Cuorebio Magazine | Maggio 2014

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MAGGIO/GIUGNO 2014 storie del mondo bio

la diversità fa l’unione

cuorebio magazine

Azienda in Trasparenza

San Michele

attualità

una stalla con l’anima angolo delle buone pratiche

pet therapy


sommario 3

editoriale

l’unione fa la forza 5

Azienda in Trasparenza

San Michele 9

dall’orto con amore

ciliegie 10 azienda del mese

per una Buona Terra 11 la qualità risponde 12 il lunario di cuorebio 14 storie del mondo bio

la diversità fa l’unione

16 oggi in cucina

bicchierini deliziosi 18 speciale

alleanze per un nuovo modello agricolo 20 salute e benessere

resilienza: la capacità di risalire a bordo 23 il valore della qualità

il bio amico è delle api

24 il gesto quotidiano

c’è fragola e fragola 25 terapie naturali

dalla Natura, rimedi per una pelle sempre in forma 26 turismo alternativo

godetevi una vacanza biologica! 27 l’angolo dei più piccoli

piccoli marinai crescono

28 angolo delle buone pratiche

pet therapy 29 attualità

una stalla con l’anima

cuorebio magazine Pubblicazione gratuita per i clienti Cuorebio www.negozicuorebio.it

32 oggi leggiamo...

Art Direction www.metalli-lindberg.com

33 l’angolo del giardino

Impaginazione Ecocomunicazione.it

orti d’estate 34 vivere a impatto quasi zero

buone abitudini in vacanza

editoriale

news

l’unione fa la forza

bio per tutti

Cuorebio è amico dell’ambiente

aspettando Seminare il Futuro

Per il MAGAZINE utilizziamo inchiostri vegetali e carta Lenza Top Super riciclata 100%

Stampa Graficart

“È necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme” Johann Wolfgang von Goethe

Una primavera calda, quella di quest’anno. Non tanto dal punto di visto meteorologico, ma per il fermento e il movimento di idee e persone che si sono attivate nel rispondere ai messaggi d’aiuto che la terra e la natura ci stanno mandando. Gli argomenti scottanti restano sempre pesticidi e Ogm. Molte le attività, gli incontri, le conferenze, e le varie campagne organizzate da associazioni ambientaliste e non. Spesso in sinergia con il mondo del biologico e biodinamico. La difficoltà maggiore dopo tutti questi anni di impegno distinto e separato è sempre quella di fare rete, di restare uniti, senza aver paura di perdere la propria identità avendo comuni obiettivi. La tentazione di perseguire una causa per proprio conto, senza guardarsi intorno e collegarsi o aderire a gruppi già esistenti è sempre molto forte. Si pensa di aver bisogno di più visibilità, a volte si pecca di individualismo pensando forse di avere idee migliori o modi di comunicare più adeguati, o anche solo perché è molto faticoso mettersi d’accordo in tanti, seguire il pensiero di ogni gruppo e mettersi in collegamento con tutti. Magari col rischio di dimenticarsi di qualcuno, che così poi agirà da solo sentendosi trascurato. La Task Force per un’Italia libera da Ogm, per esempio, è nata come coalizione composta da organizzazioni del mondo agricolo, ambientalista, cooperativo e consumeristico, sostenuta anche da parlamentari appartenenti a diversi schieramenti politici. Particolarmente impegnata nel contrastare l’agricoltura transgenica, si è aperta anche ai 2

cuorebio magazine

Dal 1° maggio al 31 agosto cerca nei negozi Cuorebio che aderiscono all’iniziativa i prodotti del “Bio per tutti”: per la tua spesa bio potrai scegliere tra oltre 70 prodotti selezionati con un occhio di riguardo al prezzo. Bio per tutti è un mondo di specialità biologiche per tutta la famiglia.

semplici cittadini cercando di dare maggiori informazioni sugli Ogm. Non è stato facile mettere d’accordo tutti. E questo ha creato singhiozzi sulle “tabelle di marcia” stabilite per riuscire a dare, nei tempi utili, le informazioni ai singoli cittadini sulle varie iniziative. I negozi Cuorebio hanno aderito volentieri a tutte le attività, diffondendo e informando i propri clienti su ciò che riguarda gli Ogm e non solo, anche se non sempre in maniera puntuale rispetto alle date degli eventi. Ma questo è stato un grande passo: riuscire a fare rete è una buona notizia. Di nuovo tutti insieme per un futuro diverso, per un’agricoltura sana e indipendente, senza pesticidi, Ogm. E a fianco di agricoltori e produttori c’è un posto anche per i lettori del nostro Magazine e per tutti i clienti dei negozi Cuorebio. Aderisci anche tu: per avere maggiori informazioni visita il sito www.federbio.it e posta una tua foto con il cartello #iononmangioogm alla pagina www.facebook.com/IononmangioOGM

Prima di andare in stampa ci è arrivata la notizia che il Tar del Lazio ha deciso di posticipare a fine maggio la decisione sul ricorso dell’agricoltore friulano (contro il decreto che proibisce per 18 mesi la semina del mais Monsanto Mon810). Abbiamo ancora tempo per far sentire più forte la grande voce IO NON MANGIO OGM!

In attesa della nuova edizione dell’evento che si terrà a ottobre, vi invitiamo seguire il percorso del seme nel campo di grano visitando il sito www.seminareilfuturo.it

La saggezza della compassione. Sua Santità il XIV Dalai Lama a Livorno il 14 e 15 giugno Su invito dell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, Sua Santità sarà al Modigliani Forum di Livorno per due giornate di insegnamenti. Un evento straordinario che permetterà a migliaia di persone di incontrare il leader spirituale di milioni di buddhisti nel mondo, premio Nobel per la pace nel 1989. La giornata di sabato 14 giugno sarà dedicata al commento di un testo del più importante fi losofo buddhista Nagarjuna (1°secolo d.C.); domenica 15 giugno durante la mattinata è prevista un’iniziazione di Avalokiteshvara, il Buddha della compassione, e nel pomeriggio una conferenza pubblica sull’importanza della promozione dei valori umani e dello sviluppo delle qualità interiori anche come antidoto alla crisi. Info al sito www.dalailama.it

Aderisci alla campagna evidenziata qui sopra e invita i tuoi amici e conoscenti a fare lo stesso e a diffondere il messaggio.

Lo staff di Cuorebio cuorebio magazine

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in queste pagine: lo staff della San Michele e alcune immagini dell’azienda nelle sue diverse sedi

azienda in Trasparenza

San Michele 4

cuorebio magazine

La prima volta che noi della redazione abbiamo visitato la Società agricola San Michele è stata in occasione della festa di primavera. Lì, la sera, abbiamo percorso una salita di ghiaino, immersa nel buio della campagna illuminata solo dalla luce sottile delle lucciole che ormai in pochi ricordano, abituati ai mille stimoli luminosi della città. La San Michele è immersa nelle colline vicine a Conegliano, in provincia di Treviso, ed è un’azienda agricola biodinamica, un vero e proprio organismo vivente, con alle spalle una storia un po’ speciale. È stata fondata, infatti, nel 1987 da un gruppo di amici, riuniti in quella che allora si chiamava Libera associazione Rudolf Steiner (oggi diventata Libera fondazione Rudolf Steiner). Animati da fervidi ideali, dopo aver visitato alcune realtà simili in Europa e fondato nel 1985 un negozio biologico, avevano deciso che era giunto il momento di rendere concreti i principi dell’antroposofia in agricoltura e di interessarsi quindi direttamente della coltivazione. Luciano, uno dei soci fondatori, individuò i primi terreni che vennero acquistati;

il primo corpo aziendale, di circa 22 ettari, ospitava prati, fondamentali per produrre il foraggio per il bestiame, piccole coltivazioni di ortaggi, una stalla per le vacche da latte, un vigneto, siepi e macchie boschive. I primi anni non furono certo facili: il denaro a disposizione era poco, il capitale era rappresentato per lo più da “mani e braccia” e, ad aggravare la situazione, sopraggiunsero anche alcune calamità, come una combustione che uccise gli animali. Ma, nonostante le molte difficoltà, lo spirito di chi credeva fortemente nel progetto rese possibile la sua continuazione. La società poté quindi estendersi, acquistando un fondo di 4 ettari vicino a Breda di Piave, dove vennero costruiti i locali per lo stoccaggio e il confezionamento, e prendendo poi in affitto altri ettari di terreni sabbiosi, ideali per l’orticoltura, a pochi passi dalle golene del fiume Piave. Nel 2012 l’azienda prese in affitto altri terreni, questa volta nel comune di Spresiano, fino a raggiungere la sua attuale conformazione. Oggi l’azienda appare dunque suddivisa in più corpi e per il futuro si progetta di realizzare un’unica struttura aziendale dove collocare la stalla, i ricoveri per le attrezzature, i ma-

gazzini, il laboratorio per il confezionamento degli ortaggi e le celle frigorifere. La San Michele coltiva circa 200 ettari, un centinaio dei quali a ortaggi e il resto a vigneto e a seminativo, distribuiti tra i comuni trevigiani di Breda di Piave, Maserada, Spresiano e Conegliano: una collocazione geografica significativa perché questa zona, storicamente, ha vissuto inondazioni che hanno determinato un deposito di sedimenti sabbiosi che rendono il terreno particolarmente indicato per la coltivazione degli ortaggi. La San Michele dispone di suoli di diversa natura, limosa e sabbiosa; una fortuna, tenendo conto che ciascun ortaggio cresce meglio se coltivato in terreni con caratteristiche specifiche. Oltre alla coltivazione degli ortaggi, alla San Michele gioca un ruolo centrale l’allevamento delle vacche nella stalla di Conegliano, fondamentali per la fertilità del terreno e perché danno il latte necessario per la produzione dei formaggi. A dirigere l’azienda è Anito Bonadio, che dal 1986 si occupa di agricoltura biodinamica: “Sono arrivato qui circa dodici anni fa” ci racconta “ma sono quasi trent’anni che coltivo con il metodo biodinamico; prima avevo una mia azienda, più piccola”. Lo affiancano alcuni collaboratori fissi, circa una dozzina, che aumentano nei periodi di intensa attività. Importante è anche la collaborazione con i volontari del WWOOF (World Wide Opportunities on Organic Farm), un’associazione internazionale di volontari che si pongono l’obiettivo di diffondere la cultura e la pratica dell’agricoltura organica e di sostenere i produttori nel loro impegno. Lo sviluppo dell’agricoltura biodinamica è infatti tra i principali obiettivi dell’azienda. Grande è l’attenzione alla formazione di chi lavora in azienda e viene favorita la partecipazione a seminari e corsi di agricoltura biodinamica; per il futuro il sogno è realizzare un vero e proprio centro di formazione sull’agricoltura biodinamica, comprendente serra, foresteria e aule per l’attività di studenti e tirocinanti. Lo spiega bene Anito: “Ora il nostro desiderio è riuscire a realizzare un’unica struttura aziendale non più a macchia di leopardo, ma unita anche territorialmente, in grado di ospitare l’orticoltura, i seminativi, l’allevamento e i laboratori di confezionamento, dando la possibilità ai giovani volenterosi di apprendere le tecniche necessarie per essere a loro volta promotori dell’agricoltura biodinamica”. In questo senso è iniziata nel 2013 una collaborazione con la scuola Steiner-Waldorf Novalis di Zoppè di San Vendemiano che ha attivato un istituto professionale a indirizzo agrario. cuorebio magazine

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il giusto prezzo azienda in Trasparenza

formaggi e ortaggi

La società agricola San Michele realizza al suo interno il ciclo completo dell’attività agricola biodinamica: la vacche che producono il latte per la produzione dei formaggi danno anche il letame necessario per la fertilità dei terreni sui quali si coltivano gli ortaggi. La stalla ospita una cinquantina di vacche, allevate a stabulazione libera, che vengono nutrite con fieno integrato a crusca, mais e panello di girasole. Mediamente 30 vacche sono in lattazione e vengono munte alle cinque del mattino e verso le sei di sera. Impiegando il metodo biodinamico, ogni vacca produce all’incirca 20 litri di latte, contro i 50/60 litri ottenuti negli allevamenti convenzionali, che considerano gli animali solo come macchine per la produzione di latte. Il latte munto viene portato al vicino caseificio Perenzin, che lo trasforma nei formaggi a marchio San Michele – Le Terre di Ecor che potete trovare in vendita nei negozi Cuorebio: la caciotta fresca con una stagionatura di 15 giorni, il latteria stagionato 30 e 60 giorni e la ricotta. Dalla stalla parte anche tutto il processo di fertilizzazione dei campi dove crescono zucche, finocchio, radicchio, porro, patate, carote, bieta, spinaci e zucchine, naturalmente senza sostanze chimiche di sintesi. Il compost derivante dal letame degli animali dell’allevamento aziendale è di elevata qualità e, come dicono tutti alla San Michele, “contribuisce alla qualità organolettica dei prodotti”. Una concimazione equilibrata con compost maturo nutre il terreno e indirettamente le piante, riduce l’accumulo di nitrati (sostanze azotate che, se presenti in gran quantità, sono potenzialmente dannose per l’ambiente e la salute) sugli ortaggi: dalle analisi infatti emerge regolarmente un livello di nitrati particolarmente contenuto. La fertilità dei terreni viene incrementata anche attraverso l’utilizzo dei preparati biodinamici che stimolano le forze vitali del terreno armonizzandole con le forze cosmiche, lunari e solari. Come racconta 6

cuorebio magazine

Anito, il letame mescolato alla paglia della lettiera viene disposto a cumulo nei campi, dove “matura” grazie anche ad altri preparati biodinamici, che stimolano i processi bio-chimici di trasformazione in compost. L’agricoltura biodinamica considera la terra non come un mero supporto per le piante, ma come un organismo vivente che va stimolato e curato. Un’altra tecnica impiegata è il sovescio, che viene alternata con le colture orticole a rotazione nei diversi appezzamenti: prevede l’incorporazione nei terreni di diverse essenze (crucifere, leguminose e graminacee: segale, orzo, avena, senape, rafano, favino, pisello, trifoglio, camomilla, ortica, facelia, piante officinali). Il sovescio offre al terreno le diverse proprietà delle colture che lo compongono, donandogli nutrimento e garantendogli equilibrio e salute. A contenere le erbe spontanee infestanti, invece, si provvede sarchiando, zappando e con il pirodiserbo, che le devitalizza

grazie al calore. Ogni tecnica agricola viene adottata tenendo conto delle molte variabili che possono incidere sul raccolto e sull’attività di ogni giorno; come spiega bene Anito: “Chi abita in città si dimentica che la Natura ha i suoi tempi. Il nostro lavoro ci tiene continuamente con gli occhi al cielo, la nostra programmazione dei lavori è sempre in balia delle mutabili condizioni atmosferiche, che tante volte non ci permettono di utilizzare le attrezzature per i lavori nei campi, ma ci costringono all’uso massiccio di manodopera, quindi con costi maggiori: è Madre Natura a determinare i tempi per la semina, la maturazione e la raccolta dei prodotti che le sono affidati”.

SOCIETÀ AGRICOLA BIODINAMICA SAN MICHELE S.S. Via Manzana 22 31015 Conegliano (TV)

la qualità risponde In uno dei vostri punti vendita ho visto una bevanda solubile a base di frutta e cereali a marchio Naturata. È certificata spiga barrata, ma nell’elenco degli ingredienti ho visto che contiene orzo e segale, cereali contenenti glutine: si tratta di un errore oppure il prodotto è davvero certificato senza glutine? Sul prontuario dell’AIC non l’ho trovato. Anna (MO) Gentile Anna, nessun errore: l’assenza di glutine, garantita dalla certificazione spiga barrata, è dovuta al particolare

processo di lavorazione di questa bevanda solubile. Esso infatti prevede, come nel caso di bevande simili, il maltaggio, la torrefazione, la macinatura grezza e infine la miscelazione. A queste fasi ne seguono però delle altre: attraverso gli ingredienti tostati e sminuzzati si fa passare acqua calda che estrae la bevanda solubile, mentre il glutine, non solubile in acqua, viene trattenuto da un filtro. Successivamente l’estratto viene essiccato attraverso un processo spray e il prodotto, così lavorato,

è senza glutine. Questa bevanda solubile è stata riconosciuta come priva di glutine dalla Deutsche ZöliakieGesellschaft, l’associazione tedesca dei celiaci, che ha concesso l’uso della spiga barrata sulla sua confezione. La spiga barrata, però, non è quella dell’AIC ma quella, appunto, della DZG: ecco perchè il prodotto non è presente nel prontuario dell’associazione italiana. Naturata, inoltre, sottopone periodicamente questo prodotto ad analisi per dare al consumatore ulteriori garanzie dell’assenza di glutine nel prodotto finito In famiglia siamo in quattro, ma ognuno di noi reagisce al sole in maniera diversa: come mai? Da cosa dipende? Sara (PD) Il nostro organismo è in grado di proteggere la pelle naturalmente attraverso

diversi meccanismi tra cui la produzione di melanina. Quest’ultima è un pigmento di colore bruno prodotto dai melanociti, che determina la cosiddetta “tintarella”. I tempi necessari alla produzione di melanina variano da persona a persona, in relazione alle caratteristiche genetiche e al fototipo di appartenenza. Esistono infatti 6 diversi fototipi, ognuno dei quali è indicato con un numero: più questo numero sarà basso, più aumenterà la sensibilità all’esposizione solare. Conoscere il proprio fototipo ci permette di adottare il comportamento più adatto durante l’esposizione al sole, orientandoci nella scelta dei prodotti solari più indicati per le nostre esigenze specifiche.

SCRIVETE A: Qualità, Cuorebio Casella Postale 31020 Zoppè (Tv), info@negozicuorebio.it

Azienda in Trasparenza è il nostro modo per raccontarti l’essenza del nostro lavoro, a sostegno dell’agricoltura biologica e biodinamica e a tutela dell’attività dei produttori, vero patrimonio culturale, da rispettare e valorizzare. Il giusto prezzo è quello che garantisce una remunerazione equa, senza costare alla natura e alla salute dell’uomo, in termini di inquinamento e spreco di risorse.

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Grazie a uno stretto rapporto con gli agricoltori, seguiamo il nostro grano passo dopo passo, per garantirvi tutte le proprietà e il gusto del biologico. scopri il percorso del nostro grano su www.ecor.it cuorebio magazine

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notizie dal mondo bio FUCHS

DR ANTONIO MARTINS COCO

crunchy muesli ai frutti rossi

succo di cocco naturale e con aroma di pesca bianca e tè verde

Da più di 85 anni Fuchs propone prodotti per la prima colazione, come questo croccante crunchy muesli ai frutti rossi: un gustoso mix di fiocchi di cereali, con l’aggiunta di fragole e lamponi selezionati. Perfetto con yogurt, latte o bevande vegetali.

dall’orto con amore

la ricetta

ciliegie

bavarese vegan alle ciliegie Ingredienti 120 ml di bevanda di soia alla vaniglia 120 g di “panna” di soia 250 g di ciliegie 1 cucchiaio di zucchero di canna 4 cucchiai di sciroppo di agave 2 cucchiaini di agar-agar in polvere un pizzico di sale 4 cucchiaini di mandorle a lamelle

Deliziosi succhi di cocco, prodotti utilizzando solo giovani noci di cocco provenienti da piantagioni selezionate. Vengono proposti nella variante al naturale e con aroma di pesca bianca e tè verde, nel pratico formato in PET da 0,33 lt.

Procedimento Far sciogliere su fuoco basso per 4 -5 minuti l’agar-agar nella bevanda di soia con il pizzico di sale. Frullare 200 g di ciliegie con lo sciroppo d’agave, mescolare la “panna” con lo zucchero e unire alle ciliegie e alla bevanda. Versare in piccoli stampini e far raffreddare in frigorifero. Servire dopo aver decorato le ciotole con le rimanenti ciliegie e con le mandorle a lamelle.

SATIVA

calendula CTM

La calendula (Calendula officinalis) è una pianta ornamentale cui la tradizione attribuisce proprietà medicamentose. Si contraddistingue per i suoi grandi fiori di colore arancio intenso che ravviveranno i vostri giardini o i vostri terrazzi, rendendoli angoli di paradiso.

caffè Uciri Messico Una miscela 100% arabica per questo caffè monorigine proveniente dal Messico, dove viene coltivato dai soci delle cooperative Uciri e Majomut. Dalle intense componenti aromatiche, ha un corpo ben strutturato e un gusto deciso, con una gradevole desinenza di cioccolato amaro.

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VAL D’ORCIA

HOLLE

marzolino Val D’Orcia

purea di mela e di pera

Un formaggio dall’inconfondibile forma ovale, prodotto con il latte delle pecore che pascolano nei verdi prati della Val D’Orcia e arricchito con fermenti lattici selezionati. Stagionato per 15-20 giorni, ha pasta morbida e compatta, un gusto dolce e delicato.

Da Holle, specialista negli alimenti per l’infanzia, arrivano queste due deliziose creme 100% frutta, certificate Demeter. Disponibili nei gusti mela e pera, sono indicate dal quarto mese (salvo diverso parere del pediatra): la merenda perfetta per i vostri bambini.

cuorebio magazine

Ricetta a cura di Sara Cargnello www.crudismo.com

Tra gli spettacoli più belli che la Natura ci offre vi è certamente quello dei ciliegi in fiore: all’arrivo della primavera, infatti, i ciliegi riempiono la vista con i loro fiori bianchi con delicate striature rosa pallido. Anche il loro frutto non è da meno: rosse, carnose e piacevolmente dolci, le ciliegie sono piccoli frutti irresistibili tanto per i grandi che per i più piccoli. Il ciliegio è una pianta molto antica, la cui provenienza è ancora incerta: sembrerebbe che sia originario dell’Asia nord occidentale e che da lì si sia poi diffuso in Occidente grazie al generale romano Lucullo (primo secolo a.C.) che per primo lo avrebbe piantato in Italia, nel giardino della sua villa. Appartiene alla famiglia botanica delle Rosacee, la stessa delle rose; se ne distinguono due specie, il ciliegio dolce (Prunus avium), molto diffuso in Italia, e quello acido (Prunus cerasus) diffuso nel Nord Europa: dal primo nascono le ciliegie vere e proprie, distinte a loro volta in duracine e tenerine, dall’altro quelle conosciute come amarene. Il ciliegio non ama la siccità, né le temperature troppo elevate: il suo habitat ideale è quello caratterizzato da un clima temperato e

moderatamente piovoso, con un terreno misto, che permetta un buon drenaggio, perché la pianta teme i ristagni idrici. Fiorisce in primavera e le ciliegie si raccolgono, manualmente, nel periodo che va da maggio a luglio, in alcune annate anche fino ad agosto; si raccomanda di staccarle dalla pianta solo quando hanno raggiunto il giusto grado di maturazione, perché una volta raccolte non completeranno la loro maturazione e resteranno acerbe. Al momento dell’acquisto le ciliegie devono apparire di un bel rosso brillante, risultare sode e asciutte al tatto, con il picciolo ben attaccato e ancora vitale, di colore verde vivo intenso. Sono frutti piuttosto delicati, che non si conservano molto a lungo: si consiglia dunque di riporli in frigorifero, in un sacchetto di carta preferibilmente bucherellato per evitare i ristagni di umidità che li possono danneggiare, meglio se lontani da alimenti particolarmente aromatici di cui tenderebbero ad assorbire gli odori. Frutti molto graditi, le ciliegie sono buonissime e irresistibili da mangiare da sole: essendo piccole, una tira l’altra. Ma si prestano anche a molti altri utilizzi, da crude

oppure da cotte. Crude, sono l’ingrediente ideale per dare un tocco di gusto e colore alle macedonie o alle torte alla frutta, ma sono ottime anche cotte: per esempio, se ne può preparare un delicato sciroppo caldo con cui guarnire il gelato alla vaniglia o alla crema. Il contrasto di caldo e freddo, unito a quello dato dalla dolcezza del gelato e dall’asprigno della ciliegia, renderà questo dessert davvero insuperabile. Le ciliegie possono poi essere messe sotto spirito, usate per preparare liquori dal gusto aromatico o confetture ideali per farcire panini, crostate e biscotti. Oltre al frutto vero e proprio, delle ciliegie si utilizzano anche piccioli e noccioli. I primi, infatti, vengono usati per la preparazione di decotti cui la tradizione popolare attribuisce proprietà depurative, mentre i secondi vengono utilizzati per preparare cuscini che possono essere utilizzati sia freddi che riscaldati, per alleviare dolori o traumi. Insomma, un frutto utile al 100%. Nei negozi Cuorebio potete trovare numerose varietà di ciliegie , dalle precoci alle tardive, come le Bigarreau Burlat, ciliegie precoci, e le Ferrovia, i classici “duroni”. cuorebio magazine

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selezionati rigorosamente e costituiscono una filiera controllata, in cui tutte le fasi produttive vengono monitorate, con analisi sulle materie prime e controllo di qualità del prodotto finito. Si prediligono materie prime di origine italiana, prodotte in aziende interamente biologiche. I prodotti da forno che ne derivano sono ottenuti con lunghe lievitazioni, si caratterizzano per una fragranza unica e conservano il gusto della natura. Cinque “A” contraddistinguono il metodo di lavoro che sta alla base dei prodotti La Buona Terra: Artigianale, la parola d’ordine; Accuratezza, nella selezione delle materie prime biologiche; Attesa, perché l’impasto, lavorato a mano come una volta, riposa nel pieno rispetto del naturale processo di lavorazione; il grissino, così lievitato, viene cotto lentamente, alla giusta temperatura; Avanguardia, perché i tradizionali metodi di lavorazione si sposano alla perfezione con l’innovazione tecnologica, supporto irrinunciabile per la creazione di prodotti di qualità; Applicazione, perché i criteri e le procedure, dettate dai regolamenti per la sicurezza dei prodotti alimentari, vengono adottati e sistematicamente controllati da organismi di certificazione accreditati. Nel 2009 l’azienda ottiene le certificazioni IFS (International

azienda del mese

per una Buona Terra

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cuorebio magazine

prodotto del mese

gusto e friabilità

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I prodotti La Buona Terra sono ideali da portare in tavola tutti i giorni, scegliendo tra tante proposte diverse. 1 Bongrì farro I Bongrì sono il frutto di una ricetta senza aggiunta di lievito. Nell’impasto si utilizza farina di farro italiana, così com’è italiano olio extravergine d’oliva. La lavorazione artigianale rende il prodotto e gustoso anche con l’utilizzo di pochi e semplici ingredienti. 2 Grissini integrali ai semi di lino Nati da un lento e naturale processo di lavorazione, sono ricchi di fibra (nell’impasto si utilizza solo farina integrale)

3 e contengono grassi polinsaturi Omega 3 utili al nostro organismo perché contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. In confezione da 200g. 3 Bio torinesi Ottima alternativa ai grissini tradizionali, sono torinesi prodotti senza aggiunta di lievito, molto croccanti e sfiziosi. La classica forma sottile e allungata, li rende ideali durante i pasti o come snack. Vengono proposti nelle due varianti al frumento e al farro, entrambe preparate con olio extravergine di oliva biologico Italiano. La confezione contiene 5 pratiche bustine da 50 grammi, che li manten-

GRISSINIFICIO EUROPA SNC Regione Moirane 8/a 12040 Corneliano d’Alba (CN) www.labuonaterrabio.it

4 gono friabili e fragranti anche dopo l’apertura del sacchetto principale. 4 I Mini I Mini sono sottili sfoglie di pane realizzate senza aggiunta di lievito e con ingredienti semplici: farina di frumento tipo “0”, olio extravergine di olive coltivate e spremute in Italia, un po’ di sale e farina di frumento maltato per dorare il prodotto e renderlo più gustoso. La lavorazione dell’impasto è lenta, come la cottura che rende le sfoglie croccanti. Sono adatti per i pasti principali, ma anche come snack.

biologici e Buoni, naturalmente.

consigli per la spesa

Prodotti semplici e gustosi, adatti per la tavola ma anche come snack in ogni momento della giornata: sono le specialità da forno La Buona Terra, preparate con metodo artigianale coniugando tradizione e innovazione. Il marchio ha alle spalle un’azienda con più di 20 anni di esperienza: il Grissinificio Europa. È a Guarene, piccolo comune piemontese della provincia di Cuneo, che nel 1990 Carlo e Teresa Mosca con l’intuito imprenditoriale, l’affiatamento e l’audacia di una giovane coppia, decidono di dare vita a un nuovo progetto tutto loro, facendo tesoro dell’esperienza acquisita nelle precedenti attività lavorative nel settore dei prodotti da forno. Fin da subito, l’azienda si pone degli obiettivi ben precisi e si contraddistingue per il desiderio di coniugare esperienza e tradizione con il desiderio di innovazione che si esprime nella continua ricerca e sperimentazione di ricette nuove e sempre migliori. Fin dalla nascita il mercato non è l’unico aspetto cui l’azienda pone attenzione: obiettivo fondamentale resta infatti quello di realizzare artigianalmente prodotti buoni e gustosi, scegliendo esclusivamente materie prime selezionate e di qualità superiore, come l’olio extravergine d’oliva ottenuto solo dalla spremitura di olive italiane. Centrale è l’impegno nei confronti del consumatore, che si esprime attraverso la creazione di ricette in grado di soddisfare gusti diversi. Dieci anni dopo, nel 1999 l’attenzione verso il consumatore e verso l’ambiente porta a una svolta nella storia del grissinificio che, da allora, produce biologico ed è certificato daBioagricert: nasce così il marchio La Buona Terra che richiama, fin dal suo nome, un metodo di produzione che abbia a cura la salute dell’uomo. Si tratta di un’evoluzione importante, che affianca il desiderio di mantenere la natura artigianale del prodotto, pur con l’aumento dei volumi di produzione. Cresce sempre di più l’attenzione per la qualità, dalla scelta delle materie prime fino alla creazione delle ricette, una garanzia per chi acquista i prodotti. I fornitori vengono

Food Standard) Higher Level e BRC (British Retail Consortium) grade A che convalida il sistema di qualità. Nello stesso anno il biologico supera il 50% del valore dell’intera produzione aziendale. Nel 2010 l’azienda si trasferisce nell’attuale sede di Corneliano d’Alba, in provincia di Cuneo. Il Grissinificio Europa è una realtà dinamica e in movimento, sempre aperta a nuove esperienze e pronta ad affacciarsi a nuovi mercati: i prodotti biologici a marchio La Buona Terra, infatti, vengono esportati praticamente in tutti i continenti. La sfida per il futuro è quella di continuare a realizzare prodotti artigianali, creando nuove ricette semplici, ma in grado di soddisfare esigenze e palati diversi. E, magari, di arrivare a produrre soltanto prodotti biologici.

Achillea ti offre i suoi nuovi Frullati di Frutta densi e dai colori delicati o vivaci, proprio come la natura da cui prendono vita. Provali come merenda o come scorta di energia: troverai tutta la spontaneità, il sapore e la genuinità dei buoni prodotti biologici.

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cuorebio magazine

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il lunario La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

notizie dal mondo bio

maggio

giugno

LUGLIO

LUGLIO IN CUCINA

CURA PERSONA

PIANTE DI CASA

IN CUCINA

1 gio

1 dom

2 ven

2 lun

3 sab

3 mar

4 dom

4 mer

5 lun

5 gio

6 mar

6 ven

7 mer

7 sab

8 gio

8 dom

9 ven

9 lun

10 sab

10 mar

11 dom

11 mer

12 lun

12 gio

13 mar

13 ven

14 mer

14 sab

il pane

15 gio

15 dom

lo yogurt

16 ven

16 lun

le conserve

17 sab

17 mar

18 dom

18 mer

19 lun

19 gio

20 mar

20 ven

21 mer

21 sab

22 gio

22 dom

23 ven

23 lun

24 sab

24 mar

25 dom

25 mer

26 lun

26 gio

rinvaso

27 mar

27 ven

potatura

28 mer

28 sab

concimazione

29 gio

29 dom

30 ven

30 lun

legenda Luna piena nuova

In cucina:

Cura della persona: taglio ritardante capelli/unghie massaggi attività fisica giornata di relax

Piante di casa:

CURA PERSONA

SCANDIA

ECOR

tartare di salmone Red King selvaggio

crackers di farro senza lievito aggiunto

PIANTE DI CASA

Croccanti e friabili, sono prodotti con olio extravergine d’oliva. Ideali come gustoso snack salato, si prestano anche a deliziosi abbinamenti dolci, con miele o confettura. A tavola sono un ottimo sostituto del pane con salumi, formaggi e verdure grigliate.

Per preparare questa gustosa tartare di salmone Red King selvaggio viene impiegato il salmone del Pacifico, trattato secondo le norme CE per il consumo a crudo, salato manualmente, cubettato finemente e confezionato in atmosfera protettiva.

ANDECHSER

latte fermentato al caffè e alla stracciatella

RAPUNZEL

olio e latte di cocco

Golosa alternativa ai classici dessert, è cremoso, fresco e vellutato e ha un gusto delizioso. È disponibile nelle varianti al caffè (per chi ama i sapori intensi) e alla stracciatella (per chi non sa rinunciare al cioccolato).

Due prodotti per donare ai vostri piatti un inconfondibile sapore esotico. L’olio di cocco è l’ideale per cuocere e friggere, mentre il latte di cocco, usato nella cucina thailandese, è perfetto con verdure saltate e pesce, ma anche per cocktail e dolci.

GAUTSCHI

BIO VOGLIA

salsa tonnata e maionese di riso

mozzarella delattosata

Gautschi propone tante salse, ideali per guarnire e arricchire i vostri piatti. La maionese di riso è una rielaborazione della ricetta classica, mentre la salsa tonnata è prodotta secondo tradizione. Entrambe sono preparate con olio di semi di girasole.

Questa mozzarella proposta da Bio Voglia è prodotta con latte vaccino delattosato (lattosio < 0,1%) e caglio microbico. Ottima da sola, è indicata per farcire pizze e calzoni o per preparare filanti primi piatti.

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cuorebio magazine

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storie del mondo bio

la diversità fa l’unione foto di Sebiana Gaiotto 14

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Thiene è una piccola città di circa venticinquemila abitanti, al centro della valle che da Vicenza porta all’Altipiano di Asiago. Thiene con “l’acca”: sull’origine del nome esistono molte congetture, compresa quella “maliziosa” sulla rivalità con Schio (che l’acca l’ha eccome!). Qui il mercato bio è molto vivace e la diffusione dei negozi specializzati è molto capillare, dimostrando così interesse e attenzione per l’ambiente e tutto ciò che è green. Il negozio Cuorebio Cooperativa L’incontro si inserisce in questo contesto già dal 1988, iniziando la sua attività come “Centro Naturale”. La gestione del negozio è affidata alle esperte risorse di un gruppo di donne, meglio conosciute come “le tose” dell’Incontro, e sia per questa impresa tutta femminile e sia per la storicità della loro attività abbiamo deciso di fare una chiacchierata con loro e raccontare a voi lettori del nostro Magazine, la loro storia. Più di vent’anni di storia insieme non sono una passeggiata; scopriamo insieme qual è il segreto della loro “unione”. Incontriamo Chiara, Flavia, Marisa e Rosy un mercoledì pomeriggio di quasi primavera, nel turno di chiusura del negozio, perché, ci spiegano, “è l’unico momento in cui ci dedichiamo a tutti quei lavori che durante l’apertura restano da parte”. Perciò, tra un ordine e un “riempimento” di scaffale, riusciamo a intervistarle. “Chiara ed io “ inizia per prima Marisa “ siamo arrivate nello stesso anno, nel 1991. Inizialmente venivo a fare la spesa in Cooperativa (all’epoca di Consumo mentre ora è di produzione e lavoro), quando ancora c’erano i fondatori Daniela, Tino ed Elena. Il negozio era piccolino, circa sessanta metri quadrati, e in un’altra zona della città; eravamo in pochi soci, e l’assortimento ridottissimo. In sostanza sia come produttori, sia come consumatori eravamo in “quattro gatti”, e si faceva fatica a reperire i prodotti biologici che avevano tra l’altro una certificazione privata, perché il Regolamento Europeo sul biologico che ha ufficializzato e autorizzato il nostro settore non era ancora attivo (il primo regolamento era il 2092 del 1991). Chiara: “Già, anch’io ho cominciato come cliente. Una settimana dopo Marisa, è iniziata poi la mia avventura! Da poco avevo lasciato il mio posto di lavoro, ed ero molto interessata a tutto ciò che riguardava ambiente ed ecologia. Non sapevo, però, quasi niente sull’argomento. Solo tanta passione e idealismo. È stata dura all’inizio, abbiamo percorso tanta strada per arrivare dove siamo ora. Dedicando ogni minuto del nostro tempo libero all’approfondimento, alla conoscenza e all’attività culturale. Ti ricordi Marisa, quante domeniche ai primi corsi per addetti alle vendite di prodotti bio? Sempre e tutti di domenica, perché i negozi erano aperti durante la settimana!” Marisa: “comperavamo libri su libri, non

nella foto principale, da sinistra Chiara, Flavia, Marisa e al centro Rosy

“Quello che ci unisce è credere che stiamo contribuendo a creare un futuro per la Terra e per la vita dell’Uomo”

saltavamo mai una conferenza, un mercatino del bio o un corso di cucina. Rigorosamente vegetariana all’epoca! La paga era bassa, ma inversamente proporzionale all’interesse e alla voglia di fare. Oltre a noi, c’erano parecchi volontari/clienti che ci davano una mano spontaneamente e contribuivano anche all’organizzazione di attività culturali per diffondere e sviluppare una mentalità più sensibile alle problematiche dell’ambiente. La situazione negli altri negozi storici bio come il nostro era la stessa. Anzi in tanti venivano a vedere come facevamo a pagarci! Perché le loro attività erano spesso in rosso. I clienti venivano a far la spesa ma anche per sostenere il biologico, per scambiare opinioni e per informarsi. Insomma, per non sentirsi soli in un periodo in cui c’erano tanti nemici dell’ambiente. E’ proprio grazie ai clienti e al lavoro di tanti come noi che si sono dedicati “anima e corpo” al bio che si è potuto sviluppare e diffondere un concetto di salute,

ambiente e rispetto per l’agricoltore e per la terra.” Flavia: “beh e dopo siamo arrivate noi... anch’io sono stata una cliente fedele e costante! A furia di vedermi in negozio, mi hanno chiesto di lavorarci.. Nel 2001 ci siamo trasferite in una nuova sede di circa 100 mq poi ampliata a 130, e nell’ottobre 2009 ecco il grande salto: finalmente un negozio di 250 mq con un magazzino di 150! La decisione a suo tempo non è stata facile, dopo quasi vent’anni di attività di cooperativa, con il nostro giro di clientela affezionata…È stata una bella responsabilità. Ma siamo tutte molto orgogliose del risultato. In fondo dentro la nostra Cooperativa c’è un pezzo di ognuna di noi, oltre a quelli di tutte le persone che hanno collaborato con noi e che hanno contribuito a far diventare il nostro Incontro un posto aperto a tutti, una piccola community, come dice la Rosy! Rosy: ognuna ha il proprio ruolo qui all’In-

contro…io sono più tecnologica, per cui ho fatto anche una pagina Facebook (L’Incontro Cuorebio) che curo personalmente postando foto e notizie relative al negozio ma anche alle attività da seguire per essere sempre informati. Siamo differenti, ma non diverse. Quello che ci unisce è sicuramente l’amore per il nostro lavoro. E poi anche l’idealità, i valori condivisi, il credere che stiamo contribuendo a creare un futuro per la Terra e per la vita dell’Uomo. Per un negozio che si chiama “L’incontro” l’accoglienza è fondamentale: per questo, nel tempo si sono aggiunte altre collaboratrici per dare il tempo a chi lavora di dedicarsi maggiormente al servizio al cliente.

L’INCONTRO Via del Costo, 55 36016 Thiene (VI) cuorebio magazine

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foto e styling di Sabrina Scicchitano

oggi in cucina

bicchierini deliziosi al cioccolato e yogurt alla pera madernassa

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• 500 g di yogurt magro alla pera madernassa • 2 uova (se lo desiderate)

Ingredienti per 6 persone • 2 confezioni di ricotta di latte di capra • 6 cucchiai di zucchero integrale di canna • 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro o bianco • 100 g di cioccolato fondente • 100 g di mandorle

Preparate 6 bicchierini di vetro o 4 più grandi. Fate fondere a bagnomaria il cioccolato e, nel frattempo, mettete le due ricottine ognuna in una ciotola separata, aggiungendo ad ambedue due cucchiai di zucchero. Solo in una, unitevi il cioccolato fuso, mescolando bene e aggiungendo due cucchiai colmi di yogurt. Con un frullino eliminate tutti i grumi per

rendere vellutata la crema. Nell’altra ciotola aggiungete 6 cucchiai di yogurt e mescolate allo stesso modo. Ora, con attenzione, distribuite alternando le creme nei bicchierini, livellando bene. Coprite con la pellicola e tenete in frigo. Se volete usare le uova, iniziate separando i tuorli dagli albumi e montateli con lo zucchero. Mettete le due ricottine ognuna in una ciotola separata: in una aggiungete i tuorli montati e nell’altra gli albumi. Quindi, mescolate i tuorli con il cioccolato e due cucchiai di yogurt e gli albumi con 6 cucchiai di yogurt. Poi continuate come indicato in precedenza.

Preparate il croccantino: in un pentolino a fondo spesso mescolate due cucchiai di zucchero integrale di canna e due di quello chiaro e fate fondere a fiamma bassa; appena fuso, aggiungete le mandorle spezzate e mescolate bene. Trasferite il croccante sopra un foglio di carta da forno, appiattendo bene con una spatola o un cucchiaio. Lasciate raffreddare completamente, poi con un coltello e un tagliere, spezzettatelo finemente. Spargete il croccantino nei bicchierini e servite. Delizioso, questo dessert adatto a grandi e piccoli sarà un vero successo.

CASCINA BIANCA

AZIENDA AGRICOLA MORINI

CTM

ricotta di latte di capra

yogurt magro alla pera madernassa

uova

zucchero integrale di canna Dulcita

Preparata con il siero della lavorazione del latte di capra, è una ricotta morbidissima, perfetta non solo come formaggio, ma anche a colazione, con marmellata o frutta secca, e per torte, mousse e ripieni dolci o salati.

È preparato utilizzando il succo limpido di pera madernassa, frutto tradizionale delle vallate cuneesi. Denso e cremoso, si ottiene con una lunga fermentazione che dura 12 ore e gli conferisce maggiore aromaticità.

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consigli per la spesa

CAPRE FELICI

Uova davvero “ruspanti”, provenienti da galline allevate a terra, libere di pascolare liberamente e nutrite esclusivamente con le granaglie lavorate nel mangimificio aziendale. L’attenzione per il loro benessere è attenta e costante fin dalla nascita.

Originario dell’Ecuador, è uno zucchero di canna non raffinato, lavorato in modo semplice e artigianale. Il caratteristico colore ambrato e l’aspetto non cristallino sono dovuti alla naturale presenza di melassa.

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speciale

alleanze per un nuovo modello agricolo

degli atenei italiani, giornalisti, amministratori e agricoltori: piĂš di 600 persone, cui si aggiungono le oltre 2.500 che ci hanno seguito in streaming. Soprattutto hanno lavorato con noi le organizzazioni del bio e dell’ecologismo italiano. Ed è solo l’inizio. 2. L’agricoltura biologica e biodinamica rappresentano davvero l’unica soluzione per il futuro del nostro pianeta? Quando la soluzione ci appare l’unica, in genere non abbiamo visto bene. Fortunatamente sono tanti a muoversi per un nuovo modello agricolo. Il nostro pianeta ha bisogno di un’agricoltura contadina che sia fondata su principi alti, su un’idea e non solo sulla tecnica. L’agricoltura biodinamica e la biologica che ne è derivata, sono quelle che danno le migliori prospettive per sfamare il mondo. La biodinamica permette di aumentare la fertilitĂ della terra e di coltivare anche in condizioni impossibili, non inquina e richiede un basso input energetico. Il risultato è che i cibi biodinamici sono di particolare qualitĂ alimentare. Ma la biodinamica è anche un popolo nuovo, che vuole lavorare con gli abitanti delle cittĂ , lavorare per i loro bisogni e sostenere la loro evoluzione.

l’agricoltura salverà il mondo

3. Ci parli degli interventi che si sono succeduti nel corso del convegno: cos’è emerso? Oltre all’argomento delle alleanze, quali sono stati i temi caldi che hanno accomunato gli interventi?

Dal 20 al 23 febbraio, si è tenuto a Firenze il 32° convegno internazionale di agricoltura biodinamica organizzato dall’Associazione per l’agricoltura biodinamica. Intitolato “Alleanze per un nuovo modello agricoloâ€?, ha radunato agricoltori ed esperti per riflettere insieme sul presente e sul futuro dell’agricoltura. Il convegno è stata l’occasione per affrontare anche diverse tematiche: OGM, sovranitĂ 18

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alimentare, la necessità di fare rete tra operatori del settore, enti di certificazione e comuni cittadini con l’intento condiviso di promuovere l’unica agricoltura possibile per garantire il futuro della Terra e dell’Uomo. Per riflettere su questa importante occasione di dialogo e confronto, abbiamo rivolto qualche domanda a Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e direttore dell’Istituto di formazione APAB.

1. Quest’anno il titolo del convegno era incentrato sulle alleanze: ci spiega meglio di che alleanze si tratta, con chi e tra chi? Alleanza è una parola antica, Dio la manifestò dopo il diluvio in forma di arcobaleno. In un momento difficile per il mondo dell’agricoltura abbiamo fatto un appello per un patto tra tutti coloro che lavorano nel mondo rurale. Il fine è di lavorare insieme a immaginare un modello agricolo nuovo. All’inizio del Novecento, dopo la fine dell’agricoltura tradizionale e l’avvento dell’industria in campo, Rudolf Steiner gettò le basi per una grande innovazione in alternativa alla strada consumistica. Noi abbiamo proposto di lavorare insieme su questa spinta innovativa. A Firenze sono arrivati esperti, imprenditori, rappresentanze

Il convegno ha avuto la partecipazione di oltre 60 relatori, tra i rappresentanti massimi dell’agricoltura e dell’ecologismo in Italia, tra questi i presidenti di FederBio, Aiab, Slow food, Banca etica, EcorNaturaSÏ, i presidenti onorari di Wwf e Fai, il responsabile ambiente di Coldiretti, la responsabile per Milano di Expo 2015, 12 docenti universitari, medici, architetti, economisti, pedagogisti e, soprattutto, agricoltori. Personalità come il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il politologo Giovanni Sartori, l’ambientalista Vandana Shiva, l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis hanno portato o inviato il loro messaggio. La volontà di rendere il biologico sempre migliore, anche potenziandolo con la biodinamica,

è apparso un impegno comune e attuale; le aziende biodinamiche hanno ben raccontato come stanno presidiando il territorio e facendo buon cibo. Alcuni tra i ristoranti piĂš in vista a Firenze hanno proposto piatti biodinamici durante il convegno e si sono tenute degustazioni con gastronomi ed esperti. 4. Quali sono le prospettive future per l’agricoltura? E in particolare per il biologico e per il biodinamico? L’agricoltura salverĂ il mondo. Oggi il 70% della popolazione mondiale è concentrata nel 3% delle terre emerse, le cittĂ . Gli agricoltori sono pochissimi, spesso affamati ed emarginati, una minoranza della popolazione mondiale, ma rappresentano le aspirazioni piĂš innovative. L’agricoltura bio contiene innovazione, passione e benessere. 5. Concretamente, quali sono i progetti per il 2014? E quali gli attori che li realizzeranno? Nel 2014 si avvia un nuovo ciclo della PAC, la politica europea sull’agricoltura. In buona parte deriva da visioni miopi, in genere dettate da moventi economici inconfessabili. Gli agricoltori e i consumatori europei sono soggetti, nelle loro aspirazioni, anche a questa realtĂ . Non sappiamo ancora quali spazi avremo per lavorare decorosamente, molto dipende dalla forza che sapremo esprimere per pretendere un’agricoltura sana a misura d’uomo. Sul pericolo di introduzione degli OGM, per esempio, con altre 30 organizzazioni agricole ed ecologiste abbiamo costituito una task force e stiamo cercando di difendere la qualitĂ dei prodotti alimentari e la sovranitĂ alimentare. 6. Quali impulsi ha lasciato questo incontro? Siamo molto decisi a lavorare con gli altri, a fecondare con le nostre idee e le nostre competenze il mondo rurale e a imparare come farlo meglio. L’Associazione per l’agricoltura biodinamica ha istituito gruppi di sostegno tecnico per gli agricoltori: saranno un riferimento per chi vuole fare buona agricoltura. Abbiamo anche presentato la struttura di consulenza e formazione che mettiamo a disposizione

degli agricoltori che vogliono fare biodinamica. Poi le sezioni regionali stanno lavorando per fare la loro parte, insieme agli altri, per questo Paese. La stampa nazionale ne sta parlando, il messaggio del ministro Martina al convegno e la lunga intervista concessa a Repubblica lasciano ben sperare sul futuro dell’agricoltura italiana. Le alleanze biodinamiche stanno creando un effetto. 7. Come si può restare informati e collegati dopo il convegno? Si possono rivedere online gli interventi dei relatori? Ăˆ importante che gli agricoltori, i consumatori e chi porta loro i prodotti siano uniti. Ăˆ importante che sempre piĂš persone si iscrivano all’Associazione per l’agricoltura biodinamica e la sostengano come possono. Sul sito www.biodinamica.org sono presenti gli aggiornamenti e le informazioni su quanto facciamo, insieme alla scheda per sostenere l’associazione, mentre sul sito www.convegnobiodinamica.it è possibile rivedere le riprese dell’intero evento.

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La locandina del Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica che si è tenuto lo scorso Febbraio a Firenze cuorebio magazine

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salute e benessere

resilienza: la capacitĂ di risalire a bordo Lo avrete certamente notato: a fronte dello stesso evento fonte di stress, alcune persone reagiscono con facilitĂ , ritrovando subito la strada, mentre altre sembrano sprofondare in un gorgo sempre piĂš nero, incapaci di uscire dalle situazioni negative. Ciò che varia in questi due casi è la capacitĂ di resistenza dell’individuo, che viene indicata come “resilienzaâ€?. Se aprite un dizionario alla voce resilienza, come prima definizione ne troverete una simile a questa: “capacitĂ di un materiale di resistere a urti improvvisi senza spezzarsiâ€?. Ne seguirĂ , probabilmente, una del tipo “IdoneitĂ di una persona ad affrontare le avversitĂ e a superarleâ€?. Il termine resilienza, infatti, è in uso in diversi ambiti che vanno dalla fisica alla metallurgia, passando per la psicologia, in cui il termine indica la capacitĂ

di una persona di resistere e di rimettersi in piedi, a seguito di eventi traumatici. L’etimologia del termine è latina: deriva infatti dal verbo “resalioâ€?, iterativo del verbo “salioâ€?, che significa rimbalzare, saltare e che veniva utilizzato anche per indicare la risalita a bordo di una nave rovesciata. Proprio quest’ultimo significato, probabilmente, esprime bene la capacitĂ di risalire la china dopo che la vita ci ha messo alla prova. La resilienza è una capacitĂ che l’uomo ha acquisito nel corso della sua evoluzione e rende le persone in grado di resistere psicologicamente e di gestire lo stress senza farsi da esso travolgere, affrontando gli eventi in maniera positiva, conservando sensibilitĂ e umanitĂ , senza smarrire la speranza nè perdere di vista il benessere personale, visto come un fine a

cui tendere costantemente. Ma la resilienza fa parte di noi fin dalla nascita o è una capacitĂ che possiamo acquisire nel corso della vita? Sembra che sul suo naturale sviluppo incida il rapporto del bambino con la madre durante la prima infanzia. Stando agli studi effettuati su persone resilienti, però, ancora piĂš importanti sarebbero le relazioni sociali e le caratteristiche psicologiche di ciascun individuo che, opportunamente promosse e potenziate, diventano risorse. Il supporto sociale, infatti, influisce positivamente su diversi parametri di natura fisiologica, migliorando il sistema autonomo, il sistema immunitario e quello ormonale. Avere attorno amici che ci stimano e persone sulle quali poter contare, rappresenta una risorsa fondamentale in situazioni di grave stress. A proposito delle caratteristiche psicologiche, invece, contano autoefficacia, “locus of controlâ€?, ottimismo, autostima e vigoria psicologica. L’autoefficacia, infatti, permette alla persona resiliente di valutare le proprie competenze in determinati ambiti, mentre il locus of control le permette di attribuire a se stessa, alle proprie capacitĂ e non ad altri o al caso, i propri successi o fallimenti, godendo di un ampio margine di controllo sulla propria vita e su quanto la circonda. Altra caratteristica della persona

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resiliente è l’ottimismo, che non significa prefigurarsi per il futuro scenari irrealizzabili e irrealistici, ma, piuttosto, avere un atteggiamento positivo circa gli eventi futuri, valutati in modo realistico, tenendo conto di vincoli e sollecitazioni provenienti dall’ambiente circostante e considerando gli eventi negativi come momentanei e circoscritti. Aiuta il resiliente anche il fatto di avere una buona autostima, che lo porta a giudicarsi in modo positivo, non sopravvalutandosi, ma accettando le proprie caratteristiche: un buon grado di accettazione di sĂŠ ci rende infatti meno vulnerabili ai giudizi negativi e alle situazioni di stress. Infine, la persona resiliente si contraddistingue anche per la vigoria psicologica (hardiness), un tratto psicologico che si declina in tre aspetti: l’impegno, che porta a sentirsi parte attiva degli eventi, il controllo della situazione e la sfida che permette di identificare il cambiamento come una minaccia o come un’opportunitĂ di crescita. Collegato a quest’ambito c’è probabilmente pure l’interesse verso il mondo che ci circonda. Anche dare un “sensoâ€? agli eventi ha a che vedere con la capacitĂ di affrontare lo stress: fatto salvo che, come affermava il medico austriaco Hans Selye, lo stress non può essere evitato, lo si può però affrontare in modo efficace, rendendolo un’opportunitĂ per modificare la nostra filosofia di vita, collegandosi all’innato istinto di sopravvivenza di ciascuno di noi. Per fare ciò, concretamente possiamo quindi adottare comportamenti come questi: • migliorare e allargare le nostre relazioni interpersonali; • valutare le nostre risorse, capacitĂ e competenze, ponendoci degli obiettivi realistici da perseguire con motivazione; • non vedere se stessi come vittime e non restare passivi, ma agire, assumendosi le proprie responsabilitĂ , senza però addossarsi anche le colpe degli altri; • coltivare l’ottimismo e il senso dell’umorismo, per dare agli eventi il giusto peso, e l’immaginazione, gli interessi e la creativitĂ per mantenersi flessibili, curiosi e aperti al nuovo; • migliorare il modo di vedere se stessi e le proprie capacitĂ ; • riflettere sulle nostre esperienze fino a prendere consapevolezza di cosa è andato male e cosa bene; • dare un senso al proprio vissuto, attraverso una fede o un progetto di vita e riscoprendo il coraggio che ci ha permesso di superare problemi simili in passato; • tornare a prendersi cura di sĂŠ, del proprio corpo e dei propri bisogni, per riprendere contatto con quelle risorse che talvolta dimentichiamo, per esempio attraverso le tecniche di rilassamento.

i nostri consigli

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1 Weleda Crema corpo fluida alla rosa mosqueta La rosa mosqueta è simbolo di bellezza e armonia e dona alla pelle un aspetto tonico e luminoso. Formulata con olii di rosa mosqueta e di jojoba, questa crema con effetto levigante è l’ideale per avvolgere il corpo in un abbraccio al delicato profumo di petali di rosa, rendendo la pelle morbida ed elastica. 2 Esprit Equo Hydra Argan. Crema idratazione intensa Indicata sia da giorno che da notte, è una crema ad azione altamente idratante, ideale per pelli disidratate e sensibili. Grazie alla mirata sinergia di preziose sostanze vegetali come l’olio di argan e l’olio di jojoba con acido ialuronico (idratante naturale), svolge un’azione profonda, favorendo la naturale protezione, per una pelle dall’aspetto tonico e compatto. Grazie alla sua texture morbida e setosa, si assorbe in fretta, regalando alla pelle del viso una sensazione di benessere e luminositĂ .

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il valore della qualità di Roberto Pinton

notizie dal mondo bio SOJADE

SOTO

dessert di riso fragola e ribes nero, mango e maracuja

mini pizza “mozzarella pomodoro” Croccanti triangoli di sfoglia con una gustosa farcitura preparata con pomodori, mozzarella, olive nere e basilico. Facilissimi e veloci da preparare, si possono servire a temperatura ambiente oppure scaldati qualche minuto in padella o in forno.

Questi squisiti dessert di riso, dalla consistenza leggera, sono una valida alternativa agli yogurt di latte vaccino. Dolcificati con zucchero di canna grezzo, sorprendono per bontà e cremosità. Provali nei gusti fragola e ribes nero o mango e maracuja.

il bio è amico delle api

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FATTORIA ALLE ORIGINI

svizzere Preparate con carne bovina, queste “svizzere” sono ideali da cuocere sulla piastra, ma si possono preparare anche in padella con un filo d’olio. Sono perfette per la preparazione dei tradizionali hamburger, con una foglia di insalata, una fetta di pomodoro e una salsa a scelta.

Ricercatori delle università di Oxford, Uppsala e Zurigo hanno pubblicato sul Journal of Applied Ecology i risultati della maggior revisione sistematica della letteratura scientifica sull’effetto dell’agricoltura biologica sulla biodiversità. Le conclusioni sono di estrema chiarezza. In media le aziende biologiche presentano oltre un terzo di specie di fauna selvatica in più di quelle coltivate con metodi convenzionali. I ricercatori affermano: “i metodi biologici possono senza dubbio giocare un ruolo importante nel fermare la continua perdita di biodiversità nelle nazioni industrializzate”. I ricercatori hanno effettuato la metaanalisi di un centinaio di studi indipendenti pubblicati su riviste scientifiche di tutto il

mondo, giungendo così a integrare i singoli risultati in un “riassunto” unico e scientificamente “robusto”. La conclusione è che negli ultimi trent’anni di ricerca è costante la prova che le aziende biologiche vantano un ecosistema assai più ricco e che le aziende agricole convenzionali hanno circa il 50% in meno di specie di insetti impollinatori (api, farfalle, bombi, falene, coleotteri…). Anche se non era scontato (la vicinanza a coltivazioni intensive avrebbe potuto dare un ambiente meno favorevole), la differenza che si riscontra è ancora maggiore per le aziende biologiche che sono “isole” circondate da un paesaggio a agricoltura intensiva. Evidentemente, i campi bio attirano gli insetti utili

da dintorni per loro poco ospitali; situazione nettamente migliore anche per i campi a cereali e per le aziende con orientamenti colturali diversificati. Le considerazioni non sono solo ecologiche (che pure basterebbero), ma anche economiche: tra le diverse minacce ai nostri sistemi alimentari c’è proprio il declino delle api e degli altri impollinatori, che sono necessari per un terzo di quel che mangiamo. Ma gli effetti benefici non si limitano agli impollinatori: sono estesi agli artropodi in genere, agli uccelli e ai micro-organismi. Se si considera la drammatica perdita di fauna selvatica che, prevalentemente a causa degli insetticidi e delle monocolture, colpisce tutti i Paesi industrializzati, appare evidente l’importanza della pratica e del sostegno dell’agricoltura biologica.

L’articolo è “Land-use intensity and the effects of organic farming on biodiversity: a hierarchical meta-analysis”, J. Appl. Ecol. 4 febbraio 2014. La rivista, edita dalla British Ecological Society (con sede a Londra nella Charles Darwin House), ha un impact factor di 4.74, il che sta a dire che, in media, ogni suo articolo è citato 4.74 volte da articoli successivi.

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il gesto quotidiano di Marco Geronimi Stoll

c’è fragola e fragola Vai in un campo delle nostre pianure, chiudi gli occhi e apri le orecchie. Riesci a sentire ronzii d’insetti, canti di diversi uccelli, gracidare di rane... o è tutto morto? Guarda una zolla: è grossa, scura e compatta, o è grigiastra e polverosa (poltigliosa, se ha piovuto)? E che odore ha? Se fosse sana profumerebbe di buono. La differenza tra l’agricoltura bio e quella convenzionale, nei campi, è facile da capire. Lo è meno in un condominio, per esempio sul pianerottolo, dove c’è la solita amichevole discussione tra le due vicine con la sporta della spesa: la signora A dice che i prodotti biologici sono migliori, la signora B risponde che è il bio è la stessa “roba” col prezzo più caro e che a lei mica la imbrogliano. Si apre l’ascensore, ecco il figlio dei B che

torna da scuola. La signora A dice: facciamo un test. “Prendiamo una delle tue fragole e una delle mie, e vediamo se il bambino sente la differenza”; prende con garbo una fragola dalla vaschetta di plastica della vicina (è colorata, grossa, turgida) e una fragola del proprio sacchetto (fresca, morbida il giusto, ma non pompata). “Assaggiale con gli occhi chiusi e dimmi se sono uguali.” “Aspetta!”, grida la mamma, “prima bisogna lavarle!”. Giusto: alla fragola bio devi togliere forse un po’ di polvere, quella “normale” va lavata a lungo per togliere residui di insetticidi e anticrittogamici... (e bastasse lavarla!). “Allora andiamo in cucina a lavarle, ma intanto senti il profumo...”. “Davvero, mamma! Senti che differenza!”

e tutto entusiasta gliele mette sotto al naso (ah, infanzia innocente!); lei lo fulmina con uno sguardo e annuisce... “Vabbé, andiamo ad assaggiarle”. Come va a finire l’immaginate già, non c’è partita. “Va bene, va bene lo ammetto: quelle bio sono più buone; però le mie costano metà!” Ed ecco a voi la vera questione. Non costano la metà: contengono più acqua. Il prezzo all’etto sembra più basso, ma gran parte di quello che si paga è acqua. Le fragole fanno parte dei 12 prodotti statisticamente più contaminati dai pesticidi nei Paesi occidentali. Il primo posto va alle mele, seguite da sedano, peperoni, pesche, fragole, nettarine, uva, spinaci, lattuga, cetrioli, mirtilli e patate. Comprare bio è sempre meglio: per restituire i suoli alle pianure desertificate, per ridare economia ai contadini strozzati dal mercato globalizzato, per evitare – nel caso degli alimenti di origine animale – la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici. Anche per la nostra salute è meglio: non a caso, negli alimenti per l’infanzia la legge prevede che non possa esserci più di 0,01 mg di residuo di sostanze chimiche per un chilo di prodotto (cioè 1 milligrammo su 100 kg), la stessa prevista per i prodotti biologici.

dalla Natura, rimedi per una pelle sempre in forma

Pionieri nel biologico dal 1974

Cucina creativa con la noce di cocco Per piatti dolci e salati

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è naturale e dona uno squisito aroma di cocco in tutti i piatti.

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l latte di cocco crea, in modo semplice e veloce, un' atmosfera esotica in cucina; è perfetto per completare salse a base di curry, cocktail, gelati e dessert. L' olio di cocco, particolarmente adatto per cottura e frittura,

terapie naturali

La pelle non è solo un involucro che circonda il nostro corpo, ma ne è anche l’organo più esteso. È composta da 3 strati principali: l’epidermide, più superficiale, il derma e l’ipoderma. L’alcool, il fumo, l’alimentazione e lo stile di vita, per esempio la mancanza di sonno, come anche, durante l’estate, le lunghe giornate trascorse sotto il sole o il lungo contatto con l’acqua di mare, sono fattori che, sommati tra loro, possono contribuire in maniera determinante al suo precoce invecchiamento. Come possiamo dunque prendercene cura, senza ricorrere a soluzioni più o meno invasive ed estreme come quelle offerte da trattamenti estetici e chirurgia? Traendo spunto dalla natura, quali rimedi possiamo adottare?

Per prima cosa, è importante adottare comportamenti e stili di vita salutari, riducendo, se non addirittura eliminando, alcool e fumo, aumentando le ore di sonno, praticando regolare attività fisica e scegliendo una dieta sana, povera di grassi e zuccheri, ricca invece di vitamine (soprattutto A,B,C,E) grazie a erbe, frutta e verdura che, oltre ad essere alimenti che non devono mai mancare nella nostra dieta quotidiana, sono adatte anche per un uso cosmetico. L’infuso di camomilla, per esempio, può essere usato per la pulizia del viso. Applicato con regolarità, deterge in modo delicato, donando alla pelle una piacevole sensazione di freschezza ed elasticità. Inoltre, è indicato per ridurre il gonfiore e l’arrossamento di palpebre e contorno occhi.

Dopo la pulizia del viso, si può applicare una maschera allo yogurt con effetto purificante ed emolliente. È facilissima da preparare: basta aggiungere a una confezione di yogurt bianco una banana matura schiacciata e 2 cucchiai di miele di acacia, stendendo quindi la crema così ottenuta sul collo e sul viso e lasciando agire per circa 20 minuti. Dopo questa “coccola” la pelle avrà un aspetto liscio e vellutato. Per accrescerne, invece, il tono e la lucentezza si può preparare un impacco utilizzando 1 mela sbucciata grattugiata, 6 cucchiaini di panna da cucina e 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva. L’impacco così ottenuto andrà applicato sul viso per 15 minuti: i risultati saranno sorprendenti. Un rimedio utile per nutrire e idratare la pelle è, invece, l’olio di mandorle. Applicato con un leggero massaggio, favorisce la naturale riattivazione del sistema circolatorio dell’epidermide. Va da sé che per ottenere il massimo risultato da queste pratiche è fondamentale che siano abbinate a una dieta ricca di frutta e verdura biologiche, soprattutto carote, pomodori, arance, mele, kiwi e uva, integrata con sostanze come il lievito di birra e il germe di grano. Inoltre, non dimentichiamo che è importante bere molta acqua per mantenere un corretto livello di idratazione ed elasticità della pelle.

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nella foto a destra: il Tauber’s Bio Vital Hotel nella foto sotto: uno dei piatti proposti

l’angolo dei più piccoli

piccoli marinai crescono

turismo alternativo

godetevi una vacanza biologica! Rompere la routine, liberarsi dal frastuono della quotidianità, trovare un momento in cui dedicarsi solo a se stessi è un’esigenza di tutti noi. Diventa quindi una necessità cercare un posto dove poterla soddisfare, un luogo dove si presta grande attenzione al benessere attraverso trattamenti per la cura del corpo e la ricerca di una buona alimentazione. Il Tauber’s Bio Vital Hotel è la struttura perfetta per appagare questo bisogno: permette, infatti, di trascorrere in ogni periodo dell’anno una vacanza indimenticabile, in pieno relax, tra paesaggi incantevoli, attività wellness e buona cucina biologica. Situato a S. Sigismondo – Chienes in Val Pusteria, in una splendida cornice verde, il Tauber’s è un hotel che si ispira, in ogni sua scelta, alla filosofia biologica: dalla cucina fino all’arredamento delle stanze e all’approvvigionamento energetico. 26

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Nelle stanze non c’è il televisore (a meno che non lo si richieda) e nemmeno il frigobar. Si dorme avvolti in soffici piumini di lana di pecora, poggiando la testa su cuscini con federe di puro cotone. Le tende sono in lino e i mobili e il pavimento sono in legno massiccio non trattato. In cucina, la tradizione gastronomica altoatesina si fonde alla qualità biologica e all’energia vitale delle materie prime: nella preparazione dei piatti vengono scelti ingredienti di stagione, perché “le stagioni sanno bene quando e come farci del bene”, provenienti dalle coltivazioni e dagli allevamenti biologici situati nei dintorni dell’hotel. Gli 800 metri di altitudine donano a questi prodotti un gusto particolare, frutta e verdura conservano tutta l’energia di queste montagne e dei suoi abitanti. L’hotel dispone inoltre di un proprio orto biologico dove si

coltivano alcuni degli ingredienti utilizzati in cucina, ma che diventa anche il teatro di corsi e incontri. Un’attenzione, quella verso il buon cibo, che si esprime anche nella preparazione di ricette che coniugano l’esperienza di cuochi appassionati con i consigli di esperti nel campo della nutrizione. I trattamenti di benessere sono un altro ingrediente che rende unico il soggiorno presso il Tauber’s Bio Vital Hotel, rendendolo un’esperienza davvero indimenticabile della quale portare il rilassante ricordo anche quando si ritorna alla vita di tutti i giorni. Nell’area “Alpinea Wellness”, una piscina riscaldata all’aperto, un laghetto balneare naturale, sauna finlandese e bagno turco, il giardino dei quattro elementi e una grande sala di riposo con camino e vista panoramica vi permetteranno di vivere momenti di puro relax. Potrete scegliere il trattamento più adatto per le vostre esigenze, dal rituale del pino mugo ai bagni di fieno, passando per diverse tipologie di massaggi, trattamenti irrinunciabili per prendervi cura di voi stessi e ritrovare l’armonia di corpo e anima. Magari dopo aver fatto un’escursione nei dintorni: molti, infatti, sono gli itinerari da percorrere sia d’estate, a piedi, che d’inverno, con le ciaspole. Il Tauber’s Bio Vital Hotel è infatti il posto ideale per chi vuole immergersi nella natura attraverso percorsi alla scoperta della Natura. PER INFORMAZIONI: Tauber’s Bio Vital Hotel Via Pusteria 7 39030 San Sigismondo/Chienes tel 0474569500 www.taubers-vitalhotel.com/it

Crescere è una bella avventura; oggi più che mai viviamo con ritmi frenetici e siamo soggetti a stimoli di ogni tipo. Ecco perché è importante proporre ai nostri figli esperienze che possano aiutarli a scoprire un rapporto sano e diretto con gli elementi naturali, stimolando in maniera attiva la loro curiosità e fantasia. La Lega Navale di Ventotene si dedica dal 1997 all’insegnamento della pratica della vela, proponendo corsi per tutte le età e offrendo ospitalità in un’accogliente foresteria immersa nel verde della macchia mediterranea.

La vela è di per sé uno sport che aiuta ad acquisire consapevolezza e senso di responsabilità non solo verso se stessi ma anche verso il gruppo cui si appartiene. Si può iniziare sin dai sei anni, età in cui i bambini affrontano l’emozione di muoversi tra terra, cielo e acqua, imparando le regole del mare e provando l’ebbrezza di una vera navigazione sotto la supervisione attenta degli istruttori. Passando dal gioco alla scoperta, la vela aiuta i bambini più grandi ad acquisire maggior sicurezza: affrontando piccole sfide da soli e in gruppo, sperimentano l’autonomia e la condivisione. Non a caso per molti la vela diventa una vera e propria passione da seguire negli anni: vivere questo sport in modo consapevole e sereno è infatti un percorso alla scoperta della propria personalità e delle responsabilità che attendono i ragazzi proseguendo nel viaggio della Vita.

tutti: bambini alle prime armi, piccoli corsari in cerca di nuove avventure, ragazzi che hanno già navigato e famiglie che vogliano condividere il piacere di stare insieme. Dai nomi dei venti, ai termini marinareschi, ai nodi più utili, ai fondamenti della meteorologia, con i corsi di vela si sperimenta il piacere di conoscere e scoprire. L’amore per la Natura e il profondo rispetto per l’ambiente che caratterizzano da sempre le attività della Lega Navale di Ventotene si concretizzano anche nella scelta dell’alimentazione. Ai bambini e ai ragazzi che frequentano i corsi di vela sono proposti menù semplici ed equilibrati, preparati con ingredienti di qualità provenienti da produzioni biologiche certificate e, dove possibile, locali e a kilometro zero. Anche durante i mesi primaverili e autunnali ci sono varie proposte fra cui scegliere per trascorrere qualche giorno godendo delle meravigliose fioriture dell’isola e dei suoi ritmi tranquilli nonché dello spettacolo degli uccelli migratori di passaggio. E’ possibile anche organizzare campi scuola con un ricco programma che va dall’introduzione alla navigazione a vela alla visita degli importanti siti archeologici di epoca romana, dai laboratori di biologia marina, botanica e geologia, allo studio dell’antifascismo e alla visita al Carcere borbonico di Santo S. Stefano. www.leganavaleventotene.it Ventotene è una piccola isola al largo del Golfo di Gaeta, un lembo di terra vulcanica circondato da un mare cristallino. È Area Marina Protetta dal 1997 e Riserva Naturale Statale. Ritenuta la mitica isola delle Sirene di Ulisse, è stata un importante colonia romana. Durante il regime fascista fu luogo di confino per molti oppositori, tra cui Spinelli e Pertini. Proprio qui, in pieno conflitto mondiale, è nato il sogno di un’Europa unita, con il Manifesto che ha ispirato il movimento federalista europeo.

I corsi - che hanno inizio ogni sabato, da giugno a settembre - sono indicati proprio per cuorebio magazine

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angolo delle buone pratiche

La lezione, però, non si esaurisce: l’animaletto domestico nasce, si ammala, muore. In altre parole, vive, preparando ai meccanismi della vita stessa.

attualità

Una ricchezza emotiva “La vicinanza con gli animali – dice ancora Mugnai – permette di sviluppare anche l’intelligenza emotiva. Si tratta della consapevolezza delle proprie e altrui emozioni: saperle riconoscere, valutare e gestire. Si tratta di una serie di capacità cognitive o caratteristiche di personalità che consentono all’individuo di identificare e gestire le proprie emozioni e riconoscere quelle degli altri, al fine di regolare le proprie espressioni emotive nelle relazioni. Usare le emozioni aiuta a costruire il pensiero, influenza i processi cognitivi agendo sul problem-solving e sui processi decisionali”.

pet therapy

Cani e gatti, ma anche piccoli roditori, uccellini e caprette. Sarebbero questi, secondo una fetta sempre più ampia di esperti, pedagoghi, medici e psicologi, i migliori amici dei nostri bambini. E non solo, anche i loro migliori educatori “I bambini che crescono con gli animali domestici – spiega Francesca Mugnai, esperta di pet therapy e presidente della fattoria terapeutica Antropozoa Onlus, associazione che opera stabilmente con dei cani presso l’ospedale pediatrico fiorentino Meyer – hanno una maggiore capacità empatica di leggere e comprendere le emozioni e i comportamenti altrui, perché allenati fin dalla più tenera età all’osservazione di un essere vivente ricco di bisogni fisici, ma anche psicologici difficilmente interpretabili come 28

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quelli dell’animale. I benefici sono quindi a livello emotivo ed educativo: interagire con l’animale mette in moto il desiderio di curare un altro essere vivente, di sperimentarsi in una relazione. A livello educativo insegna a attendere i tempi dell’altro e la virtù della pazienza. Inoltre, ci sono benefici fisici legati all’attività motoria che il bambino può fare insieme al suo amico a quattro zampe, nonché benefici sociali. Un animale educa alla “diversità” dimostra al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma anche altri esseri viventi che meritano rispetto, sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo e necessitano di essere alimentati, accuditi, puliti, controllati e tenuti in osservazione.

Il cane: compagno ideale È certamente il cane l’animale più adatto a instaurare un rapporto con i cuccioli di uomo. “Ma anche altri piccoli animali come gatti o uccellini – spiega Francesca Mugnai – possono essere compagni importanti per la crescita dell’intero nucleo familiare. L’importante è sempre interpellare un veterinario di fiducia che consigli l’animale che maggiormente può adattarsi a quel contesto di famiglia, tenendo conto sia degli spazi che del tempo da dedicare al compagno peloso”. Mai, dunque, prendere un animale domestico spinti dal capriccio di un bambino. Rispetto per tutti Nel portare a casa un animale è necessario vigilare su quel che accade tra il bambino e il nuovo ospite. Ci sono, infatti, regole da rispettare per una corretta convivenza. È necessario insegnare al bambino alcune norme fondamentali, che tengano presente che gli animali hanno comportamenti istintivi con cui reagiscono alle stimolazioni esterne. In poche parole bisognerà far capire al nostro piccolo che gli animali sentono dolore, per cui non si deve tirare il pelo al cane o le orecchie e la coda al gatto, se non si vuole che reagiscano non li si deve disturbare mentre mangiano e non vanno avvicinati o toccati durante il riposo. Come in tanti altri ambiti occorre un po’ di organizzazione ed è, inoltre, necessario rispettare alcune norme igieniche: scegliere un animale mite e non aggressivo; vaccinarlo e farlo controllare di frequente; educarlo in fretta a non sporcare in casa; mantenere sempre la sua cuccia confortevole e pulita. Avere un cucciolo in casa significa indubbiamente fare degli sforzi, ma gli effetti benefici sono tali che il sacrificio è più che ricompensato.

A sinistra: la stalla della Fattoria Di Vaira; Sotto: Fabrizio Durante

una stalla con l’anima Il rapporto con gli animali è il cuore della fattoria. Ce lo racconta Fabrizio Durante, che coordina questa attività alla Di Vaira Per conoscere davvero un’azienda biodinamica si dovrebbe prima di tutto fare un giro in stalla e osservare gli animali e il rapporto che con loro hanno le persone che le accudiscono: è dalla serenità di questa relazione che si coglie la qualità del lavoro e di relazione dei lavoratori di tutta l’azienda. Gli animali, infatti, sono i portatori dell’anima dell’azienda biodinamica. “Come l’anima dell’uomo sta attraversando un’epoca di profonda trasformazione – scriveva Rudolf Steiner – cosi è anche per il mondo degli animali. L’uomo si trova così di

fronte a due possibilità: contribuire a questo passaggio evolutivo aiutando l’animale, oppure contrapporsi di fatto praticando un rapporto di sfruttamento e di snaturamento. Cosi facendo egli però arreca danno alla sua anima”. Per questo in una stalla biodinamica è fondamentale recuperare il rapporto fra le persone e gli animali, perché ciò aiuta l’evoluzione dell’intera comunità; da come si supporta questo rapporto e dalla qualità del lavoro in stalla si può misurare il vero miglioramento dell’intera azienda. La stalla della Fattoria Di Vaira è stata convertita alla biodinamica solo sette anni fa, partendo da una situazione di allevamento convenzionale nella quale gli animali venivano alimentati soprattutto con farine (e

quindi con pochi foraggi) e con una selezione genetica molto spinta verso la resa produttiva. Il percorso di conversione è stato quindi lungo e difficile; in esso è stato fondamentale l’approccio delle persone che se ne occupano. A renderlo chiaro è Fabrizio Durante, il capo stalla della Di Vaira, un vero allevatore biodinamico, anche se lui non lo sa e non è interessato a darsi nomi o titoli. Chi lo conosce vede la cura e l’attenzione agli animali che mette nel suo lavoro e l’istinto preciso che lo porta a riconoscere subito di cosa hanno bisogno. Fabrizio ha 54 anni ed è nato a Montenero di Bisaccia, un paese a pochi chilometri da Petacciato (Campobasso), dove sorge la Fattoria. Lavora alla Di Vaira da ben trent’anni. “Ho quasi sempre lavorato con gli animali, a parte un periodo come trattorista, e nella vecchia fattoria mi occupavo anche delle pecore, dei maiali e delle vacche marchigiane; ora ci sono solo le vacche e le capre, di queste ultime si occupa mia moglie Fabiola con l’aiuto di nostra figlia, Ida”. La tua giornata di lavoro inizia davvero presto, vero? Molto! Comincio infatti alle tre del mattino. Prima di tutto pulisco le mangiatoie, poi distribuisco le farine in modo tale che le vacche possano mangiare tutte allo stesso modo, cuorebio magazine

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sia quelle deboli, come quelle senza corna, che quelle forti: devono avere tutte accesso alla loro razione. Mentre manze e vacche in asciutta mangiano, comincio a pulire le mangiatoie delle vacche in lattazione, che in quel momento sono in mungitura. Quindi vado alla vasca dell’insilato per preparare il carro miscelatore del cibo, in modo che quando gli animali escono dalla mungitura possano trovare il cibo pronto e distribuito, perché è proprio in quel momento che ne hanno bisogno. Un bel daffare! Ed è solo l’inizio! Dopo queste operazioni, c’è la paglia da trasportare e distribuire, la pulizia delle corsie, la preparazione di ciò che serve il giorno seguente. A volte devo seguire i veterinari, sia quello che si occupa della nostra azienda che quelli della Asl che passano per gli innumerevoli controlli. E cerco di fare tutto tenendo sempre d’occhio le vacche, perché osservarle e capire come stanno per me è la cosa fondamentale. Che attenzioni particolari richiedono gli animali? Le vacche, se trattate bene, rispondono con il bene, percepiscono l’attenzione di chi si prende cura di loro e volentieri collaborano. Con

chi le tratta bene stanno bene e sono buone! La stalla è stata il centro della trasformazione della Di Vaira in fattoria biodinamica. Come vedi il futuro? Il progetto per questa stalla è quello di lavorare come si faceva una volta. Un esempio? Il fatto di iniziare il lavoro in orario antelucano, perché la vacca è un animale mattutino, le piace mangiare presto e poi riposare. Nel tempo mi piacerebbe riuscire a riportarle a mangiare l’erba d’estate e il cibo secco in inverno, vorrei insomma seguire il ciclo delle stagioni e fare in modo che anche loro lo capiscano e lo seguano. Ho sempre amato la razza bruna, che è quella dei nostri animali, e mi piace che nella nostra stalla ci sia una bella mandria di animali in purezza, nati e cresciuti da noi secondo il nostro criterio di allevamento, che rispetta una giusta produzione di latte, in modo da essere economicamente sani, ma senza forzare gli animali a dare più di quanto possono. Sono contrario all’uso di farmaci e altri trattamenti: una stalla sana e pulita è la miglior garanzia e non richiede l’uso di medicinali. Come fate a preservare la salute degli animali? Naturalmente alla Di Vaira usiamo solo

l’omeopatia, ma, come dicevo prima, la buona salute degli animali è garantita prima di tutto da una cura attenta della stalla, dalla pulizia e da un’alimentazione sana e di qualità. Ovviamente è necessario anche porre molta attenzione a una buona gestione delle nascite, rispettando un giusto ritmo. Ti piace il tuo lavoro? Si, mi piace molto e cerco di farlo al meglio, ben sapendo che non si lavora da soli e che ogni cambiamento e miglioramento richiede lo sforzo e la collaborazione di tutti, in modo che le cose vadano sempre meglio, senza che nessuno debba faticare più degli altri. Cosa temi di più nella tua attività? Che non ci siano scorte a sufficienza, ossia che non ci siano buoni foraggi per la vacche, perché un buon cibo è fondamentale per il loro benessere e per la qualità del latte, e poiché le vacche mangiano ciò che produciamo, questo dipende dal lavoro di tante persone diverse. Mi auguro sempre che si riesca a lavorare bene tutti insieme per ottenere questi risultati, perché in un’azienda come questa il buon lavoro di uno significa il buon lavoro di tutti e il successo di uno è il successo di tutti.

notizie dal mondo bio MOPUR VEGETALFOOD

ALCE NERO

burger di mopur

i rossi Il pomodoro Alce Nero matura al sole dell’Emilia Romagna, nella valle Mezzano, all’interno del delta del Po, caratterizzata da suoli torbosi, naturalmente ricchi e fertili. Per preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali, i pomodori sono lavorati entro 6 ore dalla raccolta.

Valida alternativa alla carne, i burger di mopur sono l’ideale per tutti coloro che hanno scelto un’alimentazione vegetariana e vegana. Facili e veloci, vi permetteranno di portare in tavola in poco tempo un secondo piatto vegetale e ricco di gusto.

SABO

olio di argan tostato TAIFUN L’argan è una pianta antica, dai cui semi, contenuti entro i gusci legnosi dei frutti, si estrae un olio prezioso, noto fin dal tempo dei fenici e ancora impiegato dalle popolazioni berbere. Prodotto con noci di argan selvatico, quest’olio è ideale per condire carne e pesce.

tofu curry e mango Un’esotica combinazione di curry e mango, con un pizzico di zenzero e pepe di Cayenna. Con il suo colore giallo dorato screziato, i pezzetti di mango e arancia e le fresche erbe aromatiche, abbinato a un’insalata di verdure e pomodorini è il piatto perfetto per la bella stagione.

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quartirolo lombardo DOP

IL BUONO DEL BIOLOGICO DAL 1978

Un formaggio fresco a pasta morbida che deve il suo nome al termine “quartirola”, usato in passato per indicare l’ultima erba tagliata prima dell’inverno, definita anche “quarto taglio”. Si contraddistingue per il suo gusto delicato, leggermente acidulo.

novità

olio di semi di Lino “da frigo” L’olio di semi di lino, consumato a crudo, è una delle fonti naturali più ricche di acidi grassi polinsaturi, in particolare Omega 3. È molto sensibile al calore: per questo Baule Volante lo conserva in frigorifero in tutta la filiera di distribuzione, dalla produzione fino al negozio.

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l’angolo del giardino

oggi leggiamo... Vademecum per la biodiversità quotidiana

Ladri di geni

orti d’estate Ecovillaggi e cohousing

Ufficio di scollocamento

G. TAMINO – F. PRATESI

FRANCESCA GUIDOTTI

S. PEROTTI – P. ERMANI

Altreconomia Edizioni

Editori Riuniti

Terra Nuova Edizioni

Chiarelettere

Un manuale di biodiversità domestica per diventare seed savers, ovvero custodi di semi e piante, cercando i “semi dimenticati”, coltivando varietà “perdute”, seguendo tecniche di base ed esempi pratici, conoscendo chi persegue questo stesso obiettivo, facendo una spesa biodiversa, promuovendo e sostenendo le economie alimentari locali. Comprende, inoltre, anche le storie e la “mappa” dei seed savers in Italia.

Un libro per aiutarci a comprendere quale direzione sta prendendo la ricerca scientifica e quali conseguenze avranno le sue applicazioni sulla nostra vita. Espone gli aspetti tecnici e teorici delle biotecnologie, ricostruendone gli interessi economici, i problemi legislativi, le lotte per il dominio dei nuovi mercati aperti dalla manipolazione genetica, ma anche le argomentazioni e le battaglie di chi si oppone.

Un libro per conoscere meglio il cohousing e gli ecovillaggi, verso cui si orientano sempre più persone non solo per motivi economici, ma anche per ridurre il proprio impatto ambientale e creare nuove relazioni sociali. Il volume descrive questa realtà in Italia e all’estero ed è utile a chi vuole approfondire un argomento ancora poco noto, ma anche per chi ha già fatto una scelta e intende proseguire il suo cammino.

Un libro rivolto a tutti coloro che lavorano troppo o a chi avverte fortemente il desiderio di cambiare vita perché si sente insoddisfatto e vuole seguire maggiormente le sue inclinazioni. È nato sulla base dell’esperienza degli autori, che hanno avviato un gruppo per aiutare le persone a seguire le proprie motivazioni. Da questa prospettiva, anche la crisi può diventare un’opportunità di cambiamento.

Il primo fattore che potrebbe compromettere lo sviluppo e la fruttificazione delle piante è la disponibilità di acqua; bisogna quindi occuparsi dell’irrigazione, anche per le piante considerate più resistenti. Senza ricorrere all’acqua del rubinetto, si può utilizzare l’acqua piovana, raccolta nelle vasche, oppure l’acqua di

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CHIARA SPADARO

In questa stagione, la vita del suolo è in forte proliferazione; la sostanza organica viene triturata e digerita con intensità dai microorganismi del suolo, liberando nel terreno tanti elementi minerali utili alla vita delle piante. È dunque necessario accompagnare questa tendenza, prevenendo o attenuando le cause che ne potrebbero limitare il risultato.

laghetti e corsi d’acqua. L’acqua migliore è quella che si risparmia con una buona tecnica di coltivazione biologica, ricorrendo a tecniche come la pacciamatura naturale, ovvero la copertura del terreno lavorato intorno alle piante con erba, paglia o altre sostanze naturali. Così facendo, si riduce la perdita di acqua per evaporazione, il terreno non risente dell’azione battente dell’acqua in caso di pioggia, si ostacola la crescita di piante spontanee, si favorisce la proliferazione degli organismi utili in superficie con l’arricchimento del terreno per l’apporto di elementi nutritivi che derivano dal compostaggio dei materiali che abbiamo apportato. Per risparmiare acqua è bene evitare sistemi di irrigazione

“per scorrimento”, che disperdono grandi quantità di acqua sul terreno, e “a pioggia” sopra la chioma delle piante. Meglio preferire quelli “a goccia” che rilasciano l’acqua a poco a poco in prossimità delle piante. In questa stagione, si completano semine e trapianti. Questi lavori riguardano soprattutto le varietà tardive degli ortaggi estivi e le specie più delicate, da proteggere da eventuali abbassamenti della temperatura. A giugno si preparano i semenzai all’aperto di cavolo cappuccio autunnaleprecoce (o autunno-invernale tardivo), cavolo verza, indivia riccia, lattuga a cappuccio estiva (o romana), bietole da coste, porro, radicchio di Chioggia, scarola,

sedano. In pieno campo si mettono a coltura basilico, bietola da orto, cardo, cavolo cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, lattuga, scarola, sedano , fagiolo, fagiolino, pomodoro tardivo, zucchina, porro. Il bravo orticoltore biologico usa tante varietà ed ecotipi locali dei diversi ortaggi e in diverse epoche di semina, diversificando la coltivazione per avere momenti diversi di raccolta. Importanti sono anche i lavori di cura alle piante già in forte crescita, cioè il posizionamento e il fissaggio di tutori di sostegno ai pomodori, al fagiolino rampicante, al pisello; un buon sostegno è quello fatto sempre in materiale naturale, ricavato da alberi o canneti del luogo.

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vivere ad impatto quasi zero

Valore Alimentare

buone abitudini in vacanza a cura di verdementaverde

Estate, tempo di vacanza. Vi siete già organizzati? O siete quelli dell’ultimo momento che scelgono la meta e prenotano l’albergo il giorno prima della partenza? A qualunque “specie” apparteniate, spero siate comunque tra quelli che, come me, pensano che le buone abitudini non debbano andare in vacanza. Tanto per capirci, non è che se per tutto l’anno faccio una diligente raccolta differenziata, una volta in spiaggia posso abbandonarmi all’accumulo di immondizia selvaggia sotto lo sdraio o, peggio ancora, in riva al mare, dove verrà trascinata chissà dove dalle onde. Sul bagnasciuga si può trovare di tutto, dalle bottiglie ai sacchetti di plastica, dagli accendini ai cerotti, fino ai mozziconi di sigaretta o a rifiuti più pericolosi come cocci e bottiglie di vetro. Tutto questo vale

anche per la montagna: vi è mai capitato di imbattervi in ameni sentieri tra i boschi e di scorgervi, lungo il ciglio, fazzoletti di carta, bottiglie di plastica vuota e altri segni inequivocabili del passaggio dell’uomo incivilis? E se mancano i cestini? Può capitare che in spiagge e sentieri di montagna cestini e posaceneri siano mosche bianche, ma non è certo una giustificazione sufficiente. Se sappiamo che ci recheremo in località poco attrezzate, dovrà essere nostra cura quella di organizzarci adeguatamente. Per bere ci saranno utili delle borracce che ci permetteranno di risparmiare sulla quantità di plastica immessa nell’ambiente; scegliendo borracce termiche, inoltre, potremo sempre bere acqua fresca. I

appuntamenti

Pasta Madre Day 2014 Il 31 maggio è il Pasta Madre Day, il giorno in cui si festeggia la pasta madre. Una festa mondiale per celebrare un nuovo modo di vivere il pane. Piazze, mercati, ristoranti, agriturismi, parchi e case private: qualunque luogo può ospitare il Pasta Madre Day. Visita il sito www.pastamadre.net per avere tutte le informazioni necessarie per organizzare il tuo evento e registrarlo: non ci sono regole e non ci sono costi, c’è solo il piacere della condivisione. Sul sito, inoltre, potrai trovare l’elenco degli eventi gratuiti disponibili. Il Pasta Madre Day sarà l’occasione di ricevere in dono un panetto di pasta madre e di scambiarsi sogni, curiosità e idee su questo meraviglioso modo di vivere la propria quotidianità.

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sacchetti di plastica possono essere tranquillamente sostituiti da borse in tessuto, lavabili, riutilizzabili e anche più resistenti. Se fumate e non potete proprio fare a meno di farlo nemmeno in spiaggia, esistono in commercio dei pratici posacenere da taschino che potrete poi svuotare una volta raggiunto un posacenere vero e proprio. Nonostante questi accorgimenti, a fine giornata aver prodotto qualche rifiuto sarà inevitabile e va da sé che non potrà essere lasciato in spiaggia. Sarà quindi utile predisporre un sacchetto della spazzatura, all’interno del quale suddividere i rifiuti; anche in questo caso, una volta raggiunti i cassonetti, i rifiuti andranno poi regolarmente e rigorosamente gettati negli appositi spazi. Tutto questo vale tanto per il mare quanto per la montagna, con la differenza, però, che in montagna bisognerà anche cercare di ridurre il peso da portare sulle spalle. Le dieci regole di Greenpeace Per una vacanza davvero sostenibile, ecco il decalogo che potete trovare sul sito www. greenpeace.org/italy/it/ 1. Scegli il turismo responsabile: non finanziare alberghi a elevato impatto ambientale, preferendo strutture ben integrate nel contesto naturale e in grado di favorire lo sviluppo reale delle popolazioni locali. 2. Utilizza le tue vacanze per andare a scoprire le ultime grandi foreste primarie del pianeta. 3. Whalewatching: se vuoi ammirare le balene e gli altri cetacei rivolgiti a operatori che adottano misure per non arrecare eccessivo disturbo agli animali. 4. Non acquistare specie a rischio d’estinzione. 5. Evita l’aereo se non strettamente indispensabile. Preferisci il treno e la nave. Si calcola che i voli a brevi distanze risultino, in proporzione, ancora più inquinanti perché la

maggiore quantità di CO2 si libera nella fase iniziale e finale del volo. L’impatto dell’aereo sul clima è 10 volte quello di un viaggio in treno, anche per l’emissione di vapore acqueo in quota, dove rimane a lungo. Approfitta delle vacanze per andare di più a piedi o in bicicletta Se l’auto ti è indispensabile, organizzati per viaggiare con più persone. 6. Contribuisci a proteggere il mare acquistando con attenzione il pesce. Evita pesce spada, tonno e gamberoni. Non consumare pesce sottomisura (illegale) e informati sempre su dove e in quali condizioni è stato pescato prima di acquistarlo. Preferisci il pesce azzurro e quello locale. 7. Non usare pesticidi chimici. Preferisci le candele alla citronella che ti mettono al sicuro dalle zanzare e creano atmosfera. Non acquistare articoli da mare in PVC: nel ciclo di produzione del PVC viene emessa diossina, inoltre anche durante il loro utilizzo da questi prodotti possono essere liberate sostanze chimiche dannose. 8. Scegli viaggi enogastronomici OGM free. Preferisci negozi e ristoranti che utilizzano prodotti biologici. Evita gli organismi geneticamente modificati non solo per salvaguardare la tua salute, ma anche perché costituiscono una grave minaccia per l’ambiente. 9. Pratica l’escursionismo di basso impatto. A tutti piace passeggiare in un ambiente incontaminato, perché rimanga tale è necessario lasciare meno tracce possibili del nostro passaggio 10. Anche in vacanza non dimenticare di differenziare sempre i tuoi rifiuti. Ove possibile, porta con te una borraccia e riempila nei bar o alle fontanelle evitando l’acqua minerale in bottiglie di plastica.

È arrivato il secondo dei Quaderni di Valore Alimentare: “Allergie e intolleranze alimentari. I consigli, le diete e il cibo di qualità”. Redatto da Matteo Giannattasio, direttore scientifico della rivista online www.valorealimentare.it, si pone l’obiettivo di far luce sulla differenza tra aller-

gie e intolleranze alimentari, fornendo una guida semplice, ma nello stesso tempo approfondita, a chi si avvicina per la prima volta a questa tematica e in particolare alla persona che scopre di avere questi disturbi. Partendo dalle cause all’origine del fenomeno, si parla poi di celiachia, cui viene dedicato un intero capitolo; di test allergologici, in particolare quelli alternativi; di prevenzione perché fin dalla vita prenatale le scelte alimentari della madre possono proteggere il nascituro da questi disturbi. La seconda parte del quaderno offre numerosi consigli alimentari, riportando per ciascun tipo di allergia o intolleranza uno schema dietetico, con gli alimenti consentiti e quelli da evitare. Cerca il secondo quaderno nei negozi Cuorebio.

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