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DOMENICA 20 SETTEMBRE 2015

Settimanale di Informazione

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ANNO XV - N° 28 - DOMENICA 20 SETTEMBRE 2015

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“Casoria non è salva!”


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DOMENICA 20 SETTEMBRE 2015

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PALLA AVVELENATA

VINCENZO CARFORA dichiara:

“Casoria non è salva!”

Sono le ore 18 di un mercoledì qualsiasi, il 16 settembre, e sono ancora in giro sia i guelfi che i ghibellini; gli uni, cioè coloro che sono legati a Tommaso Casillo, accompagnano il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel quartiere Stella per un controllo sistematico, obiettivo e riflessivo sul problema delle costruzioni che la Magistratura vuole abbattere; gli altri, cioè i pochi rimasti fedeli al Sindaco, riuniti nell’Hotel Business, sulla Sannitica, a pochi metri da Casillo, dove il Sindaco deluso, svela molti retroscena della sua mandata a casa. Un pomeriggio di proteste, a conferma della fine di un modello di governo come Casoriadue ha costantemente aggiornato i suoi lettori ed i suoi visitatori. Vincenzo Carfora ha l’aria della brava persona e del serio professionista: non è stato molto fortunato come sindaco. Però, piaccia o no, è quello che, a Casoria, ha trovato irrisolvibili problemi (emergenza rifiuti, maggioranza consiliare abbandonata, subito, da quattro consiglieri comunali del PD etc.). Non era mai successo! Proprio con il suo avversario al ballottaggio – referendum,

Massimo Iodice, Enzo ha sempre avuto un rapporto di civile collaborazione: la vera e propria opposizione costruttiva: dissero che avrebbero forgiato il Comune della rinascita. Si discute da sempre se siano i Sindaci a far grandi le Amministrazioni o se, viceversa, siano gli assessori a decretare il successo dei Sindaci. Questione controversa e ancora irrisolta. Nel caso di Enzo, mai credeva, a febbraio 2014, che il balletto del ritiro delle deleghe prima e degli assessori poi sarebbe stato il principio di tutti i suoi problemi. Casillo e i suoi fedelissimi si erano visti sull’orlo del baratro. Carfora aveva accettato le richieste pervenutegli sia dal Pd locale che da quello provinciale; aveva l’appoggio dell’intera opposizione, della società civile, della stampa. La notte, invece, cambia idea e la mattina dopo riconferma tutti gli Assessori, tranne l’Assessore al Bilancio Valeria Esposito, di nomina Pugliese, e la sostituisce con l’Avv. Sergio Marchetti, il suo garante legale. CONTINUA A PAG. 4

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4 SEGUE DA PAG. 3 Casillo ritorna in pompa magna; riprende il possesso dell’Assessorato all’Assetto del Territorio e da allora, proprio da allora, comincia l’opera di demolizione del Sindaco Vincenzo Carfora; cosa che realizza subito dopo la sua elezione a Consigliere Regionale. Adesso Carfora è in una situazione particolare. Non è più il Sindaco della Città di Casoria. I Polizio presenteranno nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica una relazione circoscritta proprio ai retroscena che il Sindaco dice di voler svelare, compresa la lettera di invito alla conferenza stampa di mercoledì 16. Non è certo finita la “strategia della tensione”: lettere, denunce, dichiarazioni inviate, a loro dire, alla Corte dei conti, e tramite politici di riferimento una interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno, al Ministro della Semplificazione Amministrativa ed al Ministero delle Finanze. “Debbono pagare anche i Consiglieri Comunali – dice Ciccio Polizio – tutti quelli che hanno votato a favore di molti pagamenti”. In una delle ultime lettere che Ciccio Polizio ha inviato si evince un attacco al Sindaco e boccia la politica economica. Il Sindaco, quindi, si è trovato a governare la truppa e a doverne svegliare gli stimoli senza poter usare il sistema più convincente: il comando di chi può disporre, nel bene e nel male, dei destini dei suoi amministrati. Non c’è posizione più pericolosa o a rischio, in un governo cittadino, di quella del Sindaco che non ha mai saputo di chi poteva disporre all’interno di una maggioranza così strana, tanto strana da non rispettare nemmeno gli scranni giusti. E, poi, la macchina comunale: i dipendenti pubblici sono brave persone, per definizione, ma tendono a disubbidire al papà – padrone quando questi non dimostra di aver ben saldo in pugno lo scettro. Il Sindaco e l’Assessore al Bilancio, l’Avv. Sergio Marchetti, non sono riusciti ad avere la giusta attenzione sulle spese ordinarie e cioè verde, ecologia, isole pedonali, scuolabus, mensa, convitto, semiconvitto, attività culturali, attività sportive, contributi alle persone meno abbienti, assistenza anziani, assistenza handicappati, e non sono riusciti ad obbligare, quindi, gli stessi dirigenti ad un’azione di controllo prima e correttiva poi, tesa al contenimento del flusso di spesa, perché è proprio in questi delicatissimi settori della vita che in passato si sono nascosti brogli, favori, sperperi. E’ un argomento difficile da trattare: il gap con il nord sta proprio qua: al Nord obbligano al rispetto delle regole per ottenere, poi, il consenso anche quello elettorale; qui, da noi, ci si organizza per aggirare le regole per ottenere poi il consenso e non solo quello elettorale ed allora ecco i falsi invalidi, la possibilità di non presentarsi al posto di lavoro nell’ufficio pubblico, il convitto e semiconvitto, i contributi a pioggia per pseudo attività sportive e culturali, le migliaia di euro per un Santo che ha vissuto di Carità e di Provvidenza. Tocca adesso al Commissario Prefettizio, D.ssa Silvana

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Riccio salvare Casoria dal dissesto finanziario, la quale dovrebbe, adesso, far spiegare al Dirigente del Settore “Finanze e Patrimonio”, in maniera chiara in quale situazione economica si trova il Comune e se si stanno rispettando le regole imposte dal Patto di Stabilità. Tra il vecchio ed il nuovo, tra Vincenzo Carfora, dismesso ed irato, e quel poco che è rimasto del centro sinistra che, poverini, vogliono raccogliere un’eredità pesante e debitoria, in mezzo al guado, insomma, questa Importante Donna dello Stato, dopo aver gestito in maniera commissariale i Comuni di San Cipriano di Aversa e di Casale di Principe si appresta ad affrontare i problemi che affliggono la Città di Casoria. A Casoria, purtroppo, colpa delle parrocchie e delle sacrestie, si recita da cinquanta anni, secondo un copione prefissato che fa parte di un modo miope, o idiota, di interpretare le esigenze, i bisogni, le attese delle persone. La Casoria di Raimondo Paone, non era avara di benessere, anche se comunque i poveri e gli intellettuali gridavano insulti contro quel Sindaco ed i suoi successori, rei di trasformare una zona agricola in un paesone di fabbriche avvelenanti, oggi quasi tutte dismesse, con conseguente abusivismo edilizio e migliaia di immigrati napoletani e afragolesi. Le aree dismesse, le lottizzazioni convenzionate e le concessioni edilizie sono e saranno un capitolo amaro di questa Città su cui Magistratura e Forze dell’Ordine hanno la loro continua attenzione. Sono tantissimi i fascicoli aperti sia alla Procura della Repubblica che alla Corte dei Conti. Se permettete, non si possono difendere gli attori principali del periodo amministrativo guidato da Vincenzo Carfora. Fa strano, davvero molto strano, invece, ad offesa di questa Città, questo continuo rimbalzare di accuse che si fanno le due parti contendenti, cioè i componenti di una Amministrazione che ha governato per ben 4 anni e mezzo. Il Sindaco dichiara infatti, nel comunicato stampa di invito alla sua conferenza stampa: “le “tensioni” degli stessi consiglieri di maggioranza non fossero altro che inconfessabili istanze personalizzate”; Va duro contro Casillo quando dichiara: “le dimissioni dei “consiglieri martiri della libertà” gestiti e pilotati da Tommaso Casillo e dai suoi seguaci faranno perdere alla Città ingenti finanziamenti per diversi milioni di euro”; “Tommaso Casillo - dichiara il Sindaco – entrando come sempre a gamba tesa nella amministrazione della nostra Città mi accusa di non aver ascoltato i suoi consigli, isolandomi dalla sua influenza”; “i consiglieri dimissionari, una volta scoperto che avevano barattato il loro impegno politico, con premi di cui hanno beneficiato essi, i loro figli, nipoti, parenti, fidanzate ed amici”. Ci auguriamo che il Sindaco, visto quanto scrive nel suo comunicato stampa, faccia nomi e cognomi, sperando che sia la volta buona che in questa Città si vengano a sapere i responsabili della situazione in cui si trova Casoria. ALLA PROSSIMA PALLA AVVELENATA.


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GIUSEPPE NAVARRA

Politici “usa e getta”

Il Comune di Casoria (e non solo) è paragonabile ad uno dei moderni supermercati in cui non sempre troviamo gli stessi operatori. Potremmo dire che c’è molta flessibilità all’interno del personale avventizio addetto al funzionamento della ditta. Cosi può capitare che gli addetti alla sistemazione delle merci, dopo un rapido corso di formazione, possano essere destinati alle casse e viceversa. Non c’è dunque da meravigliarsi se i consiglieri comunali, avventizi in carica per cinque anni, assunti temporaneamente nel supermercato Casoria, si scambino i ruoli: da oppositori a sostenitori della maggioranza e viceversa. Anche il consiglio di amministrazione (CdA) della ditta non è immune da cambiamenti e sostituzioni. Tutto dipende dagli umori degli avventizi e dalle mire del reclutatore. Morto un assessore, se ne fa un altro. La gente si chiede: sarà forse che alla base di questi mutamenti ci sono richieste inevase, promesse mancate, interessi di parte, operazioni sottobanco? In assenza di queste possibili nefande motivazioni ( e di questo ne siamo certi), si evidenzia in costoro una estrema volubilità e volatilità delle intenzioni e dei principi informatori delle loro scelte politiche. Non è più come una volta quando si dichiarava agli elettori di far parte della destra o della sinistra. Parafrasando G. Gaber mi vien da dire: Ma cos’è la destra? Cos’è la sinistra ormai? Colui o coloro che hanno caldeggiato presso gli elettori, (i consumatori del supermercato Casoria), l’elezione degli avventizi, hanno chiarito a costoro che il loro compito era ed è di servire al meglio la clientela per il bene della ditta? Oggi, purtroppo, tra avventizi, CdA, reclutatore e suoi accoliti è sorto negli ultimi tempi un contenzioso che la clientela ignorava ed ignora tuttora. Normalmente le controversie di questo tipo si risolvono sul campo, in Consiglio Comunale.

Al massimo si fa ricorso ai sindacati. Il datore di lavoro, però, conosce i suoi polli, la loro instabilità e permeabilità ad influenze esterne e corre ai ripari. Niente dibattito e chiarimento in Consiglio. Nelle more qualcuno potrebbe cambiare idea. E’ già accaduto. Si raccolgono gli otto fedelissimi, si convincono gli oppositori storici e qualche “Paolo di Tarso”, e via di corsa dal notaio a firmare le dimissioni. Il datore di lavoro è uno che ci sa fare. Dirige la baracca casoriana da oltre 25 anni, quasi sempre per interposta persona, perché spesso personalmente impegnato in altre ditte più importanti, regionali o nazionali. Il direttore del supermercato nulla può fare se non subire il licenziamento. Defenestrato! E’ rimasto solo con pochi sostenitori. E’ il classico direttore, ”usa e getta”. Tramite il notaio ha avuto il benservito. Come molti che l’hanno preceduto è DI TRANSITO. A tal proposito mi vengono in mente le manifestazioni operaie degli anni ‘70/’80 quando si scendeva in piazza contro le delocalizzazione delle industrie e le chiusure degli stabilimenti, le fabbriche degli imprenditori del nord, portatrici di interessi e di benessere. Fabbriche di transito. Fabbriche avventizie. Sui muri e sugli striscioni dell’epoca campeggiava questo slogan: “Vengo, ti sfrutto e me ne vado”. Il datore di lavoro nostrano, il fine programmatore, vi si è ispirato. Nulla lascia al caso e se qualche volta la situazione gli sfugge di mano subito corre ai ripari, con tempestività. Qualche direttore del passato ne ha già fatto le spese. Quindi credo sia il caso di mettere sull’avviso il prossimo direttore in nuce. Lo slogan, ormai manifesto del programmatore, è ed è sempre stato: “Ti scelgo, ti sfrutto e ti caccio quando mi pare”. Direttore avvisato, mezzo salvato. Cave hominem.


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DOMENICO BORRIELLO

Stefano Ferrara: “Casoria non deve scegliere tra destra e sinistra, ma tra persone perbene e persone indegne” Nell’ambito del nostro speciale sulla fine dell’amministrazione Carfora, abbiamo incontrato Stefano Ferrara, sindaco di Casoria tra il 2008 e 2011 e presidente del consiglio comunale.

Innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito. Impossibile non parlare di quanto accaduto settimana scorsa, con delle analogie tra la fine della sua amministrazione e quella di Vincenzo Carfora. Che cosa ne pensa? Chi mi conosce sa che non approvo, ma detesto, quanto consumato alla chetichella il giorno 9 settembre nello studio del notaio Di Transo per mandare a casa il sindaco Carfora, eletto dalla maggioranza degli elettori di Casoria. E’ stata una follia, e lo dico senza mezzi termini, mandare a casa un sindaco, così come è successo a me, tradito nel pieno della mia gestione amministrativa, solo perchè mercenari della politica, gestiti da vecchie e obsolete mentalità , hanno preferito accordi scellerati, oscuri e carbonari, frutto di logiche perverse e deviate piuttosto che il confronto onesto e trasparente nei consigli comunali già fissati per i giorni 11 e 14 settembre, alla presenza dei cittadini tutti. Invece qual è il suo giudizio sull’operato dell’ormai ex Primo Cittadino? Quali sono state le cose positive e quali, invece, gli errori di Carfora? Rivendico nei tre anni della mia attività di sindaco (lo ricordiamo ai lettori: giugno2008-gennaio 2011) un’azione seria e trasparente e l’attuazione di programmi tesi alla valorizzazione delle grandi potenzialità della nostra città, per i quali ho chiesto continuità nelle proposte dell’amministrazione Carfora, così da contribuire- nelle vesti di presidente del consiglio - in maniera leale alla crescita della nostra comunità. Non sempre il risultato è stato raggiunto , ma non per demerito di Carfora che è e rimane una persona perbene. La nostra è una città che si avvicina alle prossime

amministrative con l’ennesimo commissariamento. In questo contesto,quali sono gli scenari politici futuri per la nostra città? Auguro buon lavoro alla Dott.ssa Silvana Riccio, nominata Commissario Prefettizio, anche se sono fermamente convinto che, l’assenza dell’Amministrazione Comunale è certamente deleteria per i nostri quasi 80.000 concittadini che non potranno più confrontarsi con il proprio sindaco, cercare soluzioni con gli assessori nominati, chiedere interventi ai dirigenti di settore e condividere problematiche con i propri consiglieri comunali di riferimento. Certamente in vista delle prossime elezioni comunali, il popolo casoriano deve ritrovare lo slancio, la dignità e soprattutto la fiducia per affrontare un futuro che necessariamente deve essere meno complesso e problematico. Viviamo in un momento di estrema confusione, non si comprende cosa sia di destra e cosa sia di sinistra e credo che la vera divisione da fare, da parte dei nostri concittadini per le prossime amministrative, non sia più tra parti diverse ma tra persone perbene e persone indegne, tra coalizioni omogenee e cartelli elettorali disomogenei. Io mi farò portatore di un progetto politico chiaro e coerente circondandomi di persone libere, competenti e coraggiose che amano il proprio territorio e che “da subito” con abnegazione dovranno dare la loro piena e incondizionata disponibilità a lavorare su 5 punti essenziali per la nostra Casoria e cioè turismo, lavoro, sicurezza, salute e ambiente oltre a più servizi per i nostri concittadini (“penso al ripristino dell’ufficio anagrafe ad Arpino che conta circa 30.000 abitanti, ad esempio”) e tenendo fuori naturalmente affaristi, traditori e colonizzatori.


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ANTONIO RUSSO

La fine dell’amministrazione Carfora vista dagli occhi dell’avvocato Sergio Marchetti Questa settimana ai microfoni di Casoria Due abbiamo l’avvocato Sergio Marchetti che ci spiega i motivi della fine dell’amministrazione Carfora. Quali sono i principali motivi della fine dell’amministrazione Carfora? Di certo non per motivi amministrativi in quanto il Sindaco non era implicato in alcun processo amministrativo. La verità è che dal momento in cui il Sindaco ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Casoria ambiente, si è scatenato il putiferio. La nomina era doverosa in quanto era terminato il vecchio mandato. Da quando è stato fatto ciò, ci sono stati continui problemi. Quali sono i motivi che hanno spinto Casillo ad organizzare la fine di questa amministrazione di cui è stato responsabile? Nelle sue numerose interviste, Casillo, ha spiegato che l’ex sindaco, Vincenzo Carfora, non seguiva i consigli datigli da lui. Non parlava dei consigli dei consiglieri, bensì di quelli dati da lui personalmente. Noi siamo stati colti di sorpresa da queste improvvise tensioni in quanto le cose, prima della nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Casoria Ambiente, sembrava stessero andando bene con l’apertura dello stadio, i lavori fatti fare alle strade di Casoria, tutti i cantieri aperti, l’elezione di Casillo a vicepresidente del consiglio regionale. Poi, ad inizio settembre, arrivò al sindaco un documento che denunciava cose sgradevoli che andavano anche oltre la politica riguardanti la sua persona. Cosa c’era scritto nel documento? Chi furono i firmatari? Il documento era molto contrastante. Da un lato il sindaco veniva raffigurato come un dittatore e dall’altro come un

burattino nelle mani di chi ancora non si comprende. A firmarlo furono i principali esponenti della maggioranza (e non solo). Il sindaco, vedendo l’inasprirsi della tensione invitò i consiglieri firmatari di tale documento al dibattito pubblico per discutere delle tensioni che erano nate. Ciò che ancora siamo qui a chiederci è il motivo per il quale i consiglieri non sono voluti andare. Avevano la possibilità di parlare e spiegarsi ma hanno preferito dare le dimissioni, hanno preferito piantare un coltello nella schiena del sindaco perché non hanno avuto il coraggio di farlo in un pubblico dibattito. Forse quelle tensioni nascondevano desideri non confessabili. Perché parla di una coltellata nella schiena da parte dei consiglieri? Perché su tredici dimissioni date dai consiglieri, nove erano parte della maggioranza. Dell’opposizione spiccavano Massimo Iodice, Mauro Ferrara e il consigliere Mosca; ma della maggioranza facevano parte i consiglieri Galluccio, S. Iodice, Petrone, Colurcio ed altri. Da notare poi che il PD non era a conoscenza di questo atto. Avete provato a chiedere, anche privatamente, a tali consiglieri i motivi delle loro dimissioni? Abbiamo provato a contattarli prima ma erano irraggiungibili sia fisicamente che telefonicamente. A poche ore dalle dimissioni, il consigliere Colurcio ed il consigliere Petrone avevano manifestato la loro vicinanza al sindaco in modo privato. Poi d’improvviso il temporale! Ancora oggi non c’è nessun atto e nessuna intervista che spieghi il perché del loro allontanamento dal sindaco. Successivamente nessuno ha avuto il coraggio di andare da Carfora a spiegare il perché di questo gesto, nemmeno privatamente per quanto mi risulta.

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CARMEN PALUMBO

INTERVISTA AL CONSIGLIERE ORLANDO ESPOSITO: CARFORA MANDATO A CASA DA CHI HA MANGIATO NEL SUO STESSO PIATTO” • Consigliere Esposito l’argomento del giorno è la caduta dell’amministrazione comunale avvenuta lo scorso 9 settembre, la domanda che le rivolgo è molto diretta: Carfora a casa, per quale motivo? Prima di entrare nello specifico casoriano, mi piacerebbe fare una premessa costatando che ormai la politica ha perso la sua essenza e dappertutto non solo a Casoria regna sovrano il mal costume e la voglia di non fare nulla per la propria città. Riguardo a Carfora mi sento di dire subito che non si manda a casa un sindaco a sette mesi dalla fine del suo mandato e soprattutto voglio ricordare che tale sindaco è stato spodestato dalla sua stessa maggioranza. Non si tratta di una questione politica ma di rapporti occulti che vanno al di là della nostra conoscenza e che si basano sulla vergogna di aver sputato nello stesso piatto in cui fino a poco tempo fa si è mangiato. Io reputo deprimente e mortificante per la nostra città ciò che è accaduto e il modo in cui questa amministrazione è giunta al termine. • Si è detto che il vero artefice di questa fine sia stato l’assessore Casillo, cosa ne pensa al riguardo? In che modo la sua guida può aver condizionato questa amministrazione? Non ho mai nascosto la mia poca stima verso Casillo, ma io dico sempre che da soli non si viaggia mai comodamente, lui è stato definito l’artefice ma si è trattato di un discorso intavolato e premeditato insieme, non credo che una sola persona fosse in grado di condizionare tutti gli altri, ognuno ragiona con la propria testa e deve assumersi le proprie responsabilità. Resta il fatto che Casillo ha ricoperto tante cariche importanti, ma non ricordo mai che abbia mosso un dito a favore di una corretta politica per la nostra città. • Prima della fine della sua Amministrazione, Carfora in un’intervista ha detto: “Casoria ha raggiunto durante il mio mandato degli ottimi risultati, il mio più grande errore è stato quello di non essermi liberato prima di tutti quei personaggi in cerca d’autore intorno a me”. Cosa pensa di queste affermazioni e come potrebbe definire l’amministrazione Carfora? Sicuramente in questo momento Carfora è amareggiato e accusa coloro che lo hanno circondato e poi mandato a casa, ma questo non so quanto valore e quanta utilità possa avere per il bene della città. Io politicamente essendo all’opposizione avrei dovuto man-

darlo a casa e mettermi contro di lui, ma la caduta di Carfora io la definisco come una “vittoria della vigliaccheria”. I tredici consiglieri della maggioranza dando le loro dimissioni hanno evitato uno scontro istituzionale in consiglio comunale, io non ero a conoscenza di questa strategia di gruppo ma in qualunque caso non sarei stato d’accordo. In generale quest’amministrazione io la definisco deficitaria sotto ogni punto di vista, si è cercato di fare qualcosa a livello territoriale ma nulla è stato portato a termine, mi sembra anche inutile elencare tutti i problemi della nostra città vista la situazione. • Infine cosa dobbiamo aspettarci per il futuro di Casoria? Mi piace dire le cose in maniera schietta e sincera per questo motivo non posso attribuire i problemi della nostra politica solo alla classe dirigente, noi cittadini siamo i primi ad essere assuefatti e condizionati da ciò che accade nel mondo politico, bastano poche parole di incoraggiamento e qualche tentativo di rivoluzione per scatenare la massa senza una vera destinazione. Cicerone diceva: “ per essere liberi bisogna sposare la democrazia e pagare le tasse”, in Italia non abbiamo preso in considerazione nessuna delle due cose. Per il futuro di Casoria io mi aspetto una partecipazione in massa, il singolo politico, le varie ideologie non portano a nulla. I vecchi personaggi di questa città, dovrebbero fare un mea culpa e smettere di comandare iniziando semplicemente a governare.


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ROSA DAVIDE

Una nuova Casoria è Possibile?

Si apre una nuova stagione per la politica casoriana. L’esperienza amministrativa del sindaco Carfora si è ormai conclusa. Anche lui, come la gran parte di coloro che lo hanno preceduto, non è riuscito a portare a termine il suo mandato. A tradirlo, quasi tutti i membri della sua maggioranza (assessori compresi). Una storia che si ripete, in un teatrino sempre più drammatico. Cambiano le scenografie ma gli attori restano, da anni ormai, sempre gli stessi. A parlarne troppo si rischia di fare il loro gioco e dar loro una visibilità che non meritano. Mancano pochi mesi alla prossime amministrative e la campagna elettorale sembra essere nascostamente già cominciata. Qualcosa si sta muovendo, l’ex sindaco ha indetto una conferenza stampa e la casualità ha voluto che proprio nello stesso momento i due consiglieri regionali di Casoria, Tommaso Casillo e Antonella Ciaramella incontrassero i cittadini del quartiere Stella. Un nuovo matrimonio politico quello di questi ultimi? Non ci stupirebbe, visto il tanto desiderato ingresso nel Partito Democratico da parte dell’ex senatore, mai ostacolato dalla neo-eletta consigliere alla regione. Quali saranno i nuovi scenari? Quali i candidati e soprattutto le coalizioni? Possiamo già rispondere a questa domanda, anche se parzialmente e non in maniera definitiva. Tutto potrà cambiare, fino all’ultimo secondo. Già pubblicizzate le candidature a sindaco da parte di Elena Vignati per il Movimento Cinque Stelle, Francesco Russo per il PSI e l’ex consigliere comunale Giuseppe Monaco con la lista civica “Casoria Risvegliati”. C’è ancora una volta da chiedersi cosa farà il Partito Democratico. Le possibilità sembrerebbero diverse. Allearsi con il centro-destra, seguendo il fallimentare modello Casavatore e più in generale lasciare che le larghe intese occupino il PD (anche a livello territoriale), oppure perdere ogni tipo di credibilità recuperando i membri della vecchia amministrazione (avendo il PD dichiarato di essere all’opposizione e di essere distante dal loro

modo di fare politica). La terza possibile scelta sarebbe quella di non fare alleanze, correndo però il rischio di non aggiudicarsi la vittoria finale. C’è da chiedersi anche se possa realmente nascere un’alternativa a tutto questo. Se cambiare Casoria è veramente ancora possibile. Lo sarebbe, probabilmente, se i cittadini scegliessero di cambiare voto. Se volti nuovi, giovani e onesti si decidessero a scendere in campo, per combattere quei mostri che da oltre un ventennio go-

vernano in maniera fallimentare il territorio, privando i suoi cittadini della normalità che meritano. Sarà possibile, solo se qualcuno riuscirà a dimostrare, con un progetto serio e credibile, che c’è un altro modo di fare politica. Che per fare politica non c’è bisogno di grandi appoggi o di grandi mezzi, forniti da non si sa bene chi. Sarebbe possibile, se qualcuno provasse a rivolgersi, con grande umiltà, al primo partito casoriano: quello degli astensionisti, quello di coloro che non ci credono più perché sono delusi, disillusi ed anche sospettosi. Qualcuno ci è riuscito prima a Casal di Principe, poi a Quarto e Bacoli. Speriamo che prima o poi tocchi anche a Casoria.

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Un commosso e sentito omaggio alla maestra Mina Fucci, encomiabile educatrice dell’I.C. “Ludovico da Casoria” centrale, recentemente transitata al cielo

“NON IMPORTA QUANTO SI VIVE, MA CON QUANTA LUCE DENTRO”

A nome di tutta la comunità scolastica dell’I. C. Casoria 1° “Ludovico da Casoria”, già primo Circolo “S. Mauro”, in cui la collega e amica Mina ha insegnato ininterrottamente dal Settembre 1992, esprimo ai familiari il profondo cordoglio per la sua dipartita. Forse il silenzio orante è il modo più opportuno per essere uniti alla famiglia, condividendo un comune e intenso dolore, ma non possiamo porre freno a parole che, incontenibili e sincere, prorompono dal cuore, evidenziando le spiccate qualità umane e professionali della maestra Mina: uno stile relazionale, il suo, improntato a genuina cordialità, sempre disponibile al dialogo, al confronto costruttivo, manifestando con i Dirigenti, colleghi, genitori ed alunni, il tipico atteggiamento empatico di chi si immedesima nei problemi altrui. Mina, non rare volte, mostrava il suo animo “fanciullesco”, rivelando una genuina spontaneità, una contagiosa solarità e un entusiasmo coinvolgente nel “buttarsi a capofitto” in iniziative progettuali programmate dalla scuola, impegnandosi al massimo delle sue possibilità( grazie anche al suo talento educativo) per la loro ottima riuscita.

E’ lei, ad esempio, che ha contribuito a diffondere a Casoria la pratica del gioco – sport degli scacchi, consentendo a tanti alunni di raggiungere lusinghieri traguardi nelle competizioni a livello locale, regionale e nazionale. In classe dava l’anima per i suoi bambini: preparava con meticolosità e accuratezza le lezioni, sviluppando in loro, in particolar modo, l’amore e l’interesse per la Matematica e per le attività scientifiche, svolte abilmente con il metodo sperimentale. Nelle ore di programmazione la si vedeva arrivare con buste varie contenenti riviste scolastiche, schede e guide didattiche per programmare con “scienza e coscienza” le attività scolastiche, sempre prodiga nel dispensare generosamente consigli e suggerimenti alle colleghe dello stesso ambito disciplinare e sollecita all’esigenza di procedere didatticamente in maniera unitaria con le insegnanti di team, con le quali aveva instaurato e rinsaldato, nel corso degli anni, strettissimi legami di amicizia. Mina carissima, ora che sei passata dalle sponde del tempo a quelle dell’eternità, custodiremo per sempre

nello scrigno del nostro cuore, come preziosissimo tesoro, il ricordo emozionante della sera del 28 Maggio scorso: alla fine della manifestazione delle classi quinte, appena salisti sul palcoscenico del teatro Eduardo di Arzano, fosti sommersa da un’ondata gigantesca di immenso affetto e di smisurato amore: applausi fragorosi ti furono indirizzati da tutti i genitori e dagli alunni, congiuntamente all’interminabile invocazione a squarciagola del tuo nome: un meritatissimo tributo a una educatrice del tuo spessore, avendo orientato con passione, premura, senso di responsabilità e competenza la crescita affettiva, intellettiva e sociale di intere generazioni. Il tuo sorriso e i bellissimi e fulgidi occhi sprizzanti una gioia infinita sicuramente sono impressi in maniera indelebile in tutti coloro che erano presenti allo spettacolo, in quella magnifica serata. Ricordi ciò che ti scrissi dopo che tu, nell’Aprile scorso, eri venuta a scuola per salutare i tuoi alunni e gli insegnanti? “Il rivederti”, annotai nella e mail, “ha destato in noi quello che di più bello è custodito nel nostro cuore e che dà senso alla nostra vita: l’affetto profondo reciproco, il senso dell’amicizia, la rimembranza di momenti intensi vissuti insieme a livello professionale, la condivisione di ansie, emozioni, fatiche, soddisfazioni, piccole frustrazioni. Non bisogna considerare tutto ciò un nostalgico e malinconico tuffo nel passato, assolutamente no! Al contrario, il turbinio di sentimenti che appartengono al nostro mondo interiore, i valori che lo arricchiscono ci consentono di vivere con pienezza l’attimo presente ed ogni momento diventa bello, profondo, straordinario, perché da essi pervaso. Grazie per la tua presenza fra noi a scuola: penso che tu abbia ravvivato in chi ti ha conosciuto quell’essenzialità della vita che è invisibile agli occhi, ma che è ben percepibile dai sensori dell’anima.” “Non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro”, ha scritto il docente e cantautore Roberto Vecchioni. Tu di luce ne hai avuta tanta e l’hai irradiata intorno a profusione. La faremo brillare nel cuore, profondendo nel nostro impegno professionale la tua stessa passione educativa, così che tu possa continuare a vivere in noi e noi in te, sempre uniti nello splendore della tua fulgida anima, ora cullata amorevolmente tra le braccia tenere del Padre celeste. Ciao, MAESTRA Mina.


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ANTONIO BOTTA

Esperienza spirituale ricca e formativa in occasione della ristrutturazione della cappella cimiteriale che accoglie le figlie spirituali di S. Maria Cristina Brando

INTENSA E FECONDA VITA IN CRISTO, CON CRISTO, PER CRISTO

Martedì, 15 Settembre, presso il cimitero di CasoriaArzano-Casavatore è stata celebrata la S. Messa presieduta da Sua Ecc. Rev.mo Mons. Lucio Lemmo, Vicario generale della Diocesi di Napoli. Il banchetto eucaristico si è svolto in occasione della ristrutturazione della cappella cimiteriale che accoglie le figlie spirituali di Santa Maria Cristina Brando. Le suore vittime espiatrici di Gesù Sacramentato e i fedeli che hanno partecipato alla liturgia eucaristica hanno elevato al Signore canti di giubilo e preghiere di lode per la canonizzazione della loro Fondatrice, salita agli onori degli altari nel Maggio scorso. Il Vescovo, durante l’omelia, ha posto in rilievo l’urgenza di fare ritorno a Dio per dare un senso pieno alla nostra esistenza: solo innamorandoci perdutamente del Signore, come ha fatto S. Maria Cristina Brando e, sul Suo esempio, le figlie spirituali le cui spoglie mortali sono custodite nella cappella, si sperimenta la pace del cuore, pur nelle traversie della vita. Ella si innamorò dell’Eterno Padre, perché da Lui si sentì immensamente amata nel sacramento dell’Eucaristia, culmine e fonte della Sua vita spirituale e apostolica, e fondò la Congregazione delle suore vittime espiatrici di Gesù Sacramentato con lo scopo d i risarcire le offese che il Signore riceve nel sacramento eucaristico. “Figlie mie, io mi sento umiliata davanti a Dio, perché noi corrispondiamo poco all’amore infinito di Gesù. Noi dobbiamo riparare gli oltraggi che Gesù riceve da tutto il mondo. Noi dobbiamo guardarci dal più piccolo difetto per non dispiacere a Gesù. Abbiamo avuto l’onore grandissimo di essere chiamate Vittime Espiatrici, ebbene lo dobbiamo essere per davvero; dobbiamo essere Vittime di fatto, fino

a voler dare la vita per Gesù”. Alla fine della celebrazione, si è vissuto, presso l’istituto Brando, un momento di fraternità seguito da una rappresentazione teatrale della vita di Santa Maria Cristina interpretata dai giovani della comunità di Amorosi (BN). I bravissimi interpreti hanno ben tracciato la via della santità percorsa da Santa Maria Cristina con volontà sollecita e generosa, ponendo in evidenza che Ella progredì ininterrottamente nell’imitazione del Signore , nell’obbedienza al Vangelo e nella cristiana perfezione. La Sua vita, infatti, fu sempre illuminata da una fede semplice, ferma e viva, che alimentò con l’ascolto della parola di Dio, con la fruttuosa partecipazione ai sacramenti, con l’assidua meditazione delle verità eterne e con la fervida preghiera. Unita alla croce del Redentore e confidando nella Provvidenza, accettò con pazienza e fortezza dolori, malattie, povertà e difficoltà, espiando con la preghiera, con i sacrifici e con le penitenze i peccati degli uomini. Sempre servì le consorelle, che amava con animo materno e saggiamente indirizzava sulle vie dello spirito. Soccorse i poveri, gli infermi, gli orfani, insegnò il catechismo a fanciulli, consigliò i dubbiosi, consolò gli afflitti, perdonò le offese. A tutti quelli che hanno presenziato, dunque, all’Evento, organizzato con fraterna e meticolosa cura dalla Rev. Madre suor Carla Di Meo, è stata offerta di vivere un’esperienza spirituale ricca e altamente formativa .


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Carfora a casa, perché? FEDERICA D’APUZZO

La scorsa settimana ci eravamo lasciati con un interrogativo relativo alla questione del Consiglio Comunale e dell’approvazione del Bilancio. Come tutti ormai già sapranno il giorno 11 e 14 settembre nessun consiglio è avvenuto, nessuna chance di continuare per il Sindaco il suo mandato; questi è stato sfiduciato interrompendo così il suo lavoro presso la nostra amministrazione comunale. Bene o un male? Ci siamo affidati per capire meglio la questione a coloro che hanno vissuto in prima linea questa situazione e che forse meglio possono aiutarci a capire quelle dinamiche che hanno portato a risultati che sono in qualsiasi verso disastrosi. Incontriamo Gianluca Cortese, giovane consigliere comunale già conosciuto ai nostri lettori per precedenti interviste riguardanti i suoi interventi nel sociale, ed alla domanda “Carfora a casa, perche? Quali sono i motivi che hanno spinto l’oggi Consigliere regionale Tommaso Casillo a muovere la fine da tale amministrazione?” lasciamo spazio alle parole di Gianluca:” Prima di spiegare perché Carfora è “andato a casa” è opportuno fare una breve cronistoria delle vicende che hanno caratterizzato questa amministrazione, perché solo così si potranno capire a fondo i motivi dell’altalenante coesione di questa maggioranza. Siamo partiti a seguito della vittoria nel turno di ballottaggio con una coalizione composta da API, PD,IDV,FLI e la lista civica del movimento Noi di Arpino, coalizione che rappresentava un laboratorio politico antesignano di quello nazionale con

lo scopo di abbattere le differenze partitiche perché mossi solo ed esclusivamente dall’unico intento di fare bene per la città di Casoria. Dopo pochi mesi, la prima difficoltà, ha segnato tutto il percorso dell’amministrazione Carfora, caratterizzata da posizioni e vedute diverse con una delle maggiori forze della coalizione, il Pd, che ha visto di li a poco venir meno l’appoggio da parte dello stesso gruppo consiliare motivandolo con l’eccessiva presenza del gruppo API guidato da Tommaso Casillo nelle dinamiche amministrative determinando di fatto le scelte più importanti di questa amministrazione. Il Sindaco Carfora ha dovuto fare i conti con i numeri risicati e cedere volta per volta alle richieste dei “nuovi” consiglieri che dall’opposizione si sono aggiunti alla maggioranza, alcuni dei quali pur adottando per un breve/lungo periodo una politica funzionale al Sindaco, hanno ritenuto opportuno poi successivamente porsi come alternativa credibile allo stesso perchè spinti e animati dall’ossessiva voglia di essere i papabili futuri sindaci, evidenziando così che la credibilità e la serietà nel nostro scenario politico appartiene a pochi “uomini politici”. Le continue e repentine rimodulazioni della compagine di governo hanno fatto si che molti rapporti si lacerassero anche a causa della presenza in questa amministrazione di politici tra loro in contrasto nella loro storia politica, arrivando poi alle vicende delle ultime settimane che tutti conosciamo. CONTINUA A PAG. 17

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SEGUE DA PAG. 15 Non bisogna essere ipocriti, il Sindaco Carfora è andato a casa non solo per i motivi di ordine numerico in consiglio, ma soprattutto perché non risulta essere più l’uomo giusto e funzionale ad un progetto che vede inevitabilmente ancora una volta protagonista Tommaso Casillo, il quale divenuto nel frattempo Consigliere regionale, ha interesse a formare una nuova squadra di governo con un qualunque candidato Sindaco purché non Carfora, il tutto quindi frutto di giochi politici appartenente alle logiche antiche della vecchia classe politica. Per non dare la possibilità al sindaco uscente di legittimare una sua possibile ricandidatura alle prossime elezioni amministrative del 2016, si preferisce mandarlo a casa prima della normale durata del suo mandato e della sua amministrazione, il tutto senza tener conto degli effetti che la fine anticipata può provocare all’ente e all’intera collettività soprattutto in materia di servizi. Questo è il problema di fondo che da sempre caratterizza i governi della nostra città, il fatto di incentrare le squadre di governo sugli uomini e poco sui progetti,sarà sempre più difficile creare le condizioni affinché si possa dare veramente qualcosa di concreto e di buono. Premetto che non è mia intenzione dire che questa esperienza amministrativa passata sia del tutto fallimentare, anzi diversi obiettivi sono stati raggiunti e per quanto mi riguarda nonostante la mia giovane età e le mille difficoltà che ho dovuto affrontare, sono comunque riuscito a portare avanti con caparbietà diversi progetti soprattutto per i giovani ( vedi piano garanzia giovani in quanto delegato, convenzione con l’ordine degli ingegneri di Napoli per la previsione di tirocini formativi per i giovani ingegneri under 35, realizzazione di diverse opere pubbliche, politiche di sostegno per i disabili, politiche sociali e tante altre, ma l’elenco sarebbe lungo ed in questo caso non opportuno).

17 Sicuramente la fine di questa amministrazione non è quella che molti di noi si aspettavano, ritengo fermamente che ci sono diversi modi per incalzare il Sindaco; quello migliore è senza nessun dubbio quello del confronto, del dialogo e del dibattito,ma purtroppo a questa strada come spesso accade è stata scelta quella opposta. La strada del confronto e del dibattito è stata quella che ha sempre contraddistinto il mio percorso e del partito NCD- AP (Nuovo Centrodestra – Area Popolare) che mi onoro di rappresentare, adottando comunque e sempre un comportamento leale, sincero e chiaro. Tutto ciò che abbiamo fatto è sempre stato mosso dal rispetto di chi ci ha chiamato a rappresentarli e della politica stessa, ecco il motivo per cui non ho assolutamente condiviso le dimissioni di massa davanti ad un notaio per sfiduciare il Sindaco Carfora mettendo fine anticipatamente alla sua amministrazione, sottraendosi di fatto al confronto politico e scegliendo la strada che ha determinato la non conoscenza piena dei motivi di cui sono stati spinti i consiglieri a mettere fine a questa esperienza amministrativa, mi auguro che a breve si possa fare chiarezza in questo soprattutto per rispetto nei confronti dei cittadini tutti. Sono convinto che la fine anticipata di questa amministrazione non porti assolutamente qualcosa di positivo anzi, a pagare come sempre sono i cittadini, soprattutto in materia di servizi, ma soprattutto non verrà migliorato quel rapporto di sfiducia che in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo caratterizza il rapporto tra cittadino- istituzioni e cittadino-politico. Il mio auspicio è che i mesi antecedenti alle prossime elezioni siano utili a riprendere o dare inizio ad un nuovo rapporto tra le forze politiche del territorio affinché si possano trovare le giuste convergenze e condivisioni per porre le basi per formare una squadra che possa essere animata da un progetto unico, valido ed efficace, che metta al centro di tutto il miglioramento e il cambiamento della nostra terra, incentrato su idee fattibili e tutelando ed offrendo le giuste soluzioni ai cittadini.”


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19 Riceviamo e Pubblichiamo

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa inviatoci dall’ex sindaco Carfora Il Sindaco di Casoria, dott. Vincenzo Carfora, • dopo aver esplicitamente invitato i consiglieri di maggioranza ad un dialogo chiaro e soprattutto pubblico; • dopo aver denunziato il clima fortemente appesantito da una certa parte della stampa, con interviste e articoli offensivi senza nessun fondamento di verità; • dopo aver temuto e denunziato che le “tensioni” degli stessi consiglieri di maggioranza non fossero altro che INCONFESSABILI istanze personalissime; • dopo avere sfidato la propria maggioranza a confrontarsi in pubblico con la Città, nell’unico luogo a ciò deputato, cioè il consiglio comunale; • dopo aver preso atto che l’unica risposta giunta da quei consiglieri è stata, a poco meno di 48 ore dal consiglio comunale, le dimissioni di massa presso un notaio, con un atto vile, inadatto ad “uomini pubblici” e che in quanto tali avrebbero dovuto esprimere alla luce del sole le proprie “criticità”, non già nella “facile” solitudine di uno studio notarile; • dopo aver preso atto che i consiglieri dimissionari hanno così certificato il loro personalissimo fallimento, nel tentativo di evitare che dal dibattito pubblico potesse emergere la pretestuosità delle dimissioni e la loro reale volontà di

sottomettere l’interesse della Città ai loro “privati interessi”; • dopo che, con le dimissioni e lo scioglimento del Consiglio, i dimissionari “martiri della libertà” hanno colpevolmente compromesso il mantenimento del livello dei servizi sociali, esponendo a fortissimi disagi anziani, disabili, bambini, disoccupati e tutte le altre persone più deboli e bisognose;. • dopo che, con le loro dimissioni, gli stessi “consiglieri martiri della libertà”, gestiti e pilotati dal Vice Presidente del Consiglio Regionale e dai suoi seguaci, hanno messo a rischio l’esecuzione di opere fondamentali per la Città, rendendo assai probabile la perdita di ingenti finanziamenti per diversi milioni di euro; • dopo che alcuni dei consiglieri dimissionari hanno denunziato di aver subito fortissime ed inconfessabili pressioni, tese a costringerli alla firma delle dimissioni per così interrompere l’azione del Sindaco; • dopo che il Vice Presidente del Consiglio Regionale entrando come sempre a “gamba tesa” nella amministrazione di questa Città, tuona dai giornali accusando il Sindaco di non avere ascoltato i “suoi” consigli, di aver preferito agire in solitudine isolandosi dalla sua “influenza”; • dopo i fiumi di parole infamanti dei dimissionari, nell’evidente e unico scopo di sfuggire alle proprie responsabilità;

• dopo aver apprezzato il comportamento di parte della opposizione, non compromessa dagli altrui ricatti, ma capace di prendere forte distanza da quel “Sistema” più volte denunziato; • dopo che, infine, le intimidazioni sono diventate atti di violenza politica; • dopo aver diffidato quegli stessi consiglieri dimissionari, una volta scoperto che avevano barattato il loro “impegno politico”, anche per interi quartieri e movimenti, con premi di cui hanno beneficiato essi ed i loro figli, nipoti, fidanzate ed amici; Per riportare la verità storica al posto della sterile polemica, il Sindaco, augura buon lavoro al Commissario Prefettizio, dott.ssa Silvana Riccio.

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CIRO TROISE

Tante opportunità concrete, dona comprando con il negozio solidale di Reach Italia Da Msc Crociere a booking.com, tante possibilità nel negozio solidale on-line di Reach Italia dove si può donare comprando

In un mondo con tante disparità, la solidarietà può essere una risorsa ma deve diventare un’abitudine quotidiana, integrarsi con le attività che svolgiamo continuamente. Tra queste c’è sicuramente acquistare beni di consumo di ogni settore per migliorare la nostra vita. Reach Italia dà la possibilità a tutti di donare comprando, cioè di acquistare oggetti e donare una percentuale del denaro speso alle attività dell’associazione

impegnata non solo sul sostegno a distanza ma anche su progetti di cooperazione sia in Italia che nei paesi più poveri del mondo. L’offerta è variegata, ci sono tante possibilità: Ebay è il più grande mercato on-line al mondo, acquistando dalle pagine di autofinanziamento.it e dal negozio solidale di Reach Italia l’1% del denaro speso sarà donato all’associazione.

Ancora più alte le percentuali su tempo di sconti, dove a Reach Italia Onlus è elargito il 3,5% dell’acquisto, o su svapami.it, il sito per l’acquisto di sigarette elettroniche, che consente di comprare sia un prodotto utile per la propria salute che sostenere la causa di Reach Italia. Le vacanze d’agosto sono ormai terminate ma può rappresentare un’idea sempre interessante un weekend fuori città, una settimana in crociera oppure un viaggio a Parigi, nel negozio solidale di Reach Italia ci sono i marchi Msc e Booking.com, dove ogni prenotazione fatta elargisce il 4%. Con Msc Crociere a Reach Italia si devolve il 3,3% dell’acquisto, Disneyland

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Distretto 43 Direttore Dott. Ferdinando Russo

Consultiamoci ... Presentazione delle attività consultoriali del distretto e confronto con le realtà territoriali 16.00 e r o e r b 4 Settem Giovedì 2 retto 43 t s i D i n veg Aula Con ri 44, e p s a G e eD Via Alcid NA) Casoria ( SI RINGRAZIA: CGL CISL UIL ALI D’ANGELO FEDERCASALINGHE ARCI VOLONTARI E TIROCINANTI DELL’ASL NA 2 NORD DISTRETTO 43 CASORIA Organizzazione e progetto grafico a cura di: Dott.ssa Tiziana Amalfi Dott.ssa Assunta Avallone

RELATORI: Dott. F. Russo Dir. Resp. DS 43 Dott. R. Ferro Dott.ssa A. Natale Dott.ssa D. I. M. Capriolo Dott.ssa A. Buonincontro Dott.ssa A. De Rosa Dott.ssa O. Migliaccio Dott. A. Esposito Dott.ssa R. Sarnataro


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ANNA BOCCHETTA “”La tua innocenza CI commuove, i tuoi occhi da bambinA aprono il NOSTRO cuore aLL’infinitO. Grazie per aver dato nuovo respiro alla NOSTRA vita. Auguri per il tuo 4° compleanno” DA MAMMA, PAPA’, I NONNI E TUTTA LA FAMIGLIA

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