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EDITORIALE Q

uesto terzo speciale volume nasce dopo “Tiber Talent”, pubblicato nel 2014, dedicato ai personaggi famosi della Valtiberina e dopo “Tiber Talent 2”, dedicato ai big della musica locale, divenendo ormai un importante progetto biennale per noi di “Concept Magazine”. Saranno le trasmissioni dedicate alla cucina, saranno i corsi chic ai fornelli, sarà una tendenza di moda, sarà l’imperversare di food blogger, sarà che la cucina e il cibo sono forse gli argomenti più presenti in assoluto nei mezzi di comunicazione di tutto il mondo, sarà per questi e per altri mille motivi che il filo conduttore che abbiamo scelto per questa terza uscita, che lega tutte le 100 pagine che state per sfogliare, sono le eccellenze culinarie, che racconteremo però nel nostro stile Made in Valtiberina. Abbiamo quindi deciso di mettere il grembiule a 14 personaggi locali, noti per la propria professione o per i propri curiosi hobby, e di fargli cucinare in esclusiva per noi e per i nostri lettori il loro piatto preferito, quello che sanno fare meglio, quello che gli ricorda un momento importante della loro vita o della loro famiglia. Li abbiamo seguiti passo dopo passo all’interno della propria casa nella realizzazione della pietanza, più specificamente nella propria cucina. Durante le varie fasi di preparazione i personaggi si sono raccontati apertamente, come non avevano mai fatto prima in una rivista, in modo semplice e amichevole. Al termine di ogni intervista abbiamo inserito una pagina speciale dove abbiamo riportato, con foto e passaggi salienti, la ricetta proposta dal personaggio di turno. Il volume vi farà scoprire interessanti esperienze di vita di persone note della nostra valle, dei veri e propri talenti legati a vari mondi (musica, cultura, sport, moda, fumetti, televisione), ma allo stesso tempo sarà anche una piccola guida da tenere in cucina e dalla quale prendere qualche spunto o suggerimento per cene con amici e parenti. Anche questa volta il nostro intento è quello di mettere in luce le persone e le loro diverse storie professionali e di vita, per sottolineare sempre più quanti talenti la nostra valle ha “generato”, persone che hanno raggiunto i propri obiettivi perchè hanno creduto nelle loro idee, nei loro sogni... nel loro talento! Buona lettura… e buon appetito!

Supplemento di Concept Magazine - Mensile d’informazione e cultura. Iscr. Trib. di Perugia del 07/10/2008 n. 30/2008. Direttore Responsabile: Stefano Rossi Editore: Graffio snc - Città di Castello (PG) - Tel. 075.3722093 Stampa: Idealgraf srl - Città di Castello (PG) Grafica, Marketing e Pubblicità: Graffio snc - Via Cerboni, 9/B - Città di Castello (PG) - Tel 075.3722093 www.conceptmagazine.it/tibertalent3 I contenuti degli articoli non rispecchiano necessariamente le opinioni dell’editore. © Concept Magazine - Tutti i diritti riservati. Ne è vietata la riproduzione anche parziale. Maggio 2018. Special Thanks: Walter Basso, Alfio Celestini, Renato Pescari, Massimiliano Giomi, Manuele Morozzi, Letizia Cantarelli, Filippo Massetti e tutti i nostri sponsor! Si ringrazia inoltre il Comune di Città di Castello per la gentile collaborazione.



FRED MORINI CICLISTA | SELCI (PG) PAG. 9 RICETTA: PENNE AL COGNAC

MICHELE ROSSI FLENGHI AUTORE TELEVISIVO | SANSEPOLCRO (AR) PAG. 15 RICETTA: INSALATA SU CESTINO DI FORMAGGIO

LUCREZIA LUCCHETTI FOTOMODELLA | LAMA (PG) PAG. 21 RICETTA: TIRAMISÙ

ALVARO TACCHINI STORICO | CITTÀ DI CASTELLO (PG) PAG. 27 RICETTA: RISO IN BIANCO

ALESSANDRO BACCHETTA FUMETTISTA | CITTÀ DI CASTELLO (PG) PAG. 33 RICETTA: SPAGHETTI CON POMODORINI E BASILICO

ELISA CANTALAMESSA COSPLAYER | CITTÀ DI CASTELLO (PG) PAG. 39 RICETTA: STRUDEL

LORENZO LOMBARDI REGISTA | SAN GIUSTINO (PG) PAG. 45 RICETTA: RISOTTO GAMBERI FUSION


SILVIA EPI CANTANTE / PRESENTATRICE | UMBERTIDE (PG) PAG. 51 RICETTA: LOMBO ARROSTO ALL’ANANAS

ROBERTO GANGANELLI NUMISMATICO / GIORNALISTA | LAMA (PG) PAG. 57 RICETTA: GNOCCHI AL LOMBARDO-VENETO

LORENZO GAVARINI BLOGGER | CITTÀ DI CASTELLO (AR) PAG. 63 RICETTA: RISOTTO GAMBERI E ZUCCHINE

LAURA POLVERINI CANTANTE | SANSEPOLCRO (AR) PAG. 69 RICETTA: VELLUTATA PISELLI E GAMBERI

MARCO CAPACCIONI TECNICO DEL SUONO | CITTÀ DI CASTELLO (PG) PAG. 75 RICETTA: RISOTTO ALLO CHAMPAGNE

PAUL PEDANA CANTANTE | UMBERTIDE (PG) PAG. 81 RICETTA: TAGLIATELLE ALLA CREMA DI NOCI

MAURO PICCINI FISICO / RICERCATORE | SANSEPOLCRO (AR) PAG. 87 RICETTA: BRINGOLI AL RAGÙ BIANCO

BACKSTAGE PAG. 91 LE FOTO DEL DIETRO LE QUINTE



FRED MORINI CICLISTA // SELCI (PG)

HA CUCINATO PER NOI: PENNE AL COGNAC


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F

FRED MORINI

edederico, la tua passione per il ciclismo arriva da lontano.

Mio padre era appassionato di ciclismo e trasmise questa passione a mio fratello. Inizialmente io non avevo intenzione di seguire il loro percorso ma, arrivata la mia prima bicicletta, all’età di 5 anni, un po’ per sfida, un po’ per vero piacere, è diventata anche la mia passione. Da subito ho capito che sarebbe stata la mia strada e anche chi mi stava attorno aveva intuito in me un talento.

Questa passione ti ha portato in giro per il mondo. Esatto. Io sono molto curioso come persona e viaggiare, spostarmi, non mi ha mai creato problemi. Sia grazie al mio lavoro, sia grazie alla passione per il ciclismo ho avuto la possibilità di viaggiare molto. Australia, Germania, Francia, America… ogni posto era la mia casa. Ma l’amore per la Valtiberina non è mai cessato.

Poi un giorno è successo qualcosa… Esatto. Nel 2001, pochi giorni dopo aver firmato il rinnovo del contratto con la squadra tedesca Gerolsteiner, decisi di tornare a casa dall’Australia per festeggiare con la mia famiglia, d’altronde gran parte del merito andava dato a loro perché mi hanno sempre appoggiato e hanno sempre creduto in me. Dopo aver trascorso qualche giorno a casa, prima di ripartire per Nizza, dove risiedevo da tempo, presi la mia bicicletta e accadde l’impensabile: ebbi un bruttissimo incidente. Una lesione del midollo mi costrinse bloccato su un letto. Puoi immaginare la mia disperazione. Anche i dottori non sapevano cosa dirmi, cosa promettermi; la mia carriera era quasi scuramente stroncata.

“Da subito ho capito che il ciclismo sarebbe stata la mia strada”

Ma la tua tenacia e la tua passione hanno fatto il miracolo! Beh, prima di tutto c’è stata la competenza e la professionalità dei dottori, ma anche la mia grande voglia di non darmi per vinto ha fatto sì che io potessi dopo qualche tempo rimettermi in sella! Ma questa non è stata l’unica brutta esperienza, perchè nel luglio del 2015, a causa della rottura della sedia del mio ufficio a Bergamo, mi sono ritrovato a vivere in carrozzina per diversi mesi a causa di una tetraplegia transitoria. Ma anche in questo caso la forza è stata più forte di ogni altra cosa e sono riuscito ancora una volta a uscirne da vincitore!

Per dimostrarlo hai fatto un viaggio pazzesco: Milano/Stoccolma. Un viaggio benefico, i cui ricavati sono stati donati all’Ospedale Meyer per bambini e alla Fondazione Ronald McDonald per le famiglie dei bambini malati. Il viaggio è stato questo: 10 giorni da Milano a Stoccolma (Ride Across Europe) dal Bianchi Cafè & Cycle vicino a Piazza Duomo, al Bianchi Cafè & Cycle nel centro della città scandinava. Un percorso record fatto interamente in bicicletta!


FRED MORINI

E che non è passato inosservato! (VDWWR 6N\ 6SRUW ,FDUXV KD YROXWR VHJXLUH TXHVWD LPSUHVD GD FLPD D IRQGR 8Q FDPHUDPDQ PL KD VHJXLWR SHU WXWWR LO YLDJJLR DQFKH QHL PRPHQWL SL LQWLPL QHOOH SDXVH QHL PRPHQWL GL VWDQFKH]]D« FRPH XQ *UDQGH )UDWHOOR FKH SHUz HUD SL JLRYDQH GL PH ,O WXWWR q VHUYLWR SHU FUHDUH XQ IDQWDVWLFR GRFXPHQ WDULR GL PLQXWL 8Q·HVSHULHQ]D FKH QRQ GLPHQWL FKHUz PDL

Dopo aver vissuto tutto questo, hai ora deciso di tornare a casa. 6L +R GHFLVR FKH HUD LO PRPHQWR GL GHGLFDUPL SL DOOD PLD IDPLJOLD D PLD PRJOLH H DL PLHL GXH ILJOL 4XLQGL GD SRFR PL VRQR WUDVIHULWR QHOOD PLD 6HOFL H KR DSHUWR XQ FHQWUR ILVLRWHUDSLFR H SRVWXUDOH FKLDPDWR 3K\VLR 6SRUW &OLQLF D &LWWj GL &DVWHOOR 0D QRQ PL IHUPR TXL 4XHVWD q VROR XQD SDXVD XQ PRPHQWR GHOOD PLD YLWD FKH SHUz GHYH VHUYLUH SHU FRVWUXLUH TXDOFRVD GL JUDQGH /D PLD SDVVLRQH SHU LO FLFOLVPR q WURSSR IRUWH H VLFXUDPHQWH SUHVWR WRUQHUz FRQ TXDOFRVD GL LQDVSHWWDWR

TIBER TALENT --- 11

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? (VVHQGR FRVWUHWWR D YLYHUH GD VROR LQ GLYHUVH SDUWL GHO PRQGR KR GRYXWR LPSDUDUH D FXFLQDUH 4XHVWD ULFHWWD q OD SULPD FKH PLD PDPPD PL KD LQVHJQDWR HG HFFR SHUFKp O·KR VFHOWD q XQ EHOOLVVLPR ULFRUGR H ID SDUWH GHL PLHL LQL]L 6RQR OH ´3HQQH DO &RJQDFµ PD VHQ]D SRPRGRUR +DQQR VHJQDWR O·LQL]LR GHOOD PLD FDUULHUD PD PL UDSSUHVHQWDQR DQFKH FRPH HVVHQ]D VHPSOLFL GD SUHSDUDUH PD DOOR VWHVVR WHPSR IRUWL GL VDSRUH FRPH PH

“Presto tornerò con qualcosa di inaspettato”


LA RICETTA 12 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 2 persone

PENNE AL COGNAC

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Versa un po’ di olio extravergine d‘oliva in una padella. Spezzetta le salsicce e poi mettile in padella a rosolare. Quando le salsicce avranno preso un po’ di colore aggiungi il mezzo bicchiere di cognac e fai evaporare. Nel frattempo metti a cuocere la pasta, quando le mancheranno 2 minuti per essere cotta aggiungi sale, peperoncino e panna nella padella e fai amalgamare tutti gli ingredienti. Scola la pasta e buttala in padella e falla saltare con tutto il condimento, in modo da farle prendere tutto il sapore. Aggiungi il parmigiano e servi le tue penne al cognac ben calde.

GRADO DI DIFFICOLTĂ€





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M

MICHELE ROSSI FLENGHI

icichele, svelaci un po’ di te...

S Sono laureato in Storia dell’Arte ma da sempre mi muovo nelle discipline dello spettacolo. Sin da piccolo, la domenica, a casa di mia nonna, mi divertivo a realizzare una sorta di vari piccoli show per intrattenere mia cugina che era più piccola. Con il cartoncino e il polistirolo facevo una specie di scenografia e costruivo vari personaggi, riproponendo trasmissioni della tv di quegli anni. Già si poteva intuire il mio percorso futuro…

Come nasce la tua collaborazione con la trasmissione “Voyager”? Nasce in modo quasi casuale. Ero un grande fan della trasmissione che seguivo sin dalle prime puntate del 2003: sono sempre stato un appassionato del mondo del mistero, dell’archeologia e della storia. Nel 2006 decisi di creare su internet un forum fan club a sostegno della trasmissione di Raidue, un sito dove discutere, scambiare opinioni sui temi trattati nelle puntate. Poi ho iniziato a frequentare lo studio televisivo come pubblico ed ho iniziato a conoscere lo staff che metteva in piedi tutto il programma. Quando hanno saputo che ero il creatore del fan club mi hanno cominciato a ben volere. Ho poi conosciuto da vicino Roberto Giacobbo e piano piano mi sono avvicinato a questo mondo

“Sin da piccolo già si poteva intuire il mio percorso futuro” dimostrando le mie capacità lavorative. Grazie a questo sono stato per cinque anni (12 edizioni) consulente della trasmissione, un lavoro fatto per passione perché oltre che lavorare in tv mi permetteva di trattare tematiche che mi interessavano davvero e mi ha permesso di viaggiare in Italia ma anche in luoghi come la Norvegia e la Bosnia. In seguito sono stato promosso a collaboratore ai testi crescendo così sia di mansioni che di responsabilità.

Hai iniziato anche una collaborazione con “Sereno Variabile”, vero? Ho avuto anche questa inaspettata proposta. Come sapete questa trasmissione si occupa di turismo, viaggi e natura e ho già avuto modo di vedere e lavorare in dei bellissimi posti dell’Italia riuscendo a portarla persino in Valtiberina. Insomma, non solo mi ritrovo a lavorare con personaggi come Roberto Giacobbo, Giovanni Muciaccia e Osvaldo Bevilacqua ma lavoro anche per un programma che ha quasi 15 anni (Voyager) e per uno che ne ha 40 (Sereno Variabile) ed entrambe sono trasmissioni dell'azienda che ha inventato la Tv in Italia. Che potrei volere di più?

A Sansepolcro sei un volto conosciutissimo perché hai creato tante iniziative di successo, una tra tutte “The Jack”. “The Jack” è un talent-show locale diverso da quelli che sono stati proposti in passato nel senso che prende gli elementi del contest, oggi molto in voga nei locali di musica live, e ci unisci quella che è la dinamica televisiva del talent ovvero tutta quella fase di preparazione che viene data ai ragazzi sia dai giudici che dai vocal coach della propria squadra come siamo abituati a vedere in tv.


MICHELE ROSSI FLENGHI

È un impegno molto grande sia per i concorrenti sia per noi autori del programma (io e Mattia Barni), che ci vede in prima linea per molti mesi all’anno. Molti sono i cantanti e i musicisti che dopo aver partecipato a “The Jack” sono riusciti a crearsi una propria situazione in Valtiberina e ad essere diventanti noti e richiesti da vari locali della zona.

A Sansepolcro sei collaboratore anche del “Kilowatt Festival”. Ho iniziato ad avvicinarmi a Kilowatt nel 2011 perché collaboravo con “Valtiberina Informa” e seguivo da vicino il festival biturgense. L’anno dopo sono entrato come volontario, poi l’anno successivo ho seguito l’ufficio stampa fino a diventare un collaboratore sempre più attivo; ora mi occupo della segreteria organizzativa e sono responsabile della biglietteria. Proprio negli anni in cui l’Associazione Capotrave/Kilowatt, che organizza la manifestazione, ha preso in gestione il Teatro della Misericordia assieme a “Laboratori Permanenti” ho iniziato anche a seguire l’ufficio stampa per quest’ultima associazione e sono ancora oggi all'interno della Compagnia di Teatro Popolare. Una passione quella del teatro maturata quindi attraverso esperienze sia lavorative che di svago. Mi sono reso conto che mi piace e mi appassiona stare sopra e dietro il palco; diciamo che mi piace mettere la faccia in quello che

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faccio e scrivo. Seguendo alcune vicende culturali e politiche di Sansepolcro mi sono detto perché non fare anche io qualcosa di utile per la città, magari coniugando il linguaggio documentaristico e contemporaneo imparato a “Voyager” con le storie del passato legate alla città facendole raccontare dai tanti miei concittadini? Nasce così “C’era una volta al Borgo” un programma web in cui ho coinvolto alcune personalità legate alla storia e alla tradizione della Valtiberina Toscana, e grazie al supporto tecnico di Sabino Mazzini e alla sua squadra di collaboratori, siamo riusciti a mettere in piedi delle interessanti puntate. Nella terza stagione il progetto è diventato uno spettacolo a tutti gli effetti grazie all’inserimento di momenti musicali e teatrali.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Ogni tanto faccio un po’ di sperimentazioni... Non sono un grande cuoco, spesso mi capita di far dolci, magari se si organizza qualche cena tra amici. Oggi ho scelto invece una ricetta semplice che ho visto fare tanti anni fa a mia mamma. Io la chiamo “Insalata su cestino di formaggio”. È un’insalata di spinaci, radicchio, mele e noci con aceto balsamico, tipicamente estiva e molto creativa. Un mix di elementi e sapori che rispecchiano la mia personalità.


LA RICETTA 18 --- TIBER TALENT

INSALATA SU CESTINO DI FORMAGGIO

INGREDIENTI 2 persone

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Per realizzare il cestino di parmigiano prendi una padella, ungila appena con l’olio e versaci un paio di cucchiai di parmigiano. Non appena il parmigiano diventa dorato staccalo con una spatola dalla padella e mettilo a raffreddare sopra ad un bicchiere girato, in modo che lasciandolo riposare prenda la forma di un cestino. Ripeti lo stesso procedimento per fare il secondo cestino. Ora prendi il radicchio e lo taglialo grossolanamente, poi prendi qualche foglia di spinaci e infine la mela, che taglierai in cinque o sei fettine da inserire poi nei cestini a ventaglio. A questo punto pesta le noci per farle un piÚ piccole. In una insalatiera mischia tutti gli ingredienti. In un pentolino fai una glassa inserendo aceto balsamico e zucchero di canna e porta tutto a bollitura. A questo punto Inserisci l’insalata nel cestino e condisci con la glassa.




LUCREZIA LUCCHETTI FOTOMODELLA // LAMA (PG)

HA CUCINATO PER NOI: TIRAMISÙ


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L

LUCREZIA LUCCHETTI

uc pur giovanissima hai già collezionato tante soddisfaucrezia, zioni nel mondo della pubblicità. Raccontaci dei tuoi inizi.

Ho iniziato con alcuni concorsi di bellezza locali a Città di Castello e zone limitrofe tra i quali quello promosso dalla pizzeria “La Pizzoteca” e quello organizzato da Claudia Chiarioni, “Il Volto della Bellezza”. Poi ho deciso di prendere parte al concorso di Miss Italia e nel 2014 ho vinto la finale regionale diventando Miss Umbria. Non sono arrivata tra le finaliste che sono andante in TV ma è stata una bellissima esperienza, perché mi ha formata, mi ha reso meno timida con le persone e con il pubblico e meno impacciata anche nelle cose più banali.

La vittoria di Miss Umbria ti ha aperto tante porte. Dopo aver vinto la fascia di Miss Umbria mi sono arrivate molte proposte di lavoro. Inizialmente ho fatto anche io la mia gavetta prestando il mio volto gratuitamente per varie iniziative e anche per farmi conoscere. È un mondo, soprattutto quello dei servizi fotografici, che mi diverte molto. Con il tempo sono arrivati poi i primi lavori retribuiti e i primi contatti più seri qui in Umbria. Oggi grazie a questo lavoro riesco ad aiutarmi negli studi in Storia dell’Arte a Roma e a togliermi qualche sfizio personale.

Tra la passerella e le foto cosa preferisci? Tra le varie tipologie di lavoro mi sento a mio agio soprattutto in un set fotografico, è l’aspetto che mi piace di più del mio lavoro. All'inizio ero un po' più titubante e spaventata, invece poi alla fine ho acquistato sicurezza ed è bello entrare in confidenza con il fotografo di turno o vedermi sempre in condizioni diverse, sia dal punto di vista del trucco che del parrucco o interpretare quello che magari mi viene richiesto, perché comunque bisogna saper interpretare una parte anche in un servizio fotografico. Mi sento più portata verso la fotografia anche se in futuro mi piacerebbe fare un bel corso di dizione… non si sa mai…! Sono sincera, se il futuro mi prospetterà nuove ed interessanti opportunità, anche fuori dalla mia regione, sarò disposta a coglierle al volo, non voglio precludermi nessun tipo di occasione.

Ci sono stati lavori importanti? Ci sono stati vari lavori per aziende piccole e grandi in Umbria per le quali ho prestato il mio volto per varie campagne pubblicitarie, sia cartacee che video. Molto importanti sono stati lo spot per l'azienda “Sapori” per la Pasqua 2017, oppure per l’azienda “Lux Gioielli” che produce dei famosi bijoux e per la quale sono testimonial già da alcune stagioni. E poi “Asburgo”, “CdCinema”, “Sensus”, “Laura Laurenti Cashmere”, “Maurizio Pacini Cashmere” e tanti servizi fotografici, presenze a eventi e sfilate in giro per il centro Italia... mi scuso se dimentico qualcuno!


LUCREZIA LUCCHETTI

Per molti mesi ti abbiamo vista tra i concorrenti di “Affari Tuoi”. “Affari Tuoi” è stata un'esperienza molto bella, fatta in un momento giusto della mia vita. Ho conosciuto un nuovo ambiente, tante belle persone e ho trovato tanti nuovi amici tra i concorrenti. Sono stata in gara circa 4 mesi ma ne è valsa la pena perché alla fine sono riuscita a vincere una bella cifra che mi ha permesso di studiare a Roma.

Trovi tempo per studiare? Ci tengo molto al percorso di studi intrapreso, perché sono dell'idea che avere una laurea nella vita sarà sempre una base d’appoggio in ogni momento e soprattutto una crescita personale. Se dovessero crollare i miei sogni nel modo dello spettacolo, rimarrebbe dall'altra parte quel famoso pezzo di carta, costruito con impegno e costanza. Sinceramente ho scelto un percorso di studi che mi piace, sono un’amante dell'arte e di tutte le cose belle in generale, e poi devo dire che Roma da questo punto di vista è una città che mi stimola molto e mi permette di studiare al meglio.

TIBER TALENT --- 23

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Sto cucinando il tiramisù, non so se ne sono capace, ma mi piace talmente tanto che mi sforzo di farlo ogni volta al meglio e poi perché è una cosa che faccio fin da piccola. Ho un video che mi ritrae in cucina all’età di tre anni già con l’intento di cucinare un tiramisù… tutto nasce proprio da quelle immagini che conservo con cura. In più, nel cucinare questo dolce, aggiungo un ingrediente segreto, che naturalmente non vi posso svelare, che mi ha tramandato mia mamma.

“Tra la passerella e le foto mi sento più a mio agio in un set fotografico”


LA RICETTA 24 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 6 persone

TIRAMISÙ

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ALVARO TACCHINI STORICO // CITTÀ DI CASTELLO (PG)

HA CUCINATO PER NOI: RISO IN BIANCO


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A

ALVARO TACCHINI

lv ti occupi a tempo pieno della storia politica e sociale lvaro, dell’Alta Valla del Tevere.

Quando ero giovane i miei interessi erano indirizzati verso la scoperta della cultura americana. Sono laureato in Letteratura Americana, ho anche studiato un anno negli USA. Poi la mia carriera professionale è proseguita con l’insegnamento dell’inglese: esperienza bellissima che ti costringe a dare il meglio di te come educatore e tira fuori il meglio di te a livello umano. Nel tanto tempo libero che hanno gli insegnanti mi sono sempre più dedicato a varie attività culturali della città. Intorno ai 30 anni la chiave di volta nella mia vita è stata la morte di mio zio Giuseppe Tacchini, storico fotografo tifernate; assieme alla famiglia ci siamo trovati a ragionare su cosa fare del grande e straordinario archivio fotografico dello zio. Da qui sono nate le prime mostre fotografiche da me curate assieme al nascente Centro Fotografico Tifernate; ricordo i primi temi: il Tevere, il Carnevale, il movimento dei lavoratori. Mi sono quindi avvicinato alla storia locale perché sentivo la necessità di scoprire le storie di vita che c’erano dietro a quelle immagini.

Sei stato uno dei fondatori del Centro Fotografico Tifernate. Assieme all’amico Enrico Milanesi abbiamo fondato nel 1980 il CFT. Era un periodo molto fecondo per la città, diverse associazioni culturali GL EDVH stavano nascendo. La nostra sin da subito fu orientata non solo a mettere in luce le doti artistiche di un fotografo ma anche l’impegno sociale e culturale. La prima mostra fatta sotto le Logge di Palazzo Bufalini, ancora non ristrutturate come le vediamo oggi, fu fatta per sensibilizzare sul degrado della struttura.

“Abbiamo una realtà spirituale che deve essere alimentata”

Parlaci dell’importante patrimonio della fototeca Archiphoto. Archiphoto è una galleria on-line di circa 10.000 immagini, tutte debitamente archiviate, che riguardano Città di Castello e tutto l’Altotevere. È possibile trovare nel sito foto dall’800 fino agli anni ’50. Presto metteremo on-line anche quelle degli anni ‘60 e ’70. Il mio lavoro è quello di cercare nuove immagini del passato ed incanalarle lì dentro. Poi abbiamo un archivista che le cataloga a regola d’arte. Naturalmente nel sito c’è anche tutto il patrimonio delle fotografie raccolte nelle mie ricerche storiche a cui si aggiungono quelle dell’archivio dello Studio Tacchini.

Sei Presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”; di che cosa si occupa l’associazione? Quest’anno festeggiamo il ventennale. L’Istituto è una realtà importante, intitolato ad un personaggio simbolo della lotta al nazifascismo. Con l’associazione facciamo in modo che la conoscenza della storia contemporanea non vada dispersa e che sia in qualche modo ricostruita e divulgata in modo corretto. Storia maestra di vita che fa crescere nuove generazioni consapevoli dei propri diritti e doveri e consapevoli dei sacrifici e delle lotte che sono servite per avere quella realtà di pace e di benessere in cui noi oggi viviamo. L’impegno è poi variegato, fatto di pubblicazioni, conferenze, concorsi per ricerche storiche e di pubblicazioni varie e acquisizioni di documentazioni d’archivio. Abbiamo un archivio importantissimo e salviamo materiale di partiti, movimenti, associazioni, di privati che rischierebbero di andare perduti, impedendo di ricostruire in futuro la nostra storia.


ALVARO TACCHINI

Molto cliccato è il tuo portale storiatifernate.it. Nella mia vita ho scritto circa 25 libri, stampati sapientemente da Petruzzi Editore. Qualche anno fa però capii che era arrivato il momento di entrare anche nella rete perché il cartaceo interessa solo un certo segmento di popolazione. Soprattutto i più giovani sono attaccati ormai ai display. La scommessa è stata vinta: oggi un buon numero di persone al giorno accedono alle mie pagine on-line per fare ricerche di storia o per semplice curiosità.

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questa spirale positiva, che va al di là di questo tempo e di questa dimensione, allora ci si sente parte di questo universo che affascina e che è sostanzialmente il luogo di ricerca di tutti noi. Abbiamo una realtà spirituale profonda ed è quella che deve essere alimentata perché sostanzialmente è quella che continuerà anche dopo la nostra morte. Esiste una dimensione più profonda che non ci deve sfuggire mentre viviamo la nostra quotidianità.

Hai un episodio particolare da raccontarci?

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori?

È difficile selezionare. Non avendo interessi di carattere commerciale direi che la cosa più importante è l’arricchimento umano che viene dal conoscere tante storie e tante persone, il farsi penetrare da queste vicende ed arricchirsi interiormente. La memoria storica è un cosa delicata. Noi che scriviamo di queste cose abbiamo una funzione medianica, perchè stabiliamo un ponte fra le generazioni che non ci sono più, le generazioni presenti e quelle che verranno. Se ci si lascia prendere da

Mia mamma mi ha sempre vietato di entrare in cucina e quindi oggi sapendo fare molto poco mi adatto a fare cose semplici. Mangiare cibi leggeri mi piace e quindi ho deciso di cucinare il riso in bianco. Nelle epoche di cui scrivo nei miei libri le persone hanno avuto grandi problemi di sopravvivenza: contadini, artigiani e operai che facevano fatica a garantirsi il cibo per sopravvivere e che mangiavano addirittura una sola volta al giorno. Con la mia ricetta oggi voglio fare un omaggio alla povertà!


LA RICETTA

RISO IN BIANCO

30 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI

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2 persone

Per preparare il riso in bianco, metti sul fuoco una pentola abbastanza capiente e riempila di acqua. Porta ad ebollizione e sala. Versa il riso nell’acqua bollente e lascialo cuocere per circa 15 minuti (o secondo le indicazioni che sono scritte sulla confezione). Assaggia il riso di tanto in tanto per controllarne la cottura. Una volta pronto, scola il riso e mettilo in un piatto da portata. Aggiungi un filo d’olio extravergine d’oliva e mescola bene per far sÏ che il riso si insaporisca uniformemente.




ALESSANDRO BACCHETTA FUMETTISTA // CITTÀ DI CASTELLO (PG)

HA CUCINATO PER NOI: SPAGHETTI CON POMODORINI E BASILICO


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A

ALESSANDRO BACCHETTA

lelessandro, quando è nata la tua passione per il fumetto?

Da sempre ho sognato di fare il fumettista e già da piccolo disegnavo per divertimento. Avevo le idee molto chiare: pensa che ho ritrovato un tema delle elementari dove avevo scritto che non volevo fare il pittore ma il fumettista! Finite le scuole superiori mi sono intestato che doveva essere il mio mestiere. Disegnavo bene e quindi avrei voluto che la mia dote diventasse un lavoro, apprendendo la tecnica ovviamente. Mi sono iscritto dunque alla Scuola Internazionale di Comics a Firenze e contemporaneamente alla Facoltà di Lettere… la letteratura è da sempre un’altra mia passione.

Cosa hai appreso da questo percorso di studi? Alla Comics ho avuto insegnanti che mi hanno aperto un nuovo mondo, introducendomi a fumetti molto belli che non conoscevo, di quelli che non trovi in edicola. Grazie a questo percorso di studi ho avuto modo di apprezzare il fumetto come forma d’arte e il desiderio di fare il fumettista per lavoro si è trasformato nella voglia di esprimermi anche per fare vera e propria arte. Alla Comics mi sono diplomato nel 2009, mentre nel 2015, con una tesi sul legame tra letteratura e fumetto, ho conseguito la laurea in “Letterature d’Italia e d’Europa” all’Università di Siena, con la votazione di 110 e lode.

Quando sono arrivati i primi lavori? I primi lavori sono state le fanzine, praticamente delle autoproduzioni. Poi alcuni miei compagni di corso hanno dato vita ad una casa editrice e le prime pubblicazioni le ho fatte con loro. Da qui è stato un susseguirsi di cose: nel 2010 ho illustrato un libro su

“Già da piccolo disegnavo per divertimento”

Pinocchio per Aaren Editorial; sono arrivato tra finalisti e vincitori a vari concorsi nazionali, fra i quali Lanciano nel Fumetto e Lucca Project Contest; a Città di Castello, in occasione di Tiferno Comics 2010, ho esposto con Massimiliano Frezzato in una mostra su Pinocchio e nel 2011 ho tenuto la prima mostra personale, al Palazzo del Podestà. Ma la prima pubblicazione a fumetti importante è stata quella su Virginia Woolf intitolata “Una stanza tutta per tre”, edita da “Edizioni Nuova Prhomos” e presentata in anteprima con una mostra a tema all’edizione 2013 di “Tiferno Comics”. Una graphic novel di 48 pagine in bianco e nero che parla dell'ultimo giorno di vita della scrittrice britannica; nata come sceneggiatura teatrale, poi riadattata a fumetto, scritto e disegnato da me.


ALESSANDRO BACCHETTA

La tua seconda graphic novel, “Raffaello”, ha invece un forte legame con Città di Castello… Questo lavoro, pubblicato nel 2015 dalla casa editrice “Kleiner Flug”, aveva l’intento di raccontare il periodo giovanile di Raffaello. Inizialmente doveva essere interamente ambientato a Città di Castello, ma la casa editrice ha reputato fosse più opportuno raccontare l’intera vita dell’artista e la parte vissuta nel tifernate è rimasta, occupando però solo un capitolo su tre e non più tutta la storia.

Sei stato a Strasburgo assieme agli “Amici del Fumetto”, vero? Esatto. Gli ideatori di “Tiferno Comics” avevano organizzato, nel dicembre 2016, una mostra all’interno del Parlamento Europeo per promuovere Città di Castello attraverso le opere che tanti fumettisti hanno dedicato negli anni alla nostra città. Io sono andato con loro e ho portato un’illustrazione su Raffaello che dipingeva lo “Sposalizio della Vergine” collegata alla mia grapich novel ma esterna al progetto… l'avevo fatta appositamente per la mostra. È stata una bella esperienza, con un tipo di pubblico che non ti capita tutti i giorni di avere…

Parlaci invece della mostra “Quel cielo così bianco”. Si tratta di un’autoproduzione di 100 pagine a colori,

TIBER TALENT --- 35

sempre con “Edizioni Nuova Prhomos”, che raccoglie tutti i fumetti che ho pubblicato dal 2009 in poi. Una specie di antologia che è divenuta anche mostra nell’inverno 2017, nelle sale di Santa Maria Nova a Città di Castello.

Quali altri impegni lavorativi hai? Con mia grande felicità mi vengono commissionate tante illustrazioni sia da privati che da aziende; uno dei lavori migliori sono sicuramente le etichette per la Birra dell'Eremo, noto birrificio di Assisi, che distribuisce birra in tutto il mondo. Dal 2002 collaboro anche come redattore su Multiplayer.it, il più importante sito italiano sui videogames.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Sto preparando gli spaghetti con pomodorini e basilico. Con la cucina ho sempre avuto un rapporto strano: ho iniziato a cucinare per il mio cane, perchè a 17 anni avevo visto un'intervista di Lucio Dalla in tv che diceva di non aver mai fatto un piatto di pasta in vita sua, mi ha fatto un po’ pena, e quindi ho voluto imparare a cucinare la pasta... Questo oggi è il piatto che più mi riesce meglio!


LA RICETTA 36 --- TIBER TALENT

SPAGHETTI POMODORINI E BASILICO

INGREDIENTI 2 persone

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Prendi i pomodorini, dividili in due parti e mettili in una ciotola ; intando metti a bollire l’acqua in un tegame. Prendi una padella e fai un veloce soffritto con aglio e olio extra vergine d’oliva, aggiungi poi in secondo momento i pomodorini tagliati. Appena bolle, metti nel tegame gli spaghetti, e dopo circa 9 minuti (il tempo può cambiare dalla marca) scolali e falli saltare nella padella qualche minuto, aggiungendo anche un pò di acqua di bollitura. Metti poi gli spaghetti con pomodorini in un piatto e guarnisci con qualche foglia di basilico e a piacimento con un filo d’olio extra vergine d’oliva.




ELISA CANTALAMESSA COSPLAYER // CITTÀ DI CASTELLO (PG)

HA CUCINATO PER NOI: STRUDEL


40 --- TIBER TALENT

E

ELISA CANTALAMESSA

lisa parlaci di questa tua particolare passione, cosa significa lisa, essere una Cosplayer?

Il mondo dei cosplay è un hobby dalle mille sfaccettature. Chi sono i cosplayer? I cosplayer sono coloro che decidono di interpretare un personaggio dei cartoni animati, dei fumetti o del mondo del cinema, vestendosi come il personaggio stesso ma soprattutto calandosi nella parte. È un hobby costoso perché il costume e gli accessori devono essere fedelissimi all’originale. Molti cosplayer lo fanno solo per il piacere di vestirsi da questi personaggi altri invece, come nel mio caso, per partecipare a gare in Italia e all’estero. Sin da bambina ho sempre avuto la passione per i cartoni animati, per i manga e i fumetti in generale. Infatti, dopo le superiori, ho frequentato la Scuola Internazionale di Comics a Firenze; qui, intorno al 2009, è nato in me il sentimento viscerale per il mondo dei cosplay! A Città di Castello si sta diffondendo in questi ultimi anni sempre di più questo hobby, grazie all’interesse suscitato dalla Mostra del Fumetto e dalla nuova fumetteria “Ta-Da!” che promuovono questa straordinaria forma d’arte.

Come si costruisce un costume e come si monta uno sketch? Riprodurre fedelmente un costume impiega molto tempo ma è fondamentale per partecipare alle gare. Spesso delego a terzi perché il tempo è poco, e poi per imparare a cucire bene ci vuole molto! Nella sartoria affido molto alla tifernate Manuela Capac-

cioni, brava e pignola… e poi si diverte tanto, ma anche al mio ragazzo perché è bravo a cucire e geniale con gli accessori: con i suoi costumi abbiamo vinto tante gare in coppia! Poi bisogna studiare il personaggio nei minimi dettagli per montare un’esibizione di qualche minuto da proporre sul palco dei vari contest di fronte alla giuria di turno.

Quante gare ci sono in Italia? A quanti contest hai preso parte? Sono tantissime e si stanno diffondendo sempre più, praticamente una ogni fine settimana, sempre collegate ad una fiera del fumetto più o meno grande. Lavoro permettendo cerco di partecipare ai Cosplay Contest delle principali città come Lucca, Roma, Rimini, Milano e naturalmente a Città di Castello dove proprio nel 2016 abbiamo vinto con il gruppo delle Fatine della Bella Addormentata! Per mia fortuna riesco sempre a riportare a casa un premio, all’incirca ho vinto dieci contest in questi anni: preferisco farne pochi cercando di preparare al meglio i costumi e le interpretazioni. Spesso gareggio in coppia o in gruppo con amici ed amiche di tutta Italia!

“Ho un sentimento viscerale per i Cosplay...”


ELISA CANTALAMESSA

Il cosplay che ti identifica di più? Sicuramente Frozen: grazie a questo cosplay di coppia abbiamo vinto il Tiferno Comics di circa tre anni fa. Quello è stato il costume più significativo perché lo abbiamo fatto tutto da soli: dalla cucitura, alla pittura dei tessuti fino agli accessori… è stato un gran lavoro di coppia.

Da chi ti vorresti travestire in futuro? La Mostra del Fumetto su Batman mi ha fatto riscoprire dei ricordi di quando ero piccola… chissà che in futuro non mi vediate nelle vesti di Cat Woman o di Poison Ivy! Seguitemi nella mia pagina Facebook e scoprirete tutti i miei work in progress e le gare a cui partecipo…

Non solo Cosplay ma anche interpretazione di danze rinascimentali? Faccio parte dell’Associazione biturgense “Il Lauro” che nasce nel 2001 con lo scopo di diffondere la danza Rinascimentale. Prendiamo trattati antichi, li traduciamo e rimettiamo in piedi la cosiddetta danza di un tempo. Nei trattati si trovano dettagli su come si ballava, su come l’uomo doveva invitare la

TIBER TALENT --- 41

“Bisogna studiare il personaggio nei minimi dettagli” donna al ballo, ecc.; ci sono anche gli spartiti musicali. Inoltre produciamo internamente i costumi rinascimentali.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori?

Ho scelto di cucinare un buonissimo strudel. È una ricetta di famiglia perché la mamma di mio nonno era trentina e quindi nella nostra casa l’abbiamo sempre cucinato perché poi mia nonna lo faceva tutte le domeniche. È una ricetta che sento molto mia e che la nonna mi ha insegnato tanti anni fa. È veramente un bel ricordo…


LA RICETTA 42 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI

STRUDEL

JU GL IDULQD ELDQFD XRYR J GL ]XFFKHUR VHPRODWR VDOH T E JU EXUUR JU XYHWWD JU GL PHOH UHQHWWH JU GL SLQROL VFRU]D JUDWWXJLDWD GL OLPRQH FDQQHOD T E ELVFRWWL H ]XFFKHUR D YHOR

Metti in una terrina la farina, l’uovo, 25 gr di zucchero, un pizzico di sale, 50 gr di burro sfuso e un po’ di acqua calda. Impasta con le mani fino ad ottenere una pasta morbida ma non collosa. lavora a lungo la pasta sulla spianatoia, fai poi una palla e coprila con una casseruola riscaldata senza che questa venga a contatto con la pasta. Stendi poi la pasta con il mattarello. Ammorbidisci l’uvetta in acqua tiepida e poi scolala ed asciugala. Sbuccia le mele e tagliale a fettine sottili, aggiungi i pinoli, l’uvetta, la scorza di limone, lo zucchero e la cannella; mescola poi il tutto. A questo punto rovesca il composto sopra la pasta, arrotola il tutto, chiudi anche i bordi. Metti il tutto in forno a 160° per circa un’ora.




LORENZO LOMBARDI REGISTA // SAN GIUSTINO (PG)

HA CUCINATO PER NOI: RISOTTO GAMBERI FUSION


46 --- TIBER TALENT

L

LORENZO LOMBARDI

oorenzo, come nasce la tua passione per il mondo del cinema?

Sicuramente è una passione che parte in maniera inconscia dalla famiglia. Mio padre era appassionato di macchine fotografiche e telecamere e sin da piccoli riprendeva me e mia sorella al mare o durante le feste di compleanno, cosa ancora un po’ inusuale negli anni ‘80/’90. Da lì è stato semplice passare un giorno dall’altra parte, prendere le redini amatoriali di mio padre per immortalare gli eventi di famiglia. Alle Medie poi, con gli amici, ci ritrovavamo per scrivere piccole storie horror da mettere in scena in modo artigianale, con una telecamera in vhs: la serie tv Dawson's Creek, dove il protagonista sognava di diventare un regista, ci aveva un po’ influenzati... Alle superiori, con l’Istituto “Salviani” indirizzo geometri, abbiamo partecipato con dei cortometraggi a concorsi locali e nazionali: il primo si intitolava la “Rosa Bianca”, nel tempo divenuto il mio marchio di fabbrica. Nel 2005 ho deciso di iscrivermi al DAMS a Roma. I miei genitori mi hanno da subito appoggiato e supportato, devo dire che mi hanno sempre sostenuto in tutti quegli anni pur scegliendo un percorso di studi un po’ più particolare.

Qual è stato il tuo primo vero lungometraggio? Durante l’estate 2006, sempre quel gruppo di amici, ha deciso di scrivere una prima vera sceneggiatura collettiva: nasceva l’Associazione Culturale “Whiterose prd”, un nome che omaggiava il mio primo corto fatto al “Salviani”. È stata un’estate magica perché abbiamo girato “Life’s But”, presentato poi nel 2007 in anteprima locale al Palazzetto dello Sport di San Giustino, dove hanno partecipato circa 2.000 persone. È stata una serata davvero emozionate e un bel

banco di prova per il mio futuro professionale. Il film è stato il primo progetto cinematografico dell’Altotevere prodotto da un’Amministrazione Comunale, da quella di San Giustino appunto, girato interamente nel comune con l‘aiuto di oltre cento persone che gratuitamente hanno dato una mano nel realizzarlo, tra comparse e tecnici. Le scene che hanno colpito di più il pubblico furono quelle un po’ QRLU, girate tra l’altro nel Castello Bufalini, quindi perché non cavalcare quest’onda a WLQWH QHUH? Successivamente perciò nasce “In the Market”, il progetto più importante che abbiamo mai realizzato, girato nelle campagne dell’Altotevere, tra Toscana e Umbria; un road horror movie che sviluppa la sua parte più terrificante all’interno di un supermercato.

Un grande successo che ha portato il film in giro per l’Italia, vero? Nel 2010, dopo aver trasformato la nostra associazione culturale in una vera e propria casa di produzione e distribuzione cinematografica, la “Whitero-

“Già alle Medie ci ritrovavamo per scrivere horror”


LORENZO LOMBARDI

se Pictures”, siamo riusciti a piazzare il film “In The Market” in 60 sale in Italia contemporaneamente senza una distribuzione main stream. Un percorso lungo ma molto soddisfacente.

Nel film ha collaborato Sergio Stivaletti, l’effettista più famoso d’Italia… Il maestro Sergio Stivaletti, effettista di molti film di Dario Argento, l’abbiamo conosciuto ad un Festival nel 2008. Negli anni siamo rimasti in contatto, poi un giorno a Roma lo incontrammo nel suo laboratorio di effetti speciali per presentargli lo storyboard di “In the Market”: oltre che realizzare gli effetti speciali nelle scene horror del film decise anche di co-produrlo insieme a noi! Il suo nome è stato d’aiuto per lanciare il film nel mercato ed oggi è disponibile su Amazon Europa, in dvd e blu ray in Italia, USA, Canada e Giappone. Il lungometraggio fa parte della collana “Cinema Horror Italiano”.

Oggi la “Whiterose” ha aperto un grande polo culturale a San Giustino… Al 1° piano della galleria del “Centro Peter Pan” abbiamo da circa due anni i nostri studi cinematografici, di registrazione audio e video, vari set fotografici e un piccolo cinema. È un grande spazio polifunzionale che è possibile noleggiare o nel quale prendere parte ai tanti corsi accademici che propo-

TIBER TALENT --- 47

niamo per tutte le età: post produzione, fotografia, danza, strumenti musicali, canto, recitazione, corsi di lingue ecc. In questa avventura mi ha seguito mia moglie Eva Santucci e tutti gli amici di sempre come Marco Martini e Nicola Santi Amantini. Oggi si sono aggiunti anche Daniela Barna e Simone Patacchia. É un centro di intrattenimento culturale artistico e psicofisico: molto apprezzati sono i corsi di pilates, yoga e ginnastica dolce posturale. È una realtà che esiste grazie alla professionalità dei miei collaboratori; tutto questo per me oggi è molto gratificante, lo è soprattutto averlo creato assieme al mio gruppo di amici, con il quale ho condiviso paure, sogni e soddisfazioni!

Cosa riserva il futuro? Stiamo lavorando ad un nuovo lungometraggio sempre di genere horror. In estate vorremmo cominciare a girare per averlo pronto entro Natale.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Ho deciso di cucinare il Risotto Gamberi Fusion: è una ricetta che ho creato da poco, una commistione di ingredienti D]]DUGDWD e stravagante che mi ricorda i viaggi che ho fatto all’estero e di conseguenza i cibi che ho mangiato, per riportare il gusto e la mente a sapori e atmosfere lontane, anche solo per una cena!


LA RICETTA 48 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

RISOTTO GAMBERI FUSION

3HU 5LVRWWR JU GL ULVR EDVPDWL JU GL JDPEHURQL DUJHQWLQL SHVWR DO EDVLOLFR EURGR YHJHWDOH DJOLR VDOH URVD GHOO¡+LPDOD\D T E ROLR H[WUDYHUJLQH G¡ROLYD T E JKLDFFLR D FXEHWWL 3HU FRQGLPHQWR JDPEHUL 6XFFR GL PH]]R OLPH VFRU]D JUDWWXJLDWD JRPDVLR FRQ DOJD 1RUL WDEDVFR ]HQ]HUR D IHWWH VDOVD GL VRLD EDVLOLFR

Cuoci per 4 minuti in un tegame con acqua salata i gamberoni argentini sgusciati. Scola il tutto in uno scolapasta dove prima metterai del ghiaccio a cubetti per l’effetto “shock termicoâ€?. Nel frattempo scalda in una wok l’olio extravergine di oliva e l’aglio sbucciato. Fai soffriggere e dopo poco versa il riso basmati. Dopo un 1 minuto circa aggiungi il sale rosa dell’Himalaya e prosegui con la cottura con il brodo vegetale bollente. A metĂ cottura aggiungi il pesto di basilico e mescola il tutto. Prendi una terrina e poni al suo interno la scorza del lime grattugiato e il suo succo, poi taglia il basilico ed immergilo nel succo di lime per farlo macerare. Aggiungi il gomasio con alga Nori, il tabasco, la salsa di soia e lo zenzero (q.b.), mescola il tutto ed Immergi i gamberoni nel condimento. Ora Impiatta il riso e poni i gamberi con la salsa sopra di esso.




SILVIA EPI CANTANTE / PRESENTATRICE // UMBERTIDE (PG)

HA CUCINATO PER NOI: LOMBO ARROSTO ALL’ANANAS


52 --- TIBER TALENT

SILVIA EPI “La musica è sempre stata il mio pane quotidiano”

S

ililvia, parlaci dei tuoi inizi…

Tutta una serie di casualità! Grazie alle mie passioni e alla mia perseveranza sono entrata a far parte del mondo dello spettacolo prima seguendo più l’aspetto del canto ed ultimamente invece più quello della conduzione e del giornalismo. I miei inizi partono a fine anni ’90 ed inizio anni 2.000, complice la mia esperienza a Roma dove lavorai per una stagione a “Domenica In” e a “Casa Raiuno” come corista, poi grazie alle radio locali, dove ho avuto i miei primi approcci, inizio a frequentare anche i palchi delle feste altotiberine, partendo proprio dal mio paese, Montecastelli di Umbertide, fino a ritrovarmi catapultata presentatrice nelle mie prime serate di moda e cantante in tantissime occasioni e matrimoni in giro per l’italia.

La musica è sempre stata la tua vita… Si esatto… dico sempre che è la mia droga, il mio pane quotidiano, non potrei vivere senza. Nella mia vita professionale e privata la musica è sempre stata la mia ancora di salvataggio. La mia voce è stata compagna di tante avventure dal vivo, è da sempre il mio strumento di lavoro, con lei ho da sempre instaurato un grande rapporto di complicità e di intimità. Non mi ha mai abbandonato, nemmeno nei momenti di stanchezza… Dopo tanti anni di musica live, oggi però, pur continuando a cantare dal vivo in certe occasioni, ho deciso di spostare l’attenzione, piano piano, anche per questioni di età, verso la conduzione televisiva e di eventi come sfilate di moda e convention… rimanendo sempre la Silvia esuberante che sono… insomma vorrei diventare grande!

Ti vediamo tutti i giorni in televisione su “Tevere TV”. Praticamente sono già oltre sette anni che lavoro per “Tevere Tv”. Ho iniziato come collaboratrice esterna conducendo il TG fino ad ideare e realizzare una trasmissione tutta mia intitolata “Bonanotte Fiorellino” dove leggevo e raccontavo ai piccoli telespettatori le fiabe più famose. Circa quattro anni fa mi hanno richiamato definitivamente per il telegiornale e per l’aspetto giornalistico. Tutto ciò mi ha fatto scoprire, giorno dopo giorno tante cose nuove, tanti nuovi aspetti di questo mondo, ma soprattutto un nuovo lato di me stessa: non avrei mai creduto, visto che sono tecnologicamente pigra, di riuscire a girare e montare tutto da sola un servizio, dalla strada al file finito! Ho scoperto che è una professione che mi diverte molto anche se a volte, soprattutto quando si ha a che fare con la cronaca nera è molto difficile da gestire a livello emotivo: sto imparando, crescendo… ce la sto mettendo tutta! Avendo vissuto molto fuori vallata ho riscoperto, attraverso la tv locale, anche tante belle cose piccole e grandi, e tante interessanti persone della nostra


SILVIA EPI

zona. Voglio un gran bene al direttore Michele Casini con il quale ho anche un bellissimo rapporto: lui mi ha stimolato sin dal primo giorno e mi ha dato fiducia e reso molto indipendente sul lavoro.

Ti abbiamo visto presentare sopra importanti palchi in Umbria... Cinque anni fa, grazie al caro amico e collega perugino Antonio Becchetti, ho iniziato a presentare importanti appuntamenti di moda e di musica e poi, da cosa nasce cosa, oggi sono molto richiesta in Umbria e Toscana soprattutto per condurre eventi dal vivo. Sul palco mi piace molto raccontare al pubblico anche ciò che accade dietro le quinte, quella frenesia, quel fuggi fuggi tipico del backstage. Ricordo la prima volta quando, pur essendo abituata grazie al canto ad esibirmi di fronte alla gente, mi tremavano le gambe: tensione unita all’emozione... Poi sono nate le tante collaborazioni con eventi realizzati assieme al Comune di Città di Castello, ricordo in particolare il Natale sotto l’Albero dove ho incontrato una straordinaria disponibilità di molti cantanti altotiberini, fino ad arrivare alla collaborazione con “Umbria Sposi” a Bastia Umbra,

TIBER TALENT --- 53

che ogni volta che mi richiama è un’emozione fortissima, fino ad importanti sfilate estive fatte in Piazza IV Novembre a Perugia.

Come riesci a conciliare l’essere mamma con il tuo lavoro? Con gli orari di lavoro che spesso mi ritrovo a dover fare devo ringraziare tantissimo i miei genitori che mi hanno sempre dato una grossa mano e poi anche il padre di Sofia, ma anche il mio nuovo compagno che è diventato un punto di riferimento importante per lei. D’estate, nelle situazioni in cui si può, cerco di portarla con me. Mi piace vivere con lei il mio lavoro… ed ormai prende già le mie scarpe e le mie scalette e si improvvisa presentatrice in salotto!

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Vi sto cucinando un Lombo Arrosto all’Ananas, un piatto che mi rappresenta in pieno perché amo l’agrodolce. Il maiale si sposa benissimo con l’ananas. È una delle prime ricette che ho sperimentato in cucina e oltre la gola ci ho lasciato il cuore…


LA RICETTA 54 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

LOMBO ARROSTO ALL’ANANAS

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3UHQGL LO ORPER GL PDLDOH PHWWLOR LQ XQ WHJDPH H IDOOR VFRWWDUH VX WXWWL L VXRL ODWL 3UHQGL SRL LO ORPER H ULSRQLOR LQ XQD SLURILOD LQ YHQWUR HG DJJLXQJL ROLR VDOYLD VDOH H SHSH H PHWWL WXWWR LQ IRUQR SHU FLUFD XQ·RUD H PH]]D 'XUDQWH OD FRWWXUD PD QRQ SULPD GL XQ·RUD YHUVD LO ELFFKLHULQR GL EUDQG\ VRSUD LO ORPER 8QD YROWD FRWWR PHWWL LO VXJKLQR GHOOD FRWWXUD LQ XQ WHJDPH D SDUWH GRYH DQGUDL D PHWWHUH OH DQDQDV WDJOLDWH D PHWj H IDOOH VFRWWDUH LQ WXWWL L GXH L ODWL 1HO IUDWWHPSR DIIHWWD OD FDUQH H PHWWLOD QHO SLDWWR GL SRUWDWD 0HWWL SRL VRSUD OD FDUQH O·DQDQDV DVVLHPH DO VXJKHWWLQR H VHUYL LQ WDYROD




ROBERTO GANGANELLI NUMISMATICO / GIORNALISTA // LAMA (PG)

HA CUCINATO PER NOI: GNOCCHI AL LOMBARDO-VENETO


58--- TIBER TALENT

D

ROBERTO LORENZOGANGANELLI LOMBARDI

a dove nasce la tua passione per le monete?

A All’età di 11 anni mio nonno mi regalò una ciotola di monete che aveva in casa: spiccioli del tempo di guerra, lire, monetine straniere… Da lì ha avuto inizio la fase collezionistica adolescenziale, che in seguito è diventata una passione intrecciata al mio interesse per la storia e per l’arte: ho iniziato a studiare le monete nel loro contesto storico, artistico e simbolico e ho scritto il primo articolo su quella che all’epoca era la rivista di settore più importante in Italia, “Cronaca Numismatica”, nel 1995.

Cos’è la Numismatica? La Numismatica, ovvero lo studio della moneta in ogni sua forma, è l’espressione delle civiltà. Nella moneta si ritrovano il potere politico ed economico, la visione religiosa e filosofica di una civiltà, oltre ad infiniti elementi simbolici. Studiare le monete significa conoscere il mondo. Esempio: nell’Antica Roma, che Giulio Cesare avesse una certa faccia, che vincesse una certa battaglia o conquistasse una provincia, lo si sapeva attraverso le monete.

Il tuo percorso di studi ha seguito la linea della tua passione? Si e no. Non è stato un percorso istituzionale: ho conseguito una laurea in Informatica ma nel frattempo seguivo alla chetichella lezioni di Numismatica alla Facoltà di Lettere. Lo studio quindi è stato portato avanti inizialmente in maniera autonoma e in seguito grazie all’aiuto di alcuni grandi maestri che hanno avuto la sensibilità di rispondere alle domande di un giovane che era interessato a conoscere certi argomenti. Parlo in particolare di Mario Traina, Guido Crapanzano e Giancarlo Alteri. La passione per l’informatica nasce invece dalla mia famiglia. Mio padre è stato uno dei primi docenti a occuparsi di informatica in Valtiberina. Io avevo un computer in casa già agli inizi degli anni ’80 e mi

“Studiare le monete significa conoscere il mondo”

divertivo a “giocarci” sin da bambino. Di conseguenza ho frequentato l’Istituto Tecnico Industriale, un biennio di Ingegneria e infine la Laurea in Informatica. Questo percorso mi ha formato dal punto di vista dei modelli di approccio a nuovi scenari e mi è stato d’aiuto quando sono passato dall’editoria tradizionale al giornalismo digitale.

I tuoi impegni attuali? Dopo aver diretto dal 2012 al 2017 “Il giornale della numismatica” ho da pochi mesi dato vita ad una casa editrice indipendente, “Libra media & services”, che si occuperà di editoria, divulgazione e organizzazione eventi nel settore culturale. Anche la presidenza dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici mi impegna molto. Collaboro poi con la Biblioteca Vaticana come autore della rivista annuale “Historia Mundi” e con l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna per la quale sono autore nella rivista “Gnosis” che si occupa di intellingence e geopolitica. Infine sono giurato italiano del premio USA “Coin of the Year”, che assegna i riconoscimenti alle monete più belle emesse ogni anno a livello mondiale, e l’unico giurato italiano del “Coin Constellation” (Russia) che fa la medesima cosa nell’Est Europa.

Quali sono stati i personaggi più importanti che hai conosciuto? Ricordo con grande piacere l’amicizia con Guido Veroi, autore delle 500 lire in argento con le Caravelle, e l’incontro con Silvio Cazzaniga, autore della Coppa del Mondo. Come giornalista invece, una delle interviste più emozionanti è stata quella con Antonio Paolucci, ai tempi in cui era direttore dei Musei Vaticani.


ROBERTO GANGANELLI

Sinceramente, cosa è per te la Numismatica? La moneta è pura emozione, l’emozione di stringere in mano la veritĂ della Storia, di scoprire il volto magnetico di Alessandro e quello - non certo somigliante a Liz Taylor - di Cleopatra, i grandi momenti e le contraddizioni delle civiltĂ .

Tu hai qualche moneta o oggetto che ti da un’emozione particolare? C’è un punzone piĂš unico che raro, una matrice metallica, che serviva per coniare medaglie e che è opera di Adolfo Wildt, il piĂš grande scultore e artista simbolista d’Italia. Ăˆ il rovescio di una medaglia coniata subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale che ritrae da un lato un uomo con gli occhi vuoti con in capo un elmetto (è stato in guerra e che ha rischiato di perdere la sua stessa anima) e dall’altro una donna con gli occhi chiusi (è stata lontana dal fronte ma ha condiviso le stesse sofferenze); nel mezzo fiorisce un albero con un uccellino e in basso vi è scritto “+XPDQLWDVâ€?. Ăˆ divenuta la mia icona: un’umanitĂ provata che nonostante tutto, se si ritrova, rifiorisce.

Parliamo ora delle tue pubblicazioni‌ Ricordo con piacere il volume monografico sulle monete e medaglie di Emilio Greco, uno dei piĂš grandi disegnatori e scultori del ‘900; il volume “2UR GHQDUR H PLVWHUL QHOOD 6HFRQGD *XHUUD 0RQGLDOHâ€?, che parla di tesori perduti e di monete falsificate, legato anche

TIBER TALENT --- 59

a temi importanti quali l’olocausto. Infine, l’ultima opera in ordine di tempo è dedicata al marengo nella storia d’Italia, moneta d’oro per antonomasia nell’Italia fra ‘800 e ‘900.

C’è un aneddoto che lega la Valtiberina alla Numismatica? La Valtiberina non ha mai avuto una propria zecca, ma “leggendaâ€? vuole che Monte Santa Maria Tiberina, essendo feudo dei Bourbon, abbia battuto moneta... non è cosĂŹ. Si tratta di un’errata lettura data in una pubblicazione di circa 50 anni fa: quella in questione è una moneta del feudo francese di Montpensier che ho avuto la fortuna di vedere e studiare accorgendomi dell’errore.

Questo numero di “Tiber Talentâ€? vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Preparerò gli gnocchi al Lombardo-Veneto, ovvero gnocchi di patate con radicchio rosso e pancetta croccante su fonduta di gorgonzola. L’ho scelta perchĂŠ gli gnocchi erano una delle cose buone che facevano le mie nonne e il radicchio rosso è una delle verdure che ho iniziato ad apprezzare tardi, ma di cui sono innamorato, e anche quello veniva dall’orto di entrambi i nonni. Infine perchĂŠ questa ricetta incarna la mia passione per gli esperimenti e le novitĂ , per gli abbinamenti a contrasto, sia di colore che di gusto, pur sempre restando legata al nostro territorio e alla nostra Italia‌ proprio come me!


LA RICETTA 60 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

GNOCCHI AL LOMBARDO-VENETO

JU GL JQRFFKL GL SDWDWH SLFFROL H VRGL FRPH VL IDQQR GD QRL UDGLFFKLR WUHYLJLDQR FLSROOD ELDQFD GL PHGLD JUDQGH]]D JUDPPL GL JRUJRQ]ROD GROFH PO GL SDQQD JUDPPL GL SDQFHWWD IUHVFD 2OLR H[WUD YHUJLQH G¡ROLYD 6DOH H SHSH

Trita la cipolla in pezzetti piccolissimi. Lava e trita a listelle sottili il trevigiano. Fai appassire a fuoco basso la cipolla in olio abbondante per 10-15 minuti, quindi aggiungi il trevigiano e 1/2 bicchiere di acqua tiepida. Copri e lascia stufare per altri 10-15 minuti. A parte, sciogli il gorgonzola a bagnomaria, aggiungi la panna amalgamando senza che la fonduta si restringa troppo. Fai rosolare senza olio, in padella antiaderente, i dadini di pancetta e aggiungi pochissimo sale e pepe e fai dorare. Unisci al sugo di radicchio e cipolla e cuoci a fuoco medio per altri 5 minuti. Cuoci gli gnocchi in abbondante acqua salata, nel frattempo predisponi su piatti ampi e tiepidi una base di fonduta a specchio, filtrandola con un colino in modo da eliminare i residui della muffa. Scola gli gnocchi, ripassali per un minuto nel salta pasta con il sugo di radicchio amalgamando bene, quindi adagiali al centro delle base di fonduta spolverando la stessa con poco pepe nero macinato.




LORENZO GAVARINI BLOGGER // CITTA’ DI CASTELLO (PG)

HA CUCINATO PER NOI: RISOTTO GAMBERI E ZUCCHINE


64 --- TIBER TALENT

L

LORENZO GAVARINI

or sei uno dei blogger più conosciuti in zona, da dove orenzo, nasce questa originale professione?

Nasce tutto come divertimento; quando avevo 15 anni mi chiamarono alcuni fotografi locali per posare in qualche scatto che realizzavano per negozi dell’Altotevere; foto dopo foto, con il tempo, ho costruito una rete di aziende che desiderano avermi come fotomodello. Le mie grandi passioni in realtà sono le automobili, le moto ma soprattutto il basket, infatti da 12 anni milito nel Città di Castello Basket. Quest’anno siamo in Promozione ma in passato ho giocato anche in Serie C. Con l‘acquisto del primo smartphone ha cominciato ad incuriosirmi tutto quello che ruota intorno al mondo dei VRFLDO QHWZRUN e ho creato il mio profilo Instagram; erano i primi anni di questo nuovo VRFLDO dove si possonno solo pubblicare foto e video. Nella pagina personale SRVWDYR foto carine della mia vita di tutti i giorni... tutti proviamo piacere a fare un po’ i SLDFLRQL in rete… I follower crescevano e i like aumentavano, ed io ero soddisfatto e contento… Poi dopo le superiori ho deciso di iscrivermi alla Facoltà di Economia e Commercio a Perugia e di fermarmi a vivere lì. Nel capoluogo umbro ho avuto la possibilità di trovare nuovi contatti per proseguire il lavoro da fotomodello, parallelamente agli studi che sto ancora portando avanti, ma soprattutto ho avuto la possibilità di conoscere un fotografo che collaborava con l’azienda di moda di Mariano Di Vaio, importante LQIOXHQFHU di moda, che ha sede nel perugino, con il quale ho fatto più e più volte vari scatti che sono stati inseriti nel loro sito di H FRPPHUFH ufficiale.

Per arrivare a questi livelli il percorso è stato impegnativo?

Questo ti ha portato notorietà e maggiore interesse da parte dei follower verso il tuo profilo instagram oggi seguitissimo...

Si, soprattutto per uno come me che viene dalla provincia, da una città dove certe tipologie di lavoro sono più difficili da intraprendere. Al mio blog su Instagram ho voluto da subito dare un taglio semplice, familiare, dove poter raccontare quello che sono, quello che faccio nella vita di tutti i giorni, le mie passioni, lo sport, ecc. I miei follower da subito hanno apprezzato la mia VWRULD e molto spesso mi scrivono dicendomi che dalle fotografie traspare benissimo la mia personalità semplice e non costruita. Allo stesso tempo molti brand di moda ed accessori hanno capito la qualità delle fotografie che propongo e la serietà e la cura con la quale gestisco il mio blog.

Oggi sia dall’Umbria, sia da Milano, varie aziende private di moda o intermediari di VRFLDO PHGLD PDUNHWLQJ mi contattano affinchè SRVWL nel mio blog su Instagram dei contenuti fotografici dove compaiano i loro brand e i loro prodotti. Casa mia è un via vai di corrieri che mi recapitano pacchi con capi d’abbigliamento, scarpe, accessori, orologi, ecc. spediti dai vari marchi con il fine di scattare le foto da SRVWDUH nel mio blog personale su Instagram.

“Al mio blog ho vuluto dare un taglio semplice, familiare...”


LORENZO GAVARINI

Come nascono una foto e un post per Instagram? Una volta nato il contatto, l’azienda o l’agenzia mi invia a casa il prodotto da pubblicizzare e mi manda una mail con una traccia da seguire per lo scatto fotografico, per scegliere il luogo adeguato e il momento giusto della giornata (spesso capita anche che mi lascino molto libero nelle scelte). Con l’ausilio di un amico fotografo proviamo a fare alcuni scatti indossando il capo o l’oggetto da promuovere, poi insieme valutiamo la foto migliore che sarà ritoccata ed HIIHWWDWD con una delle tante DSS di fotoritocco. La qualità della foto è molto importante su Instagram e bisogna sempre garantire al cliente lo stesso standard fotografico e lo stesso livello di IHHG scelto. A questo punto è importante cominciare a pensare alla frase da scrivere nel post: deve essere breve e sintetica e deve avere i giusti KDVKWDJ (non troppi) per essere captata dal misterioso e famigerato algoritmo di Instagram, affinché possa avere numerose vLHZV all’interno del VRFLDO. Bisogna stare attenti a quello che si scrive pensando sempre che dall’altra parte possono leggerti immediatamente persone di tutto il mondo. Quindi si prosegue alla pubblicazione del SRVW, cercando di scegliere gli orari più giusti della giornata. Alle foto

TIBER TALENT --- 65

EUDQGL]]DWH alterno foto personali della mia vita privata, mi piace far conoscere la mia storia...

Ora cosa ti aspetti dal tuo futuro lavorativo? Non mi aspetto nulla, cerco di sfruttare le occasioni che capitano, di poter proseguire al meglio con il mio blogg e di approfondire le esperienze nel settore della moda. Sono ancora giovane, ho davanti a me un lungo percorso da fare: il tempo, la maturità, le tante persone che incontrerò, i contatti che sto costruendo e i miei studi, sono certo mi illumineranno sul percorso da intraprendere. Intanto il mio primo vero obiettivo è laurearmi a breve e andare un periodo in America per imparare bene l’inglese...

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Mentre ho raccontato un po’ della mia vita ho deciso di cucinare il riso gamberi e zucchine, piatto estivo per antonomasia, semplice da fare per me che sono un cultore del riso, e soprattutto dei gamberi che con il loro gusto riescono a riportarmi alla mente tutti i miei ricordi dell’estate, del sole, della spiaggia… e del mare.


LA RICETTA 66 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

RISOTTO GAMBERI E ZUCCHINE

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Prendi una padella e metti olio, aglio, prezzemolo tagliato a pezzettini e fai soffriggere. Aggiungi poi, per sfumare, il bicchiere di vino bianco. Intanto taglia le zucchine a fette e ridividile in piĂš pezzettini. Nel frattempo metti sopra il fuoco una pentola con l’acqua e una volta arrivata a bollitura versaci il riso per risotti e fai cuocere il tutto per circa 15 minuti. A questo punto inserisci nella padella i gamberi e fai cuocere per altri 7 minuti. Aggiungi quindi le zucchine tagliate. Appena il riso è pronto, scolalo e versalo nella padella dove vi sono tutti gli altri ingredienti e fai asciugare il tutto per circa 1 minuto. A questo punto inpiatta il riso e guarnisci il tutto con il prezzemolo e servi in tavola!




LAURA POLVERINI CANTANTE // SANSEPOLCRO (AR)

HA CUCINATO PER NOI: VELLUTATA PISELLI E GAMBERI


70 --- TIBER TALENT

LAURA POLVERINI “La musica è sempre stata il mio pane quotidiano” Per circa nove anni sei stata la voce de L’Alternativa.

L

auaura, la musica ti segue praticamente dalla nascita, vero?

Sin da piccola mi piaceva ascoltare musica e cantare. A 9 anni i miei genitori mi hanno iscritto alla Scuola Comunale di Musica di Sansepolcro dove ho avuto un insegnante che prima del canto mi ha insegnato la respirazione e la cura della voce: basi importanti che mi sono servite nella mia professione. Sono stati tanti anche i concorsi ai quali ho preso parte. Il più importante è stato il Festival di Napoli nel 2003 che mi ha dato la possibilità di studiare con Diego Basso, oggi direttore d’orchestra a “Music”, trasmissione di Paolo Bonolis. Ho iniziato presto a fare serate in vallata e in giro per l’Italia, imparando a cantare più generi musicali, cosa molto importante per chi decide di fare cover dal vivo. Un’esperienza particolare è stata quella del 2007 negli USA dove mi sono esibita per gli italiani residenti in California, che mi ha portato ad appassionarmi al country rock. Tutt’oggi sono anche autrice di brani country per il mercato estero.

Quali sono i tuoi gusti musicali? Da piccola mi piaceva molto la musica italiana ma poi crescendo l’ho quasi abbandonata: oggi nel mio lavoro traggo ispirazione dalle grandi cantanti di colore americane. Adoro Dionne Warwick, musa di Burt Bacharach, voce sofferta e soffiata.

Dico sempre che dopo aver fatto questo nella vita posso davvero far tutto! Ho imparato soprattutto il valore della musica dal vivo, un credo che professo come un dovere in un mare di finti musicisti. Amo dire che l’errore è la parte più bella del mestiere, ciò che ti permette di migliorare, quindi detesto l’utilizzo del playback sconsiderato. Periodo bello ma intenso e difficile perché stavo anche lavorando a Roma con un quartetto jazz ed in studio di registrazione con i musicisti del maestro Morricone, scrivendo i miei primi brani “seri”. Inoltre studiavo Media e Giornalismo all’Università di Firenze: è stato davvero difficile far conciliare il tutto.

Hai lavorato e lavori con grandi nomi della canzone italiana. Ho avuto il piacere di lavorare e imparare i segreti del mestiere con Alan Sorrenti, gli ORO, Fabio Concato, il produttore Mario Fabiani e da ultimo con Ron, con il quale ho stretto una straordinaria amicizia e che mi ha spinto ancora di più a continuare a scrivere. Altra persona fondamentale per il mio percorso artistico attuale è il maestro Cristiano Minellono autore di brani quali “0DPPD 0DULD” per i Ricchi e Poveri, “/·,WDOLDQR” per Toto Cutugno e “)HOLFLWj” per Albano e Romina… una discografia immensa e pluripremiata che quando alzo il telefono e dico “3RSL (il suo soprannome), KR VFULWWR TXHVWD FRVD TXD”, trova sempre il tempo ed il modo di guidarmi con una schiettezza unica, cioè, se il brano è brutto me lo dice chiaramente! Mi ha insegnato che non devo mai scrivere per me stessa, quindi cerco di immedesimarmi nell’altro, rendendo mie storie che non mi appartengono. Altra persona importante e con cui ho in ballo un nuovo progetto musicale è la splendida Giovanna Famulari, una delle più brave violoncelliste italiane, esempio di musica, di professionalità e di donna. Lei ha suonato con tutti i più grandi, ha un curriculum spaventoso e poter lavora-


LAURA POLVERINI

re con lei a tempo pieno un giorno è un mio obiettivo reale che sto accarezzando molto da vicino.

Negli ultimi tempi ti stai affermando come autrice. A me piace moltissimo scrivere canzoni, è la parte del mio lavoro che adoro di più, perché mi dà la possibilità di dire tante cose che viceversa rimarrebbero sopite. Fin da piccola avevo l’abitudine di tenere dei quaderni dove appuntavo dei testi anche se ancora naturalmente non componevo. Proprio uno di quegli appunti, nel 2013, l’ho voluto riprendere per creare un brano poi diventato di enorme successo e suonato in tutte le sale da ballo italiane, che si intitola “6H XQD GRQQD YD YLD”, rimasto ai vertici delle classifiche per circa 2 anni. Tutto ciò ha fatto sì che me ne venissero chiesti degli altri, tra i quali “8RPR GL 6WRIID”, che mi ha permesso di tornare di nuovo nelle più alte posizioni in classifica. Questi pezzi sono stati prodotti da Omar Lambertini. Per il terremoto di Umbria-Lazio-Marche mi è stato commissionato un altro brano: in soli 2 giorni è nato “,O 5XPRUH QHO 6LOHQ]LR”, un brano pop che è riuscito a riunire, con un grande progetto, tutte le orchestre del centro Italia. Per il cantante Filippo Foni, vincitore di “The Jack 2”, ho scritto poi “7UD OH PLH 3DUROH”. Sono stata nel cast di questo talent show altotiberino per entrambe le edizioni con il ruolo di giudice. Un format davvero divertente che è riuscito

TIBER TALENT --- 71

a portare po’ di brio nella nebbia musicale della vallata, un progetto che ha dimostrato che, certe cose, credendoci, si possono far bene anche qui.

Cosa c’è nel presente e nell’immediato futuro? Da quasi un anno faccio parte dell’orchestra “Genio e la Buby Band”, gli ex Pierrots, e con loro giro tutta Italia per fare concerti dal vivo nelle grandi piazze. Ma la cosa che mi sta più a cuore è l’uscita a breve di una serie di brani di un certo spessore tra i quali il singolo, “6SOHQGLGD ,OOXVLRQH”, scritto con Stefano Cenci, che con la sua band fa incursioni musicali a “Social Club” su Radio 2 Rai di Luca Barbarossa, e che tra l’altro è l’autore del brano di Mina-Celentano “%ULYLGR )HOLQR”. Anche altri brani che ho per le mani sono stati scritti con autori molto importanti. Sono autrice a tempo pieno per varie etichette discografiche tra cui la Digital Store Network per la quale sto componendo attualmente.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Ho scelto la vellutata piselli e gamberi che ho visto fare allo chef Cannavacciuolo ma che ho rivisitato a modo mio! L’ho scelta perché sono amante del pesce e perchè mi piace anche l’abbinamento cromatico e patriottico che si crea: verde, bianco e rosso!


LA RICETTA 72 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

VELLUTATA PISELLI E GAMBERI

NJ GL SLVHOOL JDPEHUL EXUUDWH XRYD GL TXDJOLD XRYD GL SHVFH ELFFKLHULQR GL &RJQDF VDOH T E SHSH T E DFHWR GL YLQR T E SDSULND SLFFDQWH T E VDOVD 7DPDUL GL VRLD T E OLPRQH T E HUED FLSROOLQD T E ROLR (92 T E

,Q XQD FDVVHUXROD PHWWL ROLR (92 FLSROOH SLVHOOL VDOH SHSH H SDSULND H SRUWD D FRWWXUD )UXOOD LO WXWWR ILQR DG RWWHQHUH XQD YHOOXWDWD ,Q XQ WHJDPH IDL EROOLUH O·DFTXD FRQ XQ JRFFLR GL DFHWR 3UHQGL O·XRYR GL TXDJOLD H SULYDOR GHO JXVFLR YHUVDOR QHO WHJDPH H FXRFLOR IDFHQGR DGGHQVDUH O·DOEXPH DWWRUQR DO WXRUOR 0HWWL L JDPEHUL LQ XQ UHFLSLHQWH H ODVFLDOL PDULQDUH LQ IULJR FRQ XQ FXFFKLDLQR GL VDOVD 7DPDUL H DOFXQH JRFFH GL OLPRQH SHU PLQXWL &XRFL L JDPEHUL LQ SDGHOOD SHU PLQXWL LUURUDQGROL FRQ LO &RJQDF DO TXDOH SRL GDUDL IXRFR SHU IDU HYDSRUDUH O·DOFRRO ,PSLDWWD OD YHOOXWDWD FRQ TXDOFKH SH]]HWWR GL EXUUDWD H FRQ L JDPEHUL GLVSRVWL D FHUFKLR H DO FHQWUR PHWWL O·XRYR LQ FDPLFLD 'HFRUD FRQ XRYD GL SHVFH SHSH HG XQ ILOR GL HUED FLSROOLQD




MARCO CAPACCIONI TECNICO DEL SUONO // CITTA’ DI CASTELLO (PG)

HA CUCINATO PER NOI: RISOTTO ALLO CHAMPAGNE


76 --- TIBER TALENT

M

MARCO CAPACCIONI

ararco, tutto inizia per gioco?

E ancora minorenne, non avevo la patente, Ero ma già suonavo la chitarra in una band che aveva una sala prove a San Secondo... eravamo ragazzotti di belle speranze. Al gruppo si è poi aggiunto Alberto Brizi, che poi sarebbe diventato il mio socio in affari. Un giorno, un caro amico che lavorava in una tipografia mi ha regalato il Manuale dei Primi Effetti Elettronici grazie al quale mi sono avvicinato al mondo del suono; una delle prime cose che ho fatto è stato riprodurre il rumore del treno sfregando le corde della chitarra. Mi divertivo poi a mettere sempre più effetti nei nostri brani, dando sempre meno spazio allo strumento: stavano nascendo i primi germi di quella che sarebbe stata davvero la mia professione. Il grande salto l’ho fatto con l’arrivo dei primi computer intorno al 1986! Nel frattempo decisi di formarmi presso il Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova, dedicandomi alla manipolazione sonora al computer e al campionamento, con un guru dell’elettronica contemporanea, Alvise Vidolin. Lavoravamo con i primi sintetizzatori facendo sintesi sonora e scomposizione in fattori primi del suono, cose che oggi sembrano incredibili. Nel 1987, con Alberto, fondammo il “Sound Studio Service” nel Corso di Città di Castello dove tutt’ora operiamo e dove sin da subito lui si è occupato dell’aspetto artistico delle produzioni, mentre io di quello più tecnico.

Indimenticabili anche i tuoi anni in America… Siamo sul finire degli anni ’80, erano dei momenti magici, soprattutto in America dove paradossalmente tutto era possibile, tanto che, in un distributore di benzina, ebbi la fortuna di incontrare e riconoscere tutta la band degli “Steam”, famosi negli anni ’70 per il celebre brano “1D 1D +H\ +H\ .LVV +LP *RRGE\H”, che si erano reinventanti un lavoro tra pompe di benzina e autolavaggio. Nacque un’amicizia e mi presero (oggi si direbbe come stagista) nel nuovo studio di registrazione che stavano riaprendo in vista del loro ritorno nel mondo della musica. Quello era anche il periodo in cui partivo da Città di Castello con una valigetta “piena” di brani dance e carico di speranze e provavo a vendere la nostra musica negli States.

Un brano, figlio di quel periodo, ha poi raggiunto gli Oscar, vero? Collaboravamo con varie etichette di musica dance sparse per l’Europa per le quali facevamo brani in serie. Uno di questi lavori, ideato per un produttore belga, uscì in una compilation prodotta dalla BBC in Inghilterra. Proprio da questa compilation, la traccia “3DUDGLVH 3ODFH”, scritta e realizzata nel nostro studio di Città di Castello, è stata scelta dal regista Robert Valley come colonna sonora di un importante passaggio del film animato “Peer, Cider & Cigarettes”, candidato agli Oscar lo scorso anno... chi si sarebbe mai aspettato un tale riscontro a 20 anni di distanza!

Tanti i cantanti che sono passati per il tuo studio e centinaia gli eventi live che hai seguito come tecnico del suono.

Sicuramente Frankie Hi Nrg, Jovanotti, Subsonica, Negramaro, Giorgia, Alex Britti, Gianna Nannini, solo per citarne alcuni. Innumerevoli gli eventi live realizzati, soprattutto grazie ad MTV, in tutte le parti del mondo. Sul palco ho seguito star internazionali, dai Duran Duran ai Linkin Park: ognuno con le sue esigenze e le sue richieste, situazioni dove non è previsto nessun margine di errore e dove devi sapertela cavare di fronte ad ogni imprevisto. Ma poi anche eventi con il National Geographic, uno speciale concerto di Quincy Jones al Circo Massimo a Roma, dove star mondiali si sono esibite per i bambini in guerra, con oltre 180 paesi collegati e


MARCO CAPACCIONI

oltre un milione di persone presenti, fino ad arrivare a cose più recenti come la finale di “X Factor” 2017.

Sciarrino e Burri, due personaggi fondamentali della tua carriera. Salvatore Sciarrino è ed è stato un componente fondamentale nella mia crescita tecnica. Mente geniale della musica classica mondiale, ormai il nostro sodalizio dura da anni. Ci conosciamo molto bene e con lui ho avuto il piacere di “catturare” il suono in varie e diverse situazioni che mi hanno formato e stimolato ogni volta di più. Mi ha sottoposto ad una quantità infinita di sfide che mi hanno permesso di migliorare la mia tecnica microfonica e di ascolto. Con la Fondazione Burri si è ripetuta una sfida analoga: la possibilità di seguire gli eventi del Centenario, dalla città colorata di rosso e avvolta in un lungo black carpet nel giorno di inaugurazione, fino alla mostra “Au rendez vous des amis” dove hanno partecipato artisti di fama internazionale, passando per la “costruzione” della sala multimediale nei nuovi spazi degli Ex Seccatoi del Tabacco.

In città sei conosciuto come uno de I Tifernauti… I Tifernauti nascono dall’esigenza di fare qualcosa di buono per la nostra città. Nell’estate 2010 diamo vita al “Dj Shopping” e a Natale dello stesso anno ci

TIBER TALENT --- 77

inventiamo “L’Albero dei Desideri” in Piazza Matteotti, pensato per lanciare idealmente al cielo i desideri dei più piccoli. Il tutto arricchito con proiezioni e illuminazioni sui palazzi storici, quelle che poi in città sono diventate un po’ il nostro fiore all’occhiello. Poi negli anni a seguire abbiamo fatto rivivere il Chiostro di San Domenico assieme agli Amici del Fumetto, associazione che lo scorso anno ci ha dato anche la possibilità di realizzare l’allestimento scenografico della mostra “Batman. Oscurità e Luce”, con proiezioni, suoni e illuminazioni davvero uniche.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Sto cucinando Risotto allo Champagne, una ricetta semplice e pratica per chi come me non cucina mai. Un piatto gustoso e piacevole al palato e alla vista!

“Ho seguito star internazionali, dai Duran Duran ai Linkin Park”


LA RICETTA 78 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

RISOTTO ALLO CHAMPAGNE

JU GL ULVR SHU ULVRWWL JU GL EXUUR JU 3DUPLJLDQR 5HJJLDQR JUDWWXJLDWR PO GL EURGR YHJHWDOH IUDJROH H ODPSRQL T E PO &KDPSDJQH R VSXPDQWH

Poni in un tegame il burro. Appena si sarĂ sciolto, versa a pioggia il riso e fallo tostare qualche istante a fiamma vivace girandolo con un cucchiaio di legno. Versa qualche mestolo del brodo vegetale e dello Champagne (o spumante), gira il riso e lascia mantecare. Ripeti questo passaggio fino alla cottura del riso. Intanto lava le fragole e i lamponi e taglia alcune fragole in 4 parti. Poco prima che il riso sia cotto versa il Parmigiano Reggiano e lascia mantecare ancora un attimo. Impiatta il riso ornandolo con fragole e lamponi e, in un piatto a parte, metti le fragole tagliate (serviranno per chi vorrĂ aggiungerne altre). Servi il riso ancora caldo accompagnato da un flute dello stesso Champagne (o spumante) usato per la cottura.




PAUL PEDANA CANTAUTORE // UMBERTIDE (PG)

HA CUCINATO PER NOI: TAGLIATELLE ALLA CREMA DI NOCI


82 --- TIBER TALENT

P

PAUL PEDANA

auaul, quando è iniziato il tuo amore per la musica?

C Credo che sia iniziato molto presto, verso i 6 anni, con una cotta per una ragazzina più grande di me. Siccome ero molto timido volevo trovare un modo per dichiararmi senza parlare... presi la chitarra di mio padre e mi misi a scrivere canzoni per lei. Ancora mi ricordo le note: LA Minore e MI minore… già a quell’età avevo la tendenza ad essere malinconico! Tutto è iniziato per un senso di estraneazione dal mondo, che è ciò che ancora oggi mi porta a comporre la mia musica. A 16 anni poi ho avuto un incidente: un autobus mi ha investito. Mi davano per morto, il cuore ha smesso di battere per alcuni minuti… invece oggi sono qui. Questa esperienza però mi ha dato la forza per inseguire i miei sogni.

Questa esperienza ti ha spinto a fare un viaggio particolare, vero? A 18 anni ho comprato un biglietto di sola andata per il South Dakota: sono andato a vivere per un periodo con una tribù nativa americana. Ho dovuto farlo per me stesso, perché dopo l’incidente ho iniziato ad essere assillato dalla figura del lupo bianco; lo sognavo quasi tutte le notti finché un giorno, guidando, me ne sono trovato uno davanti e ho quasi fatto un incidente per evitarlo. Mi sono dunque documentato sul significato spirituale di questo animale e ho scoperto che è legato alla tribù dei Lakota. E da loro sono andato.

Hai poi intrapreso degli studi musicali? Sono un autodidatta, anche se da piccolo ho preso lezioni di piano, per poi passare alla chitarra, finché non mi sono follemente innamorato della batteria, strumento che tutt’oggi suono ancora con gli “Antropos”, la mia storica band, famosa in Bielorussia e in Polonia. Per un periodo siamo stati gruppo

“Quello che prediligo nei miei lavori è quello che chiamo espressione di esistenza”

spalla dei “Kasabian”, nota band britannica, e abbiamo suonato in posti fantastici fra cui l’aeroporto militare di Minsk, di fronte a 35.000 persone!

Quindi quando è nata la tua carriera da solista? È nata recentemente, nel 2015, durante una pausa che decidemmo di prenderci con la band. La decisione di intraprendere questo percorso da solista è stata naturale: ero l’autore dei brani della band, ma essendone il batterista non potevo cantarli e sentivo che mi mancava qualcosa… volevo andare di fronte al palco! Oggi faccio tutto completamente da solo: scrivo gli arrangiamenti, li registro, faccio le pre-produzioni e le mando ai miei amici musicisti che imparano la parte e la rifanno, anche perché poi nei live ho bisogno di una vera band! E che band! Ci sono un ucraino, un colombiano, un israeliano, un greco e un italiano… come nelle barzellette!

D’altronde tu vivi a Londra, città cosmopolita per antonomasia! Esatto, anche se quando mi sono trasferito non sapevo perché lo stavo facendo! Per 3 anni sono stato musicista di strada, poi ho conosciuto la mia band, mi sono preso un buon management e, quando mi sono sentito pronto, ho fatto il mio primo concerto al “O2 Academy”. È stato tutto pazzesco! Pensa che da quanto è piaciuto il mio progetto, i musicisti non hanno voluto neanche un soldo: siamo diventati una vera e propria band che ora gode dei propri risultati!


PAUL PEDANA

TIBER TALENT --- 83

Le tue sonorità mi ricordano i “Radiohead”… mi sbaglio?

Nel video del tuo secondo singolo compare un nome importante…

Affatto! È la band che più di tutte mi ha influenzato, o meglio, la persona che più di tutte mi ha condizionato è stata Jonny Greenwood, il chitarrista, che è anche un po’ la mente della band. Un’altra band a cui faccio riferimento sono sicuramente i “Muse” che a loro volta ricordano un po’ i “Depeche Mode” e così via… è un po’ un influenzarsi a vicenda.

Il brano in questione è “Come In” e il personaggio a cui alludi è Ken Stott, attore noto per l’interpretazione del nano Balin ne “Lo Hobbit”. Il video è stato girato qui in Umbria, e racconta due storie diverse: il brano parla del dolore che a volte si ha bisogno di provare, ma che allo stesso tempo vogliamo respingere; il video invece narra di un contadino, felice della sua semplice vita, che riceve una lettera da una banca che gli propone un lavoro remunerativo. Lui accetta e la sua vita cambia, ma alla lunga non in meglio, perché i soldi si sa… non fanno la vera felicità. Ken è stato fantastico, vederlo recitare mi ha fatto venire la pelle d’oca, è stato un vero onore averlo nel mio video.

“Ex Human” è il tuo primo album da solista. Ce ne parli? “Ex Human” è un assemblato di canzoni che ho composto in anni differenti e alle quali ho dato lo stesso sound, realizzando quindi un concept album. Si tratta di un grido disperato verso la società attuale: la politica, la tecnologia, i rapporti umani… Il mondo ha fatto troppi progressi tecnologici senza tener conto di quelli non fatti a livello sociale ed umano. “Ex-Human” è nato un po‘ dappertutto: tra Londra, New York e l'Italia dove è stato mixato da Marco Capaccioni e masterizzato da Giovanni Versari. L’album contiene 12 brani ed è disponibile in CD, Vinile e musica liquida in tutti i migliori Digital Stores e sta andando molto bene!

Hai anche un’altra passione, quella per il vino, vero? Si, il vino più lo ami e più hai voglia di conoscerlo! Sono sommelier AIS e sono fiero di far parte di questa stupenda famiglia.

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? Preparerò le Tagliatelle alla crema di noci.


LA RICETTA 84 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 2 persone

TAGLIATELLE ALLA CREMA DI NOCI

JU GL WDJOLDWHOOH JU GL PDVFDUSRQH NJ GL QRFL FLSROOD VSLFFKL G·DJOLR JU GL SDQFHWWD IUHVFD \RJXUW PDJUR T E ROLR T E VDOH T E DOFXQH IRJOLH GL UDGLFFKLR WUHYLJLDQR

Sguscia le noci e frullale assieme al mascarpone, allo yogurt (q.b.) e alla cipolla (circa ¼), fino ad ottenere una crema. Fai rosolare la pancetta su una padella calda con olio, cipolla tritata, aglio e sale. Nel frattempo metti a cuocere le tagliatelle nell’acqua bollente salata. Appena si è rosolata la pancetta, aggiungi la salsa di noci e le tagliatelle (toglile dall’acqua qualche attimo prima della cottura). Salta tutto assieme in padella per 1 minuto poi impiatta con foglie di radicchio trevigiano intere e un filo d’olio.




MAURO PICCINI FISICO / RICERCATORE // SANSEPOLCRO (AR)

HA CUCINATO PER NOI: BRINGOLI AL RAGÙ BIANCO


88 --- TIBER TALENT

M

MAURO PICCINI

auauro, come si diventa fisico ricercatore?

In Innanzitutto bisogna avere una certa predisposizione per la matematica e tanta curiosità. Da piccolo smontavo tutto per capire come erano fatti certi oggetti e crescendo mi sono reso conto di essere portato per le materie scientifiche. Quindi mi sono laureato nel 1999 alla facoltà di Fisica di Perugia e in seguito mi sono dottorato, sempre a Perugia, nel 2004. Dopo aver avuto vari assegni di ricerca sono stato 3 anni a Ginevra, sono rientrato in Italia nel 2009 e l’anno successivo ho vinto il concorso che mi ha permesso di consolidare finalmente la mia carriera: dal 2011 sono infatti dipendente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ente fondato nel 1951 da 4 università (Roma, Padova, Torino e Milano) che poi è diventato ente autonomo di ricerca e ad oggi ha sezioni in tutti i principali dipartimenti di fisica che si trovano nel territorio italiano, compresa Perugia.

Il tuo compito quale è? Siccome non sono un dipendente universitario non ho obblighi didattici, anche se poi di fatto spesso tengo corsi all'università, organizzo esercitazioni per dei colleghi o prendo con me dei laureandi e/o dottorandi. Quindi una parte d’insegnamento c’è, ma è marginale. La mia attività principale è invece la ricerca e si svolge prevalentemente a Ginevra, presso il CERN, dove abbiamo in attivo degli esperimenti che costituiscono il cuore della nostra attività!

Se ti dico “accelerazione di particelle”, tu cosa mi rispondi? Io ti rispondo “LHC” (Large Hadron Collider), ovvero l’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, utilizzato per le nostre ricerche sperimentali nel campo della fisica delle particelle e del quale si è sentito tanto parlare. Attulmente sto lavorando ad un esperimento, NA62, che coinvolge circa 200

“Studio le regole che governano l’universo, la sua vita”

persone da tutta Europa e dall'America, il quale utilizza un altro acceleratore l'SPS (Super-ProtonSynchrotron).

Cosa state cercando di studiare? Il mio esperimento, nella scala attuale, è di media grandezza. Con l’LHC, nel 2012, è stato scovato l’ultimo tassello che mancava al modello standard teorizzato negli anni ’70 e che spiega un po' il mondo della fisica e delle particelle così come lo conosciamo. Ma alcune cose non vengono spiegate bene da questo modello, quindi cerchiamo di metterlo “in crisi” per trovare i punti in cui non funziona, dando così indicazioni per come creare i nuovi modelli, migliori del precedente.

In pratica tutto questo per capire quale è l'origine della vita? Diciamo che tutto ciò serve per capire quali sono le regole che governano l'universo, la sua vita, il suo passato e il suo futuro.

Nel libro “Angeli e Demoni” di Dan Brown, si parla della creazione dell’antimateria grazie al macchinario LHC. Un'arma più potente della bomba nucleare! Può essere creata davvero? La teoria cosmologica attuale ci dice che 13/14 miliardi di anni fa è avvenuto il fenomeno del Big Bang che ha creato eguali quantità di materia e di antimateria. L’antimateria è sparita perché non


MAURO PICCINI

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In Italia c'è sbocco per chi come te ama questo lavoro? &L VRQR VWDWH GHOOH GLIILFROWj GDO ILQR D TXDOFKH DQQR ID FRQ LO EORFFR GHOOH DVVXQ]LRQL FKH KD LQGXE

TIBER TALENT --- 89

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Hai moglie e due figli. Come fai a conciliare tutto? e VHPSOLFH R VL ID FRPH TXDOFXQR FKH SUHQGH H VL SRUWD YLD WXWWL R FRPH KR IDWWR LR VL GHFLGH GL ODVFLDU YLYHUH WUDQTXLOODPHQWH OD SURSULD IDPLJOLD YLDJJLDQ GR VHPSUH GD VROR ,O FXRUH GHOOD PLD DWWLYLWj q D *LQHYUD TXLQGL TXDQGR O HVSHULPHQWR q DFFHVR QRUPDOPHQWH WUD DSULOH H QRYHPEUH FL VRQR SHULRGL LQ FXL VWR LQ 6YL]]HUD VHWWLPDQH VH QRQ PHVL 'HYR HVVHUH VHPSUH SURQWR H GLVSRQLELOH RUH VX SHU SUHQGHUH GDWL YHULILFDUOL HFF VHQ]D VRVWD 0HQWUH GD RWWREUH D PDU]R O HVSHULPHQWR UHVWD VSHQWR H PH QH WRUQR LQ ,WDOLD

Questo numero di “Tiber Talent” vuole essere una raccolta di alcune eccellenze culinarie. Cosa stai cucinando per i nostri lettori? 9L SUHSDUR L %ULQJROL DO 5DJ %LDQFR SHUFKp PL ULFRUGDQR OD PLD LQIDQ]LD PLD QRQQD H PLD PDPPD PH OL IDFHYDQR VHPSUH VXELWR GRSR OH IHVWH SHU UHVWDUH OHJJHUL HG HYLWDUH GL PDQJLDUH SDVWD FRQ O·XRYR« q XQ EXRQ PRGR SHU GLVLQWRVVLFDUVL


LA RICETTA 90 --- TIBER TALENT

INGREDIENTI 4 persone

BRINGOLI AL RAGÙ BIANCO

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