Lombardia nord-ovest 1/2013 - VARESE SPECIALE MUSEI

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VARESE MUSEI IN RETE | CASE HISTORY

Bodio Lomnago, museo del clavicembalo Una dimora prestigiosa per un gioiello dell’arte e della musica: è infatti la splendida villa Bossi di Bodio Lomnago ad ospitare il museo dedicato al clavicembalo, un oggetto capace di riassumere in sé una doppia natura, di strumento musicale e di opera d’arte. A dare vita al Museo è stata, alcuni anni fa, la famiglia Bizzi, che porta avanti ancora oggi la produzione di questo singolare strumento. Il percorso museale attraversa i laboratori dove i liutai compiono il loro antico lavoro, prosegue attraverso l'ampio parco di clavicembali e fortepiani costruiti dalla famiglia Bizzi, che annovera anche molti pianoforti storici originali. Si percorre un’ampia collezione di strumenti musicali di famiglie ed epoche diverse: accanto agli originali trovano spazio numerose copie di strumenti a vari stadi costruttivi, materiali e utensili dell'attività liutaria. Il percorso sfocia infine negli ambienti settecenteschi della villa e nello splendido giardino all'italiana, per terminare con una dimostrazione musicale al clavicembalo. Grazie all’impegno dall’Associazione musicale che gestisce il museo tante sono le attività e i laboratori proposti soprattutto alle scuole con la finalità di avvicinare i giovani al mondo della musica.

Castellanza, archivio cinema industriale Non esattamente un museo, bensì un archivio dedicato al cinema industriale e della comunicazione d’impresa. Si tratta di una realtà promossa nel 1998 da Confindustria e Liuc Università Cattaneo di Castellanza a cui ha aderito – a partire dal 2000 - il Centro studi per la documentazione storica ed economica dell’impresa. L’obiettivo? Promuovere la ricerca storica attraverso la produzione cinematografia industriale italiana: una produzione che è in grado di raccontare con parole, testimonianze e immagini, l’evoluzione non solo economica, ma anche sociale del nostro Paese. Punto forte dell’archivio è la catalogazione, ma anche la raccolta e lo studio di documenti che sono fondamentali per illustrare, comprendere e ricostruire vicende individuali e collettive. Sotto osservazione vi è dunque la produzione cinematografica dedicata all’impresa in tutte le sue sfaccettature: sono raccolti in copia (attraverso un processo di digitalizzazione), restaurati e gestiti documenti visivi, audiovisivi e sonori prodotta da e per conto di imprese industriali italiane a fini tecnici, divulgativi, didattici o pubblicitari, a partire dal diciannovesimo secolo fino ad oggi.

Ispra, le fornaci Archeologia industriale a cielo aperto: si possono definire così le Fornaci di Ispra possenti costruzioni all’interno delle quali, a partire da metà ‘800, si cuoceva la pietra calcarea frantumata per ottenere la calce. Un tipo di attività che ha caratterizzato a lungo la vita economica di questa cittadina sulle sponde del lago Maggiore: l’ultima fornace ha smesso di essere utilizzata nel 1960. Anche se alcune fornaci sono crollate o sono state demolite, ne restano ancora diverse a far memoria del passato. Le fornaci sopravvissute risalgono alla fine dell'Ottocento e agli inizi del Novecento ed hanno camino a forma conica oppure a imbuto. Si tratta di costruzioni imponenti, con un diametro alla base di 5 metri e con altezze che arrivano a oltre dieci metri. Suggestiva è anche la cornice paesaggistica nella quale sono inserite: vicine al lago, ossia alla via d’acqua lungo la quale avveniva poi il trasposto della calce in direzione sud fino a Sesto Calende e, poi, attraverso il Ticino e il Naviglio Grande, verso Milano e Pavia.

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