Lombardia nord-ovest 1/2013 - VARESE SPECIALE MUSEI

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VARESE MUSEI IN RETE | CASE HISTORY

Villa Cagnola di Chiara Palumbo

Sorta nel Seicento quale tenuta di campagna della famiglia Perabò, trasformata dagli stessi in villa di delizia con forme del barocchetto lombardo divenne, in seguito, proprietà dei Melzi d’Eril e infine acquistata dalla stirpe dei Cagnola, che donarono all’ampio parco, rivolto verso il lago di Varese, le sue attuali forme all’inglese e arricchirono la dimora di mirabili oggetti e opere artistiche. Carlo Cagnola implementò il patrimonio con un ricco corpus di ceramiche di cui era profondo intenditore e il figlio Guido ne perseguì l’intento raccogliendo un elevato numero di tesori nel corso di viaggi e ricerche trasformando la villa in vera e propria casa-museo. Nel 1946 l’intera proprietà fu ceduta con lascito testamentario alla Santa Sede con l’esplicita richiesta che divenisse luogo di incontro tra fede e cultura. Le raccolte d’arte ancora oggi conservate a Villa Cagnola, visitabili esclusivamente previo appuntamento, sono costituite da diversi nuclei: assieme alle già citate maioliche e porcellane delle più importanti e raffinate fabbriche d’Europa e alle ceramiche orientali, si annoverano preziosi arazzi fiamminghi e sontuosi mobili, in particolar modo apprezzabili all’interno del noto “Salotto Rosso”, Rosso”, connotato dall’originale soffitto a cassettoni. L’amicizia di Guido Cagnola con alcuni tra i più importanti conoscitori d’arte del suo tempo, tra cui Bernard Berenson, lo portarono ad affinare un particolare interesse per i cosiddetti “primitivi” e artisti rinascimentali di scuola lombarda, veneta e toscana. Il simbolo della collezione, la mirabile Madonna con Bambino attribuita al Maestro della Madonna Cagnola, si affianca ai protagonisti della tavolozza quali: Bernardo Daddi, Antonio e Bartolomeo Vivarini, Jacopo Bellini, Ercole de’ Roberti, Bernardino Luini, Ambrogio da Fossano detto il Bergognone e Bernardino Butinone. Infine, pregevoli opere di vedutisti a cavallo tra ‘700 e ‘800 sono i “Capricci” del veneziano Francesco Guardi e i delicati acquerelli del ticinese Carlo Bossoli.

Villa Cagnola Built by the Perabò family in the seventeenth century as a country estate and later transformed into a family getaway, this Lombard baroque style villa later passed under the ownership of the Melzi d'Eril family, and was ultimately purchased by the Cagnola family, who gave the large park overlooking Lake Varese its current English style and embellished the residence with magnificent objects and works of art. Carlo Cagnola enriched the estate with a vast collection of ceramics, of which he was a passionate connoisseur, and his son Guido continued with this endeavour, collecting a large number of treasures throughout the course of his travels and research activities, thus transforming the villa into a veritable house-museum. In 1946 the entire estate was bequeathed to the Holy See, with the explicit request that it be transformed into a meeting place between faith and culture. The art collections still housed at Villa Cagnola, which can only be visited upon appointment, are made up of various groups: together with the aforementioned ceramics and porcelain pieces from some of the most important and sophisticated European and Oriental ceramics manufacturers, the collection also includes precious Flemish tapestries and exquisite furnishings, many of which can be admired in the famous Salotto Rosso (the "Red Living Room"), which features an original coffered ceiling. Guido Cagnola's friendships with some of the most important art connoisseurs of his time, including Bernard Berenson, led him to hone a particular interest for the socalled "primitive" artists, as well as Renaissance artists of the Lombard, Veneto and Tuscan schools. The collection's most iconic piece, the magnificent Madonna with Child attributed to the Master of the Madonna Cagnola, is accompanied by works by various other talented artists, such as: Bernardo Daddi, Antonio and Bartolomeo Vivarini, Jacopo Bellini, Ercole de’ Roberti, Bernardino Luini, Ambrogio da Fossano (known as Bergognone) and Bernardino Butinone. Finally, the collection also features valuable landscapes from the 18th and 19th centuries, including the Capricci by Venetian artist Francesco Guardi, and delicate watercolours by the Ticino-native Carlo Bossoli.

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