CNews 12

Page 1

Spedizione in abbonamento postale 70% Regime Libero - Direzione Commerciale Business - Modena

Anno IV - n° 1, Marzo 2006

Periodico di comunicazione aziendale di CPL CONCORDIA Group

Malpensa, energia al volo Iniziati i lavori per il Teleriscaldamento nello scalo lombardo. Prossimo avvio a Linate.

12 Crisi energetica Riflessioni “sul campo” a Roma

Care the People: un aiuto alla crescita del Vietnam

Anno 1971: quando CPL trasformò Novi Ligure


Sommario editoriale 3

Alle radici della cooperazione area business

4

L’Italia, il belpaese, il paese delle sagre

5

A Malpensa l’energia scorre nel suolo

6

Col “Dino” scaviamo pulito

7

Un centro globale per gli sport

8

Premio Quadrofedele 2005 spazio marketing

8

Al telefono con Ischia

9

Calendario COOPGAS 2006: facce “del posto”

10 Outsourcing e telelettura: servizi moderni di CPL Concordia per le utilities succede in azienda 11 Prenditi cura della gente 12 1996-2006: CPL ricorda i suoi giovani lavoratori 12 Corso per manutentori di ascensori mondo coop 13 Verso il rapporto sociale di Legacoop Modena 13 Appalti pubblici in Emilia e a Modena: quanti alle Coop? CPL Concordia è associata a

cultura, sport E...

CPL Concordia è fornitore ufficiale di

Associazione di Cooperative

Modena

14 1971: quando CPL trasformò Novi Ligure 15 Ricette regionali

C News - Periodico trimestrale di Comunicazione Aziendale di CPL CONCORDIA Group Anno IV - n. 1 Marzo 2006 Registrato al Tribunale di Modena il 26/05/2003 con il n° 1673 La tiratura di questo numero è di 1.300 copie Chiuso in Redazione il 28 Febbraio 2006 Direttore Responsabile EVARISTO PANCALDI Redazione FRANCESCO MANICARDI GABRIELE GRECO ROBERTO LOSCHI DARIO CAPRARA E-mail: redazione@cpl.it Grafica, Impaginazione e Stampa TIPOLITO SALVIOLI - Cavezzo (MO)

Hanno collaborato a questo numero: ROBERTO AGGIO, GIUSEPPE BANDINI, ALESSANDRO BARALDI, GABRIELE BATTISTI, ELIGIO BERTOLI, PAOLO BONESI, CLAUDIO BONETTINI, ROBERTO CASARI, ALEX CASULA, MASSIMO CONTINATI, LUCA COSTA, RUBER GOZZI, GIULIO LANCIA, WALTER LUCIDI, GIULIO MALAGOLI, LUIGI MANFREDI, PAOLO MARTINELLI, SAURO MAZZUCHELLI, LORENZO MOSCETTA, ELENA NERI, CINZIA POLTRONIERI, NICOLA RUSSO, PAOLO SBROLLI, DANIELE SPAGGIARI, LOREDANA SPOTTI, REMO TANFERRI, FRANCESCO VIGNA, LETIZIA VINCENZI In copertina: visuale aerea (foto Archivio Comunicazione) In controcopertina: Vaccinazioni presso l’ambulatorio di Danang, Vietnam (foto Loredana Spotti) Editore CPL CONCORDIA Soc. Coop. Via A. Grandi, 39 – 41033 Concordia s/Secchia (MO) Tel. 0535-616.111 Fax 0535-616.300 Indirizzo internet: www.cpl.it


L’EDITORIALE

Alle radici della

cooperazione di Roberto Casari <rcasari@cpl.it>

N

ell’assemblea del 17 Febbraio di Legacoop Emilia Romagna, che ha visto la nomina di Cattabiani a presidente, fra gli interventi ho apprezzato le parole di Mons. Bregantini (originario di Denno, nel Trentino, e vescovo di Locri in Calabria) che ha detto, a proposito della cooperazione: “Se qualche foglia è ingiallita, dalle radici ritroverà forza… Molte realtà sono in crisi perché hanno dimenticato il perché… E’ importante perché si coopera, non come”. Siamo in cooperativa perché abbiamo bisogno di lavorare, abbiamo bisogno della CPL, e non è la CPL ad avere bisogno di noi, per cui dal momento in cui non abbiamo più bisogno della CPL, la CPL deve essere in grado di fare senza, e di sostituire chi non se ne sente più parte. Ci sono tante forze che in cooperativa devono trovare la giusta collocazione per esprimersi, valorizzando i giovani per dare prospettiva ad una azienda intergenerazionale. LA COMPETIZIONE Dico sempre che è fondamentale la competizione. Noi dobbiamo ringraziare le aziende nostre clienti per averci obbligato a stare sul mercato, ad acquisire i lavori non in regime di monopolio o di favore ma a condizioni di mercato. Questo ci ha consentito – a differenza di altre aziende – di accrescere la capacità di misurarci su tutto il territorio nazionale, da Aosta ad Agrigento, passando per Milano, Bologna, Roma e Palermo. Abbiamo sudato e portato a casa lavoro e utili, forse meno di quanto avremmo potuto ma senza essere coinvolti in collateralismi di cui ci accusa qualche osteggiatore politico della cooperazione, che dimostra di non conoscere un movimento di oltre 4 milioni di lavoratori. COOP GRANDI E PICCOLE Da quando sono nel movimento cooperativo, cioè da 35 anni – e anche da prima, mi diceva Bighi - si dibatte se il modello cooperativo sia adatto e praticabile solo in dimensioni relativamente ridotte. Era la linea che divideva sostanzialmente la Confcooperative dalla Legacoop, in quanto la Lega cercava di costituire imprese numericamente più strutturate rispetto alla capillarità della presenza sul territorio. Per poter dire che il modello piccolo è il migliore bisogna però guardare il mercato. In Germania un terzo del credito nazionale viene gestito dalle casse rurali, di credito cooperativo: si può dire che la banca di un piccolo paese è meglio o peggio di una grande aggregazione bancaria? A mio avviso non vanno fatte delle cooperative grandi a tutti i costi, ma è molto meglio che le cooperative si sviluppino e siano aiutate a diventare grandi, piuttosto che compiere delle fusioni e delle incorporazioni che spesso si sono rivelate dei laboratori di contenziosi fra i soci stessi. Quanto alla linea economico-politica che ritiene il modello cooperativo adatto solo a certi ambiti d’impresa (sociale, agricolo, di consumo), non credo debbano esserci delle preclusioni a priori su qualche settore del mercato. Per me potrebbe esserci anche una bella cooperativa di gioiellieri, se essi hanno motivazioni per stare insieme e fare meglio il loro lavoro.

SCELTE DI SVILUPPO Si sta predisponendo il piano triennale 2006-2008. Se prima miravamo anche ad una espansione della filiera su basi orizzontali (quando, con il processo di liberalizzazione, iniziato formalmente nel 2000, si pensava ci fossero spazi effettivi di sviluppo del trading e importazione di gas), oggi e nei prossimi anni perseguiremo uno sviluppo verticale: non andremo ad occupare spazi nuovi ma ad incrementare le attività racchiuse nel core business dell’azienda, immettendo le risorse adeguate. Rispetto al piano di dismissioni concluso nel 2005, abbiamo mantenuto e sviluppato i nostri 130 impianti nei comuni italiani ed esteri: è stata una precisa scelta di mantenimento degli assets funzionali all’attività di CPL, una scelta di continuità dell’azienda. IN PROSPETTIVA CPL Concordia nei prossimi anni è destinata ad assumere sempre di più la struttura e la funzione di leader nei servizi forniti alle grosse concentrazioni di società di distribuzione e di vendita gas. Esse tenderanno sempre più a snellirsi nel personale e a dare in outsourcing i servizi e non avranno più la professionalità, la motivazione delle piccole aziende; avranno quindi necessità di un operatore come CPL, che è grande, strutturato, che può intervenire con personale numeroso e qualificato sulle ristrutturazioni e sugli investimenti nelle reti. Ci sono 16 milioni di utenti in Italia, che consumano oggi 80 miliardi di metri cubi di gas, destinati a crescere fino a 100; una società di distribuzione, secondo le stime più prudenti, investe dai 10 ai 50 euro per utente: si tratta di una cifra fra i 160 e gli 800 milioni di euro. Dovremo monitorare i nostri competitors nell’ambito dei servizi; per essere grandi, in un mercato importante, occorre portare innovazione tecnologica (in particolare con le divisioni Impianti ed Energia) e guardare anche all’estero per realizzare partnership con fornitori adatti. Anche per le manutenzioni, che svolgiamo in contesti importanti come Milano, Bologna, Padova, ci stiamo sempre più attrezzando con macchine all’avanguardia nell’esecuzione dei lavori, nel rispetto dell’ambiente e nel recupero dei materiali inerti. COSE CHE RIMANGONO Negli scorsi mesi hanno preso il via i nostri lavori per la metanizzazione di Ischia, un’opera che i cittadini e i turisti attendono, che valorizzerà il territorio e le attività locali a tutti i livelli. Grazie al project financing perfezionato dalla cooperativa, sarà la seconda isola italiana (dopo la Sicilia) a poter disporre del metano con una rete marittima e sotterranea. Un’infrastruttura epocale, un’opera storica che rimane, che serve. Perchè la nostra cooperativa sempre più deve dare senso di appartenza e orgoglio ai soci che hanno lavorato e lavorano in CPL.

3


4

AREA BUSINESS

L’Italia, il bel paese, il paese delle sagre Riflessioni sull’emergenza energetica e i suoi rimedi di Lorenzo Moscetta (lmoscetta@cpl.it)

N

ella migliore delle tradizioni italiane che prevede per ogni evento una sagra, non potevamo perdere l’occasione di istituire la sagra della “Crisi energetica”, con due manifestazioni l’anno, una estiva ed una invernale. L’inizio delle manifestazioni coincide rispettivamente con il solstizio d’estate e il solstizio d’inverno e può prolungarsi oltre il previsto per le avverse condizioni meteorologiche, con piacere di coloro che pensano di allungare il periodo. Anche da parte delle istituzioni si è cercato di dare ampia risonanza alla manifestazione chiedendo il contributo e il coinvolgimento di tutta la popolazione nazionale: sono partite già alcune iniziative come “spegniamo la luce tutti insieme” o una “giornata senza riscaldamento/condizionamento” (dipende chiaramente dall’edizione invernale o estiva). Un ringraziamento particolare a Gazprom, sponsor ufficiale della manifestazione che proprio in quei giorni stava facendo pesare il suo contributo… Lasciamo da parte gli scherzi e torniamo alla realtà delle cose, purtroppo. La difficile condizione energetica del paese, che nei mesi scorsi ha vissuto l’ennesima emergenza dovuta alla riduzione degli approvvigionamenti di gas dalla Russia e alle sfavorevoli condizioni climatiche, ci vede direttamente coinvolti come società operante nel settore della gestione calore. Il decreto emanato dal Ministro Scajola, per fronteggiare l’emergenza e quindi per contenere i consumi di gas, prevedeva la riduzione di 1 grado centigrado della temperatura ambiente e la riduzione di 1 ora di riscaldamento rispetto a quanto previsto dal DPR 412/93 con efficacia per tutto il

mese di febbraio. Tali restrizioni non sono state applicate ad edifici adibiti ad ospedali, cliniche, alberghi, scuole ed edifici adibiti ad attività sportive. La CPL, che su Roma gestisce oltre 700 impianti di riscaldamento centralizzati a servizio di edifici con diverse destinazioni d’uso - dalla civile abitazione agli uffici, ospedali, scuole, teatri - si è trovata, anche in qualità di Terzo Responsabile, ad applicare quanto disposto dal decreto con alcune problematiche del caso. Fin dalla pubblicazione del decreto ci siamo mobilitati per fornire ai nostri committenti le giuste informazioni e concordare con loro le modalità per l’applicazione dello stesso. Premesso che per la quasi totalità degli impianti da noi gestiti è previsto un numero di ore giornaliere inferiore al massimo delle ore di riscaldamento ammesse per legge (nel caso di Roma pari a 12 ore), la riduzione d’orario imposta dal decreto ha avuto pochissima incidenza sul risparmio. Comunque, nei pochi casi in cui si è adottata la riduzione a 11 ore/giorno il provvedimento non ha creato nessun tipo di problema all’operatività e soprattutto all’utenza. Stessa cosa non è stata per la riduzione della temperatura interna. Con l’ATER del Comune di Roma, per la quale CPL gestisce 420 impianti di riscaldamento centralizzati a servizio di circa 28.000 alloggi, si è cercato di ottenere la riduzione di 1 grado centigrado cercando di agire sulla regolazione della centrale termica. Semplice a dirsi ma in realtà più complicato a farsi, dal momento che la maggior parte degli impianti centralizzati a radiatori non prevede un controllo della temperatura ambiente, ma contempla un sistema di regolazione che modula la temperatura del fluido di mandata dalla caldaia in funzione della tempe-

Un tecnico CPL all'opera per le regolazioni

Pozzo di estrazione gas metano ratura esterna. Per spiegarla in parole semplici: più la temperatura esterna è fredda, maggior calore viene mandato ai radiatori. Capite bene che per ogni impianto si deve cercare il giusto punto di equilibrio per far sì che la temperatura interna venga mantenuta nei valori da rispettare. Altre situazioni difficili da gestire sono sopraggiunte in alcuni uffici pubblici del Comune di Roma, del Ministero di Giustizia (Tribunale, Procura della Repubblica e Corte D’appello), del Ministero della Salute e degli Archivi Notarili, dove gli impiegati hanno lamentato notevoli disagi, almeno stando ai reclami pervenutici. Nei diversi luoghi da noi gestiti si è dovuto procedere a continui rilievi e verifiche delle temperature interne per rassicurare l’utenza, e i nostri manutentori, termometro alla mano, hanno tranquillizzato gli impiegati freddolosi che chiamavano per lamentare scarse temperature. E’ pur vero che per un impiegato che svolge il suo lavoro per ore seduto ad una scrivania i 19°C dopo un po’ si fanno sentire! E’ chiaro che il nostro lavoro finisce là dove l’utente, per la tipologia d’impianto, è in grado di regolare localmente la temperatura ambiente, anche se è stata nostra cura dare l’informazione e le raccomandazioni del caso in modo minuzioso. Il provvedimento, anche se varato a seguito dell’emergenza, è rimasto poco utile e di difficile applicazione, anche nell’eseguire i controlli da parte degli organi preposti. Pensiamo alla difficoltà negli impianti centralizzati dove è impossibile garantire una temperatura omogenea in tutti gli ambienti, vuoi perché tecnologicamente obsoleti vuoi perché mal dimensionati. Così capita che per garantire i 20°C al 6/7 piano di un condominio è inevitabile che al piano terra ci siano temperature ben superiori, o che per non superare 19° al piano terra si sia costretti a “far subire” temperature inferiori al 6/7 piano. In merito alla riduzione dei consumi energetici, il privato cittadino sa bene

quanto incide sul bilancio familiare la sua “bolletta” e proprio per questo è attento al risparmio, forse anche più di quanto richiesto dal Ministro delle Attività Produttive. La situazione energetica in Italia è questione molto complessa e di difficile soluzione e non sarò certo io a trovare la “panacea”, ma è chiaro a tutti che i tagli delle forniture dalla Russia sono solo una piccola parte del problema da affrontare. Infatti basti pensare che nei giorni del 14 e 15 febbraio 2006 l’ammanco di gas proveniente dalla Russia ha inciso sul fabbisogno italiano per appena il 2,2%. Tanto è bastato per mettere in crisi il nostro sistema energetico! Ricorderete tutti il blackout elettrico del 28 settembre 2003 - dovuto alla caduta di un albero sulla linea elettrica svizzera del Lucomagno - e come le temperature a volte “ troppo estive” mettano a dura prova gli impianti di condizionamento con conseguente rischio di blackout. Questi sono tutti episodi che denunciano quanto sia precario e vulnerabile il nostro sistema energetico. Notizia delle scorse settimane è la megamulta di 290 milioni di Euro comminata all’ENI dall’Autorità Garante della Concorrenza per il mancato potenziamento del gasdotto tunisino Ttpc. Secondo l’autorità, l’ENI ha posto in essere un abuso di posizione dominante ostacolando l’ingresso di operatori indipendenti, a partire dal marzo 2007, sul mercato nazionale dell’approvvigionamento all’ingrosso di gas naturale. Chiaro? Considerato che il prezzo lo stabilisce il mercato sulla base della domanda e dell’offerta - e sicuramente la “domanda” non mancherà - meno gas ci sarà più costoso sarà. La cosa ancor più grave è che nulla è stato fatto, oltre a tamponare le emergenze, a fronte di un problema che potrebbe mettere in ginocchio l’intero paese. La mancanza di una politica energetica è la logica conseguenza di questa situazione che sembra essere arrivata al collasso.


AREA BUSINESS 5

A Malpensa l’energia scorre nel suolo Partita la fase esecutiva dei lavori di teleriscaldamento dell’aeroporto lombardo A cura di Francesco Manicardi (fmanicardi@cpl.it) Francesco Vigna introduce l’appalto di Malpensa

S

ono anni che frequento per diporto e per lavoro gli aeroporti, ed ero certo di sapere come ci si muove in ambito aeroportuale; da quando però, insieme ai colleghi Bonettini e Bonesi, mi è stata affidata la responsabilità dell’appalto di Malpensa ed ho cominciato a lavorare con i funzionari SEA Malpensa, mi sono reso conto quanto è diversa la realtà del passeggero e dell’operatore aeroportuale. Ma cosa dobbiamo fare in un aeroporto noi di CPL, che ci occupiamo di gestione calore e costruiamo reti idriche, reti gas, reti di teleriscaldamento, reti elettriche, e gestiamo la rete del gas in Comuni nel territorio nazionale, sino alla emissione della bolletta dei consumi delle singole famiglie, e costruiamo e progettiamo cabine di riduzione? Non siamo un’impresa che si occupa di voli, né che si occupa di manutenzione agli aeromobili; e quindi? Ebbene, un aeroporto è una città: una città con le sue centrali termiche, le sue reti di teleriscaldamento, di gas, di acqua, le reti antincendio. Il nostro incarico riguarda precisamente l’appalto integrato per la progettazione e la realizzazione delle reti termiche ed idriche nord e sud (task 1-2-3-4) nell’Aeroporto di Milano Malpensa. Questo appalto (importo oltre i 6 milioni di Euro) è stato acquisito in ATI da F.I.M.E.T. S.p.A. di Brescia e dal Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna che ha affidato i lavori di sua competenza in qualità di capogruppo alla consorziata CPL Concordia.

Intervista a Claudio Bonettini sul dettaglio dei lavori In cosa consistono concretamente i lavori e quali tempistiche sono previste? Il lavoro consiste nel collegare le utenze del terminal 2 (la “vecchia” Malpensa) alla centrale termica del Terminal 1, meglio conosciuta come “Malpensa 2000”. La centrale termica a turbogas con cogenerazione (con produzione di acqua refrigerata e acqua surriscaldata) dovrà servire tutta l’area aeroportuale. Il nostro lavoro consiste nell’installare la rete di distribuzione e di collegamento tra

la centrale di produzione e gli utilizzatori, compresa la riqualificazione delle centrali termiche (4) del terminal 2. Contrattualmente abbiamo un anno solare per la realizzazione delle opere: per l’esecuzione abbiamo già stilato un programma lavori dettagliato [Claudio ci indica una stampa di oltre 2 metri per 1 appesa nel suo ufficio, n.d.r.] che riporta già oltre 360 tipi di attività.

questo caso abbiamo un misto: 40% di tubo che corre sottoterra annegato nel terreno, e 60% tubo sottoterra ma all’interno di un cunicolo polifunzionale che ospita altri servizi quali energia elettrica, trasmissione dati, altra impiantistica aeroportuale come antincendio e acqua potabile. In questo caso specifico le difficoltà maggiori sono dettate da un impianto in cui l’acqua che corre nelle tubazioni è acqua surriscaldata a 150°, quindi ad una temperatura di un buon livello superiore al punto di ebollizione dell’acqua alla pressione atmosferica. Questo comporta l’allungamento delle tubazioni di 1,8 mm per metro lineare (su una tratta di 580 mt l’allungamento è di un metro) per cui è fondamentale tener conto della compensazione di questi allungamenti (in gergo “compensazione delle dilatazioni”). Occorre poi curare sia per gli

Modello 3D della stazione di rilancio

Particolare 3D U-system per compensare le dilatazioni dei tubi atterraggio. L’ENAC è gli altri enti di riferimento aeroportuale hanno stabilito precisi vincoli sui lavori che avvengono in queste aree, di conseguenza dobbiamo mantenere una distanza di 47,5 mt dal foro all’asse del carrello dell’aereo. A distanze inferiori le autorità devono declassare il raccordo nel quale si sta lavorando e renderlo disponibile solo ad aeromobili di dimensioni ridotte. Come operatori poi, il nostro personale e le ditte operative hanno dovuto sostenere corsi per diventare operatori di scalo ed ottenere i permessi per entrare nelle aree doganali.

Quali sinergie si sono sviluppate tra lo staff responsabile della commessa di Malpensa e quello titolare dell’appalto simile che sta per partire a Linate?

Quali competenze ha messo in campo CPL nelle diverse fasi (progettazione, esecuzione lavori)? CPL ha progettato tutte le opere, che verranno realizzate dal punto di vista esecutivo, impiegando 10 persone (fra tecnici, progettisti e disegnatori) del Servizio di Costruzione impianti; in più con noi abbiamo avuto, come coordinatore dell’ATI, il collega Paolo Bonesi, prezioso nella tenuta di rapporti con il committente. Per la posa in opera CPL si avvarrà di imprese esecutrici specifiche e acquisterà direttamente tutti i materiali. Un aspetto interessante della progettazione esecutiva è che tanti concetti vengono rivisti e riaggiornati, a motivo della varietà di lavori. Oggi l’impiantistica aeroportuale, due anni fa la Scuola di Polizia Scientifica di Roma hanno collaudato la collaborazione inter-commessa con l’area di Milano e con l’area di Roma, mettendo in evidenza bravissimi tecnici che, pur giovani professionalmente, grazie a questo tipo di collaborazioni possono apprendere metodologie di lavoro diverse, soprattutto se fatti crescere a fianco di persone esperte.

aspetti meccanici (la stabilità della tubazione) sia gli aspetti di sicurezza, come la scelta dello staffaggio.

Ci sono state particolari richieste o esigenze espresse dalla committenza SEA per poter lavorare in un plesso sensibile come l’aeroporto? Abbiamo dovuto far fronte ad alcuni problemi: dovendo infilare le tubazioni all’interno dei cunicoli (scavando nel terreno e facendo un tassello nel cunicolo di cemento armato), per il 50% del tratto interessato dobbiamo procedere effettuando dei fori nel piazzale aeroportuale, dove c’è lo smistamento degli aerei che vanno o vengono dalla pista di decollo ed

La progettazione del teleriscaldamento di Malpensa quali accorgimenti e difficoltà particolari comporta? Noi per teleriscaldamento intendiamo sempre un tubo che collega a distanza la centrale di produzione con l’utilizzatore, generalmente sottoterra. In

Tubi per teleriscaldamento

Noi abbiamo dovuto risolvere una serie di problematiche le cui soluzioni potranno essere riportate anche all’interno dell’appalto dell’aeroporto di Linate. I colleghi operativi della Rete nell’area sede di Milano (Caracciolo, Fanni) si occuperanno in particolare delle opere interrate. Per le parti fuori terra metteremo in campo l’esperienza acquisita nello studio perfezionato a Malpensa, anche per l’indagine sui materiali. A Linate dovremo sostituire alcune caldaie con gli scambiatori, ed è previsto il rifacimento dell’impiantistica interna (parte elettrica, strumentazione elettronica e controllo impianti) e l’installazione della centrale frigorifera con due gruppi di assorbimento da 2,3 Mw di potenza cadauno.

Il teleriscaldamento in aeroporto, rispetto a quello realizzato in Trentino a Predazzo, quali differenze ed analogie presenta? Il sistema è il medesimo, la differenza consiste nel modo di produrre calore. In Trentino abbiamo generatori di calore con bruciatori a gas metano, caldaie che bruciano del cippato e gruppi di cogenerazione che sono motori endotermici; a Malpensa ci sono delle turbine con gruppi di assorbimento, anche per produzione del freddo. Il sistema di distribuzione è analogo: il tubo va a servire delle utenze, in questo caso utenze aeroportuali (mensa, uffici, sale), nel caso di Predazzo utenze civili domestiche. Nei due impianti aeroportuali è stata prevista anche la possibilità di uscire con il teleriscaldamento per servire porzioni della città di Milano (per Linate) o dei comuni limitrofi a Malpensa (Lonate Pozzolo, ecc.).


6

AREA BUSINESS

Col ‘Dino’ PER SAPEREscaviamo CHI pulito SIAMO di GABRIELE BATTISTI <gbattisti@cpl.it>

intervista a Daniele Spaggiari a cura di Alessandro Baraldi (abaraldi@cpl.it) Abbiamo di recente acquistato un escavatore a risucchio. Si tratta di una macchina che costituisce una grossa novità per i lavori sui cantieri della divisione Reti. Ne abbiamo parlato con Daniele Spaggiari - direttore di divisione - per sapere qualcosa di più sulle ragioni e potenzialità di questo particolare investimento.

Che cos’è l’escavatore a risucchio? L’MTS Dino 3 è un sistema integrato che effettua gli scavi, l’aspirazione dei detriti e il successivo trasporto in un unico mezzo. E’ l’ideale per aspirare materiale anche di grande taglio sia bagnato che asciutto, anche in condizioni di lavoro difficili (per la presenza di molti sottoservizi). Per intenderci: lo scavo viene effettuato con utensili particolari che funzionano a getto d’aria, tramite compressori alimentati dal motore del camion; i detriti vengono aspirati mediante un tubo di raccolta grazie alle ventole che formano il vuoto d’aria; il tutto viene posto all’interno del cassone del medesimo camion per i trasporto.

Perché abbiamo acquistato questo mezzo? Lo abbiamo visto in azione già qualche anno fa in zone particolari, per esempio in punti molto stretti all’interno di centri storici, con un gran numero di sottoservizi; in punti, insomma, dove sembrava impossibile che si potesse scavare a macchina. A Milano abbiamo ricevuto il primo grande input da AEM, che ci ha fatto notare che saremmo stati più concorrenziali utilizzando questo mezzo. Lo stesso è accaduto per i lavori a Padova, dove abbiamo visto che la concorrenza utilizzava l’escavatore a risucchio. Quindi è già da qualche tempo che pensiamo a questo tipo di

investimento. Diverse aziende concorrenti, poi, iniziavano ad inserire questa macchina come referenza per la partecipazione alle gare d’appalto. L’escavatore a risucchio, quindi, ci permetterà di partecipare alle gare con maggiori referenze. Si tratta a questo punto di adottare una strategia d’utilizzo appropriata che ci consenta di spostare la macchina sui diversi cantieri per utilizzarla al meglio. Per noi sarà facile perché abbiamo capacità di programmare gli interventi: inizialmente con una macchina sola potremo soddisfare le tre maggiori commesse di manutenzione (Bologna, Padova, Milano).

In quest’ottica rientra anche l’idea del noleggio? Abbiamo in mente di noleggiare l’escavatore a risucchio, certo. Ma lo vogliamo noleggiare dando assoluta priorità ai nostri cantieri. Quando la macchina resterà ferma potrà essere noleggiata a terzi. L’obbiettivo primo è un lavoro più preciso ed efficiente sui nostri cantieri.

E’ necessaria formazione per utilizzare l’escavatore? Abbiamo mandato due nostri operatori in Germania, presso l’azienda costruttrice, per la formazione sulla

SCHEDA SCHEDATECNICA TECNICA Vantaggi all in one: un solo mezzo e due [solo] operatori per scavare, disgregare, aspirare e trasportare i detriti rapidità: non sono necessari piani d’intervento agilità: possibilità di utilizzo anche in aree di lavoro ridotte velocità: fino a 12 volte più veloce di uno scavo a mano economia: fino al 60% di risparmio rispetto allo scavo a mano Caratteristiche portata totale: 26 t contenitore: 9 mcubi profondità massima di aspirazione: 12 m lunghezza tubo: 50 m porta tubo: a braccio idraulico; telescopico 5,5 - 6,5 m compressore: 8 bar; 4,5 mcubi/min tubo aspirazione: Ø 250 mm sistema di filtraggio: a 3 livelli autopulente tipo di svuotamento: a trabocco in contenitore veicolo di trasporto: IVECO Trakker 380/440

macchina; abbiamo scelto due operatori esperti con elevata capacità operativa e disponibilità a muoversi sul territorio nazionale: Cristian Zacchia (Padova) e Eugenio Tognoli (Bologna). Non serve nessun tipo di patentino: semplicemente occorre conoscere le potenzialità della macchina e una grande esperienza sul cantiere. Un nostro buon operatore tradizionale, con un paio di giorni di formazione, è pronto. I primi due operatori formati trasferiranno le loro conoscenze ai colleghi: la formazione è indispensabile anche per ridurre la necessità di operatori esperti della macchina in trasferta. Inoltre occorrono sempre due persone: un operatore al pannello di comando e un assistente che gestisce la situazione sullo scavo, per esempio per decompattare i blocchi più grossi, smuovere la terra, etc.

Abbiamo già iniziato ad utilizzare l’escavatore a risucchio? La prima prova sul campo l’abbiamo fatta qualche giorno fa [a metà febbraio, ndr], davanti alla Ducati a Bologna. Per eseguire una nicchia di circa 3 metri cubi abbiamo impiegato meno di un’ora partendo da zero, senza intaccare nessun sottoservizio e lasciando lo scavo perfettamente pulito, favorendo le condizioni di lavoro di chi poi doveva lavorare all’interno dello scavo. Si è trattato di un intervento per la sostituzione di una valvola; gli operatori di Hera erano molto soddisfatti, perché hanno potuto lavorare all’interno di uno scavo perfettamente pulito e asciutto.

Noi utilizziamo l’escavatore a risucchio per fare scavi, ma la macchina può essere utilizzata anche per altro… Ci sono una miriade di applicazioni che possono essere inventate a seconda delle necessità. Principalmente la macchina è stata pensata per: pulitura di fognature di grandi dimensioni, pozzetti,

condotte di vario tipo, aspirazione di detriti edili, ghiaia tra i binari ferroviari, smaltimento di materiale contaminato. L’escavatrice-aspiratrice può aspirare acqua, fango, terra, sassi, polvere e altri materiali, sia bagnati che asciutti fino a 25 cm di diametro e 35 Kg di peso.

I vantaggi rispetto all’operare a mano? Questa macchina riduce al minimo gli interventi a mano: utilizzare poco il badile significa meno fatica sul cantiere, più pulizia, più velocità. Facciamo l’esempio di una perdita o di una fuga acqua: nello scavo, intorno alla rottura, normalmente si trova materiale bagnato, acqua, fango. In genere si effettua lo scavo a mano e si utilizza una pompa per prelevare l’acqua all’interno del buco. Con l’escavatore a risucchio cambia completamente il modo di lavorare e di intervenire: si riesce ad aspirare qualsiasi tipo di sostanza, evitando l’intervento a mano e spesso si può lavorare con sezioni di scavo ridotte con uno scavo pulito e asciutto.

Ci sono vantaggi per l’ambiente? Il principale vantaggio a livello ambientale è l’eliminazione di ogni tipo di dispersione nell’ambiente: per uno scavo tradizionale si preleva con la benna dell’escavatore il materiale e lo si pone su un rimorchio, con il rischio di disperdere le polveri e i liquidi nell’ambiente. L’escavatore a risucchio non consente al materiale aspirato nessun contatto con l’ambiente, diminuendo in maniera significativa l’impatto ecologico.

Si tratta di una tecnologia molto diffusa? In Italia sono ancora poche le aziende che possono offrire un tipo di servizio di questo tipo, al massimo una decina di imprese; in effetti permettersi un investimento di questo genere non è cosa da poco. Per noi si è trattato di un impegno: si tratta ora di vedere se tutta l’operazione ci ripagherà dal punto di vista economico. Devo dire che le potenzialità della macchina e l’esperienza del passato (l’acquisto della catenaria all’inizio degli anni ‘90 e il successo dell’investimento) mi spingono ad essere ottimista.


AREA BUSINESS 7

Un centro globale per gli sport A Penne (PE) il Centro Sportivo “Sports Park” gestito da CPL Concordia ospita eventi internazionali ed una intensa attività sportiva di base A cura di Francesco Manicardi (fmanicardi@cpl.it) CPL Concordia ha una certa familiarità con le strutture sportive: dalla gestione calore per l’AC Milan nei Centri Sportivi di Milanello e Linate, alla conduzione tecnologica dello Stadio Dall’Ara e del ritiro di Casteldebole per il Bologna Calcio, alle decine di impianti minori. A Penne, sulle colline pescaresi, la cooperativa è protagonista di un progetto per lo sviluppo e la gestione di una Cittadella dello Sport. CPL si occupa direttamente della gestione e della manutenzione degli impianti tecnologici che ha realizzato all’interno del complesso sportivo: impianti termici, idrico-sanitari, elettrici, d’illuminazione, reti dati-fonia, impianti antincendio, controllo accessi, sistemi informatici, ecc. Tra gli impianti tecnologici realizzati, di rilievo l’impianto di cogenerazione a servizio della piscina (P: 30kWe 70kWt), l’installazione di gruppi termici a condensazione a servizio della piscina, la realizzazione dell’impianto d’illuminazione esterna del complesso sportivo, l’installazione di sistema di refrigerazione composto da gruppi ad assorbimento acqua-ammoniaca alimentati a gas metano a servizio del ristorante.

Le tappeTECNICA SCHEDA Alla fine di marzo del 2001 CPL Concordia si aggiudica l’appalto concorso indetto dal Comune di Penne per la manutenzione e riqualificazione degli impianti termici e di illuminazione del complesso sportivo allora denominato “Cittadella dello Sport”. Nell’agosto 2002 il Comune stipula con CPL Concordia una convenzione per la gestione provvisoria della piscina comunale. La convenzione prevede la realizzazione delle opere di completamento dell’impianto natatorio. A settembre 2002, con l’inaugurazione della piscina, ha inizio la prima stagione sportiva gestita direttamente da CPL Concordia (personale compreso), relativamente al solo impianto natatorio. Nel settembre 2003 CPL Concordia si aggiudica l’appalto per la gestione integrata del complesso sportivo per una durata di 15 anni. L’appalto prevede oltre la gestione delle attività sportive (scuole, corsi, manifestazioni ecc.) l’ampliamento e la riqualificazione degli impianti sportivi.

Nel corso del 2003 e 2004 CPL Concordia ha realizzato inoltre la pista ciclabile (circa 800 metri), e il tracciato per mountain bike. Nella palestra polifunzionale all’interno del palazzetto sono presenti aree riservate per le attività di spinning, aerobica, cardiofitness, fitness, arti marziali, danza, oltre ad un centro benessere dedicato a fisioterapia, massaggi, solarium, thermarium. L’ultimo evento internazionale in ordine di tempo ospitato dal Centro Sportivo di Penne - gli Europei Giovanili “Difficoltà” di arrampicata sportiva - si è svolto lo scorso novembre e ha visto il coinvolgimento di circa 200 tra climbers e team manager, per un totale di 18 nazionalità, tra cui anche Israele e Stati Uniti. Penne, unica tappa italiana delle 5 previste - a Brno (Repubblica Ceca), Imst (Austria), Ginevra (Svizzera), Kranj (Slovenia) ha superato in pieno una prova tecnico–organizzativa decisiva in vista di altri eventi internazionali; è ufficiale la notizia che il complesso sportivo ospiterà la Coppa del mondo l’11 e il 12 novembre 2006. Questo grazie alla sinergia tra CPL Concordia (alle premiazioni erano presenti colleghi Roberto Loschi e Umberto Pizzingrilli), i responsabili del Centro Sportivo pennese, la Onlus Vertigo 2000 e il CAI (Club Alpino Italiano). Attualmente Sports Park è in grado di offrire agli sportivi praticanti una piscina coperta con doppia vasca, un Palafitness, due strutture geodetiche

La piscina coperta del centro (palatenda, per basket e volley, e una struttura con due campi da tennis), un campo di calcio, un circolo tennis, campi da calcetto. CPL supervisiona e coordina le attività svolte nel centro sportivo dalle associazioni sportive dilettantistiche di

nuoto, Calcio, Basket, Volley e arrampicata. Come servizi ed infrastrutture funzionali a supporto dell’attività sportiva CPL ha realizzato e successivamente affidato in gestione un Ristorante Pizzeria Birreria WineBar, e gestisce le locazioni commerciali.

Il vincitore David Lama (Austria) in azione


8

AREA BUSINESS

N

Premio quadrofedele 2005

ella prestigiosa sede del Convitto “Il Fulignoâ€? a Firenze, il giorno 13 dicembre 2005 sono stati premiati i migliori bilanci di esercizio del 2004, nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Revisori Contabili dell’Economia Sociale (AIRCES) in accordo con la Legacoop nazionale - denominata “Premio Quadrofedeleâ€?. Questa iniziativa, che è giunta alla settima edizione e vede la partecipazione di numerose cooperative aderenti a Legacoop, si pone l’obiettivo di premiare quei bilanci redatti secondo principi di trasparenza e di completezza di informazione: sono infatti questi gli elementi che, per l’attento lettore e l’analista finanziario, fanno di un bilancio un efficace strumento da utilizzare nelle valutazioni economico-finanziarie di una societĂ . Dal Sole 24 Ore del 13 dicembre, e successivamente dalle comunicazioni di Legacoop pervenute in sede, abbiamo appreso con grande soddisfazione che il Bilancio 2004 di CPL ha con-

Menzione Speciale a CPL Concordia Soc. Coop. di Massimo Continati (mcontinati@cpl.it)

quistato il secondo posto con menzione speciale (vincitrice di questa manifestazione è risultata la Cooperativa ITER di Lugo di Romagna).

Considerando le motivazioni di cui sopra e l’eccezionalità del Bilancio CPL 2004, ritengo che il riconoscimento dispensato alla Cooperativa

debba essere letto non solo in funzione del mero riconoscimento ma soprattutto in relazione alla qualità e quantità delle informazioni che dal bilancio emergono. Credo infatti che la giuria abbia valutato positivamente la chiarezza e la trasparenza con le quali si sono spiegati i motivi che hanno determinato la perdita consuntivata nell’esercizio 2004, oltre alle informazioni fornite in merito alle iniziative volte al risanamento economico finanziario, che (con il budget di previsione 2005, incluso nelle relazioni di bilancio) già evidenziavano i positivi effetti. In un momento storico come questo, nel quale vengono messi in discussione in maniera strumentale alcuni valori fondamentali del movimento cooperativo, ritengo che questo riconoscimento attribuito alla Cooperativa dia un positivo segnale ai soci che la compongono, ma soprattutto a banche ed azionisti di partecipazione cooperativa che dalla lettura dei bilanci traggono le informazioni necessarie per giudicarci.

Al telefono con Ischia - Resoconto di una breve attivitĂ di call canter, raccogliendo opinioni sull’arrivo del metano in rete Vi potreste chiedere cosa possano fare due tirocinanti che hanno l’opportunitĂ di svolgere un stage formativo di circa 6 settimane presso l’Ufficio Comunicazione di CPL Concordia. Inizialmente ci sono stati affidati lavori di routine, come la rassegna stampa e le ricerche on-line; poi abbiamo iniziato a seguire il progetto di IschiaGas, l’azienda di CPL (con sede anche sull’isola di Ischia) che porterĂ il gas metano in rete nel circuito cittadino del Comune, attraverso la costruzione di impianti e di condotte sottomarine. Dopo aver svolto un fitto lavoro di ricerca e analisi su usi e costumi di Ischia ci è stato chiesto di stendere un breve questionario da porre - tramite un’indagine C.A.T.I (sondaggio telefonico-telematico) effettuata all’interno del call center aziendale di CPL - ad un campione rappresentativo della popolazione ischitana. Rispetto ad una potenziale utenza di circa 5000 persone, è stato sondato un campione significativo di oltre 150 individui, il 70% dei quali appartenenti ad una fascia di etĂ compresa tra i 18 e i 55 anni. Questa serie di domande avrebbe dovuto permetterci di ricavare informazioni sul livello di sicurezza percepito dai cittadini e sulla loro predisposizione al cambiamento, soprattutto per capire quali messaggi e quale tipo di comunicazione adottare nei prossimi mesi, quando avranno inizio le campagne pubblicitarie e le attivitĂ di marketing. Ma non ci siamo limitate a scrivere una lista di domande: con il nulla osta del sindaco di Ischia, eccoci pronte a fare in prima persona le chiamate. Cuffie e microfono alla mano, dopo l’inibizione e l’impaccio iniziali, abbiamo composto quasi 300 numeri telefonici. Per fare questo ci è stato offerto l’aiuto del consulente di una societĂ esterna, che ci ha dirette nelle prime telefonate e ci ha consigliate circa l’atteggiamento da tenere e il tono da utilizzare per coinvolgere i nostri interlocutori e ridurre al minimo gli episodi di “cadutaâ€?. MetĂ delle chiamate ha avuto un esito felice. Molti ischitani sembravano davvero felici di sentirci, curiosi e quasi impa-

di Prandini Franco VIVAIO: progettazione del verde, manutenzione di parchi e giardini messa a dimora di alberi, siepi, cespugli, potatura alberi ad alto fusto, trattamento fitosanitari e antiparassitari, impianti di irrigazione e realizzazione giochi d’acqua di qualsiasi dimensione. 41033 CONCORDIA s/S (MO) - Loc. S.Caterina - Via Stoffi, 41 tel. 0535/21073 - Cell. 335/5280901 - Fax 0535/412462

zienti di usufruire di un sistema tanto comodo e sicuro rispetto a quello che utilizzano da tutta una vita. Bomboloni nel cortile, bombole in cucina o sul terrazzo, scaldabagni elettici, caldaie e stufe a gas o a legna a noi potrebbero sembrare sistemi obsoleti, ma per gli abitanti dell’isola sono stati una scelta obbligata. Fino ad oggi. Alcuni, purtroppo, non vedono possibilitĂ di miglioramento: questo è accaduto per lo piĂš con le persone piĂš anziane, poco informate e non a conoscenza dei reali vantaggi del gas in rete. Il questionario ha rilevato inoltre come non ci sia consapevolezza dei rischi effettivi che questi sistemi comportano: per gli intervistati è sufficiente che la bombola di gas non si trovi all’interno dell’abitazione per non correre pericoli. Il dato piĂš confortante riguarda l’opinione diffusa circa il fatto che l’arrivo del metano in rete possa apportare molti miglioramenti ed effetti piĂš che positivi, sia per la singola persona o famiglia contattata, sia per l’intera comunitĂ ischitana, oltre che per lo sviluppo del turismo. Il questionario, oltre a rilevare informazioni sui sistemi di cottura e riscaldamento piĂš utilizzati e a sondare il livello di informazione su questo importante progetto, si concentrava in particolare sulle abitudini dei cittadini a fruire di media come radio, tv locali, e stampa. Questa esperienza si è rivelata molto interessante. Nonostante qualche risposta ci abbia sconfortate o fatte arrabbiare, siamo riuscite a portare a termine il nostro obiettivo con tenacia. Molto utile - specialmente per due studentesse in Scienze della Comunicazione - l’approccio (pur mediato) con una realtĂ lontana dalla nostra forma mentis e l’allenamento ad affinare, di telefonata in telefonata, le nostre capacitĂ di relazione e di coinvolgimento immediato nei confronti di uno sconosciuto, impegnato e spesso maldisposto. Cinzia e Letizia

15!$2) %,%442)#)

)-0)!.4)34)#! %,%442)#! )-0)!.4) 4%#./,/')#) % #/.$):)/.!-%4/ !,,%34)-%.4) %,%442)#) 0%2 #!.4)%2) #)6),) ).$5342)!,) % &)%2)34)#)

#/.35,%.:! 4%#.)#! % /2'!.)::!4)6!


Le pagine dedicate a soci e dipendenti

•Editoriale

La voce dei padroni Perchè si cresca ancora, tutti insieme

D

ove eravamo rimasti con C-news?... Ah, sì: alla bella copertina di presentazione del Bilancio Sociale 2004 di CPL Concordia. Bilancio di un anno diverso dagli altri, bilancio in un anno (il 2005) significativo ed impegnativo per tanti versi. Ecco, potremmo dire di essere giunti anche noi, dopo 3 anni e 11 numeri, ad un primo breve bilancio del nostro giornale: 136 articoli 121 trafiletti e brevi 24 lettere in redazione 347 foto 119 collaboratori fra colleghi e persone esterne Inizia nel 2006 il nuovo corso del giornale, con una redazione largamente rinnovata: escono due componenti dell’Ufficio Comunicazione (Baraldi e Sanna) e il Vicepresidente Barotto, che ha sostenuto fortemente la nascita del giornale. Entrano, su espresso mandato del Consiglio di Amministrazione, il consigliere Roberto Loschi (rappresentante del CdA) e Dario Caprara. L’avvicendamento è stato deciso dalla redazione per dare maggiore spazio alla rappresentatività dell’azienda, riducendo in particolare la presenza dell’Ufficio Comunicazione che all’inizio era stato fortemente impegnato nel varo del giornale. Prende il via una nuova fase di questo “strumento di comunicazione” (parole di Giuseppe Tanferri). Non mancherà una revisione grafica, un “vestito nuovo” che, per i giornali, significa anche voglia di dire cose nuove in maniera nuova, dirne di più, o dirle meglio. Per raccontare più cose, e raccontarle meglio, abbiamo pensato di scindere il giornale in due parti. Una, pubblica, offerta a tutti i nostri lettori interni ed esterni (istituzioni, comuni, clienti, banche, coop, aziende), illustrerà le iniziative di carattere economico, le attività aziendali di formazione, ricerca e offerta di nuovi prodotti e servizi, le relazioni con il mondo cooperativo, l’interazione con le realtà territoriali (italiane ed estere) nelle quali lavoriamo e viviamo. L’altra parte è dedicata esclusivamente a soci e dipendenti. L’abbiamo chiamata “Il punto”, perché vorremmo fare spesso il punto della situazione, il punto sui commenti alle iniziative (ben riuscite o mal riuscite), il punto di vista su CPL che - come quelli della coccinella - non è mai unico ma sempre più di uno. Conterrà le informazioni e le comunicazioni riservate a chi lavora in azienda e ne è parte attiva, a chi non ha paura di discutere e fare proposte, a chi ha • segue a pag. IV

Perchè essere fedeli? Riflessioni di un premiato per i 20 anni in CPL • di Alberto Malaguti • amalaguti@cpl.it

C

ari amici e colleghi, sono uno dei diversi destinatari del Premio Fedeltà – consistente in una targa ricordo più weekend per due persone - recentemente istituito per premiare (nel mio caso 20 anni, o 29 per l’esattezza) la fedeltà di permanenza in questa cooperativa. Lo ritengo un riconoscimento gratificante e, se avrete la pazienza di accollarvi la lettura delle righe che seguiranno, vi dimostrerò la validità di questo apprezzamento. Prima di entrare nel merito della domanda provocatoriamente posta a titolo di questo intervento occorre fare una breve introduzione. La mia storia in CPL è iniziata nel 1976 quando,

assieme a tanti operai. Però si avvertiva ugualmente a livello epidermico la presenza di un vento nuovo che riusciva a muovere masse sempre più grandi di giovani, accomunati dallo stesso desiderio: una società più giusta. Questa imponente rivoluzione sociale, che pagò anche un prezzo elevato in vite umane, non riuscì a spuntarla sul capitalismo più cinico e ipo-

“L’ideale

di cui parlo assomiglia alla fiamma olimpica„

ne della cooperativa. Oggi le cose sono cambiate, in quanto le problematiche economico-finanziarie e gli aspetti legali hanno raggiunto livelli tali di complessità per cui non è più una prerogativa di tutti essere coinvolti nella scelta delle strategie aziendali. Però questo è anche uno stimolo per tutti i soci affinché accrescano le proprie conoscenze cercando di documentarsi, di leggere il più possibile per cercare di capire il contesto in cui si muove la cooperativa. Ci sono stati ovviamente anche dei momenti difficili che però non sono riusciti a compromettere quella idea, forse anche un po’ astratta, ma pur sempre concreta come obiettivo, di un modello che riesca a coniugare in modo complementare il

• Alberto Malaguti durante l’assemblea di dopo alcune brevi esperienze lavorative in settori privati, venni assunto in cooperativa. Avevo vissuto con una certa passionalità i moti del ’68, quando il movimento operaio appoggiato da quello studentesco visse il sogno di poter veramente cambiare la società, di creare un sistema finalmente più equo per tutti, dove la ricchezza derivante dal sistema produttivo mondiale non fosse una prerogativa di pochi eletti. Forse allora non c’era la piena consapevolezza di quello che stava avvenendo, di quello che volesse realmente dire partecipare ad uno sciopero

crita; quel capitalismo che, in modo intelligente e illusorio, fece alcune concessioni ma mantenne al proprio interno il controllo assoluto del mercato del lavoro e della finanza. Provenendo quindi dalla delusione di quegli anni mi sembrò quasi naturale, entrando in cooperativa cercare di dare continuità a quei pensieri. In effetti la situazione che ho trovato mi ha permesso di sentirmi più libero, di provare la soddisfazione di un minimo di autonomia nell’ambito delle mansioni assegnate e soprattutto di avere la possibilità, come tutti i soci, di partecipare direttamente alla gestio-

premiazione dei soci

•Sommario Editoriale Perchè essere fedeli? Brevi dal CdA Lettere alla redazione


II

30 ANNI DI FEDELTA’ BORDINI VANNA ROBERTO CASARI DRAGHETTI IVANO GANZERLA MAURIZIO MAZZUCHELLI SAURO RINALDI MAURIZIO RUOSI NERINO TROMBA SILVANO • La targa consegnata a Ruber Gozzi lavoro con i nostri interessi al di fuori di esso. Per fare un accostamento sportivo molto attuale, chiamerei in causa la fiamma olimpica che nel corso del proprio cammino è stata ostacolata ogni giorno, rischiando di essere spenta o trafugata, ma che alla fine ha raggiunto l’obiettivo conservando intatto tutto il suo potere di aggregazione tra le genti. L’ideale di cui parlo assomiglia un

“Chi

abbandona questo ideale tradisce se stesso e tutti i giovani lavoratori„ po’ alla fiamma olimpica perché è continuamente messo in pericolo da problemi organizzativi, di personale, di retribuzione, da conflitti interpersonali; alla fine di tutti questi attacchi, a volte anche subdoli, esso deve mantenere intatta la “missione” di cui è portatore. La fedeltà non deve essere intesa come servilismo o condivisione delle scelte senza capacità di critica, ma è da ricercare nella visione globale del mondo del lavoro e dello stile di vita, nell’obiettivo di perseguire un ideale, un principio ad esso associato,

nella consapevolezza di contribuire a creare un qualcosa che possa servire anche alle generazioni che verranno. I giovani di oggi infatti si dibattono in un mondo del lavoro che ha raggiunto livelli di schizofrenia incontrollabili, in virtù di leggi che hanno consentito una flessibilità di cui viene fatto un uso spesso smodato e vessatorio. Infatti stiamo purtroppo assistendo ad una involuzione del mondo del lavoro, dove la ricerca sempre più esasperata del contenimento dei costi - per reggere il confronto con una concorrenza spesso sleale che non disdegna nemmeno la pratica dello schiavismo pur di raggiungere profitti elevati - porta irrimediabilmente al determinarsi di conflitti sociali sempre più cruenti, che rendono estremamente incerto il futuro per tanti lavoratori. La possibilità dei giovani di programmare un futuro, su basi perlomeno attendibili se non certe, è quindi difficilmente attuabile. Riuscire a creare una speranza che si ponga come alternativa a questo “vuoto” è una missione che ognuno di noi dovrebbe perseguire. Tutti questi pensieri si possono quindi condensare per esprimere un unico concetto finale: fedeltà si, ma a un ideale e a ciò che può consentire la sua realizzazione. Chi abbandona questo ideale, dopo averlo coscientemente sottoscritto e perseguito, tradisce se stesso e tutti quei giovani che potrebbero attingere da questa realtà la possibilità concreta di vivere un’esperienza lavorativa più consona allo spirito umano. Quando al termine della nostra vita di

• Il presidente Casari “interroga” Barbieri Adelmo lavoro ci guarderemo indietro per fare un bilancio dei nostri anni, dovrebbe essere gratificante sapere che il nostro apporto lavorativo non si sarà esaurito semplicemente con il ritiro dell’ultima busta paga, ma avrà creato una condizione fondamentale che permetterà ad altri di intravedere più luce nel proprio futuro. Se mi si consente ancora un accostamento con il mondo dello sport, direi che in cooperativa siamo tante meteore che corrono tutte una staffetta infinita dove ognuno ha ricevuto in pegno un testimone con l’impegnativo compito di condurlo il più lontano possibile, affinché altri possano raccoglierlo per continuare la missione iniziata dai nostri predecessori.

20 ANNI DI FEDELTA’ ACCORSI CATIA ALI’ SALVATORE BARBIERI ADELMO BAROTTO SEVERO GIORGIO BERGAMINI BOSI ANGELO CARLETTI ANNA GALAVOTTI PAOLO GOZZI RUBER GRECO GIANCARLO MALAGOLI GIULIO MALAGUTI ALBERTO MARAZZI IVANO SACCHI IVO SPAGGIARI DANIELE STEVANIN LUCIANO VINCENZI PIETRO

Brevi dal CdA • A cura di Luca Costa • lcosta@cpl.it

Budget 2006 e Piano triennale 2006 – 2008 Nella seduta del 3/2/06 sono stati analizzati i tratti salienti del Budget 2006 e del Piano Triennale 2006 – 2008, che evidenziano un consolidamento nel triennio del valore della produzione, accompagnato da un significativo trend positivo di recupero di redditività dell’attività aziendale.

Concessione per la distribuzione del gas di Nasaud (Romania) - In data 3/2/2006 è stata decisa l’acquisizione, tramite la società interamente controllata CPL Concordia Filiala Cluj Romania S.r.l., di una concessione relativa al servizio di distribuzione gas naturale della città di Nasaud, nella provincia di Bistrita (Romania). Aumento del capitale della società Erregas S.r.l. Sulla base delle prospettive di sviluppo collegate all’alimentazione con gas metano dei Comuni oggi serviti con il Gas Propano Liquido, il Consiglio, nella seduta del 28/11/05, ha deliberato l’aumento del capitale sociale ad Euro 1.000.000,00=.

Incarico per la revisione del modello organizzativo Nella seduta del 22/12/2005 il Consiglio ha affidato alla società specializzata in studi di mercato e in consulenza organizzativa “OPT S.r.l.” di Milano l’incarico di formulare un progetto di revisione organizzativa della Cooperativa.

Cessione del 50% della società SES S.r.l. Nella seduta del 13/1/2006 il Consiglio ha autorizzato la cessione della partecipazione societaria costituita da una quota del valore nominale di Euro 46.800,00=, pari al 50% dell’intero capitale sociale, detenuta nella società “Secure Energy Services S.r.l.”, operante nel settore della costruzione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da biogas.

Cooptazione di un Amministratore

• Nerino Ruosi con l’ex presidente Giuseppe Tanferri e Isabella Iori

In seguito alle dimissioni del Consigliere Bergamini, il CdA ha deliberato nella seduta del 3/2/06 di sostituire il medesimo per cooptazione, ai sensi dell’art. 2386 cod. civ., e dell’art. 49, comma 7 del vigente Statuto sociale, con il Socio Arturo Caracciolo, primo tra i non eletti all’esito delle elezioni svoltesi nel corso dell’Assemblea dei Soci del 25 giugno 2005.


III

Considerazioni sull’evento “Presentazione Bilancio Sociale di CPL Concordia” La giornata di sabato 26 Novembre 2005 ha lasciato la sensazione che vi è un canale, una strada difficile e tortuosa che le imprese hanno il dovere di percorrere. È la strada della riflessione sulla responsabilità, sul concetto che fare impresa significa essere responsabili del proprio patrimonio ma anche del patrimonio dei propri investitori e finanziatori, dipendenti, clienti e fornitori, oltre che del patrimonio ambientale e sociale in cui vive e cresce l’azienda. L’agire responsabile è il nutrimento sano di un’impresa, è la propria capacità di ottenere risultati nella consapevolezza di essere parte interattiva di un sistema di capitali e persone. La presentazione del Bilancio Sociale di CPL Concordia è stato un momento importante per l’impresa cooperativa e per il suo territorio, un momento in cui la cooperativa si presenta ai propri stakeholders non solo come creatrice di risultati economici, ma come soggetto sociale che attraverso il proprio operare genera benefici per la società stessa. Far conoscere CPL, ma prima di tutto far conoscere l’importanza del Bilancio Sociale era il compito di questo evento; coinvolgere in questa riflessione non solo la cooperativa ma tutto il sistema sociale ed economico che vive e cresce insieme ad essa era il fine. L’evento di sabato non deve essere visto come un traguardo, ma come una partenza. È dal successo e dalle risposte convincenti degli interlocutori presenti che si capisce come questo cammino sia doveroso e cruciale per il bene stesso dell’impresa. Il 2005 è stato l’anno della definizione della Mission e dei Valori attraverso un lavoro difficile e complesso di ascolto della governance. Ora, su questi valori e sul senso dell’esistere deve essere coinvolta tutta l’impresa, tutta la cooperativa; poiché è attraverso la partecipazione e la consapevolizzazione dei soci e dei dipendenti che le parole e gli intendimenti scritti sul Bilancio Sociale diventano il frutto e il senso dell’impresa stessa. Il coinvolgimento, ecco una parola che deve accompagnarci nel lavoro che da sabato in poi andremo a svolgere al fine di rendere il Bilancio Sociale sempre più espressione della cooperativa e della sua iterazione con i propri interlocutori. Capire il significato del Bilancio Sociale, diffondere il suo contenuto, rendere consapevole la cooperativa della sua importanza è il programma che il Gruppo del bilancio sociale e CPL deve impegnarsi a portare a termine. Gabriele Battisti

Dalla cena natalizia dei Soci a Roma Dopo gli ultimi importanti avvenimenti che hanno riguardato la CPL ed in specie l’area di Roma, credo sia opportuno ribadire alla Direzione presente qui con noi stasera, alcuni degli aspetti che hanno dato origine al gruppo Romano e che ancora formano la base della coesione delle persone che operano sull’area. Proveniamo da diverse realtà lavorative: un gruppo consistente di noi viene da una cooperativa che pur con grosse aspettative si è poi ritrovata a dover abbandonare il campo del lavoro. E’ evidente che, con questi peccati originali, la nuova unione in una realtà sana negli intenti e soprattutto nelle possibilità come la CPL, non poteva che essere un forte motivo aggregante per chi voleva e sapeva lavorare lontano da falsi obiettivi che potessero scardinare l’essenza della Società che ci accoglieva. Oggi tutti noi crediamo fermamente di appartenere ad una nuova e bella realtà cooperativa la cui caratteristica più importante riteniamo sia l’altissimo valore morale delle persone che sono state capaci di condurla ai notevoli traguardi che ha raggiunto.

ficare cioè come si intende perseguire ciò che ci si augura. In questo ritengo di potermi fare portavoce ed interpretare le intenzioni di tutti nel dire alla Direzione della CPL presente a questa nostra cena quali sono appunto i propositi alla base degli auguri che ci stiamo scambiando: l°) E’ fermissima la stima e la fiducia che noi tutti riponiamo nella CPL e nelle sue istituzioni, ivi compreso ogni componente della Direzione e del Consiglio di Amministrazione; 2°) Resta irremovibile l’intenzione di tutti, ognuno per la propria parte, di perseguire gli obiettivi che l’azienda si propone; 3°) E’ certo che continueremo ad operare affinché la realtà del gruppo Romano costituisca la certezza che è sempre stata per la CPL, convinti che la Direzione da parte sua sappia operare per garantirne la regolare continuità. Con questi presupposti sento ora di volermi unire davvero agli auguri che ci stiamo scambiando, salutando le famiglie di tutti perché queste trovino nella CPL, come hanno trovato sinora, il concreto riferimento del loro avvenire. Giulio Lancia

Lettere alla redazione Ci siamo ritrovati assieme scoprendoci poco per volta inseriti in un contesto che abbiamo saputo apprezzare, condividendo ognuna delle scelte che sono state operate; non ultima quella di porre maggiore attenzione nell’operatività, dopo che alcuni progetti aziendali non hanno potuto dare gli esiti che ci si aspettava, anzi sembra abbiano portato qualche serio disagio che, per le ovvie capacità insite nel gruppo, non poteva che essere superato brillantemente. Sappiamo tutti che CPL non ci ha mai fatto mancare nulla: noi abbiamo prima di tutto il dovere morale di ricambiare con la massima serietà di cui siamo capaci. Oggi, quindi, voglio volentieri aggiungermi agli auguri di tutti invitandovi ad una riflessione sul significato vero dello scambio degli auguri. Esaminando attentamente la parola “auguri” questa non è pienamente determinante di un obiettivo che ci si prefigge ma solo di un sentimento positivo che si sente per la persona o le persone a cui ci si rivolge, che in un momento di sola emotività potrebbe lasciare spazio a poca convinzione su ciò che si sta manifestando. Dire solo auguri non convince pienamente se nel guadare negli occhi il referente non ci si sente capaci di operare qualche rinuncia in suo favore. Agli auguri, secondo il mio parere, vanno aggiunti ulteriori argomenti di concretezza ovvero i propositi: speci-

Un pensiero a voce alta Al gruppo dirigente Mi chiamo Roberto Aggio, sono l’ultimo dei soci di questa famiglia, la mia mansione è quella di magazziniere e altro. Partecipo molto volentieri alle riunioni dei Soci che voi fate in Sede a Concordia. Faccio riferimento all’assemblea di venerdì 14 ottobre 2005 (Convocazione dell’Assemblea Ordinaria dei Soci); dopo vari numeri, cifre e riferimenti che la tecnica ci permetteva di far scorrere sullo schermo alle vostre spalle, abbiamo assistito a varie opinioni democratiche, fra le quali quelle di tecnici e letterati, intervenuti su vostra richiesta, a mio avviso con ambizioni scissionistiche. Spero che le loro opinioni rimangano solo di puro spirito costruttivo, per stimolare e far notare che tra le file il Socio vigila e fa meditare il gruppo dirigente, che amministra i risparmi che in buona fede i soci consegnano nelle loro mani. Sono certo della vostra consapevolezza, ne parlano le cose, i fatti dimostrati e mantenuti nelle difficoltà economiche di questi ultimi anni. Rimanendo al vostro posto, malgrado le ostilità, avete dimostrato tenacia e noncuranza di inconsapevoli critiche, seguendo il vostro (e non solo) istinto imprenditoriale. Sono certo anche della

responsabilità che pesa nella scelta di sostituire il gruppo dirigente. La mia convinzione è che il passaggio avverrà gradualmente, passando le consegne a ragion veduta. Augurandovi buon lavoro, voglio chiudere questo mio pensiero a voce alta, con alcune frasi che ho messo insieme e mai esposte in altre occasioni. Distinti saluti. LA DIFFIDENZA Per la disposizione gratuita è la diffidenza. Se poi ci metti un po’ di entusiasmo è il completo inganno. E se la generosità è senza averne il consueto ritorno? Che tristezza non poter viaggiare con sicurezza. Non è la circostanza che fa il supplizio, ma il vizio. Il vizio che credere ti fa quello che non è. Roberto Aggio. Anguillara Veneta, 15 ottobre 2005

Mazzuchelli Sauro saluta Dopo anni di lavoro, ritengo sia doveroso esprimere un pensiero verso la mia Azienda, la mia Cooperativa, che ho servito per 33 anni: ora provo tanta emozione pensando che il mio mandato ormai è finito. Entrai nel 1972, alla giovane età di 21 anni, con la consapevolezza di dover affrontare un lavoro nuovo, di dover lasciare la mia casa e famiglia per trasferte lontane e ricche di insidie. Fin dal primo giorno notai da parte di tutti i lavoratori un forte spirito di collaborazione e volontà tale da riuscire da affrontare qualsiasi problema, incognita e difficoltà. Questo spirito eccezionale di sacrificio mi ha permesso di crescere notevolmente e mi rende fiero e orgoglioso della mia vita lavorativa. Desidero ringraziare di vero cuore tutte le persone che hanno avuto fiducia in me valorizzando la mia formazione lavorativa, innescando un rapporto di reciproca fiducia e lealtà. Intendo ringraziare in particolar modo il servizio Cogenerazione a partire dal Responsabile di Divisione Giorgio Bergamini e tutti i miei colleghi di lavoro con i quali ho vissuto un rapporto fantastico. Ringrazio tutta la Direzione della Cooperativa e voglio complimentarmi per la loro serietà, disponibilità e correttezza, aspetti unici e difficilmente riscontrabili in altre realtà lavorative. E’ inevitabile che tutte queste persone mi mancheranno tantissimo ma sono altrettanto fiducioso e orgoglioso della forza di questa Cooperativa. Ritengo di aver servito nel miglior modo possibile la mia Cooperativa e di aver ricevuto tante soddisfazioni: sarà sempre presente e forte il mio amore per questo splendido mondo lavorativo. Un abbraccio a tutti. Mazzuchelli Sauro


IV

Lettere alla redazione Bacheca on line Cara redazione, mi faccio portavoce per suggerirvi una mia idea che credo incontri le richieste anche di altri colleghi: pensavo che sarebbe carino se sulla intranet aziendale ci fosse una bacheca online dove tutti i soci ed in generale i dipendenti possano inserire i loro annunci…una specie di “E-bay” per i dipendenti, dove poter comprare, scambiare e vendere qualsiasi cosa. Un esempio pratico: la signora X dell’ufficio Y cerca disperatamente i fumetti di Dylan Dog dal primo al quindicesimo numero, ed è disposta a spendere e girare per fiere del fumetto pur di ottenerli, mentre non sa che il collega Z dell’ufficio W li regala. Potrebbe essere un incentivo per conoscersi meglio ed alimentare quel clima “familiare” cui tutti aspiriamo. Che ne pensate? Un saluto. Elena Neri

Tombola e futuro Sono stato invitato cortesemente dal GAS a fare lo speaker nella tombolata annuale (svoltasi domenica 19 febbraio), lavoro da me eseguito per circa un decennio affiancato da alcuni volontari. Ho trovato un gruppo giovane e molto affiatato; come tombolari siamo molto vicini, mancava forse qualche bottiglia di lambrusco. Gli organizzatori hanno visto più lontano, perché nella festa hanno portato il passato, il presente e il futuro della cooperativa, cosa alla quale io francamente non avevo mai pensato. Questi del GAS già mi avevano tirato uno scherzetto un mese fa, onorandomi di una targa per gli oltre vent’anni di lavoro in cooperativa. Sino a quel giorno non mi ero mai posto il problema che sto andando verso il futuro dell’azienda. Allora, ragazzi, avanti e compatti, che siete sulla buona strada… Buon lavoro! Giulio Malagoli

Da Arezzo a Modena: Festa al GAS Appena letto il volantino della festa per i “bimbi CPL”, come genitori ci siamo subito incuriositi: “Spettacolo teatrale per bimbi, merenda tra bimbi, laboratorio creativo per bimbi”. Anche se Arezzo e Modena sono divise da una certa chilometrica distanza, abbiamo deciso di regalare a i nostri due figli un pomeriggio di sicuro diverso dal solito. Osanna la più grande di 5 anni, ha accolto il progetto con entusiasmo, anche perchè alla sua tenera età, non è consapevole delle varie distanze. Andrea, il piccolino di 2 anni, non parla ancora! Trovare la sede CPL è stato, per fortuna molto semplice, poi ci è bastato seguire gli altri genitori che entravano in sede con tanti simpatici bimbi e le torte per la merenda (e che merenda!). E’ stato bello essere accolti all’entrata dalla signorina Iori, con un sorriso e una cortesia che ci ha fatto mettere da parte l’iniziale titubanza. I nostri bambini si sono ambientati subito, hanno esplorato intorno e socializzato con altri. Lo spettacolo dei burattini è stato per noi una sorpresa perché, oltre ad essere davvero divertente, ha fatto partecipare attivamente i bambini e, cosa del tutto straordinaria, ha catturato così tanto l’attenzione dei nostri due bimbi che sono stati seduti e buoni per un ora intera, vicini alla signorina Iori. Purtroppo a causa dell’orario non hanno partecipato al laboratorio creativo, ma a tutt’oggi quando siamo a casa, basta prendere un calzino che inizia un gioco con i burattini. Speriamo che in futuro ci siano altre iniziative anche in altre sedi perchè è stata proprio una bella esperienza, sia per noi genitori che per i nostri bambini. Nicola Russo, dipendente CPL, sede di Arezzo

Per inviare le tue opinioni scrivi a: redazione@cpl.it

•Editoriale voglia di scrivere e di raccontare. E’ questo il senso del titolo dell’editoriale, “la voce dei padroni”: perché i soci presenti e futuri sentano di essere (come lo sono) i protagonisti dello sviluppo della cooperativa, i fautori e i responsabili delle sue sorti, nelle piccole cose come nelle grandi decisioni. Sull’ultimo numero di Dicembre scrivevamo: “Giunti a due anni e mezzo dal “numero uno” pensiamo sia tempo di migliorare ulteriormente.” E’ un impegno che la redazione si prende, a nome e per conto dei Soci e dipendenti di tutte le sedi italiane ed estere di CPL. Vogliamo allargare sempre di più lo sguardo,

Pierino e il Lupo danno inizio alla festa

ma anche fare attenzione ai particolari, perché si cresca ancora, tutti insieme. Possiamo certamente dire che i tempi sono maturi. La Redazione

Aiutaci a Capire. Questionario del GAS In Gennaio abbiamo somministrato un questionario in cooperativa (a tutte le sedi), per conoscere e capire meglio le abitudini delle persone. Abbiamo quindi cercato di estrapolare alcuni dati significativi per la gita sociale (la gita di Maggio, ad esempio) che qui a fianco pubblichiamo parzialmente. La domanda in questione era: quali mete ritieni più interessanti per le gite? Alla domanda hanno risposto circa 250 persone. Schede bianche senza preferenza Schede con preferenza CITTA’ Schede con preferenza MONTAGNA Schede con preferenza MARE

23 107 60 127

140 120 100 80 60 40 20 0 BIANCHE

CITTA’ MONTAGNA MARE


SPAZIO MARKETING 9

Calendario COOPGAS 2006:

Facce “del posto” P

er molte aziende il legame con il territorio in cui operano è superfluo, circoscritto ad una bandiera fuori dallo stabilimento, o ad una insegna sull’ufficio. Per CPL e per noi dipendenti, lavorare in Calabria, in Sicilia o altrove significa invece, e prima di tutto, integrazione con la gente, con la mentalità, con lo spirito sempre diverso delle persone che vivono e lavorano in un determinato territorio. Così alcuni mesi fa, progettando il calendario COOPGAS che abbiamo poi distribuito a Gennaio nei nostri 60 comuni, abbiamo coinvolto concretamente oltre 120 persone che si sono prestate con entusiasmo e disponibilità a questa iniziativa. “L’impresa” - realizzata nel tempo record di 9 giorni lavorativi - è stata possibile anche grazie alla prontezza dei colleghi che operano nei vari bacini e alla straordinaria capacità di fare

squadra della cooperativa. Il tema del calendario è “Il lavoro del uomo”, che necessita sempre di energie mentali e fisiche, e a volte - come accade per i nostri clienti ritratti nei 12 mesi - anche di gas per lo svolgimento della propria attività. Le foto ritraggono uomini e donne al lavoro o a casa: dal panettiere di Caserta alla casalinga di Palermo, tutte raccontano la semplicità di gesti caratteristici e quotidiani. Grazie alla bravura dei fotografi, poi, esse vibrano di naturalezza e spontaneità, a sottolineare la soddisfazione ritratta sui volti delle persone nell’utilizzare un prodotto e un servizio (il gas in rete) così pratico e conveniente. Quello di COOPGAS è anche il calendario degli Idraulici “del posto” (raffigurati nel retro di copertina), grazie ai quali possiamo diffondere in maniera diretta la qualità dei nostri sistemi e per i quali COOPGAS rappresenta

di Gabriele Greco (ggreco@cpl.it)

un’importante opportunità di sviluppo. Le persone testimoniano: parlano di sé e dicono di noi, con naturalezza e semplicità. Così un prodotto commerciale di comunicazione come il calendario diventa documento vero di identità e di trasparenza per COOPGAS, chiamata a svolgere con chiarezza e serietà il proprio lavoro per oltre 22.000 famiglie ed imprese. La nostra missione infatti parla chiaro, e sul retro del calendario abbiamo

voluto riportarla quasi interamente: <Il nostro più grande valore è il “lavoro vero”: regolamentato, sicuro, valorizzante la persona e le sue caratteristiche. Un lavoro che dà dignità a chi lo esercita, che fa crescere in capacità professionale e in umanità. Un lavoro che diviene patrimonio per il territorio. Un lavoro svolto al meglio delle nostre capacità con serietà, coerenza e professionalità>.

Gli installatori nell’ufficio Coopgas di Corleone (PA)

Davanti all’Ufficio di Mirto Crosia (CS) alcuni installatori del Bacino Calabria 20

Gli installatori qualificati del Bacino Campania 25


10

SPAZIO MARKETING

Outsourcing e telelettura: servizi moderni di CPL Concordia per le utilities Presentati al Convegno “Billing & Metering” di Milano alcuni servizi delle Divisioni Impianti e Information Technology di Giuseppe Bandini (gbandini@cpl.it) e Eligio Bertoli (ebertoli@cpl.it)

I

l termine inglese “outsourcing” significa “esternalizzazione”, ovvero dare a fornitori esterni l’incarico di svolgere alcune attività aziendali. Si parla ad esempio di: - “Outsourcing Energetico”, quando un’azienda affida la gestione degli impianti termici/energetici ad una società esterna con un contratto articolato, specifico, di durata pluriennale; - “Outsourcing informatico”, quando un’azienda non tiene più al suo interno le strutture Hardware e Software (il cosiddetto CED), ma utilizza quelle di una società esterna specializzata, con un contratto specifico di durata pluriennale; - “Outsourcing logistico”, quando un’azienda non ha al proprio interno il magazzino, l’ufficio spedizioni, ma si avvale di strutture esterne per le attività di stoccaggio merci/prodotti e per le spedizioni; - “Outsourcing completo di fatturazione”, quando un’azienda non svolge al proprio interno tutte le attività relative all’emissione delle fatture attive, gestione degli incassi, emissione di report, etc. ma le affida ad una società esterna specializzata; - “Outsourcing completo delle letture dei contatori”, quando un’azienda di distribuzione/vendita Gas, Acqua, Energia Elettrica affida all’esterno tutte le attività di misura dei consumi.

“Degli anni ‘80 CPL fornisce ai comuni l’outsourcing„

Il contratto di outsourcing di solito è articolato perché deve definire con precisione le attività che l’azienda fornitrice svolgerà, e soprattutto deve stabilire i livelli di servizio che la società cliente richiede (tali livelli rientrano nel cosiddetto “SLA”, Service Level Agreement). Per controllare la qualità delle prestazioni, la tempestività ed il rispetto dei tempi del servizio dato in outsourcing vengono individuati alcuni indicatori principali chiamati KPI (Key Performance Indicators).

La nostra cooperativa svolge da tempo con professionalità ed esperienza servizi per le imprese nel settore delle utilities. Già alla fine degli anni ’80 CPL forniva ai Comuni il servizio di “gestione per conto” (un vero e proprio outsourcing) relativamente alla distribuzione/vendita del gas metano, dell’acqua; più precisamente il pacchetto di servizi riguardava: - manutenzioni delle reti gas, acqua - eventuali estensioni della rete, eventuali nuovi allacci - ricerca fughe - manutenzione, controllo delle cabine - installazione, sostituzione dei con-

delle richieste che i clienti finali fanno tramite lo sportello “On-Line”. - Sito e portale su Internet per l’azienda di distribuzione con la completa gestione delle tariffe di distribuzione nei vari ambiti, delle richieste di switch, delle allocazioni di Gas o Energia Elettrica. Per illustrare alle aziende del settore utilities questi servizi, da tempo CPL

L’ing. Bandini durante il suo intervento tatori - letture dei contatori per la rilevazione dei consumi - elaborazione, stampa/imbustamento delle bollette - gestione degli incassi - consulenza tariffaria, fiscale, tecnica Con l’evoluzione del mercato delle utilities, soprattutto con la separazione fra società di distribuzione e società di vendita, la necessità di fare “outsourcing” si è trasformata ed anche l’offerta di CPL si è evoluta e allargata. Oltre ai servizi precedenti, la Divisione IT offre oggi nuovi e moderni servizi di outsourcing nell’ambito informatico quali: - Postfatturazione anche con l’emissione della fattura elettronica e l’archiviazione ottica sostitutiva dei documenti fiscali; - Portale su Internet per l’azienda di vendita con la relativa gestione

ha intrapreso una particolare forma di comunicazione: i convegni specialistici. L’ultimo di questi, tenutosi a Milano lo scorso febbraio e organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca, aveva il titolo “BILLING & METERING”. Durante il lavori ci sono stati due relazioni di CPL: 22 Febbraio - A.M.R. (Automatic Meter Reading) sul territorio: dalle restrizioni del “Paese Italia” alle soluzioni alternative per superarle: un caso concreto di realizzazione Relatore: Eligio Bertoli, Resp. R&D – Divisione Impianti 23 Febbraio - La scelta dell’outsourcing per ottimizzare le attività di gestione degli incassi, fatturazione e post-fatturazione. L’esperienza di CPL Concordia. Relatore: Giuseppe Bandini, Direttore Divisione IT

Riguardo al metering domestico e ai relativi dispositivi denominati EMET, CPL ha riproposto questi argomenti al convegno dopo la presentazione ufficiale avvenuta al Sinergy di Rimini. La necessità dei prodotti e sistemi si è rilevata strategica nel corso degli ultimi anni, non solo per migliorare l’immagine di modernità aziendale ma anche per affrontare il mercato e le gare d’appalto che sempre più richiedono un mix adeguato tra nuovi prodotti e nuovi servizi. La presentazione del metering è stata così sviluppata: prodotti, normative, case history, eservices. Al convegno hanno partecipato le maggiori aziende del settore: Edison, Snam Rete Gas, Enel Distribuzione, AEM di Milano, Eni Gas & Power, ASM di Brescia. In sala erano presenti oltre 50 persone particolarmente interessate ai vari argomenti esposti dai relatori che hanno saputo affrontare in modo completo tutte le problematiche attuali e future riguardanti le attività di vendita e distribuzione del Gas e dell’Energia Elettrica, in Italia ma anche in altri paesi europei (ad. esempio l’Olanda). Gli interventi sono stati molto apprezzati e hanno offerto lo spunto per un vivace dibattito sui temi della telelettura dei contatori gas/acqua/energia elettrica e sull’outsourcing. Inoltre, le attività e l’esperienza di CPL sono state citate da diversi relatori, ad es. ENI Gas & Power che ha definito CPL come un cliente per il Gas ma anche un ottimo fornitore di apparecchiature e di servizi. Per maggiori informazioni sugli argomenti trattati nel convegno, è possibile contattare Giuseppe Bandini (e-mail gbandini@cpl.it; tel. 0535/615521) o Eligio Bertoli (e-mail ebertoli@cpl.it; tel.0535/616354).


sUCCEDE IN AZIENDA 11

Prenditi cura della gente Dietro i volti dei biglietti natalizi 2005 di Loredana Spotti (spotti@gasdellaconcordia.com)

H

o conosciuto Enzo Falcone, Presidente di “Care the People”, una notte di maggio dello scorso anno. Circa sei ore attaccati a Skype, parlando di ideali, di bambini, di gente che non ha la possibilità di curarsi, di mandare i figli a scuola… Enzo era in Vietnam, e precisamente a Danang, dove vive ormai da oltre dieci anni con la moglie Tam (vietnamita) e i due bimbi Francesco e Chiara; io e mio marito qui a Milano. Sono stati amici comuni a creare il contatto con Enzo. Noi eravamo all’epoca molto preoccupati ed affaticati perché dopo tanti anni, e diversi mesi con la fotografia del nostro bambino adottivo vietnamita in mano, ancora non sapevamo se c’erano tutte le autorizzazioni per partire per Ho Chi Minh City per andarlo a prendere. Prima qualche scambio di email e poi Skype (“magico” programma che ti consente di parlare per ore con tutto il mondo completamente gratis); poi, qualche giorno dopo, siamo passati alla videoconferenza, così, oltre a parlarci, ci siamo anche guardati negli occhi! Enzo dal Vietnam ci ha confortato moralmente, e finalmente qualche settimana dopo siamo riusciti a partire e abbracciare nostro figlio Hoang. Noi ci siamo fatti catturare dal grande cuore di Enzo, dal suo impegno (unico impegno!) per aiutare i più poveri, i più soli, i più deboli, quelli che non hanno niente. Enzo è un medico di Milano che dopo aver lavorato per Medici Senza Frontiere e UNICEF ha deciso nel 2002 di costituire con un gruppo di altre persone un’associazione per lo sviluppo di progetti in ambito socio sanitario in Vietnam. L’associazione si chiama Care The People, che significa appunto “Prenditi cura della gente”, ed anch’io e mio marito oggi ne facciamo attivamente parte. Ma come opera Care The People? Care The People sviluppa progetti in ambito socio sanitario e li sostiene economicamente e attraverso l’invio in Vietnam di volontari. In Vietnam, per esempio, alcuni ospedali non funzionano a pieno ritmo perché possono mancare gli strumenti operatori, ovvero le lampade nelle sale. In queste situazioni opera l’associazione che crea, d’accordo con i responsabili locali, un idoneo progetto di intervento. Care The People ha organizzato scuole dove le persone possono imparare un lavoro: una scuola di computer, una

scuola di taglio e cucito e tanto altro. Care The People si occupa di bambini e fa sì che in un piccolo ma efficiente ambulatorio di Danang tanti bambini possano vaccinarsi. Con il contributo di un’altra associazione formata da dentisti, tanta gente (soprattutto tanti bambini) può curarsi i denti in modo assolutamente gratuito. Care The People sostiene l’orfanotrofio Hoa Mai nei pressi di Danang che ospita qualche decina di bambini abbandonati dai sei anni in su. Care The People finanzia una scuola di bambini di strada, bambini di pochi anni che dopo aver venduto per tutto il giorno giornali e biglietti della lotteria per le strade delle città, alle 18.00, quando ormai è tutto buio, vanno a scuola per imparare, e con quale gioia! Care The People, attraverso un sostegno a distanza del costo di 100 euro all’anno per ogni bambino - che vale anche come sostegno alimentare per la famiglia - consente a tanti bambini (lo scorso anno erano oltre 100) di andare a scuola anziché a lavorare nei campi, in modo che possano imparare a leggere e a scrivere, avere accesso alla cultura, contribuire alla crescita del loro bellissimo Paese. Perché il Vietnam è un bellissimo Paese, provato da tante guerre, da tante sofferenze, ma con una volontà di riscatto, una determinazione, una gioia nel cuore che nel mondo occidentale sono oramai merce rara. Nel nostro viaggio in Vietnam abbiamo visto tutto questo: abbiamo visto gli ospedali, abbiamo visto l’orfanotrofio, abbiamo visto la scuola dei bambini di strada, abbiamo visto l’ambulatorio dove abbiamo anche fatto curare i denti di nostro figlio. Abbiamo personalmente consegnato i soldi ai 100 e più bambini: la loro borsa di studio per un anno. Certamente l’associazione per vivere e continuare ad operare ha bisogno del contributo della gente e delle aziende. Così al mio ritorno in Italia ho proposto a CPL di acquistare da Care The People i biglietti di Natale. Non avevo dubbi che la Direzione di CPL avrebbe risposto positivamente e tutto il ricavato dei biglietti augurali di Natale 2005 (2.000 euro) è stato destinato ai progetti di Care The People. E pensate che in Vietnam con 2.000 euro si fanno moltissime buone e utili cose. Grazie per questo bellissimo gesto; grazie a chi, leggendo queste poche righe, vorrà anche solo interessarsi a Care The People diffondendone il nome e l’operato. Per informazioni: www.carethepeople.org

Foto di gruppo all'orfanotrofio di Hoa Mai

“Care The

People sviluppa progetti in ambito socio sanitario„

Ore 18: inizia la lezione nella scuola dei bambini di strada

Reparto di pediatria nell'ospedale vietnamita


12

SUCCEDE IN AZIENDA

1996-2006: CPL ricorda i suoi giovani lavoratori Consegnata la 10° Borsa di Studio Facchini Morandi A cura di Francesco Manicardi (fmanicardi@cpl.it)

S

abato 14 gennaio, presso l’Istituto Superiore Statale “G.Galileiâ€? di Mirandola (MO), si è svolta la cerimonia di premiazione per il conferimento della 10^ borsa di studio “Facchini Morandiâ€?. Il premio è stato istituito ed è promosso da CPL Concordia per ricordare due suoi giovani lavoratori, Danilo Facchini ed Ivan Morandi, scomparsi in giovane etĂ a causa di un incidente stradale il 13 gennaio 1996. Le borse di studio, del valore di 500 Euro ciascuna, sono state assegnate a Marika Franciosi (per la sezione “Operatore Meccanicoâ€?, classe 3^ L) e a Matteo Giovanelli (per la sezione “Operatore Elettricoâ€?, classe 3^ R). Alla presenza delle classi di appartenenza, del Dirigente Scolastico Ing. Aragone, dei docenti, delle famiglie Facchini e Morandi, il Presidente di CPL Roberto Casari ha ricordato le origini di CPL e il suo percorso centenario, dagli scarriolanti alle attivitĂ ipertecnologiche di oggi. Casari ha ricordato con orgoglio l’etĂ media molto giovane (39 anni) dei lavoratori di CPL che garantisce all’azienda una qualitĂ di impegno professionale, di energia propositiva e di forza innovativa che costituisce una delle chiavi per stare sul mercato di oggi, “selettivo e difficileâ€?. Una testimonianza che l’impegno e la formazione portano a sicuri risultati è stata portata da Simone Quaratino, membro del Consiglio d’Amministrazione di CPL ed ex allievo del Galilei. Di fronte ai ragazzi Quaratino ha parlato di GPRS, di tecnologie satellitari e dei telecontrolli utilizzati in numerose applicazioni del settore gas, acqua, elettricitĂ e gestione calore, invitando gli studenti a visitare la nostra azienda. “Ricordiamo Ivan e Danilo come due giovani preparati e desiderosi di fare

bene il loro lavoroâ€?, ha detto ancora il presidente Casari. “Questo premio vuole essere un incoraggiamento per i tecnici a svolgere con impegno il loro lavoro di studenti. Fra gli 800 addetti di CPL in Italia abbiamo molti diplomati e laureati, e nel panorama industriale di oggi per eccellere c’è sempre

Simone Quaratino premia Matteo Giovanelli, operatore elettrico piÚ bisogno di persone che abbiano una preparazione adeguata al futuro professionale�.

I premiati con le famiglie e i dirigenti CPL

CORSO RELATIVO A NORME DI ESERCIZIO DEGLI ASCENSORI IN SERVIZIO PRIVATO E FORMAZIONE DEL PERSONALE DI MANUTENZIONE CPL Concordia continua ad ampliare lo spettro di servizi resi nell’ambito del Global Service Nell’ambito della ricerca di ottimizzazione delle risorse interne - sia in termini di personale operante nei cantieri che in termini economici - si è giunti alla decisione di formare all’interno di CPL CONCORDIA una struttura adibita alla manutenzione degli impianti di sollevamento da utilizzare nei servizi. Il corso ha consentito a coloro che operano nel settore degli ascensori un approfondimento delle conoscenze relative agli aspetti tecnici e normativi con particolare riguardo ai temi inerenti la sicurezza durante la fase di manutenzione. Alcuni colleghi della sede di Roma, al termine del corso dedicato, hanno conseguito il Certificato di abilitazione a manutentore di Ascensori e montacarichiâ€?. Il corso ha permesso ai partecipanti di conoscere gli aspetti tecnici e normativi con particolare riguardo ai temi inerenti la sicurezza durante la fase di manutenzione. Seguendo moduli specifici, organizzati da docenti dell’ISPESL, sono stati affrontati argomenti che spaziavano dalla legislazione antinfortunistica all’evolu-

zione delle regole e delle norme tecniche adottate ai fini della sicurezza nella costruzione degli ascensori in servizio privato, ai principi di funzionamento, alle soluzioni tecniche presenti negli ascensori per eliminare o ridurre i rischi, alle novitĂ introdotte dalla Direttiva Europea 95/16/ CE. Sono stati illustrati e approfonditi i compiti e le responsabilitĂ del manutentore, le verifiche periodiche e gli esempi di prove da eseguire, comprese esercitazioni direttamente svolte sugli impianti di categoria A-B-C-D, con test finale ed esame tenutosi presso la Prefettura. Al termine dell’esame il personale CPL ha conseguito una formazione idonea a seguire la manutenzione dei montacarichi, da applicare subito nei diversi siti nei quali CPL opera: fra gli altri, le strutture del CONSIP (Ministero della Giustizia) e dell’Auditorum “Musica per Romaâ€? progettato dall’Architetto Renzo Piano.

Paolo Sbrolli (psbrolli@cpl.it)

2INFRESCHI PER MATRIMONI CRESIME COMUNIONE BUFFET

$I 4OGNONI !STENO 6IA 3MERIERI -IRANDOLA -O 4EL &AX


MONDO COOP 13

Verso il rapporto sociale di Legacoop Modena CPL Concordia presente nel gruppo guida E NEL GRUPPO OPERATIVO che ne curerà la redazione di Luigi Manfredi* “La recente evoluzione del ruolo svolto dalle aziende ha comportato il riconoscimento di una dimensione sociale delle loro attività, che si affianca e si integra con i profili economici, finanziari e competitivi della gestione”: così l’Associazione Nazionale per la ricerca scientifica del Bilancio Sociale identifica i motivi di fondo per la redazione del Bilancio Sociale, presupposti che sono anche alle base delle motivazioni che hanno spinto la Lega Provinciale delle Cooperative e Mutue di Modena ad intraprendere con entusiasmo la strada verso il rapporto sociale. Si tratta - è bene rimarcarlo - della prima realizzazione di questa particolare forma di rendicontazione, e serve soprattutto a fissarne i caratteri generali, i parametri, i criteri di rilevazione. Si tratta insomma della base di un edificio che si consoliderà e assumerà una più precisa fisionomia col tempo. Le prossime edizioni puntualizzeranno e raffineranno il metodo e la forma. L’obiettivo principale di questa nuova avventura è sicuramente quello di rafforzare e meglio definire il ruolo della cooperazione nel modenese che rappresenta uno degli ambienti di massima concentrazione cooperativa: esistono in Italia pochi altri territori provinciali che possano vantare la dimensione e la complessità dell’esperienza cooperativa modenese. Il rapporto sociale dovrà essere uno strumento per facilitare l’instaurarsi di un processo di forte e rinnovata comunicazione sociale in cui emergeranno la continua evoluzione storica della cooperazione modenese, con i suoi conseguenti effetti sociali sul territorio, l’identità e la distintività di un sistema alla cui base stanno i soci lavoratori, produttori ed utenti ed infine sottolinearne la mutualità esterna ed interna. Questo processo è tanto più importante in un periodo come questo in cui coloro che tanto scrivono e parlano di cooperazione dimostrano di non conoscerne fino in fondo la storia e le peculiarità non solo giuridiche, ma soprattutto valoriali e sociali. Il rispetto e la realizzazione dei principi cooperativi; il valore aggiunto prodotto dalle cooperative aderenti e la sua re-distribuzione interna ed esterna; la consistenza e destinazione degli investimenti effettuati dalle cooperative; le problematiche interne alle cooperative

relativamente alla partecipazione ed alla democrazia cooperativa; le relazioni ambientali e sociali delle cooperative e dell’insieme: questi in sintesi i temi principali che Legacoop Modena intende rendicontare e attraverso i quali intende promuovere un costruttivo dibattito sia interno che con il mondo complesso degli stakeholders. Va detto inoltre che la contabilità sociale è sicuramente importante per le informazioni che produce, ma è ancor più importante per i processi che innesca. E’ insomma il dialogo che si realizza all’interno e all’esterno della cooperazione l’esito più importante a cui si mira. Le fasi che porteranno alla costruzione e all’utilizzo del Rapporto Sociale di Legacoop Modena sono iniziate con la formazione di un gruppo guida - costituito da presidenti e direttori delle maggiori cooperative modenesi, che hanno il compito di fornire linee politiche e di indirizzo per l’organizzazione e di ragionare sulla sua essenza - e di un gruppo operativo formato da membri di Legacoop, nonché da rappresentanti di alcune cooperative con mansioni di natura tecnico operativa. Novità interessante è l’organizzazione di focus group con le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali modenesi e gli studenti universitari che aiuteranno la pianificazione e la strutturazione di nuove strategie offrendo mezzi di valutazione e producendo basi di riferimento per lo sviluppo di nuove azioni. I risultati finali di questo complesso percorso saranno presentati in autunno attraverso un evento esterno di comunicazione alla città che speriamo sia oggetto di discussione ed approfondimento all’interno delle cooperative modenesi per l’impiego-diffusione della rendicontazione sociale come strumento di strategia.

*Legacoop Modena

Appalti pubblici in Emilia e a Modena: quanti alle coop? Risponde una ricerca di Nuova Quasco Secondo certi ambienti politici, specie in campagna elettorale, le cosiddette cooperative rosse avrebbero il monopolio dei lavori pubblici grazie ad un atteggiamento a dir poco compiacente delle Pubbliche Amministrazioni delle Regioni e Province governate dal centro sinistra. Dati alla mano, così non è. A documentare che in regione non esiste alcun monopolio delle cooperative aderenti a Legacoop è un recente rapporto di Nuova Quasco, società incaricata della gestione dell’Osservatorio dei Lavori Pubblici in Emilia Romagna. I numeri parlano chiaro: tra il 1995 e il 2004 in regione le coop aderenti a Legacoop si sono aggiudicate l’8% degli appalti pubblici (1.434 su 18.519) e il 16% (su un totale di 10,78 miliardi di euro) in termini di valore. Questi dati, se rapportati alla capacità e alle dimensioni della cooperazione emiliana (in Emilia Romagna risiedono le maggiori imprese e i maggiori Consorzi cooperativi nazionali), smentiscono qualunque idea di monopolio. Aprono, semmai, interrogativi inversi. E in provincia di Modena? Anche qui sono disponibili dati recentissimi e sempre documentati dal rapporto di ricerca di Nuova Quasco. A sintetizzarli è Roberto Vezzelli, Presidente di Legacoop Modena che esordisce con una premessa: “L’Emilia Romagna è l’unica regione, nel panorama nazionale, in cui tutti gli affidamenti delle Amministrazioni Giudicatrici sono sottoposti ad un trattamento trasparente e noto a tutti gli operatori pubblici e privati. Da qui l’interesse e la “scientificità” di una ricerca che non può essere sfiorata dal minimo dubbio”. “Nell’arco del decennio 1995-2004 – spiega Vezzelli – in provincia di Modena sono stati aggiudicati 3.219 appalti, pari al 17,3% del globale regionale; a valore, invece, l’importo complessivo delle aggiudicazioni in provincia è risultato di 1.232 milioni di euro, pari all’11,4% del valore totale regionale. Annoto, quindi, che dal confronto fra il “numero” ed il “valore” degli appalti aggiudicati in provincia si evidenzia già un valore medio per singolo appalto aggiudicato particolarmente più basso della media regionale”. Sì, ma il peso delle cooperative aderenti ad ANCPL/Legacoop nelle aggiudicazioni degli appalti in provincia di Modena? Ancora Vezzelli: “Le imprese ed i consorzi aderenti ad ANCPL/Legacoop con sede nella provincia di Modena si sono aggiudicati nell’arco del decennio solo il 3% del numero degli appalti affidati, che corrispondono al 13% del valore complessivo aggiudicato nella provincia. Degli 84 appalti vinti da imprese e consorzi modenesi di Legacoop va sottolineato che alcuni sono stati vinti da imprese o consorzi Legacoop come capogruppo di una associazione temporanea di imprese (ATI) cooperative e private. Tenendo conto che le ATI, come naturale, sono costituite per appalti di grosse dimensioni, il valore affidato ad imprese cooperative della Legacoop risulta quindi sicuramente inferiore alla cifra indicata”. “Il valore effettivo degli appalti affidati ad “imprese Legacoop di Modena” – aggiunge Vezzelli – è infatti valutato da Nuova Quasco (sulla base di una stima campionaria) pari all’11,5% del valore complessivo di tutti gli appalti affidati nell’arco del decennio nella provincia di Modena”. E gli appalti vinti da cooperative di fuori provincia? “Considerando gli appalti affidati ad imprese e consorzi aderenti alla ANCPL/Legacoop con sede fuori dalla provincia di Modena, – ricorda Vezzelli – questi acquisiscono il 2,5% del numero di appalti pari al 6,5% del valore complessivo nel decennio, con, anche in questo gruppo, alcune acquisizioni in ATI con altre imprese, alle quali va circa lo 0,5%”. Le conclusioni complessive del rapporto Nuova Quasco? “In sintesi – precisa Vezzelli – si evidenzia che, nell’arco del decennio 1995/2004, il peso delle “imprese Legacoop Modena” sul numero degli appalti aggiudicati è del 3%, mentre il peso sul valore è dell’11,5%. Pesi che diventano, con le imprese ANCPL/Legacoop di fuori provincia, rispettivamente del 5,5% e del 17,5%. Presenza e peso, inoltre, che si esprimono con forti caratteri di incertezza e competizione a fronte delle potenzialità che la dimensione delle cooperative (CMB di Carpi, Cooperativa di Costruzioni, CPL Concordia, ecc…) consentirebbe di esprimere”. “Per comprendere queste ultime considerazioni (presenza di imprese extraregionali, importi degli appalti, scelta del massimo ribasso, dimensionamento cooperativo, ecc…) – continua il Presidente di Legacoop Modena - rimando al testo integrale del rapporto che abbiamo inserito sul nostro sito web: www.modena.legacoop.it. Tutti possono consultarlo. Quel che vorrei aggiungere è che nell’ultimo decennio la crescita della cooperazione emiliana e modenese è avvenuta lavorando innanzitutto su altri territori e realizzando, bene, gli obiettivi di altre Amministrazioni del Centro e Nord Italia, spesso non di centro sinistra…”. “Mi auguro pertanto – conclude Vezzelli – che cessino le provocazioni sull’inesistente monopolio delle cooperative di Legacoop a Modena e in Emilia. E che, nella prossima Assemblea Triennale delle Cooperative modenesi di Produzione e Lavoro di venerdì 10 marzo a Campogalliano, ci sia consentito discutere su come sviluppare la capacità produttiva delle cooperative modenesi (2.364 occupati nelle costruzioni e nella progettazione) anche in Emilia Romagna e in provincia di Modena: territorio che le ha viste nascere proprio 120 anni fa”.

Comunicato stampa di Legacoop Modena, 3 Marzo 2006


14

CULTURA, SPORT E...

1971: quando CPL trasformò Novi Ligure Dopo 35 anni il ritorno nella città in cui CPL iniziò la trasformazione a gas metano. L’incontro con lo “storico” sindaco Armando Pagella di Francesco Manicardi (fmanicardi@cpl.it)

una riunione degli artigiani e delle imprese locali che si occupavano di gas e parlammo della trasformazione, dando loro la prospettiva di inserirsi in questa attività: non venne nessuno, e solo uno diede la sua disponibilità”. Nota ancora Casari: “Una delle motivazioni tecniche per cui venne fatta la trasformazione era proprio la pos-

L

a sensazione netta di rivivere in diretta un evento storico: vedere Giuseppe Tanferri, ex presidente di CPL, e Armando Pagella, ex sindaco, stringersi la mano 35 anni dopo i lavori di CPL sulla rete gas di Novi Ligure è stato come assistere al ritrovo d’eccezione fra i protagonisti della metanizzazione a Novi ligure. La visita, attesa e gradita a tutti, si è svolta lo scorso 24 Novembre ed è stata un’occasione per rievocare gli albori di un’attività che oggi ha portato CPL ad essere leader dei servizi avanzati nel settore gas. Per spiegare l’importanza dell’evento – autentica svolta per CPL nel segmento “tecnologico” del gas – riportiamo quanto riferiscono gli studiosi Muzzioli e Rinaldi nel volume “Un secolo di cooperazione: CPL Concordia dal 1890 al 1999”: “Alla fine del 1970, nel corso di una assemblea dei Soci, il direttore tecnico Bighi propose di affiancare alla ormai consolidata attività di costruzione delle reti quella della trasformazione degli apparecchi utilizzatori da gas di città a gas metano e delle connesse operazioni sugli impianti di distribuzione. Si trattava di un lavoro altamente qualificato, che in Italia effettuava solo l’Italgas. Così nel marzo del 1971 la CPL ottenne, a trattativa privata, il contratto per l’esecuzione dei lavori di trasformazione a Novi Ligure (AL) per un importo di 13 milioni”.

“Bighi

propose di affiancare alla costruzione reti la trasformazione degli apparecchi a gas„ La segreteria dell’attuale Sindaco Lorenzo Robbiano, con molta perizia, ci ha fatto pervenire copia delle tre delibere (marzo, giugno e dicembre 1971) con le quali si assegnavano alla “Cooperativa di Produzione e Lavoro di Concordia e San Possidonio, con sede in Via Matteotti 6/8” i “Lavori da eseguire su apparecchi utilizzatori e sulla rete per consentire l’esercizio a gas naturale”.

“Si dormiva in

Il Presidente Casari con Remo e Giuseppe Tanferri, Andrea e Angelo Marchelli

CPL dovette fronteggiare la concorrenza delle società Cifuindus di Milano e Metanocasa di Alessandria, che furono superate grazie ai prezzi migliori [vedi curiosa tabella a fianco] e al fatto che CPL - riporta testualmente la delibera del 15 marzo ’71 – “offre ottime garanzie di capacità e correttezza, avendo la stessa già eseguito, a regola d’arte, la costruzione della cabina di decompressione, le cabine di regolazione e la posa in opera delle condotte in acciaio e ghisa dei nuovi impianti per il servizio gas”. L’attuale presidente di CPL Roberto Casari - all’epoca un giovane tecnico assunto da pochi mesi – ricorda i preparativi per la ‘spedizione in Piemonte’: “La cooperativa pensò di costituire un gruppo di 7-8 persone che andarono a fare un corso sulla trasformazione a Genova, dove c’era

l’ing. Bertarini. Costui aveva già collaborato con la CPL nella realizzazione dei metanodotti di Anzola e Bazzano (BO), dopo di che era diventato direttore dell’Azienda municipalizzata di Genova. Bertarini accettò di affiancare i nostri 7-8 uomini, tra i quali figuravo anch’io, ad altrettanti operai dell’azienda di Genova che già stavano facendo la trasformazione di quel comune”. Armando Pagella - sindaco di Novi per 23 anni di mandato - volle fortemente il passaggio da gas di città a gas metano, promuovendo sia la trasformazione che l’estensione della rete. Pagella riferisce: “C’erano pochi soldi, e molte richieste. E io ho detto: ‘Allacciate, allacciate, continuate ad allacciare’. Anche con pochi soldi siamo riusciti ad avere uno sviluppo dopo le iniziali diffidenze”. Pagella ricorda quando l’ingegner Negrini confessò: “Facemmo

Il Sindaco Armando Pagella con Giuseppe Tanferri

un camerone in 25/30 e si preparava da mangiare insieme„

sibilità di immettere un gas (metano) a 9000 calorie che in pratica raddoppiava la portata delle tubazioni. Con i feeder e un gas a 9000 calorie, rispetto ad uno a 4000 calorie prodotto dal craking di carbone, la resa energetica era molto superiore”. Questa transizione epocale al servizio a rete gas metano è accennata diffusamente anche nel corposo volume “La trasformazione permanente”, che illustra la storia novese dal 1963 al 2003 (ringraziamo Elio Defrani della redazione de “Il Novese” per la segnalazione). Anche Remo Tanferri, addetto CPL alla trasformazione, ricorda numerosi particolari della trasferta a Novi Ligure: “Si dormiva in un camerone in 25/30, più due camerette in fondo per i più anziani. Si preparava da mangiare insieme, con l’aiuto della moglie di Pericle Vincenzi e della mamma di Raul Fontana”. Tanferri menziona anche una certa rivalità fra gli operai della rete (che lavorava alla costruzione della rete gas) e i “signorini” - com’erano definiti con sufficienza, e una parte d’invidia, gli addetti alla trasformazione - i quali, dovendo andare nelle case degli utenti per modificare gli apparecchi, dovevano vestirsi in modo decoroso, non si sporcavano come chi scavava e posava condotte, e lavoravano in un orario più tardo rispetto ai colleghi della rete. C’era chi partiva in furgone (giallo o arancione) e chi in bicicletta: il video realizzato lo scorso anno dall’Ufficio Comunicazione riporta alcuni fotogrammi del 1971, in cui si vede molto bene l’alloggio e lo spiegamento di mezzi CPL sistemati presso la Colonia Solare Camillo Debenedetti (ora trasformata in asilo). Ci si ritrovava a fine giornata e ci si


CULTURA, SPORT E... raccontavano a vicenda le difficoltà di interventi, “le furbizie nel saldare qui, nell’aprire di là”, ed era tutto un parlare di caldaie marca Jupiter, di ugelli, di media schede fatte in un giorno (15, con punte di 20: ma poi bisognava tener conto degli eventuali reclami…). Sono emersi anche episodi di scherzi (eclatanti, con il botto) ai danni dei colleghi più giovani.

Le tariffe per le trasformazioni 1) Fornelli “multigas” Lire 1.080 2) Fornelli “non multigas” L. 1.800 3) Cucine “multigas” L. 2.250 4) Cucine “non multigas” L. 4.500

“CPL

attualmente gestisce il servizio energia nelle province di Alessandria, Asti e Verbania„ Sono risuonati alcuni nomi di coloro che furono impegnati a Novi Ligure: Prandini Pietro, Ammeli Danilo, Ghidoni Ivano, Benetti Leo, Vincenzi Gabriele, Gavioli Euro, Tromba Silvano, Sarti Samuele, Raul Fontana, Papotti Francesco, Vincenzi Pericle, Negrelli Vincenzo, Giubertoni Afer, Mazzuchelli Nino, Malagodi Marino, Marazzi Amedeo, Malaguti Giovanni. All’incontro fra i due sindaci novesi e i presidenti CPL erano presenti anche Paolo Bianchi, responsabile di Legacoop Piemonte, Angelo e Andrea Marchelli. Quest’ultimo, commerciale

5) Scaldabagni rapidi, scalda acqua ed apparecchi vari con bruciatori a beccucci L. 19.500

Un tecnico CPL alle prese con la trasformazione di un fornello ad uso civile

CPL per l’Area Liguria e Piemonte, rileva che l’antico legame di CPL con la terra piemontese non si è interrotto, anzi continua: CPL attualmente cura la manutenzione reti

gas/acqua, pronto intervento e reperibilità della città di Alessandria per l’AMAG, e gestisce il Servizio Energia delle Province di Alessandria, Asti e Verbania.

Messaggio inviato dall ’ex Sindaco Pagella al Presidente Casari: Sig. Presidente, Le rinnovo i miei ringraziame nti per avermi fatto incontra re l’amico e compagno Tanfer ri che non vedevo da mo lto tempo e che ho trovato in ott ima salute. Ringrazio poi per il piacere di aver passato un po’ di tempo in piacevole compagnia.

UNA TESTIMONIANZA DEI TECNICI DI ALLORA “A causa del progressivo deterioramento delle tubazioni - era ghisa che s’era mangiata con gli anni, un impianto fatto dai tedeschi nel 1850, come molti impianti di craking di carbone, che derivavano da tecnologie inglesi o tedesche - accadeva a volte che il gas praticamente scorresse nella terra. La costipazione della terra, con la bassa pressione, consentiva ugualmente al gas di avanzare: era il gas di pubblica illuminazione, e la rete era stata concepita per l’illuminazione pubblica. Non essendoci ancora l’odorizzazione (che fu effettuata e resa obbligatoria successivamente), come si faceva a capire dove si trovava la rottura da cui usciva il gas? Si vedeva che le piante morivano e la terra intorno diventava gialla: lì noi scavavamo sapendo di aver trovato “la tana” del gas.”

Ricette Regionali Dalla sede romana di CPL il collega Lorenzo Moscetta propone un piatto della tradizione capitale, l’Amatriciana, ricordandone le origini agresti e suggerendo la sua collaudatissima versione. Roma caput mundi (culinarii)!!!

Bucatini alla Gricia

La Gricia è il piatto da cui ha avuto origine l’Amatriciana, ricetta più nota e popolare, legata ad Amatrice, splendido paese di montagna in provincia di Rieti. La gricia nasce come piatto dei montanari e dei pastori dei monti dell’Appennino centrale, i quali condivano dei grossi spaghettoni (o comunque pasta lunga senza uova) con le materie prime di cui disponevano: pezzi di lardo rosolati bene e abbondante pecorino. La ricetta originale non pre-

Ricette Regionali

vedeva l’uso dell’aglio o della cipolla, né del peperoncino o del vino, né tanto meno del pomodoro (allora sconosciuto...) ma con il tempo la pietanza originale si è arricchita di questi ingredienti. Io vi suggerisco la “mia Gricia”, provata e collaudata con il tempo. Taglio il guanciale ben stagionato (che ha già di suo del peperoncino) in listarelle e lo lascio rosolare lentamente in poco olio con dell’aglio schiacciato, fino a quando diventa croccante, all’interno di una bella padella capiente (la tradizione suggerisce di ferro… ma io uso quella antiaderente). Poi sfumo il tutto con vino bianco secco. Intanto lesso i bucatini in abbondante acqua salata e al dente, li verso nella padella lasciandoli finire di cuocere con un po’ d’acqua di cottura della pasta. Alla fine aggiungo il pecorino e finisco di mantecare il tutto e poi subito a tavola... Buon appetito!!!

Lorenzo Moscetta

15



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.