Valli del verbano 2016

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2016


INDICE VALLI DEL VERBANO 2

DUNO 30

AGRA 4

FERRERA DI VARESE

AZZIO 6

GAVIRATE 32

BRENTA 8

GEMONIO 34

BREZZO DI BEDERO

10

GERMIGNAGA 36

BRISSAGO VALTRAVAGLIA

12

GRANTOLA 40

BRINZIO 14

LAVENO MOMBELLO

CASALZUIGNO 15

LUINO 44

CASSANO VALCUVIA

16

MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA

50

CASTELLO CABIAGLIO

17

MASCIAGO PRIMO

54

ORINO 55

CITTIGLIO 20

MESENZANA 56

CURIGLIA CON MONTEVIASCO

MONTEGRINO VALTRAVAGLIA

58

CUVEGLIO 24

PORTO VALTRAVAGLIA

60

COCQUIO TREVISAGO

RANCIO VALCUVIA

62

TRONZANO LAGO MAGGIORE

63

22

26

DUMENZA 28

Ampia terrazza immersa nel verde 22 Camere con bagno - Telefono Televisore Frigobar Wi-fi

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Frigobar

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CASTELVECCANA 18

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Opuscolo pubblicitario a distribuzione gratuita. Tutti i diritti sono riservati. Ogni riproduzione dell’opuscolo, anche parziale, è vietata senza l’approvazione dell’editore. Legge 8 Febbraio 1948, n° 47 (pubbl. nel GU 20/02/48, n° 43). Realizzazione grafica e pubblicità: Publierre Communication Art di Romano Tel. +39 0332 51 08 80 - Fax +39 0332 50 13 58 Consulenza pubblicitaria: Angelo Romano (+39 339 76 96 702) e Maria Huminiuc Grafica: Paulina Marta Krzaczek Finito di stampare nel mese di luglio presso Litografia Stephan Questa rivista è stata interamente finanziata dagli inserzionisti dei Comuni aderenti. Le copie saranno distribuite gratuitamente nei vari Comuni. Un ringraziamento particolare a tutti gli inserzionisti


SETTORI DI COMPETENZA

Ecologia e Territorio

gionale n. 64797 del 26 giugno 2009.

Agricoltura e foreste

Interventi e opere pubbliche, gestione rifiuti, antincendio boschivo

La Comunità Montana è Unione dei Comuni, Ente Locale con autonomia statutaria nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione, dalle leggi nazionali e regionali.

Il settore Agricoltura e foreste si occupa della tutela del patrimonio ambientale compreso nel territorio di Comunità montana Valli del Verbano.

STATUTO COMUNITÀ MONTANA

VALLI DEL VERBANO

Lo statuto della Comunità Montana delle Valli del Verbano è stato approvato nella seduta Assembleare del 26 marzo 2010 con deliberazione nr. 11. La Comunità Montana Valli del Verbano trae la propria origine dalla fusione tra la Comunità Montana Valli del Luinese e la Comunità Montana della Valcuvia, in attuazione dell’art. 27 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267, della legge regionale 27 giugno 2008 n. 19 e del decreto del Presidente della Giunta Re-

La Comunità Montana si estende per 30 chilometri lungo la sponda orientale del Verbano, dal confine elvetico fino al massiccio del Campo dei Fiori. Comprende 32 Comuni, conta circa 78 mila abitanti.

Le azioni sono finalizzate alla difesa della biodiversità, del suolo e delle foreste tramite appositi Piani di gestione e Progetti realizzati con Bandi di finanziamenti.

Settore tecnico

ISTITUZIONE Servizi alla persona

L’ufficio ha inoltre la funzione di mettere in campo le misure a sostegno dell’agricoltura, come presidio e valorizzazione del paesaggio.

Comunità Montana Valli del Verbano si avvale di I.S.Pe. Valli del Verbano, Istituzione Servizi alla Persona, per la gestione di molteplici attività e servizi alla persona per conto dei comuni afferenti al suo territorio.

Amministrativo finanziario Cultura e marketing

I servizi gestiti in forma associata su delega dei Comuni sono:

Il settore cultura e marketing si occupa dell’assegnazione di patrocini e contributi alle associazioni culturali e sportive che ne fanno richiesta, presentando una domanda con obiettivi rispondenti alle scelte di Comunità Montana Valli del Verbano nel campo della promozione del territorio.

Asilo Nido Servizio Sociale Associato InFormaLavoro

Oltre all’attività ordinaria, l’Ufficio porta avanti progetti specifici in collaborazione con associazioni del territorio ed altri enti locali. Le iniziative vengono per la maggior parte co-finanziate da isitiuzioni, quali ad esempio Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, su appositi bandi per l’assegnazione di fondi.

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Settore di Staff

Comunità Montana Valli del Verbano via Provinciale 1140 - 21030 Cassano Valcuvia tel. 0332 991001 fax 0332 624209 posta elettronica protocollo@vallidelverbano.va.it posta certificata protocollo@pec.vallidelverbano.va.it www.vallidelverbano.va.it


AGRA

Mobili Mancini Una storia di impegno e passione

Altitudine: 650 m s.l.m.

Foto: www.comune.agra.va.it

Agra dal 1° luglio 2016 è entrata ufficialmente a far parte dell’Unione dei Comuni Lombarda PREALPI, con altri tre comuni delle Valli del Verbano: Tronzano Lago Maggiore, Curiglia con Monteviasco e Dumenza, che è il comune capofila. Lo scopo dell’Unione è quello di migliorare la qualità dei servizi, ottimizzando le risorse umane, economico-finanziarie e strumentali.

Superficie: 3,04 km² Abitanti: 379 (31-12-2011) Densità: 124,67 ab./km² Frazioni: Bedorè, Gaggio, Madonna della Lupera Cod. postale: 21010 Nome abitanti: agresi Patrono: Sant’Eusebio di Vercelli (2 agosto)

www.comune.agra.va.it E-mail: info@comune.agra.va.it Comune Agra

Tel. 0332 517038

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“AGRA” si riferisce al termine lombardo agra, acero, dal latino acer che al femminile diventa acra. Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia è basata sulle attività commerciali legate soprattutto al settore turistico. La comunità degli agresi si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nella località di Gaggio, posta poco più a valle, e in una cinquantina di case sparse. La vegetazione tipica è il bosco ceduo, costituito per lo più da betulle bianche, che fanno da gradevole cornice all’intero paesaggio. L’abitato gode di una posizione panoramica tra le più privilegiate, affacciandosi sullo splendido lago Maggiore. Una sensibile espansione edilizia sta gradualmente modificando la fisionomia del nucleo urbano, grazie alla realizzazione di case più moderne e confortevoli.

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Posta alle pendici del monte Motto dei Ronchetti, sovrasta la Val Dumentina, a poca distanza dal confine svizzero. Il suo territorio è compreso tra quelli dei comuni di Dumenza, Maccagno e Luino. Inserita nella Comunità montana “Valli del Verbano”, gravita su Luino e Varese per il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico. Questa piccola comunità, che è meta di piacevoli e rilassanti soggiorni, avendo fatto registrare negli ultimi anni un consistente aumento della presenza turistica stagionale, ha intensificato anche i suoi rapporti con l’esterno, basati prevalentemente sui contatti di ordine socio-economico che la legano ai centri meglio dotati del circondario. Tra gli appuntamenti del folclore e della tradizione capaci di attirare l’attenzione degli appassionati si ricordano la “sagra della castagna”, in autunno, e le “feste campestri popolari”, che si svolgono nel periodo estivo.

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Altitudine: 399 m s.l.m. Superficie: 2,25 km² Abitanti: 808 (31-12-2010) Densità: 359,11 ab./km² Località: Mara, Oro, Torcino, Molino Dolza, Molinazzo, Convento, Umbera Cod. postale: 21030 Nome abitanti: azziesi Patrono: Maria SS. Annunziata (25 marzo)

www.comune.azzio.va.it E-mail: comune.azzio.va@halleycert.it Comune Azzio

Tel. 0332 631432

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Il nome Azzio deriva da Actium secondo alcuni, per altri da Anzium, per altri ancora dal nome di un comandante romano che si chiamava Accium. Azzio è un paese molto antico. Si dice che sia stato fondato dai Romani nell’anno 16 a.C. Le tombe trovate poco fuori dal paese, le monete ed altri reperti archeologici, testimoniano le sue origini romane. Azzio è un paesino situato nei pressi del Lago Maggiore e non lontano dal confine svizzero. È incastonato tra le Prealpi Lombarde e sorge a un’altitudine di circa 400 m s.l.m., sul fianco del massiccio del Campo dei Fiori. Offre ai visitatori ampi spazi naturali, dove i cosiddetti “percorsi verdi” conducono fin dentro il Parco del Campo dei Fiori, in luoghi di una notevole bellezza paesaggistica quali: il Pian delle Noci, il Forte di Orino, il Bivacco del Cerro, la Fonte Gesiola. L’economia è caratterizzata dalla piccola industria, dall’agricoltura e dall’artigianato: queste attività sono tutte svolte nella salvaguardia dell’ambiente naturale. Azzio presenta caratteristiche di tipo architettonico - religioso che le sono proprie. Lungo la strada principale, che conduce a Gemonio, si può osservare il più antico esempio architettonico del paese: l’ex convento dei frati francescani minori riformati la cui chiesa ora è diventata Monumento Nazionale. L’edificio, nato nel 1608, ha una particolare architettura tipica umbra denominata ad archi trasversi. La chiesa, ad un’unica navata, con cappelle laterali solo a sinistra, presenta all’esterno un sagrato organizzato architettonicamente con VIA CRUCIS in edicole quadrate e, all’ingresso, un portichetto con due colonne in pietra. All’interno sono di notevole pregio gli affreschi posti a lato dell’altare, un busto ligneo raffigurante S. Eusebio, due statue di legno dorato rappresentanti la Vergine e S. Antonio e, pure lignei, l’ altare maggiore e il coro. La Cappella delle Grazie è situata in Piazza IV Novembre. La chiesa principale, che si trova in centro al paese, è un edificio religioso di gradevole semplicità dedicata a S. Maria Annunciata. www.comune.azzio.va.it

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BRENTA

Altitudine: 276 m s.l.m. Superficie: 4,25 km² Abitanti: 1 811 (31-12-2010) Densità: 426,12 ab./km² Frazioni: loc. S. Quirico Cod. postale: 21030 Nome abitanti: brentesi Patrono: Santi Vito e Modesto (15 giugno)

Il nome è legato al termine prelatino brenta, vasca, che assume anche un significato esteso di “luogo avvallato”. Comune di montagna, di antiche origini, che mostra un’economia di tipo industriale, anche se le tradizionali attività di agricoltura e allevamento non sono state del tutto abbandonate e costituiscono una voce sufficientemente importante nell’attuale assetto economico locale. Il territorio, benché caratterizzato da un profilo dolce e sfumato anche nei tratti collinari, presenta notevoli variazioni plano-altimetriche. L’abitato è interessato dal fenomeno di espansione edilizia e appare piacevolmente distribuito dal punto di vista urbanistico: accanto all’antica parte rurale è sorto gradualmente un più moderno complesso abitativo. Brenta sorge in vicinanza del torrente Boesio, nella parte iniziale della strada provinciale che conduce a Luino, al bivio che dalla parte opposta porta a Laveno. Il polo d’attrazione per i servizi, il commercio e le strutture burocratico-amministrative è Varese. Il tessuto sociale richiama una parte poco rilevante della popolazione attiva della zona limitrofa, mentre la carenza di alcuni servizi, fanno gravitare il comune verso quelli maggiormente dotati e naturalmente verso il capoluogo di provincia. Benché proiettata verso una dimensione di sviluppo, custodisce un saldo senso della tradizione e una spiccata vocazione culturale. L’iniziativa locale è capace di creare occasioni di incontro e di divertimento; fra gli eventi speciali ricorrenti si segnala la festa della Natività di Maria: in un’atmosfera di evocazione si svolge il caratteristico Palio delle Contrade. Altre manifestazioni da segnalare sono i concerti musicali e soprattutto le mostre d’arte di antichi mobili e oggetti diversi, d’uso quotidiano o di semplice decoro, testimonianze delle consuetudini dei brentesi. Brenta possiede un centro storico ben conservato che presenta la Chiesa di San Quirico con il suo campanile ed un interessante affresco quattrocentesco.

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BREZZO DI BEDERO

Altitudine: 352 m s.l.m. Superficie: 8,22 km² Abitanti: 1 185 (31-12-2010) Densità: 144,16 ab./km² Frazioni: Alcio, Bedero, Brezzo, Cà Bianca, Casa Fioroli, Casa Passera, Casa Sirpo, Casa Spozio, La Canonica, Nonedo, Pralongo, Trigo, Villaggio Olandese Cod. postale: 21010 Nome abitanti: bederesi Patrono: S. Vittore (8 maggio)

www.comune.brezzo-di-bedero.va.it

E-mail: comune.brezzo-di-bedero@legalmail.it

Comune Brezzo di Bedero

Tel. 0332 511707

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La prima parte di “BREZZO DI BEDERO” deriva dal nome germanico di persona Berizzo. La specifica indica la vicinanza al paese di Bedero Valcuvia. “Comune sparso” di montagna con sede a Bedero. Forse di antica origine, ha un’economia sostenuta da un felice connubio fra le attività tradizionali di agricoltura e allevamento e un impulso allo sviluppo industriale soprattutto nel comparto tessile. La comunità dei bederesi, si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Brezzo, Sirpo Ameno, Villaggio Belmonte e Villaggio Olandese, quest’ultimo situato ad un’altitudine superiore rispetto a quella delle altre località. Il territorio, che ha origine dall’accumulo del materiale roccioso disgregato dagli antichi ghiacciai delle pendici montuose circostanti, si caratterizza per una morfologia piuttosto irregolare. Il comune attraversa una fase di espansione edilizia già da qualche anno e le numerose costruzioni realizzate non hanno deturpato l’ambiente, come spesso è accaduto altrove, ma si sono integrate con l’abitato e con il paesaggio.

Cancelliere Biagio Paesaggistica, parchi, giardini e piante

Brezzo di Bedero è situata all’imbocco della Valtravaglia ed è collegata abbastanza agevolmente dalla strada lacuale che unisce Laveno e Luino. L’ambito di appartenenza è quello della Comunità montana “Valli del Verbano”. I punti di riferimento per i servizi, il commercio, le strutture burocratico-amministrative sono Luino e naturalmente Varese. Intensi sono i rapporti con la Svizzera, causati dalla vicinanza del confine. Il comune è divenuto sede di intenso turismo per i milanesi, che in questo luogo hanno costruito le loro ville, attirati dall’aria salubre e dai ritmi di vita tranquilli, ma anche per gli svizzeri, che amano soggiornare in questo piacevole centro turistico per le bellezze naturali e paesaggistiche e per le numerose attività sportive. Elemento di richiamo nel comune è la stagione annuale di musica classica, che testimonia l’attaccamento dei residenti alla cultura musicale.

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BRISSAGO VALTRAVAGLIA

Altitudine: 429 m s.l.m. Superficie: 6,32 km² Abitanti: 1 253 (31-12-2010) Densità: 198,26 ab./km² Frazioni: Monte San Michele, Motto Inferiore, Motto Superiore, Novello, Roggiano Cod. postale: 21030 Nome abitanti: brissaghesi Patrono: S. Giorgio Martire (23 aprile)

“BRISSAGO VALTRAVAGLIA” deriva dal nome latino di persona Briccius con l’aggiunta del suffisso -acus. La seconda parte deriva da valle e dal nome di un castello detto Trevali, (forse dall’unione di transvalles ed il monte Travalie). Comune di montagna, di origine medievale, che mostra un’economia fondata essenzialmente sull’attività industriale, essendo meno proficue invece le attività agricole. La comunità dei brissaghesi si concentra oltre che nel capoluogo anche in numerose località, quali: Piano, Roggiano, Educandato Agricolo (scarsamente abitato), Mirandola, Motto Inferiore, Motto Superiore e Novello. Accanto al centro storico, peraltro molto caratteristico per le piccole strade che dividono le tipiche case raccolte in maniera compatta attorno alla chiesa, che rappresenta il cuore dell’abitato, si sono costruite nuove abitazioni, frutto dello sviluppo edilizio che attualmente interessa il comune. Il territorio si dispiega fra il versante medio-occidentale della Valtravaglia e la parte settentrionale del vallone inciso dal fiume Chiesone. L’agglomerato urbano sorge a metà strada fra Roggiano e Mesenzana. È inserita nella Comunità montana “Valli del Verbano”. I comuni su i quali gravita per i servizi, il commercio, le strutture burocratico-amministrative sono Luino e naturalmente Varese. La vicinanza al confine svizzero alimenta un rilevante traffico con le località oltre frontiera, soprattutto per esigenze lavorative. Particolarmente intensa è la spinta verso i comuni vicini, a causa dell’assenza di alcuni servizi e strutture di base, mentre la presenza di scuole anche di grado più elevato rende il comune punto di riferimento per il completamento del corso di studi.

Comune Brissago Valtravaglia

Tel. 0332 575103

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Di particolare interesse la Chiesa di San Giorgio, che oltre ai suoi affreschi permette la visione di un bellissimo panorama.


BRINZIO

CASALZUIGNO

Altitudine: 510 m s.l.m.

Altitudine: 350 m s.l.m.

Superficie: 6,40 km² Abitanti: 885 (31-12-2011) Densità: 138,28 ab./km² Cod. postale: 21030 Nome abitanti: brinziesi Patrono: Santi Pietro e Paolo (29 giugno)

www.comune.brinzio.va.it E-mail: info@comune.brinzio.va.it Comune Brinzio

Superficie: 7,29 km² “Brinzio” deriva dal nome di persona Berentius che si confronta con il nome germanico di persona Berinza. Comune di montagna, di origine antica, il cui assetto economico comprende una rilevante risorsa economica rappresentata dal turismo, particolarmente di tipo invernale. Il paesaggio è quello tipico della zona di montagna, con vaste distese di boschi soprattutto nella zona detta dei “Vallicci”, meta abituale per la raccolta di funghi e castagne, ed estese vallate, ideali per praticare gli sport invernali. Fra le sue peculiarità geografiche va segnalata la presenza di un laghetto. Situata sul fianco nord-est del monte Campo dei Fiori, a pochi chilometri dal capoluogo di provincia, è circondata dalle montagne del Legnone e della Martica. I rapporti con i comuni vicini sono abbastanza intensi e frequenti soprattutto per le particolari bellezze naturali, per la sua privilegiata posizione e perché è inserita nel Parco naturale Campo dei Fiori. Per i visitatori la località ha in serbo i tesori di una gastronomia antica, che si ha modo di gustare ogni giorno ma che viene sensibilmente valorizzata all’interno di specifiche occasioni di incontro e di festeggiamento. Fra i piatti tipici va segnalata la “polenta con i funghi”. Nel periodo autunnale il calendario degli incontri speciali e ricorrenti ricorda lo svolgimento della “sagra del fungo” e la “festa della castagna”. Durante il periodo estivo invece si segnala la “festa del pescatore”, in omaggio alla pesca nel piccolo lago ai margini dell’abitato, particolarmente quella del luccio, che rappresenta una delle attività tradizionali della località. Ulteriore occasione di incontro e di festeggiamento, sempre legata alle tradizioni più sentite e autentiche, è la “festa degli alpini”. Nel suo piccolo cimitero giace, dal 1980, la salma del generale Enrico Riziero Galvaligi, ucciso dai terroristi delle Brigate Rosse. Monumenti e luoghi d’interesse sono la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la Cappelletta dell’Addolorata e il “Museo della Cultura Rurale Prealpina”, inaugurato nell’anno 2008 che contiene una raccolta degli usi e dei costumi dei contadini nelle nostre prealpi.

Abitanti: 1 375 (31-12-2015) Densità: 186,56 ab./km² Frazioni: Arcumeggia Cod. postale: 21030 Nome abitanti: casalzuignesi Patrono: San Vittore (8 maggio)

Comune di montagna, di antica origine, che ha affiancato un discreto sviluppo industriale alle attività turistiche, che costituiscono una voce importante nel bilancio economico locale. I casalzuignesi abitano, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Arcumeggia e Ronco di Casale. In posizione panoramica rispetto al lago Maggiore, il territorio comunale, di natura morenica, è immerso in una vegetazione costituita da faggi, abeti e castagni ed è caratterizzato da un profilo geometrico tipicamente montano, che si riflette anche nell’andamento plano-altimetrico dell’abitato, le cui variazioni sono più accentuate nella località di Arcumeggia. Casalzuigno Sorge quasi nella parte centrale della Valcuvia, tra il Monte Nudo e il Monte della Colonna, ed è compresa tra i comuni di Porto Valtravaglia, Duno, Cuveglio, Cuvio, Azzio, Brenta e Castelveccana. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”, gravita su Varese per il commercio, i servizi e le necessità di ordine burocratico-amministrativo.

www.comune.casalzuigno.va.it E-mail: info@comune. casalzuigno.va.it Comune Casalzuigno

Tel. 0332 624122

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“CASALZUIGNO” è un composto di “casale” e del termine Zuigno che corrisponde al medioevale Sovinnum e deriva dal nome romano di persona Sivinius.

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Il comune è meta degli amanti della natura che amano avventurarsi in percorsi escursionistici ricalcanti vecchi tracciati storici. Per i cultori dell’arte, invece, c’è la galleria d’arte all’aperto di Arcumeggia. Il centro ospita annualmente manifestazioni artistiche di particolare importanza. A Casalzuigno si trova la splendida Villa Della Porta Bozzolo, una villa di campagna del XVI secolo appartenente al Fondo per l’Ambiente Italiano, donata dagli eredi del senatore e patologo italiano Camillo Bozzolo. La Villa è contornata da un fantastico giardino all’italiana, con scale, fontane, percorsi d’acqua e una particolare edicola affrescata. Nel corso dell’anno all’interno della Villa vi sono numerose manifestazioni ed esposizioni naturali.


Foto: Fazio

CASSANO VALCUVIA

Altitudine: 296 m s.l.m.

Altitudine: 514 m s.l.m.

Superficie: 4,1 km² Abitanti: 663 (31-12-2010) Densità: 161,71 ab./km² Frazioni: Noga, Sotto il Sasso, Via Provinciale Cod. postale: 21030 Nome abitanti: cassanesi Patrono: Santi Ippolito e Cassiano

CASTELLO CABIAGLIO

Superficie: 7,14 km² “CASSANO VALCUVIA” deriva dal nome latino di persona Cassius, a cui si aggiunge il suffisso -anus che indica appartenenza. La specifica indica la posizione geografica. Piccola comunità di montagna, di origine medievale, che unisce alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo del settore secondario. I cassanesi, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare forti segni di espansione edilizia, dovuta anche alla costruzione di seconde case per coloro che lo scelgono come luogo dove trascorrere la villeggiatura estiva ed invernale. Il territorio comunale è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare con consistenti variazioni altimetriche, che vanno dai 240 ai 1.087 metri di altitudine; tale conformazione morfologica conferisce al nucleo abitato un andamento plano-altimetrico che presenta i tratti tipici dei centri montani.

Abitanti: 548 (31-12-2010) Densità: 76,75 ab./km² Cod. postale: 21030 Nome abitanti: cabiagliesi Patrono: Sant’Appiano (ultima domenica di agosto)

Adagiata sulle pendici del monte S. Martino, nella zona centro-settentrionale della provincia, è circondata dai comuni di Grantola, Ferrera di Varese, Rancio Valcuvia, Cuveglio, Duno e Mesenzana. Fa capo per i servizi, il commercio, le strutture burocratico-amministrative al capoluogo provinciale e a Luino.

www.comune.cassanovalcuvia.va.it

E-mail: comune.cassanovalcuvia.va@halleycert.it

Comune Cassano Valcuvia

Questa piccola comunità di montagna non è nota per la sua vocazione turistica, anche se non le manca qualche elemento di interesse per gli amanti della natura, che possono avventurarsi tra i sentieri del monte S. Martino; altra attrattiva per coloro che rimpiangono i vecchi tempi sono le stazioni ferroviarie in stile liberty, immerse nel verde lungo una linea ferroviaria attiva fino agli anni ‘50. Le relazioni con i centri del circondario la vedono dipendere da questi per l’istruzione, il lavoro, il commercio e per usufruire di altri servizi. I cassanesi annualmente organizzano nel periodo natalizio un suggestivo presepe vivente.

www.comune.castellocabiaglio.va.it

E-mail: comune.castellocabiaglio.va@legalmail.it

Comune Castello Cabiaglio

Tel. 0332 435813

Tel. 0332 995519

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Castello Cabiaglio deriva il suo toponimo dal latino medievale “Castrum Vallis”, questa denominazione era determinata dalla posizione geografica del Comune, posto quasi a guardia della Valcuvia. Lo stemma , scelto a metà del 1800, quando Cabiaglio divenne Comune, deriva da quello dell’importante famiglia di notai Leoni. Castello Cabiaglio è un paese molto antico, la sua esistenza all’epoca dei romani è documentata dal ritrovamento, avvenuto nel 1889, di una decina di tombe a cremazione, del tipo a cassetta di beole, contenenti suppellettile fittile, vetro, ferro e monete imperiali di bronzo, risalenti molto probabilmente al I secolo d.C.. Il nucleo storico è abbastanza conservato: si trovano case in pietra spesso collegate da androni coperti, strette vie porticate e pavimentazioni selciate. Il paese è arroccato su una collina, immerso in una splendida cornice naturale ai piedi del Monte Campo dei Fiori e dista una quindicina di chilometri da Varese. Tra gli edifici di maggiore pregio si possono ricordare: la chiesa parrocchiale, dedicata a S. Appiano, che risale nel suo aspetto attuale, al diciottesimo secolo; all’interno si possono ammirare affreschi di Giovanni Battista Ronchelli, illustre pittore nativo di Castello Cabiaglio, e un antico organo dei primi anni del 1800; la chiesa di S. Carlo; l’oratorio della Beata Vergine, detto Madonna del Ronchetto; due cappelle in pietra lungo la strada che porta al Martinello, che servivano oltre che alla devozione dei viandanti, a rifugio per i contadini quando venivano colti dal maltempo lontano da casa; una cappella dedicata a san Rocco appena restaurata; la filanda; tra le ville dell’ottocento con parchi nei quali sono presenti soggetti arborei di notevole valore botanico e paesaggistico sono da ricordare l’ex Villa Gili, la Villa Cattaneo, La Villa Brioschi e la Villa De Giorgi. Tra le località di particolare interesse naturalistico vanno ricordate: la torbiera in località Carecc, ambiente ottimale per la vita di numerosi anfibi; le cascate del torrente Caprera con le marmitte dei giganti.


CASTELVECCANA Foto: Marmino

AZIENDA AGRICOLA FLOROVIVAISTICA

Giovanelli Massimiliano

creazione di parchi, giardini e terrazzi installazione di impianti di irrigazione realizzazione parchi - vivai servizi di giardinaggio realizzazione e manutenzione giardini piante e fiori da giardino

Altitudine: 257 m s.l.m. Superficie: 20,95 km² Abitanti: 2 032 (31-12-2010) Densità: 96,99 ab./km² Frazioni: Bissaga, Caldé, Castello, Nasca, Orile, Pessina, Pira, Rasate, Ronchiano, Saltirana, San Pietro, Sarigo, Veccana Cod. postale: 21010 Nome abitanti: castelveccanesi Patrono: SS. Pietro e Paolo (29 giugno)

www.comune.castelveccana.va.it

E-mail: affarigenerali@comune.castelveccana.va.it

Comune Castelveccana

Tel. 0332/520494

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Loc. Pira, 1 21010 Castelveccana (VA) Tel. 0332 520051 - Cell. 339 275 6000 azgiovamas@libero.it

Si deve sicuramente alla presenza di un castello longobardo, ubicato nella frazione di Caldé, la prima parte del nome, mentre Veccana, già “Vecano”, ha origine da “vetus”, ‘vecchio’. “Comune sparso” di montagna con sede a Pessina. Di antica origine, presenta un’economia incentrata sulle attività industriali cui si affiancano le attività turistiche. La comunità dei castelveccanesi presenta un indice di vecchiaia piuttosto alto e si distribuisce anche nelle numerose località di Castello, Nasca, San Pietro-Ronchiano, Sarigo e Saltirana. Il territorio comunale, che non fa registrare segni di espansione edilizia, è immerso in un paesaggio ricco di corsi d’acqua e di vegetazione tipicamente prealpina, gode di clima favorevole ed è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche rilevanti. È posta in posizione panoramica, in un’insenatura del lago Maggiore, tra i comuni di Porto Valtravaglia, Casalzuigno, Brenta, Cittiglio e Laveno Mombello. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”, gravita su Varese e Luino per il commercio, i servizi e le necessità di ordine burocratico-amministrativo. Castelveccana è un’apprezzata stazione balneare, che richiama un cospicuo numero di turisti. La sua felice posizione geografica, sul lago Maggiore, offre un clima mite e permette di praticare sport acquatici, per i quali il comune è molto attrezzato; è inoltre dotata di un porto turistico. Tra le iniziative della organizzazione turistica locale va menzionata la tradizionale “sagra del pesce”, che si tiene il primo fine settimana di agosto, mentre un altro appuntamento gastronomico è fissato per la chiusura della stagione estiva, cui si accompagna della buona musica. Fra le specialità locali sono i “filetti dorati di pesce persico e lavarello” e il “mac”, budino a base di riso, latte e castagne. A fine estate è possibile ammirare anche mostre collettive d’arte all’aperto.

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SACCAGGI Diurno e Notturno Voldomino via Gorizia, 21 Tel. 0332.53 22 46 U ffici : Luino Via Manzoni, 51/a/55 Tel. 0332. 53 25 54 Fax 0332. 51 11 48

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CITTIGLIO

CONFEZIONI ANTONELLA di Vivo Antonella

O R O L O G I G I O I E L L I B I J O U X

Via Del Sasso, n.10 Cittiglio (VA) Altitudine: 254 m s.l.m.

CITTIGLIO

Superficie: 11,49 km² Abitanti: 3 958 (31-12-2015) Densità: 344,47 ab./km² Località: Alpe Pirla, Chiosi, Cascate di San Giulio, Ghetto, Cereda, La Fontanaccia, Sasso del Ferro, Mulini, Cormeta, Passo del Cuvignone, Monte La Tegia, Pizzoni di Laveno, Passo Barbè Cod. postale: 21033 Nome abitanti: cittigliesi Patrono: San Giulio (31 gennaio)

www.comune.cittiglio.va.it E-mail: comunecittiglio@actaliscertymail.it Comune Cittiglio

Tel. 0332/601467

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“CITTIGLIO” in dialetto è denominato Sti e potrebbe derivare dal nome romano di persona Septilius o dal diminutivo della voce lombarda sit, luogo, o diminutivo di siticulus, dal latino situs, luogo. Centro di montagna, di antica origine, che fonda la sua economia prevalentemente sulle attività industriali. La comunità dei cittigliesi presenta un indice di vecchiaia piuttosto alto e si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Vararo e Pianazza; il comune fa registrare segni di espansione edilizia che stanno gradualmente modificando i tratti tipici del centro urbano. Il territorio, ricco di corsi dacqua, è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche rilevanti, oscillanti fra i 218 ed i 1.125 metri, che risultano più accentuate nella località di Vararo. L’andamento plano-altimetrico del centro abitato è decisamente montano. Situata sul versante della bassa Valcuvia, alle pendici del Monte Sasso del Ferro, in prossimità del lago Maggiore, si colloca nella zona nord-occidentale della provincia, è compresa tra i comuni di Castelveccana, Brenta, Gemonio, Caravate e Laveno Mombello. Gravita sul capoluogo di provincia per le necessità di ordine burocratico-amministrativo e le esigenze che non trovano soddisfazione sul posto, mentre è a sua volta centro di gravitazione per i comuni limitrofi, grazie alla presenza del presidio ospedaliero. La zona è nota per la sua vocazione turistica: la vicinanza al lago Maggiore e la piacevolezza del clima la rendono meta di rilassanti soggiorni. Diventa inoltre, polo di attrazione per visitatori e curiosi, soprattutto in estate, grazie alle serate musicali e alle sagre estive organizzate dalle associazioni locali.

Tel: 349 468 2771, E-mail: anto.divivo@alice.it

via Valcuvia, 33 tel. 0332 602 000 www.viavaigioielli.it


CURIGLIA CON MONTEVIASCO

Altitudine: 670 m s.l.m.

Curiglia con Monteviasco dal 1° luglio 2016 è entrata ufficialmente a far parte dell’Unione dei Comuni Lombarda PREALPI, con altri tre comuni delle Valli del Verbano: Agra, Tronzano Lago Maggiore e Dumenza, che è il comune capofila. Lo scopo dell’Unione è quello di migliorare la qualità dei servizi, ottimizzando le risorse umane, economico-finanziarie e strumentali.

Superficie: 11,3 km² Abitanti: 189 (31-12-2010) Densità: 16,73 ab./km² Frazioni: Alpe Cà del Sasso, Alpe Corte, Alpe Cortetti, Alpe Fontanella, Alpe Merigetto, Alpe Pian Cavurico, Alpe Polusa, Alpe Rattaiola, Alpe Rivo, Alpone, Curiglia, Madonna della Guardia, Monte Lema, Monteviasco, Mulini, Piero, Ponte di Piero, Sarona, Viasco, Alpe Cascinelle, Alpe Sassello Cod. postale: 21010 Nome abitanti: curigliesi Patrono: San Vittore (prima domenica di maggio) Comune Curiglia con Monteviasco

Tel. 0332/568427

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La prima parte deriva dal nome latino di persona Corel(l)ius o Currelius. La seconda deriva dal latino mons Viascus ed è un composto del termine mons (monte) e viasco, riduzione di -vedasco. In quest’ultima definizione, qualche studioso ha ravvisato un avvicinamento con il termine latino abies, abetis, abete con l’aggiunta del suffisso -ascus. Piccola comunità di montagna, di incerta origine, classificata “comune sparso” con sede in Curiglia. È caratterizzata da un assetto economico in cui alle tradizionali attività silvo-pastorali non si è affiancato un apprezzabile sviluppo del settore industriale. I curigliesi e montini si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località di Monteviasco e Piero. Il suo territorio, lambito dal torrente Giona, tributario del lago Maggiore, si caratterizza per il profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche assai rilevanti; ne risente l’andamento plano-altimetrico del centro abitato, che presenta i tratti tipici dei centri montani. Sorge al confine con la Svizzera, tra i comuni di Veddasca e Dumenza. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”, gravita verso Luino e Varese per il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocraticoamministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto. La vicinanza alla Svizzera, il patrimonio naturalistico, la struttura interna: sono questi gli elementi che caratterizzano le sue relazioni esterne. L’ambiente naturale presenta elementi di notevole attrattiva che, uniti alla possibilità di praticare lo sci di fondo, determinano una presenza turistica non disprezzabile, considerate le dimensioni della comunità. Per il resto risulta marginalmente interessata dal traffico che scorre lungo il fondovalle Veddasca, che conduce al confine italo-elvetico; i suoi rapporti con i centri vicini sono determinati dalla necessità di spostarsi per usufruire dell’assistenza sanitaria, per completare l’istruzione obbligatoria, per lavorare nelle aziende industriali e terziarie dei comuni più dotati. Durante l’anno si svolgono sul posto diverse feste religiose. www.comune.curigliaconmonteviasco.va.it E - mail: comune.curigliaconmonteviasco@halleypec.it

Monteviasco (VA) - Italy - Tel. 0332.573366 - Tel. 0332.561130 www.itinerariesapori.it - camoscio2006@gmail.com chiuso il mercoledì e il giovedì


CUVEGLIO

Comune Cuveglio

Altitudine: 294 m s.l.m.

Tel. 0332650107

Superficie: 7,7 km² Abitanti: 3 402 (31-12-2015) Densità: 441,81 ab./km² Frazioni: Canonica di Cuveglio, Cavona, Vergobbio Cod. postale: 21030 Nome abitanti: cuvegliesi Patrono: San Lorenzo (10 agosto)

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“CUVEGLIO” deriva da covo, cavità geografica, avvallamento. Comune di montagna, di antichissime origini, la cui economia ha fatto registrare negli ultimi anni un discreto sviluppo industriale. La comunità dei cuvegliesi si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nella vicina località di Cavona. Il territorio mostra i tratti tipici dei paesaggi montani, con un profilo geometrico irregolare, dovuto a variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato si adagia in una zona non molto elevata e mette in evidenza i chiari segni di una forte espansione edilizia, frutto del recente slancio economico. Cuveglio si estende nella parte centrale della Valcuvia tra i comuni di Cassano Valcuvia, Rancio Valcuvia, Castello Cabiaglio, Cuvio, Casalzuigno e Duno. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”, per i servizi, per le scuole superiori e per ogni altra necessità si rivolge normalmente a Cittiglio, a Gavirate, a Luino o al capoluogo di provincia. Nonostante la bellezza del paesaggio e la presenza del “laghetto d’oro”, dove gli appassionati possono praticare la pesca sportiva, il comune non rappresenta ancora una meta turistica particolarmente ambita. Molto accentuato risulta il pendolarismo verso la vicina Svizzera, causato da motivi socio-economici. Il calendario delle manifestazioni ricreative è abbastanza nutrito: oltre al caratteristico “carnevale cuvegliese”, si svolgono la “sagra dell’uva e del vino” e la “sagra della polenta”, Vergobbio in festa, sagra della formaggella del luinese. Cuveglio è caratterizzato dalla romanica torre campanaria della Collegiata di San Lorenzo, ben visibile anche da lontano. Altre peculiarità artistiche che meritano citazione sono la chiesa di Santa Maria dell’XI secolo, la Chiesa di Sant’Anna e la Santa Casa di Cavona, esatta copia seicentesca di quella di Loreto.

www.comune.cuveglio.va.it E - mail: info@comune.cuveglio.va.it


Foto: Fazio

COCQUIO TREVISAGO

Altitudine: 291 m s.l.m.

Altitudine: 309 m s.l.m.

Superficie: 9,56 km² Abitanti: 4 756 (31-12-2011) Densità: 497,5 ab./km² Frazioni: Cocquio, Torre, Sant’Andrea, Caldana e Cerro Cod. postale: 21034 Nome abitanti: cocquiesi Patrono: S.Andrea (30 novembre), S.Maria Assunta (15 agosto), Purificazione di Maria Vergine (2 febbraio)

Comune Cocquio Trevisago

Tel. 0332 975151

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CUVIO

Superficie: 5,93 km² Il comune di Cocquio Trevisago nasce nel 1927 dalla fusione di due comuni: Cocquio e Trevisago. Per quanto riguarda il toponimo Cocquio, pare derivi da coccum nel significato di “piccolo dosso” mentre il toponimo Trevisago sembra derivare da un “Trebicius”, prediale romano. Il comune è composto da diverse frazioni: S.Andrea (anticamente una cappelletta campestre dedicata - appunto - a S.Andrea), Caldana (dal latino caldaria nel senso di depressione, avvallamento), Carnisio (da kar, luogo roccioso e sassoso), Cerro (da cerrus, quercia dei terreni sassosi), Intelo (forse Tellius o Tillius, gentilizio) e Torre, cosi chiamata per via di una torre di origine romana. Il profilo geometrico del territorio comunale, immerso in una tipica vegetazione prealpina, mostra variazioni altimetriche consistenti che gli conferiscono un andamento tipicamente collinare. Gli ultimi cinquant’anni hanno fatto registrare una significativa espansione edilizia e la parte bassa del comune è ormai edificata senza soluzione di continuità, facendo perdere alle sue frazioni la loro identità. La sua economia si basa sulla positiva coesistenza di attività prevalentemente industriali, commerciali e di tipo assistenziale-infermieristico, queste ultime in relazione alla presenza sul territorio dell’Istituto Sacra Famiglia. Il comune è in parte inserito nel Parco del Campo dei Fiori e nell’ambito territoriale della Comunità “Valli del Verbano”.

Abitanti: 1 688 (31-12-2010) Densità: 284,65 ab./km² Frazioni: Comacchio Cod. postale: 21030 Nome abitanti: cuviesi Patrono: SS. Pietro e Paolo (29 giugno)

Molto di quello che esisteva a Cocquio e a Trevisago nei secoli passati è andato irrimediabilmente perduto, ma ciò che resta è ancora sufficiente per tracciare un itinerario di grande fascino. E’ un itinerario che tocca gli edifici sacri, tra cui una Chiesa Evangelica Luterana, ma anche una Torre romana, un vecchio Teatro recentemente ristrutturato e un museo d’arte (Museo Salvini). Il comune ha dato i natali (o semplicemente ospitato), a personaggi di rilievo quali Fernanda Gattinoni, Fausta Cialente, Esteban Canal, Giovanni Broglio, Luigi Mattioni, Edoardo Gallico, Innocente Salvini e Luciano Ferriani.

Comune Cuvio

Tel. 0332 650143

www.comune.cocquio-trevisago.va.it E-mail: comune.cocquiotrevisago@pec.regione.lombardia.it

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Il toponimo di “CUVIO” deriva dal latino “covus”, cavità, in riferimento alla sua collocazione geografica. Comune di montagna, di antica origine, la cui economia si basa su un apprezzabile sviluppo del settore industriale. La comunità dei cuviesi si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, nella località di Comacchio; l’abitato non fa registrare significativi segni di espansione edilizia, che sembra essersi ridimensionata dopo il costante sviluppo urbanistico che ha interessato il comune negli ultimi decenni. Il suo territorio comunale, è attraversato dal fiume Boesio e si caratterizza per il profilo geometrico vario, con consistenti variazioni altimetriche che conferiscono al centro abitato un andamento plano-altimetrico irregolare. Sorge tra i comuni di Castello Cabiaglio, Barasso, Comerio, Gavirate, Cocquio Trevisago, Orino, Azzio, Casalzuigno e Cuveglio. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano” e compresa nel Parco naturale regionale “Campo dei Fiori”, gravita sul capoluogo di provincia o su Cittiglio, Gavirate e Luino per il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative. Le relazioni con i centri del circondario la vedono dipendere da questi per l’istruzione di secondo grado, il commercio e le necessità che non trovano soddisfazione sul posto. La località vanta molte attrattive ambientali, data l’appartenenza al Parco naturale “Campo dei Fiori” non mancano, infatti, gli appassionati della natura che trovano piacevole un’escursione lungo i sentieri naturalistici e non di rado si incontrano sportivi attratti dalla possibilità di praticare la pesca nel “laghetto d’oro” e di cimentarsi nei tornei di basket e tennis presso il Centro Turistico Valcuviano. Tra gli speciali eventi ricorrenti : la “festa del villeggiante” e le “castagnate” in autunno.

www.comune.cuvio.va.it E-mail: comune.cuvio.va@halleycert.it


DUMENZA

Altitudine: 411 m s.l.m. Superficie: 18,49 km² Abitanti: 1 460 (30-06-2016) Densità: 78,96 ab./km² Frazioni: Due Cossani, Runo, Stivigliano, Trezzino, Vignone, Torbera Cod. postale: 21010 Nome abitanti: dumentini Patrono: San Giorgio (23 aprile)

Dumenza dal 1° luglio 2016 è entrata ufficialmente a far parte dell’Unione dei Comuni Lombarda PREALPI, con altri tre comuni delle Valli del Verbano: Agra, Curiglia con Monteviasco e Tronzano Lago Maggiore facendo da comune capofila. Lo scopo dell’Unione è quello di migliorare la qualità dei servizi, ottimizzando le risorse umane, economico-finanziarie e strumentali. “DUMENZA” deriva dal nome latino di persona Decumentia, da Decumus, Decimo. Comune “sparso” di montagna, di origine medievale, con sede in Runo. La comunità dei dumentini abita, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Due Cossani, Torbera e Vignone. Il suo territorio si estende nella Val Dumentina e mostra un profilo geometrico decisamente irregolare, con variazioni altimetriche assai rilevanti che vanno da un minimo di 300 metri di altitudine ad un massimo di 1.575 metri sul livello del mare. L’ambiente circostante è caratterizzato dalla presenza di rilievi coperti di una ricca vegetazione boschiva. Sorge al confine con la Svizzera (nella zona settentrionale della provincia) tra i comuni di Luino, Agra, Maccagno, Veddasca e Curiglia con Monteviasco. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”, gravita su Varese per il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico-amministrativo, mentre verso Luino si svolge pendolarismo per motivi di lavoro. La vicinanza alla Svizzera, il patrimonio naturalistico, la struttura interna: sono questi gli elementi che influenzano le relazioni esterne del comune.

www.comune.dumenza.va.it E-mail: comune.dumenza@legalmail.it Comune Dumenza

Tel. 0332 517239

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Vive un rapporto intenso con i centri del circondario, ai quali la comunità si rivolge per l’istruzione di secondo grado, il commercio, il lavoro o per l’espletamento di pratiche burocratiche; il pendolarismo per motivi di lavoro riguarda anche la vicina Svizzera. L’ambiente naturale presenta elementi di notevole attrattiva per gli amanti della natura, che possono avventurarsi nei vari percorsi escursionistici sui monti circostanti. Nel comune hanno avuto i natali Bernardino Luini (noto pittore quattro-cinquecentesco di scuola leonardesca), Bartolomeo Scappi (cuoco emerito dei papi) ed il trafugatore della Gioconda Peruggia Vincenzo.

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DUNO

FERRERA DI VARESE

Altitudine: 530 m s.l.m.

Altitudine: 299 m s.l.m.

Superficie: 2,51 km² Abitanti: 134 (30-06-2016) Densità: 53,38 ab./km² Cod. postale: 21030 Nome abitanti: dunesi Patrono: San Giuliano e Basilissa (9 gennaio)

www.comune.duno.va.it E-mail: comune.duno.va@halleycert.it

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Superficie: 1,48 km² “DUNO” deriva dal termine gallico dunum o dunon, piccola collina, altura. A partire dal 1954 ottenne l’autonomia comunale, distaccandosi da Cuvio, da cui dipendeva amministrativamente. Piccola comunità di montagna, di incerta origine, caratterizzata da un assetto economico in cui alle tradizionali, seppur modeste, attività agricole non si è affiancato lo sviluppo del settore industriale. La comunità dei dunesi presenta un indice di vecchiaia alto ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale. Il suo territorio, ricco di vegetazione, si caratterizza per il profilo geometrico irregolare: ne risente l’andamento plano-altimetrico del centro abitato, che presenta i tratti tipici dei centri montani.

Abitanti: 696 (31-12-2010) Densità: 470,27 ab./km² Cod. postale: 21030 Nome abitanti: ferreresi Patrono: Santa Maria Maddalena (22 luglio)

“FERRERA” deriva dal latino ferraria, miniera di ferro, in riferimento alle miniere del monte Brinzio. La specifica si riferisce alla sua collocazione geografica. Comune di montagna, dalle antiche origini, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. I ferreresi sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Tutt’intorno all’abitato, che si adagia soprattutto per quanto riguarda la sua parte più antica sopra un altopiano di origine morenica, si sviluppa una folta e verdeggiante vegetazione boschiva, tipica delle zone montane, che rende ancora più gradevole l’intero paesaggio, arricchito, tra l’altro, dalla suggestiva cascata “Fermona”, formatasi dal fiume Margorabbia.

Posta su un pianoro del monte S. Martino, è compresa tra i comuni di Brissago Valtravaglia, Mesenzana, Cassano Valcuvia, Rancio Valcuvia, Cuveglio, Casalzuigno e Porto Valtravaglia. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”, gravita sul capoluogo di provincia nonché su Cuveglio e Cuvio per i servizi, il commercio, il lavoro e le strutture burocratico-amministrative.

Il suo territorio, attraversato a nord-ovest dal fiume Margorabbia e ad ovest dal torrente Rancina, si estende nella Valcuvia, tra i comuni di Grantola, Cunardo, Masciago Primo, Rancio Valcuvia e Cassano Valcuvia. Per il commercio, i servizi e le necessità di ordine burocratico-amministrativo ci si rivolge normalmente al capoluogo provinciale e a Luino.

La località offre, grazie alla sua posizione geografica, rilassanti soggiorni per chi desidera pace e tranquillità e una serie di itinerari e affascinanti escursioni nel verde, per gli amanti della natura. In futuro, la moltiplicazione e diversificazione dei servizi, incentivando lo sviluppo del turismo, potrebbe rappresentare una voce importante nel bilancio del comune, costituendo altresì un’occasione lavorativa per quanti desiderano rimanere sul posto.

Cascata di Ferrera (La cascata Fermona) Si trova nell’omonimo comune e si raggiunge in pochi minuti scendendo a piedi dalla strada, verso il laghetto posto ai piedi della cascata. La cascata di Ferrera è nota agli abitanti del paese come cascata Fermona. È un salto di circa 30 metri posto poco sotto il paese e rappresenta il “tuffo” che il torrente Margorabbia compie dopo essere uscito dalle grotte dell’orrido di Cunardo per raggiungere la Valtravaglia. Alla base della cascata si è formato un piccolo laghetto dall’acqua limpidissima; tutto l’ambiente circostante richiama la calma e la serenità di ambienti incontaminati, anche se si trova a pochi minuti dalle principali vie di comunicazione.

www.comune.ferreradivarese.va.it E-mail: comune.ferrera.va@halleycert.it.

Comune Duno

Comune Ferrera di Varese

Tel. 0332 629303

Tel. 0332 716450

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GAVIRATE

Altitudine: 261 m s.l.m. Superficie: 13,34 km² Abitanti: 9 174 (1-1-2013) Densità: 687,71 ab./km² Cod. postale: 21026 Frazioni: Groppello, Oltrona al Lago, Voltorre Nome abitanti: gaviratesi Patrono: San Giovanni Evangelista (27 dicembre)

Non è chiaro se il toponimo derivi dal nome latino “Gaberius” o “Gabius” o dal vocabolo latino “glarea” o “glareatum”, ‘ghiaia’, ‘ghiaioso’; non manca però chi, rifacendosi all’antico nome di Gavirate, si richiama alla radice “uir”, con cui si descriveva il rumore dell’acqua, e alle voci celtiche “gau”, ‘territorio’, e “raudas”, ‘strada’, per cui esso indicherebbe un luogo di strade poste su specchi d’acqua. Centro collinare, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I gaviratesi sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Il suo territorio, comprendente anche parte del lago di Varese, ha un profilo irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Il comune, attraversato ad est dal fiume Bardello, si estende sulla sponda nord-occidentale del lago di Varese, tra i comuni di Cuvio, Comerio, Barasso, Casciago, Varese, Bardello, Besozzo e Cocquio Trevisago. Alla buona affluenza di turisti, diretti soprattutto al lago di Varese e alle pendici del Monte del Campo dei Fiori, fanno riscontro le molte presenze esterne nel mondo del lavoro. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, anche perché assicura l’istruzione secondaria di secondo grado, attira numerosi visitatori anche con i suoi tradizionali appuntamenti del folclore; tra questi meritano di essere citati: la “befana in piazza”; la “festa delle ciliegie” a giugno, la “festa degli alpini”, la “mostra del libro” presso la biblioteca comunale, la “stagione musicale” e la “festa del lago”, ad agosto; poi la “festa dei fiori”, a settembre, e la “festa dell’anziano” presso la casa di riposo. Luoghi d’interesse sono la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista che conserva un artistico organo del 1901, opera di Vincenzo Mascioni di Azzio, il Chiostro di Voltorre, la Villa De Ambrosis e Parco Morselli con la sua “casina rosa” appartenuta allo scultore.

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A Floriano Bodini (1933 – 2005) gemoniese di nascita è dedicato l’omonimo Museo Civico, testimonianza vivente di uno degli scultori contemporanei più noti al mondo e più interessanti per originalità di ricerca espressiva. Posizionato in una vecchia corte di impianto settecentesco, sapientemente restaurata negli anni ’90 è arricchito con opere donate del Maestro Bodini, il Museo consente al visitatore di ripercorrere lo sviluppo della sua arte, dagli esordi giovanili, quando lo scultore si era legato ad un sodalizio di artisti il cui movimento è stato etichettato come Realismo esistenziale, sino agli anni più recenti, nei quali Bodini si è misurato sempre più spesso

GEMONIO

con la scultura monumentale. Altro Museo, posto poco oltre il torrente Viganella e quindi, amministrativamente in comune di Cocquio Trevisago. Qui sorge l’antico Mulino Salvini, ora funzionante solo a scopo didattico, che ospita l’omonimo museo dedicato alla conservazione della memoria di Innocente Salvini ( 1889 – 1979) pittore di grande levatura, attivo nella prima metà del Novecento; il Museo ospita le opere di questo pittore che si considerava gemoniese, maestro di un’arte legata ai temi umili della sua terra ma d’avanguardia nell’uso del colore.

VIA QUATORTA CH - 6533 LUMINO TEL. +41 (0)918292359 +41 (0)91 8291329

Altitudine: 303 m s.l.m.

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Superficie: 3,68 km² Abitanti: 2 907 (31-12-2010) Densità: 789,95 ab./km² Cod. postale: 21036 Nome abitanti: gemoniesi Patrono: San Rocco (16 agosto)

www.comune.gemonio.va.it E-mail: info@comune.gemonio.va.it Comune Gemonio

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Gemonio: un paese di quasi 3.000 abitanti, parte allungato in pianura sulla direttrice Varese-Laveno, parte arroccato su una soleggiata collina morenica. Fu fondato probabilmente in età gallo-romana, età dalla quale gli deriverebbe il nome, comunque di incerta attribuzione; Iamundo o Gemunno è citato nella prima testimonianza documentaria conosciuta, datata all’807. Il primo e più importante monumento che ne testimonia la sua storia è la chiesa di S. Pietro, gioiello di architettura romanica, esempio ad altri monumenti coevi diffusi nel varesotto. Il nucleo originario della chiesa risale, secondo una tradizione non confermata dalla veridicità dei documenti, ma plausibile, all’età longobarda, essendo stata donata dal re Liutprando a S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. Nel tempo subisce vari ampliamenti ed oggi la chiesa si presenta a tre navate, con tre absidi. Dei primi secoli dopo il Mille è anche l’ altarino emerso durante i restauri degli anni ’60: vi compaiono decorazioni riferibili al simbolismo barbarico, carolingio e longobardo. All’interno un ciclo degli affreschi realizzati a partire dalla prima metà del Quattrocento e completati nel Cinquecento da artisti di scuola locale. Sulla collina è posto il nucleo antico del paese, con le sue caratteristiche vie strette, gli “streccioni” e le scale. Sulla Piazza Vittoria si affaccia la chiesa parrocchiale, dedicata a S. Rocco (ricordo della pestilenza secentesca) e alla Beata Vergine Addolorata. Esistente già alla fine del ‘500, ha subito ampliamenti e rimaneggiamenti nel 600 e nel ‘700 per renderla più funzionale alle esigenze del culto. Ospita qualche gioiello artistico grazie alle opere lignee realizzate alla fine del ‘600 dallo scultore Bernardino Castelli (gruppo dell’Addolorata, pulpito e altare ligneo con statue dell’Ultima Cena e reliquiari, altare inizialmente nella chiesa di S. Pietro e qui trasportato nel 1966). Tra le altre opere d’arte, è possibile ammirare una splendida tela di Mosè Bianchi raffigurante la Crocifissione e le testimonianze di due artisti strettamente legati a Gemonio: Innocente Salvini ( Via Crucis e due tele, il Sinedrio e l’Ultima Cena) e Floriano Bodini ( basamento marmoreo per il crocifisso, sempre del Castelli).

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GERMIGNAGA

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Altitudine: 204 m s.l.m. Superficie: 6,17 km² Abitanti: 3 838 (31-12-2010) Densità: 622,04 ab./km² Frazioni: Casa Moro, Fornace, Mirandola Nuova, Ronchetto, Ronchi Cod. postale: 21010 Nome abitanti: germignaghesi Patrono: San Giovanni Battista (24 giugno)

Germignaga è un piccolo paese affacciato sulle sponde del lago Maggiore. Le sue spiagge e i suoi parchi sono molto apprezzati non solo dai turisti, ma anche dagli abitanti dei comuni circostanti. Quella che in passato fu una zona ricca di industrie, si è negli anni trasformata in una zona turistica.

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Il parco ”Le Fontanelle” e il parco Boschetto, collegati recentemente da un ponte inerbito, costituiscono un meraviglioso polmone verde in riva al lago nel quale è possibile sdraiarsi sul prato e rinfrescarsi sotto i getti verticali delle fontane. Oltre ad offrire meravigliosi scenari naturali, nel territorio di Germignaga si snoda una pista ciclabile che offre un’ottima opportunità per una rilassante escursione alla portata di tutti, nel territorio circostante. Cosa vedere a Germignaga - La chiesa di San Giovanni (sec. XII) presso il cimitero con la Via Crucis del 1828 sotto i portici del cimitero, recentemente restaurata. - La chiesa di San Rocco (nucleo antico risalente al 1571) di architettura barocca con all’interno un’antico organo del luinese F.Carnisi risalente al 1852. - La via San Carlo con la salita all’omonima chiesa del 1664.

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- Il ponte in pietra sul torrente San Giovanni. - Il “Parco 1° Maggio”. - Il “Parco Boschetto” luogo di svolgimento nel periodo estivo di sagre e feste popolari situato sulla foce del fiume Tresa. - La pista ciclabile lungo il torrente Margorabbia. Comune Germignaga

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Le tradizioni: Il paese mantiene vive alcune tradizioni, molto sentite dai Germignaghesi e seguite anche dai turisti. La processione dell’ “Intiero”, che si svolge ogni Venerdì Santo a partire, almeno, dal 1686. La celebrazione religiosa coinvolge tutto il centro storico, con un corteo formato da figuranti e con il contributo della Confraternita del SS. Sacramento, che trasporta una pesante urna in metallo e vetro, in cui viene adagiato un simulacro ligneo con braccia mobili di Cristo, che durante la funzione che precede la funzione viene deposto dalla croce. La festa della Madonna del Rosario si svolge la prima domenica del mese di ottobre. Dopo la processione per le vie del paese, nella piazza antistante la chiesa parrocchiale si svolge il caratteristico incanto dei doni, in cui vengono “battuti all’asta” cesti di funghi, selvaggina, torte e altri prodotti. Le offerte raccolte vengono destinate alle attività parrocchiali. Legata a questa festa è anche la produzione di un dolce tipico, il croccante, preparato con mandorle, zucchero e miele.

Se brusa ul vecc. Il 31 dicembre di ogni anno, sulle rive del torrente San Giovanni si affollano centinaia di persone per assistere al rogo di un fantoccio in cartapesta, che rappresenta l’anno vecchio. La fantasia dei volontari si sbizzarrisce, ogni anno, per dare nuove fogge e vesti al “Vecc”. La festa è accompagnata dalla musica della Banda e accompagnata da Vin Brulé e Cioccolata

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GRANTOLA

Altitudine: 250 m s.l.m. Superficie: 2,07 km² Abitanti: 1 289 (31-12-2010) Densità: 622,71 ab./km² Frazioni: Bellaria, Montebello, Motta, Vicema Cod. postale: 21030 Nome abitanti: grantolesi Patrono: SS. Pietro e Paolo (29 giugno)

www.comune.grantola.va.it E-mail: info@comune.grantola.va.it

La provenienza del nome “GRANTOLA” è incerta. Potrebbe riferirsi al nome medioevale di persona (Alle)grante o G(a)rante. Comune di montagna, di origine medievale, che unisce alle tradizionali attività agricole i segni di un discreto sviluppo industriale. Il comune fa registrare una fase di forte espansione edilizia. Il territorio comunale, dal profilo geometrico irregolare tipico del paesaggio pre-montano e montano, mostra variazioni altimetriche abbastanza accentuate ed è circondato da boschi e splendidi prati. Posta al margine orientale della valle del fiume Margorabbia, è circondata dai comuni di Montegrino Valtravaglia, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Ferrera di Varese, Cassano Valcuvia e Mesenzana. Il comune fa parte dell’ambito territoriale della Comunità montana “Valli del Verbano”; per il commercio, il lavoro, i servizi e tutte le esigenze che non trovano soddisfazione sul posto, gravita verso Luino e Varese. Il paesaggio ameno e la vicinanza del lago Maggiore rendono incantevole questo piccolo comune di montagna che, negli ultimi anni, sta incrementando timidamente le proprie potenzialità turistiche. Gli splendidi sentieri che si aprono tra la fitta vegetazione delle montagne circostanti costituiscono un richiamo irresistibile per gli appassionati della montagna. Nel corso dei mesi estivi, il calendario delle manifestazioni religiose e tradizionali offre un discreto numero di iniziative: il “ferragosto grantolese”, la “festa dei fiori” e la “mostra degli hobby” rappresentano piacevoli occasioni di intrattenimento e richiamano visitatori dai comuni vicini. Vive un rapporto intenso con i centri del circondario, cui la comunità si rivolge per accedere alle infrastrutture non presenti sul posto.

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LAVENO MOMBELLO

Comune Laveno Mombello

Altitudine: 205 m s.l.m.

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Superficie: 25,92 km² Abitanti: 8 906 (31-12-2012) Densità: 343,6 ab./km² Frazioni: Casere, Cerro, Mombello, Ponte Cod. postale: 21014 Nome abitanti: lavenesi Patrono: Santi Filippo e Giacomo

Mombello è il nucleo più antico del paese, come dimostrano le tracce di insediamenti primitivi (3.000 a.C.) nella zona collinare della Torbiera, mentre Laveno e Cerro sono di epoca romana. Pare infatti che il nome Laveno derivi dal generale romano Tito Labieno, che si era opposto ai Galli sulle alture di Mombello (“Mons belli” ovvero “Monte della guerra”). Capitale turistica della sponda orientale del Lago Maggiore, il comune di Laveno Mombello si estende su una superficie di 25 kmq a 200 m slm e ospita circa 9.000 abitanti. Oltre che da Laveno, Mombello e Cerro, il centro è composto da altri agglomerati come Ceresolo e Ponte, e da località panoramiche e collinari come Monteggia (394 m), Casere (768 m), Montecristo e Brena (334 m). La sua economia si caratterizza per la positiva coesistenza di attività industriali e commerciali. Il territorio, attraversato da torrenti e rogge, si caratterizza per la presenza di alture intermoreniche, mentre i centri abitati di Cerro e Laveno presentano un andamento pianeggiante e si affacciano sulle verdi sponde del lago Maggiore. Sorge ai piedi del massiccio Sasso del Ferro, ai limiti della Valcuvia e si estende in posizione panoramica sulle sponde del lago Maggiore. La favorevole posizione panoramica sul lago Maggiore e le attrezzate strutture ricettive e sportive di cui è dotato rendono il posto meta di numerosi turisti e visitatori. Il calendario delle manifestazioni tradizionali, religiose e non, comprende, oltre alla realizzazione del presepe sommerso nel corso del periodo natalizio, molti appuntamenti soprattutto nei mesi di luglio e agosto e la suggestiva “festa di ferragosto sul lago”, che prevede un magnifico spettacolo pirotecnico. Una nota di merito al Museo della Ceramica – www.midec.org - che mantiene viva la tradizione ceramica lavenese con una preziosa esposizione di opere d’arte, realizzando molteplici eventi culturali. www.comune.laveno.va.it E-mail: protocollo.lavenomombello@cert.saga.it

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Altitudine: 202 m s.l.m.

Foto: Marmino

Foto: Marmino

Foto: Marmino

LUINO

Superficie: 20,95 km² Abitanti: 14 244 (1-1-2013) Densità: 679,9 ab./km² Frazioni: Baggiolina, Biviglione, Bonga, Casa Colombaro, Casa Demenech, Casa Donato, Casa Ferrario, Casa Ferrattina, Casa Pozzi, Cascina Pastore, Case Mirabello, Colmegna, Creva, Fornasette, Girasole, Il Gaggio, Il Valdo, La Brughiera, La Speranza, Longhirolo, Molino, Monte Bedea, Motte, Pezza, Pezzalunga, Pezze, Pianazzo, Poppino, Roggiolo, Ronchi, San Pietro, Tecco, Torretta, Trebedora, Vignone, Voldomino

“Vidi uno spacco cuneiforme tra le montagne sull’altra sponda e pensai che dovesse essere Luino” di E. Hemingway, Addio alle Armi. Luino ha una storia molto antica; vicino alla stazione ferroviaria sono stati ritrovati resti di una necropoli romana risalente al III secolo ed è citata per la prima volta in documenti del 1169 con il nome di Luvino, denominazione che mantenne sino al 1889. In epoca medievale Luino era già un borgo conosciuto e conteso dalle più potenti famiglie comasche e milanesi. Conquistata dagli svizzeri nel 1512, Filippo Maria Visconti la riconquistò appena tre anni dopo. La svolta per la crescita dell’economia locale avvenne nel 1541 quando Carlo V le concesse il “diritto di mercato”, ovvero la possibilità di allestire un mercato per le vie cittadine. Un privilegio che, di fatto, trasformava ogni mercoledì il borgo in una piccola città. Mercato che ancora oggi è meta di molti visitatori. Luino fu anche teatro di gesta risorgimentali: nel 1848 i patrioti piemontesi sbarcarono nel piccolo porto del borgo per guidare l’insurrezione contro gli austriaci e lo stesso Garibaldi affrontò qui le truppe nemiche. Luino fu la prima città italiana a dedicargli un monumento, quando l’eroe dei due mondi era ancora in vita. Luino è oggi molto attenta a preservare la natura e il suo lago. Da qualche decennio, severi controlli ed interventi ecologici hanno permesso alle acque lacustri di recuperare splendore e vitalità per il piacere degli abitanti e dei tanti turisti. Fonte: www.turismo.regione.lombardia.it

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Foto: A. Romano

Foto: Marmino

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Nome abitanti: luinesi Patrono: San Pietro e san Paolo (29 giugno)

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Lungolago di Luino: La passeggiata prosegue verso il lungolago, all’ombra di grandi platani e suggestive palazzine che circondano il vecchio porto napoleonico. Durante il cammino è opportuno fermarsi ad ammirare la Chiesa della Madonna del Carmine, risalente al XV secolo, il Palazzo dei Serbelloni e l’attigua Cappella privata. Meritano senz’altro una visita anche la Chiesa Parrocchiale, di antica fondazione, la Chiesa di San Giuseppe Dionigi e il Santuario di Santa Maria Maggiore. Contrada dei Mercanti e Via Cavallotti: Una passeggiata per le vie di Luino regala indubbiamente scorci suggestivi. Ma fra tutte la via più vivace, la più ricca di storia e tradizione è senza dubbio la via Cavallotti, nella Contrada dei Mercanti. Da sempre la via Cavallotti è fulcro della vita del paese; ricca di negozi, caffé e locali, brulica di vita e di attività, oggi come nel Medioevo. Si estende dalla Chiesa Prepositurale dei Santi Pietro e Paolo fino alla Piazza della Libertà, proprio di fronte al Porto Vecchio, dominato dalla statua della Vergine che i luinesi considerano il simbolo della loro cittadina. Spesso la via è teatro di eventi artistici e manifestazioni culturali. Altri esempi di architettura religiosa sono la chiesa di Santa Maria in Ca’ Deserta, dotata di un altare ligneo risalente al periodo barocco, e la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, il cui alto campanile svetta sulle acque del lago. Rifacimenti delle epoche successive. Curiosamente, il campanile è integrato all’interno della facciata. Nella chiesa è custodita anche la tomba in stile gotico di Giacomo Oldofredi. La Pieve riserva anche altre sorprese: un quadro a olio di Francesco Hayez che raffigura San Michele Arcangelo e un “San Pietro” di Giuseppe Diotti. Nella medesima piazza si possono visitare la Chiesa di San Giovanni Battista e l’ex Oratorio dei Disciplini.

Risorgimento

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Foto: Marmino

LUINO

Foto: Marmino

Foto: A. Romano

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Museo Civico Archeologico Paleontologico: Palazzo Verbania ospita il Museo Civico Archeologico Paleontologico di Luino, diviso in due sezioni: una piccola pinacoteca che raccoglie le tele di artisti locali, e una sezione paleontologica in cui è possibile ammirare fossili recuperati nel territorio e importanti testimonianze archeologiche. Luino vanta infatti il ritrovamento di numerosi reperti riconducibili all’Età del Bronzo, che testimoniano l’importanza della località già all’epoca dei primi insediamenti umani. Accanto ai reperti locali, sono esposti anche manufatti in pietra e strumenti di caccia provenienti dal deserto del Sahara e risalenti al Neolitico. Buona parte del materiale oggi conservato al Museo si deve alla tenacia del collezionista Pietro Astini, che riuscì a recuperare importanti reperti e opere artistiche allo scopo di creare un vero “tesoro del territorio”. Tra le opere conservate al Museo spiccano alcuni affreschi risalenti al XV e XVI secolo, ma anche importanti esempi di arte contemporanea. Mercato storico: Il mercato del mercoledì, tradizione che si rinnova dal 1541, è un vero e proprio evento a cadenza settimanale. Più che un mercato è una vera e propria fiera, con oltre 370 bancarelle disposte lungo le strade del centro e sul lungolago. Appuntamento immancabile per i luinesi, attira visitatori anche dalla vicina Svizzera e persino dalla Germania per l’atmosfera vivace e folkloristica che si respira, ma anche per la possibilità di vivere una proficua giornata di shopping all’insegna dell’originalità. Fonte: www.turismo.regione.lombardia.it 50

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Durante la stagione autunnale invernale verranno proposte particolarità di cacciagione Possibilità di banchetti con menù personalizzati Specialità su prenotazione

Altitudine: 210 m s.l.m. Superficie: 41,96 km² Abitanti: 2 516 (30-11-2013) Densità: 59,96 ab./km² Cod. postale: 21061

Maccagno con Pino e Veddasca (Maccàgn cun Pin e Vedàsca in dialetto varesotto), è stato istituito il 4 febbraio 2014 dalla fusione dei comuni di Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e Veddasca, avvenuta in seguito al referendum consultivo del 1° dicembre 2013. Maccagno. Comune turistico lacuale, dalle antichissime origini, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo industriale. Stazione balneare arricchita dalle attrattive della montagna, registra una grande affluenza turistica. Il borgo, sino a qualche decennio fa, era diviso in Inferiore e Superiore dal torrente Giona: i due paesini avevano vita amministrativa autonoma. Caratteristica la Contrada Maggiore, il nucleo antico del borgo, dominata da una Torre imperiale e dal piccolo Santuario della Madonnina della Punta (sec. XVI): da qui si scorgono i Castelli di Cannero, posti su di un isolotto poco discosto dalla riva piemontese. Ciò che conquista di Maccagno è il panorama mozzafiato, che consente di spaziare su quasi tutto il Verbano: dalle vette del Canton Ticino, al golfo Borromeo. La spiaggia, creata dal Giona, è introvabile altrove, per la lunghezza e la profondità: è un luogo privilegiato, tra i molti splendidi centri turistici del Verbano. Per ammirare tali bellezze, ogni anno, migliaia di turisti arrivano a Maccagno. A partire dal 1979 in un avveniristico edificio-ponte gettato sul Giona è stato realizzato il Civico Museo Parisi Valle, che ospita la collezione d’arte moderna donata dal suo ideatore: Giuseppe Vittorio Parisi.

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Frazioni: Armio, Biegno, Cadero, Campagnano, Caviggia, Entiglio, Garabiolo, Graglio, Lozzo, Maccagno (sede comunale), Monte Venere, Musignano, Monti di Pino, Orascio, Pianca, Piantonazzo, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore, Ronchi, Sarangio, Veddo, Zenna

tipo rurale. I vari nuclei abitati sparsi sul territorio presentano le caratteristiche dei piccoli villaggi di montagna, con le tipiche abitazioni in pietra ben lavorata e con i classici tetti a spiovente formati da grandi lastre di pietra. Si registra una forte espansione edilizia che ha prodotto la nascita di residenze per la villeggiatura, nel rispetto dell’architettura rustica del luogo. Questa località di montagna è rinomata per le sue piste di sci, che richiamano molti turisti appassionati di questo sport, attratti anche dalle bellezze naturali offerte dal paesaggio. Tra le manifestazioni ricreative vi sono la rassegna concertistica “antichi organi”, che si svolge ad agosto, e le diverse sagre organizzate nel corso dell’anno. Alle tradizioni rurali è legata la gastronomia locale, che si caratterizza per la tipica polenta, per la grande abbondanza di funghi e soprattutto per i piatti a base di selvaggina. Il Patrono, S. Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

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Fra le manifestazioni ricorrenti, il “risotto con luganega” che si può gustare ogni Carnevale. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore, che si svolgono nel corso dell’anno: le sfilate e i cortei mascherati, che si svolgono a carnevale; la festa del santuario della Madonna, che ha luogo la prima domenica di luglio, e la festa di Santa Maria Assunta. La festa del Patrono, S. Materno, si celebra il 17 luglio. PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE. Piccola comunità di montagna, dalle origini molto antiche, con un’economia basata essenzialmente sul terziario e in particolare sul turismo. L’bitato sorge su un picco roccioso da cui sovrasta le acque dello splendido lago, offrendo un suggestivo effetto panoramico. Oltre ad essere una meta molto ricercata dal turismo sia di soggiorno che di frontiera, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie proprio allo sviluppo del settore turistico, che consente un considerevole flusso di manodopera. La vicinanza alla frontiera svizzera la pone al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini e con la stessa Svizzera, verso la quale si svolge il pendolarismo per motivi di lavoro di buona parte della sua popolazione. Attira visitatori anche un tradizionale appuntamento del folclore, quale la “sagra dell’al””, caratterizzata dalla cottura allo spiedo di un vitello intero. La festa del Patrono, S. Quirico, si celebra il 15 agosto.

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VEDDASCA. Piccola comunità di montagna, di origine medievale, basa la propria economia essenzialmente sulle attività di

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MASCIAGO PRIMO

ORINO

Altitudine: 347 m s.l.m. Superficie: 1,95 km² Altitudine: 456 m s.l.m.

Abitanti: 289 (31-12-2010)

Superficie: 3,83 km²

Densità: 148,21 ab./km² Frazioni: Località Mondada, Località Muniscione Cod. postale: 21030 Nome abitanti: masciaghesi Patrono: Sant’Agnese (prima domenica di settembre)

Comune Masciago Primo

“MASCIAGO PRIMO” deriva dal nome latino di persona Maccius con l’aggiunta del suffisso -acus che indica appartenenza.

Piccola comunità di montagna, dalle antiche origini, che alle tradizionali attività agricoTel. 0332 724597 le ha affiancato modestissime iniziative industriali e commerciali. I masciaghesi sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che non fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Mondada e diversi casolari sparsi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate. Tale caratteristica orografica si rispecchia nell’andamento plano-altimetrico dell’abitato, che conserva praticamente intatto il suo antico impianto urbanistico.

Abitanti: 866 (31-12-2010) Densità: 226,11 ab./km² Cod. postale: 21030 Nome abitanti: orinesi Patrono: S. Lorenzo (10 agosto)

Si estende nella Valcuvia, tra i comuni di Ferrera di Varese, Cunardo, Bedero Valcuvia e Rancio Valcuvia. Per il commercio, i servizi e le necessità di ordine burocratico-amministrativo si rivolge solitamente al capoluogo provinciale, oltre che a Gavirate e Luino, mentre verso i centri vicini maggiormente industrializzati si svolge il pendolarismo di gran parte dei suoi abitanti, per motivi di lavoro. Alla scarsa affluenza turistica, limitata al solo periodo estivo, fanno riscontro le poche presenze esterne nel mondo del lavoro, a causa del suo modesto livello economico, che non consente l’assorbimento di un flusso rilevante di manodopera. Tipico prodotto della gastronomia locale è la “polenta con formaggi, funghi e selvaggina”. L’evento di un certo rilievo che coinvolge l’intera comunità, oltre a rappresentare un richiamo per gli abitanti delle località vicine, è la festa patronale dedicata a Sant’Agnese, che ricorre il 21 gennaio ma si celebra la prima domenica di settembre, con una sagra e una mostra di pittura relativa ai luoghi più caratteristici.

Comune Orino

Tel. 0332 630517

www.comune.masciagoprimo.va.it E-mail: comune.masciagoprimo@halleypec.it

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Alcuni studiosi vedono nel nome Orino una derivazione celtica, quale diminutivo di Oeur (Orum) che sta ad indicare un “margine”. Secondo questa ipotesi il nome avrebbe preso origine dalla posizione della località, posta a margine della montagna. Molto più plausibile e aderente alla realtà l’ipotesi che vede l’origine del nome Orino nel verbo latino “haurire” che significa sgorgare, essendo, da sempre, la località, ricca di sorgenti e ruscelli. Orino fu nei secoli scorsi terra d’emigranti, in genere qualificati artigiani, che con il loro lavoro resero illustre il nome del loro paese all’estero. LA ROCCA DI ORINO è un’antica fortezza posta a nord-est dell’omonimo comune, a quota 537 m.slm., su di uno sperone roccioso che domina gran parte della Valcuvia. Attualmente la Rocca di Orino è proprietà della Sig.ra Piera Vedani Mascioni che ha avviato un nuovo ciclo di lavori volti a preservare e valorizzare ciò che resta dell’antica fortificazione. In questa località sorge la piccola chiesa di San Lorenzo. La chiesa è stata costruita verso oriente. è antichissima con le pareti spoglie e rovinate dall’antichità. La facciata della chiesa è dipinta. Ci sono due tombe comuni con una sola copertura. Vi è la torre campanaria con una campana benedetta. Di quella antica chiesetta oggi rimane purtroppo solo il campanile, poiché il resto è stato riedificato intorno al 1635 La Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Immacolata. L’attuale Chiesa Parrocchiale, dedicata alla B.V. Immacolata, è stata edificata, ampliando la precedente, dedicata più genericamente a S.Maria, in fasi successive dalla seconda metà del 1600.Il coro dietro l’Altare maggiore è stato aggiunto nel 1878. La Chiesa divenne parrocchiale nel 1645, ma una contestazione del Prevosto di Canonica ne rimandò il riconoscimento ufficiale al 1651. Il fonte battesimale, già rilevato nelle prime visite pastorali sul finire del 1500, attesta la natura di vice parrocchia anche quando vi era solo il cappellano. Il corpo della torre del campanile è stato aggiunto verso la fine del 1700. www.comune.orino.va.it


MESENZANA

Altitudine: 305 m s.l.m. Superficie: 4,91 km² Abitanti: 1 473 (31-12-2010) Densità: 300 ab./km² Frazioni: Malpensata, Molino d’Anna, Pezza, Maro, Cà Bianca nuova, Pianazzo, Piatta, Alpe Cavoglio, Gesiola del monte San Martino, Le Cascine. Cod. postale: 21030

L’abitato di Mesenzana sorge sui declivi più bassi della vallata del Gesone ed il fiume stesso lo attraversa longitudinalmente, Il paese è incuneato fra il Monte San Martino ed il monte San Michele e la Tel. 0332 575116 parte urbana più bassa va a lambire le sponde del fiume Margorabbia. Mesenzana conta circa 1500 abitanti, ed è diviso da innumerevoli corti o contrade; quelle periferiche, prendono il nome dai luoghi dove sono ubicate, esempio: contrada del Piano, del Mulino d’Anna, della Malpensada, della Pezza, del Valfarera, della Piatta del Pianazzo ed altre, mentre i 2 blocchi abitativi urbani storici, divisi in Curzora e Curzot sono ridivise nel Curzot in piccole contrade e corti che prendono il nome degli antichi proprietari delle stesse, come: Ca Pulonia, Ca d’ingereta, Ca Silvester o Ca Custant. Comune Mesenzana

VIA PROVINCIALE, 55/D

La storia di Mesenzana è quella della Valtravaglia interna, ma il paese si è potuto distinguere tra gli altri della vallata grazie alla famiglia dei Da Masanzana, possessori del castello di cui oggi la torre rimane la sola testimonianza visibile. I Da Masanzana furono presenti sul nostro territorio per un periodo di oltre quattro secoli ricoprendo cariche illustri. Essi rivestirono una prerogativa nobiliare essendo stati nominati “ Dominatus loci” e dal 1224 poterono fregiarsi del titolo di “Sires”; cosa rara che denota l’aver acquisito un notevole prestigio e potere, continuando nel contempo a mantenere la carica di “judex”. Dalla casata dei Da Mesenzana provenivano molti notai del luogo, canonici e prevosti delle Pievi di Bedero, Cuvio, Ganna e Voltorre.

CGMG srls - Via Provinciale, 66 21030 MESENZANA (VA) Tel.0332 1565354 Cell.347 7127669 Cell.340 8276659

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Il castello esisteva con certezza già prima del X secolo, e viene citato in antichi documenti la presenza al suo interno di un deposito per immagazzinare i prodotti agricoli; è inoltre ricordato negli Statuti della Valtravaglia del 1283: si parla espressamente del dovere di provvedere alla sua manutenzione e di porvi guardie e custode. www.comune.mesenzana.va.it E-mail: comune.mesenzana.va@legalmail.it

APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 9.00 ALLE 13.00 E DALLE 14.00 ALLE 19.30

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MONTEGRINO VALTRAVAGLIA

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Lavena Ponte Tresa via Morazzoni, 6 Altitudine: 525 m s.l.m. Superficie: 10,26 km² Abitanti: 1 475 (31-12-2015) Densità: 143,76 ab./km² Frazioni: Bonera,Sciorbanio,Piandolina,Ostino,Castendallo,Bosco,Cucco,Riviera,Molino d’Anna, I Sorti Cod. postale: 21010 Nome abitanti: montegrinesi Patrono: Sant’Ambrogio (7 dicembre)

Comune Montegrino Valtravaglia

Tel. 0332.589732

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La prima parte del toponimo “MONTEGRINO VALTRAVAGLIA” è composta dai sostantivi “monte” e agher (acero, pianta un tempo diffusa sul monte). La specifica deriva da valle e dal nome della rocca di Travaglia (intra valles). Appena spostato verso l’entroterra luinese, sul monte Sette Termini, Montegrino si presenta in primo luogo come località nota per escursioni naturalistiche nelle sue ampie pinete che si estendono l’una all’ingresso del centro abitato, con panorama sul lago, la seconda, detta “pineta alta”, salendo verso la sommità della montagna. Imboccando poco prima del centro via Cadorna, si raggiunge anche un bel laghetto montano e, poco oltre, si può scoprire il cosiddetto “Masso Altare”. Si tratta di una grande roccia striata con venature bianche di quarzo, ricca di incisioni rupestri, raffiguranti coppelle e figure simboliche antropomorfe risalenti all’età del bronzo, il cui ritrovamento ha fatto pensare che la zona fosse utilizzata come centro religioso preistorico. L’altare è situato appena sopra la piazzetta antistante il laghetto; il sito è recintato, dunque per visite è consigliabile avvertire il Comune. Nel cuore del borgo, si trova la casa natale di Giovanni Carnovali detto il Piccio (1804-1873) pittore insigne, al quale è stato dedicato il monumento in bronzo opera di Egidio Giovanola, posto al centro della piazzetta. Numerose sono le chiese sparse sul territorio del comune: San Martino, d’impianto romanico, ma restaurata nel 1640, domina la valle della Margorabbia con una suggestiva vista lago ed è raggiungibile esclusivamente a piedi, partendo dal parcheggio all’ingresso di Montegrino. All’interno, begli affreschi tardo gotici e un dipinto raffigurante San Bernardino da Siena, eseguito da Guglielmo da Montegrino nel 1488. Ricordiamo inoltre la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, a tre navate con colonne di pietra e campanile romanico rimaneggiato , San Rocco al centro di Montegrino e, nelle frazioni, San Gallo a Castendallo, Sant’Antonio a Bonera, San Provino a Riviera. A Bosco Valtravaglia, sorge l’importante edificio settecentesco della chiesa di Santa Maria Annunciata, una delle più belle della Valtravaglia, nella quale sono custoditi un prezioso organo, la sala dell’artistico “Presepe di radici” e un “Museo d’Arte Sacra”. www.comune.montegrino-valtravaglia.va.it E-mail: comune.montegrino@legalmail.it

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PORTO VALTRAVAGLIA

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Superficie: 16 km² Abitanti: 2 440 (31-12-2010) Densità: 152,5 ab./km² Frazioni: Domo, Ligurno, Muceno, Musadino, San Michele, Ticinallo, Torre Cod. postale: 21010 Nome abitanti: portovaltravagliesi Patrono: San Rocco (16 agosto)

Il Comune si dispiega in diverse frazioni, (Ticinallo, Muceno, Musadino, Domo, Ligurno, Torre e San Michele) posizionate tra il lago e le colline, dove è possibile praticare sia sport acquatici che andar per boschi lungo i numerosi sentieri che conducono sulle montagne circostanti ed arrivare così in luoghi ameni dove contemplare dall’alto la meraviglia del lago. Gli abitanti non nascondono le loro lontane radici: le case con i loro portali austeri che si aprono su cortili lastricati; le ville con i loro meravigliosi giardini; nuclei urbani in cui si riconoscono le antiche “masserie”, o le “corti medioevali”. Nell’abitato di Porto Valtravaglia (210m) ad esempio, la via principale presenta edifici che risalgono al Seicento; gradevoli sono inoltre il vecchio porticciolo ed il lungolago, recentemente ristrutturato e delimitato da una cortina di vecchie case alle spalle del municipio.

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Comune Porto Valtravaglia

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RANCIO VALCUVIA

TRONZANO LAGO MAGGIORE

Altitudine: 342 m s.l.m.

Altitudine: 296 m s.l.m.

Superficie: 11,04 km²

Superficie: 4,48 km² Abitanti: 940 (31-12-2010)

Comune Rancio Valcuvia

Densità: 209,82 ab./km² Frazioni: Cantevria Cod. postale: 21030 Nome abitanti: rancesi Patrono: SS. Sebastiano e Fabiano (20 gennaio)

Tel. 0332 995806

“RANCIO VALCUVIA” aggiunge la seconda parte del toponimo dal 1863. La sua prima parte viene ricondotta all’aggettivo “ransc”, che significa ‘rancido’, con una chiara allusione all’umidità del luogo. La seconda parte di esso è da ricondurre a “Cuvium”, da ‘”covo”, nel senso di “cavità”, come luogo geografico.

Comune di montagna, dalle antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un discreto tessuto industriale. La comunità dei rancesi si distribuisce fra il capoluogo comunale, che fa registrare una notevole crescita edilizia, e vari altri nuclei abitati, dei quali il più popoloso è quello di Cantevria. Il suo territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate, e di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che si caratterizza per l’andamento plano-altimetrico collinare. Vi si possono ammirare alcuni esempi di architettura spontanea, come le caratteristiche “lobie” in legno e le vecchie cascine che si distribuiscono tra le anguste viuzze del centro storico. Situata nella zona centro-settentrionale della provincia, si estende tra i comuni di Ferrera di Varese, Masciago Primo, Bedero Valcuvia, Brinzio, Castello Cabiaglio, Cuveglio e Cassano Valcuvia. Fa parte della Comunità Montana “Valli del Verbano” e si trova nelle vicinanze del Parco naturale del Campo dei Fiori. Per il commercio, i servizi e le necessità di ordine burocratico-amministrativo ci si rivolge normalmente al capoluogo provinciale, oltre che a Gavirate e Luino. Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, pur offrendo ai suoi visitatori la possibilità di recarsi presso il Parco naturale del Campo dei Fiori, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alle sue industrie, che consentono l’assorbimento di un flusso di manodopera.

Abitanti: 238 (31-03-2015) Densità: 23,82 ab./km² Frazioni: Bassano Località: Il Bersagliere, La Costa, La Crocetta, La Mora, Lanterna, Monti di Bassano, Poggio, Porto, Provezzano, Riva, Ronco Scigolino Cod. postale: 21010 Nome abitanti: tronzanesi Patrono: San Rocco (16 agosto)

Comune Tronzano Lago Maggiore

Tel. 0332 566240

www.comune.ranciovalcuvia.va.it E-mail: comune.ranciovalcuvia.va@halleycert.it

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Tronzano Lago Maggiore dal 1° luglio 2016 è entrato ufficialmente a far parte dell’Unione dei Comuni Lombarda PREALPI, con altri tre comuni delle Valli del Verbano: Agra, Curiglia con Monteviasco e Dumenza, che è il comune capofila. Lo scopo dell’Unione è quello di migliorare la qualità dei servizi, ottimizzando le risorse umane, economico-finanziarie e strumentali.

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Il Comune di Tronzano Lago Maggiore è situato sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, disteso su di un poggio che domina il Verbano a circa 350 m s/m, sotto le pendici del Monte Borgna, su una vasta superficie di circa 11 km quadrati con un dislivello di circa 1000 m. Le sue antichi origini sono testimoniate dai ritrovamenti archeologici e dai segni che l’uomo ha lasciato sul territorio per le sue attività. È probabile l’origine celtica dei primi insediamenti in un territorio “sulla via delle genti” che, costeggiando il lago lungo i terrazzi di origine glaciale, congiungeva l’area alpina a quella prealpina. Il nucleo di Tronzano che, come la frazione di Bassano, situata a 530 m s/m, ha mantenuto la sua fisionomia originaria, ha una struttura semplice, raccolta intorno a un unico asse viario, interrotto da strette viuzze. L’area a lago è caratterizzata dalle piccole località Ronco Scigolino, Poggio e Canovi, la parte montana dalla località Monti di Bassano. A Tronzano tutti i vicoli sono stati lastricati con le vecchie piode che ricoprivano i tetti delle case prima di sostituirle, dopo gli anni cinquanta, con tegole. Sui muri bassi che delimitano gli orti sono ancora visibili le “tavole a mulino” per i giochi all’aperto; altre testimonianze sono le pile dell’orzo, blocchi di pietra squadrati o arrotondati che servivano per la brillatura dell’orzo, molto coltivato nel Gambarogno e nel Locarnese. Numerose le meridiane con le diciture in parte cancellate e i resti di vecchi mulini lungo i torrenti maggiori (“Valegion” e “Molinera”), e delle opere di canalizzazione. Orzo, segale e granoturco erano i cereali più coltivati. Il territorio boscoso di Tronzano è il paradiso del trekking e della MTB per tutti, per gli edonisti che si lasciano stregare da scenari di emozionante beltà, che si aprono improvvisamente tra un castagneto, o per chi ricerca storici ruderi, per ricostruire la fiaba del tempo, o per quanti amano stare all’aperto in tutta semplicità, tra colori e profumi selvatici.

www.comune.tronzanolagomaggiore.va.it E-mail: comune.tronzanolagomaggiore.va.it@pec.it


Chiesa dell’Assunta: questo tempio, che fu l’antichissima parrocchiale di Tronzano, Bassano e Pino, nacque come Cappella per il culto locale e dal 1683 sino al 1747, subì radicali rifacimenti, in seguito ai suggerimenti dei Cardinali mediolanensi. La chiesa attuale non serba alcun ricordo delle origini lontane: solo il campanile è valido testimone della sua antichità. La cinta muraria del bel sagrato si prospetta su di un promontorio da cui si abbraccia la maestosità del Lago Maggiore verso il Canton Ticino e le Isole di Brissago, e il susseguirsi dei tre paesi della vecchia parrocchiale.

Tronzano esce dal grande Lago Maggiore e s’erge sino al piccolo Lago Delio, in un percorso di ineguagliabile bellezza.

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I Canovi: località interamente dedicata agli svaghi lacustri e al ristoro. Comune Tronzano Lago Maggiore

Tel. 0332 566240

Bassano: Il borgo ha radici antichissime e ancora oggi si possono osservare macine da mulino e mortai in pietra e altri manufatti.

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Monti di Bassano e lago d’Elio: col termine munt si designavano quegli insediamenti stagionali, utilizzati come pascoli di media quota, dove si conducevano gli animali e con loro l’intera famiglia contadina. Ora quelle costruzioni rurali sono state ammodernate per il soggiorno estivo. Foto: comune.tronzanolagomaggiore.va.it



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