GP 2014

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guida piscina

conoscere, progettare e gestire la piscina privata e commerciale

2014

guida piscina edizione annuale 2014 â‚Ź 7,00

ISSN 0390-3230 supplemento al n°165/2014 di

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conoscere, progettare e gestire la piscina privata e commerciale

guida piscina 1.

Perché realizzare una piscina Un bacino d’acqua a propria disposizione, per godere del massimo relax e divertimento nell’intimità di casa propria: diversamente da quel che si crede non è un lusso per pochi ma un desiderio realizzabile.

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2. Un progetto su misura Perché la piscina possa diventare una struttura ben integrata con il contesto che l’accoglie e in grado di assolvere al meglio la propria funzione, il primo passo da compiere è l’elaborazione di un progetto, da affidare a un professionista esperto.

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3. Le tecnologie di costruzione per la piscina Quale tecnica costruttiva è più idonea alla costruzione della propria piscina? Offriamo di seguito una panoramica sui principali metodi costruttivi, illustrando caratteristiche, vantaggi e limiti per una scelta consapevole.

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4. Rivestimenti a confronto: quale scegliere?

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Assolve alla duplice funzione di proteggere la struttura e imprimere alla piscina l’estetica finale. La scelta del rivestimento è una fase importante che richiede conoscenza per valutare con consapevolezza i numerosi materiali, stili e colori a disposizione.

5. L’impianto di ricircolo e filtrazione Limpidezza e trasparenza dell’acqua sono garantiti dal sistema di circolazione e filtrazione: vediamone in dettaglio caratteristiche, tipologie e funzionamento.

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6. Il trattamento chimico dell’acqua Affinché la piscina sia un luogo divertente e salutare per i frequentatori è fondamentale prestare la dovuta attenzione alla qualità dell’acqua che deve necessariamente essere sottoposta ad un trattamento di disinfezione.

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7. Una piscina in casa Per non rinunciare al piacere di un tuffo 365 giorni l’anno suggeriamo di valutare la realizzazione di una piscina all’interno della propria abitazione. Se lo spazio lo consente, e con i dovuti accorgimenti tecnici, si trasformerà in un ambiente ampiamente godibile da tutta la famiglia.

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8. Al caldo, in piscina A prolungare la stagione di balneazione per le piscine scoperte, e consentire l’utilizzo di quelle indoor, ci pensa il sistema di riscaldamento. Dagli impianti tradizionali alle tecnologie più innovative, la scelta è ampia.

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9. Una copertura per la piscina Riducono l’evaporazione e mantengono la temperatura, impediscono ad agenti inquinanti di planare sulla superficie dell’acqua e si fanno garanti della sicurezza di bambini e animali. Le coperture per la piscina sono accessori dalle mille qualità.

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10.

Un mondo di accessori Doccia, scaletta, trampolino, giochi d’acqua, bocchette idromassaggio, faretti per l’illuminazione e apparecchi per la pulizia… “vecchi” e “nuovi” accessori in grado di trasformare l’ambiente piscina in un luogo di divertimento e relax all’insegna della sicurezza.

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11. Consigli per una piscina in buona salute La piscina richiede alcune semplici ma fondamentali operazioni per proteggerla dal freddo invernale e riattivarla con l’arrivo della bella stagione. Ecco alcuni suggerimenti operativi per mantenere in buona salute il proprio impianto.

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12.

La piscina e il suo ambiente Per progettare uno spazio piscina armonioso e godibile è necessario tenere in considerazione le caratteristiche dell’ambiente che l’accoglie. Dal progetto del giardino alla scelta degli arredi, vi proponiamo alcuni utili consigli

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13.

La realizzazione di una piscina spesso è parte di un più ampio progetto di area benessere in casa. Minipiscine idromassaggio di varie forme e dimensioni, ricche di accessori e funzionalità, sono le giuste attrezzature per assicurare il benessere.

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In copertina piscina: doc. Stephen Nickel bordo in mosaico: doc. Acqua Blu progetto: Arch. M. Doro -doc. Italpool

COPYRIGHT© tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale di articoli, fotografie e disegni pubblicati su GUIDA PISCINA, con qualsiasi mezzo, senza espressa autorizzazione dell’editore. I prodotti segnalati sono una libera scelta della redazione. I nomi, le ditte e i prezzi eventualmente pubblicati sono riportati senza responsabilità, a puro titolo informativo, per rendere un servizio ai lettori. L’editore non risponde dell’opinione espressa dagli autori degli articoli pubblicati. Ai sensi della legge 675/96, i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. ISSN 0390-3230

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Acqua come fonte di benessere

GUIDA PISCINA 21° edizione – aprile 2014 supplemento al n° 165 di piscine oggi direttore responsabile: federico maestrami condirettore: roberto maestrami redazione: sara lisa di mario, alice spiga fotografie: archivio editrice il campo impaginazione: sabrina paoletti prestampa: massimo piani stampa: tipografia moderna, bologna

EDITRICE IL CAMPO fondata da franco maestrami direzione editoriale federico maestrami roberto maestrami direzione, redazione, amministrazione e pubblicità: via amendola, 11 40121 bologna tel +39.051.25.55.44 fax +39.051.25.53.60 e-mail info@ilcampo.it www.ilcampo.it www.sportindustry.com www.fitnesstrend.com www.forumpiscine.com

diffusione: messaggerie periodici spa via ettore bugatti, 15 20142 milano tel. 02.895921 www.mepe.it sped. Abb. P.T. - 45% art.2 comma 20/b – L.662/96 Filiale di BO registrazione tribunale bologna N° 4242, Sett. 1972 Iscizione al REGISTRO NAZIONALE DELLA STAMPA n° 00689 vol. 7 foglio 705 del 21-12-1982


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. PerchĂŠ realizzare una piscina

..Le pratiche da avviare ..La richiesta del preventivo ..La scelta dell’impresa ..Aspetti legislativi da non trascurare ..Una garanzia per la piscina ..PiÚ tasse con la piscina? ..Ristrutturare conviene

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. Perché realizzare una piscina

Un bacino d’acqua a propria disposizione, per godere del massimo relax e divertimento nell’intimità di casa propria: diversamente da quel che si crede non è un lusso per pochi ma un desiderio realizzabile.

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uesta pubblicazione intende proporsi come una guida aggiornata per la scelta e la progettazione della piscina, fornendo utili indicazioni circa le principali tecnologie costruttive, gli impianti di trattamento dell’acqua, i rivestimenti e gli accessori, senza trascurare aspetti quali il corretto inserimento della piscina nel contesto ambientale che la dovrà accogliere. Con le giuste informazioni e scelte accurate non sarà difficile trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze: come vedremo in seguito, grazie alle svariate tecniche costruttive è oggi possibile realizzare una

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piscina con costi accessibili, in breve tempo e anche in spazi apparentemente “difficili” da poter sfruttare. La prima regola da seguire impone una corretta informazione, l’ampia varietà di offerte disponibili sul mercato potrebbe infatti rendere la scelta troppo difficile, limitandosi a prendere in considerazione come unico parametro di valutazione il costo dell’opera. È decisamente riduttivo e fuorviante basare la propria scelta solo ed esclusivamente sul prezzo proposto: è utile, invece, conoscere i principali componenti di una piscina così da poter valutare con correttezza i preven-

tivi proposti e non incorrere successivamente in spiacevoli sorprese o risultati che non soddisfano le proprie aspettative.

Le pratiche da avviare La costruzione di una piscina, sia essa interna all’abitazione o più comunemente nel proprio giardino, è considerata una nuova costruzione e, come tale, richiede l’autorizzazione preventiva da parte del proprio Comune di residenza. Rivolgersi all’ufficio tecnico del Comune è d’obbligo ed è una procedura che spetta al committente dei lavori e non, come talvolta erro-


L’acquisto di una piscina può essere considerato un vero e proprio investimento sia per garantire salute e benessere, sia per rivalutare l’immobile. (doc. Techno Pool)

La piscina è una struttura complessa: oltre alla scelta di finiture estetiche è fondamentale porre la giusta attenzione alla scelta di tecnologie e dotazioni impiantistiche di qualità. (doc. Polimpianti)

L’autunno è il periodo più indicato per richiedere i preventivi, così da avere il tempo necessario per una scelta tranquilla. (doc. BluePool by Gramaglia)

neamente si crede, all’impresa esecutrice. Prima di avviare i lavori, dunque, accertatevi che non ci siano ostacoli burocratici alla realizzazione: esistono regolamenti e vincoli previsti dai piani urbanistici locali, talvolta persino inerenti alla forma, al colore, al rivestimento e ai materiali da adottare. Il Testo Unico dell’Edilizia, adottato dal 2001, all’art. 3 lettera “e” stabilisce che gli “interventi di nuova costruzione, quelli di trasformazione edilizia ed urbanistica del territorio […] nonché specificatamente, quelli per “la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati” […] sono soggetti a quanto stabilito dall’art. 10, il quale prescrive che per l’esecuzione di tali opere, è necessario l’ottenimento del titolo abilitativo denominato “permesso di costruire” e

che le “Regioni stabiliscono con legge propria quali mutamenti dell’uso di immobili sono subordinati a permesso di costruire o a denuncia di inizio attività”. Da ciò si desume che l’attività di costruzione di una piscina interrata è soggetta all’ottenimento preventivo del titolo abilitativo che potrà essere il permesso di costruire oppure una SCIA, qualora la Regione abbia adottato specifica legge in materia o se gli interventi di nuova costruzione siano disciplinati dai piani attuativi. La differenza nell’adozione di uno o dell’altro titolo abilitativo non è da poco poiché variano i tempi di esecuzione, la documentazione a corredo e i costi da sostenere. Qualora sia sufficiente presentare una SCIA questa deve essere compilata e firmata da un professionista abilitato,

insieme alla relazione tecnica preparata dal progettista e ai relativi elaborati progettuali. Può accadere, invece, che sussistano dei vincoli paesaggistici o urbanistici sul territorio in cui si intende costruire la piscina: in questo caso la SCIA non è più sufficiente ed in alcuni casi è necessario coinvolgere altri enti, ad esempio commissioni paesaggistiche o belle arti. Le tempistiche così variano sensibilmente da un minimo di trenta giorni ad un massimo di tre mesi.

La richiesta del preventivo Al pari di qualunque altro prodotto da acquistare, prima di scegliere è opportuno richiedere alcuni preventivi. Si tratta di una fase da non sottovalutare: più si è infor-

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PARAMETRI DI PROGETTO Larghezza max Lunghezza max Altezza max Altezza acqua Superficie totale Volume totale

m m m m m2 m3

Pompe filtrazione Portata totale Filtri installati Tipologia di filtrazione Superficie filtrante totale Velocità di filtrazione Tempo di filtrazione (ricircolo) di tutta l’acqua della piscina Grado di filtrazione Numero di filtrazioni complete in 24 ore Velocità di flusso superficiale (Portata 85% superficie 15% fondo) Ripristino del livello dell’acqua

N° m3/h N° (Sabbia-Quarzite-Diatomee-Cartuccia) m2 m/h

FILTRAZIONE

h:m’ µ N° m/h

RICIRCOLO Bocchette d’immissione laterale Bocchette per il pulitore subacqueo Pozzetti di aspirazione dal fondo Skimmer sfioratori di superficie Sfioro perimetrale o parziale Volume della vasca di compenso

N° N° N° N° m m3

DISINFEZIONE Disinfezione

Agente disinfettante proposto (cloro, elettrolisi sale, ozono ecc.)

La tabella riportata è un semplice esempio di cosa dovrebbe contenere un contratto corretto per dar modo al cliente di controllare le diverse offerte ricevute a parità di condizione.

mati e consapevoli di ciò che si sta per acquistare, minore è il rischio che la piscina finita non risponda alle proprie aspettative. Trattandosi di un’opera complessa dal punto di vista tecnologico e impiantistico, non è facile individuare le principali voci di spesa che compongono un preventivo affidabile, rendendolo inoltre agevolmente confrontabile ad altri. Prima di prendere qualsiasi decisione, infatti, è consigliabile richiederne più d’uno a ditte diverse, per poi valutare con qualche dato alla mano qual è la piscina adatta alle vostre esigen-

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ze. Se volete avere la vostra piscina pronta all’uso per l’inizio della bella stagione, il periodo ideale per la richiesta di preventivi è durante l’autunno: ciò vi consentirà di informarvi con calma presso diverse aziende costruttrici, verificare più preventivi e far fronte ad eventuali rallentamenti burocratici o di cantiere. Se tuttavia siete arrivati un po’ in ritardo non scoraggiatevi: le principali tecnologie costruttive si basano su sistemi di prefabbricazione che permettono la realizzazione di piscine in poche settimane, permettendo così di soddisfare anche

il desiderio dell’ultimo minuto. Al pari di qualsiasi opera edile, la piscina è una struttura costituita da molte componenti e opzioni, i cui costi variano sensibilmente in base a numerosi parametri. Un preventivo ben fatto riporta chiaramente tutte le voci di spesa: i principali parametri di progetto dettagliati uno ad uno, lo scavo alle opere strutturali, le opere idrauliche, l’impiantistica, il rivestimento, gli accessori, le opere da eseguire con la distinzione tra le voci di materiale e di posa. Ricordiamo che la piscina è un manufatto in parte di


La presenza di una piscina al servizio dell’abitazione non comporta automaticamente l’accatastamento di quest’ultima nella categoria di lusso. (doc. Culligan Piscine)

natura edile e in parte di natura elettromeccanica, per cui il preventivo dovrà anche riportare il limite di fornitura, che indica dove il costruttore finisce il suo lavoro (e le relative garanzie) e comincia quello a carico del committente. Inoltre per quel che riguarda le forniture elettriche, nella maggior parte dei casi viene conteggiato solo il materiale ma non la posa, perché quest’ultima comporta una dichiarazione di conformità elettrica che non tutte le società sono in grado di rilasciare. Informarsi con precisione tra ciò che è compreso e

cosa non lo è risulta fondamentale per non incorrere in spiacevoli sorprese, trovandosi a fronteggiare esborsi economici non correttamente preventivati. Dopo aver effettuato tutte le valutazioni del caso, sarete pronti per scegliere la ditta e il preventivo che fa per voi e infine firmare l’accordo per la costruzione della piscina dei vostri sogni. Ricordiamo, infatti, che il preventivo firmato da entrambe le parti (proponente e committente) rappresenta un vero e proprio contratto di acquisto con validità a tutti gli effetti, stipulato il quale è possibile

iniziare i lavori. Per agevolare il lettore, proponiamo un elenco riportante le principali voci che dovrebbero essere riportate nei preventivi, così da facilitare il confronto.

La scelta dell’impresa Anche la valutazione della ditta esecutrice deve essere compiuta adeguatamente: se ci si rivolge ad un’azienda specializzata in progettazione e costruzione di piscine si eviterà di doversi confrontare con più interlocutori, ciascuno specializzato solo in una “parte” di realizzazione, situazione che

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causerebbe maggiori difficoltà nel quantificare preventivamente le voci di spesa e nella successiva gestione del cantiere. L’esperienza insegna che sono molteplici i casi di piscine che soddisfano appieno le aspettative estetiche ma che purtroppo presentano problematiche di funzionalità causate da impianti tecnologici non adeguati oppure dall’impiego di materiali di scarsa qualità. Ne consegue quindi una lunga vertenza tra le parti, maggiori oneri per il ripristino del manufatto e la perdita temporanea di godimento del bene. L’individuazione dell’impresa esecutrice è dunque il momento più delicato dell’intero processo, poiché la scelta è influenzata da più variabili. Può accadere che il committente tenda ad esprimere le proprie valutazioni basandosi principalmente sulla minore offerta economica associata ad una ridotta tempistica di esecuzione dei lavori, tralasciando invece la verifica di altri parametri tali da rendere più evidente la qualità dell’azienda proponente distinguendo tra le aziende che operano sul mercato nel rispetto della legge da quelle speculative prive di lealtà imprenditoriale,

Una studiata illuminazione, da prevedere già in fase di progettazione, coadiuverà sia a dare risalto alla vostra piscina sia a creare un ambiente sicuro. (doc. Onda Blu Piscine)

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di garanzia di qualità del prodotto finito e di assistenza. A prescindere comunque dall’aspetto filosofico e morale dell’assunto, la selezione delle imprese è un processo reso obbligatorio dall’art. 90 comma 9 lett. a del D.Lgs. 9 aprile 2008, il quale impone al committente ed al responsabile dei lavori - qualora nominato - la verifica dell’idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi impiegati nel cantiere, in particolare in merito all’adeguata qualificazione della manodopera e al rispetto delle norme di sicurezza. Si consideri che in base all’articolo citato, il committente dei lavori è responsabile di eventuali inadempienze a cui dovrà rispondere in caso di controllo da parte delle autorità preposte in fase di cantiere. Per questa ragione è consigliabile che il committente – assistito da un professionista abilitato – prenda sempre in considerazione almeno queste semplici indicazioni: • L’esperienza prima di tutto. Una lunga vita imprenditoriale dedita alla costruzione ed alla manutenzione degli impianti è certamente un ottimo biglietto da visita. La possibilità di vedere personalmen-

te altre realizzazioni della stessa azienda è senz’altro vantaggioso. • La capacità organizzativa. La dotazione di adeguate risorse umane e tecnologiche è con certezza un altro elemento di garanzia; stabile continuità delle lavorazioni e relativa riduzione del rischio di sospensione delle attività. • I materiali impiegati e le tecniche costruttive. L’impresa dovrà fornire altresì la dettagliata indicazione dei materiali impiegati e le relative tecniche costruttive, con particolare riferimento alle caratteristiche dell’impianto di filtrazione e disinfezione dell’acqua contenuta in vasca. È consigliabile diffidare delle aziende che propongono impianti per i quali non è possibile far riferimento a norme tecniche, poiché il proprietario della piscina è sempre responsabile della salute e della sicurezza degli utilizzatori, anche in piscine ad uso privato, a prescindere dalla presenza o meno di leggi in materia.


Le tecnologie prefabbricate consentono di realizzare piscine in breve tempo, così da soddisfare anche le richieste pervenute a stagione avanzata. (doc. Piscine Solaris)

Chi è il committente? È definito tale chiunque intenda affidare un lavoro edile (anche di modesta entità) e, partendo dall’incarico di progettazione dell’opera, vuole arrivare a realizzarla con le imprese che seleziona, di cui si fida e che pagherà direttamente.

Chi è il responsabile dei lavori? Nel caso in cui il committente non riesca o non voglia gestire in prima persona i lavori, può nominare un “Responsabile dei lavori” che lo sostituirà nei propri compiti, sottraendolo alle sanzioni e alle responsabilità del ruolo previste dalla norma D.Lgs 81/08.

Aspetti legislativi da non trascurare Ottenute le dovute autorizzazioni è giunto il momento di avviare il cantiere. Anche qui ci sono aspetti legislativi e assicurativi da non sottovalutare. Dopo aver ottemperato alle disposizioni circa l’inizio e la fine dei lavori nonché a tutte le norme in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro (D.Lgs 81/08, titolo IV, cantieri temporanei o mobili) l’interessato, entro 15 giorni dall’ultimazione dei lavori di finitura del manufatto, dovrà presentare allo sportello unico la domanda di agibilità di cui all’art. 24 del D.P.R. 380/01. Tale documento, attestante la sussistenza delle condizioni di sicurezza ed igiene del manufatto, è rilasciato dal dirigente dell’ufficio comunale previa eventuale ispezione entro 30 giorni dal ricevimento della domanda. L’agibilità si intende attestata qualora siano trascorsi i 30 giorni in assenza di ispezioni.

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Una garanzia per la piscina Al pari di qualsiasi opera edile, anche la piscina è garantita - dal punto di vista costruttivo - per dieci anni. Il costruttore, infatti, è responsabile delle attrezzature e dei materiali forniti, a prescindere dalla tecnica impiegata. E non solo: la piscina è un’opera dalla doppia natura edile ed elettromeccanica, che richiede, per la sua costruzione, l’intervento di molti e diversi professionisti. Ciò comporta, dal punto di vista legale, una doppia garanzia sul manufatto, quella del costruttore e quella dell’installatore. Sebbene si tratti di una piscina ad uso privato, non va dimenticato

Se ci si rivolge ad un’azienda specializzata in progettazione e costruzione di piscine si eviterà di doversi confrontare con più interlocutori. (doc. Piscine Laghetto)

Prima di dare avvio ai lavori è necessario ottenere le dovute autorizzazioni alla costruzione, un compito che spetta al committente. (doc. Baires)

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che il proprietario è responsabile della salute di chi frequenta l’impianto: non solo la propria famiglia, dunque, ma anche amici o parenti che animeranno la vasca. Nonostante in Italia non sussistano obblighi in materia, è consigliabile stipulare una polizza assicurativa aggiuntiva di responsabilità civile nei confronti di terzi che eviterà preoccupazioni in caso di spiacevoli incidenti.

Più tasse con la piscina? Forse non molti ne sono al corrente: per definire un’abitazione di lusso la presenza della sola piscina non basta. Il decreto D.M. del 2 agosto 1969, ad oggi ancora in vigore, stabilisce un elenco di criteri riguar-

danti alcune caratteristiche dell’abitazione (come posizione, estensione in mq, numero dei vani ecc.). Sebbene il possesso di una piscina rappresenti uno di questi criteri (per l’esattezza si parla di abitazioni unifamiliari dotate di piscina di almeno 80 mq), devono essere soddisfatti almeno altri 4 criteri (tra gli 11 individuati dal decreto) affinchè l’abitazione sia accatastata come immobile di lusso: • che abbia una superficie utile superiore a 160 mq, esclusi terrazzi e balconi, cantine, garage • che la superficie utile complessiva delle terrazze superi i 65 mq a servizio di una singola unità immobiliare


• quando vi sia più di un ascensore per ogni scala, un montacarichi o ascensore di servizio • se è presente una scala di servizio, quando non sia prescritta da regolamenti • la scala principale è rivestita di materiali pregiati per un’altezza superiore a 170 cm

• se l’altezza libera del piano è superiore a 3,30 m • se le porte d’ingresso all’abitazione sono in legno pregiato o caratterizzate da decorazioni pregiate • se i pavimenti sono pregiati e superano il 50% della superficie complessiva • se le pareti per oltre il 30% della loro

superficie sono eseguite o rivestite con materiali pregiati • se i soffitti sono decorati con stucchi dipinti a mano • se è presente un campo da tennis di superficie superiore a 650 mq • se è presente una piscina di dimensioni superiori a 80mq.

Ristrutturare conviene

e regolamentari in materia edilizia, approvato con Dpr 6 giugno 2001, n. 380. In particolare, la detrazione Irpef riguarda le spese sostenute per eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento conservativo oltre a realizzazione di opere finalizzate al risparmio energetico, con particolare riguardo all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. La demolizione e ricostruzione della piscina con stessa volumetria e sagoma, fatti salvi gli adeguamenti antisismici, è

classificata come “ristrutturazione”, mentre è classificata come “nuova costruzione” la realizzazione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, o l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della loro sagoma. È confermato che tra le spese detraibili sono comprese quelle sostenute per la progettazione e per le prestazioni professionali connesse all’esecuzione delle opere edilizie.

La legge di Stabilità 2014, riconferma le detrazioni Irpef per gli interventi edilizi con un progressivo decalage dell’aliquota a partire dal 2015. Nel periodo di imposta 2014, spetterà ancora la detrazione IRPEF del 50%, con tetto di 96 mila euro per unità immobiliare, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2014. I lavori per i quali spettano le agevolazioni fiscali sono quelli elencati nell’articolo 3 del Testo Unico delle disposizioni legislative

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. Un progetto su misura

..Dove la metto? ..Alcuni accorgimenti da rispettare ..Scegliere forma e dimensioni ..Uno stile adeguato ..Pronti per lo scavo? ..Obiettivo sicurezza

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. Un progetto su misura

Perché la piscina possa diventare una struttura ben integrata con il contesto che l’accoglie e in grado di assolvere al meglio la propria funzione, il primo passo da compiere è l’elaborazione di un progetto, da affidare ad un professionista esperto.

È

giunto il momento di coniugare le vostre aspettative con le possibilità concrete che offrono il luogo, i permessi e il budget a disposizione: il progetto è un passo essenziale, da affidare a un professionista di comprovata esperienza, in grado di considerare fattori quali la forma, le dimensioni e la posizione della vasca, il materiale e la tecnologia costruttiva. Sono tante le considerazioni da compiere in questa fase: approvato il preventivo è tempo di concretizzare la propria idea in un progetto che sia il più possibile rappresentativo del risultato finale. Le azien-

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de che realizzano piscine sono in genere dotate di un proprio progettista in grado di produrre elaborazioni grafiche molto dettagliate, così da poter “visualizzare” la piscina in anteprima. Ma non ci si può limitare solo al risultato estetico: l’elaborazione del progetto servirà anche a far sì che la piscina venga correttamente inserita nel contesto, tenendo conto delle preesistenze architettoniche e ambientali alle quali dovrà necessariamente raccordarsi. Un buon progetto, dunque non può essere slegato dal contesto: accertatevi che la rappresentazione della piscina

sia il più possibile attinente al luogo reale nel quale sarà inserita. L’uso di software professionali per la progettazione permettono la creazione di progetti dettagliati in 2D e 3D di qualsiasi tipo di piscina, anche dalle forme più libere, definendo dimensioni e forma, il tipo di scala, il tipo di ricircolo, i materiali di rivestimento per l’interno e l’esterno vasca e gli accessori. Si tratta di un modo intuitivo e immediato per vedere in anteprima – virtualmente - la propria piscina inserita nel contesto ambientale.


Un buon progetto si riconosce dal senso di “armonia” che è in grado di trasmettere, grazie alla scelta oculata di forme, dimensioni e materiali. (doc. Big Blu)

L’uso di software professionali per la progettazione permette la creazione di progetti dettagliati in 2D e 3D: un progetto realistico è il punto di partenza per un risultato finale senza sorprese. (doc. BluePool by Gramaglia)

Dove la metto? Che sia classica, geometrica o a forma libera, la piscina dovrà innanzitutto integrarsi con il contesto. In particolare se la progettazione e realizzazione della vasca non avviene contestualmente all’abitazione sarà necessario adattarsi al contesto preesistente, allo stile della casa e ad un giardino già impostato, con alberi ed essenze già piantumati. Per quanto si possa avere una propria “visione” di piscina, non è possibile trascurare quanto detto: un bravo progettista saprà raccordare le aspettative di ciascuno con i

limiti importi dalla situazione, ad esempio con eventuali vincoli di natura urbanistica e dovuti al carattere idrogeologico del sito. Potrebbero infatti sussistere impedimenti o restrizioni per la costruzione, distanze specifiche da mantenere rispetto a strade, abitazione e confini, obblighi di recinzioni e schermi, allacciamenti alle reti idrauliche e fognarie. Per tutte queste ragioni è necessario informarsi rivolgendosi all’Ufficio tecnico del Comune, che potrà fornire tutte le informazioni e le specifiche del caso. Per prima cosa il progettista incaricato realizzerà una planimetria dettagliata sulla quale

riporterà gli elementi preesistenti come alberi, siepi ed edifici, le distanze rispetto alla casa, le curve di livello, l’eventuale pendenza e il percorso delle tubature sotterranee (acqua, gas, elettricità) con le varie possibilità di allacciamento esterno. Si tratta, in definitiva, di una visione puntuale e dettagliata dell’ambiente che accoglierà la piscina e che ci permetterà di compiere tutte le valutazioni successive. Chi preferisce tutelare la privacy dei frequentatori, probabilmente sceglierà di posizionare la piscina lontano dall’abitazione, una soluzione che potrà rivelarsi vincente

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anche durante i mesi invernali, quando la piscina resterà chiusa e perderà buona parte del suo fascino estivo. La lontananza dall’abitazione impone anche determinati accorgimenti come la costruzione di una pool house che accolga i servizi igienici, spogliatoio e magari un frigo per riporre le bevande al fresco. Al contrario, se lo spazio non è così consistente, la piscina sarà posizionata obbligatoriamente nelle immediate vicinanze della casa e quindi sarà opportuno averne la massima cura, affinché non si trasformi in uno spazio trascurato. È utile ricordare che il giardino non rappresenta l’unico contesto possibile: se lo spazio abitativo lo consente si possono prendere in considerazione anche luoghi alternativi, interni o esterni, dalla tavernetta al tetto: naturalmente è necessario tenere in conto valutazioni di natura estetica perché la vasca si intoni al contesto e diventi parte di un ambiente piacevole, rispettandone le proporzioni e lo stile architettonico. Nel caso in cui sia necessario invece sfruttare la pendenza del terreno, si può porre la piscina a un livello superiore rispetto a quello della casa, avvalersi di barriere naturali come piante o alberi, oppure si possono realizzare terrazzamenti con strutture artificiali, come muri in pietra, anche a garanzia di una maggiore privacy per i freOttenute tutte le autorizzazioni necessarie, è tempo di procedere con l’avvio del cantiere, cominciando con lo scavo. (doc. Arch. M. Cantagalli)

I fattori da considerare in fase di progettazione sono tanti: aspettative, gusti estetici, vincoli progettuali e, non ultimo, il budget a disposizione. (doc. CPA Piscine Acquaform)

quentatori della piscina. Un esempio concreto: se l’area che circonda l’abitazione è di dimensioni ridotte si potrà provvedere abbassando il livello dell’acqua di circa 50 cm rispetto al piano abitabile della casa, oppure creare muretti di contenimento abbinati a siepi di media altezza o, al contrario, realizzare siepi piuttosto alte con un’apertura che lasci intravedere la vasca. Lo stesso obiettivo può essere raggiunto anche realizzando divisori semitrasparenti, grazie a griglie di ferro, bambù o legno anche arricchiti con piante rampicanti, oppure tramite l’uso di pannelli in acciaio, plexiglass o polietilene, anche stampati e colorati per un risultato originale.

Alcuni accorgimenti da rispettare Che sia vicino o lontano all’abitazione, vi sono alcune considerazioni da non sottovalutare che riguardano la scelta del luogo più adatto dove posizionare la piscina.

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Prima di tutto è necessario garantire un buon livello di insolazione durante tutto l’arco della giornata poiché il calore del sole sull’acqua della piscina consente di beneficiare di un riscaldamento naturale della temperatura fino a 5-6 °C, un vantaggio considerevole per i bagnanti ed un eventuale risparmio energetico nel caso la piscina sia dotata di riscaldamento. In secondo luogo è consigliabile posizionare la piscina ad un’adeguata distanza da alberi ad alto fusto che potrebbero ombreggiare eccessivamente l’area piscina e, con le radici, danneggiarne la struttura. Inoltre la caduta di foglie o rami sull’acqua richiederebbe costanti operazioni di pulizia per evitare che questi elementi intasino il sistema di filtrazione. Anche erba e cespugli a bordo piscina sono sconsigliati, l’acqua trattata potrebbe danneggiarli ma soprattutto l’erba stessa potrebbe costituire un elemento inquinante: la scelta migliore è circondare il bordo vasca con una pavimentazione. Chi


soggiorna in piscina dovrebbe poter godere di un ambiente rilassato e confortevole, privo il più possibile di fattori di disturbo: tra questi segnaliamo anche il vento che, a seconda dell’esposizione della piscina, potrebbe risultare particolarmente fastidioso, inoltre la sua azione può inquinare la piscina portando con sé elementi esterni favorendo anche l’evaporazione dell’acqua. A questo proposito si consiglia la realizzazione di barriere naturali che possano riparare la piscina, con siepi e arbusti dalla fitta vegetazione, avendo tuttavia l’accortezza di non addossarli eccessivamente alla vasca.

Scegliere forma e dimensioni I fattori da considerare in questa fase di progettazione sono tanti, aspettative, gusti estetici, vincoli progettuali e non ultimo il

budget a disposizione. La scelta della forma da imprimere alla vasca sarà condizionata da tutti questi elementi, cercando di raccordarla il più possibile all’abitazione. Per quanto possa sembrare scontato, non sempre lo stile architettonico è definito con la giusta accortezza: non è raro che un committente si “innamori” di una tipologia di piscina vista in fotografia o in un contesto completamente diverso dal proprio e poi pretenda di realizzarla uguale nella propria abitazione. È bene ricordare che, per tutte le ragioni già citate, la piscina non dovrebbe essere considerata soggetta a mode o tendenze: è piuttosto il contesto e il paesaggio nel quale essa sarà inserita a costituire un condizionamento notevole, che influisce sulla scelta dei materiali, dei colori, delle finiture e delle dimensioni. Altro elemento fondamentale è la funzionali-

tà: se la sua vocazione è prevalentemente al nuoto o, al contrario, al benessere, la piscina potrà avere forma e accessoristica differente. Principalmente le dimensioni più classiche sono quelle intermedie, 5 x 10 m o 6 x 12 m. Chi desidera la piscina per allenamento sportivo dovrà considerare una lunghezza minima di 12,5 m (sottomultiplo delle distanze di gara) e una profondità di almeno 1,20 m. Se la vocazione è quella del benessere e relax, allora il progetto presenterà sicuramente zone idromassaggio o lame d’acqua massaggianti. Per chi sceglie il divertimento è da prevedere la presenza di un trampolino per i tuffi che comporta la realizzazione di una fossa a tronco di piramide rovesciata, o tramoggia, che abbia una profondità intorno ai 3 m. Infine chi predilige l’aspetto scenografico sceglierà accessori che mo-

Si consiglia la realizzazione di barriere naturali che possano riparare la piscina, con siepi e arbusti dalla fitta vegetazione, avendo tuttavia l’accortezza di non addossarli eccessivamente alla vasca. (doc. Piscine Laghetto)

Il progetto è un passo essenziale, da affidare a un professionista di comprovata esperienza. (Archivio Piscine Castiglione)

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vimentano l’acqua, decorazioni a bordo vasca e un impianto di illuminazione di impatto emozionale.

Uno stile adeguato In sostanza il principio che guida la progettazione di una piscina è la personalizzazione: i gusti del cliente, l’ambiente e la posizione, le funzionalità. Un buon progetto si riconosce dal senso di “armonia” che è in grado di trasmettere, ad esempio lo stile da attribuire alla propria piscina dovrebbe, lo ricordiamo, raccordarsi con quello dell’abitazione. Non è raro trovare piscine di dimensioni sproporzionate rispetto all’abitazione e al giardino, realizzazioni in cui i materiali di finitura si discostano notevolmente da quelli dell’abitazione o caratterizzate da elementi decorativi che nulla hanno in comune con il contesto ambientale. Finte ambientazioni con roccia o palme caraibiche laddove il contesto è decisamente urbano o collinare rischierebbero di connotare l’impianto di uno stile decisamente kitsch. Una piscina che si trovi nelle immediate vicinanze di un’abitazione caratterizzata da moderne geometrie, dovrebbe riprodurre un’analoga linearità di forma, prediligendo il gusto minimale con geometrie regolari e scale sommerse che non interrompono la linearità della vasca. Se invece si predilige una vasca per il relax potrebbe essere più indicata una forma libera, ad esempio caratterizzata da aree semi-circolari che delimitano zone idromassaggio o panche

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Per la realizzazione della piscina, un bravo progettista saprà sfruttare a suo vantaggio anche spazi con caratteristiche particolari, come ad esempio terreni in pendenza. (doc. GM Piscine)

e chaise-longue sommerse. Le possibilità risultano pressoché infinite, sostenute anche da tecniche di realizzazione sempre più flessibili: il consiglio sempre valido è di affidarsi alla competenza di un bravo progettista, evitando di “impuntarsi” sulle proprie idee e accogliendo anche i consigli di chi progetta piscine per professione!

Pronti per lo scavo? Prendetevi tutto il tempo che occorre per definire un buon progetto che sia quanto più possibile dettagliato. A questo punto, ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, è tempo di procedere con l’avvio del cantiere. La pianificazione ed organizzazione dell’area di cantiere è l’atto principale a carico dell’impresa esecutrice. La sapiente distribuzione degli spazi per il posizionamento delle attrezzature e il loro stoccaggio, per l’organizzazione dei materiali di risulta e per la movimentazione dei mezzi d’opera, faciliterà l’esecuzione dei lavori

per tutta la durata del cantiere, riducendo di fatto il rischio di sospendere le attività per riorganizzare il sito al manifestarsi di variabili impreviste. Se il progetto è stato definito con accuratezza, è stata senz’altro compiuta anche un’analisi idrogeologica preliminare del terreno per valutarne la composizione e consistenza, la presenza di eventuali falde, e compiere un calcolo strutturale della vasca, per evitare cedimenti strutturali e non trovarsi di fronte a sorprese inattese in questa fase. La presenza di acqua nel sottosuolo, ad esempio, potrebbe originare dannose infiltrazioni nella struttura della vasca. Individuarla per tempo consente infatti di prevedere, sin dalla fase progettuale, interventi di drenaggio che convoglieranno l’acqua dove non possa costituire un pericolo. Il metodo più semplice consiste nello scavo di trincee a profondità variabile, riempite di materiale drenante, che deviano il corso dell’acqua. In altri casi, potrebbe rivelarsi


necessaria la creazione di un muro con relativo drenaggio a monte della piscina. Sulla base della planimetria della vasca, si stabilisce con esattezza la grandezza dello scavo e la sua posizione. Eseguito lo scavo e costruita la struttura della vasca, si potrà procedere con l’installazione degli impianti e la realizzazione delle finiture e, quando arriverà la bella stagione, la piscina sarà pronta per un bagno inaugurale.

Obiettivo sicurezza Per brevità di esposizione accenniamo solo brevemente ad alcune fondamentali considerazioni preliminari in merito alla sicurezza nell’organizzazione del cantiere. Preliminarmente all’inizio dei lavori, il committente dovrà inoltrare la notifica di cui all’art. 99 del D.Lgs 81/08 all’ASL e alla Direzione Provinciale del Lavoro competenti per territorio e conservandone copia anche in cantiere.

Ricordiamo che la selezione delle imprese è un processo reso obbligatorio dall’art. 90 comma 9 lett. a del D.Lgs. 9 aprile 2008, il quale impone al committente ed al responsabile dei lavori - qualora nominato - la verifica dell’idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi impiegati nel cantiere, in particolare in merito all’adeguata qualificazione della manodopera e al rispetto delle norme di sicurezza. Il committente dovrà tassativamente accertarsi che i datori di lavoro impieghino unicamente risorse umane qualificate e munite di regolare rapporto di subordinazione o di collaborazione. Le stesse dovranno essere adeguatamente formate ed addestrate in merito ai compiti assegnati ed in possesso dei dispositivi di protezione individuali ogni qualvolta non possano essere esaustivi i dispositivi di protezione collettiva. Per tutte queste ragioni, e per gli obblighi e responsabilità cui va incontro in base alla nor-

mativa sulla sicurezza del lavoro, il committente dovrà avvalersi di professionisti esperti e imprese qualificate, per creare le migliori condizioni di sicurezza in cantiere. Il perimetro dell’area interessata dal cantiere dovrà essere chiaramente delimitato e segnalato al fine di impedirne l’accesso ai non addetti ai lavori. Il datore di lavoro dovrà utilizzare unicamente attrezzature e macchinari conformi alle norme vigenti e dimostrarne la regolare manutenzione, anche nel caso di elementi presi a nolo. L’uso delle attrezzature in cantiere è uno degli aspetti più delicati per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori poiché è frequente l’utilizzo condiviso anche da maestranze appartenenti ad altre imprese o da parte di lavoratori autonomi, spesso privi della necessaria formazione ed addestramento.

Affinché l’acqua possa godere del riscaldamento naturale dei raggi del sole, la piscina dovrebbe essere collocata nel punto più soleggiato del giardino, ad un’adeguata distanza da alberi ad alto fusto. (doc. Nord Piscine)

guida piscina

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Piscine


. Le tecnologie di costruzione per la piscina

3

..Piscine in cemento realizzate in opera ..Tecnologie prefabbricate ..Piscine prefabbricate in cemento armato ..Prefabbricate con pannelli in metallo ..Piscine in vetroresina ..Una scelta alternativa: la piscina fuoriterra ..Uno sguardo ai costi

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. Le tecnologie di costruzione per la piscina

Quale tecnica costruttiva è più idonea alla costruzione della propria piscina? Offriamo di seguito una panoramica sui principali metodi costruttivi, illustrandone caratteristiche, vantaggi e limiti per una scelta consapevole.

R

ealizzare una piscina, al pari di qualsiasi opera edile, comporta l’adozione di tecnologie idonee al risultato che si intende ottenere. Premesso che le principali tecnologie proposte consentono il raggiungimento di ottimi risultati, ciascuna soluzione può presentare vantaggi o, al contrario, svantaggi in funzione alle proprie esigenze. Budget a disposizione, tempistiche di cantiere, caratteristiche del terreno…sono le principali considerazioni da compiere per trovare la soluzione più adeguata al proprio caso. Va da sé che più i tempi di costruzione si allungano e

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più questi incidono sul costo, così come incidono la presenza di terreni difficili da scavare oppure terreni complessi da raggiungere, che richiedono l’intervento di mezzi speciali per il trasporto di materiali. Presentiamo di seguito una breve trattazione delle principali tecnologie proposte sul mercato per la realizzazione di piscine interrate.

Piscine in cemento realizzate in opera Un metodo costruttivo classico, tipico delle costruzioni edili, che permette la creazione

di piscine di qualunque forma e dimensione attraverso l’utilizzo di calcestruzzo gettato in opera per fondo e pareti della piscina. Il livello di personalizzazione della vasca, per forma e dimensioni, è massimo, sebbene richieda tempi di costruzioni più lunghi rispetto ad un qualunque sistema di prefabbricazione. Ciò incide anche sui costi che potrebbero essere più elevati, in quanto ogni singola parte della piscina è realizzata direttamente in cantiere, dovendo anche prevedere un maggior disagio dovuto alla presenza prolungata del cantiere in giardino. Due i principali metodi costruttivi:


Piscina privata completamente realizzata in acciaio inox, senza

Dettaglio pannello

giunti strutturali, di forma

in acciaio inox per la

rettangolare con bordo a sfioro

costruzione di piscine

su un lato.

prefabbricate.

(doc. Prowellness)

(doc. Aqua)

Tutte le tecnologie di costruzione oggi consentono elevati livelli di personalizzazione della vasca. (doc. Acqua Blu)

• getto unico: si tratta di una tecnica meno utilizzata, in parte più complessa, che genera piscine in cemento armato monolitiche, cioè senza punti di giunzione tra fondo e pareti. Completata la preparazione del fondo, che deve essere sempre perfettamente livellato, si armano le pareti con travetti di acciaio presaldati su una lamiera zincata all’esterno e una rete fine in acciaio zincato per delimitare la parete interna. La struttura ottenuta avrà la funzione di contenere il calcestruzzo e impedire microfessure. Lungo il perimetro dei pannelli si predispongono le nic-

chie per gli accessori, successivamente si procede con l’armatura della platea. A questo punto la struttura è pronta per il getto del cemento armato che avverrà in un’unica soluzione: vengono dunque riempite le pareti e, di seguito, il fondo della vasca, senza riprese di getto né ferri passanti verso l’esterno. Una volta che la struttura in cemento risulterà ben indurita sarà possibile effettuare l’intonacatura e procedere con la posa del rivestimento. • getto in due tempi: inizialmente si livella il fondo dello scavo con un getto di calcestruzzo, al quale verrà armata una so-

letta di calcestruzzo gettata in opera che rappresenta il fondo vero e proprio della vasca (definita platea) tramite tondini in ferro e/o reti in acciaio elettrosaldato. Il perimetro della vasca è delimitato dai ferri di armatura e dai casseri in legno, all’interno dei quali si dispongono l’impianto idraulico, il sistema di ricircolo e quello di illuminazione. Si procede con il getto di cemento all’interno dei casseri che, quando le pareti saranno indurite, si potranno rimuovere ed eseguire l’intonacatura. A questa fase seguirà la posa del rivestimento prescelto.

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Tecnologie prefabbricate Le piscine prefabbricate sono composte da parti di strutture pre-realizzate in azienda e successivamente trasportate e assemblate sul cantiere. La tecnologia prefabbricata si caratterizza per la facilità e velocità di costruzione, infatti sono normalmente richiesti pochi giorni per portare a termine i lavori, anche se molto dipende dalle carat-

teristiche del terreno, dalle forme e dalle tipologie di materiali scelti. Sostanzialmente si procede alla realizzazione in cantiere della platea in cemento e al montaggio delle pareti prefabbricate che possono essere costituite da pannelli di vario materiale, principalmente cemento o acciaio. Molte aziende, oggi, propongono tecnologie prefabbricate garantendo comunque una notevole libertà di forma, dimensione

e finiture. La struttura ottenuta, inoltre, è estremamente solida e adatta a terreni di varia natura e consistenza in cui sono presenti dislivelli anche significativi, sempre nel rispetto delle normative antisismiche e dei vincoli imposti sul territorio. Distinguiamo, ora, i principali materiali impiegati.

Piscina con pareti in cls armato a due facce completamente isolate (doc. Casareggio)

Piscine prefabbricate in cemento armato Questa tecnica prevede l’impiego di pannelli prefabbricati in cemento per la costruzione delle pareti della vasca. I pannelli, pre-realizzati in azienda, sono da posizionare sulla platea di fondo in cemento secondo lo schema di posa definito dal progetto: un’operazione veloce e facile che permette la costruzione della struttura in pochi giorni. Sono due le principali tipologie di pannelli:

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• pannelli per casseratura portante: in questo caso i pannelli modulari sono realizzati in differenti materiali come acciaio, EPS, materiali plastici riciclati o polistirolo, sono armati con ferro e riempiti con una colata di calcestruzzo che, solitamente, ingloba anche il cassero che diventa parte della struttura stessa. Il manufatto ottenuto appare massiccio e resistente, con il vantaggio di essere stato realizzato con tempi di esecuzione ridotti.

• pannelli prefabbricati in cemento: sulla platea vengono posati pannelli a doppia lastra di cemento vibrato collegati tra loro da un’armatura metallica con ferri di ripresa per il fondo. Il calcestruzzo viene fatto colare all’interno dei pannelli, lungo tutto il perimetro del fondo, così da ottenere una superficie interna liscia che può accogliere qualsiasi tipo di rivestimento. Nei pannelli stessi sono predisposte maschere per l’introduzione di bocchette, fari e altri accessori, skimmer.


Fasi di costruzione di una piscina in cemento armato con calcestruzzo gettato in opera. (doc. Arch. M. Cantagalli) 1 La fase

2 La posa

di scavo:

delle

in questo

tubazioni

caso è

per

stato

l’impianto

necessario

idrico.

realizzare pali a sostegno della fondazione.

3 La

4 Per

gettata di

rivestire

cemento è

la vasca è

completata:

stata scelta

la vasca

una malta

prende

di colore

forma.

grigio antracite che esalta la profondità dell’acqua.

5 Completata

6 La vasca

anche la fase

pronta per

di posa dei

il primo

rivestimenti

tuffo.

e dei bordi perimetrali.

Piscine in cemento armato prefabbricato con skimmer e rivestimento in PVC Prezzi medi indicativi (IVA esclusa)

Dimensioni m 4 x 8 m 5 x 10 m 6 x 12 m 7 x 14

Prezzo in euro da 13.000 a 21.000 da 15.000 a 25.000 da 17.000 a 31.000 da 20.000 a 36.000

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Prefabbricate con pannelli in metallo Il procedimento di costruzione della piscina è analogo al precedente, con la differenza che i pannelli che compongono le pareti della vasca sono realizzati in acciaio galvanizzato, inox o alluminio. Si tratta, anche in questo caso, di pannelli già predisposti in azienda, di varia forma e lunghezza, realizzati con materiali di elevata leggerezza ed elasticità, doti che rendono la struttura della piscina leggera tanto da non richiedere particolari accorgimenti o

Nuove tecnologie per la piscina Da qualche anno si affacciano sul mercato nuovi sistemi costruttivi brevettati per la realizzazione di piscine in opera dall’aspetto naturale. In sintesi: si modella lo scavo sulla base della forma e delle profondità dell’invaso; anche le entrate a spiaggia, le sedute e gli accessi vengono creati direttamente dalla modellazione e rifinitura a mano dello scavo, senza intervenire con opere murarie o in cemento armato. Si posizionano quindi gli impianti, si impermeabilizza lo scavo con un apposito telo e si procede alla stesura di vari strati di materiale resinato. Il risultato è un invaso completamente personalizzato, unico per forme ed eleganza, dal minimo impatto ambientale, non solo in fase di costruzione, ma anche di utilizzo. (doc. Biodesign Pools)

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verifiche del terreno di posa, e in grado di tollerare lievi assestamenti in caso siano realizzate su terreni di scarsa consistenza o in zone sismiche. Anche in questo caso i pannelli sono posti su un fondo in calcestruzzo armato e ad esso ancorati, successivamente vengono imbullonati tra di loro, completati con l’inserimento di fari, bocchette e accessori negli appositi vani già predisposti. A questo punto la vasca è completata, pronta per essere rivestita e impermeabilizzata con un telo in PVC, o con dettagli di finitura in ceramica. Questa

tecnica è estremamente rapida nell’esecuzione: i pannelli sono facilmente trasportabili, non sono richiesti tempi di asciugatura del cemento (se si esclude la realizzazione della platea di fondo) e garantiscono comunque una notevole libertà progettuale per forma e dimensione della vasca.


Fasi di costruzione di una piscina prefabbricata con pannelli in acciaio inox. (doc. I.Blue Intelligent Pool) Organizzazione

Predisposizione

degli scavi nell’area

per la realizzazione

in cui verrà

della soletta,

inserita la piscina

che deve essere minimo 10 cm, e posa della presa di fondo o altri accessori a pavimento

Montaggio di pannelli

Disposizione delle lastre

e contrafforti,

in PVC o vetroresina

che vengono bloccati

e alloggiamento

da un cordolo in

di eventuali

cemento.

accessori interni.

Dopo il collegamento

Terminata la posa del

a tubazioni,

rivestimento in PVC e

impianti o pozzetti,

riempita d’acqua, la vasca

si procede al

è pronta per il primo tuffo.

collocamento del marciapiede e dei bordi perimetrali

Piscine prefabbricate metalliche con skimmer e rivestimento in PVC Prezzi medi indicativi (IVA esclusa)

Dimensioni m 4 x 8 m 5 x 10 m 6 x 12 m 7 x 14

Prezzo in euro da 11.000 a 19.000 da 12.000 a 24.000 da 14.000 a 30.000 da 19.000 a 37.000

guida piscina

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Le piscine prefabbricate in vetroresina sono composte da poliesteri stratificati, armati con fibre di vetro. (doc. Polimpianti)

Piscine in vetroresina La prefabbricata per eccellenza, la più veloce da installare: è la piscina in vetroresina, la soluzione ideale per chi desidera soddisfare il proprio desiderio di piscina in pochissimo tempo. Si tratta di una tipologia di vasca già interamente finita, in cui si sceglie forma, dimensione e colore a catalogo tra le moltissime oggi disponibili. Le piscine in vetroresina sono realizzate con poliesteri stratificati, armati con fibre

di vetro e non necessitano di alcun rivestimento interno. Si tratta di strutture interamente prefabbricate che presentano i vantaggi di velocità di posa e costi contenuti a fronte di una minor personalizzazione dell’impianto, in particolare per le vasche monoblocco e a due blocchi. La struttura in vetroresina comporta un’estrema velocità di posa: è opportuno realizzare un livellamento preciso del terreno, un getto di calcestruzzo armato come sottofondo

Piscine prefabbricate in vetroresina Prezzi medi indicativi (IVA esclusa)

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Dimensioni m 4 x 8 m 5 x 10 m 6 x 12 m 7 x 14

su cui poggiare la vasca in vetroresina, per poi procedere con il rinterro laterale. È importante, durante quest’ultima operazione, che la terra venga distribuita equamente attorno alla struttura affinché eserciti una pressione laterale uniforme sulla vasca, evitandone il danneggiamento. Queste vasche sono già predisposte per l’allacciamento di tutta l’impiantistica, collegata, in genere, a un locale tecnico anch’esso prefabbricato.

Prezzo in euro da 13.500 a 20.000 da 15.000 a 22.000 da 18.000 a 24.000 da 22.000 a 36.000


Si scende in acqua grazie a un comodo corrimano e

Una scalinata ampia composta da comodi gradoni,

Scala e piscina sono realizzata in acciaio inox, senza

ci si trova seduti su lettini massaggianti.

rivestita con il medesimo materiale della vasca: una

giunti strutturali, realizzando una superficie continua e

Il tutto in acciaio inox.

pietra nera. Notare le tre strisce antiscivolo per un

altamente igienica, inalterabile nel tempo.

(doc. Hofer Group)

accesso sicuro.

(doc. Prowellness)

(doc. Arch. Pastorino)

Forme libere anche per la scala: sinuosa e preziosa

La forma scelta per questa scala si sposa

In questa realizzazione, alla scala è stata abbinata

grazie al rivestimento in mosaico dalle tonalità del

magnificamente con la naturalezza impressa

un’area relax in acqua bassa con bocchette

verde smeraldo.

all’invaso, circondato dalla natura e dalle colline.

idromassaggio.

(doc. Ezarri)

(doc. Arch. Anja Werner)

(doc. Piscine Laghetto)

Due gradoni larghi e comodi, che servono sia come

Una scala posta in angolo rivestita in liner PVC effetto

Gradini e scale sommerse possono essere molto

accesso in vasca sia come punto per sedersi e

mosaico, con molteplici tonalità di blu e azzurro

comode anche per passare da un’area all’altra della

rilassarsi in acqua bassa.

accostati tra loro.

medesima piscina in tutta sicurezza.

(doc. Italpool, foto di M. Cerri)

(doc. Piscine Systems)

(doc. Arch. Cantagalli)

guida piscina

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Modello piscina prefabbricata in vetroresina.

Modello piscina prefabbricata con pannelli in metallo.

Modello piscina prefabbricata con pannelli in cemento armato.

Una scelta alternativa: la piscina fuoriterra La piscina fuoriterra è senz’altro una scelta molto differente rispetto ad una classica piscina interrata: soddisfa il desiderio di piscina privilegiando economicità, rapidità e facilità di installazione a fronte, per lo più di soluzioni estetiche standardizzate. Si tratta di strutture solitamente composte da teli in PVC o realizzate in legno e si contraddistinguono perché non necessitano di scavo,

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in quanto il montaggio è interamente fuori dal suolo. Generalmente queste piscine presentano dimensioni piuttosto contenute e presentano il vantaggio di essere removibili, superando dunque l’ostacolo di eventuale autorizzazioni negate per l’edificazione di una piscina interrata. Trattandosi di strutture smontabili, inoltre, possono essere indicate nei casi di proprietà in affitto. Se ci si affida ad aziende di comprovata serietà e professionalità, la struttura fuori-

terra si presenta estremamente affidabile, con soluzioni estetiche sempre più accattivanti, con modelli parzialmente interrati o rivestimenti esterni gradevoli ed eleganti capaci di integrarsi al meglio nel giardino. La realizzazione di pedane in legno attorno alla vasca, ad esempio, risulterà un valido accorgimento per mascherare la struttura, agevolando inoltre l’ingresso in acqua da parte dei bagnanti.


Nuovi colori, in puro stile anni ‘70, per una piscina fuoriterra assolutamente unica. È la nuova linea “POP”, di Piscine Laghetto.

Grazie alla modellazione dell’EPS (polistirene espanso sinterizzato), si possono realizzare vasche di ogni forma e dimensione, personalizzabili con qualsiasi rivestimento. (doc. La Venta Forme)

Piscina prefabbricata realizzata con casseratura portante e preformata, già pronta per il getto in calcestruzzo. (doc. CPA)

Uno sguardo ai costi La piscina è un’opera edile complessa, caratterizzata da svariati elementi e, come abbiamo visto, realizzabile con varie tecnologie. Per queste ragioni è difficile stabilire con precisione il costo di una piscina, forma, dimensione, finiture, tipologia di bordo, accessoristica, tipologia di impianti… sono tutti fattori che possono incidere notevolmente sul costo iniziale. Sia le piscine in cemento armato sia le piscine

prefabbricate presentano oscillazioni di costo, è infatti molto difficile individuare una dotazione standard valida per ogni piscina, che può variare parecchio anche da azienda ad azienda. Consigliamo, innanzi tutto, di informarsi bene, in fase di preventivo, sui costi compresi e su quelli extra. Tra questi ultimi, ad esempio, citiamo lo scavo dell’invaso, che presenta un costo variabile a seconda della natura del terreno e dalla maggiore o minore accessibilità del sito.

I prezzi delle tabelle sono dunque puramente indicativi e nascono come una sintesi dei valori medi praticati dal mercato per la realizzazione di piscine di forma e dimensioni più comuni.

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. Rivestimenti a confronto: quale scegliere?

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..Suggerimenti per la scelta ..Pratico PVC ..La ceramica ..Il mosaico, una scelta sempre attuale ..Rivestire con la pietra naturale ..Per un rivestimento personalizzato ..Focus sul solarium

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. Rivestimenti a confronto: quale scegliere?

Assolve alla duplice funzione di proteggere la struttura e imprimere alla piscina l’estetica finale. La scelta del rivestimento è una fase importante che richiede conoscenza per valutare con consapevolezza i numerosi materiali, stili e colori a disposizione.

I

l rivestimento della piscina nasce con un obiettivo principale: proteggere la struttura. Il tempo che passa, gli agenti chimici, gli sbalzi di temperatura potrebbero infatti, a lungo andare, rovinare il vostro impianto. Il rivestimento previene questi danni e, allo stesso tempo, dona alla piscina un aspetto decisamente unico. Ogni rivestimento è infatti diverso dall’altro, molto dipende dal materiale scelto, ma anche dalle tonalità. Oggi esistono materiali che permettono di rivestire il fondo, le pareti e il bordo della piscina, offrendo un piacevole effetto di continuità. Oppure si può propendere per

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materiali naturali, come la pietra, opportunamente trattata affinché risulti antiscivolo, oppure liner PVC effetto mosaico, trattamenti particolari con vernici, malte cementizie, resine, piastrelle, mosaico, ecc. Le colorazioni sono svariate, ormai la tecnologia permette di imprimere al materiale qualsiasi colore e disegno. Però attenzione: fidatevi del professionista che avete scelto per la progettazione e realizzazione della piscina, lasciate che vi consigli su quale tonalità può risultare più adatta al contesto in cui inserirete la piscina.

Pratico PVC Il rivestimento in PVC rappresenta una soluzione ottimale perché permette di coniugare la praticità con un buon risultato estetico e costi contenuti. Adatto alle piscine più disparate, dalle vasche di grande dimensioni alle piccole piscine, il PVC, cloruro di polivinile, è una soluzione duttile, applicabile a tutte le tipologie di vasche: in cemento armato, in pannelli prefabbricati di varia natura con pareti già impermeabilizzate, in piscine fuori terra. È un materiale mediamente robusto, particolarmente adatto anche per interventi di risanamento


Il rivestimento interno, oltre ad offrire protezione alla struttura della vasca, conferisce alla piscina uno stile unico. (doc. Sicis)

Il mosaico offre svariate possibilità compositive, per un rivestimento personalizzato. (Foto: Juan Solano)

Le tessere musive sono disponibili in varie dimensioni, possono essere smaltate, vetrificate o composte da lamine di materiale diverso.

e per il ripristino di parti usurate, resiste agli strappi, alla ruggine, agli agenti atmosferici e all’aggressione dell’acqua trattata, è sottoposto a trattamenti igienizzanti che lo rendono un materiale sicuro e facile da pulire. Risulta un valido alleato anche nella ristrutturazione di impianti già esistenti. Grazie inoltre all’ampia gamma di colori ed effetti cromatici, offre ampie possibilità di personalizzazione, soprattutto in termini di colore: verde, turchese, color sabbia fino a tonalità apparentemente insolite come le varie sfumature di giallo, il grigio, perfino il nero.

Grazie alla sua funzionalità ed economicità, il PVC è molto utilizzato anche in impianti pubblici, parchi acquatici e in generale in vasche di ampie dimensioni. La sua particolare robustezza ne consente l’impiego in strutture di forma libera anche molto complesse, con impianti di ricircolo dell’acqua sia a skimmer sia a bordo sfioratore.

La ceramica Il materiale ceramico si presta molto bene a rivestire qualsiasi tipo di piscina sia realizzata in cemento sia con pareti in metallo. Soluzione sempre apprezzata, di grande

durevolezza e resistenza, il rivestimento ceramico offre possibilità estetiche diversificate, capaci di soddisfare anche i gusti più esigenti. Il prodotto ceramico si rivela adatto a tale utilizzo per le sue proprietà chimico-fisiche stabili che lo rendono resistente agli agenti esterni, agli urti, ai graffi e alla corrosione, oltre che inalterabile nel colore e immune rispetto ad alghe e microrganismi. Il materiale ceramico si presenta in un’ampia varietà di formati, colori ed effetti tattili, la posa si realizza in una serie di fasi da eseguire con la massima precisione perché da esse dipende la sua

guida piscina

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capacità di resistere nel tempo. I tempi di esecuzione sono più lunghi rispetto al rivestimento in PVC e i costi più elevati che si bilanciano, però, con una resa estetica di grande impatto e una grande durevolezza nel tempo. Il mercato propone diversi formati e generi: per esempio, le piastrelle 10 x10 cm sono una valida alternativa al mosaico, in quanto consentono di decorare il fondo della vasca con motivi geometrici o disegni stilizzati oppure imitando altri materiali, come il legno e la pietra. Due sono le categorie principali di ceramica utilizzata: quelle in klinker trafilato o gres porcellanato. Il klinker è un materiale molto resistente che nasce dall’argilla miscelata con acqua, poi plasmata e sottoposta ad essiccazione e successivamente cotta a 1250 gradi. Il gres porcellanato, invece, è ottenuto con il processo di sinterizzazione di argille, ceramiche, feldspati, caolini e sabbia. Le materie prime vengono prima macinate e poi ridotte a polvere dalla granulometria omogenea. Dopo la pressatura si procede con la cottura ad una temperatura che oscilla tra i 1150 e 1250 gradi. A fine processo si determina la reificazione dell’impasto, le cui caratteristiche sono la robustezza, l’impermeabilità e l’ingelività. Sul mercato sono disponibili diverse tipologie di prodotto a seconda dell’utilizzo: le ceramiche pressate e smaltate per l’interno vasca, quelle non smaltate per le superfici antiscivolo e pezzi speciali per la composizione di bordi e scale.

Una resina epossidica color grigio per il rivestimento interno, che ben si abbina al solarium in cemento con spolvero superficiale al quarzo color antrancite: una realizzazione di gusto minimale. (doc. Arch. Massimo Brambilla)

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La pietra naturale è una soluzione di grande fascino e stile, che ben si integra con l’ambiente. (doc. Indalo Piscine)

Suggerimenti per la scelta Il rivestimento è una scelta importante, oltre ad essere funzionale deve anche soddisfare il vostro gusto estetico. Due i consigli principali: • stabilite un budget di spesa prima di scegliere il rivestimento. Essendo disponibili materiali e lavorazioni diverse, il costo tra uno e l’altro può infatti variare anche di molto. • Il rivestimento deve essere facile da pulire, duraturo e sicuro; fatevi consigliare al meglio sulla base dell’utilizzo effettivo che farete della vostra piscina.

Piscina rivestita in malta cementizia con strato superficiale in resina di colore chiaro per le aree a bassa profondità e nero per la zona nuoto e tuffi. (doc. Arch. M. Cantagalli)

Il mosaico, una scelta sempre attuale È il materiale storicamente più impiagato per rivestire piscine di pregio, che conferisce alla vasca in immagine elegante e di stile. Se nell’immaginario comune è associato a piscine di lusso, oggi i prodotti a disposizione sul mercato sono estremamente diversificati per gusto estetico, composizione materica e fascia di prezzo, garantendo infinite possibilità di scelta e composizione. Ogni tipo di piscina, senza limiti di forma e tipologia può accogliere questo prezioso rivestimento. Le tessere sono disponibili in varie dimensioni - le più utilizzate sono quelle di mm 20x20, ma è possibile applicare anche tessere di 10x10 mm - e in vari materiali: smaltate, vetrificate, composte

guida piscina

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da lamine di vario materiale per dettagli davvero eleganti. A differenza di quanto avviene per le piastrelle ceramiche, le tessere musive vengono precedentemente assemblate su fogli o supporti a rete di grandi dimensioni da fare aderire al fondo e alle pareti. Questa procedura permette al mosaico di evitare operazioni di taglio, visto che simili fogli si adattano perfettamente anche alle superfici curvilinee, scale e angoli. Le tessere musive garantiscono una lunga durata nel tempo e un rischio di possibili perdite estremamente ridotto, inferiore al 5 per cento, grazie alla posa di guaine impermeabilizzanti che assicurano la tenuta della piscina. Certamente la spesa per una realizzazione di questo tipo è abbastanza alta, però il mosaico, nel caso di zone che richiedessero interventi di ripristino, permette la sostituzione esclusivamente delle parti danneggiate con altre tessere. Trattandosi di un prodotto ceramico, la sua manutenzione è semplice e la pulizia e l’igiene sono garantiti dall’uso di appositi prodotti per la detersione. L’accuratezza richiesta per la posa in opera e le caratteristiche stesse di questo materiale rendono piuttosto esclusiva la scelta di questo rivestimento, senza dubbio una soluzione di grande impatto scenografico.

Il rivestimento in mosaico è una soluzione intramontabile, classica e di stile, che conferisce un tocco elegante a qualsiasi piscina, mettendo in risalto particolari architettonici grazie a schemi di posa originali e personalizzati. (doc. Ezarri)

Le evoluzioni tecnologiche per la lavorazione del PVC consentono svariate soluzioni, dalle membrane monocolore ai motivi stampati anche in rilievo. (doc. Renolit Alkorplan)

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Focus sul solarium Elemento fondamentale nella piscina, il solarium deve raccordarsi con il rivestimento scelto per l’interno vasca, così da caratterizzare in modo determinante lo stile della piscina. Il solarium può essere realizzato con lo stesso materiale del rivestimento interno, ad esempio ceramico, oppure con materiali differenti, appositamente trattati affinché risultino antiscivolo. • Il legno. Opportunamente trattato con olii e sostanze specifiche che impediscono al sole di ossidarne la superficie, si mantiene in ottima salute per lungo tempo. Dalle essenze naturali ai nuovi compositi in PVC sono tantissime le diverse soluzioni possibili. • Le piastrelle ceramiche. Possono essere utilizzate sia per il rivestimento interno sia esterno, sono pratiche, resistenti e decorative, disponibili in un’ampia varietà di formati, colori e lavorazioni.


Rivestire con la pietra naturale Una scelta che trova consensi soprattutto negli ultimi anni: il rivestimento con lastre di pietra naturale è senz’altro originale, di grande impatto estetico, ideale per realizzazioni dall’aspetto unico e ricercato. I criteri che guidano la scelta di questo rivestimento sono svariati, ad esempio la disponibilità di pietra reperibile in loco, oppure il desiderio di armonizzare la vasca con

un contesto paesaggistico dominato dalla natura. Il suo utilizzo, tuttavia, richiede particolare accortezza nella preparazione del sottofondo, nella posa e nel trattamento del materiale stesso che, essendo naturale, risulta poroso e dunque attaccabile da agenti chimici. Se ci si avvale di materiale naturale reperito in loco, prima di essere posato, sono richiesti adeguati lavaggi e trattamenti che lo rendano idoneo ad un uso sicuro a contatto con l’acqua trattata

di una piscina, evitando di scegliere pietre di elevata porosità. Grazie ad un minimo tasso di assorbimento dell’acqua (fino allo 0,1 per cento) e alle proprietà antiscivolo, le pietre più utilizzate per piscine sono ardesia e quarzite che ben si prestano a rivestire non solo il fondale, ma anche il bordo piscina e il solarium, in modo che ci sia continuità di stile.

Per un effetto naturale sono proposte particolari miscele di ciottoli di pietra e quarzo, amalgamati con cemento, resina e alcuni additivi selezionati. L’effetto ottenuto è simile ad un fondale sabbioso. (doc. Biodesign Pools)

• Il cotto. Una scelta sempre attuale, il cotto si caratterizza per un basso assorbimento di calore. La sua superficie resta infatti fresca anche in piena estate e risulta ideale per poter camminare a bordo vasca a piedi nudi. • La pietra. Graniti, porfidi, cubetti di sampietrino, arenaria, calcestruzzo, travertino; moltissime sono le tipologie di pietre che possono essere utilizzate sia all’interno che all’esterno della piscina. Opportunamente trattata per resistere all’acqua trattata, la pietra si rivela uno dei materiali più resistenti a patto di non sceglierne una eccessivamente porosa. Attenzione ai colori scuri: la pietra assorbe calore e camminare a piedi nudi potrebbe essere un problema. I materiali ceramici offrono ampia varietà di formati ed effetti cromatici come le pavimentazione in gres effetto legno, pratiche, funzionali ed esteticamente belle per l’ambiente piscina. Il vantaggio è di poter abbinare pezzi speciali come griglie e bordi realizzati nel medesimo materiale e colore. (doc PiscinaIn)

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Per un rivestimento personalizzato Un’alternativa originale per rivestire piscine in modo unico e personalizzato è offerta dalle finiture a base di resina, da stendere sulle pareti seguendo particolari procedure di posa. Per un effetto naturale sono proposte particolari miscele di ciottoli di pietra e quarzo, amalgamati con cemento, resina e alcuni additivi selezionati. Si tratta di un composto che si applica alla vasca come un intonaco e, trascorso il periodo di posa, si presenta resistente alle abrasioni e alle macchie. Effetti simili si possono ottenere anche con l’utilizzo di malte cementizie modificate che possono essere utilizzate sia per l’impermeabilizzazione della vasca sia a

finitura della piscina. Questa tipologia di malta, oltre a contenere una base resinosa che la rende impermeabile, può anche essere colorata con l’aggiunta di appositi pigmenti, conferendo alla piscina un aspetto davvero unico. Un’ulteriore possibilità per il rivestimento della vasca è offerta dall’impiego di vernice, una soluzione con molteplici vantaggi: la facile adattabilità ad ogni tipo di forma, il costo contenuto e l’ampia possibilità di personalizzazione con fantasie, disegni o colori. La vernice utilizzata per la posa in piscina è composta da resine a base epossidica, che aumentano la resistenza all’usura e non si deteriora a contatto con l’acqua trattata. In fase di posa della vernice è possibile realizzare anche trattamenti antisdrucciolo, una soluzione consigliabile

su scalini e fondali di bassa profondità: tra una mano e l’altra di vernice, viene effettuata una lavorazione con quarzite, così da creare un effetto granuloso nel prodotto finito. La lavorazione per la posa della vernice richiede tempo e accuratezza: la verniciatura si effettua in tre fasi, e tra l’una e l’altra devono passare almeno 24 ore. Durante questo procedimento la temperatura esterna non deve superare i 15-18° C. Finito questo processo, prima di riempire la vasca bisogna lasciar passare qualche giorno in modo che si realizzi la completa polimerizzazione delle resine e l’evaporazione dei solventi. La manutenzione e la pulizia di una superficie di questo si esegue con specifici prodotti di facile utilizzo.

Il materiale ceramico consente la Per la scelta del colore di rivestimento è

Originale e audace

realizzazioni di rivestimenti continui tra

buona regola ricercare l’armonia con il

la scelta del mosaico

interno vasca, bordo e solarium, per

contesto paesaggistico di riferimento.

rosso per rivestire la

un effetto estetico di grande armonia.

(doc. Bauen, foto M. Cerri)

piscina.

(doc. Floor Gres)

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Ciottoli stampati su PVC per un effetto che ricorda il fondale dei torrenti di montagna. (doc. Flag Pool)

Una vasca inserita nella roccia: il rivestimento in ciottoli si armonizza con l’ambiente. (doc. arch. M. Rossini)

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I colori scuri per il rivestimento conferiscono eleganza alla realizzazione, esaltando il

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senso di profonditĂ della vasca. (doc. Acqua Blu)

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Trattiamo l’acqua, proteggiamo la vita

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. L’impianto di ricircolo e filtrazione

presa fondo

filtro pompa

vasca di compensazione

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..Ricircolo tramite skimmer ..Ricircolo tramite sfioro ..Lo sfioro a cascata ..La vasca di compenso ..L’impianto di filtrazione ..Le differenti tipologie di filtro ..Filtri a sabbia ..Filtri a cartucce ..Filtri a diatomee ..Materiali innovativi per la filtrazione guida piscina

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. L’impianto di ricircolo e filtrazione

Limpidezza e trasparenza dell’acqua sono garantiti dal sistema di circolazione e filtrazione: vediamone in dettaglio caratteristiche, tipologie e funzionamento.

I

mmergersi in un acqua pulita e sicura è una condizione imprescindibile per ogni tuffo: al cuore della vasca vi sono il sistema di ricircolo e filtrazione, detto anche trattamento meccanico, e il sistema di disinfezione (trattamento chimico). In questo capitolo ci occuperemo del primo, cercando di illustrarne il funzionamento in modo semplice e chiaro. Perché è importante il ricircolo e la filtrazione dell’acqua? Affinché il bagno in piscina sia un momento piacevole, divertente e anche salutare è indispensabile che l’acqua sia igienicamente controllata e trattata così da non

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rappresentare un pericolo per la salute dei bagnanti. Il primo fondamentale passaggio affinché il ciclo di trattamento abbia inizio è proprio attraverso l’impianto di ricircolo che può essere strutturate in due tipologie: a skimmer e a sfioro. Entrambe individuano la modalità con cui l’acqua viene recuperata dalla vasca e “trasportata” all’impianto di filtrazione, per poi essere disinfettata e reimmessa in vasca tramite le bocchette di mandata. Alla base del perfetto funzionamento del sistema ci deve essere un buon progetto idraulico, composto da specifici elementi (pozzetto o sca-

rico di fondo, le bocchette d’immissione, l’elettropompa, il filtro, le tubazioni), che devono essere correttamente dimensionati in modo da coinvolgere l’intero volume dell’acqua in vasca.

Ricircolo tramite skimmer Collocate nella parte superiore della vasca, a poca distanza dal bordo, gli skimmer sono bocchette di forma rettangolare dotate di uno sportello con galleggiante, attraverso il quale si riversa l’acqua della vasca. All’interno dello skimmer, in posizione non accessibile ai bagnanti, è collocato


Nel ricircolo a sfioro, l’acqua fuoriesce dal bordo vasca e viene raccolta nella canaletta perimetrale. In questo caso Affinché il bagno in piscina sia un

specifico, bordo, sfioro e

momento piacevole, divertente

canaletta sono tutti realizzati

e salutare è indispensabile che

in acciaio inox.

l’acqua sia igienicamente controllata

(doc. Prowellness)

e trattata. (doc. Italpool, foto di Manuela Cerri)

skimmer

presa fondo

Schema di circolazione dell’acqua in piscina a skimmer

filtro pompa

presa fondo

filtro pompa

Schema di circolazione

vasca di compensazione

dell’acqua a sfioro con vasca di compenso

In base alle dimensioni della vasca e alla portata d’acqua, si stabilisce la giusta quantità di skimmer da distribuire, in modo uniforme, lungo le pareti della vasca. (doc. Indalo Piscine)

un cestello estraibile che trattiene le impurità più grossolane che si depositano sul pelo d’acqua, come foglie, rametti, insetti. L’accesso al cestello avviene tramite piccole botole poste sulla pavimentazione che circonda la piscina e la loro pulizia deve essere condotta regolarmente. Per agevolare l’accesso e il flusso dell’acqua al loro interno, gli skimmer sono generalmente provvisti di una sponda arrotondata, o posata con una leggera pendenza verso il solarium, e vengono posti perlopiù controvento. In base alle dimensioni della vasca e alla portata d’acqua si stabilisce la giusta

quantità di skimmer da distribuire lungo le pareti in modo uniforme, così da garantire il corretto ricircolo di tutta l’acqua in vasca.

Ricircolo tramite sfioro Si definisce sfioro in superficie il sistema di raccolta dell’acqua tramite una canaletta disposta lungo il perimetro della vasca. In questo caso, a differenza del sistema a skimmer, il livello dell’acqua in vasca è più alto, arrivando a tracimare dal bordo attraverso il quale viene convogliato alla canaletta di raccolta. Il funzionamento di questo sistema è dunque intuitivo: l’acqua

fuoriesce dal bordo vasca e viene raccolta nella canaletta perimetrale, convogliata verso la vasca di compenso sottostante e immessa nel sistema di ricircolo dove, una volta filtrata e disinfettata, ritorna in vasca tramite le bocchette di mandata. Questo sistema garantisce vantaggi dal punto di vista igienico: lo sfioro in superficie, infatti, assicura l’assenza di punti morti nel ricircolo dell’acqua, rischio che, nelle piscine a skimmer, deve essere evitato grazie a un attento posizionamento degli stessi sulle pareti della vasca. Questa peculiarità lo rende il sistema prevalentemente adottato

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negli impianti pubblici, dove l’igiene deve necessariamente essere garantita, a fronte però di un maggior costo da sostenere per la sua realizzazione. Dal punto di vista estetico, inoltre, lo sfioro in superficie è di sicuro appeal e ben si adatta a vasche di forma libera. La canaletta perimetrale di raccolta dell’acqua può essere realizzata in svariati materiali, dalle più classiche (ed economiche) griglie bianche in PVC all’utilizzo della pietra o della ceramica: sempre più aziende propongono griglie in continuità di materiale e colore con la pavimentazione del bordo vasca, per un effetto davvero elegante.

Lo sfioro a cascata Una variante dello sfioro in superficie è lo sfioro a cascata, una tipologia di bordo vasca in cui l’acqua, tracimando, ricade in un canale di raccolta posto al di sotto del bordo, producendo l’effetto di una piccola cascata. Questa tipologia di sfioro funziona come la precedente, ciò che cambia è sostanzialmente l’effetto estetico che ne deriva. Il suo impiego avviene prevalentemente in piscine realizzate su terreni in

A seconda delle sue caratteristiche, il bordo a cascata può diventare tratto distintivo di tutta la piscina. In questo caso è stato rivestito in mosaico. (doc. Arch. Mirko Varischi)

pendenza: in questo caso, il dislivello del terreno è compensato dalla parete della vasca che rimane a vista ed è dunque impreziosita dall’acqua tracimante che scivola lungo di essa. Immersi nella piscina l’ef-

fetto è davvero sorprendente, soprattutto se la vasca si affaccia verso il panorama per creare un effetto di “infinito” con il paesaggio circostante.

Il sistema a sfioro garantisce vantaggi dal punto di vista igienico, assicurando l’assenza di punti morti nel ricircolo dell’acqua. (doc. Piscine Verbano)

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La vasca di compenso

L’impianto di filtrazione

Nella trattazione dedicata al ricircolo a sfioro, abbiamo accennato alla vasca di compenso nella quale è convogliata l’acqua raccolta dalla canalina perimetrale: si tratta di una serbatoio nascosto dotato di un dispositivo “troppo pieno” e un galleggiante di minima, collegato al reintegro, che prevede allo smaltimento dell’acqua in eccesso. Funge anche da serbatoio di pescaggio per l’impianto di trattamento dell’acqua, essendo collegata alle tubazioni che provengono dalla piscina e dal gruppo filtrante. Per questo motivo è essenziale accertarsi che non si svuoti mai completamente: l’impianto rischierebbe di girare a vuoto, compromettendo la pompa di circolazione. La vasca di compenso può essere svuotata tramite uno scarico in fogna, ma solo a impianto spento e solo nel caso necessiti di interventi di pulizia (come quelli stagionali) o di manutenzione. Un corretto dimensionamento, relazionato alle dimensioni della piscina e alla portata degli impianti per il trattamento dell’acqua, permetterà un perfetto funzionamento di questo bacino. Alcune tecniche costruttive permettono la realizzazione di piscine a sfioro senza vasca di compenso, sostituendola con un apposito sistema di filtrazione.

Abbiamo fin qui illustrato il sistema di ricircolo il cui compito è trasportare l’acqua presente in vasca all’impianto di filtrazione, in modo che quest’ultimo possa eliminare i corpuscoli e le particelle solide che rimangono in sospensione. Con il termine filtrazione si fa riferimento al processo fisico che permette di separare, e quindi rimuovere, le particelle solide presenti nell’acqua, grazie al passaggio dell’acqua stessa attraverso un materiale filtrante contenuto nel filtro. Quest’ultimo è costituito da un recipiente che può essere di vario materiale come plastica, vetroresina o acciaio, contenente materiale filtrante attraverso il quale passa l’acqua di piscina. I filtri si differenziano in tre diverse tipologie a seconda del materiale in esso contenuto (a sabbia, a cartucce e a diatomee), per una maggiore o minore finezza di filtrazione, per il livello di automatismo e per le operazioni di manutenzione, più o meno frequenti, da eseguire. In linea generale, si rivela fondamentale che la portata del filtro sia calibrata alla quantità d’acqua da filtrare e al numero di frequentatori abituali della piscina; questo perché tutto il volume dell’acqua deve essere correttamente coinvolto nel processo.

VISTO PER VOI

Un muschio naturale dal potere purificante Si chiama Pool Moss ed è un muschio capace di assorbire acqua per 20 volte il suo peso. Nelle piscine private il muschio funziona come una bustina da tè, è collocato all’interno di una camera di contatto, a monte della fase di filtrazione, che gli consente di interagire e trattare la piscina. Una volta entrata in contatto con il muschio, l’acqua risulta di migliore qualità in quanto i batteri esercitano un’azione molto più contenuta. Allo stesso tempo il muschio aiuta a stabilizzare naturalmente pH e alcalinità. Sequestra i metalli (ad

esempio, calcio, magnesio, ferro), e riduce incrostazioni e macchie. Anche la corrosione, la disinfezione attraverso prodotti chimici e la contaminazione organica si riducono drasticamente. Tra i

Esistono diverse modalità attraverso cui l’acqua può essere filtrata: è possibile individuare due meccanismi di filtrazione principali, indicati come filtrazione di volume e filtrazione di superficie. La filtrazione di volume è quella che caratterizza, per esempio, i tradizionali filtri a sabbia: l’acqua attraversa un certo volume occupato da materiale granulare e i solidi di dimensioni superiori rispetto alla porosità del materiale vengono intercettati e trattenuti tra i pori stessi. La filtrazione di superficie invece prevede che l’acqua attraversi una superficie porosa, che può essere ottenuta in modi diversi, e sfruttando un meccanismo che per analogia si può chiamare a setaccio, trattiene tutte le particelle di dimensioni superiori a quelle dei pori e permette il passaggio di quelle di dimensioni inferiori. Questi filtri solitamente permettono di aumentare la superficie specifica di filtrazione (ossia i mq di superficie filtrante/mc di filtro) rispetto a filtri che sfruttano la filtrazione di volume.

Le differenti tipologie di filtro Entriamo nel dettaglio delle differenti tipologie di filtri, delle loro caratteristiche tecniche principali e delle operazioni di manutenzioni richieste.

vantaggi si ottiene anche una riduzione dell’utilizzo di acqua dovuta ad una minor frequenza di contro-lavaggi. (doc. Piscine Castiglione)

guida piscina

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Filtri a sabbia I filtri a sabbia sfruttano la sabbia come materiale granulare filtrante. Solitamente, per le applicazioni per acqua di piscina, i filtri lavorano in pressione e il flusso è discensionale (down flow, dall’alto verso il basso). I solidi vengono trattenuti progressivamente mentre l’acqua attraversa il letto di materiale granulare. Nel tempo, il materiale filtrato, trattenuto nel filtro, crea un ostacolo al passaggio della portata di acqua e rende la filtrazione meno efficace. Per questa tipologia di filtri è quindi necessario interrompere periodicamente la filtrazione per operare dei lavaggi del filtro. Questi lavaggi vengono effettuati in direzione opposta rispetto alla direzione dell’acqua da trattare, in modo tra l’altro da pulire il filtro dalla parte più pulita a quella più sporca e permettere l’espansione del letto filtrante e il rimescolamento del materiale, perciò si parla di contro lavaggi. L’acqua di contro lavaggio deve poi essere smaltita come acqua di scarico. Materiale: strato filtrante di 30-60 cm di sabbia di quarzo monocristallino al 99.5%, priva di argille e a granulometria uniforme Caratteristiche: in grado di trattenere parti-

celle di diametro minimo (20-30 micron). Aggiungendo all’acqua sostanze flocculanti, la granulometria variabile decrescente della sabbia provoca l’aggregazione spontanea degli elementi di dimensioni inferiori. Manutenzione: “controlavaggio”, o “lavaggio in controcorrente”, ogni 7-10 giorni, si fa passare l’acqua attraverso il filtro dal basso verso l’alto (opposto a quello di filtrazione), provocando il distacco delle sostanze trattenute. Dimensioni: filtri piccoli (diametro 60 cm) e rapidi (velocità di filtrazione di 45 mc/h/ mq) per le piscine residenziali; per le piscine pubbliche si scelgono più grandi (diametro 110 cm) e più lenti (10-25 mc/h/ mq).

Nuovo materiale

Filtri a cartucce Nei filtri a cartuccia gli elementi filtranti possono essere realizzati in materiali diversi, sono alloggiati in recipienti pressurizzati e sono caratterizzati da una certa porosità. L’acqua filtra solitamente dall’esterno verso l’interno, mentre le particelle di dimensioni superiori rispetto alla porosità della cartuccia vengono trattenute. Questa tipologia di filtri si caratterizza per il loro ingombro ridotto, pur garantendo un’elevata superficie filtrante, però richiede una notevole manutenzione poiché la pulizia del filtro non avviene tramite controlavaggi ma è necessario procedere manualmente estraendo la cartuccia per lavarla. La cartuccia va sostituita quando dopo il lavaggio la pressione nel filtro non scende significativamente. Materiale: tessuto sintetico impregnato di resine e racchiuso in cartucce in PVC rigido Caratteristiche: lunga durata e diverse capacità filtranti riducono al minimo le clorammine e ogni genere di ristagno Manutenzione: particolarmente facili da pulire.

a base di vetro per il riempimento dei filtri a sabbia. (doc. Euraqua)

Nuova gamma di raccordi a pressione che consente connessioni dirette tra raccordi e valvole, ottenendo un risparmio nel numero di incollaggi e nei tempi/costi di installazione. (doc. Tasco)

Pompa per piscina Badu Eco Touch a velocità variabile, progettata per garantire un funzionamento ottimale dal punto di vista energetico. (doc. Gerit)

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Le bocchette per il ricircolo dell’acqua, definite skimmer, oggi sono disponibili in colori diversi dal bianco, così da uniformarsi con le tonalità del rivestimento. Filtro a diatomee per

(Archivio Piscine Castiglione)

la filtrazione dell’acqua di piscina (doc. Culligan)

Filtri a diatomee Particolare tipologia di filtro a precoat che utilizza diatomite come materiale per il prerivestimento. La diatomite, definita anche come farina fossile di diatomee, è una roccia silicea sedimentaria di origine organica, costituita principalmente da gusci fossilizzati di diatomee (una specie di alga). La diatomite è di colore bianco ed caratterizzata da un elevata porosità. In questa tipologia di filtri la diatomite viene utilizzata sotto forma di polvere molto fine che aderisce ai supporti e costituisce il materiale filtrante. L’acqua attraversa tali supporti dall’esterno verso l’interno in modo che i solidi vengano trattenuti dal materiale filtrante, che solitamente ha uno spessore di pochi millimetri. È necessario provvedere periodicamente alla rigenerazione del materiale filtrante, che viene progressivamente intasato dal materiale solido trattenuto durante la fase di filtrazione. Questo avviene solitamente

agevolando con meccanismi diversi il distacco del materiale filtrante dai supporti, quindi viene estratto dal filtro e sostituito con materiale filtrante nuovo. Alla fase di rigenerazione, segue quindi la fase di precoat, durante la quale si deve far riaderire il materiale filtrante ai supporti, prima di iniziare nuovamente il processo di filtrazione. Materiale: alga cellulare microscopica fossilizzata, permeabile e porosa. Caratteristiche: inserita nel circuito idraulico, si deposita su appositi supporti del filtro in strati di appena 2 mm di spessore che trattengono particelle anche minime, di solo 1-5 micron (comprese sostanze organiche e batteri) Manutenzione: per rimuovere le diatomee basta fermare la pompa di circolazione, esse si depositeranno sul fondo del filtro facilitando l’eliminazione. La finezza di filtrazione necessita la sostituzione degli elementi ogni 7-10 giorni, per impedire l’intasamento del filtro.

Materiali innovativi per la filtrazione Sul mercato si affacciano nuove tecnologie filtranti che stanno conoscendo una progressiva diffusione. Tra questi citiamo i filtri a graniglia di vetro, con funzionamento simile ai filtri a sabbia, ma che utilizzano come materiale filtrante un granulato di vetro caratterizzato da una superficie molto liscia e che può anche essere caricato elettricamente in modo da sfruttare per la rimozione delle particelle solide non solo la loro intercettazione fisica, ma anche un’interazione elettro-chimica tra particelle solide e materiale filtrante. Tra i vantaggi d’uso di questo materiale: • Il materiale filtrante può essere costituito al 100% da materiale riciclato • È meno tendente all’intasamento o alla formazione di canali rispetto ad un filtro a sabbia • Il tipo di superficie è inospitale allo sviluppo di batteri all’interno del filtro

guida piscina

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Bordo a sfioro composto da una piastrella in Klinker

Lo sfioro a cascata, nelle piscine, può essere

Grazie alle tecnologie moderne, lo sfioro a cascata

ceramico, che funge anche da complemento

reinterpretato anche in modi sorprendenti,

può essere potenzialmente realizzato in piscine di

strutturale dei pannelli di parete, accostata a una

realizzando vere e proprie scenografie d’acqua.

qualsiasi forma, andando a seguire le “onde”

griglia in PVC di colore nero.

(doc. Vasco Vieira ARQUI)

della vasca. (doc. Anja Werner)

(Archivio Piscine Castiglione)

Spesso lo sfioro a cascata viene realizzato in

Bordo a sfioro rivestito in colore antracite, a ricordo

Bordo realizzato in marmo: grazie a un’imponente

corrispondenza di una pendenza del terreno, così da

del fondo dei laghi collinari, in perfetta armonia con

cascata, l’acqua scende dalla vasca idromassaggio

sfruttarne le caratteristiche naturali.

l’ambiente cicorstante.

superiore alla piscina principale sottostante.

(doc. MU Architecture)

(doc. Arch. Cantagalli)

(doc. GM Piscine)

Bordo a sfioro a fessura, realizzato grazie all’utilizzo di

Un effetto sorprende quello creato dall’acqua che

Questo bordo per piscina nasce dall’accostamento di

una pietra locale. Un bell’esempio di sfruttamento del

sfiora e scende a cascata su un bordo integralmente

tre materiali: la pietra di Luserna, il grès porcellanato

materiale tipico del luogo.

realizzato in vetro.

e l’ardesia.

(doc. Idrasir Piscine)

(doc. Italpool, foto di Manuela Cerri)

(doc. Polimpianti)

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. Il trattamento chimico dell’acqua

6

..Disinfettare con il cloro ..Per un dosaggio facile e… automatico ..Elettrolisi del sale ..I raggi UV ..Gli impianti a ozono ..Il locale tecnico ..I prodotti chimici: precauzioni d’uso ..Problemi e soluzioni

guida piscina

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. Il trattamento chimico dell’acqua

Affinché la piscina sia un luogo divertente e salutare per i frequentatori è fondamentale prestare la dovuta attenzione alla qualità dell’acqua, che deve necessariamente essere sottoposta a un trattamento di disinfezione.

U

n’acqua limpida, gradevole e salutare è la condizione imprescindibile di ogni bagno in piscina: affinché l’acqua si riveli microbiologicamente pura è necessario sottoporla a un trattamento di disinfezione, in grado di eliminare i microrganismi come virus e batteri presenti in piscina, affinché non siano un pericolo per la salute dei bagnanti. Il trattamento chimico dell’acqua, definito anche disinfezione, segue il processo di filtrazione di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente. L’acqua prelevata dalla vasca si immette nel circuito idraulico passando prima per il

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sistema di filtrazione, dove viene “ripulita” dalle particelle in sospensione, poi nel sistema di disinfezione che ha il compito di disinfettare l’acqua della piscina in modo che anche virus, batteri e altre sostanze vengano eliminati.

Disinfettare con il cloro Esistono diverse tipologie di agenti disinfettanti utilizzabili in piscina, il più comune è senz’altro il cloro (ipoclorito di sodio) che è in grado di abbattere la carica microbica a bassissime concentrazioni e in pochi istanti, liberando ossigeno atti-

vo che ossida efficacemente le sostanze organiche. Il cloro consente dunque di avere un’acqua limpida e gradevole per i bagnanti e, se impiegato correttamente, non presenta controindicazioni degne di nota. Il prodotto viene diluito in modo che possa essere inserito, per mezzo di un dosatore, nell’impianto di circolazione a valle del filtro. Può essere versato anche manualmente la sera, lungo le pareti della piscina, oppure inserito sotto forma di pastiglie di cloro a lenta solubilità, che garantiscono una costante percentuale di cloro libero nell’acqua per circa 14 giorni.


Per un dosaggio facile e… automatico Un’acqua limpida, gradevole e salutare è la condizione imprescindibile di ogni bagno in piscina. (doc. Culligan Piscine)

Le operazioni di trattamento possono essere in buona parte automatizzate e svolte da un apposito impianto che consente maggior precisione e sicurezza rispetto allo svolgimento manuale. L’apparecchio più semplice è il dosatore per la distribuzione automatica di cloro. L’esempio più classico è il clorinatore che, montato sul circuito di alimentazione, rilascia in acqua i prodotti chimici, in modo lento e regolare per diverse settimane, senza però occuparsi della regolazione del pH. Per rendere automatica anche questa funzione, occorrerà dotate l’impianto di una pompa dosatrice per il cloro, in grado di correggere anche il pH. Un altro apparecchio è il regolatore automatico, in grado di tenere sotto controllo l’interazione tra il valore del pH e l’azione del cloro. I modelli più sofisticati prevedono anche il dosaggio

automatico di altri prodotti come alghicidi e flocculanti, in base ai parametri automaticamente rilevati. I prezzi variano, anche sensibilmente, in funzione del livello di sofisticazione dell’apparecchio, da poche centinaia di euro a qualche migliaio. Nelle piscine a sfioro è necessario che il livello dell’acqua si mantenga regolare: indispensabile è il regolatore di livello automatico, un dispositivo che mantiene il livello a un’altezza costante, compensando automaticamente le perdite dovute all’evaporazione.

Affinchè il trattamento chimico si riveli efficace sarà necessario controllare, almeno due volte a settimana, la concentrazione di cloro e il grado di acidità dell’acqua. (doc. Cillichemie)

La corretta concentrazione di cloro in vasca è la premessa fondamentale per garantire la salute dei bagnanti: importante tenere sempre a mente che, affinché il trattamento chimico si riveli efficace, sarà necessario controllare, almeno una o due volte la settimana, la concentrazione di cloro e il grado di acidità dell’acqua (pH), che deve essere compreso tra 7,2 e 7,5. In commercio, esistono prodotti specifici per controllare questo valore e per correggerlo nel caso in cui non dovesse rientrare in questi parametri.

Elettrolisi del sale Si tratta di un procedimento che consente di produrre cloro in maniera diretta grazie all’utilizzo di una quantità minima di normale salgemma: bastano appena 5 gr per litro per ottenere disinfettante nella quantità e nei tempi richiesti ad un’adeguata disinfezione. Affinchè si compia il processo l’acqua viene fatta passare attraverso una cellula di elettrolisi comandata da un computer che fornisce l’alimentazione della corrente necessaria per scomporre la molecola del sale. In questa cellula sono contenuti elettrodi in materiale resistente

al cloruro e al titanio, il catodo e l’anodo, uno dei quali è protetto con ossidi di platino, iridio e rutenio, per evitare che venga consumato. L’acqua passa intorno a questi elettrodi, quindi con una piccola scarica di corrente produce l’agente disinfettante che elimina nella cellula stessa gli agenti patogeni presenti nell’acqua e reca con se, ritornando in vasca, un buon potere ossidante, dato dagli ioni di cloro libero instabile che si producono mediante il processo di elettrolisi. Nell’anodo si sviluppano reazioni elettrochimiche che producono ClO2, più elettroni negativi, acido ipocloro-

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Se si seguono attentamente le istruzioni riportate sulle etichette e sui manuali d’uso, l’utilizzo dei prodotti dedicati alla disinfezione dell’acqua garantirà un’acqua limpida e sicura. (doc. Arch. M. Cantagalli)

so e idrogeno, che si libera naturalmente quando l’acqua rientra in piscina. Alla fine del processo di elettrolisi, non viene consumato sale, ma una quantità irrisoria di acqua. Il funzionamento si rivela ottimale quando il livello di pH è tenuto a 7,2; esistono sistemi di elettrolisi che contengono, all’interno della scatola di alimentazione, anche computer di controllo del pH e di controllo di cloro attivo, che esentano dun-

que il proprietario dall’effettuare i controlli manualmente o dall’acquistare un sistema di controllo automatico di pH e cloro.

I raggi UV Il processo di trattamento tramite raggi UV è basato sull’impiego dei raggi ultravioletti in banda C (UV-C: lunghezza d’onda 200280 nanometri). I raggi UV-C distruggono i microrganismi patogeni in pochi secondi, prevenendo la loro ulteriore moltiplicazione. La loro azione si estrinseca nella dimerizzazione della timida degli acidi nucleici, modificano cioè il loro patrimonio genetico per impedirne la riproduzione. L’azione dei raggi UV-C risulta efficace sia sui batteri sia su virus, spore, lieviti, muffe, alghe e uova di nematodi. Quando i raggi UV sono dimensionati alle capacità d’acqua da trattare e sono adeguatamente trasmessi, forniscono un pratico, sicuro ed economico mezzo per la disinfezione dell’acqua nel pieno rispetto dell’ambiente. Tutto ciò si ottiene attraverso l’uso di

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lampade al mercurio a media pressione ad alto rendimento che producono raggi UV con lunghezze d’onda di 254 nanometri, capaci di distruggere tutte le forme di micro-organismi e virus conosciuti.

Gli impianti a ozono L’Ozono (O3) è ossigeno attivo, un potente disinfettante naturale. L’ozono, tra tutti gli agenti disinfettanti omologati per la depurazione dell’acqua, è quello che presenta il più elevato potere di ossidazione. Grazie a tale caratteristica, agisce rapidamente ed efficacemente contro i batteri, le alghe ed i virus, garantendo un’elevata sicurezza microbiologica nelle applicazioni in piscina. Gli impianti a ozono assicurano una sicurezza batterioSistema automatico per il dosaggio del cloro in granuli nell’acqua di piscina. (doc. Controlchemi)

logica di notevole entità, al punto che è richiesta una leggera integrazione di cloro solo se la vasca risulta molto frequentata. L’ozono si ottiene per scariche ad alta tensione. I generatori di ozono adatti a una piscina, dove il dosaggio di cloro è pari a 0,8 milligrammi litro per metro cubo d’acqua, è sufficiente impiegare impianti con una potenzialità al di sotto del chilogrammo/ora. Per essere efficace, la sua azione necessita di essere integrata da un sistema di miscelazione, composto da una pompa e un miscelatore idrocinetico, perché l’ozono esercita la sua funzione nel momento in cui ha elevata pressione. Una volta immesso l’ozono in vasca, questo attraversa quella che viene definita torre di contatto. Acqua e ozono devono infatti rimanere a contatto circa un minuto perché il secondo possa esplicare la sua azione. Questo significa che l’ozono aggredisce con una certa rapidità il batterio o il virus presente in acqua, che viene trattenuto su speciali filtri multistrato, la cui parte superiore è composta da carbone attivo. Durante l’impiego l’ozono si decompone formando ossigeno naturale. L’acqua per piscine sterilizzata con ozono è cristallina, non contiene sostanze di odore sgradevole ed è assolutamente insapore.

Pompe per piscina nella versione elettromagnetica (ME3) e nella versione peristaltica (MP-PRO): efficienza, professionalità e precisione. (doc. Microdos)

Farsi la doccia prima di immergersi in piscina è la prima fondamentale regola da rispettare per mantenere una buona qualità dell’acqua in vasca. (Nella foto: soffione a incasso solare di AMA Luxury Shower)

guida piscina

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Il locale tecnico Nei paragrafi precedenti abbiamo parlato degli impianti di filtrazione e trattamento: ma dove sono collocati? Gli elementi che compongono il sistema di trattamento dell’acqua sono installati nel locale tecnico, una vano appositamente predisposto che può essere di varia dimensione, a seconda delle dimensioni della piscina e, conseguentemente, degli impianti da contenere. Indipendentemente dalle dimensioni, il locale tecnico deve comunque

essere ben illuminato, aerato, spazioso, al riparo dall’umidità, facile da raggiungere e da ispezionare. Si va dai pozzetti in vetroresina contenenti pompa e filtro, già pronti per essere interrati, fino alla creazione di un vano in cemento armato, simile a una stanza, in cui vengono riposti impianti, centralina elettrica, accessori e prodotti per la manutenzione, la disinfezione e la pulizia, avendo cura, a questo proposito, allo stoccaggio di prodotti chimici.

I locali tecnici in muratura devono essere progettati in modo da essere di facile e immediato accesso. (doc. Italpool, foto di Manuela Cerri)

Gli elementi che compongono il sistema di trattamento dell’acqua sono installati nel locale tecnico, una vano appositamente predisposto. (doc. Arch. Cantagalli)

Pozzetto in vetroresina contenente pompa e filtro, già predisposto per essere interrato. (doc. CPA Piscine)

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Problemi e soluzioni Può essere che l’acqua della vostra piscina possa assumere strane tonalità, o che diventi fastidiosa per occhi e pelle. Non preoccupatevi, ogni problema ha una soluzione! Se si seguono attentamente le istruzioni riportate sulle etichette e sui manuali d’uso, il corretto utilizzo dei prodotti dedicati al trattamento dell’acqua dovrebbe garantire un’acqua limpida e perfettamente pulita. Non è raro, tuttavia, che

l’acqua presenti intorbidimento o presenza di alghe: normalmente si tratta di problemi che insorgono in situazioni occasionali e che, nella maggior parte dei casi, sono facilmente risolvibili anche in autonomia. Proponiamo, di seguito, una breve guida dei problemi più comuni che possono verificarsi nell’acqua della piscina, proponendovi le soluzioni più idonee. È bene precisare, comunque, che questi consigli non sostituiscono in alcun modo

l’intervento di uno specialista, al quale è sempre meglio rivolgersi nel caso il problema persistesse.

I prodotti chimici: precauzioni d’uso Trattamento mensile

I prodotti per la disinfezione dell’acqua, dato il loro contenuto, devono essere manipolati con estrema cautela, in particolare, vanno versati in acqua nella concentrazione richiesta, seguendo con scrupolo le dosi. Per la sicurezza personale, inoltre, è bene ricordarsi sempre di fare uso di guanti per evitare accidentali e pericolosi contatti con pelle e occhi. Un accenno alle modalità di conservazione. Il luogo ideale per l’alloggiamento dei vari prodotti per la piscina è un locale al riparo da fonti di calore e di luce e soprattutto da forti sbalzi termici. A garanzia della sicurezza dei bambini, ricordate di chiudere sempre a chiave il locale in cui sono conservati questi prodotti, che sarebbe bene non riporre su ripiani metallici, a rischio di corrosione in caso di fuoriuscita. Un altro accorgimento riguarda la ventilazione. Una grata di aerazione nella parte inferiore della porta del locale e una griglia per l’aria d’uscita nella parte alta assicura un corretto ricambio d’aria. Questo luogo potrebbe essere il locale tecnico, a patto che esso sia realizzato in muratura e rispecchi le caratteristiche indicate. È intuitiva,

completo, multifunzione, per la disinfezione dell’acqua nelle piscine private. (doc. Mareva)

Facilità d’installazione, di utilizzo e di manutenzione: linea DDS – Diluition Dosing System, per il dosaggio di prodotti chimici. (doc. Barchemicals Group)

ma non osservata come si dovrebbe, la buona norma di conservare pastiglie e prodotti liquidi nelle loro confezioni originali. Non si dovrebbe mai travasare un prodotto in un recipiente diverso dal suo. Importantissime infatti sono le etichette (da conservare integre) che riportano composizione e corretti modo d’uso e di stoccaggio. È bene non sovrapporre mai flaconi, bidoni e bottiglie che andrebbero invece posti in verticale, con l’apertura verso l’alto,

per evitare pericolose fuoriuscite. Mai sovrapporre confezioni di elementi solidi a quelli liquidi, non confondere prodotti a base di cloro e accertarsi di separare i prodotti acidi e da quelli basici (regolatori di pH, disincrostanti, chiarificanti). È consigliabile limitarsi alla conservazione delle quantità necessarie al trattamento dell’acqua di una sola stagione, evitando pericolosi accumuli.

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Nuova estensione per il sistema di automazione

Aquasalt: generatore di cloro a sale per piscine di

Sistemi BSPOOL per la disinfezione con elettrolisi

Intellipool. Da oggi, grazie all’apparecchio 4X

capacità fino a 200 mc.

del sale. La gamma per piscine private è composta

Extension, è possibile controllare, oltre alle qualità

(doc. Aqua)

dai tre modelli, con produzioni fino a 35 gr/h. (doc.

dell’acqua, anche disparati accessori, come

International Caratti)

l’illuminazione. (doc. Pentair)

Problema Acqua torbida, con il fondo che diventa scivoloso Potrebbe essere causata da una notevole quantità di fosfati presenti in piscina. Soluzione • Utilizzare un prodotto per rimuovere i fosfati e introdurre chiarificanti naturali. • Tenere sotto controllo il livello dei fosfati soprattutto nelle fasi di apertura, chiusura e manutenzione ordinaria. Problema L’acqua tende al salato e si nota la presenza di particelle in sospensione. La causa potrebbe essere una concentrazione elevata di composti minerali, come Calcio carbonato, residui organici e inorganici, sali, il cui livello dovrebbe essere compreso tra i 1000 e i 1500 ppm. Soluzione • Quando si presenta il problema, l’unica cosa da fare è svuotare la vasca e introdurre acqua nuova. • Per far sì che questo problema non si verifichi più, bisognerebbe effettuare un ricambio d’acqua almeno una volta all’anno.

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Può risultare utile anche l’introduzione in vasca di un apposito chiarificante, una volta alla settimana. Problema Uno sgradevole odore di cloro e lievi irritazioni a occhi e pelle. Solitamente sono gli effetti della presenza di clorammine nell’acqua, che si formano quando urea e micro cellule di pelle si combinano con il cloro. Soluzione • è necessario eseguire un trattamento choc: aggiungere cloro a una dose dieci volte superiore il livello di cloro combinato nell’acqua, mantenendo la pompa in funzione. Perché il trattamento risulti efficace, consigliamo di effettuare l’operazione nelle ore serali, così che i raggi UV non ne alterino in negativo l’effetto. • Per evitare il ripetersi del problema, si suggerisce l’impiego costante di chiarificanti. Problema Anomala fluttuazione dei valori di pH. L’equilibrio dell’acqua potrebbe essere stato compromesso da una presenza anomala di sostanze alcaline (alcalinità totale) nell’acqua. Se la principale fonte di cloro è ipoclorito di sodio liquido,

che è alcalino, l’alcalinità totale deve sempre rimanere tra 80 e 100 ppm. Se invece si usa un cloro a base acida come il tricloro, dovrà essere tra 100 e 120 ppm. Soluzione • Aggiungere un prodotto acido: o acido muriatico o sodio bisolfato. • Per alzarlo, aggiungere un prodotto che contenga bicarbonato di sodio. • Verificare e bilanciare a dovere il livello del pH. Problema Presenza di residui organici A mettere a rischio la limpida trasparenza dell’acqua sono talvolta gli stessi frequentatori: profumi, capelli, detergenti, creme solari, ma soprattutto i milioni di batteri che si trovano sul corpo. A questi si aggiungono anche detriti di natura organica come polvere, foglie e corpuscoli. Soluzione • Farsi sempre la doccia prima di entrare in acqua. • Utilizzare in modo costante una copertura, anche automatizzata, nei periodi di non utilizzo della vasca. • Verificare l’efficienza del sistema di filtrazione ed effettuare i test di controllo dell’acqua.


Centralina multiparametrica Splash Control Pro per

Sistema di gestione e manutenzione della piscina

PMD, sistema di dosaggio proporzionale con

la misurazione e regolazione del pH, cloro e Redox;

completamente automatico. Garantisce un risparmio

strumento integrato, che permette il controllo e la

pilota i sistemi di dosaggio, controllo e regolazione.

fino al 50% di energia e del 90% di prodotti chimici.

regolazione del pH e del redox oppure del pH e del

(doc. ProMinent)

(AstralPool MAC di Fluidra Italia)

cloro in modo semplice ed efficiente. (doc. Micon)

• Tali prodotti riescono a dare il meglio di sé in termini di funzionalità solo se l’acqua presenta un equilibrio quanto a pH, alcalinità e durezza. • Questi prodotti possono fungere anche da scudo preventivo, soprattutto se si sa a priori che l’acqua di approvvigionamento contiene una percentuale notevole di metalli.

lungo tutto il perimetro della piscina, ricordandosi di inserire in acqua tutti gli accessori (retini, giochi per la piscina) durante il trattamento, per evitare che diventino portatori di alghe in un secondo momento. • Pulire con attenzione il filtro. • Prima di intervenire con il prodotto alghicida, spazzolare bene le pareti, così da aprire le cellule delle alghe, che verranno poi uccise in via definitiva dal trattamento. • Scegliere un alghicida ad ampio spettro e dal forte potere residuo, così da prevenire ricadute; le alghe morendo rilasciano fosfati, nutrimento per quelle rimaste. • Un prodotto alghicida può essere utilizzato anche nel trattamento ordinario, come prevenzione del fenomeno.

Problema Presenza di particelle in sospensione Soluzione • Utilizzare un flocculante in forma liquida, direttamente sulla superficie dell’acqua, a impianto di filtrazione spento, lasciandolo agire per circa mezza giornata • Una volta alla settimana pulire il filtro al fine di eliminare le impurità trattenute. Problema Sfumature tendenti al verde o al marrone nell’acqua La causa principale è la presenza di metalli disciolti in acqua, che determinano l’abbassamento del pH. In genere sono metalli come ferro, rame e manganese, derivati da acqua di falda o di condotta. I più rilevabili sono gli ioni di rame, perché possono dare una colorazione verde al costume da bagno. Soluzione • L’impiego di agenti sequestranti (o agenti chelatici) è il mezzo più efficace. Occorre osservare le indicazioni, così da tenere i metalli in soluzione al fine di farli rimuovere dal filtro. • Il filtro deve essere in ottime condizioni e rapportato all’adeguata pressione differenziale.

Problema Presenza di grassi e depositi sulla linea dell’acqua Soluzione • Pulire la linea di galleggiamento con un prodotto specifico. • Se il filtro lo consente, utilizzare un flocculante e un assorbitore di grasso. Problema L’acqua assume sfumature di verde, giallo o nero È facile che si tratti di alghe, che possono galleggiare in superficie o svilupparsi sul fondo. Soluzione • Il cloro è il nemico numero uno delle alghe: le elimina e agisce come ossidante per annientare anche il materiale rimasto. • Occorre distribuire un alghicida

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7

. Una piscina in casa

..UmiditĂ sotto controllo ..Piscina e spa idromassaggio: avvertenze particolari

..Una vasca ben illuminata

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. Una piscina in casa

Per non rinunciare al piacere di un tuffo 365 giorni l’anno suggeriamo di valutare la realizzazione di una piscina all’interno della propria abitazione. Con i dovuti accorgimenti si trasformerà in un ambiente ampiamente godibile da tutta la famiglia.

U

na piscina tra le mura di casa non è un’impresa impossibile. Anzi, con i dovuti accorgimenti, può rappresentare un’opportunità per trasformare uno spazio magari poco utilizzato in un vero e proprio centro benessere privato di cui godere in ogni momento dell’anno. Se lo spazio a disposizione non è un problema, dal punto di vista costruttivo certamente bisognerà fare conti differenti, e spesso più complicati, rispetto a quelli che necessita una piscina outdoor. Ci sono precisi accorgimenti tecnici e strutturali, come riscaldamento e deumidificazione,

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che devono essere necessariamente presi in considerazione. Di norma si predilige individuare uno spazio appropriato al piano terra o interrato, una scelta dovuta alla maggiore facilità di posizionamento degli impianti e per evitare un sovraccarico strutturale all’edificio. Per individuare il luogo più idoneo sarà necessario affidarsi ad un progettista esperto che saprà valutare al meglio la situazione, fornendo le soluzioni più adeguate. Se le tecnologie costruttive per realizzare la vasca sono pressoché identiche a quelle suggerite per le realizzazioni outdoor, vi sono alcuni impianti

tecnici di cui non si può fare a meno: il riscaldamento dell’acqua e la deumidificazione dell’aria. Poiché l’acqua non potrà godere del naturale riscaldamento offerto dal clima estivo e dall’irraggiamento solare diretto, il riscaldamento dell’acqua è una condizione necessaria per poter godere della piscina tutto l’anno. Inoltre anche l’ambiente che ospita la piscina dovrà essere caldo e confortevole per evitare la spiacevole sensazione di freddo all’ingresso e all’uscita dell’acqua, provvedendo al mantenimento di una temperatura dell’acqua simile a quella dell’aria ed evitando


Un ambiente che ospita contemporaneamente una piscina e una spa idromassaggio comporta accorgimenti particolari: si tratta di vasche riscaldate a differenti temperature e questa situazione comporta un maggior livello di evaporazione rispetto alla sola presenza di una piscina. (doc. Nord Piscine) Se l’ambiente che ospita la piscina dispone di ampie vetrate occorre fare ricorso a un buon sistema di isolamento termico per evitare il formarsi della condensa e dei problemi ad essa legati. (doc. Italpool, foto M. Cerri) L’esposizione all’irraggiamento solare permette alla piscina di godere di un naturale innalzamento della temperatura.

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fastidiosi accumuli di umidità. In questo capitolo e in quello successivo vediamo in dettaglio le soluzioni possibili.

Umidità sotto controllo Un ambiente piscina indoor è normalmente soggetto alla presenza di umidità: un tasso eccessivo provoca inevitabilmente fastidio e soprattutto danno sia alla struttura sia agli impianti. Di norma una piscina genera un’umidità che varia da 14 a 15 gr di vapore per chilo d’aria. Per uno spazio che sia confortevole da vivere, il tasso di umidità deve essere compreso tra il 60 e

il 70%. Un livello inferiore al 50% favorisce l’evaporazione dell’acqua, causando quella spiacevole sensazione di freddo all’uscita dall’acqua, mentre se l’umidità supera l’80%, la condensa può appannare i vetri, corrodere le parti metalliche e creare muffe e funghi su muri e soffitti. Quale soluzione adottare? Un primo accorgimento potrebbe essere quello di prevedere una copertura automatica per la vasca che limiti la dispersione di calore e l’evaporazione, contribuendo inoltre a favorire un risparmio energetico e garantendo la sicurezza in caso di accidentali cadute in

piscina Soluzioni per il riscaldamento, la deumidificazione e il risparmio nelle piscine al coperto

vasca. Un’altra soluzione riguarda la realizzazione di un impianto che faciliti il ricambio dell’aria: la soluzione più comune è costituita da un sistema di mandata dell’aria a pavimento su un lato longitudinale dell’ambiente, con ripresa, sempre a pavimento, sul lato opposto. La canalizzazione dell’aria può essere realizzata in vari modi, in tubazioni esterne metalliche o sotto la pavimentazione, un sistema, questo, che consente di riscaldare anche la superficie del pavimento assicurando una piacevole sensazione ai bagnanti. Il locale che ospita la piscina dovrebbe

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inoltre essere provvisto di serramenti a taglio termico, con doppi vetri isolanti a tenuta stagna, e soprattutto dovrebbe essere dotato di un buon deumidificatore. Per fare un esempio, un ambiente che ospita una piscina - qualunque sia la dimensione della vasca- riscaldato a 30°C e con un tasso d’umidità del 65% avrà il punto di rugiada a 22,6°C: ciò significa che tutte le pareti la cui temperatura è inferiore a 22,5°C saranno la sede naturale di condensa. Inoltre, le zone vetrate di un locale sono normalmente le pareti più sensibili al punto di rugiada. Per questa ragione l’istallazione di un deumidificatore con rete di canalizzazioni posizionate in corrispondenza delle vetrate permetterà di trattare efficacemente l’ambiente e i vetri, eliminando tutti i rischi di condensa. A seconda delle esigenze si potrà scegliere tra un apparecchio di deumidificazione monoblocco, posizionabile in locale attiguo, un apparecchio integrato, inserito nei controsoffitti o nelle pareti, oppure un apparecchio situato direttamente nel locale tecnico. È bene segnalare che se l’ambiente piscina ospita anche una spa idromassaggio allora è molto probabile che la temperatura e soprattutto il tasso di umidità aumentino sino ad arrivare al 60/70%.

Realizzare una piscina dentro casa richiede alcuni lavori strutturali di adeguamento dell’ambiente, necessari per non incorrere in problematiche legate alla presenza di eccessiva umidità. (doc. Piscine Systems)

Piscina e spa idromassaggio: avvertenze particolari L’acqua riscaldata di una piscina collocata in un ambiente chiuso produce inevitabilmente umidità che deve essere opportunamente trattata. Un caso particolare è rappresentato da un ambiente che ospita contemporaneamente una piscina e una spa idromassaggio, sia essa integrata o indipendente. È necessario considerare che si tratta di vasche riscaldate a differenti temperature e questa situazione comporta un maggior livello di evaporazione rispetto alla sola presenza di una piscina. Per fare un esempio in una spa di 4 mq riscaldata a 35°C, evaporano circa 2 litri/ ora: a questo dato occorre aggiungere la

Le principali tecniche di deumidificazione La modulazione d’aria nuova Permette di sostituire l’aria umida con aria prelevata all’esterno, e dunque più secca. L’equilibrio tra aria estratta e aria nuova si ottiene agendo sulle alette motorizzate che regolano i diversi prelievi. Malgrado i suoi innegabili pregi, la modulazione di aria nuova è poco utilizzata per le piscine familiari.

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quantità d’acqua evaporata normalmente evaporata dalla piscina, sebbene essa sia riscaldata ad una temperatura inferiore (in genere tra 28-30°). Anche la tipologia di riscaldamento dell’ambiente in cui sono collocate le vasche incide sul livello di evaporazione: è frequente, in un ambiente spa, l’impiego di pavimenti radianti che garantiscono un maggior comfort ai frequentatori. Tuttavia un pavimento radiante non è normalmente sufficiente ad assicurare la totalità dei bisogni di riscaldamento dell’aria (ad una temperatura da 25° a 30°C) a causa della superficie riscaldante ridotta dalla presenza della vasca. Per questa ragione è consigliabile prevedere un sistema di riscaldamento supplementare installato sul deumidificatore.

Il deumidificatore termodinamico Il funzionamento di base è lo stesso dei climatizzatori, con la differenza che il deumidificatore non attinge calore da una fonte esterna ma funziona a circuito chiuso, recuperando calore dal vapore presente nell’ambiente. L’aria così trattata risulta più secca e più calda. Unico inconveniente: siccome l’aria viene riciclata permanentemente è imperativo prevedere una ventilazione - cioè estrazione e immissione d’aria di almeno 20 metri cubi per ora e per persona, al fine di ottenere un minimo ricambio igienico.


Inoltre quando l’altezza del locale piscina supera i 4 – 5 metri, va considerato l’effetto di stratificazione termica in quanto potremo riscontrare delle temperature superiori a 30 / 35°C a soffitto: occorre in questo caso destratificare il volume d’aria utilizzando dei ventilatori a soffitto oppure attraverso la rete di canalizzazioni del deumidificatore.

Una vasca ben illuminata

Una piscina interna può rappresentare una valida occasione per valorizzare spazi precedentemente poco sfruttati nella propria abitazione. (doc. FM Studio)

Un ambiente piscina indoor necessita ovviamente di un’adeguata illuminazione dentro e fuori vasca. Un impianto illuminotecnico ben studiato contribuirà infatti a rendere la piscina un luogo suggestivo, rilassante ma anche sicuro. Se il locale lo consente, innanzitutto, è bene prevedere un buon apporto di illuminazione naturale: il sole è la prima fonte di luce e calore – peraltro gratuita – che si può sfruttare al meglio grazie a vetrate e lucernai. Un buon sistema di illuminazione artificiale è costituito da corpi lampada stagni, che non temono l’umidità che inevitabilmente si genera in un ambiente chiuso. La scelta è piuttosto vasta e, tra i prodotti più diffusi, vi sono lampade a fibre ottiche o a Led.

Il fattore illuminazione è di importanza fondamentale per una piscina indoor: oltre a creare piacevoli ambientazioni è necessaria per garantire la sicurezza dei frequentatori. (doc. Polimpianti)

Le temperature ideali per l’ambiente piscina Acqua: 28°C In una piscina privata, la temperatura dell’acqua è compresa tra 25 e 30°C. Questa temperatura può essere più alta nel caso di una piscina wellness destinata al relax.

Aria: 30°C La temperatura dell’aria dipende dalla temperatura dell’acqua: occorre mantenere l’aria alla stessa temperatura dell’acqua o, meglio, a un grado superiore (con un massimo di 30°C) per evitare una spiacevole sensazione di freddo uscendo dalla piscina. Igrometria (tasso di umidità): 65% Un tasso inferiore al 50% favorisce l’evaporazione, viceversa un tasso superiore all’ 80% provoca dei problemi di condensa sulle pareti.

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Quattro volumi dedicati al design e alla tecnologia della piscina italiana

NUOVO Idee, suggerimenti e soluzioni per la progettazione, costruzione e ambientazione di piscine private e ad uso collettivo (ovvero collocate in condominii, agriturismi, centri benessere e fitness, impianti natatori polifunzionali ecc). Questo è Italian Pool Design, una collana di volumi che, di volta in volta, sorprende per la qualità e la quantità di immagini e disegni tecnici, che fanno da corredo a un testo descrittivo ricco di informazioni e spunti per tutti i professionisti che operano nel settore delle piscine. Questo quarto volume, in particolare, ospita al suo interno una novità: la sezione dedicata alle piscine biologiche e naturali, che impiegano sistemi alternativi per il trattamento dell’acqua, come ad esempio la fitodepurazione tramite piante acquatiche. Il libro, così come il premio Italian Pool Award e la fiera ForumPiscine, nasce da un’unica volontà: mettere in evidenza le eccellenze progettuali e realizzative delle maestranze italiane in tutto il mondo.

Italian Pool Design

4

Italian Pool Design Italian Pool Design 4

Il design della piscina italiana

Italian Pool Design 1 2 3

Italian Pool Design4 A collection of ideas, suggestions and solutions for the planning, building and environment of private pools and commercial (that is, pools located in condominiums, farm stays, wellness or fitness centers, natatorium facilities, etc.). Welcome to Italian Pool Design, a series of books that each year surprise our readers with the quality and quantity of images and technical drawings complimented by a descriptive text that can inspire all professionals operating in the sector of pools. This fourth volume, in particular, offers something new: the section dedicated to the biological and natural pools, that use alternative systems for water treatment, for example phyto - depuration by aquatic plants. The book like the italian Pool Award and ForumPiscine international event are realized for the same purpose: to show the world the masterwork of Italian design excellence in the realization of pools.

Il design della piscina italiana e 28,00 (iva inclusa)

Volumi in brossura con copertina cartonata - Lingua: italiano/inglese

La piscina è espressione di architettura e design, risultato di un complesso intreccio di tecnologie e competenze. Nei volumi Italian Pool Design 1, 2, 3 e Italian Pool Design4 sono raccolte le più belle realizzazioni che identificano l’eccellenza progettuale e costruttiva italiana, raccontate attraverso splendide immagini, schizzi progettuali e descrizioni tecniche. Un omaggio alla bellezza di una struttura, la piscina, che può caratterizzare qualsiasi spazio architettonico, naturale, paesaggistico o abitativo.

Italian Pool Design 2-3-4 raccolgono le più belle piscine candidate al premio Italian Pool Award. acquistare da Editrice Il Campo è semplice, sicuro e veloce:

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. Al caldo, in piscina

..Le caldaie ..Le pompe di calore ..I pannelli solari termici ..Pannello solare, tipologie a confronto ..I pannelli solari fotovoltaici ..Dove posizionare i pannelli? ..La geotermia ..La cogenerazione e la trigenerazione ..Riscaldare piscine outdoor

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. Al caldo, in piscina

Per prolungare la stagione di balneazione delle piscine scoperte e consentire l’utilizzo di quelle indoor, è necessario un sistema di riscaldamento dell’acqua. Dagli impianti tradizionali alle tecnologie più innovative, la scelta è ampia.

S

e in una piscina outdoor, ben esposta ai raggi del sole, il riscaldamento dell’acqua è una scelta opzionale, in un impianto indoor diventa pressoché irrinunciabile; innanzitutto, perché non è possibile sfruttare appieno il calore naturale del sole, e in secondo luogo perché si intende utilizzare la piscina lungo tutto l’arco dell’anno. Le soluzioni tra cui scegliere sono disparate: dalle classiche caldaie, ai svariati sistemi che utilizzano fonti rinnovabili e naturali. Innanzi tutto già in fase di progettazione è possibile adottare alcuni accorgimenti strutturali: uno strato isolan-

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te tra terreno e pareti e la coibentazione delle canalizzazioni di mandata e ripresa dell’acqua, sono accorgimenti che aiutano a mantenere costante la temperatura dell’acqua, riducendone gli sprechi. Un utile accorgimento è anche dotarsi di una copertura isotermica per la piscina che ne limiti la dispersione energetica. Il primo passo da compiere per la progettazione di un impianto di riscaldamento è valutare le esigenze termiche della propria piscina tenendo presenti alcune variabili come dimensione, utilizzo, ubicazione e caratteristiche dell’impianto. Entriamo ora

nel merito delle differenti tipologie di riscaldamento della piscina, dagli impianti tradizionali alle tecnologie che sfruttano le energie da fonti rinnovabili.

Le caldaie Il riscaldamento a combustibile è costituto dal gruppo bruciatore-caldaia ed è consigliabile, in genere, solo se si può sfruttare la stessa caldaia in uso per l’abitazione. Questa condizione si verifica solamente se la piscina è sufficientemente vicina alla caldaia in modo tale da poter essere allacciata ad essa e, non meno importante,


Una piscina interna esposta all’irraggiamento solare è soggetta e a un naturale innalzamento della temperatura dell’acqua e dell’aria, contribuendo al risparmio sul riscaldamento. (doc. Nord Piscine)

Le soluzioni tra cui scegliere per riscaldare la piscina sono disparate: dalle classiche caldaie, ai svariati sistemi che utilizzano fonti rinnovabili. (doc. Baires)

Le piscine indoor richiedono necessariamente di un sistema di riscaldamento per l’acqua, così da consentirne l’utilizzo per tutto l’anno. (doc. Blue Pool by Gramaglia)

se la caldaia è sufficientemente potente da riscaldare sia l’abitazione sia la piscina. Nel caso in cui la piscina fosse collocata in un ambiente troppo distante dalla caldaia, sarà necessario realizzarne una ad uso esclusivo valutando con attenzione la convenienza di questo tipo d’intervento.

Le pompe di calore Si tratta di un sistema alternativo alla caldaia capace di abbattere notevolmente il costo di riscaldamento dell’acqua rispetto ad una caldaia a metano o, ancor di più, a gasolio o GPL. La pompa di calore as-

solve alle funzioni di riscaldamento e raffrescamento con sistemi energeticamente sostenibili che assicurano una climatizzazione interna economica e al tempo stesso efficiente. Il funzionamento avviene tramite il trasferimento di calore da una sorgente fredda ad una di temperatura più elevata (il pozzo caldo), utilizzando fonti di energia gratuite e rinnovabili come l’aria, esterna o interna al locale dove è installata, l’acqua di falda, fiume o lago. L’utilizzo di tali fonti rinnovabili permette di non rilasciare nell’ambiente sostanze inquinanti e di produrre un consumo energetico sta-

gionale contenuto, visto che consuma una quantità di energia elettrica inferiore ai tradizionali sistemi di riscaldamento.

I pannelli solari termici Da non confondere con i pannelli fotovoltaici (ancora spesso si utilizza impropriamente il termine solare per accomunare entrambe le tecnologie), gli impianti solari termici sfruttano la radiazione solare per produrre energia termica con cui scaldare l’acqua (o l’aria). Il sole, infatti, rappresenta un’inesauribile fonte di energia che può essere sfruttata anche per il riscaldamento

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della piscina: basti pensare che una piscina ben esposta ai raggi del sole gode di un naturale innalzamento della temperatura dell’acqua. L’applicazione in piscina di pannelli solari è assai conveniente anche in caso di impianti outdoor, visto che, grazie ai pannelli, è possibile prolungare il periodo d’uso della piscina di circa due mesi, uno a inizio e uno a fine stagione estiva. A livello generale, si può considerare che ogni metro quadro di pannello solare installato è in grado di produrre dagli 80 ai 130 litri d’acqua calda al giorno, a una temperatura di circa 40°C. Differenti sono le tipologie di pannelli termici dedicati al riscaldamento dell’acqua di piscina: la soluzione più adottata per le piscine residenziali all’aperto sono i collettori solari scoperti non vetrati poiché, non essendo coibentati, funzionano a una temperatura ambientale di almeno 20°C, producendo acqua calda a circa 40°C. Le piscine indoor, che richiedono un riscaldamento dell’acqua costante per tutto l’anno, esigono un apporto di calore maggiore: in questo caso un impianto a pannelli solari non è sufficiente al fabbisogno termico e dunque necessita di un “sostegno”. Nella maggior parte dei casi è possibile collegare in serie il pannello solare e la caldaia della propria abitazione, già in funzione per la produzione di acqua calda sanitaria, diminuendo i consumi energetici e di gas.

I pannelli solari fotovoltaici A differenza del pannello solare termico, il pannello fotovoltaico è un dispositivo in grado di convertire l’energia solare direttamente in energia elettrica. Questa tipologia di impianto fornisce energia elettrica in grado di alimentari i diversi dispositivi tecnologici che la richiedono, offrendo un risparmio considerevole sulle bollette. Tra i molteplici materiali impiegati per la costruzione dei moduli fotovoltaici, il silicio è in assoluto il più utilizzato, ottenuto in wafer uniti tra loro a formare i moduli fotovoltaici, impiegati come generatori di corrente. Grazie anche agli incentivi statali erogati già da diversi anni, questa tecnologia sta

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conoscendo una costante diffusione con effetti positivi sia sul fronte del mercato, con prezzi sempre più competitivi, sia sul fronte della diminuzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente.

Dove posizionare i pannelli? La disposizione dei pannelli, siano essi solari o fotovoltaici, influisce notevolmente sulla loro resa energetica. La soluzione preferibile è disporli in posizione inclinata di circa 35° rispetto al piano orizzontale, su tetti, terrazzi o in alternativa anche giardini, purchè siano spazi ampiamente soleggiati privi di zone

d’ombra. I pannelli vengono in prevalenza rivolti verso sud, con una tolleranza verso est o verso ovest di 30°, inclinati in modo da sfruttare al meglio la radiazione solare incidente sul pannello poiché i collettori sono in grado di produrre energia (termica o fotovoltaica che sia) anche in assenza di sole diretto, captando le radiazioni presenti nell’intera volta celeste. Per un funzionamento ottimale, inoltre, l’area di collocazione dovrebbe essere totalmente priva di fonti d’ombra: poiché i pannelli sono collocati in serie, l’ombra prodotta su un solo pannello può infatti compromettere la produzione di un’intera stringa elettrica.


Per un funzionamento efficiente, i pannelli vengono in prevalenza rivolti verso sud, con una tolleranza verso est o verso ovest di 30°, inclinati di circa 35° rispetto al piano orizzontale. (doc. Janus Energy) Collocare i pannelli in posizione facilmente raggiungibile facilita le operazioni di manutenzione e pulizia dell’impianto. (doc. Helios Technology)

Per un corretto dimensionamento Un impianto di riscaldamento adeguato deve essere in grado di garantire il raggiungimento di una temperatura ideale dell’acqua, ovvero la “messa a regime”, e il mantenimento di quest’ultima. La potenza dell’impianto è legata prevalentemente alle necessità di utilizzo: se una vasca è utilizzata solo per brevi periodi, ad esempio nei week end, necessiterà di una potenza termica maggiore, che renda disponibile acqua calda in poco tempo. La potenza dell’impianto deve essere inoltre calibrata sulla temperatura che si desidera ottenere: 23° C, è

forse una temperatura po’ bassa per un ambiente piscina, ma non è mai consigliabile superare i 30°, temperatura troppo elevata che può risultare sgradita. I pannelli solari termici sfruttano la radiazione solare per produrre energia termica: ogni metro di pannello è in grado di produrre dagli 80 ai 130 litri di acqua calda al giorno. (doc. Janus Energy)

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La geotermia La geotermia è un sistema che sfrutta il calore proveniente dal sottosuolo grazie all’uso di sonde poste in verticale o in orizzontale nel terreno, definito pozzo geotermico. Si tratta di una tecnologia meno conosciuta al confronto con le tecnologie descritte sino a questo momento, capace però di offrire molteplici vantaggi anche in ambito residenziale. Il funzionamento è abbastanza intuitivo: attraverso il pozzo geotermico si recupera il calore dal sottosuolo, trasportandolo all’interno di un impianto collocato nell’abitazione, per tutti gli usi di riscaldamento richiesti. Il sistema funziona anche al contrario, estraendo il calore dall’abitazione e cedendolo al terreno, così da rinfrescare l’ambiente.

La cogenerazione e la trigenerazione Sempre più conosciuta e utilizzata in ambito piscina, la cogenerazione permette la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica partendo da un’unica fonte (fossile o rinnovabile), a sua volta generata da un unico sistema. Quest’ultimo funziona con una microturbina, che permette immediati e importanti vantaggi, ad esempio la possibilità di risparmiare energia primaria nell’ordine del 35-40 %, diminuendo i costi energetici. Particola-

Pannello solare, tipologie a confronto • Pannelli solari vetrati piani: composti da un pannello vero e proprio e da un serbatoio per l’accumulo dell’acqua. Attraverso il vetro, trasparente alla luce e opaco agli infrarossi, i raggi raggiungono la parte interna del pannello nel quale viene trattenuto calore sufficiente a riscaldare l’acqua nei mesi meno soleggiati dell’anno e nelle località caratterizzate da una minore insolazione. Deumidificatori progettati specificatamente per piccole piscine e centri benessere, dove viene richiesto di contrastare i danni provocati dall’umidità. (Serie SP e SPW di Cuoghi)

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• Pannelli solari scoperti non vetrati: privi di vetro, l’acqua passa direttamente all’interno dei tubi di polipropilene nero, dove viene riscaldata dal sole


Una copertura per la vasca è sempre consigliabile, anche in impianti indoor, per evitare l’evaporazione dell’acqua e la dispersione di calore. (doc. Italpool, foto Manuela Cerri)

ed è subito pronta all’utilizzo. Proprio grazie al materiale plastico con cui sono realizzati, resistono all’azione degli agenti chimici, che risulterebbero invece corrosivi per il metallo. Il vantaggio è un’installazione semplice e un costo più contenuto, anche se non sono in grado di accumulare calore sufficiente per tutto l’anno; per questo si rivelano ideali soprattutto nelle piscine outdoor. • Pannelli solari sottovuoto: sono composti da collettori modulari

formati da un numero variabile di tubi sottovuoto, collegati fra loro da tubi in rame posti in parallelo. Garantiscono un ottimo rendimento in tutti i mesi dell’anno e una produzione di acqua calda a temperature molto elevate, diventando un valido ausilio per le piscine interne. • Pannelli ad accumulo integrato: formati da un unico blocco, di facile installazione, sono dotati di un assorbitore di calore all’interno del serbatoio di accumulo. Al suo interno

si crea un moto convettivo (l’acqua calda tende a salire e quella fredda a scendere) che permette al calore captato di distribuirsi a tutta la massa d’acqua, riscaldandola direttamente. Unico inconveniente: il loro rendimento può essere messo a repentaglio nelle località in cui l’inverno è lungo e rigido, visto che l’acqua contenuta nel serbatoio potrebbe congelarsi e rovinare il pannello.

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re settore della cogenerazione è la trigenerazione che, oltre a produrre energia elettrica e termica, consente di utilizzare parte dell’energia termica recuperata per produrre energia frigorifera. Un impianto di trigenerazione, se confrontato con un impianto tradizionale a sola caldaia a condensazione e a parità di condizioni di isolamento della struttura, permette di risparmiare circa 20 ton CO2/anno.

Riscaldare piscine outdoor A differenza di un impianto indoor, la scelta di scaldare una piscina all’aperto è del tutto opzionale. Il riscaldamento di una piscina outdoor può senz’altro prolungare la stagione dei bagni, tuttavia non ne consente un suo impiego anche nei mesi invernali. Per mantenere l’acqua ad una temperatura gradevole lungo tutta la stagione è sufficiente seguire alcune semplici indicazioni: • in fase di progettazione è consigliabile prevedere il posizionamento della piscina lontana da fonti di ombreggiatura, in una posizione in cui possa godere della massima insolazione. • la progettazione della piscina dovrebbe prevedere sistemi di isolamento termico sia per la struttura della vasca sia per gli impianti, evitando la dispersione termica.

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• se possibile, cercate di contrastare i venti freddi del nord predisponendo una barriera, come ad esempio un muretto a secco. • tenete in considerazione che le dispersioni d’acqua (e quindi di calore) aumentano in proporzione al numero di bagnanti. • tenete presente che nelle piscine a sfioro i tempi di filtrazione dell’acqua sono maggiori che in quelle a skimmer e dunque maggiore è la dispersione termica.

• un consiglio valido anche per le piscine interne: l’utilizzo di una copertura coadiuva a bloccare l’evaporazione dell’acqua, trattenendo il calore e riducendo notevolmente i consumi energetici necessari per il riscaldamento.

La pompa di calore è una delle soluzioni più adottate per il riscaldamento delle piscine e, ad oggi, la più economica per una piscina scoperta. La macchina funziona trasferendo l’energia pulita e gratuita fornita dall’aria, dall’acqua e dalla terra in energia-calore per il riscaldamento dell’acqua della piscina. (Archivio Piscine Castiglione)


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. Una copertura per la piscina

..Le coperture isotermiche ..Le coperture invernali ..Le coperture a tapparella ..Le coperture telescopiche

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. Una copertura per la piscina

Riducono l’evaporazione e mantengono la temperatura, impediscono ad agenti inquinanti di planare sulla superficie dell’acqua e si fanno garanti della sicurezza di bambini e animali. Le coperture per la piscina sono accessori dalle mille qualità.

L

a copertura della vasca è molto più di un semplice accessorio opzionale: i vantaggi offerti da una copertura sono davvero notevoli, tali da renderlo un elemento pressochè indispensabile. Innanzitutto offrono un valido contributo alla pulizia dell’acqua, impedendo che vi cadano foglie, detriti, insetti e agevolando, di conseguenza, il compito dell’impianto di filtrazione. Sono inoltre un valido supporto per la riduzione dei consumi: bloccano l’evaporazione degli strati superficiali dell’acqua, aiutando a mantenere o addirittura a innalzarne la temperatura dell’acqua, per-

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mettono di evitare continui rabbocchi d’acqua e diminuiscono persino il consumo di prodotti chimici, perché limita la perdita di potere ossidante del cloro. Alcuni tipi di copertura, in particolare a profili rigidi, con appoggio su pavimentazione esterna e barre interne di alluminio, rappresentano dispositivi per la sicurezza, impedendo cadute accidentali di bambini o animali. Esistono varie tipologie di copertura disponibili sul mercato, che si distinguono per funzionalità, caratteristiche tecniche e costi: • coperture isotermiche

• coperture invernali • coperture a tapparella • coperture telescopiche

Le coperture isotermiche Si tratta della tipologia più semplice, costituita da un telo composto da una serie di cuspidi o semisfere allineate nella faccia inferiore che garantiscono lo scorrimento superficiale dell’acqua verso gli skimmer, garantendo la filtrazione, anche quando la copertura è stesa sul pelo d’acqua. Le principali tipologie di coperture isotermiche sono due, a bolle d’aria semitrasparenti e


Tra le principali caratteristiche delle coperture invernali vi è l’assoluta impermeabilità alla luce, che impedisce il processo di Il policarbonato trasparente offre

fotosintesi clorofilliana e blocca,

la massima visibilità all’esterno,

di conseguenza, la proliferazione

favorendo l’impressione di

delle alghe in acqua.

nuotare all’aperto.

(doc. Polimpianti)

(doc. Abrisud)

L’utilizzo di una copertura a tapparella è idoneo per tutto l’anno, sia nella stagione invernale sia durante l’estate. Il meccanismo di azionamento è automatizzato, così da facilitarne l’apertura e la chiusura. (doc. Onda Blu Piscine)

Le coperture isotermiche sono la

Una copertura

soluzione ideale per il periodo estivo:

telescopica

la trasparenza consente l’attraversamento

bassa, che riduce

dei raggi infrarossi e quindi l’accumulo di

l’impatto estetico

una maggior quantità di energia in grado

sull’ambiente.

di aumentare fino a 8°C la temperatura

(doc. Euraqua)

dell’acqua in piscina e ridurre fino al 98% il fenomeno dell’evaporazione. (doc. Polimpianti)

I vantaggi di una copertura: • mantiene e/o innalza la temperatura dell’acqua • offre un valido contributo alla pulizia dell’acqua impedendo che vi cadano foglie, detriti, insetti e

multistrato, entrambe costituite da strati di polietilene. Quelle a bolle d’aria sono più leggere, lasciano passare la radiazione solare che, rimanendo in gran parte imprigionata al di sotto della copertura stessa, riscalda l’acqua per via di un processo fisico simile a quello dell’effetto serra. Proprio per questa caratteristica, il loro impiego è molto vario e consigliato in tutti i momenti in cui la piscina non viene utilizzata. Le coperture multistrato sono invece più pesanti e robuste, espressamente pensate per contenere le perdite di calore dovute all’evaporazione, riuscendo così ad innalzare la

agevolando, di conseguenza, il compito dell’impianto di filtrazione • diminuisce il consumo di prodotti chimici, perché limita la perdita di potere ossidante del cloro dovuta all’evaporazione degli strati superficiali dell’acqua

• alcuni tipi di copertura (a profili rigidi, con appoggio su pavimentazione esterna e barre interne di alluminio) rappresentano dispositivi per la sicurezza, impedendo cadute accidentali a bambini o animali.

temperatura da 1 a 3°C al giorno. Sono quindi adeguate ad essere utilizzate a inizio stagione e durante la notte, quando la temperatura esterna è inferiore a quella dell’acqua.

e blocca, di conseguenza, la proliferazione delle alghe in acqua. Si tratta inoltre di un’ottima protezione ultra resistente per riparare la piscina da foglie, polvere, detriti, alghe e non ultimo dal gelo, al fine di evitare seri problemi sia alla struttura sia alle tubazioni. I modelli più comuni: • in PVC armato, con tessuto in poliestere • in EVA • in tessuto tipo rafia di polietilene • in polimeri tecnici spalmati in PE, ultraresistenti e ultraleggeri • a teli drenanti tesi, utili al fine di evitare la formazione della classica pozza d’acqua al

Le coperture invernali È un accessorio che si rivela di fondamentale importanza durante l’inverno, per proteggere la piscina durante il lungo periodo di inattività. Tra le principali caratteristiche di questa tipologia di copertura vi è l’assoluta impermeabilità alla luce che impedisce il processo di fotosintesi clorofilliana

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centro delle comuni protezioni invernali. Per una corretta posa della copertura invernale è necessario fissarla accuratamente ai margini laterali della vasca, avendo cura di coprire – e dunque proteggere – anche il bordo. Il fissaggio può avvenire in vari modi, l’importante è che il telo resti in posizione durante tutto l’inverno, restando leggermente sollevato al centro della vasca per permettere all’acqua piovana di scivolare lateralmente, evitando accumuli sul telo. Questo tipo di copertura si rimuove a inizio stagione estiva, per poi essere riutilizzata al momento della chiusura invernale dell’impianto.

Grazie allo sfruttamento naturale dell’effetto serra, le pareti trasparenti riescono ad aumentare la temperatura dell’acqua e dell’aria, limitando la dispersione termica che si verifica durante la notte. (doc. A di Arcobaleno)

La copertura a tapparella Ottimi alleati per l’igiene e la sicurezza dei frequentatori, le coperture a tapparella per la piscina uniscono la praticità d’uso all’eleganza, garantendo al contempo una funzionalità molto versatile. Il loro utilizzo è idoneo per tutto l’anno, sia nella stagione invernale sia durante l’estate, coniugando tutti i vantaggi di una copertura ai quali si aggiunge, inoltre, la sicurezza: una volta stesa sulla superficie dell’acqua, essa diviene una barriera contro la caduta accidentale di bambini e animali. Per rendere l’utilizzo delle coperture sempre più semplice e fruibile quotidianamente, il mercato propone un’ampia gamma di coperture a tapparella in grado di ricoprire qualsiasi piscina, indipendentemente dalla forma. Sebbene sia possibile installare una copertura a tapparella anche in piscine già esistenti, generalmente si consiglia di prevederne la presenza già in fase di progettazione, consentendo in tal modo

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Una copertura alta consente la massima vivibilità dello spazio interno ulteriormente ampliato, in questa soluzione, da una copertura scorrevole calpestabile che ricopre la vasca, fungendo anche da pavimentazione. (doc. Isobit)

un’installazione integrata nella struttura stessa della vasca e riducendo al minimo l’impatto visivo. La copertura a tapparella, infatti, è contenuta all’interno di un vano che può essere alloggiato sotto parte del solarium così da restare completamente nascosto, dentro la vasca o, in caso di installazioni in piscine esistenti, sul bordo vasca. Il funzionamento prevede solitamente un dispositivo automatico che permette di srotolare la copertura semplicemente azionando un telecomando o un dispositivo “apri e chiudi”. La tipologia più economica di copertura a tapparella, quella che richiede il minimo intervento strutturale sulla vasca, è la copertura fuoriterra, composta da un rullo di avvolgimento emerso fissato al suolo su uno dei lati corti della vasca e collegato alla motorizzazione elettrica. Nei modelli più semplici, la fuoriterra è priva di automatismi: una semplice manovella è adibita all’avvolgimento - svolgimento. Questa tipologia di copertura può essere accolta in un alloggiamento a vista, una struttura a banchina, che può diventare superficie d’appoggio o una seduta dove prendere il sole. Una tipologia meno invasiva dal punto di vista estetico è la copertura a

tapparella avvolta in un vano sommerso nel fondo vasca o in una vasca apposita, separata dalla piscina grazie a un muretto divisorio. Questa tipologia può essere realizzata agevolmente in fase di costruzione della piscina o con alcuni interventi quando la vasca è già realizzata.

Le coperture telescopiche Una piscina esterna può trasformarsi in un impianto da sfruttare buona parte dell’anno grazie all’impiego di una copertura telescopica. Le coperture telescopiche sono strutture composte da montanti e traverse in alluminio anodizzato, inalterabile nel tempo, complete di lastre di policarbonato alveolare trasparente che garantiscono ai bagnanti il contatto visivo con il paesaggio esterno. Il vantaggio di questa struttura consiste nella possibilità di realizzare un ambiente piscina completamente chiuso e, con l’arrivo della bella stagione, riportarlo all’aperto grazie alla possibilità di apertura completa o parziale – a seconda dei modelli – offerta dalla struttura telescopica. Il modello integrale è totalmente autoportante e avvolge completamente la vasca. Il modello addossato, invece, è raccolto Lo scorrimento degli elementi, manuale o motorizzato, avviene in maniera molto semplice, con o senza guida a terra. (doc. Aquacomet)


Le coperture telescopiche sono strutture composte da montanti e

Una copertura originale ed economica: si gonfia solo

traverse in alluminio anodizzato, disponibili in varie colorazioni, e

quando si utilizza la piscina e, una volta sgonfiata,

lastre di policarbonato alveolare trasparente.

funge da copertura isotermica per la vasca.

doc. Schillaci Coperture)

(doc. Favaretti Group)

o appoggiato all’edificio ed è indicato per quelle piscine realizzate in prossimità di una parete dell’abitazione. Entrambi possono essere installati su piscine di qualsiasi forma e dimensione con estrema facilità. Lo scorrimento degli elementi, manuale o motorizzato, avviene in maniera molto semplice, con o senza guida a terra. Nei mesi più freddi, quando la copertura dovrà

restare chiusa, sarà da prevedere l’installazione di un apparecchio deumidificatore abbinato a una copertura per il piano vasca e un sistema di riscaldamento anche se, grazie all’ampia superficie vetrata, è notevole l’apporto di calore proveniente dal sole. La struttura, infatti, è in grado di sfruttare il naturale effetto serra, riuscendo ad aumentare di qualche grado la tempe-

ratura dell’acqua e dell’aria. Un’avvertenza importante: la copertura telescopica è considerata una volumetria e pertanto è necessario ottenere i relativi permessi dall’ufficio urbanistico competente. Suggeriamo al lettore di rivolgersi preventivamente all’ufficio tecnico del proprio comune per ottenere le dovute autorizzazioni.

Un fissaggio ad hoc

Tiranti elastici assicurano un perfetto ancoraggio a terra. (doc. SCP Italy)

le piscine del Lago

Evitare che il telo si sollevi è la prima necessità per garantire alla piscina la giusta protezione durante l’inverno. Per questo motivo, i teli vengono forniti con tiranti elastici e/o tubolari di zavorra, da riempire con acqua. Da valutare molto attentamente la giusta dimensione: la copertura deve debordare di almeno 1,5 metri lungo tutto il bordo vasca, sia nel senso della lunghezza sia della larghezza. Un esempio: in una piscina 6 x 12 m, la copertura deve essere almeno 7,5 x 13,5 m.

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. Un mondo di accessori

..La doccia prima di ogni tuffo ..Ingresso in vasca: scale e scalette ..Il benessere a portata di vasca ..Accessori luminosi ..Per una piscina pulita ..L’aspiratore manuale ..Un pulitore per la piscina

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. Un mondo di accessori

Doccia, scaletta, trampolino, giochi d’acqua, idromassaggio, faretti per l’illuminazione e apparecchi per la pulizia...accessori in grado di trasformare l’ambiente piscina in un luogo di divertimento e relax all’insegna della sicurezza. La doccia prima di ogni tuffo

P

er contribuire a mantenere un livello ottimale di igiene nell’acqua della piscina, fare la doccia prima di entrare in piscina è una pratica fondamentale, da suggerire a chiunque desideri concedersi un bagno. La presenza di questo accessorio in prossimità del bordo è, dunque, assolutamente consigliata. Se poi si considera che le principali aziende che le producono sono in grado di dare vita a creazioni dal design accurato, che combinano funzionalità e valenza estetica, non si deve nep-

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pure temere che questo elemento possa rappresentare un elemento di disturbo visivo. Dalle classiche strutture in polietilene colorate, con vaschetta lavapiedi incorporata, alle docce in acciaio inox, in legno e in materiali nuovi: sono numerose le soluzioni in grado di soddisfare anche i più esigenti. Per chi è invece sensibile ai temi di ecologia e risparmio energetico, sono in commercio modelli di doccia solare realizzati in un’ampia varietà di materiali, con serbatoio in grado di contenere fino a 150 litri d’acqua. Un consiglio per concludere: affinché l’impianto sia funzionale, è

bene ricordarsi di prevedere una base di appoggio a lato della doccia, utile anche per riporre detergenti e asciugamani, che incanala l’acqua impedendole di danneggiare la vegetazione circostante.

Ingresso in vasca: scale e scalette In genere fornita in dotazione al momento della consegna della piscina, la scaletta in acciaio inox rappresenta un accessorio pressoché indispensabile per garantire accesso e soprattutto uscita dalla vasca. I modelli più tradizionali sono quelli a cor-


Grazie all’utilizzo di specifici accessori la piscina diviene autentica fonte di benessere, relax e divertimento. (doc. Italpool, foto di Manuela Cerri)

I lettini per idromassaggio realizzati in acciaio inox sono una soluzione elegante e di indiscussa qualità per ogni piscina. (doc. Nord Piscine)

Bocchette idromassaggio, da integrare nelle pareti o nel fondo vasca, per regalare momenti di relax e benessere nell’acqua di piscina. (doc. Onda Blu)

po unico e quello costituito da due corpi distinti, con gradini sommersi e corrimano ancorato all’esterno. Sono possibili anche varianti che, a pieno diritto, possono essere considerati veri oggetti di design, con forme anche molto innovative. Nel caso in cui l’impianto sia di notevoli dimensioni, può essere inserito anche un numero maggiore di scalette, soprattutto in prossimità di un trampolino, così da agevolare la risalita a seguito di un tuffo. La sua presenza si rivela d’obbligo soprattutto in assenza di altre forme di ingresso, e deve essere realizzata con saldo ancoraggio a terra e

gradini antiscivolo. In fase di progettazione, a seconda della forma e dello stile scelto per la vasca, è possibile prevedere la costruzione di una scalinata, di varia forma e dimensione, da inserire direttamente nella struttura della vasca. Nelle vasche in cemento armato le scalinate sono gettate in opera insieme al resto della vasca, mentre nei modelli prefabbricati sono fornite come pezzi speciali, che si mettono al posto di uno o più pannelli che compongono la vasca stessa. Se la struttura è monoblocco, nasce in genere già dotata di scala di accesso. Le opzio-

ni sono varie: modelli quadrati, ad angolo o circolari, un’appendice semicircolare definita scala romana…l’unica limitazione è posta dal proprio gusto personale; i più esigenti potranno perfino aggiungere bocchette idromassaggio direttamente sulle scalinate, per concedersi momenti di completo relax. Una precisazione a parte meritano le piscine con ingresso a spiaggia: si tratta di una lenta e graduale discesa in acqua che, da un lato, garantisce estrema sicurezza e comodità per i frequentatori e, dall’altro, dona una maggiore naturalezza alla vasca

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facendola assomigliare al progressivo digradare del fondo del mare.

Benessere e fitness a portata di vasca Molteplici sono gli accessori dedicati al relax in piscina: bocchette idromassaggio regolabili, da integrare nelle pareti o nel fondo vasca, lettini idromassaggianti, lame d’acqua, soffioni cervicali e funghi d’acqua. La piscina può facilmente trasformarsi in un centro benessere privato con le numerose proposte di accessori offerte dalle aziende specializzate. Per chi invece cerca il divertimento, potrà scegliere tra impianti che diffondono la musica sott’acqua, scivoli (sempre che lo spazio lo consenta) e ovviamente trampolini, con relativa fossa per i tuffi di profondità minima di 2,4 – 3 metri, indispensabile a salvaguardare la sicurezza dei bagnanti. In tema di trampolini, esistono differenti modelli: la classica tavola flessibile con base ancorata a terra (più economica), oppure la tavola a onda (dal costo più elevato) composta da una struttura ondulata fissata a bordo vasca e dotata di fulcro mobile per regolare l’oscillazione della tavola. Per una piscina, infine, a vocazione sportiva si può scegliere di installare attrezzi per l’acquafitness, come un’acquabike, oppure un impianto per il nuoto controcorrente: una bocchetta che, installata a parete, genera un flusso di corrente contrario al nuotatore. In questo modo, è possibile nuotare anche in piscine di piccole dimensioni. Lama d’acqua posizionata a bordo piscina, fonte di benessere e, perché no, di gioco e di divertimento in vasca. (doc. Baires)

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Per entrare e uscire dall’acqua in modo agevole e sicuro, soprattutto in prossimità della fossa per i tuffi: la classica, intramontabile scaletta. (Archivio Piscine Castiglione)

Una bocchetta per il nuoto controcorrente che genera una corrente contraria al nuotatore. In questo modo è possibile nuotare anche in piscine di piccole dimensioni. (doc. Blue Pool by Gramaglia)

Accessori luminosi Si fa garante della vostra sicurezza nelle ore notturne e, al contempo, permette di personalizzare la vasca con scenografie e colori. Ci riferiamo all’impianto di illuminazione che, in piscina, ha questa doppia valenza. Moltissime le proposte del mercato; i più comuni sono i faretti con proiettore in plastica o in acciaio inox, resistenti all’azione dell’acqua e dei prodotti chimici, da incassare nelle pareti o in apposite nicchie, a seconda del modello. Altra soluzione è quella dei sistemi a LED. Il loro funzionamento si basa sulla conversione della corrente elettrica in luce attraverso l’utilizzo di semiconduttori, per cui si abbassano i consumi (1,5 – 3 watt a faretto). Questo tipo di luce permette una scelta vastissima di colori, grazie alla quale si può anche creare un’alternanza cromatica. Nel caso si scelga questo sistema, non

ci sono problemi di surriscaldamento e di posizionamento; le lampade hanno infatti dimensioni estremamente ridotte. Unica avvertenza riguarda il numero di lampade da montare: per ottenere un’illuminazione gradevole ed omogenea in una piscina di 50 mq servono almeno 12 lampade a Led in posizione sfalsata, a fronte di soli due faretti tradizionali. Citiamo infine la fibra ottica, che sfrutta la luce trasmessa al generatore da una lampada alogena, con una ruota girevole con filtri di colori che si alternano, in modo da produrre tonalità differenti del fascio luminoso.

Per una piscina pulita La manutenzione costante della piscina prevede, innanzi tutto, la periodica pulizia della vasca: foglie, erba, rametti, terriccio o altri elementi inquinanti possano cadere in acqua ed è importante rimuoverli per


L’accessorio più indispensabile a bordo piscina è sicuramente la doccia. In questo caso, si tratta di una doccia a funzionamento solare. (doc. Ama Luxury Shower)

L’illuminazione, della vasca come dell’ambiente, permette di utilizzare la piscina in perfetta sicurezza anche nelle ore serali. (doc. Paul Warchol)

evitare che vadano a sovraccaricare il lavoro dei filtri, in taluni casi anche intasandoli. La rimozione degli elementi più grossolani che restano in superficie deve essere fatta con il retino mentre i frammenti più piccoli che si depositano sul fondo e lungo le pareti saranno rimossi attraverso appositi strumenti, l’aspiratore manuale e il pulitore automatico.

L’aspiratore manuale Si tratta di uno strumento a funzionamento idraulico, di semplice utilizzo, che sfrutta l’aspirazione prodotta dalla pompa dell’impianto di filtrazione; è sufficiente collegarlo allo skimmer o all’apposita presa. Utilizzando l’aspiratore sarà possibile rimuovere con semplicità le sostanze estranee presenti in acqua e inviarle direttamente allo scarico senza che venga coinvolto il filtro. Tre le tipologie di aspiratore manuale: 1) la scopa aspirante con spazzole prive

di elementi rotanti. Il modello è adatto a piscine con rivestimento in liner, per un trattamento delicato; 2) la scopa aspirante con spazzole dotate di elementi rotanti, più appropriati per rivestimenti duri: le setole, essendo rigide, consentono un distacco più efficace delle impurità depositate sul fondo; 3) la scopa aspirante priva di spazzole con elementi rotanti: è la tipologia più utilizzata, in quanto non richiede accorgimenti speciali ed è indicata per ogni tipo di rivestimento.

Un pulitore per la piscina Il pulitore automatico consente una efficace pulizia della vasca in totale autonomia, facilitando notevolmente le operazioni di pulizia. Sono tre le tipologie più comuni: • pulitore con un sistema idraulico senza compressore; • pulitore con un sistema idraulico con il

compressore; • i robot elettrici indipendenti. Gli aspiratori automatici idraulici senza compressore sono costituiti da una testa (la scopa) e da un tubo ad anelli. Funziona sfruttando l’energia del sistema di filtrazione e, per questo, è collegabile allo skimmer o ad apposita presa. La sua azione è relativamente lenta, dato che si propone di non sollevare le minime particelle che è chiamato ad aspirare. Il riempimento progressivo del filtro e del prefiltro della pompa sarà indicato da una perdita di efficienza dell’apparecchio, fino al suo arresto completo. Nelle zone che gli risultano “ostili” e che con la spazzola non riesce a raggiungere, è consigliabile l’impiego dell’aspiratore manuale. Gli apparecchi aspiranti idraulici con compressore richiedono, per svolgere la sua funzione, di una pressione elevata che la pompa del sistema di filtrazione della piscina non è

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in grado generalmente di fornire: per questo motivo l’apparecchio è dotato di un compressore alimentato in acqua dal circuito di filtrazione (colonna di mandata). È importante sapere che l’installazione di un compressore è compatibile solo con canalizzazioni in PVC rigido. I robot elettrici indipendenti funzionano a bassa tensione (12-24 V), talvolta a batterie, e sono totalmente indipendenti dal sistema di filtrazione della piscina. Si tratta di veri e propri robot dotati di un filtro creato per trattenere le impurità raccolte (alcuni hanno cartucce filtranti sostituibili), di potenti spazzole rotanti che permetteranno di raccogliere ogni deposito sul fondo (il 99% dei residui da rimuovere si concentra appunto sul fondo vasca), sulle pareti, sulla linea d’acqua e sugli ingressi a spiaggia. La maggior parte dei modelli è infatti in grado di salire, arrampicarsi, voltarsi, girare su se stesso per modificare la propria traiettoria, compiere percorsi stabiliti a seconda del programma impostato. Quasi tutti i modelli sono infine dotati di telecomando, che consente di passare dalla funzione automatica a quella pilotata manualmente, rendendo possibile il passaggio dell’apparecchio nei punti particolarmente sporchi.

Pulitore con sistema a doppia spazzola rotante per

Raccomandato per piscine fino a 15 m, Wave 30

una pulizia ancora più efficace delle alghe e dello

pazzola, strofina, aspira in sottovuoto e filtra l’intera

sporco.

piscina, compreso il fondale, le pareti e la linea di

(doc. International Caratti)

livello dell’acqua. (doc. Polimpianti)

Il pulitore SharkVac XL è dotato di microprocessore di

Nuovo robot elettrico AV50S Hayward,

controllo che ottimizza la pulizia del fondo, delle pareti

dotato di funzioni inedite che semplificano la

e della linea d’acqua in piscine di qualunque forma.

manutenzione quotidiana della piscina.

(Archivio Piscine Castiglione)

(doc. SCP Italy)

Dida)

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. Consigli per una piscina in buona salute

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..La piscina in inverno ..A funzionalitĂ ridotta ..Per un riposo completo ..Proteggere il circuito idraulico ..Ăˆ primavera, si riapre ..Filtri puliti ..La pulizia della vasca e dell’acqua

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. Consigli per una piscina in buona salute

La piscina richiede alcune semplici ma fondamentali operazioni per proteggerla dal freddo invernale e riattivarla con l’arrivo della bella stagione. Ecco alcuni suggerimenti operativi per mantenere in buona salute il proprio impianto.

Q

ualunque sia la località in cui vi troviate, la vostra piscina necessita di adeguate cure per affrontare l’inverno, piccoli accorgimenti che serviranno a mantenere l’impianto in buone condizioni, pronto per essere riavviato con l’arrivo della bella stagione. Rispettando semplici accorgimenti riuscirete a preservare la struttura della vasca e la qualità dell’acqua quando l’impianto non è in funzione, evitando costose operazioni di ripristino al momento della riapertura dell’impianto.

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La piscina in inverno Innanzitutto ricordiamo quali sono gli errori più comuni da evitare: coprire la piscina troppo presto, quando i raggi del sole possono riscaldare la piscina coperta favorendo così il prolificare di alghe e batteri, e svuotare del tutto la vasca, rischiando di far gelare le tubature, rovinare il rivestimento e compromettere la struttura stessa della vasca che, priva d’acqua, subirebbe una pressione eccessiva dal terreno circostante. Durante l’inverno, il livello dell’acqua deve essere semplicemente abbassato poco al di sotto degli skimmer, così da

preservare dal gelo sia la vasca sia il rivestimento. Il rivestimento ceramico, esposto al freddo e al gelo, può infatti subire danni, rotture e distaccarsi; quello in PVC può indurirsi, diventare fragile e opacizzarsi. Senza contare che alcune macchie e incrostazioni, se non accuratamente pulite si consolidano al punto da renderne difficile la rimozione. L’intervento più immediato da compiere è senza dubbio quello che riguarda la manutenzione del piano vasca: arredi, attrezzature, giochi ed elementi di vario genere vanno puliti adeguatamente e, una volta asciugati, riposti in un luogo


Mantenere l’impianto in funzione durante l’inverno significa continuare a svolgere alcune operazioni fondamentali per preservare la qualità dell’acqua. (doc. Piscine Biodesign)

Durante l’inverno, la copertura proteggerà sia l’acqua della piscina da agenti inquinanti di varia natura sia la struttura e l’impianto dal freddo e dal gelo.

Smontare gli accessori e gli arredi e porli al riparo durante l’inverno contribuirà a preservali per lungo tempo.

riparato e non umido. In secondo luogo, bisogna chiedersi se si vuole mantenere in funzione l’impianto di filtrazione (anche se a regime ridotto) oppure scegliere il riposo assoluto. Vendiamo cosa fare in entrambi i casi.

A funzionalità ridotta Mantenere l’impianto in funzione durante l’inverno significa continuare a svolgere alcune operazioni fondamentali che consentiranno, però, di preservare la qualità dell’acqua sino al riutilizzo della piscina. Questa soluzione comporta l’osservanza di

alcune operazioni di gestione che – seppur in maniera ridotta – saranno sufficienti per affrontare l’inverno con tranquillità, evitare l’utilizzo di teli di copertura e mantenere attivo, seppur parzialmente, il proprio impianto. Si tratta di un’opzione preferita da chi non ama vedere la propria piscina “abbandonata”, magari perché posta nelle immediate vicinanze dell’abitazione. Si potrebbe, innanzi tutto, programmare il timer dell’impianto di filtrazione per un ricircolo settimanale completo di circa 14 ore o in alternativa, prevedere un funzionamento a regime ridotto, con una filtrazione limitata

a 1 o 2 ore al giorno. Questo tempo sarà sufficiente per evitare il rischio di veder stagnare l’acqua con l’inevitabile proliferazione di alghe e batteri, situazione che potrebbe comportare, alla riapertura, la necessità di sostituire l’acqua, con considerevoli costi di approvvigionamento. Per una buona azione di disinfezione, sarà necessario mantenere un livello minimo di cloro libero pari a 0,5 ppm e un valore costante di pH tra 7,2 e 7,6, inoltre una buona pulizia del fondo vasca un paio di volte al mese eviterà l’accumulo di foglie e detriti.

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Per rimuovere il telo di copertura è sempre meglio essere almeno in due, così da evitare che la copertura cada in acqua.

Per un riposo completo Il consiglio, se si decide di mettere a riposo completo la propria piscina, è di coprirla con una copertura invernale, che la proteggerà durante l’inverno. La prima operazione da compiere è pulire perfettamente la vasca, dal fondo alle pareti, avendo cura di eliminare l’eventuale linea di galleggiamento utilizzando appositi prodotti. Per quanto riguarda il bordo esterno della vasca e il solarium, si consiglia di trattarli, dopo averli ben puliti, con un prodotto specifico: un impermeabilizzante a base di vernici epossidiche che li proteggerà dalle intemperie e dai danni causati dal gelo. Se il solarium è in legno, potete proteggerlo con prodotti specifici: oli, impregnanti e detergenti che faranno da “scudo” contro le intemperie. Passiamo ora al trattamento dell’acqua, un’operazione da svolgere con attenzione per preservarne la qualità. Il primo passo da effettuare è una clorazione shock e un’analisi del pH, da ricon-

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durre ai suoi valori ottimali, tra 7,2 e 7,6. È necessario, in questa fase, mantenere in funzione il filtro, per consentire ai prodotti di trattamento di miscelarsi in modo ottimale. Conclusa l’operazione, abbassate il livello dell’acqua di 10-15 cm al di sotto degli skimmer, svuotate l’impianto di filtrazione e le annesse tubazioni per poi procedere alla pulizia del prefiltro, ricordando di svuotare il cestello da eventuali detriti e foglie. Un accorgimento importante: per evitare che i tubi gelino, provvedete alla chiusura delle valvole di mandata e ritorno e allo smontaggio della pompa, che andrà riposta in un luogo coperto. Infine, anche la vasca va protetta: sulla superficie dell’acqua è necessario introdurre appositi galleggianti antigelo di plastica, in grado di canalizzare la pressione dell’acqua in caso di gelate, proteggendo così la struttura stessa. Anche gli skimmer necessitano di una manutenzione accurata, essi vanno protetti con pezzi di polistirolo o poliureta-

no espanso, i cestelli, invece devono essere accuratamente puliti, asciugati e riposti in un luogo asciutto.

Per ancorare le coperture invernali al bordo vasca possono essere utilizzati appositi tubolari di zavorra riempiti con acqua.


È primavera, si riapre Il momento tanto atteso è arrivato: quando la temperatura si stabilizza intorno ai 10-12°C, è venuto il momento di riattivare la propria piscina. Il procedimento da eseguire per riaprire l’impianto è semplice, ma i vari passi vanno eseguiti con cura e attenzione per evitare l’insorgere di problemi di qualsiasi genere. Innanzi tutto è fondamentale che la riapertura non venga posticipata di troppo sia per evitare l’insorgere delle alghe, causate dall’eccessivo riscaldamento dell’acqua al di sotto della copertura. Per prima cosa vanno eliminati i detriti più grossolani (foglie, terra, sassi) dal bordo della copertura e dalla pavimentazione: in questo modo, quando verranno sollevati i bordi della copertura, i residui non finiranno in acqua. Dopo aver recuperato i galleggianti antigelo, si può cominciare a pulire entrambi i lati della copertura utilizzando acqua dolce, che eliminerà sporco, residui chimici dei prodotti utilizzati per la disinfezione e il calcare, uno spazzolone ed eventualmente un detergente appropriato, facendola poi asciugare in luogo ventilato e fresco, senza esporla ai raggi diretti del sole. A questo punto, bisogna dedicarsi al solarium e alle pareti; nel primo caso, si può utilizzare un robot ad alta pressione che procede dal bordo vasca verso l’esterno, mentre per le pareti vanno pulite con attenzione e liberate da depositi

Proteggere il circuito idraulico Per evitare che il gelo possa causare danni all’impianto idraulico della piscina suggeriamo di compiere alcune semplici operazioni: una piccola manutenzione che eviterà costosi interventi successivi! In vasca: • abbassare il livello dell’acqua sotto lo skimmer, le bocchette di im-

Dopo aver rimosso la copertura invernale, prima di riporla per la stagione estiva è opportuno lavarla accuratamente con acqua corrente e uno spazzolone.

Il retino è uno degli strumenti base per mantenere pulita la vostra piscina, ideale per rimuovere le foglie che galleggiano sulla superficie dell’acqua. (Archivio Piscine Castiglione)

missione e la presa per l’aspirafango • togliere i jet dell’idromassaggio e inserire nella cavità l’apposito tappo di chiusura • proteggere il vano degli skimmer con pezzi di polistirolo o poliuretano espanso, avendo cura di rimuovere i cestelli, detergerli e riporli all’asciutto. • Nel locale tecnico: • svuotare le tubazioni • chiudere la valvola della presa di fondo e delle bocchette

• lavare la pompa • immettere nel filtro una dose di prodotto svernante, farlo sostare per qualche ora e poi svuotare anche il filtro avendo cura di detergerlo con un prolungato controlavaggio prima di arrestarlo • proteggere il circuito elettrico.

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di calcare, polvere e sporco, rimuovendo delicatamente, con una spazzola e con un prodotto apposito, la linea che l’acqua ha lasciato sulle pareti. Se le pareti sono particolarmente sporche, è necessario aprire lo scarico e far defluire un po’ l’acqua, in questo modo si eviterà il sovraccarico dell’impianto di filtrazione e si produrrà un miglior bilanciamento dell’acqua. Particolare attenzione va poi dedicata al primo passaggio dell’aspirafango, per evitare che residui di origine vegetale e tracce di terra possano sollevarsi in sospensione. L’ultimo a entrare in acqua sarà il pulitore automatico, indispensabile per garantire una perfetta pulizia meccanica di tutto l’impianto. Infine, dopo averli puliti e revisionati, si può procedere montando scala e trampolino.

Filtri puliti Anche il locale tecnico che accoglie gli impianti necessita di qualche intervento per la riapertura. Fondamentale è la pulizia dei filtri che, a seconda della tipologia, richiedono procedure di pulizia diverse. Per i filtri a cartuccia, sarà sufficiente aprire il filtro, togliere la cartuccia e passarla sotto un getto d’acqua, pulendo con cura tra le pieghe senza fare troppa pressione, per non rischiare di rovinare il filtro. Dopo alcuni cicli di pulizia si consiglia di sostituirla. I filtri a sabbia, invece, richiedono un’operazione di controlavaggio. Attraverso una valvola, manuale o automatica, si inverte il flusso dell’acqua,

È importante proteggere anche il bordo piscina durante l’inverno, onde evitare la formazione di

In fase di riapertura della piscina è consigliabile utilizzare un aspiratore manuale per rimuovere lo sporco più grossolano e, successivamente, introdurre il robot pulitore per lo sporco più fine.

L’ultimo a entrare in acqua è il pulitore automatico; alcuni modelli spazzolano e strofinano tutta la vasca, salendo sui bordi ed evitando gli ostacoli.

fessure e crepe dovute al gelo.

che normalmente scorre dall’alto verso il basso per trattenere lo sporco. Invertendo il flusso (dunque facendola scorrere dal basso verso l’alto), lo sporco si stacca dal filtro e viene convogliato allo scarico. Il ripristino del flusso normale produce un lavaggio in corrente e, di nuovo, un convogliamento di acqua sporca allo scarico. I filtri a diatomee, infine, richiedono alcune semplici operazioni. Prima di tutto si

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chiude la valvola di ingresso e di uscita dell’impianto e si apre la valvola di scarico. In questo modo, il filtro si svuota facendo uscire lo sporco e le vecchie diatomee. Richiuso lo scarico e rimesso il filtro in servizio, si reintroducono le nuove diatomee attraverso gli skimmer o, nel caso di piscine a sfioro, attraverso il prefiltro della pompa.


In fase di riapertura, controllate e pulite accuratamente anche il solarium, strappando le erbacce che potrebbero essere cresciute tra le fughe.

Gli strumenti per la pulizia della piscina sono i vostri più validi alleati; consigliamo di manteneteli sempre puliti e in perfetta efficienza.

Le foglie sono uno degli inquinanti più comuni nell’acqua di piscina. Toglietele spesso, aiutandovi con un retino.

Attenzione! Anche le piscine fuoriterra richiedono una preparazione all’inverno: • non svuotare la piscina • togliere i detriti galleggianti • controllare pH ed eventualmente adeguarlo ai valori ottimali • abbassare il livello dell’acqua sotto lo skimmer • svuotare e smontare il gruppo di filtrazione • chiudere il condotto di mandata e togliere i tubi • coprire la piscina con l’apposito telo

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La pulizia della vasca e dell’acqua È molto probabile che, nonostante la copertura della piscina, una volta rimosso il telo vi possano essere elementi estranei in acqua come rametti, foglie e, in generale, accumuli di sporco sul fondo vasca. È consigliabile rimuovere queste sostanze con un aspiratore manuale, evitando così di coinvolgere il filtro della piscina in questa prima fase di pulizia. Se l’impianto è rimasto fermo, l’acqua lasciata in vasca può risultare alterata dalla presenza di sali minerali (calcare, cloruri, manganese, ferro) che ne modificano l’equilibrio rendendo dunque necessario un intervento manuale. È indispensabile, innanzi tutto, apportare acqua nuova in vasca così da ristabilirne il corretto livello, e rimettere in funzione il circuito idraulico. Verificare successivamente, il livello dei prodotti chimici disciolti in acqua e del pH, e ricondurli ai valori ottimali attuando, se necessario, un trattamento choc, con l’obiettivo di eliminare ogni presenza di batteri dall’acqua.

Non dimenticate di pulire accuratamente i cestelli degli skimmer dai depositi più grossolani, così da evitarne l’intasamento.

Riapertura, i passi fondamentali Sintetizziamo in un elenco le operazioni principali da eseguire per una corretta riapertura della propria piscina: 1. rimuovere i detriti più grossolani depositati sul solarium della piscina 2. pulire con estrema cura la copertura con acqua, spazzolone e un detergente apposito

3. rimuovere la copertura (meglio essere in due, uno per parte), riporla ad asciugare, ricoprirla di talco e riporla in luogo asciutto e riparato 4. pulire con cura tutto il bordo esterno ed interno della piscina 5. togliere con un retino eventuali residui e passare l’aspiratore manuale sul fondo 6. utilizzare un pulitore automatico 7. controllare la qualità dell’acqua con un apposito test e correggerne in parametri.


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. La piscina e il suo ambiente

..Progettare il verde ..Solarium e bordo ..Le piscine biologiche, un’alternativa da valutare

..Arredo, una questione di stile ..Progettare l’ombra ..Scenografie luminose

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. La piscina e il suo ambiente

Per progettare uno spazio piscina armonioso e godibile è necessario tenere in considerazione le caratteristiche dell’ambiente che l’accoglie. Dal progetto del giardino alla scelta degli arredi, vi proponiamo alcuni utili consigli.

È

complesso il rapporto che lega la piscina all’ambiente che la accoglie, visto che si fonda su un equilibrio di stili, forme e colori in costante colloquio tra loro. Uno degli sforzi più importanti nella realizzazione dell’ambiente destinato ad accogliere la piscina è quello finalizzato a dare vita a un insieme in grado di risultare naturale e armonioso, rispettoso del paesaggio di cui entra a fare parte. Chi progetta e costruisce piscine dovrebbe sempre tenerne conto: per un risultato armonioso e godibile è necessario condurre un’accurata analisi dell’ambiente attorno

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alla vasca affinchè la piscina risulti ben integrata nel contesto. Si parte da una valutazione dello spazio a disposizione, delle distanze da rispettare rispetto ai confini, della natura e delle caratteristiche del terreno e del fondo, lo stesso andamento del terreno, l’esposizione dell’area prescelta, la presenza di eventuali alberi da preservare e i venti dominanti influiscono in maniera decisiva sull’allestimento del giardino. Al risultato finale contribuiscono in buona misura anche tutti gli elementi che determinano l’aspetto estetico della piscina. Ci riferiamo al solarium, ai complementi d’ar-

redo e alle piante che sono la cornice naturale dell’impianto. Sono senz’altro il gusto personale e la disponibilità economica a influire sulle scelte relative a questi elementi, ricordiamo però che bisognerebbe avere sempre un atteggiamento di rispetto per le caratteristiche naturali dell’ambiente circostante.

Progettare il verde Realizzare la giusta cornice per la piscina non è un’operazione semplice: la progettazione del verde richiede innanzitutto competenza, per questo suggeriamo,


Se la piscina è proprio a ridosso dell’abitazione è utile rispettare la regola della continuità di stile, avendo cura di scegliere complementi che si armonizzino con il contesto architettonico. (Foto Stephen Nickel)

La piscina, in questo contesto, contribuisce a valorizzare un giardino posto ad un livello superiore rispetto all’abitazione. Il dislivello è stato sfruttato realizzando uno scenografico sfioro a cascata. (doc. Arch. Mirko Varischi)

Il fascino naturale dell’acqua è enfatizzato dall’elegante allestimento di arredi e illuminazione. (Archivio Piscine Castiglione)

fin dalla fase di progettazione, di affidarsi alle mani di un esperto. Tra gli elementi da prendere in considerazione nella scelta delle piante da inserire intorno alla vasca, vi sono innanzitutto le condizioni ambientali derivanti dall’area climatica di appartenenza. Seguiranno un’attenta valutazione delle qualità chimico fisiche del suolo, l’esposizione del giardino rispetto al sole, la presenza o meno di acqua e la direzione di eventuali venti dominanti. Particolare attenzione deve essere dedicata al posizionamento di nuove piante d’alto fusto nei pressi dell’invaso/piscina;

bisogna infatti considerare la loro naturale crescita, soprattutto delle radici che, anche se lentamente, si propagano e possono danneggiare strutture sotterranee come fondazioni, muri di contenimento terra, tubazioni e scarichi. Sono quindi sconsigliati i bamboo (radici incontenibili), i ficus (le cui radici smuovono qualsiasi tipo di pavimentazione) e i faggi (con radici affioranti, non ricopribili, che mal sopportano eventuali potature di modellazione o contenimento). In prossimità del mare, invece, il clima salmastro spesso arido e ventoso, non impedisce di ottenere apprezzabili risultati

se si sceglie una vegetazione spontanea tipica della costa come mirto, lentisco, leccio, camhaerops humilis e olivi. Ricordiamo inoltre una buona regola pratica: piantumate gli alberi a sufficiente distanza dalla piscina per evitare la fastidiosa caduta di foglie sulla superficie dell’acqua. Anche i cosiddetti sempreverdi rinnovano la loro vegetazione, perdendo foglie, aghi, coni e pigne, elementi che, oltre ad essere fastidiosi possono ostruire condotti, filtri, scarichi. Meglio evitare anche le specie spinose o tossiche e le essenze nettarifere o melliflue, che attirano insetti.

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Solarium e bordo Spesso, attorno alla vasca, si opta per la realizzazione di un manto erboso che possa fungere anche da solarium: è utile notare che per godere appieno dell’ambiente piscina e della sua scenografia verde, bisognerà attendere almeno l’anno successivo alla realizzazione, l’erba, in particolare, viene piantumata nel periodo autunnale successivo alla costruzione della piscina ma se si vuole ottenere un risultato più immediato, si potrà scegliere l’erba a rotoli, una soluzione pratica che, però, ha un prezzo più elevato. Non va dimenticato, tuttavia, che l’erba posta a contatto con il bordo vasca può rappresentare un problema: ad esempio inquinare l’acqua con frammenti vegetale e intasare i filtri, richiedendo operazioni più frequenti di manutenzione, senza contare che l’erba stessa subirebbe danni dal contatto diretto con l’acqua trattata che inevitabilmente si riversa sul prato ad ogni tuffo o uscita dalla vasca. Per evitare tutto ciò è consigliabile prevedere la realizzazione di un solarium attorno alla piscina. La scelta dei materiali è vastissima, e ancora una volta dipende dalle caratteristiche del luogo che accoglie la piscina: vari tipi di piastrelle ceramiche, il cotto, pietre industriali o naturali rappresentano i materiali più comunemente scelti per la superficie che attornia la vasca. Ampia scelta di soluzioni è offerta dalla ceramica, che rappresenta ancora uno dei materiali tipici per il rivestimento della piscina. Le forme, i colori e le dimensioni disponibili sapranno soddisfare qualunque esigenza, offrendo soluzioni estetico d’alto profilo a fronte di una facile manutenzione della pavimentazione. Molto utilizzato il legno, al quale si affiancano soluzioni in materiale composito che ne riproducono le venature e le tonalità, coniugando la praticità del materiale plastico o ceramico con l’estetica del legno. Apprezzata anche la pietra, soprattutto nelle zone in cui sono presenti fiorenti cave naturali: ai prodotti italiani ed europei si stanno affiancando materiali che provengono da paesi come India, Cina, Israele, Brasile, Sudafrica. Si tratta di prodotti le cui

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L’impiego di pietra naturale a bordo vasca può evocare paesaggi naturali, a patto che la si utilizzi con gusto, privilegiando tipologie di pietra reperibili in loco. (doc. Greco Piscine) Realizzare la giusta cornice verde contribuirà a valorizzare anche la piscina. (doc. Casareggio)

caratteristiche e tonalità li rendono particolarmente adatti a essere inseriti nel nostro ambiente mediterraneo. Ne possiamo citare alcuni: l’arenaria indiana, la pietra di Gerusalemme, la quarzite e la queimada brasiliana, materiali che hanno i colori della terra, con sfumature che variano dal marrone all’ocra, dal giallo tenue a quello scuro. In ambito più nostrano meritano

almeno una citazione materiali come la pietra di Trani, il travertino, la porfiroide, la pietra di Lucerna. Qualunque sia la scelta, ricordatevi che la pietra, essendo naturalmente porosa, potrebbe deteriorarsi a contatto con l’acqua trattata: per questa ragione è sempre opportuno eseguire un trattamento impermeabilizzante su questi materiale, preservandone così le qualità


Per un effetto di continuità Dal punto di vista stilistico, sempre più apprezzate sono le soluzioni che offrono continuità visiva tra rivestimento interno, bordo e pavimentazione attorno alla vasca. Le aziende che producono ceramica propongono pezzi speciali in ceramica come griglie per bordi a sfioro della stessa serie e colorazione dei rivestimenti e pavimentazioni,

Le pavimentazioni e i bordi piscina in

Le aziende che producono rivestimenti ceramici

pietra ricostruita coniugano il fascino

oggi propongono anche pezzi speciali come bordi

naturale con l’alta resistenza al gelo,

e griglie realizzate con il medesimo materiale,

al cloro e alla facilità di pulizia e

ottenendo una continuità visiva tra interno ed

manutenzione.

esterno vasca.

(doc. Micheletto)

(doc. Tagina)

Una vasca interamente rivestita in pietra, materiale naturale che ha permesso di inserire la piscina nel pieno rispetto del contesto ambientale circostante. (doc. Piscine Verbano)

estetiche nel tempo. A queste scelte più tradizionali si affiancano soluzioni più nuove, piuttosto originali e sempre in grado di creare comunque uno spazio armonioso in cui piscina e ambiente si accordano in maniera esemplare. Il cemento colorato in impasto, da combinare eventualmente con altri materiali, e i pavimenti in resina rappresentano soluzio-

ni originali per ottenere sfumature di colore particolarmente vivaci. Un’attenzione particolare va riservata alla posa di questi materiali, che dovrebbe essere impeccabile. Per garantirsi un risultato piacevole, è inoltre necessario che casa e piscina dialoghino tra loro in modo armonioso e corretto. A questo riguardo possono risultare utili camminamenti o percorsi di collegamento,

spazi verdi e pavimentati, aperture e chiusure visive. Ciò che accomuna tutti questi materiali è la resistenza, sia ai prodotti chimici utilizzati per la disinfezione dell’acqua sia agli agenti atmosferici naturali.

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Le piscine biologiche, un’alternativa da valutare Le biopiscine sono particolari tipologie di piscine “verdi” e si caratterizzano per essere un vero e proprio ecosistema acquatico. Infatti, in assenza di prodotti e trattamenti chimici o apparecchi per la depurazione dell’acqua, è la natura stessa che svolge questa funzione: sono le piante acquatiche, opportunamente scelte soprattutto per la loro capacità di sopravvivenza al clima del luogo, che svolgono l’importante compito di depurare l’acqua secondo un procedimento definito fitodepurazione. In particolare, nella morfologia della bio-piscina, queste piante sono collocate nell’area di rigenerazione, collegata all’area balneabile destinata al nuoto tramite un ruscello che, grazie ad una lieve pendenza e ad una piccola cascata, permetterà l’ossigenazione dell’acqua. Si crea così un ricircolo naturale dell’acqua che la conduce dal bacino d’immersione all’area di fitodepurazione e, una volta depurata, viene reimmessa in vasca. Anche le sponde del bacino possono essere arricchite con più o meno piante decorative, a seconda del proprio gusto. È comunque sempre opportuno delimitare una specifica area d’ingresso in vasca, magari realizzata con scale in pietra o piccoli pontili, trampolini e terrazze in legno: valide soluzioni esteticamente gradevoli per facilitare l’entrata e l’uscita dalla vasca. La manutenzione di questo impianto richiede, fondamentalmente, il perfetto mantenimento dell’ecosistema acquatico: in questo caso è più valido che mai il consiglio di affidarsi ad un esperto. Per approfondire l’argomento consigliamo i volumi “La piscina biologica e il giardino naturale”, “La piscina biologica mediterranea” e “Progetti di piscine biologiche” dell’architetto paesaggista Anja Werner. Per la manutenzione delle piante acquatiche: “Le piante che depurano l’acqua”, editi da Editrice il Campo.

Una biopiscina è un vero e proprio ecosistema acquatico, privo di trattamenti chimici. (doc. Milla Biopool & Garden)

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Sono le piante acquatiche, opportunamente scelte, che svolgono l’importante compito di depurare l’acqua secondo un procedimento definito fitodepurazione. (doc. Anja Werner)


Per saperne di più Per mantenere una biopiscina in buona salute è necessario che l’ecosistema acquatico sia mantenuto nel giusto equilibrio. Per prendersi cura delle piante acquatiche, conoscerne le caratteristiche e le tecniche colturali consigliamo la lettura del volume “Le piante che depurano l’acqua”, acquistabile sull’ shop on line di www.ilcampo.it

Una biopiscina con solarium in legno e originali arredi a forma di foglia. (doc. Galanthus)

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Arredo, una questione di stile Che sia indoor o outdoor, la piscina è innanzi tutto uno spazio per il divertimento e il relax e dunque anche l’arredamento contribuisce a renderlo tale. La scelta dei complementi d’arredo è pressoché illimitata: il gusto personale, la funzionalità e il budget a disposizione sono gli unici criteri da prendere in considerazione. Lettini per prendere il sole, tavoli, sedie, poltrone, ombrelloni, gazebo e molto altro, sono elementi fondamentali per arredare e vivere il nostro spazio outdoor. In quest’ambito, l’offerta è davvero vasta, e si può scegliere in base al gusto personale, alla funzionalità e al budget a disposizione. Legno, ferro, metallo, tessuti idrorepellenti, e ancora intrecci naturali o materiale plastico. Gli arredi e i complementi per la piscina sono davvero disparati e i principi da seguire nella scelta sono pochi e semplici, dal vostro gusto personale allo stile complessivo della piscina e dell’ambiente, che chiama in causa l’integrazione con gli elementi preesistenti, e infine la funzionalità e il costo. Se la piscina è proprio a ridosso dell’abitazione è utile rispettare la regola della continuità di stile avendo cura di scegliere complementi che si armonizzino con il contesto architettonico. Un altro fondamentale aspetto da considerare riguarda la disposizione dello spazio arredabile e le sue caratteristiche: se avete a disposizione uno spazio completamente all’aperto, senza coperture fisse, sarà opportuno, durante l’inverno, riporre gli arredi in un luogo coperto. Questo significa prediligere arredi leggeri, facilmente spostabili e lavabili, magari richiudibili o impilabili, così da non occupare spazio eccessivo. A prescindere dalle tipologie di arredo, i complementi realizzati per l’esterno sono caratterizzati da particolare robustezza, che permette loro di resistere all’azione degli agenti atmosferici, preservandone funzionalità ed estetica il più a lungo possibile nel tempo.

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I lettini leggeri dotati di ruote sono ideali per poter essere spostati con facilità e seguire l’orientamento del sole. (doc. Ethimo)

Progettare l’ombra Per rendere più confortevole la permanenza in piscina, soprattutto d’estate quando il sole non dà tregua, è sempre consigliabile prevedere uno o più spazi ombreggiati accanto alla vasca. Gazebo, ombrelloni, vele o pergolati: svariate sono le possibilità d’ombra per lo spazio attorno alla piscina. Anche in questo caso un consiglio sempre valido è scegliere lo stile che più si armonizza con il resto dell’arredamento: un arabeggiante gazebo in ferro battuto non è detto che si accosti con gusto ad un arredo di stile country. In questo caso si potrà optare per pergolati in legno con tende in tessuto o lamelle frangisole, op-

pure avvolti da piante rampicanti. Un’alternativa elegante, di gusto contemporaneo, è rappresentata dalle strutture in alluminio, disponibili in svariate colorazioni, che presentano il vantaggio di non richiedere alcuna manutenzione per stare all’aperto. Per chi ha la passione per il verde, è consigliabile scegliere piante con massima fioritura durante l’estate, da far arrampicare alla struttura di pergole, gazebo o tettoie, così da creare una coltre naturale che protegga dal sole. Unico consiglio: porre le piante a debita distanza dalla piscine, così che foglie e fiori, cadendo, non complichino la manutenzione dell’impianto.


E se ci sono alberi già presenti? Se si tratta di alberi imponenti, di una certa età, è bene controllare preventivamente il loro stato di salute per evitare che un colpo di vento abbatta piante indebolite dalle potature, dall’età o dalle malattie. L’eliminazione di essenze arboree è quindi richiesta solo se assolutamente indispensabile e solo previo accordo con la Forestale locale; l’abbattimento va in ogni caso effettuato durante l’inverno, ad albero spoglio. Una piscina realizzata con una tecnica costruttiva che permette la creazione di invasi simili a bacini naturali. (doc. Natural Group)

Arredi leggeri e impilabili sono un’ottima soluzione, soprattutto per chi non dispone di molto spazio dove riporli al coperto. (doc. Emu)

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BORDI PISCINA IGIENE ATTIVA in PIETRA NATURALE RICOSTRUITA

Lo spazio piscina deve essere accuratamente illuminato per garantire la sicurezza: a questa esigenza funzionale si affianca la possibilità di realizzare vere e proprie scenografie luminose, che contribuiranno a rendere la piscina e il giardino, nelle ore serali, un luogo di estremo fascino. (doc. Nord Piscine)

Gli arredi luminosi sono un’ottima alternativa all’illuminazione tradizionale, coniugando funzionalità e resa estetica. (doc. Slide)

Scenografie luminose

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L’illuminazione attorno alla piscina è innanzi tutto un fattore funzionale: uno spazio potenzialmente pericoloso come una piscina richiede una giusta illuminazione che ne delimiti i confini, il solarium e il percorso per arrivarci. A questa esigenza funzionale si affianca la possibilità di realizzare vere e proprie scenografie luminose che contribuiranno a rendere lo spazio piscina, nelle ore serali, un luogo di estremo fascino. Anche nel campo della luce, il design è andato trasformandosi, affiancando, ai classici faretti interrati e applique da pa-

rete, adatti per tracciare percorsi luminosi, elementi che fondono arredo e illuminazione. Sfere e sedute plastiche che si illuminano dall’interno, fioriere con illuminazione integrata che esaltano particolari arborei, e persino piccole fonti luminose galleggianti. Una studiata illuminazione contribuisce a esaltare forme, sottolineare elementi architettonici, isolare una pianta o un fiore come elemento d’attrazione: farsi consigliare da personale esperto vi aiuterà a progettare l’impianto con cognizione di causa, evitando inutili e costosi rifacimenti una volta piantumato e ultimato il giardino.


. Acqua come fonte di benessere

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..La struttura della minipiscina ..Comfort garantito ..L’impianto di filtrazione e trattamento ..Allacciamento e consumo

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. Acqua come fonte di benessere

Le minipiscine idromassaggio, di varie forme e dimensioni, sono ricche di accessori e funzionalità, per assicurare un autentico benessere tra le mura di casa.

I

mmergersi nell’acqua, che sia di mare, di piscina o di una semplice vasca da bagno, dona sempre una sensazione immediata di benessere. È una pratica comunemente diffusa in molte culture, spesso associata a differenti rituali legati alla spiritualità e alla cura di sé, che oggi riscopre una rinnovata popolarità grazie alla crescente diffusione delle minipiscine idromassaggio, soluzioni a portata di tutte le esigenze sia in termini economici, sia di spazio. Le minipiscine idromassaggio sono attrezzate per realizzare trattamenti di idroterapia per la salute e il benessere

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fisico, mentale e biologico. L’idroterapia è l’utilizzo curativo dell’acqua e si basa su tre principi: il calore, il galleggiamento e la pressione dell’acqua (idromassaggio). L’acqua calda delle vasche idromassaggio, facendo salire la temperatura corporea, riduce la tensione dei muscoli, diminuisce la pressione sui nervi, dilata i vasi sanguigni, velocizzando la circolazione e stimola la produzione e il rilascio di endorfine, antidolorifici naturali prodotti dal nostro organismo. Il galleggiamento del corpo, contrastando la forza di gravità, allevia la tensione esercitata sulla spina dorsale, sui

muscoli, sulle articolazioni, sui legamenti e sulle giunture; l’idromassaggio infine, grazie ai getti posizionati in appositi punti, permette di realizzare un massaggio benefico in tutte le zone del corpo: collo, spalle, schiena, cervicali, lombari, braccia, gambe. L’azione idromassaggio è regolata da un motore, una pompa e tubazioni collegate alle bocchette di erogazione (jets) e il suo funzionamento è basato sul principio fisico dell’effetto Venturi: la pompa aspira l’acqua dalla vasca attraverso il foro-filtro di aspirazione e la rimette in circolazione inviandola, attraverso le tubazioni, alle


Le minipiscine Una polla d’acqua sul

idromassaggio

terrazzo di casa?

monoblocco

Questa minipiscina si

autoportanti possono

adatta molto bene allo

essere posizionate

stile urbano di terrazzi e

su una qualunque

giardini in città.

superficie piana senza

(doc. Piscine Laghetto)

particolari opere murarie. (doc. Hot Spring)

Le minipiscine idromassaggio sono attrezzate per realizzare trattamenti di idroterapia per la salute e il benessere fisico e mentale. (doc. SCP Italy)

Per saperne di più La realizzazione di una piscina spesso è parte di un più ampio progetto di allestimento di un’area wellness in casa. La progettazione di uno spazio per il benessere comporta valutazioni complesse dal punto di vista architettonico, impiantistico, estetico e gestionale: per saperne di più scarica l’book “SAUNA E BAGNO TURCO Guida alla scelta, ai benefici e al corretto utilizzo”. Acquistabile su www.ilcampo.it

bocchette di erogazione, al cui interno avviene la miscelazione (per mezzo appunto dell’effetto Venturi) di aria e acqua, che origina il getto massaggiante. L’aria, mossa con violenza dal flusso dell’acqua, si separa in una miriade di microbollicine che, colpendo la pelle, si rompono e liberano l’ossigeno che favorisce la dilatazione dei vasi periferici. Le bocchette d’erogazione, il cui numero può variare sensibilmente in base al modello scelto, sono orientabili permettendo di dirigere il flusso massaggiante sulla parte del corpo desiderata. Gli effetti benefici prodotti sono tantissimi:

sensazione di benessere, relax e sollievo da stress, tonificazione della muscolatura, stimolazione della circolazione sanguigna per azione vasodilatatoria e miglioramento della circolazione a livello periferico.

La struttura della minipiscina Le minipiscine idromassaggio monoblocco autoportanti sono strutture che, a differenza di quelle da incasso, possono agevolmente essere posizionate su una qualunque superficie piana (dopo opportuni controlli di sovraccarico strutturale)

SAUNA E BAGNO TURCO Guida alla scelta, ai benefici e al corretto utilizzo

senza eseguire particolari opere murarie e ciò ne permette anche un agevole spostamento. Per il loro funzionamento, infatti, necessitano solo di un collegamento alla rete elettrica e allo scarico dell’acqua, mentre non vi è alcun bisogno di collegamenti al circuito idraulico esterno in quanto esso è già integrato nella struttura. Una minipiscina di questa tipologia si compone essenzialmente di una scocca interna, con le sedute ergonomiche, realizzata generalmente in acrilico con rinforzo in vetroresina resistente ai raggi UV solari, che assicura durata nel tempo. Questo tipo di

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materiale, adottato anche ad uso sanitario, è trattato per garantire la massima igiene e resistenza alla formazione di muffe o batteri. Lo stampo della vasca, in genere realizzato in un unico blocco, è modellato secondo criteri di ergonomia per garantire il massimo comfort degli utenti e ottimizzare al meglio la funzione terapeutica. La struttura esterna, che accoglie la scocca, può essere realizzata in materiale termoplastico oppure rifinita con pannellature di

materiale vario (legno, materiale plastico, pietra ricostruita ecc.). Spesso le aziende produttrici forniscono lo stesso modello di minipiscina anche nella versione da incasso. In questo caso la scocca della vasca è interrata in un vano appositamente preposto, ad esempio in giardino o a pavimento. Questa soluzione comporta qualche onere in più in quanto sono necessarie diverse opere murarie per l’interro e, non essendo spostabili, l’al-

lacciamento alla rete idrica ed elettrica. La struttura della scocca è comunque la medesima, realizzata a stampo intero in robusta vetroresina con sottoscocca completamente rivestita in poliuretano espanso per una perfetta tenuta termica. Una soluzione sempre valida per evitare costose opere murarie è l’incasso in una pedana sopraelevata, ad esempio di legno, che nasconderà al proprio interno tutta l’impiantistica.

Le minipiscine possono essere posizionate all’interno come all’esterno dell’abitazione, creando spazi dedicati al benessere e alla cura di sé. (doc. Teuco)

I fattori wellness

Consigli di benessere

Per una scelta che sia garanzia di vero benessere fisico e mentale è opportuno prendere in esame le seguenti caratteristiche del prodotto: • rumorosità/silenziosità dell’impianto idromassaggio • trattamento chimico dell’acqua • consumi e risparmio energetico • comfort ed ergonomia della seduta

• La durata dell’immersione non dovrebbe superare i 20 minuti. • Sottoporsi a idromassaggio al massimo 3 volte a settimana • L’acqua dovrebbe essere a 33-37° C: un temperatura simile a quella del corpo favorisce, infatti, la vasodilatazione e il rilassamento muscolare. • Usciti dalla vasca, distendersi per alcuni minuti per consentire alla pres-

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sione alterata dal calore e dal massaggio di tornare alla normalità.


Comfort garantito A fronte di una riduzione dell’ingombro esterno, lo spazio interno della vasca è progettato per offrire la massima vivibilità, i jets sono collocati in posizioni strategiche non solo per garantire un efficace massaggio, ma anche per non arrecare fastidio nella seduta. Le superfici sono rese meno scivolose, le linee si arrotondano e diventano avvolgenti come una culla. Il corpo può adagiarsi più comodamente sulla

schiena e trovare facili punti di appoggio, grazie ai poggiabraccia ricavati all’interno delle pareti. Anche gli accessori si evolvono nella direzione del comfort, sul bordo vasca compaiono morbidi cuscini poggiatesta, maniglie che favoriscono l’accesso e l’uscita in sicurezza e pulsantiere di comando per azionare i programmi idromassaggio in modo semplice e intuitivo. Sul bordo vasca possono essere montate anche scenografiche bocche di erogazione

dell’acqua per creare un effetto a cascata e, sul fondo o sulle parerti laterali possono essere alloggiati dei faretti alogeni subacquei. Come autentiche full optional queste vasche possono essere dotate anche di impianti per la cromoterapia, l’aromaterapia e casse stereo per ascoltare la musica.

L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale quando si parla di spazi interni dedicati al benessere; meglio predisporre una luce soffusa, non diretta, che agevoli il rilassamento. (doc. Italpool, foto di Manuela Cerri)

Attenzione a non confondere minipiscina e vasca idromassaggio! È bene distinguere la minipiscina idromassaggio, nota anche come spa (salus per aquam - salute per mezzo dell’acqua), dalle più comuni vasche idromassaggio che trovano collocazione per lo più in bagno. La differenza sostanziale riguarda la presenza di un efficace sistema di

filtrazione che consente di depurare l’acqua. In tal modo, la minipiscina resta sempre piena con acqua trattata e costantemente depurata. In una comune vasca idromassaggio questa possibilità non è data e di conseguenza la vasca deve essere svuotata dopo ogni bagno. Inoltre una minipiscina è dotata di un sistema di riscaldamento dell’acqua per un’immersione piacevole e calda e, nei momenti di inutilizzo, è consigliabile

adottare un’apposita copertura che contribuirà a mantenere costante la temperatura dell’acqua. Può avere dimensioni più generose rispetto ad una tradizionale vasca da bagno, ed un numero maggiore di sedute con funzioni di massaggio differenti per ogni postazione, per favorire anche la scelta “conviviale” di questa salutare e divertente pratica.

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L’impianto di filtrazione e trattamento Tra la scocca e la struttura esterna risiede il “cuore” della minipiscina: l’impianto idraulico con pompe e collegamenti ai jets idromassaggio, il sistema di riscaldamento e l’indispensabile impianto di ricircolo e trattamento dell’acqua. Nel bordo superiore della vasca, infatti, è presente uno skimmer o una griglia che “raccoglie” l’acqua di superficie per convogliarla nel filtro di depurazione, trattarla e re-immetterla in vasca. L’impianto di filtrazione e trattamento è una presenza fondamentale: esso assolve all’importante funzione di garantire una perfetta igiene dell’acqua, evitando lo sviluppo di pericolosi batteri. È dunque fondamentale procedere ad una misurazione periodica dei livelli chimici dell’acqua per realizzare un corretto programma di manutenzione. Si raccomanda di tenere monitorati, misurandoli periodicamente, i valori di pH (grado di acidità/alcalinità) e il livello del disinfettante chimico. Può essere utile controllare anche l’alcalinità totale e la durezza dell’acqua. Normalmente le minipiscine idromassaggio sono munite di un rilevatore dei livelli e di un dosatore automatico dei prodotti chimici, riducendo davvero al minimo le operazioni di manutenzione a carico dell’utilizzatore.

Sauna, bagno turco e minipiscina: per creare un’area benessere tra le pareti di casa richiedete l’intervento di un professionista esperto. (doc. Baires)

Lo spazio tra struttura portante e guscio acrilico è generalmente riempito con schiuma morbida porosa ad alta capacità isolante, che consente un’efficace mantenimento della temperatura dell’acqua. Un buon isolamento termico della vasca è una prerogativa fondamentale per consentire un adeguato risparmio energetico, poiché consente di ridurre l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento dell’acqua. Un buon suggerimento per mantenere la temperatura in vasca è utilizzare una copertura isolante (talvolta fornita assieme alla vasca) da ri-

muovere solamente al momento dell’immersione in acqua. Tutti i modelli di minipiscine sono dotate di apposita copertura. Nel punto più basso della vasca è collocata la presa di fondo che, all’apertura, consente il completo svuotamento della minipiscina (un ricambio d’acqua è consigliabile ogni tre mesi). Al riempimento della vasca, invece, si può provvedere molto agevolmente utilizzando una semplice canna per l’acqua.

Minipiscina e cabina sauna con la doccia

La sauna finlandese offre il massimo relax in

integrata: in poco spazio è possibile allestire

abbinamento ad un vigoroso idromassaggio.

un’area benessere completa.

(doc. Techno Pool)

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(doc. Jacuzzi)


Allacciamento e consumo La minipiscina idromassaggio per il suo funzionamento necessita solo dell’allacciamento alla rete elettrica, che alimenta le pompe per l’idromassaggio, per il sistema di ricircolo e trattamento, lo scambiatore di calore per riscaldare l’acqua. A dispetto dell’apparenza, non siamo di fronte a prodotti dall’elevato dispendio energetico. Non è necessario, infatti, attivare un particolare voltaggio in casa se si acquistano prodotti a basso assorbimento energetico. La maggior parte dei modelli proposti, ad esempio, ha un consumo massimo sui 2 kW, vale a dire come un normale elettrodomestico. L’elettronica è studiata in modo da escludere il sovraccarico energetico, ad esempio il riscaldatore viene escluso quando vengono attivate le pompe idromassaggio. È molto importante anche la coibentazione termica: le vasche devono essere isolate termicamente sia nella struttura, con schiuma poliuretanica e rivestimenti rinforzati, sia nella spessa copertura termica di serie. Questi accorgimenti limitano l’accensione del riscaldatore al minimo.Una precisazione: normalmente le vasche hanno un riscaldatore elettrico, responsabile di gran parte del consumo energetico. Alcuni modelli sono predisposti sia con scambiatore sia con riscaldatore elettrico. È difficile comunque dire con precisione quanto tempo il riscaldatore rimanga acceso: dipende da dove è installata la vasca, se all’aperto o in una sala benessere interna, se in montagna o in località a clima più caldo. Anche il sistema di ricircolo è a basso consumo: con il consumo di una normale lampadina (circa 100 W), tiene l’acqua filtrata diverse volte l’ora, 24 ore su 24 o negli orari scelti. In sostanza la minipiscina è come un normale elettrodomestico: meglio optare sui prodotti a basso consumo al momento dell’acquisto. La spesa iniziale può essere un po’ più alta, ma viene ripagata con il risparmio energetico già nei primissimi tempi di utilizzo. Non dimentichiamoci che questo è un prodotto che prenderà posto nell’abitazione per diversi anni: una scelta iniziale ragionata garantisce la soddisfazione nell’utilizzo del prodotto negli anni.

Un’area Spa suggestiva ed emozionale grazie all’uso originale di colori, materiali di finitura e illuminazione. (doc. Biodesign Pools) Una minipiscina incassata a pavimento, una soluzione di grande eleganza. (doc. Castiglione Relax)

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. Piccolo glossario della piscina . Analisi dell’acqua Prima di stabilire a quale sistema di trattamento affidare l’igiene dell’acqua della piscina, è necessario effettuare un’analisi dell’acqua di distribuzione, per accertare le sue caratteristiche fisico-chimiche. In base a pH, TH e TAC (che indicano il tenore di minerali come calcio, magnesio, carbonati e bicarbonato), il trattamento dell’acqua sarà più o meno “agevole”. . Aspirafango È l’attrezzo adibito alla pulizia del fondo della vasca. È costituito da un manico piuttosto lungo e da un tubo da collegare allo skimmer. Non richiede un collegamento elettrico, dal momento che sfrutta la potenza aspirante della pompa. Effettuata la pulizia, in genere è bene detergere il cestello dello skimmer per mantenere l’apparecchio in efficienza. . Bocchette d’immissione Fissi oppure orientabili, questi elementi immettono acqua in piscina. Nelle piscine di piccole dimensioni sono posizionate sulle pareti della vasca, a una profondità variabile tra i 30 e gli 80 cm. Nelle vasche di maggiori dimensioni le bocchette si presentano anche sul fondo, per consentire una corretta circolazione dell’acqua e impedire la formazione di aree stagnanti. . Bordo vasca Questo prezioso elemento rappresenta il trait-d’union tra vasca e ambiente circostante. Essendo l’unico componente emerso della piscina, protegge da corpi estranei e ha una funzione estetica. Le principali tipologie sono il bordo tradizionale perimetrale e il bordo sfioratore. . Cestello Come lascia intuire il nome, si tratta del cestello presente nello skimmer. Estraibile, trattiene le impurità più grossolane (foglie, rametti, insetti). È importante rimuovere questi detriti per garantire un costante ricambio dell’acqua. . Copertura isotermica o a tapparella Semplice telo o a tapparella, è un accessorio molto utile e presenta varie funzioni: limita l’evaporazione, mantiene una buona temperatura, riduce l’impiego dei prodotti chimici, protegge da cadute accidentali. . Copertura telescopica Costituita da montanti e traverse in alluminio anodizzato, è una struttura rigida modulare completata da lastre di policarbonato alve-

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olare trasparente. Può essere installata su piscine di ogni forma e dimensione, permettendo un bagno anche nelle stagioni intermedie grazie al suo contributo all’innalzamento della temperatura dell’acqua.

terreno. Sono costituite da una struttura portante, che può essere costituita da lamiere metalliche, pannelli in legno, tubolari o profilati in acciaio, e da un telo impermeabile, in tessuto vinilico o poliestere rinforzato.

. Disinfezione (vedi trattamento chimico)

. Getti idromassaggio

Procedimento che permette di eliminare dall’acqua di balneazione germi e batteri. Il più comunemente adottato nelle piscine residenziali è il trattamento chimico a base di cloro. Altri procedimenti: bromo, PHMB (polimero di esametilene biguanide), ozono, ossigeno attivo, raggi ultravioletti, trattamenti elettrofisici.

Getti d’acqua miscelata ad aria, situati in genere in prossimità della scala integrata di accesso alla vasca, che consentono un massaggio idrodinamico.

. Doccia Strumento indispensabile a bordo piscina, è sinonimo di refrigerio e garanzia di igiene. La doccia si diversifica in vari modelli: dalle semplici strutture in polietilene ad autentici elementi di arredo, in acciaio inox o materiali naturali. Per la produzione di acqua calda, alcuni sfruttano l’energia solare. . Domotica Tecnologia che consente di monitorare a distanza alcuni impianti (illuminazione, filtrazione, climatizzazione). Un apposito apparecchio di controllo consente di programmare e gestire fino a sei gruppi periferici. I terminali di comunicazione sono installati nel locale tecnico o vicino al dispositivo di controllo. . Faro subacqueo Questo elemento va inserito nelle nicchie delle pareti predisposte ad hoc e la sua funzione è quella di illuminare la vasca nelle ore di oscurità. In genere sono utilizzati proiettori di plastica o acciaio inox. Le tecnologie più utilizzate sono le fibre ottiche e i Led. . Filtrazione Il procedimento garantisce trasparenza all’acqua, eliminando le impurità in sospensione. I filtri a sabbia o a cartuccia sono i più utilizzati, meno ordinari quelli a diatomee. È la finezza di filtrazione a differenziare le varie tipologie di filtro, oltre che l’automatismo e la frequenza delle operazioni di manutenzione richieste per mantenerli in efficienza.

. Liner Il rivestimento in liner PVC è la soluzione più economica e pratica per rivestire la piscina. Il materiale è facile da posare, funzionale dal punto di vista della manutenzione e pregevole da quello estetico, grazie all’ampia scelta dei colori disponibili. . Locale tecnico Questo locale ospita i vari elementi che costituiscono il sistema di trattamento dell’acqua. In genere è rappresentato da un ambiente realizzato ad hoc, anche se è sempre più frequente la scelta di inserire pompa e filtro in un apposito contenitore in vetroresina da interrare. Talvolta viene realizzato un vano in cemento armato, accessibile tramite botola e scaletta. . Manometro Strumento per misurare la pressione con cui l’acqua viene immessa in vasca. Un valore inferiore al dovuto può essere causato da un’ostruzione lungo i condotti di aspirazione o da un malfunzionamento della pompa. . Modulo fotovoltaico Elemento, che può essere vetrato o non vetrato, in grado di trasformare l’irraggiamento del sole in elettricità. Può essere utilizzato per riscaldare l’acqua della piscina. Nuoto controcorrente Sono apparecchi in grado di generare un flusso regolabile di acqua. Direzione e intensità sono tali da spingere il nuotatore nella direzione opposta. Una potenza inferiore può trasformarli in getti idromassaggio che offrono una sensazione di relax. . Pannello solare

. Fossa tuffi È la parte più profonda della piscina, almeno 2,2 m, che permette ai tuffatori di esibirsi, divertendosi e senza pericolo. . Fuoriterra Vasche smontabili, facili da installare, non richiedono permessi o interventi particolari sul

Elemento realizzato in materiale sintetico, privo di vetro, che sfrutta i raggi e il calore del sole per produrre acqua calda. Può essere utilizzato per il riscaldamento dell’acqua di una piscina. . pH Unità di misura della concentrazione di ioni


di idrogeno, ovvero dell’acidità dell’acqua. Il valore ottimale per l’acqua di piscina è quello compreso tra 7,2 e 7,6. Alcuni strumenti sono in grado di misurare questo parametro e di regolarlo automaticamente, in modo da garantire le condizioni ideali per la disinfezione. . Pompa di circolazione Definito anche elettropompa, è collegata a un prefiltro e al filtro. La sua funzione è quella di aspirare l’acqua dalla vasca e di reimmetterla a seguito del processo di filtrazione. La portata dipende dalla capacità della vasca, mentre il ricircolo di tutto il volume dell’acqua deve avvenire in non più di 4 ore. . Pool House È una piccola costruzione in prossimità della piscina destinata ad accogliere i servizi igienici, uno spogliatoio o una mini-cucina, dare riparo agli arredi da giardino, ospitare un locale tecnico.

agevolare l’ingresso e la fuoriuscita dalla piscina, può trasformarsi in un’area relax, in particolare se vi vengono inserite bocchette idromassaggio. . Scaletta Presente in prossimità della fossa tuffi, la scaletta è realizzata in acciaio inox ed è disponibile in diversi modelli. Può essere classica, a corpo unico, oppure costituita da due parti, con i gradini antiscivolo sommersi e il corrimano ancorato all’esterno. . Sfioro in superficie Nelle piscine con sfioro in superficie l’acqua viene immessa dalle pareti o dal fondo, sfiora in continuo lungo il bordo e tracima nelle canalette laterali o perimetrali. Da queste, viene poi convogliata nella vasca di compenso, quindi verso il gruppo di filtrazione e disinfezione, per poi tornare in vasca attraverso le bocchette di mandata. . Sicurezza

. Pozzetto (o scarico di fondo) Questa presa consente di recuperare l’acqua più in profondità e con essa i componenti più pesanti (fango, sabbia, detriti) che tendono a depositarsi sul fondo. Realizzato in plastica, bronzo o acciaio, consente lo svuotamento periodico della vasca. È dotato di una griglia di aspirazione sostituibile con una piastra antivortice nelle vasche meno profonde. . Pulitore È senz’altro uno dei più importanti alleati dell’igiene: un apparecchio automatico in grado di muoversi in vasca seguendo programmi di pulizia prestabiliti. I modelli più sofisticati sono dotati di batterie ricaricabili che sostituiscono il cavo galleggiante collegato al trasformatore. Un tele-radiocomando indirizza l’apparecchio dove appare più necessario il suo intervento. . Rivestimento Il rivestimento protegge la struttura della vasca dall’usura e dall’azione degli agenti chimici. Il materiale più pregiato e scenografico è rappresentato da tessere di mosaico vetroso. Molto utilizzate la ceramica, il klinker, il telo in PVC, la vernice. Una certa diffusione è propria di altri materiali di origine naturale, come pietre di varia origine, miscele di pietra e cemento, ciottoli di marmo. . Scala romana Questa vera e propria scalinata sommersa, realizzata in diverse forme e dimensioni, è parte integrante della struttura. Oltre che

Deve essere una delle priorità in piscina. La sicurezza può essere ottenuta con strumenti e dispositivi di protezione, attivi o passivi, per garantire l’incolumità di adulti e, soprattutto, dei piccoli ospiti della piscina. “Ineguagliabile” ai fini dell’incolumità dei frequentatori è la sorveglianza attiva da parte di un adulto.

batteri) non viene trattenuta. Un trattamento di disinfezione è indispensabile ai fini della sicurezza dei frequentatori. . Trattamento fisico Prima di subire il trattamento di disinfezione, il volume dell’acqua nella sua interezza passa attraverso l’impianto idraulico della piscina. Il ciclo dell’acqua – o trattamento fisico - culmina nel processo di filtrazione. . Vasca idrostatica Sono riempite d’acqua sia all’interno sia nelle camere d’aria laterali. Al loro sostegno provvede il bilanciamento di pressione svolto da questa struttura pneumatica, lunga al massimo 10-12 metri per 4-5 di larghezza. . Vasca di compenso Nelle piscine con sfioro in superficie è un elemento indispensabile. Essa costituisce il contenitore, realizzato a un livello inferiore rispetto a quello della piscina, nel quale viene raccolta l’acqua che tracima dal bordo, permettendo di mantenere costante il livello in vasca. L’acqua finisce nelle tubazioni tramite le canalette di raccolta per il normale processo di ricircolo.

. Skimmer È una feritoia posta lungo il bordo superiore della vasca caratterizzata da un piccolo sportello dotato di galleggiante, attraverso il quale si riversa l’acqua di sfioro. È dotato di un apposito cestello che raccoglie le impurità meno fini. . Solarium È l’area che circonda la piscina, una superficie da riservare al relax, da vivere anche grazie alla presenza di elementi di arredo come lettini e sedie a sdraio, ombrelloni. I materiali con cui può essere realizzato sono disparati: legno, pietra, gres, cemento colorato, resina i materiali più comuni. . Trampolino Garanzia di divertimento per adulti e bambini, richiede una profondità di almeno 2,403,00 metri. Oltre al modello classico, con base ancorata a terra e tavola flessibile, esiste il modello a onda, un’unica struttura ondulata fissata direttamente a bordo vasca. . Trattamento chimico Qualunque sia il sistema filtrazione adottato, la maggior parte dei microrganismi (virus e

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