Ottagono 261, June 2013

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DESIGN ARCHITECTURE MAGAZINE

261

I - € 10,00 GB - € 16,50 NL - € 17,50 D - € 18,00 F - € 17,00 E - € 12,00 P - € 14,85 USA - US$ 21,95 BR - BRL 55,00 HK - HK$ 140,00

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Compositori Comunicazione s.r.l. - Mensile - Anno XLVII - ISSN 0391-7487 - Poste Italiane spa - Spedizione in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 LO/MI

MILANO

DESIGN WEEK

06 / 2013

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I DISTRETTI ITALIANI: L’ABBIGLIAMENTO SPORTIVO PER LE ‘2’ RUOTE ITALIAN INDUSTRY DISTRICTS: ACTIVEWEAR FOR 2-WHEELERS // MIT E LA RIVOLUZIONE DEL MOBILE COMPUTING MIT AND THE MOBILE COMPUTING REVOLUTION // MUMBAI – INDIA DESIGN FORUM // IITTALA, RIFLESSIONI CREATIVE IITTALA – CREATIVE REFLECTION // FAT MAISON IN AFRICA // MUSE BY RENZO PIANO


40 / FOCUS ON

INVENZIONE, PROIEZIONE DI IDEE INVENTION: THE PROJECTION OF IDEAS

©PAOLO ROSSELLI

Silvia Airoldi

Il fermo immagine di un momento particolare e il click è immediato: scatta la curiosità, un invito a domande che riecheggeranno negli incontri durante la design week di Milano. Quel momento è quando si accende la lampadina del progetto, L’Attimo delle idee, colto e fissato da Paolo Ulian nella sua installazione dedicata a Vico Magistretti all’interno de ‘La Sindrome dell’Influenza’, la sesta edizione del Triennale Design Museum. Il racconto visivo di Ulian, intelligente, poetico e intenso nel significato di suggestioni simboliche, interpreta il “legame simbiotico tra lo spunto iniziale e l’esito progettuale finale” attraverso un magico gioco di ombre, che esprime il mondo di Magistretti, le sue ispirazioni e gli elementi che lo hanno influenzato. Le idee, concettualizzate in cinque oggetti, espandono la loro proiezione per divenire altro, ovvero i pezzi del maestro del design italiano, riconoscibili nel segno elegante dell’ombra del loro profilo. Una metafora che appartiene al design, “come sempre accade, le creazioni del progettista sono distanti dal pensiero di partenza”, spiega Ulian. Bello e entusiasmante pensare di percorrere lo spazio dell’immaginazione e ricercarne le origini: quali sono gli stimoli creativi, i linguaggi, gli influssi o l’apporto di discipline diverse che concorrono all’elaborazione di un nuovo progetto e ‘disegnano’ l’esperienza del designer? Forse, come nell’opinione di Ulian, “le influenze sono piccole deviazioni della tua esistenza per riuscire a realizzare qualcosa di diverso. Si può pensare al design come al prototipo dell’uomo della caverna che si è ‘inventato’ i legnetti per fare il fuoco”. Bisogna quindi guardarsi intorno e accendere un nuovo fuoco.

Ottagono 261 06/2013


L’ATTIMO DELLE IDEE PAOLO ULIAN Come ‘fotografare’ il momento in cui a Vico Magistretti è scattata l’idea del progetto? Nella mostra, presentata a La Triennale, Paolo Ulian ha ideato cinque oggetti 3D (realizzati da Marzorati Ronchetti), sottili come disegni (giocando con disegno/design): un rastrello, la Hill House di Mackintosh, la Series 7™ di Arne Jacobsen, una scala da contadino, una Thonet. La loro ombra, ovvero la proiezione dell’idea, si traduce

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nel profilo dei ‘corrispondenti’ pezzi iconici di Magistretti: Spiros, Golem, VicoDuo, Nuvola Rossa e Selene. How can you ‘photograph’ the moment in which an idea for a design clicked in Vico Magistretti? For the show at La Triennale, Paolo Ulian conceived five 3D objects (made by Marzorati Ronchetti), as thin as drawings (playing with the drawing/design dichotomy): a rake, the Hill House by Mackintosh, the Series 7™ by Arne Jacobsen, a farmer’s ladder, and a Thonet. Their shadow, i.e. the projection of the idea, is translated in the contour of ‘corresponding’, iconic Magistretti pieces: Spiros, Golem, VicoDuo, Nuvola Rossa, and Selene.

The still image of a particular moment and the click is immediate; curiosity is triggered, an invitation is made to questions that would echo in my encounters during Milan’s design week. It is that moment when the design light bulb clicks on, the Moment of the Idea, that Paolo Ulian has captured and frozen in his installation about Vico Magistretti within the La Sindrome dell’Influenza, the sixth edition of Triennale Design Museum. Ulian’s visual story is intelligent, poetic and intense, full of the meaning of symbolic evocations. He interprets the “symbiotic bond between the first inspiration and the final design” through a magical interplay of shadows that conveys the world of Magistretti, his inspirations and the things that influenced him. The ideas, conceived in five objects, extend their projections to become something else, i.e. pieces by the master of Italian design, recognized by the elegant mark of the shadow on their contour. This is a metaphor that is of design. “As is always the case, the designer’s creations are far from the starting idea,” says Ulian. Following the path of imagination to find its origins is a wonderful, exciting idea. What were the creative stimuli, vocabularies, influences, and contributions of different disciplines that came together to create a new design and ‘delineate’ the designer’s experience? Perhaps, as Ulian says, “Influences are small detours in of your life that let you succeed in making something different. We can think of a design as the prototype of the caveman who ‘invented’ the sticks to make fire.” So, let’s look around and light a new fire. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

© PAOLO ROSSELLI

Ottagono 261 06/2013

MATE (A+B) DOMINONI, QUAQUARO, LIVING DIVANI L’influenza di uno dei maestri del design è dichiarata. “Bruno Munari sosteneva che il primo atto di creatività è prendere una sedia, rovesciarla sottosopra, quindi osservare che cosa ci suggerisce”, spiegano i designer. Il servo muto rivela la sua personalità eclettica, sedia, sgabello o punto d’appoggio, lasciando spazio alla libera interpretazione personale. Per i progettisti, Mate è “un assistente silenzioso”, che si anima nel momento e secondo le modalità in cui ognuno lo utilizza nel proprio ambiente. The influence of one of design’s greats is self-evident. “Bruno Munari said that the first act of creativity was taking a chair, turning it upside down and looking at what it suggests to us,” explained the designers. The mute servant shows its eclectic personality as a chair, stool, or counter. It leaves room to free individual interpretation. The designers see Mate as a “quiet assistant” that comes to life when and according to how each of us uses it in our space.


94 / PORTRAIT

TRADIZIONE E QUALITÀ TRADITION & QUALITY

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Valentina Auricchio. Iittala è un marchio molto conosciuto in Finlandia e all’estero. Oltre a essere un simbolo del design internazionale, è stato in grado di creare un linguaggio unico, noto come stile nordico. Lei ha lavorato in molti settori del design, non solo in quello degli oggetti per la tavola, ma anche di complessi prodotti tecnologici. Perché ha accettato di diventare Design Director di Iittala e quali sono le sfide che intravede nel futuro in questo campo? Harri Koskinen. Il mio rapporto con il marchio Iittala risale al 1996, fui molto contento di essere stato invitato per una scholarship nella vetreria. Per quanto riguarda le sfide future, la più importante ora è di affinare il marchio e renderlo più disponibile e conosciuto in nuove aree di mercato. V.A. Come Design Director dovrà contribuire mettendo a punto una strategia di design. Cosa intende fare

per lo sviluppo del marchio e dei suoi prodotti? H.K. Iittala ha una grande storia di collaborazione con importanti designer. Crediamo fermamente nella qualità del design di lunga durata e nell’impegno costante nel rafforzare la nostra conoscenza dei materiali e dello sviluppo della produzione. Molte sono le possibilità di ampliare la gamma del marchio con nuovi prodotti per un uso quotidiano. Valentina Auricchio. Iittala is a very well known brand in Finland and abroad. It is the symbol for international design and in particular it has been able to create a unique language for what is known as Nordic style. You have been working in different fields, encompassing not only small objects for tableware but also complex technological products, so why have you chosen to become Design

Director of iittala and where do you see the future challenges in this field? Harri Koskinen. My relationship with the Iittala brand stretches back to 1996 when I had a placement at the glass factory. I was really happy to be invited for this position. The biggest challenge is to sharpen the brand and make it more available and known in new market areas. V.A. As Design Director you will be asked to contribute by communicating a design strategy. What do you have in mind for the future development of the brand and its products? H.K. Iittala has a great history with the leading contemporary designers of the time. We believe in long lasting design with quality. We are also constantly strengthening our expertise in material and production development. There are many possibilities to widen the brand offer for new product categories in everyday life.


PORTRAIT / 95

Ottagono 261 06/2013

Disegnare per Iittala

I nuovi designer sono chiamati a perseguire la filosofia dei maestri finlandesi, nella funzionalità e nella bellezza. Per creare oggetti che portino gioia nei nostri rituali quotidiani New designers are called to follow the DESIGNING FOR IITTALA Finnish masters’ philosophy on practicality Alessandra Bergamini and beauty. To create objects that can instil joy in our little daily rites

Nappula, Matti Klenell, 2012. Ha la base di un bicchiere questo portacandela dalle forme arrotondate realizzato in acciaio, dipinto di nero, bianco, blu mare e verde, o in ottone, materiale nuovo per Iittala. Nappula – Matti Klenell, 2012. This candleholder with the base of a glass features rounded contours. It is made of steel, with black, white, sea blue or green coating, or brass – a new material for Iittala.

L’evento congiunto Iittala e Nokia durante l’ultimo Salone ha privilegiato un momento molto intimo e piacevole nella giornata di ognuno di noi, un vero rito, la colazione. E nella conversazione uno dei temi emersi è stata proprio la necessità, l’abitudine a rituali precisi e personali, digitali o reali, che scandiscono il nostro ritmo giornaliero, privato e di lavoro. Se i due marchi sono accomunati, ognuno nel proprio campo, dalla volontà di disegnare prodotti che portino gioia, incoraggino l’interazione e rendano la vita di ogni giorno più semplice, Iittala in questo obiettivo non fa che confermare una vocazione che ha da lungo tempo, nel creare ‘strumenti’ di qualità e bellezza che contribuiscano ai nostri rituali quotidiani. Gli oggetti indispensabili, artigianali, alla portata di tutti di Aino e Alvar Aalto, o ancora versatili nella funzione e variamente combinabili, dalle forme familiari di cerchio, quadrato e rettangolo secondo il pensiero di Kaj Franck. L’aspirazione a produrre oggetti unici, facili da abbinare in ogni casa, con un design destinato a durare in eterno e in grado di stimolare l’espressione individuale non è certo una facile ambizione. Che mette alla prova anche i designer di oggi, invitati a dare continuità alle idee dei maestri di Iittala. Come nel caso della collezione di 26 pezzi per la tavola Sarjaton, da poco presentata, a cui hanno collaborato 4 diversi nomi del design finlandese specializzati in moda, prodotto, grafica e design digitale: oltre a Harri Koskinen, Iittala Design Director che ha disegnato le ceramiche e il vassoio in legno, Aleksi Kuokka, ha firmato il bicchiere, Samuji la fantasia Tikki (ricamo in italiano), Musuta le decorazioni Metsä e Letti e lo schema di colori della

Laureato nel 1999 alla Konstfack di Stoccolma, Matti Klenell (1972), svedese, ha fondato il proprio studio a Stoccolma nel 2000. Da allora per numerosi clienti ha disegnato in particolare lampade, imbottiti, sedute e si è inoltre specializzato nelle tecniche di lavorazione del vetro, con cui crea anche pezzi unici oltre a prodotti come il bicchiere Lempi (per il quale ha ottenuto un red dot award) o elementi della serie Birds by Toikka per Iittala. Graduating at the Konstfack college of Stockholm in 1999, the Swedish Matti Klenell (1972) set up his own studio in Stockholm in 2000. Since then he has designed for numerous clients, particularly in the lighting, seating and padded furnishings sectors. He has also specialised in glass-working techniques, using this material to make one-off pieces as well as products such as the Lempi glass (winner of a red dot award) or items in the Birds by Toikka series for Iittala. www.mattiklenell.com


112 / WORLD NEWS

©INDIA DESIGN FORUM

Ottagono 261 06/2013

Mumbai attraverso il design

Una sbirciata di straforo alle proposte della seconda edizione dell’India Design Forum di Mumbai A sneak peek at what unfolded in the second edition of the India Design Forum at Mumbai

MUMBAI BY DESIGN

©AJAY SHAH DESIGN STUDIO

Priyanka Hegde*


Pagina a fianco. All’IDF hanno partecipato una molteplicità di oratori che hanno catturato l’attenzione del pubblico, coinvolgendolo in un dialogo su ciò che rappresenta oggi il design. In basso. ‘Everyday Project’ è una collezione di prodotti con i quali ci si può interfacciare quotidianamente, modificando l’esperienza della vita di ogni giorno. Opposite: The IDF event showcased an interesting mix of speakers who captivated audiences, involving them in a dialogue about what design is today. Opposite below: ‘Everyday Project’ is a collection of products that one can interface with on a daily basis - changing the experience of daily life.

* Priyanka Hegde Designer. Oggi, dopo aver completato il Master in Product Service System Design presso il Politecnico di Milano, lavora in India per uno studio di design e sta scoprendo la passione per la scrittura. Designer. Having completed her Master’s in Product Service System Design at Politecnico di Milano, she is currently working for a design studio in India and discovering her passion for writing.

Mumbai è sempre stata una città elettrizzante la cui atmosfera attira visitatori da tutto il mondo. L’essenza del design può essere colta in ogni aspetto della città, si tratti della cultura cosmopolita, dell’interessante mescolanza di persone o della bellezza dell’arte e dell’architettura che ne fanno lo scenario perfetto per un evento creativo. Così, nel marzo scorso, non è stata una sorpresa vedere Mumbai celebrare il design ospitando la seconda edizione dell’India Design Forum (IDF). Fondato da Rajshree Pathy, donna d’affari appassionata di design, e da sua figlia Aishwarya, l’India Design Forum è una creazione del Coimbatore Centre for Contemporary Arts, la cui prima edizione, tenutasi l’anno scorso a Nuova Delhi, ha costituito una tribuna internazionale, attirando designer giunti dall’India e da tutto il mondo per scambiare idee e soluzioni sull’urban living. Il tema viene riproposto quest’anno a Mumbai, dove l’attenzione si concentra sull’esplorazione del design attraverso la città e sulla celebrazione della creatività che vi sottende. Il Forum ha avuto inizio con la settimana del design – una manifestazione che ha messo in evidenza un interessante mix di mostre, seminari e installazioni. L’evento ha offerto ai visitatori l’opportunità non soltanto di godere dei diversi generi di design presenti in città, ma anche della possibilità di cogliere l’essenza creativa attraverso una selezione di luoghi di incontro unici e non convenzionali

che hanno interessato diversi settori di Mumbai. La manifestazione ha fatto conoscere il senso di innovazione che connota oggi il design nel Paese e ha offerto ai designer, agli studenti e agli appassionati una tribuna vivace e interattiva per discutere e riflettere sul tema. L’Ajay Shah Design Studio si pone come obiettivo quello di proporre un nuovo metodo di progettazione. Molto conosciuto per il suo approccio multidisciplinare verso i progetti relativi al prodotto, allo spazio e alla grafica, questo studio, attraverso le proprie realizzazioni, opera costantemente per innovare e introdurre un linguaggio nuovo. L’Everyday Project, che ha partecipato alla settimana del design, unisce mobili, prodotti e realizzazioni grafiche progettati e selezionati

©AJAY SHAH DESIGN STUDIO

A destra. Con ‘Transforming Space’ Sumant Jayakrishnan racconta della creazione di spazi sentimentali incorporei e della realizzazione dei sogni attraverso il pensiero creativo. In basso. Gli elementi comuni del design che caratterizza i prodotti sono la semplicità inventiva e intuitiva, l’utilizzo di materiali appropriati, un approccio formale giocoso e una funzionalità integrata. Right: Transforming Spaces by Sumant Jayakrishnan spoke about creating soulful intangible spaces and making dreams come true through creative thinking. Below: The quality of inventive and intuitive simplicity, appropriate material application, playful formal approach and integrated functionality are the common design elements of the products.

©INDIA DESIGN FORUM

WORLD NEWS / 113

Ottagono 261 06/2013


118 / ITALIAN JOURNEY

Ottagono 261 06/2013

INNOVAZIONE IN CORSA R A C I N G I N N O VAT I O N Valentina Croci

LE DUE RUOTE SONO ANCORA UN’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY, SOPRATTUTTO NELL’ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI. SI CONFERMANO GLI STORICI DISTRETTI LOMBARDI E DEL NORD-EST CHE PERÒ DELOCALIZZANO LA PRODUZIONE. E NASCONO NUOVE GEOGRAFIE PRODUTTIVE PER IL DESIGN ITALIANO TWO-WHEELERS ARE STILL PART OF ‘MADE IN ITALY’ EXCELLENCE, ABOVE ALL CLOTHING AND ACCESSORIES. THE TRADITIONAL AREAS OF LOMBARDY AND THE NORTHEAST ARE WELL ESTABLISHED, BUT THEY OUTSOURCE PRODUCTION, SO NEW GEOGRAPHICAL MANUFACTURING AREAS FOR ITALIAN DESIGN ARE DEVELOPING


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ITALIAN JOURNEY / 119

Production Areas


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