Un Regalo Speciale

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Allora come fare per evitare che la gastrite ci rovini il Natale ancora prima di aver divorato il primo antipastino? Tanto per cominciare, un bel respiro, che non fa mai male. Uno sguardo ai pargoli, al compagno, ai nonni, ai nostri familiari. Eeeh sì: gli amici si scelgono, ma la famiglia no… così dicono. Eppure sono i nostri familiari e quella di passare del tempo con loro è pur sempre una nostra scelta, o per lo meno una scelta che dobbiamo fare, meglio se consapevolmente e responsabilmente. E allora rivalutiamo in positivo la dimensione della responsabilità: qualunque cosa decideremo di fare sarà sempre e comunque il risultato di una nostra scelta e non di un’imposizione. Sia che decidiamo di passare un Natale alternativo lontano dalla famiglia, sia che decidiamo di aderire agli inviti saremo noi a decidere. Proviamo a trasformare un vissuto di imposizione nel risultato di una scelta consapevole: vado perché preferisco qualche ora di trambusto alla lite e perché non mi va di rendere triste la nonna. Oppure non vado perché preferisco stare a casa e sopporterò i giudizi negativi pur di non rinunciare a questa mia esigenza. Non è un esercizio semplice. La trappola del “non è una scelta libera, ma condizionataimposta-obbligata” è sempre in agguato ed è sempre comodo appoggiarci all’idea che “vorrei tanto fare così, ma non posso, non sono libero di farlo”. Proviamo a chiederci “Restare aggrappati alla ‘non libertà di scelta’ cosa ci permette di fare?”. Ci permette di lamentarci? Di dire “ecco, vedi, avevo ragione”? Di proteggere la nostra “innocenza”? E cosa ci impedisce? Di essere sereni? Di essere un po’ sanamente ed egoisticamente “cattivi”? A Natale? Ma non si può!!!! Ma dai, davvero: è mai successo qualcosa di veramente irrecuperabile se qualcuno ha deciso di non stare, o di stare, in compagnia di tutti a Natale? Siamo davvero sicuri di non poter sopportare il peso delle nostre responsabili scelte, in un senso o nell’altro? Provateci. Provate a fare piccoli esperimenti, su piccole cose: bere o non bere l’ennesimo caffè, fumare la prossima sigaretta, accettare o rifiutare l’invito di quell’amica che oggi non ho proprio voglia di vedere. Provate ad ascoltare di cosa veramente avete bisogno e a dirvi “Scelgo di fare/non fare così perché ci guadagno questo. E questo in questo momento mi nutre e arricchisce”. Sentite che sapore ha scegliere.La responsabilizzazione della scelta ci restituisce la proprietà delle nostre azioni. E dà anche un sapore diverso all’arrosto di Natale. Fidatevi!

Foto: desainer.it

Valeria Piras DICEMBRE 2012 - 19


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