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Sinergicamente attiva e passiva

Valtellina (SO)

L’intervento su questa casa in montagna ha privilegiato lo sfruttamento dell’energia solare e strategie passive per ridurre significativamente il fabbisogno energetico. Un risultato testimoniato dalle bollette elettriche, ulteriormente ridotte grazie alla produzione dell’impianto fotovoltaico

La Valtellina è un territorio ospitale e generoso composto da piccoli paesi lungo le Alpi immerso tra zone di vigneti e sentieri che fanno scoprire antichi borghi si trova questo nuovo edificio che è il risultato della riqualificazione, architettonica ed energetica, di una casa bifamiliare degli anni ‘70, parzialmente ristrutturata negli anni ‘90. Il progetto di recupero ha snellito i volumi e i fronti e ha adeguato la copertura in modo da ottenere linee più rigorose ma in grado di creare volumi semplici ed eleganti. Il luogo, lo spazio, la luce, il dettaglio, l’alternarsi delle stagioni, la chiarezza delle forme, il rispetto degli elementi e i segni culturali, unitamente alla contemporaneità sono stati gli elementi essenziali che hanno ispirato l’idea e lo sviluppo del concept, assieme a un’alta qualità del comfort interno e alla sostenibilità, in sinergia con le esigenze del cliente.

Fattore fondamentale della riqualificazione è stato il sole, sfruttandone la radiazione che contribuisce a ridurre la domanda di riscaldamento. Il guadagno energetico per irraggiamento è stato supportato dalla posa del giusto spessore di cappotto e di serramenti ad altissima efficienza, oltre alla cura nella risoluzione dei ponti termici così da minimizzare la dispersione di calore durante l’inverno. L’estremizzazione dei dettagli ha consentito di non installare alcun tipo di terminale per il riscaldamento nei bagni, ottimizzando anche i costi degli impianti, che sono stati completamente rifatti; sono stati installati un sistema di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore e una pompa di calore e inseriti moduli fotovoltaici e pannelli solari solari e termici in copertura. Per la realizzazione del progetto sono stati scelti i materiali legati al territorio come il legno di larice naturale, la pietra, il metallo e la calce naturale; quest’ultima è utilizzata anche per la finitura esterna “scazzuolata”, donando un effetto materico molto interessante, a richiamare l’intonaco.

L’importanza del Sole

Il sole non è stato considerato solo dal punto di vista energetico ma anche a livello sensoriale e spaziale per migliorare la percezione degli ambienti e i volumi interni attraverso la luce. Pertanto sono state adeguate alcune aperture e inserite superfici trasparenti di grandi dimensioni al fine di ottimizzare la gestione energetica e l’illuminazione. Inoltre, l’orientamento dell’edificio verso sud e la grande trasparenza creano un rapporto diretto interno-esterno dando vita a relazioni con il contesto naturale escludendo, per quanto possibile, il costruito esistente e instaurando un deciso legame con la vista ritmica dello skyline naturale delle Alpi Orobie, delle Valli laterali e del lago di Como sullo sfondo. Il risultato finale è un ambiente completamente occupato dalla luce naturale che, grazie al sole che invade ogni stanza e che regala un quadro sempre diverso miscelando sapientemente la sua tavolozza di colori, si impossessa ogni giorno degli ambienti raggiungendo ogni angolo e mutando a seconda delle nuvole, del trascorrere delle ore e delle stagioni ma sempre protagonista.

• Standard Passivhaus

Progetto architettonico e DL

Studio bioprogettazionetarca di Davide Tarca, Mello (SO);

F.LY di Ferola Lilliana

Impianti

Studio bioprogettazionetarca di Davide Tarca, Mello (SO)

Appaltatore

Tarca costruzioni, Mello (SO)

Superficie utile

165 m2 (appartamento 1) – 85 m2 (appartamento 2)

Trasmittanza media pareti esterne

0,154 W/m²K (massa superficiale 564 kg/m3)

Trasmittanza media superfici trasparenti

0.75 W/m²K

Fabbisogno energia per riscaldamento

18,61 Kwh/m2anno

Energia attiva e passiva

A livello energetico il progetto contempla due strategie, una passiva e una attiva. La prima si attua attraverso le grandi aperture che, in inverno, con le schermature completamente aperte/alzate, lasciano entrare la radiazione solare negli ambienti e riscaldare passivamente le stanze; mediante gli impianti solare termico e fotovoltaico è possibile invece riscaldare attivamente l’acqua tecnica e l’acqua calda sanitaria. Con questa sinergia di passivo attivo la casa “funziona” e l’energia che proviene dal sole non viene mai dispersa, poiché grazie alle batterie di accumulo ciò che non è utilizzato durante il giorno viene immagazzinato e usato quando manca il sole; in caso di esubero l’energia in eccedenza viene immessa in rete. Essendo l’edificio in zona di montagna si sarebbe propensi a pensare all’impianto di raffrescamento come a una comodità, un comfort extra, ma non è così. Da alcuni decenni, infatti, anche a queste latitudini è imprescindibile, in fase di progettazione, studiare nel dettaglio l’impianto per il raffrescamento degli ambienti e porre attenzione nella scelta dei materiali coibenti e dei serramenti oltre, naturalmente, all’utilizzo delle schermature solari che durante le lunghe giornate estive evitano il calore dei raggi solari, lasciando libero ingresso alla luce. Questo fa sì che si possa avere un controllo passivo e nelle ore più calde mentre, attraverso l’energia fornita dal fotovoltaico, l’ambiente interno venga raffrescato senza pesare sulla bolletta energetica.

Copertura, dall’esterno

- manto di copertura in lamiera colore grigio

- assito di abete (25 mm)

- camera di aerazione (60 mm)

- isolamento in fibra (20 mm; 50 kg/m3)

- isolamento in fibra (200 mm; 80 kg/m3)

- membrana freno vapore

- perlina

- travetto

1 punto chiodo

2 ventilazione

3 perlina in larice

4 travetto di gronda

Particolare apertura (intervento su esistente)

1 nastro autoespandente

2 taglio mazzette per mantenimento aperture esistenti e per inserimento monoblocco coibentato

3 nastro tenuta all’aria esterno intonacabile

4 cappotto in fibra di legno in doppio strato

5 rasante, rete e finitura in Calce NHL5

6 rasante e incollaggio

7 schermature solari mobili e orientabili

8 soglia davanzale

9 nastro tenuta all’aria intonacabile

10 rasatura mazzetta per adeguamento

Dall’alto a sinistra in senso orario: scassi esterni per il posizionamento del monoblocco coibentato e incasso del frangisole (intervento effettuato tutto dall’esterno con casa abitata); nastro esterno di tenuta al vento sul monoblocco; sigillatura delle tubazioni impiantistiche verso l’esterno; nastro rasabile interno per la tenuta all’aria sul monoblocco.

Qualche numero

Il risultato della convenienza economica dell’aver reso totalmente elettrico l’edificio è tangibile anche attraverso l’analisi delle bollette. In un clima di montagna dove solitamente il caminetto a legna veniva messo in funzione da fine settembre a fine aprile, abbinato al riscaldamento a gas nei periodi più freddi, si sono ottenuti i seguenti risultati per le bollette dei mesi invernali e dell’inizio della primavera: dicembre 104 €, gennaio 92 € , febbraio 37 €, marzo/aprile 24,00 €, da cui deve ancora essere detratta la quota della vendita della corrente elettrica in esubero.

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