza dell’acqua compensa infatti la pressione che il terreno esercita sulle pareti, per questo motivo (anche in inverno), si sceglie di abbassare il livello dell’acqua e non si propende mai per lo svuotamento completo. L’invaso, durante l’inverno, corre anche il rischi di rovinarsi e riportare danni a causa dell’azione del gelo. Per questo motivo vengono inseriti appositi galleggianti anti-

gelo e la piscina viene ricoperta con una apposita copertura invernale, progettata appositamente per salvaguardare l’intera piscina. Le operazioni per preparare la piscina all’inverno permetteranno di proteggere anche il rivestimento che, se esposto al freddo e al gelo, può infatti subire danni, rotture e distaccarsi; quello in PVC può indurirsi, diventare fragile e opacizzarsi, gli altri materiali, come la ceramica o la pietra, alla lunga potrebbero creparsi e scheggiarsi. Unica avvertenza: mai coprire la piscina troppo presto. L’operazione va svolta


Non è necessario chiudere la piscina durante l’inverno, purché si mantenga (parzialmente) in funzione l’impianto e si continuino a svolgere alcune operazioni fondamentali lungo tutta la “brutta” stagione. (doc. DLW Armstrong)

Non abbandonate alle intemperie i vostri complementi d’arredo. Se non avete abbastanza posto dove riporli, in commercio esistono teli e accessori che vi aiuteranno a proteggerli.

Il pulitore automatico è uno strumento pratico, utile ed efficace, ma non può sostituirsi all’aspiratore manuale, soprattutto in fase di apertura e chiusura; andranno quindi impiegati in abbinamento.

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quando la temperatura dell’acqua raggiunge i 12/15°C, non prima, perché i raggi del sole finirebbero per riscaldare l’acqua favorendo il prolificare di alghe e batteri.

Sta arrivando l’inverno. Cosa fare? All’avvicinarsi dell’inverno, avete davanti due opzioni: scegliere di mantenere in funzione la vostra piscina (anche se a regime ridotto) oppure chiuderla fino al ritorno della primavera. Non c’è una risposta giusta e una sbagliata, ma soltanto operazioni diverse da compiere a seconda della

vostra scelta. Vediamole entrambe.

La messa a riposo totale Se optate per la chiusura completa della piscina fino alla primavera, la prima cosa da fare è pulire perfettamente la vasca, dal fondo alle pareti, avendo cura di eliminare l’eventuale linea di galleggiamento utilizzando appositi prodotti. Pulite anche il bordo esterno e la pavimentazione, utilizzando un impermeabilizzante a base di vernici epossidiche che proteggerà entrambi dalle intemperie e dal gelo. Se il solarium è in legno, proteggetelo con prodotti specifici:

oli, impregnanti e detergenti che faranno da “scudo” contro la “brutta” stagione. A questo punto è ora di prendersi cura dell’acqua. La prima operazione da svolgere, al fine di preservarne le caratteristiche, è una clorazione shock e un’analisi del pH, da ricondurre ai suoi valori ottimali (che ricordiamo essere tra 7,2 e 7,6). In queste prime fasi, il filtro deve rimanere sempre in funzione, per consentire ai prodotti di trattamento di miscelarsi in modo ottimale. A questo punto, non vi resta che abbassare il livello dell’acqua di 10-15 cm al di sotto degli skimmer, svuotate l’impianto di

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filtrazione e le annesse tubazioni per poi procedere alla pulizia del prefiltro, ricordando di svuotare il cestello da eventuali detriti e foglie. A questo punto vanno introdotti sulla superficie dell’acqua gli appositi galleggianti antigelo in plastica, che canalizzeranno la pressione dell’acqua in caso di gelate e proteggeranno la struttura. Infine, introducete pezzi di polistirolo o poliuretano espanso negli skimmer, pulite accuratamente i cestelli degli stessi e riponeteli asciutti al riparo e posizionate la copertura, ancorandola alla pavimentazione.

Tenere in funzione la piscina Come accennato, potete scegliere di mantenere attiva, anche in inverno, la vostra piscina, anche se si tratta di una scelta che non va sottovalutata perché comporta un impegno e un’attenzione maggiore e soprattutto costante per preservare la qualità dell’acqua e proteggere la struttura della vasca sino al riutilizzo in primavera. Oltre a questo, tenete presente che l’impianto va mantenuto sempre attivo, quindi avrete dei costi anche se ridotti rispetto al funzionamento a pieno regime. A questo proposito, potete programmare il timer dell’impianto di filtrazione per un ricircolo settimanale completo di circa 14 ore oppure, in alternativa, prevedere un funzionamento a regime ridotto, con una filtrazione limitata a 1 o 2 ore al giorno. Questo

È l’operazione forse più impegnativa, pulire la linea lasciata dall’acqua, ma è anche indispensabile per proteggere il bordo da sporco e incrostazioni che potrebbero rovinarne il rivestimento.

tempo sarà sufficiente per evitare il rischio di veder stagnare l’acqua con l’inevitabile proliferazione di alghe e batteri. Per quanto riguarda la disinfezione, è necessario mantenere un livello minimo di cloro libero pari a 0,5 ppm e un valore costante di pH tra 7,2 e 7,6. Anche la manutenzione sarà abbastanza impegnativa; senza la protezione della copertura, dovrete provvedere, almeno un paio di volte al mese, alla pulizia approfondita del fondo vasca così da evitare l’accumulo di foglie e di detriti.

È primavera, svegliatevi piscine Come abbiamo visto per la chiusura invernale della piscina, anche la riattivazione deve avvenire in un momento specifico, ovvero quanto la temperatura si stabilizza intorno ai 10-12°C. Se la si posticipa troppo oltre questa soglia, il rischio è che l’acqua si surriscaldi troppo al di sotto dellla copertura causando l’insorgere delle alghe.

Prima di rituffarvi nella vostra piscina riaperta, ricordatevi di analizzare i parametri dell’acqua e riportarli ai valori corretti.

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Per riaprire correttamente la piscina, prima di tutto, è necessario togliere i detriti più grossolani (foglie, terra, sassi) dal bordo della copertura e dalla pavimentazione, altrimenti quando solleverete i bordi della copertura, i residui finiranno in acqua. Togliere la copertura non è particolarmente difficile, però è sempre meglio essere almeno in due (uno per parte) e procedere lentamente e con cautela, in modo da evitare che la superficie della copertura venga in contatto con l’acqua della piscina. A questo punto, recuperate i galleggianti antigelo e cominciate le operazioni di pulizia. Ogni singolo elemento della piscina andrà infatti deterso con attenzione, a cominciare dalla copertura, per la quale dovrete utilizzare solo acqua dolce, uno spazzolone ed eventualmente un detergente appropriato, così da eliminare sporco, residui chimici e calcare. Prima di riporla, fatela asciugare bene in luogo ventilato e fresco, senza esporla ai raggi diretti del sole (per maggiori informazioni, si veda il capitolo 9). Dopo la copertura, è il momento della pavimentazione, del bordo e delle pareti della vasca. Per il solarium, può essere molto utile un robot ad alta pressione da utiliz-


zando procedendo dal bordo vasca verso l’esterno, così che lo sporco non cada in acqua. Le pareti sono il punto forse più critico perché la linea che l’acqua ha lasciato sulle pareti richiede un lavoro piuttosto impegnativo. Potete aiutarvi con una spazzola e un prodotto apposito, pulendo con cautela per non rovinare il rivestimento. Se le pareti sono particolarmente sporche, è necessario aprire lo scarico e far defluire un po’ l’acqua, in questo modo si eviterà il sovraccarico dell’impianto di filtrazione e si produrrà un miglior bilanciamento dell’acqua. Gli ultimi a entrare in acqua sono l’aspirafango, con il quale eliminerete i residui di origine vegetale e tracce di terra dal fondo prestando attenzione che non si sollevino in sospensione, e infine il pulitore automatico, indispensabile per garantire una perfetta pulizia meccanica di tutto l’impianto. A questo punto, non vi resta che apportare acqua nuova in vasca per ristabilirne il corretto livello, riavviare il circuito idraulico e verificare il livello dei prodotti chimici disciolti in acqua e del pH. Per ricondurli ai valori ottimali potrebbe essere richiesto un trattamento choc, con l’obiettivo di eliminare ogni presenza di batteri dall’acqua.

Aspiratore manuale: come e quando? È uno strumento fondamentale in fase di riapertura della piscina, perché è in grado di aspirare le sostanze estranee presenti in acqua e inviarle direttamente allo scarico, senza coinvolgere il filtro. Ci riferiamo all’aspiratore manuale aspirafango, del quale abbiamo già parlato nel capitolo 9, dove vi abbiamo illustrato le caratteristiche tecniche e le varie tipologie disponibili sul mercato. In questa sede, vediamo quando e in che modo va utilizzato: - Durante le pulizie primaverili. Dopo l’inattività invernale, l’acqua lasciata in vasca risulta “degradata” dalla presenza di sali mi-

nerali (calcare, cloruri, manganese, ferro) che alterano l’equilibrio dell’acqua e che, non evaporando, devono essere rimossi meccanicamente. L’aspiratore manuale è l’ideale in questo caso perché richiede acqua, contribuendo in maniera significativa all’apporto di acqua nuova, indispensabile al momento del riavvio della piscina. - Durante la stagione estiva. In caso di alta frequentazione della piscina da parte dei bagnanti, o a seguito di una clorazione choc, l’acqua diventa torbida e si rende necessario un intervento di flocculazione. Procedete quindi versando un prodotto coagulante-flocculante diluito la sera. Durante la notte, gli elementi in sospensione

Alcune macchie o incrostazioni, se non accuratamente pulite, si consolidano al punto da renderne difficile la rimozione. Quindi, tenete protetta la piscina nei momenti di non utilizzo e intervenite in maniera tempestiva.

Come proteggere il circuito idraulico Sintetizziamo le operazioni da compiere per proteggere l’impianto idraulico della piscina, così da evitare che le canalizzazioni possano scoppiare in caso di gelo. In vasca: • abbassare il livello dell’acqua sotto lo skimmer, le bocchette di immissione e la presa per l’aspirafango • togliere i jet dell’idromassaggio e inserire nella cavità l’apposito tappo di chiusura • proteggere il vano degli skimmer con pezzi di polistirolo o poliuretano espanso, avendo cura di rimuovere i cestelli, detergerli e riporli all’asciutto.

Nel locale tecnico: • svuotare le tubazioni • per evitare che i tubi gelino, provvedete alla chiusura delle valvole di mandata e ritorno e allo smontaggio della pompa, che andrà riposta in un luogo coperto. • immettere nel filtro una dose di prodotto svernante, farlo sostare per qualche ora e poi svuotare anche il filtro avendo cura di detergerlo con un prolungato controlavaggio prima di arrestarlo • proteggere il circuito elettrico.

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precipiteranno a poco a poco sul fondo della vasca. Per rimuoverli, non fate l’errore di impiegare un apparecchio pulitore! I depositi di cui parliamo sono troppo leggeri e il pulitore non farebbe altro che rimetterli in sospensione. L’apparecchio da impiegare è, appunto, l’aspiratore manuale. - Durante l’inverno. Come già ampiamente spiegato, al sopraggiungere della cattiva stagione, due sono le operazioni fondamentali: eliminare i residui dallo scarico con l’ausilio di un aspiratore manuale e abbassare il livello dell’acqua per proteggere dal gelo le bocchette di aspirazione poste sulle pareti.

Focus su: la pulizia del filtro I filtri, a seconda della tipologia, richiedono procedure di pulizia differenti.

Ricordate di pulire e far asciugare perfettamente la copertura prima di riporla; i residui di sporco e dei prodotti chimici potrebbero rovinarla, così come l’umidità.

• Per i filtri a cartuccia, sarà sufficiente aprire il filtro, togliere la cartuccia e passarla sotto un getto d’acqua, pulendo con cura tra le pieghe senza fare troppa pressione, per non rischiare di rovinare il filtro. Dopo alcuni cicli di pulizia, quando la cartuccia inizia a mostrare i “segni del tempo”, si consiglia di sostituirla. • I filtri a sabbia, invece, richiedono un’operazione di controlavaggio. Attraverso una valvola, manuale o automatica, si inverte il flusso dell’acqua, che normalmente scorre dall’alto verso il basso per trattenere lo sporco. Invertendo il flusso (dunque facendola scorrere dal basso verso l’alto), lo sporco si stacca dal filtro

e viene convogliato allo scarico. Il ripristino del flusso normale produce un lavaggio in corrente e, di nuovo, un convogliamento di acqua sporca allo scarico. • I filtri a diatomee, infine, richiedono alcune semplici operazioni da eseguire con attenzione. Prima di tutto: chiudere la valvola di ingresso e di uscita dell’impianto e aprire la valvola di scarico. In questo modo, il filtro si svuota facendo uscire lo sporco e le vecchie diatomee. Richiuso lo scarico e rimesso il filtro in servizio, si reintroducono le nuove diatomee attraverso gli skimmer o, nel caso di piscine a sfioro, attraverso il prefiltro della pompa.

In inverno l’ideale è smontare scaletta e trampolino per riporli in luogo asciutto, riparato e pulito, per poi rimontarli al ritorno della primavera.

E le piscine fuoriterra? Anche le piscine fuoriterra richiedono una preparazione all’inverno: • non svuotare la piscina • togliere i detriti galleggianti • controllare pH ed eventualmente adeguarlo ai valori ottimali • abbassare il livello dell’acqua sotto lo skimmer • svuotare e smontare il gruppo di filtrazione • chiudere il condotto di mandata e togliere i tubi • coprire la piscina con l’apposito telo.

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(doc. Piscine Laghetto)


. L’ambiente attorno alla piscina

12

..La progettazione del “verde” ..Pavimentazioni e camminamenti ..Tipologie di materiali ..Alcune varianti di stile ..Arredare lo spazio piscina ..Anche la luce vuole il suo spazio ..Quando la piscina è biologica

guida piscina

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. L’ambiente attorno alla piscina

Il giardino, le pavimentazioni, i camminamenti, i complementi d’arredo, l’illuminazione; tutti elementi che vanno presi in considerazione per creare un ambiente piscina in armonia con il paesaggio e l’architettura presenti.

U

no degli aspetti più importanti, nella realizzazione della propria piscina, è la creazione di un ambiente armonioso, che sia in linea con il paesaggio e il costruito esistente. In questo capitolo ci focalizzeremo in massima parte su tutti questi elementi che vanno a creare il contesto attorno alla piscina, quindi: il giardino, le pavimentazioni e i camminamenti, i complementi d’arredo, l’illuminazione. La prima considerazione da fare, già in fase di progettazione, riguarda le caratteristiche generali dello spazio a disposizione. Prima di tutto, ci sono precise distanze da tenere

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rispetto ai confini (stabilite dai piani regolatori dei Comuni) e analisi da effettuare su natura, caratteristiche e andamento del terreno e del fondo, come sull’esposizione dell’area che ospiterà la piscina e sulla presenza di eventuali alberi da preservare e di venti dominanti che, in alcuni casi, sarebbe meglio schermare. Entriamo quindi nel dettaglio di tutti gli elementi per creare un ambiente piscina armonioso.

La progettazione del “verde” Nel periodo invernale si è in genere poco motivati a pensare al giardino. La sensazione che prevale è quella di avere ancora tempo davanti a sé per progettare, costruire, modificare. La conseguenza è che, muovendosi ai primi albori della primavera, i progettisti di lavori e impianti esterni si trovano a dover fronteggiare una notevole richiesta di interventi, rendendo spesso impossibile la realizzazione degli interventi nei tempi desiderati dal committente. Il nostro consiglio è quindi di muoversi in


Un esempio di pavimentazione creata dall’accostamento di materiali posati con stili differenti, così da mettere in risalto le diverse aree in cui è suddiviso lo spazio attorno alla piscina. (doc. Piscine Castiglione)

L’area dove viene collocata la piscina è il risultato di un’analisi dell’andamento del terreno, dell’esposizione, della presenza di eventuali alberi da preservare o di venti da schermare. (doc. Indalo Piscine)

Il gazebo è una delle soluzioni più idonee per vivere l’ambiente piscina appieno, sia quando il sole è al suo picco massimo sia per piacevoli cene estive. (doc. GM Piscine)

Per saperne di più LA PISCINA E IL GIARDINO Un ebook dedicato all’allestimento dell’ambiente piscina: il giardino, i materiali per le pavimentazioni, il solarium, le soluzioni per l’arredamento degli spazi esterni, l’illuminazione, con tanti suggerimenti pratici per allestire l’area attorno alla piscina. Acquistabile su www.ilcampo.it

anticipo nella richiesta di preventivi, così da arrivare all’estate con il giardino perfettamente curato. Tra gli elementi da prendere in considerazione nella scelta delle piante da inserire intorno alla vasca, vi sono innanzitutto le condizioni ambientali derivanti dall’area climatica di appartenenza, le qualità chimico fisiche del suolo, l’esposizione del giardino rispetto al sole, la presenza o meno di acqua e la direzione di eventuali venti dominanti. Particolare attenzione deve essere dedicata al posizionamento di nuove piante d’alto fusto nei pressi dell’invaso/

piscina; bisogna infatti considerare la loro naturale crescita, soprattutto delle radici che, anche se lentamente, si propagano e possono danneggiare strutture sotterranee come fondazioni, muri di contenimento terra, tubazioni e scarichi. Una buona regola è quella di piantumate gli alberi a sufficiente distanza dalla piscina per evitare la fastidiosa caduta di foglie sulla superficie dell’acqua. Anche i cosiddetti sempreverdi rinnovano la loro vegetazione, perdendo foglie, aghi, coni e pigne, elementi che, oltre ad essere fastidiosi possono ostruire condotti, filtri, scarichi. Meglio evitare an-

che le specie spinose o tossiche e le essenze nettarifere o melliflue, che attirano insetti. Per gli alberi già presenti, ci teniamo a ricordare che l’eliminazione di essenze arboree è permessa solo se assolutamente indispensabile e solo previo accordo con la Forestale locale. L’abbattimento va effettuato durante l’inverno, ad albero spoglio. Se si tratta di alberi di una certa età, è sempre bene controllare il loro stato di salute prima di dare il via alla costruzione della piscina, così da prevedere l’eventuale abbattimento o messa in sicurezza prima (o in concomitanza) con l’inizio dei lavori.

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Pavimentazioni e camminamenti La pavimentazione attorno alla piscina non assolve a un semplice requisito di comodità d’utilizzo, quanto piuttosto a un’indispensabile funzione di protezione e di “spartiacque”. L’erba del prato posta a diretto contatto con il bordo vasca può infatti rappresentare un problema; può inquinare l’acqua con frammenti vegetali e intasare i filtri. A sua volta, l’erba stessa potrebbe subire danni, causati dal contatto diretto con l’acqua trattata che, inevitabilmente, si riverserebbe sul prato ad ogni tuffo o uscita dalla vasca. La pavimentazione serve dunque a questo: a fare da divisorio tra il giardino e la piscina, proteggendole entrambi. Il fatto poi che venga sfruttata per ospitare lettini e arredi è, diciamo così, un vantaggio in più. Prima di entrare nel merito delle varie tipologie di materiali disponibili per la pavimentazione attorno alla piscina, ci teniamo a dettagliarvi alcune considerazioni di tipo generale, così da indirizzarvi nella scelta del materiale più adatto alla vostra piscina. Prima di tutto, se l’invaso è posizionato all’esterno, il materiale deve essere adeguato alle condizioni climatiche del luogo. Attenzione quindi a marmi che si sfaldano dopo il primo inverno in un clima troppo freddo, a tufo e travertino troppo porosi per resistere alle crepe causate dal gelo, alle quarzite che in climi caldi si riscaldano fino a diventare impraticabili a piedi nudi e al cotto che, in alcuni contesti, diventa scivoloso. A prescindere dal materiale e dal luogo in cui è posizionata, la superficie per pavimentare la piscina (così come il bordo) deve essere perfettamente antiscivolo, anche da bagnata, e resistere all’aggressione dei prodotti chimici utilizzati per la disinfezione dell’acqua. Ulteriore consiglio riguarda il lato più puramente estetico: ricordate che è sempre meglio orientarsi su tonalità in linea con il costruito esistente e con l’ambientale circostante, e preferire materiali tipici del luogo, così da garantire una perfetta integrazione nel contesto.

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La pietra è la protagonista di questa piscina. È impiegata per il rivestimento interno, per la pavimentazione esterna e per il muretto a secco che le fa da quinta. (doc. Piscine Verbano)


Il primo passo per una perfetta ambientazione nel contesto architettonico e paesaggistico della piscina parte dall’analisi accurata del luogo in cui essa sarà collocata. (doc. Piscine Systems)

L’area attorno alla piscina può essere sfruttata in molteplici modi, basta scegliere giusti materiali e complementi per arredarla. (doc. Baires Piscine)

Tipologie di materiali Per quanto sia impossibile delineare un quadro esauriente dell’assortimento disponibile sul mercato, abbiamo suddiviso per voi le principali tipologie di materiali chiamate alla realizzazione dei solarium per piscina: • Pietre naturali (granito, Luserna, porfido, quarzite, marmo, travertino e tufo sono solo alcuni tra i materiali più conosciuti) e pietra ricostruita • Cotto e ceramiche in tutte le rispettive varianti • Materiali industriali autobloccanti e ogni tipo di lastre di cemento • Materiali sciolti quali ghiaie, acciottolato e brecciato • Legno naturale e tutti i suoi compositi. Per compiere una scelta qualitativamente

valida è bene affidarsi a un professionista: troppo spesso si cade in errori che costano cari, causati da scelte non adatte alle condizioni climatiche del luogo a cui il materiale è destinato. Per la scelta definitiva sarebbe comunque sempre opportuna la visita in un punto vendita specializzato in pavimentazioni da esterno, per rendersi meglio conto delle infinite possibilità di materiali, formati e colori a disposizione.

Alcune varianti di stile Qualunque materiale vi capiterà di scegliere, la posa può aggiungere un tocco di fascino alla pavimentazione. Molteplici sono le varianti in cui ogni singolo materiale può essere posato, creando disegni liberi o geometrici, combinando insieme materiali differenti (ad esempio pietra e legno,

cotto e cemento colorato, ceramica e cotto naturale), oppure materiali con strutture diverse, lastre in granito combinato con brecciato di granito e marmo, acciottolato e cotto, inserti di massi di pietra naturale nella ceramica. Si può scegliere di combinare insieme colori differenti, come pietra naturale con inserti di cemento colorato e viceversa, oppure mosaico colorato con legno tropicale. O, infine, utilizzare forme e misure diverse di uno stesso materiale, come lastre regolari combinate con inserti di cubetti. In linea generale, è sempre meglio scegliere tonalità, forme e colori che siano in linea con il contesto in cui la piscina s’inserisce. Se casa e piscina sono adiacenti, è meglio scegliere una pavimentazione che richiami le tonalità e le forme dell’architettura esi-

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stente; se invece la piscina è immersa in un parco, allora ci si potrà orientare verso materiali più rustici e/o naturali. In questo senso, di certo un progettista esperto potrebbe essere di grande aiuto.

Arredare lo spazio piscina In qualsiasi contesto sia inserita la vostra piscina, lo spazio esterno necessita di alcuni elementi d’arredo che permetteranno di rilassarsi a bordo vasca. A seconda dell’area a vostra disposizione, potrete sbizzarrirvi nella scelta di Lettini per prendere il sole, tavoli, sedie, poltrone, ombrelloni, gazebo e molto altro, tutto progettato e costruito per preservare funzionalità ed estetica il più a lungo possibile nel tempo. I materiali più utilizzati sono legno, ferro, metallo, tessuti idrorepellenti, intrecci naturali o di materiale plastico. Qualsiasi sia la soluzione da voi scelta, ricordate che è sempre meglio prevedere uno spazio asciutto e coperto dove riporre lettini, ombrelloni e tavolini. Si può pensare alla realizzazione di una casetta in legno (le cosiddette “Pool House”), oppure sfruttare un angolo del locale tecnico (se abbastanza grande), oppure destinare una porzione del garage o della vostra cantina. Se non avete molto spazio dove far “svernare” i vostri Il sistema d’illuminazione scelto per gli spazi esterni dovrebbe sempre creare un dialogo con quello dedicato a illuminare l’acqua della piscina. (doc. Arch. Anconetani - BluePool by Gramaglia)

Piante da… evitare Nel posizionamento di nuove piante d’alto fusto nei pressi dell’invaso/piscina, va obbligatoriamente considerata la loro naturale crescita, soprattutto per quanto riguarda il loro sviluppo radicale. Sono pertanto sconsigliate: i bamboo (radici incontenibili), i ficus (le cui radici smuovono qualsiasi tipo di pavimentazione), i faggi (con radici affioranti, non ricopribili e per di più che mal sopporta eventuali potature di modellazione o contenimento).

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La scelta dei complementi d’arredo deve essere fatta con un occhio di riguardo allo stile della piscina e dell’abitazione, in modo da creare un ambiente uniforme e ben integrato. (doc. Onda Blu Piscine)

Nella piscina biologica ritratta in quest’immagine, l’acqua è purificata grazie a un geofiltro che non necessita dell’utilizzo di piante acquatiche. (doc. MyMilla)

complementi d’arredo, dirigete la vostra scelta su soluzioni richiudibili e impilabili che occuperanno molto meno spazio. Se avete spazio a sufficienza e un budget che lo consenta, potete anche realizzare veri e propri salotti completi, meglio se coperti al di sotto di un gazebo; d’estate diventerà la location ideale per pranzi e cene all’aperto, mentre in inverno fungerà da protezione di arredi certo non facili, per peso e dimensione, da spostare altrove (anche se vi consigliamo di togliere le cuscinature e metterle al riparo, oppure utilizzare appostiti teli di copertura idrorepellenti). Il gazebo non è l’unica soluzione di copertura. Il mercato mette a disposizione ombrelloni, vele o pergolati, disponibili con tende in tessuto o lamelle frangisole, oppure avvolti da piante rampicanti. Per

chi propende per i rampicanti, consigliamo di scegliere piante con massima fioritura durante l’estate, così da creare una coltre naturale che protegga dal sole. Ricordate però di porre le piante a debita distanza dalla piscina perché, come abbiamo avuto modo di sottolineare, foglie e fiori, cadendo sull’acqua, finirebbero per complicare le operazioni di manutenzione o, peggio, per intasare il filtro.

Anche la luce vuole il suo spazio Esterna o interna che sia, la piscina necessita di un impianto illuminotecnico che permetta l’utilizzo dell’ambiente a qualsiasi ora del giorno e della notte senza incorrere in pericoli. L’illuminazione può servire a delimitare i confini della piscina, a creare

camminamenti, a mettere in risalto determinati punti o dettagli, oppure a creare vere e proprie scenografie di luci. In materia di soluzioni per l’illuminazione, il design è andato trasformandosi, affiancando ai classici faretti interrati e applique da parete, adatti per tracciare percorsi luminosi, anche elementi che fondono insieme luce e arredamento, come ad esempio sedute plastiche che si illuminano dall’interno o fioriere dotate d’illuminazione integrata. L’ideale sarebbe riuscire a creare un impianto d’illuminazione per gli spazi esterni che dialoghi e dia rinforzo a quello scelto per la piscina, della quale abbiamo già parlato nel capitolo 10.

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Quando la piscina è biologica La piscina biologica è un sistema naturale e autonomo, una vera e propria oasi che asseconda le quattro stagioni, fiorendo in primavera e ammantandosi di neve in inverno. L’acqua della bio-piscina non necessita infatti di coperture e non teme gli eventi atmosferici, che non intaccano in alcun modo il suo equilibrio. I differenti sistemi costruttivi sono tutti accomunati da una depurazione assolutamente naturale, senza la presenza di prodotti chimici. Le parti che compongono una bio-piscina sono essenzialmente tre: una balneabile, priva di piante acquatiche, aree spondali periferiche per la rigenerazione dell’acqua e una sorgente con ruscello di collegamento. Ai fini della depurazione, nella stragrande maggioranza delle piscine biologiche, le piante acquatiche rivestono il ruolo più importante, accanto a un sistema per la depurazione meccanica e di una pompa per il circuito chiuso dell’acqua. La pompa rappresenta il cuore della bio-piscina, essa attinge l’acqua dall’area di rigenerazione, la riconduce in un punto di immissione a monte, dove riappare sotto forma di sorgente artificiale, necessaria sia per il circuito sia per la filtrazione dell’acqua. La sorgente sgorga da un primo bacino, caratterizzato da una ricca fioritura di piante acquatiche (scelte sulla base del clima in cui la piscina viene inserita), successivamente passa in filtri orizzontali, sempre naturali, per tornare infine depurata e rigenerata nell’area balneabile. L’impianto funziona dunque a circuito chiuso, permettendo un notevole risparmio nel consumo di acqua potabile. Per approfondire l’argomento consigliamo la lettura dei volumi “La piscina biologica e il giardino naturale”, “La piscina biologica mediterranea” e “Progetti di piscine biologiche” dell’architetto paesaggista Anja Werner. Per la manutenzione delle piante acquatiche, invece, consigliamo“Le piante che depurano l’acqua”. Tutti editi da Editrice il Campo (www.ilcampo.it).

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Le aree attorno alle piscine biologiche possono essere corredate di trampolini e aree di sosta/relax; tutto rigorosamente creato con materiali naturali (come legno e pietra). (doc. Arch. Anja Werner)

Quando mi occupo del prato? La risistemazione del prato attorno alla piscina è sempre preferibile nel periodo compreso tra la fine di agosto e la fine di settembre. A inizio autunno, infatti, il prato risulta infatti molto meno infestato da erbacce e molto meno sofferente per malattie fungine causate dal caldo umido estivo. Nell’eventuale assenza di impianto di irrigazione, inoltre, la semina primaverile difficilmente resistono al caldo in arrivo, mentre in autunno si ha maggiore possibilità di sopravvivenza. Se vi affidate a un professionista, non contattatelo all’ultimo momento; prenotare una “visita” già in inverno per l’autunno successivo vi garantirà che sia disponibile nel periodo migliore.

Le piante acquatiche, nelle piscine biologiche, vengono accuratamente scelte in base al clima in cui la piscina sarà inserita, affinché possano durare il più a lungo possibile. (doc. Michieletto Ermes)


I segreti della piscina biologica: i metodi costruttivi, il mantenimento, gli esempi progettuali

Anja Werner

La piscina biologica e il giardino naturale La piscina biologica mediterranea Progetti di piscine biologiche Volumi in brossura con copertina cartonata

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Per aiutare il lettore a orientarsi nell’affascinante mondo della piscina biologica, una collana di volumi dedicati a questo misterioso e complesso sistema acquatico naturale raccontate attraverso l’esperienza dell’autrice, Anja Werner, e il contributo di numerose immagini, disegni, schede tecniche e realizzazioni. Una narrazione completa e puntuale sulle tecniche di costruzione, le problematiche riscontrate, l’adattamento al contesto mediterraneo e i progetti più belli realizzati sul territorio italiano.


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. Spazio al benessere

..Una sauna accanto alla piscina ..Come scegliere la sauna ..Il bagno turco ..Salutari microgetti d’acqua ..Dove inserire la minipiscina ..Acqua filtrata e trattata

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. Spazio al benessere

Che sia interna o esterna all’abitazione, la piscina potrà essere integrata da un vero e proprio spazio benessere in casa, completo di sauna, bagno turco, minipiscina idromassaggio…con le giuste attrezzature il benessere è assicurato.

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a progettazione di uno spazio per il benessere comporta valutazioni complesse dal punto di vista architettonico, impiantistico, estetico e gestionale. Si tratta di aspetti da prendere in considerazione sin dalle prime fasi del progetto assieme a tutti quegli elementi che possono dar forma ad un ambiente emozionale come luci, colori, suoni, capaci di suscitare sensazioni positive in chi lo frequenta. Il progetto è dunque frutto di elaborate considerazioni di carattere tecnico, funzionale e di scelte estetiche, un mix di conoscenze che non possono essere improvvisate: la comples-

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sità della materia richiede la consulenza di progettisti specializzati in questo ambito, per evitare di incorrere in realizzazioni poco funzionali o di scarso appeal. Ambienti di ridotta superficie un tempo adibiti a ripostigli o a tavernetta, una soffitta, un garage non più utilizzato, il sottoscala o semplicemente il bagno di casa potranno rivelarsi ideali per accogliere un’area attrezzata con minipiscina, bagno turco o sauna, i più autentici strumenti per un benessere a misura di famiglia.

Una sauna accanto alla piscina Di origine finnica, il nome sauna significa “alternanza di bagni caldi e freddi”. La denominazione, infatti, si riferisce ai diversi e rapidi cambi di temperatura che generano benefici in termini non solo di rilassamento, ma anche di salute e cura del corpo. La pratica della sauna sta diventando sempre più diffusa, con cabine ideali per l’ambiente domestico. Il mercato mette infatti a disposizione di appassionati e neofiti un’ampia varietà di cabine, da scegliere in base allo spazio a disposizione e alla col-


Un’area benessere completa di sauna, bagno turco e piscina idromassaggio. (doc. Piscine Castiglione)

Suggestive atmosfere notturne grazie all’illuminazione a led con cui è accessoriata la minipiscina. (doc. Hot Spring)

Numerosi gli optional disponibili per l’allestimento di una minipiscina, dall’illuminazione a LED per la cromoterapia, all’impianto stereo per l’ascolto della musica. (doc. SCP Italy)

Per saperne di più La realizzazione di una piscina spesso è parte di un più ampio progetto di allestimento di un’area wellness in casa. La progettazione di uno spazio per il benessere comporta valutazioni complesse dal punto di vista architettonico, impiantistico, estetico e gestionale: per saperne di più scarica l’book “SAUNA E BAGNO TURCO Guida alla scelta, ai benefici e al corretto utilizzo”. Acquistabile su www.ilcampo.it

locazione che si desidera. Generalmente, le saune a uso residenziale si identificano con strutture di ridotte dimensioni (con misure di cm 200x80x110 per le strutture “mono”) e altezza di circa 2 m, che permettono a un solo utente di muoversi agevolmente all’interno. La sauna può trovare una sistemazione ottimale in una taverna, un sottotetto, un sottoscala, o un qualsiasi locale attiguo al bagno, purché sia presente il collegamento alla rete elettrica, necessario per il funzionamento della stufa. Le cabine prefabbricate sono fornite in una grande varietà di modelli, quelli su

misura fanno sì che questa struttura risulti sempre in grado di ritagliarsi uno spazio adeguato in qualsiasi dimora. La cabina, generalmente in legno, raggiunge al suo interno una temperatura che può arrivare (a livello delle panche più alte), ai 90-100 °. Dal momento che il nostro organismo non tollera una temperatura superiore ai 42° C, si autotutela dilatando i pori dell’epidermide e aumentando la sudorazione, così da disperdere il più velocemente possibile il calore verso l’esterno. È il sistema di termoregolazione a provvedere a tale reazione e a rispondere al brusco calo del-

la temperatura esterna durante la fase di raffreddamento. La permanenza in sauna induce dunque un temporaneo innalzamento della temperatura corporea (fino ad un massimo di 39,5 gradi), detto “febbre artificiale” o terapeutica, che mantiene in allerta il sistema immunitario.

Come scegliere la sauna Chi desidera acquistare una cabina sauna deve innanzitutto effettuare la verifica della quantità di energia elettrica disponibile, ovvero deve porsi questa domanda: quanti Kw ho a disposizione? La potenza

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della sauna e quindi la sua necessità di assorbimento di energia variano in funzione delle dimensioni. Ne consegue che la composizione del nucleo familiare e il numero di persone che intendono effettuare queste benefiche sedute sono a loro volta premesse fondamentali che condizionano la scelta di una struttura, in termini dimensionali. Per far stare comode almeno due persone, possibilmente sdraiate, la cabina deve avere una lunghezza di almeno 2 metri per 1 metro, 1 metro e mezzo. L’assorbimento sarà di 3 Kw-3 Kw e 1\2. Il prezzo di un modello di dimensioni m 1x1,80 costa, completa di accessori, poco più di 4 mila euro (Iva esclusa). Una sauna familiare con 4 Kw e 1\2 di assorbimento ha un costo di circa 6 mila euro. La scelta è talvolta condizionata da una domanda ricorrente. Acquisto una cabina, ma all’investimento iniziale quali spese di gestione faranno seguito? Facendo uso della cabina 1-2 volte alla settimana, ipotizzando un funzionamento, ogni volta, di circa un paio di ore, si deve preventivare l’esborso di poco più di 3 euro all’ora. Un “lusso”, in definitiva, alla portata di tutti.

Il bagno turco Il bagno turco trae origine da antichi riti purificatori garantendo benefici terapeutici attraverso il caldo umido. La nuvola di vapore saturo di umidità in cui si è avvolti ha una temperatura di 45-50°C, questa prerogativa rende il bagno turco una pratica ben tollerata a tutte le età. Ma è difficile inserire un simile strumento di relax in un ambiente domestico? L’inserimento di una sauna è senz’altro meno impegnativo, visto che non necessita né di collegamenti idraulici né di scarichi. Un bagno turco prevede invece qualche opera in più: il vapore che si crea nell’ambiente deve poter fuoriuscire; è bene inoltre che sia presente un getto doccia per rinfrescarsi durante la seduta e questo richiede un collegamento per l’alimentazione d’acqua. Per realizzare un bagno turco si può optare per la soluzione in opera o quella prefabbricata, la scelta dipende essenzialmente dallo spazio a disposizione, dal grado di personaliz-

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Un’alternativa bio Talvolta denominata sanarium, la Biosauna è indicata per coloro che trovano la sauna classica troppo “asciutta”. Questa variante della sauna presenta una temperatura inferiore, che varia tra i 46 e i 60 °C, con un’umidità dell’aria compresa tra il 40 e il 55%. Ricordiamo che la sauna di tipo nordico ha questi parametri: temperatura massima 80° - 90°C, umidità relativa 5 – 25%. Un’apposita centralina elettronica permette a chi è all’interno di scegliere tra il clima sauna e il clima biosauna. Con la seconda opzione si ottiene un clima che sollecita il corpo delicatamente, dato che la struttura si riscalda in tempi più lunghi, evitando particolari stress all’apparato circolatorio.


Il bagno turco è una struttura realizzata in muratura, in cui è fondamentale prestare la giusta attenzione alla coibentazione delle pareti. (doc. Italpool, ph. M. Cerri)

Un modello di minipiscina incassato a pavimento con bordo a sfioro. (doc. Jacuzzi)

zazione e, non ultimo, dal budget. Il bagno turco agisce, essenzialmente, mediante la produzione di vapore acqueo, aspetto che rappresenta anche il punto di criticità per la realizzazione di una buona struttura. Occorre tenere presente, infatti, che dal bagno turco fuoriesce aria umida, che deve essere canalizzata e portata all’esterno o in canali di aspirazione adeguati. Il cuore del sistema è rappresentato dal generatore di vapore, per il quale è necessario l’allacciamento idrico ed elettrico. Le dimensioni della cabina (la cui installazione richiede: allacciamento alla rete idrica, scarico

acqua, allacciamento alla rete elettrica), possono essere quelle che si desiderano, anche le ordinarie di un normale box doccia. L’altezza invece non deve superare i 210\230 cm. Un’altezza superiore non solo non sarebbe utile ma genererebbe soltanto un inutile dispendio di energia, visto che il vapore tende a salire verso l’alto. La coibentazione è un argomento molto importante: per evitare dispersioni di calore, occorre che le pareti siano a perfetta tenuta stagna, onde evitare fuoriuscite o che la pressione dovuta alla saturazione dell’ambiente provochi l’apertura della

porta. Per una corretta coibentazione sono necessari pannelli di materiale isolante per le pareti e per il soffitto del vano, questi pannelli vanno applicati prima del rivestimento finale (mosaico, piastrelle, marmo). Internamente sono necessarie postazioni di seduta, una fonte, che riporta alla tradizione degli antichi hammam indispensabile per bagnarsi durante la pratica, sistemi per l’illuminazione. A questo riguardo vi sono elementi a tenuta stagna, adatti all’inserimento in un ambiente saturo di umidità e disponibili anche con opzione cromoterapia.

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Salutari microgetti d’acqua Le minipiscine idromassaggio, note anche con il termine “spa”, sfruttano le qualità terapeutiche dell’acqua portata a una temperatura di circa 37°C. Tale temperatura favorisce la vasodilatazione sanguigna migliorando il flusso circolatorio mentre la movimentazione creata da microgetti d’acqua miscelata ad aria, massaggia il corpo stimolando i recettori nervosi e l’epidermide. Rispetto a una comune vasca idromassaggio, non è necessario svuotare l’acqua della minipiscina dopo l’utilizzo, grazie a un impianto di filtrazione che ne garantisce la purezza. Nella vasca idromassaggio questo impianto non c’è e dopo ogni bagno è necessario provvedere allo svuotamento. Le minipiscine sono inoltre dotate di un apposito impianto di riscaldamento. Un ausilio prezioso nel mantenimento di una gradevole temperatura dell’acqua, non sempre in dotazione, è rappresentato dalla copertura, che garantisce i vantaggi già evidenziati per le piscine tradizionali: limitano le dispersioni di calore, sono un prezioso ausilio per la sicurezza dei più piccoli e, se posizionate in un giardino o in terrazza, quindi all’aperto, agevolano il compito dell’impianto di filtrazione e la manutenzione ordinaria. Praticamente infinita e tecnologica la serie di accessori con cui è possibile dotare la minipiscina:

Una minipiscina idromassaggio circolare, caratterizzata da un design contemporaneo che si adatta a molteplici contesti. (doc. Zucchetti Kos)

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L’illuminazione contribuisce a definire il fascino dell’area spa. (doc. Biodesign Pools)

Le minipiscine idromassaggio autoportanti possono essere posizionate senza particolari difficoltà, è sufficiente disporre di un collegamento alla rete elettrica e allo scarico dell’acqua. (doc. Teuco)

dispositivi e pannelli elettronici di comando, che permettono di monitorare temperatura e livello dell’acqua, durata della seduta, manutenzione e controllo generale dell’impianto. Numerosi gli optional disponibili che rendono la minipiscina una sorta di luogo “a parte” nel quale chi si immerge può davvero abbandonare, lasciare all’esterno ogni pensiero: l’illuminazione e l’impianto per la cromoterapia per sognare, l’impianto hi-fi per ascoltare la musica, gli schermi tv lcd nei modelli più lussuosi.

Dove inserire la minipiscina La diversificazione dei modelli, che sono disponibili in varianti davvero numerose, fa sì che la minipiscina sia in grado di inserirsi in qualsiasi contesto. Le classiche soluzioni rettangolari, le angolari, a incasso o autoportanti, riescono ad accogliere dalle 2 alle 8 persone, e al tempo stesso ad essere accolte in ogni ambiente domestico. Una precisazione. Sia che si scelga un modello da porre all’esterno o uno incassato a pavimento, occorre ricordare che sono strutture autoportanti, non smontabili. In

generale, una simile vasca determina un sovraccarico strutturale di 500 kg per mq, quindi se si pensa di inserirla a un piano alto, occorrerà effettuare un calcolo per la tenuta dei solai portanti. Se si preferisce una minipiscina incassata a pavimento, si dovrà prevedere uno scavo per le tubazioni.

Acqua filtrata e trattata A differenza di una comune vasca idromassaggio, la minipiscina possiede un vero e proprio cuore tecnologico: l’impianto idraulico con pompe e collegamenti ai

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jets idromassaggio, il sistema di riscaldamento e l’indispensabile impianto di ricircolo e trattamento dell’acqua. L’impianto di filtrazione e trattamento è una presenza fondamentale: esso assolve all’importante funzione di garantire una perfetta igiene dell’acqua, evitando lo sviluppo di pericolosi batteri. Nel bordo superiore della vasca, infatti, è presente uno skimmer o una griglia che “raccoglie” l’acqua di superficie per convogliarla nel filtro di depurazione, trattarla e re-immetterla in vasca. È dunque fondamentale procedere ad una misurazione periodica dei livelli chimici dell’acqua per realizzare un corretto programma di manutenzione. Si raccomanda di tenere monitorati, misurandoli periodicamente, i valori di pH (grado di acidità/alcalinità) e il livello del disinfettante chimico. Normalmente le minipiscine idromassaggio sono munite di un rilevatore dei livelli e di un dosatore automatico dei prodotti chimici, riducendo davvero al minimo le operazioni di manutenzione a carico dell’utilizzatore. In alcuni casi è opportuno procedere ad un trattamento più intenso (generalmente denominato trattamento shock o d’urto) da effettuarsi nel caso fosse ne-

Suggestiva ambientazione per questa cabina sauna con doccia emozionale. (doc. arch. Alberto Apostoli)

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Una struttura unica per sauna e bagno turco dal design moderno e compatto. (doc Aqua)

Una cabina multifunzione con bagno turco e doccia emozionale che coniuga funzionalità, alte prestazioni e design. (doc. Piscine Laghetto)

cessario ripristinare i normali livelli chimici dell’acqua, ad esempio a seguito di lungo inutilizzo o, viceversa, di utilizzo intensivo da parte di molte persone. In questi casi è bene astenersi da immersioni immediate e rispettare i tempi indicati sulle confezioni dei prodotti. Esistono diverse tipologie di trattamento: a cloro, a bromo, ad ossigeno, a raggi UV, ad ozono e ad elettrolisi del sale. Sono tutti sistemi di trattamento efficaci e sicuri per la persona, la differenza consiste nel tipo di agente chimico utilizzato e soprattutto nella tipologia e qualità dell’impianto e del sistema di dosaggio. Lo spazio tra struttura portante e guscio acrilico è generalmente riempito con schiuma morbida porosa ad alta capacità isolante, che consente un’efficace mantenimento

della temperatura dell’acqua. Un buon isolamento termico della vasca è una prerogativa fondamentale per consentire un adeguato risparmio energetico, poiché consente di ridurre l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento dell’acqua. Per essere più precisi, una vasca idromassaggio al suo utilizzo ha una temperatura dell’acqua che oscilla tra i 35 ed i 38°C, normalmente uno scambiatore di calore impiega circa 7–15 ore per riscaldare l’acqua a questo livello. Un buon suggerimento per mantenere la temperatura in vasca è utilizzare una copertura isolante da rimuovere solamente al momento dell’utilizzo. Numerosi gli optional disponibili per l’allestimento di una minipiscina, dall’illuminazione a led per la cromoterapia, all’impianto stereo

per l’ascolto della musica, sino a schermi tv lcd: le aziende sono in grado di proporre modelli per tutte le esigenze, dalle linee più essenziali sino a vere e proprie “fuoriclasse” full optional.

guida piscina

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. Piccolo glossario della piscina . Analisi dell’acqua Prima di stabilire a quale sistema di trattamento affidare l’igiene dell’acqua della piscina, è necessario effettuare un’analisi dell’acqua di distribuzione, per accertare le sue caratteristiche fisico-chimiche. In base a pH, TH e TAC (che indicano il tenore di minerali come calcio, magnesio, carbonati e bicarbonato), il trattamento dell’acqua sarà più o meno “agevole”. . Aspirafango È l’attrezzo adibito alla pulizia del fondo della vasca. È costituito da un manico piuttosto lungo e da un tubo da collegare allo skimmer. Non richiede un collegamento elettrico, dal momento che sfrutta la potenza aspirante della pompa. Effettuata la pulizia, in genere è bene detergere il cestello dello skimmer per mantenere l’apparecchio in efficienza. . Bocchette d’immissione Fissi oppure orientabili, questi elementi immettono acqua in piscina. Nelle piscine di piccole dimensioni sono posizionate sulle pareti della vasca, a una profondità variabile tra i 30 e gli 80 cm. Nelle vasche di maggiori dimensioni le bocchette si presentano anche sul fondo, per consentire una corretta circolazione dell’acqua e impedire la formazione di aree stagnanti. . Bordo vasca Questo prezioso elemento rappresenta il trait-d’union tra vasca e ambiente circostante. Essendo l’unico componente emerso della piscina, protegge da corpi estranei e ha una funzione estetica. Le principali tipologie sono il bordo tradizionale perimetrale e il bordo sfioratore. . Cestello Come lascia intuire il nome, si tratta del cestello presente nello skimmer. Estraibile, trattiene le impurità più grossolane (foglie, rametti, insetti). È importante rimuovere questi detriti per garantire un costante ricambio dell’acqua. . Copertura isotermica o a tapparella Semplice telo o a tapparella, è un accessorio molto utile e presenta varie funzioni: limita l’evaporazione, mantiene una buona temperatura, riduce l’impiego dei prodotti chimici, protegge da cadute accidentali. . Copertura telescopica Costituita da montanti e traverse in alluminio anodizzato, è una struttura rigida modulare

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completata da lastre di policarbonato alveolare trasparente. Può essere installata su piscine di ogni forma e dimensione, permettendo un bagno anche nelle stagioni intermedie grazie al suo contributo all’innalzamento della temperatura dell’acqua. . Disinfezione (vedi trattamento chimico) Procedimento che permette di eliminare dall’acqua di balneazione germi e batteri. Il più comunemente adottato nelle piscine residenziali è il trattamento chimico a base di cloro. Altri procedimenti: bromo, PHMB (polimero di esametilene biguanide), ozono, ossigeno attivo, raggi ultravioletti, trattamenti elettrofisici. . Doccia Strumento indispensabile a bordo piscina, è sinonimo di refrigerio e garanzia di igiene. La doccia si diversifica in vari modelli: dalle semplici strutture in polietilene ad autentici elementi di arredo, in acciaio inox o materiali naturali. Per la produzione di acqua calda, alcuni sfruttano l’energia solare. . Domotica Tecnologia che consente di monitorare a distanza alcuni impianti (illuminazione, filtrazione, climatizzazione). Un apposito apparecchio di controllo consente di programmare e gestire fino a sei gruppi periferici. I terminali di comunicazione sono installati nel locale tecnico o vicino al dispositivo di controllo. . Faro subacqueo Questo elemento va inserito nelle nicchie delle pareti predisposte ad hoc e la sua funzione è quella di illuminare la vasca nelle ore di oscurità. In genere sono utilizzati proiettori di plastica o acciaio inox. Le tecnologie più utilizzate sono le fibre ottiche e i Led. . Filtrazione Il procedimento garantisce trasparenza all’acqua, eliminando le impurità in sospensione. I filtri a sabbia o a cartuccia sono i più utilizzati, meno ordinari quelli a diatomee. È la finezza di filtrazione a differenziare le varie tipologie di filtro, oltre che l’automatismo e la frequenza delle operazioni di manutenzione richieste per mantenerli in efficienza. . Fossa tuffi È la parte più profonda della piscina, almeno 2,2 m, che permette ai tuffatori di esibirsi, divertendosi e senza pericolo.

. Fuoriterra Vasche smontabili, facili da installare, non richiedono permessi o interventi particolari sul terreno. Sono costituite da una struttura portante, che può essere costituita da lamiere metalliche, pannelli in legno, tubolari o profilati in acciaio, e da un telo impermeabile, in tessuto vinilico o poliestere rinforzato. . Getti idromassaggio Getti d’acqua miscelata ad aria, situati in genere in prossimità della scala integrata di accesso alla vasca, che consentono un massaggio idrodinamico. . Liner Il rivestimento in liner PVC è la soluzione più economica e pratica per rivestire la piscina. Il materiale è facile da posare, funzionale dal punto di vista della manutenzione e pregevole da quello estetico, grazie all’ampia scelta dei colori disponibili. . Locale tecnico Questo locale ospita i vari elementi che costituiscono il sistema di trattamento dell’acqua. In genere è rappresentato da un ambiente realizzato ad hoc, anche se è sempre più frequente la scelta di inserire pompa e filtro in un apposito contenitore in vetroresina da interrare. Talvolta viene realizzato un vano in cemento armato, accessibile tramite botola e scaletta. . Manometro Strumento per misurare la pressione con cui l’acqua viene immessa in vasca. Un valore inferiore al dovuto può essere causato da un’ostruzione lungo i condotti di aspirazione o da un malfunzionamento della pompa. . Modulo fotovoltaico Elemento, che può essere vetrato o non vetrato, in grado di trasformare l’irraggiamento del sole in elettricità. Può essere utilizzato per riscaldare l’acqua della piscina. Nuoto controcorrente Sono apparecchi in grado di generare un flusso regolabile di acqua. Direzione e intensità sono tali da spingere il nuotatore nella direzione opposta. Una potenza inferiore può trasformarli in getti idromassaggio che offrono una sensazione di relax. . Pannello solare Elemento realizzato in materiale sintetico, privo di vetro, che sfrutta i raggi e il calore del sole per produrre acqua calda. Può essere utilizzato per il riscaldamento dell’acqua di una piscina.


. pH

. Scala romana

. Trattamento chimico

Unità di misura della concentrazione di ioni di idrogeno, ovvero dell’acidità dell’acqua. Il valore ottimale per l’acqua di piscina è quello compreso tra 7,2 e 7,6. Alcuni strumenti sono in grado di misurare questo parametro e di regolarlo automaticamente, in modo da garantire le condizioni ideali per la disinfezione.

Questa vera e propria scalinata sommersa, realizzata in diverse forme e dimensioni, è parte integrante della struttura. Oltre che agevolare l’ingresso e la fuoriuscita dalla piscina, può trasformarsi in un’area relax, in particolare se vi vengono inserite bocchette idromassaggio.

Qualunque sia il sistema filtrazione adottato, la maggior parte dei microrganismi (virus e batteri) non viene trattenuta. Un trattamento di disinfezione è indispensabile ai fini della sicurezza dei frequentatori.

. Scaletta . Pompa di circolazione Definito anche elettropompa, è collegata a un prefiltro e al filtro. La sua funzione è quella di aspirare l’acqua dalla vasca e di reimmetterla a seguito del processo di filtrazione. La portata dipende dalla capacità della vasca, mentre il ricircolo di tutto il volume dell’acqua deve avvenire in non più di 4 ore. . Pool House È una piccola costruzione in prossimità della piscina destinata ad accogliere i servizi igienici, uno spogliatoio o una mini-cucina, dare riparo agli arredi da giardino, ospitare un locale tecnico. . Pozzetto (o scarico di fondo)

Presente in prossimità della fossa tuffi, la scaletta è realizzata in acciaio inox ed è disponibile in diversi modelli. Può essere classica, a corpo unico, oppure costituita da due parti, con i gradini antiscivolo sommersi e il corrimano ancorato all’esterno. . Sfioro in superficie Nelle piscine con sfioro in superficie l’acqua viene immessa dalle pareti o dal fondo, sfiora in continuo lungo il bordo e tracima nelle canalette laterali o perimetrali. Da queste, viene poi convogliata nella vasca di compenso, quindi verso il gruppo di filtrazione e disinfezione, per poi tornare in vasca attraverso le bocchette di mandata.

Questa presa consente di recuperare l’acqua più in profondità e con essa i componenti più pesanti (fango, sabbia, detriti) che tendono a depositarsi sul fondo. Realizzato in plastica, bronzo o acciaio, consente lo svuotamento periodico della vasca. È dotato di una griglia di aspirazione sostituibile con una piastra antivortice nelle vasche meno profonde.

. Sicurezza

. Pulitore

. Skimmer

È senz’altro uno dei più importanti alleati dell’igiene: un apparecchio automatico in grado di muoversi in vasca seguendo programmi di pulizia prestabiliti. I modelli più sofisticati sono dotati di batterie ricaricabili che sostituiscono il cavo galleggiante collegato al trasformatore. Un tele-radiocomando indirizza l’apparecchio dove appare più necessario il suo intervento.

È una feritoia posta lungo il bordo superiore della vasca caratterizzata da un piccolo sportello dotato di galleggiante, attraverso il quale si riversa l’acqua di sfioro. È dotato di un apposito cestello che raccoglie le impurità meno fini.

. Rivestimento Il rivestimento protegge la struttura della vasca dall’usura e dall’azione degli agenti chimici. Il materiale più pregiato e scenografico è rappresentato da tessere di mosaico vetroso. Molto utilizzate la ceramica, il klinker, il telo in PVC, la vernice. Una certa diffusione è propria di altri materiali di origine naturale, come pietre di varia origine, miscele di pietra e cemento, ciottoli di marmo.

Deve essere una delle priorità in piscina. La sicurezza può essere ottenuta con strumenti e dispositivi di protezione, attivi o passivi, per garantire l’incolumità di adulti e, soprattutto, dei piccoli ospiti della piscina. “Ineguagliabile” ai fini dell’incolumità dei frequentatori è la sorveglianza attiva da parte di un adulto.

. Trattamento fisico Prima di subire il trattamento di disinfezione, il volume dell’acqua nella sua interezza passa attraverso l’impianto idraulico della piscina. Il ciclo dell’acqua – o trattamento fisico - culmina nel processo di filtrazione. . Vasca idrostatica Sono riempite d’acqua sia all’interno sia nelle camere d’aria laterali. Al loro sostegno provvede il bilanciamento di pressione svolto da questa struttura pneumatica, lunga al massimo 10-12 metri per 4-5 di larghezza. . Vasca di compenso Nelle piscine con sfioro in superficie è un elemento indispensabile. Essa costituisce il contenitore, realizzato a un livello inferiore rispetto a quello della piscina, nel quale viene raccolta l’acqua che tracima dal bordo, permettendo di mantenere costante il livello in vasca. L’acqua finisce nelle tubazioni tramite le canalette di raccolta per il normale processo di ricircolo.

. Solarium È l’area che circonda la piscina, una superficie da riservare al relax, da vivere anche grazie alla presenza di elementi di arredo come lettini e sedie a sdraio, ombrelloni. I materiali con cui può essere realizzato sono disparati: legno, pietra, gres, cemento colorato, resina i materiali più comuni. . Trampolino Garanzia di divertimento per adulti e bambini, richiede una profondità di almeno 2,403,00 metri. Oltre al modello classico, con base ancorata a terra e tavola flessibile, esiste il modello a onda, un’unica struttura ondulata fissata direttamente a bordo vasca.

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. indice inserzionisti .A

.S

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