DOMENICA 15 GIUGNO 2014
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ANNO XIV - N° 22 - DOMENICA 15 GIUGNO 2014
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DOMENICA 15 GIUGNO 2014
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NANDO TROISE
IL VOTO A CASORIA, TRE ANNI DOPO
Ero indeciso se calare un manto pietoso sulla litigiosità dei partiti di Casoria, registrare il successo elettorale.
Veniamo ad un’analisi del voto più dettagliata delle elezioni comunali. Iniziamo dalla coalizione di Centro Sinistra, agglomerato di persone sempre alla ricerca di nuovi adepti, magari democristiani, che con la sagace regia di Cosimo Boemio, espressione politica nell’area nord di Napoli del consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Nicola Marrazzo e con l’intervento dell’ex deputato, oggi Sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo, è riuscito ed ottenuto la candidatura a Sindaco della Città di Casoria del medico Enzo Carfora, eletto nel Consiglio Provinciale con Sinistra Ecologia e Libertà. In questa coalizione, perlomeno nel periodo elettorale, il Partito Democratico, dimostrando di essere un partito organizzato, coeso e determinato, ha ottenuto il pareggio in termini di consiglieri eletti con l’Api, una nuova formazione politica nata dalle ceneri dello Sdi,
nonostante la forza del Senatore Casillo che, da un lato, riesce a far ottenere al suo partito, con sede sempre in via Pio XII, ben cinque consiglieri comunali, dall’altro lato, perdendo la candidatura a Sindaco (lui aveva proposto, in busta chiusa, l’Avv. Mariano Russo e l’imprenditore Enzo Cafarelli) ha perso la solidarietà di alcuni importanti soggetti politici di questa Città, cioè, proprio lo stesso Avv. Russo, poi il Dr. Giulio Russo, quindi Enzo Infante, Gianni Bianco e altri, pagando i malumori all’interno del suo partito. Il chiacchiericcio di consiglieri comunali scontenti e di alcuni dei non eletti ha procurato questo risultato. Il risultato di due manifesti, in contemporanea, contro l’amministrazione, da parte, uno del Pd e l’altro della coalizione di centro destra, anche con il simbolo di Nuova Città, la lista civica che ha visto eleggere il consigliere Nello
Cerbone, già vicepresidente del Consiglio Comunale e con il suo voto a sostegno dell’Amministrazione Carfora; sembra, però, che voglia ritornare all’opposizione, stanco di fare l’alzamano a piacimento. Se Enzo Carfora ha ottenuto di essere comunque eletto è solo grazie al fatto che ha capito, dal primo momento, il vento che tirava ed ha sviluppato una campagna elettorale senza risparmiarsi mai e come mai aveva fatto, riducendo, nel turno di ballottaggio, il gap che aveva con la coalizione di centro destra, ottenendo, poi, 4000 voti in più del suo avversario, il giovane dottore commercialista Massimo Iodice. Ha approfittato del vento partito da Milano con Pisapia, passando per Napoli con De Magistris ed ha approfittato della bagarre sviluppatasi all’interno di quel grande contenitore che poteva essere ma non è stato il Pdl. Sarà voto di protesta, di opinione, dei movimenti e della gioventù. CONTINUA A PAG. 5
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DOMENICA 15 GIUGNO 2014 SEGUE DA PAG. 3 Certo è che i partiti del centrosinistra, tutti, hanno una responsabilità politica verso tutta quella gente che ha dato loro la fiducia. Ha dato a Enzo Carfora, a Pasquale Tignola, ad Antonio Lanzano ed anche, naturalmente, a tutti gli altri, la delega per contrastare tutto quello che da anni, ogni settimana, raccontiamo da questo giornale (disabili, tasse, monnezza, sport sociale, speculazioni, spartizioni, affidamento incarichi etc.). L’ultimo manifesto del Partito Democratico, ormai, conferma la completa uscita di questo partito, del suo gruppo consiliare dal governo della città, anzi, fanno sapere che continueranno la propria opposizione. Solo la litigiosità ha punito la Casa delle Libertà, l’Udc e le liste civiche in appoggio all’altro candidato Sindaco, cioè Massimo Iodice. Enzo Carfora, comunque, con l’aria della brava persona e del serio professionista ha nascosto a tutti la decisione di nominare Assessore Tommaso Casillo. Promise, allora, un anno fa, che avrebbe forgiato il Comune della Rinascita. Si discute da sempre se siano i Sindaci a far grandi le Amministrazioni (come la storia moderna racconta di Raimondo Paone, Giovanni Tremante ed Antonio
5 Bassolino) o se viceversa, siano gli Assessori a decretare il successo dei Sindaci. Questione controversa e ancora irrisolta. Nel caso di Enzo Carfora, meriti e fortune (parco Assessori) si sono bilanciati. Adesso Carfora è in una situazione particolare: Idv è in stand by, nonostante abbia un Dirigente di Settore, un Assessore e, non ultimo, la direzione di Casoria Ambiente, dimentichi di quanta insofferenza ha procurato questa amministrazione ai due consiglieri comunali. Il Sindaco, quindi, si trova a governare la truppa e a doverne svegliare gli stimoli senza poter usare il sistema più convincente: il comando di chi può disporre nel bene o nel male dei destini dei suoi amministrati. Non c’è posizione più pericolosa o a rischio, in un governo cittadino, di quella del Sindaco che è conscio delle incertezze che riserva la politica. I dipendenti pubblici sono brave persone, per definizione, ma tendono a disubbidire. Allora capitano episodi gravissimi…… Nel Consiglio Comunale, il Pd, l’Udc, Forza Italia e NCD naturalmente, hanno chiesto più volte al Sindaco di dimettersi per realizzare il cambio di gestione con largo anticipo. Gli Assessori rispondono alle sollecitazioni ed ecco che si organizza quel gran
pateracchio del Consiglio di Amministrazione di Casoria Ambiente, una società nata mista ed oggi ad intero capitale pubblico che avrebbe dovuto riorganizzare il Settore della N.U. invece è servita solo alla lottizzazione dei posti ai vertici dell’azienda, a bacino elettorale. Si aspetta, poi, dal Dirigente del Settore Servizi alla Persona e dall’Assessore all’Assistenza e Sicurezza Sociale, un convegno, un dibattito o anche una conferenza stampa per poter conoscere l’attività del Ufficio di Piano dell’Ambito 6, quello che comprende anche Casavatore ed Arzano, che dovrebbe curare il servizio domiciliare dell’assistenza agli anziani; conoscere che fine hanno fatto Pollicino e Pollicina e magari essere messi a conoscenza di come è andata a finire la storia del contratto di fitto passivo di via Campanariello. Enzo Carfora, a sua insaputa e involontariamente, sta facendo sì che continuasse un vecchio modo di fare politica, esaltazione di un periodo, quello socialista ed anche democristiano, che, tutto sommato, ha procurato tanti guasti. A Casoria, colpa delle parrocchie e delle sacrestie, si recita da sessant’anni secondo un copione prefissato che fa parte di un modo miope, o idiota, di interpretare le esigenze, i bisogni e le attese delle persone.
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DANIELA IAVOLATO
INTERVISTA A NICOLA LAEZZA
A sentir parlare il consigliere comunale Nicola Laezza, «fare il medico è una scelta così impegnativa da rendere incompatibile l’impegno con una città di 100 mila abitanti». Peccato che questo si sapesse fin dal 2011, anno in cui il PD ha sostenuto con vigore la candidatura a sindaco del dottor Vincenzo Carfora. “Ma c’è sempre tempo per ravvedersi - spiega Laezza -, siamo stati infatti i primi a rinunciare alle poltrone e a denunciare i fatti quando le cose si sono messe nel verso contrario agli interessi della città. Basti pensare a Pasquale Fuccio, che ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di presidente del consiglio comunale per fare vera opposizione”. Quindi, ad oggi, come siamo messi? “Siamo messi male, anzi malissimo! Dopo 15 anni abbiamo ancora personaggi in grado di fare il bello ed il cattivo tempo. Personaggi che, con mezzucci e strategie poco chiare, hanno saputo accrescere il loro “portafoglio voti”. Siamo messi male perché il sindaco ha rinunciato fin da subito al suo ruolo demandando tutto a Casillo. Questa amministrazione ha una gestione scellerata della
cosa pubblica; persino i consiglieri di maggioranza esprimono un disagio, ma non hanno la forza di compiere scelte coraggiose”. Lei che cosa intende per gestione “scellerata”? “C’è uno spreco continuo di denaro pubblico. Per non parlare di progetti che non decollano, nomine ed assunzioni clientelari, di appartenenza o di “trombati” nella scorsa campagna elettorale. Una procedura, quest’ultima, per mettere - come dicevo -, voti a portafoglio, serviti, per esempio, per dimostrare lo strapotere di qualcuno nella scorsa competizione per le Europee. Questo perché, adesso, tutti vogliono salire sul carrozzone del PD per assicurarsi altri dieci anni di carriera politica. Ma noi non lo consentiremo, non a questa amministrazione meticcia. Ritornando, invece, alla domanda c’è infine poca produzione di atti”. Faccia degli esempi concreti... “Fin dal principio abbiamo denunciato come la giunta Carfora stesse violando i principi della spending review, nominando un numero di dirigenti superiore a quelli richiesti,
con un aggravio di spesa a discapito dei cittadini. C’è poi il PIU Europa, sulle quali scelte fondamentali non siamo nemmeno stati coinvolti. C’è il cosiddetto progetto del “Parco delle arti”, un disegno inutile per la città che andrà ad ingrassare soltanto i tecnici e la ditta appaltatrice. Abbiamo il PUC fermo, che darà alla luce altre colate di cemento. Abbiamo commissioni consiliari composte da 15 membri, quando noi abbiamo chiesto di ridurle ad un minimo di 6 o 7 presenze e, insieme a queste, lauti rimborsi lavorativi da pagare. Ciliegine sulla torta, il concorso e le nomine per il consorzio cimiteriale. Mettiamoci poi anche che, ad ogni consiglio comunale, stazionano ormai fissi in aula - a supporto dell’amministrazione e contro chi si oppone -, personaggi dal linguaggio colorito convinti così di risolvere i loro problemi di mancato lavoro. È accaduto, ad esempio, nell’ultimo consiglio beffa sul rendiconto di bilancio”. Qual è il concorso a cui faceva riferimento? “Quello che assegnerà un posto fisso ad un dirigente amministrativo e ad un dirigente tec-
nico. Noi ci abbiamo visto delle “irregolarità”, denunciate, peraltro per iscritto, dal consigliere comunale del gruppo misto Giuseppe Monaco. Una delle anomalie è che un membro dell’ORA, molto vicino ad una consigliera comunale, si sia dimesso dall’organo appena ottenuti i risultati delle prove preselettive. Cosa che lascia presagire un accordo preventivo”. Scusi, ma questa è un’ipotesi e lei afferma cose gravi: chi se la prende questa responsabilità? “Io credo sia piuttosto un fatto: gli addetti ai lavori sanno di cosa parlo e ci sono le carte a sostegno di quello che dico, alle quali il sindaco non ha dato nessuna risposta chiara”. Qualcuno potrebbe sostenere che questi sono “argomenti triti e ritriti?” “Che la gente però ha il diritto di sapere, non bisogna mai stancarsi di raccontare ai cittadini. Questo è uno dei compiti dell’opposizione”. Però, a questo punto se i consiglieri di maggioranza hanno il mal di pancia e se l’opposizione è stanca dell’andazzo si fa 12+1 e tutti a casa... “Purtroppo non ci sono questi numeri. Non ci sono persone decise ad andare a casa e a dimettersi sul serio”. Allora che mal di pancia è? “Un mal di pancia di interesse, personale non politico”.
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ROSA DAVIDE
L’analisi del voto del capogruppo del PD Giovanni Marigliano
Consigliere, qual è la sua analisi del voto casoriano? Casoria complessivamente rispecchia la media nazionale con il 40,10%, affermando una travolgente vittoria al PD. Ovviamente stiamo parlando di elezioni europee e i cittadini si sono espressi essenzialmente sul progetto politico di Matteo Renzi, rendendolo plasticamente più credibile. Oggi Renzi difronte al Paese e all’Europa ha delle grosse responsabilità: deve semplificare il sistema-paese in maniera strutturale; deve riformare la legge elettorale; deve dare risposte occupazionali ai tanti giovani. E lo deve fare in fretta e bene. Il PD di Casoria ha contribuito notevolmente al successo nazionale. Inoltre, in perfetta linea renziana, due anni fa con il Segretario provinciale e quello cittadino si collocava all’opposizione dell’amministrazione gestita dal duo Casillo-Carfora, esprimendo una politica alternativa ad un’amministrazione che dilaga risorse pubbliche, che nomina 9 dirigenti a fronte di 400 dipendenti e nonostante l’incapacità di alcuni, essi rimangono solidi al loro posto. Che nonostante la Città sia edificata già oltre il 93%, fa richiesta di edificare le sue aree dismesse. Potrei continuare con la “Riforma Fuccio” nel ridurre le commissioni consiliari da 8 a 4 e da 12 a 5 i membri delle commissioni, con la Controriforma Ferrara di ampliare le stesse a 15 consiglieri, e con le diverse interrogazioni rimaste ancora senza risposta: posizioni organizzative, piano delle performance, Casoria Ambiente. Su
quest’ultimo tema siamo ancora in attesa della seconda convocazione del consiglio comunale, visto che la prima è stata disertata per mancanza di numero legale (perché la maggioranza ha deciso di non partecipare). E ancora Tubi bonne (solo grazie al PD si è evitato un disastro ambientale), nomina illegittima del direttore del consorzio cimiteriale (avvenuta subito dopo le primarie per Tabacci). Potrei continuare citando parco delle arti, isole ecologiche, Cantariello, etc. Molti cittadini hanno barrato il simbolo del PD, senza poi indicare la preferenza per alcun candidato. Come interpreta questo dato? In qualche maniera la risposta va letta nella prima domanda, questo è un voto essenzialmente al progetto Renzi. Ritengo che i candidati non sempre siano riusciti a raccogliere il consenso degli elettori. Il M5S a Casoria raggiunge la vetta del 29,31 % e si dichiara secondo partito in città. C’è da preoccuparsi? Il voto al M5S a Casoria sicuramente ci deve far riflettere, i timori dell’onda qualunquista e rabbiosa sono stati contenuti, ma il 29,31% raggiunto è una percentuale importante che crea preoccupazione.
Le più grandi sfide iniziano sempre il giorno dopo le elezioni. In che direzione ha intenzione di lavorare il PD di Casoria? Da due anni all’opposizione di questa amministrazione. Il Partito Democratico, rafforzato dal voto dato dai Casoriani lo scorso 24 Maggio, conferma la sua linea ben tracciata: quella dell’opposizione all’ amministrazione Casillo Carfora. Il PD ha l’obiettivo di imporre una buona politica, organizzare le sue energie e creare una rete di contatti, di alleanze sul territorio, tali da far vivere di più e meglio la sua posizione politica.
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“La politica è dei cittadini”; intervista al Consigliere Gianluca Cortese
Incontriamo il Consigliere Gianluca Cortese per una breve intervista, la prima cosa che ci fa notare è che l’appellativo Consigliere gli sta stretto, lui è Gianluca ci dice, lo sono per te e per tutte le altre persone. Spontaneità, curiosità e freschezza nei suoi modi, che quasi mi sorge il dubbio che sia lui ad intervistare me; allora cerchiamo di scoprire chi è, ascoltando con quanta voglia ci racconta e si racconta. Come inizia il tuo interesse per la politica? E’ una passione che inizia da lontano, appena compiuti diciotto anni mi iscrissi al partito di Forza Italia che mi aveva affascinato e coinvolto nella sua ideologia e per i suoi obiettivi, nel corso degli anni, e mi riferisco a quando il partito sopraccitato si fonde con un’altra parte del centro destra (Alleanza Nazionale) cambiando il suo nome in Popolo delle libertà che inizia a crescere sempre più la voglia di fare politica, per davvero, sentiti “traditi” i miei ideali perché cambiati erano i progetti del Popolo delle Libertà, con la nascita di FLI (Futuro e Libertà) curata dal presidente della camera Gianfranco Fini, decisi di affacciarmi a questa nuova realtà che vedevo più affine a quelli che erano i miei obiettivi politici e che poteva quindi permettermi di realizzare il mio reale desiderio ovvero quello di mettermi al servizio dei cittadini (che dovrebbe essere lo scopo di tutti coloro che fanno politica). Oggi Futuro e libertà non esiste più, ma continuo a portare avanti il mio impegno politico nel centro destra. Molti cittadini infatti, oggi sono sfiduciati nei confronti dei politici e della politica stessa che ha sempre più perso la sua reale funzione, quella cioè di fare gli interessi della collettività e non di un singolo. Potrei dire che questo è stato il mio input, la voglia di tornare a veder una politica sana in cui vi è partecipazione da parte della cittadinanza a 360 gradi. Quando arriva la nomina di Consigliere e come è stato essere una “young new entry”? La nomina arriva con le elezioni ammini-
strative del 2011, da quel momento inizia a concretizzarsi il mio sogno. Il mio obiettivo principale è stato quello di cercare, per quanto mi fosse possibile, di portare una ventata di aria nuova; cercando di creare un rapporto vis a vis con i cittadini non soltanto durante le campagne elettorali, ma anche e soprattutto dopo, per poter capire ed affrontare le varie ed eventuali problematiche dell’utenza. La partenza naturalmente non è stata semplicissima, sia per la mia giovane età, sia perché è difficile riuscire ad avere da subito voce in capitolo. Nel tempo sono riuscito a crearmi uno spazio all’interno del consiglio, cercando appoggio negli altri che come me hanno a cuore veramente il bene della città. La mia età non è mai stata un peso per me, anzi l’ho considerata una marcia in più, la voglia tipica dei giovani, quella che trascina; ecco forse il mio obiettivo è stato quello di “trascinare” i giovani a prendere consapevolezza della politica, perché il futuro ci appartiene. Quali le “tue vittorie” politicamente parlando da quando ti sei insediato? Da presidente della Commissione Bilancio, ho cercato di portare avanti alcune proposte;tra gli obiettivi che siamo riusciti a raggiungere elenco i più significativi.
Con il bilancio previsionale del 2012, grazie al lavoro portato avanti dalla Commissione siamo riusciti a prevedere una spesa di 220000 euro realizzando sul nostro territorio una serie di aule di scuola materna, coprendo così di un importante servizio, aggiungerei per meglio dire, diritto di quelle zone che ne erano state precedentemente private, mi riferisco al Polifunzionale di Via Nazionale delle Puglie, alla Scuola G. Moscati in Via M. D’Otranto, alla Scuola Palizzi di Via C. Battisti e Via Duca D’Aosta; tengo a parlare di questa questione, perché non amando i riflettori, ho scelto di non essere il protagonista indiscusso durante le varie inaugurazioni, ma tengo al fatto che le persone che hanno riposto in me la loro fiducia sappiano che questa è ricambiata nel mio impegno per la comunità. Altre proposte che ho cercato di portare avanti sono quelle riguardanti l’agevolazione, la riduzione ed esenzione per la tassa sullo smaltimento dei rifiuti per determinati soggetti che hanno disagi economici, tale proposta presentata in Consiglio Comunale durante l’approvazione del regolamento Tares non è riuscita a farsi spazio tra la maggioranza, ciò mi ha costretto a ritirarla anche perché ero stato invitato dal Sindaco a rimandare la questione a discussioni future. E’ un punto di vitale importanza questo per me, che non ho intenzione di abbandonare, proprio perché a causa della crisi ci sono molte persome impossibilitate al pagamento di queste tasse, e quindi il rischio a cui si va incontro è di prevedere delle entrate nel bilancio comunale che alla fine non saranno mai corrisposte, danneggiando due fronti, l’ente responsabile e naturalmente il cittadino che va incontro a delle sanzioni per il mancato pagamento. Un’altra proposta che invece è riuscita ad avere esito positivo è quella riguardante la riqualificazione di alcune zone adiacenti ad alcuni istituti scolastici, a breve sarà esposto l’avviso del bando di gara per la realizzazione di marciapiedi sia nella zona di Via Castagna che di Via Calvanese; è giusto dare voce ai cittadini che hanno presentato numero-
DOMENICA 15 GIUGNO 2014 se segnalazioni al Comune a tal riguardo, sia perché è giusto garantire sicurezza per gli alunni delle limitrofe scuole ed a tutti gli altri pedoni che potranno usufruire di marciapiedi evitando così il rischio, camminando per strada di incorrere anche in incidenti stradali; interessata anche la zona di Via Aldo Moro. Altri lavori di riqualificazione e messa in sicurezza partiranno a breve ed interesseranno le zone di Via Rossini e Via L. Bissolati.“Concludo, perché mi rendo conto di essere particolarmente prolisso” con un ultimo punto riguardante la proposta riguardante i fitti passivi (l’ente comunale, paga per la locazione di strutture adibite ad uffici comunali o scuole dei fitti) insieme al Consigliere Colurcio è stato presentato in sede di bilancio un atto di indirizzo dove chiedevamo all’amministrazione di farsi carico di una programmazione che possa
11 garantire, in tempi brevi ed utili, l’abbattimento di tali costi, un primo risultato si è ottenuto con l’Ufficio Tributi di Via N. Sauro che dopo questa proposta è stato spostato nel Parco dei Pini di Via Pascoli della Cittadella, abbattendo così uno di questi costi riguardanti i fitti passivi. Brevemente, i suoi obiettivi futuri, nel breve e lungo periodo? In primis cercherò sempre di portare avanti la questione dei fitti passivi, ritengo necessaria una riorganizzazione della “macchina” comunale prevedendo l’abbattimento di molti altri costi, in particolare con la cosiddetta spending review per fissare dei punti per una puntuale riduzione di numerosi costi di gestione. Altro punto da portare sicuramente avanti sarà quello della detassazione di imposte locali per attività commerciali almeno per il primo anno, questo perché la nostra città
ha smesso da molti anni di avere un’economia per lo più industriale, vista l’assenza di grandi industrie, è quindi per lo più un’economia di tipo commerciale; ritengo quindi giusto ed opportuno per le nuove attività usufruire di tale detassazione incentivando così anche l’imprenditoria giovanile. Dulcis in fundo e per ultimo non perché di minor rilevanza, ma semplicemente perché è un po’ una “chicca” l’abbattimento delle barriere architettoniche e non mi riferisco qui solo ad uffici pubblici, ma anche a quelli privati ritengo la questione di massima importanza per tutta la cittadinanza, nessun individuo deve sentirsi limitato a qualsiasi tipo di forma di partecipazione ed aggregazione. Salutiamo così Gianluca Cortese con la speranza e la promessa di una nuova intervista, ricca di buone nuove, di conquiste non personali, ma della comunità.
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ANTONIO BOTTA
Presentato il libro “Il cancro della corruzione” presso la biblioteca civica di Casoria.
“ETICA MILITANTE” CONTRO I CORROTTI Vibrante di sentimenti nobili verso l’Autore la prefazione di Manfredi Borsellino.
Il 4 giugno scorso, presso la biblioteca civica “mons. Mauro Piscopo” di Casoria, su iniziativa dell’Assessorato alla cultura, nella persona della prof.ssa Luisa Marro (che ha anche svolto il ruolo di moderatrice), e dell’interessamento di Pino Laezza, amico personale dell’Autore, è stato presentato il libro “Il cancro della corruzione”, scritto da Claudio Mungivera. Dopo aver proposto al pubblico, in video, “L’apologo dell’onestà” di Italo Calvino, quale “cappello dell’incontro”, Marro ha posto in rilievo che il saggio, il cui contenuto evoca l’Apologo citato, é scritto in modo semplice, lineare, diretto e denuncia con forza un fenomeno che, nelle sue gravi forme ed articolazioni, delegittima la politica, danneggia gravemente l’economia e offre una immagine negativa all’estero delle istituzioni e del mondo imprenditoriale, compromettendo seriamente l’export. Richiamando quanto esplicitato nella postfazione, ha concluso l’intervento citando l’ affermazione del magistrato Raffaele Cantone, secondo cui “occorre rendere conveniente la legalità” con una serie di norme che agevolino gli onesti e rendano efficaci le azioni di contrasto agli atti corruttivi. A seguire, il saluto del sindaco V. Carfora e dell’ assessore T. Casillo, che hanno sottolineato l’urgenza per i partiti di individuare i candidati all’ amministrazione del bene pubblico in base al criterio del possesso di un profilo morale di alta affidabilità, avendo ambedue complessivamente riconosciuto “la qualità scadente e mediocre della rappresentanza politica” ; ciò anche al fine di evitare che i giovani si disaffezionino ancora di più alle istituzioni e a chi le rappresenta a causa delle corruttele di potere. Dopo il breve intervento del consigliere comunale Raffaele Petrone, amico dell’Autore, di cui ha messo in risalto, quale Tenente Colonnello dell’Arma dei carabinieri (e verso cui Paolo Borsellino nutriva affetto paterno), le sue grandi doti di coraggio e di forte attaccamento al dovere nella lotta alla criminalità organizzata, è stata concessa la parola alla dott. ssa Anna Bellobuono, Comandante della Polizia municipale di Casoria, la quale ha evidenziato
l’interesse che ha destato in lei la lettura del libro, da cui traspare la speranza che, nonostante tutto, si possa invertire la rotta, soprattutto se non ci si limita a legiferare contro la corruzione, ma ci si impegna anche e soprattutto ad applicare i provvedimenti normativi. La sensazione di ottimismo che emerge dalla lettura del saggio e la connotazione “etica” del contenuto risiedono, ha spiegato la Relatrice, nella sollecitazione delle coscienze a un cambiamento interiore, in direzione della trasparenza, della rettitudine e della probità. Don Tonino Palmese, Referente regionale dell’ associazione “Libera”, dopo aver osservato che le spire del cancro della corruzione possono colpire qualsiasi persona, non solo i politici, in quanto è generalizzata la sete di profitto e l’ingordigia per il denaro, ha sottolineato la valenza pedagogica del testo di Mungivera, riconducibile al fatto che dalla lettura emergono i motivi per i quali conviene praticare la legalità: essa ci fa diventare migliori, rendendoci felici. Già Cicerone, nel 70 A.C., stigmatizzava la corruzione che determina l’infelicità, perché chi compie atti di corruttela mostra di disprezzare il bene comune, sottrae agli altri per sé anteponendo gli interessi particolari a quelli della collettività: “ciò è peggio di una carestia!”, ha affermato il Relatore. Papa Bergoglio, ha proseguito don Tonino, ha rimarcato la differenza tra essere peccatori e corrotti: chi pecca e si pente, perché riconosce le proprie debolezze, chiede perdono, si sente figlio di Dio, mentre il corrotto è fisso in uno stato di sufficienza, non sa cosa sia l’umiltà, quindi “fa fatica a riconoscersi peccatore e non chiede perdono a Dio, invaso com’è dal delirio di onnipotenza.” “Il cancro della corruzione” ha concluso “ha prodotto lo scempio ambientale nella “Terra dei fuochi”, ma anche una civile e forte reazione della gente che lotta per la legalità, mediante la quale si può ottenere la felicità e si è felici nella misura in cui lo sono anche gli altri”. Claudio Mungivera, nel suo intervento, ha spiegato che la corruzione alimenta le disuguaglianze sociali, causa lo sperpe-
ro di denaro della collettività, generando povertà; per questo motivo occorre, da parte di tutti, un impegno più attivo, esercitando “un’etica militante” Come? Con la creazione di un “sistema virtuoso” in cui vanno coinvolte le persone “perbene”; inoltre, va previsto il reato di “traffico di influenze”, punendo chiunque, pubblico amministratore o meno, si fa retribuire per interferire sull’operato di un pubblico ufficiale; bisogna, poi, rifuggire dai politici corrotti, scegliendo con oculatezza le persone che si candidano a governare la cosa pubblica. Non va delegata a questi “maestri del nulla” la nostra vita; lotta, poi, contro il voto di scambio, metodo gravemente illecito per assicurarsi le preferenze; infine, bisogna tutelare chi denuncia, per evitare il rischio di essere isolato, di non avere i rapporti con gli enti denunciati o di subìre mobbing sul luogo di lavoro. I proventi della vendita del libro, ha concluso l’Autore, saranno devoluti a favore della Lega italiana per la lotta contro il cancro, istituto Pascale di Napoli. Vibrante di sentimenti nobili per Mungivera la prefazione di Manfredi Borsellino, figlio del Magistrato ucciso dalla mafia il 19 Luglio 1992. Tutti in libreria, allora, per acquistarlo!
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GIUSEPPE NAVARRA
Spazzatrici
Nell’estate del 1990 accompagnai in Svizzera il mio fraterno amico dott. Gigino per una visita medica. Pernottammo a Brescia presso un suo parente. Mi colpì il nitore delle strade. Niente mozziconi, lattine, cartacce, bottiglie abbandonate, ecc. Strade lavate di fresco. Pensai a quanto erano efficienti i netturbini bresciani. Poi la mattina successiva fummo svegliati da un ronzio sommesso: fu così che feci la conoscenza della spazzatrice stradale. Era la stessa che qualche anno dopo vidi all’opera a Siena nella strada della sede del Monte dei Paschi. A bordo un solo operatore. Quando al mattino vedo i nostri netturbini impugnare la scopa per raccogliere con fatica e destrezza cicche, carte accumulate lungo i marciapiedi o sotto le auto in sosta e versarle nel carrettino, non posso fare a meno di ripensare alle spazzatrici di Brescia e Siena. Eppure, un tempo, tanti anni fa, ne vidi una all’opera anche a Casoria. Bene, pensai, finalmente hanno capito che la vecchia scopa deve essere usata
solo nei luoghi inaccessibili alle spazzatrici. Sui marciapiedi, per esempio. Mi sbagliavo. Era una spazzatrice figlia unica di madre vedova. E’ scomparsa. Non la vedo più da anni. Si è rotta irrimediabilmente? Forse qualcuno l’ha sabotata con lo zucchero? Sarebbe un déjà vu. E’ stato qualche scopatore timoroso di perdere il posto? Si stava diffondendo, forse, la sindrome dei cocchieri che si mobilitarono in massa nel 1893 per protestare contro l’eccessivo incremento dei tram al grido di “abbascie ‘e trammuele?” Storpiando il termine inglese “tramways” reclamavano il loro diritto al lavoro ed alla sopravvivenza. Le prime lotte contro il progresso tecnologico. Si rassicurino i netturbini. Invece che spazzare la sede stradale potranno essere adibiti a ripulire i marciapiedi da cicche, carte, bottiglie e lattine. Mai visto un netturbino spazzare i marciapiedi. Dal contratto sono esclusi i marciapiedi? Solo sedi stradali? Ma se facciamo rientrare in servizio sta-
bile effettivo le spazzatrici li liberiamo dall’incombenza della pulizia stradale così che potranno dedicarsi a tempo pieno a quella dei percorsi mono o multipedonali, all’estirpazione delle erbacce lungo le strade ed alla sistemazione delle pseudofioriere e delle sedi degli alberi concimate con ogni genere di rifiuti. Ce n’è di lavoro. Casoriani doc e non, quelli che gettano gli ingombri personali per strada, non faranno mai mancare loro il lavoro. Si potrebbe anche creare una squadra di netturbini addetta alla rimozione dei rifiuti canini. Quelli che resistono alle piogge o che si salvano dai pestoni di distratti viandanti. E’ una notizia che risale al 1998 la decisione del Comune di Roma di acquistare (come a Parigi) cinque moto aspiracacca canina. Per uno strano gioco di parole la Suzuki l’ha chiamata Kamoto. Sembra la contrazione di kakka e moto. Qualche assessore del passato remoto ne aveva già proposto l’acquisto. Ma non c’era il Più Europa all’epoca. Pensate. Roma e Parigi affiancate da Casoria nella lotta al caccaficio non stop. Sindaco Carfora. Ci faccia un pensierino e ci faccia sapere. Lei è come un padre per noi. Un padre ama i suoi figli. E’ l’AMORE che si fa SERVIZIO. Grazie!
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A SCUOLA CON UNO SGUARDO SUL MONDO DEL LAVORO: ECCO I PROGETTI AL“TORRENTE” La scuola come finestra sul lavoro. Emblematico è il lavoro svolto all’Isis Torrente, struttura scolastica leader nel settore “alberghiero” e di “enogastronomia”. Il Torrente ha puntato molto sul binomio scuola-lavoro, su cui pone un forte richiamo alla centralità dello studente nella scuola, per arricchirne la formazione. Infatti l’istituto Torrente come spiega la docente Marianna Speranza mira proprio a realizzare stage di qualità consentendo di verificare in ogni studente un apprendimento all’interno di una realtà lavorativa appartenente al settore dell’enogastronomia e alberghiero. Per il Dirigente Giovanni De Rosa l’esperienza dello stage agevola la comprensione e lo sviluppo di una scelta valida, poichè se i ragazzi non si confrontano direttamente con il mondo del lavoro non ci si può orientare concretamente. A tal proposito la Torrente organizza stage in strutture importanti gratuitamente, per un periodo di 15 giorni per ogni alunno,rilasciando loro un certificato di frequenza e giudizi per-
sonali su ciascuno, avendo a disposizione anche dei tutor scolastici e verificando la loro idoneità lavorativa. La Professoressa Marianna Speranza sottolinea come siano sono state aggiunte opportunità ai ragazzi in termini di borse di studio e tirocini formativi. “Grazie agli stage gli allievi hanno potuto valorizzare punti importanti: potenziare le abilità operative,sviluppare le capacità relazionali e le competenze pratiche per immettersi
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con un valore aggiunto nel mercato del lavoro, sviluppare nel concreto formazione acquisita nei percorsi scolastici e attuarne modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti” la concluso la docente del Torrente Marianna Speranza. Da sottolineare che le pratiche del lavoro sono state previste di proposito solo nei mesi estivi per evitare di sottrarre i giorni didattici, e per impegnarli solo al termine delle attività didattiche.
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FLORIANA ALAIA
DIPENDENTI FANTASMA Stazione di Casoria, ore 9.30 circa di una mattina qualunque. Giornata universitaria come le altre: arrivo alla stazione e nell’attendere il treno delle 9.39 che farà dieci minuti di ritardo – “come al solito” aggiungo- mi reco alla biglietteria. Con poca sorpresa la serranda è abbassata e non c’è nessuno all’interno. Non curandomi della cosa e avendo come unico pensiero l’andare a Napoli, compro il biglietto alla tabaccheria interna alla stazione e mi incammino verso i binari. La situazione si ripresenterà altre mattine negli orari più svariati. Stazione di Casoria, pomeriggio non ordinario. Vado alla stazione con una mia parente per aiutarla a comprare tramite self-service un biglietto da Napoli per Bologna nel caso non ci fosse stato personale a dare informazioni per l’acquisto. Di nuovo tutto chiuso, nessuno in servizio. Il titolo di viaggio ci sarà fornito tramite biglietteria telematica. Incuriosita dall’episodio capitatomi diverse volte cerco sui muri qualcosa che mi illuminasse sugli orari del punto informazioni e vendita. Trovo affisso un avviso in cui c’è scritto che la biglietteria è aperta dal lunedì al
venerdì nei seguenti orari: 6.24-9.50 10.05-13.30 14.00-16.15 16.3021.06 Ragionando sulle fasce orarie in cui mi ero recata in precedenza alla stazione e avevo trovato la serranda abbassata realizzo che non si è trattato di casi, ma che la cosa stava diventando una vera e propria routine. Presi dal trantràn quotidiano non ci accorgiamo o ancora peggio ignoriamo, che servizi che dovrebbero essere offertici viaggiando con Trenitalia ci vengono negati. Oramai ci comportiamo come se fosse normale che il treno faccia ritardo, che la biglietteria sia chiusa, che il prezzo dei biglietti cresca periodicamente. Se ciò a cui abbiamo diritto e di cui usufriamo rispecchiasse realmente-secondo un rapporto qualità/prezzo- quell’1 euro e quaranta centesimi che si deve spendere per arrivare a Napoli, (o anche più di 1.40€ se consideriamo la tratta inversa per Caserta o Villa Literno), magari le persone sarebbero anche più invogliate a rispettare le regole, a munirsi di biglietto, e di conseguenza sarebbe anche possibile deprezzare il costo dei titoli di viaggio. La soluzione appare semplice ma purtroppo
si preferisce restare nell’inettitudine e non prendere provvedimenti piuttosto che provare a cambiare le cose entrando in una logica che possa essere più produttiva per il futuro.
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LUIGI IPPOLITO
Memorie, pensieri, progetti e metodo di allenare: Sossio Perfetto racconta la sua vita calcistica!
Una vita nel calcio, prima da calciatore poi da allenatore. Sossio Perfetto vanta una lunga esperienza nel settore: originario di Frattamaggiore, inizia a giocare fra i professionisti nella squadra della sua città per poi indossare le maglie della Reggina, del Perugia, del Palermo e della Casertana. Proprio qui terminò la sua carriera da attaccante e iniziò quella da tecnico, in seconda a Claudio Tobia. Poi la nascita della fortissima amicizia con Giovanni Simonelli: diciotto anni di lavoro insieme, dalla Nocerina fino al Sorrento, passando per Catania, Pisa, Taranto, Pescara, Ascoli e Benevento. Tante le emozioni sul campo, ricordi e opinioni che ha voluto condividere con noi in questa intervista. Partiamo dalla stagione appena conclusasi con il Sorrento: che torneo è stato e come avete preso l’eliminazione ai play out? “Abbiamo giocato un grandissimo campionato ottenendo un nono posto in classifica che ci è valso i play out con l’Arzanese, contro la quale abbiamo sfiorato l’impresa di recuperare i quattro gol di svantaggio della gara d’andata. Siamo contenti così però, ora vedremo nei prossimi mesi che succederà perché ci sono buone possibilità per noi di accedere alla categoria superiore tramite ripescaggio”. Il suo rapporto con mister Simonelli: che allenatore è; qual è il vostro credo calcistico? “Gianni è una persona eccezionale. Condivido con lui le esperienze sul terreno di gioco da anni e posso dire che è un allenatore che potrebbe operare anche in Serie A! Ha un metodo incredibile: non si snerva in campo durante le gare perché prepara gli scontri giorno per giorno con accuratezza e gli uomini che manda in campo sanno sempre cosa fare, sanno precisamente il loro compito. Il nostro credo si basa sì sull’organizzare bene gli schemi di gioco e di non mettere i calciatori fuori ruolo, ma puntiamo soprattutto sulla mentalità. Questo è il fattore primario per allenare una squadra!”. L’anno prossimo sarete sempre con i
rossoneri? “Noi siamo subentrati sulla panchina del Sorrento nel dicembre scorso, quando Simonelli venne chiamato dall’amministratore unico Ciccio D’Angelo che lo volle fortemente per risollevare la squadra. Ora dovremmo vedere come si risolveranno le questioni dirigenziali del club, se ci sarà una nuova presidenza o meno…”. C’è qualche giovane interessante nella rosa che magari può crescere e arrivare in campionati maggiori? “Non posso rispondere a questa domanda con assoluta certezza proprio perché abbiamo dato il cambio in panca a campionato in corso e non ho avuto la possibilità di conoscere i ragazzi così bene da dire se li vedremo in A o in B. Prima di affermare una cosa voglio essere sicuro al cento per cento!”. Approfondiamo ora la sua carriera, partendo da quella di calciatore: il suo ricordo più bello e se ci sono dei rimpianti. “Ho giocato molte partite fondamentali e vinto anche diversi campionati. Tutta l’esperienza da calciatore è il mio ricordo più bello! Ogni singola avventura ha fatto sì che nascessero amicizie e legami importanti con tante persone che sento tuttora ed è questa la cosa più emozionante. Per quanto riguarda i rimpianti, non ce ne sono. Anche quando decisi di chiudere la carriera, la presi comunque bene perché era normale che si arrivasse alla tappa fi-
nale. Ricordo ancora quel giorno: ero nella Casertana come secondo di Tobia e lui mi schierò come libero per alcune partite. Era il ’94 e avevo 37 anni. Il massaggiatore mi disse che i miei muscoli non reggevano più e allora accettai il fatto che era giunta l’ora di appendere gli scarpini al chiodo”. Chi è il calciatore più forte con il quale ha giocato e che magari è stato anche un mentore per lei? “Ho avuto la fortuna di scendere in campo con molti nomi che ancora risuonano nel calcio. Ovviamente c’è Ravanelli in primis che ho conosciuto a Perugia e poi ho ritrovato a Caserta. Tra le fila dei rossoblù conobbi anche Gianluca Grava e Vincenzo Moretti (entrambi diciassettenni) e Campilongo che reputo uno dei calciatori più forti con cui ho avuto l’onore di giocare. CONTINUA A PAG. 21
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DOMENICA 15 GIUGNO 2014 SEGUE DA PAG. 29 Ma il modello e la persona che è stata più indispensabile per la mia crescita è stata sicuramente Eduardo Chiacchio che conobbi proprio alla Frattese. È stato ed è ancora oggi un fratello per me. Adesso è diventato l’avvocato numero uno in Italia nel ramo sportivo!”. E come mister, quali sono state le esperienze più significative? “Abbiamo vinto qualche trofeo e affrontato molte finali per accedere ai campionati più alti. Di queste ne abbiamo vinte poche però devo ammetterlo. Ciò, comunque, è importante perché si impara non poco dalle sconfitte. Non abbiamo rammarichi anche perché vivere nel passato toglie solo concentrazione e energia al presente! Ho avuto sempre ottimi rapporti con i calciatori e con tanti di loro mantengo sempre i contatti. Ho allenato Paulinho, Calaiò, Riganò, Zampagna e Giampaolo. Proprio su quest’ultimo ho un ricordo bellissimo: a Pescara avevamo Varricchio infortunato e Simonelli decise di schierarlo titolare in attacco. Io lo allenavo sui colpi di testa. Inizialmente lui non gradiva questa cosa, poi pian piano fece il callo. Da lì segno parecchi gol bellissimi di testa, al primo addirittura venne a ringraziarmi con una corsa sfrenata in panchina!”. Cosa ne pensa della riforma della Lega Pro? “Sono positivo a riguardo. Ora abbiamo quattro categorie importanti, la Serie D,
21 una sola C, la B e la A. Credo che ci sia una forte tutela a riguardo, con accurate ricerche sull’affidabilità finanziaria dei club e con possibilità anche di ripescaggio. Le serie minori sono importanti sia perché sono il serbatoio delle società e quindi anche una vetrina per i giovani, sia perché danno lavoro a moltissime persone”. Le squadre campane come le sembrano? “Oltre la Frattese ai miei tempi c’erano il Nola, il Casoria, la Grumese, l’Afragolese. Molte di queste società non ci sono più perché non ci sono più le persone disposte a investire e per una città avere la sua squadra di calcio è rilevante davvero, sia perché nascono eventi e compartecipazione sia sempre perché è un settore che offre lavoro. Per il resto, le società che sono rimaste stanno facendo bene e stanno portando alla ribalta la Campania, una su tutte è la Casertana. Ovviamente c’è anche il Napoli che è il vero modello per tutte. Quello che può stonare forse può essere da un lato la troppa pressione del tifoso che si aspetta sempre grandi risultati, piuttosto che rimanere coi piedi saldi a terra; dall’altro il pensiero di alcune persone di investire nel
pallone non con lo scopo di celebrare, ma di guadagnare…” Da frattese, come ha reagito per la convocazione di Insigne in nazionale per i mondiali? “Orgoglioso! Lui e Lodi portano in alto il nome della mia città. Lorenzo nel Napoli farebbe ancora meglio se fosse nel ruolo che gli affidava Zeman nel Pescara. È uno che sa saltare l’uomo e vede la porta come in pochi. Davvero un talento speciale e incontenibile per i difensori avversari!”. Cosa si potrebbe fare, secondo lei, per risollevare il calcio italiano? “ Non so dare una risposta precisa a riguardo, penso però che qualcosa cambierà. Anzi lo spero! Il calcio va pari passo con la situazione dell’intero Paese. L’economia, la politica e quant’altro non va e di conseguenza anche il calcio ne risente. Bisogna prima riprendere queste cose, poi viene lo sport!”.
Riceviamo e Pubblichiamo Eg. Sig. Direttore, sono Vincenzo Ferrara, residente ormai storico di via Del Vecchio, in Casoria, una strada che, grazie al suo giornale, è diventata tristemente famosa nel già disastrato panorama casoriano. Beh, perché la scrivo? Nello stesso momento in cui sul suo giornale uscivano le foto dell’amianto che giace da anni sulla strada in questione, nella adiacente via Indipendenza, strada principale del Quartiere Stella, si
festeggiava non so cosa. Vabbè che fa sempre bene stare tutti insieme; è, comunque, sempre un momento di aggregazione, ma sentirsi dire dal politico di turno, colui che ha fatto dei problemi del quartiere il suo cavallo di battaglia, “che ormai il nostro quartiere non ha più niente da invidiare ai quartieri di Casoria centro”, mi sembra davvero troppo. L’unica cosa che non invidiamo agli altri Quartieri sono le tasse, non
certo i servizi. Mai visto un operatore ecologico, la Polizia Locale, qualche volta di passaggio la Polizia Ambientale, che a dire il vero si precipita ma solo quando li chiamiamo. A questo proposito penso che chi si occupa dei nostri problemi dovrebbe chiedere all’Ufficio Tributi se la TASI la dobbiamo pagare per intero, visto che a via Del Vecchio non abbiamo né strada, né illuminazione. Vorrei anche chiedere in che modo
sono stati raccolti gli avanzi della festa; come ha fatto a differenziare l’autocompattatore di Casoria Ambiente? Concludendo, vorrei raccomandare ai politici della zona che hanno intenzione di continuare a fare politica, di non offendere le intelligenze dei residenti di via Del Vecchio. Concludo, ringraziandola per l’ospitalità Vincenzo Ferrara, via Del Vecchio, Casoria.
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Augurissimi Stare insieme per 25 anni è sinonimo di amore, comprensione e stima, siete l’esempio migliore da seguire. Che questi valori siano sempre presenti nella vostra unione: siamo infinitamente orgogliosi di chiamarvi mamma e papà. Buon 25 anniversario, con amore i vostri Nicola e Carmela Mangani
L’angolo dellaPoesia di Mariano Menna
La scelta
inserita nell’Antologia di inedite “Poesia per Dio” , curata dalla casa editrice “La Ziza” di Palermo
Dogma indiscusso che si erge sovrano sugli uomini forti di tante rinunce, senza sapere se tutto ciò è vano, se nella morte è la fede che vince. Io non riesco a udire la voce di quel Signore che porta la pace, ma come vorrei saperlo vicino, senza doverlo chiamare destino, come vorrei morire convinto di essere parte del suo dipinto. La fede è speranza senza ragione, scelta priva di ogni certezza, seguire bendati una direzione, come un uccello segue la brezza. Nulla è sapienza dopo la Notte, mai si placano le eterne lotte tra il desiderio e la coerenza, tra il mio volere e la conoscenza...
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Augurissimi
Auguri a Roberta Palumbo che oggi festeggia la sua prima comunione dai suoi nonni, da Carmen e Francesco e tutta la sua famiglia
Avviso Giovedì 26 giugno, ore 17,30 - presso Largo San Mauro a Casoria (Basilica San Mauro) In presenza di don Aniello Manganiello verranno ricordate le vittime innocenti della camorra. A Casoria ci sono tante vittime dimenticate, tra cui un bambino di 12 anni. Quel giorno verranno ricordati da una lettera letta da Francesco Gemito. Seguirà una Messa in memoria di tutti.
Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 12 GIUGNO 2014 21 FEBBRAIO 2013 Impaginazione Grafica di Giuseppe Mascioli Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271 email: info@printinghousesrl.it
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