+Lecce nei quartieri - Rudiae

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REPORT Novembre 2011

PRIMA TAPPA

IL RAGGIO VERDE di RUDIAE

CITTA’FERTILE


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LECCE +LECCECITTA’ NEI QUARTIERI PUBBLICA


+LECCE NEI QUARTIERI

Il viaggio continua Lecce 2.0dodici Laboratorio di idee partecipate

Dopo il concorso di idee del luglio scorso, l’associazione “Lecce 2.0dodici - Laboratorio di idee partecipate” inizia un viaggio di condivisione dei risultati attraverso i quartieri della città. Si riparte dai luoghi per vivere l’esperienza dei progetti, provando insieme agli autori, ai tecnici ed agli abitanti a calarsi dentro gli spazi stessi della città, per costruire desideri di trasformazione comuni e renderli pubblici. Se il concorso “Lecce città pubblica” chiedeva ai partecipanti una riflessione sullo spazio pubblico della città, +Lecce nei quartieri vuole favorire ora la condivisione pubblica dei progetti sollecitati e presentati, utilizzandoli come chiave di accesso a scenari partecipati di cambiamento della città.

La presentazione pubblica dei progetti fornisce così il pretesto per la realizzazione nei week end di una serie di Laboratori urbani itineranti e aperti, per avviare, sui luoghi dei progetti stessi, un processo orizzontale, una riflessione collettiva e plurale sullo spazio pubblico, capace di legare insieme conoscenza tecnica ed esperienziale dei luoghi. I nuovi risultati, accresciuti dei bisogni, delle idee e dei punti di vista dei cittadini saranno raccolti in un bagaglio di nuovi progetti da restituire alla città, idealmente consegnato al decisore che uscirà dalla prossima tornata elettorale amministrativa. Buon lavoro!

web: www.lecce20dodici.it mail: leccecittapubblica@libero.it

LECCE

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LECCE CITTA’ PUBBLICA


Nel Concorso Lecce Città Pubblica professionisti e creativi hanno scelto il loro spazio pubblico, lo hanno adottato con gli abitanti, per promuovere insieme alle persone i valori urbani. I cittadini sono i primi esperti. Sono quelli che fanno l’urbanistica con i piedi e che consumano le scarpe. I motori della ricognizione urbana. I tecnici e i creativi hanno immaginato le soluzioni. E ora le riportano nei territori, per trasformare ancora una volta i progetti. E farne cifra di cambiamento. Lecce Città Pubblica diventa un tour, attraverso i quartieri di Lecce.

LECCE

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15-16 Luglio 2011 Rettorato dell’Università del Salento

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WE-LAB we lab!


Il WE-lab è un laboratorio di condivisione e arricchimento comunitario di progetti urbani preliminari ideato da Città Fertile. Un processo durante il corso di un week-end, per allargare la riflessione originale e generare strategie di cambiamento, attraverso esperienze e saperi plurali. I progetti di partenza sono bozze aperte e strade possibili da ri-disegnare nei luoghi dei progetti. WE significa NOI, alla fine del weekend. C’è anche un nuovo verbo di azione: to lab. Un neologismo urbano che significa lavorare insieme e produrre subito senso, costruire un laboratorio di strada, inventare/ elaborare identità strategiche comuni. I LAB, WE LAB! L’io e il noi, dentro un percorso di impegno, per quanto breve: I lab the city, I lab my place. WE lab! Non necessariamente numeroso e rappresentativo della dimensione di cittadinanza, ma qualitativamente emergente, somma progressiva, sentiero di politica urbana portato dai singoli, rispetto ad un percorso tecnico ed intellettuale già depositato.

Sabato e Domenica. Incontri semplici sulle mappe per costruire forme partecipative attorno a idee concrete di trasformazione, per nuovi transiti dei saperi nello spazio sociale della discussione pubblica. WE-lab intercetta le persone alla scala micro-comunitaria per contestualizzare e migliorare il progetto preliminare e aprire una comunità di progetto. WE-lab promuove la traduzione del linguaggio tecnico in linguaggio naturale, senza perdita dello sguardo complessivo e dei principi identitari della proposta, con regole semplici e immediate. Al termine del percorso, tecnici e creativi insieme alle persone. Destini incrociati di idee, accrescimento della paternità intellettuale e scenari futuri. Più Città Pubblica, Più Lecce nei quartieri.

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IL RAGGIO VERDE di RUDIAE


Il Raggio Verde di Rudiae Menzione speciale della giuria. il profilo

il progetto riguarda l’asse di collegamento tra Porta Rudiae e l’area archeologica di Rudiae. Un percorso che dal centro storico alla periferia arriva alla campagna aprendosi su uno dei paesaggi rurali a più alto valore storico dell’hinterland di Lecce. Il rapporto fra città e campagna. Una nuova interpretazione del paesaggio. Ritrovarsi sulle questioni con i raggi verdi, come il Raggio Verde di Bagnoli. L’applicazione a Lecce. Dal PUG, il sistema radiocentrico per un progetto di paesaggio contesto. Cinque assi: un progetto pilota con forti attrattori. Un focus con l’Associazione Ferrovie Rudiae e con l’Associazione Vivere Lecce. I temi sollevati: la connessione fra i quartieri, la riqualificazione ambientale del filo verde, i contenitori degli eventi e del tempo libero, i canali della cultura in-out fra città e campagna, la memoria di Rudiae. Avanzare la

discussione sui grandi assi di collegamento. Porta Rudiae è un accesso-palcoscenico, punto di partenza del commercio, nodo per il traffico, focale del percorso. Il serbatoio dell’acqua, un parco pubblico di sensibilizzazione sociale e punto panoramico. I sottopasso di Monteroni. La campagna degli orti urbani e la soglia archeologica: la stanza della memoria. Attraverso questo link è possibile scaricare la relazione del progetto: http://www.lecce20dodici.it/cittapubblica/?p=126

Componenti del gruppo: Francesco Baratti, Architetto (capogruppo) Fabrizio Ghio, Architetto Fabio Ippolito, Agronomo Massimiliano Limoncelli, Archeologo Cateriana Polito, Archeologa Serena Quarta, Sociologa Cinzia Tarantino, Architetto

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INCONTRO ZERO


L’incontro zero

I progettisti, Città Fertile e Lecce2.0dodici I progettisti di Raggio Verde raccontano il progetto. Emergono due bussole per raccogliere punti di forza e di debolezza, della realtà e del progetto. L’obiettivo ultimo è la traduzione della proposta in una mappa mentale immediata: la forma identitaria per rendere visibili i contenuti più importanti, quelli del presente e quelli del futuro, sostenuti dal progetto. Un brainstorming accelera la narrazione e fissa le idee prevalenti su lucidi sovrapposti.

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Novembre 2011 Sede di Città Fertile

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INCONTRO ZERO


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Novembre 2011 Sede di Città Fertile

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INCONTRO ZERO


Sul quartiere e sul progetto, i principi di intervento si trasformano in una mappa generativa naturale. C’è il Raggio Verde, con i suoi poli: Porta Rudiae, con la colonna di Quinto Ennio ed il pergolato di avvio, con il traffico e con le molte funzioni in uno spazio ristretto. Il serbatoio dell’acqua, con la dimensione pubblica di un bene comune, con il verde ed il paesaggio da guardare. Piazzale Rudiae, snodo e sbarramento, fatto urbano di congestione, crocevia e luogo di superamento. Il Liceo Artistico, nel progetto palestra creativa e laboratorio di approfondimento, nella realtà ancora sistema scolastico non collegato. L’area archeologia di Rudiae: La Città di Quinto Ennio, al limite del raggio, con le attuali visioni verso Lequile, l’area archeologica della città altra, l’affaccio verso i casini: uno scenario unico per costruire una nuova alleanza fra città e campagna. L’intero raggio verde è progetto di continuità per rinsaldare i patti. E’ raggio di mobilità veloce e lenta, di percorso vita e di orti urbani.

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IL WE-LAB A RUDIAE


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WE WE- POST


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26 Novembre 2011

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Santa Maria dell’Idria

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WE - POST


WE Post!

Il sabato. Chiesa dell’Idria

Ore 18.00. Il gruppo di Raggio Verde racconta il progetto. Città Fertile, la mappa naturale. La mappa naturale si deposita sul progetto e, su di essa, un nuovo lucido accoglie nuovi contributi. We post è un verbo di azione. E’ l’atto del depositare i contributi sulla mappa e sul progetto. Spesso in un luogo specifico.

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Santa Maria dell’Idria

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WE - POST


Post-it rosa per raccontare gli elementi di Raggio Verde che le persone apprezzano maggiormente, da consolidare e sviluppare:

Post-it gialli per dire le debolezze, i fattori che il progetto non risolve:

• il progetto come pratica di cittadinanza, come esercizio del diritto della qualità dell’abitare • la necessità di un intervento pieno, forte, pesante per affermare il corridoio verde • la creazione di un percorso ideale con un sistema di presidi verdi diffusi • l’affidamento della permeabilità del verde a piccoli spazi di valore • l’attribuzione di senso a spazi vuoti o privi di funzione • la rilevanza dell’intervento in piazzale Rudiae, con la rimozione delle aree di servizio • il tema essenziale del percorso pedonale e del passaggio nei sottopassi • la cura per la mobilità pedonale e ciclabile

• il parziale sviluppo della comunicazione con gli abitanti del quartiere • l’inutilizzabilità dei sottopassi pedonali per mancanza di igiene e di sicurezza e la complessità degli attraversamenti • il basso interesse all’uso dei percorsi, solo tragitti della domenica • lo scarso impatto del progetto sulla vita degli abitanti • la limitata leggibilità del patrimonio archeologico • il mancato collegamento con altri spazi dominanti, come il futuro Parco della Musica

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Santa Maria dell’Idria

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WE NOTE


WE Note!

La riflessione del team del WE-LAB sui fattori di cambiamento

Sabato. Ore 20.00. Un nuovo lucido, sui we-post. Per la sintesi dei contributi e per la loro traduzione in nuova mappa rappresentativa naturale. I temi dominanti sono in un doppio elenco divergente, di punti positivi e di elementi negativi. Il PIU’ raccoglie i fatti migliori del progetto, i suoi valori di fondazione, riconosciuti dagli altri. Il MENO indica le questioni ancora aperte. Il Raggio Verde viene consolidato in un organismo dominante, attraversato da mobilità a velocità diverse, infiltrato nei luoghi dei quartieri, verso altri luoghi. Piazzale Rudiae ha la cesura della ferrovia e i passaggi critici. Rudiae è parco di identità aperta.

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La soluzione Piazzale Rudiae Il corridoio verde Le infiltrazioni di verde La mobilità dolce/lenta L’avvicinare città e campagna Il progetto come prassi di cittadinanza

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I sottopassi pedonali L’attraversamento viale Grassi Il traffico veicolare Il progetto non incide sull’assetto dei quartieri - Il progetto non incide • sull’assetto sia di Porta Rudiae che dell’area Archeologica Rudiae

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27 Novembre 2011 CITTA’FERTILE

Porta Rudiae

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PASSEGGIATA DI QUARTIERE


La passeggiata di quartiere Domenica. Ore 9.00.

Il ritrovo è al Liceo Artistico. Un cammino verso i limiti urbani del raggio verde. Un ritorno a Porta Rudiae, per sviluppare i temi strategici di cambiamento, dentro il progetto. La passeggiata è guidata dai progettisti, ma anche dall’intelligenza emotiva e dalla sfera attiva dei cinque sensi, che coinvolge e riconosce le cose, come in un’emersione. Percorrere insieme un luogo, attraversarlo. E’ il presupposto della valorizzazione dello stare insieme, comunicando esperienze e osservazioni specifiche: gli elementi che colpiscono ciascuno e che sono rivelatori. .

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27 Novembre 2011 Lungo il Raggio Verde

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PASSEGGIATA DI QUARTIERE


TRE CUORI / TRIA CORDA di Beatrice Leone

Se parti dalla colonna di Ennio, seguendo la via-raggio, puoi arrivare fino alla città che riposa nella valle, Rudiae. Oppure, dalla città sepolta sotto le zolle di terra e i muretti a secco, puoi raggiungere la porta della città che vive, Porta Rudiae. La porta della città sepolta è un ammasso di spazzatura buttata lì per terra. Quando la vedi vuol dire che sei arrivato. Poi alzi lo sguardo. C’è un tappeto rosso di terra arata che scende a valle e in fondo, se fai attenzione, riesci a vedere la corte della masseria e almeno il profilo di due campanili. A quel punto attraversi curioso la soglia-spazzatura, costeggi il bordo del muretto a secco alto e affondi con le scarpe nella terra morbida. Qualche rovo ti si attacca pure alle caviglie. Se guardi bene per terra, vicino ai tuoi piedi, puoi trovare piccoli pezzi di ceramica rossa, forse vasi, tracce preziose di vite antiche, che ti indicano che stai per arrivare. Qualche passo più in là, ci sei. Vedi

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27 Novembre 2011 Lungo il Raggio Verde

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PASSEGGIATA DI QUARTIERE


enormi pezzi di tufo caldo che spuntano fuori dagli strati di una parete roccia sventrata. Sono le mura della città che dorme. E’ la città di Ennio, Ennio dai tre cuori/tria corda. Sta lì sotto di te e provi ad ascoltarla in silenzio. Sei suo ospite. Ti racconta una storia lontana, di un tempo in cui le mura avevano dentro città e campagna insieme. Ti racconta di quando le città si costruivano in una valle perché lì, l’acqua, il bene più prezioso, confluisce naturalmente. Ti racconta di tre lingue che si parlano allo stesso tempo, latino, greco ed osco. Tante altre cose ha da dirti ma tu, a quel punto, ritorni indietro. Verso la città che vive, che ti chiama. Esci dalla soglia-spazzatura e sei subito sull’asfalto. Tappeto freddo per i tuoi passi. Superi la grande torre/antenna e la masseria aperta, con il bucato steso all’entrata e l’odore intenso di bestiame che fuoriesce. Se vuoi ti fermi davanti a un muretto da cui sporgono generosi fichi d’india e rami che grondano d’ulive che nessuno ha mai raccolto. Dall’altra parte vedi l’edificio fantasma. Le stanze senza pareti e senza soffitto nelle quali

ti immagini il pezzo di scuola che non c’è. Con gli alunni che volano per i corridoi. Cammini ancora e non ti senti più un ospite gradito. Sei un intruso, fuori luogo, in un mondo che viaggia ad alta velocità. Ti immagini come sarebbe bella la pista ciclabile che non c’è. Passi per l’enorme manifattura semi-abbandonata. Ecco iniziano i grandi attraversamenti. Da questo momento in poi sei in guerra. Questione di vita o di morte. La foto di Antonio e i crisantemi gialli ti ricordano che qui non si gioca. Passi dalla torre dell’acqua. Ti chiedi come sarebbe vedere la città da lì sopra. Sei quasi arrivato. Ultimo attraversamento su strisce bianco scolorito. Arrivi al mercato. La fruttivendola si ricorda di te, ti saluta con un sorriso. Finalmente sei al sicuro. Il signore col turbante giallo vende sciarpe multicolore. Ed ecco sei arrivato. Alla colonna di Quinto Ennio, tria corda, tutta imbrattata. E alla porta che ti indica, di nuovo, la città che dorme lì a pochi passi, sotto la valle. E le storie, tante, che ancora ti può raccontare.

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WE LAB A PORTA RUDIAE


WE LAB a Porta Rudiae Domenica. Ore 11.00.

La mappa WE NOTE propone alle persone tre rami discorsivi aperti. Mobilità: come il Raggio Verde si concilia con l’attuale traffico veicolare? Relazioni: la localizzazione del progetto ha scarso impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. Attraversamenti: i punti critici dei passaggi, attraverso la ferrovia.

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Porta Rudiae

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WE LAB A PORTA RUDIAE


Gli interventi delle persone si sovrappongono ed evolvono il progetto nelle sue debolezze, depositandovi dentro germinazioni di strategie ad intreccio. Le interazioni fra ragionamenti esplodono gli interrogativi di progetto, rendendoli sviluppo dell’ascolto, lungo un atto di messa in discussione dei ruoli delle professioni. In questa disciplina dell’essere insieme, ecco i risultati evolutivi del Raggio Verde di Rudiae, imperfetti e tuttavia sovrabbondanti nell’immaginario. Plurali e Pubblici. Naturale conseguenza di un’aggregazione cosciente di saperi contestuali.

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Porta Rudiae

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WE LAB A PORTA RUDIAE


RELAZIONI e MOBILITA’

ATTRAVERSAMENTI

LA RETE STRATEGICA DELLE RELAZIONI

Il Liceo Artistico è un polo dominante del Raggio Verde di Rudiae. Determina collegamenti quotidiani. Muove le ragioni della mobilità. Solleva il tema del trasporto pubblico e delle aree di sosta. La vita del Liceo Artistico e la sua quotidianità utilizzano la mobilità lenta lungo il raggio verde come intrinseco strumento di infiltrazione, dalla città di Lecce a Rudiae. Il Liceo Artistico è luogo creativo di attivazione strategica. Dove sviluppare percorsi di infiltrazione nella comunità locale, attraverso processi formativi facilitati, elaborati sul piano delle metafore. I ragazzi entrano nel quartiere con nuove relazioni più profonde. Raccolgono da Quinto Ennio ogni possibile suggestione di presenza, dentro la vita quotidiana. I percorsi di infiltrazione comunitaria sono dispositivi per aprire nuove visioni. Laboratori creativi generano fili narrativi e propagazioni minute nei quartieri. Gli strumenti per narrare sono i meccanismi di questa diffusione del senso.

Sono il luogo del conflitto. Fra mobilità diverse. Sono giocati sul piano della sicurezza concreta, dell’affidabilità. E’ prioritaria la reinvenzione della gerarchia dei transiti, dove la mobilità veicolare non sia del tutto prevalente. Il recupero degli spazi verdi lungo il raggio aiuta l’inversione di questa dominanza. Esplicitare la conflittualità fra mobilità diverse è un meccanismo necessario d’indagine: in questo scenario, laboratori fra abitanti e scuola sviluppano l’esercizio del confronto per soluzioni attraverso pratiche ludiche.

Liceo Artistico, Istituto Agrario, Liceo Classico, sono poli interagenti, collegati dal destino del raggio. Arte infiltrante, pratiche e scienze per gli orti, storia classica remota e presente. Formazione in co-working. Innovazione. Fino a generare per questa e per l’altra città, tavoli collettivi di sensibilizzazione, punti piccoli e grandi di ricchezza, spazi minuti di rimboschimento. Legami fra soggetti pubblici e privati. Fra luoghi, istituzioni ed iniziative. Fra cose che esistono e che sono evidenti: Villa Mellone, una masseria “aperta” ai margini della città ed un universo minuto di abitanti, che sono il centro della storia delle cose. Il senso della città pubblica.

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WE LAB A PORTA RUDIAE


LA PAROLA AI PROGETTISTI Francesco Baratti capogruppo “Il Raggio Verde di Rudiae” Il lavoro condotto da Città Fertile nei due giorni di laboratorio partecipato ha consentito al “Raggio Verde” di mettere in discussione i suoi assunti di partenza arricchendosi di nuovi valori e significati immessi dalla popolazione che abita il quartiere Rudiae-Ferrovia, contribuendo alla costruzione sperimentale di un nuovo “paesaggio urbano”. Il processo partecipativo ha dimostrato che ragionare sull’importanza dello spazio pubblico non è solo il prodotto di un progetto e neppure il risultato di un piano, ma è il relazionarsi degli apporti creativi della partecipazione dei cittadini, del lavoro e delle attività di molteplici persone, del farsi e del disfarsi di assetti progressivi che hanno modellato per secoli la città.

In conclusione, ciò che si è inteso sperimentare è una proposta di ricerca collettiva sia figurata che culturale, aperta ai cittadini che hanno voluto partecipare e che ha consentito di evidenziare come il progetto del Raggio Verde di Rudiae possa contribuire di fatto alla costruzione nella nostra città di processi di formazione di nuovi paesaggi urbani contemporanei che combinano innovazione, audacia costruttiva, ecologia, benessere, diversità e reattività.

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TEAM DI + LECCE NEI QUARTIERI

LECCE 2.0DODICI Laboratorio di idee partecipate

CITTA’ FERTILE gruppo tecnico orizzontale per le strategie urbane partecipate Fedele Congedo Cirino Carluccio Francesca Cofano Livianna Curri

Rita Miglietta Luca Ruberti Beatrice Leone

I progettisti de “Il raggio verde di Rudiae”

Un ringraziamento particolare a: Padre Paolo della Chiesa Santa Maria dell’Idria e Carmelo Isola

Report a cura di Città Fertile

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CITTÀ FERTILE gruppo tecnico orizzontale per le strategie urbane partecipate

LECCE 2.0dodici Laboratorio di idee partecipate

CITTA’ FERTILE è un gruppo tecnico interdisciplinare che promuove i processi partecipativi per la progettazione urbana e architettonica, la pianificazione urbana, la programmazione strategica, la gestione dei conflitti ambientali, le forme di ricerca socio-territoriale. CITTA’ FERTILE costruisce architetture partecipate di processo, fondate su metodi comunitari, integrati, variati ed adattati per cittadini, gruppi organizzati, pubbliche amministrazioni. CITTÀ FERTILE è un libero gruppo di professionisti e di cittadini attivi costituito in associazione per promuovere l’Urbanistica Partecipata, l’Ascolto Attivo e la condivisione dei Saperi.

Lecce ha bisogno di uno spazio pubblico, in cui possa farsi sentire e conoscere chi pensa che la città può essere governata e vissuta in maniera diversa rispetto a questi ultimi anni. Una dimensione in cui riunire iniziative di protagonismo civico sparse sul territorio e provare a trasformare le idee “minoritarie” in un progetto maggioritario. Lecce2.0dodici vuole provare a creare: un laboratorio di idee dove provare a saldare il lavoro sul territorio (sporcandosi le mani, consumando le scarpe, perdendo la voce) con le opportunità della rete, straordinario mezzo di organizzazione non verticistica dei pensieri e delle persone.

Un contenitore in cui mettere assieme ingredienti fondamentali per dare sapore e sostanza ad un’idea di discussione partecipata: passione, senza la quale non si va da nessuna parte; creatività, per proporre un modo diverso di protagonismo civico; competenza, per dare ordine, coerenza e forma a questo entusiasmo. Un luogo in cui intrecciare energie e proposte dando loro un metodo.

web: www.cittafertile.it web: www.lecce20dodici.it mail: leccecittapubblica@libero.it

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Il serbatoio dell’acqua, un parco pubblico la stanza della memoria La campagna degli orti urbani Quinto Ennio

Porta Rudiae è un accesso-palcoscenico

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