Artu 2014 01/04

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Intervista raccolta da Alberto P. Schieppati

sue passioni, il suo impegno, le sue aspirazioni.

“Scienziati del vino” o “wine maker di tendenza”? In che ruolo si identificano i giovani enologi? In che modo tendono ad essere testimoni di una tipicità? E come vedono il futuro del comparto vitivinicolo quanti hanno appena iniziato l’attività? Abbiamo voluto porre qualche domande ad alcuni professionisti del futuro… La prima intervista di Artù è a Sara Icardi, giovanissima enologa presso l’azienda di famiglia, che ha sede a Castiglione Tinella (Cn).

Ci parli della sua sfida professionale, dei motivi che l’hanno spinta a scegliere questa professione… Quando mi trovai, dopo gli studi superiori, a dover scegliere il tipo di strada da intraprendere, la mia decisione non fu immediata. Provenendo da una famiglia in cui, sia dalla parte di mio padre che di mia madre, il vino è sempre stato prodotto e commercializzato, forse la scelta poteva sembrare banale e scontata; toccando con mano le problematiche di questo settore (crisi, maschilismo, competizione), si può dire che abbia proprio voluto mettermi alla prova. Chiuso gli occhi, incrociato le dita e via per una strada in salita. “C’è chi dice che la vista alla fine sia meravigliosa” pensavo, ed eccomi laureata in Viticoltura ed Enologia, dopo alcuni anni. Un’emozione unica: come buttarsi da un trampolino altissimo. Pura adrenalina. Ovviamente un diploma di laurea non ti trasforma in un enologo e quindi mi sono sempre impegnata a lavorare in diverse aziende tra cui naturalmente quelle famigliari. Quest’ultime sono state le realtà più stimolanti, essendo i miei genitori pieni di spirito di iniziativa e alla ricerca incessante di armonia in tutte le sue forme: in vigna, nel vino, nella vita. Questo è quello che aspiro a trasmettere un giorno, appena avrò la possibilità di intraprendere un progetto

Il vino è un prodotto complesso che, dalla vigna alla cantina, ha sempre più bisogno di vedere tutelate le proprie caratteristiche, a cominciare dal vitigno, dal territorio, dal microclima, dalla resa per ettaro, per arrivare fino alle pratiche di laboratorio, all’affinamento, all’imbottigliamento e raggiungere poi il mercato dei consumatori che ne decreteranno l’eventuale gradimento e l’auspicato successo… Ma qual è oggi il ruolo dell’enologo nel trasmettere questi valori al consumatore? Fino a che punto sono in grado di contribuire a creare un prodotto memorabile, caratterizzato e, soprattutto, con una marcia in più rispetto a prodotti concorrenti? Artù inizia il suo viaggio con Sara Icardi, figlia d’arte, vera e propria “enologa del futuro”, che racconta in esclusiva le

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