Trentino Industriale agosto-settembre 2019

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AGOSTO | SETTEMBRE 2019

| Contiene I.R.

ANNO 60 | N°04

La finanza che libera la crescita Nove aziende associate emettono il primo minibond cumulativo in Italia

Speciale

Gli anniversari delle imprese trentine

Associazione Un’alleanza tra imprese e sistema

Economia

La digitalizzazione delle imprese trentine


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sommario

03

editoriale 7

La finanza che libera la crescita

il punto 9

welfare

Anniversari e legami con la comunità 41

copertina 10

Il primo basket bond italiano per pmi

13

Credito sì, ma business oriented

14

Obrelli, dall’incudine ai tecnoimpianti

innovazione 44

Presentata a Rovereto la Piattaforma 4.0

45

Un forum sulla digitalizzazione delle imprese

speciale

rubriche

Novant’anni di gusto e di qualità per Bauer

18

Festa per 700 da Marzadro

46

Pama Academy, consegna degli attestati

20

Dal 1919 Gambarotta "ancorata" in Trentino

47

Eureka! L’evento nazionale

22

Alphacan: cinquant'anni di profili in Pvc

48

Tambosi: collaborazione con le imprese

25

WinSport punta sull'ecosostenibilità

27

Barison Industry cresce a Trento

29

Gpi amplia il perimetro del welfare aziendale

41 welfare 44 innovazione 46 education 50 giovani 51 internazionalizzazione 53 economia 56 webook

giovani

aziende

16 speciale

31 associazione

education

16

10 copertina

25 aziende

Employer Branding: rafforzare l’immagine aziendale

associazione

50

Visita alla nuova Erika Eis

internazionalizzazione 51

Studenti Internazionali a lezione dall’industria trentina

52

Opportunità di business in Francia

31

Presidiamo il futuro

32

Un’alleanza tra imprese e sistema

33

Università e sviluppo locale

34

Una piccola realtà che guarda lontano

53

36

A Trento i direttori del Sistema Confindustria

La digitalizzazione delle imprese trentine

55

Alla Sapienza “Il bello dell’industria”

38

Crisi d’impresa: la riforma

39

Essere apprendisti oggi

40

Un bando a sostegno delle nuove imprese

economia

webook 56

Webook

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04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 60 | N. 4 Agosto - Settembre 2019

Direttore Responsabile

Stefania Segata Roberto Busato Nicolò Andreini Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli Maria Cristina Poletto Luca Ribaga

ANNO 60 | N°04

La finanza che libera la crescita Nove aziende associate emettono il primo minibond cumulativo in Italia

Speciale

Gli anniversari delle imprese trentine

Redazione

Silvia Bruno

Associazione Un’alleanza tra imprese e sistema

Economia

La digitalizzazione delle imprese trentine

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI

Comitato di Redazione

AGOSTO | SETTEMBRE 2019

| Contiene I.R.

Alessandro Santini

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Progetto grafico

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Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti, commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

Editore

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

Pubblicità

ITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

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www.trentinoindustriale.com il nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati trentino.industriale@confindustria.tn.it

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Laura Canzian canzian@trentinoindustriale.com T. 338 7789032 | F 0461 933551 I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.


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editoriale

07

La finanza che libera la crescita La finanza per un’impresa è sempre un elemento essenziale. C’è stato un tempo, non troppo lontano, nel quale alcune fra le nostre imprese hanno avuto bisogno dell’azione dell’Associazione per resistere: ci chiedevano che fosse dato loro credito per sostenersi, perché l’onda lunga della crisi iniziata anni prima aveva lambito anche le nostre terre. Avevamo allora messo a punto un ventaglio di iniziative e di strumenti per alimentare la ripresa, delle aziende e dell’economia. Da più di un anno si è aperta una nuova stagione: della crescita, degli investimenti. Il credito occorre ancora, e se possibile più di prima, perché è benzina per dare gas e spingere a tutta velocità la macchina verso orizzonti lontani. C’è bisogno di finanza “straordinaria”, mi verrebbe da dire, per far decollare piani di sviluppo fuori dell’ordinario: l’aggressione di nuovi mercati, l’introduzione di processi produttivi evoluti, la ricerca e lo sviluppo di prodotti ad alto contenuto tecnologico, la formazione dei lavoratori, l’acquisto di macchinari sempre più sofisticati… piani di sviluppo che richiedono un partner finanziario sensibile, che sappia di cosa si parla e perché si voglia muoversi in questa precisa direzione. È in ragione di quest’ordine di considerazioni che nei mesi scorsi abbiamo ritenuto di adottare una strategia assolutamente innovativa per consentire a una serie di aziende associate piccole e medie di finanziare il proprio debito attraverso canali alternativi a quello bancario. Abbiamo trovato nel Fondo Strategico Regionale lo strumento più adeguato, e in FinInt sgr un partner ideale. È nato così il progetto Trentino Minibond, che ha portato all’emissione di un “minibond cumulativo” di 10,2 milioni di euro, da parte di 9 Piccole e Medie Imprese aderenti. Un volano per liberare la crescita che la copertina di questo numero di Trentino Industriale illustra ricorrendo all’immagine di una mongolfiera salvadanaio, per dire di un patrimonio che non si deposita, ma che anzi proietta e sospinge ambiziosi piani di viaggio. È chiaro però che la crescita sarà tanto più solida e diffusa se potrà contare anche sul contributo dei canali bancari tradizionali. Torno a ribadire, una volta ancora, che per le imprese trentine di piccole e medie dimensioni è necessaria anche l’attenzione del sistema del credito tradizionale, e in particolare di un sistema del credito: nuovo, strutturato e – perché no? – anche di respiro nazionale, ma a misura di territorio. Per il futuro del tessuto economico trentino e della comunità locale, è bene che Cassa Centrale Banca sappia cogliere e vincere la sfida delle sfide: valorizzare, pur nel rispetto del progetto industriale, la dimensione regionale che ne costituisce la prima vocazione, la cifra, l’elemento distintivo. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento

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il punto

09

Anniversari e legami con la comunità Quest'anno ricorrono alcuni anniversari aziendali di particolare pregio: i cinquant’anni di Alphacan, i settanta di Marzadro, i novanta di Bauer, i cento di Gambarotta Gwschendt e di Opt Surgisystems, i duecento di Tecnoimpianti Obrelli. È accaduto così che nel giro di qualche mese abbiamo festeggiato e festeggeremo, accanto a un folto gruppo di belle imprese associate, ricorrenze per niente scontate. Questa singolare occasione ci ha dato necessariamente lo spunto per dedicare alle storie di successo delle aziende interessate un unico, ampio spazio su questo numero di Trentino Industriale. Risalire alle avventure dei padri fondatori, riscoprire il senso di ogni impresa a partire dalle sue origini, conoscere gli sviluppi di un percorso non per forza sempre lineare e però animato da volontà, passione e tenacia, dà un sapore speciale al lavoro che facciamo. E ci porta a ribadire, con grande convinzione, una grande verità: c’è un’industria buona e sana, in Trentino... un’industria longeva perché solida e solida perché longeva, che garantisce progresso e coesione, assicura indotto e occupazione in crescita stabile, lavoro e benessere al suo territorio. Un’industria che si riconosce nella sua comunità e nella quale la sua comunità si riconosce. Perché non da ieri, e nemmeno da ieri l’altro, è punto di riferimento, luogo di condivisione e di confronto, occasione di crescita individuale e collettiva. È questo forse uno degli aspetti che più mi ha colpito delle storie che raccontiamo nelle pagine seguenti: il legame speciale tra le aziende e il paese con la sua gente, tra le proprietà e i propri collaboratori, per i quali le imprese diventano una seconda casa e una seconda famiglia. Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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10

copertina copertina

copertina

Il primo basket bond italiano per Pmi Conclusa con successo l’iniziativa che ha coinvolto un gruppo di piccole imprese trentine nell’emissione di un minibond cumulativo, con caratteristiche innovative per tassi, struttura e assenza di garanzie esterne.

CON IL

progetto “Finanza d’impresa” Confindustria Trento sta realizzando una serie di iniziative per sostenere le imprese sui temi di credito e finanza, con la messa a punto di strumenti innovativi, consulenze specialistiche, seminari, convegni, momenti di formazione specialistica e incontri sui territori. In questo contesto è stato messo a punto uno strumento, unico in Italia, allo scopo di sostenere le piccole imprese impegnate in processi di crescita con risorse finanziarie aggiuntive, tramite strumenti alternativi al tradizionale credito bancario. In accordo con Cassa del Trentino Spa (società della Provincia autonoma che opera in campo finanziario), e con Finint Spa è stato infatti studiato un percorso per consentire anche alle piccole imprese trentine la possibilità di accedere alle risorse del Fondo Strategico Regionale fino ad oggi utilizzato da grandi imprese per operazioni di importo rilevante.

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L’iniziativa, “Trentino Minibond – facciamo crescere le PMI trentine”, costruita con Finint Investments Sgr Spa, si è concretizzata con l’emissione di un “minibond cumulativo” di 10.200.000 euro da parte di un gruppo di nove piccole imprese trentine iscritte a Confindustria Trento, in fase espansiva, a condizioni di particolare favore, con costi dell’operazione abbattuti, senza garanzie personali o qualificate, interamente sottoscritto dal Fondo Strategico. Si tratta di un’innovativa operazione di sistema, che non ha precedenti nel nostro Paese per struttura dell’operazione, per le ridotte dimensioni delle aziende coinvolte (tra 3 e 19 milioni di euro di fatturato) e per l’importo contenuto dell’emissione da parte della singola azienda (tra 600 mila euro e 1,6 milioni di euro). Di seguito le nove aziende che hanno sottoscritto il basket bond.


11 copertina

ALGORAB SRL

CARDIOLINE SPA

Algorab Srl è una società trentina specializzata in prodotti, servizi e applicazioni di controllo remoto, prevalentemente in ambito industriale. La Società è presente sul mercato da oltre 25 anni e in questo periodo ha sviluppato alcuni brevetti riconosciuti a livello internazionale. La Società attualmente impiega circa 35 persone e prevede un importante sviluppo nei prossimi anni. Fatturato 2018: 5.084.000 euro.

Cardioline SpA è un marchio storico di dispositivi diagnostici per cardiologia, venduti nel mercato medico globale. Nel 2014 Cardioline ha acquistato il marchio e il ramo d’azienda dalla società trentina ET Medical Device avviando la riprogettazione della linea prodotti. Dal 2014 la Società ha completamente rinnovato il portafoglio prodotti (elettrocardiografi, Holter e prove da sforzo), investendo ca. € 1 mln all’anno in ricerca e sviluppo. La società impiega circa 50 dipendenti. Fatturato 2018: 8.755.000 euro.

COSTRUZIONI MECCANICHE VALENTINI SPA

E.L.P.P.A SRL

Costruzioni Meccaniche Valentini Spa è stata fondata nel 1968 a Roncone ed è attiva nella progettazione, costruzione e assemblaggio di impianti e macchinari per la movimentazione in processi siderurgici destinati ai settori dell’Oil&Gas e delle acciaierie. Nel corso del 2014 CMV ha trasferito la produzione in un unico immobile, così da poter efficientare il processo e disporre di maggiori spazi per la produzione, lo stoccaggio ed il collaudo degli impianti. La Società nella nuova sede di Roncone impiega ad oggi 41 persone. Fatturato 2018: 12.949.000 euro.

E.l.p.p.a Srl è una società familiare trentina fondata nel 1966. La Società esegue attività di estrazione, lavorazione e pavimentazione del porfido. Negli ultimi anni la società ha intrapreso un significativo percorso di crescita produttiva, commerciale e di specializzazione, tramite acquisizione di altre aziende del settore. Attualmente impiega 32 persone. Fatturato 2018: 3.239.000 euro.

ERIKA EIS SRL

EUROTEXFILATI SPA

Erika Eis Srl è una società che produce gelati e krapfen nello stabilimento di Fiavé recentemente ristrutturato. La Società opera su 2 business line principali: il gelato e la pasticceria che costituiscono il prodotto storico e il Krapfen. La Società impiega attualmente 33 persone. Fatturato 2018: 5.894.000 euro.

Eurotexfilati Spa è una società che produce e commercia filati di pregio per la tessitura in tutto il mondo. Dispone di 2 linee di business: a) Textile, rivolta alla commercializzazione di filati di terzi; b) Industrial, rivolta alla produzione e commercializzazione di filati per corde. La Società ha un’attitudine all’export molto elevata. Eurotex ha sedi in Russia, Turchia ed una stabile organizzazione in Serbia. Ha attualmente 21 dipendenti e un indotto di circa 50 persone. Fatturato 2018: 12.449.000 euro.

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12 copertina

GAIERHOF SRL

LEMUR SRL

Gaierhof Srl è una società che opera nel campo della produzione e commercializzazione di vino. Il Gruppo, che fa capo alla Famiglia Togn, è una delle principali realtà famigliari vinicole del Trentino. La società opera prevalentemente su mercati esteri. Fatturato 2018: 3.120.000 euro.

Lemur Srl è una società che si occupa di produzione di filati elastici. L’attività tradizionale è la spiralatura di filati elastici a cui negli ultimi anni è stata affiancata la filatura di silicone per lo sviluppo di prodotti innovativi. La Società è titolare dei marchi Muriel, Fenny, Feinestar, Manila, Feinstar e di due brevetti relativi alla produzione e spiralatura del filato siliconico. Impegna attualmente nella sede operativa circa 60 persone. Fatturato 2018: 10.149.000 euro.

SARTORI LEGNO SRL Sartori Legno Srl è stata fondata a Fondo in Val di Non nel 1981 ed è attiva nella produzione di pallets ed imballi industriali in legno. La Società si approvvigiona del legname partecipando alle aste bandite sia per tronchi in piedi che tronchi in catasta. Il legname viene quindi trasformato in tavole che vengono poi assemblate e inchiodate per produrre pallets. L’azienda dispone di 2 stabilimenti, situati a Fondo e a Mezzolombardo e impiega ad oggi 55 persone. Fatturato 2018: 19.310.000 euro.

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13 copertina

Credito sì, ma business oriented Intervista ad ALESSANDRO LUNELLI, vicepresidente di Confindustria Trento con delega alla finanza d’impresa.

VICEPRESIDENTE LUNELLI,

in virtù della delega alla finanza d’impresa, ha creduto fin dal principio all’iniziativa e ne ha seguito da vicino l’evoluzione. Perché Confindustria Trento è stata così attiva nel costruire e promuovere Trentino Minibond? Confindustria Trento ritiene fondamentale far percepire alle aziende aderenti che l’evoluzione del sistema bancario europeo già in atto, comporta la necessità che una fetta del loro debito sia finanziato da canali alternativi. Questo è ancor più vero per le aziende con opportunità e programmi di crescita importanti e concreti. Utilizzare uno strumento unico in Italia come il Fondo Strategico Regionale era una occasione da non perdere per far sperimentare cosa significa prestito obbligazionario alle nostre Pmi.

ducia. Vuol dire che il business che ha creato, la sua idea imprenditoriale e le linee di crescita che immagina per la sua azienda sono riconosciute da un Fondo di investimento. Una bella iniezione di fiducia e una vigorosa spinta in avanti. L’iniziativa Trentino Minibond finisce qui o ci saranno altre occasioni per chi non era pronto in questa occasione? I successi portano sicuramente con se positività e voglia di inventarsi sempre nuove soluzioni per portare liquidità e finanza alle aziende aderenti a Confindustria Trento, cosa che il Servizio finanza d’impresa ha fatto negli ultimi anni con varie iniziative: accordi con il sistema bancario per prodotti taylor made, promozione porta a porta dell’utilizzo dei finanziamenti di Simest spa, piuttosto che di alcune soluzioni fintech.

Perché un'azienda dovrebbe ricorrere a forme di debito alternative a quello tradizionale e più costose? Coraggio, voglia di mettersi in gioco e possibilità di finanziare i propri programmi in un'ottica business oriented, tenendo conto del passato ma guardando principalmente ai programmi di crescita futura dell’azienda.

Alessandro Lunelli

Da imprenditore, qual è stato l’approccio iniziale e quale il sentiment finale dei suoi colleghi che hanno emesso obbligazioni Trentino Minibond con la formula innovativa studiata da FinInt sgr Spa, gestore del Fondo Strategico? La prudenza ha caratterizzato i primi incontri in azienda. Soddisfazione e orgoglio a fine percorso: per aver superato la due diligence di un valutatore indipendente e severo come FinInt. Per un imprenditore significa una bella iniezione di fi-

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14 copertina

Obrelli, dall’incudine ai tecnoimpianti La “chiave” della storia della famiglia Obrelli, che in duecento anni e sei generazioni è stata capace di costruire una grande impresa e di crescere insieme alla sua comunità.

AVREBBE

mai immaginato, il tredicenne Giu- insieme a serrature e chiavi, anche altri oggetti. seppe Vittore Obrelli, avviando la sua bottega di Nel 1910 la “Ditta Giuseppe Obrelli – Lavoratorio fabbro ferraio nel cuore del centro di Lavis, che da Fabbro” assume nuove e numerose mansioni, duecento anni dopo i nipoti dei suoi nipoti avreb- occupandosi anche dell’installazione di acquedotbero festeggiato l’anniversario di quella che è forse ti, suonerie elettriche e cucine, dell’esecuzione di qualsiasi lavoro, anche artistico, della costruzione la più longeva azienda industriale trentina? “Alcuni elementi mi portano a dire proprio di a macchina di grate ramate su qualsiasi disegno. sì” dice Aurelio Obrelli, voce narrante del libro Il salto è fatto, ed è tanto più alto con l’avvento pubblicato in occasione delle celebrazioni del pre- dei figli di Giuseppe, i fratelli Giuseppe e Mario, stigioso anniversario della Teconimpianti Obrelli, che per fare fronte alla varietà e alla vastità delle festeggiato a fine maggio. “Mi sono convinto di commesse – le botteghe Obrelli oramai sono in questa ipotesi studiando il contesto storico duran- grado di realizzare ringhiere e inferriate, e di posate il quale il bisnonno Giuseppe ha dato vita alla re tubazioni per acquedotti e impianti idrici con sua attività: un contesto estremamente difficile, tecniche di saldatura innovative – vorranno coincaratterizzato da profonde crisi sociali ed econo- volgere nuova manodopera del posto: “Un aspetto, miche dovute alle guerre, che richiedeva una forte questo – sottolinea Aurelio Obrelli – molto impordeterminazione e coraggio per creare una nuova tante nella storia della nostra famiglia, secondo la attività artigianale e che solo una personalità ricca quale chi svolge l’attività d’imprenditore lo deve fare nella prospettiva di creare utilità per l’intera di visioni future avrebbe potuto portare avanti”. L’attività di Giuseppe Vittore passerà al figlio Giu- collettività”. seppe, insieme a un oggetto che oggi stringono Nel 1948 entra in gioco Aurelio, che si diploma, i rappresentanti della più giovane generazione apprende i segreti dell’attività di fucina (un’arte Obrelli: una grande chiave che più che un cimelio prima ancora che un mestiere) e sviluppa il ramo rappresenta il testimone di una missione. “Giusep- dell’attività idraulica, seguendo diversi cantieri pe – continua Aurelio - desiderava creare un’im- in tutto il Trentino e nel veronese. Ad Aurelio presa che potesse vivere anche dopo di lui, da si affiancherà negli anni Ottanta il figlio Mario, tramandare ai figli”. Lo farà, iniziando a produrre, ingegnere meccanico e protagonista di una nuova, significativa svolta, nuovamente orientata alla crescita e allo sviluppo, soprattutto nei settori dell’impiantistica idraulica e del riscaldamento. “Grazie a Mario e alle sue spiccate qualità manageriali – continua Aurelio – si aprirà la strada verso quella che diventerà la Tecnoimpianti Obrelli, azienda leader nel settore dell’impiantistica. Dopo un trasferimento in capannoni più grandi, in via Cardi, con l’arrivo degli anni Duemila con Mario decidemmo di fare un ulteriore passo importante,

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15 copertina

costruendo una nuova sede nella zona industriale di Lavis, dove oggi lavorano circa 100 persone e dove ogni giorno costruiamo il nostro futuro, sull’esperienza maturata in 200 anni di attività. Oggi (con la sede di via di Vittorio) la Tecnoimpianti Obrelli è diventata leader nazionale nella progettazione, installazione, manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti meccanici per il trattamento di acqua e aria, di riscaldamento, condizionamento e raffrescamento, impianti antincendio e vapore, geotermici e solari-termici, sia per l’edilizia privata sia per quella residenziale, industriale, commerciale, per il terziario, l’ospedaliero, reti di distribuzione di gas combustibili, sanitari e medicali. E tutto questo grazie al knowhow capitalizzato in due secoli di attività”. Il futuro, per il momento, sono i nipoti di Aurelio: Marianna, Mattia e Margherita. Ma la storia che verrà è ancora tutta quanta da scrivere. (sb)

“Una storia proiettata al futuro” Le memorie di Aurelio Obrelli sono raccolte nel volume “Una storia proiettata al 1819-2019 futuro” dato alle stampe in occasione delle Una storia celebrazioni dell’anniversario dell’azienda. proiettata Oltre a contenere una ricca cronistoria al futuro dello sviluppo dell’impresa di Lavis dalla fondazione ai giorni nostri, il libro raccoglie anche una serie di episodi di carattere più intimo: dalle tenere vicende familiari alle passioni per lo sport – soprattutto lo sci e la motocicletta – fino al servizio nel Corpo dei Vigili del fuoco volontari. Un diario di ricordi che è un vivido segmento della Storia di una comunità e di un territorio. DUECENTO ANNI D’IMPRESA T E C O -T E C N O I M P I A N T I O B R E L L I

AURELIO OBRELLI

Il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana premia la famiglia Obrelli

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16

speciale

speciale

Il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato premia Giovanna Flor, al vertice di Bauer

Novant’anni di gusto e di qualità per Bauer Quest’anno l’importante anniversario del terzo player in Italia per i dadi da brodo: una lunga storia fatta di naturalità, innovazione e ricerca di una bontà senza artifici.

LEGAME con la tradizione e innovazione costante, altissimi standard qualitativi e spiccata naturalità: è questa la filosofia di Bauer, storica azienda trentina specializzata nella produzione di preparati per brodo e insaporitori, che proprio quest’anno festeggia i suoi primi novant’anni. Nata nel 1929, Bauer si pone da sempre come obiettivo quello di rispondere ai bisogni nutrizionali dei consumatori, con prodotti di qualità elevata, eccellenti dal punto di vista organolettico. Nel corso di tutti questi anni, Bauer ha sviluppato e affinato una linea completa di prodotti, dai Dadi ai Granulari istantanei, dagli Insaporitori Arostina agli Helper: tutti realizzati senza l’impiego di aromi artificiali e additivi chimici. Grazie ad un’accurata selezione di materie prime, lavorate con metodi delicati che ne preservano le proprietà organolettiche, senza grassi idrogenati e senza glutammato monosodico aggiunto, i prodotti Bauer – tra l’altro tutti certificati gluten free - consentono di seguire un’alimentazione dai sapori genuini, senza artifici e all’insegna del benessere. Anche in questo 2019 le novità non mancano. Bauer ha compiuto un altro importante passo rinnovando la ricetta della gamma di

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dadi classici, che vedono l’aggiunta di un ingrediente esclusivo: l’Olio Extravergine d’Oliva, ingrediente protagonista sulle tavole degli italiani e della dieta mediterranea, che contribuisce ad elevare ulteriormente la bontà dei prodotti. A chi desidera il massimo della naturalità, Bauer ha dedicato una preziosa linea bio - certificata Icea - che combina solo materie prime certificate biologiche, coltivate in totale assenza di antiparassitari, diserbanti e concimi chimici. In questo 2019 la linea si è arricchita di una gamma esclusiva di dadi speziati (curry, zafferano, zenzero, curcuma) e del dado al miso, per una linea biologica che si dimostra la più completa del mercato di riferimento. Nel corso degli ultimi anni, Bauer si è molto rafforzata sul mercato: oggi Bauer è a tutti gli effetti il terzo player nel mercato italiano dei dadi e granulari da brodo, con volumi di vendita annui per un valore di quasi 5 milioni di euro, e azienda leader nel segmento bio. All’interno di un mercato generale in flessione, Bauer è l’unica azienda che rafforza la propria posizione e si conferma in costante crescita da oltre dieci anni (insieme solo alla private label). La filosofia della naturalità perseguita nella produzione traspare anche nel concept della sede aziendale. Quella di Spini di Gardo-


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lo, realizzata nel 2012 mettendo al primo posto la sostenibilità, attraverso gli asset di efficienza energetica e idrica, la scelta dei materiali e la qualità ambientale del sito produttivo, ha portato Bauer a ottenere un grande riconoscimento: il livello Gold nella certificazione Leed Italia Nc 2009. Bauer ha inoltre ottenuto il certificato “valore condiviso”, rilasciato da Csqa, che attesta l’impegno trasversale dell’azienda nel garantire una produzione di qualità a 360 gradi. Si tratta di un’importante certificazione d’insieme, ottenuta secondo un disciplinare volontario di prodotto a fronte dei risultati raggiunti in termini di: risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale del sito produttivo, risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti di punta, conciliazione famiglia e lavoro, creazione di prodotti con caratteristiche distintive garantite. A livello di prodotto spicca la certificazione Qualità Vegan, ottenuta per le referenze a base di soli ingredienti vegetali. Inoltre, i prodotti Bauer hanno ottenuto l’importante certificazione Pef, Product enviromental foodprint, che certifica il ridotto impatto ambientale dei prodotti stessi nel corso del proprio intero ciclo di vita. Sulla propria produzione, Bauer realizza un massiccio piano di autocontrollo e di analisi al fine di garantire al consumatore prodotti sicuri al 100%: oltre 140 materie prime e oltre 150 imballi vengono analizzati secondo criteri molto rigidi. Il piano analisi si articola in un minimo annuo di 300 unità di analisi, e comprende analisi delle acque, delle acque di scarico, dei prodotti finiti, delle materie prime, di superfici, imballi, indumenti, mani e prove di shelf life. Anche i collaboratori Bauer sono al centro della strategia aziendale. Nel 2016 Bauer ha ottenuto la certificazione Family Audit, per aver messo al centro i propri collaboratori e le loro famiglie supportando in modo concreto la conciliazione famiglia lavoro. I dipendenti lavorano inoltre all’interno di una sede all’avanguardia ed ecosostenibile: fattore che incide sul benessere ambientale. Una qualità, dunque, che si esprime a tutti i livelli,

traducendosi in una vasta gamma di prodotti buoni e attenti alle esigenze dei consumatori, per una bella storia destinata a continuare nel tempo.

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Festa per 700 da Marzadro Distillerie Marzadro ha celebrato i 70 anni dalla fondazione con un grande evento di piazza che ha coinvolto tutto il paese: "La nostra famiglia e la nostra distilleria - dicono - sono sempre state un tutt'uno con la gente del posto". di ALESSANDRO DE BERTOLINI

ERA

da poco finita la guerra quando Attilio e Sabina decisero di cominciare. Fratello e sorella, aprirono una distilleria. Nel loro paese, a Brancolino, una manciata di abitanti in idrografica destra del fiume Adige, ce ne erano già due. La terza distilleria in un paese così piccolo? Partirono con quella sfida. Non era facile. Ma ebbero ragione. Ci misero la passione, la voglia di vincere, la voglia di fare bene. Era il 1949 e l’Italia faceva i conti con le macerie e con le sue miserie. Il passato era ancora lì, nei campi attorno a Trento e lungo l’Adige, dove il conflitto riaffiorava con i residuati bellici dei bombardamenti. Carichi di speranza, Attilio e Sabina erano

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determinati a costruirsi un avvenire, cioè la rappresentazione di quel che avrebbero voluto essere, non un semplice futuro, cioè il tempo che trascorre nella dimensione strettamente cronologica. Ci riuscirono. Fondarono un’azienda, la Distilleria Marzadro, che oggi compie 70 anni e che è un caso di eccellenza nel comparto vitivinicolo trentino. “Ancora oggi – spiega Stefano Marzadro – i nostri compaesani ci dicono che, se abbiamo la distilleria, è merito di nostro padre e di nostra madre”. I festeggiamenti per il 70esimo compleanno si sono svolti in giugno proprio a Brancolino. Gli invitati? Tutto il paese: “Abbiamo voluto festeggiare così, con le persone che ci sono state vicine in questi anni e che hanno condiviso con noi una parte del percorso”. All’evento c’erano 700 invitati di cui 300 erano abitanti di Brancolino: le strade chiuse, vestite a festa, con tavole che ospitavano le persone sia negli spazi pubblici sia nelle corti private. Presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha ringraziato Marzadro “per aver portato il nome del Trentino in Italia e nel mondo”, il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi e il sindaco di Nogaredo Fulvio Bonfanti. Stefano Marzadro, che con i fratelli Anna e Andrea è al timone


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dell’azienda, era commosso. “La nostra famiglia e la nostra distilleria – ha detto – sono sempre state un tutt’uno con la gente del paese. La distilleria è cresciuta qui con il loro lavoro e con il loro aiuto”. Cosa ha significato vederla compiere 70 anni? “Sembra strano a dirsi – continua Stefano – ma per noi fa parte della normalità. Sono nato sopra la vecchia distilleria, a Brancolino, dove vivo ancora. Non potremmo mai immaginarci senza la nostra azienda. È la nostra vita. Tutti le mattine ci mettiamo al lavoro con la passione per crescere e per portare le nostre bottiglie sui mercati italiani ed europei. Pensiamo sempre al consumatore finale e al nostro territorio. Al consumatore finale, perché è lui che comanda il mercato e che deve avere le nostre attenzioni. Al nostro territorio, perché abbiamo una terra di grande valore. Un Trentino turistico… Che è un importantissimo volano per far conoscere i nostri prodotti e la loro qualità. Il Trentino è la provincia in Italia con il maggior numero di distillerie: tanti piccoli produttori di altissima qualità”. Dopo tanti anni, gli insegnamenti di Attilio e Sabina sono sempre un faro: “Lavoriamo per l’azienda”, sottolinea Stefano. “Non è l’azienda che lavora per noi. Il rapporto con i collaboratori è un legame famigliare, che va oltre gli aspetti della produzione e dell’amministrazione. La contabilità è sempre chiara e trasparente. La meticolosità del ciclo produttivo è certosina, come quella di un farmacistadistillatore. Il mercato oggi chiede passione per il lavoro e qualità del prodotto. Questo è quello che dobbiamo trasmettere e che dobbiamo offrire. Un

mercato sempre più attento a queste due esigenze, che, quando le trova, le sa apprezzare”. Oggi Distillerie Marzadro conta 73 dipendenti più una rete di oltre cento commerciali che operano in Italia e in Europa. I fratelli Stefano, Anna e Andrea sono a capo dell’azienda assieme alla terza generazione composta da Alessandro, Luca, Mattia e Riccardo. I ricavi del 2018 sfiorano i 21 milioni di euro, in crescita dell’1,5% rispetto al 2017. Recenti investimenti hanno ulteriormente qualificato la meravigliosa sede di Nogaredo, inaugurata nel 2005, che ora gode di un nuovo locale vendita e degustazione (dove passano in visita oltre 60mila persone all’anno) e di un nuovo spazio per l’invecchiamento della grappa. Per festeggiare i 70 anni, anche altri investimenti nel segno della differenziazione. Rientra in questa ottica l’acquisto della tenuta vitivinicola Madonna delle Vittoria, ad Arco, sponda nord del lago di Garda, dove Marzadro produce olio e vino e dove svolge una piccola attività agrituristica. Produzione di dimensioni ridotte ma di altissima qualità, lavorando su piccoli oliveti e vitigni di eccellenza. “Il mercato e le esigenze del consumatore finale sono in continuo cambiamento”, dice Stefano Marzadro. “Questa è la sfida più grande: interpretare e capire il cambiamento”. Per il futuro? “L’80% della grappa va venduta ancora in Italia. Perciò abbiamo grandi possibilità di crescita all’estero”. Conclude così Stefano Marzadro, in partenza per la Cina. “Vado in vacanza, in viaggio con un amico. Ma con gli occhi bene aperti…”.

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Dal 1919 Gambarotta “ancorata” in Trentino Gambarotta Gschwendt festeggia un traguardo importante a cui è approdata trasformandosi da officina di riparazioni meccaniche a leader internazionale nella progettazione e nella costruzione di macchine e impianti.

LA FORZA

di un’azienda si misura sulla capacità di fornire al mercato nuove risposte, risolvendo in modo tempestivo le esigenze dei clienti e offrendo una qualità produttiva costante, innovativa e di altissimo livello. È, in sintesi, questa la filosofia vincente di Gambarotta Gschwendt, azienda saldamente ancorata sul territorio trentino dal lontano 1919, che si pone, oggi più che mai, fra i leader internazionali nella progettazione, nella costruzione e nel montaggio di impianti meccanici per il sollevamento e il trasporto di materiali solidi sfusi. L’azienda si occupa di progettazione e costruzione di macchine quali, ad esempio, elevatori, coclee, trasportatori raschianti a catena, trasportatori a nastro, trasportatori a cassette, estrattori a piastre, estrattori a fresa rotante, impianti per

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il carico di materiali sfusi con sistemi di pesatura, alimentatori di materiali scaricati da camion a piazzale, rotocelle, serrande e altro. “In tutti questi decenni abbiamo sviluppato una capacità produttiva considerevole mantenendoci al passo dello sviluppo tecnologico e strutturando sinergie con importanti aziende e centri di studi europei” spiega il Ceo, l’ingegnere Fabrizio Gambarotta. “Una comprovata capacità di offrire soluzioni su misura raggiunta grazie anche alla costante ricerca dei migliori standard di efficienza e di qualità operativa, ottenuti mediante il ricorso alle più moderne tecnologie progettuali e costruttive, supportata da servizi di assistenza post-vendita di grande professionalità.” La Gambarotta Gschwendt festeggia quest’anno cento anni di storia, un traguardo importante a cui è approdata trasformandosi da officina di riparazioni meccaniche, con una clientela specificamente locale, a una entità di rinomanza mondiale, dedita alla progettazione e alla fornitura di sistemi di trasporto per impianti di processo: impianti fertilizzanti, premiscelati, cementerie, impianti carico nave e acciaierie a diffusione mondiale. Il 30% dei collaboratori è costituito da ingegneri, alcuni dei quali impiegati nel reparto R&D, formati per utilizzare software di ultima generazione nella progettazione tridimensionale. I progetti più recenti riguardano la gestione e la sorveglianza in remoto, tramite tecnologie 4.0, delle macchine installate presso i clienti nei vari continenti. Nel comparto vendite una consolidata rete di agenti, operanti nei principali paesi del mondo, viene supportata da una forza commerciale propria, in grado di fornire corsi dedicati di formazione sia commerciale che tecnica. Notevoli investimenti nell’area comunica-


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zione & marketing hanno permesso un processo di rebranding che rafforzasse il riconoscimento del valore qualitativo del marchio Gambarotta Gschwendt a livello globale. Decisivo, inoltre, il legame con il territorio. “Siamo nati qui – sottolinea Fabrizio Gambarotta – ed è qui che desideriamo rimanere, ben consapevoli che viviamo anche del nostro territorio, capace di competitività e di servizi di elevato livello, modello di esempio a cui altre regioni tendono”. Proprio con l’Università di Trento sta prendendo forma un progetto importante. “Stiamo sviluppando un nuovo sistema di saldatura in partenariato con l’Ateneo”, conclude Gambarotta. “Il brevetto è già stato riconosciuto dall’Ufficio Europeo dei Brevetti di Monaco. Siamo ora in una fase valutativa di industrializzazione di questo processo”. Per festeggiare i 100 anni attività, il prossimo 26 ottobre Gambarotta Gschwendt promuoverà un evento celebrativo accogliendo a Trento i propri ospiti. Sono previsti una visita allo stabilimento con una conferenza e la proiezione di un video e alcuni momenti di intrattenimento a Villa Madruzzo e a Castel Toblino. (adb)

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Alphacan: cinquant'anni di profili in Pvc Dopo mezzo secolo di vita, gli obiettivi principali di Alphacan sono la massima personalizzazione dei prodotti per ottenere soluzioni su misura e la ricerca della qualità per un servizio di eccellenza.

SONO

specialisti nella produzione di profili in Pvc per il mercato della finestra, dove si distinguono nella realizzazione delle finiture superficiali su richiesta del cliente. Questo il core business di Alphacan Srl, azienda trentina con sede ad Arco, sinonimo di qualità e design Made in Italy dal 1969. L’azienda compie quest’anno il cinquantesimo compleanno. L’anniversario è stato celebrato in Alphacan lo scorso mese di maggio. Assieme ai vertici dell’azienda e alle autorità era presente anche il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato. Oggi, dopo mezzo secolo di vita, gli obiettivi principali di Alphacan sono la massima personalizzazione dei profili in Pvc per ottenere soluzioni su

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misura e la ricerca della qualità del prodotto per garantire sempre un servizio di eccellenza. Si esprime così Lorenzo Montibeller, direttore generale dello stabilimento trentino. Il piano di sviluppo e di crescita aziendale, inoltre, punta tutto sull’internazionalizzazione del marchio e sull’incremento delle quote export in Europa e fuori dall’Europa. Montibeller è anche responsabile dello stabilimento in Croazia di Alphacan Srl. “Sono queste le priorità che il Gruppo Alphacan ha affidato alla sede trentina”, spiega Montibeller. “Gestiamo per il Gruppo tutto il comparto legato alle politiche dell’export e, per quanto riguarda il prodotto, siamo specializzati nella customizzazione dei profili in PVC curando fino al più piccolo dettaglio. Circa il 60% dei prodotti realizzati dal Gruppo arrivano qui da noi per essere rifiniti. Rivestiamo, decoriamo e personalizziamo la maggior parte di prodotti che giungono dalle nostre consociate. Questa è la nostra prerogativa e il nostro valore aggiunto”. Per ciò lo stabilimento trentino ha un’importanza strategica nelle politiche del Gruppo Alphacan su larga scala, non soltanto in Trentino e in Italia ma anche per i mercati europei ed extraeuropei. Il Gruppo Alphacan opera su cinque stabilimenti in Europa: tre in Francia, uno in Croazia e quello in Italia. La divisione italiana, con sede ad Arco, produce e commercializza in tutto il mondo sistemi di profili per finestre e porte in Pvc. Il Gruppo vanta un organico di 400 persone altamente specializzate e dotate di un elevato livello di competenza. Dispone di due centri di ricerca e sviluppo e ha una capacità produttiva di 80mila tonnellate di profili in Pvc annue. Nella sede trentina ad Arco lavorano 85 persone. Il territorio è importante. “Abbiamo valorizzato con grande determinazione – sottolinea Montibeller –


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Da sinistra il sindaco di Arco Betta, Busato e Montibeller

il rapporto tra l’azienda e il Trentino cercando nelle risorse locali le professionalità specializzate necessarie e la manodopera qualificata. Credere in questo territorio è uno dei nostri punti di forza”. Gli investimenti in corso si concentrano sul processo produttivo. “Stiamo investendo decisamente in nuove tecnologie e macchinari di ultima generazione per migliorare la qualità e la produttività, per ottenere un maggior grado di automazione nei processi e per poter introdurre nelle nostre lavorazioni nuove tipologie e tecniche di personalizzazioni sui profili in Pvc. Questo per dare risposte sempre più efficienti a clienti sempre più esigenti”. La vera sfida non va giocata sui prezzi. “Ciò che conta è la qualità”, precisa il direttore. “Dobbiamo togliere attenzione dalla battaglia sui prezzi. Non dobbiamo cercare di vendere un prodotto più economico ma un prodotto migliore con il miglior rapporto qualità/prezzo. Le tecnologie di cui un’azienda dispone e il valore aggiunto delle risorse umane sono i principi da mettere al centro della riflessione. Siamo consapevoli che i mercati

sono difficili, complicati. E che spesso abbassare i prezzi del prodotto rimane la prima esigenza. Ma dobbiamo spostare l’attenzione sulla qualità del prodotto, sulle risorse umane e sulle peculiarità dei processi produttivi”. Una prospettiva, questa, che dovrebbe orientare anche le strategie di crescita all’estero. “Nel nostro settore – conclude Lorenzo Montibeller – il mercato è quasi saturo. Stiamo lavorando molto bene in Italia, dove Alphacan è azienda leader. Ma tra le mura domestiche non vediamo grandi prospettive di crescita. Per questo oltre a consolidare il mercato domestico, continuando attraverso attività di partnership e di sviluppo del brand Alphacan, guardiamo all’estero. Abbiamo venditori specializzati in molti Paesi e stiamo aprendo nuovi mercati non solo in Europa ma anche a livello internazionale”. (adb)

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WinSport punta sull'ecosostenibilità WinSport, con quasi trent'anni di esperienza, investe e punta sull'ecosostenibilità. Attenzione anche al design e alla vendita online.

STAMPANTI

industriali totalmente “green”? È questa la sfida di WinSport Srl e la strada da seguire per i prossimi anni. Una forte propensione all’eco-sostenibilità nei processi produttivi, il rispetto per il territorio, la sicurezza e la salubrità negli ambienti di lavoro, investimenti in tecnologie 4.0, ricerca della qualità e grande attenzione per le esigenze del cliente. Dopo quasi trent’anni di attività tra le aziende leader in Trentino nel settore della stampa e della comunicazione digitale, i principi cardine che guidano WinSport Srl sono sempre gli stessi e confermano la responsabilità con cui l’impresa opera nel rispetto dell’ambiente in tutte le sue forme. Antonella Erbisti e Guido Knycz fondano l’atti-

vità nel 1992 a Trento in corso Buonarroti. WinSport Srl nasce nel mondo dell’organizzazione degli eventi sportivi e poi si evolve nell’ambito della produzione di materiali pubblicitari. Per rispondere a una crescita costante del giro d’affari e per sostenere l’ampliamento continuo della gamma di prodotti, nel 2007 Antonella e Guido si trasferiscono nello stabilimento attuale, molto più grande e funzionale con 1.800 metri di superficie coperta, nella zona industriale di Ravina di Trento in via Stella 11/E. Oggi l’impresa dà lavoro a 15 dipendenti e si presenta come uno tra i protagonisti principali del settore, non soltanto in Trentino ma anche in Alto Adige. “Sviluppiamo idee per farle diventare prodotti della comunicazione”, spiega-

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aziende

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no i due soci. “Ogni anno – continuano – WinSport stampa circa 50.000 metri quadrati di materiali e grafiche per rispondere a oltre 3.000 commesse percorrendo più di 300.000 km per consegnare e installare la merce ai clienti. Le specializzazioni sono molteplici: “stampa e allestimento di supporti per la comunicazione visiva, per fiere, mostre, showroom, uffici, alberghi; decorazione di flotte aziendali; progettazione, produzione e installazione di strutture, totem e insegne; progettazione e realizzazione di segnaletica verticale e orizzontale per interni ed esterni, per uffici, aziende e centri commerciali. L’attuale tecnologia ci permette di realizzare prodotti di packaging e sagomati per la pubblicità”. Ma soprattutto “forniamo al cliente – sottolinea Antonella – un servizio dalla A alla Z che va dalla progettazione grafica all’installazione sul posto, garantendo stampe di grandi formati su qualsiasi tipo di supporto con alta definizione”. Queste le prerogative di WinSport e questa la qualità dell’offerta che distingue l’azienda dai competitors. Il vero valore aggiunto, però, è l’eco-sostenibi-

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lità. “Le nostre stampanti sono totalmente green”. Antonella spiega così la scelta che hanno intrapreso. “Usiamo stampanti industriali HP latex di grande formato che rispettano l’ambiente perché utilizzano inchiostri a base latex privi di solvente. Non abbiamo quindi emissioni chimiche in atmosfera. Queste stampanti sono una vera alternativa ecologica rispetto alle stampanti tradizionali. Negli ultimi anni i nostri investimenti più significativi sono stati rivolti in questa direzione. Lo abbiamo fatto siglando un rapporto stretto di collaborazione con HP, la multinazionale leader del mercato, che ha trovato in noi uno dei partner in Italia per promuovere la nuova linea di stampanti green e per portare avanti una filosofia produttiva rispettosa dell’ambiente”. Non si tratta soltanto di tecnologie “verdi” ma anche di un passo avanti nel ciclo produttivo. “L’acquisto delle nuove stampanti – prosegue Antonella – ci ha consentito di aumentare la velocità di produzione, di migliorare notevolmente la qualità di stampa e di stampare su innumerevoli supporti sia flessibili che rigidi, anche con inchiostro bianco. Inoltre, le stampanti latex HP hanno portato in azienda nuove tecnologie 4.0: sono macchinari sui quali è prevista l’assistenza e l’intervento da remoto”. Nuovi orizzonti, quindi, per WinSport che guarda al 2020 con grande fiducia e una rinnovata competitività sui mercati del Trentino e dell’Alto Adige, dove l’azienda realizza la maggior parte del proprio fatturato. Ma non è tutto. Tra gli obbiettivi da raggiungere, anche il potenziamento dell’e-commerce (“Con il nostro ramo d’azienda WinPix.it – dice Antonella – offriamo ai nostri clienti la possibilità di lavorare direttamente sul web per scegliere una parte dei nostri prodotti e delle nostre soluzioni”) e la nascita del nuovo brand WinArt volto all’interior decoration. “Abbiamo messo in produzione delle nuove linee di carte da parati per l’arredamento, originali e di tendenza, frutto dell’unione tra espressione artistica e materia”. (adb)


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Barison Industry cresce a Trento L’azienda sposta la sede nella più grande area produttiva di Ravina: un ampliamento sostenuto da Trentino Sviluppo, che acquista l’attuale compendio a Spini.

ANDRÀ

di 7mila metri quadrati dell’area produttiva di Ravina, dove a sostegno dei piani investirà 6 milioni di euro per la realizzazione di un moderno di crescita di Barison Industry stabilimento industriale, l’acquisto di nuove linee produttive e il protocollo siglato nelle scorse settimane da Provincia autono- l’incremento dei livelli occupazionali. A regime passerà dalle attuali 53 a 58 unità lavorative. ma di Trento, Trentino Sviluppo Dopo diversi anni, dedicati agli espropri, alle opere di urbae l’azienda specializzata nella produzione di impianti per la di- nizzazione e all’iter amministrativo urbanistico, la nuova area produttiva di Ravina è quindi pronta ad ospitare nuove attività stillazione, l’enologia, la birra, la manifatturiere. Soddisfazione è stata espressa da Achille Spichimica e la farmaceutica. nelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Nata nel 1965, Barison Industry Provincia. ha registrato negli ultimi anni un importante incremento del volu- “Due significative aree – ha sottolineato - sono state già cedute me d’affari, soprattutto nel setto- alle aziende Revolti Lattonerie, per un ampliamento, e ad Officire degli impianti di distillazione, ne Margoni che vi realizzerà un nuovo stabilimento produttivo. Oggi firmiamo l’accordo con Barison Industry, mentre sono in raggiungendo un fatturato di corso trattative avanzate con altre aziende per i pochi lotti an10,8 milioni di euro. Un’azienda artigiana che diventa industria, cora a disposizione”. una crescita di commesse che ha «La collaborazione ed il supporto di Trentino Sviluppo, con l’ausilio di Confindustria Trento – osserva il presidente Graziaportato alla necessità di trovare no Barison – è stato il binomio vincente che ha creato i prenuovi spazi, più consoni ai piani di sviluppo aziendali. Barison In- supposti per consolidare la nostra crescita, rafforzando la nostra posizione patrimoniale e ampliando la produzione industriale dustry ha acquistato pertanto da nel nuovo stabilimento, con l’obiettivo di aumentare la presenTrentino Sviluppo una porzione

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La storia di Barison Industry inizia nel 1965, allorché Angelo Barison avvia la produzione di contenitori in acciaio inox destinati al settore enologico e chimico. Negli anni successivi la specializzazione si è concentrata sulla progettazione e fabbricazione di impianti per la produzione di distillazione di alcolici e birra, adottando via via tecnologie sempre più innovative. Oltre alla diversificazione produttiva l’azienda ha costruito negli anni un’ampia rete di distributori, rivenditori, agenti, sparsa in tutti i continenti. Il mercato di riferimento copre oggi l’Unione Europea, gli USA, Canada, Cile, Australia ed alcuni paesi dell’ex Unione Sovietica. L’export rappresenta nell’ultimo quinquennio il 50% del valore di produzione. L’attività produttiva si svolge su commessa è il frutto di una progettazione su misura e di una realizzazione sartoriale: dimensioni, caratteristiche e funzionalità degli impianti Barison sono completamente personalizzati, per rispondere sia alle esigenze del piccolo produttore che a quelle della grande industria.

za sui mercati internazionali. «Siamo felici – commenta Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento - di avere contribuito, attivandoci presso la Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo, al perfezionamento di questa operazione. La disponibilità di nuovi spazi adeguati ai suoi piani di sviluppo, mette un’ottima impresa trentina in crescita nel-

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le condizioni di continuare a lavorare sul nostro territorio, con ovvie ricadute per tutta la comunità. Mi piace evidenziare che questo è ancora una volta il risultato di una collaborazione efficace tra pubblico e privato, un’ulteriore conferma che fare sistema funziona. La nuova sede di Barison Industry sorgerà a Ravina, nell’area produttiva del sobborgo, in località Stella, su un terreno di proprietà di Trentino Sviluppo, acquistato ad un valore di 1,8 milioni di euro, agevolati per effetto del contributo provinciale previsto dalla “Direttiva Aree industriali”. Barison curerà la realizzazione di un capannone industriale di oltre 3mila metri quadrati, con un magazzino interrato e locali tecnici e un primo piano adibito a uffici. L’area esterna sarà di quasi 4mila metri quadrati. Per quanto possibile l’azienda affiderà progettazione e lavori ad imprese locali. Barison, che ha formalizzato l’impegno ad investire almeno 250.000 euro in macchinari e nuove linee produttive, si impegna a raggiungere, a partire dal 2022, le 58 unità lavorative annue e a mantenerle almeno fino al 2030. Già dal prossimo anno le unità lavorative saliranno a 56. Le forze lavoro dovranno provenire anche dalle liste di mobilità e dai progetti di alternanza scuolalavoro. Contestualmente Trentino Sviluppo acquisirà l’attuale sede operativa di Barison Industry, di Spini di Gardolo, concedendola per ora in affitto all’azienda fino all’avvenuto e completato trasloco a Ravina per poi valorizzarla per nuove iniziative del settore artigiano che vi potranno trovare sede. Trentino Sviluppo supporterà inoltre Barison Industry nei rapporti con l’Agenzia provinciale per l’incentivazione alle attività economiche, nel promuovere rapporti di collaborazione con altre aziende e partner/fornitori del territorio e nel campo del trasferimento tecnologico con l’Università di Trento e con ProM Facility, il laboratorio di prototipazione meccatronica di Polo Meccatronica a Rovereto.


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Gpi amplia il perimetro del welfare aziendale Attivata, al fianco di Sanifonds, una copertura assicurativa a sostegno delle spese sanitarie per gravi malattie. Circa 6mila i collaboratori inclusi nell’iniziativa.

TUTTI

i dipendenti del Gruppo GPI in Italia, inclusi i collaboratori operativi sugli appalti, beneficeranno di un sostegno economico per le spese connesse a grandi rischi e gravi patologie: è questa la nuova iniziativa di welfare aziendale attivata nei giorni scorsi dall’azienda in collaborazione con Sanifonds, il Fondo sanitario integrativo della provincia di Trento. Il piano sanitario integrativo Gpi prevede l’erogazione di un indennizzo monetario una tantum pari a 12mila euro nel caso di insorgenza di gravi malattie, tra cui neoplasie maligne, infarti e patologie cardiache, Sla, Alzheimer, Parkinson. L’importo corrisposto sarà utilizzabile per coprire le spese sostenute, che potranno essere di qualsiasi tipo, non solo ed esclusivamente di tipo sanitario. L’iniziativa è già avviata: dallo scorso 1° luglio ad oggi oltre 1.700 persone sono già coperte dall’assicurazione integrativa. Il percorso di inclusione procede gradualmente, nel rispetto delle rappresentanze sindacali, coinvolte nella trattativa. Con il 1° gennaio 2020 la platea sarà al completo e circa 6mila collaboratori del Gruppo saranno inclusi nel piano sanitario integrativo “Grandi Rischi”. L’investimento Gpi ammonta a circa 260mila euro all’anno (importo che varia a seconda della numerosi-

tà degli iscritti). L’iniziativa è stata presentata dal presidente di Gpi Fausto Manzana e da Paolo Burli, presidente Sanifonds Trentino, alla presenza di Fiom Cgil, interlocutore che ha contribuito alla definizione degli opportuni accordi sindacali e di Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento. “Per noi il welfare significa mettere al centro le persone e averne cura, soprattutto nei momenti di maggior bisogno – ha commentato Manzana –. Abbiamo perciò scelto di aggiungere un ulteriore tassello alle politiche per le persone sapendo bene, per esperienza diretta, quanto sia importante che l’azienda possa sostenere concretamente i propri collaboratori quando più ne hanno bisogno. Ce ne facciamo carico, investiamo in proprio, costruiamo una sorta di fondo rischi per far fronte alle difficoltà che la vita può riservare a ciascuno di noi. Lo facciamo per tutti i nostri dipendenti, in una logica universalistica: per quelli che sono assunti a tempo indeterminato e per quelli che hanno un contratto a termine o interinale, a prescindere dalla categoria contrattuale, dall’inquadramento o dalla società di appartenenza del Gruppo”.

Felicetti nominato Cavaliere del Lavoro Riccardo Felicetti è l’unico trentino ad essere stato nominato, il 31 maggio scorso, Cavaliere del Lavoro. Dal 1995 amministratore delegato del Pastificio Felicetti Spa, attiva nella produzione della pasta di alta qualità e della pasta biologica con i marchi Felicetti, Alce Nero e Monograno, ha orientato la produzione dell’azienda di famiglia all’uso di farine selezionate e sviluppato lo studio di particolari formati per la ristorazione realizzati con semole monorigine tra i quali farro e kamut. Il pastificio, dotato di un proprio laboratorio di auto-controllo e quattro certificazioni mondiali, opera attraverso uno stabilimento in provincia di Trento che produce il 90% del proprio fabbisogno energetico grazie ad un impianto fotovoltaico e a un cogeneratore a metano. Con una capacità produttiva di 20mila tonnellate di pasta l’anno, esporta il 70% della produzione, con prevalenza in Europa, Nord America e Giappone. Occupa 63 dipendenti. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2019


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Mediocredito Trentino A. A.:

10 milioni per le piccole imprese trentine che vogliono emettere minibond

Uno strumento per sostenere la crescita e l’innovazione del tessuto imprenditoriale trentino, caratterizzato da aziende di piccole dimensioni. dei capitali. Inoltre credo sia un valore aggiunto per le società potersi affidare ad un unico partner, capace di gestire ogni singolo aspetto legato all’emissione”. Mediocredito è partner dell’Osservatorio sui minibond del Politecnico di Milano, che pubblica dei report sulle analisi delle emissioni, delle società emittenti, degli attori della filiera; una mappa interessante per chi vuole conoscere meglio il settore. (fb) I minibond sono uno strumento finanziario innovativo che consente alle piccole e medie imprese di dar vita a nuovi progetti di sviluppo, diversificando l’esposizione finanziaria. Ecco quindi che, nell’ambito dell’accordo tra Associazioni di categoria, fra le quali Confindustria Trento, Provincia Autonoma di Trento, Banche e Confidi inserito nel Protocollo d’Intesa per favorire l’accesso al credito delle imprese trentine, Mediocredito Trentino Alto Adige ha deciso di attivarsi con una proposta relativa ai minibond, mettendo a disposizione un plafond di 10 milioni di euro da destinare ad emissioni da parte di piccole realtà. Mediocredito si propone dunque come advisor e arranger per l’emissione, sgravando le piccole imprese dei costi legali e organizzativi che spesso ostacolano il ricorso a questi

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strumenti innovativi. Mediocredito offre consulenza finanziaria, affianca la società nella redazione dei business plan, fornisce il supporto legale per gli aspetti formali, normativi e per la predisposizione del Regolamento del prestito e garantisce la necessaria assistenza fino alla fase finale di emissione del titolo, che sottoscrive interamente. “Quella dei minibond è anche un’iniziativa formativa per colmare un gap di cultura finanziaria – afferma il direttore generale di Mediocredito Diego Pelizzari. Il plafond è destinato a piccole imprese con almeno 5 milioni di fatturato e programmi di investimento, per i quali vanno preparati appositi business plan. I costi legali di un’emissione possono essere gravosi per le piccole aziende. Così li inseriamo in un servizio complessivo che le abitua all’approccio con il mercato

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Sintesi tecnica Il plafond è destinato all’emissione di minibond a tasso fisso d’importo previsto dai 500 mila a 1,5 milioni di euro, con una durata massima di 7 anni e rimborsi semestrali. Intera sottoscrizione del titolo da parte di Mediocredito per l’intera durata. Consulenza finanziaria e legale gratuita. Infine, disponibilità a partecipare alla copertura del 50% del costo di garanzie eventualmente attivabili con Confidi, Fondo garanzia PMI (FCG) e FEI.

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"Presidiamo il futuro" A Comano Terme la due giorni conclusiva di un percorso di ascolto durato oltre due mesi. Il Presidente Manzana intervenuto in rappresentanza del Coordinamento provinciale imprenditori.

È CULMINATO

con la convention plenaria di Comano Terme - due giornate a metà giugno che hanno coinvolto oltre 130 delegati da tutto il Trentino - il percorso degli Stati Generali della Montagna avviato dalla Giunta provinciale a inizio marzo. Un iter partecipativo chiamato “Presidiamo il futuro” che aveva l’obiettivo di raccogliere le istanze dei territori per elaborarle in un piano di proposte strategiche per la valorizzazione della montagna. La Giunta ha individuato quattro contenitori entro cui far convergere i contributi arrivati, nel corso delle scorse settimane, da 15 territori: 14 aree legate alle vallate del Trentino e il tavolo delle città con più di 10mila abitanti (Trento, Rovereto, Pergine, Arco e Riva del Garda). In ogni territorio sono stati formati dei gruppi guida, composti da stakeholder, amministratori, rappresentanti di associazioni e della società civile. A questi si è aggiunto il tavolo di coordinamento con imprenditori e sindacati. Con l’appuntamento di Comano si è voluto, insomma, passare dall’analisi emersa nel corso dei gruppi locali a una visione provinciale di sintesi, con la definizione delle linee guida della politica di sviluppo della montagna del Trentino nei prossimi anni.

Tra i partecipanti, a Comano, anche il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana, che è intervenuto in rappresentanza del Coordinamento Imprenditori. “Io rammento che la finanza – ha detto tra le altre cose – è un ingrediente essenziale per la crescita delle imprese. Non possiamo farci mancare questo elemento. Quanto sta caratterizzando il credito cooperativo in questo periodo deve essere osservato con estrema attenzione perché il credito è lievito per far elevare le nostre valli e i nostri territori”. Manzana ha poi aggiunto che “l’imprenditore crede nel futuro perché è ottimista, e più è piccola l’impresa più ha bisogno di essere aiutata”.

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Un’alleanza tra imprese e sistema Il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana è intervenuto alla presentazione del rapporto annuale di Banca d'Italia su “L’economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano”.

"IL TRENTINO sta perdendo terreno: rispetto all’Alto Adige, che parte da valori più elevati e cresce ancora più rapidamente, ma anche rispetto alla media UE, sia per quanto riguarda il PIL che per reddito pro-capite”. A dirlo il Presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana, intervenuto in occasione della presentazione a Trento del rapporto annuale su “L’economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano”. “Dobbiamo capire – ha continuato Manzana - perché in Alto Adige agricoltura e turismo garantiscono un contributo al Pil provinciale superiore a quello trentino: l’agricoltura altoatesina contribuisce per un 50% in più e il turismo dà un contributo quasi doppio. Per crescere abbiamo bisogno di incrementare la produttività”. In Trentino il 47% dei lavoratori con contratto part-time avrebbe preferito un impiego full-time, contro il 19% di Bolzano. Anche un incremento dell’occupazione femminile darebbe un contributo positivo all’economia locale: è pur vero che su questo siamo 12 punti percentuali sopra la media nazionale, ma a Bolzano si collocano 18 punti sopra il valore italiano. La differenza tra le due provincie autonome è marcata anche sugli investimenti fissi lordi degli enti territoriali: quelli trentini spendono 1.025 euro pro capite all’anno, contro i 1.570 delle amministrazioni locali altoatesine. Questi ultimi tra l’altro negli ultimi anni sono cresciuti più rapidamente di quelli trentini. Per quanto riguarda il settore del credito, Manzana ha osservato che i dati della Banca d’Italia mostrano un supporto maggiore al sistema delle imprese da parte delle banche altoatesine, in particolare ad opera delle banche non cooperative con sede in regione. Il sistema del credito cooperativo trentino, tra l’altro, registra valori ancora elevati di prestiti in sofferenza, mentre in Alto Adige le operazioni di TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2019

cessione di crediti deteriorati è iniziata già alcuni anni fa. Che cosa occorre allora perché le imprese tornino a crescere e perché l’economia trentina riparta? Le aziende devono fare la loro parte, investendo lungo quattro grandi direttrici. “Il capitale umano – ha spiegato Manzana riprendendo i punti principali del suo programma di attività - puntando sull’avvicinamento dei mondi della formazione e del lavoro. Formazione dei giovani, ma anche di imprenditori e manager. Ancora, l’innovazione, puntando in particolare sulla trasformazione digitale delle imprese, e internazionalizzazione: dobbiamo ampliare la base delle imprese esportatrici, se pensiamo che oggi le prime 20 aziende che operano all’estero realizzano il 50% dell’export provinciale. Infine, credito e finanza d’impresa: serve formazione per gli imprenditori sugli strumenti finanziari, perché la finanza è un fattore di produzione”. Ma le imprese, per operare, hanno bisogno anche di un sistema che favorisca la loro crescita. “Ecco che allora chiediamo alla politica semplificazione: non abbiamo bisogno di incentivi ma di norme più chiare e procedure più semplici. Crediamo che la Pubblica Amministrazione debba anche recuperare uno spirito di servizio verso cittadini e imprese. Sul versante delle infrastrutture, dobbiamo completare le opere viarie e quelle digitali, per restare al passo con i territori più competitivi d’Europa, prestando attenzione alla sostenibilità (sociale, ambientale, economica). Sul fronte dell’energia: in Trentino disponiamo di un asset strategico qual è l’idroelettrico, che dobbiamo valorizzare sempre di più. Quanto alle relazioni industriali e al welfare, crediamo opportuno promuovere con i sindacati nuovi strumenti di welfare aziendale, perché il lavoro è il fattore centrale all’impresa”.


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UniversitĂ e sviluppo locale Il vicepresidente di Confindustria Trento Rocco Cristofolini è intervenuto alla tavola rotonda dell'Ocse "The role of universities in supporting innovation and local developmentâ€? . Di seguito alcuni stralci del suo intervento.

IT CAN BE said that the University has favored the development of the Trentino economic system. The high level of the University has allowed the attraction of talents and the training of qualified human resources also for local companies. The collaboration between local research actors and companies has continued to grow year after year. Also, thanks to the support of regional public incentives for industrial research and the European funds, several innovative projects have been started involving companies in collaboration with universities and research centers. Confindustria Trento strongly believes in the collaboration between university and industries. In the last years we have supported open innovation initiatives organized by the University of Trento, in particular for the involvement of stu-

dents and researchers in problem-solving challenges in co-operation with local companies. In the next future, how can the university contribute to accelerate local development? One of the biggest challenges is the skill mismatch between supply and demand of competences. According to Confindustria assessments, in over 30% of cases companies do not find graduates (especially with Stem degrees - Science, Technology, Engineering and Mathematics) with required competences. The problem is also accentuated by the difficulty of companies in forecasting their own skills and knowledge needs. Therefore, the role of university is fundamental also in helping companies to understand new trends and new skills they may need in the future, especially about innovation.

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Una piccola realtà che guarda lontano Intervista a MARCO GIGLIOLI, Presidente di Habitech e del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento.

DA QUALCHE

mese è Marco Giglioli il nuovo presidente di Habitech: Giglioli è stato nominato dal nuovo Consiglio di Amministrazione della Società, eletto a sua volta dall’Assemblea dei Soci di fine maggio. Titolare di Sovecar Srl, azienda che opera nel settore impianti tecnologici “green” con il marchio Climacenter e nel settore del noleggio di attrezzature varie con il marchio Italnolo, Giglioli è anche componente del Consiglio di Presidenza di Confindustria Trento e Presidente del Comitato Piccola Industria.

Nella foto, Marco Giglioli

Presidente, la nuova Consigliatura si apre con l’obiettivo di consolidare la posizione della Società nel mercato della sostenibilità ma anche di affrontare nuove importanti sfide. Iniziamo col dire che Habitech è una società consortile senza scopo di lucro, costituita da 113 aziende private e 14 istituzioni pubbliche, la cui missione è lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per il settore edilizio. Ma Habitech è soprattutto un’azienda leader in Italia nelle consulenze di sostenibilità in edilizia, in particolare per le certificazioni LEED, Breeam, Well per nuovi edifici e per edifici esisten-

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ti. Nei 13 anni trascorsi dalla sua fondazione ha operato in più di 100 progetti di certificazione e molti degli obiettivi che si era posta all’inizio sono stati raggiunti. Nuove sfide molto stimolanti sono ancora in corso di sviluppo o completamento, al fine di generare la trasformazione del mercato dell’edilizia necessaria per il suo rilancio. Cosa deve succedere perché questo accada? Occorre allearsi, condividere le competenze con altre aziende

I membri del Cda Insieme al Presidente Marco Giglioli, nel Cda di Habitech siedono Albino Angeli di XLAM Dolomiti, Giulia Benatti di Stea Progetto, Fabio Ferrario di Armalam, Alfredo Maglione di Optoi, Melchiorre Lino Orler di Consorzio Lavoro Ambiente e Luca Oss Emer di New Engineering.


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che perseguono gli stessi obiettivi, creare insieme modelli e implementare progetti. Da questa constatazione sono nate iniziative come Rebuilding Network, rete di imprese per la riqualificazione degli immobili con garanzia di prestazione; l’alleanza con l’agenzia CasaClima per la promozione congiunta di processi edilizi di qualità; ultimo ma non ultimo, il Polo Edilizia 4.0, un’associazione tra tutti gli enti territoriali trentini (ordini e collegi professionali, Confindustria Trento, Associazione artigiani, Cooperazione) per promuovere progetti di innovazione. È così che il messaggio molto semplice di Habitech si rinforza e si diffonde: come fare di più con meno, come aiutare un settore in crisi e che tradizionalmente usa (e spesso spreca) tante risorse a diventare più efficiente e a rinnovare un patrimonio edilizio vecchio e poco performante. Una delle specializzazioni più significative di Habitech è la misura e riduzione degli impatti. Fino a qualche anno fa ci si concentrava soprattutto sull’energia, sia per le dimensioni del problema (il 40% dei consumi energetici mondiali è associato alla costruzione e gestione degli edifici) sia per gli ampi margini di miglioramento. Oggi c’è un altro tema che sta assumendo grande importanza nell’agenda sostenibile: la salubrità degli ambienti interni. Passiamo mediamente il 90% del nostro tempo dentro gli edifici, ma molto spesso le condizioni ambientali sono inadeguate e ci creano problemi di salute, con impatti negativi su benessere e produttività. Ecco una delle nuove sfide per Habitech: la salubrità è un tema che richiede competenze specialistiche nuove, ma anche capacità di integrazione con le competenze “tradizionali” come architettura, ingegneria, ambiente; e la raccolta ed analisi di un’enorme mole di dati. Habitech ha anche un ruolo istituzionale importante in provincia di Trento. Esatto: Habitech gestisce, in convenzione con la Provincia, la certificazione Arca per gli edifici di qualità in legno e il sistema Odatech per il con-

Gaspari presidente della Sezione Moda Giuseppe Gaspari, Texbond Spa, è stato nominato nelle scorse settimane presidente della Sezione Sistema Moda. Gaspari sarà in carica fino al 2020.

trollo delle certificazioni energetiche e la qualifica dei certificatori energetici in Trentino. Arca, in particolare, è un fiore all’occhiello per il settore edilizio trentino: combina infatti la qualità del costruire con un materiale sostenibile come il legno. Il futuro, per Habitech, sta ancora nel messaggio iniziale: diffondere e condividere un modello di successo, a livello nazionale e internazionale, allargando l’attenzione anche all’impiego di sistemi multimateriale, che combinano il legno con altri materiali come l’acciaio. Mantenendo però sempre la centralità della qualità e della prestazione efficiente. Habitech è, insomma, una piccola realtà, con una missione che guarda lontano.

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A Trento i direttori del Sistema Confindustria La nostra Associazione ha ospitato la sessione formativa di giugno destinata ai direttori del sistema confindustriale. Approfonditi, tra gli altri, i temi della comunicazione istituzionale e dell’ingegneria reputazionale.

A sinistra, Busato premiato dal Dg Panucci. A destra, il saluto del presidente Manzana

CI INTERROGHIAMO s p e s s o su come sia cambiato il nostro modo di comunicare dal passato al giorno d’oggi, e su come si evolverà in futuro anche in funzione degli strumenti digital che, indubbiamente, hanno cambiato le dinamiche comunicative costringendo a una sintesi estrema concetti e posizioni complesse e a una tempistica degli scambi molto più rapida. È interessante capire come questo si traduca nell’attività di comunicazione di un’Organizzazione come Confindustria, chiamata a esprimere il proprio posiziona-

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mento sulle principali questioni che interessano il nostro sistema produttivo e il Paese nel suo complesso. Come fa, oggi, un’Organizzazione come la nostra a trasmettere e condividere in modo chiaro ed efficace la propria mission e la vision rivolgendosi non più solamente ai propri stakeholder tradizionali ma ad una platea di soggetti molto più ampia e differenziata? Quali sono oggi le modalità, gli strumenti e le competenze necessarie per esprimere un’efficace rappresentanza ad ogni livello territoriale e settoriale e in tutte le sedi di interlocuzione istituzionale? Quali le azioni fondamentali per assicurare e rafforzare una solida identità associativa? Al tema della comunicazione istituzionale, con un focus sulle dinamiche e sugli strumenti per monitorarne l’efficacia, è stato dedicato l’appuntamento formativo che a fine giugno ha raccolto a Trento un centinaio di direttori del sistema Confindustria, ospitati al Muse e a Palazzo Geremia. Tra i relatori della due giorni, il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci,


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Andrea Barchiesi (Reputation Science), Gianluca Comin e Gianluca Giansante (Comin & Partners e Luiss), Luca Comodo (Ipsos), Lina Palmerini (Il Sole 24 Ore), Alessandro De Angelis (Huffington Post) e Sarah Varetto (Sky). Molteplici i temi affrontati nel corso delle due giornate: quello dell’ingegneria reputazionale e dell’importanza di sviluppare competenze specifiche per costruire e gestire l’identità e la reputazione digitale di un’organizzazione come Confindustria, la comunicazione istituzionale efficace e la costruzione del consenso attraverso gli stru-

menti digitali e l’analisi dello scenario politico europeo a valle delle recenti elezioni, infine il rapporto tra media, istituzioni e imprese nell’attuale contesto politico. Per Confindustria Trento hanno portato il saluto il presidente Fausto Manzana e il direttore generale Roberto Busato. Alla serata al Muse sono intervenuti il presidente Stefano Zecchi e il direttore Michele Lanzinger. A Palazzo Geremia ha fatto gli onori di casa l'assessore comunale Roberto Stanchina.

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Crisi d’impresa: la riforma Approfondita, in un seminario a Palazzo Stella, la nuova disciplina tra tutela della continuità aziendale e garanzia delle ragioni delle imprese creditrici.

LA RIFORMA

della disciplina della crisi di impresa è racchiusa in un testo di quasi 400 disposizioni. Uno sforzo normativo notevole e ponderoso per pervenire ad un quadro organico, di cui si riesce tuttavia ad intravvedere un filo conduttore nella ricerca di un equilibrio avanzato e dinamico tra la continuità aziendale come valore e la tutela dei creditori. Al fondo vi è la percezione della crisi come momento fisiologico nella vita di un complesso aziendale, che richiede perciò la predisposizione di strumenti funzionali al rilancio e al recupero della piena e proficua operatività. Per gli imprenditori l’accento cade sulla centralità della dimensione organizzativa all’interno

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di imprese anche di contenute dimensioni, ma questa è una sfida che attende gli operatori ad ogni livello. Confindustria Trento ha organizzato per questo l’appuntamento seminariale dello scorso giugno dal titolo “Crisi d’impresa: la riforma - La nuova disciplina tra tutela della continuità aziendale e garanzia delle ragioni delle imprese creditrici”. Al convegno sono intervenuti tra gli altri Antonio Matonti, direttore Affari legislativi di Confindustria e componente della Commissione Rordorf, Vincenzo De Sensi, docente di Diritto commerciale e Diritto della crisi d’impresa presso la Luiss Guido Carli, Sandro Pettinato, vicesegretario generale di Unioncamere.


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Essere apprendisti oggi Dal 2017 Assoservizi segue le aziende passo dopo passo nella formazione in apprendistato base e trasversale. Più di 200 i giovani formati a Palazzo Stella.

CONTINUA

l’impegno nella formazione promosso da Assoservizi, la società di servizi di Confindustria Trento, sul versante dell’apprendistato professionalizzante. Ente accreditato nell’erogazione della formazione in apprendistato base e trasversale dal 2017, Assoservizi segue le aziende passo dopo passo: dalla progettazione e creazione del percorso formativo individuale - in base alle singole esigenze aziendali - all’erogazione della relativa formazione. Tale attività è finanziata dall’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento ed è dunque fruibile gratuitamente da parte delle aziende. Più di 200 apprendisti, provenienti da oltre 70 aziende del territorio trentino, si sono formati nelle aule di Palazzo Stella. Circa 5500 le ore di formazione erogate sotto la guida di formatori esperti in materia di Soft Skills: dal lavoro di gruppo alla negoziazione, dalla gestione del tempo all’organizzazione del proprio lavoro fino alla comunicazione efficace, passando per le nozioni informatiche e la risoluzione dei problemi. L’obiettivo di questi percorsi è guidare l’azienda e l’apprendista nell’implementazione di un progetto formativo coerente e adeguato a un mondo del lavoro sempre

più complesso e automatizzato, dove però il potenziale umano rappresenta senza alcun dubbio un asset strategico. Essere apprendisti oggi, come recita il titolo di uno dei moduli obbligatori nella formazione degli apprendisti, significa anche avere l’opportunità di scoprire e rafforzare, grazie alla formazione, il proprio potenziale.

Due nuovi piani formativi Nell’ambito della formazione finanziata rivolta alle aziende, Assoservizi Srl si è aggiudicata due nuovi Piani formativi finanziati Fondimpresa, che vedranno la partecipazione di aziende iscritte al Fondo e che hanno aderito ai progetti presentati. Si tratta di due piani settoriali che vanno ad aggiungersi ad un piano territoriale già aggiudicato qualche mese fa e che ha visto le prime attività formative prendere il via nel mese di luglio. I nuovi progetti, entrambi sull’ Avviso 3/2018, sono rivolti al Settore Legno e filiera e Settore Metalmeccanico. Il Piano “Filiera Italiana Legno” vede proseguire la partnership consolidata con Assindustria Consulting, società di servizi di Confindustria Pesaro Urbino, Confindustria Veneto Siav Spa e Federlegno Arredo Eventi Spa. Il piano riservato alle aziende del Settore Metalmeccanico, intitolato “Litio: digitaLIzzazione, flessibiliTà, produzIOne” è frutto di una partnership che vede Assoservizi al fianco di Sfc – Sistemi Formativi Confindustria Scpa. Obiettivo dei progetti è quello di accrescere le competenze nell’ambito della digitalizzazione dei processi aziendali, innovazione dell’organizzazione e qualificazione dei processi produttivi e dei prodotti. Le aziende aderenti avranno un anno di tempo per poter svolgere le attività formative scelte in fase di adesione.

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Un bando a sostegno delle nuove imprese Confindustria Trento, tramite la sua società Assoservizi Srl, fornirà il proprio sostegno alle imprese costituite da soggetti svantaggiati in fase di avviamento alle quali è destinata l’opportunità.

SOSTENERE

la nascita e la crescita di piccole nuove imprese, costituite da soggetti in condizione di svantaggio, tra i quali disoccupati (giovani fino a 35 anni, donne e over 50) e lavoratori che hanno perso l’impiego a causa della calamità naturale che ha colpito il territorio provinciale nell’ottobre scorso: questo l’intento del bando “Avviso n. 1/2019”, pubblicato nei giorni scorsi dalla Provincia autonoma di Trento. In particolare l’intervento, che ha una dotazione finanziaria pari a 1 milione di euro, si concretizzerà nel sostegno ai costi iniziali che le nuove imprese devono affrontare, e che spesso rappresentano un ostacolo non indifferente all’avvio di attività. Saranno ammissibili ad agevolazione le spese sostenute nei primi tre anni dalla data di costituzione dell’impresa, che deve avere sede legale o unità operativa sul territorio provinciale. Le principali tipologie di spesa ammesse a contributo riguardano: spese legali, amministrative e di consulenza direttamente connesse alla costitu-

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zione dell’impresa; spese per utenze; spese relative all’acquisto e noleggio di beni mobili nuovi (arredi, macchinari, attrezzature e impianti produttivi, har-

A differenza del precedente bando, sono ritenute ammissibili anche le spese di affitto dei locali e di manutenzione ordinaria, oltre agli interessi e spese di gestione di finanziamenti bancari. dware e software); spese di consulenza per la pianificazione strategica e gestione economica dell’impresa, piani di marketing, progettazione campagne pubblicitarie, formazione imprenditoriale; costo tutor amministrativo. A differenza del precedente bando, sono ritenute ammissibili anche le spese di affitto dei locali e di manutenzione ordinaria, oltre agli interessi e spese di gestione di finanziamenti bancari. Gli aiuti previsti sono concessi in forma di contributo in conto capitale sulle spese ammissibili (massimo 70mila euro) e variano su quattro misure diverse, ovvero 40%, 50%, 60% e 70% in funzione della categoria di appartenenza del neoimprenditore. Le domande potranno essere presentate a Trentino Sviluppo fino al 31 ottobre, tramite apposita piattaforma online. Assoservizi srl, riconosciuta Cat Imprese – Centro assistenza tecnica, potrà affiancare e assistere le nuove imprese come tutor amministrativo.


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In Italia, l’88% dei lavoratori si informa sulla reputazione del potenziale datore di lavoro. Randstad incontra l’HR Group di Confindustria Trento per approfondire il tema.

CI È SEMPRE

stato insegnato di non giudicare mai un libro dalla copertina, eppure oggi non siamo più disposti nemmeno a provare un nuovo ristorante senza prima averne controllato le recensioni. Non stupisce quindi se, secondo LinkedIn - noto servizio web di rete sociale leader nello sviluppo di contatti professionali e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro - il 75% dei potenziali candidati effettua ricerche sulla reputazione dell’azienda prima di presentarsi per una posizione, e quasi il 70% dei candidati non accetterebbe un’offerta da un datore di lavoro con una cattiva reputazione. In una società sempre più connessa, dove l’informazione corre veloce attraverso un’infinità di canali, è divenuto quanto mai fondamentale per un’impresa dotarsi di un’efficace strategia di Employer Branding. Il tema è stato approfondito all’interno dell’ultima riunione con il HR Group, tenutasi l’11 giugno presso la sede di Confindustria Trento, durante la quale l’Agenzia per il lavoro Randstad ha presentato un’indagine relativa all’“Employer Brand Research”, condotta tra dicembre 2018 e gennaio 2019. La ricerca, condotta in 32 Paesi

attraverso un sondaggio indipendente con più di 200mila rispondenti e 6.162 aziende coinvolte, rappresenta il più grande e rappresentativo studio del mondo, basato sulle percezioni del pubblico generale. Il report ottimizza i risultati di 19 anni di analisi specifiche ed approfondite sul tema dell’employer branding, mostrando l’attrattività dei 150 principali datori di lavoro, conosciuti da almeno il 10% della popolazione. L’obiettivo finale dello studio è quello di aiutare le imprese a dare vita e forma alla propria strategia di employer branding, in considerazione del fatto che, in Italia, l’88% dei lavoratori si informa sulla reputazione del potenziale datore di lavoro. Silvia Carniel e Simona Grandi, rispettivamente Sales Manager e Unit Manager di Randstad, hanno mostrato ai presenti come dal report sia emerso che, le aziende con brand positivi, attirino il doppio delle richieste di lavoro rispetto alle aziende con brand negativi, le quali vedono invece il proprio costo del lavoro crescere fino al 10% per ogni assunzione.

L’obiettivo finale dello studio è quello di aiutare le imprese a dare vita e forma alla propria strategia di employer branding I dati indicano che, laddove il datore di lavoro applichi una strategia formale di coinvolgimento dei propri dipendenti, la probabilità di incrementare il reddito per equivalente a tempo pieno, anno dopo anno, è maggiore del 67%, mentre, investendo in un’esperienza positiva per i candidati, la qualità delle assunzioni è pari al 70%. Spostando il focus sul mercato del lavoro italiano, emerge come i potenziali dipendenti, nella scelta del futuro datore di lavoro, privilegino soprattutto criteri – cosiddetti EVP Drivers - quali il buon equilibrio tra vita lavorativa e privata (53%) e un’atmosfera di lavoro piacevole (52%), seguiti da un’adeguata retribuzione

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Employer Branding: rafforzare l’immagine aziendale


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e dalla presenza di benefit (47%), dalla sicurezza del posto di lavoro (46%) e dalla visibilità del proprio percorso di carriera (37%). Il buon equilibrio tra la vita lavorativa e privata, l’atmosfera di lavoro piacevole e la retribuzione, rappresentano anche i tre attributi principali che i potenziali dipendenti cercano, ma che al contempo ritengono i datori di lavoro non offrano in misura adeguata. Quanto ai canali attraverso cui i lavoratori si informano sulla reputazione dell’azienda, quasi il 50% privilegia il sito della stessa (48%), seguito a pari merito dall’opinione di amici e familiari e dagli annunci sulle bacheche dedicate al lavoro (entrambi al 40%). Il report ha, inoltre, evidenziato i fattori maggiormente incidenti sulla scelta del dipendente di rimanere in azienda o di cambiare lavoro, prendendo in considerazione anche coloro i quali siano meramente intenzionati a farlo (i co-

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siddetti intenders). Anche in questo caso, a pesare maggiormente sono attributi quali l’equilibrio tra la vita privata e lavorativa, la sicurezza del proprio posto di lavoro e l’adeguatezza del compenso percepito. L’indagine è risultata essere particolarmente interessante grazie al confronto rispetto l’andamento dei vari trends nelle annualità precedenti e con riguardo alla media europea, al genere, all’età e al livello di istruzione, che ha stimolato diversi momenti di discussione e riflessione tra i membri del HR Group partecipanti alla riunione. (bc)


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innovazione

innovazione

Presentata a Rovereto la Piattaforma 4.0 L’iniziativa di Dedagroup Business Solutions e Optoi Group promuove soluzioni innovative e nuove forme di ricerca collaborativa in materia di digitalizzazione dei processi produttivi.

AMMODERNARE

i macchinari obsoleti anziché buttarli? Con i sistemi di retrofit si può. A sostenerlo Dedagroup Business Solutions e Optoi Group, che si sono date appuntamento nei laboratori ProM Facility di Polo Meccatronica a Rovereto per parlare di piattaforme produttive interconnesse in ottica 4.0. Assieme a loro, al workshop, anche una trentina di aziende della filiera meccatronica, che si sono confrontate sui trend della manifattura del futuro, come additive manufacturing, sensori ottici e digitalizzazione dei processi industriali. Oggi, quando si costruisce un macchinario industriale, lo si programma già per essere “intelligente”: ma cosa fare con fresatrici, troncatrici e torni usati? Secondo il direttore di ProM Facility Paolo Gregori “anziché buttarli, si possono riconvertire grazie ai sistemi di retrofit”. Di questa tecnologia, che comprende diverse tecniche di additive manufacturing, sensori ottici e meccatronici, si è parlato in Polo Meccatronica a Rovereto, l’incubatore hi-tech di Trentino Svilup-

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po. I laboratori ProM Facility si sono infatti trasformati nella cornice dell’evento di lancio della “Piattaforma 4.0”, un’iniziativa di Dedagroup Business Solutions e Optoi Group per promuovere soluzioni innovative e nuove forme di ricerca collaborativa in materia di digitalizzazione dei processi produttivi, che ha coinvolto una trentina di imprese della filiera meccatronica trentina. “Nel concreto – ha spiegato Alfredo Maglione, presidente di Optoi Group – montare tecnologie retrofit a bordo linea o sui macchinari permette di aumentare la produttività e contenere i costi, per esempio attraverso la manutenzione predittiva che riduce i fermi macchina”. Dello stesso avviso anche Marcello Ingaramo, Market Line Manager di Dedagroup, secondo cui “la trasformazione digitale dei processi di sviluppo prodotto e della produzione è essenziale per abilitare nuovi modelli di business e di servizio, rilanciando la competitività delle aziende”.


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Un forum sulla digitalizzazione delle imprese HIT e Digital Innovation Hub del Trentino Alto-Adige organizzano “Alpine Forum on Smart Industry”, incontro per aziende sull'industria 4.0 nell'ambito della strategia Eusalp.

IL PROSSIMO

12 settembre si terrà a Rovereto presso la sede di Trentino Sviluppo l’evento “Alpine Forum on Smart Industry” organizzato da Hub Innovazione Trentino (HIT) e il Digital Innovation Hub Trentino (iniziativa di Confindustria Trento con HIT partner territoriale) nell’ambito della strategia macroregionale Eusalp. Il Forum sarà dedicato all’industria digitale e verranno trattate tematiche inerenti alle opportunità e ai vantaggi della trasformazione digitale, con specifico riferimento alle regioni alpine e con testimonianze di imprese leader nel loro settore. Schneider Electric, Electrolux, Skorpion Engineering sono le tre imprese chiamate ad illustrate lo stato dell’arte e la loro visione sul futuro del proprio settore evidenziando i vantaggi della trasformazione 4.0. Ad introdurre queste testimonianze, la prima parte dell’evento vedrà l’esposizione dei risultati del progetto Smart Space per la promozione di soluzioni digitali smart per i tradizionali settori industriali che sottolineerà spunti utili alle attività di imprese e dei Digital Innovation Hub (DIH), nonché la presentazione della strategia europea per i DIH e il futuro programma Europeo Digital Europe con le relative opportunità di finanziamento per gli hub e i servizi per le imprese. Chiuderà la mattinata una tavola rotonda moderata da Barbara Ganz del Sole 24 Ore. La strategia Eusalp mira a garantire un’interazione reciproca e vantaggiosa tra le regioni montane, le pianure circostanti e le aree urbane che ne fanno parte, tenendo conto in modo flessibile delle relazioni esistenti tra queste aree. Le regioni situate nella stessa area geografica beneficiano in tal modo di una cooperazione rafforzata

per il raggiungimento della coesione economica, sociale e territoriale. All’interno del gruppo d’azione dedicato alla crescita economica dei settori strategici di Eusalp, HIT coordina il gruppo tematico sulla Digital Industry con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del settore dell’industria 4.0 secondo una

Previsto l'intervento di tre imprese, chiamate a illustrare lo stato dell’arte e la loro visione sul futuro del proprio settore prospettiva macroregionale e con particolare attenzione alle opportunità per le PMI. Tale azione prevede la promozione di numerosi progetti e iniziative con diverse regioni dell’arco alpino, come ad esempio il progetto europeo “Smart SME’s”, co-finanziato dal Parlamento europeo e avviato recentemente, che ha l’obiettivo di supportare il trasferimento delle conoscenze digitali verso le micro e piccole imprese delle aree periferiche attive in filiere a base di fibre naturali. Programma e iscrizioni su: dih-taa.eu e trentinoinnovation.eu

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Pama Academy, consegna degli attestati A fine giugno, alla presenza della vicepresidente Segata e dell’assessore Spinelli, la consegna degli attestati ai giovani che hanno frequentato l’academy interna all’azienda.

LA VICEPRESIDENTE

di Confindustria Trento Stefania Segata ha preso parte, insieme al direttore generale dell’Associazione Roberto Busato, alla cerimonia di consegna degli attestati ai giovani che nel corso degli ultimi mesi hanno frequentato, presso lo stabilimento di viale del Lavoro a Rovereto, la Pama Academy. Unica nel suo genere, l’esperienza virtuosa di scuola interna all’azienda, integrazione eccellente tra la teoria e la pratica, offre ai giovani coinvolti una specializzazione aggiuntiva che li renderà competitivi all’ingresso nel mercato del lavoro. Ad accogliere gli ospiti dell’appuntamento – tra loro anche l’assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia di Trento Achille Spinelli e i dirigenti degli Istituti tecnici Buonarroti e Marconi Laura Zoller e Giuseppe Rizza – il presidente dell’azienda Ettore Batisti, che ha in-

trodotto e coordinato la cerimonia, per poi accompagnare il gruppo in visita alla sede produttiva. Fondata nel 1926, Pama vanta novant’anni di esperienza e know-how nel campo dell’alesatura e fresatura. Oggi è leader fra i costruttori di macchine utensili. La produzione avviene soprattutto nello stabilimento di Rovereto, dove tutti i componenti sono progettati, prodotti e testati internamente. Più dell’80% della produzione è attualmente esportata, principalmente in Cina, India, Russia, Germania e Stati Uniti. In questi Paesi, Pama può contare su una diffusa rete di strutture di vendita e di assistenza.

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Eureka! L’evento nazionale A Treviso gli allievi della Scuola Primaria G. Grazioli dell’Istituto comprensivo di Lavis, vincitori della fase provinciale del progetto.

TRA GLI OLTRE

500 studenti delle classi di quinta elementare, provenienti da tutta Italia, che hanno preso parte all’evento nazionale di Eureka! Funziona! erano presenti anche gli studenti della Classe 5a della Scuola Primaria G. Grazioli dell’Istituto Comprensivo di Lavis, con il gioco “Funivia magnetica”. Il 24 maggio scorso il BHR Treviso Hotel è stato scenario di giochi, intrattenimenti, interviste ai piccoli protagonisti e spazi espositivi per le loro invenzioni: una vera e propria festa dedicata a tutti i piccoli inventori. L’evento, condotto dagli attori del Teatro Educativo, ha avuto come ospite anche Alberto Meroni, presidente di Aif, (l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica) e professore di Fisica del Liceo G. Galilei di Trento, che opera come giurato nella gara trentina sin dalla prima edizione locale. Il progetto Eureka! Funziona!, attivo in Europa dal 2003, in Italia è stato promosso a livello nazionale da Federmeccanica in accordo con il MIUR e con la collaborazione di numerose Associazioni Territoriali di Confindustria, tra cui Confindustria Trento. Il principio che anima Eureka! Funziona! è quello di utilizzare “l’invenzione” come strumento per imparare. L’obiettivo è educare all’imprenditorialità, quindi

stimolare l’ingegno e sviluppare le competenze interdisciplinari e l’attitudine al lavoro di gruppo di migliaia di bambini al terzo, quarto e quinto anno della scuola elementare, coinvolti nell’elaborazione di un’invenzione giocattolo partendo da un kit di materiali sviluppato in collaborazione con l’Aif e l’Istituto Italiano di Tecnologia. Quest’anno al progetto hanno partecipato oltre 16mila bambini delle scuole primarie di 47 città italiane. Federmeccanica, con la partecipazione delle Associazioni Territoriali, ha provveduto alla distribuzione di 3.250 kit.

Protagonisti a Ripiazza Si è parlato di Eureka! Funziona! anche in occasione della manifestazione pubblica Ripiazza, svoltasi il 31 maggio e l’1 giugno in Valle di Non, nel centro di Cavareno: si è trattato del primo mercatino del riuso aperto a tutti i privati cittadini e alle associazioni senza scopo di lucro. A Ripiazza 2019 sono state infatti esposte le opere realizzate da tutte le Scuole dell’Istituto Comprensivo Fondo Revò che hanno partecipato al progetto Eureka! Funziona! compreso il gioco "Trattoreureka" vincitore del primo premio provinciale per le classi terze.

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Gli allievi di Lavis a Treviso


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Tambosi: collaborazione con le imprese Durante la cerimonia di fine anno, gli studenti dell’istituto hanno presentato ai partner del Polo Informatico gestionale di Trento i programmi realizzati sulla base delle commesse ricevute.

SARANNO

utilizzati davvero, nella quotidiana attività aziendale, i programmi realizzati dagli studenti del Tambosi e consegnati agli enti partner del Polo Informatico gestionale di Trento in occasione della cerimonia ospitata a giugno presso l’Istituto. La IV Sa ha sviluppato un programma, in ambiente Windows con tecnologia .net, per la gestione e la prenotazione delle risorse condivise - quali automezzi e sale riunioni - e la successiva analisi dei dati. La IV Sb ha sviluppato un programma per la Gestione della flotta aziendale degli automezzi sia di proprietà che a noleggio. La IV SC ha sviluppato un software per la pianificazione e l'assegnazione delle risorse umane alle commesse. Durante la cerimonia, gli studenti hanno illustrato la problematica oggetto della commessa ricevuta, l’analisi effettuata e il programma

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realizzato. Successivamente i responsabili delle aziende partner - Aldebra, GPI, Saidea e Informatica Bancaria Trentina - e degli enti committenti hanno fatto i complimenti per il lavoro svolto dagli studenti e si sono dichiarati ansiosi di poter utilizzare i programmi ricevuti in modo da poter migliorare la parte di processo aziendale interessata. Ha partecipato ai lavori l’assessore all’innovazione del Comune di Trento Chiara Maule, che ha elogiato i ragazzi per l’ottimo lavoro realizzato, i docenti per la passione dimostrata nel mettere in pratica questa iniziativa e le aziende partner per la disponibilità a sostenere questo tipo di attività.


CON IL PATROCINIO DI:

COMUNE DI TRENTO

COMUNE DI ROVERETO

Nuovi Territori per Nuovi Turismi

2000-2019 DA VENT'ANNI DIAMO LA PAROLA AL TURISMO

Il turismo in Trentino. Come renderlo più competitivo? Durante l'edizione 2019 de “Le Giornate del Turismo Montano” esponenti del mondo della politica, amministratori, rappresentanti delle categorie economiche e professionali, operatori del turismo si confronteranno sul tema della competitività: ovvero come i territori di montagna possano attivarsi per fare rete e sistema allo scopo di aumentare la capacità attrattiva del Trentino.

S E T T. 2 0 1 9

LE GIORNATE DEL

MONTANO

Seduta plenaria di apertura

Conferenza

Conferenza

Martedì 24 settembre 2019 mattino 9.30 / 13.00 MUSEO CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO SALA MARANGONERIE Trento – Via Bernardo Clesio, 5

Mercoledì 25 settembre 2019 mattino 9.30 / 13.00 PALAZZO GEREMIA SALA FALCONETTO Trento – Via Belenzani, 20

Giovedì 26 settembre 2019 mattino 9.30 / 13.00 FONDAZIONE CASSA RISPARMIO TRENTO E ROVERETO – SALA CONFERENZE Rovereto – Piazza Rosmini, 5

Conferenza

Conferenza

Territori resilienti per un turismo duraturo

Mobilità e turismo: verso territori iperconnessi

Qualità del paesaggio, qualità del turismo

Conferenza

Andar per formaggi: l'attrattiva turistica delle malghe trentine

Le sfide turistiche per il Trentino: il turismo della salute

Il turismo d'alta quota: una meta alla portata di tutti?

Martedì 24 settembre 2019 pomeriggio 15.00 / 18.30 FONDAZIONE CASSA RISPARMIO TRENTO E ROVERETO – SALA CONFERENZE Trento – Via Calepina, 1

Mercoledì 25 settembre 2019 pomeriggio 15.00 / 18.30 PALAZZO GEREMIA – SALA FALCONETTO Trento – Via Belenzani, 20

Giovedì 26 settembre 2019 pomeriggio 15.00 / 18.30 MUSE - SALA CONFERENZE Trento – Corso del Lavoro e della Scienza, 3

STUDIO BI QUATTRO

Seduta plenaria conclusiva

Un'agenda per costruire territori turistici moderni e competitivi Venerdì 27 settembre 2019 – mattino 10.00 / 13.00 - CAMERA DI COMMERCIO TRENTO – SALA CALEPINI - Trento – Via Calepina, 13

Messner Mountain Museum

info: segreteria organizzativa | tel. 0461 434200 - e-mail: bitm@bitm.it | www.bitm.it

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Carlo Baroni

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giovani

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Visita alla nuova Erika Eis Il Gruppo Giovani Imprenditori è stato guidato alla scoperta degli spazi dell’azienda, che ha portato a termine importanti investimenti per la realizzazione del nuovo stabilimento.

SI È SVOLTA

presso lo stabilimento di Fiavé di Erika Eis, azienda trentina leader nella produzione di gelati e di prodotti da pasticceria, la visita aziendale organizzata a fine giugno dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento. Il programma prevedeva una visita alla produzione e l’intervento dei titolari, rappresentati da Luciano Degli Esposti, direttore generale, e Giulia Degli Esposti,

responsabile marketing e ricerca e sviluppo, oltre che componente del Gruppo GI. Divisi in gruppi, i Giovani Imprenditori sono stati dunque guidati alla scoperta dei nuovi spazi dell’azienda, che ha recentemente portato a termine importanti investimenti per la realizzazione di un nuovo stabilimento e delle relative linee produttive, riqualificando l’area dell’edificio dismesso che un tempo ospitava il locale caseificio. Qui, i macchinari di ultima generazione lavorano già a regime, realizzando i prodotti di gelateria e pasticceria che costituiscono il core business dell’azienda: principalmente, gelato sfuso, gelati retail, torte, krapfen e dessert, fatti secondo le ricette tradizionali trentine e altoatesine.

Giovani in festa A metà luglio, a Maso San Valentino, a Sopramonte, la festa d'estate 2019 dei Giovani Imprenditori di Confindustria Trento. Nella foto di Tommaso Bottesi i protagonisti del T-shirt night party.

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Studenti internazionali a lezione dall’industria trentina L’Associazione incontra l'Università con Metalife Srl e La Sportiva SpA. Il peso dell’export trentino in Cina continua a crescere e rappresenta nel 2018 un valore di oltre 100 milioni di euro. di NICOLÒ ANDREINI

NEL QUADRO

della collaborazione con l'Università degli Studi di Trento, il 18 luglio Confindustria Trento ha ospitato una classe di studenti internazionali partecipanti alla Summer School on China Studies Tradition and Innovation, organizzata nella sua prima edizione dalla Divisione Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Obiettivo della Summer School, tenutasi dal 7 al 20 luglio a Trento, era affrontare la Cina sotto il profilo economico, giuridico e sociale, approfondendo i valori comparativi rispetto all’Europa. Il prof. Ivan Cardillo, docente di diritto comparato presso la Zhongnan University of Economics and Law e visiting professor di diritto cinese presso la facoltà di giurisprudenza dell’ateneo trentino, in qualità di direttore scientifico del progetto insieme con il prof. Gianni Santucci della facoltà di giurisprudenza di Trento, ha combinato l’apporto accademico con un incontro in Associazione, focalizzato sulle esperienze e best practices delle imprese nella gestione delle commesse, del gap culturale e delle tendenze del mercato cinese. Il peso dell’export trentino in Cina continua a crescere e rappresenta nel 2018 un valore di oltre 100 milioni di euro (su 3,9 miliardi tota-

li), con picchi di incremento importanti quali, ad esempio, il +51% di crescita, primo Paese, nel 4° trimestre 2018. I settori interessati sono i consueti metalmeccanico, chimico/plastico, alimentare e carta e grafica. Al di là dei volumi, per approfondire modalità e strumenti di export trentini in Cina sono intervenuti all incontro i rappresentanti di 2 imprese diverse per dimensione e settore, che operano da tempo nel Paese, oltretutto con modalità diverse. Da un lato, Metalife Srl, piccola impresa produttrice di apparecchiature per il trattamento dell’acqua – come ha ricordato la titolare Barbara Fedrizzi – lavora in Cina sia direttamente con un distributore, sia indirettamente attraverso una multinazionale con sede in Italia. E sebbene non senza insidie, fra cui pericolosi hackeraggi di ogni tipo, il mercato rappresenta una quota importante dell’export aziendale. D’altro lato, La Sportiva SpA, grande azienda del calzaturiero e tessile – ha spiegato il General Manager Lanfranco Brugnoli – è presente in Cina da molti anni tramite un distributore e poi, dal 2011, con una locale WFOE: Fujian La Sportiva Co. Ltd. A questa presenza stabile, si aggiunge una importante partnership produttivo taiwanese, nonché un attenta e consistente strategia di personalizzazione dei prodotti sul gusto cinese, di promozione su social squisitamente cinesi e attraverso l’attivazione di canali eCommerce dedicati al mercato cinese.

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internazionalizzazione

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52 internazionalizzazione

Opportunità di business in Francia La Francia si conferma il secondo mercato di destinazione per l’export italiano e il terzo per quello trentino. I servizi di Business Development di Trentino Export. di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

NEL QUADRO

del Piano Internazionalizzazione Imprese Trentine, con il 2019 Trentino Export si è dotato di un nuovo referente per la Francia e tramite il suo ufficio di rappresentanza a Lione, il Consorzio offre specifici e personalizzati servizi di Business Development per le aziende interessate a questo mercato. A tal proposito a inizio luglio sei aziende associate hanno potuto incontrare il referente per la Francia di Trentino Export, presso la sede del Consorzio, per degli incontri di consulenza personalizzata. Il riscontro degli incontri è stato molto positivo, come l’interesse per un mercato così importante e vicino all’Italia. La Francia si conferma, anche nel 2018, il secondo mercato di destinazione per l’export italiano e il terzo per quello trentino, con il 9,4% dei circa 3 miliardi e 900 milioni di euro esportati nel 2018 dal sistema economico provinciale. L’Italia ha esportato 42,6 miliardi di euro verso Parigi registrando un consistente surplus commerciale pari a 6,4 miliardi (dati ISTAT). Tra i settori più in crescita si segnalano meccanica, automotive, agroalimentare, prodotti farmaceutici e arredamento. Con le complessità di un mercato maturo e altamente competitivo ma con la solidità di una grande potenza mondiale, la

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Francia può rappresentare per le imprese trentine un trampolino per la loro crescita internazionale. Nello specifico, i principali prodotti esportati dall’Italia riguardano il settore della meccanica ed elettronica: parti e componenti di macchine (496,6 milioni di euro e +35,9% rispetto al 2017), rubinetteria e valvolame (473,5 milioni e +2,1%), lavastoviglie ed altre macchine per il lavaggio (372,8 milioni e -3,6%), postazioni telefoniche e apparecchi di ricezione voce/immagine (363,2 milioni e -18,9%), frigoriferi e congelatori (356,9 milioni e -4,8%), fili e cavi per l’elettricità (349,6 milioni e +1,5%). Menzione a parte meritano i macchinari, vera testimonianza dell’eccellenza Made in Italy che hanno contribuito per 1,6 miliardi di euro sul totale delle esportazioni verso la Francia con una considerevole crescita dell’8% rispetto al 2017. Performance molto positive si registrano in particolare per le macchine agricole, macchine utensili e macchine per l’imballaggio. Per ciò che concerne l’automotive invece si segnala l’export di veicoli per trasporto merci (1,56 miliardi e +17,4% rispetto al 2017), automobili (1,55 miliardi e +6,8%), parti ed accessori (1,44 miliardi e +10,2%), trattori (292,2 milioni e +4,4%) e motocicli (162,9 milioni e +8%). Infine è da sottolineare come l’export agroalimentare italiano in Francia nel 2018 abbia superato in valore quello della moda, grazie ad una performance positiva che ha portato il totale delle esportazioni a raggiungere 4,2 miliardi di euro. L’Italia esporta soprattutto preparazioni a base di cereali come pasta, prodotti dolciari e da forno (745,3 milioni e +2,7% rispetto al 2017), latte e derivati come formaggi, latticini e yogurt (568 milioni e +7,8%), bevande e alcolici (470,8 milioni e +11,5%), preparazioni di ortaggi, legumi e frutta come salse, conserve, marmellate e succhi (369,3 milioni e +5,9%) e frutta fresca (361,6 milioni e +4,6%). Trentino Export avvalendosi della collaborazione di professionisti in loco e con il collaudato metodo che ad una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business, affianca il sostegno alle aziende nella fase post B2B e l’assistenza nello start-up, si propone, quindi, di sostenere, aumentare e consolidare l’export trentino anche verso questo mercato.


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La digitalizzazione delle imprese trentine Il 60% degli imprenditori ha intrapreso processi volti alla digitalizzazione delle proprie aziende. La spinta dell’innovazione però trova un freno a causa di due principali fattori. di DANIELE BERTI, Confindustria Trento

VIVIAMO

in un’epoca costellata da profondi cambiamenti, con radici profonde e accelerata dalla crisi del 2008. I paradigmi dello sviluppo sono progressivamente mutati: a partire dalle modifiche degli scenari competitivi mondiali, ai processi di globalizzazione e non per ultimo l’introduzione pervasiva delle tecnologie digitali. La rapidità dei mutamenti, che investe anche il settore imprenditoriale, fa venire meno i riferimenti tradizionali e crea una sensazione di instabili-

tà. Come molti economisti hanno affermato, ci troviamo in un periodo storico di “transizione continua”, dove la normalità è rappresentata da un moto di variabilità. Queste condizioni mettono in difficoltà le strutture di impresa più piccole poiché meno dotate di risorse (finanziarie, manageriali, strutturali) oggi fondamentali per rimanere sui mercati ed essere competitivi. Partendo dallo studio promosso dalla Camera di Commercio di Trento e curato da Community Media Research, si può delineare il panorama Trentino sul grado di digitalizzazione delle imprese territoriali. Il campione considerato nello studio vuole essere più eterogeneo possibile in quanto a dimensioni aziendali e settori economici: si tratta però principalmente di aziende il cui bacino è in prevalenza di carattere domestico o al più nazionale. Lo studio porta a galla importanti considerazioni, tra cui la con-

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economia

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sapevolezza del 60% degli imprenditori di trovarsi in un periodo di “metamorfosi”: essi dichiarano quindi di aver intrapreso processi volti alla digitalizzazione delle proprie aziende. La spinta dell’innovazione però trova un freno a causa di due principali fattori: scarse risorse disponibili e difficoltà di accesso ad ecosistemi innovativi. In primo luogo, le statistiche sono chiare, le

Da alcuni anni Confindustria Trento sviluppa progetti per la sensibilizzazione digitale delle imprese locali e questo trova un riscontro importante nei dati dello studio aziende che investono in tecnologie lo fanno per la maggior parte dei casi tramite autofinanziamento. Si rileva quindi il problema di accesso a diversi modi di finanziamento tra cui risorse pubbliche o il sistema del credito. Le aziende per innovare ricorrono quasi interamente a mezzi propri, riducendo la dimensione degli investimenti. In secondo luogo, la spinta dell’innovazione, oltre a trovare un freno nelle condizioni economiche, è soffocata dalla difficoltà da parte delle imprese più piccole a sviluppare partnership per progetti innovativi. Quando questo avviene gli attori sono quasi sempre soggetti privati (fornitori, consulenti, associazioni ecc.) e solo marginalmente sono i deputati al trasferimento tecnologico e alla ricerca (università, poli ecc.). Da alcuni anni Confindustria Trento sviluppa progetti per la sensibilizzazione digitale delle imprese locali e questo trova un riscontro importante nei dati dello studio, ponendo le associazioni di categoria al terzo posto (13,3% delle imprese), dietro solo a social media e fornitori (di tecnologia), tra le fonti principali per la raccolta

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di informazioni e aggiornamenti sulle tecnologie. Lo studio si è posto come obbiettivo quello di raccogliere le valutazioni degli imprenditori sugli impatti della quarta rivoluzione industriale, una sorta di misura della consapevolezza del cambio di fare impresa. Solo il 30% degli intervistati ritiene che si stia attraversando un cambio di paradigma nel modo di fare impresa e business. Il dato più preoccupante però riguarda il 25% degli intervistati che risulta spaesata e ha bisogno di qualcuno che l’aiuti a interpretare i fenomeni. L’introduzione delle nuove tecnologie digitali, come sempre con l’avvento dell’innovazione ha generato un ampio dibattito sulle sue possibili ricadute sull’occupazione e sull’efficienza della produzione. L’11% delle imprese intervistate hanno registrato un aumento del personale, ma come abbiamo già avuto modo di apprezzare, sono le imprese più strutturate che riescono a trarne maggior vantaggio. Molto simile la situazione per quanti riguarda il fatturato, il 21% lo afferma in aumento, sempre in rapporto ad una maggiore dimensione di impresa. In conclusione, una parte del sistema produttivo trentino è indietro nei processi di digitalizzazione e un’altra parte ha realizzato investimenti, ma ancora in modo timido. Sarà quindi importante realizzare iniziative a sostegno delle imprese che fanno fatica a intravedere la via, con interventi e soluzioni personalizzate sulle singole esperienze imprenditoriali. L’Associazione vuole rinnovare il proprio impegno al sostegno di progetti volti a creare politiche che supportino le aziende al percorso di trasformazione digitale, in modo che il sentiero risulti meno incerto e più definito.


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Alla Sapienza “Il bello dell’industria” Esposti a Roma, in occasione dell’evento Grip the future, gli scatti realizzati presso le imprese associate a Confindustria Trento dallo Studio Fotografico - AD Foto Nadia Baldo.

SONO STATE

le immagini del progetto “Il bello dell’industria” realizzate presso le imprese associate a Confindustria Trento dallo Studio Fotografico - AD Foto Nadia Baldo a fare da cornice, a inizio luglio, alla tavola rotonda Grip the future, grande evento organizzato da Sapienza Innovazione in collaborazione con Cesop HR Consulting Company. L’appuntamento, promosso in collaborazione con Unindustria e ospitato presso l’Aula Magna del Palazzo del Rettorato della Sapienza, a Roma, ha rappresentato un’opportunità unica per aziende e investitori, che hanno conosciuto da vicino trenta startupper che stanno rivoluzionando il futuro di settori cruciali: Infrastructure & Energy, Machinery & Industry 4.0, Mobility e HighTech & Health and Food. Nel corso della mattinata sono intervenuti il magnifico rettore della Sapienza Eugenio Gaudio e il viceministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti, ma anche innovation manager, amministratori delegati di realtà di primo piano e rappresentanti del mondo della

ricerca. Nel pomeriggio le sessioni parallele dedicate alle presentazioni delle startup e ai meeting one to one con le aziende.

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56 webook

we|b|ook L’impresa, strumento di crescita economica e di sviluppo, è anche luogo

L’impresa riformista.

dell’identità e dell’appartenenza, agente essenziale di trasformazione sociale e

Lavoro, innovazione, benessere, inclusione

civile. Un attore consapevole dei processi di innovazione che dall’economia si allargano alla società. Una risorsa, in tempi di tensioni, rancori, ascensore sociale

Antonio Calabrò

bloccato e disuguaglianze. In una stagione di crisi delle democrazie liberali e

UBE, 2019 192 pagine, 28,00 euro

delle relazioni tra democrazia e cultura di mercato, sarebbe riduttivo pensare all’impresa esclusivamente come a una macchina che genera profitto. Ecco perché diventa rilevante parlare di «impresa riformista», ovvero l’impresa come soggetto «politico» attivo. «Politico» nel senso della policy, i progetti, le strategie economiche, sociali, culturali: l’impresa come soggetto che vive nella società e che contribuisce a determinarne le trasformazioni. Da ascoltare e non ostacolare, nei suoi processi di costruzione di lavoro e sviluppo.

Si ritiene che i successo di un’impresa sia fondato sulla costruzione della sua

L’identità culturale delle aziende

immagine esterna: un approccio che ha raggiunto la massima espressione nella valorizzazione del brand. La pura apparenza, tuttavia, sembra oggi insufficiente di fronte a consumatori che apprezzano e ricercano l’autenticità di un’impresa,

Remo Bassetti

la sua capacità di porsi su un piano relazionale e la sua visione del mondo.

Franco Angeli, 2016 200 pagine, 26,00 euro

La grande importanza assunta dalla CSR dimostra che l’azienda, prima di tutto, deve far emergere un modo di essere e che quest’ultimo ne condiziona direttamente il business. Per l’impresa diventa fondamentale avere un’identità. Questo libro ne isola una componente - l’identità culturale - che più di tutte entra in contatto con la percezione affettiva del pubblico.

Due fatti veri danno vita a questa storia, l’assassinio di una missionaria in Mozambico e la sparizione di organi umani da un penitenziario cinese.

Le anime vendute

In uno scenario dominato dall’impotenza contro un male inimmaginabile e sorprendentemente vicino alla società di oggi, Dalia Lentini e Nicholas Ferrigno,

Graziano Bortolotti

Independently published, 2019 525 pagine, 19,90 euro

due coraggiosi giornalisti d’inchiesta, per motivi diversi sono animati da una sete di verità e di giustizia più forte della stessa sopravvivenza. Sorretti solo da sé stessi, lontani l’uno dall’altro e ignari del proprio destino, cercheranno di smantellare un intrigo criminale internazionale. Un thriller che si basa su un’inchiesta giornalistica che prende spunto da vicende realmente esistite, pieno di colpi di scena, di pericoli e di verità nascoste, dove anche le vite dei due reporter s’intrecciano con la spietatezza del destino.

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