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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014

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ANNO XIV - N° 37 - DOMENICA 7 DICEMBRE 2014

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L’ORRORE DELLA “NORMALITA’”


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014


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NANDO TROISE

L’ORRORE DELLA “NORMALITA”

Il mio intervento al convegno organizzato dai Comitati di Arpino

Grazie. Mi viene data la possibilità, insieme alla mamma di Ciro, di ricordare le vittime di Casoria; i miei e i nostri Ciro Esposito e mi coglie l’obbligo di complimentarmi della forza morale di Antonella (la posso chiamare così?) che riesce così a tener viva la figura di Ciro e della sua assurda morte. Senza di ciò verrebbe o verrà dimenticato come hanno fatto o sono riusciti a fare dei morti di Casoria e stasera, grazie a Ciro, Antonella e gli amici di Arpino ne ricorderò molti, chiedendo scusa a priori a coloro che dimenticherò. Chi mi legge e mi conosce sa bene quante volte li ho ricordati e vi confido, sommessamente, zitto zitto, che qualche volta mi sono sentito dire “ma scrive semp e sti muorto?” E spero di ricordarveli, adesso, stasera. Immaginate questa sala dove adesso siete seduti: ragazzi, giovani, anziani, adulti, bambini e neonati. Chiudete gli occhi e nel momento in cui li riaprite davanti a voi su queste poltrone dell’Hotel

Grazie! Ancora una volta grazie! Ai comitati di Arpino e della Cittadella, via Capri, via Giotto.

Bruman che ringrazio per la ospitalità ci sono solo corpi dilaniati, volti tumefatti, addomi spappolati, crani sfondati, materia cerebrale diventata tutt’uno con il piombo sciolto dei proiettili esplosi. E’ una raffigurazione raccapricciante. E’ vero. Dà una stretta allo stomaco e guasta i bei propositi che avevate prima di imbattervi nel sottoscritto che da anni tenta, cerca, si sforza, di far sì che la memoria di queste Persone non venga offuscata. Non vi sto raccontando un action movie americano né un thriller; non è un film dell’orrore certo che no. Sono i corpi straziati dai killer che ho visto in tanti anni. Sono morti veri. Sono le vittime di una mattanza; vite

umane strappate con immane violenza ai loro affetti dai clan straccioni. Sono le storie dei giusti colpiti dalla barbarie cieca dei gruppi di fuoco che nei decenni si sono affrontati per conquistare per conto dei loro capi, la leadership criminale. Inutile che sto a dire a voi la geografia criminale della mia e vostra Città. Siamo alla Cittadella, Frazione Arpino, una volta o forse ancora adesso, sezione distaccata di stato civile. Scusatemi, davvero. Non mi sono fissato. Non voglio essere crudele. Non voglio offendere né urtare la suscettibilità e sensibilità di nessuno. Credetemi. Dentro quei morti ci sono nomi, cognomi, sogni, intelligenze, desideri, amori, speranze, sentimenti, idealità. Dentro quei morti ci sono altri lutti: un padre, una madre, una moglie, un figlio, un fratello, una sorella, una fidanzata, un amico che non abbracceranno più. CONTINUA A PAG. 5


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DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 SEGUE DA PAG. 3 L’ultimo morto ammazzato è stato Andrea Nollino, trucidato davanti al suo bar, al centro della nostra Città, in un luogo sacro, nella zona religiosa più importante, davanti alla Basilica di San Mauro. Andavano braccati e acciuffati i killer di Andrea Nollino. Occorreva una ribellione vera, sentita, partecipata nella gente, per Andrea e per ogni morto ammazzato. Debellare questa merda. Ci sono stato in quella maledetta strada – tomba ed anche in tutte le altre; ho partecipato al presidio, mi sono indignato. E veniamo ai morti: non ve li do in ordine di data ma così alla rinfusa: sono tutti importanti; chi è stata ammazzato prima chi per ultimo. Enzo Pilato, capostazione a Frattamaggiore, è stato ammazzato, oltraggiato non so con quanti colpi di pistola a via Manzoni al n. 53 da due su una vespa; aveva osato tagliare loro la strada (forse scappavano da qualche rapina chissà, andavano verso Casavatore); antesignano di una strada dove il rischio è altissimo; E così è successo a Sergio Esposito nel mercato ortofrutticolo insieme ad Andrea Esposito di 9 anni; un blitz di fuoco dove restavano vittime il barista ed il ragazzino che por-

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tava il caffè alle paranze dei mercatari; e poi a Salvatore Canneva, sparato per difendere la sua Lucia in una traversa di via San Pietro e morto dopo anni di sofferenze; a Nicola Ferrara, morto ammazzato dopo aver difeso il suo papà, in via Pietro Casilli; la signora Carmela Parisi, di notte, nella sua casa, in Piazza Cirillo, a pochi metri da due Municipi; ascoltai Messa seduto di fianco al Capitano dei Carabinieri Neosi, ascoltando l’appello di don Mauro Piscopo che chiedeva a chi sapeva di parlare. Stefano Ciaramella, anche lui nel vano tentativo di difendere la sua fidanzata, in via Padova, nella centralissima via San Pietro; Antonio Coppola, l’edicolante di via Pietro Nenni; ammazzato di mattina presto. Indagini vane. Casoria è duro ammetterlo esiste solo sulla carta geografica; propaggine di Secondigliano, periferia di San Pietro a Patierno; stretto in una morsa da Scampia e Piscinola da una parte e Salicelle e Parco Verde dall’altra. Arpino, invece confina con la Stadera da una parte e con la fascia di Casalnuovo e Pomigliano dall’altra. Le guardie giurate del Credito Italiano, Liotta e Citarella, non di Casoria ma morti nella nostra terra, in una strada, via Principe di Piemonte,

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una volta culla dello shopping. Raffaele Ferrara il farmacista; Altro morto innocente. Non esistiamo più come popolo. Ci siamo estinti nel momento in cui la nostra convivenza si è trasformata in connivenza con queste mani criminali. E’ umano e giusto avere paura. Quello che non è giusto è continuare ad averne. Dopo Andrea, Antonio, Enzo, Sergio, Stefano, Salvatore, Nicola, la signora Carmela, Raffaele, non voglio prepararmi al sacrificio del prossimo ucciso per errore da chi non ha alcun diritto di togliere la vita a persone innocenti. E, poi, ci sono gli scampati a diventare Ciro Esposito e qui per non essere troppo lungo: un solo nome, un solo esempio:Vincenzo RUSSO, IL DIRETTORE. E quindi chiudo con una proposta: IL GIORNO DELLA MEMORIA, 15 GIUGNO Il giorno della vile aggressione subita da Enzo, salvato dalle grida di un signore al balcone. Che quel giorno diventi il giorno della memoria di Casoria, ricordando con tutto quello che occorre, la vile aggressione ed anche i tanti morti, e senza dimenticare alcuno. GRAZIE a tutti Voi.

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NANDO TROISE

Giri di valzer, spudorati cambi di casacca: una campagna acquisti a caccia delle prossime candidature

DEMOCRISTIANI IN CERCA DI SE’ Più che a una formula politica nuova, a Casoria il Grande Centro fa pensare ad una antica legge fisica, quella dei vasi comunicanti. Da Udc a Api, da Nuova Città ad Api, il Nuovo Psi, Città Nuove, dal Pd all’Api, da Azione Giovani al Pdl, dal Pdl alla Giovane Italia e tanto altro, è tutto un travaso, reale o annunciato, di amministratori, iscritti e riciclati dall’ex Balena Bianca. Emblematico fu il caso di Stefano Ferrara. Smesso di fare il Sindaco, “dovette” lasciare anche il suo partito, il Pdl, il grande contenitore di gomma che ha mischiato i socialisti di Craxi con i democristiani, aggiungendoci, poi, gli ex missini di An. E’ stato il candidato Sindaco del Pdl. Il tempo di farsi eleggere consigliere comunale. E’ stato dirigente nazionale della Democrazia Cristiana. Tutti profilavano un esodo consistente verso il Partito Democratico, anche, a loro dire, per far fronte alla espansione dell’Api, che a Casoria prende voti come in nessuna parte d’Italia e come ben gli riconoscono Cicciotto Rutelli e Bruno Tabacci. Più che un sociologo, esperto di flussi elettorali, è più che realistico affidarsi ad una celebre battuta di Totò (è la somma che fa il totale) per comprendere che i movimenti in corso restano confinati nell’ambito dei partiti nati sulle ceneri della DC: la somma di iscritti e voti è sempre la stessa. L’Udc è presente in consiglio comunale con due anime: una fa-

vorevole all’Amministrazione Carfora, rappresentata da Andrea Capano, un consigliere comunale caro a Carmine Mocerino, Biagio Iacolare, Pasquale Sommese e, sembra, anche al Presidente Ciriaco De Mita e l’altra, con Emilio Polizio, che, insieme e con Carlo Tizziani, la pensano in maniera completamente opposta. Il giovane Emilio, figlio di Ciccio Polizio, sta cercando di arruolare nuove truppe, pronte ad applaudire, proprio l’Udc, un partito questi tra i tanti figli illegittimi del Biancofiore. Peccato solo che papà Ciccio è stato lasciato da tanti di quelli che, grazie a lui, sono diventati potenti o anche Sindaci. La presenza della famiglia Polizio in Consiglio Comunale continua a suscitare molte speranze e altrettanti interrogativi. Lui spera ancora di creare il Grande Centro. Gli interrogativi sono quale lato preferisce del Centro: il centro destra o il centro sinistra? A proposito di ex, alla corsa verso Poltrone non mancherà Giosuè De Rosa, tornato con incarichi provinciali nel Partito Democratico, un altro nostalgico della DC pigliatutto, che spera nell’adesione al suo partito di navigatori e consiglieri comunali. I problemi non finiscono qui. A Casoria, nel gioco dei vasi comunicanti, resistono antiche ruggini: fra Polizio e Casillo e ritornano vecchie amicizie, che poi vi racconteremo.

NANDO TROISE

Nuova toponomastica per ricordare i cittadini più illustri Nuovi nomi alle vie cittadine, sono stati attribuiti negli ultimi anni a tantissime strade, sostituendo i provvisori I, II o III traversa. Una delibera della Commissione Straordinaria del 26/09/2007 ha decretato questo passaggio e scelto i nomi nuovi da usare per individuare le vie. Nomi, quasi tutti, di cittadini casoriani che a loro modo hanno lasciato il segno, un ricordo, o contribuito con le loro azioni a scrivere il nome di questa città su un piccolo pezzetto di storia. La decisione di rinnovare la toponomastica cittadina è scaturita naturalmente, in conseguenza del fatto che, con l’incremento edilizio degli ultimi anni, molte nuove strade, sia pure private, come previsto dal Regio decreto legge del 10.05.1923 n. 1158 convertito nella legge n.473 del 17.04.1925, devono avere un nome. Per la scelta degli stessi è stato ritenuto idoneo l’elenco elaborato, a tale scopo, dall’Ufficio Toponomastica. Non una sola donna nell’elenco dei nuovi toponimi. Solo uomini: nomi più o meno noti: vecchi politici, combattenti di guerra, caduti sul lavoro, letterati o poeti. Casoria, usando i loro nomi per la toponomastica, ne manterrà vivo il ricordo. Nella zona poderale di via Mario Pagano troviamo Antonio Pennasilico, perseguitato politico casoriano (1898 – 1967), il cui nome individuerà l’ex VIII traversa Mario Pagano. Le altre traverse, sempre di Mario Pagano, porteranno i nomi dei mar-

tiri della Repubblica Napoletana: i Generali Pasquale Matera e Francesco Federici. Nella stessa zona altre due strade avranno presto un nome umano: la V traversa diventerà via Giuseppe Abamonti, politico, magistrato, membro del governo della repubblica napoletana (1759 – 1819) e la VI, via Antonio Toscano, patriota, estremo difensore della repubblica napoletana. La zona che maggiormente è stata interessata dalle novità toponomastiche è quella intorno via Indipendenza: le sue vie verranno intitolate ai martiri per la libertà della Repubblica Napoletana: Giuliano Colonna, Filippo De Marini, Raffaele Iossa, Ferdinando Pignatelli, Ettore Carafa, Gennaro Serra, Francesco Conforti. La zona con meno cambiamenti è la Sannitica: infatti la traversa IV Novembre diventa via Martiri delle Foibe (strage di cittadini che manifestarono il loro attaccamento alla Patria italiana). Altri due casoriani vedranno i loro nomi all’inizio della VI traversa, l’Avvocato Mauro Ferrara; la VII con il radiologo Vincenzo Muto. La Zona Lufrano di Arpino porterà, sulle sue traverse, i nomi di molti martiri per la libertà della Repubblica Napoletana: Nicola Fiorentino, Carlo Mauri, Nicolò Lubrano, Gaspare Pucci, Gianbattista De Simone, Nicola Neri e Pietro Nicoletti. La toponomastica è sicuramente una cosa molto seria ed un segno di civiltà.


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ROSA DAVIDE

Semi di pace. Come rinascere dalla violenza

Si è tenuta venerdì 28 Novembre, presso l’Hotel Bruman alla Cittadella, l’iniziativa anti-violenza organizzata dai comitati Santa Pazienza di Arpino, Giotto e Capri. A moderare l’incontro il giornalista del quotidiano Roma, Luigi Esposito. Era presente Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito in maniera letale il 2 Maggio scorso. Al centro del dibattito la violenza in tutte le sue forme, una tematica delicata e molto sentita dalla cittadinanza. Grande la partecipazione, nonostante la rumorosa assenza delle istituzioni locali. Il sindaco Carfora, nonostante gli fosse stata protocollata una nota ufficiale di invito, ha

preferito non aderire alla manifestazione. Ad aprire la discussione, il direttore di CasoriaDue Ferdinando Troise, con un passaggio sull’orribile normalità che i cittadini del nostro territorio sono costretti a vivere quotidianamente. Una normalità poco sicura e troppo spesso violenta. “La mamma di Ciro tiene vivo il ricordo del figlio, sono invece numerosissime le vittime casoriane ormai dimenticate. Enzo Pilato, Stefano Ciaramella e l’edicolante Antonio Coppola sono solo alcuni esempi. Impossibile dimenticare l’attentato al direttore Vincenzo Russo, salvato dalle grida di un signore dal balcone. Propongo che in ricordo della vile aggressione e di tutte le vittime casoriane senza eccezioni, il 15 giugno diventi il giorno della memoria per Casoria”. Presenti anche Maria Saccardo di Libera contro le mafie, Angela Uliano dell’associazione Ali D’Angelo, Gennaro Laezza dei comitati associati e la cantante Emiliana Cantone. Tantissimi i bambini in sala, provenienti dalle scuole del territorio di Arpino, che hanno donato alla mamma di Ciro i loro disegni colo-

rati e pieni di speranza. Toccante, commovente e allo stesso tempo pieno di coraggio, l’intervento di mamma Antonella. Una donna fragile e allo stesso tempo forte, pronta a denunciare e a raccontare, affinché mai nessuno possa riuscire ad annebbiare il ricordo della tragica sorte di Ciro. “Mio figlio era un ragazzo cresciuto a Scampia. Nonostante si tratti di un territorio difficile, Ciro ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia sana. Io sono una persona semplice, una persona umile. Nel suo zaino Ciro aveva delle armi molto potenti: i casatielli e le frittate di maccheroni preparati dalla sua mamma e dal suo papà. Dopo averli preparati, io e mio marito li

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tagliavamo a fette, affinché Ciro non portasse con sé neanche un coltello. Ciro era andato a Roma in auto quel maledetto giorno. Riesco ad andare avanti solo perché ho fede. Quello che stiamo vivendo è solo un breve tratto, un breve percorso, per poi tornare tra le braccia dei nostri cari. Durante l’assalto ad un autobus pieno di tifosi, ascoltate le urla di bambini, Ciro fece un salto per difenderli. Ciro ha agito come un eroe, per la difesa dei più deboli. Le persone deboli vanno aiutate, questo è il messaggio che mi sento di lanciare questa sera ed è quello che ho sempre detto ai miei figli. La violenza non serve a niente, parlando si può risolvere ogni problema”.


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GIANNI BIANCO

Il direttore Ho conosciuto Nando Troise quando alla prima esperienza consiliare negli anni 90’. La prima cosa che mi raccontò era legata alla sua infanzia, in particolare l’affetto e l’amicizia per mio padre in un luogo particolare per i casoriani, dove nei primi anni 60’ vivevano entrambi: “O’ Vico è Sant’ Lione”. In pratica un ampio cortile della storica Piazza Santa Croce, famoso per essere stato deturpato dal più grande scempio edilizio locale nell’epoca industriale, quella che regalò alla nostra cittadina un’esplosione demografica degna delle metropoli asiatiche e al Vicolo in questione un palazzo di quindici piani in pieno centro storico, ancora sede dell’ufficio elettorale, in via Marco Rocco. Spesso ci siamo ritrovati nella sede comunale o per strada a parlare, spesso in modo animato, i caratteri non sono docili. Devo però confessare che da sempre ogni iniziativa che ho promosso in città è stata sostenuta da Nando Troise, anche quando la stessa gli avrebbe procurato qualche grattacapo. Comunque il rapporto di stima reciproca non è mai tramontato, spesso oscurate discussioni forti, accese, sempre, però di rispetto reciproco e la mia presenza oggi dalle pagine di Casoriadue ne è la testimonianza. Nando Troise, giornalista poliedrico, ha spaziato con i suoi interventi dallo sport alla politica, spesso, forse sempre ha rappresentato quello spirito critico che necessariamente serve alla politica, ai suoi rappresentanti, a riflettere, a comprendere il disagio di una comunità. Nando Troise ha il merito inoltre di aver tenuto a battesimo tutti o quasi tutti i pubblicisti di Casoria, almeno dagli anni 90’ a oggi, non basterebbe una saletta per contenerli tutti. Firme note e meno note, carriere politiche e giornalistiche, devono a Nando Troise qualcosa. Le idee politiche e quelle calcistiche sono differenti dalla maggioranza dei cittadini di Casoria ma, non si è mai tirato dietro alla critica, a volte anche forte nei confronti della sua destra e contemporaneamente ha apprezzato uomini di sinistra quando questi lo meritavano. Uomo notoriamente di destra, non si è mai tirato dietro nell’apprezzare uomini di sinistra o di

altri orientamenti. I socialisti casoriani sono stati per almeno un ventennio, parola a lui cara, il suo bersaglio preferito, Casillo in testa. Pagine intere di cronaca politica e amministrativa sempre o quasi contro i socialisti, quanti sono “rinsaviti”

a collaborare con il calcio per scoprire nuovi talenti napoletani. Nella foto lo vediamo alla trasmissione televisiva “Settimana Azzurra” di Julie, collabora inoltre con Tele Akery per la trasmissione “Corner” e Tribuna Sport di Televomero. Sono diversi i suoi interventi a trasmissioni per essere un apprezzato giornalista e commentatore sportivo lui che mastica di calcio da almeno trent’anni ricoprendo prestigiosi incarichi in squadre di calcio

ultimamente rispetto alle parole scritte sui vari settimanali di Casoria. Il direttore Troise ha avuto sempre un atteggiamento di rispetto per le opinioni dei vari Jerry Mc Guire del giornalismo casoriano, qualche scotto lo ha dovuto pagare, qualche meschina cattiveria gli è stata combinata e cosa alquanto bizzarra si è ritrovato a favore quella parte di socialisti che punzecchiava dal suo settimanale. Ha vissuto due momenti importanti legati alla sua attività di giornalismo e legati alle cose politiche di Casoria, lo scioglimento del consiglio comunale del secondo Giosuè De Rosa e soprattutto la vittoria del centrodestra nel 2008 con Stefano Ferara sindaco. Solo per dovere di cronaca dobbiamo puntualizzare che elettoralmente perse la coalizione di centrodestra e vinse al secondo turno Stefano Ferrara. Oggi, dobbiamo dire che alcune negatività dell’attuale fase politica di Casoria trovano le loro radici proprio in quel periodo politico. Dicevo Troise gioisce di questi due eventi ma non appena inizia a vedere puzza di bruciato sia per la Commissione straordinaria che per l’amministrazione Ferrara, mette da parte le simpatie e glie ne canta di tutti i colori. Oggi continua a dirigere Casoriadue, come continua

regionali. Sono tanti gli aneddoti che potrei raccontare per spiegare il valore di un rapporto di amicizia che reputo “serio”, con il direttore. Oggi collaboro con lui dalle pagine di Casoriadue, fortunatamente per noi non dovrò costruire una carriera politica o altro, scrivo per puro piacere di raccontare delle storie, dire la mia verità. Il caffè insieme lo prendiamo ancora, parlando di calcio e politica nazionale, di quella locale facciamo decisamente a meno. Ho vissuto due momenti difficili della mia vita politica e in entrambi i casi Nando Troise non mi ha negato il suo sostegno, sono convinto che sia proprio nei momenti bui che apprezziamo il valore di quei pochi che ci restano vicini, serviranno quando poi tornerà il sereno. Il grande Sandro Pertini disse, richiamando una sua qualità che spesso gli altri criticavano: “Un uomo che ha carattere ha un brutto carattere”. Nando Troise è di questo stampo, come me, lui c’è l’ha il brutto carattere ma spero resti sempre lo stesso: truce e arrabbiato ma sempre leale, al fianco o di fronte per discutere e litigare, mai alle spalle per tramare e tradire, sport preferito in città, almeno nel campo “politico” e “giornalistico”.


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GIANLUCA GRIMALDI

Conversazione con il maestro Enzo Marino, autore di “Belle Pazzie e Bugiarde Aurore” C’è chi cerca una forma espressiva adatta a lui per tutta la vita, a volte senza mai trovarla. C’è chi, sensibile all’arte, è però indifferente ad esserne artefice e si limita al ruolo di mero osservatore. E poi c’è chi, come Enzo Marino, ha un fuoco dentro che prescinde una sola ed unica forma espressiva, andando a orientare il proprio mondo interiore verso tutto ciò che può essere inteso come arte. Già ampiamente conosciuto in tutto il mondo per i suoi meriti nell’arte figurativa e rappresentativa, Enzo Marino ha recentemente pubblicato il suo libro “Belle Pazzie e Bugiarde Aurore”. Conversare con il maestro Marino è come parlare a più persone: da un lato c’è l’uomo, concreto e realistico, dall’altro l’artista, con le parole che si susseguono a rincorrere associazioni di idee, portandoci in un mondo diverso da quello in cui siamo e in cui, per un po’, troviamo anche noi dimora, confortati dalla sua visione delle cose. Ci parla della sua creazione con entusiasmo e anche un po’ di malinconia, come se le storie di cui parla nel libro appartengano ormai ad un passato inaccessibile se non attraverso la parola. Un passato fatto di dettagli, pensieri, vite di persone che riflettono un’intera comunità: giungere nella storia e nel passato di ognuno attraverso la narrazione di un microcosmo comune. “Per scrivere questo libro ho ripreso gli appunti di tutta una vita” ci rivela, spiegandoci la sua abitudine di scrivere delle cose quotidiane, ma anche dei numerosi viaggi che lo portano in giro per il mondo. Non esclude, infatti, che un prossimo libro possa far riferimento alle sue esperienze all’estero. Inizialmente, gli appunti non sono stati presi al fine di inserirli in un libro. L’autore li tirò fuori per alcune storie pubblicate su un domenicale su suggerimento di Sonia Tabacco. Poi un amico, Marco Corcione, gli suggerì

di inserire il tutto in un libro: da qui un lavoro di raccolta e revisione. Inoltre, il maestro Marino ci racconta di quelle sottigliezze che separavano il folklore di Napoli da quello di Casoria: due mondi diversi, ma comunque indissolubili in un passato in cui la differenza tra i due luoghi non esisteva poi tanto, come ci tiene a sottolineare l’autore. Un folklore che, attualmente, i più non conoscono se non inglobato in quello tipicamente ed esclusivamente napoletano. Ed è qui che entra in gioco l’importanza del libro che ricostruisce con minuzia suggestioni e storie di un passato anche tipicamente casoriano, così che racconti che parlano di Casoria trattano immancabilmente anche di Napoli e viceversa. “Non ho mai creduto in una Napoli chiusa nel suo recinto di mura” sottolinea il maestro per giustificare la stretta connessione con Casoria che, più che un Comune a parte, in passato era quasi un prolungamento della grande città. Molti aneddoti sono stati raccolti anche tra la gente, racconti che i cittadini si passano di bocca in bocca e che l’autore ha arricchito di dettagli narrativi. Gli chiediamo quanto di vero e quanto di fantastico ci sia nella sua scrittura. Ci risponde che, se uno scrittore è sprovvisto di fantasia, non può essere definito tale: partire da elementi reali e arricchirli, nobilitarli senza stravolgerli fino all’irreale, è quasi un dovere di ogni scrittore, altrimenti si rischia di sfociare nella cronaca o nella saggistica. Ed ecco che ci troviamo a camminare col maestro Marino che ci guida, con la fantasia, su strade che ricordano solo vagamente le nostre, su tram che, in poco più di quindici minuti, portavano da Casoria al centro di Napoli e su cui si afferravano fugaci stralci di conversazioni, di storie che hanno arricchito questo libro. Intenso il capitolo sullo stupro, nato

da uno stralcio di conversazione sentito su un bus in cui alcune donne quasi giustificavano tale gesto, che il Maestro Marino ha anche portato in scena, a giugno, al Tamarin di Caserta per sensibilizzare e far riflettere su un tema, purtroppo, ancora troppo diffuso. La prima presentazione del libro si è svolta il 3 dicembre presso il Tribunale di Casoria. Prossima presentazione sarà quella del 9 dicembre alle ore 18:30 presso il Caffé Sgambati, in cui l’autore discuterà anche con il direttore del “Casoriadue” Nando Troise per evidenziare i motivi che rendono un libro del genere tanto attuale e far affiorare nei presenti la consapevolezza di essere loro stessi protagonisti inconsapevoli del libro. A seguire, la presentazione del 12 dicembre presso La Casa di Fiore – Galleria Marconi con la presenza di Vincenzo Russo, direttore de “Il Giornale di Casoria”. Insomma, tanti appuntamenti da non perdere per chi è amante della lettura o anche solo per chi è curioso di venire a contatto con un mondo di storie e radici comuni.


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FLORIANA ALAIA

In arrivo il “PEC”, Piano d’Emergenza Comunale Da due anni è in vigore una legge (n.100 del 12 luglio 2012) che prevede l’approvazione da parte di tutti i Comuni italiani di un piano d’emergenza, redatto secondo criteri e modalità riportate nelle indicazioni relative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali. Con un po’ di ritardo, Casoria è tra i primi comuni del napoletano ad avviare la redazione di questo piano, cui incarico è stato affidato al geologo Ugo Ugati (nella foto) e all’ingegnere Massimiliano Rauci. Il 28 novembre alle ore 16 si è tenuto presso la biblioteca comunale un incontro presentato proprio da questi ultimi, per discutere il da farsi in caso di rischi minimi o macro-emergenze, in modo da essere sempre tempestivi nel contrastarle. In precedenza già era stato organizzato un meeting, precisamente il 19 novembre, a cui avevano presenziato anche il sindaco Vincenzo Carfora e la comandante del corpo dei Vigili Urbani Anna Bellobuono. Scopo di queste riunioni è la collaborazione tra gli esperti, le associazioni di volontariato del territorio e le autorità: erano presenti infatti la croce rossa, le guardie ambientali, le sezioni della protezione civile “Folgore/ Airone”, il presidente de “Le Aquile” Umberto Simonetti, il responsabile della Protezione Civile comunale Agostino Esposito e infine Vincenzo Bruno, assistente capo della Polizia Municipale e responsabile della Pubblica Sicurezza. Mentre nel primo incontro si era discusso della normativa di riferimento nazionale e regionale, della composizione del COC e delle sue funzioni(Centro operativo comunale), ed

erano state illustrate diverse cartografie della città, venerdì scorso ci si è invece focalizzati sulle schede di censimento, ossia sulla volontà di censire tutto ciò che fa parte del sistema di protezione civile comunale, le diverse aree, le strutture scolastiche e sanitarie, e si è pensato inoltre di stilare delle relazioni in cui i vari gruppi di volontariato indicheranno che materiali hanno a loro disposizione. La croce rossa e la protezione civile risultano essere adeguatamente fornite di mezzi necessari a far fronte alle emergenze: la prima può ricorrere all’uso di ambulanze, gazebi, brande, coperte, mentre Folgore/Airone possiede moduli antincendio, pick up, generatori, pompe, scale, tende, roulotte ed estintori. Il censimento che verrà fuori farà capire ciò che manca, e si farà un progetto con le reali esigenze del territorio. Geologi e ingegneri stanno studiando infatti il suolo casoriano e i suoi punti deboli, focalizzandosi non tanto sulla criticità delle cavità, quanto sul problema dell’elevata densità abitativa che c’è su piccolo territorio, in particolare ad Arpino: è necessaria prontezza di superfici da mettere a disposizione in modo da non andare in difficoltà in concomitanza di una calamità di qualsiasi tipo. Tra gli obiettivi principali c’è quello di verificare l’ideoneità di strutture proposte al PEC, come le scuole, lo stadio San Mauro, e tutte le possibili aree di attesa contigue al centro storico, dando per scontato la possibilità di utilizzare piazzali - sia pubblici che privati -legati a centri commerciali in caso di emergenza. Sono state inoltre illustrate le cartografie delle strade in funzione della loro larghezza e quindi della loro accessibilità, e si è accennato

al“PEA”, il piano d’emergenza aeroportuale (non presente nel precedente piano d’emergenza comunale), che sarà più tarato sull’antiterrorismo che sull’ipotesi di eventuali incidenti. Quando il PEC sarà redatto, consegnato e adottato, sarà pubblicato all’albo pretorio del comune e, in attesa di acquisire pareri di competenza, verrà considerato un documento ufficiale a cui tutti possono presentare osservazioni. In seguito poi verranno stabiliti degli incontri e magari dei progetti con la popolazione e le associazioni di volontariato, finalizzati all’informazione e la divulgazione del piano. All’incontro purtroppo era assente l’amministrazione comunale, nonché i responsabili dell’ASL con cui le associazioni di volontariato dovrebbero interfacciarsi. Dopo Natale si terrà un ultimo incontro in cui si concorderanno con la protezione civile le aree di attesa, di ricovero e di ammassamento mezzi, e i modelli di intervento di rischio più importanti, ossia quello sismico e idrogeologico.

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ANTONIO BOTTA

Inchiesta sui par roci locali: parla don Elpidio Moccia, Par roco della chiesa “S Maria delle Grazie”

INSIEME SULLE ORME DI S. LUDOVICO Quinta tappa dell’inchiesta sui parroci di Casoria, un modo per conoscere da vicino pensieri, vissuti, emozioni, preoccupazioni di uomini di Dio, alla cui porta si va spesso a bussare, ma ai quali poche volte si chiede: “Di cosa ha bisogno”? Oggi risponde alle nostre domande don Elpidio Moccia, che opera nel nascondimento, ma il cui Ministero sacerdotale nella parrocchia “S. Maria delle Grazie” è fecondo di bene e di amore. Ludovico da Casoria, il 23 Novembre scorso, è stato canonizzato da Papa Francesco. Tale evento gioioso in che modo, a suo avviso, può rivitalizzare la fede dei credenti casoriani, sollecitandoli a vivere il Vangelo della carità? San Ludovico, che familiarmente continueremo a chiamare “ P. Ludovico”, ufficialmente è proposto alla nostra venerazione come Santo da Papa Francesco, dal 23 novembre scorso. Mettiamo insieme tutto l’entusiasmo spirituale dei casoriani: sale alle stelle. E noi lo guardiamo con stupore. P. Ludovico è stato “ il Vangelo vivente della carità” . noi ci mettiamo da oggi sulle Sue orme, non tanto perché casoriani; ma perché vogliamo accendere dal “ Suo stile spirituale” la nostra fiaccola di carità, forse non troppo ardente, capendo in profondità che cos’è la carità, a non fermarci a “enumerarla” come sola virtù teologale. Con P. Ludovico ci impegniamo a essere “ buoni conduttori di carità”: in pensieri, parole e opere …. Incominciando a crederci col cuore puro. Il Centro sociale dedicato a San Ludovico, non molto tempo fa, è stato ristrutturato da generosi volontari. Quali attività vi si svolgono per i bambini della sua Parrocchia? Può contare su un nutrito gruppo di operatori pastorali o avrebbe bisogno di altri “operai per la vigna del Signore”?

Il Centro, altrimenti “ Oasi P. Ludovico”, è uno spazio vitale per i bambini: i più sono del territorio della nostra Parrocchia. Tante sono le iniziative guidate dalle suore Bigie, potrei dire di più quanto all’Oratorio Parrocchiale, un bene di P. Ludovico, che abbiamo in comodato con le Suore Bigie: per i ragazzini c’è lo sport, il dopo-comunione, c’è la festa dei piccoli ogni sabato pomeriggio … quanto agli Operatori pastorali non direi mai: <<SUFFICIT>>. La preoccupazione del Magistero è per le famiglie “naturali”, ossia fondate sul matrimonio tra uomo e donna. Com’è organizzata la pastorale familiare nella sua Parrocchia? Circa la Pastorale familiare, c’è un ‘attenzione particolare per il costituendo “gruppo di famiglie” , tutti componenti giovani che stiamo formando, perché diventino realtà pastorale: squadra.. Ogni venerdì sera ci riuniamo per la formazione, concludiamo con l’“ Agape fraterna”. La Chiesa in cui svolge il Ministero sacerdotale da tanti anni è uno dei templi più antichi del territorio ed è considerato un vero gioiello d’arte. La ristrutturazione effettuata qualche anno fa l’ha soddisfatta o c’è bisogno di ulteriori interventi di consolidamento? Come giustamente ha detto lei, la Chiesa “S. Maria delle Grazie” è uno scrigno prezioso di opere d’arte: esse conducono il cuore a Dio, di cui riflettono la somma bellezza. L’arte pittorica e scultorea ci eleva a nobili pensieri e se il turismo religioso è capace di destare nei Casoriani la nostalgia dell’infinito, riempiendo di cielo la nostra vita, ossia colmandola di trasparenza e di rettitudine, ben venga! Se ha bisogno di opere di consolidamento il nostro tempio? Al momento non ne sono previste.

“Ringrazio tutti i sacerdoti che, nella loro quotidiana testimonianza, sono pronti a spendere la vita tra la gente delle nostre parrocchie, educare i ragazzi, accompagnare le famiglie, visitare i malati a casa e all’ospedale, farsi carico dei poveri”. Sono le parole del Papa all’Assemblea della CEI sul ruolo del sacerdote, svoltasi ad Assisi giorni fa. Esprima, al riguardo, un suo commento, facendo riferimento all’Apostolato che svolge, tra “croci e delizie”, nella sua Parrocchia La riflessione del Papa sulla testimonianza cristiana giustamente “ poggia sul sacrificio”. Il sacrificio è più forte ed evidente nelle zone di apostolato dove le difficoltà sono più marcate,sia in ordine materiale, sia in quello morale e spirituale. Sulla nostra parrocchia non mancano le delizie, si moltiplicano , però, le croci. Ma con Gesù, il peso diventa più sopportabile, il carico più leggero: l’ha detto Lui. E ci crediamo. Sia il Pontefice emerito Benedetto XVI che Papa Francesco hanno emanato disposizioni severissime per arginare il fenomeno della pedofilia, in cui è stato coinvolto un circoscritto numero di sacerdoti. Ciò ha indotto parte dell’opinione pubblica, condizionata da certa stampa laicista, a mettere in discussione il celibato dei preti. Qual è il suo parere sia sulla pedofilia che sul celibato Ci dispiace che interventi del Papa evidenzino “i casi” come fenomeno, tipo pedofilia. I fedeli e la “ gente di strada” vanno in apnea certamente. Il celibato? Finché si può , facciamo parlare la Chiesa. Non va dimenticato che i sacerdoti aprono nei cuori delle persone che incontrano, anche in quelli più accidentati, la strada verso l’infinito amore di Dio e, per questo, sono innamorati a tempo pieno di Lui soltanto


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CARMEN PALUMBO

I DISOCCUPATI ASSALTANO PALAZZO SAN GIACOMO: NAPOLI E IL PROBLEMA DELLA DISOCCUPAZIONE! Purtroppo al centro dei maggiori dibattiti sulla nostra città persiste ancora un argomento chiave, il problema della disoccupazione, che sembra essere la spina nel fianco della nostra Napoli e dell’intera Campania. Molti sono gli articoli affiorati in settimana circa questa problematica che si fa sempre più difficile e che rende la vita di noi cittadini invivibile. Parliamo naturalmente delle poche possibilità che vengono offerte ai giovani, ai neolaureati, ma anche a coloro che si ritrovano dopo anni senza un posto di lavoro a causa di fallimento o licenziamenti e non hanno modo di portare avanti il proprio percorso di vita. Per tutti coloro che hanno una famiglia alle spalle e che purtroppo si ritrovano senza lavoro, questo problema risulta ancora più grave, perché se non c’è posto per un ragazzo appena laureato come può esserci una possibilità per un uomo che si appresta al pensionamento. I dati Istat sono molto chiari, Napoli è al 68esimo posto per la garanzia di occupazione. Insieme alla Calabria e all’intero Sud Italia, la Campania è una delle regioni come maggior tasso di disoccupazione. A fronte di una mancanza di lavoro pari al 12% in Italia, il Sud arriva al 19.7% rispetto al nord che si mantiene sotto la media con l’8,4% di disoccupazione. Una vera è propria tragedia che si abbatte sulle regioni del Sud Italia di cui Napoli sembra essere “la portabandiera”. I cittadini sono completamente esasperati e non sanno più quali mezzi usare per trovare una soluzione a questo dramma. Il 2 dicembre un articolo del Mattino ha registrato l’assalto a Palazzo San Giacomo in Piazza Municipio da parte dei disoccupati dei consorzi che hanno cercato disperatamente di scavalcare i cancelli per arrivare al secondo piano dell’edificio. Il caos si è generato e il Comune si è ritrovato immerso in una giusta manifestazione contro i livelli di disoccupazione registrati. Nello stesso giorno sul Roma si è parlato di un’intervista a De Magistris che ammette la presenza di tre gravi problemi che dilaniano la nostra città: la disoccupazione, l’impoverimento delle famiglie e la microcriminalità. La classifica della qualità di vita

inchioda Napoli al 96esimo posto su 107, una vera e propria catastrofe. Si tratta di dati che fanno rabbrividire e mi sembra anche evidente, che i problemi segnalati in questa intervista sono riconducibili tutti all’assenza di lavoro, che senza dubbio resta il dilemma più grave della nostra città. L’impoverimento delle famiglie è infatti una causa della mancanza di occupazione, dei licenziamenti continui, dei lavoratori precari, a cui si aggiunge la microcriminalità distribuita soprattutto tra i più giovani che nel mezzo di un labirinto cercano di uscire utilizzando la strada più semplice.


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ALESSIA FRAIESE

CAMPANIAFELIX.TV... UN CANALE APERTO SUL MONDO

Questa settimana Casoriadue ha deciso di dare spazio alla conoscenza di un’emittente televisiva che da anni lavora con passione e continuità al ser vizio del pubblico, offrendo un palinsesto interessante e in continuo aggiornamento. Stiamo parlando di Campaniafelix.tv visibile in chiaro sui canali 613 e 694 del digitale terrestre. Essa nasce nel 2010, da un’idea di tre amici: Raffaele Carlino, Mauro Fellico e Giuseppe Valente, con l’obiettivo di realizzare un’emittente libera e apartitica, per dare voce ai territori ed alle persone. L’emittente è visibile in trecento comuni della Campania, nelle Province di Napoli, di Avellino e di Caserta, e nel prossimo anno sarà visibile anche nelle Provincie di Salerno e di Benevento. Tra i programmi più seguiti vi è “La Notizia” che segue gli eventi più rilevanti delle tre Provincie, anche se il baricentro resta comunque Napoli, data anche la loro vicinanza con la città. Campaniafelix.tv dispone anche di una pagina facebook e di un canale YouTube (“CampaniaFelix613”). Entrambi gli sbocchi mediatici sono parte integrante del loro progetto di comunicazione, che

rispecchia e rende l’informazione sempre più rapida, immediata. Al sito invece sono riser vate le notizie flash che poi verranno trasmesse in televisione con i dovuti approfondimenti. La redazione spazia tra tantissimi argomenti anche se quello più seguito è di certo lo sport. La redazione sportiva ne segue molti, ma Calcio e Basket sono di certo i privilegiati. Nel palinsesto vi sono, inoltre, ore dedicate allo spettacolo, con il direttore artistico Paolo Cuccaro, che presenta con grande competenza i migliori artisti e numerose compagnie teatrali, attraverso inter viste e ser vizi sempre avvincenti. Al direttore di rete Gianni La Camera il compito di direzione e coordinamento del palinsesto e di tutte le attività. Un’emittente televisiva funzionale, variegata, efficiente, che ogni giorno offre al pubblico la possibilità di distrarsi, rilassarsi ed essere costantemente informati. Campaniafelix.tv... un canale aperto sul mondo.


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CARMEN PALUMBO

Tentata rapina in via Carlo Poerio: responsabili in fuga

Mercoledi 3 intorno alle 11 e 30 all’incrocio tra Via Carlo Poerio e l’ultimo tratto di Via Principe di Piemonte un’ altra rapina molto pericolosa è stata sventata dall’inter vento di un poliziotto. Sul posto ci hanno informati dell’accaduto e di come si sono svolti i fatti. In coda nel traffico, una macchina ha subito una tentata rapina da parte di un criminale, sostenuto sicuramente da complici, che ha cercato di derubare una borsa collocata sul sedile della macchina sfondando il finestrino dell’autovettura.

le ricerche del responsabile e dei suoi complici. Si sospetta che il ragazzo fosse sostenuto da qualcun altro che guidava probabilmente una macchina, ma per il momento nessuno sembra aver dato notizie o testimonianze favorevoli che sostengano questa o altre tesi riguardo alla fuga.

La fortuna ha voluto che nella macchina di dietro, ci fosse proprio in quel momento un poliziotto che ha provveduto a sventare la tentata rapina in maniera molto intelligente. Ha infatti sparato dei colpi di pistola, probabilmente non intenzionati a colpire il rapinatore, riuscendo però a metterlo in fuga. Il suo inter vento tempestivo ha evitato l’ennesimo furto a Casoria ma purtroppo non la paura di chi stava per subirlo e naturalmente di tutti noi cittadini che ci ritroviamo immersi in un vortice di criminalità. I carabinieri sono accorsi sul posto immediatamente, iniziando

Onoranze Funebri

Maria Luisa Esposito

Direzione e Uffici: Via Marco Rocco, 18 80026 - Casoria (NA)

Tel. 081.7587204 Cell. 380.7587204

www.casafunerariaesposito.it funeralesposito@libero.it

Casa Funeraria: Via Avellino, 26 80026 - Casoria (NA)


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CIRO TROISE

Napoli in apnea, la rosa corta ha bisogno del mercato come il pane

Il Napoli è in difficoltà, a gennaio bisogna fare ciò che non è stato compiuto in estate. Tra mercato e riforma, Napoli al lavoro su Gabbadini mentre aumentano i rimpianti per Izzo

Che sofferenza! Le trasferte di Praga e Genova mettono in luce le difficoltà degli azzurri in questa fase della stagione. La rosa era corta, è noto a tutti da Dimaro e, con gli infortuni di Insigne, Zuniga, Michu e i problemi di Mertens, i limiti di questo gruppo si stanno palesando in maniera molto evidente. A Gennaio bisogna rimediare a quanto non è stato fatto in estate: Mesto, Maggio e Britos sono in scadenza, Ghoulam va a giocare la Coppa d’Africa e sugli esterni bassi ci sarà un’emergenza da risolvere quanto prima. In attacco bisogna sostituire Insigne e Michu, quindi urgono almeno due rinforzi. Riguardo ai difensori centrali, il Napoli dipende da Albiol

e Koulibaly considerando che Henrique e Britos sono coinvolti nel doppio ruolo. Non servono gli acquisti per competere con Juventus e Roma, realtà molto lontane dal livello dell’organico a disposizione di Benitez, ma per riuscire a reggere i tanti impegni che dovranno affrontare gli azzurri, senza aver rimpianti sul lungo periodo nella lotta per il terzo posto e in Europa League, Coppa Italia e Supercoppa. Bisogna riflettere sui campanelli d’allarme di Praga e Genova, soprattutto nei primi tempi dei due incontri. Il Napoli ha fatto fatica a ripartire, ha sofferto nella fase d’inizio azione, è stato più volte surclassato dal ritmo e dalla fisicità giovedì dei ragazzi di Lavicka e ieri da quelli di Mihajlovic. Continua la grande difficoltà di Inler nell’interpretare il lavoro chiesto da Benitez, nel garantire intensità in entrambe le fasi, velocità e qualità nella costruzione della manovra e la confusione di Marek

Hamsik, incapace di esprimersi al meglio. Può essere prezioso Jorginho, l’unico, vista l’assenza dell’indispensabile Lorenzo Insigne, ad avere nelle corde la giocata illuminante, la verticalizzazione, l’assist filtrante, il servizio nello spazio lungo e non solo il passaggio scolastico al compagno più vicino. Tocca anche a Benitez dare maggiori variazioni al suo spartito, a Genova il Napoli con le due punte ha funzionato molto meglio, ha allargato il gioco sulle fasce, nonostante l’inferiorità numerica creava le sovrapposizioni sugli esterni ed era molto più pericoloso. Il 4-2-3-1 con Higuain che s’abbassa e favorisce gli inserimenti degli esterni non è l’unico modo in cui si può esprimere il Napoli ma soprattutto contro le squadre compatte e molto aggressive bisogna variare il modo di giocare, talvolta anche prima dei venti minuti finali. Nel finale è arrivato il regalo anche da Mihajlovic che in undici contro dieci ha pensato a chiudere l’incontro schierando Gabbiadini e passando al 4-3-3, il risultato è che la squadra si è allungata, ha perso le distanze e ha lasciato molti più spazi al Napoli. I segnali sulla trattativa in corso

CASORIA AMBIENTE SPA COLLABORA CON LA POLIZIA AMBIENTALE PER CONTROLLARE LA QUALITA’ DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA. PER FARE BENE LA DIFFERENZIATA RICORDA CHE: NEL SACCO MULTIMATERIALE (COLORE AZZURRO, RACCOLTA MARTEDI’) BISOGNA INSERIRE:

RICORDA CHE IL SACCO INDIFFERENZIATO DEL GIOVEDI’ NON DEVE CONTENERE RIFIUTI RIFERITI ALLE ALTRE CATEGORIE E AGLI ALTRI GIORNI.


DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 per Manolo Gabbiadini sono evidenti, il Napoli ci sta lavorando intensamente. Nello scacchiere della rosa di Benitez, l’attaccante doriano rappresenterebbe la pedina adatta a riempire il vuoto lasciato da Michu, un grave errore di mercato del Napoli. Nella stagione del preliminare servivano giocatori pronti, in forma, non le scommesse in prestito con diritto di riscatto. Gabbiadini è utile anche in chiave rifor-

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ma, con Colombo, Maggio e Mesto il Napoli è in grande difficoltà nello sbarramento del 4+4 soprattutto sugli italiani. Una riforma all’italiana, che finalmente impone dei parametri per la cura dei vivai ma allo stesso tempo favorisce l’arrivo di extracomunitari senza criteri che ne stabiliscano la qualità. Bastava copiare il modello inglese che richiede il permesso di lavoro per i giocatori extracomunitari, c’è bisogno di aver raggiunto un importan-

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te numero di presenze in Nazionale per approdare in Premier League. Tavecchio vuole tutelare i giovani italiani ma poi liberalizza l’ingresso di altri stranieri non all’altezza togliendo il divieto di cedere un extracomunitario per comprarne un altro e inserendo solo la clausola dei quaranta arrivi extra Ue a stagione in serie A. Per i quattro provenienti dal vivaio si guarderà molto ai possibili rientri dai prestiti, in primis Luigi Sepe all’Empoli nella stagione in corso ma anche Roberto Insigne rappresenta un profilo molto interessante in tal senso. Aumentano i rimpianti per Armando Izzo, perso per pochi spiccioli che si sta ritagliando il suo spazio al Genoa. Domenica nella vittoriosa trasferta di Cesena Izzo è stato ritenuto da tutti tra i migliori in campo, il giovane napoletano è molto apprezzato dalla stampa e dalla tifoseria del Genoa. Nel Napoli esterofilo, dove Koulibaly, difensore molto interessante ma con limiti tecnici e tattici da superare, diventa troppo in fretta il nuovo Thuram e trovano spazio giocatori mediocri come Henrique e Britos, le porte per Armando Izzo si sono chiuse in fretta. Eppure De Laurentiis una volta parlava del Napoli dei napoletani…


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Riceviamo e Pubblichiamo

IL DOTT. PASQUALE AMOROSO RICONFERMATO SEGRETARIO DEL PD DI CASORIA Martedì 2 dicembre si è svolto presso la sede di Piazza Cirillo, il congresso cittadino del Partito Democratico di Casoria. Il segretario provinciale Avv. Venanzio Carpentieri ha presieduto l’evento. Erano presenti, il vice segretario provinciale Dott. Livio Falcone, il capogruppo in consiglio regionale On. Lello Topo, il consigliere regionale On. Antonio Marciano e il sindaco di Afragola On. Domenico Tuccillo. Nella sua relazione il Segretario uscente, riconfermato all’unani-

mità ha dichiarato: La giunta Carfora è giunta al capolinea, riconosca il suo fallimento e ridia ai cittadini la libertà di scegliersi un nuovo sindaco. Se qualcuno però pensa di scaricare sulle spalle del sindaco l’intera responsabilità del fallimento di questi anni si illude. Carfora non è stato un uomo solo al comando, ma semplicemente un uomo solo, spesso abbandonato dalla maggioranza che lo sostiene e se si riconosce il fallimento della giunta da lui guidata, è illusorio pensare di preservare chi in questi

anni ha incarnato nel paese e nell’amministrazione la scellerata linea politica perseguita. Non consentiremo ai trasformisti di turno di rifarsi una verginità, per poi riproporsi nella prossima tornata elettorale, magari legittimati dalle primarie. Questi tentativi non troveranno ospitalità nel nostro partito da sempre ligio ad una etica della responsabilità che impone a chi sbaglia di farsi da parte. Questa linea è stata ribadita nella mozione congressuale, approvata all’unanimità, nell’intervento del consigliere regionale Antonio Marciano e dei presenti che hanno d’altronde stigmatizzato l’affissione in città di un manifesto abusivo ripor-

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tante il simbolo del PD. Il segretario provinciale nelle sue conclusioni ha ribadito la natura aperta del P.D. , a patto che i processi avvengano nel rispetto dello statuto nazionale ,del codice etico e del percorso politico della sezione locale. Il segretario cittadino riconfermato ha ringraziato i militanti e i dirigenti presenti ed ha espresso soddisfazione per la sintonia registrata con i rappresentanti provinciali e regionali, definendola il giusto riconoscimento delle battaglie portate avanti in questi anni. Il segretario del circolo PD “Angelo Vassallo” di Casoria Pasquale Amoroso


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Augurissimi Auguri a Fioravante Piragine Integerrimo professionista per la raggiunta pensione da tutti i colleghi del settore Sicurezza e Mobilità della Polizia Municipale

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Augurissimi “La comunità Militante di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale di Casoria rivolge i suoi più sinceri auguri al suo dirigente locale nonchè dirigente provinciale , neo dottore in Giurisprudenza Nicola Mangani. A Nicola le nostre più calorose congratulazioni, certi che una nuova professionalità arricchirà la nostra città, tanto bisognosa di energie sane e pulite per risalire la china. Senza paura sin sulla cima caro Nicola.” da Noi tutti auguri !!!!

Augurissimi Buon Compleanno Mattia è da 7 anni che ci riempi la vita di amore, gioia e felicità! Tanti Auguri con affetto dai nonni Luigi e Anna, mamma e papà, zio Mauro e il piccolo Jacopo

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

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Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 421DICEMBRE FEBBRAIO 2014 2013 Impaginazione Grafica di Giuseppe Mascioli Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271 email: info@printinghousesrl.it


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