I percorsi della grande guerra in E-BIKE

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1914-2014

Centenario prima guerra mondiale Percorsi della grande guerra percorso P1

ÂŤFronte italiano sul fiume PiaveÂť


1914 - 2014 CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE CARTINA PERCORSO P1 – “FRONTE ITALIANO SUL PIAVE”


FRONTE ITALIANO SUL PIAVE Montebelluna, Biadene, Ciano, S.Mama, S.Croce, Nervesa, Montebelluna

partenza: parcheggio: difficoltà: caratteristiche: tempi di percorrenza: lunghezza: dislivello: quota massima: salita piu dura: pendenza massima: quando: attrezzatura richiesta: mezzo richiesto:

Ciclofactory a Montebelluna piazzale fronte negozio oppure al vicino Duomo di Montebelluna media percorso pianeggiante asfaltato e sterrato con brevi tratti da fare a piedi sul greto del Piave 4,30 ore ( 3,30 circa senza soste ) 45 chilometri 340 metri 187 mt Santa Mama del Montello via del Solstizio risalendo il Piave 8% tutto l’anno ma da evitare dopo abbondanti piogge casco, occhiali, guanti, pompa e camera d’aria, scarpe da trekking mountain bike – bike trekking

Breve descrizione del percorso Si tratta di un percorso facile, quasi completamente pianeggiante e alla portata di tutti che ci porta direttamente lungo la prima linea Italiana nella cruenta battaglia del Solstizio svoltasi durante l’ultimo anno del conflitto mondiale. Partendo dal centro di Montebelluna si raggiunge facilmente la stupenda Villa Pisani a Biadene e, seguendo il tranquillo “Stradone del Bosco”, giungiamo a Ciano del Montello e Santa Mama dove andremo a visitare la fontana del Buoro e il monumento agli Arditi del Piave, valorosi soldati Italiani che si sono distinti per numerosi atti di eroismo. Il percorso procede pianeggiante lungo la strada “panoramica”, fiancheggiata a sinistra dal lento scorrere delle acqua del Piave e a destra dal fitto bosco del Montello. In località Santa Croce scenderemo a visitare il “Sentiero storico Brigata Lucca”, un percorso di 1,5 chilometri dove l’ associazione “Battaglia del Solstizio” ha restaurato 6 bunker italiani posizionati lungo il Piave. L’itinerario in parte verrà percorso a piedi direttamente sul greto del Piave rendendo ancora più realistica la ricostruzione dei fatti bellici. Il percorso sterrato procede poi in direzione del campo


di volo Jonathan Collection, da visitare, terminando a Nervesa della Battaglia. Da qui, dopo una pausa ristoratrice, riprendiamo la strada seguendo lo “Stradone del Bosco� fino a Villa Pisani a Biadene e nuovamente a Montebelluna.

FOTO GALLERY PERCORSO




CENNI STORICI PERCORSO

“FRONTE ITALIANO SUL PIAVE” VILLA PISANI: l’edifico situato a ridosso del Montello a Biadene risale alla seconda metà del XVII secolo, è stato costruito da Angelo Correr, procuratore di San Marco. Il corpo centrale della villa è arretrato in mezzo a due ali perpendicolari ai lati che portano nella testata gli stemmi a fresco dei Correr e Pisani. All’interno della cappella della villa è presente “l’Assunta” celebre dipinto attribuito al giovane Gianbattista Tiepolo. Durante le due guerre mondiali e nel periodo intermedio fu ospedale militare e asilo antimalarico. A partire da 1979 Villa Pisani passa sotto la proprietà del comune di Montebelluna per diventare sede di diverse associazioni nonché teatro di numerose manifestazioni di carattere artistico, culturale e ricreativo FONTANA DEL BUORO: si trova sul versante nord ovest del Montello fra la presa 13 e la presa 12 nei pressi dell’attuale Cippo degli Arditi. Detta anche “Buoro di Ciano” è una delle circa

novanta grotte naturali del Montello e, secondo la leggenda, sarebbe stata frequentata da ninfe o fate. Il Montello è quasi del tutto privo di corsi d’acqua superficiali ma è caratterizzato da una fitta rete di acque sotterranee che si perdono nelle falde . Spesso da qui partivano sortite dei Arditi che andavano a perlustrare la riva occupata dal nemico, tornando anche con prigionieri. Durante la battaglia di Vittorio Veneto il 28 ottobre 1918 si trovava il ponte B dove tra l’altro è caduto il Caporal maggiore Cipriani. CIPPO DEGLI ARDITI: Chi erano gli Arditi del Piave? Essi furono un corpo speciale dell’arma di fanteria durante la prima guerra mondiale, sciolto dopo il primo conflitto e brevemente ricostituito durante il secondo. Le loro tradizioni furono ereditate a partire dal 1975 dal 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Inizialmente il loro compito era quello di aprire la strada alle fanterie verso le linee nemiche ma poi divennero un corpo d’assalto con lo scopo di infiltrarsi dietro il nemico raccogliendo informazioni e facendo prigionieri. Per questo reparto vennero scelti i soldati più temerari che ricevevano un addestramento molto realistico, il tasso di perdite era estremamente elevato. Gli arditi furono tra gli artefici dello sfondamento della linea del Piave che permise nel novembre del 1918 la vittoria finale sugli eserciti austroungarici. CASA SERENA: Casa colonica tra la presa 10 e la presa 9, caposaldo difensivo circondato da più linee di trincee e aspramente conteso dai due eserciti. TAVARAN GRANDO: Si trova a ridosso della scarpata rocciosa che fiancheggia la riva destra del Piave in località Santa Croce, la grotta si presenta con due entrate e da una sgorga un piccolo corso d’acqua. Dai resti ritrovati nelle vicinanze, si presume che l’uomo delle caverne di 4-5000 anni fa, vivesse in questo luogo riparandosi dalle insidie e dalle bestie feroci. La grotta ha uno sviluppo inizialmente orizzontale di forma tondeggiante con fondo allagato e dopo circa 120 mt e una svolta a sx si interrompe. RAGAZZI DEL’99: Nel centro di Santa Croce si trovano delle insegne che ricordano i ragazzi del ’99, denominazione data ai coscritti che negli elenchi di leva del 1917 compivano diciotto anni. Furono precettati quando non avevano ancora compiuto la maggiore età in un momento di gravissima crisi per l’Esercito Italiano in seguito alla disfatta di Caporetto e impiegati solamente un’anno dopo nel 1918. Il loro contributo, unito all’ esperienza dei veterani, si dimostrò fondamentale per l’esito nella vittoria finale. BARCA DA PONTE: Mezzo usato sia dai genieri Italiani che da quelli Austro-ungarici per l’attraversamento del Piave durante la Battaglia del Solstizio e la Battaglia Finale. Questo particolare tipo di imbarcazione era composto da tre elementi galleggianti, da un’ancora e da corde molto robuste che andavano ad unire la varie barche. Queste così si trasformavano in provvisori piloni per le passerelle che conducevano da una riva all’altra.


CASA DE FAVERI: Casa situata appena sopra la scarpata che delimita il confine tra il letto del Piave e le doline sovrastanti. Anch’essa riferimento importante durante la Battaglia del Solstizio inizialmente conquistata dalle truppe Austroungariche e poi ripresa da quelle Italiane. BUNKER SENTIERO BRIGATA LUCCA: Situato a ridosso di Casa de Faveri, è un tratto di circa 1,5 km facente parte della prima linea avanzata Italiana all’interno della quale sono stati restaurati 6 bunker tutti visitabili senza nessuna difficoltà. Dopo la piena del Piave del 2014 purtroppo parte del sentiero è stato distrutto pertanto la visita è possibile facendo alcune deviazioni. Il tracciato poi procede lungo l’argine del Piave fino a Nervesa. CAMPO VOLO JONATHAN COLLECTION: siamo ai piedi del Montello nei pressi di Nervesa, in un luogo che è stato teatro di sanguinose battaglie durante la Prima Guerra Mondiale. Lo scopo della fondazione onlus che gestisce il campo volo è di divulgare la memoria storica dell’aviazione e far rivivere l’emozione del volo con mezzi che risalgono ad ormai 80-100 anni fa. La pista è lunga 1.100 m, completamente in erba ed ha un andamento parallelo al corso del fiume Piave. Nel periodo Aprile/Ottobre alla domenica pomeriggio si tengono le dimostrazioni di volo. MONUMENTO AGLI ARTIGLIERI D’ITALIA: affacciato alle rive del Piave e sovrastando i resti dell’antico porto fluviale di Nervesa questo monumento ricorda tutti gli Artiglieri che in queste zone hanno combattuto e dato la vita per una Italia libera. ABAZIA DI SANT’EUSTACCHIO: L’abazia fu eretta attorno all’anno mille per volere della potente famiglia dei Collalto di origine longobarda e nel corso degli anni venne più volte distrutta e riscostruita dai pazienti monaci benedettini. Durante i primi mesi del 1918 vengono fatti affluire in Italia numerosi contingenti di truppe alleate e proprio questo sito venne fato presidiare dalla Royal Artillery Britannica, la quale apprestò subito numerose opera campali come piazzole d’artiglieria, baracche per il ricovero dei soldati, trincee e camminamenti di collegamento fra i vari comandi e le batterie sul campo. Il sito fu colpito più volte da numerose salve da parte dell’artiglieria austriaca che ne ha danneggiato irrimediabilmente le strutture.




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