IL GEOMETRA – N° 6-2009

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Il geometra

Editoriale Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta Direttore responsabile ILARIO TESIO Consigliere responsabile LUCIANO SIMONATO Redazione e impaginazione MICHELA OBERTO Grafica CHIARA CAMPONI Comitato di redazione: FEDERICA CAPRIOLO, PAOLO CUSELLI, RODOLFO MEAGLIA, LUCA PERRICONE, RENATO PITTALIS, VITTORIO VIZZINI Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Via Cernaia 18 - 10122 Torino Tel. 011537756 - fax 011533285 e-mail rivista@collegiogeometri.to.it Hanno collaborato a questo numero: PAOLO CUSELLI, MICHELE LABARTINO, GIANLUIGI PAGLIERO, STUDIO OSELLA, PICCATO, PALETTO, GIOVANNI ZANNONI Stampa e fotolito: Tipografia Melli - Borgone di Susa Tel. 011.96.46.367 Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948 Pubblicazione mensile con pubblicità inferiore al 50% Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

La riforma della Scuola Secondaria Superiore, dopo lungo periodo di travaglio, “forse” sarà attuata nell’anno scolastico 2010-2011, prevedendo anche un regolamento per la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico degli istituti tecnici. I nuovi indirizzi degli istituti tecnici, ripartiti tra i due ampi settori di riferimento (economico e tecnologico), sono caratterizzati da un’area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in distinte aree di indirizzo, che possono essere ulteriormente specificate in un numero contenuto di opzioni, con riferimento a documentate esigenze del mondo del lavoro e del territorio. Gli istituti tecnici hanno margini più ampi di autonomia non solo per l’individuazione degli obiettivi formativi correlati alle esigenze individuali e ambientali, per l’organizzazione della didattica, per la ricerca e la sperimentazione, ma, soprattutto, per l’organizzazione delle aree di indirizzo in risposta ai mutevoli e diversificati fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni. La Categoria dei Geometri deve essere presente in questo delicato momento per evitare che l’identità del Geometra si perda in tale importante cambio del percorso scolastico tecnico: l’attuale titolo del diplomato Geometra verrà sostituito da “diplomato tecnico in costruzioni, ambiente e territorio” e il diplomato di potrà chiamare “Geometra” solo dopo aver completato la formazione post diploma indirizzata all’iscrizione all’Albo. Se le famiglie, nello scegliere il percorso scolastico per i propri figli dopo le scuole medie, già erano poco informate sulla possibilità di scegliere la professione di Geometra, ora lo saranno sempre meno perché l’identità precisa – il nome “Geometra” - non sarà più presente nella scuola superiore. Che fare? Recentemente la Provincia ha appoggiato una campagna pubblicitaria a favore dei diplomati tecnici, purtroppo però rivolta solo al settore tecnico industriale; in particolare su “La Stampa” del 31 dicembre 2009, è riportata un’intervista al Vice Presidente di Piccola Industria dell’Unione Industriale, che certamente avrà avuto un buon effetto sui giovani e sulle loro famiglie nel descrivere e valorizzare, e quindi pubblicizzare, la figura professionale del diplomato tecnico intermedio. Anche sul sito della Provincia sull’orientamento, mentre si tratta di varie figure tecniche e professionali, ma non abbiamo trovato cenno alla figura del diplomato Geometra. Il Collegio ha pertanto scritto al Presidente della Provincia per proporre un intervento che evidenzi maggiormente anche la possibilità di scegliere il corso di studi di Geometra, titolo che mantiene un’indubbia valenza nel mondo del lavoro subordinato ma soprattutto nel campo della libera professione, costituendo una figura storica ma pienamente attuale e operativa nei campi dell’edilizia, dell’estimo, della sicurezza, della tutela del territorio e del diritto, nonché sbocco al proseguimento degli studi a livello universitario. Il secondo intervento immediato in cui il Collegio crede è il proseguimento de “Il Geometra risponde”, lo sportello di consulenza gratuita ai cittadini presso le biblioteche della città, che è giunto alla terza edizione: i Consiglieri e i componenti le Commissioni, che prestano la consulenza volontariamente per tre giorni alla settimana, riferiscono che i riscontri sono molto positivi nel presentare ai cittadini tutto il campo in cui il Geometra può operare, che certamente è noto a pochi, soprattutto nei grandi centri cittadini. Insomma mai come in questo momento la pubblicità della nostra professione diventa importante per evidenziare come la presenza dei Geometri oggi e domani sarà ancora rilevante nella realtà italiana. Ilario Tesio


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Sommario Editoriale

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Argomenti legislativi Le principali novità della Finanziaria 2010

Studio Osella - Piccato - Paletto

Professione Lo snellimento delle procedure Snellimento delle procedure... tanti buoni propositi ma scarsi risultati urbanistiche, pag. 7 di Gianluigi Pagliero Il processo civile telematico

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Compatibilità ambientale delle coperture

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Attività di surroga dell’Agenzia del Territorio negli accatastamenti

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di Giovanni Zannoni

Cassa di Previdenza Le modifiche statutarie e rego- Modifiche statutarie e regolamentari lamentari approvate dai Delegati Concorsi internazionali di progettazione Cassa, pag. 20 di housing sociale

pag. 20 pag. 25

Convegni

I convegni di fine anno, pag. 27

Valutazioni immobiliari. Ripercussioni delle nuove metodologie scientifiche di valutazione nei settori bancari, legali e fiscali

pag. 27

Restructura 2009

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Il Collegio dei Geometri a Restructura

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Seminario sulla termografia e l’utilizzo delle termocamere

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di Michele Labartino

Recensioni Recensioni

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Cultura Centro di documentazione e valorizzazione dei giardini storici del Biellese

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Dove vanno a finire le copie de “Il Geometra”?

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On line Il backup

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di Paolo Cuselli il geometra n. 6/09

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Argomenti legislativi

Le principali novità della Finanziaria 2010 a cura dello Studio Osella - Piccato - Paletto, Dottori Commercialistidi Giuseppe De Biasi

La Finanziaria 2010 si compone di 2 articoli e le disposizioni rilevanti di natura fiscale sono contenute nell’art. 2, composto di 253 commi. È stata pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 243 alla Gazzetta Ufficiale 30.12.2009, n. 302, la Legge Finanziaria 2010. Le principali novità attengono alla proroga della detrazione IRPEF del 36% per le spese relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, alla fissazione dell’aliquota IVA al 10% anche per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su fabbricati a prevalente destinazione abitativa, nonché alla riproposizione della rivalutazione delle partecipazioni e dei terreni edificabili e con destinazione agricola. Si evidenzia che non sono state riproposte le “consuete” proroghe di alcune agevolazioni, tra le quali il regime agevolato in materia di imposte di registro e ipocatastali a favore della piccola proprietà contadina e il beneficio legato al contributo al SSN sui premi di assicurazione per responsabilità civile a favore degli autotrasportatori. Sommario 1. Riduzione acconto Irpef 2009 2. Detrazione Irpef 36% 3. Aliquota Iva interventi di recupero del patrimonio edilizio

4. Durc per l’esercizio del commercio ambulante 5. Aumento Irap / Addizionale per regioni con deficit sanitario 6. Detrazione comparto sicurezza, difesa e soccorso 7. Detassazione c.d. “premi di produttività” 8. Differimento imposte per i terremotati in Abruzzo 9. “Cedolare secca” redditi di locazione immobili in Abruzzo 10. Rivalutazione partecipazioni e terreni 11. Credito di imposta “ricerca & sviluppo” 12. Disposizioni che “mancano all’appello” La Finanziaria 2010 ha un contenuto “ridotto” poiché si inserisce nella programmazione economica / finanziaria per il periodo 2010 – 2013. Infatti, le principali disposizioni di

natura fiscale, volte a “favorire le imprese, soprattutto attraverso la detassazione del valore degli investimenti in macchinari ed attrezzature” nonché ad aumentare le “misure di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale”, sono state inserite nel “Decreto anti-crisi” (DL n. 185/2008 convertito dalla Legge n. 2/2009) e nella c.d. “Manovra d’estate” (DL n. 78/2009, convertito dalla Legge n. 102/2009). La Finanziaria 2010 si compone di 2 articoli e le disposizioni rilevanti di natura fiscale sono contenute nell’art. 2, composto di 253 commi. 1. RIDUZIONE ACCONTO IRPEF 2009 (art. 2, commi da 6 a 8) Come noto con il DL n. 168/2009 il Legislatore ha previsto il differimento di una quota (20%) dell’acconto IRPEF 2009 il cui versamenil geometra n. 6/09

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to doveva essere effettuato entro il 30.11.2009. Considerato che il citato Decreto non sarà convertito in legge, la Finanziaria 2010 al comma 251 si preoccupa innanzitutto di dare la “copertura” agli effetti ed ai rapporti giuridici sorti sulla base dello stesso Decreto. Ora con i commi in esame viene gestita la procedura per il recupero delle somme versate / trattenute in eccesso rispetto alla nuova percentuale del 79% “riproponendo” quanto già contenuto nel citato Decreto. Pertanto è confermato che: - ai soggetti che alla data del 24.11.2009 hanno versato l’acconto IRPEF 2009 senza tener conto del “differimento” di 20 punti percentuali, spetta un credito d’imposta pari all’ammontare versato in eccesso, che può essere utilizzato in compensazione. A tal fine nel mod. F24 va utilizzato il codice tributo “4035”; - i sostituti d’imposta che hanno trattenuto in busta paga l’acconto IRPEF 2009 ai soggetti che hanno presentato il mod. 730, calcolato sulla base dell’originaria percentuale (99%) restituiranno il maggior importo trattenuto con la retribuzione di dicembre 2009. 2. DETRAZIONE IRPEF 36% (art. 2, comma 10) La detrazione IRPEF del 36% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è prorogata con riferimento alle spese sostenute fino al 31.12.2012, fermi restando gli altri

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contenuti della normativa quali il limite massimo di spesa pari ad € 48.000 per ciascun immobile oggetto dell’intervento e la necessità di indicare separatamente in fattura il costo della manodopera. É prorogata altresì la possibilità di usufruire della detrazione IRPEF del 36% da parte degli acquirenti o assegnatari di un’unità immobiliare facente parte di un edificio sottoposto a restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione e da cooperative edilizie, con riferimento agli interventi eseguiti dai predetti soggetti nel periodo compreso tra l’1.1.2008 ed il 31.12.2012, a condizione che l’immobile sia ceduto / assegnato entro il 30.6.2013. 3. ALIQUOTA INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO (art. 2, comma 11) La Direttiva n. 2009/47/CE ha modificato l’elenco (contenuto nell’Allegato III della Direttiva n. 2006/112/ CE) dei beni e dei servizi per i quali i singoli Stati possono prevedere un’aliquota ridotta. In particolare, in detto elenco sono stati ricompresi i servizi ad alta intensità di lavoro, incluse le ristrutturazioni edilizie. Alla luce di ciò, il comma 11 in esame dispone che “a regime”, l’aliquota IVA applicabile alle prestazioni di servizi relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 31, comma 1, lett. a), b), c) e d), Legge n. 457/78 realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa, è fissata nella misura ridotta del 10%. Si rammenta che, ad oggi, l’aliquota ridotta del 10% è già prevista per gli interventi di cui alle citate lett. c) e d), mentre è applicabile agli interventi di manutenzione di cui alle lett. a) e b) in forza della specifica disposizione introdotta dalla Finanziaria 2000 e prorogata da ultimo dalla Finanziaria 2008.

4. DURC PER L’ESERCIZIO DEL COMMERCIO AMBULANTE (art. 2, comma 12) Con il comma in esame viene “rivisto” quanto disposto dalla c.d. “Manovra d’estate” in materia di commercio ambulante e DURC. Modificando il comma 2-bis dell’art. 28, D.Lgs. n. 114/98 viene ora riservata alla potestà legislativa regionale in materia di attività economiche, la possibilità di subordinare l’esercizio del commercio ambulante alla presentazione, da parte del richiedente, del documento unico di regolarità contributiva (DURC). Le Regioni possono altresì disciplinare le modalità di verifica con cui i Comuni sono chiamati a verificare la sussistenza e la regolarità del DURC. Per esercitare l’attività di verifica i Comuni possono anche avvalersi della collaborazione delle Associazioni di categoria riconosciute dal CNEL. La mancata presentazione del documento, in sede di richiesta di rilascio iniziale, oppure annuale, della licenza all’esercizio dell’attività commerciale, comporta per l’ambulante la sospensione dell’autorizzazione stessa per un periodo di 6 mesi. 5. AUMENTO IRAP/ADDIZIONALE PER REGIONI CON DEFICIT SANITARIO (art. 2, comma 86) Per le Regioni che presentano un disavanzo sanitario, prive di un “piano di rientro”, è previsto un incremento automatico dell’aliquota IRAP pari al 0,15% e dell’addizionale pari allo 0,30%. 6. DETRAZIONE COMPARTO SICUREZZA, DIFESA E SOCCORSO (art. 2, commi 156, lett. a e 157) È prorogata al 2010 la riduzione dell’IRPEF (e delle relative addizionali regionali e comunali, sul trattamento economico accessorio riservato al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La riduzione è applicata dal sosti-


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Argomenti legislativi tuto d’imposta ai titolari di un reddito complessivo di lavoro dipendente 2009 di ammontare non superiore a € 35.000. Si rammenta che la riduzione in esame spettante per il 2009 è stata quantificata in € 134. 7. DETASSAZIONE C.D. “PREMI DI PRODUTTIVITA’” (art. 2, commi 156, lett. b e 157) È confermata la proroga per il periodo 1.1 – 31.12.2010 dell’assoggettamento all’imposta sostitutiva pari al 10% delle somme erogate a titolo di “premi produzione” introdotto dall’art. 2, comma 1, lett. c), DL n. 93/2008: - su un importo massimo complessivo lordo di € 6.000; - con esclusivo riferimento ai lavoratori dipendenti del settore privato che nel 2009 hanno conseguito un reddito da lavoro dipendente non superiore ad € 35.000, al lordo delle somme assoggettate nel 2009 ad imposta sostitutiva ex art. 2, DL n. 93/2008. 8. DIFFERIMENTO IMPOSTE PER I TERREMOTATI IN ABRUZZO (art. 2, comma 198) Il termine per la restituzione delle imposte e contributi da parte dei soggetti colpiti dal sisma in Abruzzo, fissato per gennaio 2010, è stato differito a giugno 2010. Inoltre è prevista la possibilità di effettuare i versamenti attraverso un maggior numero di rate. Infatti da 24 rate si passa a 60. 9. “CEDOLARE SECCA” REDDITI DI LOCAZIONE IMMOBILI IN ABRUZZO (art. 2, comma 228) In via transitoria per il 2010 i redditi derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo ubicati nella provincia de L’Aquila possono essere assoggettati (a scelta del locatore) alla c.d. “cedolare secca” pari al 20%. L’agevolazione in esame è applicabile a condizione che: 1. il contratto di locazione sia sti-

La nuova scadenza della rivalutazione dei terreni è fissata al 31.10.2010 pulato ai sensi dell’art. 2, comma 3, Legge n. 431/98; 2. le parti contraenti siano esclusivamente persone fisiche “private”. Le modalità operative saranno stabilite con un apposito Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. 10. RIVALUTAZIONE PARTECIPAZIONI E TERRENI (art. 2, comma 229) È riproposta la rideterminazione del costo di acquisto dei terreni edificabili e con destinazione agricola e delle partecipazioni non quotate posseduti all’1.1.2010, non in regime di impresa, da parte di persone fisiche, società semplici e associazioni professionali, nonché enti non commerciali. Il termine per usufruire della nuova rivalutazione è fissato al 31.10.2010, data entro la quale è necessario redigere ed asseverare la perizia di stima e provvedere al versamento dell’imposta sostitutiva (unica soluzione o prima rata). Si rammenta che l’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari al 4% (per terreni e partecipazioni qua-

lificate) e al 2% (per partecipazioni non qualificate). 11. CREDITO DI IMPOSTA “RICERCA & SVILUPPO” (art. 2, comma 236) Per gli anni 2010 e 2011 è riproposta la concessione di un credito d’imposta per le spese relative all’attività di “ricerca & sviluppo”. Le modalità attuative saranno stabilite da un apposito DM. In particolare il comma 236 prevede che potranno essere individuate nuove tipologie di investimenti agevolabili nonché “i soggetti beneficiari meritevoli” dell’agevolazione. 12. DISPOSIZIONI CHE “MANCANO ALL’APPELLO” Negli ultimi anni alcune disposizioni a favore di determinati settori e soggetti, introdotte con riferimento ad un determinato periodo d’imposta, sono state oggetto di ripetute proroghe e quindi “riproposte” di volta in volta per l’anno successivo. Nella Finanziaria 2010 in esame spicca l’assenza della proroga di alcune disposizioni di favore tra il geometra n. 6/09

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Argomenti legislativi le quali si evidenziano: - il regime agevolato (imposta di registro e ipotecaria in misura fissa pari ad € 168 e imposta catastale in misura proporzionale dell’1%) per gli acquisti di terreni agricoli e loro pertinenze effettuati da parte dei coltivatori diretti, volti a favorire la “formazione e l’arrotondamento della piccola proprietà contadina”; - il beneficio a favore degli autotrasportatori in relazione al contributo al SSN sui premi di assicurazione per responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione di veicoli a motore adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 t; - la deduzione forfetaria prevista dall’art. 66, comma 5, TUIR per le spese non documentate a favore degli autotrasportatori di merci in conto terzi, in relazione ai trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa; - la detrazione IRPEF del 19% delle spese per l’autoaggiornamento e la formazione riconosciuta a favore dei docenti in scuole di ogni ordine e grado; - la detrazione IRPEF del 19% delle spese per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico (locale, regionale o interregionale).

Coefficienti per il calcolo dell’usufrutto vitalizio Età usufruttuario da 0 a 20

Valore usufrutto 95

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INTERESSI LEGALI

dal 21.04.1942

(art. 1284 codice civile e successive modificazioni) al Interesse legale disposizione normativa 15.12.1990 5,0%

16.12.1990

31.12.1996

10,0%

Legge 26 novembre 1990, n. 353

01.01.1997

31.12.1998

5,0%

Legge 23 dicembre 1996, n. 662

01.01.1999

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2,5%

D.M. 10 dicembre 1998

01.01.2001

31.12.2001

3,5%

D.M. 11 dicembre 2000

01.01.2002

31.12.2003

3,0%

D.M. 11 dicembre 2001

01.01.2004

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2,5%

D.M. 1 dicembre 2003

01.01.2008

31.12.2009

3,0%

D.M. 12 dicembre 2007

1,0%

D.M. 5 dicembre 2009

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Professione

Snellimento delle procedure... tanti buoni propositi ma scarsi risultati di Gianluigi Pagliero

La semplificazione delle procedure in campo edilizio è un argomento del quale si parla ormai da tempo con risultati al momento ancora insoddisfacenti. Recente esempio è la L.R. 14 luglio 2009 n. 20 “Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica”, il cosiddetto “Piano Casa 2”, con la quale viene normata la procedura della denuncia di inizio attività. Applicando il disposto del comma 4 dell’art. 22 del Testo Unico sull’Edilizia (D.P.R. n. 380/01) secondo cui “le regioni a statuto ordinario con legge possono ampliare o ridurre l’ambito applicativo delle disposizioni ...”, la legge regionale ha disposto che “Le varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d’uso, non alterano la sagoma dell’edificio, e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire, purchè presentate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori stessi, sono realizzabili mediante DIA, senza attendere alcun termine per l’inizio dei lavori”. La formulazione “…purchè presentate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori stessi …” riprende il tenore normativo del D.P.R. n. 380/01, ma la precisazione secondo cui le opere “sono realizzabili.... senza attendere alcun termine per l’inizio dei lavori” presuppone l’obbligo di presentazione della denuncia di inizio attività prima della loro materiale esecuzione.

Diversamente dal disposto del comma 2 dell’art. 22 del D.P.R. n. 380/2001 che ammette la realizzazione delle varianti minori precisando che le relative denunce “possono essere presentate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori “ La legge regionale, in quest’ottica, è inutilmente gravosa e costituisce un rallentamento della procedura ed un appesantimento del procedimento che può manifestarsi con i seguenti effetti: − necessità di interrompere le opere il tempo necessario all’allestimento della denuncia; − aumento del carico di lavoro degli uffici tecnici per i controlli di merito del contenuto delle asseverazioni (co. 7 – art. 8); − aumento del carico di lavoro degli uffici stessi per verificare la corrispondenza dell'opera per “almeno una percentuale del 20 per cento degli interventi “ (co. 7 – art. 8 – lettera b)); − aumento di capacità degli archivi; − maggiori oneri per i richiedenti per i costi tecnici ed amministrativi da sostenere; − maggior onerosità degli accertamenti di regolarità amministrativa a posteriori in relazione al maggior numero di documenti da consultare. Gli effetti di quanto sopra sono meglio apprezzabili con riferimento ad un caso pratico. Ad esempio la costruzione di un fabbricato di 50 alloggi comporterà quasi certamente: − la necessità di presentare un pari numero di denunce per soddisfare le

Il geom. Gianluigi Pagliero, già Consigliere del Collegio e componente della Commissione Urbanistica, esprime le sue riflessioni di professionista esperto sull snellimento delle procedure edilizie, principio sicuramente valido ma di non semplice applicazione alla realtà operativa. esigenze di personalizzazione degli acquirenti che richiedono modifiche anche minime del progetto allegato al permesso di costruire; − l'obbligo per l'ufficio competente di controllare il contenuto della asseverazione di circa 10 di queste (20% del totale); − l'obbligo per l'ufficio competente di controllare in cantiere la corrispondenza dell'opera delle denunce selezionate; − l'aumento di qualche decimetro cubo della capacità dell’archivio cartaceo o di qualche mega byte dell’archivio informatico; il geometra n. 6/09

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Professione La Regione Piemonte ha approvato la legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 “Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica”, per consentire da un lato d’incentivare lo sviluppo economico, favorendo nel contempo il risparmio energetico nel campo dell’edilizia, dall’altro lo snellimento procedurale con provvedimenti strutturali di natura definitiva che semplificano alcune procedure legate ai tempi necessari per ottenere un titolo abilitativo a costruire e norme per il recupero del patrimonio esistente. − un generale ed inutile aggravamen-

to di costo della procedura. Personalmente ho la convinzione che il legislatore regionale abbia inteso precisare meglio l’articolazione contenuta nel Testo Unico senza rendersi conto dello stravolgimento che questa avrebbe comportato e degli effetti che tale disposizione avrebbe determinato. In più occasioni nelle quali ho avuto modo di commentare negativamente la procedura regionale ho portato ad esempio come veri ed efficaci provvedimenti di snellimento alcune disposizioni contenute in altre leggi regionali, su tutte quella della Regione Emilia Romagna, la legge n. 31/2002 che all’art. 19 -”Variazioni minori in corso d’opera” consente di segnalare con D.I.A., da presentare prima della ultimazione delle opere, le varianti minori realizzate in corso d’opera che non abbiano determinato scostamenti superiori al 10% del volume, della superficie coperta, del perimetro, dell’altezza, della sagoma, delle distanze dai confini e della localizzazione del fabbricato sul lotto. La Regione Toscana con legge 3/01/2005 n. 1 “Norme per il gover-

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no del territorio” al comma 12 dell’art. 83 dispone che “ per le varianti in corso d’opera che non comportano sospensione dei lavori (varianti minori), sussiste esclusivamente l’obbligo del deposito del progetto dell’opera così come effettivamente realizzata …”. Altre Regioni, tra queste la Lombardia, il Veneto e l’Umbria, si sono limitate a mutuare nelle loro leggi il contenuto della disposizione nazionale che facoltizza il titolare alla presentazione della D.I.A. prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori. Il confronto con le altre leggi regionali esaminate mette in evidenza la criticità della nuova disposizione che, incidendo specificatamente sulla procedura introdotta con il D.P.R. n. 380/01, rende più gravosa l’applicazione della stessa ai casi di varianti a permessi di costruire ininfluenti sotto l’aspetto urbanistico ed edilizio. La problematica evidenziata, relativamente alla nostra legge, era già stata dibattuta in sede di consultazione pubblica in data 10/06/2009 sulla base del DdL n. 625/09. In quell’occasione, con il collega Gaidano, avevo dato atto dalla ano-

mala formulazione contenuta nel disegno prospettando gli effetti negativi in sede di applicazione a deprimento anche del principio di economicità della legge. Le medesime osservazioni sono state trasferite nel documento di osservazioni presentate alla II commissione regionale nella fase di discussione del provvedimento, ma non sono state recepite. Per scongiurare gli effetti negativi che potranno scaturire in sede di applicazione è necessario che il legislatore regionale prenda cognizione del fatto che la norma introdotta non produce lo snellimento indicato nel titolo della legge, ma l’esatto contrario, con un deciso appesantimento della procedura. Il collega Libero Bedogni, affermato professionista in Reggio nell’Emilia incontrato in più occasioni nel recente passato in Commissione Urbanistica del Consiglio Nazionale, mi riferiva che alcune disposizioni di efficacia procedurale contenute nella legge urbanistica emiliana erano frutto della concertazione tra la Regione e l’Osservatorio; un organismo consultivo composto da rappresentati del mondo professionale e del lavoro, re-


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Professione golarmente costituito e riconosciuto. Libero mi ha confidato, senza enfasi, che questi esiti (conquiste) sono in gran parte attribuibili alla nostra categoria. Il confronto continuo tra gli operatori di settore, portatori di esperienza sulla applicazione pratica della legge e quindi profondi conoscitori dei suoi effetti ed i funzionari e rappresentanti regionali già in fase di formulazione dei disegni di legge consente di emanare provvedimenti razionali ed efficaci improntati a principi di economicità. E’ una pratica che mi ha fatto considerare l’opportunità di far condividere questa esperienza alle altre componenti del settore edilizio per proporre questo modello di concertazione nella nostra realtà regionale agli interlocutori che ci consegnerà la imminente consultazione elettorale. L’audizione in commissione consiliare permanente degli organi consultati è senza dubbio un importante momento di confronto prelusivo alla conversione dei disegni di legge ma, in relazione al limitato periodo di tempo in cui si manifesta, non può ritenersi pienamente efficace. E’ indispensabile una azione continua di monitoraggio e proposizione che solo un organismo consultivo permanente, come appunto l’osservatorio sul modello di quello emiliano, può assicurare. Quanto alla applicazione non si può tacere la singolare modalità introdotta già prima della entrata in vigore della legge regionale n. 20/09 dal comune di Torino per le DIA relative alle varianti minori. L’ufficio, secondo quanto riferitomi da alcuni colleghi che operano in prevalenza nel capoluogo, sanziona la realizzazione delle varianti ex art. 22 comma 2 D.P.R. n. 380/01 realizzate senza previa presentazione della D.I.A. richiamando i contenuti dell’art. 37 del Testo Unico “Interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla denuncia di inizio attività

e accertamento di conformità” che, al comma 1, testualmente dispone: “La realizzazione di interventi edilizi di cui all’articolo 22, commi 1 e 2, in assenza della o in difformità dalla denuncia di inizio attività comporta la sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi stessi e comunque in misura non inferiore a 516 euro” L’art. 22, co. 1 riguarda gli interventi non riconducibili all’elenco degli artt. 10 e 6; quindi a quelle opere non annoverabili nell’elenco di quelle subordinate a permesso di costruire (art. 10) e non considerabili attività edilizia libera (art. 6), quale effetto residuale dell’applicazione dei due articoli citati. L’art. 22, co. 2 riguarda invece “..le varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d’uso e la categoria edilizia, non alterano la sagoma dell’edificio e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire.” Dal combinato disposto degli artt. 22, co. 2 e 37 co.1 sopra richiamati e considerando la facoltà data al titolare del permesso di costruire di presentare la DIA per varianti minori prima della dichiarazione di ultimazione lavori è ben chiaro che le procedure e le fattispecie di sanzionamento previste dall’art. 37 D.P.R. n. 380/01 non sono riferibili alle varianti minori a permessi di costruire realizzate nel termine di validità dei medesimi senza la previa presentazione della denuncia, ma bensì a: − opere oggetto di DIA di cui all'art. 22 co. 1 realizzate in assenza di denuncia ; − opere in variante al permesso di costruire ( varianti minori) non segnalate prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori; − opere realizzate in difformità della DIA in variante a permesso di co-

struire presentata prima della loro realizzazione e non regolarizzate prima della denuncia di ultimazione dei lavori; − a tutte le situazioni diverse da quelle sopra indicate che configurino fattispecie di varianti diverse da quelle previste all’art. 22 co. 2 del D.P.R. n. 380/01. L’entrata in vigore della L.R. n. 20/09, a quanto è dato di interpretare, ha ricondizionato la procedura sopprimendo la facoltà riservata al titolare del permesso di costruire di realizzare le varianti minori in corso d’opera e di presentare la relativa denuncia di inizio attività prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori. Alla luce di quanto sopra la non conforme applicazione delle disposizioni nel comune di Torino fatta da qualche tempo a questa parte con applicazione delle sanzioni previste dall’art. 37 del D.P.R. n. 380/01 e del doppio del contributo di costruzione ove dovuto, troverebbe regolarità con l’entrata in vigore della legge regionale. Le applicazioni precedenti, se disposte con le modalità sopra indicate, sarebbero però atti illeggittimi in quanto viziati nel merito per errata valutazione della situazione di fatto. La legge regionale n. 20/09, nell’obiettivo di perseguire lo snellimento procedurale, ha indirizzato le attenzioni al settore edilizio-urbanistico trascurando altri ambiti legislativi che hanno punti di relazione con questo. E’ il caso, ad esempio della L.R. n. 31 del 7/08/06 “Disposizioni di principio per l’autorizzazione alla deroga delle distanze legali lungo le ferrovie in concessione ai sensi dell’articolo 60 del decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1980”. Il regolamento di attuazione della legge del 28/12/06 n. 16/R all’art. 2 (Attivazione procedura ed istanza) dispone che “I soggetti legittimati ad ottenere il rilascio dei provvedimenti il geometra n. 6/09

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urbanistico-edilizi, secondo quanto prescritto dalla vigente normativa, richiedono il parere al comune sul cui territorio insiste l’intervento e presentano domanda di autorizzazione alla riduzione delle distanze legali, indirizzata alla Regione Piemonte Direzione Trasporti – settore Viabilità ed Impianti Fissi, per il tramite della società concessionaria della ferrovia in questione......corredata del parere del comune.” All’istanza di autorizzazione alla deroga dal rispetto delle distanze legali per l’esecuzione di costruzioni nelle fasce di rispetto delle ferrovie, affinchè questa sia ricevibile, deve necessariamente essere allegato il

parere del comune sulla base di un regolare progetto delle opere da realizzare. E’ noto che per acquisire il parere favorevole del comune l’istanza deve essere completa di tutta una serie di documenti e pratiche sub-procedimentali che si accompagnano al progetto e dimostrano il rispetto della legislazione di settore (relazione geologica, progetto impianti, certificazione energetica, superamento barriere architettoniche, progetto di fognatura e quant’altro richiesto dai protocolli locali per la ricevibilità delle istanze). Documenti e pratiche di una certa onerosità e di esito incerto fino al momento della eventuale acquisizione del parere favorevole della Direzione Regionale Trasporti. La disposizione così come articolata non rispetta il principio di economicità della legge in quanto espone il richiedente a costi rilevanti senza certezza di finaliz-

zazione dei medesimi. Nell’ottica dello snellimento procedurale sarebbe opportuno ricondizionare il disposto sopprimendo il parere del comune dall’elenco dei documenti a corredo dell’istanza di autorizzazione alla deroga. Il parere comunale verrebbe richiesto sulla base del medesimo progetto allestito per l’istanza regionale nel futuro momento in cui venisse rilasciata l’autorizzazione alla deroga. In questo modo nell’ipotesi di mancato rilascio della autorizzazione di deroga verrebbero evitati i costi dei sub-procedimenti. Come questa penso esistano altre fattispecie nelle quali l’incongrua articolazione delle disposizioni obbliga a percorsi procedurali tortuosi e complessi a scapito della economicità del procedimento. E’ perciò necessario un rinnovato impegno congiunto di tutti gli operatori pubblici e privati alla ricerca delle soluzioni che consentano di metabolizzare gli obiettivi del legislatore con la praticità ed efficienza di applicazione.

Sui siti: http://www.comune.torino.it/progettoqualita/pdf/ carta_sportello_edilizia_urbanistica.pdf http://www.comune.torino.it/ediliziaprivata/organizzazione/prot_cassa.shtml è pubblicata la Carta della Qualità dei Servizi dello Sportello per l’Edilizia e l’Urbanistica

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Il processo civile telematico

Da alcuni tempi sentiamo parlare più frequentemente del processo civile telematico, cioè di quell’insieme di operazioni che permetteranno di effettuare le procedure relative ai processi civili on line. La sperimentazione è già stata avviata presso i principali Tribunali e l’obiettivo è di mettere in rete entro il 2010 tutti gli uffici e tutti i procedimenti civili. I provvedimenti riguardano per il momento solo gli avvocati, ma presto saranno estesi anche alle altre figure professionali coinvolte nei procedimenti giudiziari e quindi anche i CTU, i CTP e gli esecutori fallimentari

Sintesi delle funzioni disponibili

La consultazione via internet tramite il sistema denominato “PolisWeb” E’ oggi possibile per gli avvocati consultare via internet, in tempo reale, i dati e i documenti relativi ai procedimenti, nonché effettuare ricerche giurisprudenziali, presso tutti gli uffici giudiziari abilitati, anche fuori distretto e a breve presso la Corte di Cassazione.

Grazie all’adozione di un’architettura standard (web service), il punto di accesso è in grado di predisporre applicazioni e servizi evoluti per i propri utenti, senza effettuare copie di dati e documenti, che rimangono nella responsabilità dell’ufficio giudiziario.

Il deposito telematico degli atti di parte

L’infrastruttura consente il deposito telematico a valore legale di tutti gli atti civili, firmati digitalmente e trasmessi all’ufficio giudiziario – anche fuori distretto e a breve alla Corte di Cassazione – attraverso il sistema di posta elettronica certificata. Il sistema effettua la certificazione dello status del difensore sulla base di copia dell’albo inviato dall’ordine di appartenenza. Gli atti e i documenti, inseriti in un’apposita busta cifrata – al fine di garantire la massima riservatezza durante la trasmissione – sono in formato standard e sicuro (PDF) e vengono accompagnati da dati strutturati (in formato XML): una volta accettati, essi alimentano in automatico i registri di cancelleria, azzerando le attività di data entry; vengono infine archiviati e conservati nel fascicolo informatico, per essere immediatamente consultabili dalle controparti.

Richiesta e rilascio di copie semplici e autentiche

Tramite il punto di accesso, l’utente abilitato può richiedere telematicamente la copia semplice o autentica

dell’atto e dei documenti. La copia di questi viene inviata alla casella di posta elettronica certificata, garantendo la certezza del mittente (l’ufficio giudiziario) e della trasmissione.

La redazione e il deposito telematico degli atti del giudice

Il giudice, attraverso apposite applicazioni integrate con i sistemi dei registri (dai quali recupera in automatico tutti i dati necessari), accede al fascicolo informatico e redige i propri provvedimenti, firmandoli digitalmente e depositandoli telematicamente in cancelleria, anche da fuori ufficio. Anche in questo caso il cancelliere, accettato l’atto, evita dispendiose attività di data-entry.

Le comunicazioni telematiche

L’art. 51 del D.L. 112/2008 del 25 giugno 2008 stabilisce che con decreto del Ministro (per circondario) le notificazioni e le comunicazioni, indirizzate dagli uffici giudiziari agli avvocati o ai consulenti tecnici, vengano effettuate soltanto per via telematica, utilizzando l’infrastruttura telematica. Il messaggio, con l’eventuale provvedimento del giudice allegato, è inviato dal sistema di posta elettronica certificata all’indirizzo elettronico del destinatario. La funzionalità di invio è integrata nel registro di cancelleria, ed avviene in automatico, a seguito dell’aggiornamento del regiil geometra n. 6/09

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Normativa di riferimento sul processo telematico D.M. 17 Luglio 2008 - Regole tecnico-operative per l’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile. (GU n. 180 del 2-8-2008Suppl. Ordinario n.184) D.M. 10 luglio 2009 -(Pubblicato nella G.U. n. 165 del 18-7-2009 - Suppl. Ordinario n.120) Adozione delle specifiche della strutturazione dei modelli informatici previste dall’art. 62, comma 2, del D.M. 17 luglio 2008. D.P.R. 13 febbraio 2001 n. 123 - Regolamento recante disciplina sull’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della corte dei conti D.M. 27 Aprile 2009 - Nuove Regole procedurali relative alla tenuta dei registri informatizzati dell’amministrazione della giustizia stro stesso da parte del cancelliere; la ricevuta di posta certificata è automaticamente inserita nel fascicolo informatico e ivi conservata.

Le notificazioni tramite UNEP

Le richieste di notifica, avanzate dagli avvocati o dagli uffici giudiziari, vengono inviate telematicamente, con le stesse modalità del deposito telematico degli atti di parte; l’ufficiale giudiziario, espletate le operazioni di notifica, redige la relazione di notificazione in formato elettronico, la firma digitalmente e la restituisce telematicamente al richiedente. L’operatore UNEP – esattamente come l’operatore di cancelleria – ha a disposizione apposite funzioni integrate nel proprio sistema di gestione dei registri.

La registrazione telematica degli atti giudiziari (RTAG)

Il sistema RTAG riguarda la completa informatizzazione del flusso riferita alla registrazione degli atti giudiziari, che interessa l’ufficio

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D.M. 27 Marzo 2000 n. 264 - Regolamento recante norme per la tenuta dei registri presso gli uffici giudiziari D.P.R. 28 Dicembre 2000, n. 445 - Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa (Testo A)

giudiziario e l’Agenzia delle Entrate competente per territorio. RTAG è un modulo applicativo integrato nel registro di cancelleria.

Archiviazione e conservazione

Tutti i documenti redatti in formato elettronico e depositati telematicamente, oppure scansionati, nonché tutte le ricevute di posta elettronica certificata, vengono archiviati nel sistema documentale, che assicura inoltre le funzioni di conservazione, a norma di legge. Il sistema documentale è integrato con il sistema dei registri, che gestisce la profilatura degli accessi.

I pagamenti telematici

L’infrastruttura che consentirà il

pagamento telematico del contributo unificato e di tutti i diritti previsti, le cui specifiche sono in fase di definizione in concerto con il CNIPA, sarà integrata nell’architettura dei servizi telematici.

Applicazioni per i professionisti

Grazie all’adozione di protocolli e tecnologie standard, sia per la trasmissione che per i contenuti (web service e XML), i software di studio sul mercato sono in grado di accedere ai dati e ai documenti presso gli uffici giudiziari, permettendo al professionista di disporre di applicazioni integrate con tutte le funzioni telematiche necessarie. Le informazioni sono tratte dal sito: www.processotelematico.giustizia.it


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Compatibilità ambientale delle coperture: un confronto tra tegole in laterizio e in cemento armato di Giovanni Zannoni, professore dell’Università IUAV di Venezia

La sfida della “sostenibilità” coinvolge anche il settore produttivo dei materiali per le costruzioni: contenimento dei consumi, fonti energetiche alternative e salvaguardia ambientale sono temi che impongono alle aziende che producono materiali semilavorati e componenti per l’edilizia una costante ricerca di soluzioni tecnologiche “eco-compatibili”. In questo articolo Giovanni Zannoni, professore dell’Università IUAV di Venezia, presenta uno studio realizzato in Germania da un istituto indipendente che dimostra il differente impatto inquinante tra un manto di copertura in elementi tradizionali di laterizio ed un manto realizzato con manufatti in cemento, esaminando l’intero ciclo di vita dei componenti, dalla produzione in stabilimento alla posa in cantiere e l’esposizione nel tempo all’ambiente e agli agenti atmosferici. Nel settore delle costruzioni una spiccata attenzione nei confronti del costruire ecologico e dei materiali naturali è nata diversi anni fa con i concetti della bioedilizia, con le associazioni e i ricercatori che della

“casa ecologica a misura d’uomo” hanno fatto la loro bandiera, in parte riscoprendo e in parte inventando nuovi metodi e nuovi approcci alla progettazione rispettosa dell’ambiente: sia ambiente esterno naturale che ambiente interno artificiale. A queste tematiche tipiche della bioedilizia, all’inizio forse un po’ di nicchia ma sicuramente all’avan-

guardia, si è più recentemente e prepotentemente affiancato il grande tema della sostenibilità, che coinvolge tutti i settori produttivi ma che vede il settore dell’edilizia come uno dei settore maggiormente coinvolti. Per quanto riguarda il problema del contenimento dei consumi, delle fonti energetiche alternative e della salvaguardia ambientale il mondo dell’edilizia è infatti sicuramente in il geometra n. 6/09

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Professione primo piano e la produzione di materiali semilavorati e componenti riveste un ruolo determinante. Per meglio comprendere questo ruolo determinante dei materiali da costruzione nei confronti della sostenibilità, e in particolare dei problemi energetici, è necessario classificare in due grandi famiglie le modalità costruttive, le attrezzature e il tipo di mano d’opera attualmente impiegate nel nostro panorama edilizio: - tecniche costruttive “tradizionali”, dove il lavoro della mano d’opera rispecchia le lavorazioni e le modalità dell’edilizia storica senza modifiche di particolare rilevanza e dove quindi l’impatto ambientale è quasi esclusivamente determinato dai materiali impiegati e dalle relative tecniche di produzione; - tecnologie costruttive innovative, dove le caratteristiche di messa in opera e montaggio sono fortemente condizionate dai prodotti e dalla componentistica adottata e dalle relative regole di assemblaggio predefinite. In entrambi i casi appare abbastanza evidente l’apporto determinante dato dal “prodotto edilizio” all’impatto ambientale. Nel primo caso in quanto i metodi costruttivi tradizionali non possono essere modificati più di tanto e quindi la loro influenza e incidenza sul sistema ambientale, peraltro limitata, rimane pressoché immutata. Quindi determinanti divengono le modalità di produzione del prodotto/materiale posto in opera. Nel secondo caso perché all’incidenza dei sistemi produttivi si aggiungono anche le tecniche di messa in opera, che possono essere più o meno semplificate riducendo percentualmente i tempi di costruzione, i costi e i consumi delle attrezzature, la necessità di mano d’opera e quindi i consumi in generale. In questo confronto fra tradizione e innovazione, fra antichi materiali e nuovi prodotti, una ricerca dell’Okolnstitut e V. di Friburgo (Institut fur

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angewandte Òkologie / Institute for Applied Ecology, http://www.oeko. de) che si occupa di preservare un ambiente che è oggetto di un sempre maggiore e spietato sfruttamento, ha analizzato e messo a confronto due prodotti (e due materiali) per la realizzazione di manti di copertura discontinui per tetti a falde inclinate. Dall’indagine effettuata da questo Istituto indipendente emerge una sostanziale differenza di impatto ambientale di questi due prodotti nonostante un risultato estetico e architettonico del manufatto edilizio (il tetto) pressoché analogo e una forma e dimensione degli elementi quasi identica. Il paragone del bilancio ecologico fra tegole in cemento e tegole in laterizio dimostra infatti come l’evoluzione tecnologica di nuovi manufatti e componenti, rispetto a sistemi costruttivi e prodotti tradizionali, riesca a mantenere inalterata l’immagine finale storicamente consolidata del nostro patrimonio edilizio, limitando però le ricadute nei confronti dell’ambiente. Le analisi e le valutazioni effettuate con questo studio hanno dimostrato come le tegole in cemento si comportino meglio delle tegole in laterizio sotto diversi punti di vista arrivando a un impatto ambientale pari mediamente a meno della metà (45%) rispetto a quello determinato dalle tegole in laterizio. Questo è particolarmente evidente prima di tutto per quanto concerne il consumo cumulativo di energia. Mentre per le tegole in laterizio il fattore chiave per il consumo di energia è la loro produzione, in particolare la cottura, ma anche la laminazione dell’argilla, il processo di estrusione, ecc., il fattore determinante per le tegole in cemento è dato principalmente dalla produzione del cemento, in quanto le restanti fasi produttive risultano semplificate al solo stampaggio del calcestruzzo per produrre il manufatto (senza necessità di lavorazioni parti-

colari della materia prima come per esempio la laminazione) il cui materiale di base, calcestruzzo appunto, non necessita di cottura in quanto la presa avviene normalmente anche a temperatura ambiente. Il risparmio energetico è quindi evidente, infatti per la preparazione delle materie prime, produzione, imballo e distribuzione di tegole in cemento viene usato circa il 30% dell’energia necessaria alla produzione di tegole in laterizio (1) (Tabella 1). Minore consumo di energia significa, di conseguenza, anche minore emissione di CO2 con tutte le implicazioni e ricadute positive che questo aspetto ha nei confronti dell’ambiente (1) (Tabella 2). Non direttamente legato agli aspetti di sostenibilità e di risparmio energetico, ma sicuramente a quelli forse più importanti di inquinamento ambientale e di salvaguardia della salute della popolazione esposta, è il tema della emissione di polveri sottili (PM10) durante il processo produttivo. Anche in questo caso i dati dell’Oko- Institut riportano una maggiore produzione di PM10 da parte dell’industria del laterizio rispetto alla emissione, pari a meno della metà, prodotta dalla produzione delle tegole in cemento (1) (Tabella 3). Un ulteriore requisito che risulta interessante è quello della durabilità. Il prodotto da costruzione svolge un fondamentale ruolo nei confronti dell’ambiente sulla base delle proprie prestazioni di durabilità in quanto, nell’equazione costo/durata/prestazione, gli aspetti della durabilità dell’efficienza del prodotto si trovano al numeratore. Di fronte a costi maggiori ma a efficienze più durature l’impatto sull’ambiente risulta decisamente diluito. Lo studio in questione pone la durata delle tegole in laterizio pari a quella delle tegole in cemento, ma le tegole in cemento hanno una durata effettiva pari a quella dell’edificio che devono proteggere senza necessità di ma-


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Professione Il paragone del bilancio ecologico fra tegole in cemento e tegole in laterizio dimostra come l’evoluzione tecnologica di nuovi manufatti e componenti, rispetto a sistemi costruttivi e prodotti tradizionali, riesca a mantenere inalterata l’immagine finale storicamente consolidata del nostro patrimonio edilizio, limitando però le ricadute nei confronti dell’ambiente. nutenzione. Dal punto di vista della durabilità il calcestruzzo presenta caratteristiche positive in quanto la sua impronta ecologica è spalmata su un notevole numero di anni. Alcuni dei materiali stessi impiegati per la produzione della tegola in cemento, gli ossidi coloranti per esempio, che caratterizzano l’estetica delle tegole in cemento in funzione del contesto storico-paesaggistico nel quale dovranno essere inserite, sono frutto del riciclaggio e trasformazione dei materiali ferrosi e altri scarti dell’industria meccanica che, diversamente, costituirebbero un rifiuto da trattare. La valutazione delle prestazioni ambientali di questi due prodotti, dalla quale risulta che le tegole in cemento abbiano una “impronta più leggera” da quelle in laterizio, dal punto di vista dell’impatto ambientale, è stata effettuata secondo la norma EN ISO 14040. Tale norma definisce una metodologia mediante la quale è possibile registrare, misurare, analizzare e valutare gli effetti negativi sull’ambiente relazionati a uno specifico prodotto all’interno del sistema di riferimento dell’intero ciclo di vita del prodotto stesso (LCA,

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life cycle assessment) e tenendo in considerazione tutti i fattori ambientali, dal reperimento ed estrazione delle materie prime, alla produzione, fino alla dismissione al termine del ciclo di vita. I fattori considerati riguardano: • gas serra; • acidificazione; • eutrofizzazione; • foto-ossidazione; • polveri sottili. Inoltre sono stati considerati: • energia cumulata totale; • degradazione di materie prime; • potenziale tossicità per l’uomo.

Questi fattori sono stati schedati, analizzati e confrontati nelle fasi di: • approvvigionamento della materia prima incluso il cemento; • produzione dei manufatti; • impacchettamento e distribuzione; • messa in opera; • uso; • dismissione o riciclaggio. Conclusioni Il confronto relativo al bilancio ecologico di questi due prodotti caratteristici per la realizzazione di manti di copertura, effettuata dall’istituto in-

Un esempio concreto Possiamo pensare a una casa unifamiliare di medie dimensioni con una superficie di tetto di i6o metri quadrati. Per realizzare il manto impermeabile della copertura con tegole in laterizio si formano circa 3.400 Kg di C02-Equivalen- te. Impiegando invece tegole in cemento questi sono invece circa 1.550 Kg. Più limitato, ma pur sempre favorevole, è anche il potenziale di fotossidanti, che con l’impiego di tegole in cemento risulta circa dell’85% rispetto al laterizio. L’Oko-lnstitut ha stimato che se nel 2006 tutti i tetti coperti in tegole in laterizio del solo mercato tedesco fossero stati coperti con tegole in cemento, ci sarebbe stata una riduzione dell’impatto di gas serra sull’ambiente di 470.000 tonnellate.


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Professione Ammesso l’avvalimento interno L’avvalimento è un istituto giuridico di origine comunitaria riguardante il settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, di recente introdotto anche nell’ordinamento dello Stato italiano dal D.Lgs. 163/2006, in sede di recepimento delle direttive comunitarie n. 2004/18 e 2004/17. Si possono classificare due tipologie di avvalimento: quello finalizzato alla dimostrazione, in sede di gara, del possesso dei requisiti di qualificazione richiesti da una stazione appaltante per la partecipazione ad una specifica procedura di affidamento (art. 49 del D.Lgs. 163/2006); -quello finalizzato alla dimostrazione della stabile disponibilità dei requisiti necessari per conseguire l’attestazione di qualificazione che abilita l’operatore economico alla partecipazione a future procedure di affidamento (art. 50 del D.Lgs. 163/2006) In nome di questo principio Ue secondo cui non conta la

dipendente Òko-Institut e V., dimostra come le tegole in cemento, dal punto di vista dell’ambiente, abbiano dei vantaggi rispetto alle tegole in laterizio. La crescente attenzione sui rilevanti temi dell’ambiente nelle decisioni dei committenti richiede, anche da parte degli operatori del processo di costruzione e dei progettisti in primo luogo, ai quali spetta spesso la scelta del prodotto da utilizzare, buone conoscenze di questi fatti onde poter effettuare le scelte più opportune e più rispettose nei confronti dell’ambiente. Nota: 1) i valori e i dati utilizzati sono stati forniti dal gruppo Monier GmbH Germania, produttrice di entrambi i sistemi di copertura e relativi accessori, sulla base di una ricerca commissionata all’Òko-Institut e V. di Friburgo (Institut fur angewandte Òkologie / Institute for Applied Ecology, http://www.oeko.de).

forma giuridica del prestatore di servizi ma la capacità di svolgere i compiti affidati, il Consiglio di Stato apre alla partecipazione di società specialistiche ai raggruppamenti di professionisti e all’avvalimento interno. Con la sentenza del 12 novembre 2009, n. 7054, il Consiglio di Stato (sezione V) è intervenuto in merito ai requisiti di partecipazione che devono essere posseduti dai soggetti partecipanti a gare per l’affidamento di servizi di progettazione. I punti focalizzati sono sostanzialmente i seguenti: 1) è consentito ai raggruppamenti temporanei di professionisti partecipare a gare per l’affidamento di appalti di servizi o concorsi di progettazione, insieme a imprese specialistiche, che tuttavia non rivestono la qualità di «società di professionisti», o di «società di ingegneria, o di «professionista»; 2) il secondo, e conseguente, consiste nella possibilità, concessa agli stessi raggruppamenti temporanei di professionisti, di utilizzare, ai fini della partecipazione alla gara di appalto, l’avvalimento interno.

Prezzi di San Martino 2009 La Commissione Agricoltura del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia con la collaborazione del Collegio dei Periti Agrari e delle organizzazioni sindacali di Categoria ha proposto i prezzi medi indicativi per affittanze agrarie, per i contraenti che intendono regolare gli affitti secondo i vigenti patti contrattuali: Carne di bue grasso Latte Fieno maggengo Fieno ricetta Fieno terzuolo Granoturco ibrido nazionale Grano tenero nazionale Orzo nazionale Risone Erba quartirola di prato irriguo Granoturco a maturazione cerosa in silos Paglia pressata Letame maturo di paglia Letame fresco di paglia Paglia pressata in rotoballe

al ql al Kg al Mg al Mg al Mg al ql al ql al ql al ql

€ € € € € € € € €

175.00 0.30 1.30 1.20 1.05 13.00 14.00 14.00 26.00

la q.ta € 35.00 al ql al Mg al ql al ql al Mg

€ € € € €

3.00 0.75 2.10 1.15 0.70

Da “Noi Geometri” Collegio Geometri di Milano il geometra n. 6/09

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Attività di surroga all’Agenzia del Territorio negli accatastamenti Consiglio Nazionale Geometri Roma, 26 novembre 2009

Prot. 10289

Oggetto: Attività di surroga all’Agenzia del Territorio negli accatastamenti In merito alle segnalazioni preoccupate che da più parti pervengono relativamente all’oggetto, si segnala quanto segue. L’attività di surroga per gli accatastamenti che non vengono prodotti in tempo dalla parte interessata è dettata da specifiche norme di legge che risalgono al famoso art. 336 della finanziaria per il 2005, fino alle ultime disposizioni relative ai fabbricati mai dichiarati in catasto ed a quelli che hanno perso i requisiti della ruralità. Si ricorda che quelli dell’art. 336 sono i fabbricati per i quali i Comuni dovevano identificare gli immobili non correttamente accatastati, sollecitando conseguentemente il proprietario affinché si attivasse presentando l’accatastamento, entro un preciso riferimento temporale. Per i fabbricati mai dichiarati in Catasto e per gli ex rurali, l’Agenzia del territorio ha attivato una propria indagine, identificando gli immobili che devono essere accatastati nel rispetto delle norme, pubblicandone gli elenchi e fissando, anche per questi, le scadenze. A seguito di nostra sollecitazione, l’Agenzia ha provveduto a mandare ai soggetti interessati una comunicazione di avviso, antecedente alla prevista notifica, invitando ad ottemperare e concedendo un congruo tempo, affinché il cittadino potesse incaricare un professionista per l’accatastamento. Di solito, la lettera di incarico, presentata al Catasto, si è dimostrata utile strumento per consentire che la pratica fosse completata dalla parte attraverso il professionista esterno, in tempi ragionevoli, e di questo se ne sono assunti la responsabilità i Dirigenti Catastali locali. Per i casi invece in cui la parte non si è attivata o per lo meno l’Agenzia non ne è venuta a conoscenza, una volta scaduti tutti i termini concessi, può subentrare (come previsto dalla legge) la surroga dell’Agenzia stessa, che comunica con notifica al proprietario la data di sopralluogo e l’avvenuta attivazione della procedura. Per queste operazioni di surroga, la Direzione centrale del Catasto ha inviato una nota interna di spiegazioni e chiarimenti rivolta agli operatori catastali per un corretto ed univoco comportamento procedurale. Il Direttore dell’Agenzia ha emesso da par suo un’apposita determinazione il 29 settembre scorso, enunciando oltre all’aggiornamento delle tariffe dovute per le surroghe, la doverosità di accatastare comunque anche gli immobili inaccessibili, in maniera provvisoria. Essendo appena il caso di sottolineare che le norme vanno rispettate e che nulla possiamo modificare delle norme che l’Agenzia fissa nel proprio interno, merita però segnalare all’attenzione degli operatori del settore catastale che il numero di pratiche che l’Agenzia ha progettato di eseguire nell’anno 2009 (impegnando tutti gli uffici) ammonta a 6.000 accatastamenti in tutta Italia. Nella città più grande che è Roma, ne sono previsti 180 e nelle città minori difficilmente si arriva ad un numero superiore ai cinquanta. Da ciò si comprende che l’Agenzia, qualora dovesse accatastare i circa 2 milioni di fabbricati in surroga, ci metterebbe sicuramente un bel pò di tempo. Per questo, si invitano gli iscritti (per quanto possibile) a provvedere il più sollecitamente possibile nell’espletare gli incarichi degli accatastamenti ricevuti (raccomandando per altro l’uso delle procedure telematiche) ed evitare che anche negli anni a venire ci si debba imbattere nelle campagne di accatastamento in surroga che l’Agenzia dovrà fare, compatibilmente con le proprie disponibilità. Cordiali saluti

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Il Presidente (Geom. Fausto Savoldi)


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Professione

PUBBLICITA’ FRESIA ALLUMINIO

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Cassa Previdenza

Modifiche statutarie e regolamentari deliberate dal Comitato dei Delegati del 24 novembre 2009

Il Comitato dei Delegati della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri ha approvato il Bilancio di Previsione del 2010 con un risultato economico positivo di 20,3 milioni di euro. Per il 2010 il saldo attivo della gestione previdenziale è pari a 28,9 milioni di euro e l’avanzo della gestione patrimoniale è fissato in 26,8 milioni di euro. La consistenza patrimoniale netta cresce fino ad 1 miliardo e 765,2 milioni di euro. Sul tema della gestione previdenziale il Comitato dei Delegati ha contestualmente approvato una delibera che prevede l’innalzamento dell’età anagrafica degli iscritti per l’acquisizione del diritto alla pensione di vecchiaia. E’ fatta salva la possibilità di richiedere la pensione comunque a 65 anni, ma con il sistema contributivo previsto dall’articolo 1 della legge n. 335 del 1995, nel rispetto del principio del pro rata in relazione alle anzianità già maturare. Tali misure in campo previdenziale costituiscono un ampio margine di solidità, che consentirà di garantire nel tempo tutte le prestazioni istituzionali. La copertura proveniente dalla contribuzione ordinaria a fronte

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degli oneri pensionistici prevede un rapporto soddisfacente pari a 1.07, anche in considerazione dei criteri prudenziali cui sono improntati i dati previsionali. Per quanto concerne la gestione patrimoniale, si prevedono per il 2010 risultati positivi nel settore immobiliare pari a 10,5 milioni di euro, mentre dalla gestione dei titoli e dei valori mobiliari deriva un avanzo di 16,3 milioni di euro. Anche nella gestione patrimoniale la Cipag ha attivato iniziative volte ad una maggiore efficienza finanziaria, non escludendo la gestione dei beni immobili attraverso lo strumento del fondo immobiliare che meglio ottimizza il patrimonio degli enti previdenziali. Ulteriori economie saranno realizzate mediante l’incremento dell’uso di avanzate tecnologie di information comunication thecnology (ITC), in grado di eliminare la documentazione cartacea, dell’utilizzo della Posta Elettronica Certificata (PEC) e la gestione di tutte le attività istituzionali tramite l’area riservata del rinnovato sito internet www.cassageometri. it, che consentirà l’accesso on-line ai vari applicativi del nuovo sistema istituzionale denominato “Everywhere”, a cui si affiancherà l’uso della videoconferenza anche per le riunioni degli organi statutari. Approvata dal Comitato dei Delegati della Cassa Geometri anche la Variazione al Bilancio di Previsione 2009. Nel complesso l’avanzo di esercizio per il 2009 risulterà di

circa 48,5 milioni di euro. Il Comitato dei Delegati ha inoltre posto le premesse normative affinchè nei prossimi anni il CdA della CIPAG superi le attuali modalità di inoltro delle comunicazioni reddituali (Mod. 17) avvalendosi direttamente dei dati inseriti nel Modello Unico Persone Fisiche e consentendo il pagamento dei contributi previdenziali in sede di dichiarazione tramite F24 con eventuali compensazioni contributi previdenziali e crediti tributari. Infine nel corso del Comitato è stata presentata ai delegati una panoramica sui possibili sviluppi della Previdenza complementare anche per i liberi professionisti, a cura del Prof. Francesco Vallacqua, docente a contratto di “Diritto della Previdenza Complementare e Assicurazione” presso l’Università C. Cattaneo LIUC di Castellanza, su cui nei prossimi mesi la Cipag svilupperà considerazioni e proposte operative da sottoporre al prossimo Comitato di maggio 2010. In un clima di grave contingenza economica nazionale ed internazionale - ha concluso il Presidente della Cipag Geometri, Fausto Amadasi - la Cassa Geometri ha potuto presentare un bilancio che guarda al futuro con prudenza ed ottimismo, garantendo l’equilibrio della gestione previdenziale a medio e lungo termine, secondo i dettami degli organi statali di sorveglianza, nonché predisponendo le condizioni di una buona redditività degli investimenti patrimoniali unitamente ad una corretta gestione dell’organizzazione istituzionale e del personale.


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Il Comitato dei Delegati della Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri in data 24/11/2009 ha deliberato alcune modifiche statutarie e regolamentari , che saranno ora sottoposte all’esame dei Ministeri Vigilanti per la prescritta approvazione, di cui si illustrano i principali effetti.

Decorrenza modifiche: 1° gennaio 2010

PENSIONE DI VECCHIAIA -- INNALZAMENTO GRADUALE dell’età anagrafica DA 65 A 67 ANNI per l’accesso alla pensione retributiva -- possibilità di accedere COMUNQUE al TRATTAMENTO DI VECCHIAIA al compimento del 65° anno di età con CALCOLO MISTO IN PRO RATA

INNALZAMENTO ETA’ ANAGRAFICA GRADUALE DA 65 A 67 ANNI La modifica incide sugli articoli 2 e 34 del Regolamento di Previdenza, prevedendo un innalzamento graduale così modulato: (sei mesi ogni anno) 2010 2011 2012 2013

65 anni e 6 mesi 66 anni 66 anni e 6 mesi 67 anni

Considerando anche il requisito dell’anzianità contributiva nei prossimi anni accadrà quanto segue: 2010 2011 2012 2013 2014 a regime nel 2015:

65 66 66 67 67

67 anni

anni e 6 mesi anni anni e 6 mesi anni anni +

+ + + + +

32 anni di anzianità 33 anni di anzianità 33 anni di anzianità 34 anni di anzianità 34 anni di anzianità

35 anni di anzianità contributiva

Servizio di consulenza e decentramento Cassa di Previdenza presso il Collegio dei Geometri: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00

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PENSIONE DI VECCHIAIA CONTRIBUTIVA A decorrere dal 1° gennaio 2010, fermo rimanendo il requisito dell’anzianità assicurativa, chi compie 65 anni potrà comunque accedere ad un trattamento di vecchiaia contributivo calcolato in pro rata secondo un sistema di calcolo misto (retributivo/contributivo): 65 anni di età + in via transitoria (iscrizione e versamenti) : 32 anni per il 2010 33 anni per il biennio 2011-2012 34 anni per il biennio 2013-2014 a regime nel 2015:

35 anni di anzianità contributiva (iscrizione e versamenti)

IL CALCOLO MISTO verrà effettuato con il sistema retributivo per gli anni maturati fino al 31 dicembre 2009 e con il sistema contributivo per gli anni maturati successivamente al 1° gennaio 2010. L’articolo 34, comma 6, del Regolamento di Previdenza disciplina espressamente il sistema del calcolo: esso viene effettuato nel rispetto del principio del pro rata in relazione alle anzianità già maturate. La quota di pensione retributiva è calcolata sui redditi dichiarati dall’iscritto sino al 31 dicembre 2009. Rimane garantita la spettanza della misura minima della quota retributiva, ridotta in proporzione ai mesi di anzianità contributiva maturati sino al 31 dicembre 2009.

PENSIONE CONTRIBUTIVA EX ART. 33 NUOVA DISCIPLINA 65 anni di età ed almeno 5 anni di anzianità contributiva (trattamento previsto per coloro che non raggiungono un periodo iscrittivo pari a quello previsto dall’articolo 2 del Regolamento di Previdenza)

PENSIONE CONTRIBUTIVA IN PRESENZA DI MOROSITA’ ART. 33, COMMA 1 BIS Per coloro che a 65 anni abbiano l’anzianità di cui agli articoli 2 e 34, non coperta integralmente dalla relativa contribuzione, è prevista la facoltà di accedere alla pensione contributiva con almeno 5 anni di contributi coperti FERMO RIMANENDO L’OBBLIGO DI VERSARE LA CONTRIBUZIONE NON PRESCRITTA. Laddove successivamente intervenga il pagamento o il recupero della contribuzione mancante, il trattamento sarà riliquidato SEMPRE CON SISTEMA CONTRIBUTIVO con decorrenza dal 1° giorno del mese successivo a quello dell’intervenuto pagamento.

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COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE ALLA CASSA MEDIANTE L’INSERIMENTO DEI DATI REDDITUALI NEL MODELLO UNICO PERSONE FISICHE La modifica è volta a sostituire l’attuale modalità di inoltro delle comunicazioni reddituali (modello 17 online) con l’inserimento dei dati reddituali nel Modello Unico Persone Fisiche, permettendo anche il pagamento dei contributi previdenziali tramite il modello F24. Questa modalità di acquisizione diretta dei dati permetterà di realizzare una notevole semplificazione dei procedimenti dichiarativi e contributivi, con il vantaggio per gli iscritti di poter compensare i pagamenti previdenziali con eventuali crediti tributari.

CONTRIBUZIONE MINIMA OBBLIGATORIA ANNO 2010 CONTRIBUZIONE PER GLI ISCRITTI OBBLIGATORI € 2.822,00 CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 2.000,00 La percentuale sul reddito è fissata nell’ 11% (aumento della percentuale dal 10,5% all’11) per il reddito fino a € 139.250,00 A decorrere dal 1° gennaio 2007, il Comitato dei Delegati aveva già stabilito un aumento graduale delle aliquote per il calcolo del contributo soggettivo, nonché l’innalzamento - ad anni alterni rispetto al detto aumento delle aliquote - dei contributi soggettivi ed integrativi minimi, secondo la tabella di seguito riportata: ANNO 2010 2011 2012 2013 2014

Soggettivo minimo € 2.000,00 € 2.250,00 € 2.250,00 € 2.500,00 € 2.500,00

Percentuale 11% 11% 11,50% 11,50% 12%

CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO (contributo di indennità maternità)

Integrativo minimo € 800,00 € 900,00 € 900,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € €

800,00 22,00

CONTRIBUZIONE PER I NEO-ISCRITTI entro il compimento del 30° anno di età e per un massimo di 5 anni: € 522,00 oppure € 1.022,00 CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO NEO-ISCRITTI € 500,00 (1/4 per i primi due anni di iscrizione) € 1.000,00 (1/2 per i successivi tre anni di iscrizione) € 22,00 (contributo di indennità maternità) CONTRIBUZIONE PER I PENSIONATI ANCORA ISCRITTI ALBO E CASSA: CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € 670,00 CONTRIBUTO INTEGRATIVO MINIMO € 800,00 (contributo di indennità maternità) € 22,00 CONTRIBUZIONE PER I PRATICANTI ISCRITTI CASSA: CONTRIBUTO SOGGETTIVO MINIMO € (contributo di indennità maternità) €

1.492,00

522,00 500,00 22,00

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Importo della pensione minima rivalutata per l’anno 2010:

€ 7.870,04

Limite di volume d’affari IVA rivalutato 2010 ai fini dell’efficacia contributiva utile per la richiesta della pensione di anzianità: € 8.150,00 Limite di reddito rivalutato per l’anno 2010 di cui all’art. 1 comma 1 lettera b) del Regolamento sulla Contribuzione: € 139.250,00

Finanziamento ai giovani iscritti E’ attiva da oggi la procedura per la richiesta on-line dei prestiti riservati ai giovani iscritti. Si tratta dell’accordo stipulato dalla CIPAG con La Banca Popolare di Sondrio con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’attività professionale. Il finanziamento è diretto all’acquisto di attrezzature, strumenti e/o arredi, funzionali allo svolgimento della libera professione. Per accedere al prestito è necessario essere iscritti alla Cassa da almeno due anni, avere una posizione contributiva regolare ed un’età inferiore o pari a 35 anni. Attraverso l’accesso all’area riservata del sito www. cassageometri.it è possibile compilare direttamente l’apposito form di richiesta, visualizzare il Regolamento e simulare il calcolo della rata.

Posta elettronica certificata gratuita Nell’ottica di ampliare i servizi in favore dei geometri liberi professionisti e di permettere loro di adeguarsi alle nuove norme dettate dal decreto anti-crisi, convertito in Legge n. 2 del 28/01/2009, il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati (CNG) e la Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (CIPAG) mettono a disposizione di tutti gli iscritti la possibilità di attivare e utilizzare in modo totalmente gratuito una casella di Posta Elettronica Certificata (P.E.C.), denominata “geopec.it”. La PEC è un servizio che disciplina l’uso della posta elettronica (e-mail) tra le pubbliche amministrazioni, le aziende e i privati cittadini dando valore legale alle e-

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mail scambiate, sostituendo le tradizionali notifiche a mezzo postale (raccomandate con ricevuta di ritorno) e fornendo lo stesso valore giuridico delle ricevute. La PEC funziona esattamente come una normale casella e-mail ma ha in sé alcuni vantaggi che la posta elettronica tradizionale non ha. Al di là dei vantaggi che il suo utilizzo può apportare nello scambio di informazioni tra iscritto, CNG, CIPAG, Collegio di appartenenza e viceversa, la PEC rappresenta un utile strumento di lavoro per i Professionisti poiché il suo impiego può essere esteso, ad esempio, alla trasmissione di informazioni/comunicazioni con le Pubbliche Amministrazioni, con i fornitori e i clienti, con i propri collaboratori. E’, più in generale, un servizio utile alla trasmissione di tutte quelle comunicazioni che necessitano di “certezza”. Tutto ciò è stato possibile grazie alla sinergia tra il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati (CNG) e la Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (CIPAG), che al fine di sostenere e promuovere l’utilizzo della posta elettronica certificata, hanno raggiunto con una società leader del mercato un accordo commerciale per assicurare alla categoria dei geometri l’attivazione e l’utilizzo gratuito, di una casella di posta elettronica certificata (PEC), per i prossimi tre anni. Ti invitiamo, pertanto, a seguire le istruzioni indicate per attivarla ed utilizzarla immediatamente.

Assistenza sanitaria integrativa Si ricorda che è operativa una copertura di Assistenza Sanitaria Integrativa per i Grandi interventi chirurgici ed i Gravi eventi morbosi, erogata da EMAPI con oneri a carico della CIPAG.


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Concorsi internazionali di progettazione di housing sociale Sono stati proclamati i vincitori dei concorsi internazionali di progettazione di housing sociale a Milano, per la realizzazione di due interventi di edilizia sociale sulle aree concesse dal Comune di Milano di via Cenni e di via Rasario (quartiere Figino). Nati dalla collaborazione di Fondazione Cariplo e Fondazione Housing Sociale (FHS) ai fini dell’attuazione del programma di edilizia sociale “Progetto Housing Sociale” e promossi da Polaris Investment Italia SGR (Polaris) per conto del Fondo immobiliare etico “Abitare Sociale 1”, i due concorsi hanno visto la

registrazione di oltre 1.100 studi di progettazione e la presentazione di proposte progettuali da parte di poco più di 250. La giuria internazionale ha scelto tra gli oltre 140 elaborati pervenuti alla segreteria del concorso di via Cenni, una comunità per crescere, il progetto dello Studio Rossi Prodi Associati, vincitore del primo premio di 20mila euro per l’equilibrio che lo contraddistingue, in quanto pone attenzione oltre che al disegno dell’area e allo studio architettonico degli edifici, anche alla valorizzazione dello spazio pubblico e dell’area

verde nonché alla creazione di spazi per l’incontro e la vita di comunità, elementi qualificanti dell’edilizia sociale fortemente richiesti dal bando di concorso. La proposta è risultata interessante anche per gli aspetti di innovazione tecnologica e costruttiva che presenta, che riguarda l’uso di pannelli portanti a strati incrociati, soluzione scelta dai progettisti sia per motivi di carattere ecologico-ambientale sia per le potenzialità tecniche che consentono la realizzazione di edifici multipiano con elevate prestazioni in termini di sicurezza strutturale e

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La diffusione e lo sviluppo delle conoscenze sui servizi abitativi e sul social housing può essere un nuovo strumento per rispondere a particolari bisogni sociali ed abitativi sul territorio, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni.

comfort abitativo. Questo sistema costruttivo garantisce una notevole flessibilità nella distribuzione degli spazi interni degli alloggi sia attuale, permettendo una maggiore varietà degli ambienti abitativi, che futura rispetto ai possibili sviluppi dei bisogni della comunità. 2° classificato è risultato Lorenzo Consalez che si aggiudica un premio di 10mila euro, mentre il terzo è lo studio Tim Power Architects al quale andranno 8mila euro. Una menzione speciale per l’originalità nell’articolazione degli spazi pubblici, semi-pubblici e privati è stata poi assegnata da AAA Architetti Cercasi – rappresentati in giuria da Maurizio Sabbadini – a Paolo Brescia-OBR, il cui progetto è risultato quinto classificato. La giuria ha selezionato inoltre i progetti che avranno accesso alla seconda fase di progettazione del concorso Figino, il borgo sostenibile. La valutazione degli oltre 110 elaborati pervenuti ha portato la Giuria a decidere di portare avanti sei progetti, invece dei cinque previsti dal bando di concorso, selezionando a pari merito, le proposte di Giovanni Caudo, Paolo Favole, Enrico Garbin,

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Elisabetta Latis, Francesco Matucci e Renato Sarno. A conclusione della seconda fase, prevista entro il 30 maggio 2010, al vincitore andrà un premio di 30mila, al secondo classificato sarà riconosciuta la somma di 15mila euro e al terzo, quarto, quinto e sesto classificati la somma di 10mila euro ciascuno. Anche per la seconda fase del concorso la giuria sarà formata da Fabio Carlozzo (Presidente), Direttore dell’area immobiliare di Polaris, Sergio Urbani, Consigliere delegato della FHS, Francesco Bargiggia e Luciano Simonato, rappresentanti dell’Advisory Committee del Fondo AS1, Franco Zinna, Direttore del Settore valorizzazione aree comunali e non del Comune di Milano, Raffaele Pugliese, rappresentante dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano; Maurizio Sabbadini, di AAA Architetti Cercasi, Rogier Noyon, Chief Strategy and Innovation officer della housing association Stadgenoot di Amsterdam, Franziska Ullmann, Atelier Ebner – Ullmann, Vienna - Monaco di Baviera, Sergio Croce, del Dipartimento BEST, Poli-

tecnico di Milano. Uno dei due membri supplenti, Andrea Sica di Polaris, ha sostituito il giurato Joan Roig. Giurato supplente è Alberto Defendi, rappresentante dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano. Hanno reso possibile l’avvio del Fondo etico “Abitare Sociale 1” (Fondo AS1), prima esperienza di fondo immobiliare dedicato all’edilizia sociale, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, Generali Assicurazioni, Cassa Italiana dei Geometri, Telecom Italia, Pirelli Real Estate con un investimento complessivo di 85 milioni di Euro. Oltre alle due aree di via Cenni e Figino, il Fondo AS1 ha iniziato la costruzione di un intervento a Crema e si appresta a attivare un terzo intervento a Milano, sull’area comunale di via Ferrari, con l’obiettivo di realizzare sulle quattro aree un totale circa 700 alloggi in edilizia sociale. Per ulteriori informazioni: www. housingsocialemilano.it o www.fhs. it


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Convegni

Valutazioni immobiliari Ripercussioni delle nuove metodologie scientifiche di valutazione nei settori bancari, legali e fiscali Torino, 11 dicembre 2009 Il Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, insieme alle Associazioni di esperti estimatori Geo.Val. Esperti e E-Valuations, ha organizzato un convegno per fare il punto della situazione nei vari ambiti delle valutazioni immobiliari – bancari, legali e fiscali - in un momento di crisi economica, seguita ad un grande sviluppo del mercato immobiliare e di evoluzione delle metodologie di stima. Proprio nell’ambito della crisi economica-finanziaria, che ha indotto un consistente aumento delle procedure di esecuzione e fallimento, il Collegio dei Geometri, insieme a Geo.Val. Esperti e E-Valuations, ritiene necessario contribuire a definire e diffondere strumenti di trasparenza e qualità nelle stime, coinvolgendo direttamente gli operatori del settore.

Con questa giornata si è voluto fornire un contributo significativo alla conoscenza generale in materia di estimo, con particolare riferimento alle metodologie riconosciute a livello internazionale ed all’evoluzione del settore; verrà inoltre affrontato l’aspetto di responsabilità civile e penale del valutatore. In particolare l’evento ha avuto lo scopo di illustrare l’opportunità di predisporre nuove procedure condivise tra Giudici e Consulenti Tecnici per la redazione delle perizie di stima richieste nelle procedure di Esecuzione Immobiliare e nei Fallimenti e più in generale in tutti i procedimenti civili che hanno per oggetto la definizione del valore di un bene immobile. Il Presidente del Collegio geom. Ilario Tesio ha aperto i lavori intro-

ducendo l’argomento e presentando i relatori, il primo dei quali è stato il Consigliere Nazionale geom. Antonio Benvenuti, particolarmente esperto nel settore delle valutazioni immobiliari e rappresentante nazionale della Categoria dei Geometri. Il convegno organizzato dal Collegio di Torino è il primo in Italia ed il geom. Benvenuti si è complimentato per l’iniziativa e la tempestività. L’esigenza di questo incontro nasce da un passaggio da uno stato ad un altro: oggi è infatti evidente che nel campo dell’estimo stanno avvenendo molti cambiamenti, dopo anni che la materia, contrariamente ad altre, era invariata. Mentre fin’ora la valutazione era effettuata da esperti generici, oggi deve essere svolta da valutatori professionisti qualificati che abbiano

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Convegni Il geom. Antonio Benvenuti, Consigliere Nazionale esperto nel settore delle valutazioni, ha svolto anche la funzione di moderatore del convegno

precise competenze e responsabilità. La Categoria dei Geometri ha colto l’importanza di questo momento, fondando alcuni anni or sono l’associazione Geoval che ha impostato un efficace programma di formazione che ha coinvolto già un gran numero di geometri. Tra le altre attività, nel 2005 Geoval ha tradotto e divulgato in Italia gli Standard Internazionali di Valutazione, recentemente aggiornati nell’edizione 2007. Il Presidente del Collegio geom. Tesio ha quindi ampiamente illustrato al pubblico le nuove metodologie di Valutazione Immobiliare ed in particolare il ruolo del Geometra. Gli Standard Internazionali di Valutazione iniziano la loro storia alla fine dell’800, fino ad arrivare all’ultima edizione del 2007. Gli obiettivi sono: contribuire alla vitalità dei mercati immobiliari, promuovere la trasparenza dei resoconti finanziari, ottenere l’affidabilità delle valutazioni richieste a garanzia di prestiti e mutui ipotecari, operazioni riguardanti trasferimenti di proprietà, composizione di dispute e questioni fiscali, fungere da termine di raffronto professionale o da punto di riferimento tra i valutatori, fornire gli stru-

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menti per rispondere alle domande del mercato internazionale che chiede valutazioni affidabili, fornire standard di compilazione che soddisfino le esigenze dei Paesi emergenti. Le procedure ed i metodi di valutazione mirano a presentare il modo in cui si conduce un’operazione estimativa per giungere alla soluzione del problema valutativo. I metodi sono gli strumenti con i quali si giunge alla formulazione quantitativa della valutazione, applicano procedimenti ripetibili e uniformi, si basano sulla rilevazione dei dati immobiliari, sull’analisi quantitativa e sulla verifica dei risultati. Nell’estimo classico, i postulati rappresentano le fondamenta del giudizio di stima; nella stima scientifica, i procedimenti sono invece schemi concettuali, modelli logici, matematici e statistici, volti alla previsione del valore. I metodi del Codice delle Valutazioni sono sostanzialmente tre: il metodo del confronto di mercato (Sales Comparison Approach), il metodo finanziario (Income Approach) ed il metodo dei costi (Cost Approach), in ordine di importanza. La scelta tra i tre metodi dipende dalla disponibilità dei dati e dalla tipologia del quesito commissionato. Il metodo del confronto di mercato confronta immobili simili e la stima avviene tramite processi di confronto definiti procedimenti, che possono avere tipologie e livelli di sofisticazione diversi.

Il metodo finanziario prende in esame il reddito ed i dati di spesa e ne stima il valore, attraverso un processo di capitalizzazione. Anche questo metodo si articola in diversi sistemi, che il geom. Tesio illustra. Il metodo del costo considera la possibilità che in alternativa all’acquisto di un determinato immobile un soggetto possa acquistare un immobile moderno equivalente che fornisce pari utilità; è detto anche metodo del costo di riproduzione o ricostruzione deprezzato. Negli standard si parla anche di rapporto di valutazione, inteso come esposizione dei processi, dei procedimenti e dei metodi utilizzati dal valutatore, in modo da rendere i risultati chiari, trasparenti e leggibili da tutti. E’ inoltre importante il riesame delle valutazioni: si tratta della revisione del rapporto di valutazione, effettuata in modo imparziale da un altro valutatore, su specifica richiesta. Mira ad assicurare precisione, diligenza, correttezza e qualità delle valutazioni, nonché ad accertare tutta un’altra serie di parametri di qualità. I riesami sono eseguiti per la ragionevole diligenza richiesta per i resoconti finanziari e nella gestione dei beni, per una testimonianza qualificata e peritale in azioni giudiziarie o legali. A tal proposito il geom. Tesio ha ricordato che il mondo delle valutazioni e degli standard non è applicabile solo ed esclusivamente alle perizie per gli immobili da dare in garanzia, ma vi è tutto l’aspetto delle azioni giudiziarie e legali, economiche e finanziarie. A conclusione dell’intervento, il geom. Tesio, ha ribadito che il rap-


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Convegni porto di valutazione non è solo una descrizione dell’immobile, ma è un insieme della descrizione e dell’applicazione dei procedimenti e dei risultati, che devono essere dimostrabili tramite le tabelle matematiche di valutazione. Il geom. Benvenuti, con funzione di moderatore, ha quindi invitato a parlare il dott. Angelo Peppetti Funzionario Settore Crediti Retail dell’Associazione Bancaria Italiana. Il dr. Peppetti, nel ringraziare il Collegio, Geoval ed E-Valuations per l’invito, ha presentato la posizione dell’ABI nei confronti delle valutazioni immobiliari. Il tema - ha affermato - è molto recente nel sistema bancario ma ora è pressante, soprattutto perché oggi il settore dei mutui immobiliari costituisce una parte molto importante nel portafoglio delle banche. Il relatore ha proiettato alcune slides a supporto dei dati numerici, dimostrando come il mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale sia quello prevalente nelle famiglie. Nel contesto attuale si verifica una mancanza di trasparenza nel settore delle valutazioni immobiliari: non esiste un osservatorio ufficiale sui prezzi e la certezza sull’affidabilità degli addetti alle valutazioni è molto scarsa, soprattutto a livello interna-

Il dott. Angelo Peppetti, Funzionario Settore Crediti Retail dell’Associazione Bancaria Italiana, ha riferito come nel contesto attuale si verifichi una mancanza di trasparenza nel settore delle valutazioni immobiliari: non esiste un osservatorio ufficiale sui prezzi e la certezza sull’affidabilità degli addetti alle valutazioni è molto scarsa, soprattutto a livello internazionale. zionale. Di fatto, i codici internazionali non hanno applicazione standard in Italia e pertanto non hanno riconoscimento ufficiale. Le disposizioni di vigilanza a cui sono soggette le banche stabiliscono dei principi di valutazione. Questi principi sono: indipendenza dalla tipologia del venditore; il perito deve essere indipendente; il valore non deve essere superiore a quello di mercato; il valore degli immobili deve essere monitorato periodicamente. L’immobile poi dovrà essere ri-stimato, se le osservazioni di mercato ne indicano una riduzione di valore rilevante.

Con il concetto di perito indipendente, si intende un soggetto con le necessarie qualifiche tecniche, capacità ed esperienze, indipendente dal processo decisionale del credito. Il codice di valutazioni immobiliari è stato preso in considerazione dall’ABI come mezzo credibile e riconoscibile dalle istituzioni e dal mercato; è richiesto dalla Banca d’Italia, dalla Commissione Europea, dalle società di rating ed anche dall’Agenzia del Territorio, insomma da tutti quanti hanno interesse a standardizzare le metodologie di valutazione. E’ stato creato un gruppo di lavo-

Una buona perizia immobiliare si riconosce se il valore espresso dal perito è sviluppato in applicazione agli Standard Internazionali di Valutazione (IVS) e dimostrato attraverso una comparazione diretta e puntuale con altri immobili simili recentemente compravenduti nella stessa zona. Solo mediante una comparazione visiva e un analisi estimativa delle differenze è possibile determinare in modo oggettivo e scientifico il Valore di Mercato.

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Convegni L’ing. Marco Pescarmona, Presidente del Gruppo MutuiOnline, ha illustrato le aspettative e prospettive odierne di mercato nel campo ipotecario

ro costituito da banche, periti esperti e docenti per individuare un codice di valutazione condiviso che corrisponda agli standard internazionali; il Consiglio Nazionale Geometri è stato promotore dell’iniziativa e ne è protagonista, tramite appunto il Consigliere geom. Antonio Benvenuti. L’intervento successivo è stato quello dell’ing. Marco Pescarmona, Presidente del Gruppo MutuiOnline, che ha illustrato le aspettative e pro-

La trasparenza e la corretta valutazione degli immobili rappresenta un elemento essenziale per garantire la stabilità dell’industria bancaria, ancor più nelle fasi in cui la minore liquidità del mercato immobiliare espone a maggiori rischi di volatilità nel processo di formazione dei prezzi. 30

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spettive odierne di mercato nel campo ipotecario. Dal 2007 ad oggi ci sono stati numerosi interventi normativi importanti che hanno influenzato il mondo dei mutui ipotecari, ma soprattutto si è verificata la grande crisi nel settore del mercato dei capitali; dalla tarda primavera del 2009 fortunatamente la situazione ha iniziato a normalizzarsi ed oggi è in netto miglioramento, pur essendo ancora lontani dalla situazione precedente al 2007. Nel frattempo l’economia reale ha subito una serie di shock, con recessione e disoccupazione, per cui la contrazione del mercato immobiliare è stata rilevante. Tutta questa situazione ha avuto un impatto molto forte sul mercato dei mutui, quantificabile nell’ultimo

anno nel 20% di diminuzione, e molti operatori sono usciti dal mercato. Si è vista inoltre una restrizione creditizia, cioè più difficoltà a ottenere credito, soprattutto per i segmenti marginali, ed anche una disomogeneità dell’offerta da parte delle diverse banche. Inoltre le banche in questo frangente hanno deciso di non più avvalersi di intermediari, per l’elevato rischio che ne poteva derivare. La prima riflessione su quanto accadrà ora è che ci si attende una normalizzazione del mercato, con un forte ritorno di interesse verso il mercato dei mutui da parte degli istituti bancari. La minore pressione competitiva senz’altro invoglierà le banche nel mantenere questo segmento di attività. Per quanto riguarda le perizie, la surroga ha assunto molta rilevanza in questo periodo provocando una mag-


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Convegni giore mobilità dei mutui, nonché naturalmente un aumento delle perizie, che seguono ogni “spostamento” del mutuo da una banca all’altra. Un’altra riflessione importante è su come cambierà la distribuzione dei mutui. Negli ultimi anni si sono sviluppate strutture commerciali indipendenti dalle banche, con operazioni talvolta non completamente trasparenti e quindi ad alto rischio per le banche. Oggi il mercato ha eliminato queste situazioni e le banche sono molto più prudenti nell’accettare perizie svolte da agenti immobiliari o soggetti simili, pretendendo perizie indipendenti e doppie perizie. Gli intermediari quindi devono essere più strutturati e professionali, controllati dalla banche e con una corretta rappresentazione del rischio. La distribuzione dei mutui tramite Internet proseguirà nella sua importanza e l’efficienza operativa sarà sempre più un fattore di successo, con ricorso anche a reti organizzate di professionisti. In conclusione, l’ing. Pescarmona si è detto abbastanza ottimista sul futuro del mercato dei mutui perché le criticità si stanno attenuando e vi è una maggiore professionalità e serietà, con vantaggio del ruolo del valutatore che sarà più valorizzato. Il moderatore ha quindi introdotto l’intervento del prof. Riccardo Roscelli del Politecnico di Torino, Presidente Siti, che ha trattato delle Valutazioni Immobiliari come elemento base della trasparenza del mercato. Abbiamo sperimentato nel recente momento di crisi – ha esordito il prof. Roscelli – il peso del mercato immobiliare e fondiario non solo nell’attività finanziaria ma anche in quella dell’economia reale: l’equità delle valutazioni ha quindi aumentato la sua importanza. Nei Paesi dove esistono le banche dati sui prezzi reali delle transazioni, le valutazioni dovrebbero essere trasparenti: proprio lì invece si è originata la grande crisi del settore.

Il prof. Riccardo Roscelli del Politecnico di Torino, Presidente Siti, ha trattato delle Valutazioni Immobiliari come elemento base della trasparenza del mercato.

L’avv. Teresio Bosco ha spiegato quali sono le responsabilità civili e penali a cui deve sottostrare il valutatore immobiliare Ciò significa che non sempre la base strumentale dei dati risolva la questione di una buona valutazione. Nonostante questa considerazione, la standardizzazione convalidata delle tecniche di valutazione è sicuramente indispensabile. L’importanza di una valutazione corretta riguarda ormai aspetti rilevanti dell’economia e pertanto il valutatore assume una grande responsabilità, perché la valutazione non riguarda più solo l’immobile o il patrimonio in sè, ma riguarda la valutazione dell’investimento, con le connesse analisi di rischio, la gestione dei patrimoni, le garanzie ipotecarie, le condizioni di accesso al credito, i progetti di fattibilità e di trasformazione del territorio, la gestione dei fondi (non solo quelli immobiliari, ma anche quelli pensionistici), le riserve matematiche delle società di assicurazione, la redazione dei bilanci patrimoniali e così via. Tutta questa massa di dati acquisterà sempre più peso e pertanto crescerà l’importanza di una loro valutazione qualificata e standardizzata.

Il prof. Roscelli ritiene che un punto chiave per la risposta ai quesiti valutativi sia la riforma del Catasto: se fosse disponibile un’articolazione di dati sul territorio garantita da una struttura centrale ma con una partecipazione professionale estimativa, l’organizzazione delle banche dati sarebbe molto più semplice, efficace ed efficiente. Questo perché il mercato immobiliare italiano è troppo segmentato e influenzato da parametri complessi e specifici. Una banca dati del genere potrebbe essere inoltre utilizzata anche per il geometra n. 6/09

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Convegni Il geom. Massimo Pizza, Coordinatore regionale di E-Valuations, ha illustrato alcuni esempi applicativi della valutazione scientifica degli immobili.

Il Presidente Geo. Val. Esperti geom. Giuseppe Sera si è soffermato sullo sviluppo delle valutazioni immobiliari e sul ruolo delle Associazioni di Categoria

Corsi finanziati in valutazione immobiliare La Fondazione dei Geometri di Torino ha ottenuto il finanziamento del corso “Tecniche e strumenti di estimo in Valutazioni Immobiliari” di 50 ore, riservato ai professionisti, che verrà avviato nel 2010.

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altri scopi di incentivo o disincentivo, quali il risparmio energetico, lo smaltimento rifiuti ecc., nonché per favorire o sfavorire certi aspetti della gestione del territorio. Un progetto di riforma delle valutazioni immobiliari del genere presenterebbe i vantaggi di definire le mura maestre del nuovo edificio catastale, renderebbe il processo trasparente, definendone le regole e i modi, coinvolgerebbe i cittadini, razionalizzerebbe l’aggiornamento e l’allineamento delle operazioni; ridurrebbe inoltre i rischi di insuccesso di una costosa revisione degli estimi fatta “a tavolino”. L’avv. Teresio Bosco ha quindi parlato dell’aspetto della responsabilità civile e penale del Valutatore Immobiliare, collegato anche al settore del processo giudiziario. Nel nostro sistema non esiste una figura precisa di valutatore immobiliare, possono essere tecnici, commercialisti o avvocati, o comunque persone con conoscenze pratiche per stimare un bene, e pertanto non vi è una normativa giuridica specifica a cui fare riferimento. Si fa solitamente riferimento alle figure ausiliarie del Giudice del consulente tecnico, che può avere competenze a tutto campo (art. 61 del codice di procedura civile), e dell’esperto (art. 68 del codice di procedura civile), specializzato nel settore immobiliare. Le responsabilità sono diverse a seconda del soggetto a cui è rivolta la prestazione: se è per conto del Giudice, gli ausiliari diventano pubblici ufficiali, se sono invece consulenti di parte avranno un altro tipo di responsabilità. Gli ausiliari del Giudice sono obbligati a rendere la prestazione, sono soggetti ad una serie di disposizioni penali e potranno dover rispondere ad una serie di delitti contro l’amministrazione della giustizia, che l’avv. Bosco cita. Nell’ambito delle esecuzioni immobiliari, non è prevista come ob-


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Convegni bligatoria la stima dell’immobile che deve essere venduto all’asta, perché le norme prevedono che il Giudice possa utilizzare il valore catastale o rideterminare egli stesso il valore, anche se ciò non è frequente nella prassi. Questo potrebbe essere un elemento calmieratore della responsabilità del valutatore, perché il giudice ha comunque discrezionalità in proposito. Nel caso in cui la perizia sia svolta a favore del privato, si applicano le norme generali previste dal codice civile: se il perito accetta l’incarico consapevole di non avere le capacità tecniche per svolgerlo, formulando così conclusioni inadeguate, il suo agire è in contrasto con le norme di normale diligenza dello svolgimento di incarico professionale e con tutte le altre previste dal codice. E’ ben vero che l’art. 2236 c.c. prevede che il professionista risponda soltanto se nella propria attività vi è stata imprudenza o imperizia, ma questo presupposto è di difficile interpretazione. L’applicazione degli Standard Internazionali di Valutazione potrà superare queste problematiche, dando la certezza della correttezza matematica e confrontabile del risultato della metodologia estimativa. Il geom. Benvenuti, nel ringraziare l’avv. Bosco per la chiara esposizione, ha sottolineato l’importanza della perizia tecnica giudiziaria, sia come CTU che come CTP, indispensabile al Giudice per poter ben determinare il suo giudizio. Anche in questo settore è quindi più che mai importante che la valutazione sia scientifica e standardizzata, pur dovendosi sempre basare sulla capacità ed esperienza del consulente. Il geom. Massimo Pizza, Coordinatore regionale di E-Valuations, ha illustrato alcuni esempi applicativi della valutazione scientifica degli immobili, per fornire dati pratici sui metodi e sui risultati. In sintesi, il geom. Pizza ha elen-

cato e descritto i contenuti di un rapporto di valutazione immobiliare redatto secondo gli Standard Internazionali di Valutazione. Tra le principali differenze tra le perizie “di ieri” e quelle “moderne”, si può notare che in precedenza la descrizione dell’immobile aveva un posto predominante, così come le argomentazioni per sostenere il valore rilevato; quest’ultimo, ed i metodi e criteri usati per determinarlo, occupavano invece uno spazio molto ridotto nella perizia. Nel rapporto di valutazione descrittivo e dimostrativo invece la parte dedicata al calcolo occupa circa il 55% del documento. Gli elementi per sviluppare una valutazione scientifica sono quattro: la disciplina, la scienza, i dati immobiliari e la banca dati, che il relatore ha descritto, passando poi ad analizzare nei dettagli il rapporto di valutazione. L’ultimo relatore è stato il geom. Pier Giuseppe Sera, Presidente Geo. Val. Esperti, che ha riassunto i principi enunciati dai relatori precedenti, per poi soffermarsi sullo sviluppo delle valutazioni immobiliari e sul ruolo dell’Associazione di Categoria Geo.Val.Esperti Il geom. Sera ha ricordato che Geo.Val., che ha visto come promotore primo il Consigliere Nazionale geom. Virgilio, intende valorizzare il ruolo del Geometra nel settore delle valutazioni, settore che da sempre è tradizionale della Categoria. I committenti, sia pubblici che privati, esigono oggi una grande professionalità; l’Europa pretende un’armonizzazione delle procedure estimative. Proprio per valorizzare in tale ambito la figura del Geometra, è nata ne 2000 l’Associazione Geo.Val., per adeguare ed aggiornare le tradizionali competenze per ottenere un’alta qualificazione nel settore delle valutazioni. Geo.Val. è dotata di un proprio statuto e di un codice deontologico e unisce all’aspetto tecnico-scientifico la finalità di condurre studi spe-

Il prof. Maurizio D’Amato, docente dell’Università di Bari e della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino cifici sulle valutazioni, attraverso la pubblicazione delle metodologie di stima e le procedure che impegnano i propri associati. Riunisce dunque geometri che hanno scelto di svolgere con continuità e competenza la loro attività nell’ambito delle valutazioni immobiliari. Nel 2001 entra a far parte del Tegova, l’associazione europea dei valutatori. Appartiene inoltre al comitato scientifico di Tecnoborsa. Con la traduzione e pubblicazione degli Standard Internazionali di Valutazione nel 2003, Geo.Val. ha compiuto il primo passo verso l’integrazione europea, passo ripetuto nel 2008 con la nuova edizione degli Standard, finanziata e voluta dal Consiglio Nazionale Geometri. Nel 2005, è stato pubblicato il manuale delle stime immobiliari, affidato alla professionalità del prof. Marco Simonotti. E’ evidente la necessità di confrontarsi con regole di valutazione uniformi, generalmente valide e condivise, che affrontino lo studio del mercato immobiliare, con specifico il geometra n. 6/09

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Convegni Al convegno dell’11 dicembre presso l’Unione Industriale hanno partecipato oltre 200 professionisti e circa 50 rappresentanti di Istituti di Credito, Assicurazioni, Università e Comuni

riferimento al segmento di mercato e che comprenda le definizioni secondo gli standard internazionali applicati nella ricerca del valore di stima, applicati alla casistica reale. Il geom. Sera ha effettuato un cenno al ruolo che Geo.Val. intende riservare alla figura del valutatore, quale elemento base del processo valutativo. In ambito europeo, si mira a definire e qualificare il valutatore professionista quale protagonista dell’efficienza del mercato immobiliare. Vi è indubbiamente una crescente attesa di professionalità, di qualità e di efficienza nei servizi immobiliari di cui la valutazione è il cardine. In tali ambiti, i corsi professionali di estimo immobiliare sono importanti per essere pronti ad affrontare un mercato che richiede una specifica competenza. Tra i compiti dell’associazione, vi è anche quello di formare i formatori, tramite corsi per tutors, di cui sono state avviare due edizioni.

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Il geom. Benvenuti ha concluso i lavori invitando il Prof. Maurizio D’Amato, docente presso l’Università di Bari ed anche presso la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino ad illustrare la sua esperienza in ambito universitario, dove i corsi di economia all’interno dei master dedicano una parte rilevante alla valutazioni immobiliari ed agli Standard di Valutazione Immobiliari, che proprio recentemente sono stati inseriti nei programmi didattici. Il prof. D’Amato ha sottolineato l’importanza di evidenziare i principi oggettivi delle valutazioni, anche quale “scudo” contro contestazioni ed obiezioni al giudizio di valutazione: se i principi sono standard, non possono essere appellati ma sono riconosciuti da tutti, naturalmente con un certo grado di discrezionalità. Oggi esistono valutatori certificati ISO 17.024 che lavorano su dati reali di compravendita, che sono una realtà di cui prendere atto ed a cui indub-

biamente adeguarsi, anche per poter ottenere il livello remunerativo da loro raggiunto. Per quanto riguarda il Mass Appraisal, il relatore ha effettuato alcuni esempi applicativi ed ha affermato che l’uso di queste metodologie scientifiche indubbiamente conduce ad un compenso professionale più appaganteL’attività meritoria ed unica di Geo.Val. ed E-Valuations è l’inizio di un percorso difficile ed in sviluppo: è oggi il momento – ha affermato il prof. D’Amato – si “saltare sul carro” perché il mercato chiederà valutazioni sempre più complesse e scientifiche e non bisogna perdere l’occasione di adeguarsi già da subito. In chiusura, il geom. Benvenuti ha ancora accennato alla certificazione, che è già una realtà: l’ente di certificazione si regge sul comitato scientifico, di cui fanno parte il Consiglio Nazionale, quale Presidente, l’ABI e l’Università di Palermo.


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Convegni

Restructura 2009

Con un netto +15% il salone si conferma punto di riferimento per il settore delle costruzioni. Crescono sia operatori che pubblico: il successo di una formula che guarda anche al consumatore La XXII edizione di Restructura, la rassegna edilizia organizzata da Lingotto Fiere-gruppo GL events Italia, si è conclusa domenica 29 novembre con il miglior dato di sempre: oltre 28.000 ingressi, con un incremento del 15% che tocca operatori professionali e utenti finali. “Siamo soddisfatti di poter confermare il successo di una manifestazione capace di mettere in campo la risorsa dell’innovazione in un processo che coinvolge tutta la filiera: i progettisti, le imprese costruttrici e i produttori di materiali e componenti” afferma Andrea Varnier, Direttore Generale Lingotto Fiere. I numeri complessivi evidenziano la tenuta degli espositori – 490 in

totale provenienti da 14 regioni – e l’importanza di questa rassegna per gli operatori, per i quali continua a rappresentare un punto di riferimento per l’aggiornamento su tecniche costruttive, prodotti, materiali. I professionisti rappresentano, infatti, circa il 70% del pubblico che ha frequentato gli stand insieme ai visitatori alla ricerca di idee e indicazioni in merito al costruire, al ristrutturare. Molti i giovani, a volte con il sogno della prima casa che vogliono ecosostenibile, energeticamente efficiente e al massimo del confort. Grande riscontro per la novità dei RestrucTour, visite guidate a 2 edifici realizzati secondo i criteri di sostenibilità seguite da GAT (Associazione Giovani Architetti Torino): sempre al completo i tour organizzati nei 3 pomeriggi, con oltre 150 iscritti. In aumento anche le attività degli Sportelli Informativi – organizzati da GAT, CNA, Confartigianato, Casartigia-

ni, ANACI – che hanno totalizzato 197 incontri rispondendo ai quesiti del pubblico non specializzato. Anche in questa edizione ampio risalto alle nuove culture del costruire, con un ampio programma di iniziative e occasioni di approfondimento: molto partecipati i 59 convegni, come i seminari giornalieri sul “Piano Casa” promossi da CNA per fare chiarezza a operatori e utilizzatori sulle opportunità della nuova legge. L’ampia rappresentativa degli artigiani coinvolti nei 3 concorsi indetti da CNA ha animato la manifestazione realizzando i 87 elaborati “dal vivo” sotto gli occhi del pubblico. 91 le nuove imprese che hanno ottenuto il marchio Piemonte Eccellenza Artigiana. I risultati mostrano l’interesse per i temi negli ultimi anni al centro di Restructura: efficienza energetica, ecosostenibilità, sicurezza. Argomenti di grande attualità, che rappresentano le chiavi di successo per il rilancio del settore.

I numeri di Restructura

Oltre 28.000 visitatori per Restructura 2009

Visitatori: oltre 28.000 Espositori: 490 Regioni di provenienza: 14 Convegni: 59 Incontri agli Sportelli informativi: 197 Restructour: 150 partecipanti Partecipanti ai concorsi CNA: 87 Riconoscimenti Eccellenza artigiana: 91

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Convegni

Il Collegio dei Geometri a Restructura Anche quest’anno il Collegio dei Geometri di Torino è stato presente a Restructura con un proprio stand per presentare ai cittadini l’attività del Geometra libero professionista, che spazia dall’edilizia, alle amministrazioni, alla topografia e all’estimo. Lo stand

Presso lo stand, oltre a presentare le attività del Collegio, i corsi e le pubblicazioni, era attivo il servizio “Il Geometra risponde”, sportello di prima consulenza gratuita aperto a tutti per ottenere consigli e pareri informali e porre questioni di pronta soluzione, già attivo presso la sede del Collegio professionale ed oggi, grazie alla disponibilità della Città di Torino, presso le biblioteche dei quartieri della Città. Questo servizio di consulenza è già stato avviato in primavera, quando, tra maggio e giugno, i Geometri hanno incontrato oltre 200 persone, dando ragguagli su risparmio energetico, catasto, stime immobiliari, agevolazioni fiscali in campo edile e questioni condominiali. Perché rivolgersi a un Geometra? Perché il Geometra è un professionista in grado di dare un importante supporto a chi si trova ad affrontare impegni importanti come comprare o ristrutturare una casa, decidere del futuro dei propri beni, richiedere agevolazioni fiscali per lavori edili. Ma il Geometra può essere anche un aiuto per affrontare con maggiore serenità una questione con i vicini confinanti o condomini, per tutelare

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i propri interessi, per risolvere un dubbio tecnico o amministrativo relativo ad un bene immobile. Gli incontri sono della durata di 20 minuti e per prenotarli si può telefonare alle biblioteche o consultare il sito del Comune all’indirizzo www. comune.torino.it/cultura/biblioteche.

I convegni

Il Collegio dei Geometri ha organizzato inoltre a Restructura due importanti convegni. Il primo ha riguardato la Certificazione Energetica, argomento di grande attualità perché la certificazione è divenuta obbligatoria dal 2009 per tutti gli immobili, sia nel momento della progettazione che negli atti di compravendita e di locazione. Il secondo convegno è stato dedicato al Piano Casa, cioè al provvedimento prima dello Stato e poi della Regione Piemonte che permette, in alcune condizioni, ampliamenti ai fabbricati ed agevolazioni per il recupero del patrimonio immobiliare. Durante i due convegni sia i professionisti sia i cittadini che visitano Restructura, e che quindi sono certa-

mente interessati a questi due argomenti, hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza sia delle norme, sia dei casi applicativi che già si riscontrano nella prima applicazione dei provvedimenti. Giovedì 26 novembre 2009, nella Sala Gialla di Lingotto Fiere, il Collegio ha organizzato il convegno “La certificazione energetica degli edifici. Il catasto dei consumi energetici”. Ha introdotto i lavori il Presidente del Collegio dei Geometri geom. Ilario Tesio; il primo relatore è stata l’Avv. Francesca Micheli che ha parlato di “Normativa comunitaria e nazionale in materia di rendimento energetico degli edifici e verifiche prescrittive – Le competenze professionali”. L’Arch. Giovanni Nuvoli dell’Assessorato Ambiente Regione Piemonte ha parlato di “Le disposizioni regionali in materia di rendimento energetico in edilizia (Legge reg. n.


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Convegni 13/2007 e D.G.R. n. 43-11965). E’ seguito l’intervento del Notaio Andrea Ganelli che ha trattato di “L’attestato di certificazione energetica nel momento dell’atto di compravendita e di locazione di immobili”. L’Ing. Stefano Corgnati del Politecnico di Torino ha trattato l’argomento “Dalla certificazione energetica degli edifici alla costruzione di catasti energetici” ed infine l’Ing. Lorenzo Balsamelli di Onleco s.r.l. ha presentato una relazione su “Il catasto energetico dei consumi e la diagnosi per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti” Il convegno si è concluso con le risposte ai quesiti ed il dibattito. Domenica 29 novembre 2009, presso la Sala Rossa di Lingotto Fiere, si è svolto il Convegno “Legge Regionale n. 20 del 14 luglio 2009 - Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica - Piano Casa”. Nonostante la giornata festiva, l’incontro ha avuto un discreto numero di partecipanti. Dopo i saluti e l’introduzione del Presidente del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia geom. Ilario Tesio, hanno parlato il Dott. Antonio Trifirò, Funzionario Direzione programmazione strategica, politiche territoriali, edilizia, settore attività giuridico legislativa della Regione Piemonte Su “Le disposizioni regionali sul Piano Casa”; il Geom. Gianluigi Pagliero, componente della Commissione Urbanistica del Collegio dei Geometri su “Aspetti applicativi e disposizioni straordinarie e strutturali; l’ Arch. Gian Carlo Paglie, professionista, su “Gli interventi di riqualificazione edilizia contenuti nell’art. 14 della legge” Moderatore è stato il Geom. Luigi Gaidano, Coordinatore della Commissione Urbanistica del Collegio dei Geometri.

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Seminario sulla termografia e l’utilizzo delle termocamere di Michele Labartino

Il 9 dicembre, presso il Collegio dei Geometri di Torino, si è svolto un seminario sulla termografia e l’utilizzo delle termocamere Grazie alla disponibilità del Collegio, la Società Microgeo srl di Firenze che opera nel settore degli strumenti di misura “contact less” (letteralmente “senza contatto”) ha cercato di avvicinare un uditorio piacevolmente partecipe ed attento ad un argomento di grande attualità, quello della termografia, cercano di dare un taglio pratico all’argomento. Al seminario, la presenza e l’utilizzo di alcuni modelli di termocamere ha evidenziato come queste siano letteralmente lo strumento illuminante, nel senso che solo tramite il loro utilizzo è possibile vedere quella zona dello spettro elettromagnetico che è compreso nella lunghezza d’onda variabile fra 700nm - 1mm e con una frequenza compresa fra 300GHz - 428THz ovvero che si trova al di fuori della zona visibile (400nm – 700nm). Considerando la polivalenza intrinseca nella professione dei geometri ed i tre diversi settori di misura in cui la stessa Azienda opera ormai da diversi anni, sia sul territorio nazionale che internazionale, sono stati dapprima presentati alcuni modelli di Stazioni Totali e GPS per quanto riguarda il settore della topografia tradizionale, per passare poi alla presentazione di alcuni modelli di Laser Scanner. L’attenzione dell’uditorio si è dunque naturalmente spostata sul treppiede posizionato in adiacenza al palco sul quale svettava l’ultimo modello della RIEGL il VZ400. Il VZ400, ha spiegato Simone Orlandini, titolare della Microgeo, fonde in se magistralmente (primo al mondo) due tecnologie di misura ovvero, quella della misura della distanza con il “Metodo della comparazione della fase dell’onda laser” tipicamente utilizzato per i rilievi d’interni (chiese, musei, cattedrali, strutture cioè dove la ricchezza e la quantità dei particolari è tanta e tale da richiedere un numero di misure elevatissimo, fino a 900.000 pti/sec ma di una portata sulla distanza moderata, al massimo di 100 Mt o poco di più), con il “Metodo a tempo di volo”, lo stesso utilizzato nei distanziometri delle stazioni totali. Quest’ultimo sistema di misura della distanza, ha viceversa una quantità di punti di misura al secondo più modesto, circa 11.000 pti/sec ma con un range di misura sensibilmente maggiore arrivando, con il modello LPM321 anche fino a 6 km (monitoraggio di frane per esempio, comunque ha un ambito di applicazione ambientale). Ebbene dicevamo il VZ400, fonde le due tecnologie leggendo fino a 125.000 pti/sec ed avendo un range di misura fino a 500mt ma soprattutto legge la completa lunghezza d’onda laser (Full Wave Form) penetrando in sostanza la vegetazione. Si è poi entrato nel vivo della tematica del seminario ed a quel punto il collega Michele Labartino ha fatto una trattazione esaustiva sulla teoria dell’infrarosso facendo notare l’importanza di conoscere le basi della termografia, al fine di poter interpretare i termogrammi (risultato delle misurazioni ambientali effettuate con le termocamere) correttamente. Fig.1. Un prisma separa la luce La radiazione infrarossa fu studiata nei primi anni del 1800. Il Fisico Wilnei colori che compongono lo liam Herschel pose un termometro a mercurio nello spettro prodotto da un spettro visibile. prisma di vetro per misurare il calore delle diverse bande di luce colorate (Fig.1). Scoprì che il termometro continuava a salire anche dopo essersi mosso oltre il bordo rosso dello spettro, dove non c’era più luce visibile. Fu il primo esperimento che mostrò come il calore poteva trasmettersi grazie ad una forma invisibile di luce. Le radiazioni elettromagnetiche sono caratterizzate da una Lunghezza d’onda e da una Frequenza e queste sono inversamente proporzionali.

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Convegni Importante considerare che l’energia Infrarossa è: Fig. 2. - parte dello spettro e si comporta in modo simile alla luce visibile - si propaga nello spazio alla velocità della luce - può essere: - Riflessa - Rifratta - Assorbita - Emessa La radiazione infrarossa è emessa da tutti gli oggetti sopra lo zero assoluto (-273.16°C) e quindi in ogni ambiente è possibile utilizzare con efficacia le termo camere, a meno che non ci si trovi nella condizione, peraltro difficilissima, di equilibrio termico. Si è parlato del concetto di Emissività (e) che in buona sostanza è la Frazione di energia irraggiata da un materiale rispetto alla energia irraggiata da un corpo nero che sia alla stessa temperatura. In altre parole è una misura della capacità di un materiale di irraggiare energia. Un vero corpo nero avrebbe e = 1 mentre qualunque oggetto reale ha: 0 < e < 1. Facendo una valutazione scientifica di tutti questi fattori, un altro scienziato Stefan Bolzmann (Fig.2) formulò la seguente Legge (essa stabilisce che la potenza irradiata da un corpo nero è proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura: U = σ . T4 dove U è l’energia irradiata dall’unità di superficie nell’unità di tempo (eccitanza) , T la temperatura assoluta espressa in kelvin e σ è la costante di Stefan-Boltzmann. Dalla quale deriva, per tutti gli altri corpi (detti anche corpi grigi): E= esAT4 Dove : E = energia emessa da un corpo; e = emissività s = Costante di Stephan Boltzmann (5.67x10-8 W/m2K4) A= superficie dell’oggetto T =temperatura assoluta; Durante un’indagine termografica, occorre tenere conto dei moti che regolano la propagazione del calore (Conduzione, Convezione, Irraggiamento) considerando questi moti è possibile scongiurare o ridurre errori di valutazione. Si è inoltre ben specificato che l’indagine termografica è qualitativa e non quantitativa, ovvero che possiamo individuare per esempio la presenza di acqua ma non conoscerne la quantità o la percentuale, risposta che potremo invece ottenere implementando le nostre misurazioni con un altri strumenti (es. igrometri) Nel fare un’indagine termografica è utile sapere che è possibile utilizzare due diverse modalità: 1. Metodo Passivo (Figg. 3, 4) 2. Metodo Attivo (Figg. 5, 6) TERMOGRAFIA PASSIVA (NON si sollecitano termicamente le strutture ma si legge semplicemente l’energia/calore rilasciata dal corpo)

Fig. 3. Termografia passiva (infrarosso)

Fig. 4. Termografia passiva (visibile) il geometra n. 6/09

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Convegni TERMOGRAFIA ATTIVA (SI sollecitano termicamente le strutture) Si sollecitano termicamente le strutture onde esasperarne il delta termico, questa procedura consente di superare un’ eventuale limite del modello di termocamera utilizzata.

Fig. 5. Riscaldamento

Fig. 6. Raffreddamento

Naturalmente è stato osservato che, mentre con un’indagine termografica è possibile ottenere un’idea chiara ed immediata del situazione termica nelle strutture, dati precisi della trasmittanza sono ottenibili soltanto con i termo-flussimetri che misurando in continuo per 72 ore il flusso termico, stimano con bassissimi margini d’errore la capacità isolante delle strutture interessate. Un uso sinergico di termocamere e termo-flussimetro può rendere un’indagine termica certamente ottimale. Simone Orlandini ha poi concluso facendo apprezzare seppur in modo simbolico la sensibilità della termo camera NEC TH9100 che stima fino ai 0,02° C (attualmente la migliore risoluzione in termografia) in questo modo: Ha invitato un collega dell’uditorio che si trovava in fondo alla sala riunioni a posare e togliere dopo 2 secondi circa la mano sulla parete facendo notare come il delta termico creato dal calore corporeo fosse visibile incredibilmente attraverso la termocamera per un tempo prolungato!

Il seminario era iniziato con queste parole: E’ scientificamente provato che i gesti delle persone rivelano i loro veri sentimenti, ma non tutti li sanno interpretare. Chi lo sa fare, andando oltre le parole, leggendo il linguaggio del corpo, spesso ha successo in ambito sentimentale e professionale. Chi sa interpretare certe frequenze dell’anima ha una marcia in più. Credo converrete che l’uomo vada oltre i 5 sensi, vede certe “invisibili” lunghezze d’onda. Certe lunghezze però proprio non le possiamo vedere ad esempio quelle comprese fra i 700nm – 1mm Potrebbe essere utile attrezzarci.

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Convegni

L’utilità delle termocamere Le termocamere si dimostrano strumenti d’ impareggiabile utilità per la ricerca di infiltrazioni (Figg. 7, 8)

Fig. 7.

Fig. 8.

Nella visualizzazione degli elementi strutturali nascosti (Figg. 9, 10)

Fig. 9.

Fig. 10.

Nella visualizzazione delle anomalie termiche, notare la sovrapposizione dell’infrarosso sul visibile (Figg. 11, 12) �

Fig. 11.

Fig. 12.

Sono di grande aiuto nel Calcolo della Trasmittanza mediante: (Figg. 13, 14) Immagine termica esterna Immagine termica interna Misura temperatura ambiente interno Misura temperatura ambiente esterno Elaborazione dei termogrammi con il software NRG

Fig. 13.

Fig. 14.

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Recensioni

Recensioni

Antonio Cinotto, Silvio Ferrero (a cura di) – La sostenibilità degli edifici e delle aree industriali – Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese, 2009. Il Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese ha curato la pubblicazione di un volume, complementare alle linee guida sulle APEA (aree produttive ecologicamente attrezzate) recentemente adottate dalla Regione Piemonte, che contiene proposte metodologiche ed operative che possono essere prese in considerazione sia per la realizzazione di nuove aree che per la riqualificazione di quelle esistenti. Il Consorzio opera nel territorio canavesano dal 1981 realizzando interventi di urbanizzazione che hanno consentito di ospitare in aree dedicate un numero elevato di imprese. Nel luglio del 2007 il Consorzio avviava un percorso di approfondimento sui temi della sostenibilità ambientale e sociale dei luoghi dedicati al lavoro e nasceva in quel contesto l’idea di pubblicare un testo che potesse essere di aiuto ed anche di indirizzo in questa direzione. E’ stato

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quindi costituito un gruppo di lavoro dedicato a questo tema ed affidato agli architetti Antonio Cinotto e Silvio Ferrero il compito di collaborare. Il volume è il risultato di questo lavoro e può costituire un utile supporto sia culturale che operativo per conoscere meglio le prestazioni ambientali degli insediamenti produttivi.

tra, il testo dedica due capitoli agli adempimenti fiscali ed uno a quelli previdenziali, riportando sinteticamente ma in modo chiaro le procedure e le scadenze da rispettare. Interessante e sicuramente utile è inoltre il capitolo dedicato alla responsabilità del Geometra nello svolgimento della professione.

Gianfranco Di Rago, Marco Esposito, Ilaria Mariani – Geometri – Maggioli Editore, 2009, pagg. 340, Euro 30,00 Il volume appartiene alla nuova collana della Maggioli “Professioni. Diritti e Doveri”, nata per illustrare sinteticamente il quadro normativo in cui ciascun professionista si trova oggi ad operare e per fornire, in modo semplice e veloce, gli strumenti essenziali per orientarsi nell’attività quotidiana che la professione richiede. Oltre alla parte generica della normativa della professione di Geome-

Sergio Di Macco, Pier Luigi Mattera – L’inventario del Territorio. Una nuova forma di catasto e di registrazione – Legislazione Tecnica, 2009, pagg. 287, Euro 36,00 Il manuale sulla nuova organizzazione dell’Agenzia del Territorio ha la funzione di descrivere tutte le procedure e le terminologie che presenta la materia “catasto”, fornendo ausilio e chiarimenti ai tecnici che si affacciano all’attività ed ai rapporti con l’Agenzia del Territorio. Inoltre intende dare a coloro che già sono addetti ai lavori un sicuro apporto operativo evidenziando le nuove


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Recensioni tendenze, e una guida passo a passo all’ausilio delle procedure informatiche. Per i professionisti, forse un testo troppo scolastico che tuttavia può essere utile come complemento formativo, pur nella consapevolezza della continua trasformazione normativa dell’argomento. Completa il volume un glossario che chiarisce i termini della materia ed uno stralcio delle norme fondamentali da avere sotto mano.

ci argomenti, della collaborazione di esperti qualificati nei settori. Ne risulta quindi una esauriente esposizione di materie interdisciplinari, che forniscono conoscenza indispensabili per il professionista e che sono state affrontate per offrire una panoramica generale ed evidenziare gli aspetti che più direttamente interessano l’attività dei coordinatori. Il volume può quindi essere una

chiave d’ingresso per i professionisti che si dedicano per la prima volta all’attività di coordinatore, ma anche un utile ed esauriente strumento di consultazione ed aggiornamento per chi già svolge questo ruolo. Purtroppo anche in questo settore il continuo aggiornamento penalizza la carta stampata, che rischia di essere obsoleta dopo breve tempo.

Pubblicazioni Celid sulla certificazione energetica

Michele Santippo, Antonio Muzzolon – Coordinatore per la Sicurezza – Legislazione Tecnica, 2009, pagg. 367, Euro 40,00 La normativa in materia di sicurezza, aggiornata con il D.Lgs. 106/2009, è oggetto del nuovo manuale rivolto ai coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dell’opera, affrontando le materie che concorrono a formare le competenze proprie dei coordinatori stessi. Il testo è organizzato sulla base del programma di formazione per i coordinatori riportato dal D.Lgs 81/08 che ha unificato le principali fonti legislative in materia, compresa quella della sicurezza nei cantieri. Gli autori, professionisti collaudati sulle problematiche inerenti l’attività professionale dei coordinatori della sicurezza si sono avvalsi, per specifiil geometra n. 6/09

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Cultura

Centro di documentazione e valorizzazione dei giardini storici del Biellese Presentazione Nell’ambito della legge regionale 17 novembre 1983, n. 22 “Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico” cui ha fatto seguito la costituzione degli Elenchi ufficiali delle Aree di interesse botanico della Regione Piemonte, la categoria relativa ai Giardini storici assume particolare significato in ragione del rilevante patrimonio presente sul territorio regionale: circa 130 solo nel Biellese sono i siti di rilevanza censiti all’interno del progetto di monitoraggio di tale realtà su scala regionale finanziato dalla Regione Piemonte e tuttora in corso Le Aziende di promozione turistica locale, con particolare riferimento all’ATL del Biellese, rilevano il crescente interesse e la richiesta di visite presso i Giardini storici pubblici e privati. L’Ente Parco Burcina e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, referente regionale per le Aree di interesse botanico, hanno istituito il Centro di Documentazione e Valorizzazione dei Giardini storici del Biellese con l’intento di dare vita ad attività di informazione, divulgazione, valorizzazione e promozione dedicate a tali realtà. Destinatari Il Centro di Documentazione si rivolge a tutti coloro che per motivi di studio, lavoro o passione personale desiderino reperire testi, informazioni sui Giardini storici, con particolare riferimento ai Giardini storici biellesi.

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Il Centro intende configurarsi non solo come struttura di servizio ai Proprietari e/o Enti gestori di giardini, ma anche come punto di riferimento per tutti gli appassionati del settore, dagli studiosi ai semplici interessati. Il Centro intende inoltre sviluppare una specifica vocazione divulgativa e didattica, finalizzata ad incrementare la consapevolezza generale e delle nuove generazioni nei confronti del sistema-giardino e della sua vita nel tempo. Attività del Centro Gestione di una Biblioteca specializzata sul tema del giardino, della botanica, del florovivaismo, dell’architettura del verde e del paesaggio Catalogazione informatica dei volumi. Costituzione della Rete dei Giardini storici visitabili della Provincia di

Biella e coordinamento delle attività di divulgazione inerenti la Rete Attività di valorizzazione dei Giardini storici del Biellese Realizzazione e promozione di pubblicazioni scientifiche e/o divulgative. Realizzazione e promozione di progetti didattici e naturalistici Realizzazione e diffusione di materiali informativi e didattici (opuscoli, pieghevoli, cartoline, manifesti, DVD ecc.) Organizzazione e promozione di mostre fotografiche e/o divulgative Organizzazione di incontri culturali inerenti la valorizzazione dei Giardini e di incontri di aggiornamento per amatori Struttura La R.N.S. Parco Burcina “F. Piacenza” mette a disposizione del Centro le strutture della propria sede,


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Cultura sita a Pollone (BI). All’interno della Cascina Emilia, antica abitazione contadina di media quota, si trovano gli Uffici amministrativi del Parco, la Biblioteca ed una sala polifiunzionale usata per diverse attività: didattica, corsi di formazione, presentazioni, conferenze. I Giardini storici del Biellese Venerdì 6 novembre 2009, nell’ambito della Presentazione “Il Paesaggio ordito - Giardini, Parchi e Ville nel Biellese” presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il Direttore del Parco Burcina “F. Piacenza” - Nicoletta Furno hanno illustrato le attività del Centro di Documentazione e Valorizzazione dei Giardini storici del Biellese. Nell’occasione è stato proiettato in anteprima il documentario “Giardini Biellesi” realizzato a cura del fotografo Antonio Canevarolo. Giovedì 10 dicembre 2009, ha avuto luogo presso il Museo del Territorio Biellese la presentazione al pubblico e proiezione del documentario “Giardini Biellesi”, realizzato dal fotografo Antonio Canevarolo per la R.N.S. Parco Burcina “F. Piacenza” - Centro di Documentazione e Valorizzazione dei Giardini Storici del Biellese, con il contributo della Regione Piemonte - Museo Regionale di Scienze Naturali e la consulenza scientifica del Museo del Paesaggio di Verbania - Archivio Ville e Giardini. In un’ottica di valorizzazione, nasce il progetto della costruzione di una rete provinciale dei Giardini storici visitabili, cui abbinare l’ideazione di un dépliant turistico che accompagni il visitatore in un itinerario alla scoperta di questo importante e suggestivo patrimonio. In questo caso si tratta ovviamente della Provincia di Biella, ma il dépliant è pensato e strutturato in modo da essere facilmente riproducibile anche per le altre Province regionali.

Il 2009 è stato l’Anno Internazionale dell’Astronomia proclamato dalle Nazioni Unite ma per Torino è stato anche il 250° anno della costruzione del suo Osservatorio (uno dei 12 che fanno capo all’INAF, Istituto nazionale di astrofisica). “Osservar le stelle”, è stata la mostra di strumenti antichi che servirono a scrutare il cielo in questa città che celebra i due secoli e mezzo trascorsi da quando padre Giovanni Battista Beccaria colse l’occasione del passaggio di una cometa per mostrarla al re Vittorio Amedeo III di Savoia e questi, colpito dalle sue conoscenze, gli diede l’incarico di determinare la lunghezza del grado di meridiano in Piemonte. Il primo osservatorio di padre Beccaria (1716-1781) fu un terrazzino affacciato all’inizio di via Po, ancora visibile sul lato sinistro della strada dando le spalle a Palazzo Madama. Di lì si spostò qualche tempo dopo, nel 1789, sui tetti dell’Accademia delle Scienze. Di qui, per decisione di Giovanni Plana, nel luglio 1822 l’Osservatorio migrò su una torre di Palazzo Madama. Fu poi padre Giovanni Boccardi, nel 1912, a trasferire l’Osservatorio sulla collina di Pino Torinese, dove tuttora si trova, anche se la ricerca si fa ormai prevalentemente con navicelle spaziali e telescopi situati in luoghi remoti, dove la qualità del cielo consente ancora ricerche utili. Gli strumenti che Plana installò a Palazzo Madama, alcuni dei quali visibili nella mostra, erano: - un circolo meridiano di Reichenbach munito di quattro oculari e di due livelli di contrappesi - una macchina equatoriale, costruita a Monaco da Fraunhofer e Utzschneider - uno strumento dei passaggi, costruito a Parigi da Lenoir - un circolo moltiplicatore di 18 pollici di diametro, costruito a Parigi da Fortin - un cannocchiale acromatico di Dollond - un teodolite di otto pollici di diametro, costruito da Reichenbach - un sestante a riflessione di un piede di diametro, costruito a Londra da Toughton - un eliostata, costruito a Milano da Grindel - un pendolo astronomico a compensazione, costruito a Parigi da Martin - un comparatore composto da due microscopi mobili lungo un’asta di legno - un barometro a pozzetto e un termometro a mercurio.

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Cultura

Dove vanno a finire le seimilatrecento copie de “Il Geometra”? La rivista del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, nata nel 1945, è oggi stampata in 6.300 copie per numero. Anche se i mezzi informatici costituiscono ormai la principale fonte di informazione e possono sostituire in parte la carta stampata, la rivista costituisce indubbiamente ancora una buona presentazione della Categoria dei Geometri a tutti gli utenti e, particolarmente per gli iscritti all’Albo e i praticanti, anche un mezzo di formazione e informazione.

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Ecco a chi viene destinata la rivista: Iscritti all’Albo dei Geometri di Torino e Provincia: Iscritti all’Albo dei Geometri di Aosta: Iscritti al Registro dei Praticanti Pensionati Geometri Collegi d’Italia Consiglieri Consiglio Nazionale e Cassa e Delegati Omaggi Uffici Tecnici della Provincia Istituti per Geometri, Ordini, Abbonati Notai Riserva e archivi

3.590 653 487 480 110 160 140 320 40 180 140


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On line

Il backup di Paolo Cuselli

Il backup, copia di sicurezza, o copia di riserva nell’informatica indicano un’importante operazione tesa a duplicare su differenti supporti di memoria le informazioni (dati o programmi) presenti sui dischi di stazione di lavoro o di un server. Normalmente viene svolta con una periodicità stabilita (per esempio una volta al giorno o alla settimana). L’attività di backup è un aspetto fondamentale della gestione di un computer: in caso di guasti o manomissioni, il backup consente infatti di recuperare i dati dell’utente o degli utenti che utilizzano la postazione; in caso di server o di database, questo recupero può essere essenziale per il lavoro di molte persone, Alcune delle principali funzionalità che un programma di backup dovrebbe fornire, sono: - Copia immagine di un disco rigido - Copia selettiva di directory e singoli file - Criteri di selezione per la ricerca dei contenuti backuppati e per la scelta di quelli che devono essere oggetto di backup (per data, tipo di file, autore della modifica) - Compressione dei contenuti per ridurre i gigabyte di memoria richiesti, e per aumentare le velocità di backup e di restoring dei dati - Sicurezza: protezione delle copie con password e crittografia.

Tipologie di backup Backup incrementale: copia i file nuovi o modificati dall’utimo backup completo o incrementale Pro: più veloce del backup completo e di quello differenziale Contro: creando “piccoli” backup ci va più tempo a ricercare i file da ripristinare. Backup differenziale: copia i file nuovi o modificati dall’utimo backup completo Pro: più veloce del backup completo, + veloce di quello incrementale per il ripristino dei file Contro: più lento di quello incrementale Ipotizzando di dover salvare dei dati ogni giorno della settimana è necessario impostare un giorno in cui effettuare il backup completo, e successivamente assegnare ai giorni successivi il backup incrementale o differenziale. E’ comunque consigliato tenere un backup completo una volta alla settimana in maniera di non aver troppo frazionati i dati backuppati. Sincronizzazione/mirroring: è un processo in cui vengono copiati e cancellati file e cartelle nella destinazione in maniera da avere la fonte uguale alla destinazione, i file già presenti nella destinazione e identici a quelli della fonte non vengono considerati e quindi vengono

processati solamente i file nuovi e modificati. Pro: più veloce del backup completo Contro: se vengono cancellati erroneamente file o cartelle nella sorgente, verrannno cancellati anche nella destinazione (salvo impostazioni specifiche) Clonazione: è il processo che copia un’intera partizione o disco Pro: è comodo nel caso il pc sia diventato lento o abbia problemi e non si ha tempo per ripararlo, in questo caso si va a ripristinare un’immagine creata precedentemente Contro: un sistema di questo tipo deve prevedere una pianificazione di backup giornalieri oppure di salvare i dati su una partizione che non sia quella di windows in maniera che con il ripristino non vada a perdere i dati Migrazione: è il processo che copia il geometra n. 6/09

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On line un intero disco su di un altro ed è un termine usato quando l’operazione è volta alla sostituzione di un disco solitamente per passare ad un altro più capiente oppure perchè quello in uso sta cominciando a rovinarsi

Quale strategia di backup usare Backup di file Se siamo a casa e dobbiamo fare un backup di foto e documenti è sufficiente utilizzare un software per il backup o sincronizzazione di file e utilizzarlo o programmarlo periodicamente in base alla frequenza con cui produciamo nuovi documenti o foto. Analogamente se fossimo in ambito lavorativo, e quindi con documenti sempre nuovi o aggiornati è necessario eseguire il backup almeno una volta al giorno cercando di sfruttare la notte e le pause pranzo per esempio. Se i dati sono molti è consigliabile eseguire la sincronizzazione o dei backup incrementali/differenziali. Nel caso dei backup incrementali/ differenziali diventa scontato usare per esempio il sabato o la domenica per il backup completo e le notti dei giorni lavorativi per i backup incrementali o differenziali. In ambito lavorativo meglio preferire backup incrementali/differenziali alla sincronizzazione pura poichè se

per errore un utente cancella un file questo non sarà più reperibile perchè anche nella copia di backup questo file sarà cancellato. Alcuni programmi di sincronizzazione permettono comunque di evitare la cancellazione dei file mancanti nella fonte e presenti nella destinazione. Analogamente a quanto indicato sotto per la clonazione dei dischi, non è necessario ma è molto più comodo per organizzare i profili di backup tenere i dati, la posta e applicazioni in una partizione separata da quella del sistema operativo. Clonazione dischi La clonazione dei dischi è utile per riportare il pc ad uno stato prestabilito o più performante per esempio come se il pc fosse nuovo o appena dopo aver installato windows e i programmi che più utilizziamo. Un altro caso in cui è meglio preferire la clonazione è quando non possiamo rimanere senza il pc per più di un’ora o anche meno, infatti una volta collaudata la procedura di ripristino saremo in grado di tornare operativi anche in meno di mezzora. Uno degli accorgimenti più importanti in questo caso da ricordarsi è quello di mantenere i documenti e dati su cui si lavora al di fuori della partizione da ripristinare, a meno che si utilizzino backup incrementali frequenti e quindi si è sicuri di non perdere nulla. Ripristinare un’immagine del disco non servirà a nulla se il problema

Posta elettronica certificata Si ricorda che tutti i professionisti hanno l’obbligo di dotarsi di indirizzo di casella di Posta Elettronica Certificata, comunicandolo ai rispettivi Collegi professionali. E’ possibile ottenere gratuitamente la PEC tramite la convenzione con il Consiglio Nazionale-Cassa di Previdenza e Aruba, sul sito www.cassageometri.it. 48

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del mancato avvio di windows è di causa hardware mentre per tornare operativi in poco tempo per qualche “normale” problema di windows non è sempre necessario ripristinare immagini precedenti col rischio di perdere qualcosa, ma è anche possibile cercare e poi chiedere informazioni nelle sezioni apposite per i problemi di windows. Se si rischia di perdere dati a causa del ripristino e meglio accedere prima al disco montandolo altrove oppure con un live cd/usb ed eventualmente salvarsi manualmente tutti i dati. Prima di eseguire una copia di un disco è necessario liberarsi di ogni cosa inutile o dannosa, è quindi consigliato fare pulizia dei file inutili con programmi come ATFCCleaner o CCleaner e se il pc non è nuovo o con installazione vergine fare anche scansioni con antivirus e antispyware. In questo modo il processo di copia e relativo ripristino saranno più veloci e sicuri. Se non si ha a disposizione un disco esterno è possibile anche salvare i backup su una 2° o meglio 3° partizione del proprio disco, diversa ovviamente da quella del sistema operativo e quella dei dati, non è molto consigliato come metodo perchè in caso di danneggiamento al disco si perde sia la partizione operativa che quella backuppata, sicuramente migliore che il nulla. Migrazione Abbiamo già visto che per migrazione intendiamo la sola copia del disco volta alla sua sostituzione, si dovrà quindi scegliere un programma che permette questa funzionalità chiamata solitamente drive to drive, si differenzia dal backup classico perchè nella destinazione non ci sarà un file generato e gestibile soltanto dal programma che l’ha creato, ma ci sarà una copia esatta del nostro disco.


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