Scuola Veronese dicembre 2012

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Periodico del Sindacato Scuola-CISL di Verona Anno XXXVII - N. 2 • DICEMBRE 2012 Poste Italiane S.p.A. - sped. in A.P., D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 c. 2, DCB Verona

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Scatti, firmato l’accordo all’ARAN

aggiunto l’accordo all’ARAN sul pagamento degli scatti. Recuperata la piena validità del 2011 ai fini delle progressioni di carriera di tutto il personale. Un risultato importante, che lo diventa ancor di più perché ottenuto in condizioni difficilissime. L’intesa è stata firmata da CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda; la FLC Cgil non ha firmato riser-

vandosi ulteriori valutazioni. La mancanza di risorse certificate ci ha costretti a usare una parte di quelle contrattuali, scegliendo di dare priorità alla tutela della retribuzione fondamentale. Con un governo in scadenza, a legislatura ormai di fatto chiusa, un ennesimo rinvio sarebbe stato gravido di conseguenze, compromettendo ogni possibilità di soluzione ad un

problema che si trascina da mesi. Tutti sanno che non esistevano altre vie praticabili se non questa, chi contesta questa soluzione abbia il coraggio di dichiarare che preferisce rinunciare al pagamento degli scatti. È chiaro che la questione salariale per la scuola resta aperta, insieme a tante altre su cui continua il nostro impegno (inidonei, ferie del personale precario, compensi

Scatti: chi gioca Per - chi gioca Contro a scelta è tra proposte praticabili e vuoti proclami. Noi giochiamo a carte scoperte, come sempre. C’è chi invece non resiste alla tentazione di truccarle anche quando gioca – come da tempo sta facendo – un inconcludente solitario. Noi abbiamo il coraggio di fare delle scelte, altri no, e preferiscono rifugiarsi nei soliti proclami.

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ti si impone una scelta, noi la facciamo, a ragion veduta e in modo trasparente, dando priorità al salario fondamentale, con i riflessi che ciò comporta anche sul piano previdenziale. Abbiamo già perso troppo tempo per la latitanza e le reticenze del governo, ogni ulteriore ritardo fa il suo gioco, la questione va chiusa al più presto.

SCATTO 2010 Lo scatto del 2010 è stato coperto da risparmi MIUR destinati allo scopo? Nemmeno per sogno. C’erano risorse destinate a retribuire il merito di pochi, siamo riusciti a usarle per tutti, pagando lo scatto e ridando validità al 2010 ai fini delle progressioni di carriera. Lo abbiamo fatto con un’intesa che allora qualcuno definì “un imbroglio”. Oggi ne rivendica l’attuazione. È già qualcosa. SCATTO 2011 Per recuperare la validità del 2011 mancano risorse; utilizzare una quota di salario accessorio è oggi l’unica via praticabile per salvaguardare un fattore importante della retribuzione tabellare di tutti. (quella legislativa, ammesso che sia mai stata praticabile, è ormai inesistente). Per avere gli scat-

LE RISORSE IN GIOCO La quota che andrebbe recuperata dal Fondo di Istituto è inferiore a 300 milioni di euro. Resta dunque più di un miliardo per le attività pagate dal Fondo (1.060 milioni di euro), cifra sufficiente a coprire le attività più direttamente legate all’offerta formativa. La parte usata per gli scatti, corrispondente più o meno alla percentuale solitamente inutilizzata ogni anno, non determina alcuna paralisi delle attività nelle scuole. Azzeramento del fondo? Lavoro non retribuito? Allarmismi strumentali. Foschi presagi lanciati ad arte sul futuro per coprire la propria incapacità di gestire il presente. È chiaro che su quanto potrà accadere negli anni successivi l’interlocutore non può essere il Governo di una legislatura or-

mai chiusa, ma quello che tra pochi mesi verrà eletto. Oggi sugli scatti serve il coraggio di una scelta, noi la facciamo e ce ne assumiamo la responsabilità. Altri questo coraggio non ce l’hanno e continuano a non farne, sapendo che potranno beneficiare comunque di quelle altrui. Hanno fatto così quando non hanno firmato l’accordo che ha permesso di avviare il piano triennale di assunzioni (quasi 90.000 in due anni). Oggi ne rivendicano l’attuazione, dopo che altri hanno fatto le scelte necessarie per ottenerlo. Per il disagio che attraversa il mondo della scuola vanno cercate risposte, non solo occasioni di sfogo. A questo punta il nostro lavoro di ogni giorno. Non è facendo l’elenco dei problemi, non è proclamando “in solitaria” scioperi a raffica (tredici negli ultimi tre anni, sempre privi di risultato) che si dà forza alle ragioni dei lavoratori. La mobilitazione per essere efficace va sempre condotta su obiettivi chiari e verificabili; questo ci dicono la cultura e la storia del sindacalismo confederale. Questo continua a essere il nostro modo di fare sindacato.

per mansioni superiori, ecc.); ma è altrettanto chiaro che il confronto andrà ripreso col nuovo Governo, subito dopo le elezioni, perché l’obiettivo di valorizzare la scuola e le sue professionalità non si può certo perseguire nelle pieghe dell’ordinaria amministrazione. Roma, 12 dicembre 2012 Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola

sommario 1

› Scatti, firmato l'accordo all'Aran › Scatti: chi gioca Per - chi gioca Contro 2 › Documento del Consiglio Generale del 15 novembre 2012 › Accordo all’Aran, piena legittimazione delle RSU2 3 › Regolamento di riorganizzazione dei CPIA 4 › Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali 5 › Tesoreria unica e nuova convenzione di cassa › Da Espero il nuovo modello per il “riscatto della posizione individuale” 6 › IRC: siglate due nuove intese tra CEI e MIUR › Formazione in servizio, non ci sono le condizioni per firmare 7 › Graduatorie definitive di Istituto, posti di sostegno › Il Dirigente non può collocare in ferie d’ufficio 8 › Formazione professionale: tra un presente incerto e in prospettiva futura › Regolamento sul sistema di valutazione, il parere del CNPI 9 › Rinnovo dei CCNL delle Scuole non Statali › Iscrizioni alunni, a.s. 2013/14 Imminente l’emanazione della CM 10 › Trattenuta del 2,50%: la soluzione trovata dal Governo 11 › Anno scolastico 2012/13. Nomine a tempo determinato primo grado › infanzia - primaria - personale educativo › personale ata 12 › secondo grado


scuola veronese › 2 Documento del Consiglio Generale del 15 novembre 2012

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l Consiglio Generale della Cisl Scuola Verona riunitosi il 15/11/2012 a Ritiene positiva la ritrovata unità sindacale che ha visto una massiccia partecipazione del personale della scuola statale alle assemblee organizzate per il giorno 13 novembre 2012. All’interno delle stesse si è sviluppato un interessante dibattito della categoria che ha coinvolto sia il personale docente che il personale ata; b Esprime perplessità sulla scelta del sabato quale giorno di sciopero. Tale scelta esclude di fatto dalla partecipazione tutto il personale della scuola dell’infanzia e quello in servizio presso Istituzioni scolastiche la cui organizzazione oraria è articolata su 5 giorni settimanali; c Evidenzia come la crisi economica-sociale-politica del Paese e dell’Europa, i pesanti interventi quali: - La legge 133/2008 di riduzione degli organici - Le “riforme”degli ordinamenti scolastici - Il riordino previdenziale

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veronese Direttore Laura Zuani Direttore responsabile Renzo Leso Redazione e Amministrazione Verona Lungadige Galtarossa, 22 Tel. 045 8096980 - 045 8096978 Autorizzazione Tribunale di Verona n. 362 del 12.5.1976 Aff. all’Albo ai sensi L. 249/1968 Grafica e stampa a cura di Scripta s.c. via Albere 18 - 37138 Verona tel. 045 8102065 fax 045 8102064 idea@scriptanet.net Gratuito ai soci Numero chiuso in tipografia il XX dicembre 2012

- Il blocco degli scatti di anzianità - Il reiterato rinvio del rinnovo del CCNL - La legge 135/2012, altrimenti denominata Spending Review - E infine il DDL di Stabilità Abbiano messo in ginocchio tutto il sistema scolastico, riducendo drasticamente le risorse sia umane sia economiche, attraverso un intervento strumentale nella definizione per legge di materie contrattuali fondamentali quali l’orario di lavoro, che si è tradotto in una palese aggressione alle professionalità operanti nella scuola delegittimandone il ruolo e l’importanza agli occhi dell’opinione pubblica; d Rileva come su questo terreno devastato la categoria ha constatato, in modo autocritico, un individualismo sempre più esasperato nell’affrontare i problemi che da questa situazione emergono: la riduzione dei tempi dedicati alla collegialità compromette sempre di più la creazione di un progetto educativo condiviso tra i vari ordini di scuola. Il pensiero collettivo lascia il posto alla singola situazione personale quale unico centro di interesse; e Constata come le politiche regionali abbiano seguito le linee di intervento nazionale privando il Veneto di un’opportunità educativa e scolastica che trovava la massima risposta nella Formazione Professionale. In aggiunta alla riduzione di risorse di questi ultimi anni si riscontra un taglio di 5 milioni di

euro a decorrere dal 2013/2014 e di ulteriori 10 milioni di euro negli anni a seguire; f Ritiene necessario contrastare con forza politiche di questi anni orientate esclusivamente a logiche di cassa e riportare al centro dell’opinione pubblica e del Paese il sistema istruzione quale valore e bene comune. Il Consiglio considera altresì che siano maturi i tempi per avanzare e discutere nuove proposte che, anche all’interno di un CCNL, restituiscano considerazione sociale e dignità alle diverse professionalità (docenti e ata) che operano all’interno di tutto il sistema scolastico: - Bisogna sottolineare l’importanza del lavoro sommerso degli insegnanti, le situazioni di disagio professionale (aspetti legati alla complessità organizzativa del lavoro, all'anzianità anagrafica e alla necessità di tutele socio-assistenziali) e del contesto sociale in cui questi ultimi si trovano ad operare (situazione di diffuso impoverimento delle famiglie conseguente alla crisi economica che attraversa il Paese); In tale ottica il Consiglio ritiene fondamentale: - Riprendere il dibattito sull’impegno orario del personale docente che renda più trasparente e comprensibile il lavoro svolto tenendo nella giusta considerazione non solo il lavoro in aula, ma anche l’insieme delle attività che vengono svolte fuori dall’aula: attività di studio, pro-

grammazione, verifica, piani di studio personalizzati per gli alunni più deboli – diversamente abili – con disturbi specifici dell’apprendimento; - Ridefinire le mansioni e i ruoli del personale ata alla luce della complessa macchina burocratica e delle maggiori attitudini e competenze richieste dal settore scolastico; - Ridefinire il sistema di valutazione - Ridefinire il sistema di reclutamento al fine di garantire maggior stabilità e certezza al personale precario oggi il più penalizzato dalla situazione occupazione della scuola e del Paese - Adeguare gli stipendi allo standard retributivo medio presente nel resto d’Europa, che vede il nostro personale agli ultimi posti della classifica U.E. Il Consiglio Generale Cisl Scuola Verona evidenzia l’importanza della mobilitazione nazionale in corso ed invita tutto il personale ad aderirvi sospendendo tutte le attività non obbligatorie, attivando attività di sensibilizzazione e coinvolgimento dei genitori e degli studenti. È importante altresì attivare per il futuro momenti di confronto e discussione anche organizzando attività di gruppo a livello regionale (coinvolgendo pertanto le strutture sindacali regionali) al fine di predisporre e condividere tra tutte le provincie, gli ordini di scuola e i vari profili idee e proposte verso un futuro migliore.

Accordo all’Aran, piena legittimazione delle RSU Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno sottoscritto – questa mattina, all’ARAN – un’ipotesi di accordo di integrazione e modifica dell’Accordo Quadro 7.8.1998 concernente la costituzione delle RSU. L’intesa odierna assicura stabilità alla rappresentanza sindacale unitaria (eletta in occasione dell’ultimo rinnovo, svoltosi lo scorso marzo) delle scuole oggetto di dimensionamento a far data dal 1°.9.2012. Nell’accordo è previsto che nelle

istituzioni scolastiche derivanti appunto dai piani di dimensionamento, gli eletti nelle preesistenti scuole continuano a svolgere le funzioni di componente RSU nella nuova scuola in cui risultano in servizio, anche in deroga al numero previsto dall’art. 4 dell’Accordo del 1998. Solo nel caso in cui non siano presenti almeno due componenti, la RSU risulta decaduta con conseguente necessità di indire elezioni suppletive. La nuova regola vale anche in occasioni di futuri piani di di-

mensionamento. Pur trattandosi di un’ipotesi di accordo che necessita di stipula definitiva a seguito delle ordinarie procedure di certificazione, il documento sarà immediatamente pubblicato sul sito dell’ARAN e inviato al MIUR per la trasmissione alle scuole. Con l’ipotesi di accordo si avvia a soluzione una problematica diffusa sul territorio e si consente piena legittimazione al lavoro di rappresentanza dei lavoratori nella contrattazione di istituto.


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Regolamento di riorganizzazione dei CPIA: una prima risposta all’apprendimento permanente

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o schema di Regolamento di riorganizzazione dei Centri Provinciali d’Istruzione per gli Adulti CPIA), compresi i corsi serali, ha completato il suo iter istituzionale e dopo una lunga fase procedurale durata quasi sei anni, è stato approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei Ministri il 3 ottobre u.s. La Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 632, per la prima volta nella storia della scuola italiana, interviene sull’educazione degli adulti, istituendo i CPIA, nel contempo ne cambia la mission formativa ridenominandola Istruzione degli adulti. Non è un cambiamento nominale, ma di vera sostanza in quanto lo Stato sceglie di assumersi la responsabilità di fornire un’istruzione (rilascio titoli) di propria esclusiva competenza, lasciando agli enti locali la possibilità di intervenire per l’ampliamento dell’offerta formativa. Apprezzabile l’intento del legislatore che con questa norma, mentre finalmente attribuiva dignità legislativa al settore, rendeva poco efficace la sua applicazione in quanto nasceva con un vincolo ben preciso, per un nuovo CPIA che si istituisce, una autonomia scolastica muore. Adesso con l’approvazione del Regolamento viene data attuazione a questa norma definendo identità, organizzazione didattica, assetti organizzativi e modalità attuative di questi nuovi Centri. Finalmente l’istruzione degli adulti, sostenuta da un provvedimento normativo, entra a pieno titolo nel sistema di istruzione del nostro Paese, rappresentando una prima significativa risposta al deficit formativo presente in modo diffuso nella popolazione adulta, ciò in prospettiva della costruzione di un organico sistema di apprendimento permanente, i cui elementi essenziali sono stati delineati nella riforma del mercato del lavoro. L’attuale organizzazione didattica dei corsi per adulti, soprattutto i corsi serali finalizzati al conseguimento del diploma di maturità tecnica e/o professionale, è rigida e ripropone, integralmente, gli stessi ordinamenti previsti per i ragazzi, senza alcun

riconoscimento delle conoscenze e delle competenze acquisite nei contesti di vita e di lavoro come avviene in gran parte dei Paesi europei. Con i nuovi percorsi articolati in periodi didattici si potrà realizzare non solamente un carico orario più sostenibile, ma anche un evidente accorciamento, da cinque a tre anni, dell’itinerario che conduce al conseguimento del titolo di scuola secondaria di secondo grado. Il provvedimento conferma che i CPIA saranno riferimento per l’obbligo d’istruzione, potendo rilasciare titolo di studio conclusivo del primo ciclo, la certificazione delle competenze connesse all’obbligo di istruzione e il riconoscimento formale dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, mentre il rilascio dei diplomi dell’istruzione tecnica e dell’istruzione professionale resta in capo alle istituzioni scolastiche sede dei corsi serali. Questi gli strumenti previsti dal nuovo regolamento: l’organizzazione per classi è superata dall’organizzazione in due livelli di apprendimento: il primo per il conseguimento della “licenza media” e delle competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione; il secondo, per il conseguimento di un diploma di istruzione tecnica, di istruzione professionale e di liceo artistico; il riconoscimento dei crediti, comunque acquisiti dalle persone, anche nel tempo libero, con la definizione del “Patto formativo individuale”. Ciascun adulto potrà sapere a quale livello si inserisce e quale percorso didattico dovrà seguire. Rispetto ai percorsi per i ragazzi, l’orario è ridotto del 30%. È previsto anche l’insegnamento a distanza per il 20% del percorso. Non si dovrà ricominciare daccapo nelle materie per le quali l’adulto ha ottenuto riconoscimento di quello che sa. Nessun adulto dovrà così ricominciare daccapo con la frustrazione, che oggi è causa di molti abbandoni da parte di chi ha intrapreso questi percorsi; ai centri territoriali possono iscriversi anche i giovani di sedici anni che non hanno assolto all’obbligo di istruzione e gli adulti stranieri per seguire per-

corsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, con il rilascio della relativa certificazione necessaria per l’ingresso nel mondo del lavoro; gli organi collegiali dei centri territoriali saranno diversi da quelli delle scuole ordinarie. Ad esempio, il consiglio di classe sarà sostituito dal consiglio di livello. Si apre adesso una fase di innovazione sperimentale prevista dallo stesso decreto attraverso progetti assistiti a livello nazionale, che necessita di un confronto serio e produttivo con le rappresentanze di categoria e confederale per affrontare tutte le specifiche questioni che riguardano da un lato l’efficacia e l’efficienza del servizio offerto e, dall’altro, la tutela della professionalità di tutti gli operatori (Dirigenti, docenti e ATA) impegnati nel settore. Le Linee Guida che l’Amministrazione è chiamata ad adottare rappresentano, infatti, lo strumento chiave che potrà consentire di definire, in maniera condivisa, i dettagli organizzativi relativi alle modalità attuative. Un primo problema da affrontare riguarderà la distribuzione dei nuovi CPIA nel territorio nazionale e locale. Bisogna prestare molta attenzione ai parametri numerici ed ai criteri di qualità che ispireranno le decisioni, tenendo presente la dimensione provinciale e i 75 CPIA già istituiti con codice meccanografico salvaguardati dallo stesso provvedimento. Dovranno essere formalizzate le modalità di organizzazione, su base provinciale, dei servizi formativi in modo da garantire, attraverso accordi di rete con altre istituzioni scolastiche e altri soggetti del territorio, una presenza diffusa nel territorio che possa favorire l’accesso a tutti. Altra questione è connessa all’offerta formativa erogata dai CPIA; definiti con chiarezza i percorsi didattici finalizzati al conseguimento dei titoli, occorre individuare gli elementi idonei a garantire l’alfabetizzazione funzionale e affrontare la delicata questione della certificazione attraverso i test della conoscenza della lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno.

Se da un lato è stato riconosciuto, da più parti, il ruolo fondamentale dei Centri Territoriali Permanenti nel rapporto con i cittadini migranti e con la loro formazione, dall’altro gli stessi CTP sono stati coinvolti in attività e investiti di compiti istituzionali che non solo hanno significativamente aumentato il carico di lavoro, ma hanno anche accresciuto il livello di complessità dei loro interventi. I meccanismi di attestazione/certificazione previsti dalla normativa rendono centrale il ruolo del Centro Territoriale, che si trova però in situazione di forte sottodimensionamento dell’organico docente, in particolare per la ridotta presenza di docenti alfabetizzatori. Ai nuovi Centri bisogna dunque assicurare tutte le risorse necessarie perché possano continuità a svolgere questa peculiare attività. Si rende indispensabile una specifica e dettagliata definizione del parametro – 10 docenti per 160 studenti – che garantisca una presenza equilibrata di docenti alfabetizzatori e di docenti delle discipline connesse all’acquisizione delle competenze di base relative all’obbligo di istruzione. Vanno assicurate inoltre, proprio per poter rispondere all’articolazione diffusa nel territorio, dotazioni organiche di personale ATA adeguate al bisogno. Appaiono del tutto generici, infatti,i parametri indicati dal decreto. Positiva, invece, l’opportunità di assegnare ai Centri unità di personale del profilo di assistente tecnico sulla base di disponibilità rientranti nei tetti organici previsti o ricorrendo all’istituto contrattuale delle collaborazioni plurime. Le Linee Guida, inoltre, dovranno definire in modo analitico e puntuale i criteri per il riconoscimento dei crediti, valorizzando le competenze acquisite nei contesti formali, non formali e informali; individuare le modalità per fruire efficacemente delle flessibilità funzionali alla personalizzazione dei percorsi, alla fruizione a distanza del 20% del monte ore all'attività di accoglienza per non più del 10% del monte ore. Il cantiere è aperto! Bd


scuola veronese › 4 Scheda di lettura

REGOLAMENTO RECANTE NORME GENERALI PER LA RIDEFINIZIONE DELL’ASSETTO ORGANIZZATIVO DIDATTICO DEI CENTRI D’ISTRUZIONE PER GLI ADULTI, IVI COMPRESI I CORSI SERALI Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 3 ottobre 2012 Definizioni Il Regolamento definisce i nuovi assetti dei Centri Provinciali d’Istruzione per gli Adulti (CPIA) ivi compresi i serali, che saranno attivati a partire dall’a.s. 2013/2014 e non oltre il 2014/2015. Identità Si costituisce una tipologia di istituzione scolastica autonoma, dotata di uno specifico assetto didattico e organizzativo, articolata in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale, ovviamente, nel rispetto della programmazione regionale. Tali istituzioni hanno la medesima autonomia attribuita alle istituzioni scolastiche con proprio organico, propri OOCC opportunamente adattati, e operano in stretto raccordo con le autonomie locali, il mondo del lavoro e delle professioni realizzando un’offerta formativa strutturata per livelli di apprendimento. I Centri realizzano un’offerta formativa finalizzata al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo, di certificazione delle competenze connesse all’obbligo di istruzione e di riconoscimento formale dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana non inferiore al livello A2. Inoltre si prevede l’opportunità di ampliare l’offerta formativa in virtù del DPR 275/99. Utenza Adulti in età lavorativa anche stranieri che non hanno assolto l’obbligo di istruzione e/o non sono in possesso del titolo di secondo grado. Ragazzi che hanno compiuto 16 anni privi del titolo del primo ciclo e/o che non hanno assolto l’obbligo. Possibilità di inserire, in presenza di particolari e motivate esigenze, anche i quindicenni.

Assetto didattico offerta formativa L’offerta formativa è strutturata per livelli di apprendimento; I percorsi di I livello sono articolati in due periodi didattici: a) il primo periodo didattico è finalizzato conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo; in tale ambito, su nostra specifica richiesta, vengono “recuperati” i corsi di alfabetizzazione in lingua italiana destinati agli stranieri. b) il secondo periodo didattico è finalizzato al conseguimento della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base connesse all’obbligo di istruzione I percorsi di II livello sono articolati in tre periodi didattici: a) il primo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione al secondo biennio dei percorsi degli istituti tecnici o professionali; b) il secondo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione all’ultimo anno dei percorsi degli istituti tecnici o professionali; c) il terzo periodo didattico è finalizzato all’acquisizione del diploma di istruzione tecnica o professionale. orari I percorsi di primo livello relativi al primo periodo didattico hanno un orario complessivo di 400 ore implementabili fino ad un massimo di ulteriori 200 ore, in assenza di certificazione conclusiva della scuola primaria e/o utilizzabile ai fini dell’alfabetizzazione in lingua italiana degli adulti stranieri. I percorsi di secondo livello, relativi ai tre periodi didattici hanno un orario complessivo pari al 70 per cento di quello previsto dai corrispondenti ordinamenti degli istituti tecnici o professionali con riferimen-

to all’area di istruzione generale e alle singole aree di indirizzo. I percorsi di secondo livello sono realizzati dalle istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica. Nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa, le istituzioni scolastiche possono prevedere l’istituzione di percorsi di istruzione liceale. Con successivo decreto del MIUR e del MEF saranno definite le linee guida e le modalità per rendere sostenibili i carichi orari (riconoscimento dei crediti, personalizzazione dei percorsi, fruizione a distanza del 20% del monte ore, attività di accoglienza per non più del 10% del monte ore). Assetto organizzativo L’assetto organizzativo descritto ed in particolare le unità di apprendimento, la possibilità di apprendimento a distanza, i gruppi di livello e il “Patto Formativo Individuale” dovranno favorire le sviluppo e l’efficacia dell’offerta formativa, secondo criteri e modalità stabilite da apposite linee guida. Viene definita la possibilità di accertare il livello di conoscenze, abilità e competenze e la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale della persona ai fini dell’’accesso ai vari periodi didattici. Gli elementi innovativi previsti presuppongono una fase di sperimentazione, come transizione da vecchia a nuova organizzazione che auspichiamo possa essere avviata sin dall’anno in corso. Si ribadisce con forza l’importanza strategica della certificazione delle competenze-chiave in esito a ciascun periodo didattico ed in particolare quella relativa alla valorizzazione delle competenze acquisite in contesti formali, non formali e informali i cui criteri di riconoscimento saranno definite con le linee guida prima citate.

Valutazione e certificazione La valutazione è definita a partire dal patto formativo individuale, in modo da valorizzare le competenze acquisite in esito agli apprendimenti e le competenze comunque acquisite nei contesti informali e non formali. Riteniamo che la valutazione non potrà tener conto soltanto degli esiti degli apprendimenti, ma più ampiamente e in senso complessivo delle condizioni di status dell’adulto che rientra in formazione con un portato di esperienze comunque acquisite. I titoli di studio conclusivi sono conseguiti a superamento degli esami di Stato e corrispondo al primo e al secondo ciclo d’istruzione. L’esame di Stato prevede: 1) tre prove scritte (italiano, lingua straniera e matematica); 2) una specifica prova scritta a carattere nazionale; 3) un colloquio pluridisciplinare. L’esame si conclude con un giudizio motivato della Commissione. Con successivi decreti saranno definiti i criteri e linee guida per la valutazione e la certificazione, ivi compresi i relativi modelli. Organi collegiali Viene dedicato un apposito articolo agli organi collegiali, definendone ruoli, competenze e specificità. L’adattamento più evidente si riferisce alla rappresentanza degli studenti che, in quanto adulti, sostituiscono in toto la componente genitori. Gestione amministrativo contabile Al pari delle altre istituzioni scolastiche, si applica il DI n.44/01. Dotazioni organiche In ossequio a quanto disposto dall’art. 64 del DL 112/08 si prevede un organico funzionale (quanto?) definito sulla base della serie storica degli scrutinati, con un rapporto non superiore a 10 docenti ogni 160 stu-


5 › scuola veronese denti. Non viene stabilito alcun riferimento agli ordini di scuola e alle classi di concorso. Appaiono del tutto generici i parametri relativi alle dotazioni organiche del personale ATA che pure dovrebbero tenere in debito conto l’articolazione diffusa nel territorio. È prevista l’opportunità di assegnare ai centri unità di personale del profilo di assistente tecnico sulla base di disponibilità rientrante nei tetti organici previsti o ricorrendo anche all’istituto contrattuale delle collaborazioni plurime.

Monitoraggio e valutazione di sistema Positiva la previsione di un’azione costante di monitoraggio e valutazione, operata attraverso INVALSI, oggetto di apposito rapporto triennale da rendere al Parlamento. Disciplina transitoria Viene più volte sottolineato l’avvio graduale a partire dall’anno scolastico in corso con progetti assistiti a livello nazionale. Dal prossimo anno scolastico 2013-2014, le nuove disposizioni saranno applicate alle classi prime, seconde, ter-

ze e quarte dei corsi serali dell’istruzione tecnica, dell’istruzione professionale e dei licei artistici. Si ribadisce, a litania, che non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. L’istituzione dei centri potrà avvenire esclusivamente in presenza di una corrispondente riduzione di ulteriori autonomie scolastiche come previsto dal Piano programmatico predisposto ai sensi dell’articolo 64 del DL 112/08. Sono fatti salvi i centri già istituiti senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, per l’anno scolastico 2009/2010 e che

detengono già il codice meccanografico. Nell’ambito di tali regole, le Regioni nel predisporre il piano di dimensionamento della rete scolastica per i futuri anni scolastici, dovranno prevedere l’istituzione dei nuovi Centri d’Istruzione per gli Adulti. Infine il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida, adottate dal MIUR di concerto con il MEF, a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei centri, con particolare riferimento all’applicazione del nuovo assetto didattico dei percorsi. Bd

Tesoreria unica e nuova convenzione di cassa Roma, lì 6 novembre 2012 Spett.le Capo di Gabinetto MIUR Dott. Luigi FIORENTINO Oggetto: Tesoreria unica e nuova convenzione di cassa Con la presente lettera si vuole segnalare il disagio sempre più crescente avvertito dalle scuole per l’effetto congiunto dell’introduzione della tesoreria unica applicata anche alle scuole dalla legge 135/2012 e degli adempimenti per le nuove convenzioni di cassa. Alla data del 12 novembre 2012 le banche con cui le scuole hanno in atto la convenzione dovranno trasferire tutta la giacenza di cassa Flc CGIL Domenico Pantaleo

Flc CGIL Via Leopoldo Serra 31, 00153 Roma tel. 06585480 - fax 0658548434 e mail: organizzazione@flcgil.it sito Internet: www.flcg.it

alla tesoreria della Banca d’Italia: da ciò consegue che da una parte le scuole si vedranno private di tutte le disponibilità liquide esigibili, anche dei fondi provenienti dai privati, mentre le banche, non avendo più liquidità disponibili nella cassa, non avranno alcuna convenienza a svolgere il servizio e chiederanno cifre elevate per la tenuta del conto, per il servizio di riscossione e pagamento. Mentre con la Tesoreria unica si realizza l’obiettivo di risparmio per il bilancio dello Stato, al contrario sulle scuole, scarica un maggior onere di spesa in quanto la tenuta dei conti presso gli istituti cassieri non sarà più a titolo gratuito, come CISL Scuola Francesco Scrima

CISL SCUOLA Via Angelo Bargoni 8, 00153 Roma tel. 06583111 - fax 065881713 e mail: cisl.scuola@cisl.it sito Internet: www.cislscuola.it

fino ad oggi avvenuto, ma oneroso. A seguito dei bandi già attivati dalle scuole secondo le indicazioni contenute nel nuovo modello di convenzione di cassa, le banche o non hanno risposto o hanno presentato le loro offerte applicando i costi correnti che mediamente superano i 3000 euro annui. Sono spese spesso insostenibili per le scuole, le quali per farvi fronte dovrebbero dare fondo al contributo statale per il funzionamento amministrativo e didattico che in media è di circa 8.000 euro su base annua. Nelle scuole i Dirigenti scolastici e i Direttori dei servizi am-

UIL Scuola Massimo Di Menna

UIL SCUOLA Via Marino Laziale 44, 00179 Roma tel. 067846941 - fax 067842858 e mail: segreterianazionale@uilscuola.it sito Internet: www.uilscuola.it

ministrativi vengono lasciati soli nell’individuare soluzioni a problemi che invece richiedono un coordinamento se non un vero e proprio intervento diretto del Miur, che assicuri alle singole istituzioni scolastiche, condizioni di favore che individualmente non possono ottenere. È urgente trovare una soluzione positiva a questi problemi di cui il Ministro ed il Governo si debbano fare carico per evitare che i costi di questa operazione ricadano sul funzionamento delle istituzioni scolastiche. Cordiali saluti

SNALS Confsal Marco Paolo Nigi

GILDA Unams Rino Di Meglio

SNALS Confsal Via Leopoldo Serra 5, 00153 Roma tel. 06588931 - fax 065897251 e mail: info@snals.it sito Internet: www.snals.it

FGU GILDA Via Nizza 11, 00198 Roma tel. 068845005-068845095 fax 0684082071 e mail: gilda.nazionale@gildains.it sito Internet: www.gildains.it

Da Espero il nuovo modello per il “riscatto della posizione individuale” Il Fondo Scuola Espero ha modificato il modulo per la “richiesta del riscatto della posizione individuale” (vedi anche la “sezione modulistica” del sito internet del Fondo). A detta richiesta sono interessati:

· gli iscritti al Fondo che per

varie cause hanno cessato l’attività lavorativa (dimissioni, licenziamento, inabilità, pensionamento, etc.); · gli eredi dell’iscritto al Fondo (in caso di decesso del medesimo).

La nuova versione del modulo è stata semplificata per evitare errori di compilazione e il conseguente rigetto della domanda. Si ricorda che la domanda deve essere compilata – pena la nullità della richiesta stessa – in data successiva a quella di ces-

sazione del rapporto di lavoro. Sono in via di predisposizione nuovi moduli anche per: · l’erogazione della prestazione previdenziale; · il trasferimento ad altro fondo pensione.


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IRC: siglate due nuove intese tra CEI e MIUR Lo scorso 28 giugno sono state siglate due intese dal presidente della CEI (la Conferenza Episcopale Italiana), card. Angelo Bagnasco e dal Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. Con la prima intesa CEI e MIUR – tenendo conto “del nuovo assetto dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, nonché dei percorsi di istruzione e formazione professionale” – hanno sottoscritto le nuove indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo, “differenziandole in modo tale da rispecchiare al meglio il carattere e l’impostazione culturale di ciascuna tipologia di scuola e del particolare ordinamento dell’istruzione e formazione professionale”. La seconda intesa, invece, modifica il punto 4 di quella già siglata il 14.12.1985, in particolare per quanto riguarda la ridefinizione del profilo professionale dei futuri insegnanti di religione, ivi compresi i nuovi titoli di accesso. L’insegnamento della religione non sarà più impartito – a partire dal 2017 - da insegnanti in possesso di idoneità riconosciuta dall’ordinario diocesano, ma sarà concesso solo a coloro che possiedano i requisiti e la qualifica considerati necessari ovvero titoli accademici riconosciuti sull’intero territorio. Nelle scuole dell’infanzia e pri-

maria l’insegnamento della religione cattolica può essere svolto, oggi, da insegnanti ordinari dell’istituzione scolastica con la frequenza nel proprio corso degli studi secondari superiori dell’insegnamento della religione cattolica o comunque riconosciuti idonei dall’ordinario diocesano medesimo. A seguito della nuova intesa l’insegnamento potrà essere svolto unicamente da chi abbia conseguito un apposito master universitario di secondo livello in scienze religiose. Ai futuri insegnanti di religione dei cicli scolastici successivi al primo, invece, sarà richiesto il possesso di un baccalaureato, di una licenza, di un dottorato in teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche (tutti diplomi che dovranno essere conferiti da una facoltà approvata dalla Santa Sede) ovvero un diploma di laurea valido nell’ordinamento italiano con l’integrazione di un diploma rilasciato da un istituto di scienze religiose riconosciuto dalla CEI. Esecuzione dell’intesa miurcei per l’insegnamento della religione cattolica Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca ha emanato una nota di chiarimento sull’applicazione del DPR 20

agosto 2012, n.175 recante “Esecuzione dell’intesa tra il Ministro dell’Istruzione,Università e Ricerca e il Presidente della Conferenza Epistolare italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche,firmata il 28 giugno 2012” Il provvedimento ribadisce,tra l’altro, che: • i nuovi profili professionali andranno a regime solo con l’anno scolastico 2017-2018,lasciando cosi a tutti gli interessati il tempo di conseguire i nuovi titoli di studio richiesti, • I titoli di studio previsti dall’intesa di cui al DPR 751/85 rimangono validi, pertanto gli insegnanti di religione cattolica attualmente in servizio con contratto a tempo indeterminato o con incarico annuale ai sensi dell’art.309 del DL,297/94 non dovranno integrare i titoli in loro possesso o conseguire titoli aggiuntivi. • durante la fase di transizione per carenza di candidati qualificati sarà possibile ricorrere a personale ancora privo dei titoli richiesti ma il contratto di lavoro con tali insegnanti dovrà essere stipulato esclusivamente per supplenza fino al termine delle lezioni e il servizio prestato non può essere

valutato e riconosciuto ai fini di una successiva ricostruzione di carriera. • Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e la primaria i docenti di sezione e di classe possono impartire l’insegnamento della religione cattolica se disponibili e idonei, (DPR 751/85) e se hanno svolto tale servizio per almeno un anno nel corso del quinquennio scolastico 2007-2012,come previsto dal DPR n.175/2012 che recita al punto 4.3.2 “A far data dall’anno scolastico 2017-2018 sono in ogni caso da ritenere dotati della qualificazione necessaria per l’insegnamento della religione cattolica gli insegnanti che,riconosciuti idonei dall’ordinario diocesano,siano provvisti dei titoli e abbiano prestato servizio continuativo per almeno un anno nell’insegnamento della religione cattolica entro il termine dell’anno scolastico 2016-2017”. È opportuno precisare che la condizione per essere affidatari dell’insegnamento della religione cattolica è quella di essere insegnanti della sezione o della classe. Ciò esclude che il docente possa impartire il solo insegnamento della religione cattolica in una sezione o in una classe diversa da quella di titolarità.

Formazione in servizio, non ci sono le condizioni per firmare Oggi pomeriggio (10 dicembre) al MIUR è fallito l’ultimo tentativo di procedere alla sottoscrizione del Contratto Integrativo sulla formazione del personale scolastico relativamente all’esercizio finanziario 2012. L’Amministrazione, dopo una serie di incontri che si sono susseguiti da marzo ad oggi, ha riproposto una bozza di contratto con i pochi finanziamenti già destinati ad iniziative di carattere nazionale, senza alcun confronto su criteri e parametri.

La Cisl Scuola e tutte le altre organizzazioni sindacali, contestando un modo di procedere che ripropone ancora una volta interventi decisi in modo unilaterale e senza alcuna garanzia di trasparenza. hanno in vario modo ribadito la richiesta di ridistribuire l’esigua entità delle risorse sulla base di criteri equi e condivisi. La Cisl Scuola, in particolare, ha chiesto di destinare una quota consistente delle risorse alle Direzione Regionali, fi-

nalizzandole alla realizzazione di progetti promossi da reti di scuole su obiettivi concordati in sede di contrattazione regionale. Preso atto che nessuna delle richieste avanzate aveva la possibilità di essere recepita, non essendosi manifestata alcuna disponibilità in tal senso da parte dell’Amministrazione, le Organizzazioni Sindacali hanno deciso di non sottoscrivere la bozza di Contratto sottoposta alla loro attenzione.

È grave che si ripeta quanto già accaduto con i finanziamenti delle attività del triennio 20092011, oggetto nel maggio scorso di una dura e dettagliata nota della Segreteria Nazionale. Continua l’inaccettabile pretesa di procedere unilateralmente riguardo un istituto contrattuale che tratta una materia di rilevanza strategica per il miglioramento in efficacia e qualità della scuola e per la crescita professionale dei suoi operatori.


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Graduatorie definitive di Istituto posti di sostegno Il MIUR ha emanato la nota 8879 del 23.11.2012 con la quale l’amministrazione ripropone le disposizioni impartite negli anni scolastici precedenti (note 9379 del 2011 e 20893 del 2007) circa la conferma dei supplenti non specializzati assunti fino all’avente titolo sui posti di sostegno. Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per l’Istruzione Direzione Generale per il personale della scuola- Uff. III Nota prot. n. AOODGPER 20893 Roma, 31 ottobre 2007 Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali e, p.c. Al Capo Dipartimento dell’Istruzione Oggetto: Pubblicazione delle nuove graduatorie di circolo e di istituto del personale docente ed educativo per l’a.s. 2007/08. In relazione alla pubblicazione delle graduatorie di circolo e di istituto definitive di prima e, successivamente, di seconda e terza fascia, si ritiene opportuno riepilogare le operazioni necessarie per l’attribuzione di supplenze a titolo definitivo sui posti già ricoperti a titolo provvisorio in attesa dell’avente titolo. 1) POSTI DI INSEGNAMENTO COMUNE a) supplenze annuali e supplenze temporanee sino al termine delle attività didattiche Con la pubblicazione delle graduatorie di prima fascia le scuole provvedono al conseguente reperimento dell’aspirante cui attribuire il relativo contratto a titolo definitivo. In caso di mancato esito positivo nello scorrimento della graduatoria di prima fascia rimane in servizio il supplente a titolo provvisorio in attesa della pubblicazione delle graduatorie di seconda e terza fascia, in base alle quali ciascuna scuola interessata effettuerà l’ulteriore attività per l’attribuzione della supplenza a titolo definitivo. Ove al termine di tale sequenza operativa la scuola non sia stata in grado di reperire il supplente in base alle proprie graduatorie dell’a.s. 2007/08, la scuola medesima dovrà, ai sensi dell’art. 7, comma 9, del nuovo Regolamento, utilizzare le graduatorie delle altre scuole della provincia secondo un criterio di viciniorità. b) supplenze temporanee Con analoga sequenza di cui al prece-

dente punto a) le scuole provvedono all’attribuzione delle supplenze temporanee a titolo definitivo in sostituzione di quelle, al momento in atto, attribuite sulla base delle precedenti graduatorie dell’a.s. 2006/07. A tale operazione si dà luogo esclusivamente per quelle supplenze che, al momento in cui la scuola dispone delle nuove graduatorie definitive, abbiano un periodo ulteriore di durata che, indicativamente, sia pari o superiore a 10 giorni; nei casi di periodi inferiori rimane in servizio il precedente supplente fatti salvi gli eventuali, ulteriori periodi di continuazione della supplenza per i quali si dispone comunque in base alle nuove graduatorie dell’a.s. 2007/08. Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per l’Istruzione – Dir. Gen. per il personale della scuola 2) POSTI DI SOSTEGNO Con la pubblicazione degli elenchi di sostegno relativi all’anno scolastico in corso si provvedemediante la medesima sequenza operativa e criteri di cui ai precedenti punti 1/a 1/b, ivi incluso il ricorso agli elenchi delle altre scuole secondo il già richiamato art. 7, comma 9, del Regolamento- all’attribuzione di supplenze a titolo definitivo nei riguardi di aspiranti in possesso del prescritto titolo di specializzazione inclusi in detti elenchi, in sostituzione sia dei supplenti forniti del predetto titolo ma nominati sulla scorta degli elenchi relativi all’anno scolastico precedente, sia dei supplenti eventualmente privi del titolo in questione. In subordine alle predette operazioni, i dirigenti scolastici potranno attribuire supplenze su posti di sostegno in sostituzione dei supplenti non specializzati agli aspiranti che, in applicazione dell’art 6, comma 2, del Regolamento abbiano acquisito il prescritto diploma di specializzazione entro la data del 30 novembre 2007 e ne abbiano data formale comunicazione alle scuole nelle cui graduatorie risultano inclusi entro il 3 dicembre 2007. Ovviamente dei predetti aspiranti che hanno acquisito tardiva-

mente il titolo di specializzazione si terrà conto anche in occasione di successive necessità di supplenze su posti di sostegno, ritenendoli a tal fine collocati in coda ai rispettivi elenchi di sostegno. Trascorsa la predetta data del 3 dicembre, nei casi in cui la sopra descritta attività di reperimento del supplente a titolo definitivo fornito del diploma di specializzazione non abbia dato esito positivo e, pertanto, fatta salva la completa utilizzazione nella provincia di tutti gli aspiranti forniti del titolo di specializzazione, si debba necessariamente attribuire la supplenza a titolo definitivo su posto di sostegno ad aspirante privo di titolo di specializzazione, i dirigenti scolastici cui siano residuati posti di sostegno attribuiti in via provvisoria ad aspiranti privi del predetto titolo provvederanno a confermare in via definitiva sui posti stessi coloro ai quali la supplenza fino all’avente titolo sia stata attribuita attingendo dalle graduatorie dell’a.s. 2007/08. Infine, nei casi residuali rispetto alla casistica precedentemente indicata, i dirigenti scolastici provvederanno ad attribuire la supplenza a titolo definitivo ad aspiranti privi di diploma di specializzazione inclusi nelle nuove graduatorie dell’a.s. 2007/08 mediante lo scorrimento della graduatoria di posto comune se trattasi di scuola dell’infanzia o primaria, ovvero, se trattasi di scuola secondaria, mediante lo scorrimento incrociato delle graduatorie secondo l’ordine prioritario di fascia, secondo i criteri adottati per la formazione dei corrispondenti elenchi per il sostegno previsti dall’art. 6, comma 1, del Regolamento. Per effetto delle disposizioni di cui ai punti precedenti è facoltà del supplente in servizio a titolo provvisorio nominato in base alle graduatorie del precedente anno scolastico, lasciare la supplenza in atto per accettare qualsiasi tipologia di supplenza propostagli sulla base delle nuove graduatorie di circolo e di istituto del corrente a.s. 2007/08. Il Direttore Generale Giuseppe Fiori

Il Dirigente non può collocare in ferie d’ufficio A seguito delle comunicazioni ricevute in merito ai decreti prodotti da alcuni Dirigenti Scolastici di diverse scuole, relativi all’obbligo del personale docente di essere collocato d’ufficio in ferie nelle giornate di sospensione delle lezioni (come ad esempio nei giorni del 2 e del 3 novembre 2012), non condividiamo quanto disposto in quanto in contrasto con la normativa vigente. L’art. 13, comma 9 del CCNL, infatti, dispone che “le ferie devono essere fruite dal personale docente durante i periodi di sospensione delle attività didattiche”. Per sospensione delle attività didattiche si intende, esclusivamente, il periodo intercorrente tra il 1 luglio fino al 31 agosto, mentre per sospensione delle lezioni si intendono i giorni in cui i calendari scolastici regionali hanno disposto che non ci sia lezione. Alla luce di quanto effettivamente disposto dalla norma contrattuale, il personale docente deve fruire delle ferie nel periodo intercorrente tra il 1 luglio ed il 31 agosto, nulla consentendo al dirigente di poter collocare d’ufficio in ferie il personale durante i giorni di sospensione delle lezioni. Infine deve considerarsi anche che il DL 95/2011 all’art. 5, comma 8, prevede che “Le ferie, i riposi ed i permessi spettanti al personale,...omissis..., sono obbligatoriamente fruiti secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti” e che pertanto il Dirigente in nessun caso potrà collocare in ferie d’ufficio i suoi dipendenti. Per questi motivi riteniamo che i decreti disposti dai Dirigenti nei confronti del personale docente siano assolutamente illegittimi.


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FORMAZIONE PROFESSIONALE TRA UN PRESENTE INCERTO E IN PROSPETTIVA FUTURA Il sistema di istruzione e formazione professionale del Veneto è un esempio di servizio pubblico essenziale che raggiunge standard importanti di qualità educativo formativa a costi contenuti e anche l'Unione Europea ha riconosciuto il valore dei percorsi triennali di F.P. rilevando una netta tendenziale diminuzione della dispersione scolastica nei Paesi in cui vige il sistema duale Istruzione /Formazione. Il dato Veneto di dispersione è dell’11% a fronte di una media nazionale del 19% centrando così in anticipo gli obiettivi strategici di Lisbona posti a suo tempo dall’Europa ai paesi membri. La Regione Veneto riconosce al proprio sistema formativo un costo ora/allievo di 4,90 €, circa il 20% in meno della media italiana e il Bilancio regionale stanzia per il settore solo lo 0,67% del totale, circa 83 milioni di Euro per 19 000 allievi che trovano lavoro nell’arco del primo anno dopo la qualifica con una percentuale del 68% (dato 2010-11 in piena crisi economica e occupazionale). In questo quadro ci appare, come sindacato della Scuola ma anche come cittadini di questo territorio, illogica la scelta della regione Veneto di ridurre il finanziamento di 5 milioni di euro nella prossima programmazione 201314 provvedimento che a regime si

traduce nell'impossibilità per 1500 allievi (il 20% del totale dei primi anni) che hanno scelto questa filiera formativa di accedere ai corsi professionali. C'è dietro questa scelta l'in-capacità della nostra politica di produrre risposte utili in tempi ragionevoli alle domande imposte dal governo concreto del territorio Veneto in tema di istruzione e formazione, alla necessaria valorizzazione dell'offerta educativa come condizione della qualità e dell'efficienza. Una politica sempre in affanno rispetto alla necessità delle nuove sfide per preparare un rilancio dell'economia che si attua anche attraverso la preparazione di carriere professionali capaci di aggiornarsi e di crescere durante tutta la vita lavorativa dei giovani e dei lavoratori usciti dal mercato. La soluzione non può essere quella dell'affido sussidiario dei percorsi triennali di qualifica professionale agli IPS (Istituti professionali di Stato) dove, per questi corsi, non viene nemmeno garantito l’organico necessario e non sembra sensato indebolire il sistema di offerta formativa plurale rifiutando e negando il ruolo e il contributo della Formazione professionale regionale. La prospettiva che ne consegue è allarmante soprattutto perché i dati del disagio sociale e occupazionale sono in

aumento anche nel Veneto e la politica non sa o non vuole ascoltarli. Per queste ragioni la Cisl Scuola il 12 novembre ultimo scorso ha effettuato, con le altre sigle sindacali di categoria, uno sciopero e una manifestazione regionale a Venezia per protestare contro la sordità della politica e per la dignità di un settore che vede oggi gli Enti di Formazione del Veneto versare in una situazione di estrema criticità anche finanziaria per i ritardi del finanziamento regionale con una esposizione pari ormai al loro fatturato. Sarebbe necessario far uscire dal patto di Stabilità, che opprime tutti gli Enti Pubblici, i finanziamenti alle scuole di ogni ordine e grado, perché il servizio educativo ai giovani del nostro territorio non può essere un opzional un’una tantum da ritagliare nel Bilancio regionale se e quando c'è disponibilità, ma una scelta consapevole che garantisca l’educazione e il futuro occupazionale ai nostri ragazzi e qualità alle nostre aziende. La proposta della Cisl Scuola per far fronte alle difficoltà di cassa regionali è poi rivolta alla certificazione del credito che può rappresentare uno strumento utile per non gravare sulle spalle di chi il servizio pubblico di FP lo eroga, spesso con fatica e ai limiti della sostenibilità e che troppe volte compor-

ta il ritardo anche di mesi, degli stipendi dei lavoratori del settore. Da anni poi sollecitiamo come sindacato di categoria, una legge regionale sull'Istruzione e formazione in Veneto normativa che superi la legge 10 del 1990 ormai obsoleta e insufficiente a rappresentare la realtà di oggi e in attuazione a quanto previsto dal capo 3° del Dlgs del 17 ottobre 2005. Il Ministero dell'Istruzione e del Lavoro a Roma stà programmando una conferenza dei servizi con tutte le Regioni Italiane con l'obiettivo di consolidare i sistemi regionali di Formazione professionale, dove già presenti, e promuoverne l’avvio nei territori che ne fossero privi, in vista della programmazione europea per gli anni 2014-20 che vedrà questi percorsi finanziati dal Fondo Sociale europeo. Chiediamo, a questo proposito, a tutti i Consiglieri della Regione Veneto di dar seguito all'Ordine del Giorno approvato il 15 novembre u.s. sul sostegno e rilancio del Sistema Veneto di Formazione Professionale iniziale, con l’obiettivo di un consolidamento delle strutture formative che consentono l’accesso ai giovani al mondo del lavoro e alle imprese di avere personale qualificato indispensabile al rilancio economico del nostro paese. (p.n.)

Regolamento sul sistema di valutazione, il parere del CNPI Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) ha esaminato il testo dello schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, che in precedenza aveva avuto il parere favorevole da parte delle Regioni, dell’ANCI e dell’UPI. È un parere, quello del CNPI, formulato attraverso una serie articolata di considerazioni, con le quali si evidenziano elementi positivi e criticità contenuti nel testo, facendone scaturire precise proposte emendative di cui si auspica l’accoglimento nel prosieguo del percorso che condurrà alla definitiva stesura del Regolamento. Viene richiamata, in particolare,

l’esigenza di dare maggior rilevanza al ruolo delle scuole e delle risorse professionali in esse esistenti, soprattutto in riferimento alla rendicontazione sociale; si afferma la necessità di sostenere l’avvio del sistema di valutazione con adeguate scelte di investimento, si chiede di escludere dal testo un riferimento, ritenuto improprio e inopportuno, alle ricadute che i processi valutativi possono determinare nel conferimento di incarico ai dirigenti. Lo schema di Regolamento proseguirà ora il suo cammino affrontando l’esame delle commissioni parlamentari e andrà, infine, al visto del Consiglio di Stato, prima di tornare in Consiglio dei Ministri

per la seconda e definitiva lettura. Difficile fare previsioni sulla possibilità che il percorso si concluda nei tempi che rimangono disponibili per questa Legislatura: sarebbe davvero un peccato veder cadere l’opportunità di colmare una lacuna del nostro sistema formativo, da tempo segnalata (vedi Quaderno Bianco del 2007 del governo Prodi che poneva il sistema di valutazione tra le sue priorità), e di farlo con un testo il cui impianto, al di là delle criticità puntualmente rilevate dallo stesso CNPI, fa giustizia di tante forzature che in tema di valutazione sono state fatte negli anni precedenti, rimuovendo anzitutto – come il parere evidenzia – “un

approccio premiale e/o sanzionatorio che per lungo tempo ha costituito un oggettivo limite al dibattito intorno alla valutazione”. Quest’ultimo aspetto, insieme ad un impianto del percorso valutativo che muove dall’autovalutazione e traguarda la rendicontazione sociale, ci aveva spinti a sostenere con forza l’opportunità di un sollecito avvio del confronto sul testo del Regolamento, quando questo rischiava di rimanere ancora una volta nel cassetto per inspiegabili inerzie. Il percorso si è avviato, la direzione ci sembra quella giusta, occorrono la volontà e l’intelligenza di tutti per portarlo ora a conclusione nel miglior modo possibile.


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Rinnovo dei CCNL delle Scuole non Statali Si apre con il 2013 la stagione dei rinnovi dei Contratti nazionali delle scuole non statali Agidae – Fism – Aninsei. Le posizioni della Cisl Scuola, riconducibili alle Linee di piattaforma in discussione, possono così essere sintetizzate: • Adeguare le norme contrattuali alle recenti riforme del mercato del lavoro (stabilizzazioni), senza stravolgere l’ossatura portante dei tre CCNL. • Diminuire il divario, normativo ed economico, presente tra i tre contratti, cercando di giungere ad una contestuale sottoscrizione degli stessi • Adeguare le retribuzioni tenendo presente l'andamento del costo della vita, pur nella consapevolezza che questa tornata di rinnovo è inserita in un contesto economico difficile. • Estendere al personale della

scuola non statale un'ipotesi di “assistenza integrativa” • La contrattazione di secondo livello, soprattutto regionale, è strumento importante nella strategia della Cisl Scuola. • Viene richiamato il ruolo centrale del CCNL ed il rispetto della gerarchia delle fonti giuridiche. • Sono riconfermati gli obiettivi strategici di sempre: il contratto unico di comparto della scuola non statale Agidae – Fism – Aninsei. Le relazioni sindacali con la FISM vano sollecitate e incrementate. Stanno per riprendere le trattative sui contratti a termine (periodi di latenza e proroga assistita). In Veneto è già stato fatto. Dopo la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri stiamo predisponendo una nuova richie-

sta unitaria di incontro a Roma. Sta per partire anche una richiesta al Ministero del Lavoro (Direzione Generale Politiche Attive e Passive del Lavoro) per chiarire alcuni aspetti critici relativi all'applicazione nel settore della scuola non statale dei contratti di solidarietà difensivi. Dall’AGIDAE arrivano segnali incoraggianti. L'Associazione ha necessità di giungere in tempi brevi al rinnovo del CCNL anche perché è presente sul tavolo negoziale la questione dei FONDI DI SOLIDARIETÀ, previsti (e resi obbligatori) dall'art. 3 della riforma Fornero. La riforma prevede che gli attuali fondi interprofessionali (ad esempio Fonder) possano confluire nei Fondi di Solidarietà a sostegno delle politiche passive del lavoro. È probabile che i fondi di solidarietà avranno come conseguenza un aggravio del

costo del lavoro. Da un lato l'Agidae sembra disponibile per un rinnovo veloce del CCNL, dall'altra fa sapere che le risorse sono legate al contesto socio-economico italiano. Per quanto riguarda l’ANINSEI, le scuole aderenti hanno fatto ricorso in questo periodo storico, ai contratti co.pro. in percentuali elevate ed oggi non sono nella condizione (soprattutto economica) di stabilizzare tutto il personale. L'ANINSEI preme per un contratto collettivo più flessibile ed aperto. Lo scenario è anche in questo caso condizionato dalla crisi economica che induce a cercare condizioni meno favorevoli ai lavoratori. Compito del Sindacato indicare le strategie di salvaguardia dei diritti e di sostenibilità del settore. (p.n.)

Iscrizioni alunni, a.s. 2013/14 - Imminente l’emanazione della CM Si è svolto, presso il MIUR, l’incontro di informazione tra le Organizzazioni Sindacali e la Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici sulla circolare ministeriale per le iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’a.s. 2013/14, di imminente pubblicazione. La novità sostanziale riguarda la dematerializzazione delle procedure amministrative cosi come stabilito dall’art. 7, comma 28, del decreto-legge 95/2012 (“Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica”) che prevede, che a decorrere dall’a.s. 2012/13, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali avvengano esclusivamente con modalità on line. Il MIUR, pertanto, ha predisposto una specifica procedura informatica (disponibile sul sito web del Ministero medesimo) per consentire alle famiglie l’iscrizione con modalità on line per le sole classi prime dei vari ordini di scuola, fatta eccezione per la scuola dell’infanzia, le scuole in lingua slovena, le scuole delle province di Aosta, Trento e Bolzano e per i corsi per l’istruzione per gli adulti attivati presso le sezioni carcerarie. Le istituzioni scolastiche cureranno la redazione del proprio

modulo di iscrizione attraverso un’apposita funzionalità disponibile sul portale SIDI. Il modulo è strutturato in una parte generale, uguale per tutte le scuole, contenente dati anagrafici degli alunni e in una parte che la scuola può personalizzare. Dopo la predisposizione, il modello sarà reso disponibile sul sito web del MIUR: le famiglie, così, potranno procedere all’iscrizione dei propri figli presso la scuola prescelta attraverso la funzione “Iscrizioni on line”. Il termine di scadenza per le iscrizioni è fissato per tutti gli ordini e gradi al 28 febbraio 2013. Le istituzioni scolastiche avranno tempo dal momento dell’emanazione della circolare (prevista per la prossima settimana) fino al 20 gennaio per l’integrazione e la personalizzazione del modello. Non vi sono sostanziali modifiche rispetto alla circolare dello scorso anno ma si evidenziano: • la soppressione di ogni riferimento alle “sezioni primavera” in quanto, ad oggi, non sono quantificabili le risorse economiche ad esse destinate e se ve ne saranno; • l’iscrizione on line alla prima classe della scuola secondaria di primo grado anche se apparte-

nente ad Istituto Comprensivo; • la possibilità di indicare, soltanto in subordine, da parte dei genitori altre due istituzioni scolastiche in caso di non accoglimento della richiesta di iscrizioni per eccedenza delle domande; • per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado la possibilità per i genitori di alunni minori iscritti e frequentanti classi del primo anno di richiedere, nel corso dei primi mesi dell’anno scolastico, il trasferimento a diverso indirizzo di studi della stessa o di altra scuola, essendo mutate le esigenze educative dei propri figli; • la possibilità per coloro che dovrebbero frequentare il secondo biennio degli istituti tecnici e professionali, di iscriversi (non on line) a diverso settore/indirizzo e/o articolazione rispetto a quello frequentato; • la possibilità di richiedere l’iscrizione per coloro che frequenteranno il secondo biennio ad una delle opzioni (tecnici e professionali) indicate dalle istituzioni scolastiche tra quelle comprese nella tabella nazionale e deliberate nel piano dell’offerta regionale. Per quanto riguarda i licei mu-

sicali e coreutici le Organizzazioni Sindacali presenti all’incontro, hanno richiesto di considerare l’opportunità - per gli studenti che non dovessero superare le prove di verifica - di una riapertura dei suddetti termini per iscriversi ad altra istituzione con diverso indirizzo. Si ribadiscono le modalità di iscrizione per gli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento introducendo il diritto per gli alunni con disabilità ultradiciottenni, non in possesso del diploma di licenza conclusivo del primo ciclo, di frequentare i corsi per adulti presso i “centri di istruzione per gli adulti” con le prerogative della legge 104/1992. A tale proposito - in attesa della pubblicazione del Regolamento recante le norme generali per la ridefinizione dei suddetti “centri” - l’Amministrazione si riserva di fornire istruzioni in merito alle iscrizioni il cui termine di scadenza resta fissato al 31 maggio 2013. Nulla è mutato, infine, per quanto riguarda le iscrizioni degli alunni con cittadinanza non italiana e la scelta dell’insegnamento della religione cattolica e delle attività alternative.


scuola veronese › 10 Trattenuta del 2,50%: la soluzione trovata dal Governo Nella seduta del Consiglio dei Ministri di venerdì 26 ottobre, è stato approvato uno specifico decreto-legge che, in attuazione della recente sentenza 223/2012 della Corte Costituzionale, ripristina la disciplina del trattamento di fine servizio per i lavoratori delle amministrazioni pubbliche. Sulla vicenda del 2,5% di trattenuta per il fondo di previdenza dell’INPS ex INPDAP, ritenuta illegittima dalla Consulta, la soluzione adottata dal Governo è la seguente: · è abrogato il comma 10 dell’art. 12 del decreto-legge 78/2010 (convertito nella legge 122/2010) che prevedeva, a decorrere dal 1°.1.2011, il computo del TFS secondo le regole del TFR; · si ripristina, di conseguenza, la modalità di calcolo del TFS precedente il decretolegge 78/2010, modalità più favorevole rispetto a quella introdotta dal decreto stesso; · viene rilegittimata, in tal modo, la trattenuta del 2,5% a carico del dipendente pubblico. Non ci sarà, pertanto, alcuna restituzione delle somme trattenute nel 2011 e nel 2012. Per quanto riguarda le cause pendenti, ne consegue la loro estinzione di diritto.

ANNO SCOLASTICO 2012/13

Nomine a tempo determinato - primo grado Nominati pos. per cattedra AB77 AC77 AF77 AG77 AI77 AJ77 AK77 AL77 AM77 AN77 A028 A030 A032 A033 A043 A059 A245 A345 A445 A545 A645 AD00

Chitarra Clarinetto Fisarmonica Flauto Percussioni Pianoforte Saxofono Tromba Violino Violoncello Educ. Artistica Educ. Fisica Educ. Musicale Ed. tecnica Lettere Sc. matematiche Lingua francese Lingua inglese Lingua spagnola Lingua tedesca Lingua russa Sostegno

pos. per spezzone

pos. 1 punti 158,80 agg. pos. 3 punti 114,5 agg. non esiste graduatoria pos. 2 punti 142,85 agg. pos. 3 punti 119 agg. pos. 1 punti 177 agg. pos. 4 punti 117 nessuna nomina nessuna nomina pos. 3 punti 187 pos. 2 punti 58 pos. 1 punti 160 agg. pos. 28 punti 76 pos. 62 punti 20 Graduatoria esaurita pos. 10 punti 202 pos. 37 punti 92 Graduatoria esaurita Grauatoria esaurita Graduatoria esaurita pos.6 punti 97 grad. esaurita pos.47 punti 88 pos.44 punti 92 Graduatoria esaurita pos.50 punti 44 grad. esaurita nessuna nomina Graduatoria esaurita

ANNO SCOLASTICO 2012/13

Nomine a tempo determinato infanzia - primaria - personale educativo Nominati AAAA sostegno

infanzia infanzia

EEEE sostegno

primaria primaria

PPPP

pers. Educativo

posizione

punti

294

143 graduatoria esaurita graduatoria esaurita graduatoria esaurita

20

73

ANNO SCOLASTICO 2012/13 Nomine a tempo determinato personale ata

Nominati CS

coll. Scol.

posizione

punti

239

22,53


11 › scuola veronese

ANNO SCOLASTICO 2012/13

Nomine a tempo determinato - secondo grado Nominati pos. per cattedra A004 A007 A012 A013 A016 A017 A018 A019 A020 A021 A022 A024 A025 A027 A029 A031 A034 A035 A036 A037 A038 A039 A042 A047 A048 A049 A050 A051 A052 A057 A058 A060 A061 A071 A072 A074 A075 A076 A040 A246 A346 A446 A546 A646 C031 C032 C033 C034 C070 C130 C260 C270 C300 C310 C430 C450 C520 AD01 AD02 AD03 AD04

Arte del tessuto, moda e del costume Arte della fotografia e graf. pubblic. Chimica agraria Chimica e tecnologie chimiche Costr., tecn. delle costruz. e dis. tecnico Discipline economiche aziendali Disc. geom., arch., arred. e scenotecnica Discipline giuridiche ed economiche Discipline meccaniche e tecnologia Discipline pittoriche Discipline plastiche Disegno e storia del costume Disegno e storia dell'arte Disegno tecnico ed artistico Educazione fisica Educazione musicale Elettronica Elettrotecnica ed applicazioni Filos., psic. e scienze dell'educazione Filosofia e storia Fisica Geografia Informatica Matematica Matematica applicata Matematica e fisica Materie letterarie Materie letterarie e latino Materie letterarie, latino e greco Scienza degli alimenti Scienze e mecc. agraria ……… Scienze naturali………. Storia dell'arte Tecnologia e disegno tecnico Topografia ……. Zootecnica e scienza della prod. animale Dattilografia e stenografia Trattamento testi ………… Igiene,Anatomia,Pat. Gen. Lingua e civiltà francese Lingua e civiltà inglese Lingua e civiltà spagnola Lingua e civiltà tedesca Lingua e civiltà russa Conversazione in lingua francese Conversazione in lingua inglese Conversazione in lingua spagnola Conversazione in lingua tedesca Esercitazioni di abbigliamento e moda Esercitazioni di odontotecnica Lab. di elettronica Lab. di elettrotecnica Lab. di informatica gestionale Laboratorio di informatica industriale Lab. di edilizia ed esercit. di topografia Metodologie operative nei servizi soc.li Tecnica dei servizi e pratica operativa Sostegno area scientifica Sostegno area umanistica Sostegno area tecnica Sostegno area psicomotoria

pos. per spezzone nessuna nomina nessuna nomina graduatoria esaurita graduatoria esaurita pos. 8 punti 70 pos. 11 punti 129 pos. 37 punti 37 pos. 2 pos. 72 pos. 53 punti 114 pos. 15 punti 214 pos. 2 punti 112 grad.esaurita nessuna nomina nessuna nomina non esiste graduatoria pos. 3 punti 140 nessuna nomina pos. 31 punti 131 pos. 32 punti 127 nessuna nomina pos. 2 punti 66 graduatoria esaurita pos.8 punti149 pos. 7 punti 150 pos. 21 punti 105 pos.42 punti 52 pos 17 punti 32 grad.esaurita non esiste graduatoria graduatoria esaurita pos. 10 punti 124 pos. 27 punti 87 pos. 3 punti 80 pos. 8 punti 71 pos. 35 punti 98 pos. 37 punti 94 graduatoria esaurita pos. 26 punti 127 pos.25 punti 128 pos.1 punti 191 pos.2 punti 189 pos. 7 punti 72 grad.esaurita nessuna nomina pos. 6 punti 193 pos. 39 punti 78 pos. 2 punti 161 pos. 2 punti 157 non esiste graduatoria nessuna nomina pos. 1 punti 220 graduatoria esaurita non esiste graduatoria pos. 9 punti 93 grad.esaurita pos.50 punti 96 pos.53 punti 93 graduatoria esaurita graduatoria esaurita pos.3 punti 18 nessuna nomina pos.1.punti219 non esiste graduatoria graduatoria esaurita non esiste graduatoria graduatoria esaurita nessuna nomina nessuna nomina nessuna nomina non esiste graduatoria graduatoria esaurita non esiste graduatoria graduatoria esaurita graduatoria esaurita graduatoria esaurita graduatoria esaurita graduatoria esaurita


scuola veronese › 12 Servizio di Consulenza CISL SCUOLA dall'1 settembre al 30 giugno VERONA sede CISL Lungadige Galtarossa, 22 Tel. 045 8096980 - Fax 045 8004977 Lunedì e Venerdì ore 15 - 16 consulenza telefonica ore 16 - 18.00 ricevimento del pubblico Mercoledì ore 9.30 - 12.30 ore 15.00 - 18.00 consulenza telefonica e ore 16.00 - 18.00 ricevimento del pubblico

SAN BONIFACIO sede CISL Piazzetta Dalli Cani, 2 Tel. 045 6102600 Venerdì ore 15 - 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico LEGNAGO sede CISL Via Bernini, 5 – Località Terranegra Tel. 0442 25888 Giovedì ore 15 - 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico

CAPRINO VERONESE sede CISL Piazza Stringa, 29 – Tel. 045 6230178 2° Martedì del mese ore 15 - 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico VILLAFRANCA sede CISL Viale Trieste, 12 – Tel. 045 6302833 1° e 3° Martedì del mese ore 15 - 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico ISOLA DELLA SCALA sede CISL Via Cavour, 5 – Tel. 045 7302547 2° Martedì del mese ore 15 - 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico

domegliara sede CISL Via Diaz c/o Centro Commerciale Diamante 2 (sopra supermercato Martinelli) – Tel. 045 6862280 4° Martedì del mese ore 15 – 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico noGara sede CISL Via Degli Alpini, 11 – Tel. 044288468 3° Martedì del mese ore 15 – 18 consulenza telefonica e ricevimento del pubblico

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