Life Marche Magazine - Dicembre 2014

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DICEMBRE 201 4 - ANNO 1 N° 2 Aut. Tribunale di Ascoli Piceno: 400/201 4 Free Press Magazine www.lifemarche.net

Dicembre senza botti e regali ma in attesa della cometa

QUANDO VERRÀ NATALE

Le scarpe made in Italy o meglio made in Marche tra tradizione e innovazione

SCARPE ADDICTED WE LOVE MARCHE

Le Marche possono vantare il più grande e produttivo distretto calzaturiero del lusso

di Massimo Consorti

di Diletta Bonifazi

Avremmo voluto celebrarlo diversamente, il Natale 201 4. Ma le cose della vita, quelle che fanno piangere i poeti, non ce lo consentiranno. Non è un bel periodo, e il fatto straordinario è che non lo è più da una decina di anni, da quando le tredicesime vengono investite in bollette, mutui, assicurazioni, cure specialistiche, conguagli condominiali e balzelli vari. “È la crisi, bellezza”, ci dicono. Ma la crisi non vale per tutti se è vero, statistiche alla mano, che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri, strutturalmente, quasi un maledetto dna, continuano a tirare la cinghia. Così, il Natale 201 4 sarà come quello del 201 3, si spenderà (poco) per il cenone, i regali e qualche derivato, e si preferirà far sorridere, almeno per una notte, i bambini. Ci si sono messe pure le condizioni atmosferiche che, almeno per quanto riguarda la nostra regione, ha condizionato fortemente la produzione di due prodotti d'eccellenza, il vino e l'olio. Poveri chicchi d'uva e povere olive, la vendetta della natura non ha limiti né si pone obiezioni di coscienza. Però, anche in mezzo a questo oceano di lacrime senza un faro a far da riferimento, il Natale è la festa che più ci coinvolge a livello emotivo. Inutile starcela a raccontare. I rintocchi delle campane di mezzanotte, il 24 dicembre, una piccola stretta al cuore la causano, e questo vale per i cattolici e gli atei, gli anarchici e gli agnostici. Così, la conseguenza è che a LifeMarche è sembrato naturale segnalare le vie dei presepi, gli eventi che caratterizzano questo mese speciale, mettere in evidenza le caratteristiche prettamente natalizie (da presepe) di alcuni piccoli borghi, raccontarne qualcuno visto da vicino, dare un po' di consigli gratuiti su come vestirsi, truccarsi, smaltire i (pochi) chili che metteremo su a causa dei dolci e delle bollicine e capire cosa si muove in alcuni settori strategici della nostra economia. Abbiamo insomma cercato di offrire un quadro fotografando quello che c'è in attesa di scrivere di quello che ci sarà. Dicembre è l'ultimo mese dell'anno, e non sarà mica un caso che la tradione vuole che la notte di San Silvestro si gettino dalla finestra le cose inutili o quelle rotte accatastate in cantina o nel solaio. Di cose da buttare ce ne sarebbero parecchie ma, visto che in questi tempi bui si cerca di riparare tutto, faremo lo sforzo di tenerne il più possibile. Una però lasciate che il gesto di aprire la finestra e di gettarla sulla strada resti. É una cosa impalpabile, non a rischio denuncia da parte degli operatori ecologici delle municipalizzate dei rifiuti solidi e meno solidi. Si chiama razzismo e si sta sempre più manifestando anche dalle nostre parti. Lasciamo stare i ritornelli della solidarietà, della tolleranza e dell'accoglienza. Parliamo semplicemente di umanità e non perché è Natale.

Il dna marchigiano permea l’evoluzione della scarpa artigianale, quella fatta su misura, quella esclusiva fin dalla nascita, e non a caso la Regione Marche è considerata la patria delle calzature made in Italy. Il distretto calzaturiero marchigiano, l’unico rimasto in Italia, vanta oggi una nomea importante a livello mondiale, da Tod’s, Loriblu, Alberto Guardiani, Cesare Paciotti, Nero Giardini, il gruppo Zeis Excelsa, Santoni e tanti altri... fiore all’occhiello dell’eccellenza produttiva della nostra regione. Inoltre tutti i brand più famosi al mondo tra cui Prada, Gucci, Fendi, Armani fanno riferimento alla realtà marchigiana per realizzare i loro prodotti unici di extra lusso. Già a partire dagli anni Settanta del ’900, la produzione manifatturiera delle calzature si svolgeva in piccoli laboratori artigianali, tra case e botteghe, fino all’exploit avuto grazie alla produzione industriale avvenuta con la nascita dei maggiori aziende del settore. Oggi le scarpe sono diventate un’arma di seduzione per la donna e un dettaglio da non sottovalutare per i maschietti più esigenti e attenti a seguire i trend modaioli. Tutte le fanatiche della calzatura hanno sognato, almeno una volta, di avere una fantastica cabina armadio piena di decolletè per ogni occasioni, come la nostra amata Carrie Bradshow di Sex and the City, idolo indiscusso della donna in carriera con indosso sempre scarpe fantastiche. Per questi motivi i maestri artigiani del settore sono diventati famosi per la manodopera che li caratterizza e si sono giustamente presi il merito di quanto sia importante creare una scarpa di lusso fatta bene, unendo il valore dell’autenticità artigianale con le innovazioni avute nel tempo. La manifattura locale, che si estende tra la provincia di Fermo fino a quella di Macerata, custodisce gelosamente i segreti e che vengono inseriti nella scelta accurata dei materiali e nella cura dei dettagli che caratterizzano queste calzature uniche. E a tal proposito, all’interno di questo scenario, proprio nel fermano, abbiamo il piacere di incontrare uno dei brand d’eccellenza, nel settore calzaturiero del lusso, più rinomati della zona. Stiamo parlando della nota azienda Lanciotti A.R., produttore del marchio “Lanciotti de’ Verzi”, solida realtà che, dal 2002, riscuote successo a livello mondiale.Perché a noi marchigiani non basta solo produrle le scarpe ma, ovviamente, vogliamo che diventino oggetto di desiderio anche tra le stars hollywoodiane.

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