ITL Group - Ungheria 2014 - Guida agli Investimenti - Per informazioni: info@itlgroup.hu

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Ungheria 2014 Guida agli investimenti



Ungheria 2014

Guida agli investimenti

Alessandro Farina ITL Group




Chiuso in redazione il 1 marzo 2014 © CONTENUTI E TESTI ALESSANDRO FARINA CLAUDIA LEPORATTI © CREDITI FOTOGRAFICI ITL, Shutterstock PROGETTAZIONE GRAFICA MÍRA JUDIT SZÁNTÓ

STAMPA KESKENY ÉS TÁRSAI 2001 KFT. EDITORE RESPONSABILE ALESSANDRO FARINA ITL Group 2014, BUDAPEST ISSN 2064-5767

“Ungheria 2014 – Guida agli investimenti” è un prodotto BeyondZeroCO 2 . ITL Group è stata la prima azienda in Ungheria a ricevere il titolo di BeyondZeroCO2 per l’impegno nella protezione dell’ambiente e l’adozione di una politica interna volta a neutralizzare le proprie emissioni di CO2. Informazioni: www.carbonsolutions.cc


Prefazione “Ungheria 2014”, si propone non solo come una guida agli investimenti e alla normativa societaria ungherese, ma anche come lo strumento per comprendere il Paese e le sue risorse, mettendo in luce il potenziale che lo ha reso vincente negli anni, nell’attrarre importanti investimenti nei più svariati settori industriali e commerciali ed i particolari vantaggi che offre rispetto ad altre nazioni europee. Quando un imprenditore si avvicina all’Ungheria, solitamente inizia a valutarne le condizioni fiscali – trovandovi una tassazione più contenuta – e il costo del lavoro – senz’altro ancora competitivo in confronto a quello di altre aree. Condizioni senza dubbio importanti, ma che trascurano numerosi aspetti che ci proponiamo di illustrarli in questo volume, facendo tesoro della nostra ventennale e consolidata esperienza imprenditoriale in Ungheria. Siamo infatti convinti che un approccio efficace e redditizio implichi la conoscenza approfondita del territorio e quindi riteniamo interessante e stimolante analizzare anche gli ingenti investimenti italiani presenti, evidenziando i settori prioritari, il fatturato ed il numero degli addetti in ogni singola contea. Con “Ungheria 2014” intendiamo mettere a Vostra disposizione uno scritto pratico e di facile consultazione: al suo interno troverete tutta la professionalità e la passione con cui quotidianamente ci dedichiamo al nostro lavoro. Lo lasciamo alla Vostra libera lettura.

Alessandro Farina Amministratore Unico


Indice

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Benvenuto delle istituzioni

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1. PerchĂŠ investire in Ungheria

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2. Tr a natur a & arte, un incontro di culture

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2.1 Panoramica del Paese 2.1.1 Clima e popolazione 2.1.2 Budapest 2.1.3 Sport a Budapest 2.2 Capire l’Ungheria: cenni storici e linguistici 2.3 Il vantaggio competitivo della posizione strategica 2.4 La forza lavoro

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3. Quadro Politico

46

3.1 Forma di governo e sistema elettorale 3.2 Dal 1989 al 2010 3.3 Dal 2010 alle elezioni del 2014

48

4. Il contesto economico & i suoi vantaggi

56

4.1 Economia in numeri 4.2 Economia in settori 4.3 Gli organismi internazionali e la Borsa di Budapest 4.4 Incentivi e programma di sussidi

58

30 32 36 38 40 42

50 52

60 72 74


5. Fare impresa in Ungheria

76

5.1 Forme societarie 5.2 Adempimenti societari 5.3. Tassazione delle società di capitali 5.3.1. Altre imposte 5.3.2. L’Imposta sul Valore Aggiunto 5.3.3. L’imposta sul reddito d’impresa nei regimi agevolati 5.4 La tassazione della persona fisica 5.5 La regolamentazione del rapporto di lavoro 5.6 Altre considerazioni importanti

78

6. L’Italia in Ungheria: flussi commerciali & investimenti

96

6.1 L’interscambio e la bilancia commerciale 6.2 Gli investimenti italiani in Ungheria

98

7. Macroregioni & contee Ungheria Centrale Transdanubio Occidentale Transdanubio Centrale Transdanubio Mer idionale Ungheria Settentrionale Grande Pianura Settentrionale Grande Pianura Meridionale

120

CONCLUSIONI & RINGR AZIAMENTI

182

82 84 86 88 89 90 92 94

100

128 134 142 150 158 166 174

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Ambasciata d’Italia in Ungheria Per l’imprenditore italiano orientato all’internazionalizzazione l’Ungheria offre prospettive interessanti. Nonostante la ripresa sia ancora lenta, non va sottostimato il contributo al rilancio dell’economia di entrambi i Paesi che può venire non soltanto dall’incentivazione degli scambi, ma anche dalle opportunità di investimento in settori in espansione dell’economia magiara che possono beneficiare dell’esperienza, del know-how e delle tecnologie di punta proprie delle aziende italiane. In quest’ottica, la ricerca proposta dalla società ITL Group costituisce uno strumento di lavoro di evidente utilità: sia per l’approfondimento delle condizioni in cui è possibile operare nel Paese, che per l’indicazione delle aree di maggiore interesse. In un contesto globale fortemente competitivo, la conoscenza dei mercati di destinazione di prodotti e servizi è la prima condizione per fare scelte avvisate e di successo. E questa indagine risponde egregiamente a tale esigenza primaria. Allo stesso modo, l’ampia ricognizione delle società italiane presenti in Ungheria contenuta nel volume dell’ITL Group, propone un panorama pressoché completo delle realtà produttive radicate nel Paese che può ispirare tante forme di collaborazione e sinergie diverse. Con la speranza che questo studio possa aiutare chi deve assumere decisioni d’affari strategiche, in una fase in cui incoraggiare l’iniziativa è tanto importante quanto ridurre i rischi, mi auguro che l’Italia possa restare uno dei principali partner economico-commerciali dell’Ungheria, nella comune casa europea, com’è nel destino di due nazioni amiche che tanta strada hanno percorso insieme nella storia.

Maria Assunta Accili Ambasciatore d’Italia in Ungheria

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Ambasciata di Ungheria a Roma Gentile Lettore, sono lieto di introdurre la presente guida, che rappresenta un importantissimo contributo per lo sviluppo delle attività commerciali tra l’Italia e l’Ungheria. Con la crescente dinamica di investimenti esteri e particolarmente italiani nel nostro paese, credo che la redazione di un compendio del genere, che punta ad offrire un quadro integrale sulle possibilità e le realtà economiche dell’Ungheria – in lingua italiana –, sia un’iniziativa necessaria e importante. Come evidenziato anche dall’ampia presenza di investitori italiani in Ungheria, l’economia ungherese è stabile e in fase di crescita graduale. Nell’ultimo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2012, e nel 2013 la crescita è stata dell’1,1%. La posizione geostrategica dell’Ungheria tra l’Occidente e il Levante, tra il Baltico e la Scandinavia da una parte, i Balcani e il Mediterraneo dall’altra, l’infrastruttura moderna in continuo sviluppo, nonché l’alta qualifica della forza lavoro, creano un clima di investimento attrattivo e unico nell’Unione europea. Negli ultimi anni il Governo ungherese ha puntato con fermezza a ridurre le barriere burocratiche, al fine di rendere possibile lo sfruttamento delle condizioni strutturali appropriate per gli investitori esteri, aprendo ai nuovi mercati asiatici e sudamericani, e allo stesso tempo incoraggiando lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali anche con i partner intracomunitari – tra loro l’Italia, il quinto maggior partner commerciale dell’Ungheria. Il commercio italo-ungherese è diventato un importante motore della crescita ungherese, dando un rilievo di primo piano all’attività degli imprenditori italiani in settori come la produzione agricola, l’industria energetica, elettronica, tessile, la manifattura e le costruzioni. Nella speranza che questo utilissimo volume possa riscuotere il riscontro meritato, colgo l’occasione per manifestare il pieno sostegno della nostra Ambasciata allo scopo di realizzare questo lavoro importante. János Balla Ambasciatore d’Ungheria in Italia

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ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – Ufficio di Budapest

La pubblicazione di “Ungheria 2014“ rappresenta una valida testimonianza della ricchezza e della vivacità dei rapporti economici e commerciali tra l’Italia e l’Ungheria e consente di avere una visione chiara e puntuale dei risultati raggiunti fino ad ora dalla nostra imprenditoria. L’Italia ha un ruolo di primo piano tra i principali Paesi esportatori in Ungheria, confermando anche in questo caso quei punti di forza che ne fanno il secondo Paese manifatturiero europeo, e l’Ungheria può rappresentare, in una prospettiva di medio e lungo termine, un Paese interessante per le nostre aziende sia da un punto di vista strettamente commerciale sia in una più ampia ottica di collaborazione industriale. La premessa fondamentale ed irrinunciabile di un approccio efficace, che rifugga da improvvisazioni, è un’informazione approfondita sul Paese, per poterne cogliere le peculiarità e per attuare le proprie strategie coerentemente al quadro di riferimento. Questa è l’unica strada che, basandosi sull’esperienza quotidiana delle imprese, possa consentire di ottenere risultati duraturi. Ed è fondamentale in modo particolare per le numerose piccole e medie imprese che tentano la strada dell’internazionalizzazione partendo dai Paesi vicini che fanno parte dell’Unione Europea. Credo quindi che questa guida possa essere uno strumento utile per richiamare la giusta attenzione sull’Ungheria e per aiutare le aziende ad affrontare questo mercato con un’impostazione basata sulla conoscenza delle problematiche e delle opportunità che il Paese presenta. Enrico Barbieri Direttore Ufficio Budapest

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Camer a di Commercio Italiana per l’Ungheria “Ungheria 2014” è un nuovo e interessante strumento a disposizione degli investitori che si affacciano all’Ungheria, cui offre informazioni di prima utilità e di approfondimento, in una cornice di qualità indiscutibilmente elevata per una facile e piacevole lettura. In primo luogo, mi sta a cuore sottolinearlo, “Ungheria 2014” fornisce per la prima volta un’analisi strutturata della presenza delle aziende italiane nel Paese. Una presenza che l’analisi conferma di grande rilievo e importanza in termini quantitativi e qualitativi. Nel testo si rilevano circa 2.400 aziende, di cui circa 1.400 dichiarano dipendenti per un totale di oltre 25.000 addetti, in settori estremamente diversificati quali energia, finanza, agricoltura, commercio, turismo, immobiliare, logistica, servizi. Numeri importanti e poco noti, che ci consentono di competere alla pari con insediamenti industriali provenienti da altre nazioni europee.

Tutto ciò è certamente un segnale dell’interesse che gli imprenditori italiani hanno nutrito negli anni per l’Ungheria e quindi una prova evidente che il Paese presenta dei vantaggi oggettivi come target di futuri investimenti. Tali numeri sono però anche uno stimolo a diffondere in modo più efficace quanto sia rilevante la presenza italiana in Ungheria in termini di occupazione e investimenti: un potenziale volano per la crescita, anche se spesso, per la natura e la struttura stessa delle aziende italiane all’origine, la presenza è frammentata a in piccole realtà. La conferma della grande presenza di aziende italiane è infine uno stimolo per tutti noi a fare sistema in modo più compatto e a creare un numero sempre maggiore di opportunità di cooperazione. L’investimento di ricerca di ITL Group è da considerarsi pertanto assolutamente apprezzabile così come lo è la decisione di condividere tali informazioni con tutti noi. Fabrizio Centrone Presidente

Il Consiglio Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Ungheria

Da sinistra: Giuseppe Monsone (Finmeccanica Group), Graziano Menossi (Il Tiglio Hungária), Fabrizio Centrone (CIB Bank), Ferruccio Dusci (Flame Spray Hungary), Enrico Cella (Edison Trading), Francesco Fanciulli (Prysmian MKM), Tiziano Giraudo (Ferrero) 15


Istituto Italiano di Cultur a di Budapest La mondializzazione e l’interdipendenza dei mercati rendono evidente che se la cultura ha bisogno dell’economia per svilupparsi, anche l’economia ha bisogno della cultura per consolidare le azioni intraprese. La valorizzazione all’estero del nostro patrimonio artistico e letterario, della nostra creatività e delle nostre realizzazioni scientifiche e tecnologiche contribuisce a dare un’immagine positiva e moderna dell’Italia e delle sue potenzialità, offrendo un valido ed insostituibile sostegno ad una migliore affermazione anche della sua economia. La presenza a Budapest di un Istituto Italiano di Cultura dalle solide tradizioni, con sede in un palazzo storico caro agli Ungheresi perché già sede del loro primo Parlamento, frequentato ed apprezzato, attento alla presentazione dell’Italia di oggi con le sue eccellenze proiettate nel futuro, serve a dare dell’Italia un’immagine sempre più dinamica, a valorizzare le tradizionali relazioni di amicizia tra i due popoli rafforzandole ulteriormente. Se la cultura è certamente uno strumento privilegiato per sostenere anche l’azione economica, non meno importante è il contenuto di questo prezioso libro che offre agli imprenditori che guardano con interesse all’Ungheria una serie di indicazioni pratiche, dettagliati elementi di informazione, consigli indispensabili per avvicinarsi a questo Paese e per meglio comprenderne la realtà economica, sociale e culturale. Gina Giannotti Direttore, Coordinatore d’A rea

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NOTA La presente guida è redatta da ITL Group a scopo puramente illustrativo delle caratteristiche dell’Ungheria e delle sue risorse economiche. Le informazioni e i dati contenuti in “Ungheria 2014” sono ricavati da fonti ufficiali o interne di ITL Group e sono da intendersi come conoscenze di base sul Paese che non escludono un approfondimento mirato e individuale. ITL Group non si assume responsabilità dirette per l’esattezza delle informazioni e per il loro uso da parte di terzi. Per maggiori informazioni e per segnalazioni contattare: marketing@itlgroup.hu.

ITL Group Kft H – 1056 Budapest, Váci utca 81. www.itlgroup.hu

Tel: (+36 1) 269 5679 Fax: (+36 1) 269 5625 Magazine: www.economia.hu


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PerchĂŠ investire in Ungheria



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Perché investire in Ungheria La scelta di espandere o avviare un’attività in Ungheria può basarsi in parte sulle sue favorevoli condizioni economiche e fiscali, ma, sopr attutto, consente di adottare una str ategia vincente per aumentare la propria competitività. Passiamo in r assegna i principali vantaggi nell’aprire una stabile organizzazione in questo Paese:

• LA POSIZIONE GEOGR AFICA STR ATEGICA per poter raggiungere direttamente gran parte del mercato europeo ed i suoi consumatori; • INFR ASTRUTTURE R AMIFICATE e in continuo sviluppo che assicurano al Paese collegamenti veloci con l’area del Centro Est Europa; • L’ESISTENZA DI OLTRE 200 PARCHI INDUSTRIALI dotati di strutture moderne ed efficienti; • UNA FORZA LAVORO ALTAMENTE QUALIFICATA a un costo tra i più contenuti a livello europeo;

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• UN REGIME FISCALE COMPETITIVO e una burocrazia orientata a snellire le attività aziendali per rendere l‘amministrazione societaria il più agevole possibile; • UN SISTEMA DI SUSSIDI sia a livello europeo che nazionale premianti le scelte di investimento che portano nuovi posti di lavoro nel Paese e in particolare nelle zone meno sviluppate; • ATTENZIONE COSTANTE VERSO LE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO che si traduce in incentivi fiscali e in finanziamento di progetti di ricerca.


LA SOMMA DI QUESTI E ALTRI FATTORI CONTINGENTI, DIVERSI PER OGNI SOGGETTO, COSTITUISCE IL GIUSTO PRESUPPOSTO PER UNA CRESCITA SOSTENIBILE FONDATA SU UN SANO VANTAGGIO COMPETITIVO.

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2

Il Ponte delle Catene con il Danubio Budapest


Ungheria

Tr a natur a e arte, un incontro di culture


2.1

Panoramica del Paese GRUPPI ETNICI

96,9 %

2

%

0,6

0,5

MAGIARI

ROM

TEDESCHI

ALTRI

%

%

RELIGIONE

54,5

18,9

14,5

12,1

CATTOLICI

PROTESTANTI

ATEI

ALTRI

%

24

%

%

%


Nome Paese UNGHERIA Forma di governo REPUBBLICA Lingua UNGHERESE Capitale Superficie Popolazione Densità

Budapest, 1.740.041 ab. (2012) 93.024 km2 9.957.731 (2012) 107 ab. / km2

Forma di governo REPUBBLICA Presidente Primo ministro

János Áder (FIDESZ) dal 10 maggio 2012 Viktor Orbán (FIDESZ), dal 29 maggio 2010

DATI SOCIO-ECONOMICI Unità monetaria Indice di sviluppo umano Numero di società registrate PIL nazionale PIL pro capite Disoccupazione Salario medio lordo Salario medio netto

fiorino ungherese 0,831 (37° posto) 1.806.062 27.635.435.000 (in 1.000 HUF) 2.771.000 HUF 10,9 % 221.015 HUF 144.940 HUF

MEMBRO DI Consiglio d’Europa

EBRD

NATO

OCSE

ONU

OSCE

UE

WTO

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2.1

Collocata nel bacino dei Carpazi e attraversata dal secondo maggior fiume d’Europa, il Danubio, l’Ungheria è un Paese di piccole dimensioni, ma dalla bellezza sorprendente. Si estende per circa 93.000 chilometri quadrati e confina a Nord con la Slovacchia, ad Est con Ucraina e Romania, a Sud con Serbia, Croazia e Slovenia, ad Ovest, infine, con l’Austria. II suo territorio è in buona parte pianeggiante, con rilievi solo nella parte settentrionale e di altezza limitata: la vetta più alta è il monte Kékes con i suoi 1.014 metri. L’acqua è una delle principali ricchezze del Paese che, oltre ai fiumi Danubio, Tibisco e Drava, navigabili per il trasporto di merci e persone, include il maggior lago della regione, il Balaton, altri bacini minori e numerose fonti artesiane e termali dalla qualità eccellente. Chiamato dalla popolazione locale “mare ungherese”, il Balaton è la scelta estiva preferita per la villeggiatura. Altre potenti attrattive turistiche sono le località termali, su tutte Hévíz che, a soli 6 km dal Balaton, rappresenta il maggior lago termale naturale al mondo, ampio 4,4 ettari. MAPPA POLITICA UNGHERIA

UA

SK A SLO HR

HU SRB

RO


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28


SITI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

Tra le numerose altre località da visitare spiccano alcuni siti facenti parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: • Tokaj-Hegyalja: regione vinicola di importanza storica ed economica, con i suoi oltre 5.000 ettari di vigneti • Pécs: il cimitero paleocristiano • Hollókő: villaggio etnografico e dintorni • Grotte dell’Aggtelek: all’interno dell’omonimo parco nazionale si trova la più grande grotta di stalattiti d’Europa • Hortobágy: parco nazionale e più vasta prateria rimasta in Europa centrale (oltre 800 chilometri quadrati) • Pannonhalma: l’antica abbazia è il secondo monastero al mondo per superficie, fondato nel 996 • Lago di Neusedl (in ungherese Fertő tó): bacino endoreico (senza emissari) condiviso con l’Austria, dalla straordinaria ricchezza faunistica e floreale.

Grotte dell’Aggtelek la più grande grotta di stalattiti d’Europa

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2.1.1

Clima & popolazione L’Ungheria ha un clima continentale-temperato, influenzato dalle correnti atlantiche ad Ovest, dal clima Mediterraneo a Sud e da quello continentale a Est. Gli inverni sono tendenzialmente freddi e spesso nevosi, mentre le estati sono calde, con massime fino ai 35 gradi. Data la sua limitata estensione, le variazioni di temperatura non sono ampie tra una zona e l’altra del Paese, ma al centro e in particolare a Budapest gli inverni sono in genere molto più miti e soleggiati che nelle zone della Grande Pianura e del Nord Est, mentre le estati possono anche essere torride.

Viadotto di Kőröshegy tra Zamárdi–Szárszó (costa meridionale del Balaton)

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La popolazione ungherese si attesta poco al di sotto dei 10 milioni di abitanti (9.957.731 di persone secondo le stime 2012) e vive per il 20% tra Budapest e la sua area metropolitana. Nella capitale si concentrano infatti le attività della maggior parte dei settori: educazione, pubblica amministrazione, affari, trasporti e infrastrutture, senza dimenticare cultura e tempo libero. Il resto della popolazione vive per la maggior parte in agglomerati medi e grandi, anche per l’effetto della migrazione verso le aree urbane da parte dei residenti nei piccoli insediamenti, dove le attività economiche sono molto ridotte. Il gruppo etnico più vasto è quello magiaro, seguito dalle minoranze dei Paesi confinanti

e insediatesi durante le migrazioni del passato, tra cui rom, tedeschi, croati, slovacchi, romeni, ucraini, serbi e sloveni. I cittadini italiani in Ungheria e iscritti al registro degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E) sono oltre 2.800 a inizio 2014 (fonte sede consolare italiana a Budapest). Difficili tuttavia da rilevare i dati completi della presenza italiana nel Paese, in quanto sono numerosi i cittadini che mantengono la residenza in Italia pur vivendo di fatto in Ungheria, senza contare inoltre i “pendolari” che lavorano in Ungheria durante la settimana per poi tornare in patria il sabato e la domenica. La stima approssimativa è che attualmente vivano in Ungheria oltre 5.000 italiani.

ABITANTI

ABITANTI

ABITANTI

9.957.731

5000+

D’UNGHERIA

ITALIANI

20 %

NELLA CAPITALE E DINTORNI

31


2.1.2

Budapest Budapest, 25a tra le città più visitate al mondo secondo Euromonitor, rappresenta una delle mete preferite dai turisti internazionali. Tra le sue attrazioni sono senz’altro da visitare:

il Castello di Buda

con il Bastione dei Pescatori

la Cittadella: fortezza costruita per sorvegliare la città, da non perdere per godere di un panorama privilegiato sull’intera città 32


L’UNESCO ha incluso nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità le colline di Buda, gli argini del fiume Danubio e l’intera Andrássy út con la sottostante ferrovia sotterranea, la metro 1, la più antica linea nell’Europa continentale. A contribuire al fascino che è valso a Budapest il soprannome di “Parigi dell’Est” sono infine i magnifici ponti, il palazzo dell’Opera, i numerosi teatri e, con la loro atmosfera, le caffetterie e le sale da tè. Completano il quadro i locali notturni dall’aspetto volutamente decadente (i cosiddetti “pub tra le rovine”) e una cucina ricca di tradizione e sapori, apprezzata in tutto il mondo.

il Parlamento: costruito a cavallo tra Ottocento e Novecento, l’imponente edificio neogotico affacciato sul fiume è una delle tre sedi parlamentari più grandi del mondo. Gli spettacolari e luminosi interni, in stile barocco e rinascimentale, sono arricchiti di arazzi, affreschi e dipinti. Nella Sala della Cupola è esposta la Corona Reale ungherese.

33


Ponte delle catene

uno dei simboli pi첫 amati

34


la Basilica di Santo Stefano

vi è custodita la mano destra di Santo Stefano, fondatore dell’Ungheria, reliquia emblematica della conversione del Paese al Cristianesimo

il complesso termale terapeutico di Széchenyi: tra i più belli ed estesi

d’Europa, caratterizzato da un palazzo neobarocco di straordinaria bellezza

35


2.1.3

Sport a Budapest

Ben distribuite sul territorio urbano, le strutture sportive sono oggetto di continui investimenti e offrono la possibilità di dedicarsi a tutte le discipline, con una predilezione per quelle acquatiche, in cui gli ungheresi primeggiano. Presso la piscina olimpionica dell’Isola Margherita sono stati più volte disputati gli europei di nuoto (gli ultimi nel 2010 e nel 2012) e nel 2021 sarà la volta dei mondiali, per i quali è prevista la costruzione a Buda, lungo il Danubio, di un complesso aggiuntivo con due piscine e una diving tower. In grande rivalutazione il calcio con la costruzione del nuovo stadio della principale squadra cittadina, il Ferencváros Football Club, dalla capacità prevista di 22.000 posti. Da sempre molto amati anche gli sport invernali, tra cui il pattinaggio su ghiaccio, praticabile in diverse piste, ma in primo luogo al Műjégpálya, il lago artificiale del parco cittadino, aperto dal 1870 e appena rinnovato. Infine a Mogyoród, nella periferia di Budapest, si trova l’Hungaroring, dove ogni anno si corrono il Gran Premio di Formula Uno di Ungheria e l’Auto GP World Series. 36


37


2.2

Capire l’Ungheria Cenni storici e linguistici Per approfondire la cultura e la mentalità ungherese è indispensabile considerare l’impatto che la storia ha avuto su questa popolazione, che tutt’ora si caratterizza per un senso di identità nazionale molto forte e radicato. Nei secoli il territorio ha subito più di una dominazione, da quella romana agli albori della storia magiara, a quella turca nel Medioevo e quella degli Asburgo, entro il cui impero l’Ungheria ottenne finalmente e per gradi una certa autonomia. La piena indipendenza arrivò solo con la dissoluzione dell’Impero austroungarico nel 1918, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Non furono di certo più semplici i decenni seguenti: entrata nell’orbita dell’Unione Sovietica, l’Ungheria subì l’occupazione dei carri armati russi nel 1956 ed è diventata una repubblica autonoma solo al crollo del regime, nel 1990. Oltre a una storia tormentata e impegnativa in termini di battaglie per mantenere il proprio spazio e cultura, nella formazione dell’unicità che caratterizza questo popolo, hanno il loro ruolo le origini etniche e linguistiche. Gli antichi abitanti dell’Ungheria erano gli ungari, dai quali trae origine il nome dello Stato, asiatici inclusi nel gruppo etno-linguistico degli ugro-finnici: non un popolo di origine indoeuropea, ma turanica, di cui l’Ungheria ha conservato la lingua nonché rilevanti tratti culturali, tuttora presenti nel folclore nazionale. In epoca molto più recente ad influenzare la mentalità e la cultura ungherese è stato soprattutto il modello socialista che, se da una parte ha tentato di dare maggiore coesione e un nuovo amalgama al Paese, dall’altra ha imposto uno stile di vita e un’organizzazione della società estranei alla tradizione, creando tensioni sociali sfociate nella rivolta popolare del 1956. Anziché intaccare il sentimento nazionale degli ungheresi, tuttavia, il periodo nell’orbita dell’ex Urss lo ha rafforzato, tanto che nemmeno dopo l’inserimento del Paese nell’area del Comecon si sono interrotti i rapporti economici e culturali con l’Europa occidentale “capitalista”. Liberatosi della dominazione sovietica, lo stato magiaro dalla fine degli anni Ottanta ha avviato un profondo e intenso processo di transizione verso la piena democrazia, all’insegna di un rilancio economico. Lo sforzo intrapreso dal governo di Budapest ha riguardato anche una generale riscoperta del patrimonio artistico e culturale della nazione ungherese, ha comportato l’adozione di politiche attente alle tematiche ambientali ed è stato premiato con l’ammissione dell’Ungheria nell’Unione Europea, avvenuta il 1° maggio 2004. 38


Corona di Santo Stefano “Questo antichissimo diadema per gli Ungheresi è simbolo della identità nazionale, della storia e della cultura millenaria del loro Regno, e insignito del titolo di Sacra Corona, dal popolo è venerato come reliquia. Tale profondo significato spirituale aiuti gli uomini della presente generazione ad edificare, sul fondamento delle istituzioni cristiane precedenti, un futuro pieno di significativi valori.” (Giovanni Paolo II, Epistola apostolica diretta al popolo cattolico di Ungheria a compimento del “Millennio ungarico”)

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2.3

Il vantaggio competitivo della posizione str ategica

La sua collocazione nel cuore dell’Europa rappresenta sicuramente uno dei punti di forza per le attività economiche stabilite nel Paese e consente di raggiungere 20 diverse nazioni e un bacino di 250 milioni di consumatori nel raggio di 1.000 km mantenendosi al centro dell’intero mercato europeo con i suoi oltre 500 milioni di consumatori. Grazie ai quattro corridoi Pan-Europei che lo attraversano, l’Ungheria è uno dei principali hub del continente: il corridoio n. 4 (da NordOvest a Sud- Est) connette Berlino al Mar Nero, il corridoio n.5 (da Nord-Est a Sud-Ovest) connette le regioni dell’Adriatico con l’Ucraina, il corridoio n.7 lungo il fiume Danubio si sviluppa dalla Germania al Mar Nero. Si può inoltre citare il ramo B del corridoio n.10, che attraversa la Serbia per arrivare a Salonicco. Nell’ottica di beneficiare di questi punti di forza, l’Ungheria è determinata non solo a preservare, ma anche a sviluppare le proprie infrastrutture e i collegamenti con gli altri mercati e produttori europei. Per quanto concerne la rete stradale ed autostradale, la nazione ha 40

investito, con l’aiuto dell’UE, somme importanti per il rinnovamento e lo sviluppo dei collegamenti su gomma. Uno dei principali obiettivi dell‘amministrazione ungherese è lo sviluppo della lunghezza e della portata delle autostrade (pari a 1.477 km alla fine del 2010) estendendole fino a 2.530 km con una portata di quattro corsie entro il 2015. Le strade pubbliche coprono ad oggi un totale di 199.567 km. La rete ferroviaria copre l’intero Paese e fornisce facile accesso dagli Stati limitrofi grazie ai treni espresso internazionali. Le ferrovie ungheresi sono ampiamente utilizzate per il trasporto merci anche grazie ai costi convenienti. Diverse linee ferroviarie collegano l’Ungheria con i principali porti dell’Europa Occidentale come Amburgo (D), Bremerhaven (D), Rotterdam (NL), Koper (SLO), Trieste (I). La lunghezza totale della rete ferroviaria è di 7.906 km, e con rete elettrificata per 2.996 km. Záhony e la sua regione sono snodo e punto di carico-scarico per i collegamenti a medio e lungo raggio. Degno di nota è infine il collegamento diretto tra


5

4 7

CORRIDOI COMMERCIALI

4 10

7 INFRASTRUTTURE

SLOVAKIA

wien

UKRAINE

M30

bratislava

M15

austria

M3

M2

M1

M3

M25

M10

M35

M0 M86

M49

M3

budapest M0 M4

M4

M8

M8

M9

M44

M5

M7

slovenia

M9

ROMANIA

M9 M9

M6

M13

M60 zagreb

croatia

Záhony e la Cina, con un tempo di percorrenza tra i 19 e 22 giorni. Per quanto riguarda il commercio marittimo, l’Ungheria, che non ha sbocchi diretti sul mare, ha accesso al Mar Nero, tramite il Danubio, e racchiude un totale di 1.587 km di vie navigabili interne. I maggiori porti fluviali sono situati a Győr, Budapest, Dunaújváros e Baja. L’apertura del collegamento Danubio-Reno nel 1992 ha reso possibile lo scambio di merci con i Paesi lungo il Reno e con quelli nordici. Da ricordare anche che a partire dal 1990 il porto di Budapest è stato trasformato in un centro logistico e di distribuzione. L’Ungheria dispone di aeroporti nazionali ed internazionali: il più grande è il Liszt Ferenc International, l’aeroporto di Budapest, situato a Ferihegy, a 20-30 minuti dalla capitale. Servito sia da compagnie di linea, sia dalle low cost, il Liszt Ferenc è stato di recente rinnovato negli interni con l’aggiunta di servizi, negozi e di una terrazza di ristoro e panoramica. Il progetto è comunque in corso di sviluppo: da pochi mesi la catena Spar ha aperto un supermercato nell’ala arrivi del terminale

SERBIA

nei cui dintorni, inoltre, dovrebbe presto essere ampliata l’offerta alberghiera. La gran parte degli altri aeroporti nazionali sono ex basi militari sovietiche riconvertite per il trasporto di persone e di merci. Una menzione a parte spetta ai parchi industriali, creati a partire dagli anni Novanta allo scopo di poter sfruttare a pieno le potenzialità delle infrastrutture ungheresi. In questi agglomerati collocati strategicamente lungo le vie di comunicazione, moderni processi di produzione e tecnologie avanzate permettono di raggiungere una produttività che arriva a essere anche maggiore del 70% rispetto alla media nazionale. Nel 2012 i parchi industriali in Ungheria erano più di 200 e in continuo accrescimento grazie soprattutto agli investimenti delle multinazionali e agli incentivi dell’Unione Europea. I parchi industriali, specializzati nelle aree produttive più svariate, sono dislocati in tutto il paese, con una marcata prevalenza nelle zone lungo l’autostrada M1 (Győr-Sopron-Moson, Komárom-Esztergom). Ogni anno, si registrano numerosi investimenti all’interno di questi parchi. 41


2.4

42


EDUCAZIONE DI LIVELLO medio superiore

47,6 61,2 %

%

25 – 54 ANNI

25 – 54 ANNI

83,3 %

20-24 ANNI

La forza lavoro Se un grande numero di realtà internazionali hanno deciso negli ultimi vent’anni di investire in Ungheria, una delle ragioni determinanti tale scelta è stata sicuramente la preparazione e la convenienza della forza lavoro ungherese. Con un sistema educativo che attira studenti anche da oltreoceano verso i maggiori atenei di Budapest, Pécs, Debrecen e Szeged, l’Ungheria si distingue per l’alto livello di formazione e di istruzione garantita nelle sue scuole, dalle primarie alle università. Uno sguardo alle statistiche sull’istruzione consente di notare che nella fascia di età tra i 25 e i 54 anni è il 61,2% degli ungheresi ad aver raggiunto almeno un’educazione di livello medio superiore, contro una media europea del 47,6%. Guardando alla fascia compresa tra i 20 e i 24 anni, inoltre, la percentuale di ungheresi che hanno concluso almeno i primi due cicli scolastici sale all’83,3%.

Nel 2010 i laureati in Ungheria si attestavano attorno ai 940.000, e solamente nel biennio 2009/2010 ci sono stati nelle università ungheresi più di 65.000 laureati; le facoltà più diffuse sono Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, e Medicina. In Ungheria ci sono oltre 180 scuole primarie e secondarie bilingue nelle quali più di 28.000 iscritti studiano inglese, tedesco, italiano, francese, spagnolo, cinese. Una quota vicina al 40% sul totale degli studenti sotto la soglia dei 20 anni ha sostenuto almeno un esame di lingua straniera, percentuale che raggiunge l’80% sulla popolazione inferiore ai 34 anni. Nonostante l’eccellente preparazione della forza lavoro ungherese, le retribuzioni continuano a essere altamente competitive se confrontate in ambito europeo. 43


2.4

ungheria Centrale

TRANSDANUBIO occidentale

TRANSDANUBIO Centrale

TRANSDANUBIO meridionale

UNGHERIA SETTENTRIONALE

GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE

GRANDE PIANURA MERIDIONALE

€ 962 689 699 629 621 594 600

MEDIA

€ 758 STIPENDI MEDI IN EURO Gli stipendi variano in modo notevole in base al settore, alle competenze professionali e al luogo di lavoro. Considerevoli oscillazioni sussistono inoltre tra una macroregione e l’altra. Per dare un’idea delle differenziazioni territoriali si richiama un breve quadro riassuntivo degli stipendi lordi medi, in euro, per macroregioni (fonte PriceWaterhouse Coopers).

44


Retribuzione media oraria per il lavoratore (Eurostat)

€ 30,0

25,2

20,0

15,0

10,0

5,0

0,0 DK

CH

IE

LU

FR

BE

FI

DE

CH

DK

BE

SE

FR

LU

NL

NL

SE

AT

FI

AT

IE

ES

MT

UK

ES

CY

EL

MT

SI

PT

HR

CZ

EE

HR MT

SK

PL

SK

HU

LV

LT

RO BG

Costo orario medio per il datore di lavoro (Eurostat)

€ 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 DE

ES

UK

EL

CY

SI

PT

CZ

PL

EE

HU

LV

LT

LV

LT

RO BG

€ Salario minimo nazionale mensile (Eurostat)

2000 1800 35,0 1600 1200 1000 800 600 400 200 0 LU

BE

NL

IE

FR

UK

SI

EL

PT

HR

PL

CH

HU

SK

EE

CZ

BG

R O

45


3

Il quadro politico 46


Il Parlamento (1885 – 1904) Budapest

47


3.1

Politica Forma di governo & sistema elettorale Dal 1990 l’Ungheria è una democrazia parlamentare il cui organo rappresentativo più importante è il Parlamento unicamerale. La nuova legge elettorale (2014) riduce il numero dei parlamentari da 386 a 199, abolisce il doppio turno ed elimina del tutto il quorum (era del 50%). La soglia di sbarramento per ottenere seggi in Parlamento resta del 5% per le liste mono-partitiche, del 10% e 15% rispettivamente per quelle congiunte formate da due o più partiti. Le elezioni sono a cadenza quadriennale e seguono un sistema elettorale misto, indette nei mesi di aprile o di maggio dal Presidente della Repubblica (nel 2014 sono in calendario per domenica 6 aprile), a sua volta eletto dal Parlamento con mandato di cinque anni. Il Capo dello Stato, oggi János Áder, ha per lo più funzioni di rappresentanza, ma nessun atto normativo del Parlamento può entrare in vigore senza il suo consenso. La Corte Costituzionale (Magyar Köztársaság Alkotmánybírósága) è un organo indipendente che ricopre il compito di verificare la costituzionalità delle leggi approvate dal governo. I suoi giudizi sono inappellabili. La composizione è stata modificata nel 2011 con un aumento dei membri da 11 a 15 giudici. Dal 2012 ha sede a Budapest, mentre prima si trovava ad Esztergom. Le modifiche più recenti e di maggior impatto per l’organo, tuttavia, sono quelle incluse nel quarto e nel quinto emendamento alla Costituzione ungherese (2012-2013) che, in estrema sintesi, dispongono che la Corte possa giudicare le modifiche alla Legge Suprema solo dal punto di vista dei procedimenti legislativi e non nella loro sostanza. Nell’emettere verdetti, inoltre, la Corte non può più fare riferimento alle proprie decisioni prese tra la fondazione, nel 1990, e l’entrata in vigore della nuova Costituzione (1 gennaio 2012). A livello amministrativo l’Ungheria è divisa – in base a criteri stabiliti dall’Eurostat a fini statistici e per i piani di sviluppo – in 19 contee più la capitale e in 7 macroregioni. 48


Parlamento Camera

49


3.2

Dal 1989 al 2010 Gli anni Novanta rappresentano un periodo di transizione per il Paese, all’indomani dello smantellamento della cortina di ferro. Già nell’89 il processo ha inizio con la “Tavola rotonda”, un gruppo di confronto tra le nascenti forze di opposizione e il partito unico, afferente all’allora Urss. L’intento della controparte è dialogare con i vertici socialisti, mentre la vera e più ambiziosa missione di questa forma di assemblea è una riforma del sistema secondo l’esempio dei “cugini” polacchi. Con l’uscita da un regime che ha imposto l’esistenza di un unico partito (il Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori nel caso dell’Ungheria) hanno avuto modo di fiorire e di rinascere altre entità politiche, dando vita ad un sistema multipartitico e a libere elezioni. Le prime, quelle del 1990, vedono l’ex partito dominante surclassato dall’opposizione (liberali e conservatori) e l’ingresso di sei partiti all’interno dell’Assemblea Nazionale. Una nuova era, ma che necessita di tempo per raggiungere una vera solidità. I nuovi partiti, infatti, più che da accordi stabiliti o da interessi affini, sono accomunati dall’avversione verso l’ex oppressore comunista. I sei partiti componenti la scena politica dei primi anni Novanta sono: 1. il Forum Democratico Ungherese (MDF), nato nel 1987, cristiano e conservatore; 2. il Partito Indipendente dei Piccoli Proprietari (FKGP), bandito durante il comunismo e rinato dopo il suo tramonto, un partito agrario, rurale e con tendenze nazionaliste, molto forte nelle zone rurali; 3. il Partito Cristiano Democratico del Popolo (KDNP); 4. l’Alleanza dei Liberal Democratici (SZDSZ), ispirata a principi di liberalismo classico e rappresentata soprattutto da intellettuali; 5. l’Alleanza dei Giovani Democratici (FIDESZ), fondata da Viktor Orbán e composta da studenti universitari, caratterizzata nei suoi primi anni da un orientamento liberale e a favore dell’occidentalizzazione dell’Ungheria; 6. infine, a sinistra, il Partito Socialista (MSZP), diretto erede del Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori, dotato di una nuova ideologia che abbandona i principi del Marxismo e del Leninismo e prende a modello i partiti socialdemocratici dell’Europa occidentale.

50

Nel 1990 è nominato primo ministro József Antall (MDF) a capo di una coalizione di centro-destra comprendente, oltre allo stesso MDF, anche l’FKGP e i cristiano democratici del KDNP. Se le prime due legislature, quindi fino al 1998, vedono in sostanza un alto livello di multipartitismo, prima con la vittoria del MDF e, nel 1994, con il ritorno della sinistra al potere con il socialista Gyula Horn, a partire dal ‘98 (primo governo Orbán), invece, il sistema inizia a polarizzarsi, con due partiti principali e tre o quattro minori. Questo anche a causa della decadenza dell’MDF e del SZDSZ, in seguito a scandali politici e accuse di corruzione. Ci avviciniamo quindi allo scenario attuale: da un lato i socialisti (MSZP), che hanno sostenuto il processo di privatizzazione e fondato un nuovo welfare state; sull’altro fronte la FIDESZ, che, colmando il vuoto lasciato dal collasso dell’MDF, si è dotata di una classe dirigente giovane e dinamica, cambiando il proprio stampo fino a diventare un partito conservatore. FIDESZ, inoltre, completa la sua evoluzione diventando membro del Partito Popolare Europeo e avvicinandosi alla Chiesa Cattolica. Nelle elezioni del 1998, del 2002 e del 2006 FIDESZ e MSZP raccolgono le preferenze della parte più ampia dell’elettorato. Le altre forze in campo perdono sempre più voti, andando poi a disgregarsi confluendo in diversi casi in uno dei due schieramenti maggiori. Dal 1998 al 2002 è eletto primo ministro Viktor Orbán, il cui programma mette l’accento sulle politiche a favore delle famiglie, la creazione di sgravi fiscali e di piani di supporto alle Pmi, oltre che su un sistema di crediti per gli studenti universitari. Le elezioni del 2002 confermano la tendenza all’avvicendamento tra centro-destra e centro-sinistra all’esecutivo. Vince infatti l’MSZP, interrompendo l’alternanza con una seconda vittoria consecutiva nel 2006. Lo stesso 2006 è tuttavia un anno fatale per l’MSZP, a causa dello scandalo seguito alla divulgazione di un discorso a porte chiuse di Ferenc Gyurcsány.


6a

pr ile 20 14

Il primo ministro ammette davanti all’assemblea del proprio partito di aver mentito circa lo stato dei conti pubblici e lascia intendere che l’esecutivo non ha assolto al proprio dovere verso i cittadini nei quattro anni precedenti. La registrazione, divenuta di dominio pubblico, provoca uno scandalo di risonanza internazionale e immediate rivolte a Budapest, ma, nel lungo termine, diventa soprattutto la causa scatenante del declino dell’MSZP. Si diffonde infatti un senso di sfiducia che porta gli elettori del partito socialista a scegliere altre formazioni, in genere tra quelle minori o ad astenersi del tutto. Ciononostante Gyurcsány resta alla guida del Paese, ma quando, tra il 2008 e il 2009, quest’ultimo comincia a subire sempre più fortemente gli effetti della crisi finanziaria mondiale e dopo l’ulteriore colpo infertogli dal voto di sfiducia, non gli resta che dimettersi. Per un anno lo sostituisce Gordon Bajnai, ex ministro dell’economia, nominato dall’MSZP a capo di un governo tecnico.

51


3.3

Dal 2010 alle elezioni del 2014 Nel 2010 la vittoria della FIDESZ (52,7%) è schiacciante: con due terzi dei seggi in Parlamento il partito di Viktor Orbán ha il potere di modificare le Costituzione e, di fatto, passare le leggi anche senza il consenso dell’opposizione. Il voto del 2010 si caratterizza per i nuovi ingressi in Parlamento, a partire da quell’estrema destra, con il partito nazionalista JOBBIK (16,7%), dalle vocazioni xenofobe e anti-

zigane, promotore del ritorno alla Grande Ungheria e marcatamente protezionista. Entrano in Parlamento anche i verdi dell’LMP (con il 7,5%), nato nel 2009, che propongono una “politica diversa”, fondata sulla lotta alla corruzione. C’è naturalmente anche l’MSZP, principale forza di opposizione con il 19,3% dei voti, il peggior risultato mai ottenuto dai socialisti, escluso il 1990.

ANTALL JÓZSEF

BOROSS PÉTER

HORN GYULA

ORBÁN VIKTOR

MANDATO:

MANDATO:

MANDATO:

MANDATO:

1990 – 1993

1993 – 1994

1994 – 1998

1998 – 2002

MDF, FKGP, KDNP

MDF, FKGP, KDNP

MSZP, SZDSZ

FIDESZ, FKGP, MDF

GOVERNO:

52

GOVERNO:

GOVERNO:

GOVERNO:


Tra i principali punti messi in atto dal governo attuale vi sono la promulgazione della nuova Costituzione, le tasse straordinarie, il riassorbimento dei fondi pensione privati nel sistema nazionale e la riduzione e l’accorpamento della pubblica amministrazione. La Costituzione, del tutto riscritta ed in vigore dal 1 gennaio 2012, è stata criticata in diversi dei suoi punti e oggetto di successivi emendamenti, in parte volti a modificare alcune delle disposizioni contestate dal Consiglio d’Europa. Tra le principali missioni dell’esecutivo Orbán, quelle di favorire la ripresa della crescita economica e di contenere al 3% il deficit di bilancio. Entrambi gli obiettivi hanno richiesto un aumento delle entrate nelle casse dello stato, perseguito

attraverso l’introduzione di nuove tasse che, anziché la popolazione hanno riguardato gruppi erogatori di energia, grande distribuzione, compagnie telefoniche e, soprattutto, banche e istituti finanziari. Nel 2011 viene inoltre introdotto il regime fiscale basato sull’imposta personale non progressiva (Flat Tax), fissata al 16% (per approfondimenti si rimanda al paragrafo 5.5). Nel 2013 l’Ungheria viene dichiarata fuori dalla procedura per deficit eccessivo dell’Unione Europea, attivata nel 2004 per consentire l’ingresso del Paese nell’Ue: il deficit è contenuto al 3%, in accordo con i requisiti di Maastricht, mettendo a segno quello che è considerato dall’esecutivo Orbán uno dei maggiori risultati del suo mandato.

MEDGYESSY PÉTER

GYURCSÁNY FERENC

BAJNAI GORDON

ORBÁN VIKTOR

MANDATO:

MANDATO:

MANDATO:

MANDATO:

2002 – 2004

2004 – 2006

2009 – 2010

2010 – 2014

MSZP, SZDSZ

MSZP, SZDSZ

MSZP

FIDESZ, KDNP

GOVERNO:

GOVERNO:

MANDATO:

GOVERNO:

GOVERNO:

2006 – 2009 GOVERNO:

MSZP, (*SZDSZ – 2008) 53


3.3 Archivio elezioni politiche ungheresi (1990 – 2010)

1994

(Partito europeo)

%

Fidesz

Conservatorismo (PPE)

8,6 21

7.0 20

MSZP

SOCIALISMO (PSE)

10,9 33

33,0 209

JOBBIK

ESTREMA DESTRA (AEMN)

EGYÜTT 2014.

LIBERALSOCIALISMO (–)

DK

socialdemocrazia (–)

LMP

liberalismo, ambientalismo (PVE)

KDNP

CRISTIANESIMO DEMOCRATICO (PPE)

6,5 21

7,0 22

MDF

CONSERVATORISMO (PPE)

24,7 164

11,7 37

MIÉP

ESTREMA DESTRA (–)

FKGP

RURALISMO (–)

11,7 44

8,8 26

szdsz

LIBERALISMO (ALDE)

21,4 92

19,7 70

Altri

16,2 1

11,2 1

Indipendenti

– 10 – 1

Affluenza 54

1990

PARTITO

Orientamento politico

SEGGI

%

SEGGI

1,6 –

65,1 386

68,9 386


1998

%

SEGGI

2002

2006

SEGGI

SEGGI

%

%

2010 %

SEGGI

2014

%

SEGGI

29,4 148 41,1 165 42,0 141 52,7 227 32,9 134 42,0 178 43,2 190 19,3 59 2,2 –

16,7 47

7,5 16 2,3 – 3,9 –

23 36

2,8 17 23 5,0 11 2,7 – 5,5 14 4,4 – – 0,1 – 13,2 48 0,8 – – – – 6,9 24 5,6 20 6,5 20 – – 7,0 – 2,2 – 1,1 – 1,0 – – 1 – – – 1 – 1 56,3 386

50,5 386

67,8 386

64,4 386 55


4

Il contesto economico & i suoi vantaggi 56


Ponte Megyeri Budapest 2008

57


4.1

Economia in numeri PIL

INTERSCAMBIO

+0,5%

+1,6%

2013

2013

(116,3 MILIARDI DI EURO)

DEBITO PUBBLICO NAZIONALE

=73,2

60,5

MILIARDI DI EURO

%

DEBITO INTERNO

+9,6%

Il PIL ungherese, nel periodo gennaio-settembre 2013, è aumentato dello 0,5% rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea il PIL ungherese dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2013, dell’1,8% nel 2014 e del 2,1% nel 2015. Il debito pubblico nazionale ha raggiunto nel mese di ottobre 2013, secondo i dati diffusi dall’Agenzia per la Gestione del Debito Pubblico (ÁKK), 21.793 miliardi di fiorini (circa 73,2 miliardi di euro). Il debito interno, con una quota del 60,5% del debito totale, è aumentato del 9,6% rispetto al 2012, mentre il de-

58

39,5 %

DEBITO ESTERNO

-3,1%

bito esterno, la cui quota è del 39,5%, è diminuito del 3,1% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea nella previsione dell’autunno 2013, il peso del debito pubblico sul PIL è attualmente dell’80,7% e dovrebbe scendere al 79,9% nel 2014 e al 79,4% nel 2015. La bilancia commerciale ha generato nel corso dei primi nove mesi del 2013 un attivo di 5,4 miliardi di euro. L’interscambio ha registrato un valore pari a 116,3 miliardi di euro, con un incremento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. (Fonte: ICE)


PRODUZIONE INDUSTRIALE

+0,7% 2013

esportazioni

IMPORTAZIONI

PARI A

PARI A

+1,6%

INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI

+1,7%

10,5

=60,9

=55,5

MILIARDI DI EURO

MILIARDI DI EURO

MILIARDI DI EURO

ATTIVO

+0,6%

+8%

TURISMO

+5,3%

2013*

2013

MILIARDI DI EURO

settore EDILE

In aumento nel 2013 anche la produzione industriale (+0,7%, mentre nel 2012 era calata dell’1,7%). Gli investimenti diretti esteri in Ungheria nel 2012 hanno totalizzato un volume di 10,5 miliardi di euro. Nei primi nove mesi del 2013, secondo i dati dell’ICE, il settore dell’edilizia ha visto un incremento dei volumi dell’8% rispetto al 2012. Nel 2013 in crescita anche il turismo, con un incremento sul 2012 del 5,3% del numero dei turisti tra gennaio e settembre 2013 e del 4,4% dei pernottamenti nello stesso periodo.

PARI A

=5,4

Il valore delle esportazioni è stato di 60,9 miliardi di euro (+1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), quello delle importazioni di 55,5 miliardi (+1,7%). La bilancia commerciale, quindi, ha generato un attivo di 5,4 miliardi di euro (+0,6%). Tra gennaio e settembre 2013 l’Ungheria ha esportato per l‘88,1% verso i Paesi europei, per il 6,2% verso l’Asia e per il restante 5,7% verso il resto del mondo. Nello stesso intervallo di tempo le importazioni verso l’Ungheria sono state per l‘83,6% di provenienza europea, per il 12,1% di origine asiatica e per il 4,3% dagli altri continenti.

59


4.2

Economia in settori Se negli anni Novanta l’economia ungherese è stata la più reattiva dell’ex blocco sovietico alla liberalizzazione del mercato e all’apertura agli scambi commerciali, in parte questo si deve anche alla sua capacità, già durante i decenni Settanta e Ottanta, di affiancare a quella pianificata una propria economia, dando vita alle prime aziende private. Ad aver consentito una vera evoluzione della struttura economica magiara è in ogni caso l’ultimo ventennio, che ha portato per gradi alla configurazione attuale, trainata dal manifatturiero e resa particolarmente interessante dal concentrarsi in questo territorio di settori innovativi quali tecnologia ed elettronica, ma anche ricerca e sviluppo. Tutti questi comparti sono e sono stati oggetto di cospicui investimenti, a formare un quadro dinamico e con ampi spazi per le nuove imprese che desiderano insediarsi.


Polo dell’auto & dell’elettronica Privilegiato dalla posizione strategica, dai parchi industriali e dalla preparazione della forza lavoro, il manifatturiero è di imprescindibile valore per l’economia ungherese. Basti pensare che il solo comparto automobilistico apporta quasi il 20% al totale delle esportazioni. L’automobilistico, infatti, è protagonista di una crescita costante e questo a dispetto di una congiuntura economica negativa (nel 2012 è aumentato del 13,1%) e, con oltre 600 aziende e 100mila persone impiegate, dà vita ad un indotto imponente. Si osservi inoltre come sul totale delle auto prodotte in Ungheria una quota pari al 94% sia destinata all’esportazione e come la percentuale sia alta, pari all’88%, anche per i motori e la componentistica.

In Ungheria sono presenti ormai da decenni i giganti dell’automobile, tra cui: Audi, con il mega impianto a Győr dove si è da poco ampliata la produzione della gamma A3, impiega 10.000 dipendenti ed è il maggiore investitore in Ungheria, dove giunse nel 1993; Mercedes-Benz, con lo stabilimento a Kecskemèt dove vengono prodotte le classi A e B (insieme ad altri modelli e propulsori in collaborazione con il partner Renault), impiega 2.500 persone nel Paese; Opel, con il suo sito produttivo a Szentgotthárd dove si assemblano anche i propulsori destinati all’esportazione oltreoceano, dà lavoro ad oltre 800 persone e, in base al suo piano industriale, dovrebbe presto portare l’organico intorno ai 1.400 dipendenti; Suzuki, a Esztergom, dal 1991 assembla, oltre ai propri, un modello Fiat e uno Opel, conta circa 3.100 dipendenti.

Le scelte produttive delle suddette case automobilistiche sono risultate vincenti rispetto ad altre destinazioni nel Centro-Est Europa sia per la collocazione geografica dell’Ungheria, sia grazie alla lunga esperienza della nazione nelle produzioni manifatturiere pesanti. Il governo ungherese sta stringendo negli ultimi anni accordi strategici con le multinazionali attive sul territorio ed è evidente la priorità data al settore automobilistico, che riceve ulteriore stimolo da programmi dedicati. Ad esempio quello per la creazione di un polo industriale denominato “Centro automobilistico e meccatronico della Pannonia Occidentale”, nel triangolo Szombathely-SzentgotthardZalaegerszeg, per il quale si attendono investimenti per oltre 1 miliardo di euro e la creazione indicativa di oltre 25.000 posti di lavoro. La presenza di colossi del settore automobilistico congiuntamente alle prospettive future di forte sviluppo della produzione, fanno dell’Ungheria una destinazione privilegiata per le aziende italiane che eccellono nella componentistica destinata all‘automotive.

61


4.2

2003 – 2013 settore elettronico

consumo di prodotti elettronici nell’ue

+80%

34%

in ungheria

realizzati in ungheria

Tecnologia & informatica Altro settore chiave per l’economia ungherese è quello della produzione elettronica, che da solo r appresenta il 25% della produzione manifatturier a del paese.

Nell’ultimo decennio il settore ha registrato una crescita pari all’80% e, per rendersi meglio conto della sua portata, è utile valutare che il 34% dei prodotti elettronici commercializzati in UE è realizzato in Ungheria. Il settore dell’elettronica è trainato dall’interesse che i giganti multinazionali mostrano verso l’Ungheria e verso il suo potenziale di ricerca e sviluppo, soprattutto nel mercato della telefonia mobile. Sono presenti infatti: Ericsson, Nokia, Siemens e Philips, ma anche produttori come il gruppo Bosch, che in Ungheria impiega circa 8.500 dipendenti in diverse divisioni tra cui quella automobilistica (motori di avviamento, tergicristalli e alberi di trasmissione). I vantaggi competitivi del settore elettronico in senso generale hanno dato linfa anche per sviluppo del settore IT (Information Technology). I servizi di sviluppo software hanno registrato una crescita media del 10% annuo di pari passo con una sempre maggiore

62

specializzazione delle aziende operanti nel settore, dinamica che ha portato a una crescente attività di outsourcing, sia nelle telecomunicazioni che nell’informatica. L’IT rappresenta circa il 10% del PIL ed è un settore in continua crescita, data la tendenza di grandi gruppi a trasferire in Ungheria parte della loro attività di ricerca (si prendano come esempi i già citati Nokia, Philips, Ericsson e Siemens, ma anche IBM, Motorola, TATA TCS, HP-Compaq). Un fiore all’occhiello dell’Ungheria sono i Centri di Servizi Condivisi (SSC Shared Services Center) che, competitivi per efficienza, modernità e preparazione della forza lavoro, hanno consentito al Paese di distinguersi a livello mondiale nel settore. Si stima difatti che dal 2000 metà degli investimenti esteri effettuati nel Paese siano stati relativi al ramo dei servizi, con conseguente impennata dell’occupazione in questo settore, che nel frattempo si è ulteriormente specializzato orientandosi maggiormente nel campo finanziario, contabilità e risorse umane.


Oltre 100.000 addetti settore ICT in Ungheria

63


4.2

centri logistici in Ungheria

ZÁHONY

SK MISKOLC GYŐRGÖNYŰ

A

SOPRON

ALMÁSFÜZITŐ TATA

GYŐR

CSEPEL SZÉKESFEHÉRVÁR

TUZSÉR

TISZAÚJVÁROS

GÖDÖLLŐ BP. XV.

NAGYTÉTÉNY

UA

ÜLLŐ

DEBRECEN

SOROKSÁR ADONY

KECSKEMÉT

SLO

RO

NAGYKANIZSASORMÁS SZEGED BAJA

HR

centri logistici intermodali

64

SRB

centri logistici locali

centri logistici regionali


OLTRE

500

MILIONI DI CONSUMATORI RAGGIUNGIBILI

L’Ungheria come centro logistico Tr a i settori più dinamici e rilevanti anche per i futuri investimenti, vi è la logistica. La posizione str ategica pone l’Ungheria in una condizione avvantaggiata nello smistamento delle merci rispetto agli altri Paesi della zona, anche gr azie alle importanti infr astrutture europee che attr aversano il paese e che permettono di r aggiungere un bacino di oltre 500 milioni di consumatori. Nell’ultimo quinquennio (2007-2013) sono stati stanziati circa 3,5 miliardi di euro per lo sviluppo del settore logistico. In quest’ottica si sta sempre più sviluppando il trasporto su gomma attraverso le grandi arterie europee, mentre resta cruciale l’importanza del trasporto su rotaie e via fiume. Si stima che il settore logistico arrivi a rappresentare il 10% del PIL nel periodo 2013-2014, previsione basata sulla sua crescita costante e superiore al 10% annuo. La rete dei centri logistici ungheresi è composta di 13 centri intermodali serviti da infrastrutture stradali e ferroviarie, inoltre molti sono raggiungibili per via fluviale e aerea. A proposito dei collegamenti fluviali, grande importanza rivestono cinque centri logistici

disposti lungo il Danubio, oggetto di crescenti investimenti volti al loro sviluppo e valorizzazione. I centri sono serviti da aziende nazionali e internazionali che garantiscono un’ampia gamma di servizi logistici. Di grande rilevanza, infine, sono i piani strategici cinesi nel lungo periodo, che mirano a far diventare l’Ungheria uno degli hub di smistamento di primo piano a livello europeo delle merci cinesi e di aumentare lo scambio commerciale tra i due Paesi; rilevanti sono anche i piani di crescita messi in atto dal gruppo Huawei riguardo alla sua piattaforma logistica installata nel 2009 nell’ottica di elevarla a secondo centro mondiale per dimensioni e traffico.

65


4.2

OBIETTIVO

+15%

ENERGIA RINNOVABILE 2007–2020

Risorse energetiche & sviluppo tecnologico Il petrolchimico resta un comparto rilevante soprattutto nell’ambito della produzione di carburanti in cui si distingue il gruppo petrolchimico MOL, affiancato dalla presenza dei maggiori gruppi internazionali. La disponibilità di professionisti specializzati nel campo delle nuove tecnologie ha attratto l’industria elettronica facendo sì che molte compagnie multinazionali abbiano stabilito qui i propri centri di ricerca e sviluppo soprattutto nei campi della ricerca sulle telecomunicazioni, di quella tecnologica e medica. In Ungheria sono presenti sette delle dieci migliori aziende al mondo nel campo dell’Engineering Manufacturing Services, che forniscono eccellenti servizi per l’ideazione, produzione e supporto globale. Tra le aziende di EMS operanti in Ungheria ricordiamo Elcoteq, Sanmina SCI, Flextronics, Jabil Circuit e l’ungherese Videoton. L’industria farmaceutica è una tra le più grandi e sviluppate del Centro Est Europa ed attrae quote significative di investimenti esteri. L’Ungheria possiede un’ampia conoscenza in ambito chimico e biologico, detenuta dalle grandi imprese farmaceutiche

66

internazionali come TEVA e Kedrion (italiana), ma anche da quelle ungheresi (Gedeon Richter). Lo sviluppo del settore è stato incoraggiato dai piani del governo che mira a raggiungere nel 2020 un grado d’investimento pari all’1,8% del PIL e di aumentare il numero dei ricercatori attivi nel campo fino a 56.000 dagli attuali 36.000. Ultimamente si è assistito inoltre ad un forte sviluppo nella ricerca su biotecnologie e nanotecnologie. Un altro comparto la cui espansione è oggetto di incentivi e politiche governative è quello delle energie rinnovabili, la cui produzione è cresciuta nel periodo 2004-2009 dallo 0,5% al 4,5% dell’energia prodotta. Nel 2008 l’esecutivo ha lanciato “Il piano strategico per lo sviluppo delle energie rinnovabili 2007-2020” avente come obiettivo il raggiungimento di una quota da fonti rinnovabili pari al 15% del totale dell’energia prodotta. Una politica che di conseguenza indirizza gli investimenti verso il campo delle biomasse, dell’energia fotovoltaica, eolica, idroelettrica e geotermica. I bandi e i programmi per incoraggiare gli investimenti in questi settori sono emanati continuamente dallo stato ungherese, in abbinamento a fondi e finanziamenti da parte dell’Unione Europea.


Oltre 250 turbine eoliche installate in Ungheria

43% del territorio ungherese è idoneo alla produzione di energia eolica

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4.2

Oltre 4,5 milioni ha di territori coltivabili in Ungheria

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L’agricoltura L’acquisto e l’affitto di terreni agricoli meritano un approfondimento più articolato, per la complessità e le novità introdotte dalla recente legislazione in materia, in vigore a partire dal maggio 2014, che di fatto prenderà il posto della moratoria europea in scadenza ad aprile dello stesso anno. Fondamentale osservare che la nuova legge si differenzia in modo sostanziale dalla moratoria, che in pratica bloccava gli acquisti di terreni da parte di soggetti stranieri o non residenti in Ungheria e non riguardava quindi gli affitti, né implicava limitazioni per i cittadini ungheresi. La legge “2013/ CXXII sul Commercio dei Boschi e Terreni Agricoli”,invece, non proibisce l’acquisto agli stranieri, ma lo limita, per tutti, ponendo delle condizioni che è necessario valutare con attenzione. Di seguito una sintesi dei contenuti principali del provvedimento, fermo restando che si raccomanda la consultazione di un legale in caso di diretto interessamento, data la varietà della casistica e la vastità dell’argomento. Dal 1 maggio 2014 i terreni agricoli con estensione superiore ad 1 ettaro saranno acquistabili solo dagli agricoltori. L’acquisto non è consentito quindi da parte delle società, ma, come già dal 1993, solo alle persone fisiche. L’acquirente deve assumere determinati obblighi futuri, soprattutto nel caso in cui sia il diretto utilizzatore del terreno. L’azienda agricola potrà raggiungere un’espansione massima, comprensiva di proprietà e affitti, di 1200 ettari, superficie che invece è pari a 1800 ettari nel caso degli allevamenti. Dettagliate sono inoltre le disposizioni sui diritti di prelazione su cui non ci dilunghiamo in questa sede. L’approvazione dell’acquisto - ed è questo uno dei dettagli peculiari - è sottoposta alla valutazione del consiglio locale dei terreni e ne necessita la delibera, soggetta alla valutazione di una serie di requisiti dettagliati nella legge. I terreni, pertanto, possono essere acquistati liberamente fino a un ettaro da cittadini ungheresi e cittadini comunitari (dello Spazio Economico Europeo), mentre per le estensioni superiori a un ettaro occorre dimostrare di essere agricoltori di professione (sono contemplate alcuni eccezioni ad esempio la Chiesa, per il Fondo Nazionale dei Terreni Agricoli, i Comuni, etc.).

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4.2

Contestualmente è stata introdotta la definizione di “agricoltore”, su cui vale la pena di soffermarsi:

• deve essere una persona fisica • avente età maggiore ai 16 anni, • nazionalità ungherese o comunitaria • con qualifiche agricole o forestali (o che svolge da almeno 3 anni l’attività agricola in Ungheria in nome proprio, o socio almeno al 25% di una società agricola registrata in Ungheria in cui svolge l’attività agricola come servizio complementare del socio). Per acquisire il diritto di proprietà, l’acquirente deve impegnarsi a usare il terreno personalmente o tramite un parente o una società agricola dallo stesso detenuta nella percentuale minima del 25%. Qualora il terreno acquistato sia usato da una persona terza, l’acquirente deve assumere l’obbligo di non prorogare il rapporto d’uso esistente e, dopo la sua scadenza, coltivarlo in nome proprio. L’agricoltore che inizia la sua attività come “neofita”, oltre agli obblighi sopra descritti, deve assumere l’obbligo di: • portare la sua residenza nel luogo dove si trova il terreno acquistato; • costituire la sede operativa aziendale in quel luogo entro 1 anno dall’acquisto; • svolgere la sua attività in loco. Il principiante è definito dalla legge come:

• la persona ungherese o cittadino dell’Unione che vive in Ungheria e • non ha proprietà di terreni né in Ungheria, né nell’Unione Europea • ha più di 16 anni • possiede un titolo di studi in materie agricole o forestali prescritto dalla legge ed inoltre • è registrato come agricoltore principiante dall’autorità agricola. L’organo amministrativo agricolo deve approvare tutti i contratti d’acquisto dei terreni agricoli: le sue decisioni non sono appellabili e sono subito esecutive; se ritenuto opportuno, comunque, può essere comunque intentata una causa amministrativa in Tribunale. Nel caso degli affitti, la loro durata può essere da un anno fino ai 20 anni e il loro affittuario può essere un agricoltore o un’azienda agricola. Sussistono delle limitazioni sull’affittuario, che deve essere anche in questo caso un agricoltore (vedi sopra), sui diritti di prelazione e sui contratti di affitto, che necessitano di approvazione da parte dell’organo amministrativo agricolo. Si sottolinea infine come, con la legge CCXII del 2013 – che definisce le regole provvisorie sul commercio dei terreni agricoli – dal 1 maggio 2014 termineranno i diritti d’usufrutto costituiti a favore di persone non parenti, che teoricamente avrebbero avuto durata indefinita. In tale data, di conseguenza, tutte le società agricole perderanno i loro diritti sull’usufrutto. 70


71


4.3

Aeroporto di Budapest-Ferihegy

72


Gli organismi internazionali & la Borsa di Budapest Nel 2004 il Paese è entrato nell’Unione Europea, ne consegue che il suo sistema fiscale è armonizzato alle direttive europee e che il commercio con i Paesi membri è liberalizzato ed esente da restrizioni doganali. Vigono comunque dei limiti sui quantitivi ammessi di denaro contante, tabacchi e alcolici. Si consiglia pertanto di consultare le fonti informative ufficiali (Agenzia delle Dogane e Ministero degli Affari Esteri).

Ungherese (MNB) mentre il Governo prende le decisioni sul sistema per la determinazione del tasso di cambio in accordo con l’istituto bancario nazionale. Il sistema di cambio adottato si basa su una banda di valori di cui la Banca Centrale decide i valori soglia ed i valori medi. Le attività delle banche commerciali sono sottoposte a vigilanza: responsabile del controllo è l’Autorità di Supervisione Finanziaria Ungherese.

Il Paese fa parte del WTO e partecipa alla Pan-European Cumulation (UE, EFTA, CEFTA).

Interessante è l’evoluzione storica della Borsa di Budapest, aperta la prima volta nel 1864, ma chiusa nel 1948 e nazionalizzata a seguito dell’instaurazione del regime socialista. Dopo il 1990, a causa del cambio del sistema politico la nuova Borsa di Budapest ha potuto riaprire finalmente i battenti e oggi ha un’attività integrata di scambio di azioni, strumenti finanziari e merci.

La moneta utilizzata in Ungheria è il fiorino ungherese (HUF), con un tasso di cambio rispetto all’Euro che oscilla intorno ai 300 fiorini. Il tasso di interesse è fissato e modificato dalla Banca Centrale

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4.4

INCENTIVI

INCENTIVI

20-70%

10-50%

NELLe macroregioni per le piccole e medie imprese

NELLe macroregioni per le grandi imprese

Incentivi & programma di sussidi In Ungheria sussistono incentivi fiscali per gli investimenti superiori a determinate soglie, in accordo con la regolamentazione europea. L’incentivo consiste nel poter dedurre l’80% della tassa sul reddito societario nel corso dei successivi 10 anni. Per poter beneficiare di questa riduzione bisogna che gli investimenti siano: • per le grandi imprese: superiori a 3 miliardi di fiorini (Euro 10 milioni), se l’impresa riesce ad aumentare il suo organico di 150 lavoratori, oppure superiori a un miliardo di fiorini (Euro 3.300.000) se l’impresa riesce ad aumentare il numero di lavoratori di 75 unità in caso di investimento in aree depresse; • per le PMI: superiori a 500 milioni di fiorini (1,6 milioni di Euro), se l’impresa riesce ad aumentare il numero di lavoratori di 20 unità se piccola impresa, o di 50 unità se media. Sussidi Esistono quindi importanti incentivi, sia a fondo perduto che non, per gli investitori che decidono di insediarsi in Ungheria, o di espandere la loro produttività nel Paese. Le principali forme di incentivo sono: sussidi in denaro sia dal Governo ungherese che dai fondi europei, sconti fiscali, prestiti a tassi ridotti.

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La regolamentazione riguardante i piani di incentivi è in accordo con quella europea. L’importo massimo degli incentivi di cui un’attività economica può usufruire si differenzia in base alla regione in cui si intende investire. Nelle sette macroregioni ungheresi l’intensità degli incentivi per le grandi imprese varia dal 50% delle zone meno sviluppate fino ad scendere al 10% nella capitale. A seconda dei casi, è possibile un aumento del 10% dell’incentivo nel caso di medie imprese e del 20% per micro e piccole imprese. Nel calcolo del massimo incentivo raggiungibile, occorre tenere conto di tutte le tipologie di incentivo (in denaro, sotto forma di sconto fiscale, etc). I settori che attraggono maggiori incentivi sono il manifatturiero, i centri di servizio condiviso, il settore della ricerca e sviluppo. In alcuni casi per poter ricevere i sussidi è condizione necessaria la creazione di nuovi posti di lavoro. Le domande per l’ottenimento dei sussidi sono perfezionabili solo in ungherese. Nel programma di finanziamenti europei 2014-2020 appena avviato saranno pubblicati nel corso dei prossimi anni. Per un approfondimento della materia, piuttosto vasta e suscettibile di numerose variazioni nel tempo, si raccomanda l’approfondimento presso le sedi preposte.


Oltre 35 miliardi di EURO fondi UE 2014–2020 destinati all’Ungheria


5


Fare impresa in Ungheria


5.1

“L’impresa é la passione che ci unisce” Alessandro Farina ITL Group

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Forme societarie LA REGOLAMENTAZIONE UNGHERESE PREVEDE DIVERSE FORME GIURIDICHE PER LA COSTITUZIONE DELLE SOCIETÀ A SECONDA CHE SI VOGLIA DOTARLE O MENO DI PERSONALITÀ GIURIDICA.

SOCIETÀ DI PERSONE KKT NOME COLLETTIVO

BT SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE

= KÖZKERESETI TÁRSASÁG = BETÉTI TÁRSASÁG

Per quanto riguarda le Società di Persone, anche in Ungheria vi è il corrispettivo delle Società in Nome Collettivo e delle Società in Accomandita Semplice. Sono società che richiedono un capitale minimo di 1 fiorino per socio e sono prive di personalità giuridica. Il conferimento può essere liberamente in beni o denaro. Il numero minimo di soci è due, di cui almeno uno illimitatamente responsabile nel caso della società Bt, mentre nel caso della Kkt tutti i soci assumono responsabilità piena ed illimitata. Sono forme societarie consigliate per imprenditori che non dispongono del capitale minimo per la costituzione di società di capitali, o che intraprendono un’attività economica di modeste dimensioni e rischi limitati.

MIN

2

HUF

1

79


5.1 SOCIETÀ DI CAPITALI KFT

RT

SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA = KORLÁTOLT FELELŐSSÉGŰ TÁRSASÁG

SOCIETÀ PER AZIONI = RÉSZVÉNYTÁRSASÁG

Le Società a Responsabilità Limitata e le Società Per Azioni sono invece le società di capitali, dotate di personalità giuridica e con una responsabilità limitata dei soci. Fino al mese di marzo 2014, il capitale minimo per la costituzione di una Società a Responsabilità Limitata era di 500.000 fiorini. Dal 15 di marzo 2014 il capitale minimo per la costituzione di una Srl è stato portato a 3 milioni di fiorini. Le società precedentemente costituite con un capitale inferiore avranno due anni di tempo per adeguarsi. I conferimenti possono essere in denaro o in natura, ma in quest’ultimo caso, qualora il valore dei beni dovesse superare la metà del capitale sociale, dovranno immediatamente essere messi a disposizione della società.

RT

HUF

3.000.000

ZRT

NYRT

SOCIETÀ PER AZIONI PRIVATA

SOCIETÀ PER AZIONI PUBBLICA

= ZÁRTKÖRŰEN MŰKÖDŐ RÉSZVÉNYTÁRSASÁG

= NYILVÁNOSAN MŰKÖDŐ RÉSZVÉNYTÁRSASÁG

Le società per azioni a loro volta possono costituirsi in maniera privata o pubblica, il loro funzionamento può essere quindi, rispettivamente, ristretto a circolo chiuso (con azioni non messe pubblicamente in circolazione) o pubblico. L’indicazione “részvénytársaság” (società per azioni) e la forma di funzionamento, seguita dalle rispettive sigle “Zrt” (“zártkörűen működő részvénytársaság”, società per azioni privata) o “Nyrt” (“nyilvánosan működő részvénytársaság”, società per azioni a funzionamento pubblico), devono essere segnalate nella denominazione sociale della società. Le società Zrt, società per azioni private, necessitano per legge di un capitale minimo pari a 5 milioni di fiorini e possono essere costituite anche da un singolo socio. Le Nyrt, invece, necessitano di un apporto minimo di 20 milioni fiorini e di almeno due soci. In entrambi i casi è possibile differenziare le azioni in base ai diritti che si vogliono attribuire alle rispettive tipologie.

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HUF

HUF

5.000.000

20.000.000


Le altre due forme giuridiche che gli investitori possono scegliere sono gli Uffici di R appresentanza e le Filiali.

UFFICI DI RAPPRESENTANZA

FILIALI = FIÓKTELEP

= KERESKEDELMI KÉPVISELET

L’Ufficio di Rappresentanza è una soluzione valida qualora la società straniera ritenga opportuno familiarizzare con il mercato ungherese prima di investirvi somme importanti. In questi casi l’attività è limitata alla presentazione dei prodotti, all’attività pubblicitaria, al marketing e ad alcune attività di negoziazione, mentre non le è permesso di portare avanti la sua attività principale. L’Ufficio di Rappresentanza non ha personalità giuridica.

La Filiale è un’unità organizzativa della casa madre straniera ed è autorizzata a svolgere in modo autonomo le sue normali attività. La Filiale è dotata di personalità giuridica.

ALTRE FORME SOCIETARIE La normativa ungherese comprende inoltre una specifica forma societaria per il “Trust Immobiliare” che si configura come una Società per Azioni Pubblica con un capitale sociale di almeno 10 miliardi di fiorini. Con l’ingresso dell’Ungheria nell’Unione Europea sono state introdotte inoltre alcune forme societarie aggiuntive: il Gruppo Europeo d’interesse Economico (GEIE), dotato di personalità giuridica con un minimo di due membri con responsabilità illimitata, e la Società Europea (SE) che si configura come una società per azioni con capitale minimo di 120.000 euro, dotata di personalità giuridica, i cui fondatori devono essere situati in stati membri differenti. Per quanto riguarda l’associazione temporanea di persone giuridiche, nel Codice Civile ungherese figura anche il Consorzio (egyesület) per il quale non è previsto alcun capitale sociale. 81


5.2

Adempimenti societari Come regola gener ale, a tutte le società è richiesto di nominare un contabile (autorizzato alla redazione del bilancio, registr ato presso il Ministero delle Finanze) e un revisore dei conti, qualor a i par ametri societari lo prescrivano.

82


Fanno eccezione le società con un fatturato che non ha superato la media dei 300 milioni di fiorini nei precedenti due anni e aventi un numero medio di dipendenti non eccedente le 50 unità. Il revisore deve essere una persona fisica o giuridica registrata nell’albo ungherese dei revisori. Il sistema contabile ungherese è definito da una specifica normativa, che contiene i principi contabili da seguire. Come membro dell’Unione Europea, l‘Ungheria adempie alla normativa europea, e quindi applica i principi degli International Accounting Standards (IAS) nella preparazione dei bilanci consolidati delle società quotate. I principi contabili ungheresi sono poi completati da ulteriori requisiti per quanto riguarda i bilanci degli istituti finanziari, delle compagnie di assicurazione, dei broker, dei fondi di investimento, dei fondi pensione e degli enti non profit. Le società che non sono obbligate a presentare un bilancio consolidato devono redigere il bilancio secondo i principi contabili ungheresi, mentre i bilanci consolidati, se necessari, possono essere redatti secondo i principi contabili ungheresi o secondo le norme IAS.

Il bilancio di esercizio deve essere inviato in forma elettronica al ministero competente (Közigazgatási és Igazságügyi Minisztérium). Le società pubbliche per azioni hanno inoltre maggiori obblighi di pubblicità legale, comunicando bilancio e report infrannuali alla Borsa di Budapest; la frequenza dei report dipende dall’entità della capitalizzazione o dal numero dei soci. Il bilancio di esercizio rappresenta inoltre la base di calcolo, tramite alcune rettifiche obbligatorie, per l’imposta sul reddito d’impresa. La scadenza per l’invio del bilancio di esercizio è l’ultimo giorno del quinto mese successivo alla fine dell’anno solare di riferimento. Il bilancio sarà considerato depositato solo se saranno presenti il bilancio d’esercizio (composto da: stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa), la relazione del revisore (se obbligatoria), la delibera dell’assemblea sulla destinazione del risultato d’esercizio, e il pagamento dell’imposta di bollo. La conservazione obbligatoria dei libri contabili, dei bilanci d’esercizio e delle registrazioni analitiche è di otto anni.

83


5.3

IMPOSTA SUL REDDITO

10 % < 500 M

IMPOSTA SUL REDDITO

ENTRO IL 31 maggio SUCCESSIVO

HUF

19 % > 500 M HUF

Tassazione delle società di capitali L’imposta sul reddito della società (TAO) – L’aliquota per la tassazione del reddito di impresa si attesta al 10% fino ad un imponibile di 500 milioni di fiorini, mentre è del 19% per il reddito imponibile eccedente questa soglia. Le perdite di esercizio possono essere riportate nel tempo senza limitazione, ma utilizzate in un singolo esercizio solamente nella misura massima del 50% dell’imposta dovuta nell’anno. Il bilancio d’esercizio coincide con l’anno solare. Qualora la società sia interamente posseduta da un socio estero con personalità giuridica che redige il proprio bilancio con una tempistica diversa, allora anche la partecipata può seguire la direttiva della casa madre. Le società devono determinare e versare l’imposta sul reddito entro il 31 maggio successivo alla fine dell’esercizio (per le società che hanno una data diversa per la fine dell’esercizio, varrà la medesima per il pagamento delle imposte). Le società con un’imposta sui redditi superiore ai 5 milioni di fiorini relativa al precedente anno fiscale devono versare l’importo dovuto in 12 rate mensili anticipate ed equivalenti. Qualora invece l’imposta sul reddito sia inferiore ai 5 milioni, le rate saranno a scadenza trimestrale, invece che mensile. Pertanto, dopo il primo anno di attività, l’importo dell’imposta viene calcolato dall’azienda su base storica, viene versato anticipatamente ed è soggetto ad un conguaglio finale al momento della presentazione della dichiarazione delle imposte relativa alla chiusura del bilancio. Nel caso in

84

cui nell’anno di esercizio antecedente i ricavi della società siano stati superiori ai 100 milioni di fiorini, la società deve stimare in anticipo l’imposta dovuta per l’anno in corso e assicurarsi che l’imposta sul reddito per l’anno corrente sia versata (la scadenza è il 20 dicembre di ogni anno). Dall’imposta sul reddito d’impresa si possono dedurre, fino ad un tetto massimo di 50 milioni di fiorini i costi di ricerca e sviluppo relativi a ricerca di base, ricerca applicata e sperimentale svolta direttamente dalla società e in alcuni casi anche l’attività di ricerca svolta in cooperazione con università, enti di ricerca ed organizzazioni non-profit. Anche l’ammortamento delle immobilizzazioni relative all’attività di ricerca e sviluppo può essere dedotta nel calcolo dell’imposta dovuta. I costi per la sponsorizzazione di soggetti attivi nel campo dell’arte e dello sport sono deducibili dal reddito d’impresa, come anche le donazioni, se debitamente certificate, ma entro un limite del 70%. Gli utili derivanti dallo sfruttamento di marchi, brevetti e royalties, subisce una detrazione del 50% sull’imposta della società (ovvero, invece di applicare l’aliquota del 10%, verrà applicata un’aliquota del 5%).



5.3.1

Altre imposte IMPOSTE LOCALI

0-2%

IMPOSTa per la ricerca e SVILUPPO

DEL FATTURATO

DEL FATTURATO

Imposte Locali – Le autorità comunali dispongono di imposte locali sui terreni e sugli immobili situati nel loro territorio, sulle attività economiche esercitate nel loro territorio di competenza. La tassa locale più importante è l’Imposta Locale sull’Attività Industriale (IPA Iparűzési Adó). L’ammontare dell’imposta è determinato in base al cosiddetto fatturato ricorretto (cioè al fatturato netto realizzato detratto del costo delle merci vendute, del costo dei servizi rifatturati, del costo dei subappaltatori, del costo dei materiali e dei costi diretti di ricerca e sviluppo). Tale imposta è deducibile ai fini della determinazione dell’imposta sul reddito d’impresa. Ogni consiglio comunale decide l’ammontare dell’aliquota che può essere compresa tra zero e il valore massimo del 2%. è riconosciuta una detrazione di un milione di fiorini per ogni nuovo dipendente assunto nell’anno di riferimento dell’imposta, a patto che poi il numero dei dipendenti non diminuisca di più del 5%, pena il rimborso della detrazione. Le entrate contabilizzate derivanti da royalties e interessi sono escluse dalla base imponibile.

Imposta per la Ricerca e Sviluppo (contributo all’innovazione) – L’imposta per ricerca e sviluppo è calcolata sulla base di un’aliquota dello 0,3% del fatturato al netto dei costi dei materiali e dei subappaltori. Solo alcune società sono assoggettate a questa imposta e non entreremo in questa sede nella determinazione dei soggetti coinvolti poiché la casistica è eccessivamente ampia.

Diversi comuni impongono inoltre imposte locali sui terreni e sugli immobili; nel caso di terreni edificabili la base imponibile è calcolata in un minimo di 200 fiorini per metro quadro, o raramente il 3% del valore di mercato, mentre nel caso di immobili è calcolata da 1.100 fiorini a salire per metro quadro o, raramente, il 3,6% del valore di mercato.

86

0,3%

IMPOSTa sull’Inquinamento

%

DEL FATTURATO Imposta sull’Inquinamento – Sono tassati i beni, prodotti all’interno del Paese, importati o distribuiti, per la produzione dei quali si sono causate emissioni nocive per l’atmosfera, il territorio e le falde acquifere. Sono inclusi: i prodotti petroliferi e gli oli minerali, pneumatici, carbone e derivati, materiali da imballaggio, produzioni cartacee promozionali e dispositivi elettronici. (Per esempio una media impresa, prendendo in esame il materiale da imballaggio, sarà tenuta al pagamento di circa 100.000 fiorini, ogni 40 tonnellate circa di prodotto trasportato).


IMPOSTE per la crisi

Imposta sul trasferimento dei beni immobili

DEL FATTURATO

DEL prezzo di compravendita

Imposte per la Crisi – Nel 2010 il Governo ungherese ha introdotto una nuova imposizione nei settori finanziario, energetico, grande distribuzione organizzata e telecomunicazioni come parte del pacchetto di misure straordinarie per contrastare la crisi economica. Nell’ambito bancario e finanziario, la misura straordinaria implica un onere dello 0,5% sulle loro entrate. Per i ricavi della GDO le aliquote sono dello 0% sulla base imponibile fino a 500 milioni di fiorini, dello 0,1% per le somme tra i 500 milioni e i 30 miliardi di fiorini, dello 0,4% per le somme tra i 30 miliardi ed i 100 miliardi di fiorini, e del 2,5% sulla fascia al di sopra dei 100 miliardi di fiorini. Nell’ambito delle telecomunicazioni invece si applica un’aliquota dello 0% per gli imponibili non eccedenti i 100 milioni di fiorini, del 2,5% sulla parte compresa tra i 100 milioni ed i 500 milioni di fiorini, del 4,5% per la fascia tra i 500 milioni ed i 5 miliardi di fiorini, e del 6,5% per la fascia superiore ai 5 miliardi di fiorini. Infine nel settore energetico è stata introdotta un’aliquota unica del 1,05% sul fatturato generato.

Imposta sul trasferimento dei beni immobili – In linea generale il trasferimento di beni immobili è soggetto ad un’imposta, la cui aliquota del 4% va applicata al prezzo di compravendita inclusivo dell’imposta sul valore aggiunto (qualora applicabile), fino al valore di 1 miliardo di fiorini (per la parte eccedente l’aliquota è del 2%, ma con un massimo di 200 milioni di fiorini per immobile). Tale regolamentazione è applicabile anche ai trasferimenti di quote societarie, ove il patrimonio sia costituito per oltre il 75% da immobili (a valore di mercato). Le società che comprano, vendono o hanno contratti di leasing relativi a beni immobili, nel corso del normale espletamento della propria attività, sono soggette ad un’aliquota preferenziale del 2%. Per le società operanti nel settore del leasing finanziario, l’aliquota preferenziale del 2% si applica solo se il 50% dei ricavi proviene dalle vendite derivanti dal leasing finanziario di immobili.

6,5-0%

2-4%

IMPOSTE sulle auto aziendali

Imposta di successione e di donazione

HUF / MESE

DEi BENI RICEVUTI

7.700-44.000

0-40%

(DEDUCIBILE)

Automobili aziendali – L’imposta sulle auto aziendali è pagabile trimestralmente. L’ammontare dell’imposta dipende dalla classificazione dell’auto in base al suo impatto ambientale, da un minimo di 7.700 fiorini a un massimo di 44.000 fiorini al mese. La somma pagata sulle auto aziendali alle autorità municipali è deducibile dall’imponibile

Imposta di successione e di donazione – Sui beni ricevuti in eredità esiste un’esenzione totale sui primi 20 milioni di fiorini, e per le somme eccedenti questa soglia vige un’imposizione pari al 40%. In caso la successione sia per discendenza diretta, allora l’esenzione è totale. In caso di donazione di mobili, immobili, diritti, l’imposta varia da un minimo del 5% ad un massimo del 40%, a seconda del valore della donazione e della relazione tra le parti.

87


5.3.2

IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO

27 % IVA / ÁFA

L’aliquota di riferimento per l’imposta sul valore aggiunto (ÁFA) in Ungheria è del 27%. Ci sono tuttavia alcuni prodotti e servizi sui quali vengono applicate delle aliquote ridotte che sono, ad esempio, del 18% (prodotti caseari, farinacei e derivati), e del 5% (prodotti farmaceutici, giornali quotidiani, energia, riscaldamento, suini). Alcune transazioni effettuate nel territorio ungherese sono esenti dall’IVA come la vendita, affitto e leasing di immobili residenziali (che può comunque sottostare allo stesso regime IVA per scelta del contribuente), servizi di radio e TV, servizi postali, servizi finanziari, assicurazioni, il trasferimento di quote azionarie e di crediti. Le attività che si vedono riconosciuta l’esenzione IVA sulle vendite, per la loro tipologia di prodotto o servizio, non possono comunque portare a credito l’IVA sugli acquisti, o comunque in alcuni casi solo limitatamente. Le piccole imprese possono richiedere un regime agevolato di esenzione IVA ma solo nel rispetto di determinate condizioni. Ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, per quanto riguarda il trattamento delle importazioni ed esportazioni all’interno dell’Unione Eu-

ropea, l’Ungheria, come Paese membro applica il principio del Paese di destinazione alle transazioni cross-border: quindi le esportazioni di beni e l’erogazione di servizi intra-UE sono esenti IVA, mentre i beni importati sono sottoposti alla stessa aliquota di quelli di origine ungherese. Nel caso di beni e servizi acquistati da Paesi terzi, le importazioni sono soggette all’imposta sulla somma derivante dal valore doganale, tasse e spese doganali. Nel caso di esportazione di servizi, fondamentale è il luogo di adempimento, poichè se il servizio è erogato all’interno del territorio ungherese è soggetto ad IVA, mentre è esente dall’imposta in caso in cui il luogo di erogazione è al di fuori della nazione. Quindi l’esportatore di beni e servizi è esente dall’IVA in caso di vendita a soggetto fiscale non residente in Ungheria, mentre il soggetto fiscale non residente per il quale vengono effettuati servizi in loco ha diritto a richiedere all’Autorità Fiscale competente (la NAV) il rimborso dell’imposta. Qualora la società sia in credito in IVA, i tempi medi di rimborso sono di circa 45 giorni.

Dazi Doganali Poiché l’Ungheria fa parte dell’Unione Europea, non vengono applicati dazi doganali per le importazioni dagli Stati membri. Si applicano, invece, per i prodotti Extra UE secondo il Codice Doganale dell’Unione Europea. Sussistono delle accise specifiche per prodotti quali bevande alcoliche, petrolio e tabacchi.

88


5.3.3

L’imposta sul reddito d’impresa nei regimi agevolati La regolamentazione fiscale ungherese offre inoltre tre tipi di regimi agevolati denominati KIVA, EVA e K ATA.

EVA

Il regime KIVA, invece, è indirizzato alle piccole imprese con un massimo di 25 dipendenti e con un fatturato annuo inferiori ai 500 milioni di fiorini e prevede l’utilizzo di un’aliquota fissa unica del 16% sui ricavi (risultato scaturente dalla contabilità per principi di cassa incrementato dei costi del personale).

Il regime EVA si basa su un’imposta sul reddito semplificata fruibile da singoli imprenditori, Kkt, Bt, Kft e alcune altre forme societarie; con tale regime fiscale particolare sono considerati adempiuti gli obblighi di pagamento dell’imposta sui redditi, dell’imposta sui dividendi, dell’imposta sul valore aggiunto e dell’imposta sulle auto aziendali. Le condizioni sono che il fatturato sia inferiore ai 25 milioni di fiorini, che tutti i soci siano persone fisiche, e che non si abbiano partecipazioni in altre società. L’aliquota unica da versare è del 37% sul fatturato lordo comprensivo di IVA.

ALIQUOTA

ALIQUOTA

KIVA

KATA

Il regime KATA è indirizzato a piccoli contribuenti e prevede il versamento mensile di una somma forfettaria pari a 50.000 fiorini, che include l’imposta sul reddito ed i contributi lavorativi; somma che si riduce alla metà se il contribuente ha anche un contratto di lavoro a tempo pieno. Se il fatturato supera i 6 milioni di fiorini allora si applica un’aliquota del 40% sul fatturato superiore ai 6 milioni.

16 % < 500 M

37 % < 25 M

SOMMA forfettaria

FATTURATO

FATTURATO

FATTURATO

HUF

HUF

50.000 HUF / MESE

<6M HUF

89


5.4

90


La tassazione della persona fisica Imposta sul reddito delle persone fisiche – Dall’anno fiscale 2011 è stata introdotta un’aliquota fissa pari al 16% sul reddito delle persone fisiche, la cosiddetta Flat Tax. La regolamentazione differenzia le classi di reddito in base all’emittente e al ricevente.

ImposTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE

16% (FLAT TAX)

Reddito da lavoro dipendente La base imponibile è costituita dal salario lordo e dalle altre entrate, costituenti quindi il reddito totale combinato. Per il reddito delle persone fisiche sono previste delle detrazioni per i familiari a carico. Per i soggetti che effettuano versamenti volontari a fondi pensione o per assicurazioni sanitarie è possibile un rimborso pari al 20% del versato (fino ad un massimo di 150.000 fiorini annui a favore del fondo privato stesso. I soggetti non possono quindi pagare meno tasse, ma possono canalizzare l’importo verso il loro fondo pensione privato). Inoltre per quanto riguarda i “benefit” non in denaro dati dal datore di lavoro al lavoratore si fa riferimento alle seguenti categorie: Compensi addizionali Si intendono buoni vacanze, carte “ricreazione” (Szép Kartya), buoni pasto, fondi pensioni volontari ed assicurazioni sanitarie. Questi compensi sono tassati al 16% per l’imposta sul reddito più un 14% come contributo sanitario calcolati su una base imponibile pari al 119% del valore della gratifica. Il limite per questa categoria sono 500.000 fiorini annui per persona. Compensi specifici non classificati come addizionali Si intendono le somme eccedenti le voci incluse nelle gratifiche addizionali (uso del telefono aziendale, assicurazioni vita, servizi e prodotti concessi al lavoratore). Questi compensi sono tassati al

16% ai fini dell’imposta sul reddito e al 27% per la tassa del contributo sanitario, calcolati su di una base imponibile pari al 119% del valore del compenso. Reddito da lavoro autonomo Tutte le attività che non sono incluse nel lavoro subordinato sono considerate lavoro autonomo. Il reddito si calcola sulla retribuzione da lavoro autonomo diminuita di una somma forfettaria pari al 10% a titolo di riconoscimento dei costi sostenuti. Reddito da investimento e capital gain I redditi derivanti da interessi locati in Ungheria sono tassati alla fonte con un’aliquota del 16%. I redditi derivanti da dividendi e capital gain sono tassati al 16%. I redditi da affitto sono ugualmente tassati al 16% dove il canone annuo è uguale al 90% derivante dal valore contrattuale al netto di una detrazione del 10% a titolo di costi sostenuti. Si tratta comunque di una delle opzioni, è possibile anche giustificare i costi con le fatture (in questo caso la base imponibile può essere più bassa ma al massimo del 50% dell’importo contrattuale. Inoltre se il ricavo derivante da affitto di immobili è superiore a 1 milione di fiorini, vi sono a carico della persona 14% di EHO, ossia contributi sanitari, per un massimo di 450.000 fiorini. Il reddito derivante da affitto di terreni agricoli, infine, è esentasse se superiore ai cinque anni).

91


5.5 La regolamentazione del rapporto di lavoro Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore può essere instaurato solamente con un contratto scritto contenente la durata del contratto (a tempo determinato o indeterminato), la retribuzione e la mansione del dipendente. Entro 15 giorni dall’assunzione il dipendente deve inoltre essere informato dei suoi principali obblighi e diritti.

stipendio minimo mensile

101.500-118.000 HUF

Dal 01/01/2014 lo stipendio minimo mensile è pari a 101.500 fiorini lordi, mentre per i lavoratori che hanno un diploma di scuola superiore o hanno preso parte a percorsi di formazione specifici, il minimo salariale è 118.000 fiorini lordi. Al lavoratore devono essere riconosciuti maggiori compensi in caso di turni notturni e di lavoro straordinario. Il turno notturno prevede una maggiorazione della retribuzione oraria pari al 30%. Qualora invece il lavoro notturno sia di ruolo, la maggiorazione prevista è solo del 15%.

DURATA STANDARD LAVORATIVA

8

ORE / GIORNO La durata standard della giornata lavorativa è di 8 ore, ma, per un massimo 4 mesi o 16 settimane annue, il datore di lavoro può anche organizzare il carico di lavoro orario giornaliero in modo non costante (o per 6 mesi o 26 settimane in caso di lavoro stagionale. Un accordo specifico in un accordo collettivo può aumentare questo limite a 12 mesi o 52 settimane).

92

FERIE

20-30

GIORNI / ANNO Le ferie spettanti al lavoratore sono minimo 20 giorni, che aumentano con l’età del lavoratore fino ad un massimo di 30 giorni per impiegati con età superiore ai 45 anni, a prescindere dall’anzianità di servizio.

ore di straordinari

250-300 ore / ANNO

Il datore di lavoro non può richiedere più di 250 ore di straordinari all’anno, o più di 300 se previsto in un accordo collettivo.


Licenziamento e indennitÀ Il datore di lavoro non può licenziare i lavoratori, se non durante il periodo di prova, senza una giusta motivazione che descrive chiaramente le ragioni del licenziamento. L’opzione del licenziamento immediato può essere esercitata in caso di grave negligenza da parte del lavoratore o a causa della violazione di fondamentali obbligazioni lavorative o se il lavoratore rende la continuazione del rapporto di lavoro non sostenibile. Le motivazioni alla base del licenziamento possono essere ricondotte al comportamento e alle performance del lavoratore. Il periodo di preavviso che il datore di lavoro deve garantire varia da 30 giorni fino ad un massimo di 90, in base alla durata del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro è inoltre libero di licenziare il lavoratore anche se quest’ultimo si trova in malattia o in maternità, ma in questi casi

i termini di preavviso decorrono dal momento in cui le suddette situazioni cessano. Nei casi in cui si proceda al licenziamento simultaneo di un grande numero di dipendenti, dato il notevole impatto sociale, si dovrà procedere secondo specifiche regole. I lavoratori hanno diritto a un’indennità di licenziamento in base al tipo di licenziamento e alla durata del rapporto di lavoro intercorso. L’indennità ammonta a un mese di retribuzione per periodi lavorati dai tre anni in poi, sale a due mensilità in caso di un periodo uguale o superiore ai cinque anni e aumenta di un’altra mensilità per ogni quinquennio successivo. Sono comunque possibili accordi diversi in base a quanto disposto nel contratto di lavoro.

Contributi assicurativi e previdenziali Il datore di lavoro è generalmente responsabile del calcolo dei contributi e della trattenuta alla fonte, dell’imposta sul reddito dovuta dai propri dipendenti e dei contributi assicurativi e previdenziali calcolati in base al salario mensile. Quindi le società agiscono come sostituti d’imposta effettuando versamenti relativi ai contributi per i propri dipendenti basandosi sulla retribuzione lorda mensile (la deduzione totale è del 18,5% che comprende il 10% per le pensioni, 7% per la previdenza sociale, 1,5% per il fondo di disoccupazione). A carico dell’azienda vi è una tassa di contributo sociale del 27% che include i versamenti assicurativi e previdenziali, ed un contributo dell’1,5% da pagare al fondo di formazione professionale. I datori di lavoro con più di 20 dipendenti che non occupano almeno il 5% delle posizioni con lavoratori portatori di handicap devono pagare un contributo annuale di riabilitazione per ogni posizione non ricoperta da un portatore di handicap. 93


5.6

*** Altre considerazioni importanti Transfer pricing

Capital Gain

Si definisce Transfer Pricing la procedura per determinare i prezzi delle transazioni commerciali di beni e servizi tra società di uno stesso gruppo (o collegate) volta a trasferire materia imponibile verso Paesi con fiscalità favorevole. Tale normativa, in Ungheria, facendo sue le linee guida dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), richiede che si dimostri la corrispondenza tra i prezzi di trasferimento tra imprese dello stesso gruppo e il valore normale dei beni trasferiti tra aziende indipendenti. La documentazione non è tuttavia necessaria nel caso delle aziende con ricavi netti annuali al di sotto di 10 milioni di euro, personale inferiore ai 50 dipendenti e patrimonio complessivo minore di 10 milioni di euro. Con il decreto 20/2013 in vigore dal 21 giugno 2013 si dispone tra l’altro l’esonero per i contribuenti che hanno sottoscritto con la NAV (l’autorità finanziaria ungherese) un accordo preventivo (Advance Pricing Agreement). Il tetto massimo di valore delle transazioni infragruppo per godere dell’esonero alla documentazione era e rimane 50 milioni di fiorini (IVA esclusa), ma è cambiata la modalità di calcolo del valore per il rispetto di tale limite. Dal 2013, infatti, non si devono più sommare i valori delle transazioni infragruppo anno per anno – dalla data di firma del contratto sulle transazioni infragruppo fino alla fine dell’anno fiscale in questione. Il valore limite sarà invece determinato per singolo anno fiscale.

Nell’ordinamento ungherese si è proceduto all’esenzione fiscale del Capital Gain realizzato sulle partecipazioni qualificate e sulle partecipazioni costituite da apporto di beni. L’esenzione fa riferimento al Capital Gain realizzato sulle partecipazioni acquistate dopo il 1 gennaio 2007 in società ungheresi ed estere, ad eccezione delle CFC (Controlled Foreign Companies), su partecipazioni detenute ininterrottamente per un anno e per una percentuale pari o superiore al 30%.

94

Ritenuta alla fonte La legislazione ungherese non prevede nessun tipo di ritenuta alla fonte sui dividendi pagati a società estere (solo dei Paesi convenzionati), sugli interessi, sulle royalties e sui profitti delle controllate.

Norme Generali Anti-Evasione Il principio generale pone la sostanza al di sopra della forma, quindi ogni transazione, contratto e operazioni simili, sono esaminate secondo il loro vero contenuto. Le autorità fiscali possono rifiutare partite contabili derivanti da contratti e transazioni conclusi con l’intento di evadere il fisco.



6

L’Italia in Ungheria


Flussi commerciali & investimenti


6.1

L’interscambio & la bilancia commerciale Gli scambi e le convenzioni tr a Italia e Ungheria risalgono al 1896, anno della prima convenzione di car attere sanitario seguita a catena dur ante tutto il Novecento da accordi in svariati settori, tr a i quali turismo, commercio, cinema, cooper azione scientifica e agricola. L’interscambio commerciale dell’Italia con l’Ungheria, nei primi nove mesi del 2013, è stato di 5,3 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi di export, e 2,9 miliardi di import, con un saldo negativo per l’Italia di 476 milioni di euro. Le nostre esportazioni sono diminuite dell’1,3%, mentre le importazioni registrano un incremento del 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’Italia si è confermata al quinto posto nella classifica dei partner commerciali dell’Ungheria, preceduta da Germania, Austria, Russia e Slovacchia, e seguita da Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Cina e Paesi Bassi. La quota di mercato (4,8%) è rimasta invariata rispetto al 2012.

interscambio dell’italia con l’ungheria

QUOTA ITALIANO SUL MERCATO UNGHERESE

5,3

4,8%

MILIARDI EXPORT

€2,4

MILIARDI (2013)

(2012, 2013) IMPORT

€2,9

MILIARDI (2013)

GERMANIA > AUSTRIA > RUSSIA > SLOVACCHIA > ITALIA > POLONIA > ROMANIA > REPUBBLICA CECA > CINA > PAESI BASSI 98


Composizione delle importazioni dall’Italia verso l’Ungheria

1. Prodotti manifatturieri per un valore di

1,3

miliardi di euro

Composizione dell’export ungherese verso l’Italia

1. Macchinari, mezzi di trasporto e relativa componentistica per un valore di

1,2

+12,1%

miliardi di euro

2. Macchinari, mezzi di trasporto e relativa componentistica per un valore di

906,9

2. Prodotti manifatturieri per un valore di

1,0

milIONI di euro

miliardo di euro

3. alimentari, bevande e tabacchi

3. alimentari, bevande e tabacchi

148

469

per un valore di

per un valore di

milIONI di euro

milIONI di euro

4. materie prime

4. materie prime

per un valore di

56,6

216

milIONI di euro

5. carburanti ed energia elettrica

5. carburanti ed energia elettrica

34,1

11

milIONI di euro

+1,6%

per un valore di

milIONI di euro

per un valore di

+6,3%

-22,2%

per un valore di

-14,4%

milIONI di euro

(*prodotti derivati dal petrolio: 32,9 milioni di euro)

99


6.2

Gli investimenti italiani in Ungheria All’inizio degli anni Novanta l’apertur a delle frontiere e la liber alizzazione dei mercati delle ex repubbliche socialiste ha dischiuso un mondo di possibilità rimasto a lungo isolato e poco avvicinabile.

100


natalità aziende italiane

2012

2013

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

2002

2003

2001

2000

1999

1998

1997

1996

1995

1994

1992

1993

1991

1990

1989

1988

1979

1987

200 150 100 50 Fonte: ITL Group, 2013

L’Ungheria è diventata quasi subito una delle mete più attraenti per gli imprenditori italiani, favoriti dalla vicinanza geografica, oltre che da una certa intesa tra i popoli dovuta tra l’altro agli importanti contatti intercorsi nella storia e alla buona diffusione della lingua italiana in terra magiara. A partire dal 1990 molte aziende italiane hanno deciso di investire in questo Paese fino ad arrivare alle odierne 2.400 che impiegano oltre 25.000 dipendenti e generano un fatturato aggregato superiore ai 3,6 miliardi di euro.*

Il ritmo della media annua al quale sono state fondate aziende ungheresi di proprietà o a partecipazione italiana è passato dalle poche decine dei primi anni Novanta alle oltre 150 dell’ultimo quinquennio. Dal Duemila la creazione di aziende con capitale italiano in Ungheria ha subito una forte accelerazione, sia per le condizioni favorevoli offerte dal Paese, sia grazie al sempre maggiore interesse degli imprenditori italiani nei confronti del mercato locale (o verso l’Est in generale, al quale l’Ungheria rappresenta punto d’ingresso privilegiato).

* Il dato non comprende il fatturato dei maggiori gruppi finanziari e assicurativi e delle filiali di alcuni grandi gruppi industriali.

DAL 1990

2.400 AZIENDE ITALIANE DIPENDENTI

25.000

FATTURATO

3,6*

MILIARDI DI EURO 101


6.2

FATTURATO CLASSIFICANDOLE IN BASE AL FATTURATO POSSIAMO OSSERVARE CHE SU UN TOTALE DI CIRCA 2.400 AZIENDE ITALIANE • di oltre 350 non se ne conosce il fatturato (o perché di nuova costituzione, o perché senza un bilancio depositato) • oltre 1100 dichiarano un fatturato inferiore ai 10 milioni di fiorini • più di 360 tra i 10 e 50 milioni di fiorini • oltre 250 tra 50 e 200 milioni di fiorini • più di 140 tra 200 e 500 milioni di fiorini • più di 160 oltre i 500 milioni di fiorini.

aziende italiane per fatturato

1.462

0 –10 MIL HUF

102

367

10-50 MIL HUF

259

50-200 MIL HUF

143 165

200-500 MIL HUF

> 500 MIL HUF

Fonte: ITL Group, 2013


DIPENDENTI RIGUARDO AL NUMERO DEI DIPENDENTI SI RIPORTANO INVECE I SEGUENTI DATI • circa 1000 aziende non dichiarano alcun dipendente • oltre 1100 aziende dichiarano meno di 10 dipendenti • 175 tra 11 e 50 dipendenti • oltre 30 tra 51 e 100 dipendenti • circa 25 tra 101 e 250 dipendenti • circa 15 grandi aziende con oltre 250 dipendenti. Da queste e altre rapide osservazioni possiamo evincere che la dimensione media delle aziende italiane in Ungheria tende a rispecchiare la cultura imprenditoriale del loro Paese di origine: a prevalere sono le PMI. Sono comunque di imprescindibile rilievo i grandi gruppi, soprattutto nei settori energetico, manifatturiero e finanziario.

aziende italiane per DIPENDENTI

2.143

0 – 10 DIP

Fonte: ITL Group, 2013

176 34

11 – 50 DIP

51 – 101 DIP

27

101 – 250 DIP

16

> 250 dip

103


6.2

Manifatturiero Il manifatturiero conta in Ungheria circa 350 aziende a partecipazione o di proprietà italiana che spaziano in tutti i settori concentr andosi in buona parte su: alimentare, elettronico, chimico e farmaceutico, apparecchiature elettriche, articoli in gomma e materie plastiche, meccanica e prodotti in metallo, tessile, etc.

ALIMENTARE, LATTICINI, BEVANDE All’interno dell’alimentare il comparto carni e insaccati è ben rappresentato da grosse realtà quali ad esempio Kométa 99, Magyar Hús e Hungary Meat, mentre, spostandosi sui latticini é senz’altro da notare l’impianto altamente tecnologico della Magyar Sajt, che produce formaggio. Nel 2013, inoltre, la piacentina Valcolatte ha acquistato Óvártej, azienda magiara con caseificio a Mosonmagyaróvár. Nell’industria delle bevande è da segnalare la presenza del gruppo San Benedetto, tramite la Magyarvíz.

104


componentistica Tra le aziende italiane sul territorio è alta la concentrazione nei rami componentistica per auto, industria meccanica, plastica, elettrica ed elettronica. Ne sono esempi la Prysmian (ex Pirelli Cavi), DKC, tra i maggiori produttori di sistemi portacavi e carpenteria per quadri elettrici, E.M.E., che dal 1999 produce motori elettrici a Nagykanizsa, e ancora il produttore di altoparlanti per auto Magyar Hangszórógyártó (MHG), di proprietà italiana. Quest’ultimo ha di recente investito 800 milioni di fiorini per espandere il suo stabilimento a Salgótarján, da cui serve tra gli altri Opel, Nissan e Renault e dove lavorano 260 persone. In espansione anche il gruppo bergamasco Sematic, che produce componenti per ascensori a Nyíregyháza e ha investito 2,5 miliardi di fiorini nel 2013 per ampliare la fabbrica, annunciando un graduale aumento dell’organico fino al 2015. Fa riferimento alla Dana Italia Spa di Trento lo stabilimento di Dana Hungary di componenti per auto e camion, localizzato a Győr. Il gruppo torinese Kintek, settore dei portautensili per macchine, ha diverse sedi produttive e commerciali in Italia e in Ungheria, concentrandosi in particolare sulla realizzazione di equipaggiamento macchina (torni e frese a controllo numerico). La sede ungherese si trova a Békéscsaba.

STAMPAGGIO Si occupa di stampaggio plastico per il settore automotive North Plastik Hungary, aperta dalla veronese North Plastic Srl, che progetta e sviluppa stampi in materiale plastico per vari tipi di industria. Specializzata sempre nello stampaggio di articoli tecnici, ma in gomma, è invece la I.G Gasket International Kft., facente capo a Italian Gasket e cosí pure Serioplast, del gruppo Tenaris-Dalmine, realizza cavi in gomma. Nel 1998 è entrata in Ungheria la Besser, altra realtà affermata nello stampaggio e nella lavorazione di materie plastiche, che nel 2005 e nel 2008 ha messo in campo due progetti di espansione e continua ad investire nel Paese. Un esempio interessante di punto di unione tra manifatturiero e logistica è lo stabilimento ungherese del gruppo Tecnica, che oltre ad un importante impianto produttivo di attrezzature per gli sport invernali (marchi Tecnica e Nordica) a Nagykálló ha creato il centro logistico per il gruppo. codici a barre E ancora, si segnala Datalogic, che da anni ha scelto l’Ungheria per uno dei suoi rami di prodotti, quello dei dispositivi per codici a barre.

105


6.2

prodotti chimici, biomedicali Delle materie chimiche si occupa Dunastyr (gruppo ENI tramite la neonata Versalis, ex “Polimeri Europa”), mentre nel biomedicale spicca l’importante investimento di Human Bioplazma, del gruppo toscano di plasmaderivati Kedrion. termostufe, lavorazione dell’acciao, legno Il produttore di termostufe Edilkamin con sede centrale a Lainate, inoltre, ha investito nel Paese creandovi il suo impianto per la lavorazione dell’acciaio. In aggiunta Eurings, del gruppo Massucco Industrie, produce a Debrecen anelli per cuscinetti. Consolidata realtá attiva nella lavorazione del legno, Derula è specializzata in pannelli compensati e listellari in pioppo. In Ungheria Derula, che fa parte del gruppo piemontese Bonzano, ha due impianti, uno a Szolnok e l’altro a Dég, dai quali il multistrato viene commercializzato in Italia.

106

industria siderurgica e aerospaziale Si trova lungo la linea del corridoio V che unirà Lisbona a Kiev (e a circa 30 chilometri da Budapest) uno dei cinque stabilimenti nel mondo della brianzola Flame Spray, che, con una tecnologia tra le più avanzate, rappresenta l’eccellenza italiana in fatto di applicazioni su componenti nel campo energetico, siderurgico e aerospaziale. gas natur ale, assemblaggio, prefabbricati Tra i leader italiani dei servizi e prodotti per l’impiego di gas naturale è a Budapest da quindici anni la Pietro Fiorentini, che nell’autunno del 2013 ha tagliato il nastro del nuovo impianto della Fiorentini Hungary (fondata nel 1998) e prevede di continuare a crescere. Questa azienda si offre anche come un buon esempio di collaborazione italiana all’interno del territorio magiaro, essendosi avvalsa, per la fabbrica appena aperta, dell’esperienza di Altan Beton Hungaria, società ungherese del gruppo friulano Altan, che dai primi anni Novanta realizza in Ungheria progettazione, produzione e assemblaggio di prefabbricati.


illuminazione Lo storico marchio italiano Artemide ha deciso oltre quindici anni fa di collocare nel parco industriale di Paks uno dei suoi tre impianti produttivi. Nasce infatti nel 1997 A&A, la divisione locale del gruppo milanese di illuminazione, che effettua la produzione completa di alcuni modelli di lampade, tra cui l’iconica “Tolomeo” e nel 2011 ha avviato un investimento da 600 milioni di fiorini per il raddoppio della capacità produttiva e l’ampliamento della gamma. r adar 3d Un altro nome noto è senz’altro quello della Selex ES: la società del gruppo Finmeccanica si è tra l’altro aggiudicata l’appalto per fornire il radar 3D Nato che sarà installato in Ungheria meridionale, a Medina, nella contea di Tolna. pompe d’acqua Spostandosi a Nagykanizsa, nel 2013 è stato inaugurato lo stabilimento produttivo dell’italiana DAB, tra le maggiori aziende di produzione di pompe per la movimentazione dell’acqua, che ha scelto l’Ungheria per la nuova fabbrica – quasi 5.000 metri quadrati di superficie – nel quadro di un piano di espansione a livello globale.

industria tessile, moda Interessante anche l’apporto italiano al tessile magiaro, con oltre 30 realtà manifatturiere tra cui la Miti Tex, che nel 2010 ha avviato un’espansione del suo impianto di abbigliamento sportivo a Szentgotthárd e, nella stessa città, la C. Tessile, che fa riferimento a Canclini, azienda comasca tra le eccellenze italiane in fatto di camicieria da uomo. Nel 2006 la Filati Maclodio di Brescia ha rilevato la Macofil, ampliando in Ungheria la sua produzione di filati tecnici e per abbigliamento moda che si distingue nella ricerca e nel successivo impiego di tessuti innovativi, ricavati da materie prime naturali (dal latte allo zucchero, passando per mais e legno) attraverso l’uso delle ultime nanotecnologie e biotecnologie. bendaggi Si segnala infine nel tessile Medinovitas, che produce bendaggi per la medicazione.

107


6.2

Logistica & trasporti Dal 1994 il Gruppo Catone ha espanso la sua attività verso i mercati dell’Est localizzando in Ungheria la Catone che, con un capannone di 35mila metri quadri e una flotta di oltre 180 veicoli (tra bilici, carri refrigerati e motrici) si occupa di supply chain management e trasporti. In quest’ultimo comparto da citare anche la Rutilli, specializzata nella logistica e nel trasporto di abbigliamento (capo appeso) e la Autamarocchi.

Quest’ultima, filiale di Autamarocchi Spa e rappresentante inoltre a Budapest della nota societá Alpe Adria del porto di Trieste, effettua trasporti intermodali (su treno e camion) dal capoluogo giuliano a Budapest (e viceversa) provvedendo poi allo smistamento delle merci sul mercato locale e su quelli limitrofi.

108


Fornitura di energia Il settore energetico vede l’Italia presente soprattutto con i servizi di fornitura. In questo caso gli attori principali sono “giganti” del calibro di Eni ed Edison, che hanno creato nel Paese gruppi societari di cui possiedono la proprietà totale o ampie partecipazioni. Eni controlla Tigáz, venditore e distributore di gas naturale, tra i leader del mercato in Ungheria.

109


6.2

Agricoltura Forte è la presenza italiana nel comparto agricolo e dell’allevamento (oltre 40mila ettari coltivati), attività che trovano nel Paese le condizioni ideali per una produzione di qualità. Tra le maggiori aziende agricole nel settore delle colture classiche (cereali e semi oleosi) si distinguono la Drawa, in Ungheria centro occidentale, la Kutas 95, collocata nella contea di Hajdú-Bihar, vicino al confine con la Romania e la Ság-Mezőgazdasági, collocata nelle vicinanze del rilievo vulcanico Ság da cui prende il nome. Tra i grandi produttori di latte, Comagro Sardo è una solida realtà nata nel 1995 nella contea di Nógrád, dove ha da poco ampliato la capacitá produttiva con nuove stalle dotate di un sistema di

Circa 50.000 ha terreni agricoli coltivati da aziende italiane in Ungheria

110


mungitura ad alta tecnologia e di un impianto a biogas investimento realizzato grazie anche a un cospicuo finanziamento europeo. Da menzionare inoltre la Palotási Mezőgazdasági, allevamento e agricoltura, e, sempre per allevamento di bovini da latte, la Taxbi, a Zalaegerszeg e la Hunland Farm di Gomba, nella contea di Pest, attiva sia nella coltivazione che nell’allevamento. Ha una lunga tradizione nell’allevamento, a scopo però sportivo, l’azienda familiare Il Tiglio che, nelle prestigiose scuderie appartenenti in passato ai principi Eszterházy, alleva cavalli da salto a ostacoli.

111


6.2

Commercio Numericamente il più rilevante per le nostre imprese e di forte impatto sull’interscambio Italia-Ungheria, il macrosettore del commercio conta oltre ottocento societá italiane, per la maggior parte a responsabilità limitata. Anche se a prevalere tra queste è il commercio all’ingrosso, sono ben sviluppate le reti di negozi di note catene italiane, come il trio Calzedonia-Intimissimi-Tezenis – gruppo M.F.H. – che ha superato i quaranta punti vendita tra Budapest e le altre città maggiori. I monomarca di moda italiana sono presenti da molti anni nella capitale, dove una buona parte sono distribuiti nelle più eleganti vie del centro. Le insegne sono quelle di Gucci, Coccinelle, Armani, Benetton, Alberto Guardiani, Boggi Milano, Ermenegildo Zegna, Max Mara, Moncler, Furla, Luisa Spagnoli etc. Nei centri commerciali, anche fuori Budapest, sono diversi i punti vendita italiani anche di altri marchi come Carpisa, Replay, Stefanel, Gas, Geox, Motivi, Patrizia Pepe, NaraCamicie. L’azienda italiana leader mondiale nella distribuzione e applicazione di apparecchi acustici, Amplifon, in Ungheria dal 2006, ha superato i 30 punti vendita tra monomarca e corner. Forte la presenza del gruppo ENI – in questo caso con oltre 180 distributori di carburante dell’ex insegna Agip (da poco ribatezzata “ENI”). I marchi storici del Made in Italy proseguono con Fiat (Fiat Group Automobiles Central and Eastern Europe) e Ferrari, con Warm Up, il dealer ufficiale per l’Ungheria, avente sede centrale a Budapest. Non possono mancare le due ruote, con altri marchi simbolo dell’italianità: Piaggio, Ducati e, per le biciclette, Bianchi.

112

Nel comparto agricolo il gruppo Tampieri, specializzato nella spremitura di semi oleosi a fini energetici, ha scelto l’Ungheria per la ricchezza di materie prime che assicura alla casa madre un buon approvvigionamento. Commercializza semi di girasole e graminacee anche Doza kft, con sede ad Abony. Il mercato offre spazio all’offerta italiana anche nei comparti dei cosmetici e del benessere: Vagheggi, azienda veneta specializzata in prodotti naturali per il trucco e per la cura del corpo, fornitrice di centri benessere e spa, ha aperto la sua filiale ungherese per aprirsi a un bacino di consumatori con una diffusa cultura del wellness, propensi ad acquistare prodotti innovativi e attenti alla salvaguardia della salute e dell’ambiente. Le aziende italiane sono presenti anche come fornitori della grande distribuzione ungherese: è il caso di Epta International, filiale dell’azienda omonima con sede centrale a Milano, tra i leader nella fornitura di attrezzature e servizi per la refrigerazione commerciale. Presente fin dal 1991 Mapei, produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per l’edilizia. Pedrollo ha aperto la sua sede commerciale ungherese nel 2005, specializzata in elettropompe.

Hanno inoltre costituito delle sedi in Ungheria, alcuni dei più noti marchi del settore alimentare come Barilla e Ferrero.


Via Vรกci, Budapest La strada dello shopping

113


6.2

Banche &

assicurazioni

Di grande rilevanza è il settore finanziario e assicurativo che vede la consolidata presenza di noti gruppi bancari italiani, Intesa San Paolo e Unicredit, e del colosso delle assicurazioni Generali. I tre gruppi impiegano complessivamente oltre 7.000 addetti nel Paese. Intesa San Paolo (attraverso CIB Bank Zrt) e Unicredit (Unicredit Bank Hungary Zrt) hanno entrambe una rete capillare di filiali su tutto il territorio che serve una vasta clientela internazionale e ungherese. 114


Immobiliare

Il panorama immobiliare si compone di un grande numero di piccole realtà, in tutto oltre 400, che detengono numerosi immobili ad uso residenziale, turistico e commerciale. Nonostante il settore sia stato duramente colpito dalla crisi economica del 2008, gli investimenti immobiliari in Ungheria possono risultare tra i più convenienti dell’Europa centro-orientale grazie a un ampio parco di immobili di pregio a prezzi interessanti. Si segnalano la presenza del Gruppo Tecnocasa, nel Paese dal 1996 con oltre 16 agenzie e, tra le realtà operanti a Budapest, Isaro Immobiliare, Gestim e ITL Real Estate. Nel ramo edilizia e ristrutturazioni, Kaparit ha una specializzazione nel recupero di facciate e interni di palazzi storici ungheresi. Diversi infine i grandi investimenti nell’edilizia in edifici prestigiosi di Budapest come palazzo Klotild, trasformato dalla bolognese Sifim in un hotel di lusso e lo storico New York Palace, sede dell’Hotel Boscolo.

New York Palace Hotel Boscolo, Budapest

115


6.2

Servizi alle imprese Nel settore dei servizi alle imprese gioca un ruolo fondamentale la presenza di alcune societĂ italiane di consulenza che hanno ormai consolidato una profonda conoscenza delle normative ungheresi.

Tra queste spicca ITL Group, societĂ fondata a Budapest nel 1995, ove operano oltre quaranta professionisti ungheresi ed italiani che offrono servizi in materia contabile, fiscale, revisione, legale, immobiliare, marketing e delle risorse umane. Da menzionare inoltre la presenza di IC&Partners, noto network di studi professionali in materia contabile presente nella maggior parte dei Paesi del centro ed Est Europeo e quella di Hydea, del gruppo Agriconsulting di Roma, che si occupa invece di una serie di attivitĂ mirate ai settori della formazione, dello sviluppo agricolo e della cooperazione internazionale, avvalendosi di una solida esperienza nei settori Ambiente ed Infrastrutture (Energia, Salute, Trasporti).

116


ITL Group La sede di Budapest

117


6.2

Hotel Palazzo Zichy Budapest

118


Turismo & ristorazione Le località turistiche ungheresi sono un potente catalizzatore per la ristorazione e per il settore ricettivo italiani. In questo campo si rilevano numerosi ristoranti, alcune decine nella sola Budapest e alberghi di prestigio. Tra questi ultimi sono stati premiati con vari riconoscimenti il Boscolo Hotel New York Palace, un magnifico palazzo storico

su uno dei viali più transitati del centro, e le due strutture del gruppo veneto Savim, Hotel Parlament e Hotel Palazzo Zichy, il primo orientato verso la clientela che viaggia per affari, il secondo ottenuto dal restauro di una splendida palazzina nel cuore della città e pensato principalmente per coppie e famiglie.

807

commercio all’ingrosso e al dettaglio

439

attivitá immobiliari

346

attivitá manifatturiere

167

attivitá professionali, scientifiche e tecniche agricoltura, silvicoltura, pesca

123

attivitá di servizi di alloggio e di ristorazione

126 81

noleggio, agenzie di viaggio, attivitá di supporto alle imprese costruzioni

66

trasporto e magazzinaggio

70 60

servizi di informazione e telecomunicazione attivitá finanziarie ed assicurative

30

attivitá artistiche, sportive e di intrattenimento

21

altre attivitá di servizio

18

fornitura acqua, reti fognarie, raccolta e smaltimento rifiuti

8

istruzione

9

assistenza sanitaria

7

fornitura di energia, gas, vapore ed aria condizionata

7

estrazione di minerali da cave o miniere

3

amministrazione pubblica e difesa

3

aziende italiane per settori di attività

119


7

120


Macroregioni & contee

121


Macroregioni Al livello NUTS 2 (Nomenclatura delle Unità Territoriali per le Statistiche), l’Ungheria è suddivisa in 7 macroregioni. Queste entità non presentano alcun tipo di autonomia amministrativa e/o politica, ma sono sorte per volontà dell’Eurostat, al fine di stabilire l’allocazione dei fondi strutturali europei e per ricerche di tipo statistico. Risulta tuttavia molto interessante analizzare il dato aggregato della presenza italiana operativa in ogni macroregione. Le macroregioni sono inoltre oggetto di progetti e cooperazioni a livello internazionale e in questo senso consentono di portare avanti strategie condivise volte ad uno sfruttamento più efficiente delle risorse disponibili. Un esempio di tali sinergie è la “Strategia Danubio” (EUSDR), che coinvolge in tutto 14 Paesi.

122


Contee Il Paese è suddiviso in 19 contee più la capitale Budapest (la quale è al tempo stesso capoluogo della contea di Pest e unità amministrativa a sé stante). L’Ungheria essendo stata per decenni uno stato fortemente accentrato, non ha sviluppato al momento un sistema di governo locale di stampo regionale o federale. Le contee (megyék, al singolare megye), godono tuttavia di una certa autonomia amministrativa (notevolmente aumentata negli ultimi due decenni) in particolar modo per quanto riguarda le tasse locali e la prestazione e la gestione di alcuni servizi di base. La presente analisi si concentra in particolar modo, oltre ai classici dati socio-economici generali, sulla presenza italiana operativa per ogni singola contea.

123


Le macroregioni

TRANSDANUBIO OCCIDENTALE

TRANSDANUBIO CENTRALE

TRANSDANUBIO MERIDIONALE

NYUGAT-DUNÁNTÚL

KÖZÉP-DUNÁNTÚL

DÉL-DUNÁNTÚL

GRANDE PIANURA MERIDIONALE

GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE

UNGHERIA SETTENTRIONALE

DÉL-ALFÖLD

ÉSZAK-ALFÖLD

ÉSZAKMAGYARORSZÁG

UNGHERIA CENTRALE KÖZÉP-MAGYARORSZÁG

124


La presenza italiana

ungheria Centrale

1529

TRANSDANUBIO occidentale

TRANSDANUBIO Centrale

183 111

TRANSDANUBIO meridionale

211

UNGHERIA SETTENTRIONALE

75

GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE

GRANDE PIANURA MERIDIONALE

115 176

NUMERO AZIENDE PER MACROREGIONE

ungheria Centrale

462.845.615

GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE

388.672.636

TRANSDANUBIO occidentale

93.579.358

TRANSDANUBIO Centrale

TRANSDANUBIO meridionale

19.878.178 40.199.297

GRANDE PIANURA MERIDIONALE

UNGHERIA SETTENTRIONALE

110.282.962

68.848.484

FATTURATO PER MACROREGIONE (1.000 HUF)

ungheria Centrale

12.698

GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE TRANSDANUBIO occidentale

2.629

TRANSDANUBIO Centrale

TRANSDANUBIO meridionale

UNGHERIA SETTENTRIONALE

1.424

1.747

1.593

NUMERO DIPENDENTI PER MACROREGIONE

4.244

GRANDE PIANURA MERIDIONALE

1.730

125


Le contee

ungheria Centrale

NUMERO AZIENDE PER CONTEA 126

UNGHERIA SETTENTRIONALE

GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE

GRANDE PIANURA MERIDIONALE

39

10 31 34

29 50 36

87 56 33

NÓGRÁD

Jász-nagykunk-szolnok

BÁCS-KISKUN

BÉKÉS

176

CSONGRÁD

SZABOLCS-SZATMÁR-BEREG

115

HAJDÚ-BIHAR

BARANYA

96 76

75

BORSOD-ABAÚJ-ZEMPLÉN

211

HEVES

TRANSDANUBIO MERIDIONALE

SOMOGY

41 22 48 FEJÉR

GYŐR-MOSON-SOPRON

VAS

ZALA

PEST / BUDAPEST

74 59 50

111

komárom-esztergom

183

TRANSDANUBIO CENTRALE

Veszprém

TRANSDANUBIO OCCIDENTALE

TOLNA

1529


127


UNGHERIA CENTRALE KÖZÉPMAGYARORSZÁG

Ungheria Centrale

PEST (BUDAPEST)

128


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

1.529

12.698

Fatturato

462.845.615 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 1.534.888.459

Aziende costituite nel 2013

142

Castello di Buda Patrimonio dell’UNESCO

129


CONTEA

Budapest Teatro Nazionale Budapest (2002)

Dati generali Macroregione: Ungheria Centrale Capoluogo: Budapest (1.740.041 ab.) Altre città: – Superficie: 525 kmq Popolazione: 1.740.041 ab. Densità: 3.314 ab/kmq Sito web: www.budapest.hu

130

Dati socio-economici Numero di società registrate: 424.171 PIL: 10.587.809.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 6.096 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 9,3 % Salario medio lordo: 287.617 HUF Salario medio netto: 188.564 HUF Parchi industriali: 28 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 24


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

1.316 11.255

Fatturato

336.103.659 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 1.114.586.831

Aziende costituite nel 2013

132

Palazzo delle Arti premiato con il Prix d’Excellence of FIBACI nel 2006

Settori principali

ATTIVITÀ FINANZIARIE ED ASSICURATIVE

commercio all’ingrosso e al dettaglio

attività manifatturiere

apparecchiature elettroniche

prodotti chimici (industria farmaceutica)

ALLOGGIO E RISTORAZIONE

attività immobiliari

131


CONTEA

Pest Castello di Visegrád Residenza d’estate di Re Mattia Corvino XIII secolo

Dati generali Macroregione: Ungheria Centrale Capoluogo: Budapest (1.740.041 ab.) Altre città: • Érd (65.043 ab.) • Dunakeszi (40.441 ab.) • Cegléd (38.066 ab.) • Vác (33.475 ab.) • Gödöllő (34.396 ab.) • Szigetszentmiklós (34.331 ab.) • Budaörs (29.428) • Szentendre (26.250 ab.) Superficie: 6.391 kmq Popolazione: 1.245.048 ab. Densità: 195 ab/kmq Sito web: www.pestmegye.hu 132

Dati socio-economici Numero di società registrate: 195.250 PIL: 2.904.860.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.340 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 9,1 % Salario medio lordo: 215.181 HUF Salario medio netto: 141.248 HUF Parchi industriali: 25 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

209 1.443

Fatturato

126.741.956 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 420.301.628

Aziende costituite nel 2013

10

attivitĂ manifatturiere

Settori principali prodotti chimici (industria farmaceutica)

prodotti in metallo

apparecchiature elettroniche

attivitĂ manifatturiere

trasporto e magazzinaggio

industria bevande

industria alimentare 133


TRANSDANUBIO OCCIDENTALE NYUGAT-DUNÁNTÚL

Transdanubio Occidentale

Győr-MosonSopron VAS ZALA

134


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

183

2.629

Fatturato

93.579.358 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 310.327.832

Aziende costituite nel 2013

12

L’Abbazia di Pannonhalma 996, Patrimonio dell’UNESCO

135


CONTEA

Győr-Moson-Sopron Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Occidentale Capoluogo: Győr (131.564 ab.) Altre città: • Sopron (60.528 ab.), • Mosonmagyaróvár (32.493 ab.) Superficie: 4208 kmq Popolazione: 451.827 ab. Densità: 107 ab/kmq Sito web: www.gymsmo.hu

Numero di società registrate: 75.635 PIL: 1.539.361.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 3.414 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 5,3 % Salario medio lordo: 223.599 HUF Salario medio netto: 146.587 HUF Parchi industriali: 9 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

Presenza Italiana

Numero di aziende

50

Dipendenti impiegati

829

Fatturato

64.142.036 (in 1.000 HUF) pari a

€ 212.707.796

Aziende costituite nel 2013

2

attività manifatturiere

Settori principali Industria alimentare

136

Industria tessile

trasporto e magazzinaggio


Chiesa dell’ordine di San Benedetto

Piazza principale, Sopron 137


CONTEA

VAS Dati generali Macroregione: Transdanubio Occidentale Capoluogo: Szombathely (79.348 ab.) Altre città: • Sárvár (14.906 ab.), • Kőszeg (11.628 ab.) Superficie: 3.336 kmq Popolazione: 256.458 ab. Densità: 77ab/kmq Sito web: www.vasmegye.hu

Dati socio-economici Numero di società registrate: 42.067 PIL: 630.706.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.453 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 6,1 % Salario medio lordo: 195.142 HUF Salario medio netto: 127.915 HUF Parchi industriali: 6 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

Castello Sárvár

138


Presenza Italiana

Numero di aziende

59

Dipendenti impiegati

573

Fatturato

13.952.829 (in 1.000 HUF) pari a

€ 46.270.366

Aziende costituite nel 2013

4

attività manifatturiere

Settori principali PRODOTTI IN METALLO

Industria tessile

commercio all’ingrosso e al dettaglio

139


CONTEA

Zala

Palazzo di Festetics Keszthely

Dati generali Macroregione: Transdanubio Occidentale Capoluogo: Zalaegerszeg (61.849 ab.) Altre città: • Nagykanizsa (49.302 ab.), • Keszthely (20.895 ab.) Superficie: 3.784 kmq Popolazione: 285.154 Densità: 75 ab/kmq Sito web: www.zala.hu

140

Dati socio-economici Numero di società registrate: 53.580 PIL: 632.331.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.210 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 11,8 % Salario medio lordo: 179.143 HUF Salario medio netto: 117.483 HUF Parchi industriali: 8 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0


Presenza Italiana

Numero di aziende

74

Dipendenti impiegati

1.227

Fatturato

15.484.493 (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 51.349.670

Aziende costituite nel 2013

6

attivitĂ manifatturiere

Settori principali

apparecchiature elettroniche

industria del legno

materie plastiche

agricoltura e coltivazioni

141


Transdanubio Centrale

TRANSDANUBIO CENTRALE KÖZÉP-DUNÁNTÚL

Castello medievale Csesznek, c. 1263

VESZPRÉM

Komárom-Esztergom

Fejér 142


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

111

1.424

Fatturato

19.878.178 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 65.920.006

Aziende costituite nel 2013

1

143


CONTEA

Veszprém Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Centrale Capoluogo: Veszprém (64.024 ab.) Altre città: • Pápa (31.845 ab.), • Ajka (29.106 ab.) Superficie: 4.493 kmq Popolazione: 354.565 ab. Densità: 79 ab/kmq Sito web: www.vpmegye.hu

Numero di società registrate: 56.761 PIL: 693.746.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.951 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 10,9 % Salario medio lordo: 187.311 HUF Salario medio netto: 122.916 HUF Parchi industriali: 6 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Lago Balaton Paesaggio con vigneti nella contea Veszprém

144


Presenza Italiana

Numero di aziende

41

Settori principali

Dipendenti impiegati

811

Fatturato

11.451.355 (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 37.974.979

Aziende costituite nel 2013

0

agricoltura e coltivazioni

attivitĂ manifatturiere

fabbricazione di mobili

materie plastiche

industria tessile

industria del legno

145


CONTEA

Komárom-Esztergom

Cattedrale di Nostra Signora e di Sant’Adalberto Esztergom

Dati generali Macroregione: Transdanubio Centrale Capoluogo: Tatabánya (70.003 ab.) Altre città: • Esztergom (28.550 ab.), • Tata (24.906 ab.) Superficie: 2.264 kmq Popolazione: 310.200 ab. Densità: 137 ab/kmq Sito web: www.kemoh.hu

146

Dati socio-economici Numero di società registrate: 43.487 PIL: 871.534.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.804 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 7,8 % Salario medio lordo: 214.126 HUF Salario medio netto: 140.344 HUF Parchi industriali: 9 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2


Presenza Italiana

Numero di aziende

22

Dipendenti impiegati

Fatturato

4.558.810

345

(in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 15.117.924

Aziende costituite nel 2013

0

attivitĂ manifatturiere

Settori principali articoli in pelle

componenti meccanici

prodotti in metallo

commercio all’ingrosso e al dettaglio

Danubio 147


Presenza Italiana

Numero di aziende

48 Settori principali

commercio all’ingrosso e al dettaglio

Dipendenti impiegati

268 trasporto e magazzinaggio

Fatturato

3.868.013 (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 12.827.103

agricoltura e coltivazioni

Aziende costituite nel 2013

1

attivitĂ manifatturiere fabbricazione di macchinari


CONTEA

FEJÉR Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Centrale Capoluogo: Székesfehérvár (101.722 ab.) Altre città: • Dunaújváros (48.104 ab.), • Mór (14.327 ab.) Superficie: 4.358 kmq Popolazione: 425.581 ab. Densità: 98 ab/kmq Sito web: www.fejer.hu

Numero di società registrate: 60.816 PIL: 1.095.519.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.573 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 10,3 % Salario medio lordo: 220.470 HUF Salario medio netto: 144.543 HUF Parchi industriali: 10 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2

Città vecchia di Székesfehérvár 149


Transdanubio Meridionale

TRANSDANUBIO MERIDIONALE DÉL-DUNÁNTÚL

TOLNA

Somogy

BARANYA

Lago Balaton costa meridionale

150


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

211

1.747

Fatturato

40.199.297 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 133.308.894

Aziende costituite nel 2013

4

151


CONTEA

Somogy Cappella di San Donato Balatonlelle

152


Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Transdanubio Meridionale Capoluogo: Kaposvár (67.686 ab.) Altre città: • Siófok (24.347 ab.), • Marcali (11.664 ab.) Superficie: 6.036 kmq Popolazione: 315.850 ab. Densità: 52 ab/kmq Sito web: www.som-onkorm.hu

Numero di società registrate: 60.262 PIL: 557.125.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.758 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 10,3 % Salario medio lordo: 171.091 HUF Salario medio netto: 112.195 Parchi industriali: 7 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Presenza Italiana

Numero di aziende

96

Dipendenti impiegati

1.132

Fatturato

28.567.037 (in 1.000 HUF) pari a

€ 94.733.997

Aziende costituite nel 2013

1

attività manifatturiere

Settori principali Industria alimentare

trasporto e magazzinaggio

industria del legno

agricoltura e coltivazioni 153


CONTEA

Fontana Zsolnay Pécs

Baranya Dati generali Macroregione: Transdanubio Meridionale Capoluogo: Pécs (156.801 ab.) Altre città: • Komló (25.299 ab.), • Mohács (18.604 ab.) Superficie: 4.430 kmq Popolazione: 388.907 ab. Densità: 88 ab/kmq Sito web: www.baranya.hu/

154

Dati socio-economici Numero di società registrate: 63.816 PIL: 691.810.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.773 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 14,7 % Salario medio lordo: 187.680 HUF Salario medio netto: 123.086 HUF Parchi industriali: 10 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1


Presenza Italiana

Numero di aziende

76

Dipendenti impiegati

198

Fatturato

5.365.363 (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 17.792.614

Aziende costituite nel 2013

3

attivitĂ manifatturiere

Settori principali costruzioni ed edilizia

commercio all’ingrosso e al dettaglio

Industria della carta

apparecchiature elettroniche

agricoltura e coltivazioni

155


CONTEA

Tolna Casa contadina tipica ungherese Tolna

Dati generali Macroregione: Transdanubio Meridionale Capoluogo: Szekszárd (33.311 ab.) Altre città: • Dombóvár (19.896 ab.); • Paks 19.736 ab.) Superficie: 3.703 kmq Popolazione: 229.116 ab. Densità: 62 ab/kmq Sito web: www.tolnamegye.hu

156

Dati socio-economici Numero di società registrate: 37.588 PIL: 480.623.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.088 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 9,6 % Salario medio lordo: 199.866 HUF Salario medio netto: 130.995 HUF Parchi industriali: 5 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0


Presenza Italiana

Numero di aziende

39

Dipendenti impiegati

417

Fatturato

6.266.897 (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 20.782.281

Aziende costituite nel 2013

0

attivitĂ manifatturiere

Settori principali

apparecchiature elettroniche

prodotti in metallo

fabbricazione di mobili

commercio all’ingrosso e al dettaglio

157


Ungheria Settentrionale

UNGHERIA SETTENTRIONALE ÉSZAKMAGYARORSZÁG

Tokaj-Hegyalja: regione vinicola patrimonio dell’UNESCO

Borsod-Abaúj-Zemplén NÓGRÁD

HEVES 158


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

75

1.595

Fatturato

68.848.484 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 228.315.317

Aziende costituite nel 2013

1

159


CONTEA

Nógrád Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Ungheria Settentrionale Capoluogo: Salgótarján (36.467 ab.) Altre città: • Balassagyarmat (16.396 ab.) • Bátonyterenye (12.826 ab.) Superficie: 2.545 kmq Popolazione: 198.933 ab. Densità: 78 ab/kmq Sito web: www.nograd.hu

Numero di società registrate: 25.825 PIL: 244.951.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.222 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 17,5 % Salario medio lordo: 178.028 HUF Salario medio netto: 116.933 HUF Parchi industriali: 5 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

Presenza Italiana

Numero di aziende

10

Dipendenti impiegati

972

Fatturato

26.673.428 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 88.454.412

Aziende costituite nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori principali

agricoltura e coltivazioni

apparecchiature elettroniche

materie plastiche

prodotti in metallo


Hollókő Patrimonio dell’UNESCO

161


CONTEA

Heves Dati generali Macroregione: Ungheria Settentrionale Capoluogo: Eger (56.166 ab.) Altre città: • Gyöngyös (32.640 ab.) • Hatvan (20.718 ab.) Superficie: 3.637 kmq Popolazione: 305.336 ab. Densità: 84 ab/kmq Sito web: www.hevesmegye.hu

162

Dati socio-economici Numero di società registrate: 51.377 PIL: 573.687.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.871 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 14,4 % Salario medio lordo: 199.880 HUF Salario medio netto: 130.993 HUF Parchi industriali: 9 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2


Presenza Italiana

Numero di aziende

31

Settori principali

Dipendenti impiegati

Fatturato

447

39.674.624 HUF

attività manifatturiere articoli in metallo

commercio all’ingrosso e al dettaglio

(in 1.000 HUF) pari a

€ 131.568.973

Aziende costituite nel 2013

1

Basilica di Eger 1831–1836 163


CONTEA

Borsod-Abaúj-Zemplén Dati generali Macroregione: Ungheria Settentrionale Capoluogo: Miskolc (166.823 ab.) Altre città: • Ózd (34.395 ab.) • Kazincbarcika (28.909 ab.) Superficie: 7.247 kmq Popolazione: 678.261 ab. Densità: 94 ab/kmq Sito web: www.baz.hu

Dati socio-economici Numero di società registrate: 83.030 PIL: 1.139.780.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.672 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 17,3 % Salario medio lordo: 182.949 HUF Salario medio netto: 119.896 HUF Parchi industriali: 18 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Lago Hámori Lillafüred

164


Presenza Italiana

Numero di aziende

34

Dipendenti impiegati

174

Fatturato

2.500.432 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 8.291.931

Aziende costituite nel 2013

0

attivitĂ manifatturiere

Settori principali prodotti chimici

prodotti medicali

agricoltura e coltivazioni

165


GRANDE PIANURA SETTENTRIONALE ÉSZAK-ALFÖLD

Grande Pianura Settentrionale

Szabolcs-Szatmár-Bereg

Hajdú-Bihar Jász-NagykunSzolnok

166


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

115

4.244

Fatturato

388.672.636 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 1.288.916.053

Aziende costituite nel 2013

6

Tisza (in italiano: Tibisco)

167


CONTEA

Mulino a vento Karcag

Jász-Nagykun-Szolnok Dati generali Macroregione: Grande Pianura Settentrionale Capoluogo: Szolnok (74.341 ab.) Altre città: • Jászberény (27.087 ab.) • Törökszentmiklós (21.506 ab.) Superficie: 5.582 kmq Popolazione: 383.128 ab. Densità: 69 ab/kmq Sito web: www.jnszm.hu 168

Dati socio-economici Numero di società registrate: 54.711 PIL: 685.161.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.780 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 11,3 % Salario medio lordo: 177.171 HUF Salario medio netto: 116.534 HUF Parchi industriali: 9 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

29 1.304

Fatturato

20.142.091 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 66.795.194

Aziende costituite nel 2013

0

attivitĂ manifatturiere

Settori principali industria del legno

tessile

componenti meccanici

attivitĂ manifatturiere

agricoltura e coltivazioni

materie plastiche

industria della carta 169


CONTEA

Hajdú-Bihar Dati generali Macroregione: Grande Pianura Settentrionale Capoluogo: Debrecen (207.594 ab.) Altre città: • Hajdúböszörmény (31.620 ab.) • Hajdúszoboszló (23.309 ab.) Superficie: 6.211 kmq Popolazione: 538.037 ab. Densità: 87 ab/kmq Sito web: www.hbmo.hu

Ponte a nove arcate Parco nazionale di Hortobágy Patrimonio dell’UNESCO

170

Dati socio-economici Numero di società registrate: 99.384 PIL: 1.104.345.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 2.049 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 13,5 % Salario medio lordo: 186.637 HUF Salario medio netto: 122.325 HUF Parchi industriali: 11 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 2


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

50 2.050

Fatturato

339.601.790 HUF (in 1.000 HUF) pari a

â‚Ź 1.126.187.332

Aziende costituite nel 2013

3

attivitĂ manifatturiere

Settori principali prodotti in metallo

commercio all’ingrosso e al dettaglio

articoli in pelle

industria alimentare

fornitura di energia e gas

171


CONTEA

SzabolcsSzatmár-Bereg Dati generali Macroregione: Grande Pianura Settentrionale Capoluogo: Nyíregyháza (117.658 ab.) Altre città: • Mátészalka (16.957 ab.) • Kisvárda (16.669 ab.) Superficie: 5.936 kmq Popolazione: 551.871 ab. Densità: 93 ab/kmq Sito web: www.szszbmo.hu 172

Dati socio-economici Numero di società registrate: 118.903 PIL: 817.314.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.476 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 16,2 % Salario medio lordo: 162.259 HUF Salario medio netto: 106.466 HUF Parchi industriali: 11 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1


Terme di Sóstó Nyíregyháza

Presenza Italiana

Numero di aziende

36

Dipendenti impiegati

890

Fatturato

28.928.755 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 95.933.526

Aziende costituite nel 2013

3

attività manifatturiere

Settori principali articoli sportivi

materie plastiche

prodotti in metallo

attività manifatturiere

agricoltura e coltivazioni

trasporto e magazzinaggio

TESSILE

prodotti chimici 173


GRANDE PIANURA MERIDIONALE DÉL-ALFÖLD

Grande Pianura Meridionale

BÉKÉS BÁCS-KISKUN

174

CSONGRÁD


Presenza Italiana

Numero di aziende

Dipendenti impiegati

176

1.730

Fatturato

110.281.962 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 365.717.002

Aziende costituite nel 2013

11

Parco nazionale di Hortobágy patrimonio dell’UNESCO

175


CONTEA

Bács-Kiskun Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Meridionale Capoluogo: Kecskemét (114.226 ab.) Altre città: • Baja (37.508 ab.) • Kiskunfélegyháza (29.972 ab.) Superficie: 8.445 kmq Popolazione: 522.312 ab. Densità: 62 ab/kmq Sito web: www.bacs-kiskun.hu

Numero di società registrate: 102.827 PIL: 980.733.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.873 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 9,5 % Salario medio lordo: 180.396 HUF Salario medio netto: 118.823 HUF Parchi industriali: 10 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 3

Presenza Italiana

Numero di aziende

87

Dipendenti impiegati

749

Fatturato

99.968.721 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 331.516.236

Aziende costituite nel 2013

8

attività manifatturiere

Settori principali industria alimentare

176

industria bevande

articoli in pelle


Municipio di KecskemĂŠt

177


CONTEA

Csongrád Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Meridionale Capoluogo: Szeged (170.052 ab.) Altre città: • Hódmezővásárhely (46.522 ab.) • Szentes (28.780 ab.) Superficie: 4.263 kmq Popolazione: 419.366 ab. Densità: 98 ab/kmq Sito web: www.csongrad-megye.hu

Numero di società registrate: 82.973 PIL: 843.249.000 (in 1000 HUF) PIL pro capite: 2.005 (in 1000 HUF) Disoccupazione: 10,6 % Salario medio lordo: 189.371 HUF Salario medio netto: 124.157 HUF Parchi industriali: 12 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 1

Presenza Italiana

Numero di aziende

56 Settori principali

178

Dipendenti impiegati

Fatturato

290

4.205.088 HUF

attività manifatturiere articoli in pelle

istruzione

(in 1.000 HUF) pari a

€ 13.944.911

Aziende costituite nel 2013

3

commercio all’ingrosso e al dettaglio


Duomo Szeged, 1914

179


CONTEA

Békés Dati generali

Dati socio-economici

Macroregione: Grande Pianura Meridionale Capoluogo: Békéscsaba (63.752 ab.) Altre città: • Gyula (31.928 ab.) • Orosháza (29.342 ab.) Superficie: 5.630 kmq Popolazione: 357.740 ab. Densità: 64 ab/kmq Sito web: www.bekesmegye.hu

Numero di società registrate: 69.244 PIL: 560.611.000 (in 1.000 HUF) PIL pro capite: 1.558 (in 1.000 HUF) Disoccupazione: 12,0 % Salario medio lordo: 167.628 HUF Salario medio netto: 109.823 HUF Parchi industriali: 8 Università e Istituti di Istruzione Superiore: 0

Presenza Italiana

Numero di aziende

33

Dipendenti impiegati

691

Fatturato

6.108.153 HUF (in 1.000 HUF) pari a

€ 20.255.854

Aziende costituite nel 2013

0

attività manifatturiere

Settori principali tessile

180

prodotti in metallo

fabbricazione di macchinari


Castello di Gyula

181


CONCLUSIONI & RINGRAZIAMENTI Con l’auspicio che questo volume riceva da parte del lettore lo stesso entusiasmo che ne ha animato la realizzazione, desidero ringraziare tutti i professionisti di ITL Group che sono intervenuti a vari livelli portando alla guida la loro conoscenza, così come le istituzioni italiane ed ungheresi e gli amici a me cari che hanno saputo incoraggiarci e consigliarci, tra questi non ultimo Luigino Bottega, sempre indispensabile. A Tamás Botka, CEO di Absolut Media vanno inoltre la mia stima e la mia riconoscenza per l’ispirazione e la disponibilità. Mi sta particolarmente a cuore ringraziare per il loro prezioso contributo il dr. Enrico Beltrame e il dr. Ercole Cipollone, entrambi fondamentali nella buona riuscita del libro. Mi auguro infine che da “Ungheria 2014” sorgano spunti per nuove e più strette collaborazioni tra gli imprenditori italiani attivi sul territorio magiaro, che invito con forza e dinamismo a partecipare e supportare le prossime edizioni. ALESSANDRO FARINA

Amministratore Unico ITL Group Kft




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