FontaNinapp

Page 1

DIREZIONE DIDATTICA STATALE “V. AMPOLO” SURBO PROGETTO FONTANINAPP

A.S. 2014-15

1


INDICE Le fontanine a Surbo: il tour............................................................................................................ 3 Le fontane sulla mappa di Surbo ..................................................................................................... 8 Le coordinate geografiche ............................................................................................................... 9 Le foto .......................................................................................................................................... 10 Il racconto ..................................................................................................................................... 17

2


Le fontanine a Surbo: il tour Simbolo dell’acquedotto e al contempo elemento architettonico caratteristico di città e paesi della Puglia, la fontana di ghisa, manufatto artigianale alto 128 cm. e corredato di cappello e vaschetta di raccolta delle acqua, ha accompagnato e continua ad accompagnare la vita quotidiana dei cittadini di Surbo: sette fontanine, di cui quattro ancora funzionanti, sono dislocate in punti diversi del paese. Un gruppo di alunne e alunni delle classi quarte e quinte della nostra scuola primaria, accompagnati dalle docenti e guidati dal geom. del Comune Vincenzo Carretta, ha compiuto un tour del paese del quale le tappe sono state le sette fontanine di ghisa. Le ragazze e i ragazze hanno potuto così apprendere la storia dell’Acquedotto pugliese e dell’arrivo dell’acqua a Lecce e nel Salento, le vicende di popolazioni contadine per le quali la disponibilità di acqua pubblica e salubre ha rappresentato un momento cardine del proprio cammino verso condizioni di vita e lavoro più dignitose. Hanno fotografato, preso appunti… Hanno anche aiutato il geom. Carratta a rilevare le coordinate geografiche… Insomma sono entrati in un mondo suggestivo del quale non sapevano nulla e dal quale la loro fantasia ha anche attinto per immaginare storie di un passato senz’acqua e del ‘miracolo’ del suo arrivo. Una narrazione tra queste viene allegata a titolo esemplificativo. Docenti e alunni ringraziano il geom. Carratta per la competenza e disponibilità, il dirigente dell’Ufficio tecnico e l’Amministrazione del Comune di Surbo per aver supportato e facilitato la realizzazione del progetto.

3


4


5


6


7


Le fontane sulla mappa di Surbo

8


Le coordinate geografiche

9


Le foto

10


11


12


13


14


15


16


Il racconto In un paesino del sud l’alba segnava l’inizio di un nuovo giorno. Erano le 4:45 e Cataldo era lì nel suo letto combattuto tra il sonno e i suoi doveri, ma la giornata lo chiamava. Dura per un ragazzino di 11 anni, ma purtroppo le varie faccende per la mamma dovevano essere svolte, soprattutto portare l’acqua a casa. Cataldo era un ragazzino molto intelligente, il suo sogno era quello di diventare ingegnere, ma per questo doveva studiare tanto. Così decise di alzarsi si vestì, si pettinò frettolosamente e uscì di casa. A sua sola compagnia c’era un vecchio carretto con tanti contenitori, l’acqua era indispensabile e purtroppo recuperarla era un suo compito e per arrivare alla fontana comunale ci volevano quindici minuti di camminata, poi una volta arrivati bisognava mettersi in coda e aspettare il proprio turno. “Ahimè” pensò Cataldo, “comincia l’attesa”. La fontana era una struttura non molto imponente dove attraverso un tubo a getto non molto veloce usciva acqua freschissima. Tutto il paese di buon’ora si recava là per procurarsi l’acqua necessaria in una giornata. Mentre si guardava intorno intravide un ragazzo intimidito dalla confusione e cercò di avvicinarlo per poter scambiare due chiacchiere. Fu facile fare amicizia: avevano la stessa età e si chiamava Abele. “Abele, che nome particolare”, pensò Cataldo. Era di piacevole compagnia e le parole con lui sembravano volare nel cielo azzurro come note armoniose. Iniziarono a giocare con l’acqua che zampillava dalla fontana, e tra risate e divertimento il tempo volò ma dovevano sbrigarsi perché la scuola stava per iniziare. Tornando a casa, Cataldo era felice e tutto quel lavoro alla fine non gli dispiaceva così tanto. Passò il tempo e Abele e Cataldo divennero grandi amici, parlavano di cosa avrebbero fatto da grandi, dei tanti progetti che volevano realizzare e di sciocchi sogni che forse non si sarebbero mai avverati. “I sogni”, pensò Cataldo. “Chissà se mai ce la farò a realizzare il mio”. Ormai non erano più due bambini e il tempo dei giochi stava per finire lasciando spazio alle responsabilità. Un giorno ritornando a casa carico di fiaschi d’acqua trovò ad attenderlo insieme a sua madre il maestro Dino. Aveva una notizia meravigliosa, aveva vinto una borsa di studio in una città del Nord dove avrebbe potuto studiare per realizzare il suo sogno. Il maestro pensava che Cataldo ne sarebbe stato felice, ma lui rispose che non avrebbe potuto lasciare sua madre perché senza di lui non sarebbe riuscita ad avere l’acqua fresca ogni giorno vista poi l’età non più tanto giovane della donna. Il maestro preoccupato gli disse che avrebbe potuto pensarci un po’. Nel frattempo in paese si parlava di modernizzazione, una parola che significava futuro. A breve ogni casa avrebbe avuto l’acqua corrente proveniente dall’acquedotto. La notizia arrivò alle orecchie di tutti, anche di Cataldo che con un tuffo al cuore iniziò a sperare. Il sindaco riunì tutta la comunità spiegando cosa stava succedendo e come si sarebbero svolti i lavori, spiegando che questa novità avrebbe facilitato il lavoro di tutti. Pochi giorni dopo anche a casa di Cataldo c’era l’acqua corrente. L’emozione era grande e per la prima apertura del rubinetto la mamma di Cataldo invitò tutte le sue amiche proprio come ad una festa di compleanno. L’emozione aveva tolto le parole e vedere quel filo trasparente scorrere in una grande vasca aveva segnato un dolce ricordo nel cuore di Cataldo. Finalmente poteva accettare la borsa di studio e partire sereno. Dietro un buonissimo bicchiere d’acqua e tra mille lacrime Cataldo salutò le persone più importanti della sua vita: sua madre e Abele compagno di grandi avventure. A. C. (classe V B)

17


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.