La conoscenza per il progetto| Matteo Zambelli

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archiviare la conoscenza: la design story e il formalismo issue-concept-form

Indicizzare e classificare la conoscenza Comprendere è proprio il processo di estrazione di indici. [Schank (1999), p. 97] Ci aspettiamo che un esperto abbia categorizzato le sue esperienze in modo da avere questi episodi disponibili per aiutarlo a elaborarne di nuove. La classificazione, quindi, è un dispositivo utilizzato nel processo di problem solving. [Schank (1999), p. 24]

Nei paragrafi precedenti ho definito che cosa sono i “casi” e descritto i “luoghi” dove vengono normalmente appresi, fermo restando che ogni esperienza vissuta in qualsiasi ambito può portare alla definizione di un caso e quindi formare un precedente a cui riferirsi durante la progettazione. Con Munari abbiamo visto che per essere creativi bisogna conoscere molto e possedere una cultura vasta da arricchire incessantemente per edificare un archivio il più ampio possibile in modo tale da poter stabilire facilmente delle associazioni e relazioni inedite (e stabilire relazioni è il presupposto della creatività, come scritto in precedenza) fra le conoscenze acquisite e prima mai messe in collegamento. Il primo passaggio del ciclo del case-based reasoning (vedi il paragrafo “Il ciclo del Case-Based Reasoning”) è il “richiamo” (retrieval). Richiamare vuol dire scandagliare nell’archivio della nostra personale memoria, quello che in termini informatici potremmo chiamare database, per trovare – per analogia, per somiglianza, per affinità, per corrispondenza – il caso o i casi più adatti per risolvere o capire il nuovo problema. Per riuscire a richiamare uno o più casi adeguati al problema da risolvere o capire è necessario che esso/i possiedano degli attributi capaci di qualificarli: si tratta della questione fondamentale dell’indicizzazione della conoscenza. L’indicizzazione è cruciale, perché il case-based design (come ovviamente più in generale il case-based reasoning) funziona nell’ambito del problem solving solo se i casi sono stati archiviati nella memoria episodica con degli indici – altrimenti detti parole chiave, etichette, lemmi, attributi, metadati, o, in


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