Continua...001

Page 1

DTC

Settembre 2010 - n. 1

Editoriale ....... 2 ) Aquila............3 첫 Artisti del ......6 Fumetto 첫

)

DebbieDillinger .8 첫 Seriali ......... 12 sul serio Grimorius .....14 첫 Dizionario ......23 del Fumetto )

LORIGA, PILI, TO MASI


Editoriale Una nuova rivista di fumetti nel solco delle grandi riviste periodiche di fumetti. Questo è “Continua...”, di cui state leggendo l’esordio. Fumetti di vario genere e stile, dall’umoristico al drammatico, dal realistico al grottesco, dalle influenze stilistiche franco-belga a quelle orientali, da quelle statunitensi a quelle italiche. Ogni numero della rivista sarà a disposizione gratuitamente su internet, scaricabile e leggibile a video, e stampabile a bassa risoluzione, nel caso non riusciate, come me, a fare a meno del supporto cartaceo per la lettura. “Continua...”. La parola e i puntini presenti nella testata sono la tipica forma che da sempre è stata usata per segnalare la prosecuzione delle storie nel numero successivo di un periodico. Questa pubblicazione mensile, infatti, propone ai lettori nuovi fumetti, suddivisi in puntate di 6-8 tavole al massimo, da leggersi un numero dopo l’altro. La lettura prolungata nel tempo vi consentirà di capire se la storia, il disegno, gli autori sono capaci di “rapire” il vostro interesse, di farvi affezionare ai personaggi, di incuriosirvi fino a seguire la narrazione e spingervi all’acquisto del volume completo. Quest’ultima parola non è casuale. La novità consiste nel fatto che tutti i fumetti finiranno, dopo diversi mesi di pubblicazione a puntate, con un “continua...”, dato che nella rivista NON verranno pubblicate le ultime tavole, ossia il finale della storia. Ogni fumetto presentato verrà riproposto in un proprio volume al termine della pubblicazione in rivista, e solo il volume conterrà l’intero racconto. Ogni volume sarà disponibile su prenotazione, da effettuarsi via e-mail o con un modulo che è presente nel sito della rivista, e un numero limitato di copie verrà messo in vendita nelle manifestazioni fumettistiche a cui la casa editrice parteciperà. Per tornare ai contenuti della rivista, oltre ai racconti vi sono alcune rubriche dedicate a vari aspetti del Fumetto, da schede di artisti che hanno fatto la storia di questa forma d’arte, alla analisi della suddivisione in puntate della narrazione in varie opere. In questi articoli compaiono e compariranno diversi termini e argomenti che in futuro, probabilmente, saranno sviluppati in articoli di approfondimento, ma nell’immediato verrà fornita una prima rapida descrizione del loro significato in una rubrica che sarà lo spazio di chiusura della rivista. Che “Continua...” nel numero successivo, tra un mese. Buona lettura. Daniele Tomasi _______________________________________________________ Per scaricare la rivista e per prenotare i volumi vai al sito http://dte.altervista.org/continua/

- n.1 - Settembre 2010

periodico mensile sul Fumetto, formato digitale, diffusione gratuita numero 1 Settembre 2010 Pubblicato da DTE - Daniele Tomasi Editore via Trieste 60, 09048 Sinnai (CA) dteditore@gmail.com http://dte.altervista.org Il nome, il formato, le caratteristiche grafico editoriali sono proprietà dell’editore. I fumetti e gli articoli pubblicati sono proprietà dei rispettivi autori. La riproduzione di qualunque materiale presente nella rivista è consentita solamente con l’autorizzazione scritta dei proprietari. Le immagini presenti negli articoli sono riportate solo per finalità descrittive e sono proprietà degli aventi diritto.

font per i testi: Century Gothic font per la testata: CooterCandy font per la grafica interna: SwingSet BB

illustrazione di copertina: Daniele Tomasi “Aquila” soggetto di Gianfranco Loriga sceneggiatura di Jo Pili disegni di Daniele Tomasi “Debbie Dillinger” testi di Sergio Calvaruso, Marco Rizzo e Alessandro Scalmani disegni di Daniele Tomasi “Grimorius” testi e disegni di Stefano Pavan e Mirko Benotto chine di Mirko Benotto e Daniele Tomasi


di G.Loriga, J.Pili, D.Tomasi

LORIGA, PILI, TO MASI




6 Artisti del Fumetto

di Daniele Tomasi

The Phantom ©KFS

Lee Falk -

vero nome Leon Harrison Gross - nasce a S.Louis (Missouri, USA) il 28 Aprile 1911 e muore a NewYork (NY, USA) il 13 Marzo 1999. Fondamentale sceneggiatore di avvincenti storie avventurose, con un perfetto senso del ritmo e un tocco ironico di classe. Laureato in letteratura alla University of Illinois, si interessa di scrittura sin dal liceo collaborando al giornale scolastico come redattore e pubblicando racconti, poemi e articoli. Già prima di completare gli studi vende al King Feature Syndacate, una delle società che distribuiscono le strisce a fumetti nei quotidiani statunitensi, la sua prima creazione, Mandrake the Magician, con l’accordo che verrà pubblicata solo dopo la sua laurea. Avendo passione non solo della scrittura ma anche del disegno, lui stesso illustra le prime strisce della serie, lasciandone poi la realizzazione grafica a Phil Davis, che la disegnerà sino alla propria scomparsa. Mandrake, che esordisce l’11 Giugno 1934, è un successo immediato, dopo meno di un anno - Febbraio 1935 - inizia la pubblicazione della tavola domenicale, realizzata dagli stessi autori. Il 17 Febbraio1936 compare la prima striscia di The Phantom, e la prima tavola domenicale è del 28 Maggio 1939. Anche di questo personaggio dise disegno le prime strisce, ma poi passò l’incarico a Ray Moore, già assistente di Davis. Varie idee delle storie di The Phantom furono di ispirazione per altri scrittori, ad esempio Ian Fleming le riutilizzò per alcune storie di 007 - un gruppo di piloti costituito da sole donne, la modalità di fuga da una piscina di squali. Di The Phantom scrisse anche 5 romanzi - qui sotto ba la copertina del primo - di una serie di 15 scritti anche da altri basandosi su storie a fumetti già pubblicate. Le prime storie dei suoi eroi nacquero dalle letture più amate - leggende epiche europee, R.Kipling, E.R.Burroughs, successiva A.Conan Doyle, etc - e solo successivamente fecero riferimento ai suoi viaggi per il mondo. Entrambi i personaggi sono famosi in tutto il pianeta, con produzioni a fumetti locali - americane, europee, asiatiche e australiane - in formato albo, di altri, numerosi autori, che tutt’ora proseguono - qui sotto una recente rivisitazione di Mandrake da parte della Marvel Comics. Varie le trasposizioni anche recenti al cinema e TV. Il teatro fu il secondo grande interesse di Lee Falk, che tra Boston e le Bahamas per 20 anni fu gestore di 5 teatri, produsse 300 spettacoli - con attori quali Marlon Brando e Charlton Heston - e ne diresse un centinaio, scrisse 2 musical e 10 drammi. Riferimenti: • Enciclopedia mondiale del Fumetto, Corno Ed., 1978 • Cartoonist PROfiles, No.27, September 1975 • Cartoonist PROfiles, No.110, June 1996 • http://www.deepwoods.org/lee_falk.html • http://en.wikipedia.org/wiki/Lee_Falk • http://www.rediff.com/news/1999/mar/29vir.htm

- n.1 - Settembre 2010

(


The Phantom ŠKing Features Syndicate

Prima apparizione di Phantom, strisce giornaliere del 22, 24 e 25 Febbraio 1936, nel rimontaggio dell’edizione italiana in volume pubblicata da Garzanti, 1972.

Settembre 2010 - n.1 -


8

di S.Calvaruso, M.Rizzo, A.Scalmani, D.Tomasi



10


11


12 Seriali sul serio 1 - Benvenuti nella rubrica Seriali sul Serio. Il titolo, ironicamente allitterante, dovrebbe già spiegare l’intento. Ovverosia occuparsi delle varie forme di serialità che sono state proprie del mondo “fumetto”. Il presupposto teorico è che ci sia una serialità “vera” e una “finta”, o meno vera. E che il gusto del pubblico, in tal senso, sia mutato profondamente. Fino a relativamente poco tempo fa, all’incirca trent’anni, l’attesa legata alle varie forme di serialità era infatti uno degli elementi che accompagnavano gli altri elementi tipici del fumetto, quali il testo e il disegno. La serialità era una componente fondamentale, che gli autori non ignoravano, anzi sfruttavano al meglio per creare suspance e fidelizzazione. Ogni nazione, fra quelle che conoscevano il fumetto, interpretava in maniera peculiare questa caratteristica. Nelle puntate seguenti vedremo vari esempi. Per non essere troppo vaghi possiamo ora fare un esempio di uso consapevole della serialità, anche se non proprio del medium Fumetto (scelto in quanto esemplificativo): la prima puntata della serie televisiva “Doctor Who”. Questa serie, prodotta a partire dal 1963 dalla BBC, fu una rivoluzione per l’epoca e, a nostro avviso, buona parte della sua fortuna si è affermata grazie alla prima puntata, dove anzitutto si presentò il personaggio con scelte narrative e registiche sconvolgenti, e inoltre si introdusse un classico “cliffhanger”. Il “cliffhanger” è un trucco narrativo grazie al quale la puntata rimane in sospeso (tradotto dall’inglese “cliffhanger” vuol dire, infatti, “appeso a un precipizio”, che descrive una tipica situazione di pericolo in

- n.1 - Settembre 2010

di Cesare Giombetti

cui poteva trovarsi il protagonista al termine di ogni puntata dei movie serial, nome dei film a puntate che negli anni ‘10-’40 venivano proiettati con molto successo nei cinema statunitensi. Ovviamente la situazione veniva risolta all’inizio della puntata successiva). Nel caso specifico della prima puntata di DW parliamo di uso consapevole perché gli autori avevano già fatto tanto con una puntata al di là di ogni immaginazione, ma aggiungono, alla fine della stessa, l’inizio della successiva, con tanto di ombra che entra lateralmente nell’inqua-


13

dratura a insidiare (come in un novello Nosferatu) il Tardis (strumento di navigazione spazio-tempo del DW a forma di cabina telefonica della polizia londinese) appena atterrato in un nuovo luogo/tempo, facendo intendere che ciò che attendeva il pubblico sarebbe stato ancor più sconvolgente. Oggi tutto ciò esiste ancora? Tradizionalmente no. Si evita la concatenazione e il vincolo in nome di una

maggiore velocità di fruizione richiesta dal pubblico moderno. Vale sia per i fumetti che per le serie televisive. Quando c’è una concatenazione si tratta di un fatto eccezionale e a tempo determinato. I fumetti seriali italiani hanno abbandonato, da Dylan Dog in poi, la durata variabile in nome dell’autoconclusività. Parliamo, ovviamente, sempre di tendenze, perché anche prima di DD c’erano fumetti autoconclusivi, ma non erano la maggior parte (escludendo da questo discorso quelli umoristici, come i prodotti Walt Disney o Alpe, in cui il cliffhanger non aveva senso di esistere, a parte storie con un tono avventuroso), così come oggi ne esistono di frammentati, rivolti a un pubblico “nostalgico”, come i fumetti di Tex. Si parla di tendenze, quindi. Negli Stati Uniti, invece, nel mondo dei comic book, in teoria, non è cambiato nulla. In teoria. In pratica, però, è cambiato tutto. La serialità, infatti, oggi è vissuta come un ostacolo dettato dal marketing, sia per gli autori che per il pubblico, e si scrivono cicli pensati per la futura vendita libraria in raccolte rilegate (i volumi noti col nome paperback), perdendo del tutto o quasi la distanza che separava il graphic novel (romanzo grafico) dai comic book (albi normalmente di 24 pagine, nati per essere parte di un flusso potenzialmente infinito di narrazione, e nello stesso tempo relativamente autoconclusivi). Prolificano, infatti, sempre più i one-shot (fumetti che durano un solo numero), mini o maxi-serie e speciali vari. Tutto ciò cambia decisamente la prospettiva. In questa rubrica, dunque, analizzeremo di volta in volta le diverse forme di utilizzo della componente “serialità”, in particolare nel medium “Fumetto”. (

Settembre 2010 - n.1 -


14

di M.Benotto, S.Pavan, D.Tomasi

Grimorius “(...) regioni di dolore e ombre d’angoscia, e il riposo e la pace non si troveranno, ne’ mai quella speranza che ogni cosa solitamente penetra; e solo una tortura perenne, e un diluvio di fiamme nutrito di zolfo ardente, mai consunto (...)” John Milton “Paradiso perduto” libro 1, vv. 59-69


1


16


1


18


1


20


21


22


Fumetto Il Fumetto è un linguaggio caratterizzato da tre elementi fondamentali: storia, sequenza e disegno. Un fumetto è quindi una storia narrata compiutamente da una sequenza di disegni. Questo consente di dire che è fumetto anche una sequenza di disegni senza dialoghi, e che non è fumetto

Syndacate Secondo le ricerche degli storici, il linguaggio del Fumetto vede definita la conformazione delle attuali impostazioni nei primi del 1800, a cui risalgono le pubblicazioni di Auguste Toppfer, artista svizzero. Negli Stati Uniti d’America il Fumetto divenne un importante veicolo espressivo, ma anche di successo editoriale presso il grande pubblico, con la pubblicazione sui quotidiani a partire dalla fine dello stesso secolo di numerosi personaggi, inizialmente comici e satirici, e successivamente anche avventurosi. Nacquero così delle società, i syndicates, che acquistavano i diritti di numerosi fumetti di vari generi in modo da costituire un “parco” di titoli da rivendere ai quotidiani dell’intera nazione. In questo modo un fumetto poteva essere letto in tutti gli USA, dalla costa atlantica a quella pacifica, comparendo in centinaia di quotidiani, nei casi di maggior successo superando il

Dizionario del Fumetto 23 una singola illustrazione, anche se presenta delle nuvolette o delle didascalie con dei testi - in questo caso si deve parlare di vignetta, in lingua inglese cartoon. Un esempio

di questa distinzione la possiamo fare con lo stesso personaggio, “Dennis the menace” di Hank Ketcham, che nelle immagini vediamo in una vignetta e in un fumetto. (

migliaio di giornali. Attualmente i syndicates distribuiscono le strisce ai quotidiani e le ripubblicano nei loro siti internet a partire dal giorno seguente, quindi con un aggiornamento giornaliero. Tra i più famosi citiamo: • King Feature Syndicate http://www.kingfeatures. com/ - Popeye, Phantom, ... • United Feature Syndicate - http://www.unitedfeatures.com/ - Peanuts, Dilbert, Get Fuzzy, ...

• Universal Press Syndicate http://www.gocomics. com/explore/comics Doonesbury, Calvin & Hobbes, B.C., Garfield, Shoe, .... • Tribune Media Service http://www.gocomics. com/explore/comics Beetle Bailey, Gasoline Alley, ... Per un elenco piuttosto completo dei personaggi e dei siti in cui vedere le strisce, consultare http://www.stus.com/ 3majors.htm (

DennisTheMenace ©Hank Ketcham Enterp.

di Daniele Tomasi

Settembre 2010 - n.1 -


24 Dizionario del Fumetto la successiva striscia - o un frammento di una storia lunga e articolata in numerose strisce. Ogni giornale aveva una pagina appositamente dedicata alla loro pubblicazione. Le strisce venivano

successivamente ripubblicate, raccolte in albi o in riviste - ComicMonthly esce col pri( mo numero nel 1922.

Grimmy ©MikePeters

Striscia a fumetti Nei quotidiani i fumetti venivano pubblicati in forma di striscia - daily strip - ossia una struttura di vignette affiancate, da 2 a 5, in cui si narrava una gag conclusiva - ossia nelche non aveva seguito nel

Tavola domenicale Il successo dei fumetti sui quotidiani portò allo sviluppo dell’inserto domenicale, una sezione dei giornali costituita da più pagine (da 4 a 16) che contenevano le tavole domenicali - sunday page - le cui dimensioni potevano andare da una tripla striscia, che occupava mezza pagina, a una intera pagina come mostrato nelle immagini. In questo sito http://www.butterfieldhouse.biz/comic-herald.html potete vederne vari esempi.

(

Trasposizioni Il personaggi dei fumetti, visto il loro successo, hanno spesso interessato i produttori di altri mezzi di comunicazione, che dopo l’acquisto dei diritti realizzavano delle trasposizioni, ossia delle narrazioni delle avventure riscritte per altri linguaggi, da quello radiofonico a quello cinematografico, da quello teatrale a quello televisivo. Spesso, con la scusa della difficoltà a rappresentare in un ambito diverso dal Fumetto quelle storie, le trasposizioni

sono state poco fedeli all’originale, talora con modifiche che travolgevano il senso e le caratteristiche dei personaggi stessi. Ad ogni modo, esistono numerose trasposizioni in drammi radiofonici, in spettacoli teatrali - anche in forma di musical - in produzio-

ni cinematografiche, in serie televisive, sia con attori che in forma di disegno animato. Un volume interessante a riguardo - che meriterebbe un aggiornamento essendo di oltre 30 anni fa - è “I film di carta” di Claudio Bertieri, con cui si può anche non essere d’accordo nel giudizio dato sulle singole produzioni ma che è importante per le sue citazioni e catalogazione delle numerose trasposizioni di personaggi dei fumetti. (

2

il prossimo mese col numero Ricordati di scaricarlo gratuitamente dal sito internet a partire dal 30 Ottobre !!! http://dte.altervista.org/continua/ - n.1 - Settembre 2010


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.