Il clima di fiducia delle imprese nel 2011 - ottobre

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Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura della Repubblica di San Marino

IL CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE

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INDICE

Pag.

1. Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

2. Executive Summary . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

3. Il clima di fiducia delle imprese della Repubblica di San Marino 3.1

Una visione di sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

3.2

Giudizi sull'impresa e sul territorio . . . . . . . . . 10

3.3

Risultato economico 2011 . . . . . . . . . . . . . . . .13

3.4

L'importanza della localizzazione a San Marino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15

3.5

Gli effetti della crisi sull’occupazione . . . . . . . .19

3.6

Gli effetti della crisi sulla situazione economico-finanziaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

3.7

Le relazioni con l’Italia e gli altri paesi esteri . . 31

3.8

Internet e le imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

4. Nota metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

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INTRODUZIONE L’analisi congiunturale sull’economia della Repubblica di San Marino si propone di delineare un quadro articolato ed esauriente del clima di fiducia delle imprese che operano sul territorio. E’ basata sui risultati di un questionario telefonico semestrale sottoposto ad un campione di 500 imprese. I dati sono stati opportunamente rielaborati, riaggregati ed organizzati in modo da costituire un bagaglio conoscitivo essenziale per individuare e cogliere le dinamiche economiche in atto. L’analisi è strutturata in tre parti. La prima, l’Executive Summary, è un riassunto in cui vengono messi in evidenza gli aspetti salienti. La seconda parte, quella più corposa, nucleo centrale dello studio, verte sull’esame dei risultati del sondaggio. La terza spiega i dettagli tecnici dell’elaborazione.

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EXECUTIVE SUMMARY

La black list italiana era e rimane il problema più importante per le imprese sammarinesi.

L’Italia

è il

principale partner

commerciale del Titano e l’inserimento nella black list sta portando gravi conseguenze. Se ad ottobre 2010 le imprese interessate dal fenomeno erano il 39%, a maggio crescevano fino al 61% e oggi si attestano al 57% del totale. •

Le previsioni sul risultato economico 2011 sono inferiori rispetto al 2010 per il 49% delle imprese, con cali percentuali del 1020% per un’impresa su cinque. Diminuzioni più elevate, tra il 20 e il 50% di reddito in meno per un’impresa su dieci.

L’occupazione sembra contenere gli effetti del difficile momento congiunturale, i dati sono meno negativi di quanto rilevato a maggio. Il numero di addetti è rimasto invariato per il 65% delle imprese ma è diminuito per un altro 20% di esse. Il 15% però ha aumentato il proprio organico. Sulle previsioni a sei mesi il saldo è negativo, sono di più gli imprenditori che prevedono diminuzioni di personale di quanti prevedono degli incrementi (13% contro 10%). Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni si mantiene sugli stessi livelli, la CIG è stata utilizzata negli ultimi sei mesi dal 16% delle imprese intervistate, e coloro che pensano di farne ricorso nei prossimi sei sono il 18%, percentuali in linea con quelle già rilevate nel 2010.

Le difficoltà finanziarie

riguardano il

35%

delle

attività

economiche, in particolare corrispondono al 4% le imprese che non sono riuscite a far fronte al fabbisogno finanziario negli ultimi mesi, il 31% invece vi è riuscito ma con difficoltà o ritardi. •

Seppure le condizioni appena descritte non siano delle più incoraggianti, il clima di fiducia delle imprese cresce lievemente -5-


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rispetto all’indagine precedente. L’indice supera infatti quello delle imprese italiane, che al contrario subisce un decremento imputabile alle difficoltà economiche e politiche dell’attuale momento congiunturale. •

Sono in aumento le imprese che non ritengono vantaggiosa la propria localizzazione a San Marino. Il valore medio attribuito dagli imprenditori su una scala da 0 a 10 è sceso a 5,2. L’indagine aveva inizialmente premiato il nostro territorio con un 6, ma in un anno e mezzo il valore è quasi arrivato a 5. Le cause delle valutazioni negative sono imputate per la maggior parte ai difficili rapporti con l’Italia, nello specifico alle conseguenze derivanti dall’inserimento di San Marino nella black list italiana.

Queste condizioni stanno portando un numero sempre maggiore di imprese a cercare degli sbocchi alternativi al mercato italiano. La percentuale di imprese che intrattiene rapporti commerciali con paesi esteri diversi dall’Italia è infatti passata dal 25% di un anno fa, al 30% di maggio, fino al 33% attuale. Sono le imprese più grandi e strutturate quelle che maggiormente si rivolgono all’estero, mentre per quanto riguarda i settori si rileva una spinta considerevole all’internazionalizzazione da parte delle attività finanziarie. Seguono le imprese dei settori industria, servizi e commercio. Le quote di fatturato provenienti da paesi esteri (extra italiani) non sono però alte, inferiori al 30% per la maggior parte delle imprese.

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IL CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO

3.1 Una visione di sintesi L’indice del clima di fiducia registra un lieve aumento nella rilevazione di ottobre. Esso viene elaborato sulla base delle risposte fornite da un campione di 500 imprese attive sul territorio1. L’indicatore, posto a 100 nel marzo del 20092, torna a salire nel 2011 dopo il forte calo registrato ad ottobre 2010. Il dato è in controtendenza rispetto a quello italiano, che subisce un peggioramento, imputabile alle difficoltà economiche e politiche vissute dal paese.

Grafico 1: il clima di fiducia delle imprese 130,0 125,0 120,0 Repubblica San Marino

115,0 110,0 105,0

Italia 100,0 95,0 mar-09

nov-09

apr-10

ott-10

mag-11

ott-11

L’indice sammarinese passa da un valore di 107,6 ad uno di 122,3 nell’arco di un anno. L’aumento non riguarda però tutti i settori (tabella 1). Negli ultimi sei mesi, infatti, l’industria manifatturiera ha mantenuto stabile il proprio livello, mentre per il settore edilizio il clima di fiducia è 1

Per i dettagli sull’elaborazione del clima di fiducia si veda la Nota Metodologica in fondo al documento 2 La scelta di marzo 2009 come punto di riferimento è dovuta al fatto che in questo mese si è registrato il punto di minimo assoluto della fiducia degli operatori economici che operano nell'industria manifatturiera italiana.

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diminuito, in linea con il calo che sta avendo lo stesso settore in Italia. Lieve aumento per il settore del commercio; sono invece i servizi a far registrare l’aumento più marcato.

Tabella 1: Clima di Fiducia (marzo 2009 = 100)

Industria manifatturiera Repubblica San Marino Italia2 Costruzioni Repubblica San Marino Italia2 Commercio Repubblica San Marino Italia2 Servizi Repubblica San Marino 2 Italia Totale Repubblica San Marino 2 Italia 2

mar-09

nov-09

apr-10

ott-10 mag-11 ott-11

100,0 100,0

122,9 117,9

136,9 124,5

122,0 129,1

133,5 129,9

133,5 122,8

100,0 100,0

112,8 97,3

103,5 97,5

99,0 104,0

107,4 103,4

104,5 101,4

100,0 100,0

120,7 112,4

114,0 114,2

103,5 112,4

113,6 112,0

113,9 102,9

100,0 100,0

130,1 127,4

114,1 132,9

100,5 129,9

104,1 126,1

121,2 116,6

100,0 100,0

123,9 117,8

119,9 122,2

107,6 122,7

115,6 121,4

122,3 113,5

Elaborazioni su dati Istat

Occorre ricordare che le rilevazioni vengono effettuate su un campione di 500 imprese attive, quindi i fenomeni di diminuzione o di aumento del numero di imprese presenti in territorio non influiscono sui risultati prodotti. Nella tabella 2 si osservano gli indici sintetici dei macro comparti analizzati, riferiti alla Repubblica di San Marino e riguardanti le attese sulla dinamica dei livelli di attività nei prossimi mesi. L’indice è calcolato come differenza sommata a 100 tra la percentuale di risposte positive e la percentuale di risposte negative. Un indice pari a 100 rappresenta la parità tra fiducia e sfiducia, un indice pari a 0 indica totale sfiducia e un indice pari a 200 è segno della massima fiducia possibile.

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Tabella 2: Attese dei livelli di attività a breve termine delle imprese Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)

mar '09

nov '09

apr '10

ott '10

mag '11

ott ‘11

Industria manifatturiera Costruzioni Commercio Servizi Attività finanziarie

54,0 72,1 77,9 73,9 n.d.

103,5 84,4 118,2 72,9 n.d.

115,8 80,4 93,0 100,1 84,0

91,2 75,0 78,9 79,8 45,0

100,7 94,4 90,7 90,4 113,6

108,9 81,3 99,2 99,4 131,3

Totale

68,8

94,6

101,8

80,6

96,4

101,6

Il primo elemento evidente è che solo due comparti si attestano sopra la soglia del 100, il settore manifatturiero e quello delle attività finanziarie. Il livello dell’indice dell’industria manifatturiera non è ancora tornato sui valori registrati ad aprile 2010, nonostante il trend positivo delle ultime due rilevazioni. Le attività finanziarie continuano a far registrare valori che sono ben al di sopra di quelli della media delle imprese. Con un indice pari a 131,3 il settore si conferma il più fiducioso sulle aspettative a sei mesi. Come già notato, anche in questo caso l’unico settore con indice in diminuzione è quello edilizio. Aumenti significativi per il commercio e per i servizi, che raggiungono valori prossimi al 100.

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3.2 Giudizi sull'impresa e sul territorio

Un giudizio sulla situazione economica attuale di San Marino e un giudizio sulla situazione nei prossimi sei mesi: questo è quanto stato chiesto agli imprenditori intervistati e lo stesso è stato fatto in riferimento alla propria impresa. Le differenze tra i giudizi sul territorio e quelli sulla propria impresa si confermano elevate. Ciò si riscontra nonostante gli indici crescano sia per il territorio che per la propria impresa. Il giudizio sulla situazione attuale per la Repubblica rimane a livelli bassissimi, anche se prosegue nel leggero trend di miglioramento, passando da un valore pari a 22 (ottobre 2010) ad uno di 28 (maggio 2011) fino a 37 di ottobre 2011. Rimane chiaro però che è ancora lontana la soglia della fiducia pari a 100. Da notare il raggiungimento di un indice pari a 102 sulle aspettative a sei mesi per quanto riguarda la propria impresa, con la percentuale di giudizi positivi che supera, anche se di poco, quella di giudizi negativi.

Tabella 3: Giudizi sulla situazione economico-finanziaria dell'impresa e del territorio Situazione attuale

Propria impresa Repubblica di San Marino

Situazione attesa

% giudizi

% giudizi

indice

% giudizi

% giudizi

indice

positivi

negativi

sintetico

positivi

negativi

sintetico

19

38

81

24

23

102

2

65

37

18

38

80

Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)

Osservando gli stessi dati scomposti secondo la dimensione delle imprese (tabella 4) emerge una fiducia via via meno negativa al - 10 -


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crescere della dimensione aziendale. Questo accade in riferimento alla propria impresa sia sulla situazione attuale che sulla situazione prevista. Solo le imprese più grandi (più di 50 addetti) hanno un indice che si spinge sopra 100 in maniera significativa per quanto riguarda la situazione prevista. I giudizi sulla Repubblica, invece, non fanno registrare evidenti differenze dal punto dimensionale.

Tabella 4: Giudizi sulla situazione economico finanziaria della propria impresa e del territorio sulla propria impresa

sulla R.S.M.

situazione

situazione

situazione

situazione

attuale

prevista

attuale

prevista

81

102

37

80

1-5 addetti

71

99

34

81

5-10 addetti

82

99

35

79

10-50 addetti

93

104

43

76

>50 addetti

93

124

48

96

Totale per classe di addetti

Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)

L’ultima tabella indica invece quali sono i settori più e meno fiduciosi. A far registrare i valori più negativi sono i professionisti, che sulle previsioni a sei mesi sono i più pessimisti sia in riferimento a San Marino che alla propria attività. Seguono i settori del commercio, l’edilizia, alberghi e ristoranti e industria manifatturiera di impianti e macchinari, che rimangono su valori lontani da 100. Il settore che esprime le prospettive più rosee è l’industria manifatturiera alimentare, che raggiunge un indice di 175 sulla situazione prevista per la propria impresa.

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Tabella 5: Giudizi sulla situazione economico finanziaria dell'impresa e del territorio. sulla propria impresa situazione situazione

sulla R.S.M. situazione

situazione

attuale

prevista

attuale

prevista

Totale

81

102

37

80

Impianti e macchinari

68

93

38

68

Industria alimentare

100

175

50

129

Industria manif.: altri

97

110

49

81

Edilizia

58

81

35

73

Commercio Ingrosso

71

92

32

67

Commercio al dettaglio

66

106

22

83

AttivitĂ finanziaria

100

131

63

77

Servizi alle imprese

90

113

34

92

Altri servizi

89

104

42

96

Professionisti

62

67

24

61

Alberghi e ristoranti

96

79

33

70

Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)

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3.3 Risultato economico 2011

Tra le prime domande sottoposte agli imprenditori vi era la richiesta di indicare come sarebbe stato il risultato economico 2011 della propria impresa rispetto a quello del 2010. La media delle risposte è allarmante, con il 49% delle imprese che lo prevede diminuito. C’è però una quota molto più ristretta di imprese, pari al 17%, che prevede il risultato economico aumentato. Il restante 34% lo ritiene invariato. Analizzando settorialmente le imprese che hanno detto “diminuito” si osservano al primo posto i professionisti, seguiti dal commercio all’ingrosso e dall’edilizia. Tra le imprese che invece prevedono aumentato

il

risultato

economico

spiccano

quelle

del

settore

manifatturiero alimentare.

Grafico 2: previsione reddito 2011 rispetto 2010 scomposizione per settore Totale Professionisti Commercio Ingrosso Edilizia Ind. manif. Impianti e macchinari Commercio Dettaglio Attività finanziarie Alberghi e ristoranti Ind. manif. Altri Altri servizi Servizi alle imprese Ind. manif. Alimentare 0% Diminuito

20%

40%

Rimasto invariato

- 13 -

60%

80%

100%

Aumentato


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Del 49% di imprese che ritiene peggiorata la propria performance, più della metà prevede fino al 20% di reddito in meno rispetto all’anno precedente. Perdite maggiori, fino al 50% in meno, sono previste dal 28%. Infine diminuzioni superiori al 50% sono annunciate dal 7% (di imprese che prevede in diminuzione il reddito).

Grafico 3: percentuale di diminuzione prevista > 50% 25% - 50% 10% - 20% 1% - 5% 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Gli aumenti sono previsti nell’ordine del 10-20% in più rispetto al 2010 per il 53% delle imprese in crescita.

Grafico 4: percentuale di aumento prevista > 50% 25% - 50% 10% - 20% 1% - 5% 0%

10%

20%

30%

- 14 -

40%

50%

60%


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3.4 L'importanza della localizzazione a San Marino

Il valore medio, su una scala da 1 a 10, attribuito dalle imprese alla loro localizzazione nella Repubblica di San Marino subisce un ulteriore lieve calo rispetto a maggio, passando da 5,3 a 5,2. Questa particolare indagine, partita nell’aprile del 2010, aveva inizialmente premiato San Marino con la sufficienza ma nelle tre rilevazioni successive il valore è sceso progressivamente fino ad avvicinarsi al 5. Questa indicazione proveniente dagli imprenditori è senz’altro segno di una mancanza o per lo meno di una diminuzione delle condizioni favorevoli che avevano caratterizzato fin’ora il fare impresa a San Marino.

Grafico 5: il valore della localizzazione a San Marino 6,2 6 5,8 5,6 5,4 5,2 5 4,8

Voto medio totale

Apr. 2010

0tt. 2010

Mag. 2011

Ott. 2011

6

5,5

5,3

5,2

Il grafico 6 mostra che non vi sono differenze rilevanti tra i valori assegnati dalle diverse classi dimensionali di impresa.

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Grafico 6: il valore della localizzazione a San Marino scomposizione per classe dimensionale >50 addetti

10-50 addetti

5-10 addetti

1-5 addetti

0

1

2

3

4

5

6

7

8

Dal lato dei settori (grafico 7), il mondo industriale con servizi ad esso legati e il commercio all’ingrosso sono i settori che più ritengono penalizzante la propria localizzazione nella Repubblica. A differenziarsi da questo giudizio c’è il settore manifatturiero alimentare in primis e il segmento ristorativo alberghiero. San Marino risulta ancora un luogo privilegiato per svolgere le attività legate al turismo.

Grafico 7: il valore della localizzazione a San Marino scomposizione settoriale Industria alimentare Alberghi e ristoranti Edilizia Attività finanziarie Commercio al dettaglio Professionisti Altri servizi Servizi alle imprese Industria manif.: altri Commercio ingrosso Impianti e macchinari 0

1

2

- 16 -

3

4

5

6

7

8


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Gli elementi di maggiore insoddisfazione segnalati dalle imprese (nell’indagine di maggio) sono legati pressoché completamente all’inserimento di San Marino nella black list italiana. Una parte rilevante di intervistati segnala la mancanza di vantaggi nella propria localizzazione in Repubblica, un’altra parte di imprese punta il dito contro l’inadeguatezza delle risposte della classe politica, altre sulla pubblicità negativa sull’intero sistema paese. Tra i problemi segnalati anche la difficoltà nell’assunzione di personale frontaliero e difficoltà nelle esportazioni a causa dello status di paese non comunitario.

Grafico 8: Le cause delle valutazioni negative Black List No vantaggi Inadeguatezza delle risposte della politica Pubblicità negativa Difficoltà assunzione frontalieri Difficoltà sulle esportazioni perché paese extra CEE 0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Invece tra i fattori segnalati come motivo di valutazione positiva ci sono il territorio e il basso regime fiscale ai primi posti. Seguono le imprese che apprezzano il fatto di essere in un paese piccolo e indipendente, con storia e tradizioni antiche. Inoltre vengono citate la tranquillità e la sicurezza del territorio, la burocrazia più snella per le imprese, la presenza e la qualità dei servizi alla persona, in primis l’assistenza sanitaria. Infine aspetti legati al turismo e la possibilità di poter parlare direttamente con le proprie istituzioni.

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Grafico 9: I motivi delle valutazioni positive Per il territorio e per la posizione strategica Regime fiscale Paese piccolo e indipendente, storia,… Tranquillità, sicurezza Burocrazia più snella I servizi al cittadino, l'assistenza sanitaria Turismo Possibilità di parlare con le istituzioni,… 0%

- 18 -

5%

10%

15%

20%

25%


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3.5 Gli effetti della crisi sull’occupazione

Negli ultimi sei mesi il numero di addetti è rimasto invariato per il 65% delle imprese intervistate, il 20% delle imprese ha apportato delle riduzioni di personale e un 15% ha aumentato il proprio organico. Il saldo è quindi negativo, ma i dati sono più confortanti di quelli di maggio, quando la percentuale di imprese che aveva ridotto gli addetti era del 23% e quella di imprese che li aveva incrementati era solamente dell’8%.

Grafico 10: variazione numero addetti negli ultimi sei mesi Diminuito 20%

Aumentato 15%

Rimasto invariato 65%

Per vedere nel dettaglio i movimenti dell’occupazione si può osservare cosa succede nei singoli settori (grafico 11). Quello più stabile è il commercio all’ingrosso, con la percentuale maggiore di imprese che non è intervenuta sul numero dei dipendenti. L’industria manifatturiera alimentare conferma anche da questo punto di vista il proprio momento positivo, con una quota rilevante di imprese che ha aumentato gli addetti negli ultimi sei mesi. Il settore alberghi e ristoranti, come già rilevato nell’indagine di maggio, risulta quello più variabile. Ha infatti la quota più bassa di imprese con occupazione stabile e quote importanti di imprese che hanno ridotto o aumentato il numero di addetti, rispettivamente il 25% e il 33% delle imprese del settore. I professionisti e le attività finanziarie i settori che maggiormente stanno - 19 -


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riducendo il proprio organico.

Grafico 11: variazione numero addetti scomposizione per settore Commercio Ingrosso Ind. manif. Alimentare Altri servizi Ind. manif. Altri Servizi alle imprese Edilizia Ind. manif. Impianti e macchinari Alberghi e ristoranti Commercio Dettaglio Professionisti Attività finanziarie 0% Rimasto invariato

20%

40%

Aumentato

60%

80%

100%

Diminuito

Le imprese con 5–10 addetti sono state le più attive nell’aumento di personale negli ultimi sei mesi, mentre più del 25% delle imprese più grandi ha diminuito il numero di addetti nella propria impresa.

Grafico 12: variazione numero addetti scomposizione per classe dimensionale >50 addetti Rimasto invariato

10-50 addetti

Aumentato Diminuito

5-10 addetti

1-5 addetti

0%

20%

40%

60%

- 20 -

80%

100%


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Al 15% di imprese che ha detto di aver incrementato il proprio organico è stato inoltre richiesto di specificare la tipologia di contratto offerto e il titolo di studio richiesto (grafici 13 e 16). Il tipo di contratto prevalentemente offerto è a tempo determinato, per il 54% delle imprese, tempo indeterminato per il 38% e l’8% ha offerto contratti atipici o di apprendistato.

Grafico 13: tipologia di contratto offerto Contratto atipico o di apprendistato 8%

Contratto a tempo indeterminato 38%

Contratto a tempo deteminato 54%

E’ Il settore del commercio a prediligere contratti a tempo indeterminato, il settore dei servizi ha prediletto, per la maggior parte, contratti a tempo determinato. La quota di imprese che ha offerto contratti atipici o di apprendistato è assai ridotta, concentrata nei servizi e nell’industria.

Grafico 14: tipologia di contratto offerto scomposizione per settore Commercio Contratto a tempo indeterminato Edilizia

Contratto a tempo deteminato Contratto atipico o di apprendistato

Industria

Servizi

0%

20%

40%

60%

- 21 -

80%

100%


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Focalizzando l’attenzione sulla dimensione delle imprese (grafico 15), si nota come le grandi imprese (quelle con più di 50 addetti)

non

abbiano assunto personale a tempo indeterminato, preferendo contratti a tempo determinato, atipici e di apprendistato.

Grafico 15: tipologia di contratto offerto >50 addetti

Contratto a tempo indeterminato

10-50 addetti

Contratto a tempo deteminato

5-10 addetti

Contratto atipico o di apprendistato

1-5 addetti 0%

20%

40%

60%

80%

100%

Negli ultimi sei mesi risulta essere il diploma il titolo di studio più richiesto dalle imprese: il 50% ha assunto candidati con questo requisito (grafico 16).

Segue il diploma di scuola media inferiore,

richiesto dal 30% delle imprese, per lo più nel settore edile. Infine, solo il 20% delle imprese ha arruolato personale in possesso di laurea. Sono i settori del commercio, dell’industria e dei servizi a dividersi l’esigua quota di laureati assunti.

Grafico 16: titolo di studio richiesto Laurea 20%

Medie inferiori 30%

Medie superiori 50%

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Grafico 17: titolo di studio richiesto scomposizione per settore Commercio Medie inferiori Servizi

Medie superiori Laurea

Industria Edilizia 0%

20%

40%

60%

80%

100%

Passando invece alle previsioni, il 70% degli imprenditori ritiene che nei prossimi sei mesi il numero di addetti all’interno della propria impresa rimarrà invariato. Il restante 30% si divide tra chi pensa di ridurre il personale (13%), chi pensa di aumentarlo (10%) e chi invece non sa cosa farà a riguardo (7%).

Grafico 18: previsione numero addetti - prossimi sei mesi Non so 7% Diminuirà 13% Aumenterà 10% Rimarrà invariato 70%

Il dato che emerge è del tutto simile a quello registrato nell’indagine di maggio. L’unica differenza risiede

nella quota di imprese che

dichiarava “non so”: se a maggio era del 12%, ora è del 7%. Una percentuale che va a beneficio del gruppo di imprese che ritiene stabile il numero di addetti per i prossimi sei mesi.

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Grafico 19: previsione numero addetti - prossimi sei mesi scomposizione per settore Ind. manif. Altri Ind. manif. Alimentare Commercio Ingrosso Attività finanziarie Professionisti Servizi alle imprese Ind. manif. Impianti e macchinari Altri servizi Commercio Dettaglio Edilizia Alberghi e ristoranti 0%

20%

Rimarrà invariato o aumenterà

40% Diminuirà

60%

80%

100%

Non so

Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni non sembra diminuire in maniera significativa, a maggio erano il 18% le imprese che dichiaravano di averne fatto ricorso, ora la percentuale è scesa al 16%.

Grafico 20: ricorso alla Cig - ultimi sei mesi Si 16%

No 84%

I fruitori principali della CIG sono le imprese manifatturiere (grafico 21), seguite dal settore edile, mentre le imprese che ne hanno usufruito di meno sono quelle del commercio al dettaglio, dei servizi alla persona e - 24 -


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ottobre 2011

i professionisti.

Grafico 21: ricorso alla Cig - ultimi sei mesi scomposizione per settore Ind. manif. Impianti e macchinari Ind. manif. Altri Edilizia Commercio Ingrosso Alberghi e ristoranti Attività finanziarie Ind. manif. Alimentare Servizi alle imprese Altri servizi Professionisti Commercio Dettaglio

No Si

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Le previsioni sui prossimi mesi non sono confortanti da questo punto di vista (grafico 22). Sono più infatti le imprese che pensano di farne ricorso di quante non lo abbiano già fatto nei sei mesi scorsi. Inoltre c’è da considerare un ulteriore 5% di imprese che non sa se dovrà ricorrere alla CIG.

Grafico 22: previsione Cig- prossimi sei mesi Non sa 5%

Si 18%

No 77%

- 25 -


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3.6 Gli effetti della crisi sulla situazione economico-finanziaria

FABBISOGNO FINANZIARIO Il fabbisogno finanziario si riporta su valori prossimi a quelli rilevati un anno fa (grafico 23). La percentuale di imprese che è riuscita a far fronte al fabbisogno finanziario non varia di molto. Cambiano invece le percentuali di imprese che non sono riuscite a farne fronte e di quelle che ci sono riuscite ma con difficoltà, rispettivamente il 4% e il 31%. Da un lato il cambiamento appare positivo, essendosi ridotta considerevolmente la quota di imprese che non è riuscita a far fronte al fabbisogno, dall’altro lato cresce di tanto la quota di imprese che pur con difficoltà è riuscita a superarle.

Grafico 23: Capacità di far fronte al fabbisogno finanziario ottobre 2010

maggio 2011

No 8%

No 18%

Si, ma con qualche difficoltà o ritardo 32%

Si, ma con qualche difficoltà o ritardo 12%

Si 60%

Si 70%

ottobre 2011 No 4% Si, ma con qualche difficoltà o ritardo 31%

Si 65%

- 26 -


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ottobre 2011

Il settore messo più alla prova su questo aspetto è quello edilizio, ben la metà delle imprese del comparto, infatti, dichiara di aver avuto problemi o ritardi nel far fronte al fabbisogno finanziario. La totalità delle attività finanziarie invece dice di non aver avuto alcuna difficoltà.

Grafico 24: capacità di far fronte al fabbisogno finanziario scomposizione settoriale Attività finanziarie Commercio Servizi Industria Edilizia 0% Si

20%

40%

60%

Si, ma con qualche difficoltà o ritardo

80%

100%

No

Analizzando la situazione da un punto di vista dimensionale, (grafico 25) si evince che le difficoltà finanziarie colpiscono in maniera indifferenziata le grandi come le piccole imprese, a differenza di quanto emergeva ad ottobre 2010, quando le imprese con pochi dipendenti soffrivano più di quelle più strutturate.

Grafico 25: capacità di far fronte al fabbisogno finanziario >50 addetti 10-50 addetti 5-10 addetti 1-5 addetti 0% Si

20%

40%

60%

80%

Si, ma con qualche difficoltà o ritardo

- 27 -

100% No


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Grafico 26: previsione fabbisogno finanziario Migliorerà 9%

Peggiorerà 15%

Rimarrà invariato 76%

Le aspettative a sei mesi sul fabbisogno finanziario mostrano una prospettiva similare per i settori del commercio, dell’edilizia e dei servizi, in cui a fronte di un 15% di imprese che ritiene che peggiorerà, vi è un 6% che ha dichiarato “migliorerà”. Per la restante parte di imprese rimarrà invariato. Migliori le previsioni del comparto industriale, in cui i giudizi positivi superano quelli negativi. Il settore più fiducioso si conferma quello delle attività finanziarie.

Grafico 27: fabbisogno finanziario prossimi sei mesi scomposizione settoriale Attività finanziarie Migliorerà Industria Servizi

Rimarrà invariato

Commercio Peggiorerà Edilizia 0%

20%

40%

- 28 -

60%

80%

100%


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INVESTIMENTI Solo il 10% delle imprese effettuerà investimenti significativi nei prossimi sei mesi, mentre un 11% li effettuerà ma in modo non significativo. Il 7% delle imprese posticiperà gli investimenti previsti. La quota di imprese che non ha intenzione di effettuare investimento alcuno è assai elevata, pari al 72%. Il quadro delinea quindi una situazione non facile, in cui molte imprese sono costrette all’attesa, a fronte di un piccolo gruppo di imprese che affronta il momento di crisi in modo attivo.

Grafico 28: prospettive di investimento Si, in modo significativo 10% Si, ma in modo non significativo 11% No, verranno posticipati 7%

No, nessun investimento 72%

Come si evince dai grafici 29 e 30 il gruppo di imprese è costituito per la maggior parte da imprese grandi, 10–50 addetti e imprese con numero di addetti superiore a 50. Il settore più coinvolto è quello delle attività finanziarie, seguito dall’industria e dai servizi.

Grafico 29: prospettive di investimento scomposizione per classe dimensionale >50 addetti

Si, in modo significativo

10-50 addetti

Si, ma in modo non significativo

5-10 addetti

No, verranno posticipati

1-5 addetti 0%

20%

40%

60%

- 29 -

80%

100%

No, nessun investimento


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Grafico 30: prospettive di investimento scomposizione settoriale Attività finanziarie

Si, in modo significativo

Industria Si, ma in modo non significativo

Edilizia

No, verranno posticipati

Commercio Servizi

No, nessun investimento 0%

Le

principali

20%

tipologie

40%

di

60%

80%

investimenti

100%

previsti

riguardano

l’implementazione di nuove tecnologie produttive, l’introduzione di nuovi sistemi informatici e investimenti nel campo della comunicazione, pubblicità

e

marketing.

Seguono

le

imprese

che

investono

nell’innovazione di processo/prodotto e chi invece sulla formazione delle risorse umane all’interno dell’impresa. Infine minore è la quota di imprese che acquisterà immobili o terreni, che investirà in certificazioni di qualità, mezzi di trasporto ed energie alternative.

Grafico 31: tipologie di investimento Nuove tecnologie produttive Comunicazione/pubblicitò/marketing Sistemi informatici Innovazione di processo e/o di prodotto Formazione delle risorse umane Acquisto di immobili o terreni Certificazioni di qualità Acquisto di mezzi di trasporto Investimenti in energie alternative 0

- 30 -

10

20

30

40

50


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3.7 Le relazioni con l’Italia e gli altri paesi esteri

Di nuovo in crescita il numero di imprese che intrattiene rapporti commerciali con paesi esteri diversi dall’Italia (grafico 32). I difficili rapporti con la Repubblica Italiana stanno senza dubbio influenzando le scelte strategiche delle imprese sammarinesi, che sempre più si spingono a cercare degli sbocchi alternativi al mercato italiano. La percentuale di imprese che si è aperta a nuovi mercati è infatti passata dal 25% di un anno fa, al 30% di maggio, fino al 33% attuale.

Grafico 32: imprese che hanno rapporti con paesi esteri diversi dall'Italia 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% ott - 10

mag - 11

ott - 11

Sono le imprese più grandi e strutturate quelle che più facilmente si possono rivolgere all’estero (grafico 33). Più della metà delle imprese con numero di addetti superiore a 50 ha infatti rapporti commerciali di questo tipo, 41% le imprese della fascia 10-50 addetti e meno del 30% delle imprese più piccole. Cambiano le dinamiche per quanto riguarda i settori: le attività finanziarie balzano al primo posto, ben il 69% delle attività del comparto ha rapporti con paesi diversi dall’Italia (a maggio la percentuale era del 36%). Diminuiscono le imprese di industria ed - 31 -


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edilizia che commerciano con l’estero mentre crescono nel settore dei servizi e del commercio (grafico 34).

Grafico 33: imprese che hanno rapporti con paesi esteri diversi dall'Italia >50 addetti SI

10-50 addetti

NO 5-10 addetti 1-5 addetti 0%

20%

40%

60%

80%

100%

Grafico 34: imprese che hanno rapporti con paesi esteri diversi dall'Italia scomposizione settoriale Attività finanziarie ottobre

Industria

maggio Servizi Commercio Edilizia 0%

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Il fatturato proveniente da questi paesi è ancora basso, inferiore al 30% del totale per la maggior parte delle imprese che hanno rapporti con paesi esteri esclusa l’Italia. Ancora inferiore è il numero di imprese con quote di fatturato estero superiori al 50% (grafico 35). Per ultimo, al 33% di imprese che intrattiene rapporti con l’estero è stato chiesto se nel lungo periodo tale quota possa variare. Il 45% di queste imprese ha affermato che aumenterà, contro un 7% che dice diminuirà e il 50% che pensa rimarrà invariata (grafico 36).

- 32 -


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Grafico 35: quota di fatturato da paesi diversi dall'Italia <=10% 11% - 30% 31% - 50% 51% - 80% >80% 0

10

20

30

40

50

60

70

Grafico 36: aspettative di variazione quota di fatturato proveniente da paesi diversi dall'Italia Diminuire 7%

Aumentare 43% Rimanere invariata 50%

Una parte di imprese ha quindi dedotto che se i rapporti con l’Italia rimarranno tali occorrerà rivolgersi a paesi esteri per mantenere gli stessi livelli di attività o per aumentarli. Per approfondire tale aspetto è necessario verificare quanto questi rapporti pesino sulle imprese del Titano.

- 33 -


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BLACK LIST A tal proposito è stato nuovamente chiesto agli intervistati se l’impresa ha avuto dei problemi in seguito all’inserimento di San Marino nella black list italiana. Ad ottobre 2010 queste imprese erano il 39% del totale, a maggio crescevano fino al 61% e oggi si attestano al 57%.

Grafico 37: imprese con problemi relativi a black list italiana 100% 80%

61%

57%

60%

39% 40% 20% 0%

ott - 10

mag - 11 SI NO

ott-11

Da quest’ultima indagine emerge che il settore più colpito è quello delle attività finanziarie: l’88% delle imprese del settore segnala infatti tali difficoltà. Anche industria, commercio e servizi ne hanno risentito pesantemente, più del 50% delle imprese dei settori ha affermato di aver avuto problemi.

Grafico 38: imprese con problemi relativi a black list italiana scomposizione per settore Attività finanziarie Industria

SI

Commercio

NO

Servizi Edilizia 0%

20%

40%

- 34 -

60%

80%

100%


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La dimensione delle imprese non ha fatto differenze sugli effetti black list, piccole e grandi imprese sono state colpite nella stessa percentuale.

Grafico 39: problemi da black list >50 addetti 10-50 addetti

SI NO

5-10 addetti 1-5 addetti 0%

20%

40%

60%

80%

100%

I problemi principali sono stati rilevati nell’indagine di maggio e sono sintetizzati nel grafico 40. Riguardano innanzitutto la non disponibilità di clienti e fornitori italiani a proseguire i rapporti commerciali. Inoltre è la pessima pubblicità sul sistema economico sammarinese a fermare i possibili nuovi clienti.

Grafico 40: I problemi relativi alla black list scomposizione per settore I clienti italiani non vogliono più avere rapporti

Industria Commercio

I fornitori italiani non vogliono più avere rapporti

Attività finanziarie Difficoltà di rapporti tra l'impresa e il sistema bancario/finanziario

Edilizia

Pubblicità negativa sul sistema economico sammarinese

Servizi 0%

20%

40%

60%

80% 100%

- 35 -


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Il 47% delle imprese che ha avuto problemi relativi alla black list ha preso delle iniziative per cercare di risolverli e questa percentuale è in crescita considerando che un anno fa corrispondeva al 34% e a maggio era del 46%. Nel grafico successivo le principali iniziative intraprese.

Grafico 41: principali iniziative intraprese Rassicurare cliente, fornire informazioni Apertura di una nuova sede in Italia Contratto di commissione con partner italiani Ricorso a forme di consulenza Altro Trasferimento dell'intera attività in Italia 0

10

20

30

40

50

60

70

80

Alla voce “altro” nel grafico corrispondono le imprese che aiutano i clienti italiani nell’adempimento degli obblighi derivanti dal rapporto con paesi in black list o che pagano la quota richiesta dal commercialista italiano per adempiere agli obblighi supplementari, imprese che provano ad aprirsi ai mercati esteri bypassando l’Italia e imprese che valutano la chiusura dell’attività. In seguito alle domande relative alla black list è stato chiesto agli imprenditori se ritengono che le istituzioni e/o gli enti di San Marino possano avere gli strumenti per migliorare la situazione attuale del loro mercato.

- 36 -


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Grafico 42: potenzialità istituzioni 71% ott - 11 SI 67%

NO

mag - 11

0%

20%

40%

60%

80%

100%

La percentuale di imprese che ha risposto positivamente, rispetto alla stessa domanda fatta a maggio, è salita dal 67% al 71%. Le imprese credono quindi che le istituzioni possano fare qualcosa e attendono delle risposte da esse. Tra le risposte, la più attesa è l’uscita dalla black list.

- 37 -


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3.8 Internet e le imprese

In occasione dell’analisi congiunturale di ottobre è stata implementata anche la prima indagine sul grado di informatizzazione delle imprese della Repubblica.

Grafico 43: imprese con proprio sito internet NO 35%

SI 65%

Il quadro che emerge è positivo, il 65% delle imprese dispone di un proprio sito internet e il 17% di queste lo aggiorna ogni giorno.

Grafico 44: imprese con proprio sito internet

Totale San Marino Industria Italia Commercio

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

Ma per meglio comprendere la rilevanza di questi dati, occorre confrontarli con quelli messi a disposizione dall’Istat in Italia per l’anno 2010: tra tutte le imprese che hanno più di 10 addetti, quelle con un sito internet sono pari al 61,3% mentre a San Marino raggiungono quota 76,6%. Tra queste, quelle del settore industria rappresentano il - 38 -


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69,8% in Italia contro l’85% sammarinese. Sempre a parità di dimensioni, il settore commercio italiano conta il 62% di imprese con un proprio portale web mentre anche in questo caso San Marino raggiunge il 77%.

Grafico 45: E - Commerce Totale San Marino Italia

Industria

0%

2%

4%

6%

8%

10%

Sembra quindi più vivace la realtà sammarinese in cui le aziende, si evince, utilizzano per lo più il loro spazio sul web come un vero e proprio biglietto da visita, considerato che solo il 12% di loro effettua vendite su internet (e-commerce). E appena il 10% di queste ultime (contro un 15% in Italia) realizza dal commercio online oltre il 50% del fatturato.

Grafico 46: quota fatturato da vendite su internet quote fatturato in colonna - % imprese in riga <= 5% 10% - 20 % 30% - 50% > 50% 0%

10%

20%

- 39 -

30%

40%

50%


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NOTA METODOLOGICA L’indagine Indagine campionaria è stata condotta da Marketing Solution srl. L’elaborazione dei risultati e la realizzazione dell’analisi sono stati effettuati dalla Camera di Commercio. Il questionario telefonico è stato sottoposto alle imprese nel mese di ottobre 2011; l’intervista effettuata ha interessato un campione 500 imprese.

Numerosità campionaria La numerosità campionaria è di 500 interviste valide e a buon fine. Complessivamente sono state contattate 611 imprese, 111 delle quali non hanno risposto all'intervista.

Il campione Il campione è stato definito, partendo da una scomposizione della popolazione in 12 diversi settori economici: •

Agricoltura;

Industria Manifatturiera: Impianti e macchinari;

Industria Manifatturiera: Alimentare;

Industria Manifatturiera: altri settori;

Edilizia;

Commercio all’ingrosso;

Commercio al dettaglio;

Attività finanziarie;

Servizi alle imprese;

Altri servizi;

Professionisti;

Alberghi e Ristoranti;

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Al termine dell’indagine il campione è risultato così distribuito sui settori:

Agricoltura Ind. manif. Impianti e macchinari Ind. manif. Alimentare Ind. manif. Altri Edilizia Commercio Ingrosso Commercio Dettaglio Attività finanziarie Servizi alle imprese Altri servizi Professionisti Alberghi e ristoranti 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20%

Calcolo degli indicatori sintetici del clima di fiducia Gli indicatori del clima di fiducia sono ottenuti attraverso un indice sintetico dove a 100 viene aggiunta la percentuale di risposte positive e sottratta la percentuale di risposte negative.

Indice sintetico = 100 + % risposte positive - % risposte negative

Sono stati calcolati due indici generali sul clima di fiducia. Il primo è riferito alla situazione specifica dell'impresa intervistata ed è stato calcolato come media degli indici sintetici calcolati sulle domande 3 e 4 del questionario. Il secondo è riferito alla situazione generale della Repubblica di San Marino ed è calcolato come media degli indici sintetici riguardanti le domande 1 e 2.

Elaborazione dei dati Al fine di rendere confrontabili alcuni dati a quelli rilevati attraverso le precedenti indagini si è proceduto a normalizzare alcuni risultati. Ad - 41 -


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esempio per alcune domande è stata ricalcolata la quota delle risposte significative, escludendo dal totale la risposta “Non so”, assente nei questionari precedenti. Le principali elaborazioni dei dati risultanti dall’intervista sono state fatte incrociando le risposte con i settori economici e con la classe di addetti di appartenenza. Le classi considerate sono 5: •

1 – 5 addetti

5 – 10 addetti

10 – 50 addetti

> 50 addetti

La classe di appartenenza è stata richiesta alle imprese intervistate attraverso e le relative risposte hanno restituito un campione di imprese così distribuito:

1-5 addetti

5-10 addetti

10-50 addetti

>50 addetti

0%

10%

20%

- 42 -

30%

40%

50%


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ottobre 2011

Il questionario Di seguito si riporta il questionario utilizzato per l’indagine.

A. Congiuntura e previsione dell'economia 1. A Suo giudizio la situazione economica generale di San Marino negli ultimi 6 mesi è…? (Una risposta) • Migliorata •

Rimasta invariata

Peggiorata

Non so

2. Ritiene che la situazione economica generale di San Marino nei prossimi 6 mesi…? (Una risposta) • Migliorerà •

Rimarrà invariata

Peggiorerà

Non so

B. Congiuntura e previsione dell'impresa 3. L’andamento economico della Sua impresa negli ultimi 6 mesi è…? (Una risposta) • Migliorato •

Rimasto invariato

Peggiorato

4. Ritiene che l’andamento economico della Sua impresa nei prossimi 6 mesi …? (Una risposta) • Migliorerà • Rimarrà invariato • Peggiorerà 5. Lei prevede che il risultato economico/reddito (ricavi meno costi) della sua impresa per il 2011 rispetto al 2010 sarà… • Rimasto invariato • Aumentato • Diminuito (Se AUMENTATO o DIMINUITO fare la domanda seguente, altrimenti passare alla 7 ) 6. In quale percentuale? ________

B.1 Occupazione 7. Negli ultimi sei mesi il numero di addetti all’interno della sua impresa è… ? (Una risposta) • Rimasto invariato •

Aumentato

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Diminuito

(Se AUMENTATO fare le due domande successive, altrimenti passare alla 10) 8. Quale forma contrattuale ha proposto per le nuove assunzioni?(Una risposta per ciascun item. Si=1, No=2) • Contratto a tempo indeterminato •

Contratto a tempo determinato

Contratto atipico

Contratti di apprendistato

9. Quale titolo di studio ha richiesto? (Una risposta per ciascun item. Si=1, No=2) • Medie inferiori •

Medie superiori

Laurea

10. Nei prossimi sei mesi pensa che il numero di addetti all’interno della sua impresa… ? (Una risposta) • Rimarrà invariato • Aumenterà • Diminuirà • Non so 11. La Sua impresa negli ultimi sei mesi ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni? (Una risposta) • Si •

No

12. Prevede che la Sua impresa farà ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nei prossimi sei mesi? (Una risposta) • Si • No

B.2 Fabbisogno finanziario 13. Nell’ultimo semestre la Sua impresa è stata in grado di fare fronte al fabbisogno finanziario? (Una risposta) • Si • Si, ma con qualche difficoltà o ritardo • No 14. Ritiene che nel prossimo semestre il fabbisogno finanziario della Sua impresa? (Una risposta) • Migliorerà •

Rimarrà invariato

Peggiorerà

Non so

B.3 Investimenti 15. La Sua impresa ha intenzione di effettuare investimenti nei prossimi sei mesi? (Una risposta)

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Sì, in modo significativo

Si, ma non in modo significativo

No, verranno posticipati

No, nessun investimento

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16. (Solo per chi ha indicato l’item 1 o 2) Quale tipologia di investimenti ha intenzione di effettuare? (Una risposta per ciascun item. Si=1, No=2) • Nuove tecnologie produttive • Acquisto di mezzi di trasporto • Innovazione di processo e/o di prodotto • Sistemi informatici • Formazione delle risorse umane • Certificazioni di qualità • Comunicazione/pubblicità/marketing • Acquisto di immobili o terreni • Investimenti in energie alternative

B.4 Politiche delle imprese per far fronte agli effetti della crisi 17. La Sua impresa ha avuto dei problemi in seguito all’inserimento di San Marino nella Black List italiana? • Si • No (Se SI fare la prossima domanda, altrimenti passare alla 20) 18. L’impresa ha preso delle iniziative, o comunque ha intenzione di prenderle, per risolvere i problemi relativi alla black list? • Si • No (Se SI fare la domanda seguente, altrimenti passare alla 20) 19. Di quali iniziative si tratta? (Una risposta per ciascun item. Si=1, No=2) • Apertura di una nuova sede in Italia •

Trasferimento dell'intera attività in Italia

Ricorso a forme di consulenza

Contratto di commissione con partner italiani

• •

Disponibilità a fornire maggiori informazioni al cliente al fine di rassicurarlo Altro, specificare: ________________________________

20. Ritiene che le istituzioni e/o gli enti di San Marino possano avere strumenti per migliorare la situazione del vostro mercato? (Una risposta) • Sì •

No

C. Essere un’impresa di San Marino: il valore del vantaggio competitivo 21. Quanto valore attribuisce al fatto che la Sua azienda risiede nella Repubblica di San Marino? (Utilizzare una scala da 0 a 10, con 0=nessun valore; 10=massimo valore)

D. Dati di struttura - 45 -


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ottobre 2011

22. Mi può dire a quale classe di addetti appartiene la sua impresa? • 1-5 addetti • 5-10 addetti • 10-50 addetti • Oltre 50 addetti

E. Internazionalizzazione 23. La Sua impresa intrattiene rapporti con operatori di paesi esteri diversi dall'Italia? • Si • No (Se SI fare le prossime 2 domande, se NO passare alla domanda 26) 24. Fatto 100 il fatturato della Sua impresa, quanta parte è la quota dei paesi esteri diversi dall'Italia? ____________ 25. Ritiene, in questo ultimo caso, che nel lungo periodo tale quota possa...? • Aumentare • Rimanere invariata • Diminuire • Non sa

F. Informatizzazione 26. La sua impresa dispone di un proprio sito internet? • Si • No (Se SI fare la domanda seguente, altrimenti passare alla 28) 27. Ogni quanti giorni viene aggiornato il sito? ___________ 28. La sua impresa effettua vendite su internet? • Si • No (Se SI alla domanda 28 fare la domanda seguente, altrimenti passare alla 30) 29. Fatto 100 il fatturato della sua impresa, quanta parte è la quota derivante dalle vendite su internet? __________ (Se NO alla domanda 28 fare la domanda seguente) 30. E’ interessato a vendere i suoi prodotti o servizi su internet? • Si • No

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