La conoscenza per il progetto| Matteo Zambelli

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il contesto pedagogico della design story e del formalismo issue-concept-form il contesto pedagogico della design story e del formalismo issue-concept-form

Nel saggio “Think-Maps: Teaching Design Thinking in Design Education” (2003) Rivka Oxman rivela che a fondamento del formalismo icf ci sono le teorie dell’apprendimento costruttivista e il metodo dell’apprendimento per mappe concettuali, strumento quest’ultimo ideato da Joseph Novak sulla scorta della teoria dell’apprendimento significativo elaborata da David Ausubel. Sia la teoria dell’apprendimento significativo sia le mappe concettuali fanno parte delle e concorrono a formare le teorie costruttiviste della conoscenza. Il costruttivismo, l’apprendimento significativo e le mappe concettuali sono gli argomenti dei prossimi paragrafi. La loro trattazione, seppure sintetica (per qualsiasi approfondimento si rimanda ai testi e ai manuali sui suddetti argomenti riportati nella bibliografia), è finalizzata a metterli in relazione con il contesto pedagogico del formalismo icf. Il costruttivismo Il termine “costruttivismo” denota la posizione filosofica secondo cui la realtà conosciuta non precede la conoscenza, ma viene a qualche livello costruita (o ri-costruita) dal soggetto conoscente. La “realtà” non è qualcosa di univocamente e oggettivamente dato. Ciò che si conosce è inestricabilmente connesso al soggetto conoscente: nessuna conoscenza può pertanto considerarsi “oggettiva”, nel senso di inerente alle proprietà dell’oggetto conosciuto. Il costruttivismo si oppone sotto questo profilo al realismo. In altri termini, non esiste realtà che sia indipendente da un soggetto che la conosce; il ruolo dell’osservatore, lungi dall’essere passivo e neutrale, configura la conoscenza non come un semplice rispecchiamento del mondo “oggettivo” esterno, ma come una forma attiva di costruzione. [Castiglioni (2004), p. xi] Che cos’è il costruttivismo radicale? È un approccio non convenzionale al problema della conoscenza e del conoscere. Parte dall’assunto che la conoscenza, indipendentemente da come venga definita, sta nella testa delle persone, e che il soggetto pensante non ha alternativa: può solo costruire ciò che sa sulla base della sua stessa esperienza. Ciò che noi capiamo dell’esperienza costituisce l’unico mondo in cui sappiamo di vivere. [Glasersfeld (2015), p. 25]


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