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DOMENICA 21 DICEMBRE 2014

Settimanale di Informazione

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Buone Feste

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NANDO TROISE

CARFORA E IL CENTRO DESTRA ACCENDONO LA SFIDA: SLALOM AI PROBLEMI

Due fatti apparentemente lontani hanno contrassegnato la settimana politica. Il primo è la convocazione del consiglio comunale con l’approvazione dei controlli interni al Palazzo Municipale e il secondo, la guerra dei manifesti tra il Pd vero e quello “abusivo”. L’evento, da tempo scontato, merita adeguate celebrazioni. Enzo Carfora non deve dimenticare che la sua presenza nella scena politica di Casoria gli ha dato l’onore e la fortuna di esserne diventato Sindaco e ciò fu dovuto sì alla costanza ed alla determinazione di Pd, Idv, Fli, Noi di Arpino e Api ma anche ai litigi all’interno del centro destra.

Il trionfo di Carfora avvenne perché il centrismo, pur nella sua pericolosità, dimostra che per vincere bisogna anche rischiare ed organizzare. La vittoria di Carfora non è frutto del caso ma di una superiore visione dell’impegno. A Carfora, in quei giorni felici, fu ricordato la sua matrice cattolica. Il secondo fatto è il continuo cercar di incontrarsi del Popolo della Libertà, che chiamando a rapporto le sue tante anime, vuole ricucire i rapporti, parecchio sfilacciati. Cosa rimproverano gli elettori al Centro Destra? La perdita della vecchia anima, aristocratica e vincente. Molti errori sono stati commessi, in questi

RIDIAMO ALLA POLITICA LA DIGNITA’ PERDUTA

Casoria ritrova il suo Consiglio Comunale: sono in festa gli amanti della politica. Il Nuovo Centro Destra, attraverso il consigliere Giovanni Del Prete chiede che si tengano lontani gli affaristi, gli imbroglioni e l’illegalità e si favorisca la città,

specialmente le fasce più deboli e cioè i disabili, i disoccupati e i giovani. E questa la politica che piace, capace di accendere la passione della gente, ormai stufa di polemiche astiose e di quella politica “parlata” che è venuta a noia.

ultimi anni, anche in termini di forma. Ma, forse, i veri problemi sono altri. Non sarà facile dinanzi a un centro sinistra, moderno e ricco, creare una coalizione in grado di competere. La situazione è difficile e uno schieramento incapace di adeguarsi ai tempi. Assalto al Futuro, Giovane Italia e Fratelli d’Italia sono la parte attiva del Centro Destra Casoriano. A loro si rivolgeranno chi crede nei valori della Destra Sociale e Plurale. Ecco perché due fatti, apparentemente lontani, possono trovare un comune denominatore. Vi terremo informati.

I democrat se la sono presa con chi mesta e rimesta nel loro passato, a quel fatidico 2004. Polizio ha criticato la Commissione Toponomastica che, a suo dire (ma anche il nostro), ha fatto scelte poco nobili. I capi di alcuni settori sono preoccupati. La libertà di opinione non conosce limiti. La conduzione amministrativa dell’Ente, a volte, è un’opinione.


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ROSA DAVIDE

San Ludovico da Casoria: una storia di carità, sempre in aiuto di bimbi poveri e disabili Lo scorso 23 Novembre, a Roma, è stata celebrata la cerimonia di canonizzazione con la quale Padre Ludovico da Casoria è divenuto santo. Gioia ed entusiasmo i sentimenti caratterizzanti lo stato d’animo dei casoriani, numerose le bandiere stese sui balconi in città. Nonostante questo in pochi, ancora oggi, conoscono la vera storia e la vita del frate francescano. Già proclamato beato dal papa Giovanni Paolo II il 18 Aprile del 93’, fu ricordato come fondatore dell’istituto Serafico di Assisi da papa Francesco l’anno scorso. La sua storia è caratterizzata da tante opere di carità, sempre in aiuto di bimbi poveri e disabili. Padre Ludovico è diventato santo per il riconoscimento del miracolo della guarigione, avvenuta 20 anni fa, da una grave malformazione congenita al ginocchio di una neonata di nome Ida. Al secolo Arcangelo Palmentieri, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, Ludovico nacque a Casoria l’11 Marzo 1814 e morì a Napoli il 30 marzo 1885. Si distinse per la sua attività di assistenza ai bisognosi e la fondazione di case di accoglienza, cominciando dal riscatto di bambini schiavi dell’Africa nera per continuare con l’istruzione di giovani in condizioni disagiate. Nel 1859 nacque la Congregazione dei frati della carità, detti bigi, dal colore dell’abito e nel 1866 sorse la Congregazione delle Suore di Sant’Elisabetta che avevano tra le loro peculiarità la preghiera per i moribondi e il seppel-

limento dei cadaveri in tempi in cui i cimiteri erano ancora pochi. Numerosi gli istituti carità nel nome di padre Ludovico, in tutta Italia. Tanti i ragazzi tolti dalle strade. Fu creato anche, sulle ceneri di un vecchio lazzaretto, un ospizio marino per vecchi pescatori a Posillipo. Ad Assisi nacque nel 1871 quell’Istituto serafico ricordato da Papa Francesco, destinato ad accogliere ciechi e sordomuti e nel contempo in altre città realizzò convitti per orfani. Non si limitò solo all’assistenza materiale ma fondò a Napoli un’Accademia cattolica di religione e scienze alla quale fu legato, tramite contatti epistolari, anche Niccolò Tommaseo. Coi suoi interlocutori si esprimeva spesso in dialetto napoletano

ma conosceva l’inglese e il francesce, oltre al linguaggio dei segni per poter colloquiare coi sordomuti. Fu stimato dai Papi, Pio IX e Leone XII, sostenuto dai re delle due Sicilie, Ferdinando II e Francesco II, ma soprattutto amato dal popolo e ricordato da tanti come il santo della carità. Il suo corpo si trova nell’Ospizio di Posillipo, meta del pellegrinaggio e della venerazione di tanti fedeli.


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GIANLUCA GRIMALDI

Consiglio Comunale di Casoria: le ultime novità

Negli ultimi mesi, numerosi sono stati i politici, in generale, e i consiglieri comunali, in particolare, che ci hanno parlato dell’instabilità del Consiglio Comunale e della difficoltà di trarre in atto i progetti discussi. Tra i casi più problematici, ricordiamo la delusione, dopo il consiglio del 5 novembre, espressa da Giuseppe Sannino, presidente dell’ AN.I.DA ONLUS, in relazione alla scarsa considerazione fornita ai progetti di sostegno alle persone disabili, nonché i rinvii circa la questione della Housing Sociale e degli abbattimenti. E’, tuttavia, anche vero che è difficile prendere decisioni univoche in un clima di forti tensioni e opposizione politica: il tutto può tradursi in un appoggiare o meno proposte sulla base dell’appartenenza politica più che sull’effettiva utilità e necessità. Ne abbiamo parlato con Stefano Ferrara, presidente del Consiglio Comunale, che ha chiarito alcuni punti e ci ha raccontato dei recenti sviluppi nell’ambito delle dinamiche politiche interne al consiglio. Alcuni recenti cambiamenti politici, tra cui il passaggio del consigliere comunale Del Prete dal gruppo misto al partito politico NCD, avrebbero portato a un rafforzamento della maggioranza che potrebbe così tradursi in una maggiore stabilità del consiglio stesso a beneficio della situazione politica di Casoria. Inoltre, circa la questione degli abbattimenti, tanto a lungo rimandata, l’intero Consiglio è in attesa del regolamento rilasciato dalla commissione urbanistica: dopo le sollecitazioni del presidente Ferrara è probabile che ciò avvenga molto presto. L’ultima convocazione del Consiglio risale a questa settimana, in particolare al 17 dicembre.

Gli argomenti trattati in ordine del giorno sono: l’ approvazione dei verbali delle sedute precedenti; la ratifica della delibera avente ad oggetto il bilancio di previsione del 2014; la richiesta di adesione della Stazione Unica Appaltante e l’approvazione del protocollo d’intesa per il conferimento delle sue funzioni; l’integrazione della delibera numero 71/2013 in relazione all’attribuzione dei beni demaniali; l’individuazione di tre consiglieri comunali da destinare all’assemblea della Consulta dello sport (due della maggioranza e uno dell’opposizione). Un’apertura al cambiamento quella che sembra delinearsi per il Consiglio: cambiamento che tutti i cittadini sperano possa portare a iniziative concretamente visibili sul nostro territorio attraverso un leale scontro tra opposizione e maggioranza che tenga sempre conto delle reali esigenze di Casoria.

ALESSIA DIANO

Notizie sullo Stadio San Mauro

È da tempo che si parla della riapertura dello Stadio San Mauro di Casoria, struttura oramai chiusa dal 1999, quando fu dichiarato inagibile. Possiamo dirvi che finalmente ci siamo: lo stadio aprirà le sue porte a breve. A confermarlo l’Arch. Salvatore Napolitano, dirigente del Settore VIII Pianificazione e Controllo del Territorio, il quale ci ha aggiornati su come stanno procedendo i lavori per l’adeguamento del complesso. A gennaio 2015 sono previsti il montaggio e la messa in funzione dei pali di illuminazione, poi

a febbraio, con il completamento delle tribune e degli spogliatoi la struttura potrà essere di nuovo utilizzata. Tra la seconda metà del 2015 e la prima metà del 2016 si procederà con la riqualificazione delle aree esterne, dove si trovano le vecchie gradinate, verrà completata la pista di atletica e verranno ultimati gli ultimi interventi. La risurrezione del San Mauro rappresenta un evento molto importante che potrà avere un impatto sociale ed economico decisamente positivo per la nostra comunità. Oltre ad essere utilizzato

dalla squadra di calcio, si potrebbe infatti usufruire del complesso per scopi

sociali. Non ci resta che avere un altro po’ di pazienza.


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GIANLUCA GRIMALDI

Dirit i al a meta 2 : il rischio di una corsa al contentino

Nuovo incontro sui diritti civili e matrimoni egualitari promosso in occasione del trentennale del Comitato Arcigay Antinoo di Napoli. Dopo la conferenza del 18 ottobre, un nuovo dibattito ha coinvolto diverse personalità politiche riunitesi lunedì 15 dicembre presso la sede UIL di Napoli. Il fine? Fare il punto sull’attuale situazione in Italia in ambito di unioni civili e diritti LGBT, cercare di capire se e quando un’effettiva parificazione di coppie omosessuali ed eterosessuali avrà luce. Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, ha immediatamente chiarito le richieste che si pongono alla politica: niente compromessi, ma impegni solidi che portino a un riconoscimento paritario. Ha, inoltre, fatto riferimento al recente tesseramento di Francesca Pascale, compagna di Berlusconi, ad Arcigay che ha contribuito a far sì che Forza Italia si aprisse alla questione. Centrale l’intervento della senatrice Monica Cirinnà, relatrice del disegno di legge che porta il suo nome e modellato sul modello tedesco. La Cirinnà ha sottolineato come il suo disegno di legge non sia un punto d’arrivo, ma la partenza per approdare a un modello egualitario vero e proprio. Giovanna Martelli, delegata alle pari opportunità per il governo, ha riconosciuto la necessità di porre interventi anche in ambito culturale per ridurre le distanze tra Italia e il resto dell’Unione Europea. Parole che hanno comunque confermato un interessamento dell’esecutivo in relazione alla questione. Il senatore Palma, esponente di Forza Italia, ha affermato che il proprio partito non farà ostruzionismo al disegno di legge Ci-

rinnà, nonostante verranno proposti degli emendamenti. Il senatore Sergio Lo Giudice ha evidenziato come il nostro Paese sia, in effetti, molto più avanti di quanto emerge dal mondo politico: il 70% degli italiani è disposto all’estensione di pari diritti alle coppie omosessuali. Il più breve intervento è stato, paradossalmente, il più concreto e incisivo: Simona Marino, delegata alle pari opportunità del Comune di Napoli, ha invitato tutti i politici e, in particolare, quelli presenti ad avere il coraggio di far valere le proprie convinzioni e prendere atto che il clima culturale del nostro Paese è ormai pronto a un cambiamento. Ed è, in effetti, il coraggio ciò che sembra mancare in una classe politica ormai persa in una “corsa al contentino” che, se non affiancata da una promessa di piena eguaglianza, non riuscirà a soddisfare chi lotta per una dignità pretesa e dovuta. Che non si esulti per quel successo che, seppur non ancora raggiunto, appare comunque visibile come una luce alla fine di un tunnel. La vera meta è un’altra: il rischio è che ci si fermi a un primo step legislativo e che l’espressione “diritti alla meta” si trasformi, come ha sottolineato il presidente Sannino, in un più deludente “diritti a metà”.

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ALESSIA DIANO

Universitari, molto più che amici

Spesso i ragazzi che dopo aver conseguito il diploma decidono di continuare gli studi e di iscriversi all’Università si trovano a dover affrontare momenti di ansia e preoccupazione, dovuti non solo alla scelta della giusta facoltà, ma anche all’inserimento in un contesto nuovo e spesso caotico, molto diverso da quello scolastico. Nuovi professori, nuove materie, ma soprattutto nuovi amici. Stabilire delle relazioni interpersonali non è una passeggiata. Da bambini e durante l’adolescenza, quando la personalità di un individuo non è ancora del tutto formata, fare amicizia risulta essere più semplice. Per le matricole conoscere qualcuno con gli stessi interessi e passioni richiede del tempo, anche perché l’ambiente universitario è molto vasto. Ci si deve armare di pazienza, ma alla fine si trova qualcuno compatibile con il proprio carattere e i propri hobbies. Si parte facendo quattro chiacchiere in corridoio prima dell’inizio delle lezioni aggiornandosi

vicendevolmente sul programmi dei corsi, si parla dei professori, ci si danno dritte e consigli, insomma all’inizio le conversazioni si limitano al contesto universitario; poi magari si scopre che il compagno di corso condivide la stessa passione per un artista, per una serie TV o per una particolare attività. Giorno dopo giorno ci si conosce meglio, spesso si studia anche insieme ed è proprio durante la preparazione agli esami che si consolida l’amicizia. Lo studio universitario infatti richiede tempo ed impegno. I ragazzi si trovano a trascorrere molte più ore con il compagno di corso che con la famiglia. Una semplice conoscenza circoscritta all’ambiente universitario inizia a trasformarsi, ci si telefona, ci si organizza per uscire insieme il sabato sera, ci si affeziona. Le amicizie scolastiche, anche quelle più datate, purtroppo tendono a finire perché i cammini si dividono a causa delle scelte diverse intraprese. Gli universitari, invece, possono diventare più che

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amici. Stringono un legame duraturo che si consolida ogni giorno di più. Te ne accorgi quando ad un esame il tuo compagno di studi ci resta più male di te se il professore non ti ha dato il voto che speravi o quando pur non avendo corsi da seguire ti aspetta per prendere l’autobus insieme. Accade ciò che credevi non potesse succedere. Una persona, della quale fino a qualche mese prima ignoravi perfino l’esistenza, entra nella tua vita e senti che il tuo cammino durante il percorso di studi sarà piacevole perché hai al tuo fianco il perfetto compagno d’avventura.


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CARMEN PALUMBO

PREGI E DIFETTI DELLE PRINCIPALI STRADE CASORIANE: VIA MARCO ROCCO

Iniziamo questo percorso tra le principali strade Casoriane partendo da Via Marco Rocco e cercando di individuare le positività e anche le molte problematiche che si concentrano in questa zona. Si tratta di una delle stradine maggiormente frequentate nella nostra città, in quanto punto di incontro e crocevia di diverse destinazioni. Una delle maggiori problematiche di questo percorso riguarda proprio l’eccessiva frequentazione che unita alle dimensioni della stradina, fin troppo stretta, provoca spesso un sovraffollamento generale. La situazione peggiora anche a causa delle macchine che si parcheggiano in maniera sconsiderata su entrambi i lati creando enormi ingorghi e traffico continuo. La stradina molto antica di costruzione ospita, tra le tante attività commerciali e condomini, anche l’importante residenza della Famiglia Rocco, Principi di Torrepadula. Appena sulla destra sorge un bellissimo palazzo di antica costruzione, dove questa importante famiglia Casoriana ha trascorso la propria vita e l’epigrafe incisa sul frontale del palazzo è dedicata a Nicola Rocco, magistrato e fondatore del diritto privato internazionale. Un grande e

vivo orgoglio per la nostra città che rende questa strada amata e apprezzata dai Casoriani nonostante i molti punti di debolezza. Un’altra nota positiva riguarda proprio la posizione di Via Marco Rocco che come abbiamo detto è centrale nella nostra cittadina in quanto conduce alle due parrocchie principali di Casoria; parliamo della Chiesa di San Benedetto che si trova su una traversa a sinistra e la Basilica di San Mauro alla quale si giunge facilmente proprio percorrendo interamente questa strada. Cosa ancora più importante questo vicoletto in stile tipico napoletano conduce alla Piazza Centrale di Casoria, Piazza Cirillo e quindi al centro storico molto frequentato. Nonostante l’importanza e la centralità della zona spesso abbiamo notato aspetti negativi, soprattutto nei notevoli ostacoli stradali che intralciano il normale percorso. In seguito a diverse segnalazioni, con il sito web e con il settimanale ci siamo occupati di vari disagi che hanno messo a dura prova la percorribilità di questa strada. Proprio l’estate scorsa abbiamo mostrato, con la foto qui riportata, la presenza di rifiuti ingombranti depositati in strada da diverso tempo senza

essere prelevati. In un percorso già stretto e sempre trafficato, sicuramente la presenza di ingombranti non facilita il transito ma porta all’esasperazione i passanti e gli automobilisti. Lo stesso è accaduto qualche settimana fa con un tombino scoperto che da diverse settimane bloccava le auto, situato quasi al centro della strada. Anche in questo caso, nonostante le segnalazioni e la confusione generale di chi, per motivi di lavoro o di residenza era costretto a percorrere quel tratto, non c’era stato nessun tipo di intervento o riparazione. Dopo un articolo sul nostro web siamo riusciti ad ottenere l’attenzione dell’amministrazione e il problema è stato risolto. Insomma come sempre la città può cadere a pezzi e fin quando non accade il peggio nessuno interviene. Via Marco Rocco, come molte strade Casoriane, ha bisogno di manutenzione continua e ogni qualvolta si presenta un problema che crea difficoltà alla popolazione, questo deve essere risolto istantaneamente e non aspettare la nostra o qualunque altra segnalazione.


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ANTONIO BOTTA

La parola a don Arcangelo Caratunti, Parroco della chiesa S. Giustino de Jacobis

“RICONOSCI LA DIGNITA’ CHE E’ IN TE, SENZA LASCIARTELA CALPESTARE E RUBARE!” Cordialità, disponibilità e atteggiamento di apertura al confronto e al dialogo: è ciò che ho colto nei Parroci di Casoria finora intervistati per un’inchiesta a tutto campo programmata insieme con il direttore Nando Troise, il quale, pur non essendo, talvolta, molto tenero nei confronti del clero in generale, ha fortemente voluto che si desse spazio ai sacerdoti che svolgono nella nostra Città il loro ministero pastorale. D’altronde, la democrazia è proprio questa: “non condivido il tuo pensiero, ma lotto strenuamente affinché tu possa esprimerlo!” Questa volta a rispondere alle domande è don Arcangelo Caratunti, Parroco della chiesa S. Giustino de Jacobis: un autentico uomo di Dio, per questo vicino al “suo gregge”, di cui, come dice il Papa, “vuole sentire l’odore”, condividere, cioè, le ansie, lenire le ferite del corpo e dell’anima, sostenere le croci piccole e grandi e gioire delle loro gioie. Grazie, da parte di tutta la comunità cittadina, per i significativi e profondi auguri natalizi da lui formulati. Domenica scorsa, nella sua Parrocchia, è stato presentato lo spettacolo “Sorgente di carità” sulla figura di San Ludovico da Casoria. Un suo commento sulla manifestazione, evidenziando, in particolare, il messaggio veicolato ai fedeli che vi hanno assistito. Prendo spunto da ciò che ho detto alla fine dello spettacolo: la carità è un valore talmente delicato che la si può paragonare ad un’opera d’arte definita a due mani: la mano di Dio e la nostra. Quando si dipinge a una sola mano, c’è il rischio di fare uno sgorbio. Così la carità può diventare una pura esaltazione di sé. Poco più di un anno fa, il Cardinale Sepe è giunto nella sua comunità parrocchiale a conclusione di “Esperienza giovani”, un breve ma intenso percorso di riscoperta delle fede. Nel saluto all’Arcivescovo lei parlò dell’urgenza di offrire al mondo giovanile “vita ai giorni e non giorni alla vita”. Ci espliciti brevemente questa sua

affermazione. Il tempo “fluido”, come è stato definito da alcuni studiosi, che stiamo vivendo, può far cedere alla tentazione di sopravvivere e non di vivere in pienezza. Per poter uscire dalla banalità necessita che si superi il processo di mortificazione e si abbracci il pensare in grande. Il tempo “fluido”, come è stato definito da alcuni studiosi, che stiamo vivendo, può far cedere alla tentazione di sopravvivere e non di vivere in pienezza. I percorsi formativi dell’età giovanile mirano a far uscire l’Uomo nuovo con una coscienza spirituale creativa. Lei esercita il suo ministero sacerdotale in un quartiere periferico e dormitorio, occupato da enormi palazzoni, ma privo di spazi aggregativi e culturali. A quali “compiti” la chiama il Signore in un contesto così deprivato ? A non fermarmi mai a ciò che è immediato e deprimente, ma a far fare un salto qualitativo, dove si vede coinvolta l’intera comunità in un amore che libera e sovverte. Il lavoro di questi anni ha mirato e mira soprattutto a mettere in atto quel passaggio esodale da massa a popolo di Dio. Significativa la domanda di un “suo” giovane al Cardinale nell’occasione a cui poc’anzi ho fatto riferimento: “Come alimentare la speranza in una città senza speranze”? Non dimentichiamo che non pochi fedeli della sua Parrocchia, i residenti nel quartiere Castagna, subiscono i deleteri effetti sulla salute provocati dalla vicinanza al sito Cantariello. Risponda lei a quel giovane e ci dica come viene affrontato dalla comunità parrocchiale il gravoso problema dell’avvelenamento dell’aria prodotto dal sito citato. Una nuova umanità sta emergendo proprio dalla crisi che stiamo vivendo. L’essere umano emerge come uno “spazio privilegiato dalla speranza” depositata in lui da Dio stesso nel momento di porlo in essere. La vita, lungo tutto l’arco dell’esistenza personale di ciascuno, è orienta-

ta all’attuazione di tale speranza. La vita diventa, in un certo senso, una sorta di arena in cui l’uomo lotta costantemente in “ragione” della speranza che è in lui. “Abbiamo bisogno di una fede che sia promotrice di civiltà e di progresso; che contrasti il diffuso clima di rassegnazione imperante; che sappia potenziare i segni e la voglia di riscatto; che sappia risvegliare le coscienze; che sappia forgiare esempi di impegno civico, di amore per la propria terra e la propria gente.” E’ ciò che ha scritto il Cardinale Sepe nella lettera pastorale “Per amore del mio popolo …non tacerò”. Come accogliere, a suo avviso, queste sane “provocazioni”? Non è giunto il momento di prevedere corsi di formazione sulla “Dottrina sociale della Chiesa in ogni parrocchia”? Si sono ripetuti nella nostra parrocchia incontri con specialisti, per descrivere lo stato attuale della nostra zona e come attuare una forma di prevenzione, che possa ridurre o addirittura azzerare i rischi per il futuro. Più che i corsi, necessari e doverosi, è importante ridefinire i lineamenti dell’uomo, ridisegnarne la figura, riformare il cuore e la mente. Lei, qualche mese fa, ha chiesto ai fedeli, durante una omelia, di fungere da “suoi angeli custodi”. Perché questa singolare richiesta e come, concretamente, possono essi assolverla? Sostenendomi, proteggendomi, aiutandomi attraverso la loro custodia. Così da poter leggere in loro, ciò di cui essi hanno necessariamente bisogno. Un pastore attento agli altri, impara ad essere attento anche a se stesso. Si avvicina il Natale: quali gli auguri che porge dalle pagine di questo Settimanale alla sua comunità e a tutti i cittadini di Casoria? Lo faccio con le parole di San Leone Magno in una sua omelia per Natale: “Riconosci, cristiano, la tua dignità”. Nessuno te la può distruggere, nessuno te la può rubare, nessuno te la può calpestare. Il Dio-con-noi ti libera, affinché tu esprima la tua nuova umanità


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Buone Feste

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FLORIANA ALAIA

BASTA, VOGLIAMO PROTEZIONE!

Circa un mese fa fu pubblicato su “Il giornale di Casoria” un articolo in cui erano contenute le riflessioni di una giovane ragazza ventitreenne, la quale denunciava l’ormai nota situazione di pericolo a cui si è esposti nella nostra cittadina, e in cui venivano descritti i diversi episodi di furto avvenuti nell’ultimo periodo in alcuni luoghi rappresentati in una mappa creata dal giornale stesso, la “Mappa della violenza”. La ragazza, Deborah Petruccelli, si rivolgeva così al Sindaco: “Le scrivo con le lacrime agli occhi: io vivo a Casoria nel quartiere di Piazza San Paolo, bhè signor sindaco, da circa 2 settimane io non esco più di casa se non per andare al lavoro o in chiesa. Se esco cerco di stare il più lontano possibile da Casoria.” A voler riportare un’esperienza analoga stavolta sarò invece io, una ragazza di 22 anni che vive da sempre nella nostra cittadina e che prova sulla sua stessa pelle il cambiamento che sta affrontando ciò che ci sta intorno. Senza dubbio le autorità e la nostra popolazione hanno sempre dovuto lottare contro episodi di criminalità, che hanno visto talvolta la morte di negozianti e di persone innocenti, le quali senza motivo sono state coinvolte nel tentativo da parte di ladruncoli di rubare pochi spiccioli o altro. Basti pensare alla morte di Antonio Coppola quattro anni fa, quarant’anni, padre di due gemelli, che per aver denunciato un furtarello di uva nella piantagione di un proprio conoscente fu ucciso con tre colpi di pistola. Ultimamente pare che le armi in questa città vadano di moda: se facciamo una stima degli ultimi tre mesi leggiamo di due giovani colpiti alla testa dal calcio di una pistola poiché hanno reagito al tentativo di furto del proprio scooter nei pressi de “Il Centro”; del furto alla posta di via Torrente, a cui sono stati sottratti 2500 euro dopo aver minacciato con un’arma uno dei dipendenti; dell’orologiaio Cennamo in via Carducci, anch’egli colpito dal calcio della pistola perché non erano abbastanza i soldi che possedeva in cassa; e infine più recente l’aggressione al titolare della farmacia

Coppola, colpito alla spalla da un proiettile nel tentativo di difendere la sua attività. Da aggiungere a questi, altri episodi come quello avvenuto ad ottobre nel Santuario di San Benedetto, dove è stata rubata la reliquia del Santo, oppure gli “scippi” subiti dai cittadini mentre passeggiano per le strade, o ancora i furti di gomme o cerchioni di auto. A quanto pare una piccola mappa della violenza se si va avanti di questo passo non basterà. Un tempo era possibile vivere con più serenità: non ci si recava alla posta o in farmacia con il timore che potesse entrare qualcuno armato da un momento all’altro e che potesse succedere l’imprevedibile, ma soprattutto non ci si sentiva come se alle 21.00 scattasse il coprifuoco. Se tralasciamo il fatto che nei prossimi giorni a causa del periodo natalizio di sera le strade saranno più affollate per lo shopping dell’ultimo minuto, sembra che qui a Casoria quando ci si avvicina alla tarda sera il volto della città cambi. Se si scende di casa per andare a bussare un amico che abita a pochi metri si cammina a passo svelto, o ci si guarda intorno per essere certi che non ci sia nessuno in agguato. Se si sta fermi per strada con la propria comitiva a chiacchierare e passano più volte le stesse auto o scooter, si inizia a pensare che magari potrebbero improvvisamente mettere in atto un tentativo di rapina. Se ti accompagnano a casa a tarda sera chiedi gentilmente di aspettare che entri nel palazzo prima che vadano via con l’auto, per paura che possa succedere qualcosa, cercando di ignorare che qualcosa possa succedere anche a chi ti accompagna, come è capitato talvolta in passato nel mio quartiere a ragazzi che hanno subito furti d’auto mentre erano all’interno di essa. Ma non finisce qui se quando si salgono le scale di casa propria si ha timore che ci sia qualcuno nascosto a prenderti di sorpresa per deru-

barti, e quando si entra in casa si tira un respiro di sollievo e il primo pensiero che si fa è “Non è successo nulla..” A volte però capita di non sentirsi al sicuro nemmeno in casa propria: a volte i ladri cercano di intrufolarsi da balconi e finestre nelle nostre case, e purtroppo non mie sono fantasie ma la pura realtà. Talvolta mi chiedo se lasciare la finestra aperta perché fa caldo, o per una dimenticanza, o ancora per permettere al cane di uscire fuori durante la notte non sia una cosa incosciente, mi chiedo se quel contatto aperto con l’esterno non possa essere pericoloso. Ma come può essere incosciente cercare di vivere la propria vita nel modo più normale e sereno possibile? Se si continua così le persone della nostra città si chiuderanno in se stesse e nella propria casa, o tenteranno di stare lontano il più possibile da qui perché non protetti a dovere. Si cerca continuamente di rivalutare il nostro Comune, ma prima di cambiare l’aspetto esteriore, di parlare di politica o altro, si dovrebbe provvedere a far sentire la popolazione protetta, perché un posto non lo si può chiamare casa se non ci si sente al sicuro.


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FEDERICA D’APUZZO

Sentirsi a casa…..

Il 16 dicembre c.a. si è tenuta in Via Enrico Caruso in Casoria l’inaugurazione della nuova sala della pizzeria “Pizza e Contorni” di Nello ed Elvira. Tempo fa avevamo già intervistato Nello che ci aveva raccontato con quanti amore e sacrifici era nata l’attività e di come questa volesse essere anche per i ragazzi della zona un punto di riferimento, di ritrovo. La conduzione è sempre a carattere familiare e le specialità erano state già citate in un precedente articolo, ma quello che ci stupisce(visto che eravamo inviati speciali per l’evento) l’enorme partecipazione del vicinato. Martedì oltre che amici e parenti a festeggiare con loro un nuovo traguardo c’era anche tutto il vicinato, e questo spiega con i fatti quanta familiarità e quanto passione e professionalità metta questa splendida famiglia nel proprio lavoro. La nuova sala accanto a quella precedente è a dir poco meravigliosa,accogliente e nuova, e molto elegante,ma soprattutto profuma di casa, si perché lo spirito è proprio quello da Pizza e Contorni, quello di sentirsi a casa, in un ambiente cordiale, caldo e familiare. Specialità della casa sono state degustate ieri, che spaziano ben oltre la semplice pizza, fritturine, rustici, contorni, il tutto preparato sempre con ingredienti di prima qualità, perché Elvira da brava mamma, sceglie il meglio per la famiglia,ma anche per i suoi clienti. “Oggi è veramente importante sapere cosa stiamo mangiando, al di là della bellezza degli occhi per le preparazioni dei piatti è assolutamente necessario garantire la sicurezza di ciò che proponiamo, come se lo stessimo preparando per i nostri figli”. La loro mentalità, il loro

gioco di squadra, l’umiltà soprattutto e l’educazione di tutto lo staff della pizzeria ha permesso di riscontrare numerosi consensi e realizzare quindi un sogno e l’obiettivo di potersi allargare per garantire ancora un miglior servizio alla clientela. La festa rallegrata dalla musica ed anche da spettacolari fuochi pirotecnici è stata un vero successo e Nello ed Elvira da bravi padroni di casa hanno saputo dare soddisfazione a tutti i loro ospiti ed anche a noi della Redazione di Casoria due concedendoci la possibilità di scambiare due chiacchiere e di fare qualche foto per immortalare la speciale serata. Ora, potrei raccontarvi nel dettaglio di tutte le prelibatezze che ieri abbiamo degustato e che loro preparano ogni giorno anche a pranzo per i loro ospiti, ma non renderei pieno merito con la mia descrizione. Pertanto cari lettori, e curiosi, vi invito a trascorrere una serata da pizza e contorni e valutare attraverso le vostre papille gustative la genuinità e il sapore dei loro piatti e del loro spettacolare tronchetto, ma soprattutto vi invito a godervi una splendida serata affidandovi alla professionalità e la serietà di un team che vi farà da subito sentire come se foste a casa.


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Buone Feste

GIANNI BIANCO

IO C’ERO

Siamo al 21 di dicembre 2014 è passato un mese o giù di lì dalla domenica del 23 novembre, giorno speciale per i casoriani che a Piazza san Pietro hanno visto Papa Francesco proclamare Santo Padre Ludovico da Casoria. Erano ben sei le pale che mostravano i canonizzati, eppure, l’occhio cadeva sulla destra del palco allestito per la cerimonia, dove si stagliava al centro delle tre figure esposte il nostro Arcangelo Palmentieri, oggi San Ludovico da Casoria. Tanti i fedeli presenti, tra loro molti casoriani, partiti quel giorno alla volta di Roma in comitiva o in piccoli gruppi familiari “per esserci”. Le Istituzioni hanno preferito anticipare di alcuni giorni la partenza per i vari impegni, alcuni hanno fatto coincidere le date per trasformare l’evento in un week end lungo. Sono tra quelli che invece ha deciso di restare a Casoria ed ho assistito da “lontano” al sogno di una vita, vedere Santo Padre Ludovico. Come tanti casoriani laici e non, abbiamo vissuto con la diretta televisiva la liturgia della santificazione e un’emozione profonda ha preso tutti noi, credenti e non credenti. Sono sulla cinquantina e sin dalla più tenera età sono stato educato al rispetto, al culto e alla fede di questo francescano partito da Casoria in cerca del suo destino e che a distanza di duecento anni è diventato Santo. In città la cosa riveste poi un ruolo speciale, dopo San Giulia Salzano, Padre Ludovico, tra poco sarà la volta di Ma-

ria Cristina Brando, terzo Santo cittadino, come dire: “Casoria terra di Santi, Giuristi ed emigranti illustri.” Padre Ludovico è da sempre venerato in città per la sua umanità e il suo impegno sociale, la sua storia lo insegna. Ho nutrito la speranza negli anni che questo momento sarebbe servito ad avvicinare e non acuire le distanze in città. A guardare le reazioni dai quotidiani, dai settimanali e dai social network, dobbiamo costatare, senza che il Santo c’entri nulla, che le cose non stanno proprio così. Leggendo articoli e commenti si sollevano obiezioni e critiche per atti deliberati dagli amministratori che ha avuto più il senso della sponsorizzazione che non il coinvolgimento della città intera. La notizia di Padre Ludovico Santo girava già da tanto, personalmente ne ho saputo quasi un anno prima e mi sono chiesto in questi mesi; “Perché non sono state proposte iniziative come concorsi, seminari e so-

IL NUOVO CALENDARIO DELLA RACCOLTA Zona sistema Porta a Porta

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Carte e Cartone

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Martedi

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Sabato

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La Casoria Ambiente Augura Buon Natale a tutta la cittadinanza

Il Presidente C.d.A Dott. F. Girardi


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prattutto la conoscenza di questo illustre cittadino?”. Abbiamo assistito invece a critiche per incarichi distribuiti da parte dell’amministrazione e che hanno fatto storcere il naso a più di un cittadino, basta girare nei vari gruppi di fb o leggere qualche articolo online o dalla carta stampata per rendersene conto. Speriamo si possa mettere un punto a queste cose e si possa ritrovare lo spirito che ha animato negli anni addietro la passione per la vita e le opere di Padre Ludovico, quando erano davvero pochi a parlarne e le luci dello spettacolo erano spente. Tornando al 23 di novembre ricordo il saluto delle campane e l’emozione provata nell’ascoltarne il suono nel momento della santificazione. San Ludovico da Casoria sarà una figura che in tanti luoghi sarà celebrato e ricordato per le opere che hanno caratterizzato la sua vita. Siamo in tanti a definirci cattolici non praticanti, altri addirittura agnostici o atei ma sono sicuro che in ognuno di noi al di là della fede ci sia la netta sensazione di essere stato presente quella domenica di novembre, come sono convinto che in tanti, credenti e non chiederemo un regalo per Natale a San Ludovico, che Casoria ritorni ad

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essere una città normale. Chiediamo troppo? Non lo so. Mi auguro solo che l’affetto per la nostra città sia la cosa più importante e che chiunque si senta coinvolto dalla forza di questo evento, attraverso il proprio impegno, possa dare speranze a tutti. La città ha bisogno di essere, se guidata da mani sagge e sapienti, uomini onesti e autorevoli. Abbiamo assistito in questo mese a un’eccessiva caratterizzazione dell’evento. Il santo non può e non deve essere “patrimonio” di chi si alterna al potere, troppo grande la statura di Padre Ludovico per essere racchiusa nell’alveo di una classe politica o di una parrocchia. La dimensione globale della sua opera proietta Casoria oltre i confini cittadini e solo una prova di maturità potrà dare i dovuti frutti. La svolta “etica” per la città di Casoria dovrà necessariamente avvenire e se servirà l’intervento e la mano di un Santo ben venga. Il 2014 è un anno che non dimenticheremo facilmente per tanti motivi, sicuramente resterà nel tempo il ricordo di questo evento. Speriamo solo che la città continui nella divulgazione delle opere e della vita del nostro Santo, che la sobrietà e lo spirito di carità che ha animato Padre Ludovico da Casoria possa “illuminare” il percorso di tanti. Le iniziative “serie” siano sostenute e soprattutto non si continui nel voler intraprendere altre iniziative che con la fede hanno poco a che vedere. Lo sport e lo spettacolo sono cose importanti per una comunità ma non devono necessariamente essere legate a un evento religioso, in particolare a un uomo definito: “Gigante della carità”. Auguro ai lettori di Casoria due, in questo momento di difficoltà e sfiducia, un Buon Natale nella speranza che sia l’ultimo di questa lunga ed estenuante crisi economica.

Onoranze Funebri

Maria Luisa Esposito

Direzione e Uffici: Via Marco Rocco, 18 80026 - Casoria (NA)

Tel. 081.7587204 Cell. 380.7587204

www.casafunerariaesposito.it funeralesposito@libero.it

Casa Funeraria: Via Avellino, 26 80026 - Casoria (NA)


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Buone Feste

LUIGI IPPOLITO

Il giornalista Sky, Alessandro Sugoni, a tutto tondo! Le sue esperienze lavorative, il campionato italiano e il lavoro della sua emittente nel mercato invernale

Alessandro Sugoni è uno dei volti più noti tra i giornalisti sportivi di Sky Italia. Prima di entrare nel gruppo della piattaforma televisiva pay per view, ha però dovuto affrontare la lunghissima gavetta professionale che, tra le tante, gli ha portato una grandissima soddisfazione: un’intervista al Pibe de Oro, Diego Armando Maradona. Un’esperienza fantastica che porta tuttora nel cuore, come egli stesso afferma: “Ho cominciato davvero molto presto a esercitare in questo settore. Sono nato nel 1972 e già nell’‘86 ero entrato nel giro, lavorando in una trasmissione sportiva della locale Radio Narni. E proprio l’anno successivo ci fu questo episodio che mi ha davvero suscitato emozioni indescrivibili. Avvicinai Maradona dopo un’amichevole di beneficenza tra Argentina e Italia e incominciai a fargli una serie di domande. Non avevo nemmeno 18 anni!”. Da lì la gavetta professionale, si inizia a scrivere per i giornali locali, tra i quali Il Corriere dell’Umbria e, infine, nel 2004 arriva lo stage proprio nella sopracitata emittente dove, da ormai sei anni, Alessandro ricopre un ruolo fisso nel team che si occupa di calciomercato: “È un sogno che si realizza e che mi rende orgoglioso! Ho sempre apprezzato Sky quando ero soltanto un cliente e ora, lavorarci dall’interno, è a dir poco fantastico! C’è una grande professionalità, tutto è fatto con immensa scrupolosità!”. Tutto frutto di enorme armonia e collaborazione, questo è il segreto come lui stesso ci conferma: “C’è grande cooperazione, tutti aiutano tutti, sempre! La forte professionalità deriva da una cura dei dettagli, dall’intento di arrivare sempre per primi sulla notizia e di verificare con immediatezza la veridicità della stessa. C’è sempre voglia di stare un passo avanti rispetto alla concorrenza, di voler aprire la strada a idee innovative. Inoltre, qui c’è l’amicizia che ci lega oltre al rapporto professionale. Ho un legame incredibile con il mio collega d’avventura Luca Marchetti, il quale è sempre disponibile e mi aiuta se sono in difficoltà. Con lui ho sempre un ottimo stimolo a crescere

e a migliorare. Ma credo che il mio mentore in assoluto sia stato Massimo Corcione, che per tanti anni ha rappresentato l’anima di questa redazione”. Parlando più dettagliatamente del calcio e dei prossimi impegni, non si può far a meno di concentrarsi sulla prossima finestra di mercato, con i vari colpi in entrata e uscita delle società più illustri. Sky ha già programmato le scalette e punterà i

propri riflettori su ogni scena: “Non saremo solo all’Atahotel perché sappiamo che le operazioni avvengono un po’ ovunque. Ci sarà un lavoro completo e sinergico tra le varie squadre. Per Skysport24 ci saranno, oltre a me e Luca che cureremo specialmente l’edizioni mattutine, Manuele Baiocchini e Mario Giunta. In più, ci sarà una trasmissione di punta condotta da Alessandro Coppola e da Gianluca Di Marzio. Interventi poi in studio con i nostri giornalisti specializzati sulle varie squadre, come Ugolini e Modugno per il Napoli”. Ovviamente, Sugoni sulle prossime mosse di riparazione delle rose e sul discorso scudetto ha già un suo pensiero: “Sono più che sicuro che il campionato sia ancora in mano alla Juve! I bianconeri vinceranno anche quest’anno il tricolore. L’unica avversaria degna è

la Roma, ma i giallorossi hanno ancora qualcosa in meno rispetto alla vecchia signora. Entrambe, comunque, non hanno bisogno di agire sul mercato perché hanno già rose ampie e competitive. Per tutta la sessione invernale reputo difficile vedere più di un colpo importante nelle varie squadre a causa della crisi economica che sta attraversando il mondo sportivo. Il Napoli se riuscisse a portare Gabbiadini all’ombra del Vesuvio farebbe un ottimo acquisto in prospettiva futura, ma spenderebbe anche parecchio. Mi aspetto molto soprattutto dall’Inter, avendo cambiato l’allenatore; Mancini chiederà sicuramente a Thohir qualche piccola rivoluzione!”. In chiusura, non potevamo non chiedergli come reputa il livello del calcio italiano e che futuro vi si prospetta. La sua risposta?! Emblematica: “Troppa differenza con i campionati esteri, non credo che il nostro sia ancora il campionato più bello del mondo. Quando seguo la Liga, vedo super campioni che qui in Italia possiamo solamente sognare! C’è tanto ancora da recuperare, ma pian piano ci si sta muovendo. La soluzione è ripartire dal basso, valorizzando i propri giovani talenti e cercando di trattenerli. Al momento non c’è serietà e continuità di progetto se si pensa che gente come Immobile e Cerci vengono ceduti per far cassa. Purtroppo, questo è un destino che spetta a tanti altri. Per esempio, anche Dybala potrebbe andarsene l’anno prossimo per quello che sta facendo vedere adesso. L’Italia del pallone invece deve ripartire da loro! Qui ormai si prendono solo giocatori che vengono scartati dagli altri, tipo Gervinho, che Wenger non voleva più all’Arsenal. Certo possono anche far bene, ma non sono necessari alla ripartenza dell’intero settore. Mi auguro, però, che con l’arrivo di talenti come Higuain e Tevez altri siano invogliati a venire a giocare nel nostro Paese. Infine, non so se la nuova riforma di Tavecchio sulle rose sarà davvero risolutiva. Certo è che le società dovrebbero avere strutture di proprietà come accade all’estero, per poter avere più sicurezza economica. La Juve è l’unica qui e, non ha caso, può permettersi operazioni costose…”.


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Tartassati

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GIUSEPPE NAVARRA

Il termine del titolo ha origine in un fenomeno linguistico noto agli studenti di latino e greco. E’ il raddoppiamento intensivo presente anche in tutte le lingue neolatine. Si pensi all’espressione italiana “camminava piano piano” o al napoletano “parla zittu zittu”. Pianissimo, sotto voce. E’ una variante del superlativo assoluto. Tar-tassati, con raddoppiamento della radice, significa perciò che siamo colpiti dalle tasse in modo eccessivo, superlativamente. Pagare le tasse compete a tutti, anche se dai blitz della finanza pare che non tutti siano d’accordo: dai commercianti disattenti alle multinazionali con sedi in Lussemburgo o in paradisi fiscali. Pagare le tasse è giusto perché in cambio si godono servizi a livello nazionale: polizia, magistrati, professori, parlamentari, ospedalieri, funzionari provinciali, regionali, nazionali ecc. ecc. Si godono servizi anche in ambito locale: illuminazione, raccolta rifiuti e loro differenziazione, ripavimentazione di strade e marciapiedi, verde pubblico, manutenzione di proprietà comunali, tecnici esterni per progetti e/o rogne giudiziarie (architetti, ingegneri, professori universitari, avvocati), senza contare sindaci, assessori e consiglieri impegnati

in sedute consiliari e commissioni. Una domanda, tuttavia sorge spontanea nella mente del contribuente: “A parte le uscite per le spese correnti, (comprese quelle per Giunta e C.C. in qualità di dipendenti temporanei, cioè precari), come viene gestito ciò che resta delle entrate?” Chi ci amministra è un pater familias assennato, oculato e previdente o è uno spendaccione incompetente e maldestro? E’ un carrierista politico di lungo corso, cioè uno che campa esclusivamente di politica, o un avventizio “mordi-e-fuggi”? E’ uno Schettino che porta a sua insaputa la navicella comunale sulle secche o è uno che mantiene la rotta ammannita con i suoi ufficiali prima di essere investito del comando? E’ uno che vigila sulla qualità dei servizi erogati, che controlla e collauda i lavori pubblici realizzati, o è uno che spende e spande spensieratamente i soldi altrui? Si è mai posto l’obiettivo di economizzare? In alcuni Comuni italiani, Bagheria, Parma per citarne alcuni, ci sono sindaci ed assessori che si sono decurtati lo stipendio in ossequio alla spending review. La Giunta di Verona, 260.000 abitanti, nel 2013 è costata ai veronesi 195.000 euro.

Non è il caso di gemellare Casoria con Paperopoli? La Gazz. Uff. del 13/05/2000 stabilisce che l’indennità che spetta ad un Sindaco è fissata in base al numero degli abitanti. Il Sindaco di una città come Casoria vale 4.130 euro mensili e agli assessori va poco più del 45% di quanto percepisce il Capo, fatte salve eventuali variazioni della legge se subentrate nell’ultimo decennio. Molti Casoriani in vista del 16 dicembre 2014 si sono stretta ulteriormente la cinta e rinunceranno al baccalà natalizio e al tradizionale capitone. Se si risparmiasse sui costi energetici (vedi Torraca, LEDCITY in Italia) e scrupolosamente si limitassero innumerevoli costose DETERMINE potremmo avere uno sconticino su Tasi e Tari. O no? Alla maniera di Crozza-Renzi e Crozza-Razzi vi dico: “Signori miei, non è il caso di fare un po’ di cura dimagrante? Non è il caso di dirci quanto ricaviamo dalla vendita del riciclo e dell’uso che si fa del ricavato? Non è il caso di farci sapere quanto spendiamo annualmente per l’energia elettrica? Non è il caso di pubblicare sul sito di Casoria la situazione patrimoniale di consiglieri e membri della Giunta con i relativi stipendi? Non è il caso di gettare alle ortiche progetti megagalattici utilizzando i soldi in PIU’ per cose più serie ed urgenti? Non è il caso di… il caso di….. il caso di…..” “Ma di che caso parli, amico mio, senti a me, fatti li casi tuoi!” “Appunto!”

Auguri di Buon Natale a tutti voi


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Riceviamo e Pubblichiamo Preparazione ai Test delle Ammissioni 2015: giovani Ricercatori per la Biologia del Cancro Carissimo Direttore, ricorderai che lo scorso ottobre proponemmo ai tuoi lettori online una riflessione sul meccanismo di accesso ai Corsi di Studio di Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Professioni Sanitarie attraverso i Test di Ammissione (Riceviamo e Pubblichiamo del 13 ottobre 2014), che concludemmo con la consapevolezza di correre un rischio e di vincerne la relativa scommessa. Ci abbiamo visto giusto e, come è noto, il Ministero ha confermato, almeno per il 2015, i Test per le ammissioni a questi Corsi di Studio. Un numero consistente di giovani Soci dell’Associazione Culturale DisciMuS RFC, casoriani e non, ha avuto fiducia in noi, e sta attivamente frequentando i nostri Corsi. Come potrai immaginare, non ci siamo fermati qui, e abbiamo deciso di offrire un Corso nuovo di zecca, non per i contenuti e la sua riconosciuta qualità, ormai rodati attraverso l’esperienza ed i successi degli anni scorsi, quanto per ciò che riguarda i Docenti e la destinazione delle quote versate dai Soci per la partecipazione al Corso stesso. Lo abbiamo denominato “Corso Giovani Ricercatori per i Test di Ammissione 2015”, e di seguito ne chiarisco i motivi.

1. Fin dall’inizio delle sue attività la squadra di DiSciMuS ha potuto contare sul contributo, all’inizio occasionale, poi man mano più consistente, di giovani e giovanissimi. Il nuovo Corso prevede un’ampia partecipazione di giovani Ricercatori, ragazzi “brillanti” che si stanno formando nel campo della Ricerca. Ed il riferimento ad un precedente articolo apparso su Casoria 2 (il 30 marzo 2014) è d’obbligo, quello che, sullo spunto di una tua riflessione sui giovani, mi condusse a concludere che DiSciMuS si sarebbe occupata dei giovani Ricercatori, ed in particolare di quelli che, con maggior coraggio rispetto a quelli che “emigrano”, scelgono di rimanere in Italia. Questo breve excursus ci porta alla successiva caratteristica della nostra nuova proposta: 2. i contributi che i Soci verseranno per la partecipazione al Corso finanzieranno direttamente (la novità è nell’avverbio) un Progetto di Ricerca sulla Biologia del Cancro, cosicché i giovani Ricercatori che hanno avuto coraggio a rimanere in patria potranno garantirsi un anno circa di attività sperimentale, per l’acquisto di reagenti e materiali di laboratorio per il Progetto “Caratterizzazione dell’Anidrasi Carbonica IX in Cellule Tumorali Ipossiche”. Nel ger-

go, noi la chiamiamo bench fee, la quota per “lavorare al banco” di laboratorio. In questo caso il nostro compito sarà quello di guidare le attività di questi giovani Ricercatori, che hanno a cuore la possibilità di formarsi sul campo ed il proprio futuro nella Ricerca sperimentale. Un’altra novità caratterizza questo Corso riguarda la sede delle attività. Abbiamo scelto infatti una sede emblematica, caratterizzata dalla sua proficua attività di Ricerca scientifica e della diagnostica molecolare nel campo delle malattie umane, quella del CEINGE Biotecnologie Avanzate di Napoli, la cui mission è quella di “ascoltare le molecole per zittire le malattie”. L’ultimo successo di questa Istituzione di Ricerca che ahimé (anzi, ahinoi), soffre come tante altre meritorie Istituzioni, è stato lo sviluppo del famoso e promettente vaccino antiEbola che al suo interno è stato ideato e realizzato dal gruppo di Ricerca dei Proff. Cortese e Nicosia. Concludo questo breve intervento con un doppio invito,

quello di visitare il nostro sito, www.discimus.it, per scoprire le nostre attività ed i nostri corsi, e quello di partecipare alla presentazione del “Corso Giovani Ricercatori per i Test di Ammissione 2015”, sabato 20 dicembre, dalle 16:30 alle 19:30, presso il CEINGE di Napoli. Siete ancora in tempo! A proposito, il CEINGE si trova nelle immediate adiacenze del Policlinico Federico II, nella zona ospedaliera di Napoli (Via G. Salvatore n. 486). La visita al nostro sito web sarà utile anche per aiutarvi a raggiungerlo. L’invito è per voi giovani studenti interessati alle Ammissioni 2015 a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Professioni Sanitarie, e per le vostre famiglie. Contiamo infatti sulla vostra associazione a DiSciMuS RFC e sulla partecipazione al Corso, ne varrà certamente la pena per i giovani che si troveranno da entrambe le parti. Prof. Nicola Zambrano Associazione Culturale DiSciMuS RFC www.discimus.it


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Augurissimi 26/12/2014 A Gino Carraturo A come anni che passano U come urrà è il tuo compleanno G come grande tirata d’orecchie U come un grande giorno R ragazzi come sei vecchio I come infiniti auguri Da Antonella, Elvira, Claudia, Antonio e tutta la Famiglia.

21/12/2014 Ad Angela Buonaurio Oggi potrebbe essere un giorno come tanti, ma c’è un piccolo particolare: è il compleanno della persona più speciale del mondo, alla quale vogliamo tanto bene. Tantissimi auguri! Da Parte di Angelo, Vincenzo, Mamma, Papà e tutta la famiglia

Augurissimi Auguri Al Neo Dottore in Farmacia Alessio Grieco Felicitazioni di cuore per la tua laurea, hai meritato alla grande questo bel traguardo che spero ti porti presto anche alla tua realizzazione professionale. Da mamma, papà Gennaro e da tutta la famiglia

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 1821DICEMBRE 2014 FEBBRAIO 2013 Impaginazione Grafica di Giuseppe Mascioli Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271 email: casoriadue@libero.it


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