Trentino Industriale giugno-luglio 2016

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GIUGNO | LUGLIO 2016 ANNO 56 | N°09

Nuovo impulso per Confindustria Nella riforma dello Statuto approvata dall’Assemblea l’idea di un’Associazione più snella e reattiva

Associazione

Education

Aziende

Gli industriali acclamano Vincenzo Boccia presidente

”Tu sei”: i vincitori dell’edizione 2015/2016

Gpi: un gruppo in salute legato al territorio


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sommario

03

editoriale 7

education

Rinnovamento

39

il punto 9

aziende

Semplificazione e partecipazione

copertina 11

Industriali trentini a raccolta

14

Confindustria Trento ridisegna lo Statuto

19

Gli imprenditori e le aziende premiate

copertina

22 associazione 39 education 43 aziende 59 internazionalizzazione 61 economia

43

Fly: nuovi investimenti per 27 milioni

46

Un Gruppo in salute legato al territorio

48

Zobele Group: fatturato a +21%

52

Soluzioni informatiche per la crescita

54

Cartiere del Garda da sessant'anni a Riva

57

Sensori che misurano la qualità dell'ambiente

associazione

rubriche 11

“Tu Sei”: l’evento finale

internazionalizzazione 22

Gli industriali acclamano Boccia presidente

25

Autotrasporto: Triveneto riunito a Trento

26

Piccola Industria al giro di boa

29

La nuova disciplina dei controlli a distanza

31

Modalità in evoluzione per finanziare il circolante

33

Impianti a fune: rinnovato il contratto

34

Quando l’industria incontra il sociale

35

Nuovi finanziamenti per la formazione

38

“Il Bello dell'Industria” in mostra

59

Italia-Russia: Fallico a Palazzo Stella

60

Il risveglio del gigante persiano

economia 61

Verso il laboratorio di prototipazione

62

Un progetto territoriale pionieristico

63

Habitech 2.0: un nuovo modello

64

Nuove Stelle al Merito del Lavoro

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04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 57 | N. 3 Giugno - Luglio 2016

Direttore Responsabile

GIUGNO | LUGLIO 2016 ANNO 56 | N°09

Alessandro Santini Comitato di Redazione

Redazione

Silvia Bruno Primo Bee

Nuovo impulso per Confindustria Nella riforma dello Statuto approvata dall’Assemblea l’idea di un’Associazione più snella e reattiva

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

Associazione

Education

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Gli industriali acclamano Vincenzo Boccia presidente

”Tu sei”: i vincitori dell’edizione 2015/2016

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Riccardo Felicetti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli

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ITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

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Laura Canzian canzian@trentinoindustriale.com T. 338 7789032 | F 0461 933551 I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.




editoriale

07

Rinnovamento Ritengo che uno dei principali problemi dell’attuale dibattito sulla scarsa crescita dell’economia nazionale sia l’orizzonte che viene preso a riferimento. Che si tratti di produzione industriale, di mercato del lavoro, di consumi o di altri indicatori, ci si concentra sempre sul dato mensile o trimestrale, cioè sul brevissimo periodo. Se vogliamo parlare di crescita, invece, dobbiamo cominciare a ragionare su un orizzonte più lontano. Non che non ci sia l’urgenza di fare ripartire l’economia italiana, quindi ben vengano gli indicatori che ci consentono di monitorarla quasi in tempo reale. Ma se vogliamo imboccare un sentiero di crescita duraturo, dobbiamo concentrarci su trasformazioni più profonde e strutturali. Lascio ai Governi - ai vari livelli, nazionale e territoriale - occuparsi delle riforme pubbliche. Mi preme piuttosto parlare di quella del sistema produttivo. Siamo nel mezzo di quella che viene definita “quarta rivoluzione industriale”. Dobbiamo aiutare le nostre imprese a cogliere questa opportunità e a tornare competitive. Oggi si parla molto anche di “Industria 4.0”, uno slogan ormai abusato, di cui non tutti comprendono pienamente la portata. Certo, la tecnologia fa la parte del leone: manifattura additiva, 3D printing, internet delle cose... Ma non si tratta solo di questo. Sarà vincente l’impresa che saprà essere innovativa, sostenibile e interconnessa. Quindi parliamo di ricerca, innovazione e nuove tecnologie, ma anche di sostenibilità ambientale ed energetica, di politiche per la conciliazione famiglialavoro, di nuovi modelli organizzativi, di rafforzamento patrimoniale e di crescita dimensionale. Questo sarà l’obiettivo della nostra Associazione per i prossimi anni: accompagnare le imprese in questa delicata fase di trasformazione. Anche per questo il nostro Sistema ha appena portato a compimento una delle più importanti riforme della sua storia, la “Riforma Pesenti”, che lo scorso 23 maggio è stata recepita dall’Assemblea di Confindustria Trento con l’approvazione del nuovo Statuto. Per affrontare queste nuove sfide era necessario un rinnovamento che passasse per la semplificazione della governance, per processi decisionali più snelli e veloci, per un nuovo linguaggio che ci consentisse di comunicare in sintonia con un mondo che è profondamente cambiato. Le imprese sono abituate (per non dire costrette) ad anticipare il cambiamento. Molte, infatti, hanno già imboccato da tempo questa strada. È importante però che non restino le sole impegnate nel rinnovamento, ma che facciano altrettanto le Associazioni di categoria, i Sindacati, le Istituzioni, le banche, il sistema dell’istruzione e formazione, insieme a tutte le altre componenti della società. È una sfida di tutti, che ci deve trovare pronti.

Giulio Bonazzi Presidente di Confindustria Trento

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il punto

09

Semplificazione e partecipazione Apriamo questo numero di Trentino Industriale con una rubrica interamente dedicata alla nostra Assemblea Privata non soltanto perché l’appuntamento è fra i momenti più significativi della vita associativa. Lo facciamo perché in occasione di questa assise, approvando una riforma profonda e coraggiosa, gli industriali trentini hanno scelto di imprimere una spinta decisiva al futuro di Confindustria Trento. Lo hanno fatto in nome di due principi fondamentali di uguale importanza. Il primo: la semplificazione. Pretendiamo dai nostri interlocutori dinamismo, rapidità, flessibilità, velocità: le stesse caratteristiche che i nostri imprenditori esercitano nel loro lavoro quotidiano. Stigmatizziamo da sempre le lungaggini della burocrazia e i pantani in cui incespicano le cattive amministrazioni. Abbiamo scelto di dare il buon esempio, riducendo i livelli di governo dell’Associazione, che passano da tre a due: scompare la Giunta Esecutiva e restano, ad assumerne poteri e funzioni, il Consiglio di Presidenza in stretto raccordo con il Consiglio Generale, il “parlamentino” degli Industriali che avrà un ruolo più incisivo nel processo decisionale di Palazzo Stella. Il secondo: la partecipazione. Che viene perseguita attraverso una serie di importanti innovazioni, orientate a un maggiore coinvolgimento della base associativa. Sarà d’ora innanzi l’Assemblea ad eleggere una parte significativa del Consiglio Generale: il nuovo organo (più asciutto del preesistente Consiglio Direttivo) che fa da contraltare al Presidente e alla sua squadra. Maggiore responsabilità sarà affidata ai Presidenti di Sezione e ai Delegati di Territorio, chiamati a garantire la rappresentanza nei rispettivi ambiti e a fare da raccordo con gli Associati. Si allarga la base associativa, aperta a nuovi ambiti e settori per favorire il confronto e lo scambio con interlocutori vicini, se non affini, alle nostre imprese (penso ad esempio al sistema della ricerca e dell’innovazione). Restano invariati i capisaldi che hanno contribuito, fino ad oggi, a fare grande la nostra Associazione e gli uomini che l’hanno guidata: uomini liberi, interessati non al proprio tornaconto ma piuttosto alla tutela e alla promozione degli interessi della categoria, nell’ottica di uno sviluppo che sia di vantaggio all’intera comunità. Mi riferisco alla gratuità delle cariche, in primo luogo, e al mandato non rinnovabile del Presidente: criteri, questi, a quanto pare oramai appannaggio di pochi. Mantenere quello che è buono, cambiare quello che è perfettibile: scegliamo questo, in occasione di quello che oggi, per la nostra Associazione, è davvero un nuovo inizio.

Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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11 copertina

copertina

Industriali trentini a raccolta Convocati a Sanbàpolis in occasione dell'Assemblea Privata di fine maggio, gli imprenditori associati hanno approvato bilanci e riforma dello Statuto.

UNO

Statuto riformato, orientato a una maggiore semplificazione e a un più elevato coinvolgimento della base associativa: gli industriali trentini, riuniti a fine maggio a Sanbàpolis per l’Assemblea Privata annuale di Confindustria Trento, hanno approvato le modifiche del documento che recepisce la revisione adottata a livello centrale con l’introduzione della riforma Pesenti. La novità principale del nuovo quadro statutario riguarda i livelli di governo dell’Associazione, che si riducono da tre a due, poiché scompare la Giunta Esecutiva, tradizionale board di Confindustria Trento. Poteri e funzioni di quest’ultima vengono redistribuiti tra Presidente e Consiglio di Presidenza, erede del tradizionale Comitato di Presidenza. Al Presidente e alla sua squadra fa da contraltare il Consiglio generale, che raccoglie l’eredità del Consiglio Direttivo ma con poteri assai più incisivi

di indirizzo e di controllo e una fisionomia più asciutta. Confermato il mandato quadriennale non rinnovabile del Presidente. I Vicepresidenti restano in carica per due anni, per un massimo di quattro mandati. L’Assemblea ha anche approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2015, chiuso anche quest’anno con un risultato positivo, a dimostrazione che – benché il periodo sia ancora difficile per le aziende - l’Associazione è capace di una gestione virtuosa, improntata a un opportuno equilibrio tra risparmi e nuovi investimenti. Nel corso dell’evento si è svolta anche la consueta cerimonia delle premiazioni, destinata a celebrare le aziende iscritte da più di 50 anni e gli imprenditori “over 75” ancora oggi in attività. Il presidente Giulio Bonazzi e il direttore Roberto Busato hanno dunque consegnato targhe celebraIl presidente Bonazzi durante la sua relazione (servizio fotografico di Matteo Rensi)

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12 copertina

Roberto Busato

tive ai titolari di Funivie Alpe Cermis Spa e La Sportiva Spa, e poi a Francesco Bordiga di Bordiga Francesco Srl, Giuseppe Gaspari di Texbond Spa, Remo Rella di La Galvanica Trentina Srl e Giovanni Tamanini di Improshare Srl. Sul palco per la prima volta anche le imprese che si sono associate nell’ultimo anno Ospite dell’assise in questa occasione è stato il direttore del Centro Studi Confindustria Luca Paolazzi, che ha presentato la ricerca realizzata dal Luca Paolazzi

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Csc per l’edizione 2016 del suo Convegno Biennale. “Abbiamo dedicato l’indagine agli imprenditori per diverse ottime ragioni – ha esordito -. La prima è che gli imprenditori sono il motore dello sviluppo economico delle nazioni. E senza la crescita economica anche i più alti valori della vita sociale, come la democrazia, la tolleranza, la solidarietà, l’apertura al nuovo e al diverso, deperiscono. Dunque, quegli stessi valori sono meglio difesi se più vivace è l’imprenditorialità. Un ruolo che va sottolineato con forza, non essendo ben compreso nemmeno dagli studiosi di economia”. I dati raccolti nel corso dell’analisi confermano l’assunto: l’Italia è un paese di imprenditori. La quota dei lavoratori indipendenti sfiora il 25% (in Francia supera appena il 10%, in Germania arriva solo all’11%); vi è purtuttavia una tendenza alla riduzione. Dall’analisi emerge infatti che fare l’imprenditore è diventato più difficile. “Questi risultati – ha concluso Paolazzi – rafforzano il convincimento che sia fondamentale concentrare l’attenzione su quelle persone speciali che sono gli imprenditori. Mettendole al centro della strategia di rilancio del Paese, infoltendone la schiera e diffondendo tra loro quella cultura d’impresa che in molte realtà aziendali si è rivelata vincente. Con vantaggio loro e per il bene dell’Italia intera”.


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14 copertina

Confindustria Trento ridisegna lo Statuto Il documento approvato nel corso dell'Assemblea Privata di fine maggio innova gli assetti organizzativi della rappresentanza industriale. di PAOLO ANGHEBEN, Area Diritto d'Impresa, Confindustria Trento

PROBABILMENTE

mai come in questa occasione una riforma adottata dal Sistema a livello nazionale, la ben nota riforma Pesenti, aveva avuto impatti così significativi sulle Associazioni territoriali: riferimento obbligato sono le grandi riforme degli ultimi 50 anni di Confindustria, la riforma Pirelli del 1970 e la riforma Mazzoleni del 1991. Il motivo di una revisione così profonda degli assetti organizzativi della rappresentanza industriale, che investe livello centrale e articolazioni territoriali, va ricercato nei nuovi scenari dei mercati che hanno subìto mutamenti radicali e totalmente inediti nel passaggio di millennio. Nuovi scenari di mercato, nuovi interlocutori istituzionali, nuovi attori sul piano socio-economico non possono che generare una nuova domanda di rappresentanza. Confindustria cerca di dare una risposta valorizzando tre elementi di fondo: 1. partecipazione – la più ampia possibile – della

Il Vicepresidente Zobele con il notaio Piccoli

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base associativa; 2. capacità di fare sintesi tra posizioni e interessi differenziati attraverso meccanismi rappresentativi adeguati, cioè al passo con i tempi; 3. efficienza decisionale, cioè snellezza e rapidità nel tradurre in azione associativa la sintesi raggiunta.

1. Governance Proprio in chiave di efficienza decisionale va dunque letta la prima rilevante novità del nuovo quadro statutario: i livelli di governo dell’Associazione si riducono da tre a due e va dunque a scomparire la Giunta esecutiva, tradizionale board di Confindustria Trento. I poteri e le funzioni vengono redistribuiti tra presidente e Consiglio di Presidenza: quest’ultima diventa a tutti gli effetti la squadra del presidente cui è legata da un forte vincolo fiduciario, anche se - quantomeno nella composizione - appare erede del tradizionale Comitato di Presidenza.


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Al Presidente ed alla sua squadra fa da contraltare il Consiglio Generale che raccoglie l’eredità del Consiglio Direttivo ma con poteri assai più incisivi di indirizzo e di controllo ed una fisionomia molto più asciutta ed essenziale quanto a composizione. Probiviri e Revisori contabili completano il quadro degli organi di controllo, assolvendo ai loro compiti tradizionali. Anche per l’Assemblea – cioè per la base associativa – sono previste significative innovazioni.

2. Base associativa: categorie differenziate di soci Alcune delle nuove prerogative attribuite all’Assemblea (su tutte la funzione elettiva di una quota significativa del Consiglio generale) denotano in effetti l’accento posto sulla base associativa. Qui si innesta il tema della rappresentanza di nuovi ambiti e di settori non tradizionali oltre al core manifatturiero industriale: a questa esigenza si risponde con l’articolazione di nuove categorie di soci che si affiancano ai soci effettivi quali i soci ordinari di territorio e i soci aggregati. Si tratta di aprire a nuove realtà del sistema economico con un segnale di attenzione verso i contesti economici locali in cui l’industria opera.

3. Soci ordinari di territorio e Soci aggregati La base si apre all’adesione di nuovi fisionomie di Soci. Ma chi sono? Soci ordinari di territorio possono essere imprese che stiano al di fuori del tradizionale perimetro rappresentativo di Confindustria. In questo caso, realtà del mondo creditizio o assicurativo piuttosto che imprese della grande distribuzione, partecipano con pienezza di diritti e doveri al rapporto associativo con un unico limite: è precluso ai loro esponenti l’accesso a cariche di livello nazionale e confederale. Diverso il caso dei Soci aggregati, realtà che non rientrano nelle altre categorie di soci ma svolgono attività strumentali o complementari con i medesimi. Potrebbe essere la strada per consentire l’ac-

cesso ai soggetti della ricerca, immaginando che la convergenza di interessi possa maturare in tal caso sulla fruizione di una serie di servizi associativi dietro pagamento di un corrispettivo.

4. Assemblea dei Soci Direttamente all’Assemblea viene assegnata una funzione elettiva di una parte significativa del Consiglio Generale: a partire dal prossimo autunno in Assemblea si voterà per andare a comporre un tassello essenziale del sistema associativo. Dunque il segnale è chiaro: si tratta di rivitalizzare non soltanto la capacità di leadership del Presidente e dei suoi Vice, ma anche di alimentare le sorgenti della vita associativa, cioè la partecipazione dei soci in Assemblea attribuendo loro un potere di incidere direttamente sulla formazione degli organi.

5. Funzioni e ruolo del Consiglio generale Il Consiglio generale costituisce il nuovo organo allargato dell’Associazione e va a rimpiazzare il tradizionale Consiglio Direttivo. Cala però in maniera significativa, rispetto a quest’ultimo, il numero dei componenti: da oltre 80 a meno di 60 a tutto vantaggio di una maggiore incisività di azione. Una prima componente del Consiglio Generale è data dai membri cosiddetti “di diritto” tra i quali rientrano naturalmente il Presidente e la sua squadra (Consiglio di Presidenza), oltre all’ultimo Past President e ai Presidenti delle Sezioni merceologiche affiancati dai Delegati territoriali. Una seconda componente del Consiglio generale consiste nei membri elettivi, tra i quali 16 espressi ancora una volta dalle Sezioni merceologiche in base al rispettivo peso (numerico e contributivo) e quattro scelti da Piccola Industria e Giovani Imprenditori. Della componente elettiva fanno altresì parte gli otto “rappresentanti generali” che sceglie direttamente l’Assemblea come membri del Consiglio Generale: si tratta in questo caso per Confindustria Trento di una novità assoluta.

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Terza e ultima componente dell’organo allargato è le decisioni operative e pertanto ha il ruolo di data dai consiglieri di nomina diretta e fiduciaria assisterlo e supportarlo nella guida e nella rappreda parte del presidente (in numero di tre) cui si sentanza dell’Associazione. aggiungono gli invitati permanenti senza diritto di voto. 7. Presidente e Vicepresidenti È importante osservare come anche le funzioni Si è detto della forte personalizzazione del manaffidate al Consiglio Generale siano più pesanti dato di vertice intorno alla figura del Presidente, rispetto al regime precedente. che è il titolare della rappresentanza istituzionale Infatti compete al Consiglio una funzione di e legale dell’Associazione e dei poteri di guida del controllo generale e di indirizzo strategico che lo Sistema. caratterizza come sicuro protagonista della vita Accento va posto sulle figure dei Vice che sono associativa dei prossimi anni: non si limita più legati al presidente da un vincolo di natura fia proporre all’Assemblea il nome del presidente duciaria e che – assumendo la funzione di orgadesignato con la sua squadra e il suo program- ni associativi in senso proprio – potranno essere ma ma, per esempio, è chiamato a deliberare tut- investiti di deleghe importanti per materia o per ti gli atti di straordinaria amministrazione come settore di competenza. a curare il perseguimento dei fini associativi e a pronunciarsi sulle questioni di carattere generale. 8. Elezione del Presidente L’organo allargato dovrà altresì ratificare le nuove Nel nuovo Statuto viene reso ancora più traspaadesioni deliberate in Consiglio di Presidenza. rente il percorso che porta alla designazione di In base alle nuove regole è previsto un fisiologico uno o più candidati alla Presidenza: il criterio di ricambio periodico nei componenti del Consiglio composizione e le consultazioni della CommissioGenerale al fine di mantenere intatta la vitalità ne di designazione – con l’indicazione di precidi un organo fondamentale per il quale si preve- si step temporali – vengono regolati in dettaglio. dono cadenze ravvicinate di convocazione (ogni La Commissione, attiva nel trimestre che precetrimestre). de la scadenza del mandato presidenziale, opera in stretto contatto con i Probiviri nel valutare le 6. Funzioni e ruolo del Consiglio di Pre- candidature che emergono dalla base associativa. sidenza Anche le eventuali autocandidature devono essere La fisionomia di questo organo risente natural- presentate in questa fase, che termina con la sotmente della spinta a polarizzare intorno alla fi- toposizione al Consiglio Generale del candidato o gura del Presidente il ruolo di guida dell’Associa- di una rosa di massimo tre candidati. zione e quindi si presenta come la squadra di Sarà poi il Consiglio Generale a dover individuachi è chiamato per un quadriennio a “metterci la re – mediante il voto – la candidatura unica e ad faccia” in prima persona. approvare la squadra di vertice in modo tale che La squadra è dunque composta dal Presidente e l’Assemblea possa eleggere in blocco il Presidente da cinque Vice indicati direttamente da lui, ol- e i suoi Vice, votando contestualmente il programtre che dai Presidenti della Piccola Industria e dei ma di mandato presentato. Giovani Imprenditori. Da segnalare che scompare la figura del Vicepre- 9. Comitato Piccola Industria e Gruppo sidente di diritto e che per i Vice è stata prevista Giovani Imprenditori una scadenza di mandato biennale (per un massi- Piccola Industria e Giovani Imprenditori rapmo di quattro mandati). Il Consiglio di Presidenza presentano pilastri fondamentali del sistema asè dunque il board con cui il Presidente condivide sociativo e quindi è stato riservato per i rispet-

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17 copertina

SEMPLIFICAZIONE DELLA GOVERNANCE

ASSEMBLEA GENERALE

ASSEMBLEA

CONSIGLIO DIRETTIVO CONSIGLIO GENERALE GIUNTA ESECUTIVA

COMITATO DI PRESIDENZA

tivi Presidenti un posto nella squadra di vertice dell’Associazione. Anche nel Consiglio Generale alcuni seggi sono affidati alle designazioni da parte dei rispettivi contesti secondo le regole che Comitato Piccola Industria e Giovani Imprenditori si sono dati con propri regolamenti.

10. Il nuovo ruolo delle Sezioni merceologiche e dei Territori

CONSIGLIO DI PRESIDENZA

In questo caso la scelta è stata quella di riservare la rappresentanza dei Territori alle industrie insediate nelle valli del Trentino mediante una riduzione da otto a sei degli ambiti locali e quindi lasciando all’Associazione il ruolo di interlocutore diretto degli enti istituzionali locali che gravitano sulla valle dell’Adige; sui sei territori individuati Confindustria avrà i propri delegati che entreranno nel Consiglio generale come cinghia di trasmissione tra città (asta nord-sud) e vallate.

Un meccanismo rivolto a canalizzare la partecipazione della base associativa è dato dall’inquadra- 11. Organi di controllo: Revisori contabimento della stessa secondo la tradizionale suddi- li e Probiviri visione per Sezioni merceologiche, mantenendone Rimangono nel loro alveo tradizionale di compeil numero di 12 con l’unica novità rispetto al pas- tenza Revisori contabili e Probiviri. sato della soppressione della Sezione autonoma Competenza specialistica per i Revisori chiamati dell’edilizia (che si è costituita come associazione a vigilare sull’andamento della gestione economiindipendente). Le Sezioni rimangono il pilastro ca e finanziaria dell’Associazione; competenza in della rappresentanza di Confindustria e pertanto materia interpretativa e disciplinare sullo Statuto – oltre a orientare le politiche settoriali dell’Asso- – unitamente alla funzione classica di risoluzione ciazione – esprimono in modo diretto o indiretto di controversie tra i Soci – per i Probiviri. la maggioranza del nuovo Consiglio Generale. Anche per Revisori e Probiviri sono stati introdotti Le merceologie sono destinate a diventare ancor i limiti di permanenza nella carica al fine di conpiù che per il passato uno dei polmoni con cui ferire massima trasparenza allo svolgimento della il sistema di rappresentanza respira: l’altro è la loro attività. rappresentanza dei territori della provincia ove le Per i Probiviri è stata inserita una generale incomindustrie insediate nelle valli vengono inquadrate patibilità a rivestire altre cariche in ambito assoper ambiti locali territoriali. ciativo.

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19 copertina

Gli imprenditori e le aziende premiate Nel corso dell'evento l'Assemblea ha plaudito all'anzianità di imprenditori e aziende associate. Spazio anche alle imprese che hanno aderito di recente a Confindustria Trento.

Imprenditori “over 75” in attività Francesco Bordiga (Bordiga Francesco Srl) Giuseppe Gaspari (Texbond Spa) Remo Rella (La Galvanica Trentina Srl) Giovanni Tamanini (Improshare Srl)

Aziende associate da 50 anni Funivie Alpe Cermis Spa La Sportiva Spa

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Gli industriali acclamano Boccia presidente Il nuovo numero uno si è insediato nel corso dell'Assemblea di fine maggio a Roma. "Desideriamo un’Europa più unita e un’Italia migliore - ha detto -. E contribuiremo a creare quello che vogliamo”.

VINCENZO

Boccia è il trentesimo presidente di Confindustria. Il successore di Giorgio Squinzi è stato eletto con una percentuale dell’87% nel corso dell’Assemblea privata che si è riunita a Roma nella tradizionale sede dell’Auditorium della Tecnica e resterà in carica per il quadriennio 2016-2020. Il neo presidente ha pronunciato il suo discorso di insediamento durante l’Assemblea Pubblica

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ospitata presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e davanti a oltre duemila imprenditori e rappresentanti delle più alte istituzioni. Boccia ha parlato di ripartenza e di nuovi paradigmi economici, di cuneo fiscale e riforma costituzionale, di politiche industriali per la crescita e contrattazione aziendale. “Crediamo che Confindustria rappresenti un bene comune per l’intero Paese - ha concluso -. E sappiamo di poter fare molto per l’Italia e per il cambiamento. Lavoreremo senza preconcetti e senza pregiudizi, consapevoli che le nostre proposte potrebbero essere migliorate. Aspetteremo le alternative, affronteremo le critiche, ma esigeremo il confronto perché il confronto è l’anima della democrazia, dentro e fuori da noi. Come dice George Bernard Shaw, l’immaginazione è l’inizio della creazione. Le persone immaginano quello che desiderano, poi vogliono quello che immaginano e alla fine creano quello che vogliono. Noi immaginiamo e desideriamo un’Europa più unita e un’Italia migliore. E contribuiremo a creare quello che vogliamo”. Salernitano, classe 1964, Boccia è amministratore delegato dell’azienda di famiglia, la Arti Grafiche Boccia, che opera da oltre cinquant’anni nel settore grafico, in particolare nel segmento della stampa di periodici specializzati, quotidiani, libri e stampati per la grande distribuzione. Fanno parte della sua squadra di presidenza per il quadriennio 2016-2020 sei vicepresidenti elettivi: Giovanni Brugnoli, con delega al capitale umano; Lisa Ferrarini, con delega all’Europa; Antonella Mansi, con delega all’organizzazione; Licia Mattioli, con delega all’internazionalizzazione; Giulio Pedrollo, con delega alla politica industriale


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e Maurizio Stirpe, con delega a lavoro e relazioni industriali. A questi componenti si aggiungono i tre vicepresidenti di diritto: Alberto Baban, presidente Piccola Industria; Marco Gay, presidente Giovani Imprenditori e Stefan Pan, presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali. Boccia terrà per sé la responsabilità su alcuni grandi capitoli strategici, quali il credito e la finanza per la crescita, l’energia e le reti d’impresa. Per questo, farà capo direttamente alla presidenza la delega al Centro Studi che rappresenta uno snodo funzionale all’attività di coordinamento per la politica economica, intesa come politica fiscale e finanziaria, da un lato, e politica delle riforme e della semplificazione, dall’altro. Dell’Advisory Board fanno parte: Francesco Caio, Francesco Gaetano Caltagirone, Gianfranco Carbonato, Elio Catania, Claudio De Albertis, Carlo De Benedetti, Claudio Descalzi, Vittorio Di Paola, Luca Garavoglia, Edoardo Garrone, Claudio Gemme, Mauro Moretti, Mario Moretti Polegato, Giuseppe Recchi, Roberto Snaidero e Francesco Starace.

Anzianità di servizio: quattro premiati per l'Associazione Sono quattro i dipendenti di Confindustria Trento premiati quest’anno per l’anzianità di servizio in occasione dell’Assemblea romana. Si tratta di Emanuela Grisenti, impiegata da 40 anni presso l’Associazione, Gianni Maniglio da 27, Monica Sighel e Lorenza Zorzi entrambe da 25.

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Autotrasporto: Triveneto riunito a Trento All'ordine del giorno l’illustrazione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. Sottolineata la necessità di un costante confronto tra Associazioni. di PIERANGELO BALDO, Area Economia d'impresa, Confindustria Trento

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sono ritrovati presso la sede di Confindustria Trento a fine aprile i presidenti delle Sezioni Autotrasporto delle varie provincie del Triveneto per la periodica riunione di confronto sulle problematiche di attualità per il comparto del settore autotrasporto merci conto terzi. All’incontro hanno partecipato anche il presidente dell’Associazione nazionale di categoria dell’Autotrasporto industriale Anita Thomas Baumgartner e il segretario generale dell’Associazione Giuseppina Della Pepa, accompagnata dal responsabile per le problematiche sindacali Claudio Collotta. L’illustrazione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di categoria, che è stato oggetto di disdetta da parte degli autotrasportatori, ha suscitato un ampio dibattito sulla questione, ove è emerso che assumerà sempre maggiore rilevanza la stipula di accordi aziendali, anche per imprese di medie e piccole dimensioni. Al riguardo è stata sottolineata con forza la necessità di fare ulteriormente sistema tra le Associazioni del Triveneto e di attivare appositi momenti di confronto tra le rappresentanze istituzionali e i tecnici per mettere a punto una linea di azione omogenea sui diversi territori. Il segretario generale dell’Anita ha quindi illustrato in termini generali le principali problematiche del settore e le recenti disposizioni normative introdotte per limitare l’abusivismo che prevedono tra l’altro pesanti sanzioni nel caso di omessa compilazione dei documenti di accompagnamento dei mezzi nell’ambito del trasporto internazionale. Il presidente della Sezione di Trento Lucio Sandri ha sottolineato la forte preoccupazione delle imprese di autotrasporto trentine e del sistema economico locale in generale per i possibili forti rallentamenti della circolazione che potrebbero

determinarsi qualora l’Austria dovesse procedere concretamente con gli ipotizzati irrigidimenti dei controlli al Brennero. L’incontro è proseguito nel pomeriggio con un confronto con il presidente di Interbrennero Paolo Duiella e con il direttore Flavio Maria Tarolli per una disamina della situazione del trasporto intermodale e delle prospettive dell’utilizzo della ferrovia con trasporti accompagnati, la cosiddetta “Autostrada Viaggiante”, e non accompagnati, con riferimento allo scalo intermodale dell’Interporto di Trento nord. Da parte di Interbrennero è stata ribadita l’importanza dell’intermodalità, con la precisazione che lo scalo di Trento è già sostanzialmente in grado di accogliere anche treni di lunghe dimensioni. Forte preoccupazione è stata espressa anche per la preannunciata introduzione in Tirolo di nuovi divieti di transito stradale di tipo settoriale dall’autunno prossimo, divieti già in passato oggetto di pronuncia negativa da parte della Corte di Giustizia Europea, ma ora oggetto di riproposizione da parte dell’Austria.

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Piccola Industria al giro di boa Intervista a MARCO GIGLIOLI, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento.

PRESIDENTE

Giglioli, il Comitato Piccola Industria ha quasi concluso un nuovo biennio di attività e ci stiamo accingendo al rinnovo delle cariche e quindi dei componenti del Comitato stesso. Vuole proporre qualche valutazione? In effetti siamo giunti alla fine di questo mio biennio di Presidenza, un periodo nel quale sono stato accompagnato e sostenuto da colleghi di grande spessore umano e professionale, ai quali voglio esprimere il mio ringraziamento per la disponibilità e la costanza dimostrate nel portare a compimento una serie di progetti ideati e realizzati di comune accordo. Ricordo che l’80% delle aziende associate a Confindustria Trento sono Piccole Industrie con meno di 50 dipendenti, e di queste circa la metà sono microimprese

Marco Giglioli

con meno di 10 dipendenti. Il nostro Comitato piccola imprese è composto dai rappresentanti delle aziende di ogni categoria merceologica con un numero di dipendenti inferiore alle 35 unità. Nel corso del mio mandato di Presidenza è stato impostato un programma orientato principalmente a tre macro-obiettivi: potenziare la base associativa di Confindustria Trento, proponendo anche nuovi servizi a favore delle Pmi; perseguire lo sviluppo aziendale, con progetti specifici di formazione e di aggiornamento imprenditoriale, ma anche ricercando forme di collaborazione tra imprese sul territorio che aumentino competitività; favorire lo sviluppo di nuovi mercati, valorizzando conoscenze ed opportunità e promuovendo innovazioni culturali, organizzative e finanziarie che aiutino anche le imprese di minori dimensioni a misurarsi in nuove realtà. Avete attivato collaborazioni con importanti partner… Io sono convinto che sia necessario favorire e potenziare lo scambio di relazioni e conoscenze tra gli imprenditori. Molte Pmi trentine, sebbene leader nel proprio settore, sono poco conosciute anche nel nostro territorio. Noi abbiamo cercato di superare questo problema organizzando iniziative volte a promuovere le nostre imprese e a presentare opportunità semplici, ma concrete agli imprenditori associati, sia valorizzando le competenze della struttura tecnica dell’Associazione, sia promuovendo la creazione di una rete di rapporti e collaborazioni con importanti partner di livello nazionale quali il Sole 24 Ore, Expo 2015, Banca Intesa, Federmanager e Aquila Basket. Oltre a questo è stato dato un nuovo significativo impulso alla collaborazione con i colleghi dell’Euregio e delle

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principali Territoriali del Nord Italia, con i quali sono state organizzate missioni, workshop e visite aziendali. Abbiamo inoltre lavorato sullo sviluppo delle competenze manageriali degli Associati, orientando l’attenzione su alcuni temi innovativi, coerenti con i nuovi obiettivi che ogni azienda ha dovuto porsi in ragione del mutato contesto economico nel quale operiamo. Lei è stato molto attivo anche quale punto di riferimento per i suoi colleghi nell’affrontare le quotidiane problematiche aziendali. Il mio ruolo di Presidente della Piccola Industria mi pone non solo quale rappresentante della categoria nei confronti degli interlocutori esterni, ma anche quale primo referente per i nostri Associati. In tal senso posso affermare con soddisfazione di aver avviato un rapporto di fiducia, se non addirittura di amicizia, con molti colleghi, che a me si sono rivolti per avere un consiglio ed un supporto nella gestione dei rapporti con l’Associazione. Questo è importante perché Confindustria Trento propone servizi e opportunità estremamente interessanti, ma spesso poco utilizzati dagli Associati. Ritengo mio dovere, anche in ragione della specifica delega al Marketing Associativo che il presidente Giulio Bonazzi ha affidato a Rocco Cristofolini (vicepresidente dell’Associazione) con il mio supporto, impegnarmi affinché quanti più colleghi possano comprendere l'importanza di essere parte di un sistema autorevole quale Confindustria Trento e si mettano in gioco in prima persona per creare un’Associazione sempre più forte, compatta ed efficace. Nei miei viaggi a Roma, per le riunioni degli Organi direttivi nazionali della Piccola Industria, di cui sono membro, ho sviluppato nuovi rapporti con importanti stakeholder e con imprenditori delle altre regioni. Ho cercato di portare tali contatti a livello locale ed in alcuni casi si sono aperte interessanti opportunità di business. Cito ad esempio il caso di alcune aziende trentine chiamate a contribuire ad un progetto promosso dalla presidente Piccola Industria del Veneto in Serbia e in Marocco. Le opportunità ci sono, sta a noi sfruttarle nel modo migliore.

Lei è impegnato anche in altre realtà a livello territoriale quali Aquila Basket, Calcio Trento, fino alla recente elezione nel Cda del consorzio Habitech. Sempre in un’ottica di rete e di collaborazione ho scelto di essere parte attiva in alcuni importanti progetti di interesse collettivo, sia per mettere a disposizione la mia esperienza e le mie idee, sia per dare un contributo nell’orientare le strategie e le risorse disponibili, a favore del sistema produttivo ed in particolare delle piccole e medie Imprese. Sono esperienze nuove, che mi stanno dando buone soddisfazioni e che mi hanno permesso di scoprire nuove iniziative ed opportunità, ad esempio nell’ambito della comunicazione e della promozione del brand aziendale, che in alcuni casi ho già potuto mettere a disposizione dei miei colleghi imprenditori. Credo che sia specifico compito di chi fa impresa, e quindi genera ricchezza per tutti, uscire dall’azienda e assumere ruoli attivi a favore del territorio e del sistema socio-economico. (em)

Un seminario per approfondire i termini del patent box "Patent box: opportunità da cogliere" è il titolo di un recente seminario organizzato da Confindustria Trento per approfondire i termini del decreto che prevede una tassazione agevolata sui redditi derivanti dalle opere di ingegno. Si è parlato in particolare dei diritti di proprietà Intellettuale oggetto dell’agevolazione, delle metodologie per la determinazione e il tracciamento del reddito derivante dai beni immateriali e dei relativi costi, del ruling e dei costi e benefici dell'agevolazione.

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La nuova disciplina dei controlli a distanza In collaborazione con lo Studio legale Trifirò & Partners, Confindustria Trento ha organizzato un seminario di approfondimento dedicato alla riforma dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. di ANDREA MARSONET, Area Lavoro e Formazione, Confindustria Trento

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è tenuto a Palazzo Stella un seminario sulle novità del nuovo articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, dunque sulla nuova disciplina dei controlli a distanza, normativa che risultava immutata da oltre 40 anni e finalmente “aggiornata” nel 2015 dal Jobs Act. Organizzato in collaborazione con lo Studio Legale Trifirò & Partners di Milano, l’appuntamento è stato l’occasione per approfondire in particolare i profili giuslavoristici e i risvolti relativi alla tutela della riservatezza dei dati personali. Nel corso dell’incontro, introdotto dal direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, sono intervenuti Giacinto Favalli, partner fondatore dello Studio Trifirò e Barbara Fumai, referente locale dello Studio, che hanno illustrato le modifiche introdotte dal Governo al fine di adeguare la disciplina alle costanti innovazioni che incidono sulle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. La discussione è stata moderata da Andrea Marsonet, responsabile dell’Area Lavoro e Formazione dell'Associazione e da Paolo Angheben, responsabile dell’Area Diritto d’Impresa. Nel primo intervento Barbara Fumai ha sottolineato come il precedente impianto normativo sia stato sostanzialmente riformato, eliminando il generale divieto di controllo a distanza, pur mantenendo la procedura concertativa o autorizzativa per l’installazione di impianti audiovisivi o altri strumenti dai quali derivi la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori. Tuttavia si prevede che non siano soggetti alla procedura gli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze. In questo caso, finalmente, il legislatore ha operato una valutazione di legittimità ex ante, in virtù della quale l’impiego di questi dispositivi

viene svincolato da un preventivo esame da parte delle Organizzazioni sindacali o dell’Autorità amministrativa. Analoga previsione vale - e qui risiede uno degli elementi più innovativi – per gli “strumenti utilizzati per rendere la prestazione lavorativa”. Proprio sul concetto di “strumento di lavoro” si è focalizzato l’intervento di Giacinto Favalli il quale, con approccio pratico e operativo, ne ha sottolineato la portata innovativa, allo scopo di poter indirizzare l’interpretazione della norma verso una applicazione coerente con i mutati assetti produttivi. Ciò nonostante non si è mancato di sottolineare come una parte dei commentatori tenda a confinare la nuova norma in un perimetro più ristretto, legando la possibilità di “controllo” degli strumenti di lavoro ad un loro collegamento essenziale, in termini di indispensabilità, con l’attività lavorativa svolta. In questo senso è stato ricordato che la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore trovi adeguata garanzia sia nel divieto di installare strumenti che abbiano l’esclusiva finalità del controllo, sia nel duplice filtro dato dall’obbligo di informazione sulle modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli, oltre che nel necessario rispetto della regolamentazione in tema di privacy. Solo a tutte queste condizioni i dati e le informazioni acquisiti possono quindi essere utilizzati per tutti i fini connessi al rapporto di lavoro, compreso il profilo delle sanzioni disciplinari. In conclusione è auspicabile che la lettura della nuova norma si sviluppi valorizzandone la portata innovativa, senza che ciò comporti uno sbilanciamento degli importanti interessi in gioco: il diritto alla riservatezza del lavoratore da un lato

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e quello del potere direttivo del datore di lavoro. Diversamente non solo la modifica normativa vedrebbe ridimensionata la propria capacità di

adattarsi al cambiamento e al progresso tecnologico, ma anzi rischierebbe di avvitarsi su sé stessa e diventare un ulteriore fattore di complessità.

L’efficienza energetica nel settore industriale Se le grandi imprese, soprattutto quelle energivore, hanno adottato ormai da tempo buone pratiche per la gestione efficiente dell’energia nel ciclo produttivo, ciò non sempre accade per le piccole e medie imprese. L’efficientamento energetico richiede investimenti a volte onerosi, lunghi tempi di rientro, spese per la manutenzione e la sicurezza. Per questo motivo molte Pmi non affrontano il tema dell’energia come potrebbero, rinunciando a conseguire nel tempo importanti risparmi. Senza contare i benefici per l’ambiente in termini di sostenibilità. Se ne è parlato a Palazzo Stella, al seminario “L’efficienza energetica nel settore industriale” organizzato da Confindustria Trento e Assoenergia. “In Italia il consumo energetico del settore industriale rappresenta il 25% del totale”, ha ricordato il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato. “Questo spiega perché la tematica dell’efficienza energetica riscuote grande interesse da parte delle nostre imprese. Da qualche anno in Associazione abbiamo potenziato i servizi sull’energia per aiutare le aziende a risparmiare sulla bolletta energetica e per scegliere le tecnologie più adatte e sostenibili”. Un servizio che viene erogato con il supporto di Assoenergia, il consorzio energia di Palazzo Stella presieduto da Giordano Farina, che ne ha illustrato le peculiarità. Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, ha aggiornato i partecipanti sull’accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni e ha tracciato gli scenari futuri a livello internazionale. Di politiche provinciali per l’energia e del relativo finanziamento hanno parlato i rappresentanti delle agenzie della Provincia autonoma di Trento Fabio Berlanda, responsabile Aprie e Francesco Marchi dell’Apiae. L’amministratore delegato di Dolomiti Energia Marco Merler ha spiegato il ruolo delle multiutility nella promozione dell’efficienza energetica, mentre Roberto Valcanover, presidente di Nesco Srl, ha portato l’esperienza di una Esco. Hanno chiuso il seminario gli interventi di Michele Creazzi, referente tecnico di Assoenergia e di Gianmaria Zanini, energy manager delle Acciaierie Beltrame Spa.

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Modalità in evoluzione per finanziare il circolante All’interno del programma FARE – Finanza per alimentare la ripresa dell’economia, approfonditi gli strumenti più innovativi per finanziare il capitale circolante. di LUCA RIBAGA, Finanza d’impresa, Confindustria Trento

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uno scenario con credito sempre più selettivo, è fondamentale per le aziende essere consapevoli di tutti gli strumenti esistenti per supportare le esigenze di finanziamento, anche a breve termine. Forme alternative a quelle tradizionali per il finanziamento del circolante sono state illustrate in un convegno in Associazione, coordinato da Alessandro Lunelli, delegato di Giunta per il credito. Il fulcro verteva sull’operatività del factoring, forma tecnica che registra una forte crescita negli impieghi a livello nazionale nel 2015, con un incremento annuo di oltre il 5%. Coniugato nelle sue forme più evolute, come reverse factoring e maturity, in modalità pro-soluto o pro-solvendo, il factoring consente all’azienda di proporre al sistema bancario non solo il proprio merito di credito, ma anche di valorizzare quello del proprio committente. Superati vecchi schemi rigidi in tema di importo minimo per fattura o di percentuale di portafoglio annuo cedibile, il factoring appare oggi come una forma di finanziamento che consente approcci evoluti e, nel caso del reverse, integrati efficacemente nel rapporto commerciale fornitore/cliente. L’uso delle carte di credito per la gestione del rap-

porto cliente/fornitore, consente, al fornitore di ottenere tempi certi di incasso, al cliente la possibilità di finanziarsi dilazionando i tempi di pagamento stabiliti commercialmente con il fornitore. Una modalità per migliorare i parametri relativi a giorni incasso e pagamento, gestito all’esterno del sistema del credito, che non ha rilievo ai fini della Centrale dei Rischi. Neonate in Italia, ma già diffuse nei paesi anglosassoni, le piattaforme on-line consentono alle aziende di cedere pro-soluto i propri crediti sul web, ad un costo basato sull’interesse manifestato dagli acquirenti in base al merito di credito dei propri clienti. Una forma nuova di finanziamento che sta conoscendo un utilizzo in costante crescita, anch’essa esterna al perimetro della Centrale dei Rischi.

Gli incontri sul territorio in tema di rating e andamentale Si è conclusa il 19 maggio la serie di 6 incontri sul territorio, che ha visto i responsabili del Credito e della Finanza d’impresa dell’Associazione incontrare oltre 100 aziende associate per approfondire temi operativi di attualità stringente quali: la composizione del rating, il funzionamento della Centrale dei Rischi di Banca d’Italia, l’utilizzo appropriato del sistema delle garanzie. Nel corso degli incontri è stato anche presentato il nuovo servizio di analisi della Centrale dei Rischi, che fornisce alle aziende importati informazioni circa la composizione e la gestione del proprio indebitamento e suggerimenti circa le possibili ottimizzazioni.

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Impianti a fune: rinnovato il contratto La presidente Ghezzi: “Si tratta di un’intesa soddisfacente, che introduce un’ottica nuova nella trattativa, in coerenza con la situazione di difficoltà rilevata presso molte aziende della categoria”.

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scorso 12 maggio, a Courmayeur, nell’ambito dell’Assemblea Annuale di Anef, l’Associazione nazionale degli esercenti funiviari, è stato sottoscritto il rinnovo del Contratto nazionale di Lavoro della categoria, che interessa circa 450 aziende e 15 mila lavoratori in tutta Italia. Il testo è stato firmato dalla delegazione di Anef e dalle Organizzazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Savt. Valeria Ghezzi, presidente nazionale di Anef afferma che “il nuovo contratto è stato valutato con grande positività da tutte le aziende associate, in quanto non solo prevede un aumento salariale inferiore a quello stabilito nei rinnovi completati negli ultimi anni dalle altre categorie aderenti al Sistema Confindustria (71 euro annuali contro una media di 90), ma introduce una serie di interventi strutturali che vanno a modificare importanti istituti, riducendo così i costi a carico delle aziende e avviando una politica di revisione di alcune forme di “premialità” introdotte in passato e divenute col tempo parte integrante dell’accordo. “Il proficuo dialogo avviato con la controparte sindacale - continua Valeria Ghezzi - ha favorito un confronto serrato, ma improntato all’onestà e alla correttezza, fatto questo che ha consentito, per la prima volta nella storia del settore e come auspicato da tutti gli imprenditori, di chiudere la trattativa entro la naturale scadenza del testo precedentemente in vigore”. “Abbiamo investito su forme di welfare legate alla sanità integrativa e ai fondi pensione e abbiamo invece limitato l’aggiornamento del trattamento salariale, che a causa del cuneo fiscale, genera scarsi benefici al lavoratore a fronte di pesanti oneri a carico dalle aziende. Nella sostanza - conclude Ghezzi - possiamo affermare di aver raggiunto

un’intesa soddisfacente sia per la parte datoriale che per i nostri collaboratori e che si pone quale punto di rottura rispetto al passato, introducendo un’ottica nuova nella trattativa, in coerenza con la situazione di difficoltà rilevata presso molte aziende della categoria. La sfida che Anef si è posta per il futuro è quella di mantenere la collaborazione con le Organizzazioni Sindacali e di avviare da subito seri ragionamenti su possibili misure volte a rinnovare la struttura del contratto, rendendolo più aderente alle esigenze di un settore che necessità sempre più di flessibilità e di incrementi di produttività”. Valeria Ghezzi

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Quando l’industria incontra il sociale La rete della Cooperativa Alpi passa da 280 a 330 addetti: con 21 enti e 20 aziende servite, prende corpo in Trentino un vero e proprio distretto dell’economia solidale.

CRESCE

il distretto dell’economia solidale in a 330 addetti impiegati nella rete dell’economia Trentino. Una rete composta da una ventina di or- industriale solidale. La Provincia sosterrà il proganizzazioni no-profit che fanno riferimento alla getto mediante l’acquisizione da parte di Trentino Cooperativa Alpi e che ad oggi possono contare su Sviluppo di una parte di immobile sede della co26 laboratori e 280 persone impiegate in percorsi operativa, per un valore di 1 milione di euro, che di reinserimento lavorativo e di socializzazione verrà quindi rimesso a disposizione della stessa cooperativa Alpi attraverso un contratto di locaal lavoro. Lavoro per trovare lavoro e ritrovarsi come perso- zione. Delle scorse settimane la firma dell’accordo ne, quindi, con l’impiego in una serie di servizi a da parte del vicepresidente della Pat Alessandro favore di imprese industriali, dell’artigianato e del Olivi, del consigliere delegato di Trentino Svilupcommercio, ma anche nella sanità e nel sociale. po Sergio Anzelini, del presidente di Cooperativa Un volume d’affari che sfiora la cifra di 1 milione Alpi Francesco a Beccara, del direttore generale e 400mila euro ma che è destinato a crescere an- di Confindustria Trento Roberto Busato e dei secora. Servono perciò nuovi spazi produttivi, nuo- gretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Franco Ianeve attrezzature per creare ulteriori opportunità di selli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti. “Per noi è inserimento lavorativo. Alpi investirà nei prossimi importante essere partner di questo progetto – ha due anni due milioni di euro, passando da 280 evidenziato Busato –. Siamo lieti di dare un contributo concreto allo sviluppo di un nuovo modello di impresa dalle forti ricadute sociali ma anche culturali. Inoltre, più riusciamo ad aumentare l’inserimento nel mondo del lavoro di persone fragili attraverso queste cooperative, più andiamo a ridurre il costo delle prestazioni assistenziali pesando meno sul welfare complessivo”. Alpi opera a Trento dal 1990. La sua azione è orientata a tre principali finalità: strutturare una rete del terzo settore in grado di rispondere in modo competitivo alla esigenze produttive del comparto industriale; aumentare le possibilità lavorativo/occupazionali per persone deboli e disoccupate, dentro un sistema partecipato e non solo assistenziale; rendere tangibile la filiera di inserimento lavorativo, estendendo il più possibile l’applicazione del modello sviluppato.

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Nuovi finanziamenti per la formazione Cristofolini: “Un ulteriore successo per Assoservizi, che permetterà di finanziare, per il terzo anno consecutivo, la formazione dei dipendenti delle imprese coinvolte nei Piani”.

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recente è stato raggiunto un importante risultato da parte della società di servizi di Confindustria Trento. Assoservizi si è aggiudicata importanti finanziamenti messi a disposizione da Fondimpresa per la realizzazione del Piano formativo “Cosvite - Competitività e Sviluppo Territoriale”. Il Piano è stato elaborato in collaborazione con altre strutture impegnate in attività di formazione permanente quali Enfap Trentino, Delta Informatica Spa, Engim Veneto e Ial Nazionale Srl. “È un sostegno importante per le nostre imprese - spiega il presidente di Assoservizi Rocco Cristofolini - tanto più in questo momento di crisi. La formazione ha un ruolo centrale nell’elaborazione delle buone pratiche aziendali e della ricerca ed innovazione delle aziende e per questo motivo è importante promuoverla”. Il Piano “Cosvite” si rivolge alle aziende delle filiere per lo sviluppo turistico territoriale della Provincia di Trento e della Regione Veneto, rappresentate finora da 52 imprese trentine e venete che appartengono alla filiera dell’accoglienza, impegnate nell’erogazione diretta di prodotti e nella fornitura di servizi per lo sviluppo integrato del territorio. L’obiettivo del Piano è implementare le competenze dei lavoratori coinvolti attraverso un’ampia selezione di corsi di formazione afferenti alle principali aree tematiche di interesse per il miglioramento organizzativo e l’innovazione dei processi produttivi all’interno delle strutture ricettive presenti sul territorio, con una particolare attenzione alle specificità locali. Sono previste circa 2000 ore di formazione che hanno la finalità di migliorare le performance aziendali e di filiera come fattore critico di successo aziendale e di filiera territoriale, in modo da

consentire alle imprese aderenti di migliorare la competitività e alle risorse umane coinvolte una maggiore occupabilità. In particolare, l’attenzione è rivolta verso le categorie più fragili nel mercato del lavoro: donne, lavoratori con età al di sotto dei 29 anni o superiore a 50 anni, lavoratori sospesi e lavoratori stranieri.

Simulazione industriale: il workshop Per tenere le aziende costantemente aggiornate sulle metodologie più innovative, Assoservizi organizza frequentemente consulenze mirate e appuntamenti di carattere informativo. È il caso del recente evento dedicato alla simulazione industriale, al quale ha preso parte un gruppo di aziende dei settori metalmeccanico e Ict. Lo strumento permette, attraverso l’analisi di dati con l’aiuto di un calcolatore, di valutare la situazione aziendale per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e individuare tempestivamente eventuali problematiche insorte al fine di adottare le soluzioni più idonee.

Per informazioni: Assoservizi Nicolò Andreini T 0461 360092 F 0461 390127 andreini@confindustria.tn.it

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Eurorisk un partner per le imprese Gestire correttamente i rischi di un’impresa significa costruire una solida strategia in linea con gli obiettivi di business, garantire un elevato standard di sicurezza e uno sviluppo costante nel tempo. Eurorisk è un’azienda riconosciuta come leader nel settore del brokeraggio assicurativo per la clientela industriale a cui presta il proprio servizio con professionalità, mettendo a disposizione l’esperienza acquisita e la continua formazione ed innovazione. Nel corso degli anni ha sviluppato la sua attività a fianco di imprese localizzate in varie regioni italiane che le ha permesso di raggiungere un elevato livello di know how. Aiutare le aziende nella gestione dei rischi, che si evolvono costantemente ed incessantemente in funzione del loro sviluppo specie se internazionale, per noi è una mission che ci stimola a ricercare costantemente nuove formule e soluzioni. Trent’anni fa i rischi determinanti per le aziende erano i possibili

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danni ai fabbricati, ai macchinari, alle merci e così via. Oggi le problematiche ed i reali rischi che preoccupano l’imprenditore sono molto più sofisticati e complessi come: le perdite da rischio del credito, le responsabilità legate ai prodotti, quelle sempre più ampie degli amministratori, i rischi d’inquinamento e danni ambientali, proteggersi dai cyber risk, garantire il profitto lordo aziendale, i rischi legati all’esportazione, tutelare i key man, garantirsi dai fornitori e dai contratti che si stipulano con i terzi, avere credito per il rilascio di garanzie cauzionali. Un’azienda moderna ed in sviluppo è molto attenta alla sua redditività (EBITDA), alla sua posizione finanziaria (NET FINANCIAL POSITION), al suo ROE ed alla Remunerazione degli azionisti, ma tutto

ciò non può prescindere da una corretta gestione dei rischi aziendali anche con l’utilizzo di sofisticati strumenti assicurativi. Eurorisk, in qualità di figura professionale esperta nell’analisi e gestione dei rischi assicurativi, nell’individuazione dei sistemi di prevenzione e nella gestione dei danni, svolge una preziosa attività di consulenza. Una volta identificate le principali aree di esposizione al rischio del Cliente, realizza un programma assicurativo coerente e dimensionato sulle specifiche necessità e capacità economiche, sulla base delle migliori condizioni reperibili, mettendo in concorrenza fra loro le diverse Imprese del mercato assicurativo nazionale ed internazionale. www.eurorisk.it


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“Il Bello dell'Industria” in mostra Ospitata a Palazzo Trentini, con ottimi riscontri, la serie di fotografie industriali realizzata da Nadia Baldo e dal suo team in collaborazione con Confindustria Trento.

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raccolto ottime recensioni la mostra “Il bello dell’industria”, allestita nelle settimane centrali del mese di maggio a Palazzo Trentini, negli spazi della Sala dell’Aurora, a Trento. Alla cerimonia inaugurale erano intervenuti, insieme all’autrice Nadia Baldo e ai suoi collaboratori, anche Aldo Sestieri, della Sapienza di Roma, Cristiana Pagliarusco, dell’Università di Padova, Dario Coletti, fotografo e scrittore, già autori di alcuni tra i testi pubblicati all’interno del catalogo dedicato al progetto. Di fronte a oltre un centinaio di persone Baldo ha illustrato la filosofia del lavoro condotto presso le diciassette imprese industriali coinvolte. A proposito delle varie chiavi di lettura delle immagini “la più superficiale – ha detto - è la evidente qualità dell’industria trentina; la più profonda è l'auspicio di una sempre più netta scelta di qualità, bellezza ed etica nella produzione industriale così come in tutti i settori, perché queste sono le uniche vie che possono portare verso un futuro per l'uomo e per il pianeta. L'eccellenza in questi

La mostra di Nadia Baldo allestita a Palazzo Trentini

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campi, inoltre, è imperativa nel mondo occidentale e in Italia in particolare perché questi sono ambiti che ci appartengono anche storicamente. Il perseguimento del basso costo al contrario ci vedrebbe perdenti”. Nel corso dell’appuntamento è intervenuto anche il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, che ha spiegato le ragioni del sostegno garantito al progetto fotografico dagli industriali trentini: “La nostra Associazione persegue in varie occasioni e attraverso canali differenti la diffusione della cultura d’impresa e del valore della manifattura trentina. L’operazione di Nadia Baldo, amplificata dal progetto editoriale presentato oggi e dalle occasioni espositive qual è la mostra che qui si inaugura, è certamente un’occasione inusuale ed efficace di trasferire al pubblico dei non addetti ai lavori concetti e filosofie che stanno a cuore alla nostra categoria”. L’esposizione, che ha raccolto i riscontri positivi di alcuni insegnanti, è stata visitata anche da gruppi di studenti di alcuni istituti scolastici trentini.


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“Tu Sei”: l’evento finale Premiati nella Sala Grande del Castello del Buonconsiglio i migliori progetti dell’ottava edizione del progetto. Ospite d'onore all'appuntamento il coach di Aquila Basket Maurizio Buscaglia.

SONO

venti i progetti realizzati quest’anno nell’ambito del progetto “Tu sei”, iniziativa nata da un’intesa tra Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento con lo scopo di favorire il dialogo tra il mondo della scuola e quello delle imprese. L’ottava edizione, realizzata quest'anno con il sostegno di Fondazione Caritro, ha visto la partecipazione di 18 scuole e 19 imprese, per il coinvolgimento di 1.136 studenti supportati dai loro insegnanti.

A fine maggio nella Sala Grande del Castello del Buonconsiglio la cerimonia di premiazione: sette i riconoscimenti assegnati, generale il plauso della commissione esaminatrice, che ha formulato un giudizio estremamente positivo in merito al livello dei progetti svolti, sottolineando come nel tempo la qualità media dei progetti si sia costantemente innalzata. Sotto i vincitori dell’edizione 2016.

Per la categoria Istituti Comprensivi, progetti annuali 1° classificato Istituto Comprensivo di Borgo con Dial Srl

Per la categoria Istituti Comprensivi, progetti biennali 1° classificato Istituto Comprensivo di Tione con Gyform Srl

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Per la categoria Istituti e Centri di Formazione Professionale, progetti annuali 1° classificato Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti grafiche di Trento con Win Sport Srl

Per la categoria Istituti Secondari di secondo grado, progetti annuali 1° classificato Itt “G. Marconi” di Rovereto con Distilleria Marzadro Spa

Per la categoria Istituti Secondari di secondo grado, progetti biennali 1° classificato Ii “M. Martini” di Mezzolombardo con Autotrasporti Luchin di Ghezzi G. Sas

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Maurizio Buscaglia

Menzione di eccellenza Cfp Enaip di Cles con Tama Spa

Menzione di eccellenza Scola Ladina de Fascia – Liceo Artistico “G. Soraperra” con Pastificio Felicetti Srl

Ospite d’onore di questa edizione dell’appuntamento è stato il coach di Aquila Basket Maurizio Buscaglia, che ha raccontato al giovane pubblico dell’evento le tappe principali della sua esperienza professionale personale e insieme la parabola del successo del team trentino, parlando di passione, strategia, rischio, visione, concretezza, spirito di squadra e predisposizione al cambiamento. Alla premiazione hanno preso parte anche i rappresentanti degli enti coinvolti. Quale portavoce dell’Associazione degli industriali trentini è intervenuta, insieme al direttore generale Roberto Busato, Stefania Segata, componente della Giunta esecutiva con delega all’Education, che ha voluto evidenziare la crescente qualità dei lavori condotti dai team scolastici al fianco delle aziende: “Il progetto Tu Sei mantiene livelli eccellenti di creatività e innovazione. Il menù di azioni proposte è stato infatti interpretato ancora una volta con una straordinaria capacità di mettere insieme in modo originale idee, saperi, creatività, manualità e passione. Tu Sei si conferma un progetto di valore eccellente sul territorio e per il territorio trentino”. Per la Provincia sono intervenuti Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza, e Alessandro Olivi, vicepresidente della Giunta provinciale, che ha riconosciuto la lungimiranza del progetto, sottoposto all’attenzione del governo provinciale dagli industriali trentini quando ancora alle sinergie tra scuola e imprese non si riconosceva il valore odierno. “Iniziative come questa – ha detto Olivi – erano un tempo intese come attività ricreative di contorno: oggi conosciamo e promuoviamo convintamente il beneficio reciproco dei progetti di collaborazione condivisi nel corso dell’anno scolastico dai protagonisti di Tu Sei”.

Silvia Decarli, consigliera della Fondazione Caritro, ha spiegato che “Il Consiglio di Gestione di Fondazione Caritro ha deliberato di sostenere il premio Tu Sei, finalizzato a costruire forti e durature relazioni tra scuole e industria. Il progetto testimonia la stretta collaborazione di Fondazione con gli enti del territorio, quali Confindustria e Provincia autonoma di Trento, per affrontare congiuntamente tematiche di particolare interesse per il territorio. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle numerose iniziative formative complementari e aggiuntive all’offerta scolastica che Fondazione sostiene per i giovani trentini.”

Trentino Young Scientist Challenge: la sfida finale 46 progetti selezionati, 12 giurati, circa 200 studenti in gara: si è giocata nelle scorse settimane al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento la sfida finale della seconda edizione della Trentino Young Scientists Challenge. L’iniziativa, della quale Confindustria Trento è partner, ha visto impegnate tutte le classi di tre istituti secondari di primo grado – “G. Bresadola” di Trento, Istituto comprensivo di Levico Terme e “dell’Argentario” di Cognola – che da ottobre scorso hanno lavorato alla presentazione di un progetto sperimentale di ricerca. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il gruppo “Macchina di Galton” di Levico. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2016


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Fly: nuovi investimenti per 27 milioni Previste cento nuove assunzioni entro la fine del 2020. La crescita della filiera meccatronica tra le linee dell’accordo con Trentino Sviluppo, che interverrà con 7,5 milioni a sostegno dell’ampliamento.

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L'ACQUISTO

di macchinari e sofisticati impianti produttivi, un impulso all’attività di ricerca e sviluppo, un ulteriore ampliamento dello stabilimento di Grigno: ammonta a 27 milioni di euro il nuovo investimento annunciato nelle scorse settimane da Fly Spa, azienda associata che opera nel settore delle lavorazioni meccaniche di componenti per l’industria energetica, aeronautica e aerospaziale in leghe leggere di alluminio, leghe metalliche e superleghe. L’intervento si svilupperà nell’arco dei prossimi quattro anni, e sarà accompagnato da una conseguente crescita dei livelli occupazionali: dai circa cento dipendenti attuali, l’impresa passerà alle duecento unità entro la fine del 2020. Si ricercano in particolare tecnici, saldatori specializzati, addetti alle lavorazioni meccaniche di alta precisione, all’assemblaggio e ai controlli qualità: nuovo personale per la selezione del quale l’azienda elaborerà un apposito progetto messo a punto in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro della Provincia di Trento, anche tramite la rete dei servizi territoriali all’impiego, privilegiando l’assunzione di giovani e di lavoratori iscritti nelle liste territoriali di mobilità della Valsugana o comunque di lavoratori del territorio provinciale. Trentino Sviluppo sosterrà l’investimento privato con uno stanziamento di 7,5 milioni di euro per l’acquisto di un immobile che sarà ceduto a Fly in locazione. L’accordo, siglato a inizio aprile dal presidente di Fly Nadir Spezzapria, dal vicepresidente della Pat Alessandro Olivi, dal presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi, dal sindaco di Grigno Leopoldo Fogarotto e dai rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl, Manuela Terragnolo e Luciano Remorini prevede anche la nascita di una filiera locale di fornitori. Notevoli dunque le

ricadute attese per l’indotto locale, sia per quanto riguarda diverse piccole e medie aziende di qualità, anche artigianali, che potranno lavorare quali fornitori, sia indirettamente per le attività di servizio connesse all’operatività industriale. Nel merito Fly e Trentino Sviluppo collaboreranno per far crescere la filiera meccatronica, favorendo la nascita in Valsugana di un significativo indotto nei settori della meccanica, dell’elettronica, dell’impiantistica, della logistica e in altri settori legati all’operatività di Fly. Nei piani, anche la nascita di una sorta di polo produttivo meccatronico specializzato nel settore aeronautico all’interno degli spazi produttivi di proprietà pubblica ancora disponibili nel condominio artigianale “ex Omga” di Grigno. Importanti, nel testo dell’accordo, anche i passaggi relativi al rafforzamento delle partnership per il Polo Meccatronica, che vedranno Fly e Trentino Sviluppo condividere una serie di strategie di

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Da sinistra Olivi, Spezzapria e Fogarotto


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carattere promozionale e di attrazione d’aziende rafforzando anche le iniziative di formazione del personale specializzato nel settore della meccanica e della meccatronica, con il coinvolgimento degli istituti superiori della formazione professionale, dell’Università degli Studi di Trento e delle istituzioni trentine della ricerca. Il Gruppo Forgital - oltre trecento milioni di euro di fatturato, più di mille dipendenti - aveva scelto il Trentino, e in particolare l’area industriale di

Sicurezza informatica: partnership tra Saiv Group e il Gruppo Itway Le minacce informatiche sono oggi un’eventualità sempre più frequente. In particolare, nel mondo del digital business, i dati aziendali sono costantemente a rischio: un grande numero di sistemi di controllo industriali, ancora oggi in uso, sono stati infatti progettati prima che le minacce alla sicurezza informatica divenissero un problema importante. Alle imprese che intraprendono il percorso della trasformazione digitale deve essere dunque garantita una adeguata prevenzione. Guarda in questa direzione la partnership stretta tra Saiv Group, azienda leader nel settore dell’Information and Communication Technology, e il Gruppo Itway, quotato al segmento Star di Borsa Italiana, attraverso la sua controllata Business-e. Le due società intendono così rafforzare la loro offerta nell’ambito della sicurezza di reti, sistemi, applicazioni e contenuti informatici e consolidare la propria presenza nel Triveneto. L’accordo consentirà in particolare di far fronte alle esigenze delle aziende, per quanto riguarda backup e recovery, la gestione dell’identità degli utenti e degli accessi, la protezione dei dati e delle informazioni e l’ottimizzazione dei data center e delle infrastrutture di rete.

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Grigno, per avviare nel 2008 una nuova attività industriale. Da subito aveva potuto contare sul sostegno della Provincia di Trento che tramite Trentino Sviluppo aveva scelto di entrare nella compagine sociale di Fly Spa investendo in questa qualificata e nuova sfida industriale. Da allora Fly è cresciuta in modo esponenziale, passando dai primi storici 18 addetti ad oltre cento dipendenti, triplicando gli spazi occupati: dai 6mila metri quadrati del primo insediamento agli attuali 17.500 metri quadrati, ai quali si aggiunge ora l’accordo per la realizzazione di un nuovo ampliamento per ulteriori 6.600 metri quadrati. “In questi 5-6 anni abbiamo investito a Grigno oltre 75 milioni di euro – ha sottolineato Spezzapria – e ora ne investiremo altri 27 milioni nella costruzione di quello che di fatto è un nuovo stabilimento adiacente all’attuale, per far fronte all’incremento di capacità produttiva che ci chiesto da Rolls Royce ma anche perché vorremmo diversificare nei prossimi anni prodotti e clienti. Dal 2016, ad esempio, Fly realizzerà in esclusiva per il consorzio ArianeSpace la finitura di alcuni dei pezzi più importanti del vettore spaziale europeo Ariane 5”. “Sei anni fa, quando abbiamo scelto assieme alla Provincia di Trento di accettare questa sfida, a Grigno c’era solo un prato. Oggi esiste una realtà industriale che chiuderà il 2016 con un fatturato di circa cento milioni di euro, dopo aver fatturato nel 2015 poco più di cinquanta milioni, 25 milioni nel 2014 e meno di otto milioni nel 2013. Una progressione notevole che è il frutto del grande lavoro svolto su questo territorio in questi anni, durante i quali abbiamo apprezzato la grande affinità culturale che ci lega al Trentino ed alla Valsugana in particolare”.


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Un Gruppo in salute legato al territorio Gpi è interlocutore di riferimento nel campo dell’informatica socio-sanitaria e dei nuovi servizi hi-tech per la salute. Ora guarda alla telemedicina e all'innovazione della logistica del farmaco. di ALESSANDRO DE BERTOLINI

NEL

1988 nasceva in Trentino Gpi con un capitale sociale di appena cinque milioni di lire, tanta buona volontà e incoraggianti prospettive di crescita. L’azienda si costituiva per iniziativa di Fausto Manzana con lo scopo di lavorare fin da subito nell’ambito della sanità. Oggi, a soli trent’anni di distanza, il Gruppo Gpi è diventato uno tra i primi attori italiani nella gestione dei sistemi informatici per la sanità (dai software amministrativi alla manutenzione alla gestione dei sistemi legati alla prenotazione delle visite) con un fatturato di 98 milioni di euro, quasi 3mila dipendenti e 24 sedi in Italia cui si aggiungono gli uffici esteri in Germania, Cile e Brasile. A livello nazionale e internazionale rappresenta un caso di eccellenza e

Fausto Manzana

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un esempio virtuoso di imprenditorialità made in Italy nel comparto ad alto contenuto innovativo dell’Ict (Information and communications technology). Al timone, oggi come ieri, Fausto Manzana. “Manteniamo il cuore in Trentino – spiega il presidente e amministratore delegato del Gruppo – rimanendo fortemente legati al territorio”. Sul totale, circa 270 dipendenti – tutti con contratto a tempo indeterminato – lavorano in Trentino. In provincia di Trento, in Italia e all’estero Gpi è interlocutore di riferimento nel campo dell’informatica socio-sanitaria e dei nuovi servizi hi-tech per la salute, sia per l’ente pubblico sia per le aziende private. “Gpi Spa, capofila del Gruppo - Continua Manzana -, si caratterizza come risposta imprenditoriale alla necessità di realizzare e implementare l’informatizzazione delle strutture sanitarie. Nei primi anni Novanta, sotto la spinta all’aggregazione voluta dal Servizio sanitario nazionale, iniziammo un percorso di crescita partecipando al processo di unificazione delle numerose Usl trentine in quella che oggi è l’Azienda per i servizi sanitari di Trento. Oltre 25 anni di esperienza diretta sul campo avendo sempre a cuore la salute e la cura della persona”. I clienti di Gpi sono oltre 700, dislocati in tutte le regioni d’Italia e all’estero. Si tratta perlopiù di enti e istituzioni pubbliche e private legate al mondo della sanità ma non soltanto: aziende sanitarie e ospedaliere, cliniche e case di cura, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, fondazioni e onlus, strutture residenziali e semiresidenziali, cooperative sociali, società in-house, provider, analytics, pubbliche amministrazioni (regioni, province, comuni, consorzi, università), farmacie, associazioni di categoria, assicurazioni, soggetti della grande distribuzione organizzata, istituti bancari, gestori di buoni pasto e catene retail. Tra


47 aziende

Showroom di GPI sull'automazione e installazione del magazzino robotizzato in una farmacia privata (sotto)

i soggetti pubblici principali ricordiamo a titolo esemplificativo molte Asl italiane (Trento, Bologna, Parma, Verona, Padova, Foggia) e importanti gruppi sanitari: tra questi il Gruppo San Donato e la Fondazione Don Gnocchi di Milano, il Policlinico Umberto I di Roma e l’Ospedale Cottolengo di Torino. Per quanto riguarda i servizi legati ai Cup (i centri unici per le prenotazioni), Gpi è l’operatore maggiormente rilevante a livello nazionale. “Siamo presenti nella Provincia di Trento, in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Sardegna, Abruzzo con quasi 19 milioni di bacino di utenza e oltre 16 milioni di giore convinzione i mercati stranieri. Nonostante contatti l’anno (telefono, sportello, web)”. Per gestire un portafoglio di clienti di queste di- questo rimaniamo saldamente ancorati al nostro mensioni il Gruppo Gpi conta su una vasta rete territorio di origine, il Trentino, dove continuiadi aziende controllate o partecipate. Ultima acqui- mo a dare un contributo importante in termini di sizione in ordine di tempo la Lombardia Contact, innovazione nelle tecnologie legate al benessere”. impresa del milanese di Lombardia Informatica, A conferma di un trend di crescita che non acuna società in house della Regione Lombardia che cenna a rallentare, le prospettive del Gruppo GPI aveva in gestione il call centre del servizio sanita- per il biennio 2017/2018 sono particolarmente fario lombardo. “Per ottenere simili risultati – con- vorevoli. “Nel 2016 prevediamo un fatturato di 131 tinua Manzana – siamo cresciuti negli anni sia in milioni ed entro la fine del 2018 contiamo di sutermini di organico che di fatturato puntando sul- perare i 190 milioni. Immaginiamo di raggiungere lo sviluppo di una offerta tecnologica sempre più nel 2018 i 3.500 dipendenti”. all’avanguardia in grado di cogliere le esigenze di Per il futuro, i progetti più importanti vanno nella trasformazione e le spinte innovative richieste dal direzione della telemedicina. Gpi si è già mossa su questa strada in Brasile, dove ha costituito una mondo della sanità e del sociale”. Nel corso di tre decenni, le strategie di impresa società ad hoc con importanti partnership locali. di Manzana hanno puntato su tre capisaldi: inter- E si sta specializzando in Trentino con nuove sonazionalizzazione, innovazione del welfare e rap- luzioni in via di sviluppo nei poliambulatori Poliporto con il territorio. “Non esistono alternative cura di Trento e Rovereto. “Altro segmento strategiall’internazionalizzazione”, sottolinea l’ammini- co a livello nazionale e internazionale – conclude stratore delegato. “Proprio in questi giorni abbia- Manzana – è la logistica del farmaco, con particomo emesso il nostro terzo bond per un valore di lare riguardo ai sistemi di automazione a presidio 15 milioni di euro (i primi due li abbiamo emessi dell’intera filiera, dal magazzino farmaci al bordo nel 2012 e nel 2015 rispettivamente per 12 e 4,75 letto. La sede di Trento del Gruppo si avvia a dimilioni di euro), con l’obbiettivo di proseguire nel venire una cittadella per la sanità hi-tech, già oggi nostro percorso di acquisizione di altre società in visitabile per vedere da vicino i sistemi robotici Italia e all’estero per presidiare con sempre mag- proposti al mercato”.

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Zobele Group: fatturato a +21% Viaggio dietro le quinte di una strategia di successo, orientata all’innovazione e alla diversificazione, ma anche al welfare aziendale e alla responsabilità sociale.

L'OCCASIONE

Lo stabilimento messicano di Zobele

sono i risultati economici. Visiti bele nasce come azienda produttrice di insetticidi, un’azienda con il pretesto di commentare gli ulti- ma è oggi un gruppo multinazionale specializzato mi dati di bilancio e finisci per scoprire che dietro soprattutto nella realizzazione di prodotti di largo a un andamento particolarmente positivo non ci consumo per la cura della casa e della persona. sono solo una gestione virtuosa e strategie di bu- Nel 2015 il fatturato di questa linea di prodotti ha siness vincenti, ma una solida organizzazione che registrato un aumento di 29 milioni e mezzo di ha a cuore anche il benessere: della sua squadra, euro, pari al 293,3% e nel solo primo trimestre del 2016 il valore del fatturato di questa categoria ha dei territori, dell’ambiente. Zobele ha chiuso il 2015 con un fatturato supe- superato i 17 milioni di euro, contro i 2 milioni e riore ai 320 milioni di euro (oltre il 14% in più mezzo dello stesso periodo del 2015. La gamma di rispetto all’esercizio precedente), e ha registrato un soluzioni sviluppate e realizzate all’interno degli risultato trimestrale, il primo del 2016, in cresci- stabilimenti della società aumenta con il passare ta del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2015: del tempo: “Le priorità del gruppo – spiega Roperformance, queste, di fronte alle quali un ap- berto Schianchi, amministratore delegato – restaprofondimento è d’obbligo, quanto meno perché – no quelle di continuare la crescita nell’Air Care e nell’epoca di case history e best practice – gestioni nei dispositivi insetticidi e aprirci allo sviluppo di virtuose possono assumere nel contesto generale nuove categorie di prodotto, sostenuti dalle richieste dei nostri clienti”. Nel 2016 dunque gli investiun valore esemplare. La prima ragione concreta di un tale balzo in menti in ricerca e sviluppo previsti si attesteranno avanti (che è peraltro figlio di un trend sempre in intorno ai 25 milioni di euro. Così era stato anche crescita) risiede nella scelta di diversificazione del- nel 2015. la produzione in nuove categorie di prodotto. Zo- Diversificazione, innovazione e internazionalizza-

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Lavoratori dello stabilimento cinese di Zobele

zione (tra impianti, centri di innovazione, sviluppo e design, la presenza industriale del Gruppo è globale), sono dunque i pilastri di una strategia di successo che non si ferma al solo dato quantitativo, ma che ha anzi un corrispettivo irrinunciabile in una serie di pratiche virtuose orientate alla valorizzazione delle risorse: quelle umane in primo luogo. Lo dice bene la nuova intrigante campagna di comunicazione del gruppo, che dà spazio, anziché al prodotto, al lavoro dei collaboratori impiegati negli stabilimenti di tutto il mondo. “Abbiamo realizzato – spiega Emanuele Marchi, Chief Human Resources Officer - diversi servizi fotografici presso le sedi del Gruppo, chiedendo ai dipendenti di posare davanti all’obiettivo mentre svolgono le proprie mansioni. Infine, attraverso un processo partecipativo che ha coinvolto tutti i collaboratori/attori, abbiamo selezionato le immagini più significative, accostandole ai valori che caratterizzano la nostra azienda - excellence, integrity, passion, teamwork, recognition - e alla mission e vision del Gruppo. Gli scatti sono confluiti in un calendario e in una serie di manifesti presentati nel corso delle feste di fine anno e poi distribuiti ed affissi nelle varie sedi”. Se, all’interno del contesto aziendale, l’operazione ha avuto tra le altre cose anche il pregio di esaltare il talento della forza lavoro e il legame speciale che unisce azionisti e dipendenti, il messaggio sull’esterno ha avuto l’effetto di trasferire la narrazione di un’azienda che riconosce nel fattore umano l’ingrediente imprescindibile del proprio successo. Zobele ha il volto delle persone che popolano stabilimenti e centri di ricerca, siano attivi presso l’headquarters trentino, siano essi all’estero: “In Spagna, in Bulga-

ria, in Messico e in Brasile, ma anche in Cina, in India e a Singapore – continua Marchi -: in quei luoghi della crescita con cui l’azienda ha saputo stabilire relazioni che travalicano il solo aspetto economico”. L’interazione positiva con le comunità di riferimento è un must che Zobele coltiva anche attraverso la diffusione di buone pratiche (di qui, ad esempio, l’adesione all’iniziativa “Trentino pedala”) e l’adozione di interventi a favore della popolazione e dell’ambiente: è il caso, ad esempio, dell’operazione condotta in Cina, dove il Gruppo ha operato per il rimboschimento della collina prossima alla zona industriale di Shenzhen, o ancora del contributo alla realizzazione di un impianto di depurazione dell’acqua nella scuola di Bhimpore nella zona di Daman, in India. La sensibilità ai temi del rispetto dell’ambiente e del risparmio delle risorse naturali ha indotto il management a intraprendere, proprio in queste settimane, un progetto di comunicazione interna volto a sensibilizzare i dipendenti all’uso responsabile di acqua, carta ed energia. Nel frattempo, sul fronte del welfare aziendale, Zobele Holding ha di recente sottoscritto in Italia un accordo con le sigle sindacali che prevede la conversione di parte del premio di risultato in flexible benefit.

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Soluzioni informatiche per la crescita Con un fatturato di oltre 25 milioni di euro, Aldebra Spa è il partner per le aziende che scelgono di usare la leva della digitalizzazione per aumentare il proprio livello di competitività.

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nostra sede trentina rappresenta il cuore amministrativo dell’azienda e il centro per lo sviluppo delle soluzioni applicative Crm”, in acronimo customer relationship management, ovvero tutti i rapporti per la gestione delle relazioni con i clienti. Giordano Tamanini, presidente del consiglio di amministrazione di Aldebra Spa, puntualizza il ruolo strategico dello stabilimento trentino dell’azienda di Spini di Gardolo specializzata nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni informatiche per le medie imprese italiane e per gli studi professionali. “Aldebra – continua Tamanini – è un system integrator italiano attivo nell’ambito delle tecnologie informatiche che opera con oltre 150 specialisti su 8 sedi nel nord Italia con un presidio territoriale che va da Ivrea a Udine passando per Milano, Verona, Bolzano, Padova e Treviso”. La sede di Trento rappresenta da sempre un caposaldo della compagine societaria. Nel 2015 Aldebra ha chiuso con un fatturato di oltre 25 milioni di euro attestandosi su valori in

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crescita rispetto all’anno precedente. “La prospettiva per il 2016 – fa sapere il presidente – è di una ulteriore crescita in ragione dei ritorni legati ai recenti investimenti in partnership a elevato contenuto di specializzazione”. L’ultimo biennio, infatti, è stato caratterizzato da una forte espansione aziendale. “Abbiamo ottenuto l’entrata nel nostro azionariato di due dei più importanti partner tecnologici a livello nazionale”, spiega Tamanini. “Da un lato, il Gruppo Teamsystem, primo produttore di soluzioni software gestionali a livello italiano. Dall’altro, Var Group, il maggiore system integrator italiano per la piccola media impresa. Così, Aldebra si trova ora all’interno di un network che ne estende la presenza operativa sull’intero territorio nazionale e ne potenzia ulteriormente il catalogo di offerta coprendo ogni possibile ambito tecnologico. Si aggiungono in particolare nuove competenze in ambito digital, Internet Of Things, predictive analysis, knowledge and risk compliance e impresa 4.0”. Il servizio che Aldebra offre al cliente è ad alto


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contenuto innovativo. “La missione aziendale – prosegue il presidente – si concretizza nello sviluppo congiunto con il cliente di progetti che, utilizzando le caratteristiche abilitanti delle tecnologie informatiche, si pongono l’obiettivo di portare innovazione nei processi di business. Grazie alla collaborazione diretta con i maggiori produttori mondiali del settore, sviluppiamo soluzioni e servizi aggiungendo alla tecnologia più avanzata le nostre competenze di progetto, le conoscenze dei processi aziendali di numerosi settori merceologici e una grande esperienza nella realizzazione di implementazioni complesse”. In altre parole, Aldebra è il “partner ideale per le aziende che scelgono di usare la leva della digitalizzazione per aumentare il proprio livello di competitività”. Inoltre, “disponiamo di una nostra software house con cui realizziamo soluzioni software proprietarie con il brand “Up!” Userportal in ambito Erp e Crm con specifiche verticalizzazioni per settori quali il beverage, l’automotive, il service per ingrossi ortofrutticoli e per le aziende di consulenza e formazione”. Tra le proprie eccellenze Aldebra punta anche sulle soluzioni avanzate nel settore della sicurezza informatica. “Gli esperti – spiega Nicola Rovea, direttore marketing dell’azienda – sostengono che le imprese si suddividono in due categorie: quelle che hanno già subito un attacco informatico e ne sono consapevoli e quelle che lo hanno già subito ma non lo hanno ancora scoperto. La realtà della criminalità informatica è tale per cui ormai nessuno si può ritenere esente. Il centro di competenza di Aldebra rappresenta un’eccellenza in questo campo e punta su servizi esclusivi quali la consulenza forense, la network security, l’application security e il security management”. Un’altra eccellenza espressa dal team di Aldebra è il centro di competenza organizzato sulle soluzioni Sap Business One: soluzioni di gestione aziendale versatili e modulari che consentono alle imprese di risparmiare tempo, abbattere i costi di gestione e rendere più efficienti e semplificati tutti i processi. “La nostra offerta Sap Business One – continua Rovea – si basa su soluzioni Erp ad alto valore innovativo su cui sono state sviluppate proposte specifiche per molteplici settori merceologici quali l’industria metallurgica, l’automotive, il fashion, l’ospitality, l’editoria, il chimico e molti altri. Nel mondo Sap Business One Aldebra ha acquisito competenze specifiche nel campo

dell’Impresa 4.0, ovvero nell’insieme di tecnologie innovative votate a rendere più efficiente e smart la gestione aziendale analizzando e mettendo in correlazione le informazioni generate da tutti i processi, che spesso non vengono rilevate. Ne sono alcuni esempi il concetto di Industry 4.0, a cui è possibile ricondurre le tematiche legate alla fabbrica digitale, ove le tecnologie interconnesse di produzione e i relativi sistemi di analisi e controllo consentono di ottenere una mappatura dei processi e delle risorse coinvolte”. Nel futuro di Aldebra c’è “l’intensificazione dell’impegno a specializzarsi ulteriormente sui domini di frontiera dell’innovazione It (Iot, Big Data, industry 4.0, cloud) – conclude Giordano Tamanini – soprattutto per quanto riguarda la capacità di tradurre questi dirompenti fattori abilitanti in benefici di business per i nostri clienti. Faremo leva sulla formazione del nostro personale, sul potenziamento dell’organico, sul rafforzamento delle nostre partnership strategiche, sull’intensificazione dei rapporti con la ricerca pubblica e privata”. (adb)

iSite vince il Global communication Key Award con cortinadolomiti.eu Il progetto di comunicazione digitale sviluppato dall’azienda trentina iSite con Cortina Marketing Se.Am. si è aggiudicato il premio speciale alla 17° edizione dell’Interactive Key Awards di Milano. Il riconoscimento arriva dall’Interactive Key Award, uno dei più importanti concorsi nazionali del settore web e tecnologie digitali. “L'’eccezionalità del progetto – commenta l’amministratore delegato di iSite Matteo Macoratti - è quella di aver creato una innovativa rete di strumenti interattivi, a partire da quelli dedicati alla gestione aziendale fino a quelli rivolti alla comunicazione emozionale verso l’utente finale. Dal portale, on line da febbraio, alla App per smartphone con tour virtuale del centro e delle piste; dai totem informativi a breve presenti sul territorio e collegati al portale, fino ad arrivare, nei prossimi mesi, allo shop on line, al museo virtuale di Cortina e a realtà ancora più innovative”. A conquistare la giuria sono stati soprattutto la completezza, la dinamicità e l’impiego integrato di diverse tecnologie digitali che hanno dimostrato “l’efficacia degli strumenti utilizzati per raccontare e vendere in modo innovativo e moderno la destinazione turistica”.

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Cartiere del Garda da sessant'anni a Riva Celebrato l'anniversario di un'azienda che ha coltivato la propria crescita grazie agli investimenti in qualità, innovazione e sostenibilità ambientale, con forte attaccamento al territorio.

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il 1956 quando il commendatore Tito Legrenzi, brillante industriale bergamasco proprietario dell’Istituto Italiano di Arti Grafiche, decise di lanciare a Riva del Garda un ambizioso progetto industriale: la fondazione di Cartiere del Garda. L’intraprendenza di Legrenzi e la volontà della politica degli amministratori locali, desiderosi di agganciare la locomotiva del processo di industrializzazione già avviato nel resto del paese, portarono al compimento del piano industriale. La produzione ebbe inizio nel 1958. In principio vi era solo una macchina continua che produceva carta naturale, impiegando come materia prima oltre alla cellulosa anche pasta legno prodotta internamente. Oggi, a sessant’anni di distanza da quegli eventi, Cartiere del Garda produce 355mila tonnellate di carta all’anno ed è leader mondiale nel comparto della carta patinata senza legno”. Giovanni Lo Presti, direttore industriale generale di Cartiere del Garda, ha introdotto con queste

Lo Presti (a sinistra) premiato da Zuegg, presidente della Sezione carta di Confindustria Trento

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parole lo scorso 7 maggio la cerimonia per il 60esimo anniversario dell’azienda. A Riva del Garda, presso lo stabilimento industriale, erano presenti le autorità politiche locali e i vertici di Confindustria Trento. Lo Presti ha delineato un breve quadro storico e ha presentato un bilancio dei principali risultati raggiunti. Sono emerse le tappe fondamentali che hanno portato l’azienda ad affermarsi a livello internazionale, spesso attraverso scelte coraggiose. E sono stati ricordati i delicati passaggi di governance che hanno visto succedersi grandi manager locali e internazionali ai vertici dell’impresa. Dal 1958 a oggi hanno lavorato per Cartiere del Garda oltre 1.500 persone. Una storia di successo che ha saputo fare del legame con il territorio il vero valore aggiunto. “L’attaccamento al territorio – precisa Lo Presti – ha consentito all’azienda di trasformare in opportunità i limiti di una non facile convivenza tra industria pesante e ambiente circostante. Su questa strada abbiamo sviluppato il concetto di sostenibilità a 360 gradi, costituita da tre elementi per noi imprescindibili: sostenibilità economica, sociale e ambientale”. Per il successo dell’impresa, la sensibilità per l’ambiente è diventata progressivamente una cultura diffusa all’interno dell’azienda a ogni livello. “Voglio ricordare soltanto alcuni degli investimenti più importanti realizzati da Cartiere del Garda in campo ambientale. Nel 1997 la costruzione di un impianto biologico che adottava le migliori tecnologie disponibili all’epoca. Nel 2002 e nel 2004 l’insonorizzazione dello stabilimento e il mascheramento delle facciate esterne. Ma soprattutto, nel 2008, l’avviamento della nuova centrale di cogenerazione Alto Garda Power. A questi tre interventi vanno aggiunte le varie certificazioni in


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campo ambientale, per la sicurezza e l’energia, che hanno visto primeggiare la nostra realtà a livello europeo”. La centrale di cogenerazione Alto Garda Power ha rappresentato per Cartiere del Garda un’eccellenza assoluta. “Nel 2007 abbiamo investito 55 milioni di euro in questo progetto. E ora, che sta dando i risultati attesi, possiamo dire di avere un’efficienza energetica che non ha eguali a livello internazionale. Il nostro caso dimostra che la sostenibilità di un’industria pesante in un ambiente delicato, per quanto complessa e difficile, è possibile. Noi ne siamo uno straordinario esempio”. La storia recente di Cartiere del Garda non è fatta solo di sostenibilità ambientale e di attaccamento al territorio ma anche di qualità e di innovazione. Sono questi gli altri due elementi su cui si è basata la crescita dell’azienda. “Nel comparto delle carte patinate senza legno siamo pionieri e leader a livello mondiale. Ci riusciamo puntando sul massimo rendimento qualitativo, consapevoli di poterlo ottenere con un impegno poderoso in ricerca e sviluppo. Soltanto in questo modo è possibile rimanere sempre un passo avanti rispetto ai nostri concorrenti”. Infatti, nonostante i consumi di carta siano decisamente calati a livello italiano ed europeo, Cartiere del Garda non ha ridotto la sua capacità produttiva. “Dal 2007 a oggi – continua Lo Presti – il nostro settore ha registrato un calo dei consumi del 32% a livello europeo. Ciononostante, negli ultimi cinque anni Cartiere del Garda è stata in grado di incrementare del 5% la produzione senza ricorrere a investimenti rilevanti sui principali impianti, garantendo così il miglioramento della propria competitività. In questi stessi anni, tutti i parametri sono migliorati oltre il pensabile. Per tutto il comparto delle carte grafi-

che stiamo diventando un punto di riferimento e un esempio da imitare”. Lo stabilimento di Riva del Garda appartiene oggi al gruppo internazionale Lecta, protagonista sul mercato europeo ed extraeuropeo. Il 90% dell’offerta di carta patinata è detenuto da cinque grandi gruppi industriali, tra cui il Gruppo Lecta. Oltre a quello trentino, Lecta possiede uno stabilimento in Francia e cinque in Spagna. Ma anche nella strategia del Gruppo si riflettono i valori dello stabilimento di Riva. “Lo spirito di appartenenza e la vocazione all’eccellenza non hanno mai abbandonato i lavoratori di questa azienda – conclude Giovanni Lo Presti – che, in anni particolarmente difficili come quelli appena trascorsi, hanno permesso di raggiungere traguardi ambiziosi. Per il futuro, continuiamo a lavorare per distinguerci dalla concorrenza e per rimanere i migliori”. (adb)

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Sensori che misurano la qualità dell'ambiente Interamente finanziata grazie all'equity crowfounding, la nuova avventura di Optoi produrrà dispositivi in grado di misurare l'intensità dei campi elettromagnetici e non solo.

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primati. Il primo, che sarà l’unica azienda al mondo in grado di commercializzare un dispositivo per la misura istantanea dell’intensità dei campi elettromagnetici che ci circondano. Il secondo, che per la prima volta in Trentino il progetto imprenditoriale è finanziato mediante un’attività di equity crowdfunding. Tutto questo è UpSens Srl, la start up innovativa con sede legale e operativa a Trento nata per ultimare la fase di sviluppo e iniziare il lancio dei prodotti UpSens sul mercato internazionale. Il progetto UpSens nasce all’interno di Optoi, l’azienda fondata nel 1995 come spin-off privato della Fondazione Bruno Kessler per la progettazione e produzione di sensori microelettronici in silicio, microsistemi e sistemi elettronici smart per la misurazione. Caratterizzata da una forte attività di R&D e innovazione, Optoi opera con quattro divisioni applicative: Industrial, Aerospace, Biomedical e Green. “UpSens Srl – spiega Alfredo Maglione, presidente di Optoi e co-fondatore di UpSens – si sviluppa all’interno della nostra attività e nasce dalla forte propensione di Optoi all’innovazione. L’idea, nata circa tre anni fa all’interno dell’Optoi innovation team, era quella di progettare un oggetto portatile connesso alla telefonia mobile e ai portali internet che fosse in grado di ottenere diverse misurazioni attraverso l’utilizzo di sensori che rilevano specifici parametri che possono influenzare la nostra salute, come la qualità dell’aria o il livello dell’inquinamento elettromagnetico. Nella fase di sviluppo abbiamo scelto di chiamare il prodotto UpSens e di dare lo stesso nome alla nuova società. Fin da subito ci siamo posti l’obbiettivo di commercializzare il prodotto per una vendita diretta all’utente finale tramite e-commerce. Non appena sarà pronto,

immaginiamo possa avere un costo di circa 150 euro”. Lo strumento portatile, con dimensioni simili a uno smartphone, si presenterà con una parte inferiore dotata di un display touchscreen e una parte superiore modulare e intercambiabile rappresentata dai diversi tipi di sensori che di volta in volta si potranno sostituire. Le tipologie di sensori effettueranno le differenti misurazioni. “Per ora abbiamo iniziato con i misuratori di gas nocivi nell’aria, come la presenza di gas organici volatili Voc (per esempio metano, alcool, formaldeide e altri), di monossido di carbonio Co e di anidride carbonica Co². La seconda possibilità offerta dallo strumento UpSens è la misurazione dei campi elettromagnetici. Sarà questo il nostro prodotto più importante, un sensore che indica l’intensità dei campi sia indoor che outdoor. Con un clic avremo la possibilità di valutare la salubrità dell’ambiente che ci circonda e di capire se l’intensità dei campi elettromagnetici supera i limiti di legge. Inoltre, con UpSens si potranno immediatamente mettere Alfredo Maglione

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in rete i dati rilevati per confrontarli con quelli misurati da tutti gli altri utenti in altre parti della città, del Paese, del mondo. L’obbiettivo finale è creare una mappa globale dove poter leggere la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Stiamo iniziando con i rilevatori di monossido di carbonio e di anidride carbonica e in parallelo disporremo di quelli per i campi elettromagnetici. In futuro pensiamo di spingerci verso altre misurazioni, come

Riconoscimenti internazionali per Oliocru Nel 2016 Oliocru ha visto premiare i propri oli nei più importanti concorsi internazionali. La produzione dell’azienda trentina ha ricevuto medaglie d’oro in Giappone e negli Stati Uniti (da Los Angeles a New York), e ancora alla quarta edizione del concorso internazionale “Il Magnifico”, dove Oliocru ha spiccato tra ben 215 campioni in concorso da ogni parte del mondo. Prodotti dell’azienda sono presenti all’interno della guida del Gambero Rosso, e sono stati riconosciuti da Slow Food e dall’Associazione internazionale ristoranti dell’olio.

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qualità dell’acqua e del cibo che mangiamo, con rilevamenti specifici sulle proprietà organolettiche dei singoli alimenti”. Per il finanziamento del progetto – progettazione e sviluppo del prodotto, costituzione e lancio della società – Maglione ha optato per la soluzione dell’equity crowfounding. “Con UpSens – spiega – ci siamo aperti a un azionariato diffuso”. È la prima volta che accade in Trentino. “All’estero, specialmente negli Stati Uniti, è normale servirsi degli strumenti di finanziamento del crowdfunding per favorire la nascita di start up caratterizzate da un alto tasso di innovatività”. Da un paio di anni l’Italia si è dotata di una normativa a supporto dello sviluppo delle start up innovative all’interno dalla quale è previsto anche l’uso di soluzioni di crowdfunding (letteralmente, folla di finanziatori). Per questo, pur non avendo raggiunto i valori presenti in altri contesti internazionali, il mercato del crowdfunding è in crescita in Italia. Tra le varie tipologie di crowdfunding vi è anche l’equity crowdfunding”; la situazione in cui, tramite un investimento che si sottoscrive on line, l’acquirente/investitore acquista un vero e proprio titolo di partecipazione nella società e con esso il complesso di diritti patrimoniali ed economici che derivano dalla partecipazione come soci nell’impresa. È questo il caso di UpSens, la cui raccolta di finanziatori procede per mezzo di un sito web appositamente dedicato alle start up innovative – www.starsup.it – che pone in relazione UpSens Srl con potenziali investitori. In Italia ci sono decine di piattaforme come questa, ma www.starsup.it è stata la prima ad aver ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte della Consob. “Abbiamo postato sul sito – precisa Alfredo Maglione – una forbice di raccolta compresa tra un minimo di 195mila e un massimo di 300mila euro, che corrisponde a un 20% circa del valore complessivo della start up”. La raccolta di fondi è aperta fino a inizio del prossimo settembre. Successivamente, conclude Maglione, “UpSens sarà in pre-ordine da fine 2016 sul sito www.upsens.com e le consegne saranno effettuate entro il primo trimestre 2017”. (adb)


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Italia-Russia: Fallico a Palazzo Stella Il presidente di Banca Intesa Russia ha approfondito, di fronte a un gruppo di imprenditori associati, scenari attuali, previsioni per il futuro, opportunità di business. di NICOLÒ ANDREINI

SI

è tenuto a Palazzo Stella l’incontro tra un gruppo di imprenditori associati e Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia, fra gli attori più rappresentativi e autorevoli nei rapporti economici e finanziari fra Federazione Russa e Italia. Fallico era accompagnato da Stefano Prandato, direttore Area Imprese Trentino Alto-Adige di Intesa Sanpaolo, e da Remo Tarolli, partner dell’omonimo Studio legale di Trento. Ilaria Vescovi, vicepresidente di Confindustria Trento, ha aperto i lavori tratteggiando l’attività in Russia delle imprese trentine: “Le esportazioni in questo Paese costituiscono ancora una percentuale minima rispetto al totale. Dopo un periodo di crescita dell’export trentino nel Paese, tra il 2013 e il 2015 il valore delle esportazioni è passato da 75 a 40 milioni di euro, a causa dei reciproci embarghi tra Unione europea e Russia, nonché dei problemi economici della Russia, fra cui soprattutto l’estrema volatilità del rublo. Auspichiamo un’inversione di tendenza, poiché il mercato rappresenta una straordinaria occasione per tutti i settori dell’industria trentina”. Il Presidente di Banca Intesa Russia ha presentato lo scenario attuale dell’economia del Paese: le pesanti conseguenze dovute alle sanzioni dirette e alla svalutazione del rublo e le contromisure adottate dal governo. È interessante notare, a giudizio di Fallico, come la riduzione del 3,7% del Pil russo registrata nel 2015, sia stata solo per lo 0,5% determinata dalle sanzioni occidentali e dalle contromisure russe. La restante riduzione è invece stata determinata dal crollo del prezzo del petrolio, che ha portato alla volatilità del rublo e a cui i russi hanno risposto riducendo i consumi in tutti i settori e incrementando i finanziamenti a sostegno

della produzione interna. Fallico ha quindi approfondito le opportunità di business presenti oggi per le imprese italiane in Russia, in virtù dei nuovi investimenti governativi, dei movimenti del mercato, con e nonostante embargo e contro-embargo, e in virtù dei tradizionali rapporti economici che legano Russia e Italia. Il Governo russo ha adottato numerose riforme che razionalizzano le risorse disponibili e sostengono investimenti più efficienti, quali: la fusione in un’unica agenzia federale di tutti gli enti tecnologici governativi; la riforma con cui il Ministero degli Interni ha accorpato sotto di sé tutte le forze militari russe; il piano di investimenti per il settore spaziale; soprattutto, il piano ventennale per la diversificazione dell’economia russa, finanziato anche con il previsto obbligo per le corporazioni statali russe di contribuire con il 50% dei propri dividendi. Parallelamente, il tessuto economico russo, guidato dai grandi oligarchi, ha spostato i propri investimenti dai tradizionali settori Oil&gas e immobiliare, a agroalimentare, chimica applicata, meccanica, meccatronica e alta tecnologia, che si stima traineranno l’economia russa nei prossimi anni. Il presidente di Banca Intesa Russia ha infine illustrato le previsioni per il prossimo triennio. Sebbene si prevede la permanenza sia della flessione economica russa (almeno per il 2016 è stimato uno -0,5% sul Pil), sia del ridotto prezzo del petrolio e della volatilità del rublo, le opportunità per le imprese italiane si stimano importanti. Lo hanno confermato gli imprenditori presenti, che in parte già lavorano in Russia ma che sono interessati ad approfondire le tradizionali e nuove opportunità del mercato.

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Il risveglio del gigante persiano Trentino Export si è dotata di un nuovo referente per l’Iran a Teheran per sostenere le imprese che intendono approcciare questo mercato o che già vi operano. di GIORGIO ZAGONEL

CON

la sospensione dell’embargo commerciale all’Iran, per le imprese trentine può ripartire la corsa al mercato della Repubblica Islamica. Un mercato che seppur gravato dalle sanzioni internazionali ha visto le nostre imprese esportare merci per 37,5 milioni di euro nel 2014 e 38,5 milioni di euro nel 2015 (fonte Istat). Cifre queste tutt’altro che residuali se paragonate alle esportazioni trentine in altri mercati più vasti e più vicini. Per sostenere quindi le imprese già operanti o che intendono approcciare questo mercato, Trentino Export, braccio operativo sui mercati esteri di Confindustria Trento, si è dotata di un nuovo referente per l’Iran a Teheran. Tramite questo nuovo desk Trentino Export è in grado di supportare le aziende interessate a questo mercato con sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business, affiancamento delle aziende nella fase post incontri Business to Business ed assistenza nelle materie doganali, fiscali, legali e di accesso al credito. “L’Iran - secondo Barbara Fedrizzi, presidente del consorzio export di Palazzo Stella - è un Paese di

Nuovo referente Trentino Export in Germania Trentino Export, vista l’importanza del mercato tedesco, si è dotato di un nuovo referente in Germania per sostenere l’export delle aziende trentine in questo Paese. I settori di riferimento, nei quali il nuovo referente è dotato già di ottimi contatti, sono i comparti della metalmeccanica e dell’impiantistica. Trentino Export si propone così di aiutare le imprese trentine nel loro processo di internazionalizzazione anche su questo mercato. Per informazioni: www.trentinoexport.it T 0461 931011 - F 0461 933551 zagonel@trentinoexport.it TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2016

80 milioni di potenziali consumatori con un’età media di trent’anni, che nel 2016, secondo la Banca Mondiale dovrebbe avere una crescita del Pil del 5,8 per cento, con un reddito medio pro capite di 17mila dollari. Si tratta quindi di un mercato con capacità di spesa medio alta, l’ideale per le produzioni trentine di qualità. Ora si tratta di non sprecare queste opportunità e di saper creare collegamenti e relazioni privilegiate con Teheran. I vari attori del sistema economico trentino, pubblici e privati, devono fare squadra e predisporre azioni per accompagnare le piccole e medie imprese del nostro territorio sul mercato iraniano”. Nel 2015 il valore complessivo dell’export italiano verso l’Iran è stato di poco più di 1,2 miliardi di euro: la maggior parte delle vendite nazionali sul mercato iraniano (57,9%) riguarda la meccanica strumentale, di cui l’1,2% è costituito da trattori e macchinari agricoli e un altro 1,2% da macchine per l’industria alimentare. Seguono i prodotti chimici (8,4%), la metallurgia (7,7%) e le apparecchiature elettriche (5,8%). Solo l’1,7% dell’export italiano verso l’Iran è rappresentato da prodotti agroalimentari. Nonostante lo scarso peso dell’agroalimentare, il suo ruolo è cresciuto sensibilmente nel corso degli ultimi dieci anni: nel 2004 l’agroalimentare valeva appena lo 0,2% in valore sul totale degli scambi commerciali in uscita dall’Italia verso l’Iran, segno questo di come anche in questo settore vi siano ottime opportunità (fonte Istat). Se come tutti auspicano le sanzioni contro l’Iran saranno abolite e non solo sospese come ora, il gigante persiano potrebbe diventare un importantissimo mercato per le esportazioni italiane, sopperendo all'attuale crisi dei cosiddetti mercati Brics. Trentino Export si propone, quindi, come punto di riferimento per le aziende trentine interessate al mercato iraniano.


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Verso il laboratorio di prototipazione Al Polo Meccatronica di Rovereto sono iniziati i lavori per la realizzazione della “Pro-M Facility” destinati alle nuove attività di prototipazione nel settore della meccatronica.

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Polo Meccatronica sono iniziati i lavori per la realizzazione dei laboratori di prototipazione meccatronica della Pro-M Facility, frutto della collaborazione tra Trentino Sviluppo, Fondazione Bruno Kessler e Università degli Studi di Trento. Si tratta di 1.200 mq destinati alle nuove attività di prototipizzazione nel settore della meccatronica, dunque a prototipazione rapida, stampa 3D di metallo e plastica e nuovo approccio multifunzionale; software per progettazione Cad e simulazione; sperimentazione e garanzia di qualità per tutti i prodotti e sistemi meccatronici. Nello specifico, i sistemi e i macchinari innovativi disponibili nella Pro-M Facility offrono in primo luogo supporto alle aziende per la progettazione di tutti i livelli che concorrono alla realizzazione del sistema elettromeccanico e meccatronico: dall’interfaccia utente all’architettura hardware e software, fino ai modelli che ne descrivono il comportamento. Alle imprese sarà garantita inoltre la generazione automatica di casi di test, la verifica di proprietà temporali e la produzione di scenari di esecuzione in grado di evidenziare la presenza di difetti prima della consegna del prodotto al cliente finale, strumenti per misurare e valutare

l’affidabilità di un sistema con tecniche automatiche di analisi e progettazione di sistemi di rilevamento, identificazione e recupero da guasti. La Pro-M Facility mette inoltre a disposizione tecniche e strumenti per individuare le minacce e le vulnerabilità garantendo la resilienza del sistema rispetto ad attacchi informatici (cyber security); interfacce grafiche di controllo dei macchinari con un approccio user-centered per migliorare usabilità, ergonomia e apprendimento; strumenti Ict per facilitare il training e il re-training del personale, nuove modalità di interazione persona-macchina, interfacce intelligenti, dispositivi indossabili e ambientali. E ancora: analisi di nuovi processi adattivi per garantire e soddisfare gli obiettivi di produzione e per l’analisi e il monitoraggio di processi esistenti; progettazione, realizzazione e caratterizzazione di serie industriali di sensoristica elettronica e Mems (Micro Electro Mechanical Systems) su silicio e altri materiali; nuove soluzioni per rivestimenti tribologici per gli organi meccanici in movimento; infine stampa 3D tramite sinterizzazione di leghe metalliche, per produrre manufatti ad elevata performance da testare su banchi prova reali.

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Un progetto territoriale pionieristico Intervista a Ivonne Forno, nuovo Direttore Generale di Laborfonds, un progetto territoriale pionieristico in Italia ed all’estero, con un forte coinvolgimento attivo delle Parti Istitutive.

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è il primo fondo pensione territoriale in Italia per aderenti e patrimonio. A fine maggio 2016, infatti gli aderenti sono quasi 115.000 ed il patrimonio è prossimo ai 2,3 miliardi di euro. “Numeri significativi - commenta il nuovo direttore generale Ivonne Forno, alla guida del Fondo da fine 2015 - che ci rendono orgogliosi e sono di stimolo per migliorare ulteriormente”. Da qualche mese ha preso avvio a Laborfonds un convinto rilancio delle attività di fidelizzazione, nell’ambito di un progetto che, sia in Italia che all’estero (il Fondo è stato premiato per ben tre volte in cinque anni come “Best Pension Fund in Italy” da una giuria internazionale) è visto come particolarmente innovativo e sempre all’avanguardia. “Siamo un Ivonne Forno

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Fondo locale che guarda al mondo nell’ambito della gestione del patrimonio, ma che ha nel territorio le proprie salde radici e che è riuscito, anche grazie alla forte partnership con i principali operatori in Regione, ad essere ancora una volta il primo fondo pensione in Italia ad effettuare un investimento nella c.d. economia reale, ossia nel Fondo Strategico Trentino Alto Adige. Laborfonds non è solo il Fondo pensione dei lavoratori, ma è anche il Fondo delle aziende; dalla loro salute e solidità trae la sua salute. Abbiamo voluto credere fortemente che parte del Tfr che le aziende versano al Fondo possa essere loro restituito sotto forma di finanziamento per la realizzazione di progetti di sviluppo ed innovazione”. Il Trentino ha risposto bene: 8 sono state le imprese che, nel solo 2015, hanno emesso minibond; una risposta al di sopra delle aspettative. Auspichiamo però che la collaborazione con le imprese non si esaurisca qui. Ha preso infatti avvio di recente un intenso programma di assemblee informative presso le aziende e abbiamo bisogno che i datori di lavoro siano i nostri primi alleati, non riconoscendo il contributo datoriale nel caso di adesione dei propri dipendenti ai fondi pensione aperti, ma che considerino Laborfonds come loro unico riferimento contrattuale. Del resto anche le imprese hanno un vantaggio dalla crescita di Laborfonds e dai suoi risultati: il Fondo, solo per il 2015, ha versato in loco oltre 18,5 milioni di imposta sostitutiva. A breve firmeremo con patronati e Caf una serie di accordi per raccogliere le adesioni e, visti i nostri numeri, condivideremo con le imprese convenzioni di reale interesse reciproco, affinché i nostri aderenti possano percepire ulteriori vantaggi dall’essere associati a Laborfonds”.


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Habitech 2.0: un nuovo modello Nominato il nuovo Consiglio di amministrazione che ha confermato la fiducia a Marco Pedri, rieletto all’unanimità presidente per il prossimo triennio.

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è concluso il 26 maggio scorso il triennio di amministrazione del Cda di Habitech, che è stato rinnovato in occasione dell’Assemblea ordinaria dei soci tenutasi presso la sede del Distretto Tecnologico Trentino di Rovereto. Il nuovo Consiglio di amministrazione ha confermato la fiducia a Marco Pedri, presidente e ad di Pre Metal, rieleggendolo all’unanimità come presidente di Habitech per il prossimo triennio. Confermati anche tre consiglieri uscenti: Alfredo Maglione, presidente di Optoi, Lino Melchiorre Orler, direttore di Cla (entrambi come rappresentanti dei soci privati) e Fabio Ferrario, socio e direttore tecnico di Armalam (in rappresentanza dei soci pubblici). Tre invece i nuovi volti: sono quelli di Giulia Benatti, legale rappresentante e direttore tecnico di Stea Progetto Srl, Marco Giglioli, amministratore di Sovecar Srl, Luca Oss Emer, presidente e direttore tecnico di New Engineering Srl. “Con questo voto i soci hanno compreso la neces-

sità di proseguire con il percorso di rinnovamento e di crescita di Habitech, su cui il Cda uscente ha lavorato e scommesso molto - ha commentato il presidente Marco Pedri -. Il Distretto Tecnologico è una società con identità e posizione rispetto al mercato di riferimento già consolidate e in continua evoluzione. L’assetto organizzativo Habitech 2.0 vede la valorizzazione dello staff, quale anima del Distretto artefice fino ad oggi di importanti successi, e l’individuazione di un direttore generale, per una gestione operativa che punti a integrare e massimizzare l’efficienza dei processi interni, a strutturare e potenziare la capacità di innovazione e a sviluppare il network dei soci”. La riorganizzazione del Distretto consolida le quattro macro-aree della società: l’Area Amministrativa sotto la direzione di Martina Dell’Antonio, l’Area Innovazione e sviluppo sotto la direzione di Thomas Miorin, l’Area Tecnica e servizi sotto la direzione di Francesco Gasperi e l’Area distrettuale che dipenderà direttamente dal direttore generale.

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Nuove Stelle al Merito del Lavoro Lo scorso 1 maggio sono state assegnate anche a Trento le onorificenze conferite dal Presidente della Repubblica su segnalazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Rita Dalsass, Bosentino Da impiegata a quadro, da quadro a dirigente: Dalsass ha percorso una soddisfacente carriera presso l’Associazione Artigiani di Trento, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità, in particolare all’interno dello Staff di Direzione e alla guida dell’Area Paghe Consulenza del Lavoro. Si è contraddistinta per le capacità decisionali, organizzative e relazionali. Ruben Larentis, Trento Enologo, dapprima presso due Cantine Sociali trentine e poi in una casa spumantistica, arriva al Gruppo Lunelli nel 1986. Svolge un ruolo primario nel processo di espansione delle Cantine Ferrari, arrivando all’attuale posizione di dirigente. Ha implementato nuovi protocolli, sostenuto nuove formule, introdotto nuove lavorazioni, contribuito all’implementazione del progetto di conversione al biologico dei terreni. Sergio Pontalti, Vigolo Vattaro Ha maturato una soddisfacente carriera presso la Cassa Rurale di Trento. Assunto nel 1977, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità (la Direzione dello Sportello di Trento via Don Sordo e della Filiale di Gardolo; la Responsabilità del Servizio Ispettorato Interno; il ruolo di Capo Area Finanza). Promosso a vicedirettore generale nel 2004, nel 2014 ha ricoperto ad interim il ruolo di Direttore Generale. Luigino Tinelli, Avio Dopo un breve periodo di lavoro presso altre aziende, nel 1979 entra a far parte della grande famiglia che gestisce la Tenuta S. Leonardo in qualità di operaio agricolo. Ha seguito diverse attività, in cantina e in campagna implementato le proprie e portando nuove idee e innovazioni. L’impegno nel lavoro, la dedizione all’azienda e la capacità di creare e mantenere un buon clima lo hanno portato ad essere il perno operativo dell’Azienda che dal gennaio 2013 lo ha nominato Dirigente. Sergio Vigliotti, Rovereto Entrato in Risto3 a trent’anni, ha lavorato seguendo schemi non usuali che hanno portato la società ad affacciarsi a nuovi mercati e a moltiplicare gli occupati (dai 520 lavoratori iniziali agli attuali 1080). Grazie alle capacità dimostrate e all’impegno profuso, è stato nominato direttore generale. Merita una menzione la sua capacità di far passare i principi cooperativi, oltre che il senso di appartenenza all’azienda e al territorio.

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