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Spedizione in abbonamento postale 70% Regime Libero - Direzione Commerciale Business - Modena

Anno III - n° 1, Marzo 2005

Periodico di comunicazione aziendale di CPL CONCORDIA Group

Capitale musicale

Global service tecnologico di CPL per l’Auditorium di Roma

In questo numero: ENERGIA LIBERA? Un anno dopo opinioni a confronto - NUOVE COMMESSE: dalla Liguria a Salonicco NUVOLE DI PASSAGGIO: Natale coi bimbi 2004 - IMPARA L’ARTE: CPL e Adecco per i giovani


l’editoriale C-news Periodico di Comunicazione Aziendale di CPL CONCORDIA Group Anno III - n°1, Marzo 2005 Registrazione presso il Tribunale di Modena n. 1673 del 26/05/2003

area business

4 - Liberalizzazione energetica domani? L’Italia è già in ritardo

La tiratura di questo numero è stata di 1.800 copie Chiuso in redazione il 25 Febbraio 2005

6 - Energia, il 2004 si chiude a suon di musica

Direttore Responsabile EVARISTO PANCALDI Redazione SEVERO BAROTTO ALESSANDRO BARALDI GABRIELE GRECO FRANCESCO MANICARDI MASSIMO SANNA E-mail: redazione@cpl.it

7 - Stiamo lavorando a...

area soci

Stampa TIPOLITO SALVIOLI - Cavezzo (Mo)

8 - Cosa accade a Cavle e Kraljevica 8 - Siti aziendali: da vetrina a modello di business

Grafica e Impaginazione MASSIMO SANNA GABRIELE GRECO Hanno collaborato a questo numero: FRANCO BALDI, GABRIELE CANIGLIA, ROBERTO CASARI, VALTER CIMINO, LUCA COSTA, ANTONINO DI PIETRO, FRANCESCA GALASSI, RUBER GOZZI, ISABELLA IORI, GIANNI LEVRATTI, IVAN MARAZZI, PAOLO MARTINELLI, MAURIZIO MONTI, LORENZO MOSCETTA, ALESSANDRO NERI, MARIANNA PIRILLO, CARLO PORTA, MARIO SCANFERLATO, DANIELE SPAGGIARI, BRUNO SPERLI’, IVANO TEGGI, FABRIZIO TONDELLI, SILVANO TROMBA, SERGIO ZACCARELLI

3 - Fiducia e regole

10 - Brevi dal C.d.A.

iniziative aziendali

11 - Una bella domenica con “Nuvole di Passaggio”

sport, cultura e...

12 - Chi vuole saldare “Impara l’arte”

c’è posto per te

13 - Ci piace leggere

In copertina e nel servizio all’interno: L’Auditorium di Roma (per gentile concessione del fotografo Moreno Maggi., Roma)

14 - Ricette Regionali

Editore CPL CONCORDIA Soc. Coop. a r.l. Via A. Grandi, 39 – 41033 Concordia s/Secchia (MO) Tel. 0535-616.111 Fax 0535-616.300 http://www.cpl.it - http://www.cnews.it - info@cpl.it

14 - Amarcord CPL 15 - Lettere alla redazione


l’editoriale C-news - 3

Fiducia e regole di Fabrizio Tondelli <ftondelli@cpl.it>

...riprendiamo il discorso. Certo il 2004 è stato un anno di grandi insegnamenti e di grandi

crederlo veramente. Abbiamo fatto degli errori, ma almeno abbiamo cercato nuove strade. Se si fa un bilancio degli ultimi

cambiamenti.

anni esso rimane estremamente positivo. Ora con tutta la nostra

Il comitato di direzione (Casari, Barotto, Rinaldi, Tondelli) ha

forza stiamo ritornando ad occuparci delle cose che sappiamo

dovuto proporre al Consiglio di CPL di cambiare strategia su molte aree d’affari, quelle stesse strategie proposte pochi mesi

fare bene. Questa esperienza ci ha permesso di capire che la conoscenza,

prima. Le ragioni più volte richiamate e riconosciute (gli errori

gli uomini, l’organizzazione, la volontà, il senso di appartenenza,

di valutazione, gli errori nelle strategie, il mercato che cambia velocemente) e gli atti fatti di conseguenza, non sono sufficienti

e la voglia di confrontarsi, sono elementi indispensabili per il successo.

a tranquillizzare i nostri cuori. Tutti noi sentiamo che qualche cosa in CPL è cambiato.

Potremmo studiare nuove regole del gioco, nuovi sistemi organizzativi, nuovi modelli di governo dell’azienda, ma io penso

Nel 1972 avevo 20 anni, la mia più grande passione era correre in

che nulla funzionerebbe senza la condivisione. E’ innanzitutto

moto; le corse in salita sul misto veloce erano la mia specialità,

necessario trovare nuove serenità e nuove fiducie in noi stessi.

difficilmente gli altri riuscivano a battermi. Ma la cosa che

Il modello organizzativo e di governo è solo un dettaglio se le

più ancora oggi mi stupisce era la facilità con cui affrontavo il percorso. Oggi le moto sono un’altra cosa: i motori, i telai,

persone saranno animate dalla ritrovata fiducia in se stessi e nei propri colleghi. Certo le regole hanno la loro importanza. Il

ma in particolar modo le gomme impongono una guida diversa

voler cambiare drasticamente regole che ci hanno portato grandi

regalando prestazioni allora sconosciute.

benefici e per lungo tempo comporta un grande rischio. Cambiare

Da alcuni anni ho ripreso a viaggiare in moto, e con mio

con gradualità e serenità è il mio punto di vista. Cambiare perché

figlio alcune volte andiamo a correre in pista. Io gli insegno

è il mercato che lo impone, e non perché è la paura che ci fa

le tecniche, e lui mi batte in curva. Non è solo più veloce ma affronta il circuito consapevole del mezzo che ha a disposizione.

credere di non essere all’altezza dalla situazione. Se mi guardo intorno vedo solo uomini che in questi anni hanno dato tutto

Non deve fare paragoni con le moto passate e le tecniche di allora, ma semplicemente usare bene ciò che ha a disposizione. I miei insegnamenti sono serviti per la consapevolezza di ciò che sta facendo e non per sapere come fare ad andare più veloce.

di se stessi, il meglio per il miglior risultato possibile. Se altri uomini, altrettanto volonterosi vorranno aggiungersi, saranno i benvenuti. Io sono molto orgoglioso dei miei figli, come tutti i padri.

Quando nel non lontano 2001 chiudemmo il bilancio con un utile netto di oltre 52 milioni di euro, continuavamo a ripeterci che avremmo dovuto passare necessariamente alcuni anni difficili, perché ripristinare l’equilibrio al nostro interno avrebbe comportato un serio lavoro. Era normale pensarlo, era difficile

Al centro della foto: Fabrizio Tondelli, Direttore Generale CPL CONCORDIA, durante un’inaugurazione della rete gas in Romania.


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Liberalizzazione energetica domani? L’Italia è già in rit Intervista a Roberto Casari e Carlo Porta a tutto campo fra distribuzione, vendita e prospettive del mercato E’ passato poco più di un anno dal convegno “L’energia è libera?” promosso da CPL Concordia, incontro che ha visto la partecipazione di esponenti nazionali della politica energetica in Italia, nonchè direttori e presidenti delle multiutilities, amministratori e addetti ai lavori. Ne parliamo con Roberto Casari, Presidente di CPL, e l’Ing. Carlo Porta, direttore Divisione Gestioni. Qual è lo stato attuale della liberalizzazione in Italia? Sono intervenute novità e modificazioni rispetto al quadro (non roseo) tracciato nel novembre 2003? Casari: La concentrazione dell’energia nelle mani di un numero sempre più ridotto di soggetti determina di fatto un condizionamento del mercato: in altri paesi europei (la Francia, per esempio), c’è un unico distributore di fatto (Gaz de France) e il recepimento delle normative di liberalizzazione non ha sortito effetti significativi. In compenso questi operatori acquistano in Italia grosse società di distribuzione (GdF con Italcogim, i tedeschi rafforzando le loro partecipazioni al 100%, gli spagnoli) concentrando di fatto l’energia in mano a poche multinazionali in tutta la filiera, dalla produzione alla vendita. Ciò porterà sicuramente delle condizioni economiche più alte per il mercato. Porta: E’ cambiato poco, siamo in un regime monopolistico per quanto riguarda la vendita, anche se legalmente in stato avanzato. I meccanismi complessi che regolamentano i rapporti tra società di vendita che si affacciano a nuovi mercati e trasportatori (SNAM RETE GAS in primis) penalizzano tale approccio e addirittura ad oggi non è nemmeno stato definito nel dettaglio il contratto tipo che regolamenta il rapporto tra società di vendita e società di distribuzione. La separazione fra distribuzione e vendita imposta dal Decreto Letta è andata avanti, sono scadute alcune concessioni e sono partite le gare per i nuovi affidamenti: ciò ha determinato l’esasperazione in termini di offerte economiche, penalizzando alcuni parametri che potevano essere fino ad oggi legati alla sicurezza ed alla qualità del servizio (questo in controtendenza rispetto ad alcune direttive). Di recente c’è stata l’inchiesta aperta dall’antitrust, insieme al Garante della Concorrenza, per abuso di posizione dominante sulla gestione del gasdotto algerino da parte dell’ENI...

Casari: Secondo me la gestione ENI tiene conto della sua posizione all’interno del sistema energetico nazionale. Se uno chiede all’ENI: “E’ giusto che nei tubi della SNAM passi gas di terzi?”, per loro è quasi una bestemmia, in quanto si sentono proprietari del sistema energetico nazionale. Con queste inchieste si vanno a toccare gli interessi più complessivi dell’ENI, e non dimentichiamo che l’ENI è una delle multinazionali italiane più floride, che per oltre il 30% appartiene allo Stato a cui distribuisce un consistente utile. Ritengo fondamentale che ENI venda la rete del gas (SNAM Rete Gas n.d.r.). Il conflitto di interessi sta nel fatto che ENI, il venditore, sia anche il proprietario o maggior azionista della rete di distribuzione. Giuliano Amato, uno dei maestri dell’Antitrust negli anni ’90, diceva: “Quando un sistema è di fatto monopolistico si devono fare delle valutazioni di comparazione, cioè chiedersi: quanto costa trasportare un mc di gas sul territorio nazionale rispetto a quanto costa sul territorio francese o tedesco?” Io riprenderei l’idea di Amato, non solo separando il venditore dal distributore ma dividendo la

rete in due tronconi per vedere come operano due società distinte di trasporto: attraverso la competizione fra queste due società determinerei la capacità e i conti dell’una o dell’altra. I due competitors potrebbero poi effettivamente trovarsi al bar da qualche parte, e qui varrebbe il detto degli americani: “Quando due imprenditori si mettono a mangiare insieme, è un attacco al libero mercato”. Quanto alla questione del gas africano, gli algerini - che vendono all’Italia 23 miliardi di mc di gas e sarebbero ben contenti di venderne di più - sono vincolati perchè il tetto di vendita imposto all’ENI non le permette di aumentare le vendite. Se quindi dei terzi dicessero agli algerini: “Facciamo un contratto da un miliardo”, si sentirebbero poi dire da SNAM Rete Gas: “Non ce la faccio a trasportarlo”. Si scopre così che il “collo di bottiglia” del trasporto è nel tratto della

Tunisia dove il metanodotto è tutto dell’Eni o quasi (escluso il 5% di Royalties del governo tunisino). Il trasportatore, se ha degli interessi solo nel trasporto farà di tutto per far passare il gas di chiunque; solo se il suo proprietario è qualcuno che vende – quindi ha un conflitto di interesse – cercherà di porre delle barriere. Noi stessi sappiamo che quando c’è un cliente che non acquista gas dall’ENI Gas&Power ma, ad esempio, dall’ENEL, e per effetto dell’ampliamento deve fare delle modifiche sulla cabina o sul trasporto, l’ENI forse lo tratta in modo diverso. Ci sono diversi casi: dalla Granarolo (che acquista il gas da un venditore libero e aveva bisogno della SNAM Rete Gas per alcune modifiche) o alla Barilla, che acquista gas dall’ENI e ha avuto dei tempi di intervento sulla rete molto più rapidi. Ribadisco, la vendita e la distribuzione devono essere incompatibili. CPL ha inaugurato nei mesi scorsi due bacini importanti in Calabria e Sicilia: quale spazio, quali prospettive ci sono ancora in Italia per i costruttori e i gestori di reti gas? Porta: In Italia è rimasto un numero limitato di comuni ancora da metanizzare (parlando di quelli con rilevante densità abitativa). In queste zone, a volte isolate, notiamo che, rispetto ad alcuni anni fa, è mutato l’approccio verso il metano, sia per l’indiscussa convenienza, praticità, compatibilità ambientale e sicurezza, sia per l’ormai difusa presenza sulle reti limitrofe. Già con la messa in gas di comuni in Provincia di Caserta e dei Bacini siciliani e calabresi abbiamo potuto notare che alcuni trend considerati storici sono stati positivamente rivisti al rialzo sia per la percentuale di acquisizione degli utenti che nell’ambito del consumo specifico di gas (su questo dato influisce anche l’utilizzo del gas nei processi produttivi artigianali ed industriali). Nell’ambito di questa crescita (abbiamo quasi 100 comuni con una potenzialità di 80/90 mila utenti) sono comunque fondamentali le caratteristiche tipiche di CPL quali la flessibilità e l’esperienza. Casari: Io sconsiglierei a costruttori o venditori piccoli di iniziare ora l’attività, perchè le condizioni di mercato attuali presuppongono grandi investimenti senza avere il cash flow storico della tua attività. Noi siamo un caso atipico, in quanto veniamo da una esperienza di gestione quasi trentennale, siamo costruttori e distributori. Grazie alle Divisioni STAI e Reti, sui servizi ai grandi distributori, in base alle imposizioni dell’Authority (mo-


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tardo a cura di Francesco Manicardi <fmanicardi@cpl.it> dificazione di misure, dei sistemi di cerca fughe, ecc.),

il metano in Sardegna (tramite tubo o metaniere) ci

possiamo proporre sinergie interessanti sperimentando innovazioni tecnologiche sui nostri impianti.

saranno già dei consumi “preparati” per rendere fruttifero l’investimento fatto dai trasportatori. In Regione noi troviamo consensi: abbiamo rispettato i nostri

Il caso della Sardegna fa un po’ storia a sè... Porta: La Delibera 21/20 del 3 Maggio 2004 in Sarde-

impegni, abbiamo investito quasi 33 milioni di Euro per costruire le reti in 24 comuni dell’Ogliastra (che

gna impone di ragionare con il Decreto 164/00, come

diverrà Provincia con le prossime elezioni di aprile,

se sull’isola fosse imminente l’arrivo del metano, ge-

provincia interamente messa in gas di rete da CPL);

stendo una fase transitoria nella quale gli impianti (fra cui i nostri di Fontenergia) sono eserciti a GPL o con

ora siamo in credito con l’amministrazione Regionale, con buone prospettive di incasso e di affidamento per

altri combustibili. Tale imposizione è propedeutica al-

la costruzione di nuovi bacini che la Regione ha deciso

l’ottenimento dei finanziamenti. Siamo in contatto con la Regione per adeguare il “contratto tipo” (indicato

di costruire, su un programma complessivo che prevede nei prossimi 5 o 6 anni investimenti per 2000 miliardi

nella Delibera) al nostro contratto già in essere, soprat-

di vecchie lire.

tutto nella parte che riguarda la durata che da 20 anni

“pezzi di aziende” in monopolio e di porle sul mercato

passerà a 12 con devoluzione onerosa. Casari: Nel 2004 la Giunta Regionale sarda ha emanato

Nell’ambito della distribuzione e della vendita del gas, le aggregazioni sembrano premiare coloro che

in termini economici.Il ruolo del pubblico è quello ferreo di controllare e tutelare i clienti cittadini che sono

una delibera relativa all’attività di metanizzazione/ga-

le promuovono: quali sono i vantaggi e gli svantaggi

gli elettori, i datori del mandato di controllo agli am-

per i cittadini? Casari: Le aggregazioni delle ex municipalizzate, (a

ministratori. C’è un conflitto di competenza sul fatto che l’azienda municipalizzata commetta un torto nelle

partire dalle iniziative dell’AEM Milano ancora prima del

tariffe nei confronti dei cittadini. Troviamo da parte

Letta) sono state fatte in vista della liberalizzazione, liberalizzazione che io condivido in pieno nel caso in cui un servizio perda la sua caratteristica di apporto

dell’ente pubblico la libertà e la tranquillità di andare a discutere con questa propria azienda, se il conto economico di questa azienda si riduce e si riducono

allo sviluppo del territorio. Le aziende pubbliche hanno svolto una funzione sociale arricchendo l’urbanizzazione e i territori dei servizi acqua, gas, fognature, ecc.; l’acqua, le fogne e la depurazione, o il gas non venivano pagati dagli utenti per quello che costavano realmente ma per quella che era la loro funzione socia-

così anche le entrate su cui l’ente pubblico aveva fatto affidamento? Così l’ente pubblico tende a giustificare gli aumenti e non sempre l’economicità del servizio è presente. Per me l’ente pubblico deve essere un forte e attento controllore di quanto avviene nel territorio, senza avere conflitti di interesse, al punto che non

sificazione della Sardegna. Nel cassetto della Regione (che è estremamente interessata a far ripartire l’eco-

le. Nel momento in cui si sono sviluppate le condizioni economiche dei territori è venuta a mancare questa missione, e con i Comuni impegnati nelle attività a carattere sociale, le attività economiche è giusto che

dovrebbe avere neppure la maggioranza nelle nuove aziende municipalizzate trasformate in Spa, aggregate o no. Questo perchè si rischia lo strabismo, si rischia di avere un occhio sul titolo (se va in alto o in basso in

nomia) ci sono 126 milioni di Euro fermi da qualche anno per pagare il 50% di queste reti. Quando arriverà

vengano svolte da soggetti economici che si chiamano imprese. Da qui la necessità di liberalizzare questi

Borsa) e uno sul conto economico dei cittadini che ti hanno conferito il mandato.

Corleone in rete già dal 2004 Il 26 Dicembre 2004 a Corleone (PA), uno dei dieci

La promessa fatta da CPL è stata mantenuta, non

dei 10 comuni che hanno capito ed apprezzato i

Comuni facenti parte della Metanizzazione P.O.R. Sicilia 2000-2006, CPL Concordia ha inaugurato la rete del Gas Metano con l’accensione della fiacco-

solo a Corleone ma anche nei Comuni di Campofiorito e Palazzo Adriano. Fra qualche mese anche nei Comuni di Chiusa Sclafani (PA), Giuliana (PA),

lavori realizzati per la costruzione di quest’opera perenne. Antonino Di Pietro

la. I lavori di metanizzazione nei due Bacini di Sicilia 12 e Sicilia 17 iniziarono nella primavera del 2003

Bisacquino (PA), Villafranca Sicula (AG), Burgio (AG), Capaci (PA) e Giardinello (PA) sarà attivata la rete Gas Metano.

con una cerimonia tenutasi a Corleone in presenza del Sindaco On. Nicolò Nicolosi, del Presidente Roberto Casari, del Direttore Div. Reti Daniele Spaggiari, del sottoscritto in qualità di responsabile di

Questo obiettivo è stato raggiunto dai responsabili delle Reti anche grazie ad un gruppo di tecnici CPL composto dal

commessa e di alte autorità dello Stato. In quella circostanza il Presidente Casari, sentendo nelle opinioni dei convenuti un certo scetticismo

Geom. Paolo Ciulla e Geom. Giacomo Profeta; un “grazie” va rivolto alle 13 imprese locali che hanno lavorato, alle

sulla riuscita dell’opera, si impegnò con tutti i presenti a far sì che il metano arrivasse nelle case dei cittadini non più tardi del 2004, in anticipo rispet-

Amministrazioni Comunali che hanno cercato di agevolare o non ostacolare i lavori (nonostante gli inevitabili di-

to alla scadenza prevista nel Dicembre 2005.

sagi), e soprattutto a tutti i cittadini


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Energia, il 2004 si chiude a suon di musica Parte la gestione edile ed impiantistica dell’Audiorium di Roma Nel mese di dicembre CPL Concordia si è aggiudi-

Per la città di Roma

cata la gara per il “Servizio di presidio, gestione e

l’Auditorium è di-

manutenzione edile ed impiantistica dell’Auditorium di Roma”.

ventato il luogo dei grandi avvenimenti,

Una gara per un importo pari a 5.790.000 Euro, di

non solo musicali.

durata triennale con la possibilità di rinnovo, vinta come impresa mandataria, in associazione con il

Infatti la struttura accoglie molte ini-

Consorzio Cooperative Costruzioni e Consorzio Nazio-

ziative: da rappre-

nale Servizi, imprese mandanti. Il metodo di gara - licitazione privata con criterio di aggiudicazione

sentazioni teatrali a mostre d’arte, da

all’offerta economicamente più vantaggiosa - ha

eventi sociali (con-

dato la possibilità al servizio preventivazione di dare il meglio di sè, riscuotendo il massimo punteggio sul

gressi e convegni) a incontri di tipo isti-

progetto offerta.

tuzionale.

Il fatto che la CPL sia riuscita a classificarsi prima

l’espressione dell’Ar-

(superando oltre 20 imprese partecipanti tra le più importanti nel settore) per un luogo di rilevanza

ch. Piano, una vera “fabbrica di cultura”.

di Lorenzo Moscetta <lmoscetta@cpl.it>

Usando

mondiale quale l’Auditorium, è la conferma della grande professionalità e competitività che la Divisione Energia ha raggiunto negli ultimi anni.

Dopo un breve periodo di affiancamento

La struttura del “parco della musica” è stata realizza-

- per il passaggio di consegne con la società uscen-

ta su progetto dell’Arch. Renzo Piano; è il più grande

te, avvenuto nei primi giorni di gennaio - CPL ha

complesso di questo genere a livello europeo e uno dei dieci più importanti al mondo: si tratta di un’area

iniziato il servizio con un organico di 35 persone tra tecnici e operai, compresa una squadra per l’assi-

di 55.000 metri quadrati, con 500.000 metri cubi di

stenza agli spettacoli che ha il compito di garantire

stione degli impianti termici del Comune di Roma e dell’Ater (con circa 800 immobili tra uffici, scuole e condomini); il contratto Consip di Global Service dove CPL, nel ruolo di cooperativa assegnataria, svolge per il CNS la gestione e la manutenzione impiantistica presso 17 immobili del Ministero di Giustizia tra cui il Tribunale ordinario di Roma e la Procura della Repubblica, la Corte di Appello e la Corte Suprema di Cassazione e ancora gli edifici sede del Quartier Generale della Guardia di Finanza, gli edifici sede del Ministero della Salute e quelli del Ministero dei Beni Culturali; il contratto per la gestione e manutenzione degli impianti termici e di condizionamento del Policlinico Tor Vergata (che con 500 posti letto è uno dei più grandi Ospedali romani).

costruito, 40.000 metri quadrati di piazze e giardini e 42.000 metri quadri di servizi! Nel progetto di Pia-

le attività di allestimento degli eventi artistici e lo svolgimento degli stessi.

Traducendo il tutto in numeri, l’Area di Roma conta un organico di 104 dipendenti, ha chiuso il 2004

no spiccano le tre sale da 2.800, 1.200 e 700 posti che, per la loro particolarità costruttiva, risultano apparire come tre “grandi casse armoniche”, veri e

Sicuramente l’acquisizione di questa commessa prestigiosa ci dà ulteriore visibilità e autorevolezza sul mercato, ricordando che CPL sull’Area di Roma può

con circa 26 milioni di Euro di fatturato ed ha già consolidato il budget per il 2005 e 2006. Tanto per rimanere in tema, questa mi sembra una “buona mu-

propri giganteschi strumenti musicali.

vantare altri contratti altrettanto prestigiosi: la ge-

sica”!


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C-news • 7

Stiamo lavorando a... Alcune fra le più importanti commesse acquisite di recente dal Gruppo CPL Concordia RETE DI TELERISCALDAMENTO DI PARMA CPL Concordia si è assicurata la realizzazione della rete di trasporto e distribuzione del teleriscaldamento in un terzo della città di Parma. La commessa, del valore di 11 milioni di Euro, ha visto l’assegnazione del 100% del contratto vinto dal CCC (Consorzio Cooperative Costruzione). Come riportato dal sito dell’AMPS Parma, il Teleriscaldamento in città esiste già e riscalda tre aree della città (zona semicentrale nord-est, zona sud-est, zona sud-ovest). Nel 2005 verrà estesa la rete di teleriscaldamento di circa un terzo del totale nei quartieri limitrofi a via Zarotto, p.le Lubiana, p.le Maestri e via Torelli, collegando quindi le due principali zone teleriscaldate cittadine. L’appalto di Parma colloca CPL ai primi posti in Italia per quanto riguarda la realizzazione di reti per teleriscaldamento. SANITA’ DELLA REGIONE LIGURIA Un’ATI, composta da CCC (di cui fanno parte CPL e Orion), CSI (Siram, Dalkya, AMGA Genova) e GE.FI. Spa, si è aggiudicata la gara d’appalto per la Gestione integrata degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia elettrica e termica e la fornitura di vettori energetici, comprensivi di consulenza tecnico gestionale, interventi di trasformazione degli impianti e del ricorso ad energie alternative o assimilabili per beni immobili di proprietà o nelle disponibilità delle ASL, degli ICRSS e ospedali a regime di convenzione ubicati nella regione Liguria. Saranno gestiti i più grandi ospedali del territorio, tra cui il Gaslini di Genova, il San Martino di Genova (il più grosso ospedale d’Italia) e i restanti 29 presidi regionali (La Spezia, Imperia, Savona e i minori di Genova). Particolarmente soddisfacente è stato il risultato della contesissima gara, che ha richiesto grande impegno della struttura tecnica e commerciale di CPL: in tutti i parametri qualitativi CPL ha ricevuto il miglior punteggio, prova di competenza e professionalità che consentono di sostenere il confronto con i maggiori competitors europei. Il contratto (sottoscritto l’11 dicembre scorso) ammonta a 414 milioni di Euro per una durata complessiva di 10 anni: CPL è titolare del 20% dell’appalto, pari a 8 milioni di euro annui. In vista vi sono inoltre finanziamenti per altri 20 milioni di Euro riconducibili al Progetto europeo Mycenes per la riqualificazione degli impianti con l’utilizzo di fonti rinnovabili (progetto già attivo in Portogallo, Polonia e Grecia). RETE PER LA MOVIMENTAZIONE DI PRODOTTI FLUIDI DI SERVIZIO PER LO SVILUPPO DELL’AREA INDUSTRIALE DI CAGLIARI L’appalto (vinto dal Conscoop di Forlì) è stato assegnato a CPL, per un importo lavori che ammonta a

11.965.000 Euro. Le attività comprendono la progettazione esecutiva di dettaglio per le stazioni di pompaggio, le reti di distribuzione interne, i collegamenti elettrostrumentali, da realizzarsi nei terminali ubicati negli stabilimenti Saras S.p.A. e Polimeri Europa S.p.A. di Sarroch (Ca), Syndial S.p.A. di Assemini (Ca), e utenze consortili del CASIC (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Cagliari, committente dei lavori). All’esterno degli stabilimenti saranno realizzate le opere a completamento di quelle realizzate nella prima fase del lavoro: stazioni di sezionamento, attraversamenti stradali, attraversamento Rio S. Lucia, linea su pipe-way dal Deposito Costiero di Assemini allo stabilimento Syndial di Assemini e utenze CASIC. Il tutto verrà gestito da un sistema di supervisione e controllo SCADA che dovrà interfacciarsi con i sistemi esistenti nei vari stabilimenti. I fluidi trasportati saranno Propano, Propilene, Virgin Nafta e FuelGas.

Il sistema metterà in collegamento lo stabilimento di Saras con i vari utilizzatori e il deposito costiero che fa da stoccaggio. Fatto questo, il propano liquido potrà essere fornito direttamente dalla Saras all’impianto di Stoccaggio (IS GAS) per la distribuzione della città di Cagliari, evitando così (come per gli altri prodotti) il costoso e pericoloso trasporto su strada. GLOBAL SERVICE COMUNE DI MANTOVA Il contratto prevede il Global Service del patrimonio immobiliare del Comune di Mantova: si tratta di circa 150 edifici fra i quali spiccano i prestigiosi Palazzo Te, Palazzo Soardi e altri. L’appalto (durata 4 anni eventualmente rinnovabili di tre) ammonta a circa 5 milioni di Euro + IVA. CPL ha vinto l’appalto in ATI, con una quota del 40% (il Consorzio Alisei al 35% e Energy Service al 25%). I servizi comprendono la cura del verde cittadino, la pulizia, la gestione come “amministratore” degli appartamenti di proprietà comunale, l’implementazione di un sistema software interattivo contenente tutte

le informazioni sugli stabili, incluse le cartografie, i particolari architettonici e strutturali, lo storico delle operazioni effettuate e le previsioni di manutenzione da eseguire; tutte le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria di natura elettrica (escluse le centrali termiche), meccanica, idraulica, edile. Particolarmente interessante risulterà lo sviluppo del software mirato alla gestione del patrimonio immobiliare il quale, implementato sulla piattaforma già esistente, potrà essere applicato su altre realtà ampliando e completando la gamma di servizi che CPL può offrire. COMUNE DI CORREGGIO (RE) CPL si è aggiudicata il servizio integrato di gestione degli impianti tecnologici di proprietà o in utilizzo al Comune di Correggio. L’importo della commessa ammonta a 690.000 Euro annui per 6 anni, per un totale di 4.140.000 Euro. La gestione interesserà 66 edifici del comune reggiano (fra i quali il Teatro Asioli, Palazzo dei Principi, il Municipio, scuole, palestre e asili nido). Saranno curati inoltre 4000 punti luce per l’illuminazione pubblica (con ammodernamento delle lampade in uso); è prevista la riqualificazione tecnologica di alcune centrali termiche, l’ammodernamento degli impianti semaforici, con l’optional di pannelli a messaggio variabile per migliorare la viabilità. NUOVO COMPLESSO OSPEDALIERO DI SASSUOLO (MO) All’interno del project financing misto pubblico-privato, l’appalto di costruzione del nuovo complesso ospedaliero di Sassuolo è stato vinto dal C.C.C. in ATI con Bonatti Spa. Avendo la Società Ospedale di Sassuolo SPA richiesto al Consorzio di fare una proposta per l’avvio e la gestione degli impianti, è stato assegnato a CPL l’incarico per l’avvio e la conduzione di tutti gli impianti tecnologici con servizio di pronto intervento. Si tratta di un appalto da 350.000 euro annui (gestito da CPL in collaborazione con la Ing. Ferrari Impianti srl), fino a quando il nosocomio non verrà ricompreso nella gara per tutte le strutture della sanità modenese. RETI ACQUA E FOGNATURE A SALONICCO (GRECIA) CPL si è aggiudicata la gara per la costruzione di parte dell’acquedotto e delle reti del sistema fognario di Salonicco (in greco Thessaloníki), città e porto della Grecia nordorientale, capoluogo della regione della Macedonia. L’appalto, di importo pari a 1.800.000 Euro, riguarderà la manutenzione con estensioni reti e/o rifacimenti e sarà eseguito dalla controllata CPL Hellas, con inizio dei lavori previsto per marzo/aprile ed ultimazione entro 6/8 mesi.


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Cosa accade a Cavle e Kraljevica Inter v i sta a Si l v ano Trom ba CPL Concordia sta lavorando nell’area nord della Croazia, nella zona di confine con l’Italia, a Cavle e Kraljevica. Ne abbiamo parlato con Silvano Tromba, direttore della divisione Stai (Servizi e Tecnologie Avanzate per Impianti). Qual è, di preciso, l’attività che CPL Concordia svolge in Croazia? Sono attualmente in costruzione due impianti di stoccaggio, vaporizzazione, misura e miscelazione per le reti di distribuzione industriale e civile nelle città di Cavle e Kraljevica. Si tratta di curare la progettazione esecutiva di dettaglio delle opere civili, meccaniche ed elettriche, di effettuare l’adeguamento alle normative croate e di procedere poi alla realizzazione delle opere progettate.

Come siamo riusciti ad arrivare fino in Croazia? E’ stato possibile partecipare a queste gare grazie alle esperienze e alle referenze maturate in Sardegna. Un esempio significativo è quello della città di Cagliari, dove abbiamo costruito il più grosso impianto civile attualmente in uso in Italia, con i suoi 9 serbatoi da 200 m3 l’uno e una portata di 18 m3 orari. Come operiamo in questa realtà: direttamente o attraverso qualche società del Gruppo? Per eseguire al meglio i lavori si è resa necessaria la costituzione di una società controllata, la CPL Concordia PLIN d.o.o., e di una filiale, la CPL Concordia HR; entrambe hanno la loro sede nella città di Rijeka (Fiume). Queste due realtà sono amministrate da Ivan Marazzi e Alessandro Neri, con la consulenza sul posto di Marinella Matic. Questa strategia è stata pensata per rendere possibile la gestione economica delle forniture e dei subappalti croati, non avendo l’Italia accordi commerciali con la Croazia che permettano di non perdere l’IVA locale. Qualche dato sugli impianti? Gli impianti, come dicevo, sono due: ciascuno è composto da 2 serbatoi da 80 m3 che realizzano una miscela di gpl e aria al 50%. Hanno una capacità di distribuzione di 1500 m3/h ciascuno. Il valore complessivo dell’opera ammonta a 1.251.600 euro. L’inizio dei montaggi in campo è previsto per marzo.

a cura di Alessandro Baraldi <abaraldi@cpl.it>

Come mai si è optato per questa miscela gplaria? Si tratta di una miscela capace di garantire lo stesso potere calorifico del metano. Inoltre, quando arriverà il metano, sarà possibile utilizzare la stessa rete di distribuzione senza apportare alcuna modifica agli apparecchi utilizzatori.

La scheda degli impianti Ciascun impianto è costituto dai seguenti elementi: - serbatoi di stoccaggio - punto di riempimento GPL per lo scarico delle autobotti - compressore GPL collegato al circuito di riempimento - gruppo pompe di spinta GPL in fase liquida - vaporizzatori ad acqua calda - gruppo di decompressione, misura volumetrica e odorizzazione GPL vaporizzato - gruppo di miscelazione GPL/aria - centrale termica e calorimetro - sistema di controllo integrato con i dispositivi di sicurezza - impianto aria compressa - impianto antincendio - impianti elettrici ed elettronici - gruppo elettrogeno

Siti aziendali: da vetrina a modello di business A na lizz iamo il tr end con u n esper to del se ttor e Ci soffermeremo questo mese a trattare di come l’evoluzione di Internet abbia trasformato i siti web delle aziende, grazie anche al supporto di un ospite: Gabriele Caniglia (foto a sinistra), consulente e gestore di musimac.it (il portale di riferimento per chi fa musica con il Mac), responsabile dei servizi Web per New Com. srl, business partner di Telecom Italia. Le aziende della fine anni ’90, dapprima restie ad essere presenti sul Web, si limitavano a siti vetrina che erano poco più di una brochure in carta, contenenti i classici elementi “Chi Siamo”, “Catalogo Prodotti” e “Contatti”. Poi il boom della New Economy creò l’esigenza di avere un sito che fosse qualcosa di più, che avesse dinamicità, e che fosse aggiornabile in modo abbastanza accessibile anche da personale “non addetto”. Già, perché allora ogni piccola modifica richiedeva l’intervento di un fornitore che andasse ad accedere ai sorgenti delle pagine, con il risultato di spendere molto, avere un sito sempre “indietro” rispetto alle ultime novità e soprattutto poco interattivo. Da qui nascono i CMS (Content Management System, sistemi di gestione dei contenuti), che hanno colmato il gap fra programmatori e redattori dei con-

tenuti, dando la possibilità anche ai “non iniziati” di gestire in modo comodo e facile la pubblicazione delle notizie, presentandole all’utente del sito in modo coerente con il resto della grafica. Questa situazione si è protratta per qualche anno, ma nel frattempo i CMS hanno continuato ad evolversi, proponendosi nuovi obiettivi e recependo le esigenze delle aziende che nel frattempo continuavano a crescere e richiedevano nuove funzionalità. Quindi siamo passati dalla vetrina al sito dinamico autogestito e ora eccoci al contenitore centralizzato di tutto il flusso d’informazioni sia verso l’interno che verso l’esterno. Riesce facile immaginare che l’importanza del sito web di un’azienda acquisirà sempre più centralità ed importanza nel prossimo futuro. Gabriele, rispetto a ciò che vediamo all’estero, come si classifica la situazione dei siti aziendali oggi? Le aziende sono al passo coi tempi o, salvo i casi di grandi realtà (come le aziende di telecomunicazioni o i gruppi bancari) ancora non si investe a sufficienza nel sito Web? È sempre azzardato generalizzare, ma ancora oggi per molte realtà esiste un problema di comprensione del fenomeno e delle relative implicazioni. Conoscere significa avere gli elementi per valutare e decidere, e spesso semplicemente non si sa che esiste un’opzione diversa rispetto all’attuale flusso di lavoro. In molti altri casi, invece, è un problema puramente organizzativo: innovare significa sopportare

a cura di Massimo Sanna <msanna@cpl.it> sacrifici oggi per avere benefici domani. Investire in tecnologia e professionalità diventa uno scoglio nelle realtà più tradizionali e rigide, dove la carta ancora predomina e l’ottimizzazione di alcuni processi è legata più a una forma mentis che a una distaccata valutazione delle possibilità. Secondo te, in questo ambito si cerca di privilegiare prodotti e soluzioni prefabbricate che godono di un’ampia base d’utenza, personalizzabili a piacimento dall’utente (es. Vignette, PHPNuke, Mambo, ecc.), o la strada del CMS su misura va ancora per la maggiore? Le soluzioni “prefabbricate”, gratuite e liberamente scaricabili, rappresentano un’offerta davvero allettante e varia, anche se solo di recente sono diventate realmente affidabili e interessanti. Nate come alternative “libere” in opposizione a soluzioni proprietarie costose, le soluzioni open source di CMS generici - e specializzati come i DMS (Document Management Systems) - in origine erano proponibili per siti personali e no profit, appannaggio quasi esclusivo di smanettoni curiosi. Poi, grazie al grande lavoro di sviluppo operato specialmente dalla comunità open source, questi prodotti hanno raggiunto standard di sicurezza e facilità d’implementazione che li rendono appetibili per tutti. Naturalmente il codice aperto e libero non può nulla se non viene accompagnato da investimenti su figure professionali affidabili. L’offerta proprietaria e brandizzata si fa forte proprio di que-


area business

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sto: garanzia di un nome dietro il prodotto, squadre di programmatori retribuiti e non volontari, supporto al prodotto per installazione, configurazione e customizzazione. Secondo molti, la vera garanzia di sicurezza si può avere solo attraverso un codice aperto (http://www.schneier. com/crypto-gram-9909.html), e un primo passo per la scalabilità si ha con la “vendor independence”. In altre parole, stiamo parlando non tanto di modelli economici, ma di pratiche di ingegnerizzazione più intelligenti. Come dicevamo poco fa, l’evoluzione dei siti Internet aziendali sembra inarrestabile. Cosa ci si può aspettare nei prossimi anni? Ci saranno delle nuove killer application che nessuna azienda potrà fare a meno di avere sul sito? Per molte realtà esiste ancora un’idea ridotta della Information Technology: produrre documentazione elettronica con il proprio word processor, usare bene un foglio di calcolo, saper produrre un file PDF elementare sembra essere sufficiente. Pochi si pongono già ora il problema dell’organizzazione di queste informazioni, di come reperirle dopo anni di lavoro, di come riutilizzarle dopo che il software che le ha generate non è più in produzione, e così via. La nuova sfida è far comprendere alle realtà di tutti i livelli che la tecnologia può molto, anche se al contempo la mole di informazioni da gestire è enormemente maggiore, e necessita di pianificazione, dedizione, e investimenti. Una grande sfida sarà quella di far penetrare, a livello istituzionale e aziendale, una informatizzazione sana, senza luoghi comuni e falsi miti. E in questo farà molto l’onestà dei produttori e l’attività di promozione istituzionale. A guardar bene, ci sono nuove idee che stanno nascendo, come Fasteer (http://musimac.it/archivio/approfondimenti/p000380.php); c’è da sperare che il mercato sia lungimirante e le supporti adeguatamente. Il video su internet. Le nuove tecnologie Macromedia Flash Video indubbiamente rispondono a una fetta di mercato che voleva qualcosa in più rispetto alla media: il video come parte integrante del sito, non semplicemente un contenuto da vedere a parte nel player multimediale. Volvo ci è riuscita, lanciando un sito d’effetto, dal caricamento istantaneo e molto gratificante per la

vista. Tu pensi che questa forma di comunicazione possa diventare lo standard nei prossimi anni? Ben vengano strumenti e tecnologie nuovi. I tentativi di creare “Media Center” ora vanno di moda. Staremo a vedere. Ma in ogni tempo, e sotto ogni forma, il problema è quando si utilizzano strumenti forzandoli e snaturandoli, un po’ come è avvenuto per Flash di Macromedia. Da Flash in poi i grafici si sono sentiti in grado di fare siti Web, spesso senza conoscere Internet e l’idea di apertura e condivisione che l’ha fatta nascere. I sistemi di questo tipo incorporano funzionalità disomogenee in blocchi chiusi e monolitici; ma se usati correttamente, possono migliorare l’esperienza della navigazione, utile o futile che sia. È un discorso di sensibilità e di maturità. Visto che siamo in tema di Flash, si è notato che ultimamente, dopo l’ubriachezza della novità che spingeva tutti ad avere *almeno* l’intro in Flash (di nessuna utilità a parte rallentare il caricamento per i visitatori collegati senza banda larga), la tendenza è quella di privilegiare i contenuti rispetto alla grafica, sempre più pulita e tendente alla funzionalità. I blog probabilmente hanno fatto scuola, vero? Come dicevo poc’anzi, ogni strumento ha la sua destinazione d’uso, e fuori dal suo contesto non funziona. Flash fondamentalmente promuove l’immagine, e garantisce un forte impatto a chi si serve della grafica per comunicare. Studi grafici, ma anche organizzazioni che principalmente non offrono contenuti indicizzati, fanno con questi strumenti un’ottima scelta; penso anche alle animazioni di Bruno Bozzetto, impagabili e divertenti. Quando si parla di informazioni invece, per mia personale esperienza e inclinazione, tendo a preferire schemi piani, lineari ed eleganti, dal plain text fino ai fogli di stile, ma nulla oltre. Non riporrei mai la mia fiducia in un sito che trasmette dati sensibili attraverso un’interfaccia Flash-only... Eppure le alternative ci sono, e sono solide, ma anche qui i vendor dettano legge, magari boicottando standard aperti in favore di altri proprietari. Nella domanda precedente ho fatto un accenno alla funzionalità. Da lì a parlare di usabilità e accessibilità per i disabili il passo è breve. Qual è la situazione ita-

liana a riguardo? Si legge spesso di siti addirittura di livello ministeriale non conformi alle più comuni norme di accessibilità. Sì, è vero. Ma ora le cose stanno cambiando rapidamente, a tutti i livelli, anche istituzionali. Non basta mettere un bollino di conformità per essere a norma, e ora i programmatori se ne stanno accorgendo e gli strumenti si stanno adeguando. I passi da fare però sono ancora tanti. Non tutti i siti Web dei ministeri sono scritti bene, e molti dei servizi offerti sono rivolti a utenti di un particolare sistema operativo, di una determinata versione, se non addirittura navigabili da quel browser particolare. L’accessibilità invece è stata trattata con più indifferenza, e con poca considerazione per un navigatore con abilità diverse. Ma a guardar bene le linee guida W3C, WAI e Ministeriali (http://www.pubbliaccesso.gov/), ci si accorge che queste indicazioni sono adatte a qualsiasi sito Web, e migliorano per tutti l’esperienza della navigazione e l’accesso alle informazioni. e-Commerce: in Italia sembra non decollare mai. Dopo lo scoppio della bolla new-economy vi è stato sicuramente un calo di fiducia nel consumatore verso questa forma di commercio. Ci sono segni di ripresa? Le nuove forme di pagamento (Bankpass web, carte di credito prepagate, ecc.) sono state ben accolte dai consumatori? Oggi è complicato fare commercio elettronico, la burocrazia è eccessiva e confusa, e la paura di rischiare è tanta. Anche qui l’informazione può fare tanto, e per fortuna sorgono le prime asssociazioni (Associazione Italiana Operatori di Commercio Elettronico: http://www.assecom.it/). Una bella sfida sarà da un lato quella di portare il B2C all’attenzione e alla fiducia di tutti, dall’altro, rendere più agevole e meno rischioso l’avvio di un’attività di commercio on-line. Ringraziamo Gabriele Caniglia per l’interessante panoramica che ci ha regalato sulla situazione attuale del Web aziendale Italiano, e vi rimandiamo ad un prossimo numero di C-news per un altro articolo a sorpresa su ciò che riguarda il mondo del business nel tempo di Internet. Stay tuned!

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di Prandini Franco VIVAIO: progettazione del verde, manutenzione di parchi e giardini messa a dimora di alberi, siepi, cespugli, potatura alberi ad alto fusto, trattamento fitosanitari e antiparassitari, impianti di irrigazione e realizzazione giochi d’acqua di qualsiasi dimensione. 41033 CONCORDIA s/S (MO) - Loc. S.Caterina - Via Stoffi, 41 tel. 0535/21073 - Cell. 335/5280901 - Fax 0535/412462


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Brevi dal C.d.A. Estratto dai verbali del Cons ig l io d ’ A m m i n i stra z ione Adeguamento dello Statuto - Il Consiglio ha esaminato e approvato la bozza di Statuto da proporre all’Assemblea Sociale, discutendo, in particolare, la modalità di rinnovo dei componenti del Consiglio, il cui mandato è stato esteso da due a tre esercizi e il riconoscimento ad ogni socio della possibilità di ricevere due deleghe. (26/11/2004) APC - Programmazione pluriennale. E’ stata approvata una procedura di programmazione pluriennale da sottoporre alla deliberazione dell’Assemblea Ordinaria dei Soci convocata per il giorno 4 dicembre 2004, al fine di conferire a terzi investitori istituzionali la possibilità di partecipare al capitale di CPL Concordia, mediante la sottoscrizione di A.P.C. di nuova emissione. (26/11/2004) Progetto di bilancio di esercizio 2004. E’ stato presentato il progetto di bilancio 2004, il quale, pur prevedendo un risultato d’esercizio negativo per effetto delle perdite nelle società del gruppo che comportano svalutazioni del valore di alcune partecipazioni, evidenzia un positivo incremento del valore della produzione rispetto ai dati del 2003, e un miglioramento del MOL, che raddoppia rispetto all’esercizio 2003. (26/11/2004) Budget di previsione 2005 - E’ stato approvato il budget di previsione relativo all’esercizio 2005, che presenta una positiva situazione di avvio, risultando già acquisite consistenti percentuali di monte lavori e di margine. (17/12/2004) Isogas S.r.l. - Il Consiglio ha deliberato di vendere la partecipazione nella società “Isogas S.r.l.”, con sede a Ronchi dei Legionari (GO), pari al 5% dell’intero capitale sociale, ad un prezzo maggiorato del 50% rispetto al valore nominale. (17/12/2004) Partecipazione a gare d’appalto – E’ stata decisa la

partecipazione alle seguenti gare: - “Azienda comunale rete idrica e fognaria di Loutraki – Perachoras” (Grecia), avente ad oggetto “Sostituzione della rete idrica della città di Loutraki”(17/12/04); - “Y.PE.XODE” (Grecia), avente ad oggetto “Pulizia, manutenzione, costruzione di pozzi di raccolta e canali di convogliamento delle acque piovane, intervento immediato e riparazione dei danni provocati dalle alluvioni in Attica” (17/12/04); - “Grandi Stazioni S.p.A.”, avente ad oggetto “Progettazione esecutiva ed esecuzione degli interventi di adeguamento funzionale del complesso immobiliare della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova e dei servizi di conduzione e manutenzione di opere ed impianti”, per un importo complessivo a base di gara di Euro 36.757.457,56= (23/12/2004); - “Consorzio Area Vasta Sud S.c. a r.l.”, avente ad oggetto “Affidamento del servizio di gestione e manutenzione globale delle strutture ed impianti dell’Azienda USL 9 di Grosseto”, avente una durata di anni sei ed un importo complessivo annuo a base di gara di Euro 4.750.000,00= (23/12/2004); - “Acquedotto Pugliese S.p.A.”, con sede in Bari, avente ad oggetto “Appalto Locone - Appalto di lavori comprendente la redazione del progetto esecutivo e del piano delle misure di sicurezza, nonché l’esecuzione dei lavori”, avente un importo a base di gara di Euro 32.922.555,49=; - “Sicilacque S.p.A.”, con sede in Palermo, avente ad oggetto “Lavori di rifacimento dell’acquedotto Favara di Burgio”, avente un importo a base di gara di Euro 50.794.000,00=; - “Sicilacque S.p.A.”, con sede in Palermo, avente ad oggetto “Lavori di ricostruzione dell’acquedotto GelaAragona”, avente un importo a base di gara di Euro 69.514.000,00=. (5/11/04); - ”Adeguamento alle norme degli impianti di pubblica illuminazione di proprietà comunale ed ottimizzazione dei consumi” presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)” (23/12/2004);

a cura di Luca Costa <lcosta@cpl.it>

- “Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda”, avente ad oggetto “concessione avente per oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva, la esecuzione dei lavori per la riqualificazione dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda e la gestione tecnica, economica e funzionale dei servizi di supporto non sanitari del complesso sopra richiamato”, avente una durata di anni trenta, ed un ammontare di investimenti del concessionario pari ad Euro 94.513.629 (5/11/04); - “Azienda Sanitaria Locale n° 3 di Catania“, avente ad oggetto “Gestione integrata dei servizi manutentivi e degli interventi di riqualificazione ed adeguamento normativo del patrimonio dell’Azienda USL 3 di Catania”, avente una durata di anni cinque ed un importo complessivo presunto a base di gara di Euro 20.375.000 (23/1/05). Contratti derivati – Il Consiglio ha deliberato di estinguere consensualmente, mediante utilizzo di una linea di credito appositamente concessa da Unicredit, alcuni contratti derivati. (23/12/2004) Concessione distribuzione metano Ischia – E’ stata deliberata la costituzione di una società per azioni, avente ad oggetto sociale la costruzione e la gestione del servizio di distribuzione del gas metano nell’ambito del territorio del Comune di Ischia, e di ogni altra attività connessa, conseguente, collegata o funzionale a tale gestione. (5/11/04) Spin off immobiliare – Il Consiglio ha deliberato di cedere diversi immobili, di proprietà della Cooperativa, alla società “ING Leasing S.p.A.” per un prezzo complessivo non inferiore ad Euro 13.000.000,00. Codice etico – E’ stato approvato il Codice Etico di cui al D. lgs. 231/2001, ed istituito il relativo organismo di vigilanza, che avrà il compito di individuare situazioni critiche che potrebbero comportare la responsabilità amministrativa della Società. (21/1/05)

I primi numeri del CONCORDIA HOTEL

3079

i pasti consumati al ristorante del Concordia Hotel dal 1 Dicembre 2004 al 17 Febbraio 2005

589

le presenze registrate al Concordia Hotel dal 3 Gennaio al 13 Febbraio 2005

15

la data di Febbraio 2005 in cui l’Hotel ha registrato il primo “Tutto esaurito” per le prenotazioni di camere e suites


area soci

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Una bella domenica con “Nuvole di passaggio” Festa di Natale 2004 con le famiglie dei soci

Domenica 19 Dicembre sono arrivati in CPL degli ospiti davvero speciali: i figli dei soci. All’interno della sala “Bruno Bighi” siamo soliti vedere solamente adulti un po’ troppo frettolosi e distratti, mentre nella nostra insolita domenica abbiamo visto bambini silenziosi e attenti a ciò che accadeva. L’associazione “Nuvole di Passaggio”, formata da Marina Coli e Chiara Marinoni, ha costruito un pomeriggio su misura per noi. Le due atelieriste-attrici hanno infatti creato giochi e animazioni pensando all’animaletto protagonista del nostro logo (la coccinella) e alle attività lavorative che normalmente si svolgono tra queste mura. Il pomeriggio ha avuto inizio con l’accoglienza dei bambini (e non solo) attraverso una divertente danza sui 4 elementi (aria, acqua, terra e fuoco); finita la danza ci siamo seduti a terra per ascoltare “Gli gnomi e la coccinella”, una favola animata con pupazzi e intermezzi cantati. Siamo poi scesi tutti insieme, facendo un lungo trenino umano, al piano terra dove ci aspettavano alcuni tavoli da lavoro e tanti materiali a disposizione dei nostri bambini per la costruzione di un originale

albero di Natale addobbato con tante coccinelle. La partecipazione è andata ben oltre le aspettative del comitato organizzatore. Si pensava che solo i bambini si sarebbero messi a colorare, incollare e

ritagliare questi materiali... invece abbiamo visto all’opera anche molti genitori che, insieme ai propri figli, hanno dato vita a creazioni originali e ricche di estro. Alla realizzazione dei lavoretti è seguito

di Isabella Iori <iiori@cpl.it>

l’allestimento dei rami dell’albero di Natale, fatto con rami secchi di olmo. La soddisfazione è stata generale, nell’ammirare l’opera finita. Con questa attività manuale i bambini hanno potuto lasciare la loro traccia all’interno dell’ambiente lavorativo dei genitori. Noi, per ringraziarli, abbiamo voluto lasciar loro un piccolo e “goloso” pensiero prima di rientrare a casa. Come membro del comitato organizzatore voglio sottolieare che ci sembrava importante portare i bambini all’interno di CPL e dar loro l’opportunità di creare qualcosa che testimoniasse il loro passaggio qui. L’obiettivo di questa iniziativa (e di altre che vorremmo organizzare in futuro) è di offrire ai bambini stimoli e opportunità formative, per riscoprire il valore del fare, del creare con le proprie mani e con la propria mente. Oltre a questo, creare opportunità di incontro tra le famiglie dei soci e di ulteriore dialogo all’interno della famiglia, mostrando il “misterioso” luogo dove papà e mamma trascorrono le loro giornate lavorative. Un grazie alla Direzione CPL per averci permesso di realizzare il nostro progetto.


iniziative aziendali C-news • 12

Chi vuole saldare “Impara l’Arte” E’ partito il primo corso per saldatori CPL - Adecco

a cura di Alessandro Baraldi <abaraldi@cpl.it>

“Impara l’arte” è il primo corso per saldatori che CPL Con-

ressata, eseguono l’intervento di riparazione con

noi molto costosi: sono stati vestiti da capo a piedi,

cordia ha organizzato insieme ad Adecco. Un progetto se-

l’eventuale saldatura. In questo caso il saldatore

c’è un’officina riscaldata e attrezzata a loro comple-

guito da Paolo Martinelli, dell’Ufficio Personale, che abbia-

svolge diverse mansioni da cantiere e la saldatura

ta disposizione, ci sono aule a loro dedicate. Inoltre

mo intervistato a due settimane dall’inizio dell’esperienza. Il corso è iniziato il 24 gennaio e terminerà l’11 marzo.

copre una piccola percentuale delle ore lavorative. Diverso è il discorso per il saldatore dello Stai. Anche qui

alcune professionalità (le migliori che abbiamo internamente) sono impegnate nella loro formazione.

possiamo individuare due diversi tipi di saldatore. Il priPaolo, come nasce “Impara l’arte”? Nasce dall’esigenza di CPL di creare internamente

mo opera in officina e fa il lavoro di pre-assemblaggio: i pezzi della cabina vengono assemblati in officina, dove

Per la formazione si utilizza esclusivamente personale interno a CPL?

la figura del saldatore specializzato sulle condotte

si fa un tipo di saldatura al coperto e in posizione age-

Non solo: il corso è cofinanziato da CPL Concordia e

gas, difficile da reperire sul mercato ed estremamen-

vole (e in questo caso, secondo me, una ragaz-

Adecco, ma in casi come questo le lezioni relative alla

te costosa. Un saldatore, per arrivare al cosiddetto

za non avrebbe problemi).

sicurezza devono essere curate da consulenti esterni.

patentino, ha bisogno di un paio d’anni di esperien-

La parte burocratica è seguita dall’ente finanziatore; si

za: questo significa che il progetto Impara l’arte

tratta di Formatemp, società di formazione del Gruppo

di quest’anno, che lavora su giovani inesperti, darà i suoi frutti fra un paio d’anni.

Adecco. La teoria è curata da Stefano Catelli (maggior esperto di CPL in materia di teoria delle saldature). Il resto è tutto in officina: c’è davvero bisogno di tanta pratica.

Quanti sono i partecipanti? In questo tipo di disciplina i nume-

Tanta pratica con un solo insegnante?

ri sono molto piccoli. Quest’anno abbia-

La prima parte del corso è stata curata da una società

mo messo in campo sette saldatori. Ven-

di formazione esterna (la Asq di Modena). Del resto il

go ora dalla scuola: c’erano quattro persone.

socio Claudio Bagattin è un ottimo saldatore con un’in-

Siamo alla seconda settimana su un corso di

nata dote all’insegnamento, ma non è un formatore.

sei settimane di durata complessiva... Forse arriveremo a un paio di saldatori! Ma è normale: si tratta di una vera e propria selezione naturale.

Poi c’è un altro fattore: saldare è un’arte, quindi diventa importante vedere artisti diversi che lavorano in modo diverso. Nelle saldature si può distinguere

A chi, in particolare, è rivolto il corso? Imparare a saldare è molto difficile; occorre imparare

la “mano” dei diversi saldatori. E’ bello vedere come i saldatori ammirano le loro opere. E’ un lavoro che evidentemente richiede una dote naturale.

in giovane età. Il corso è rivolto a giovani e giovanissimi, preferibilmente disoccupati perché prevede 6 settimane di impegno a tempo pieno: è dura chiede-

Possiamo fare un identikit del partecipante al corso?

re questo tipo di impegno a persone che hanno già un lavoro. Noi comunque non abbiamo posto limiti. Per adesso hanno aderito solo uomini. E’ un lavo-

Dalla selezione sono emerse sette figure, di differenti provenienze: tre italiani, un marocchino, tre pakistani. Pochissimi italiani sono

ro che richiede una manualità molto spiccata, dote che normalmente è più accentuata nelle donne.

intenzionati a svolgere questo tipo di lavoro; del resto sappiamo bene che la nostra area non produce, tra le giovani generazioni, operai (e comunque non operai di cantiere).

Ci stai dicendo che, nonostante sia un lavoro in cui si è esposti alla fatica, al freddo, alla sporcizia, potrebbe essere adatto anche per le donne? Per certi versi il saldatore è paragonabile ad un chirur-

Una volta assem-

Siamo molto contenti dell’andamento del corso. Chi ha lasciato l’ha fatto perché si è reso conto che il mestiere non gli piaceva; chi è rimasto

go: un lavoro di estrema precisione, di concentrazione, di grande attenzione e di manualità. In questo senso potrebbe essere più adatto per una donna che per

blato, il pezzo viene verniciato e trasportato sul luogo in cui deve essere montata la cabina: anche qui è necessario l’intervento del saldatore.

è attratto, vede un futuro professionale e ha trovato un percorso formativo serio. I ragazzi sanno che stiamo trasmettendo loro un patrimonio spendibile.

Com’è strutturata una giornata tipo di un nostro

Com’è strutturato il corso: materie, ore, dove si svolge la pratica, dove la teoria... Abbiamo la fortuna di avere a disposizione uno sta-

Chi si è occupato di selezionare i ragazzi? Adecco si è occupata della selezione in autonomia, pur con la mia supervisione. Noi abbiamo

saldatore? Il lavoro dei saldatori della rete è un lavoro di cantiere. Due possono essere i tipi di intervento del-

bile molto adatto per questo tipo di attività perché dotato di officina meccanica attrezzata e aule per corsi. C’è a disposizione uno spazio ideale isolato

fornito il supporto per quanto riguarda la campagna pubblicitaria, le strutture, la formazione.

la rete: posa in opera e manutenzione. Nella posa in opera il saldatore salda i tubi che sono posti l’uno di seguito all’altro. In questo caso vediamo salda-

dall’azienda; si tratta di una vera e propria scuola. Il primo modulo è stato quello sulla sicurezza: normative di sicurezza, materiale antinfortunistico e

Promesse per i prossimi anni? Io credo che sarebbe controproducente non ripetere il corso, dato che l’organizzazione ci ha richiesto

tori che saldano praticamente tutta la giornata. Più comune è il caso del saldatore da manutenzione. Le squadre di manutenzione sono di solito composte da due persone che intervengono, fanno lo

così via. Il saldatore lavora in una situazione di rischio in cui entrano in gioco diverse problematiche, legate alla salute e all’incolumità, che occorre affron-

molte ta di buoni gazzi:

un uomo. Certo richiede di mantenere posizioni anche molto scomode o precarie per tempi piuttosto lunghi.

scavo, mettono a nudo la parte di impianto inte-

tare prima di mettersi al lavoro. A questo proposito ci tengo a sottolineare che questi ragazzi sono per

energie: meglio ripeterlo ciclicamente. Si tratun investimento indispensabile per avere dei saldatori domani. Noi puntiamo su questi rail corso lo organizziamo con l’obiettivo di as-

sumere. Abbiamo davvero bisogno di buoni saldatori.


sport, cultura e... C-news • 13

Ci Piace Leggere Cons igli e recensioni da i le ttor i d i C - new s Mauro Bonaiuti, Obiettivo decrescita, Emi, 2004, pagg. 160, 9 euro

Edmondo Berselli, Quel gran pezzo dell’Emilia, Mondadori, 2004, pagg. 136, 15 euro

Mauro Bonaiuti lavora presso la facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, come professore a contratto di Impresa e Sistema Competitivo. Il suo libro raccoglie numerosi saggi di grandi studiosi di economia, con un denominatore comune, il concetto di decrescita sviscerato attraverso due sezioni: le ragioni della decrescita, i criteri della decrescita. Il sottotitolo è un’autentica sfida alla lettura: “Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista”. Trovo che, in un momento di profonda riflessione come quello che si sta vivendo in gran parte del mondo produttivo, questo libro possa proporre interessanti spunti per riflettere e discutere. Così Ottavio Raimondo presenta il volume: “Intorno alla decrescita l’interesse sta crescendo. Nel 2002 a Parigi c’è stato un grande convegno nel palazzo dell’Unesco, sul tema ‘Disfare lo sviluppo, rifare il mondo’. Nel 2003 a Lione si realizza il convegno su Decrescita sostenibile. Da questi convegni prende avvio questo libro i cui autori ci aiutano a sgomberare il campo da pericolosi fraintendimenti fino a farci scoprire che la decrescita è la strada non per la riduzione ma per un significativo aumento del benessere sociale. Ecco allora che la decrescita auspicata va intesa come una complessiva trasformazione della struttura sociale, economica, politica e culturale verso assetti sostenibili”. Vuote utopie o proposte per vivere meglio tutti? Leggiamo il libro e confrontiamoci. Alessandro Baraldi

Con un titolo ironico, che allude a un celebre film degli anni ’70 (“Quel gran pezzo dell’Ubalda”, interpretata, manco a dirlo, da Edwige Fenech) Edmondo Berselli chiarisce subito che la protagonista del suo libro è l’Emilia, questa terra dai confini indefiniti che è “il Sud del Nord e il Nord del Sud”. Questo però non è un libro di geografia, né un romanzo o un noioso saggio politico. E’ una raccolta di storie, aneddoti, personaggi, attraverso i quali l’autore (un modenese doc) racconta il carattere della nostra terra e della nostra gente, fatto di “pragmatismo ma anche ostinazione, di bonomia non disgiunta da una efficace e selettiva cattiveria”, qualità che ci hanno permesso, nel corso degli ultimi 60 anni, di raggiungere livelli di sviluppo economico, civile e sociale tra i più alti del mondo. Nel volume si parla del comunismo all’emiliana, l’unico esempio di socialismo reale riuscito al mondo, forse perché i comunisti nostrani credevano che il socialismo fosse “il capitalismo gestito da noi”. Ci sono i giovani come Vasco, Augusto, Luciano e tanti altri che, considerato che “alla politica ci pensavano i comunisti”, potevano dedicarsi tranquillamente alla musica e scalare le classifiche nazionali. C’è anche l’amore per il buon calcio e per la cucina grassa di una città come Bologna “abituata a giocare con il tridente ma anche con il trigliceride”. Alcune pagine vengono infine dedicate a raccontare il carattere dei modenesi, materialisti e pragmatici ma anche un po’ matti (colpa del lambrusco e dell’aceto balsamico?) e a descrivere la passione per i motori, quasi “una condanna, un vizio, qualcosa che è entrato sotto la pelle degli emiliani”. “Quel gran pezzo dell’Emilia” è secondo me un bel libro, divertente e appassionato, che ci aiuta a riflettere sulla nostra storia e sulla nostra identità e che ci propone il “modello emiliano” in chiave psicologica e culturale, prima ancora che politica ed economica. Consigliato quindi agli emiliani ma non solo. Perché “l’Emilia, questa signora in fondo poco conosciuta, potrebbe essere un buon partito per il nostro Paese”. Gianni Levratti

Notizie in breve NONA BORSA DI STUDIO “FACCHINI-MORANDI” Il 15 gennaio scorso, presso l’Istituto Superiore Statale “G.Galilei” di Mirandola, si è svolta la premiazione per il conferimento della 9^ borsa di studio “Facchini-Mo-

ROTONDA 2 SULL’ACQUA Il 17 dicembre 2004 a Reggio Emilia si è svolto il secondo appuntamento di Rotonda – Public Utilities Meeting, rivolto in particolare al settore idrico (servizi

LE CONCESSIONI CPL AL TERMINE DEL 2004 Anche nel corso del 2004 CPL Concordia ha allacciato alle proprie reti di distribuzione migliaia di nuovi clienti finali. Il trend di acquisizione registrato ha portato ad

randi”. Il premio è stato istituito da CPL per ricordare due giovani dipendenti, Danilo Facchini ed Ivan Morandi, prematuramente scomparsi in un incidente stradale la notte del 13 gennaio 1996. Le borse di studio (del valore di 500 Euro cadauna) sono state assegnate a Matteo Agazzani (operatore meccanico, classe 3^ L) e a Jury Piva (operatore elettrico, classe 3^ R). Presenti alla cerimonia di premiazione, oltre ai due bril-

acqua, fognature, depurazione, etc.) - organizzato da CPL CONCORDIA (in partnership con Abax Informatica e Microsoft) per fornire soluzioni e servizi informatici alle Multiutilities. Sono intervenuti tra gli altri il Dott. Sergio Canedoli, dell’ATO 3 di Reggio Emilia, l’Ing. Viscardo Bonvicini di Federgasacqua, la Dott.ssa Lorena Meglioli di AGAC Reggio Emilia e il Responsabile Services di CPL Roberto Madella. Si è riscontrato un crescente interesse per servizi che seguano i principi del rispetto ambienta-

una notevole crescita dell’attività svolta dal gruppo CPL, impegnato nella gestione di quasi 21.000 punti di riconsegna, con un aumento di circa 9.000 unità rispetto al 2003 (+71%). Si è giunti a questo risultato sia grazie all’acquisizione di nuovi clienti finali nei circa cinquanta Comuni già gestiti (direttamente o tramite controllate), sia grazie all’attivazione di nuovi impianti in Campania, Calabria e Sicilia, dove sono terminati i lavori di costruzione delle reti di distribuzione. Le ultime inaugurazioni

lanti studenti ed ai loro familiari, la dirigenza scolastica, le famiglie Facchini e Morandi e il Presidente Roberto Casari.

le e della qualità, che presuppongono chiare necessità: dal controllo degli sprechi dovuti a perdite fino alla comunicazione trasparente, capace di offrire informazioni precise e verificabili.

hanno riguardato il Bacino di Calabria 20 (Crosia Mirto l’8 Dicembre 2004) e Sicilia 17 (Corleone il 26 Dicembre, vedi box a pag. 5).


c’è posto per te C-news • 14

Ricette regionali Piatti tipici suggeriti da chi li ha provati Il nostro collega Bruno Sperlì, attivo nel Bacino

Aggiungere sale, aglio e alloro. Far cuocere il tutto

- 300 gr di porro

Calabria 20 inaugurato di recente, ci invita a provare

a fuoco moderato con il coperchio per almeno 10/15

- 500 gr di passata di pomodoro

due ricette calabresi tipiche di Crosia (provincia di

minuti. Nel frattempo mettere i funghi in ammollo in

- 300 gr di cotenna di maiale sottosale

Cosenza), illustrandole con l’aiuto di Marianna Pirillo.

acqua abbastanza calda per almeno 5/7 minuti; poi

- 600 gr di peperoni rossi secchi

Per i cultori del peperone non resta che l’imbarazzo

strizzarli e aggiungerli alle verdure e far cuocere dai

- 200 gr di olio extravergine d’oliva

della scelta e, come sempre, buon appetito!

10 ai 15 minuti finchè non siano cotti; infine servirli

- n. 3 peperoncini piccanti

in tavola.

- sale e acqua q.b.

Ingredienti (per 4 persone):

PIPI ARU FILARU E CARNA SALATA

Preparazione: mettere i peperoni in acqua calda

- 550 gr di peperoni verdi

(peperoni rossi secchi con la cotenna di maiale

e lasciare ravvivare per almeno 10/15 minuti;

- 750 gr di melanzane

sottosale)

mettere in una padella l’olio e il porro tagliato a

- 150 gr di funghi porcini secchi

Ingredienti (per 7 persone):

piccole strisce e rosolarlo. Aggiungere la cotenna di

PEPERONI E MELANZANE CON FUNGHI PORCINI

- n. 3 foglioline di alloro

maiale e far soffriggere per almeno altri 5 minuti.

- n. 2 spicchi d’aglio

Nel frattempo pulire i peperoni eliminando la coda

- 100 gr di olio d’oliva extravergine

e il torsolo, lasciando i semi e la parte esterna, e

- sale q.b.

tagliarli in almeno quattro pezzi aggiungendoli insieme alla passata di pomodoro, al sale, all’acqua

Preparazione: lavare e asciugare le verdure, mettere

tiepida e ai peperoncini, al soffritto di porro e farli

l’olio in una padella e aggiungere i peperoni

cuocere a fuoco lento per almeno un’ora fino ad

tagliati a quadretti piuttosto grandi e le melanzane

avere un composto omogeneo e abbastanza denso,

tagliate a strisce nè troppo grosse nè troppo sottili.

quindi servire.

Amarcord CPL

a cura di Francesco Manicardi <fmanicardi@cpl.it>

Le vicende della cooperativa rivissute attraverso il materiale d’archivio Il nostro periodico C-news ha avuto un

affermazioni espresse da alcuni soci su questi punti

antenato, intitolato ROBI E FAT AD LA CPL

specifici”:

[“Cose e avvenimenti della CPL” in dialetto

Ghidoni Ivano: “La poca informazione induce il socio

concordiese, come si può dedurre dalla

a giudizi sbagliati, come per esempio volendo curare

preposizione “ad la”, n.d.t.], descritto come

i comuni in modo perfetto troppi siano gli sprechi e i

“Periodico interno a cura della Commissione

consumi di materiali e di manodopera.”

per le Attività Sociali”. In formato A5, a

Ganzerla Maurizio: “La sfiducia della base nei dirigenti

mo’ di quaderno, comprendeva fotocopie di

è dovuta al fatto che siamo troppo impegnati nel

articoli nazionali, testi battuti a macchina

lavoro senza avere il tempo materiale per fare delle

e vignette tratte da Linus e dalla Settimana

scelte o comunque dare dei giudizi sulle scelte fatte.

Enigmistica. Il numero 2 del Dicembre 1978

Manca comunque una conoscenza generale in noi per

(pervenutoci grazie a Ruber Gozzi) presenta

giudicare.”

in sommario temi quali la Cooperazione, la

Ammeli Danilo: “I soci non si licenziano per mancanza

situazione lavori, ...dai cantieri, la bacheca,

di informazione, non sono scuse valide: il problema è

le attività sociali, le notizie sindacali e le

diverso. Bisogna essere fiduciosi nella Cooperativa

curiosità. Dalla sezione “...dai cantieri” (pag.

perché ha avuto e ha tuttora molti punti positivi.”

17-18), riportiamo un interessante scambio di

Roversi Otello: “La poca conoscenza è anche la mancanza

opinioni, preceduto dalla premessa:

di discussione fra di noi.” Prandini Pietro: “C’è in noi poco controllo e poca serietà.

“Spesso i soci sottolineano continuamente

Creare coscienza nella gente si può fare anche parlando tra

la poca informazione e di conseguenza

di noi dei problemi della cooperativa. Questo manca.”

la mancanza poi della partecipazione alla

Marazzi Roberto: “Discutere i problemi prima che siano

vita della cooperativa. Riportiamo alcune

già risolti ai vertici.”


c’è posto per te C-news • 15

Lettere alla redazione Per inviare le vostre lettere scrivete a <redazione@cpl.it> PAUSA PRANZO RIDOTTA? SE NE PUO’ PARLARE

Risponde Severo Barotto:

. La forza lavorativa di una cooperativa credo che

Inizialmente

L’argomento pausa pranzo già da qualche mese

si basi proprio sulla qualità dei rapporti fra soci. Se

semplicemente un desiderio segreto senza alcun

è

Personale,

migliorare le relazioni sociali fa bene all’azienda,

riscontro; poi è capitato, parlando del più e del meno,

considerando che erano pervenute varie sollecitazioni

allora diamo più valore alle iniziative sociali, diamo

di condividerlo con qualcuno. E così si è formato un

in tal senso. Proprio in questa settimana lo stesso

più spazio alle idee, alla cultura, alla comunicazione

gruppo che ha deciso di fare una proposta precisa

ufficio sta valutando pro e contro della riduzione

vera fra soci, all’interazione fra le “zucche”. Oggi sono

alla Direzione; una proposta che crediamo troverà la

della pausa per poi portare la discussione in Consiglio

tanti, e a tutti i livelli, i contributi spontanei per il

condivisione di molti soci e dipendenti, in particolare

d’Amministrazione e deliberare in merito. Grazie

sostegno e la valorizzazione della vita sociale. Credo

tra coloro che vivono distanti dalla sede di lavoro.

comunque per lo stimolo a prendere presto una

che, organizzandoci meglio, potremmo sfruttarli

L’orario di lavoro – per gli uffici – va dalle 8.30 alle

decisione.

maggiormente e rinvigorire quei colori (non solo

ognuno

di

noi

pensava

fosse

entrato

nell’agenda

dell’Ufficio

politici) che potrebbero sbiadire col tempo.

12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Ne risulta una pausa pranzo di due ore esatte: decisamente troppo tempo per chi non ha la possibilità di rientrare a casa...

INTERAZIONE FRA LE “ZUCCHE” DEI SOCI

Il primo passo potrebbe essere quello dell’istituzione

La nostra proposta è molto semplice: perchè

Cara redazione, voglio anch’io contribuire alla riuscita

di un organismo più ufficiale, un ufficio più

non ridurre la durata, che ci pare decisamente

di questo giornale, così ho pensato di raccontare

centralizzato per tutte le questioni sociali: dalla gita

anacronistica, della pausa pranzo? Si potrebbe dare

com’è la mia personale visione da socio, e proporre

alla cena aziendale, dalla festa dei bimbi alla raccolta

la possibilità - per chi ne fa richiesta - di passare

una riflessione. Il 10 Maggio del ’99 ho fatto “il

di fondi ecc. Nel sito inoltre (in area riservata)

da due ore a una con il seguente orario: la mattina

passo” diventando socio. Senza voler fare nessuna

potremmo rendere davvero condivisa e aggiornata

dalle 8.30 alle 12.30, il pomeriggio dalle 13.30 alle

retorica devo dire che da quell’anno la mia vita -

l’informazione, dando linfa alla community CPL in

17.30.

lavorativa e non - è cambiata in meglio.

modo autentico e funzionale. Sto sognando?

Questa semplice variazione aiuterebbe molte famiglie

Gabriele Greco

nella gestione della vita privata e familiare, non

Oggi però l’essere socio non mi appaga del tutto,

andando ad intaccare in alcun modo la continuità di

non mi sento coinvolto e parte di una famiglia, so di

Riceviamo e pubblichiamo senza commenti la bella

presenza sul posto di lavoro.

avere dei parenti da rispettare, ho delle attenzioni

lettera di Gabriele, aggiungendo solo un “Grazie!” per

Grazie per l’attenzione.

ad ogni risvolto economico, ma mi chiedo se “si

questo spunto di riflessione. Invito tutti a continuare

può dare di più” (visto che siamo sotto San Remo)

la discussione su questo tema nei prossimi numeri.

Lettera firmata da un gruppo di soci

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Essere socio: ecco ciò che serve.

Per fare un socio ci vuole il seme dell’entusiasmo per il proprio lavoro, della voglia di condividere rischi e vittorie.E occorre piantarlo, questo seme, partecipando, confrontandosi, facendosi parte attiva. Essere socio è l’occasione per contribuire a piene mani e far crescere con me la cooperativa di cui sono parte.


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