Crociatino 2011

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Notiziario dell’O.S.A. - Valmadrera

ANNO 41 - DICEMBRE 2011

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SOMMARIO La parola del presidente

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La parola del Don

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Speciale sessantesimo Questi ultimi 10 anni... I festeggiamenti

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Sci alpino Ponte di Legno-Tonale Corso di sci a Madesimo Tre giorni a Naz Sciavez Sci di fondo Campionato sociale sci di fondo Corso di sci di fondo Fine settimana a Naz Sciavez Lapponia Hiihto - Aprile 2011 Marcia alpina di regolarità 1° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti Campionati italiani per associazioni Sociale di marcia 2011 Corsa in montagna 7° Trofeo “Dario e William” Campionato sociale di corsa 3° Trofeo “Antonio Rusconi” Non sempre si può vincere Dopotutto, correre in montagna mi piace! Correre con l’OSA

Presidente

14 15 15 16 16 16 17 18 20 21 22 23 24 25

Altre cariche 26 27 28

Corso di escursionismo avanzato 3° corso di escursionismo avanzato

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Attività alpinistica Attività alpinistica dei soci Bivacco 2011 Falesia Santomas Col Pèla, di notte sul Badile

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Settimana escursionistica Isola di Madesimo

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Gruppo Giovanile Gite Giovanili

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Campeggio Il mio primo campeggio Osa Santa Caterina 2011 Due Andrea al Cevedale! The Koenigspitz

38 39 40 41

Gruppo Tempo Libero Santa Fosca 2011 Gite in autobus con il GTL Uscite in settimana Tour della Calabria

42 43 45 46

Gruppo Femminile Gita a Campo dei fiori

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Esperienze dei soci Una vacanza in Carnia Alta via della Val Malenco Il lago degli occhi di ghiaccio Love montagna Da Yellowstone al Grand Canyon

49 50 52 53 54

Butti Maurizio

Coordinatore sci alpino

Vicepresidente Rusconi Domenico Consiglieri

Corso di escursionismo 43a edizione

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Organigramma 2011

Anghileri Edoardo Anghileri Giuseppe Butti Carlo Alberto

Responsabile tesseramento

Corti Tino Perego Stefano Piffari Felice Piloni Giuseppe Rusconi Andrea Rusconi Carlo Rusconi Carlo (Celsi) Rusconi Gianluigi Sala Luigia Valagussa Angelo Valsecchi Laura

Responsabile sede O.S.A., S.Tomaso

Canali Giuseppe Rusconi Alberto Rusconi Alessia Sacchi Matteo Valsecchi Cristina

Responsabile rapporti con la F.I.E.

Coordinatore gare di marcia Coordinatore settimana escursionistica, segnaletica sentieri Aiuto-coordinatore GTL e segnaletica sentieri Responsabile ferrata Responsabile GTL Referente del GG/GF Coordinatore corso d’escursionismo avanzato Aiuto cassiere, coordinatore S. Tomaso Coordinatore sci di fondo e corsa Coordinatore corso d’escursionismo Cassiere Coordinatore corso d’escursionismo avanzato

Coordinatore organizzazione del campeggio Segreteria Coordinatore antincendio Segreteria

Gruppo Femminile Responsabile

Corti Giovanna

Consiglieri

Aldeghi Rosalinda Dell’Oro Anna Fiorillo Cinzia Rota Elisa Sala Luigia Valsecchi Sandra

Bonfanti Margherita Dell’Oro Micaela Polti Rita Rusconi Irene Valsecchi Marta Vassena Andreina

Gruppo Giovanile Responsabile

Rusconi Andrea

Consiglieri

Brivio Luca Dell'Oro Nicolò Rota Andrea Rusconi Luca Tegiacchi Alberto Valli Alberto Valsecchi Ruben

Dell’Oro Mattia Maggi Marco Ruberto Gionata Rusconi Marco Tegiacchi Simone Valsecchi Ivan


LA PAROLA DEL PRESIDENTE

La parola del presidente Maurizio Butti Sono 60 anni di storia, vissuti nella passione di vivere la montagna…. Penso proprio che sia questa passione il vero successo di questo anniversario. Sono davvero tanti anni, e in un certo senso, mi sento “piccolo” di fronte a tutto questo, a dover essere proprio io a trovare le parole giuste per ricordarlo. Portare avanti una società come la nostra è un grosso impegno sì, ma fortunatamente la voglia di fare in tutti i consiglieri e soci, che si impegnano a sostenere le attività, non manca mai. Penso che il coraggio più grande e impor-

tante, nell’aver preso una decisione, l’abbiano dimostrato proprio i nostri soci fondatori, dando vita a questa storia, senza sapere fin dove sarebbe arrivata. È a loro che vanno la stima e il rispetto più sinceri! Vorrei rinnovare ancora il mio pensiero ai giovani, anche se la nostra società, ha la sua bella età, non significa che sia “vecchia”, anzi, è stata voluta da ragazzi giovani, ed è sempre stata alla ricerca di questi; ne ha davvero bisogno per continuare a crescere! Sono veramente tante le nostre attività,

Il Consiglio dell’O.S.A. augura ai soci e alle loro famiglie

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Anno 41 - Dicembre 2011 Responsabili: Alessia Rusconi, Cristina Valsecchi. Redazione: Maurizio Butti, Giuseppe Piloni, Gianluigi Rusconi. Fotografie: Uccio Anghileri, Raoul Brambilla, Carlo Alberto Butti, Giovanna Corti, Tino Corti, Davide Dell’Oro, Luca Dell’Oro, Natale Fanchini, Paolo Ferretti, Fabrizio Gritti, Giuseppe Piloni, Paolo Piloni, Alberto Rusconi, Ivan, Angelo Rusconi, Carlo Rusconi, Giorgio Valsecchi. Impaginazione: Cristina Valsecchi. Stampa: GraficheCola - Lecco.

In copertina: Verso il Bivacco Anghileri Rusconi, foto di Giuseppe Piloni

che non lasciano altro spazio in un intero anno, è vero, ma portano tanta scelta e tanti modi di praticare sport e vivere la montagna, alla portata di giovani e non. Io sono sempre convinto che certi risultati si raggiungono con una buona collaborazione, quando un gruppo è affiatato e determinato; non importa se a volte in qualche consiglio gli umori si “scaldino”, si è sempre pronti a dimenticare e riprendere la voglia e l’interesse nella gestione delle attività. Una persona sola non può arrivare a tutto questo, può essere un riferimento, ma è sempre il portavoce di decisioni prese da un consiglio, impegnato a dare il meglio. Non è davvero facile seguire tutto, e devo ringraziare tutti i consiglieri che mi hanno “sopportato” anche in questo mandato, e ogni successo di questo anno trascorso va proprio a loro e a tutti i gruppi, che si prestano in silenzio a svolgere il lavoro più pesante. Uno di questi, è proprio il gruppo femminile, veramente solido e attivo a tutto campo, che ringrazio veramente di cuore! In questi anni si sono visti molti nuovi iscritti alla nostra società, la maggior parte legati ad una attività in particolare da noi svolta. Beh, chiedo proprio a voi, per quanto vi è possibile, di imparare a conoscere l’O.S.A. in tutto quello che essa svolge. La sede è aperta a tutti, ed è il posto migliore per conoscerci meglio e farsi conoscere, credo che sia un buono stimolo sentirsi anche utili, e non nego che una società così ha davvero bisogno di volontari che si sanno dedicare un po’ a “tutto”. L’augurio che faccio alla nostra società, è che 60anni non siano un traguardo, ma solo un passaggio, verso tanti altri che verranno. Colgo l’occasione per dare il benvenuto a Don Tommaso, che come nostro cappellano entra a far parte a tutti gli effetti della nostra società, e spero tanto che insieme al nuovo consiglio, riesca a trovare la giusta collaborazione, e farci ancora sentire l’O.S.A. come era, una società nata e voluta proprio in questo oratorio. Grazie a tutti, buon Natale e felice anno nuovo. CROCIATINO 2011 · 3


LA PAROLA DEL DON

Una passione che educa il cuore Don Tommaso a vetta, quando la vedi, è capace di suscitare nel cuore il desiderio di andare, di camminare, per raggiungere quel posto dal quale puoi contemplare la bellezza che per te è stata preparata. Mi piace pensare alla vita così. Noi siamo fatti per mete alte, siamo fatti per vivere di grandi ideali, siamo fatti per accogliere e comunicare quei sentimenti profondi che caricano di senso l’esistenza, siamo fatti per compiti importanti, che ci vengono affidati non perché ne siamo all’altezza ma perché c’è Qualcuno che ha fiducia in noi e ci sostiene. Per uno che ama la montagna una vetta alta, un po’ impervia, difficile da raggiungere è fonte di maggior entusiasmo; uno la guarda e la vede come una sfida da accogliere e da vincere. Mi piace pensare che la nostra vita sia una sfida da accogliere e da vincere. È per questo che sono stupito e contento di aver trovato, arrivando a Valmadrera, un’associazione come l’O.S.A che ha la sua sede e il suo centro ispiratore proprio all’interno dell’oratorio, di quell’ambito che vuole educare i bambini, i giovani e le famiglie a guardare a Gesù e riconoscerlo come unico ideale di vita. Sono stupito e contento della presenza di un’associazione che ama la montagna perché sa viverla, sa gustarla e vuole educare tanti altri a questo amore. Sono contento perché ritengo che tale passione rappresenti una straordinaria palestra per imparare a vivere. Conosco ancora poco l’O.S.A, però mi piace pensarla come un ambito che aiuta bambini, giovani e adulti a vivere la vita di tutti i giorni come si vive la montagna. La passione per i monti non può e non deve essere fine a sé stessa, non deve diventare fanatismo che diventa sfruttamento, ma essere luogo concreto attraverso il quale imparare l’arte del vivere. Per cui la tenacia nella salita diventa costanza nell’affrontare le fatiche quotidiane della vita, la cura per i sentieri, per i luoghi diventa cura per le

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persone, soprattutto se deboli e povere, lo sguardo alla vetta diventa stimolo ad avere un progetto da costruire dentro la vita di tutti i giorni, un sogno da realizzare per il bene nostro, delle persone che ci stanno attorno e del mondo in cui viviamo. Teniamo alti i nostri orizzonti! Educhiamoci a cogliere in ciò che ci è dato quella presenza di infinito, quella presenza di Dio che accompagna paternamente la nostra vita. Guardiamo alla natura, al creato, alle meraviglie che ci circondano con quello sguardo che sa cogliere il Creatore nelle creature. E non stanchiamoci di puntare sempre

più in alto. L’O.S.A è un‘occasione di incontro, un’occasione per stringere relazioni che nascono attorno ad una passione, un’opportunità di fare del bene insieme. Sono grato a tutti i soci dell’O.S.A, in particolare al presidente per l’accoglienza dimostratami; spero, nonostante i tanti impegni che il mio incarico mi riserva (dovendo prendermi cura anche della pastorale giovanile di Malgrate e Civate) di riuscire a condividere questo bel cammino e quella passione per la montagna che anche io mi porto nel cuore.

Un saluto a Don Alessio La montagna non è stata proprio il suo forte, anzi diverse volte ci ha confidato di rammaricarsi di non riuscire proprio a partecipare alle nostre iniziative e a dedicare più tempo all’Osa, di cui per statuto è assistente il coadiutore dell’oratorio. In diverse occasioni è comunque salito con noi al Bivacco del Passo Confinale per celebrare la S. Messa in ricordo di Angelo Anghileri e Beppe Rusconi; costante è stata poi la sua presenza alla prima uscita del Corso di escursionismo, che anzi era la “Giornata dell’amicizia” organizzata in collaborazione con gli educatori degli oratori. In queste occasioni è stato sempre efficace nella sua omelia a farci riflettere sui valori dell’educazione, della festa, della famiglia dando a tutta l’attività dell’Osa un orizzonte più ampio della semplice organizzazione e gestione pratica. Ci ha dedicato poche parole insomma, ma proprio quelle più specifiche e pertinenti alla sua figura di sacerdote, senza perdersi in altri discorsi più materiali. Conserviamo quindi caro l’augurio da lui scritto su un recente numero del “Crociatino”:«Pace all’Osa perché è ancora capace di far festa e ama i momenti condivisi; pace all’Osa perché si inserisce nella nostra comunità parrocchiale come prezioso strumento educativo». E il nostro augurio è ovviamente quello che anche nella nuova casa tenga a portata di mano zaino e scarponi per qualche passeggiata, magari tornando a trovarci sulle nostre montagne. Il Presidente e il Consiglio dell’Osa

Sabato 4 Febbraio alle ore 21.00 presso la sede OSA si terrà l’assemblea annuale con rinnovo del consiglio. TI ASPETTIAMO!!! Ti ricordiamo inoltre che le candidature potranno essere presentate fino a venerdì 20 gennaio.


SPECIALE SESSANTESIMO

Questi ultimi 10 anni . . .

La nostra storia fino al 2001 è stata ampiamente raccontata nel volume “Una realtà lunga 50 anni” ma cos’è successo dopo? Ecco un breve ricordo degli avvenimenti più significativi

2001

• In occasione del 50° anniversario della fondazione si è scelto di posare una madonnina scolpita nel sasso della Valmalenco in cima a una montagna che sulle cartine è segnalata come “quota 3080 m”. La montagna senza nome è stata battezzata “Cima 50° O.S.A.” • Viene organizzata la prima edizione del “Trofeo 50° O.S.A.” gara di corsa in montagna disputata il 1° Maggio, su un percorso di circa 15 Km

Il giorno dell’inaugurazione della Madonnina sulla cima “50° O.S.A.”

• Nell’ambito dei festeggiamenti si dà il via all’ambizioso progetto di raggiungere contemporaneamente, in un giorno, 10 delle cime più importanti dell’arco alpino. • È l’anno della spedizione alpinistica al Monte Cho Oyu (8201m) la sesta montagna al mondo per altezza. I componenti della spedizione: Giovanni Rusconi, Dionigi Canali, Gianbattista Villa, Marco Rusconi, PierFelice Piffari, Luca Dell’Oro. • Viene organizzata la gita del 50°: 4 giorni di escursioni alle Dolomiti (Roncadizza) a cui partecipano 40 soci. • L’11 novembre si inaugura il “sentiero 50° O.S.A.”, sul versante nord del Moregallo, con una splendida vista sul lago di Lecco, le Grigne e il Resegone

La copertina del nostro libro

• Esce “Una realtà lunga cinquant’anni”: il libro che ripercorre i 50 anni di storia della società.

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2002

SPECIALE SESSANTESIMO

• È l’anno internazionale della montagna

• Massimiliano Ghislanzoni vince il Campionato Italiano FIE di sci alpino a Pontedilegno. Nadia Anghileri vince il campionato Regionale FIE

• Nella marcia alpina di regolarità Claudio e Maurizio Butti vincono il campionato italiano e regionale a coppie juniores • Una squadra di giovani osini effettua la pulizia della Ferrata del Corno Rat • Don Alessio è il nuovo cappellano della società, dopo la partenza di don Daniele per il Camerun • Il campeggio torna a S.Caterina Valfurva

2003

Campeggio di Santa Caterina Valfurva

• Andrea Crotta e Nadia Anghileri vincono i campionati regionali di sci alpino nelle categorie Juniores maschile e Seniores femminile • Marco Rusconi vince il Trofeo Casimiro Ferrari, con partenza da Lecco e arrivo ai Piani Resinelli • 18 osini salgono in cima al Gran Sasso • Giambattista Villa e il figlio Paolo salgono un cinquemila e un 6000 in Ecuador, sulla Cordillera Real • Dennis Redolfi e Marco Beccalli ripercorrono la Via del Fratello sul Pizzo Badile • Si ripete l’esperimento del 50°: 35 osini salgono nello stesso giorno 10 diverse cime delle Alpi, tutte superiori ai 3000m • Il Gruppo Tempo Libero organizza una settimana al Gran Sasso

2004 Pizzo Badile

• In un tragico incidente sugli sci a Livigno perdono la vita i giovani osini Dario Longhi e William Viola. Tutta la società piange la loro scomparsa

• I marciatori OSA vincono il campionato italiano di marcia alpina per associazioni • Nives Gritti è campionessa italiana di marcia alpina di regolarità individuale

• Marco Rusconi è terzo classificato nella coppa del mondo di Skyrunning • Massimo Colombo gareggia per l’OSA nella Como-Valmadrera e conquista il primo posto • Daniele Stefanoni vince il titolo italiano nella 5 Km di sci di fondo nella categoria disabili • Luigi Sangalli conquista il suo sessantesimo Quattromila • Il campeggio estivo torna dopo anni in Valle d’Aosta, nella località di La Thuile • Dopo qualche anno di assenza torna la tradizionale Gita del Gruppo Femminile che ha portato osine e osini in Bassa Engadina • Vengono ultimati i lavori di manutenzione del ristoro di S. Tomaso da parte di un gruppo di soci del G.T.L. e il rinnovo della segnaletica

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A destra: Nives Gritti Sotto: il gruppo dei marciatori osini


2005

• Viene tracciato il nuovo sentiero dedicato a Dario e William che si dirama dal sentiero Luisin e termina in vetta al Corno Birone

• L’OSA vince l’intersociale di sci alpino con l’atleta Marco Dell’Oro

2006

• La quinta edizione della gara di corsa del 1° maggio è il 1° Trofeo alla memoria di Dario Longhi e William Viola

Inaugurazione del sentiero Dario e William

• Andrea Rusconi e Luca Brivio vincono il titolo di campioni italiani di marcia alpina di regolarità nella categoria juniores. Giuseppe Piloni è 2° nel Campionato Italiano Categoria Amatori • Nell’attività alpinistica spiccano i tre “seimila” conquistati in Bolivia dai soci Giambattista e Paolo Villa, Dennis Redolfi, Carlo Sandionigi, Paolo Rusconi, Gianfranco Rusconi

• Daniele Stefanoni partecipa alle Paralimpiadi di Torino 2006, ottenendo buoni piazzamenti • Stefano Valsecchi vince il campionato intersociale di sci alpino a Caspoggio.

• Si completano i lavori di ristrutturazione e miglioria del campeggio, con la costruzione di servizi e docce nuovi. • Si celebra una S.Messa a Pianezzo, a ricordo dei soci Luigi Butti e Carlo Rusconi, nel 50° anniversario della scomparsa.

• Ancora una vittoria del gruppo marciatori, primi nei Campionati Italiani per Associazioni di marcia alpina di regolarità • Carlo Anghileri e Pietro Villa vincono il Campionato Lombardo di Marcia alpina di regolarità a coppie nei Seniores • Nives Gritti conquista il podio individuale nella categoria Femminile • 20 fondisti osini partecipano alla 38° Engadin Skimarathon • Gianbattista Villa e Paolo Rusconi raggiungono la vetta del Pik Lenin, 7134 metri. • Per il primo anno il GTL organizza una settimana escursionistica a S.Fosca

Giambattista Viila e Paolo Rusconi in vetta al Pik Lenin

• La squadra antincendio aderisce alla proposta dell’Amministrazione Comunale e “adotta un torrente” che terrà pulito, come altre associazioni, con l’aiuto dei volontari.

2007

• Il campeggio si sposta ad Entracque, sulle Alpi Marittime

• Marco Dell’Oro vince il titolo di Campione Italiano di Supergigante ai Campionati italiani F.I.E. disputati ad Alleghe

• Il 9 giugno a Calolziocorte Ruben Valsecchi e Gionata Ruberto vincono il titolo di Campioni Italiani e Campioni Lombardi nella categoria a Coppie Juniores • L’OSA vince per la dodicesima volta il Campionato Italiano di Marcia Alpina per Associazioni a Galbiate

Marco Dell’Oro durante una gara

• Al campionato intersociale di sci Alessandro Butti vince il titolo nella categoria Juniores, mentre l’OSA si aggiudica il “Trofeo A. Anghileri- G. Rusconi” arrivando prima nella Classifica per Società • Massimo Colombo, portacolori dell’OSA nella corsa in montagna, vince il Trofeo “Dario e Willy” • L’Osa dà il via al primo Campionato sociale di Corsa in Montagna • Il Gruppo Tempo Libero festeggia i suoi primi 10 anni

Premiazione delle prime tre coppie juniores

• Si festeggia il cinquantesimo anniversario della salita del Diedro Philipp-Flamm, nel gruppo del Civetta. Per l’occasione sono invitati anche i valmadreresi Antonio e Giovanni Rusconi, Gianbattista Villa, Gianbattista Crimella, GiorgioTessari e il brianzolo Giuliano Fabbrica. Ad Alleghe viene proiettato il film di Giovanni Rusconi “Pareti d’inverno” CROCIATINO 2011 · 7


SPECIALE SESSANTESIMO

• Alessandro Butti vince il Campionato Intersociale di sci alpino

2008

• Marco Dell’Oro conquista il 3° posto al Campionato Italiano nella prova di Slalom Speciale • L’Osa è di nuovo in vetta alla classifica del Campionato Italiano per Associazioni di marcia alpina di regolarità in Liguria • Nives Gritti vince il campionato italiano nella categoria Femminile; sempre lei e Margherita Bonfanti vincono il titolo italiano e regionale a coppie. • Infine, Ruben Valsecchi e Gionata Ruberto raggiungono il primo posto del campionato regionale a coppie

2009

Il nostro socio Antonio Rusconi

• Si organizza il concorso fotografico “Vivere Il gruppo dei marciatori la montagna”. Numerosi soci, e non, partecipano all’iniziativa. Le foto più apprezzate vengono premiate in occasione delle serate di fine anno. • Il corso di sci alpino si sposta a Motta di Madesimo

• Il Gruppo Femminile festeggia i suoi primi 40 anni

• Nelle gare di marcia alpina di regolarità la società vince il suo 14° titolo ai Campionati Italiani per Associazioni ad Alleghe (BL) • Marco Rusconi è 1° nella categoria Cadetti Individuale e la coppia Ruben Valsecchi e Gionata Ruberto negli Juniores. Ignazio Mandelli è secondo nella Categoria Amatori • Stefano Butti e Massimo Colombo conquistano il 3° posto nella prova unica di Campionato Italiano di SkyRace a coppie. Paolo Colombo vince anche la Pontboset Skyrace. Stefano Butti viene selezionato nella Nazio- I partecipanti alla prima edizione del corso avanzato nale Italiana per partecipare ai Campionati Europei. Vince inoltre il Trofeo “Dario e Willy” e il “Trofeo Skyrunning Oasi Zegna”

• Si svolge la prima edizione del “Trofeo Antonio Rusconi”, tradizionale gara di corsa in montagna nota come “Como-Valmadrera” da quest’anno intitolata alla memoria del socio scomparso • Nasce il Corso di Escursionismo Avanzato • 34 osini salgono in cima al Pizzo Scalino, 33 sul Pizzo Palù e sul Piz Boe, 40 conquistano il Vioz • Marco Rusconi partecipa alla spedizione al Manaslu (8163m) • Giuseppe Piloni sale la sua 300° vetta sopra i 3000 metri

• La settimana escursionistica si svolge a Courmayeur • La società piange la scomparsa di Antonio Rusconi grande alpinista e socio affezionato.

2010

• La società si aggiudica il “Trofeo A. Anghileri e G. Rusconi” nel Campionato Intersociale di sci alpino • Vittoria anche nel Campionato Italiano per Associazioni di marcia alpina di regolarità a Cogne (AO) • Angelo e Giulio Rusconi sono primi nel Campionato Italiano e Regionale nella categoria Juniores • Stefano Butti vince nella disciplina della corsa in montagna il 2° Trofeo Antonio Rusconi e la prima edizione della ResegUp • Più di 30 soci sulla vetta del Castore e sulla punta Marinelli in occasione delle due gite giovanili • Viene riproposto il concerto serale a S.Tomaso, con la partecipazione del CAI e del Corpo Musicale Santa Cecilia • Si celebra la 50° Coppa Lucio e Pietro Vassena

• In collaborazione con il CAI e il Corpo Musicale S.Cecilia si organizza a S.Tomaso un concerto serale

I festeggiamenti del Gruppo Femminile

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Doppia importante vittoria per Stefano Butti


I festeggiamenti Ecco le numerose iniziative per celebrare i 60 anni

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Per i 60 anni la società si è “rifatta la faccia”!! Per prima cosa…un logo nuovo, che ha ripreso i simboli e significati di quello originario ridandogli colore e vivacità.

Poi il sito, che dopo qualche mese di rodaggio è ormai pienamente attivo. Su www.osavalmadrera.it trovate tutti gli appuntamenti in tempo reale, i “dopo gara”, le foto e le informazioni utili. E col tempo diventerà sempre più efficiente e interattivo…per portare direttamente tutte le attività e le novità a casa dei soci.

Sarebbe stato comunque difficile dimenticare gli appuntamenti di questa importante annata se ci si è ricordati di appendere ben in vista il calendario che l’OSA ha stampato per il 2011. Distribuito insieme ai Crociatini 2010 ha accompagnato lo scorrere di questi mesi con le immagini delle attività sociali e i tradizionali appuntamenti.

Infine per tutti gli osini fieri di esserlo (!) l’occasione di indossare e portare in giro con sé i colori della società: in occasione del 60° (dopo la tuta, la maglietta e le divise agonistiche) è arrivato il giubbetto softshell.

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SPECIALE SESSANTESIMO

i Un ringraziamento ai soci fondator tanti! 60 anni di attività. Sono veramente 60 anni della nostra società Le due serate svolte in occasione dei ione. sono state per me motivo di commoz ori, il loro entusiasmo di allora e Vedere le fotografie dei soci fondat teva ancora. Tuffarsi in una nuova il credere in qualcosa che non esis nuova società. Mi ha fatto penesperienza come poteva essere una a nel cuore. La loro amicizia. sare molto e mi ha lasciato qualcos a è stat a: saranno contenti i fonLa prima domanda che mi sono fatt linea e tutti i collaboratori che datori di come il consiglio in prima tano avanti questa grande sofrequentano l’Osa e ci lavorano, por tro meglio. Anche con discuscietà? Noi cerchiamo di fare del nos litigio o malcontento. Saremo sioni e a volte con qualche piccolo ? Saremo in grado di portare stati all’altezza delle loro aspettative iato con fiducia? Lo porteremo avanti il testimone che ci hanno lasc smo? avanti con onore, rispetto ed entusia è sfiduciati per i problemi che si A volte è dura, ci si demoralizza e si tà della società si sommano i incontrano. Perché oltre alle diff icol e si pensa di trovare una via problemi personali di ognuno. A volt zione è spesso davanti ai nostri d’uscita. Cioè mollare. Però la solu occhi. queste persone, perché il loro enIo volevo dire un grande GRAZIE a e prosegua negli anni con pertusiasmo di 60 anni fa sia contagioso avanti questa lunga storia. Grasone veramente convinte di portare zie di cuore. Laura Valsecchi

festa è dizionale ra t la : o s r onoa S.Toma casioni pe c o o li g e s lu ro 9 e Il ueum tamento q na delle n n u u p ta p ta ’a L n . e div azione 17 si svoldella fond ggio. Alle ri e m o rare il 60° p to orsa coi per il saba adulti: la c … e i in st’anno è b tutti m andiera. A chi per ba b , io g le i ta o n n o o a. zz g e salamell ccagna ori o u in c n a la p i, i h rt c sac o offe sa nel nti vengon la S. Mes ra b le e c i partecipa lo apePadre Pao egue con la serata: s Alle 18.30 ro ione gramma p collaboraz ro la p n Il o . C to . o to, pra a all’apert e proietta n m e ie v in c le a e n ritivo comu istrazione ”. dell’ammin uio, il film “127 ore b l e d al calare

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Ad ottobre è stata la volta di un grande incontro, quello con Mario Panzeri. Al Cineteatro di Valmadrera la serata ha visto in programma una breve proiezione di immagini sull’OSA e a seguire la presentazione da parte del noto alpinista delle sue esperienze sopra gli 8000m e in particolare delle spedizioni al Manaslu (8163 m), al Kangchenjunga (8586m) e al Gasherbrum I (8.068 m)

Panzeri Mario È una guida alpina dal 1987, la sua passione sono gli 8.000 metri e le spedizioni extraeuropee. Ha scalato le principali cime alpine ripetendo le classiche e compiendo alcune prime in solitaria, invernali e concatenamenti. Ha inoltre aperto nuovi itinerari. Per il Club alpino italiano si occupa della gestione d'itinerari ad alta esposizione, apertura, ripristino, pulizia e chiodatura di vie alpinistiche e della messa in sicurezza di pareti rocciose. Ha al suo attivo tredici delle 14 cime più alte del mondo, tutte salite senza l'ausilio di ossigeno supplementare. Manca al completamento delle 14 vette il Dhaulagiri. Oltre alle esperienze himalaiane ha scalato nel 1985 lo spigolo nordovest dell'Ama Dablam in Nepal, ha aperto una nuova via sull'Aiguille Poincenot in Sud America e salito il Huascarán. Ecco nel dettaglio le sue spedizioni: • 1988 - Cho Oyu (8.201 m) • 1989 - Everest (8.856 m) - tentativo vers. nord • 1990 - Everest (8.856 m) - tentativo vers. nord • 1991 - Makalu (8.463 m) - tentativo vers. ovest • 1992 - Everest (8.856 m) - versante sud • 1996 - K2 (8.611 m) • 1997 - Lhotse (8.516 m) • 1998 - Annapurna (8.091 m) - tentativo vers. sud • 2004 - Everest (8.856 m) - tentativo vers. nord • 2005 - Annapurna (8.091 m) • 2006 - Makalu (8.463 m) • 2006 - Gasherbrum II (8.035 m) • 2008 - Nanga Parbat (8.125 m) • 2008 - Broad Peak (8.047 m) • 2009 - Manaslu (8.163 m) • 2010 - Shisha Pangma (8.027 m) • 2011 - Kangchenjunga (8.586 m) • 2011 - Gasherbrum I (8.068 m)

MANASLU 19 maggio 2009: è la vetta del Manaslu. L’alpinista, partito da campo 4 nella notte con diverse persone, ha staccato il gruppo dopo qualche ora di cammino ed è arrivato in cima da solo. Il tentativo di cima era previsto per la giornata precedente, ma sulle pendici del Manaslu si è alzato un vento infernale che ha costretto gli alpinisti a rimanere un giorno in più al campo 3. Quando la bufera si è calmata il gruppo si è portato a campo 4, da dove appunto è partito l’attacco alla vetta, 8.163 metri. A provarci, circa una ventina di alpinisti. Mario Panzeri è riuscito a conquistare la cima del Manaslu dopo quasi due mesi di "corteggiamento". Era infatti il 23 marzo quando l’alpinista è partito dall’Italia con la spedizione di Mario Merelli, insieme a Marco Rusconi, Giuseppe Antonelli, Marco Zaffaroni e Roberto Manni. Il 28 aprile aveva già tentato la vetta, riuscendo ad arrivare a cento metri di distanza. Il vento, però, che aveva continuato a imperversare per tutta la salita, alla fine è diventato così forte che ha costretto tutti a rinunciare. La scelta di riprovare la salita è stata difficile e l’attesa lunga e stressante, perchè nelle successive settimane nevicate e maltempo non sembravano voler dar tregua e continuavano a seppellire le tende dei campi alti. Ma alla fine, l’agognata vetta è arrivata.

KANGCHENJUNGA È il 20 maggio 2011. Mario Panzeri ha appena raggiunto la vetta del Kangchenjunga (8.586 m), una delle più dure della sua carriera: “è una montagna bastarda, difficile”. È stanco e con i piedi doloranti per un principio di congelamento, ma è forte la soddisfazione per la sua dodicesima cima sopra gli ottomila. È rimasto molti giorni in quota per via del tempo sfavorevole e altalenante: cinque notti in alta quota, alle prese con l’aria sottile e forti raffiche di vento. Il giorno fatidico il gruppo parte molto presto, alle sei di sera, e arriva in cima alle 9 del mattino. Di notte li ha accompagnati la luna piena. GASHERBRUM I Il 13 luglio 2011, alle ore 12 pakistane, Mario Panzeri conquista la sua tredicesima vetta sopra gli 8000: il Gasherbrum I. Era partito il 15 giugno e la spedizione di poche settimane ha portato il risultato sperato, nonostante l’acclimatamento del Kangchenjunga (scalata effettuata a fine maggio) fosse già svanito. Fino all’ultimo giorno la spedizione è stata osteggiata da un tempo terribile. Il 13 luglio è stata l’unica occasione di bel tempo; partito intorno alle 3 di notte da campo 3, installato a circa 7.050 metri, con un folto gruppo di alpinisti e un portatore d’alta quota, dopo 9 ore di scalata, è arrivato in cima. Il gruppo ha incontrato molta neve fresca, ma nonostante questo tutto è andato bene. A poche ore dal grande successo, così Mario scherzava al telefono: “E’ andata bene, sono contento, nell’unico giorno bello siamo riusciti a fare la cima. Ma adesso ne ho piene le scatole di piccozze e sacchi a pelo: ho solo voglia di togliere questi scarponi e di andare al mare!”. L’ultimo ottomila ancora da raggiungere, il Dhaulagiri, dovrà aspettare la primavera.

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SPECIALE SESSANTESIMO

Non potevamo chiudere l’anno senza la tradizionale serata di novembre, occasione per premiare i soci vincitori e per ricordare le attività e le esperienze vissute durante l’anno. Questa volta però gli osini sono stati sorpresi, e forse un po’ commossi, dallo scorrere di centinaia di immagini che hanno raccontato questi 60 anni di storia. Nella sala del Fatebenefratelli, gremita di gente, la musica ha accompaNell’occasio ne i soci fond atori sono st diedero iniz gnato i volti e le gesta dei numeio alla storia ati premiati con una targ dell’OSA a che li ritra rosi osini ripresi sui sentieri di e proprio al l’epoca in cu i montagna, o su una parete rocciosa, sulle piste da sci o in cima a una vetta, lungo i percorsi delle gare o tra le tende del campeggio. I momenti da raccontare e le persone da ricordare erano così tanti che lo speaker non aveva quasi il tempo di citarli tutti. C’è chi nella successione delle foto, prima in bianco e nero e poi a colori, si è rivisto con qualche anno in meno e non ha potuto nascondere un sorriso, chi ha visto per la prima volta un amico agghindato secondo la moda di qualche decennio fa e non ha saputo trattenere un’esclamazione divertita, chi ha ricordato vecchi amici, chi ha riportato alla memoria bei momenti passati… Tante le vittorie, tante le competizioni affrontate, tante le iniziative portate avanti con grande impegno per molti anni. Di questo tuffo nel passato lontano e più recente dobbiamo ringraziare anche colui che è la “memoria storica” della società, e detiene l’archivio fotografico più ampio di tutti questi ricordi: Giuseppe Piloni. Con la sua presenza, fin dai primi anni, e con l’occhio della sua macchina fotografica ha trascritto la storia dell’OSA e l’ha conservata per tutti, dimostrando una dedizione e un’attenzione all’organizzazione tutta particolare. Una vecchia pubblicità diceva: “ogni foto non scattata è un ricordo che non c’è”. Se vogliamo leggerla così la sua passione per la fotografia è qualcosa di cui non avremmo potuto fare a meno. A lui e ad Andrea Rusconi che hanno presentato questa storia e a tutti coloro che hanno contribuito a “scriverla” va il ringraziamento sincero della società.

Domenica 27 novembre è stata la volta dell’appuntamento con il tradizionale pranzo sociale. Presso il ristorante “Il riposo” di Cesana Brianza i soci si sono ritrovati per chiudere “in prelibatezze” questo lungo anno di festeggiamenti. Come ogni anno sono state distribuite le medaglie ai soci venticinquennali: Silvio Aldeghi, Ernesto Andreotti, Isabella Arioli, Emilio Butti, Ivano Butti, Erika Castagna, Franco Corti, Alberto Dell’Oro, Luigi Dell’Oro, Sandro Dell’Oro, Nadia Figini, Natale Mazza, Carlo Parazzoli, Carlo Rusconi (Via Petrarca), Walter Sangalli, Luigi Tentori, Rosy Truscello, Angelo Valagussa, Fabio Valagussa, Rossana Valentini. Premiati anche alcuni soci e cinquantennali: Angelo Butti, Carlo Rusconi (Via Pascoli) e Carlo Rusconi (Via Preguda).

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Dedicato ai soci fondat ori SESSANT’ANNI...

Penso che sia motivo di grande orgoglio, per vo i soci fondatori, vedere qu el gruppo di amici legati a delle passioni co muni di 60 anni fa, vivere ancora oggi con una nu ova generazione legat a ancora a quei sani princ ipi e passioni di allora. Queste poche righe sono un ringraziamento a voi, perché avete creato un punto di riferimento, di ritrovo per tu tti quei giovani valmadreresi che hanno potu to coltivare le proprie passioni e condividerle con altri amici; altrimenti si sarebbero perd uti come tanti. Infatti leggendo le cronache su i giornali capit a di tutto e di più e quest a è una triste realtà. Ciò che scrivo lo pensano in mo lti e quindi è motivo collettivo per non molla re e mantenere viva quest a grande società pe r le future generazioni. Se ogni socio continuer à a regalare una piccola parte del proprio tempo , ciò che è nato 60 anni fa non potrà morire ma i.

r scelt a. Ho ” più per nascita che pe ina “os re se es di e dir i Potre cola e ho erediA. fin da quando ero pic respirato l’aria dell’O.S. una tradialla società un po’ come a nz ne rte pa ap a mi la tato zione di famiglia. la metà. Per zione ne ho vissuti circa cia sso ll’a de ni an 60 i De n sono per ta molto “sportiva” e no me, che non sono mai sta attutto “st are .S.A. ha signif icato sopr l’O a, tiv eti mp co e nt nie con gli altri”. te seme per molti anni sono sta ch e, nz ca va lle da re rti A pa potute immampeggio, e non le avrei pre e solo quelle del Ca niche al r poi passare alle dome pe e; nt me sa er div are gin mpagni quello che alcuni miei co corso di escursionismo, all’OSA” die chiamavano “andare me e all o i ar nt me ele e all o allora, e solo quello. Me ne stupiv … come se l’Osa fosse amici scontusiasmo con cui i miei ll’e de e ch an o piv stu mi ni, da davo per scontato da an privano quello che io già pur esori partecipavo al corso nit ge ei mi i n co do an qu e, che bello camminare insiem sendo “fuori età”: che era Carlo Tegiacchi ertenti, SA erano simpatici, div ll’O de ri to na ag mp co ac gli io ag o tu a e ti facevano sentire che erano brave persone ando gli anche per questo che qu È ia. igl fam ) a portare a un in me co dagli altri ragazzi osini me (co me da o an niv la ve altri bambini della scuo osa. quando bisognava po’ me ne sentivo orgogli un , come la Lucio Vassena, re, ga l’iscrizione al corso lle de ne sio ca oc to. Eh sì, at acce domenicali in postazione di rifornimen a all e bil ssi po a E poi ci sono state le alz im pr il sere li passare; ma anche o, prestissimo per … es eti mi limitavo a guardar atl gli trovarsi all’oratorio prest e i or fu da to su o ma corgare l’ho sempre vis e quell’ambiente sportiv ma cli el qu re de perchè io lo spirito delle ivi nd co a di mont agna. Mi permetn il ristoro mi permettev come poi nelle corse in a, rci poter dare una mano co ma di re ga lle ne , n disposta e c’è sempre stato e apprezza la natura, be ch e, nt me ria diale, semplice e sano ch se a gn pe si im e che ama la fatica, che teva di conoscere gent ltri tempi”. d’a e ne diverse, asi da pensare: “gent l gruppo conosci perso Ne o. izi rv se di verso gli altri… vien qu a dr ua sq n la ividere un’esperienza e, passate a S.Tomaso co ente l’occasione di cond ilm Altre domeniche, invec fic dif o ut av ro be aperto il ri, senza l’OSA, avreb e o tre mesi per tenere du ni og rsi va ro anche per età, che forse rit ale norm a accorgerti che diventa . come quest a. Ed è senz la giornat a in compagnia do ren ttività da etese, trascor pr e nt ta a ende a cuore, come se l’a nz pr se la e, se iem e … re za storo ins niz ga or to a sempre qualcuno ditrovi sempre chi è inten tese ed altre rilassate, c’è ’ po E quando passi in sede, un lte vo a ce fac una sua creatura. Tra ere ed aff idare. preparare fosse un po’ a cui sai che ti puoi rivolg ri, alt imprese e cime gli r pe e ch an rsi nt ’anni di gare, successi, ssa se ti sponibile a spende sta no so SA ll’O ciazione, la che i sessant ’anni de storia sportiva dell’asso la are nt co Per tutto questo penso rac r pe sta giu rante i quali mi ha lo. Non sono la persona compagnato per anni, du ac ha conquistate, ma non so mi e ch tà cie so a SA l’ha pasare io è quella di un mont anaro”. Tutto ciò l’O to iri “sp e i an storia che posso raccont sti cri i lor va mplice ra, fatta di buon senso, fatto parte, in modo se o nn ha ne e ch ne rso trasmesso una sua cultu pio delle pe ri osini, attraverso l’esem sato a me, e credo ad alt no una volta i nosolo “alpinisti”. lici e familiari come lo era mp se ma onesto, senza essere ra co an re se es a o a gara per e verranno riescan e una cima o vincere un far rio to ga bli Spero che le persone ch ob è è rch pe in compagnia, vivere portavano in mont agna di fare una passeggiat a sto gu stri genitori, che non ci il r pe te en em lic per arrisentirsi bene, ma semp a, senza andare di fretta nic me do a un te en am seren è i vainsieme ti unisce, perch re ina mm ca è rch pe vare… naL’ultimo ma non m verso gli altri e verso la eno importante ap ll'amicizia, del rispetto de i lor puntamento è stato lo scambio smessi anche così. degli auguri, svol circonda ce li hanno tra ci e ch ra tu to il 16 dicembre con la tradizio e, nonostante i esto “compleanno” è ch nale tombolata, qu r pe io ur ug L’a presso il Salone o, l’OSA del Centro Giova ne ogni tanto si perdan nile, venerdì 16 tempi cambino e le perso dicembre. L’Osa sitivi ringrazia il gruppo po i lor femminile per l’o che era, portatrice di va a ell qu re ta res ssa po rganizzazione dell’evento, solo e siano l’ultimo dei numer iut a, fatta di persone ch sc no co o l’h io do an qu osi impegni porcome tati avanti con di sponibilità nel co che rappresentano. rso dell’anno. all’altezza della società Un’osina


SCI ALPINO

Ponte di Legno-Tonale Campionato sociale e intersociale di sci alpino Maurizio Butti

opo tre anni di successo a Oga di Bormio, quest’anno la scelta del luogo del sociale ed intersociale sci va al bellissimo comprensorio sciistico di Ponte di Legno-Tonale. Si vuole rilanciare, pensando di proporre una località nuova, perfetta per la gara, e giusta per una gita sciistica, proprio per dare il vero senso della giornata, non prettamente agonistica ma di amicizia. Come tutti gli anni, i nostri osini sostengono l’iniziativa con 30 iscritti, su 37 totali. Purtroppo l’idea di rilanciare l’intersociale non è andata a buon fine, e anche se le previsioni meteo non erano favorevoli, i 37 iscritti erano tutti presenti, con la voglia e l’entusiasmo di passare una domenica insieme, all’insegna dello sport!

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Classifica: Categoria CUCCIOLI 1. Rusconi Mattia 2. Rusconi Luca 14 · CROCIATINO 2011

Categoria RAGAZZI 1. Tegiacchi Alberto 2. Rusconi Marco Categoria FEMMINILE 1. Savoldi Pamela 2. Rusconi Gaia 3. Anghileri Nadia Categoria VETERANI 1. Corti Massimo 2. De Battisti Giancarlo 3. Dell'Oro Gianni

Categoria AMATORI 1. Dell'Oro Marco 2. Rusconi Gian Luigi 68 3. Anghileri Giuseppe Categoria SENIORES MASCHILI 1. Castagna Fabrizio 2. Piloni Paolo 3. Crimella Luca Categoria JUNIOR MASCHILI 1. Butti Alessandro


SCI ALPINO

Corso di sci a Madesimo Maurizio Butti ì comincia! La stagione prende il via con i corsi sci. Per gli “amanti” della discesa, si ripete per il terzo anno consecutivo il corso a Madesimo Campodolcino. Quattro sabato di gennaio, e più di tren-

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ta bambini iscritti, a dare vita a questa atbene, con la distribuzione delle medatività! gliette e delle valutazioni dei Maestri per La decisione di farlo al sabato è stata vogli allievi, lasciando tanta voglia di riproluta pensando ai bambini: non varci ancora. impegnando la domenica si avvicinano a questo sport anche Ciao sono Benja, bimbi da 5 anni ta la prima per me quest ’anno è sta in su. i. Che bello! sc volta che ho messo gli Il bel tempo e la molta pazienza ci ha Il maestro Niccolò con neve fantastica ci seggiovia e poi tutti insegnato a salire sulla hanno accompabrivido. e giù per una discesa da iem ins gnato per tutta la Sicuramente durata, e ancora l’anno prossimo più entusiasmannon mancherò di te e divertente è riscrivermi al vedere i bambini corso così divenalle prese coi terò sempre più Maestri, con tanta bravo. voglia di imparaCiao a tutti. re: sono spettacolari! Benjamin Si conclude tutto

Tre giorni a Naz Sciavez A.L. - Un partecipante alla gita ono così belle le giornate passate a sciare a Naz Sciaves che per i prossimi anni si potrebbe pensare di non partire il venerdì mattina, ma subito il mercoledì … o meglio ancora, il venerdì della settimana prima! Si comincia bene già dal viaggio in au-

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tobus, con la radio che accompagna lo scorrere dei chilometri…e quando non c’è la musica della radio c’è Barbara che tiene animata la compagnia! Sono le 11 circa quando raggiungiamo l’agognata località, mangiamo con calma, anche se i nostri pensieri sono già alle pi-

ste da sci, e alle 12 e un secondo siamo pronti a “timbrare il cartellino”. Con il pomeridiano ci concentriamo nel piccolo comprensorio di La Plose, ma dalle piste spettacolari. Al rientro in albergo … piccola delusione: troviamo la vasca idromassaggio fuori uso. Ci consoliamo con le piacevoli chiacchierate dopo cena, al barettino dell’albergo e poi a letto, perché la sveglia l’indomani è alle 7. Sabato è la volta dei grandi comprensori: qualcuno si dedica al Giro del Sella, qualcun altro alla zona della Marmolada. Domenica ci trasferiamo a Plan de Corones. Ogni anno si battono piste diverse, ma ogni anno si può contare sulla comodità di un’ottima organizzazione, che si preoccupa del viaggio, dei trasferimenti, dell’alloggio presso un’efficiente struttura, in una località sciistica di ottimo livello. E ovviamente, non ultima, la compagnia rende questi 3 giorni ancora più piacevoli. Allora…si parte?! CROCIATINO 2011 · 15


SCI DI FONDO

Campionato Sociale sci di fondo Gianluigi Rusconi omenica 20 febbraio si è disputato il Campionato Sociale di Sci di Fondo 2011. Da qualche anno, anche per rendere più interessante ed aperta la competizione, stiamo cercando di variare il più possibile le caratteristiche della gara, alternando le località, le distanze e la modalità di partenza. Quest'anno era prevista la partenza in linea tornando sull'ormai clas-

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Fine settimana a Naz Sciavez

Corso di sci di fondo Continua a riscuotere un ottimo successo di partecipazione il corso di sci di fondo organizzato nei mesi di gennaio e febbraio in Engadina. Utilizzando una formula ormai ben collaudata, anche quest'anno sono stati oltre 60 gli iscritti che, sulle vicine nevi svizzere, si sono avvicinati a questo sport. Ci siamo avvalsi ancora una volta degli insegnamenti dei nostri fidati maestri valsassinesi, Luca, Mauro, Angelo ed Emanuele, che hanno seguito, in tutte le cinque lezioni pratiche previste, gli otto gruppi di allievi divisi tra tecnica classica e skating. Si parte il giorno dell'Epifania con la classica gita a Pontresina, forse la meta migliore in Engadina, sia come campo scuola che come base di partenza per le escursioni dei molti appassionati che, pur non partecipando più al corso ci seguono fedelmente da diversi anni. Le domeniche successive ci vedono a St. Moritz, Samedan ed ancora Pontresina, approfittando di condizioni meteo generalmente abbastanza buone che ci consentono il regolare svolgimento delle lezioni. Dopo la pausa del 6 febbraio, per poter effettuare la gita di tre giorni a Naz-Sciaves, nelle Dolomiti, il corso si conclude domenica 13 febbraio. È la volta della traversata sugli sci da Sils a St.Moritz, durante la quale anche i principianti riescono a mettere in pratica quanto imparato fin qui, seguiti come sempre dai maestri su questo caratteristico percorso tra laghi ghiacciati e boschi. Nel complesso quindi un'esperienza anche quest'anno molto positiva, se consideriamo il numero dei principianti che ogni anno si avvicinano a questo sport e soprattutto la partecipazione sempre numerosa dei giovanissimi.

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Anche quest’anno si è svolta la gita di tre giorni nelle Dolomiti, a Naz-Sciaves, nei giorni del 4, 5 e 6 febbraio.

sico anello del Passo Maloia. Naturalmente, come spesso è già capitato in questa località, il tempo non è dei migliori ed anche il numero dei partecipanti è stato per questo inferiore alle attese: una quarantina i concorrenti al via, divisi in varie categorie in base all'età. Si comincia con le gare dei più piccoli: sull'anello più breve (1 km circa) si confrontano i ragazzi delle elementari, tra i quali primeggia Luca Rusconi precedendo Andrea Rota e le ra-


SCI DI FONDO gazze Carlotta Bonacina e Camilla Valsecchi. Sullo stesso percorso, ma con due giri da percorrere, la prova dei ragazzi delle scuole medie. Qui assistiamo ad un arrivo in volata che è la rivincita dell'edizione 2010, con la vittoria questa volta di Michele Bonacina su Marco Rusconi. Alle loro spalle, a breve distanza, arrivano Matteo Valsecchi e Matteo Riva. Concluse queste due appassionanti gare si dà il via al Campionato Sociale, inizialmente previsto sui 10 km, che però viste le condizioni meteo si decide di ridurre a circa 7 (due giri completi dell'anello). Dopo una fase iniziale di studio è Pietro Riva a prendere l'iniziativa, attaccando il gruppo dei primi sulla salita della diga. Cerca di tenergli testa Maurizio Gandin, con Alberto e Gigi Rusconi leggermente più staccati. Nel secondo giro però Pietro riesce ad incrementare il proprio vantaggio, chiudendo vittorioso anche quest'anno con un vantaggio di oltre 30” su Maurizio Gandin, seguito a breve distanza da Alberto Rusconi e Dario Bonacina, che riesce nel finale a superare Gigi Rusconi. Tra i Veterani troviamo al primo posto Renato Butti, davanti a Giuseppe Piloni e Domenico Rusconi, mentre in campo femminile (sul percorso di 3,5 km) c'è la netta supremazia di Alessia Brambilla che si impone staccando Erika Castagna e Paola Panzeri. E, nonostante il cattivo tempo, non manca a fine gara un abbondante rinfresco con tè, biscotti e dolci vari, conditi dai commenti sulle proprie prestazioni e dai propositi di rivincita per il prossimo anno,

LAPPONIA HIIHTO Aprile 2011 Giovanna e Renato nserita da pochi anni nel circuito EUROLOPPET è un’attrazione per i fondisti in quanto 3 gare in 5 giorni, nel comprensorio del circolo polare artico, sono veramente particolari. In poco tempo decidiamo di andarci e, prenotato il viaggio, aspettiamo il momento di vedere questo posto finlandese. Arriviamo la domenica sera e il lunedì mattina si parte per la prima gara di 60 Km, ma la temperatura oscilla da 0° a + 3°. Per quanto la neve non manchi vi lascio immaginare la fatica su una neve molle! Martedì sciata turistica tra boschi e laghi ghiacciati dove la gente del posto pesca facendo un buco nel ghiaccio. Il mercoledì è la volta della 50 km; altro percorso e la temperatura è più bassa quindi più veloce la neve, meno male! Giovedì, seguendo le piste da sci, siamo arrivati al confine svedese dove si trova il villaggio più vicino al centro di fondo. Venerdì la gara più lunga di 80 Km, sempre su un percorso diverso e la neve ab-

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bastanza bella anche se la notte è nevicato. Renato ha terminato la gara in 4 ore e 55 minuti, contento anche se ovviamente stanco. I giorni successivi non abbiamo avuto problema a trovare piste differenti vista l’estensione del posto. È veramente un’esperienza che valeva la pena fare.

Podio del campionato sociale di sci di fondo

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MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

1° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti a.m. Pietro Villa opo avere mandato in soffitta per raggiunti limiti d’età, assieme alle cose vecchie, la Coppa Lucio Vassena, eccoci ad organizzare il primo Trofeo “Giancarlo ed Emilio Ratti”, alla memoria di questi due soci che molto hanno dato per l’Osa e per la Federazione Italiana Escursionismo. Quest’anno la gara era valevole come 4° prova di Campionato Lombardo a coppie e si è svolta in una bella giornata di sole, domenica 29 Maggio. Per non scrivere sempre le stesse cose e quindi annoiare il lettore, voglio fare una cosa diversa, faccio parlare i protagonisti di questa manifestazione e cioè gli atleti che vi hanno partecipato. Di seguito trovate infatti i commenti pubblicati sul sito web dedicato alla marcia di regolarità dove, nell’apposito forum ogni settimana, gli atleti pubblicano le loro impressioni, critiche ed elogi sulle gare a cui partecipano; questo serve a vedere in modo critico la bontà del lavoro svolto con tanto impegno nella preparazione di una gara di marcia. Quest’anno i commenti sono stati per la quasi totalità positivi dimostrando l’importanza di un’oculata scelta delle medie, lavoro non facile quando si devono mettere d’accordo pareri molto diversi. Forse ci siamo un po’ adeguati al livello fisico della maggioranza degli atleti che hanno ormai un’età media abbastanza alta e quindi sarebbe ormai anacronistico fare delle belle gare dure come piace a noi. Mi viene in mente la battuta: “l’operazione è perfettamente riuscita...ma...il paziente è morto!”, nel senso che è inutile fare un certo tipo di percorso se poi la maggioranza viene scontentata. Ora lascio spazio ai commenti:

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« Dopo l’avventura dello scorso anno, avevo giurato che non ci sarei più andata in quel di Valmadrera; tra l’altro sabato mattina controllando l’ordine di partenza la mia coppia non era iscritta e il mio martirio mi ha suggerito che la “non iscrizione” era un segno del destino ... mi dice: Non devi andare!!! Sic18 · CROCIATINO 2011

come sono ubbidiente solo PER METÀ, non ho ascoltato il martirio e tanto meno sono stata fedele alla promessa del 2010 .... E MENO MALE ... perchè mi sono trovata ad affrontare una buonissima gara organizzata dal gruppo Osa Valmadrera. Premesso che per la prima volta ho affrontato il dilemma MEDIE ALTE o BASSE ... considerato alcuni problemi di salute riscontrati nella mia coppia, decido di fare le BASSE (anche su suggerimento di un atleta che mi ha rammentato alcune mie precedenti disavventure ... grazie millllllleeee) . Primo settore al 4200 che dal paese ci porta ai piedi della montagna, dapprima su asfalto dove é difficile andare in media, poi ci porta su una strada bianca e acciottolata che sale, talvolta decisa, tra tornanti e poi sentiero fino al primo controllo. Secondo settore e prima salita al 3000 che sale nel bosco, ben nascosta al sole caldo, su sentiero a tratti particolarmente impegnativo. Terzo settore al 5300 che comincia con alcune contate in leggera salita per poi proseguire nel bosco in discesa. Quasi quasi non vedo il controllo del settore persa ad osservare i quattro asini (le mie giovani figlie, il martirio e la suocera) e le caprette che beate pascolano nel prato. Quarto settore e seconda salita al 3200 che dapprima sale dolce e tranquilla, poi un po’ più impegnativa nella parte centrale per portarci fino al controllo al termine del bosco. Il quinto settore al 5100 é di discesa dapprima nel bosco e poi sui prati dove regna sovrano un bell’anticipo “da paura”. È una discesa che ci spinge a volare e che ci fa gustare splendidi panorami ... da URL O!!! Sesto ed ultimo settore che parte al 4900 con una discesa tra sassi che ci porta al cambio media al 6200 per una bella galoppata sull’asfalto del paese. Ottima organizzazione: non ho mai visto, da che gareggio, così tanto personale sul percorso di gara. Tanti ristori, tanta gente sorridente ... le corde sulla prima salita, due bei ragazzi lì a darti una mano se per caso scivolavi ... OSTREGA CHE DIRE ... MENO MALE che c’ero!!! Complimenti ai vincitori: Grazia e Cristina , Franco e il marito della Scarlinga che “Uccidono” la classifica con una manciata di penalità. Complimenti a Giuseppe e Davide che come coppia inedita salgono sul podio open.

Complimenti alle coppie junior con una predominanza dei padroni di casa. Premiazioni abbandonanti e ottimo rinfresco. Compagnia stratosferica come sempre: ho pianto con le lacrime fino a metà guancia (logicamente lacrime dal ridere) per l’avventura di un atleta che durante il percorso di gara, pensando di mangiarsi una caramella, ha imboccato una Tachipirina 125 ... e si domandava pure perchè non si scioglieva ... che mondo quello dei marciatori ... UNO SPASSO che fa bene all’anima e anche al cuore. Cari marciatori ... ci si vede ad Agnosine e ... fate i bravi ... se potete!!! ALE » « complimenti a pinna e al mio super maritino!!!! e complimenti a tutti gli oraganizzatori e a tutti i partecipanti. spero di tornare presto a gareggiare con voi.. nel frattempo farò da mascotte e vi seguirò facendo il tifo!!!!! ci si vede alla prossima!!! scarlinga » « Bravo Beppe Per me ottima gara di regolarità. Ciao Adriano » « BELLISSIMA GARA, rinnovo i miei complimenti all’ OSA Valmadrera, perfetta nell’organizzazione, tracciato e medie, come sempre con ricchi premi e il gradito rinfresco finale; avrebbe meritato più partecipazione, anche perchè era veramente alla portata di tutti. La contemporaneità della libera di casto non ha certo facilitato la partecipazione a questa bella gara di campionato lombardo, anche se la causa probabile sia per altri motivi, tra questi la gara a pattuglie dello scorso anno, risultata per molti troppo dura, e quindi alcuni marciatori abbiano preferito quest’anno la libera di Casto più abbordabile e sicuramente anch’essa apprezzata per i bellissimi luoghi. La gara libera di Casto, alla quale ho partecipato lo scorso anno, l’ho vissuta più come una festa, un ritrovo tra amici marciatori e non, in un ambiente allegro e festoso, e mi è dispiaciuto non esserci quest’anno. Per questo penso sia stato un errore mettere in competizione la gara libera di Casto, a una gara di campionato FIE, escludendosi a vicenda.


Chiudo queste mie osservazioni, con i complimenti a tutti i vincitori di entrambe le gare. Un caro saluto, beta » « Mi aggiungo ai complimenti per gli amici dell’OSA gara mai noiosa e con medie veramente alla portata di tutti,probabilmente è vero quello che dice Beta l’OSA paga le gare degli anni precedenti soprattutto quella dello scorso anno a pattuglie dove, forse, si era un pò esagerato ed è un peccato,perchè correre a Valmadrera è sempre un piacere.Chiudo facendo un grande complimento a Franco Pinna ,che da grande campione quale è ha vinto nella categoria master con un pugno di penalità una gara difficile,naturalmente complimenti anche a tutte le altre coppie vincitrici. Ci si vede a Tretto... Mauro » « Bella gara, con medie accessibili per tutti! Ma voi dell’OSA siete un po’ “borderline”? Per due o tre anni ci stendete tutti, poi per un anno (magari due?) fate un gara più che normale, dopodichè riparte il ciclo delle gare solo per i superallenati. Che dobbiamo pensare? Comunque, gare leggere o durissime, i vincitori sono dei fuoriclasse. Complimenti davvero! » « Voglio esprimere i miei più vivi complimenti all’Osa che anche quest’anno ha organizzato una bellissima gara. La partecipazione e l’entusiasmo degli organizzatori stessi, presenti ovunque sui sentieri, impeccabili nel ristoro dopo la gara e nel rinfresco dopo le premiazioni, li contraddistingue. Ma ancor di più, la cerimonia di premiazione assume un tono degno dell’importanza che questa competi-

zione ha sia per Valmadrera che per tutto il mondo della marcia di regolarità. È stato per me un onore partecipare anche quest’anno e una gioia, condivisa con Cristina, salire sul gradino più alto del podio. Aggiungo i miei complimenti a tutti i partecipanti ed ai vincitori, in particolare al grande Franco Pinna che con Alessio ha vinto con una prestazione superlativa. Ci vediamo domenica. Ciao Grazia » « Porto il mio contributo da “master”:1^ salita lunga difficile con splendida vista a sx di Cornizzolo, Rai mentre a destra incuteva timore la parete di un “Corno” (correggetemi se sbaglio),resto della gara già descritto da Ale. Gara insolitamente “tranquilla” ma decisamente mai banale medie sicuramente adeguate per “riconciliare”. Complimenti a Franco, Alessandro, Giuseppe, Davide, Grazia, Cristina, e....gli junior. Premi come sempre extra. ci si vede ad Agnosine bye bye » « Mi unisco anch’io a tutti i complimenti fatti a tutto lo staff dell’ OSA Valmadrera è stato tutto perfetto!!!!!!! Mi complimento anche con tutti i vincitori ,piazzati di tutte le categorie ..un grazie alla mia socia che come sempre è la migliore...... Un saluto a tutti Cristina conforti cristina » « Beta, scusa l’osservazione. La gara libera, in concomitanza con l’Osa Valmadrera, è stata organizzata a Comero (non è possibile che tu abbia partecipato l’anno scorso perchè la Abcf Comero è una esordiente) ti sei con-

fuso, Casto e Comero sono due associazioni distinte. Ciao alla prossima Liliana » « Piacevole gara accessibile a tutti; complimenti all’organizzazione che sul percorso era presente su tutto il percorso peccato per la poca partecipazione(la paura fa 90).complimenti ai vincitori specialmente a Pinna e il suo compagno che hanno stra vinto (6 stato proprio 1 squalo). Un ringraziamento alla mia compagna cecilia che correndo con me non ha vinto la gara sociale con il marito... un arrivederci a domenica!

Qualche dato numerico sulla partecipazione: Categoria femminile, 7 coppie partecipanti, 1° posto per il GSA Rezzato (Bs). Categoria Juniores, 5 coppie partecipanti, 1° posto per l’Osa Valmadrera. Categoria Open, 38 coppie partecipanti, 1° posto per lo Spac Paitone (Bs). Categoria Master, 16 coppie partecipanti, 1° posto all’ Ana Gardone Riviera (Bs). La classifica per associazioni è stata vinta dal Gsa Botticino (Bs). La gara si è conclusa con la premiazione ed il rinfresco nel Centro Culturale Fatebenefratelli. La nostra, a mio parere, è una delle gare meglio premiate in ambito nazionale e questo grazie al difficile lavoro di chi si impegna a procurare gli sponsor ed alla generosita di tutti i soci e simpatizzanti che aiutano a comporre il ricco montepremi.

I vincitori durante le premiazioni

CROCIATINO 2011 · 19


MARCIA ALPINA DI REGOLARITÀ

Campionati italiani per Associazioni 2011 Giuseppe Piloni abato 3 e Domenica 4 Settembre si svolgono i Campionati Italiani di Marcia Alpina di Regolarità per Associazioni. La località scelta è il paese di Zone, bellissimo borgo sopra il lago d’Iseo, famoso per le sue “piramidi”. La stagione di gare un po’ travagliata di quest’anno non ci vede tra i favoriti per la vittoria: per qualcuno è l’età che avanza, per qualcun altro un’operazione al ginocchio, per altri ancora sono i risultati che non arrivano … Sta di fatto che per la prima volta, in cinquant’anni di partecipazione alle gare di marcia, l’Osa non è riuscita durante l’anno a vincere neanche una classifica per associazione. Non sono mancati comunque degli ottimi piazzamenti e qualche podio importante. Ci presentiamo alla gara numerosi: siamo 28 atleti. Diversamente dagli anni precedenti il sabato è dedicato alla gara a coppie; percorso non molto impegnativo. Otteniamo il primo di Angelo Rusconi e Luca Rusconi e il secondo posto di Mat-

S

tia Rusconi con Cristian Rusconi. Nella categoria Femminile vince la coppia Nives Gritti - Margherita Bonfanti, mentre al terzo posto a sorpresa si classificano Augusta Redaelli e Alessia Brambilla. Se negli Amatori ci difendiamo, nei Master il nostro primo classificato è al 26esimo posto. Chi è rimasto ad alloggiare ci comunica telefonicamente che siamo arrivati secondi a 50 punti dal G.S.Marinelli; tutto sommato siamo soddisfatti. Il mattino seguente ci presentiamo alla partenza abbastanza fiduciosi, ma dopo aver fatto qualche conto ci diciamo che è quasi impossibile vincere, bisogna cercare di difendere il secondo posto. Anche il percorso della gara individuale della domenica è piuttosto vario. Conquistiamo un terzo posto nella categoria Femminile con Margherita Bonfanti e un quarto posto negli Juniores con Angelo Rusconi. Nelle altre categorie ci difendiamo con alcuni piazzamenti nei primi 15. Riusciamo a difendere il nostro secondo posto nella classifica finale.

I migliori risultati ottenuti CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE Open 3° Piloni Giuseppe. CAMPIONATO ITALIANO A COPPIE Juniores 3° coppia CAMPIONATO ITALIANO A PATTUGLIE Open 3° Piloni Giuseppe Rusconi Angelo Mandelli Ignazio. CAMPIONATO ITALIANO PER ASSOCIAZIONI 2° Osa Valmadrera CAMPIONATO LOMBARDO INDIVIDUALE Open 2° Mandelli Ignazio CAMPIONATO LOMBARDO A COPPIE Femminile 3° Juniores 1° Open 3° PIAZZAMENTI VARI BOTTICINO (BS) Femminile 2° Gritti Nives. NESE (BG) Femminile 1° Gritti Nives Juniores 1° Rusconi Angelo Open 3° Mandelli Ignazio ZANANO Open 2° Piloni Giuseppe MARCHENO (BS) Femminile 1° coppia Juniores 1° coppia Open 2° coppia CAILINA (BS) Femminile 2° coppia Juniores 2° coppia Open 3° coppia SERLE (BS) Juniores 3° coppia VALLIO TERME (BS) Femminile 3° coppia Juniores 1° coppia PAITONE (BS) Open 1° Mandelli Ignazio ZONE (BS) Juniores 1° 2° Femminile 3° 1° 3°

coppia coppia Bonfanti Margherita coppia coppia

COSSATO (BI) Femminile 1° Bonfanti Margherita Open 3° Anghileri Carlo

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Sociale di marcia 2011 Domenico Rusconi omenica 23 ottobre si è svolto il tradizionale campionato sociale di marcia di regolarità, appuntamento che per gli osini porta a termine la stagione delle gare. Quest’anno si è scelto di dare il via alla manifestazione partendo dalla frazione Parè, ospiti del gruppo ”AMICI DI PARÈ” che ci ha messo a disposizione la Casetta del Sorriso. La giornata è bella, dall’aria davvero frizzante e noi ci ritroviamo verso le 7.30 sul luogo prestabilito dove esplichiamo le ultime disposizioni agli amici osini e non, che voglio davvero ringraziare poiché tutti gli anni ci danno una notevole mano nell’organizzare l’evento. Verso le 8.00 fanno capolino i primi concorrenti; tra di loro anche una ventina di amici da Vercurago e Brescia. Alle 08.30 sono un centinaio i partecipanti e si dà il via alla partenza del primo concorrente. Primo settore con media 5.700 km\h è interamente su asfalto, passa per il centro sportivo Rio Torto e arriva in piazza Fontana, dov’è posto il controllo. Da qui il percorso si divide in due; uno per i concorrenti della gara promozionale e uno per i partecipanti al campio-

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nato sociale. Per il sociale, la media è 2.900 km\h; il percorso sale, passando dal vecchio sentiero della Böa, e terminando poco prima del fontanino di Sambrosera, dove è situato il secondo controllo. Da qui, con una media del 5.200 km\h, dapprima si scende poi, con qualche strappo, si attraversa la Forcellina, si prosegue per Pradello e quindi ci si dirige ancora in piazza Fontana dove ci si ricongiunge al percorso della gara promozionale. Questo settore è stato individuato come il più “tecnico” dell’intera gara e al concorrente con meno penalità su tale settore, come ormai da parecchi anni, gli organizzatori della competizione offrono una medaglia d’oro in memoria di Riccardo Crimella. Da piazza Fontana parte, con una media di 4.200 km\h, il quarto settore; si procede verso la frazione Belvedere, si imbocca la strada per S. Tomaso e arrivati sopra Mondonico (dove c’è un cambio media che si modifica a 3.200 km\h ) attraverso piazza Balcon, si arriva in localitàTreminöla dove termina il settore. Ini-

zia il quinto e ultimo settore che con una media del 5.300 km\h, passa dapprima nei “Piani”, prosegue verso il “Taja Sass”, presso la “Calchera”, dove Antonio e Carlo hanno recuperato un antico sentiero, raggiunge la “Costa” e arriva quindi al traguardo di S.Tomaso . Al termine della gara, prima di dare inizio alla “marronata”, spaghettata per tutti i partecipanti e quindi le premiazioni dei vincitori delle varie categorie: Gara Promozionale 1. Valsecchi Andrea

Valsecchi Giorgio

Pen. 99

2. Buccio Lucrezia

Riva Sonia

Pen. 158

3. Dell’Oro Riccardo

Rusconi Luca

Pen. 256

Categoria JUNIORES 1. Rusconi Marco 2. Tegiacchi Alberto 3. Rota Andrea

Pen. 167 Pen. 246 Pen. 459

Categoria FEMMINILE 1. Gritti Nives 2. Valsecchi Laura 3. Fiorillo Cinzia

Pen. 199 Pen. 236 Pen. 306

Classifica ASSOLUTA 1. Stefanoni Mario 2. Rusconi Marco 3. Longhi Enrico

Pen. 160 Pen. 167 Pen. 185

La gara è vinta da Mario Stefanoni che, con 160 penalità, bissa il successo del 2009. Si ringrazia l’amico e socio Battista Rusconi che gentilmente ogni anno offre al vincitore della gara il trofeo in memoria dell’amico Mario Cogliati e gli amici di Riccardo Crimella che hanno offerto la medaglia d’oro in sua memoria: quest’anno è andata a favore di Giampiero Valsecchi con una sola penalità sul terzo settore. Al prossimo anno! CROCIATINO 2011 · 21


CORSA IN MONTAGNA

7° Trofeo Dario e Willy Gianluigi Rusconi na splendida giornata di sole ha accompagnato quest'anno gli oltre 270 concorrenti al via della settima edizione delTrofeo Dario e Willy, la “classica” gara del 1 maggio. E anche se gli “skyrunner” sono ormai abituati a gareggiare con ogni clima e condizione meteorologica, senza dubbio in questa occasione hanno potuto meglio apprezzare la bellezza delle nostre montagne e la festa che li ha accolti al loro arrivo a San Tomaso. Al via anche quest'anno i migliori skyrunner lecchesi a confrontarsi in un test importante per la stagione appena cominciata. I primi 5 chilometri infatti, che prevedono subito più di 1100 metri di dislivello per raggiungere i Corni di Canzo, sono un banco di prova significativo in vista delle più impegnative skyrace. Quindi pronti, partenza, via e la corsa subito si anima

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Il vincitore Stefano Butti

Cat. A (16-25 anni)

1° 2° 3° 4° 5°

GIANOLA MATTEO ROSA LORENZO GIOVANETTI DOMENICO VASSENA DAVIDE GALIZZI GIOVANNI

AS PREMANA ATL LECCO GS VALGEROLA OSA VALMADRERA ATL VALLE BREMBANA

1.34.40 1.39.34 1.42.24 1.43.37 1.44.02

Cat. B (26-35 anni)

1° 2° 3° 4° 5°

BUTTI STEFANO VITTORI LORENZO GIANOLA GIOVANNI GIANOLA ENZO RIGONELLI DARIO

OSA VALMADRERA AS PREMANA AS PREMANA AS PREMANA OSA VALMADRERA

1.26.20 1.31.38 1.34.48 1.34.50 1.36.01

Cat. C (36-45 anni)

1° 2° 3° 4° 5°

TRINCAVELLI DAVIDE SONGINI DARIO RIZZI FAUSTO ROSSATTI STEFANO ANTONELLI ROBERTO

ASD FALCHI TEAM VALTELLINA AS PREMANA GP RUPE MAGNA ASD FALCHI

1.27.26 1.27.41 1.31.26 1.31.44 1.33.01

Cat. D (46-55 anni)

1° 2° 3° 4° 5°

RUSCONI MARCO TOMELLERI FLAVIO CONTI ITALO TOMASONI PAOLO RIVA PIETRO

GP ALPI APUANE LA RECASTELLO MACELLERIA ROSA FELTER SPORT POL PAGNONA

1.32.03 1.34.54 1.35.39 1.38.40 1.39.58

Cat. E (Over 55)

1° 2° 3° 4° 5°

BARONI ANTONIO TARABINI SALVATORE SCUTTI ANTONIO CASTELLI GEROLAMO BUTTI RENATO

VALETUDO SKYRUNGS VALGEROLA ATL TEAM LARIO GS AVIS OGGIONO OSA VALMADRERA

1.44.19 1.53.33 1.54.48 1.55.54 1.57.25

Cat. Femminile

1° 2° 3° 4° 5°

BUZZONI MANUELA TIRABOSCHI CAROLINA GIANOLA CHIARA PELLICIOLI ELISA REDAELLI AUGUSTA

POL PAGNONA FLY UP AS PREMANA FELTER SPORT OSA VALMADRERA

1.55.42 1.57.51 1.59.05 2.02.23 2.09.10

Classifica per Associazioni

1° 2° 3° 4° 5°

ASD FALCHI AS PREMANA OSA VALMADRERA ATL VALLE BREMBANA POL PAGNONA

4.35.01 4.37.44 4.42.23 5.12.38 5.13.17

22 · CROCIATINO 2011

per la conquista del traguardo volante di Pianezzo. Quest'anno è una coppia ad aggiudicarsi il premio messo in palio dalla SEV: Davide Trincavelli dei Falchi e Dario Songini del Team Valtellina transitano appaiati al Rifugio, con il tempo di 42'40”, lasciandosi alle spalle il nostro Stefano Butti e gli altri due Falchi Carlo Ratti e, più staccato, Roberto Antonelli. In campo femminile è invece Manuela Buzzoni della Polisportiva Pagnona a dettare il ritmo, marcata a vista dalla bergamasca CarolinaTiraboschi della Fly Up. Sulla discesa dai Corni però è Stefano Butti a far valere le proprie doti, riprendendo i due fuggitivi e allungando


decisamente verso il Rifugio SEC al Cornizzolo. Poi, controllando il ritorno degli avversari, amministra il proprio vantaggio, giungendo vittorioso sul traguardo di S.Tomaso in 1h26'20”, con oltre un minuto di vantaggio su Davide Trincavelli che riesce a contenere il ritorno di Dario Songini. Devono passare altri quattro minuti per l'arrivo dei più diretti inseguitori, Fausto Rizzi e Lorenzo Vittori dell'AS Premana. Tra le donne non cambia invece la situazione dal passaggio ai Corni e Manuela Buzzoni incrementa il proprio vantaggio, giungendo al traguardo in 1h55'42” lasciando a più di 2 minuti Carolina Tiraboschi e Chiara Gianola dell'AS Premana, autrice di un'ottima rimonta nel finale. Alle loro spalle, molto più staccate Elisa Pellicioli del Felter Sport Puegnago ed Augusta Redaelli dell'OSA. Sempre per i nostri colori hanno ottenuto ottimi piazzamenti Dario Rigonelli 16°, Cristian Corti 25°, Andrea Panzeri 26° e Umberto Casiraghi 28°. E grazie a questi risultati abbiamo ottenuto il 3° posto nella Classifica per Società che ha visto la vittoria di misura del Falchi di Lecco nei confronti dell'AS Premana. Da segnalare che gli atleti dell'OSA al via della gara erano ben 43! Nel complesso anche quest'anno, grazie all'impegno dei soci, tutto si è svolto nel migliore dei modi (a parte qualche problema relativo al cronometraggio dei tempi che ha fatto leggermente ritardare le premiazioni) e l'organizzazione dell'OSA si è dimostrata ancora una volta all'altezza della situazione. Speriamo che il nostro lavoro continui a venire apprezzato anche da tutti i partecipanti alla gara, che con la loro costante presenza hanno contribuito al successo del Trofeo Dario e Willy.

Campionato Sociale di Corsa Gianluigi Rusconi omenica 30 ottobre si è disputato a San Tomaso il Campionato Sociale di Corsa in montagna, che ha virtualmente concluso la stagione agonistica per gli atleti dell'OSA. Una stagione come sempre intensa, cominciata già il 2 gennaio con la prima “mezza maratona” ad Annone e le gare di corsa campestre del Campionato Brianzolo. Ad aprile poi comincia la lunga serie di “skyrunning”, che sono diventate ormai l'attività principale dei corridori osini e il cui numero aumenta di anno in anno. A fronte di un calendario sempre più affollato, nel 2011 i nostri atleti si sono presentati al via in oltre 90 gare, mediamente più di 2 gare ogni domenica! Un gruppo quindi molto attivo, che in occasione della gara sociale ha avuto modo di ritrovarsi e confrontarsi, finalmente con una bella giornata di sole dopo le edizioni “bagnate” degli anni precedenti. Si è gareggiato sullo stesso percorso del 2010, con partenza e arrivo a San Tomaso, passando quindi per il Fontanino del Tof e per Sambrosera. Una sessantina i concorrenti al via e, come da pronostico, il vincitore non poteva essere che Stefano Butti, già recuperato dopo la crisi della Como-Valmadrera, che ha subito guadagnato terreno nei confronti degli inseguitori facendo poi gara soli-

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taria fino all'arrivo. Più combattuta la gara per il podio, con Cristian Corti che ha avuto la meglio su Dario Rigonelli e Davide Panzeri. Dietro di loro il migliore tra gli Over 45 Roberto Masciadri. Tra le concorrenti femminili il primo posto è andato ad Augusta Redaelli, davanti a Laura Valsecchi e Alessia Brambilla, mentre la più sfortunata è stata Nadia Bolis, vittima di una caduta che le ha causato una lussazione del gomito. Nella categoria juniores il più veloce è stato Matteo Dozio che ha preceduto i fratelli Marco e Luca Rusconi. Hanno gareggiato anche, su un percorso ridotto ma comunque impegnativo, anche una decina di ragazzi dai 6 ai 10 anni, tra i quali ha primeggiato Cristian Rusconi davanti ad Andrea Rota e Simone Tegiacchi. La giornata si è poi conclusa, dopo un pranzo in compagnia e le premiazioni ufficiali della gara, con una proiezione di immagini che ci hanno fatto ripercorrere tutti i momenti principali della stagione agonistica, lasciandoci con un arrivederci al via delle gare per il 2012. Categoria SENIORES 1. BUTTI STEFANO 2. CORTI CRISTIAN 3. RIGONELLI DARIO 4. PANZERI DAVIDE 5. PANZERI ANDREA

28.22 30.31 31.11 31.30 33.10

Categoria OVER 45 1. MASCIADRI ROBERTO 2. MILESI GIORGIO 3. CASTELNOVO GIUSEPPE 4. VILLA RICCARDO 5. BUTTI RENATO

32.55 35.08 35.16 35.40 36.50

Categoria JUNIORES 1. DOZIO MATTEO 2. RUSCONI MARCO 3. RUSCONI LUCA

39.36 40.20 44.29

Categoria FEMMINILE 1. REDAELLI AUGUSTA 2. VALSECCHI LAURA 3. BRAMBILLA ALESSIA

39.29 42.25 46.58

Categoria RAGAZZI 1. RUSCONI CRISTIAN 2. ROTA ANDREA 3. TEGIACCHI SIMONE 4. DELL'ORO NICOLO' 5. DELL'ORO MATTIA

21.14 21.17 24.06 27.01 28.28

Il gruppo dei partecipanti al campionato sociale

CROCIATINO 2011 · 23


CORSA IN MONTAGNA

3° Trofeo Antonio Rusconi Gianluigi Rusconi a quando la “Como – Valmadrera” è dedicata alla memoria di Antonio ha finalmente perso quella caratteristica di gara “bagnata” che l'aveva contraddistinta nelle sue prime dieci edizioni. Ma quella di domenica 2 ottobre 2011 è senz'altro un'edizione da ricordare: una splendida giornata “estiva” con una temperatura di oltre 18° alla partenza da Piazza Amendola a Como e di quasi 30° all'arrivo in Piazza Mons.Citterio a Valmadrera. Ed anche la partecipazione quest'anno è stata da record: 211 iscritti (forse è il caso di alzare il tetto massimo dei concorrenti almeno a 250...). Impeccabile come sempre il servizio logistico degli Alpini, presenti sul percorso con tutte le sezioni delle località attraversate dalla corsa, e mai come quest'anno anche i numerosi rifornimenti sono stati tanto graditi dai concorrenti. E le condizioni meteo hanno anche causato numerosi ritiri lungo il percorso, soprattutto sull'ultima salita da Gajum ai Corni di Canzo: dei 203 atleti al via soltanto 181 sono giunti a Valmadrera. E tra i ritirati il nome più illustre è senz'altro quello del nostro Stefano Butti, che dopo aver condotto incontrastato la gara fino a Terz'Alpe in tempi da record, ha patito una grave crisi che l'ha costretto a fermarsi, privo di forze, proprio in cima all'ultima salita. È stata così premiata l'ottima prestazione (3h17'00”) di Paolo Gotti, bergamasco del GS Altitude, che in questo finale di stagione è tornato ai livelli di un paio d'anni fa, ottenendo diverse vittorie e risultati di rilievo. Una conferma che la Como-Valmadrera è senz'altro una gara adatta alle sue caratteristiche di resistenza e regolarità sui percorsi più duri: qui ha già vinto nel 2007 e nel 2009 il 1°Trofeo Antonio Rusconi. Alle sue spalle un altro bergamasco che si esprime al meglio nelle gare più lunghe ed impegnative, Riccardo Faverio del GS Orobie, staccato di quasi 5 minuti. A completare il podio il maratoneta Pietro Colnaghi, alla sua prima esperienza nella Como-Valmadrera, ma già vinci-

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tore di gare impegnative quali la Monza-Resegone. Seguono Fabio Bonfanti del GS Altitude, altro nome già presente nell'albo d'oro della traversata, Enrico Gianoncelli del Team Valtellina e, al 6° posto, il primo rappresentante dell'OSA, Umberto Casiraghi. Ottimi comunque anche gli altri risultati dei corridori osini (erano in 35 al via!): Cristian Corti 10°, Davide Vassena 14°, Dario Rigonelli 16°, Roberto Masciadri 18°, Luca Chissotti 27°, Alessandro Galbusera 29° e Andrea Panzeri 30°. In campo femminile non c'è stata storia: la campionessa mondiale Emanuela Brizio della Valetudo Skyrunning Italia ha ottenuto senza problemi la sua terza vittoria in questa gara, precedendo una sorprendente Cinzia Bertasa dell'IZ Skyracing, che sulla distanza ha recu-

perato e sorpassato Raffaella Rossi del Team Valtellina. Alle loro spalle Patrizia Pensa della Polisportiva Besanese, Ester Scotti della Valetudo e Daniela Gilardi della SEV. L'unica rappresentante dell'OSA, Maria Poletti alla fine ha ottenuto un discreto 8° posto. Nella classifica per Società vittoria netta del GS Altitude di Gotti e Bonfanti e ottimo 2° posto per l'OSA, davanti a GS Orobie, Team Valtellina, Valetudo Skyrunning e Falchi Lecco. Anche quest'anno l'esito positivo di questa manifestazione, organizzata in collaborazione dal Gruppo Alpini, dalla Sev e dall'Osa, si è potuto apprezzare con l'arrivo in Piazza Mons.Citterio, che è un palcoscenico ideale per pubblicizzare la bellezza e la difficoltà di questa attività sportiva.


Non sempre si può vincere Giuseppe Piloni omenica 2 ottobre è in programma il 3° Trofeo Antonio Rusconi che conclude il circuito delle prove di skyrunning. Stefano Butti, il nostro portacolori, è il grande favorito, essendo reduce da una stagione da incorniciare, con undici podi e la convocazione in nazionale in occasione dei Campionato Europeo di Poschiavo. La stagione, dopo qualche mezzamaratona nel periodo invernale per rifinire la preparazione, era cominciata con la vittoria il 1° maggio del trofeo Dario e Willy, il 3° posto al Giro delle Casere ed i successi nella Skyrunning Val San Martino e nel Vertical delle Orobie al Rifugio Coca. Grazie a questi risultati è arrivata anche la chiamata dei selezionatori azzurri per la Valmalenco-Valposchiavo che lo ha visto comunque protagonista grazie al 9° posto finale. Successivamente Stefano ottiene un’altra vittoria a Corteno Golgi nella Mezza Maratona delTrofeo 4 Luglio, un 2° posto nella Red Rock Skyrace e un altro secondo posto di tutto rispetto nella Skyrace delle Orobie al Passo della Presolana, alle spalle del campionissimo della corsa in montagna Marco De Gasperi, che gli consente di vincere la prima edizione della Combinata delle Orobie. Ma i risultati più prestigiosi arrivano proprio dalle gare disputate nel nostro territorio: al Giir di Mont ottiene forsa la sua miglior prestazione stagionale conquistando un podio incredibile alle spalle di due “mostri” come Burgada e De Gasperi e nelTrofeo Scaccabarozzi, ultima prova della Coppa del Mondo di Skyrunning si conferma con un brillante secondo posto a pochi secondi dall’inglese Owens. Dopo queste vittorie e piazzamenti di prestigio nell’ambiente osino c’è molto entusiasmo ed attesa per la ComoValmadrera, vorremmo festeggiare il nostro atleta nel migliore dei modi. Decidiamo con mia moglie di salire anche quest’anno al Bolettone a fotografare il passaggio degli atleti, magari percorrendo un nuovo sentiero, così passiamo per il Rifugio Baita Patrizi e ad un certo punto ci accorgiamo di essere in ritardo: ci tocca aumentare il passo per raggiungere la cima del Bolettone proprio poco prima del passaggio di Stefano. Preso dall’entusiasmo lo seguo per un centinaio di metri. Mi conferma che sta andando bene e risponde alle mie domande spiegandomi

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che dietro di lui c’è Colnaghi che lo ha aiutato a fare selezione sulla prima salita. Lo saluto e mi fermo ancora sul percorso per fotografare gli altri atleti, tra i quali ben 35 osini. Torno verso la macchina per raggiungere l’arrivo della gara e scambio qualche opinione con mia moglie: se non gli capita qualche caduta o qualche inconveniente non dovrebbe aver problemi a vincere. La giornata però è molto calda e la salita che daTerz’Alpe porta a Pianezzo anche nelle edizioni precedenti è già stata teatro di crisi e crolli improvvisi degli atleti in fuga. Giunto a Valmadrera, ancor prima di arrivare in Piazza Mons. Citterio, dove è posto il traguardo, vengo informato che Stefano è secondo a Pianezzo

dietro Paolo Gotti. Ho un momento di smarrimento e dico a mia moglie che senz’altro gli sarà capitato qualcosa per il caldo. La Piazza è gremita di persone quando Darietto annuncia il ritiro di Stefano Butti a Pianezzo per un malore, rassicurando comunque tutti sulle sue condizioni. Tra noi osini presenti nella zona dell’arrivo, ma anche tra il pubblico accorso numeroso in questa bella giornata quasi estiva, la delusione è grande: volevamo festeggiare l’atleta di casa ma, purtroppo, non sempre si può vincere e a volte anche i favoriti possono perdere. L’importante è che Stefano si sia ripreso e continui a dare soddisfazioni all’OSA e ai valmadreresi nelle prossime gare.

er la prima volta mi accingo a scrivere sul “Crociatino”, una rivista che mi accompagna da sempre. Con orgoglio e soddisfazione vi racconto in breve la mia stagione agonistica appena archiviata. Dopo i lunghi e qualitativi allenamenti svolti in inverno e una mole considerevole di chilometri a gennaio si parte con le mezze maratone. La condizione sembra buona, infatti all’esordio riesco a migliorare il mio crono nella “Montefortiana”. A febbraio si inizia a fare sul serio perché devo davvero verificare se tutti i km svolti diano i loro frutti e se riesco a migliorarmi di uno step rispetto al 2010. Alla mezza diTreviglio riesco nel compito concludendo in 1h10’37” ed avvicinandomi all’arduo “muro” dell’ora e 10’ che sarà però obbiettivo 2012! In primavera mi cimento nelle sky races, gare dove riesco davvero a esprimere tutto il mio potenziale. Si parte con il trofeo D&W, gara di casa, riesco per la seconda volta ad impormi, sempre un’emozione fortissima perché il pensiero va al ricordo di due amici e ai loro genitori!La stagione prosegue e non conosce soste, a metà maggio “Giro delle casere”, gara valida per le qualificazioni agli europei, terzo posto e pass per la Val MalencoVal Poschiavo in mano! Prima dell’europeo riesco a vincere la sky della Val San Martino e l’Orobie vertical. Si arriva agli Europei Italo-Svizzeri e concludo la performance con un non proprio soddisfacente nono posto. E qui devo ringraziare i colleghi di lavoro e gli “osini” giunti per incitarmi! Mi prendo tre settimane di pausa gare per allenarmi bene in vista del Giir di mont, prima partecipo alla mezza del 4 luglio, dove ottengo un incredibile vittoria davanti al campione italiano Mamlev, in seguito all’Orobie sky raid, piazzamento d’onore dietro al sei volte campione del mondo Marco De Gasperi! Ci siamo, tutto è pronto per la grande “classica” dell’alta Valsassina; qui con emozione, scrivo di un podio per me indimenticabile in compagnia di due fuoriclasse come De Gasperi e Kilian Jornet. Al ritorno dallo stage di allenamenti a Livigno, partecipo alla “red rock” dove ottengo un altro secondo posto. Ormai la stagione è agli sgoccioli, però decido di partecipare alla finale della coppa del mondo, purtroppo quest’anno rovinata dalla pioggia. Anche qui sfioro la vittoria, solo l’Inglese Owens è stato più veloce di me. La Como-Valmadrera, purtroppo, sapete tutti com’è andata… Concludo ringraziando tutti per il sostegno e l’entusiasmo dimostrato, però permettetemi, un ringraziamento particolare va a mio Zio Renato, sempre presente negli allenamenti e nelle gare! All’anno prossimo.

P

Stefano Butti

CROCIATINO 2011 · 25


CORSA IN MONTAGNA

Dopotutto, correre in montagna mi piace! Davide Vassena abato sera, primi di novembre. Alla festa di compleanno di un amico, con grande tempismo Andrea mi propone di partecipare alla 'Maggianico-Camposecco': “Settemezza a casa mia? Neanch'io sono iscritto, ci iscriviamo là al momento!”. Non è che sia una gara troppo lunga e impegnativa, ma la partenza è comunque fra non troppe ore… In più, fuori dalla finestra, il cielo borbotta giurando acqua ancora per qualche giorno ed io al momento presente non è che stia proprio praticando la corretta alimentazione pre-gara... Tuttavia “Ok, però domani non ho la macchina...”, “Fa niente, tanto passa Maurizio a prenderci, sono già d'accordo”. Ecco allora che non rimangono altre vie di fuga e a me non resta che auto-convincermi, ovvero ripetermi mentalmente “Ma sì...vedrai che poi ti piace, che poi ti diverti, che poi è bello!” ed altri motivetti del genere. Quindi continuare la serata, che tra l'altro si prolungherà anche un po' più del dovuto.

S

26 · CROCIATINO 2011

Torno a casa e subito sotto le coperte, anche se fatico a prendere sonno, “Hai passato là l'orario” avrebbe detto mia mamma, mi giro e mi rigiro nel letto, mi metto d'impegno ma non c'è verso di addormentarsi. Notte travagliata. Ovviamente alla fine ti addormenti, ma si tratta sempre di un’esperienza insoddisfacente, dato che te ne accorgi soltanto quando qualche sveglia, ligia al suo dovere, t'infastidisce a tal punto fino a svegliarti. Appunto. Tralascio il fastidio di strapparsi fuori dall'universo ovattato del dormiveglia per scaraventarsi nella dura realtà del primo mattino, provando di nuovo quella sensazione che tutti abbiamo conosciuto nel momento esatto della nostra nascita, strillando e piangendo. Comunque: su di corsa, lavarsi la faccia, colazione veloce, preparare tutto l'occorrente più in fretta che si può, stare per uscire … e ricordarsi del portafoglio, tornare a prenderlo sempre di fretta e via ancora; risultato: mal di testa. Esco di casa e ripartono i

soliti pensieri intrusivi, molesti e disfattisti, del tipo “Chissà quanto soffrire!”, “Io le gare così corte le soffro...”, oppure “Non c'è neanche troppa discesa per recuperare quello che perdo in salita!”, risultato: senso di auto-efficacia sottoterra. E piove ancora. Non per farne una tragedia o, peggio, per giustificare quella che tra le mie prestazioni non è risultata magari come la più brillante, ma giusto per trasmettere il clima emotivo, la disposizione d'animo che avevo quando il solito Andrea, con grande tempismo, qualche minuto prima di correre mi butta lì: “Scrivi un articolo per il Crociatino...magari sulla tua tesi”. Nonostante il momento non troppo favorevole per riflessioni di sorta, ci penso su un attimo, temporeggio, ma accetto; inoltre mi viene anche in mente come avrei potuto introdurlo: raccontando proprio della mattinata in questione. Parentesi. Mi sono laureato il marzo scorso in psicologia clinica, con una tesi sperimentale intitolata “Esplorazione della tensione dolore-piacere nello sport di fatica in montagna”, che ho elaborato basandomi non soltanto sulle necessarie riflessioni teoriche, ma soprattutto ascoltando e riascoltando i veri esperti del settore, ovvero gli atleti, in particolare 6 skyrunners osini che mi hanno letteralmente regalato le loro preziose parole. Ecco perché, invece di parlare subito dei capitoli della mia tesi, ho scelto di riportare qualche flash, qualche fermoimmagine di quei momenti non felicissimi che hanno preceduto la gara: cosa c'è di tanto piacevole nello spendere, e in termini di energia è un bel costo, l'unico giorno libero della settimana per andare volontariamente a far fatica e a sopportare il peso dello stress insito in qualsivoglia sport di montagna? Per non parlare poi degli allenamenti e della lunga preparazione. Chi è del giro lo sa già, chi non lo è lo può ben immaginare! E il bello, ciò che è davvero interessante, è che non sono, o meglio, non siamo proprio in pochi: i numeri


parlano chiaro e dicono che di gente del genere ce n'è sempre di più. E allora, tutti bambi, tutti usciti di senno? Lo escluderei a priori, lo sport in montagna non è assolutamente un disturbo, anzi, a detta di chi lo pratica può arrecare addirittura effetti benefici, con poche ed ovvie controindicazioni. Quindi, ipotesi magari ingenua magari no, se lo fanno in tanti vuol dire che piace, altrimenti nessuno lo farebbe! E qui comincia il mio lavoro di tesi. Il problema principale era quello di rendere la ricerca che avrei svolto interessante dal punto di vista della psicologia, nonché, più strategicamente, da quello dei professori che in commissione mi avrebbero poi valutato... Così, con la supervisione di quello che diventerà il mio relatore di tesi, ho cominciato a prendere in considerazione, da una prospettiva scientifica, quell'apparente contraddizione dello sport in montagna: si fa una fatica bestia, ma ci piace farla, da una parte il dolore, dall'altra il piacere. Due realtà che per la maggior parte degli orientamenti teorici si auto-escludono, o c'è uno o c'è l'altro, quando c'è piacere non c'è dolore e viceversa. Ci sono autori che tuttavia la pensano diversamente, suggerendo di superare questa opposizione e sforzandosi di costruire una nuova teoria in cui piacere e dolore costituiscono un'unità più complessa. Ho provato a lasciarmi suggestionare da quest'ultima idea e ad indagare empiricamente non tanto perché tanta gente oggigiorno vada a correre in montagna, come se si trattasse di un fenomeno deviante, quanto il processo che lega insieme dolore e piacere in quel preciso contesto. A questo sono infatti servite le interviste agli atleti, che ho poi trascritto e codificato con un metodo, caratteristico delle analisi sociologiche, che mi ha permesso di delineare una teoria formale; questa mostra come, attraversando la fatica, l'atleta possa sperimentare una sensazione di benessere molto forte e duratura. In particolare, ho notato come la fatica si possa attraversare, quindi affrontare, a più livelli; semplificando brevemente: 1) il più terra terra: lo stress viene gestito dai cosiddetti 'fattori mediatori', di natura fisiologica, cognitiva (la 'testa') o sociale; il risultato della loro messa in gioco è una sorta di palliativo, un momentaneo alleviamento della fatica e del dolore; 2) il ruolo dell'esperienza: attraversare la fatica può portare al successo o al fallimento; gli atleti tendono comun-

Correre con l’OSA entre la società festeggia il 60° anno di attività, per me è trascorso il primo da socio e atleta. È passato infatti quasi un anno da quando ho partecipato alla riunione di inizio stagione di corsa in montagna e da allora ho partecipato a circa una decina di gare.Tante sono le emozioni che ho vissuto in questo anno e ci vorrebbe una giornata per raccontarle tutte, ma vorrei citarne due, che sono ancora vive in me quando ci penso: l’arrivo in piazza a Lecco della ResegUp, che per me rappresentava la prima gara, dove ad attendermi c’era la mia famiglia al gran completo, e il finale della Mezzamaratona delle Grigne. Lì a poche centinaia di metri dall’arrivo vedo sopraggiungere come un tuono dietro di me i big della Skymarathon, ovvero il britannicoTom Owens e subito dietro il “nostro” Stefano Butti, che ho incitato fino all’arrivo di Pasturo.Un altro ricordo piacevole e divertente è stato vedere i miei figli e gli altri bambini destreggiarsi per la prima volta con sci e seggiovie a Madesimo.Tante giornate trascorse in compagnia di persone che come me amano un luogo stupendo che Dio ci ha donato: la montagna. Vorrei ringraziare tutte le persone che spendono il proprio tempo libero per la buona riuscita delle numerose iniziative che l’O.S.A. propone durante tutto l’anno. Paolo Colombo

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que ad attribuire una valenza positiva ad entrambe le alternative: da una parte 'riuscire' permette al soggetto di sperimentare una serie di sensazioni positive che agiscono come un rinforzo incrementando la sua percezione di agire efficacemente nei confronti dell'ambiente, dall'altra 'non riuscire' obbliga ad analizzare le cause dell'insuccesso in maniera razionale e a sviluppare nel tempo un sistema di accorgimenti che permetteranno di ritornare alla fatica con maggiori risorse; 3) la storia di vita: 'attraversare la fatica' è un fenomeno che risente anche dell'influsso dei valori propri di ciascuna persona e delle peculiari modalità tramite le quali ci si è avvicinati allo sport di montagna, ovvero le motivazioni di fondo. L'incontro con la fatica, nello sport di montagna, attiva così nell'atleta risorse a tutti i livelli, dalla risposta fisiologica più automatica e inconsapevole, più animale, a quella più tipicamente e cultu-

ralmente umana. In altre parole, la fatica, seppur in un contesto piuttosto protetto come quello sportivo, oltre che mettere a nudo la nostra umanità, permette alla persona di sperimentarsi come soggetto attivo, dinamico, teso verso il pieno sviluppo delle sue stesse potenzialità e della sua salute. L'atleta fa quindi esperienza di un piacere che va ben oltre la semplice gratificazione di un bisogno, prendendo coscienza della sua capacità di far fronte alle asperità dell'ambiente che spesso gli oppone resistenza. Tesi a parte, non stupisce che qualcuno cerchi nello sport di fatica uno strumento per vivere meglio le relazioni quotidiane e le situazioni più feriali, magari meno straordinarie di quei chilometri in alta quota che s'è bruciato in poche ore la scorsa domenica, ma in cui è costretto comunque a mettere in gioco tutto se stesso. Che poi la vita è così, dalla partenza fino all'arrivo non ti puoi mica fermare! Meglio continuare ad allenarsi... CROCIATINO 2011 · 27


CORSO DI ESCURSIONISMO

43a edizione Luigia Sala ome ogni anno, in primavera riparte il Corso di Escursionismo. Quest’anno durante tale attività c’è stato tempo buono. Questo ci ha permesso di effettuare le uscite che avevamo programmato, ad eccezione dell’ultima, modificata a causa della forte pioggia. In alternativa all’escursione del Forte di Fenestrelle si è optato per la visita alla Reggia di Venaria e dei suoi giardini, fruibili indipendentemente dalle condizioni meteo. In questa edizione le iscrizioni sono state cinquantasei. Il numero dei ragazzi è leggermente aumentato rispetto all’anno precedente e la partecipazione dei genitori è stata notevole. I pullman che ci trasportavano erano sempre completi. Durante gli incontri di preparazione al Corso di Escursionismo, noi accompagnatori abbiamo ritenuto che potessero interessare ai ragazzi mete di cultura unite alla bellezza dei luoghi che l’escursione di per sè già offre. Questo aspetto, e il tempo buono, sembrano essere stati i motivi della buona riuscita del Corso. Il gruppo degli accompagnatori si è parzialmente rinnovato, ciò ha favorito l’ apporto di nuove idee ed energie, instaurando rapporti di nuove amicizie. In veste di coordinatrice desidero ringraziare tutti per l’impegno profuso nel seguire i ragazzi sui sentieri di montagna, e per i valori che insieme abbiamo cercato di trasmettere. Ecco le otto uscite del Corso descritte da alcuni dei partecipanti.

C

San Pietro al Monte.

Il giorno 27 marzo 2011, il Corso di Escursionismo dell’OSA, accompagnato dagli educatori dell’oratorio maschile di Valmadrera è andato a San Pietro al Monte in occasione della “giornata dell’amicizia.” Ci siamo trovati alle ore 8,30 presso il cimitero nuovo. Dopo aver fatto l’appello, abbiamo percorso un sentiero molto bello ed interessante dal punto di vista naturalistico. Durante il cammino, abbiamo visto dei massi erratici, sono rocce levigate e trasportate dai ghiacciai durante le glaciazioni. Siamo arrivati a S. Pietro verso le ore11,00, poco dopo, Don Alessio ha celebrato la messa per i ragazzi. Nel pomeriggio abbiamo fatto alcuni simpatici giochi, dove sono stati coinvolti piccoli e grandi. In seguito alcuni volontari di S. Pietro ci hanno mostrato oltre all’Abbazia, la Cripta e una chiesetta, descrivendo i luoghi in modo interessante. Nicola R.

azzi menica 3 aprile, noi rag Samolaco. Do io Lar lto ll’a ne Da Sorico a sio , a Sorico nismo ci siamo recati

del Corso di Escur a vedere il tempietto che ci avrebbe portato per prendere il sentiero caldo sole ci ha acUn riva del fiume Mera. lla su lino de Fe n Sa di ntre camminavamo a il lago di Mezzola, me compagnato, sulla destr tusiasmo tra di noi, iscendi. C’era molto en sul sentiero fatto a sal come sempre, durante . ogni uscita domenicale gio rig me po Nel primo abbiamo raggiunto Sa ren rip i po r pe o, lac mo ci che dere il pullman ha riportato a casa, r stanchi, ma felici di ave ta rna gio a un rso sco tra all’aria aperta. Davide R.

Monte Barro.

Il giorno 10 aprile 2011 i ragazzi del 43° corso di escursionism o dell’ OSA si sono recati a Monte Barro per vivere una be lla giornata insieme, ma in par ticolare per visitare il Museo Etn ografico Dell’ Alta Brianza a Camporeso. Qui hanno am mirato come si produce il bac o da seta, un lavoro mo lto diffuso nel XX secolo Inoltre hanno guardato . i vari attrezzi usati per col tivare e, mentre lo facevano, pensavano allo sviluppo tecnologico; inf atti l’aratro con il passare degli anni è stato pe rfezionato fino ad essere sostituito col trattore dopo l’invenzione della macchina a vapore. Su ccessivamente, hanno osservato “la cantina” dove hanno messo il “to rchio” (uno strumento a forma di cilindro) dove si spremevano gli acini d’ uva per produrre il vino che veniva lasciato fermentare per lunghi mesi o addirittura anni. Infine hanno visitato la cucina dove c’erano le pentole e tutti gli strumenti utili a preparare il cibo. Terminata la vis ita al museo, i ragazzi si sono fermati nel borgo sottostante per pranza re e fare una sosta perché li attendeva il rientr o fatto di un’ora e trenta minuti di camminata. Questa gita è piaciuta molto ai ragazzi anche se è stata faticosa. Marco M.

Sasso Malascarpa. Lunedì 25 aprile siamo andati in gita con il Corso di Escursionismo al Sasso Malascarpa. Siamo partiti alle ore 8,15 dalle scuole Leopardi e ci siamo incamminati verso S. Tomaso dove abbiamo fatto una sosta. La sosta successiva l’abbiamo fatta al Fontanino del Tufo e poi abbiamo proseguito verso il Bevesco, dove c’è una casa che sta crollando e un abbeveratoio. Dal Bevesco alla Croce la salita è stata davvero ripida e lì abbiamo mangiato. Abbiamo giocato e ci siamo riposati! Poi, dalla Croce ci siamo diretti verso il ripetitore su una strada larga e infine siamo arrivati alla meta della gita: il Sasso Malascarpa. Qui abbiamo cercato i fossili e abbiamo visto quelli a forma di cuore. Dal Sasso Malascarpa siamo scesi ai Campi Solcati e da lì siamo scesi ancora fino ad arrivare in un prato in mezzo ai boschi dove abbiamo sostato. Passando dall’acqua del Fo siamo scesi a S. Tomaso dove abbiamo visto una salamandra. Da S. Tomaso dritti verso le scuole perché aveva cominciato a piovere! Però non siamo arrivati a casa tanto bagnati probabilmente perché gli alberi ci hanno riparato! Noi siamo del gruppo n. 1 e siamo sempre i primi ad arrivare in cima! È stata proprio una bella gita e adesso… ci aspettano le miniere del Resegone! Samuele e Stefano

28 · CROCIATINO 2011


segone. Le miniere del Re mo andati alla

sia Oggi 15 Maggio 2011 ma cosa sando da Erve. Per pri pas si nze Mo na Capan rcato e, me l de an dalla piazza siamo partiti con il pullm o visto iam abb e: Erv a arrivati dopo mezz’oretta, siamo fiume l di abitazioni private. Ne tanti ponti in direzione sca. pe di a i perché c’era una gar c’erano molti pescator ra c’e cia roc a un un ponte su di Sul percorso vicino a lì rto mo era che llo di un asine una targa in memoria nta mo di tutta una vita la gente dopo aver aiutato per ci i log leo spe ivati alle miniere gli gna. Quando siamo arr a al carfunziona la loro lampad e hanno spiegato com ssi dei me mo sia ci re nelle minie buro. Prima di entrare all’inizio lino dalla luce bianca, caschetti con un fronta nicolo cu un dovuti infilare in del percorso ci siamo o abntr de ni, ma sporcati le molto basso e ci siamo gilla l’ar o vat tro o iam l buio e abb biamo fatto la prova de Alla e. mo usciti è arrivato il sol sotto i piedi. Quando sia ivia fun lla de o fino al piazzale fine abbiamo camminat ma , ice fel e nca . Non ero sta che porta ai Piani d’Erna a. stanchissima e felicissim Maddalena

Michele. Alla Sacra di San ite per andare a

Sabato 4 giugno siamo part e conclusione del visitare la Sacra di San Michele, com ite c’è stato un part ena Corso di Escursionismo. App are per circa 1 ferm ti dovu o siam guasto al pullman. Ci meccanici lo aveora e mezza. Gli autisti improvvisati pioggia torrenuna o vano riparato. Siamo ripartiti sott pullman, era dal i sces ziale. A destinazione, appena aginare la imm te pote Non . sole uscito uno splendido davanti a nte finalme fatica in salita sotto quel sole! Ma a! Una issim Bell . hele noi si vedeva la Sacra di San Mic a. visit la guida ci stava aspettando per Beatrice, Francesca e Elena

Raduno FIE a S. Genesio.

Il giorno 2 giugno 2011 abbiamo fatto la gita sul monte San Genesio. Siamo partiti in pullman alle ore 7.30 dalla piazza del mercato di Valmadrera e siamo giunti alla stazione ferroviaria di Olgiate Molgora dove abbiamo incontrato gli altri gruppi escursionistici FIE. Dalla stazione abbiamo percorso la strada che ci ha portato al sentiero per salire all’eremo di San Genesio. Il sentiero era abbastanza ripido, c’era molta umidità e faceva molto caldo. Arrivati alla frazione Campsirago, appena ristrutturata, ci è stata offerta una piccola merenda (brioche e the), dopodiché abbiamo visitato un piccolo museo di quadri. Quando abbiamo ripreso il cammino la salita era ancora ripida e scivolosa nel primo tratto, poi più pianeggiante. Finalmente abbiamo raggiunto il ristoro degli Alpini di San Genesio dove ci è stato offerto un buonissimo panino con salamella. Tutti noi bambini ci siamo poi divertiti a giocare nel bosco vicino, con le pigne e costruendo una capanna con bastoni secchi. Dopo aver partecipato ai giochi organizzati dalla FIE, abbiamo ricevuto un simpatico omaggio: un’utilissima tazza in acciaio da montagna. Qualche gocciolina d’acqua ci ha fatto preparare velocemente per la discesa sul sentiero un po’ scivoloso, seguito però da una bellissima strada tra ville e verdi campi che ci hanno portato nuovamente alla stazione di Olgiate Molgora, da cui siamo ripartiti in pullman solo dopo, però, un’improvvisata merenda a base di gelato, crostata e pane con nutella. Siamo ritornati alla piazza del mercato verso le ore 18,10. Ci è piaciuta moltissimo la battaglia di pigne svoltasi tra di noi bambine nel bosco, ma anche l’inattesa merenda con la nutella! Giorgia e Susan

Una gita sotto la pioggia, la reggia di

Venaria.

Il giorno 5 giugno con l’O.S.A. siam o andati a visitare la reggia di Torin o. Quel giorno pioveva molto, però quando siamo scesi dal pullman aveva smesso. Entrati nella reggia c’era una guida che ci ha fatto visitare tutto l’interno. In seguito abbiamo visitato i giardini reali, erano molto belli! Prima di uscire dai cancelli della reggia abb iam o oss erva to una fontana chiamata “la fontana dei cervi”, abb iam o udit o una musica, più la musica aumentava di intensità, più l’ac qua che zampillava dalla grande fontana danzava acrobaticamente salendo sempre più in alto. All’arrivo del pullm an siamo saliti per il rientro, l’aut ista ci ha fatto vedere un film molto bello, anche se non sentivo molto bene perché i miei amici che avevo vicin o facevano molto baccano. A Valm adrera abbiamo chiamato al telefono alcune mamme, compresa la mia, perché eravamo arrivati con un’ora di anticipo sul previsto. Io ero rimasta tra le ultime al piazzale del mercato! Poi la mamma è arrivata e sono rientrata a casa molto felice salutando tutti . Speriamo che questo riassunto vi sia piaciuto e vi invito a leggerlo sul gior nalino dell’O.S.A. Elena e Franci CROCIATINO 2011 · 29


CORSO DI ESCURSIONISMO AVANZATO

Terzo corso di escursionismo avanzato Laura Valsecchi uest’anno il corso di escursionismo avanzato ha compiuto 3 anni. Si sono aggiunti nuovi accompagnatori, nuovi bambini e questo è positivo. La prima uscita è stata la consueta festa dell’amicizia svolta a San Pietro al Monte. Il ritrovare i due corsi insieme è stato per me significativo perché mi ha dato modo di conoscere i nuovi accompagnatori. La nostra prima uscita ufficiale è stata all’alpe Scoggione dove abbiamo calpestato anche la neve. Logicamente non poteva mancare la consueta battaglia a palle di neve. Il rifugio Como invece è stata una meta dura ma entusiasmante. In alto abbiamo trovato un bellissimo paesaggio innevato e un bellissimo lago ghiacciato dove qualcuno si è pure rinfrescato. Il giorno di pasquetta abbiamo festeggiato gustando la colomba in compagnia della Madonnina del Moregallo. Poi siamo scesi a San Tomaso e alla sera abbiamo concluso la giornata con una bella spaghettata tra amici. Purtroppo il rifugio del Grande Camerini anche quest’anno non ci ha vo-

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luto, perché la giornata era piuttosto fredda e nebbiosa. Quindi abbiamo ripiegato per il Rifugio Porro. Il mese di giugno siamo andati a Santa Caterina Valfurva nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. In questi due giorni bellissimi abbiamo organizzato una serata con l’alpinista Marco Confortola, che ci ha illustrato le sue esperienze e le sue imprese. I ragazzi sono

stati molto coinvolti dal suo modo di fare molto semplice ma allo stesso tempo simpatico. Il giorno dopo siamo andati nella bella Val Zebrù. Il clima amichevole di questi 2 giorni ci ha fatto trascorrere due bellissime giornate. Ringrazio gli accompagnatori perché il loro impegno è stato costante e prezioso. Un arrivederci al prossimo anno.

Parco Nazionale dello Stelvio

Rifugio Capanna Como

30 · CROCIATINO 2011

Santa Caterina Valfurva


ATTIVITÀ ALPINISTICA

Attività alpinistica dei soci Luca Dell’Oro

opo un giugno e luglio dal tempo molto brutto, gli amanti dell’alpinismo si sono potuti sbizzarrire nei mesi di agosto e settembre che hanno regalato delle settimane di sereno. Scorrendo l’attività alpinistica salta all’occhio la salita al Cervino di Leopoldo Bonacina, oltre allo Sperone Kuffner al Pizzo Palù. Di notevole interesse è anche la salita della Nord del Cristallo da parte del giovanissimo Cristian Rusconi che si è ripetuto con gli amici, anche loro giovanissimi, Andrea Rota e Andrea Valsecchi salendo il Pizzo Badile. Anche i fratelli Marco e Luca Rusconi hanno salito, accompagnati dai genitori, due cime importanti come il Gran Zebrù e il Cengalo. Vista la giovane età lasciano ben sperare per il futuro alpinistico osino. Non mancano poi le numerose ascensioni da parte dei non più giovani del GruppoTempo Libero. Nello sci alpinismo spicca la discesa della Nord della cima Cadini.

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GRUPPO DEL BERNINA Pizzo Palù (3881 m) sperone Kuffner: L. Bonacina Piz Cambrena (3603 m): L. Bonacina Monte Disgrazia (3678 m): L. Bonacina, A. Rusconi, A. Rusconi Pizzo Fontana (3050 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, F. Mauri Pizzo di Val Fontana (3202 m): G. Bordone Pizzo Scalino (3323 m): G. Bordone, F. Mauri, F. Tentori, F. Crimella, A. Colafabio

GRUPPO DELLO SPLUGA PizzoTambò (3279 m): F. Mauri, C. Castagna, F. Tentori, F. Crimella, A. Colafabio, N. Fanchini, A. Rusconi, A. Rusconi, D. Rusconi, G. Rusconi Pizzo Stella (3163 m) canale nord centrale: L. Bonacina Pizzo Stella (3163 m): G. Bordone, A. Rusconi, A. Rusconi Pizzo Emet (3208 m): F. Mauri, C. Castagna, F. Tentori, F. Crimella, A. Colafa-

Leopoldo sullo Sperone Kuffner

CROCIATINO 2011 · 31


ATTIVITÀ ALPINISTICA bio, N. Fanchini, C. Castagna, E. Magni, G. Tisci Pizzo Quadro (3075 m): A. Colafabio, N. Fanchini, F. Mauri, A. Rusconi, G. Rusconi, A. Rusconi Pizzo Ferrè (3103 m): A. Rusconi, M. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla

VAL D’AOSTA E VALLESE Traversata Schreckhorn (4078 m)

Lauteraarhorn (4042 m): P. Riva, E. Manni Cervino (4478 m) cresta Hornli: L. Bonacina MonteTresenta (3609 m): L. Bonacina Punta Calabre (3445 m): L. Bonacina Punta Ormelune ovest (3278 m): L. Bonacina Becca di Montandaynè (3838 m): L. Bonacina

Punta Nera della Grivola (3683 m): L. Bonacina Punta Rossa della Grivola (3630 m): L. Bonacina

ENGADINA Piz de la Margna (3158 m): L. Bonacina, F. Mauri Mont Pers (3207 m): G. Piloni, A. Fumagalli, F. Mauri, G. Panzeri, C. Castagna, A. Colafabio Piz Nair (3057 m): G. Piloni, G. Panzeri, C. Castagna, S. Perego, G. Odorizzi, F. Tentori, F. Crimella Piz Muragl (3157 m): A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi, G. Piloni, G. Dell’Oro, A. Rusconi, G. Rusconi, F. Piffari, M. Butti, R. Brambilla, S. Brambilla, P. Belloli, G. Belloli, E. Castagna, D. Dell’Oro Pizzo Corn (3137 m): GL. Riva, S. Riva, S. Riva, A. Rusconi, L. Dell’Oro, M. Dell’Oro, M. Dell’Oro, N. Dell’Oro, M. Valsecchi Piz Vadret (3199 m): GL. Riva, S. Riva, L. Dell’Oro, M. Dell’Oro, N. Dell’Oro

Salita della Marmolada

Bivacco 2011 Anche quest’anno, domenica 11 settembre, abbiamo ricordato i nostri soci Angelo Anghileri e Beppe Rusconi con la S. Messa celebrata presso il Bivacco a loro dedicato. Una stupenda giornata di sole ha accompagnato i numerosi partecipanti che hanno voluto ricordare i nostri due amici.

32 · CROCIATINO 2011

In vetta alla Cresta San Giacomo


In vetta al San Matteo

Foto di gruppo sulla Cima Ombretta

Salita al Cevedale

GRUPPO DELL’ADAMELLO Punta di Lago Scuro (3166 m): G. Valsecchi

GRUPPO ORTLES CEVEDALE Punta San Matteo (3678 m): L. Bonacina, P. Riva, M. Riva, M. Crotti, L. Crotti, S. Noris, G. Maioli, D. Dell’Oro Monte Scorluzzo (3094 m): A. Valsecchi, C. Valsecchi, G. Valsecchi, M. Previtali, A. Mazzoleni, A. Gerosa, F. Gerosa, A. Gerosa, A. Rota, C. Rota, D. Rota, P. Panzeri, P. Riva, M. Riva, G. Piloni, G. Dell’Oro, S. Brambilla, G. Brambilla, A. Renna, R. Aldeghi, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi, S.

Perego, M. Butti, T. Butti, A. Butti, C. Scola, E. Fumagalli, A. Donadoni, L. Carrara, M. Crotti, L. Crotti, M. Milesi, Cagni, S. Noris, G. Maioli, D. Dell’Oro Piz Umbrail (3033 m): A. Valsecchi, C. Valsecchi, G. Valsecchi, M. Previtali, A. Mazzoleni, A. Gerosa, F. Gerosa, A. Gerosa, A. Rota, C. Rota, D. Rota, P. Panzeri, A. Rusconi, M. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, C. Rusconi, E. Rusconi, C. Rusconi, A. Redaelli Monte Cevedale (3769 m): A. Valsecchi,G. Valsecchi, A. Gerosa, A. Rota, D. Rota, P. Panzeri, G. Piloni, S. Perego Zufallspitze (3757 m): G. Piloni, S. Perego

Cima Sobretta (3296 m): G. Valsecchi, A. Gerosa, D. Rota, P. Panzeri, A. Redaelli Pizzo Vallumbrina (3222 m): A. Valsecchi,G. Valsecchi, A. Rota, D. Rota, M. Riva, G. Piloni, G. Dell’Oro, R. Piloni, R. Brambilla, S. Brambilla,G. Brambilla Cima Solda (3376 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, A. Rusconi, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi,P. Riva, M. Riva, E. Maniacci Corno di Solda (3389 m): A. Rusconi, P. Riva Monte Cristallo (3431 m) parete nord: A. Rusconi, C. Rusconi, M. Butti, C. Rusconi Monte Pasquale (3553 m): A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi, A. Rusconi, A. Redaelli, S. Perego, M. Crotti, L. Crotti, M. Milesi, S. Noris, G. Maioli, D. Dell’Oro Cima Cannone (3280 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, A. Rusconi, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi,P. Riva, M. Riva, E. Maniacci Cima Ables (3057 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, C. Rusconi, E. Rusconi, C. Rusconi, A. Redaelli San Giacomo (3281 m): F. Piffari, M. Butti, G. Piloni, G. Dell’Oro, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi, P. Riva, M. Riva, D. Dell’Oro Monte Dosegù (3560 m): P. Riva, M. Riva Punta Pedranzini (3599 m): P. Riva, M. Riva Gran Zebrù (3851 m): A. Rusconi, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi, G. Butti Cima Gavia (3223 m): A. Rusconi, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi G. Piloni, S. Perego CROCIATINO 2011 · 33


ATTIVITÀ ALPINISTICA Nasatti, N. Fanchini, G. Passoni, A. Fumagalli, B. Sesana

Falesia Santomas ultima struttura nata nella valle prende il nome della frazione, tanto cara a noi valmadreresi, di SanTomaso. È stata attrezzata e ripulita nel corso dell’anno da Domenico Chindamo con l’ausilio di Lorenzo e di Ermes Baronio. “Erano circa vent’anni che adocchiavo questa piccola e strapiombante parete con la promessa intima di andarci a mettere le mani prima o poi... così questo inverno ho tenuto fede ai propositi e con l’aiuto di pochi amici mi sono dato da fare. Il risultato ora è a disposizione di tutti: sei bei tiri sono stati chiodati per il momento, con difficoltà dal 6a al 7b, più uno non ancora liberato che è una richiodatura di un itinerario già presente, “Milaura” realizzato una ventina d’anni fa; ma c’è ancora spazio per nuove e belle linee ed il cantiere non è certo chiuso”. Queste le parole di un soddisfatto Domenico contattato dalla redazione. Per l’accesso alla falesia, una volta raggiunto San Tomaso ci si dirige verso il fontanino di Sambrosera, quindi, attraversato il torrente che scende dalle pendici del Corno Rat, si prosegue ancora per pochi metri sul sentiero per abbandonarlo subito dopo (cartello indicatore) e risalire in direzione dell’evidente parete, a circa cinque minuti da San Tomaso. Ideale nelle mattine di autunno e inverno e consigliato a chi vuole conciliare l’arrampicata con la famiglia, ovvero i piccoli giocano nel vicino pratone e i genitori si “ghisano” sul bel calcare prima di ritrovarsi a degustare il pranzo presso il ristoro.

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Rusconi, A. Rota, D. Rota, G. Rigamonti Pizzo Badile (3308 m) spigolo nord: P. Airoldi, A. Ossola

SCI ALPINISMO GRUPPO DEL BERNINA ED ENGADINA Piz de la Margna (3158 m) canalone nord sci ripido: GL. Riva, L. Dell’Oro, V. Maconi, E. Maniacci PizTurba (3018 m): parete est sci ripido GL. Riva, L. Dell’Oro, V. Maconi Cima di Valnera (3160 m): GL. Riva, L. Dell’Oro, V. Maconi Piz Misaun (3248 m): L. Bonacina, L. Dell’Oro, V. Maconi, E. Maniacci Piz Lagrev (3164 m): L. Bonacina, GL. Riva, L. Dell’Oro Piz Blaisun (3200 m): L. Bonacina Monte Disgrazia (3678 m) canalone Schenatti sci ripido: GL. Riva, L. Dell’Oro, Monte Disgrazia (3678 m): V. Maconi, E. Maniacci

GRUPPO ORTLES CEVEDALE Punta Cadini (3524 m) parete nord sci ripido: GL. Riva, L. Dell’Oro, V. Maconi, E. Maniacci

GRUPPO DEL LUCOMAGNO DOLOMITI Marmolada (3340 m): P. Airoldi, M. Colombo, A. Ossola Civetta (3220 m) ferrata degli alleghesi: F. Tentori, F. Crimella, E. Fumagalli, S. Perego Pelmo (3168 m): P. Airoldi, M. Colombo, A. Ossola Cima d’Ombretta (3011m ): G. Piloni, G. Dell’Oro, F. Crimella, F. Tentori, S. Perego, A. Colafabio,G. Bordone, E. Castagna, E. Brusadelli Tofana di Rozes (3225 m): T. Corti, E.

Ferrata Alleghesi

Monte Confinale (3370 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, C. Rusconi, E. Rusconi, C. Rusconi, A. Redaelli, M. Crotti, L. Crotti, D. Dell’Oro, M. Milesi, D. Milesi Cima dei Forni (3240 m): A. Rusconi, A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi, C. Rusconi, E. Rusconi, C. Rusconi, A. Redaelli, S. Brambilla, G. Piloni, M. Butti, T. Butti

GRUPPO DEL BADILE Pizzo Ligoncio (3032 m): A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi Pizzo Cengalo (3378 m): A. Rusconi, L. Rusconi, A. Brambilla, M. Rusconi Pizzo Badile (3308 m): C. Rusconi, C. Discesa dalla parete nord della Punta Cadini

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Piz Gaglianera (3121 m): GL. Riva, L. Dell’Oro

OROBIE Pizzo di Coca (3050 m) canale nord sci ripido GL. Riva, L. Dell’Oro, A. Gomba

GRUPPO DELLO SPLUGA Pizzo Tambò (3279 m): L. Bonacina Pizzo Suretta (3027 m) parete sud est sci ripido: GL. Riva, L. Dell’Oro, E. Maniacci


ATTIVITÀ ALPINISTICA

Col Pèla, di notte sul Badile Ossola (Pèla) e Piero Airoldi enerdì 18 Agosto 2011, partenza ore 5.00 dal rifugio Sasc Fùrà, verso la base dello spigolo Nord del Badile. Una cordata è alla ricerca dell attacco, ci fa perdere tempo, perché si deve salire sulla sinistra. Quindi ci spostiamo sulla via corretta e finalmente saliamo speditamente. Si prosegue facendo sicurezza con tiri di 30 metri su vecchi chiodi, anelli cementati e con friend. A due terzi del percorso sentiamo tuonare e vediamo verso ovest un cielo scuro. Poco dopo il casco e l’aria cominciano a crepitare e fischiare per l’elettricità nell’aria. Per fortuna il maltempo ci investe un paio di volte solo per

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pochi minuti, ma rendendo il granito scivoloso. Arriviamo in cima assetati senza riserve liquide alle 19.00. Dopo breve sosta e visita del bivacco scendiamo vero la Gianetti con qualche calata fino ad intravvedere un canale che ci fa pensare di poter scendere più velocemente rispetto alla normale. Purtroppo questa scelta è un po’ precipitosa perché tutto il tratto che conduce al pianoro è una parete verticale interrotta da qualche cengia. Presto si fa buio e le calate su anelli di cordino improvvisa-

ti, cercando i giusti appigli e qualche altro vecchio cordino sulla discesa, ci fanno perdere molto tempo. Fortunatamente riusciamo a fare l’ultima calata con l’ultimo cordino rimastoci, giungendo sul nevaio a mezzanotte. Al buio e con una sola pila arriviamo a notte fonda, 02.15, alla Gianetti. Ci infiliamo in poco spazio sul tavolato a stretto con-

tatto con altri escursionisti dormienti. Il mattino seguente cerchiamo di capire da quale via siamo scesi nella notte: è la via Molteni, in parete. Alle 9.30 vediamo arrivare due giovani della Val Chiavenna che, benché ci avessero preceduto salendo, con il buio non avevano osato scendere, peraltro sulla via normale. Abbiamo impiegato molte più ore del previsto: sbagliato attacco alla base dello spigolo per aver seguito una coppia già in partenza, la corda incastratasi a metà via, la scelta di seguire una cengia che prometteva un arrivo in vetta veloce ma che poi si interrompeva e si doveva ritornare indietro e risalire sullo spigolo, la scelta di prendere il canale- in discesa sulla via Molteni- e la mancanza di una torcia quando si è fatto buio. CROCIATINO 2011 · 35


SETTIMANA ESCURSIONISTICA

Isola di Madesimo Andreina opo l’espatriata dell’anno scorso quest’anno siamo rimasti in Italia e per la terza volta abbiamo soggiornato nell’ex colonia di Isola di Madesimo. Partiamo il giorno 11, come di consueto dalla piazza del mercato e quest’anno la distribuzione dei posti sulle macchine è veloce, infatti siamo veramente in pochi. 20 persone compresi gli accompagnatori! La speranza è che qualcosa cambi e si possa ritornare ad avere partecipazioni più numerose!! Per il momento dobbiamo accontentarci… anche del tempo che purtroppo è incerto e infatti già la prima gita del pomeriggio sarà accorciata. I ragazzi sono comunque allegri anche perché la scuola è appena finita e la prospettiva di trascorrere una settimana senza genitori e soprattutto il fatto di avere

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ancora tutta l’estate davanti sono decisamente piacevoli. La pioggia purtroppo ci accompagnerà anche quest’anno e ci costringerà anche a cambiare alcune escursioni (per la val Avaro abbiamo rinunciato perché persino Piloni ha convenuto: “Piove troppo!” il che è tutto dire!!). Nonostante tutto abbiamo comunque compiuto delle belle escursioni. Siamo saliti al rifugio Bertacchi da dove poi abbiamo proseguito per gli Andossi e siamo quindi scesi a Madesimo attraversando il giardino botanico e quel giorno, udite udite, il sole ci ha accompagnato per tutto il percorso. Ovviamente il bel tempo non può durare a lungo e infatti il giorno dopo piove e perciò usciamo solo nel pomeriggio, meta: cascate del-

l’acqua Fraggia a Piuro. La camminata inizia con il sole e il sentiero che costeggia le cascate è decisamente suggestivo ma arrivati a Savogno ricomincia a piovere perciò, anziché continuare verso l’altro paesino, scendiamo. Il temporale termina quando ormai siamo alle macchine e questo ci fa un po’ incavolare ma in compenso possiamo ammirare uno splendido arcobaleno. Che dire dell’escursione con partenza da Starleggia per il Pian dei Cavalli? Personalmente l’altopiano lo definisco splendido e stavolta arriviamo sino al Lago Bianco, il sentiero del ritorno ci porta alla Val Febbraro dove ammiriamo la superba cascata. Il giorno dopo ci raggiungono alcuni amici del Gruppo tempo libero che vogliono salire al bivacco Suretta. Partiamo con loro ma poi scegliamo un percorso più leggero e raggiungiamo il Lago Nero. Si trova in una valle stretta e poco soleggiata per cui sulla sua superficie galleg-


GRUPPO GIOVANILE giano ancora pezzi di ghiaccio. Come sempre è sufficiente tirare sassi a questo o quel bersaglio perché i ragazzi si divertano. Oggi il sole non ci accompagna e l’aria freschina ci fa decidere di scendere e, percorrendo il sentiero del Cardinello, raggiungiamo Isola. È ancora presto perciò i ragazzi hanno il tempo di disputare una partitella nel campo di calcio prima di cena. È giovedì; dovremmo andare in val Avaro ma come ho già detto ci tocca rinunciare. Ci limitiamo a fare i turisti visitando la casa natale del beato Don Guanella e la casa museo Bardassa tipica abitazione contadina dove si trovano ancora mobili dell’epoca. Venerdì è l’ultimo giorno, il tempo tanto per cambiare non promette granché. Decidiamo di recarci al Lago Azzurro sopra Madesimo. Il posto è bello ma comincia a scendere una nebbiolina che ci accompagnerà per tutta la giornata. La nebbia s’infittisce tanto da coprire la Madonna di Motta. Nella nebbia tutto è ovattato e Motta con le sue case per la maggior parte ancora chiuse sembra un paese fantasma. Fin qui la cronaca, ora se permettete una considerazione personale. La settimana escursionistica sta attraversando un periodo che potremmo definire difficile. La scarsa partecipazione di quest’anno la dice lunga. Perché? I motivi posso essere tanti e ognuno potrebbe avere la sua risposta in merito. È un peccato, perché la settimana è comunque una bella occasione per i ragazzi per conoscere la montagna ma anche per imparare a vivere in gruppo. Mi auguro che il nuovo consiglio cerchi il modo di rilanciarla e sostenerla.

Gite Giovanili Giuseppe Piloni l mese di luglio dal tempo un po’ incerto ha offerto una bellissima giornata per la gita giovanile a Mont Muragl in Engadina. Siamo circa una trentina, perlopiù famiglie, in partenza dal parcheggio della funicolare. La giornata è abbastanza fresca. Arrivati al lago Muragl ci si divide in due gruppi: i meno equipaggiati salgono al Pizzo Corn (3138 m) e alla cima Vadrant (3199 m), mentre il gruppo più numeroso si dirige verso la meta prefissata, il Mont Muragl (3157 m). C’è da affrontare qualche ripido nevaio, percorrere l’ultimo pezzo su facili roccette, e si raggiunge la vetta, da cui

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si può ammirare l’Alta Engadina e il gruppo del Palù-Bernina. Una discesa rapida al lago, scivolando sui pendii innevati, e ci si ritrova con chi ha salito le altre cime. Insieme si scende all’arrivo della funivia; si sosta a lungo e ci si incammina verso il ritorno. Meno fortunata la gita al Monviso. La giornata è stata accompagnata da una fitta pioggia e ha costretto il gruppo a rinunciare a malincuore alla vetta, dopo aver percorso più di 300 km in macchina per arrivare a Crissolo ed essere saliti al Rifugio Sella.

Sopra e a sinistra: due momenti della gita al Mont Muragl Sotto: al rifugio Sella prima del temporale

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CAMPEGGIO

Il mio primo campeggio Osa Angelo Rusconi

uest’estate ho trascorso diversi giorni in campeggio OSA a Santa Caterina ed è stata un’esperienza affascinante. Superata qualche perplessità iniziale mi sono lasciato convincere a vivere questa proposta e ad immergermi nel mio primo campeggio in società. Dopo un repentino ambientamento con il clima freschino e con l’ambiente magnifico che subito ho percepito all’insegna della serenità, della pace e della condivisione, sono cominciate le escursioni e quindi il mio divertimento.

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Sopra: In vetta alla Cima Cannone A sinistra: In vetta alla Cima Gavia

Difatti la mia scelta di partecipare al campeggio era dettata soprattutto dalla voglia di montagna e di ascensioni. “Ingranato”presto il ritmo di camminare ogni giorno e salito il monte Gavia e la Cima dei Forni orientale, abbiamo poi fatto una bella camminata verso il Pasquale finché raggiunta la vetta abbiamo conficcato le nostre piccozze in una specie di mega- pupazzo di neve gigante posto in cima, come segno di conquista; lungo la discesa abbiamo ammirato alcuni segni della “grande guerra” e ciò mi ha fatto riflettere su come allora la montagna fosse teatro di scontri e di morte e 38 · CROCIATINO 2011


non vissuta come gioia e bellezza. Un dettaglio che mi ha fatto sorridere è stato quando dopo alcune ascensioni, tornati al campeggio, facevamo asciugare gli scarponi, sperando che si asciugassero nel minor tempo possibile, così da poter ripartire l’indomani stesso. Certamente la conquista più bella è stata la vetta del Gran Zebrù poiché è stata un’ascesa impegnativa (sebbene più complicata si sia dimostrata la discesa) ed emozionante. Indescrivibile quando raggiunta la cima, scrutando il paesaggio, ho notato l’Ortles come vicinissimo, ad un passo, e lungo la cresta ho pensato di trovarmi proprio sopra la leggendaria parete nord, che avevamo osservato qualche giorno prima quando avevamo fatto una bella gita sopra Solda, sul versante atesino. Queste belle esperienze in montagna mi hanno fatto conoscere nuovi posti e mi hanno permesso di ammirare vedute impagabili che ancora rivedo chiudendo gli occhi. Tra un giro e l’altro, soprattutto molto apprezzato quello verso il rifugio 5°Alpini e lungo la Val Zebrù, abbiamo poi fatto dei bei giri in bici.

Tornato a casa dopo nove giorni entusiasmanti subito si è fatta sentire un po’ di nostalgia ma già penso alla prossima estate, al campeggio OSA e a nuove montagne. Esprimo il ringraziamento a tutti coloro

che mi hanno permesso di vivere un gran campeggio, in particolare ad Alberto, Alessia, Marco e Luca che mi hanno invitato e con i quali ho trascorso queste belle giornate... e a presto con il prossimo.

Santa Caterina 2011 l campeggio l’ho visto nascere. Sono stato uno dei promotori di questa iniziativa, e mi dispiacerebbe vederlo morire, perché è uno dei settori in cui l’Osa ha investito di più. La riuscita del campeggio è legata a molti fattori: la località, il terreno, l’altitudine… e l’andamento delle partecipazioni può avere alti e bassi a seconda delle annate. Quest’anno ho avuto una delusione dalle scarse presenze, anche se sono stato molto soddisfatto del soggiorno. Sinceramente la vita da campeggio mi piace moltissimo; ne faccio molte di vacanze, anche se non in hotel di lusso, ma non rinuncerei mai al campeggio. Gli anni che passano fanno un po’ pesare l’impegno del montaggio e smontaggio, però questa vacanza non smette mai di piacere perché ti permettere di vivere in mezzo alla natura: mentre leggi il giornale si avvicinano gli uccellini, alla sera ti può capitare di vedere una volpe, al mattino i caprioli, e poi c’è l’arcobaleno che ti sorprende dopo il temporale, o la nebbia mattutina che sale tra le tende, e i tramonti, la luna piena … Negli ultimi anni ho trascorso buona parte del campeggio con i miei nipotini. Che bello vederli andare nella pineta a guardare gli scoiattoli, cercare i funghi, prendere le farfalle, andare in giro a piedi nudi e saltare nelle pozzanghere, senza neanche prendere un raffreddore! Fare le passeggiate insieme e quando si raggiunge la cima vedere la soddisfazione della conquista … Certo, a questo tipo di vacanza bisogna anche sapersi adattare. A S.Caterina qualche volta la temperatura scende sotto zero, e se non si è ben equipaggiati non è tanto bello. Poi ci sono i temporali e le piogge, e magari entra l’acqua in tenda. E a far vita di comunità … bisogna saper convivere con tante situazioni. Ho detto all’inizio che la partecipazione di quest’anno mi ha un po’ deluso. I motivi possono essere tanti: S.Caterina, per cominciare, è una località in cui siamo stati una decina di volte; poi c’è il brutto tempo e il freddo; in passato ciò ha scoraggiato qualche famiglia che ha preferito fare un altro tipo di vacanza. Una volta, infine, i partecipanti erano quasi sempre gli stessi, la località contava poco, si sapeva che ci si sarebbe ritrovati tutti. Non c’erano grandi incertezze e si prendeva l’impegno con serietà. Oggi non si rispettano più neanche la data di partenza né quella di rientro: si guardano le previsioni del tempo e si decide di conseguenza, secondo il proprio comodo. Potrebbe certo essere d’aiuto al rinnovo di questa attività riuscire ad entrare nel giro dei campeggi degli oratori, per poter trovare nuove e interessanti località. Speriamo per l’anno prossimo di poter rilanciare questa bellissima vacanza.

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Giuseppe Piloni In vetta al Monte Scorluzzo

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CAMPEGGIO

Due Andrea al Cevedale!

Andrea Valsecchi e Andrea Rota veglia alle 5, in campeggio è ancora buio ma ci troviamo tutti in pagoda per la colazione. Siamo tesi, soprattutto noi piccoli e mangiamo poco; sarà l’ascensione della vetta più alta per noi. Ci raduniamo al parcheggio e saliamo con due auto al Rifugio dei Forni dove ci trasferiamo sulla jeep che ci porta fino ai piedi dell’ascesa verso il Rifugio Casati. Il primo tratto è abbastanza impegnativo ma lo affrontiamo con calma per non affaticarci visto che la giornata sarà lunga. Arrivati al Casati ci prepariamo con ghette, ramponi e imbrago e ci dividiamo in 2 cordate: Andrea Rota con Danilo e Paola formano la prima, Andrea Valsecchi con Giorgio, Augusto e l’amica Selena (giunta apposta dalla Valmalenco) la seconda. Posiamo i piedi sul ghiacciaio del Cevedale e là di fronte scorgiamo la nostra meta mentre dietro di noi il Gran Zebrù ci accompagnerà con la sua maestosa presenza per tutta la gita. Molte cordate già ci precedono e altrettante ne se-

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guiranno per cui non abbiamo timore di perdere la via; la giornata non è perfettamente serena come quelle passate e qualche nuvola si addensa già sulle cime più alte verso ovest. La traversata non è impegnativa ma la tensione e la colazione scarsa ci giocano qualche scherzo. Giunti sotto il ripido pendio finale sappiamo che ci aspetta il lavoro più difficile; fortunatamente la traccia è ben segnata con dei gradini e il crepaccio terminale è chiuso. Oltrepassate queste difficoltà, sbuchiamo sulla cresta finale da dove, in breve, giungiamo alla vetta. La soddisfazione è tanta così come l’emozione per essere arrivati fin quassù a 3769 m !! Il panorama è splendido: le 13 cime da un lato, l’Ortles e il Gran Zebrù dall’altro, mentre lontano vediamo il gruppo del Bernina e tante altre montagne che non riconosciamo. Le nuvole

rendono il paesaggio ancora più bello ma ci ricordano che dobbiamo scendere per affrontare in sicurezza anche il ritorno sul ghiacciaio; la temperatura si sta alzando e qualche crepaccio si sta già formando lungo la via del ritorno. Tornati al Casati ci svestiamo dell’attrezzatura e ripercorriamo la discesa a zigzag salita la mattina; proseguiamo poi, senza l’aiuto della jeep, fino al Rifugio Pizzini e quindi sino ai Forni dove, affaticati ma felici per l’impresa compiuta, raggiungiamo finalmente le auto.

La salita è dura, i ramponi come artigli di una tigre affondano nella neve. La salita è dura, stanchi ma determinati avanziamo. La vetta è lì, sembra tenderci le braccia per accoglierci. Arrivati, uno sfogo di pianto libera da ogni paura, tensione ma anche tanta gioia. Mi asciugo le lacrime e godo lo spettacolo. Andrea V.


The Koenigspitz Marco e Luca Rusconi

olevamo concludere con una grande ascesa la nostra permanenza a S. Caterina, perciò abbiamo scelto il “GRAN ZEBRÙ” come ultima cima. Dopo giorni di tempo incerto, il bollettino meteo è mutato improvvisamente, preavvisando una bella giornata. Così noi, con Alberto, Alessia e il Gigi, meglio conosciuto come “Chuck Norris”, siamo partiti dal rifugio Forni di prima mattina e abbiamo raggiunto velocemente la Pizzini. Durante la sosta al rifugio, la cima sembrava lontana ed irraggiungibile, ci chiedevamo se saremmo riusciti ad arrivare alla croce, ben visibile dall’inizio del ghiacciaio. Qui indossati ramponi e piccozza alla mano, di buon passo siamo arrivati

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fino ai piedi del temibile collo di bottiglia, ci siamo imbragati e legati e abbiamo proseguito nel ripido canale, incontrando degli alpinisti sulla via del ritorno preoccupati per il rischio valanghe. Dopo il collo di bottiglia, la parte impegnativa della salita sembrava passata, invece dovevamo affrontare ancora il peggio: un tratto molto ripido difficile da superare, dopo il quale siamo sbucati su un pianoro, comodo per una breve sosta. La cima sembrava a por-

tata di mano, ma l’ascesa si è fatta estrema: il vento si alzava contemporaneamente al raggiungimento della cresta finale. Sotto di noi i resti della meringa di ghiaccio crollata nel 2001, la parete nord ed i residui dei baraccamenti bellici: anch’essi proprio sotto di noi. Nonostante il ghiaccio vivo ce la siamo cavata bene, ed abbiamo raggiunto la cima, dove ci siamo fermati pochi minuti, giusto il tempo per fare una foto e prepararsi alla discesa, che non sarebbe stata una passeggiata. Passata la cresta ci siamo lanciati fino al tratto pianeggiante. Le difficoltà si sono moltiplicate: il pendio ripido, la neve molle e la stanchezza… hanno prolungato i tempi di percorrenza, più di un‘ora per scendere fino al collo di bottiglia, dove finalmente ci siamo potuti riposare un po’. La discesa è proseguita veloce, anche perché il Gigi è sceso con un telo di plastica sull’ultimo pendio innevato. Finita la neve e tolti i ramponi abbiamo raggiunto la Pizzini; dopo una sosta dovuta, ci siamo incamminati verso i Forni mentre la nostra cima era già avvolta dalle nuvole. CROCIATINO 2011 · 41


GRUPPO TEMPO LIBERO

Santa Fosca 2011 Giuseppe Piloni

104 partecipanti per la settima edizione della settimana a Santa Fosca! Una cifra da record, a testimoniare il continuo interesse per questa iniziativa. Il tempo bello e le numerose escursioni sono stati ancor più apprezzati grazie allo spirito di collaborazione che ha caratterizzato questa settimana e grazie al quale è stato possibile gestire il soggiorno di cento persone. Bello vedere i partecipanti fare il proprio turno di servizio con entusiasmo; dal servire a tavola al fare le pulizie ognuno ha svolto il proprio compito con serietà. Il cuoco Guido, che non ci ha fatto mancare niente, è stato promosso a pieni voti. Anche Don Cornelio, l’amministratore della casa, è stato molto contento della nostra partecipazione convinta alla S.Messa: non aveva mai visto la cappella così piena. Le escursioni e le visite sono più o meno quelle abituali: non manca mai l’appuntamento a Cortina per la sfilata delle bande, il giro del lago Alleghe, la puntatina a Cibiana per ammirare i murales, o la visita al paese natale di Papa Luciani. Poi le escursioni al Lagazuoi, alle Cinque Torri, ai rifugi Coldai, Failier o Vandelli… fino alle più impegnative: Marmolada, cima del Pelmo, ferrata Al42 · CROCIATINO 2011

leghesi al Civetta, Tofana di Rozes, Cima Ombretta… Poca fortuna, quest’anno, per chi è andato a caccia di funghi. Un fatto è accaduto durante il nostro soggiorno: è caduta una frana sul Pelmo che ha causato due vittime del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore. Alle cinque del mattino ho sentito un boato, mia moglie ha creduto ad un tuono, io le ho invece risposto che mi sembrava

il rumore di una frana. Ne ho avuto conferma al mattino, quando con una telefonata mia figlia ci ha raccomandato di non andare sul Pelmo perché era accaduta una disgrazia. Essendo nelle vicinanze siamo andati ai piedi della frana, dove c’era il presidio delle forze dell’ordine e dei componenti del soccorso; ho ammirato la loro compostezza nonostante l’accaduto.


GRUPPO TEMPO LIBERO

Gite in autobus con il GTL Giuseppe Piloni

Ecco le uscite del 2011

14 aprile: Final Borgo - Noli Torniamo a Final Borgo per la classica gita in Liguria. Scegliamo di percorrere i già noti sentieri in senso contrario: dopo aver costeggiato tutto il lungomare arriviamo a Varigotti, ci fermiamo per uno spuntino … e veniamo investiti da un violento temporale! Cerchiamo dei ripari di fortuna e, appena smesso di piovere, ripartiamo. I più temerari salgono a Semaforo di Capo Noli per scendere alla Grotta dei Briganti, grotta naturale da cui si gode una splendida vista sul mare. Il resto del gruppo invece sceglie di raggiungere Noli seguendo la strada provinciale. Qui visitiamo il bellissimo borgo, ammirando le sue chiese e le sue piazze.

10 marzo: Maloia - S. Moritz Al Passo del Maloia ci dividiamo in due gruppi: gli “escursionisti” e gli “sciatori”. La giornata è bella, anche se i 18 km che ci separano da S. Moritz possono risultare un po’ monotoni, tutti percorsi sui laghi dell’Engadina. Gli stupendi panorami che possiamo ammirare ci ripagano però di tutto. A S.Moritz giriamo tra gli stand allestiti in occasione della Ski Marathon, gara di granfondo di 42 Km

12 maggio: Mantova Scegliamo di inserire nel nostro programma una vera e propria gita turistica. A Mantova infatti ci aspetta una guida che ci accompagna nella visita di Palazzo Tè, dove ammiriamo magnifici affreschi e ascoltiamo la storia di questa città. Quindi ci dirigiamo in centro città dove giriamo per le bellezze di Mantova: il Palazzo Ducale, le chiese… qualcuno non si fa mancare nel pomeriggio una passeggiata lungo il fiume Mincio, altri scelgono di percorrerlo in battello.

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GRUPPO TEMPO LIBERO

30 giugno: Surley - Pontresina Alla partenza ci dividiamo: un gruppo si dirige al lago di Chods, quindi al lago di Staz, per poi scendere a Pontresina. I più allenati salgono al Passo Surley, dove si trova il rifugio. Il programma è di scendere in Val Roseg, ma qualcuno lancia l’idea di andare alla Capanna Coaz. Tutti accettano la proposta e ci si incammina per un sentiero pianeggiante ma piuttosto lungo; una pausa per uno spuntino alla Coaz e poi via di nuovo velocemente in Val Roseg, per arrivare, un po’ sparpagliati, a Pontresina. Qualcuno mi ha confidato di non aver mai percorso così tanti chilometri in montagna: quasi 30! Stanchi, ma soddisfatti.

14 luglio: Cogne - Rifugio Vittorio Sella Da Valnontey partiamo verso il rifugio Vittorio Sella, nel parco del Gran Paradiso. Dal rifugio possiamo ammirare numerose marmotte e vediamo anche la casa di caccia, ai tempi frequentata dal re per le sue battute. Il gruppo più numeroso di ferma qui, per poi tornare a Valnontey, altri proseguono verso i casolari Herbetet. Durante il percorso di avvistano diversi camosci e stambecchi. Qualche passaggio attrezzato sul sentiero ci richiede un po’ più di attenzione; arrivati ai casolari la vista spazia sul gruppo del Gran Paradiso e sulla Catena dei Dodici Apostoli. Dai casolari una lunga discesa porta a Valnontey.

15 settembre: traversata in Val Viola Partiamo da Sfazù, una località sulla strada che porta al Passo Bernina. Entriamo in Val di Campo, una via in terra battuta ci porta fino al rifugio Saoseo; da qui il sentiero inizia a salire fino al lago Saoseo, a mio parere uno dei laghi più belli delle Alpi. Proseguiamo fino al lago Viola e, mentre un gruppo ritorna a Sfazù, noi proseguiamo verso il Passo Viola con un fuori programma e percorriamo un pezzo di morena al posto del sentiero. Dal Passo entriamo in Italia e scendiamo al rifugio. È questa una zona molto ricca di laghi. Su strada proseguiamo fino ad Arnoga dove ci aspetta l’autobus. Durante questa gita, a causa di un malore, un partecipante ha dovuto provare l’ebbrezza dell’elicottero.

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29 settembre: traversata Passo del Muretto

13 ottobre: Val Codera - S.Giorgio Concludiamo la stagione delle gite in autobus con una stupenda giornata di sole. Da Novate Mezzola saliamo a Codera, caratteristico borgo ancora intatto di questa vallata. Dopo una breve sosta ci incamminiamo verso S.Giorgio, seguendo il “tracciolino”: quest’opera segue il tracciato della condotta dell’acqua che porta alla diga in Val dei Ratti. Arriviamo a S.Giorgio, altro bellissimo borgo e, dopo un breve spuntino, un gruppo ridiscende a Novate Mezzola. Altri proseguono sul tracciolino fino alla diga, da cui si può ammirare il panorama del lago di Novate Mezzola e di quello di Como. Osserviamo l’opera realizzata con i binari del trenino e superiamo diverse gallerie. Dalla diga scendiamo a Verceia, fermandoci di tanto in tanto a raccogliere castagne.

Una gita non in programma, organizzata in seguito alle numerose richieste. Partenza dal Passo del Maloia, in direzione lago Cavloc. È un periodo che fa abbastanza caldo, ma non qui, dove dobbiamo mettere guanti e copricapo. Una volta superato il lago ci incamminiamo verso il passo, trovando di tanto in tanto qualche piccolo nevaio; in effetti la settimana precedente da queste parti c’erano 80 cm di neve. Giunti alla meta notiamo che il clima è cambiato: ora fa caldo e gli amanti della tintarella ne approfittano. Dopo uno spuntino, una lunga discesa ci porta a Chiareggio, con la gioia di qualcuno che lungo la strada ha la fortuna di raccogliere qualche porcino.

Uscite in settimana Giuseppe Piloni

Dopo un inverno splendido, con tanta neve e poco freddo, non potevamo come Gruppo del Tempo Libero non prendere d’assalto l’Engadina per trascorre quelle bellissime giornate d’inizio anno. Appena il tempo di archiviare lo sci di fondo e subito tra marzo e aprile cominciamo a salire le nostre montagne. Prima escursione sul sentiero Luisin, S.Pietro e rifugio S.E.C.. Per la seconda uscita ci dividiamo in due gruppi: uno parte da Mandello lungo il Sentiero del Viandante, l’altro sale dallo Zucco di Sileggio, appuntamento in Ortanella, quindi discesa a Varenna.

Si va poi in Val d’Intelvi, a Pirla, per salire sul Monte Crocione, bellissimo belvedere sui laghi di Como e Lugano. Concludiamo il mese di aprile in Val Taleggio, salendo al Pizzo Cancervo e Venturosa. A maggio è in programma una gita al Rifugio Tagliaferri, in Val Belviso, ma a causa della troppa neve non lo possiamo raggiungere. Il maltempo sulle Alpi ci fa ripiegare sul Rifugio Scoggione, sotto il Monte Legnone. Prendiamo l’occasione della settimana escursionistica a Isola di Madesimo per andare al Bivacco Suretta; saliamo anche il Monte Legnone dal Roccoli D’Orla.

A luglio il tempo non è dalla nostra parte, ma riusciamo a salire due “tremila”: il classico Pizzo Scalino e la bellissima cresta al Piz Pers al Diavolezza. Dopo le ferie e Santa Fosca si riprende con l’uscita al Piz Nair, in Engadina. Tra ottobre e novembre il tempo è splendido, lo sfruttiamo facendo molte escursioni e prolungando la stagione: saliamo ai rifugi Falc e Santa Rita, andiamo in Val di Mello per il rifugio Allievi, quindi al Bivacco A.Anghileri-G.Rusconi e al Pizzo dei Tre Signori dalla Val Gerola. Da Poira saliamo al Bivacco Cornaggia alla Costiera di Cech e concludiamo la stagione con il Grignone, raggiunto partendo dal Colle di Balisio. CROCIATINO 2011 · 45


GRUPPO TEMPO LIBERO

TOUR DELLA CALABRIA Impressioni di un Partecipante A.C. - Un turista Escursionista ei giorni dal 16 al 25 Maggio 2011 un folto gruppo (49 per l’esattezza) di amici e soci del Gruppo Tempo Libero sono stati impegnati nel Gran Tour Escursionistico della Calabria. Non a caso uso il verbo “Impegnare” per questo periodo di vacanza, perché esso ha richiesto davvero un impegno di forze fisiche e mentali non indifferenti alla maggioranza dei suoi partecipanti, per lo più in là con gli anni (senza offesa per nessuno!). In seno all’OSA il compito di contattare le agenzie turistiche, il lavoro di proposta e scelta dell’itinerario, di raccolta

N

delle iscrizioni, di riscossione delle quote è stata svolta come sempre da Carlo Rusconi. Egli ha operato (onore al merito !) con la passione, la dedizione, la disponibilità all’informazione degni di un collaudato professionista. Per l’ennesima volta ci siamo affidati alla collaudata “Agenzia Avvenire Viaggi“ di Maiori (Sa), che ci ha offerto un pacchetto sontuoso sia sul piano culturale che ricettivo, specie se si tien conto, per quest’ultimo punto, che la stagione turistica a metà maggio è appena al suo inizio se non ancora dormiente. Anche per i titolari dell’Agenzia deve es-

Foto di gruppo a Capo Vaticano

Stilo

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Scilla

sere stata una iniziativa nuova. Lo abbiamo desunto dal fatto che il direttore Sig. Proto ci ha accompagnato per un paio di giorni, presumibilmente per verificare di persona la bontà dell’offerta, la capacità e la disponibilità della guida (preparata senza dubbio, ma forse un pochino logorroica e ripetitiva durante le lunghe trasferte da una località all’altra), la ricettività degli alberghi, dei ristoranti e degli agriturismo scelti. A me pare di poter dire che l’Agenzia ha passato l’esame a pieni voti: si può solo rilevare appunto, qualche lungaggine di troppo negli spostamenti con il bus, inconveniente da evitare per renderli più brevi e lineari e meno noiosi e affaticanti. Abbiamo iniziato la nostra visita alla Calabria, terra splendida per i suoi litorali, ma altrettanto suggestiva per la sua parte interna con aree montuose degne del mondo alpino, da Salerno, in terra di Campania. Siamo stati ospiti del “Grand Hotel Salerno”, una struttura imponente, ben organizzata e accogliente, affacciata sul lungomare. La nostra prima meta è stata il Parco Nazionale del Pollino, che tuttavia è


stato, come l’anno scorso in Basilicata, scontroso e ostile a mostrare le sue bellezze. Il tempo infatti non ci ha assolutamente favorito: pioveva a intermittenza, l’umidità era altissima,la nebbia cadeva con improvvise folate che impedivano la vista, se non per qualche secondo, dei celeberrimi pini loricati e dei paesaggi alpini per cui il monte Pollino è famoso. Le stesse condizioni atmosferiche ci hanno accompagnato anche nella visita all’Aspromonte: Gambarie, località conosciuta per le vicende storiche legate a Garibaldi nel 1862 (qui fu ferito al piede nel tentativo di marciare su

Civita

Ponte del Diavolo nel Canyon del Raganello

Roma), ci ha accolto con pioggia battente e ancora nebbia. Abbiamo così dovuto rinunciare alla salita in seggiovia al Monte Scirocco, dal quale, diceva la guida, la vista può spaziare su un panorama a mozzafiato della Sicilia che si estende dall’Etna alle isole Eolie. In compenso abbiamo dato sfogo alle nostre reminiscenze letterarie legate in particolare a Corrado Alvaro, l’autore di “Gente di Aspromonte”: quel mondo di boschi e foreste reso ovattato e quasi evanescente da una spessa coltre grigia, ha evocato per qualche momento apparizioni improvvise di greggi, di umili pastori e fieri briganti del passato e rapimenti affannosi e prigionie dolorose di tempi più recenti. Più fortunati siamo stati invece sull’Altopiano della Sila e sulle Serre, a Serra S. Bruno in particolare. Camigliatello Silano è un delizioso centro sciistico incastonato in una fitta foresta di conifere e l’intero altipiano è un tripudio di foreste di pini e di faggi e di fioriture di narcisi e di ginestre. Molti di noi sono stati colpiti dalla visione ordinata di estesi terreni arati dove i con-

tadini (e con alcuni di essi abbiamo colloquiato) si preparavano alla semina, proprio in quei giorni, delle patate. Da noi questo era avvenuto ben due mesi prima abbondanti e i nostri Orti stanno già alle prese con l’incipiente siccità causata dall’improvviso sopraggiungere di un’ondata di caldo torrido! Altri invece sono rimasti senza parole davanti ai “Giganti della Sila” stupefacenti esemplari di Pinolaricio di età ultra centenaria. Anche durante questo viaggio abbiamo visto molto, perché la Calabria (così come la Sicilia visitata qualche anno fa) è stata un crogiuolo di colonizzazioni, di civiltà e dominazioni che si sono succedute, sovrapposte, fuse l’una con l’altra e tutte portatrici di grandi patrimoni culturali. Così a casa, mentre mi accingo a scrivere, le tante immagini raccolte a ripetizione in uno spazio di tempo breve e senza soluzione di continuità, mi si affollano davanti in un caleidoscopio velocissimo: solo a stento, e qualche volta parzialmente, riesco a trattenerle. Sono panorami meravigliosi (l’uso dell’aggettivo è d’obbligo!) di terre, di monti e di mari, sono monumenti superbi, statue imponenti (come non ricordare i bronzi di Riace!), ritrovamenti archeologici di popoli e culture che hanno influenzato la nostra era moderna, castelli e fortificazioni che attestano le dominazioni che si

sono succedute e gli assalti degli invasori Saraceni e Turchi. Alcune mi ritornano più insistenti di altre ad esempio quelle relative ai bellissimi e originali affreschi di Diamante: peccato che i muri delle abitazioni non siano stati trattati e quindi i dipinti rischiano di deteriorarsi velocemente o addirittura di scomparire. E poi il castello di Pizzo Calabro con la tragica fucilazione, nel 1815, di G. Murat e la Cattolica di Stilo, preziosa opera d’arte e di architettura bizantina che si erge dalla roccia viva; e l’imponente bastione di Le Castella, che dal suo isolotto vigila in attesa dei frequenti e reiterati attacchi dei pirati mussulmani; e il borgo e la cattedrale di Gerace con i suoi tesori e il ricordo del vescovo trentino Mons. Brigantini, trasferito di recente perché minacciato pesantemente dalle associazione mafiose per la sua azione decisiva e coraggiosa a difesa della popolazione contadina e non minacciata e sfruttata dalla malavita. Fra tutte le immagini brilla in positivo per la sua insistente continuità (specie perché sono più sensibile alle visioni di vette scintillanti di neve e di ghiaccio o delle vertiginose pareti di roccia delle Dolomiti) lo spettacolo superbo di Capo Vaticano con la limpidezza e il colore cangiante del suo mare e la finezza e il bianco abbacinante delle sue spiagge sabbiose. Stenta ad andarsene anche la visione dei moltissimi mostri d’asfalto, prolungantesi all’infinito, delle strade e autostrade elevate su piloni altissimi che hanno sconvolto e modificato le montagne e il suo patrimonio naturale: e ciò mi lascia quantomeno qualche perplessità. CROCIATINO 2011 · 47


GRUPPO FEMMINILE

Gita a Campo dei Fiori Giovanna uest'anno come meta per la gita si è scelto il parco regionale Campo dei Fiori (Va), un luogo molto frequentato soprattutto dai Varesini e adatto per ogni tipo di escursione. L'ultima domenica di settembre siamo partiti con una bella giornata e alle 8,30 eravamo sul posto per visitare le cappelle che portano al Sacro Monte di Varese. Più che cappelle piccole chiese, vista la loro dimensione, dedicate ai misteri del Rosario e collegate tra loro da una mulattiera che sale molto larga per circa 2 Km fino al borgo del Sacro Monte. Oltrepassato il piccolo centro abbiamo imboccato un bel sentiero che passando da Campo dei Fiori e dal

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monteTre Croci arriva all'osservatorio, dove ci aspettavano per una visita guidata molto interessante, relativa all'astronomia e alle erbe e piante coltivate nel parco adiacente. Dopo una sosta per uno spuntino un gruppo numeroso ha deciso di proseguire il cammino fino al Forte di Orino, che dista circa 4 Km dal parco. La strada militare che abbiamo percorso è molto comoda e del Forte sono rimasti solo dei resti; ma la vista sulle Alpi è superba. Una foto ricordo e ritorno al Sacro Monte dove il gruppo si è ricongiunto. La giornata in compagnia è trascorsa velocemente anche se la camminata è stata lunga.


ESPERIENZE DEI SOCI

Una Vacanza in Carnia Fabrizio Gritti da tempo che volevamo andare in Carnia, un territorio a nord del Friuli Venezia Giulia al confine con l’Austria, ed è cosi che quest’anno, combinando i vari impegni familiari, il 31 luglio siamo partiti con il nostro camper, dopo 18 anni solo io e la Rosi senza i nostri ragazzi. Raggiungiamo dopo circa 500 km Ravascleto, un piccolo paesino tranquillo e immerso nel verde, snobbato dal turismo. Il giorno dopo andiamo in Val Pesarina, il tempo non è dei migliori e, dopo aver recuperato una cartina in uno dei punti

È

di informazione turistica, decidiamo di salire al Rifugio De Gasperi posto sotto le Dolomiti Pesarine. Questo rifugio è base per delle scuole di alpinismo che organizzano corsi di roccia. Scendiamo di corsa fuggendo da un temporale. Si riparte in direzione Forni di Sopra, un bellissimo paesino turistico nella valle del Tagliamento posto nel cuore delle Dolomiti friulane e circondato da pareti verticali; qui decidiamo di trascorrere la notte nell’area di sosta del parcheggio della funivia. La mattina ci accoglie una bellissima giornata e saliamo al Rifugio Giaf, da dove parte “l’anello di Bianchi”, un’escursione tra le guglie e le pareti del fondo valle, tutto quanto molto panoramico. Il pranzo lo facciamo sul camper, poi si parte in direzione Paluzza e strada facendo ci fermiamo alle terme di Arta per un tonico bagno e un idromassaggio, ci voleva proprio! Passiamo la notte nel-

l’area di sosta di Paluzza nella località Laghetti dove in inverno vengono battute le piste di fondo per i campioni della zona. Paluzza è l’ultimo paese prima del confine con l’Austria, dove per sconfinare si transita dal “Passo di Monte Croce Carnico “.La mattina seguente decidiamo di salire al passo per visitare i resti bellici dei duri combattimenti della prima guerra mondiale, come testimoniano tuttora le fortificazioni presenti sulla linea di confine. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Forni Avoltri e saliamo al paesino di collina, posto alla base del monte Coglians, dove c’è un bellissimo e tranquillo campeggio nel quale trascorreremo due notti e due giorni. Il primo, visto che le previsioni non sono delle migliori, saliamo al passo Valaia dove c’è il lago omonimo che fa da confine con l’Austria: da una parte c’è il rifugio italiano e dall’altra parte il rifugio austriaco. Il secondo giorno, invece, decidiamo di salire sul Coglians che è anche la cima più alta del Friuli. Il tempo è bello e durante la salita e la discesa non troviamo anima viva! La carnia ci è piaciuta molto, posti tranquilli e selvaggi, fuori dal turismo di massa ma immersa nella natura.

Rifugio De Gasperi in Val Pesarina

Cima del Monte Coglians

CROCIATINO 2011 · 49


ESPERIENZE DEI SOCI

Alta Via della Valmalenco Gigia e Gigi i ritorno dal campeggio di Santa Caterina Valfurva, abbiamo ancora voglia di camminare. Pensiamo di andare in Valmalenco. In questa vallata si snoda il sentiero dell’Alta Via. È un percorso escursionistico di circa 110 Km e permette, attraverso i gruppi del Disgrazia, Bernina e Scalino, di ammirare l’ampia valle. Il sentiero si sviluppa tra i 2000 e i 3000 m di quota, al confine tra Lombardia ed Engadina. L’Alta Via è composta da 8 tappe, con medie di percorrenza giornaliere di circa 6 ore. Ma il nostro tour è durato 6 giorni e le medie di cammino giornaliere si sono un po’ alzate; abbiamo anche apportato leggere modifiche al percorso tradizionale. Chiunque abbia una discreta esperienza escursionistica può percorrere questo itinerario che a nostro avviso si trova in un incomparabile scenario naturale, con una varietà di paesaggi e di scorci di eccezionale bellezza. L’Alta Via è ricca di storia, di civiltà alpina e di tradizione rurale-pastorale. La nostra prima tappa comincia nella mattinata di martedì 16 agosto: arrivati a Chie-

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La Val Sissone

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sa in Valmalenco iniziamo il nostro cammino. I nostri zaini sono quasi saturi, ma dobbiamo comunque passare in negozio per acquistare degli alimenti che consumeremo durante il giro. La prima meta è il rifugio Bosio, all’alpe Airale. Saliamo lungo la strada per Primolo dalla località Somprato, dove imbocchiamo il sentiero al primo tornante. Passiamo dall’alpe Lago dove la mattina presto è facile vedere i cervi pascolare nella grande piana. A metà pomeriggio arriviamo al rifugio. Conosciamo bene i gestori, sono molto occupati con i turisti giornalieri. In cucina si lavora anche dopo pranzo, decidiamo quindi di camminare ancora un poco, verso il rifugio Desio, per lasciar defluire i gitanti che torneranno verso Chiesa o Torre S. Maria. Ci fermiamo all’ombra di un larice, interrogandoci vicendevolmente su come potrà essere la settimana che ci aspetta. Ce la faremo a completare il percorso? Siamo abbastanza allenati nel camminare, ma eventuali problemi potrebbero essere causati dallo zaino decisamente più pesante rispetto alla solita escursione giornaliera. Torniamo al rifugio, siamo in compagnia di olandesi, svizzeri e pochi italiani, ceniamo. Qualità da ristorante e dosi da trattoria sono elementi molto apprezzati da tutti i commensali. L’indomani ci aspetta una tappa decisamente impegnati-

L’Alpe Prabello

va. Dopo una ricca colazione si parte verso l’alpe Mastabia; il sentiero a mezza costa passa dalle miniere dismesse di talco, proseguendo, ci abbassiamo lungo il sentiero fino all’alpe Giumellini. Qui decidiamo di non scendere ulteriormente, tralasciamo l’alpe Pirlo e Pradaccio dove si potrebbero vedere le cave di pietra ollare e i vecchi torni mossi dall’acqua del torrente. Dopo circa 4 ore di cammino, e dopo aver risalito parzialmente la val Sassersa, arriviamo agli splendidi laghetti incastonati tra enormi massi. Durante la sosta facciamo conoscenza con una coppia di escursionisti con cui percorreremo la terza tappa del nostro itinerario. Superiamo un ultimo tratto di pietraie e giungiamo al passo Ventina. Scendiamo lungo il sentiero molto ripido, più in basso attraversiamo l’unico nevaio che incontreremo durante tutta la settimana. In lontananza intravediamo il rifugio Ventina, dove pernotteremo. Sopra di noi sentiamo il rumore di un elicottero, è l’elisoccorso che si dirige verso il Monte Disgrazia. Purtroppo un alpinista brianzolo nel tentativo di raggiungere la vetta ha avuto un brutto incidente, ai soccorritori non resta che constatare la tragedia. Il rifugista, un nostro vecchio conoscente, commenta che, fortunatamente, da tanto tempo in zona non succedevano incidenti così gravi. Siamo in pochi a cenare al rifugio, dopo due chiacchiere coi gestori saliamo in camera per il meritato riposo. Giovedì mattina ci sveglia l’aria frizzante che


Nei pressi del Grande Camerini

scende dal ghiacciaio. Ci sembra sempre più lontano! Ci incamminiamo per il vecchio sentiero che porta a Forbicina, l’ultima località della piana di Chiareggio. Qui percorriamo la val Sissone molto ricca di minerali. Tralasciamo i triangoli gialli che sono la costante dell’Alta Via, inerpicandoci su di un sentiero più ripido ma più corto che ci porta al rifugio Del Grande Camerini. L’ultimo tratto è provvisto di catene, superatele raggiungiamo il rifugio. Il nostro sguardo si posa sull’imponente parete nord del Monte Disgrazia. Sul lato opposto la val Muretto. Sotto di noi la località di Chiareggio, dove pensiamo di pernottare. Ci rendiamo conto, dopo una serie di telefonate agli alberghi e alle locande che non ci sono camere disponibili. Pernotteremo perciò al rifugio Longoni con una notte di anticipo sulla tabella di marcia. Decidiamo di andare verso l’alpe dell’Oro passando da Vazzeda superiore, scendiamo fino a Monterosso, attraversando il torrente che scende dalla val Muretto. Proseguiamo verso l’alpe Fora in un continuo saliscendi. Cominciamo ad essere un po’ stanchi, anche le gambe si fanno pesanti, ma ci attende l’ultima salita prima del rifugio Longoni. La coppia conosciuta il giorno prima ci ha fatto compagnia in questa tappa, è dotata di uno strumento multifunzione che ci rivela il dislivello compiuto in giornata, non ci sembra poco, 2180 m in salita, 1750 m. in discesa. Prima di cena arrivano in rifugio un gruppo di persone appartenenti alla sez. C.A.I. di Como.Tra loro vi sono dei bambini, il loro vociare rende l’atmosfera gioiosa. Chiacchierando, facciamo la conoscenza di un botanico, ci racconta che è salito per fotografare alcuni esemplari di flora tipici della zona. Dopo cena, parlando col rifugista, valutiamo la tappa successiva. Per giungere al rifugio Marinelli ci sono

più sentieri. Non avendo con noi piccozza e ramponi escludiamo la possibilità di salire al rifugio Scerscen. Decidiamo di tenerci più a sud, attraversando la forcella d’Entova, superiamo diversi tratti di roccia con catene e percorriamo interamente il vallone dello Scerscen. Ora il sentiero si sviluppa nel gruppo del Bernina. Saliamo con un po’ di fatica sotto un caldo sole gli ultimi 400 m di dislivello che ci separano dal rifugio Marinelli. Ci avviamo subito verso il rifugio Carate dove pernotteremo. In questo tratto arriva l’unico temporale della settimana. La pioggia battente è mista a neve, ma dura poco, nel giro di 15 minuti si esaurisce e torna a splendere il sole. Il rifugio è piccolo e grazioso. Il gestore è una donna e la sua impronta si vede! Pulizia e ordine primeggiano in tutti i locali. Siamo un po’ stanchi, il percorso della giornata non era meno impegnativo della tappa precedente. Dopo cena saliamo nel camerone per riposare. Il mattino seguente passando per la forcella di Fellaria, scendendo la bella valle, arriviamo al rifugio Bignami. Ci fermiamo il tempo di acquistare una cartolina ricordo, (cosa che abbiamo fatto in ogni rifugio) e poi imbocchiamo il sentiero per scendere alla diga di Campo Gera. Notiamo ancora appesi i manifesti della prova di coppa del mondo di tuffi da alta quota svoltasi la settimana precedente. Ci vengono i brividi pensando ai partecipanti che si sono tuffati nell’acqua così fredda. Oggi ci attende la val Poschiavina. Un piccolo tratto del sentiero sconfina in territorio svizzero, il tracciato è molto

bello e rilassante. Dal passo Campagneda scendiamo verso il rifugio Cristina, costeggiando i numerosi laghetti colorati di un bel verde. Il sole ci accompagna sempre, usiamo l’ombrello come parasole. La tappa è lunga ma il dislivello è minore di altre giornate. Lungo il percorso abbiamo notato numerosi capi di bestiame al pascolo, ci sembra che gli alpeggi, soprattutto se c’è una strada vicina, riprendano la funzione che avevano negli anni passati. L’indomani è prevista una festa in località Prabello, il rifugio Cristina è al completo. Ci fermiamo per pernottare a Cà Runcasch, una bella struttura di recente costruzione. A cena ci servono pizzoccheri valtellinesi … apprezzati dai presenti. Poi come al solito facciamo due chiacchiere coi pochi commensali prima di salire a dormire. La mattina seguente ci aspetta l’ultima tappa. Il sentiero di mezzacosta ci porta a Piazzo Cavalli, passando prima all’alpe Prabello, sovrastata dal pizzo Scalino, poi all’alpe Acquanera, dove viene prodotto dell’ottimo formaggio e infine all’alpe Cavaglia. La vista è superba, ci permette di abbracciare quasi interamente il percorso effettuato. Arrivati in località Piazzo Cavalli, abbiamo la possibilità di scendere a Caspoggio in seggiovia, ma ci basta uno sguardo per capirci, e la decisione è di scendere lungo il sentiero. Da Caspoggio ci dirigiamo verso Chiesa attraversando il torrente Mallero sul vecchio ponte di ferro. Riserviamo l’ultimo sforzo per salire una ripidissima scala in cemento fatta di 113 gradini, poi in pochi minuti raggiungiamo soddisfatti il nostro punto di partenza. Ci auguriamo che la descrizione dei luoghi abbia stuzzicato la curiosità di qualche appassionato escursionista per poterli a sua volta soddisfare.

Rifugio Cristina

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ESPERIENZE DEI SOCI

Il lago degli occhi di ghiaccio Pinuccia a settimana a Santa Fosca stava per terminare, ci aveva regalato giornate meravigliose per escursioni entusiasmanti ma la mattina di giovedì il cielo si presentava bigio e svogliato a regalarci un’altra bella giornata. Che fare? Di certo non qualcosa di particolarmente impegnativo visto il tempo, le gambe ormai si erano abituate ad andare ma il mal tempo ci frenava. Però non volevamo fare un’altra volta i “turisti a Cortina”, c’era già bastato il sabato precedente. Ma cosa fare, dove andare per non sprecare l’ultimo giorno di vacanza? Poi ad Angelo si è accesa una lampadina, gli sono tornate in mente le parola di Roberta e Raoul: “il lago Sorapiss, ci abbiamo portato i bambini, davvero bello….merita”. Perché no? Dando un’occhiata alla guida Kompass, questa ci dice che il dislivello è minimo, 198 mt. e che nei pressi dei lago c’è anche un rifugio: il Vandelli del Cai Venezia. Ci guardiamo in faccia e ok! Deciso: si va. Negli zaini mettiamo cerata, ombrellino, panini, roba pesante; meta: Passo delle Tre Croci, da dove parte il sentiero. Durante il tragitto in macchina il cielo lascia cadere qualche goccia di pioggia, non ha proprio voglia di aprirsi, ma ormai siamo in strada e non si torna indietro. Al par-

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cheggio ci accorgiamo che altri del gruppo Osa hanno avuto la nostra stessa idea e così con Enrico Brusadelli, sua moglie Giancarla, Giuditta “la fotografa”, suo marito e la sua consuocera Miranda, ci avviamo per il bel sentiero largo e leggermente in discesa che ci porterà al lago Sorapiss. La compagnia è bella, Giancarla è solare ed espansiva, invoglia alla conversazione, il paesaggio è un bel bosco di abeti che si aprono al nostro passaggio. Intanto la giornata ci fa un insperato regalo e dalle nuvole fa capolino un ti-

mido sole che ci fa ben sperare. Il sentiero intanto non è più così lineare, comincia a salire e scendere seguendo il costone della montagna e grazie ad una scala di ferro ci porta ad una cengia che piega a destra e ci apre la vista sulla vallata. È qualcosa di meraviglioso dal punto in cui siamo, si vede bene sulla sinistra il grande albergo posto all’inizio del lago di Misurina, dietro il quale si riconoscono le 3 cime di Lavaredo, girando lo sguardo ancora più a sinistra Cristallo e Cristallino sono lì fieri e imponenti. A destra il lago di Auronzo fa capolino e abbassando gli occhi, un vuoto enorme, da farti girare la testa. Tra radici di sottobosco e pozzanghere, residuo di pioggia notturna, intravediamo il rifugio alla nostra sinistra. Ma la meraviglia deve ancora arrivare. Il sentiero ci porta avanti e un “Oh!!!” corale è quello che tutti diciamo appena vediamo il lago: è di un colore indefinito, tra l’azzurro e il verde acquamarina, non certo dovuto al riflesso del

cielo, in quel mentre tornato grigio, ma così di suo che ci tiene tutti, me per prima, con la bocca aperta ad ammirarlo in silenzio, con quel “Dito di Dio” lì sopra pronto ad ammonire tutti. Facciamo il giro del lago e ci portiamo sulla sponda opposta e qui c’è una nuova sorpresa, il lago cambia ancora colore: da qui è sempre bello ma non così affascinante come dal lato opposto. Lo spettacolo del corollario di cime che lo circonda è sublime, tiriamo fuori i nostri panini e cominciamo a mangiare ma la pioggia ci fa andare di traverso l’ultimo boccone. Ci incamminiamo per il ritorno mi giro per ammirare un’ultima volta quel lago che mi ha incantato, che mi ha lasciato senza parole, io che voglio sempre avere l’ultima, e mi riprometto che l’anno prossimo, se Dio vorrà, ci tornerò di nuovo. 52 · CROCIATINO 2011


Love montagna “Ma dopo qualche momento, voltandosi indietro, vide all’orizzonte quella cresta frastagliata di montagne, vide distinto e alto tra quelle il suo Resegone, si sentì tutto rimescolare il sangue...”

(Promessi Sposi cap.XI)

Davide Dell’Oro i trovo sempre in imbarazzo quando mi tocca spiegare a qualche amico o conoscente la passione per la montagna. È come uno strano legame, un cordone ombelicale mai staccato (o mai voluto staccare). Forse qualcosa di recondito, presente nell’animo umano, un legame quello tra la natura e l’uomo che per secoli hanno coesistito insieme, dove l’uomo viveva con i ritmi della natura e da essa traeva il proprio sostentamento. O forse un inconscio tentativo di ribellarsi alla cementificazione barbara portata avanti dalla nostra società negli ultimi cinquant’anni? Oppure è presente nei geni nel nostro DNA? Esploratori, nel tentativo di conoscere il mondo e noi stessi? Stregati delle bellezze della natura? È difficile rispondere. Per la Bibbia, la montagna invece è il luogo dell’Incontro, con la “I”maiuscola, quello dell’uomo con Dio. E’una dimensione dove Dio si rivela. Mosé riceve le tavole dell’alleanza sul Sinai, mentre il profeta Elia incontra Jhwh presso una caverna su di un monte; Gesù pronuncia il suo discorso “programmatico”, le beatitudini, su di una montagna. Un luogo dove, nelle meraviglie del creato e nel silenzio l’uomo può incontrare e ascoltare il Signore. Per noi è anche luogo di svago, sport e, per alcuni, è rimasto anche luogo di sostentamento. Per Walter Bonatti la montagna: “rappresenta una delle massime espressioni che l’uomo ha inventato per il proprio piacere sia fisico che intellettuale”. Invece per Kurt Diemberger è il fascino dell’ignoto. Accennando alla meringa del

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Gran Zebrù, scalata dal grande alpinista austriaco nel 1956: “Una gigantesca ed enigmatica forma di ghiaccio e neve determinò il corso della mia vita. O invece ne fui io stesso l’artefice in quanto fui io ad affrontarla? Volevo sapere come era fatta e rendermi conto se ero capace di vincerla. Semplicemente volevo “sapere”. Anche se sembrava una follia. Ero avvinto dal fascino dell’ignoto - come tante altre volte nella mia vita”. Ma per me? O per ognuno di noi, cosa rappresenta? Cosa catalizza e affascina a tal punto? Nella montagna c’è un ben vasto orizzonte: da chi ama le passeggiate, le escursioni o i trekking, a chi invece pratica l’alpinismo, fino alle sue forme estreme; da chi ama l’esplorazione, gli sport invernali, a chi invece frequenta i monti per andar per funghi, o per studiare la vegetazione e gli animali,… chi va a caccia, chi in mountan bike …potremmo aggiungere via via altre categorie…. È per questo che non mi piace e mi trovo a disagio quando in alcuni articoli, anche di riviste di montagna, molti tentano di tratteggiare le categorie di coloro che amano di più o di meno la montagna. È difficile descrivere il relax di una bella passeggiata nei boschi o la soddisfazione dopo un’ascensione di una bella montagna, o il divertimento nel fotografare la natura; per ciò che abbiamo visto e provato, per la vista mozzafiato di un bel paesaggio. Fanno parte di te. Sensazioni dell’interiorità di ciascuno di noi. Sono cose che non puoi raccontare, puoi solo viverle; non possono essere soppesate con una bilancia. Aiutano a ritrovare il nostro equilibrio personale. Per questo è diffi-

cile rispondere alla domanda: chi veramente ama di più la montagna? Ognuno incontra la montagna a modo suo. L’unica cosa che dovremmo probabilmente chiederci è il rispetto dell’ambiente per lasciarlo almeno in uno stato decente, per coloro che verranno dopo di noi. “Quanti rinuncerebbero a una manifestazione rumorosa per una visita silenziosa a un bosco antico? Forse è meglio così perché non siamo ne’ancora preparati ai segreti della natura e abbiamo perduto il rapporto con il regno vegetale. Ma quando, seppure con il tempo, ci renderemo conto del sussurro del bosco che cresce anche per la nostra esistenza, allora con ritrovato equilibrio, la maggior parte della gente capirà il valore curativo di una passeggiata contemplativa nel rispetto e nella conoscenza della vita della foresta” (Mario Rigoni Stern) ...Dunque buona montagna cari amici osini! J. Henrich Meyer, scendendo lungo la valle del Ticino: “...A Luino dopo un temporale, la sera fu magnifica; i monti splendevano d’una luce dorata che a poco a poco si tramutò in purpurea. Il cielo luminoso si rispecchiava sul limpido fiume Tresa, verso il quale scendevamo lentamente. Rosmarino e ginestre profumavano l’aria di aromi grati.. Fra i castagneti l’usignolo scioglieva il canto serale; gli stanchi suoi compagni l’ascoltavano in silenzio, attoniti, sulle cime degli alberi. La strada ci portava lungo ruscelli cristallini, attraverso una plaga dotata di tutto il fascino per entusiasmare un poeta”. CROCIATINO 2011 · 53


ESPERIENZE DEI SOCI

Da Yellowstone al Grand Canyon Viaggio attraverso i grandi parchi dell’Ovest degli Stati Uniti Natale Fanchini

YELLOWSTONE Luogo inesplorato fino alla metà del 1800, le spedizioni di Folson nel 1869 e di Hayden due anni dopo fecero conoscere al mondo i sorprendenti fenomeni che avvenivano nello Yellowstone. Il 1° marzo 1872 il Congresso degli Stati Uniti dichiarò Yellowstone “parco nazionale”, e fu il primo negli USA e nel mondo. Ha un’estensione di 8980 Km2 e si trova ad una quota media di 2400m. i visitatori sono oltre 3 milioni ogni anno. La caratteristica principale di questo parco sono i fenomeni geotermici (circa 10.000) con diverse manifestazioni quali geyser, fonti termali e sorgenti di fango bollen-

te. Tutto questo perché nel settore centrale è stato individuato il maggior vulcano al mondo con un cratere di 50x75 Km; l’ultima eruzione di 600.000 anni fa ha determinato l’attuale orografia. Il parco è popolato da moltissimi animali: orsi neri, grizzly, lupi, coyote, puma, volpi, linci, varietà diverse di cervi, alci, antilocapre, marmotte, scoiattoli… Una visita approfondita richiederebbe molti giorni. Noi, seguendo le belle strade carrozzabili (oltre 250 Km) e qualche breve sentiero (ci sono 1600 Km di sentieri e mulattiere), abbiamo visitato i centri principali in due giorni, con molta soddisfazione per aver visto diversi animali, in particolare cervi e bisonti, e un

orso grizzly. Inoltre abbiamo osservato il geyser più famoso, l’Old Faithful (“vecchio fedele”) e molti fenomeni geotermici spettacolari.

GRAN TETON È un parco collegato con lo Yellowstone verso sud. Istituito nel 1929 occupa 1250 Km2, è caratterizzato dall’omonima catena di montagna con molte cime superiori ai 3000m e una che raggiunge i 4197m. Ci sono diversi laghi e il paesaggio è paragonabile alla nostre Alpi. Proseguendo il viaggio verso sud percorriamo tratti autostradali e strade panoramiche lasciando lo stato del Wioming per entrare nello stato dello Utah e visitare i suoi bellissimi parchi.

ARCHES Istituito nel 1929 si estende per 309 km2 da una quota di 1200 fino a 1700m. È frequentato ogni anno da un milione di visitatori. Le spettacolari montagne di arenaria rossa, formatesi in 100 milioni di anni con l’erosione, si presentano come sculture e comprendono la bellezza di 2000 archi naturali catalogati. Abbiamo ammirato gli archi più spettacolari percorrendo la strada asfaltata e diversi sentieri: una meraviglia per gli occhi e per gli appassionati di fotografia.

CANYONLANDS Sorgenti calde nel parco nazionale dello Yellowston. Nella foto in alto il Grand Canyon

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Un deserto roccioso di 1366 Km2 solcato da due fiumi: il Colorado e il suo af-


rarsi dal sole del deserto circostante. Una sfida per gli appassionati della fotografia.

MONUMENT VALLEY Situata in territorio Navajo a cavallo del confine tra Utah e Arizona, è un’area desertica che nell’era paleozoica (570 milioni di anni fa), si trovava sotto il livello del mare e che riemerse successivamente 65 milioni di anni fa. L’azione dell’acqua e del vento, con una continua erosione, ha creato l’ambiente che oggi ci stupisce con le sue formazioni spettacolari. Scoperta dal registra John Ford per i suoi film western (“Ombre rosse”), è di-

Il Bryce Canyon

fluente Green River, che hanno formato i relativi canyon. Istituito nel 1964, il parco è visitato da oltre 400.000 turisti all’anno. Comprende tre aree distinte: Island in The Sky a nord, The Maze a ovest, The Needles a est. è un ambiente molto selvaggio, con angoli ancora da scoprire.

CAPITOL REEF Il nome deriva da una montagna di arenaria bianca che assomiglia nella forma alla cupola del Campidoglio di Washington. Istituito nel 1971 la sua superficie è di 979 Km2. Frequentato da pochi turisti, non c’è la ressa dei vicini parchi, Arches e Canyonlands. L’ambiente è molto bello con le montagne di arenaria rossa e bianca, e gli stretti canyon.

BRYCE CANYON Istituito nel 1928, occupa 145 Km2 fra 2400 e 2700m di quota, ed è frequentato

Uno degli archi dell’Arches National Park

da 1.800.000 visitatori ogni anno. Non è propriamente un canyon perché non è solcato da un fiume, ma si tratta di un anfiteatro enorme originato dall’erosione delle rocce sedimentarie, dovuta all’azione di acqua, vento e ghiaccio. Le rocce hanno una colorazione che varia dal rosso all’arancio al bianco, ed assumono forme che sembrano sculture. Una meraviglia della natura, un paesaggio unico al mondo.

ANTELOPE CANYON

All’interno dell’Antelope Canyon

Si trova nell’Arizona in territorio Navajo. È formato da due canyon: Upper e Lower; il più visitato è l’Upper Canyon, dal nome navajo Tsé bighánílíní (“il posto dove l’acqua corre attraverso le rocce”). È lungo circa 200 metri, è molto stretto e le pareti si elevano per 35 metri. La luce del sole entra solo nelle ore centrali del giorno (dalle 11 alle 12.30). Il nome inglese deriva dal fatto che le antilocapre entravano nel canyon per ripa-

ventato meta turistica per moltissimi visitatori.

GRAND CANYON Parco nazionale dal 1919 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979. Occupa una superficie di 4930 km2 e con 4,5 milioni di frequenze l’anno è uno dei parchi più visitati. Si è formato a partire da 6 milioni di anni fa con l’erosione del fiume Colorado; si estende per 446 km ed ha una larghezza che varia da 200 metri a 30 Km, con una profondità massima di 1600 metri. È impossibile descrivere con semplici parole la grandiosità delle sue scarpate colorate, i suoi strapiombi vertiginosi e il variare dei colori con il variare della luce. Inoltre le varie stratificazioni hanno permesso ai geologi di studiare la storia di questo territorio che, nel corso di quasi 2000 milioni di anni, ha subito innalzamenti e abbassamenti, fin sotto il livello del mare. CROCIATINO 2011 · 55


Tutto sull’O.S.A. • Il 16 marzo si è svolta la pizzata del Gruppo Femminile, quest’anno presso la sala dell’Oratorio di Civate • Condoglianze ai soci Edo e Rita per la scomparsa della mamma Virginia • Sentite condoglianze alla socia Elisabetta Crupi per la scomparsa della mamma • Sabato 19 marzo si è tenuta la serata di premiazione del campionato sociale e intersociale di sci • L’Osa porge sentite condoglianze a Emilio Magni per la scomparsa del fratello Adelio • Felicitazioni vivissime al socio Luca Longhi che si è unito in matrimonio con Monica Riva • La società ricorda i soci scomparsi Giuseppe Castagna e Rosetta Vassena • Quest’anno ci ha lasciato Giorgio Pettigiani, marciatore piemontese e dirigente del Comitato Regionale, molto stimato nell’ambiente FIE • Sabato 2 aprile i fondisti si sono ritrovati a S.Tomaso per concludere l’attività sciistica con una proiezione di foto e un pranzo. • Condoglianze al socio Gianni Dell’Oro per la perdita del fratello Dante • Felicitazioni alla socia Anna Vassena per la nascita del figlio Edoardo • Condoglianze ai soci Franco e Tino Corti per la perdita della madre Rosina • L’Osa è vicina alla socia Pinuccia Magni per la scomparsa della mamma Maria • Anche al socio Giovanni Milani vanno le nostre sentite condoglianze per la scomparsa della mamma Albertina • Sabato 10 settembre si è tenuto un concerto serale a S.Tomaso, organizzato dal CAI e dal Corpo musicale S.Cecilia di Valmadrera • Condoglianze alla socia Ida Corti per la scomparsa del fratello Luigi • Fiocco rosa in casa del socio Davide Crimella per la nascita di sua figlia Sofia • Sabato 10 novembre alcuni volontari OSA hanno svolto l’importante opera di pulizia torrenti

ORGANIZZAZIONE SPORTIVA ALPINISTI

• Condoglianze al socio Giuseppe Rusconi per la perdita del fratello Riccardo • Congratulazioni alla socia Clara Dell’Oro per la nascita del primogenito Lorenzo • Siamo vicini ai soci Angelo e Fulvio Dell’Oro per la scomparsa della mamma Giovanna

Aff. F.I.E. Aff. F.I.S.I. Aff. F.I.D.A.L.

• Venerdì 11 novembre, presso la Cappella dell’Oratorio Maschile, è stata celebrata la S.Messa a suffragio dei soci defunti • Condoglianze al socio Fabrizio Gritti per la perdita di suo padre Pietro • Tutti i mercoledì sera la palestra delle Scuole Medie di Valmadrera è a disposizione dei soci OSA dalle 19.15 alle 20.15 per la ginnastica presciistica e, a seguire, fino alle 22.00 per l’arrampicata sportiva. • Giovedì 15 dicembre si è conclusa, con il pranzo e la proiezione delle foto, l’attività annuale del Gruppo Tempo Libero

23868 VALMADRERA (Lecco) Via Bovara, 11 Tel. 0341 20.24.47 osavalmadrera@tiscali.it www.osavalmadrera.it Orario segreteria Martedì e Venerdì dalle 21 alle 23


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