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DOMENICA 26 APRILE 2015

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MESE NUOVO VITA VECCHIA, MAGGIO NASCE ALL’INSEGNA DI URBANISTICA, RIFIUTI E CROLLI

DOMENICA 26 APRILE 2015

PALLA AVVELENATA

MESE NUOVO VITA VECCHIA, MAGGIO NASCE ALL’INSEGNA DI URBANISTICA, RIFIUTI E CROLLI Salviamo la politica dagli “avvoltoi”.

C’è del marcio in politica a Casoria? Tutti lo vorrebbero sapere. Il finanziamento regionale di un milione e trecento mila euro per svuotare, dopo dodici anni, il sito di stoccaggio nella strada provinciale Cantariello porta Casoria, il Sindaco Carfora e l’Assessore all’Ecologia Tignola agli onori della cronaca: radio, televisioni, siti web e giornali hanno fatto a gara per sbatterlo nelle posizioni

d’onore. Giusto: l’informazione ha le sue regole e non esistono salvacondotti per chi sgarra. In questa Italia percorsa da brividi di onestà, la politica non può restare ai margini delle grandi pulizie. Non saremo noi a scandalizzarci: non siamo tra i cretini di regime che invocano e difendono il corporativismo. Chi ci segue, sa da tempo, che ci siamo battuti, a nostro rischio e pericolo, contro i maneggioni, i ladroni, gli imbonitori e gli industriali del crac. L’arrivo dell’unità tecnica amministrativa del Dipartimento di Protezione Civile, ci trova sorpresi, chiedendo, attraverso la Pubblica Amministrazione, il Comitato No Discariche, il Parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello, lo stesso rigore anche in altre parti e cioè Resia (o Enichem), Rhodiatoce (o Montefibre), Tubi Bonna (o ISP), ferriera (o IMI Sud). Oggi è un tutto un coro di elogi, ieri abbiamo assistito a tante connivenze, ricordando a noi stessi e a tutti gli altri, i 90 fusti di resine fenoliche e superfenoliche trovati all’interno dell’area dismessa Resia, un agosto di tanti anni fa. CONTINUA A PAG. 5

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DOMENICA 26 APRILE 2015

SEGUE DA PAG. 3 Ho chiesto il perché di tanta apatia istituzionale ai vertici dell’Amministrazione, a giovani e vecchi consiglieri comunali ma non riesco ad avere risposte certe e concrete per dare una informazione precisa sul marcio di questa Città ai lettori di questo giornale. Siamo contro i truffatori ma anche contro gli avvoltoi, quelli che volteggiano alla ricerca di cadaveri. E posso garantirvi che fa male scriverlo nel ricordare questi problemi. Basta girarsi intorno, senza nemmeno allontanarsi da Piazza Cirillo, sede di due Municipi, brutta, sporca e cattiva. L’intervento del Prete della Terra dei Fuochi li ha fatti uscire dai nidi. Ci hanno rifilato pistolotti moraleggianti senza impossessarsi delle dovute informazioni, che solo le carte possono dare, e dimenticando che questa Città sta diventando Sodoma e Gomorra, Babilonia di tutti i mali. Chi sono i disinformati che hanno espresso giudizi sui crolli nel centro storico? Quante sdegnate reazioni riceve la direzione di questo settimanale per le cose che scrivo, antico cronista di periferia e di trincea, con una firma presa dal calcio e da Baudelaire, da Voltaire e dal Guerin Sportivo, e di cui lui è responsabile, come dice la machette redazionale e i titoli di coda. Titoli che disturbano, racconti che danno fastidio, interpretazioni in malafede e reazioni anche volgari. Visibilità “nobile e snobile” che va data o non va data e che disturba i velinari di partito, i politicanti e i raccomandati dei politicanti, quelli che, candidi ed eleganti, sono pronti a propagandare la libertà di “opinione”. Incredibile ma vero, proprio nei palazzi della politica non hanno intuito la gravità del momento. A Casoria

sorridono e mostrano fiducia incrollabile, come se a loro non potesse capitare. Infatti, si stanno consumando in beghe da cortile: a me quella poltrona, a te i resti. Oppure: riforme sì, ma non toccate i privilegi del mio Settore. I poverini non hanno capito un bel nulla: non è il momento per le risse da basso profilo, mentre loro bisticciano Casoria viene espugnata. Due sono i pericoli che incombono sulla politica: 1) la crisi morale ed economica evitabile solo con una rifondazione da parte degli organi istituzionali; 2) le mire dei politici che non vedono l’ora di impossessarsi del giocattolo a fini demagogici – pubblicitari. I politici stanno alla finestra pronti all’occupazione delle varie poltrone. Basterebbe smettere di litigare e cominciare ad operare, in maniera onesta e nell’interesse della città e dei cittadini.

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ASL Casoria:finalmente ci siamo!

Importanti cambiamenti all’ASL di Casoria: l’azienda sanitaria, prima dislocata in due sedi, una in via De Gasperi, l’altra in via Manzoni, ha di recente attuato un’efficace riorganizzazione delle sue attività. Se fino a qualche mese fa il cittadino doveva recarsi nell’una o nell’altra sede a seconda dell’esigenza, ora ha il vantaggio di poter ricevere tutte le informazioni utili e di beneficiare delle prestazioni mediche specialistiche in un unico punto, la storica sede di via De Gasperi, che è stata completamente rinnovata e resa funzionale al massimo. Noi di CasoriaDue siamo andati sul posto per vedere come sta funzionando la struttura e abbiamo avuto modo di raccogliere delle preziose testimonianze da parte di chi usufruisce dei servizi offerti ogni giorno, ovvero la cittadinanza. Ciò che subito abbiamo notato, sia all’esterno che all’interno dell’edificio, sono stati i nuovissimi pannelli installati per orientare l’utenza a spostarsi all’interno dell’edificio. Diversi per colore - arancione per il piano terra, verde per il primo piano e glicine per il secondo - su questi pannelli sono riportate le indicazioni per raggiungere i vari uffici. «Si evita dispersione e perdita di tempo», ha affermato soddisfatta la signora Maria, in attesa del proprio turno al piano terra, vero polmone della struttura, che ospita circa

cinquecento persone ogni giorno. Il flusso delle persone da quando la sede di via De Gasperi eroga tutti i servizi è aumentato, ma viene gestito in maniera ottimale da un personale sempre disponibile e pronto ad accogliere le varie richieste dei cittadini. Ce lo hanno confermato le persone intervistate. Tra loro, Luisa, che ci ha parlato anche del miglioramento dei servizi offerti: «Mia madre aveva bisogno di cure domiciliari. La nostra richiesta, a differenza di quanto credevamo, è stata accettata in tempo reale», ha affermato la donna. Questa riduzione dei tempi di attesa è un’ulteriore dimostrazione del fatto che l’ASL sta cercando di rispondere in maniera spedita ed adeguata alle esigenze della comunità. Il distretto 43, egregiamente diretto da Ferdinando Russo, ha deciso inoltre di puntare molto sulla tecnologia. Salendo al primo piano, dove sono situati i vari ambulatori specialistici, abbiamo visto le moderne apparecchiature che emettono gli scontrini per regolare l’afflusso dell’utenza. I pazienti, dopo aver inserito la propria prenotazione nell’apparecchiatura, ricevono un numero e nella confortevole e pulita sala d’attesa possono controllare su degli appositi schermi quando arriva il proprio turno. Ci è stato inoltre detto che all’interno dello studio di ogni medico è presente uno strumento che permette al dottore di monitorare quante persone sono in attesa e, cosa molto apprezzata dai pazienti, che dopo la visita non occorre recarsi nuovamente al piano terra per prenotare il controllo. La struttura, accettando la sfida tecnologica, sta quindi rivoluzionando il modo in cui vengono espletate le diverse attività e sta superando la prova a pieni voti. I tempi dell’insoddisfazione e della disorganizzazione sono dunque finalmente finiti. Ogni cittadino recandosi all’ASL potrà ricevere i servizi di cui necessita in un unico luogo, e soprattutto potrà valersi delle prestazioni di medici molto competenti. Ricordiamo infatti ai nostri lettori che l’ASL di Casoria è uno dei Poli Formativi della Campania dove ogni anno gli studenti di Medicina dell’Università “Federico II” seguono corsi di medicina del territorio. Questo oltre ad essere uno dei pochi motivi di orgoglio per la nostra città, dà anche la garanzia ad ognuno di noi di sapere che affidiamo la nostra salute nelle mani di persone altamente qualificate.

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LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SQUILLACE: LO SCRITTORE LUIGI ESPOSITO CI SVELA SEGRETI E VERITA’ Questa settimana ci occupiamo di una storia piena di enigmi e misteri di cui poche persone sono a conoscenza e che riguarda proprio il nostro territorio. Si tratta della Chiesa di Santa Maria della Squillace, situata nel territorio di Arzano, in zona Squillace, nella prima traversa a sinistra dopo il Cimitero di Casoria. La chiesa ormai abbandonata e sconsacrata da tempo nasconde molti segreti e leggende avvolte però da un velo di verità tutt’ intorno, che forse per comodità nessuno vuole scardinare. In particolare conducendo delle ricerche su questa Cappella mi sono resa conto che le notizie sono davvero molto poche, si mette in evidenza la straordinaria antichità della Chiesa che appartiene al X secolo e si parla del culto della Vergine Maria, molto forte all’epoca in questa parrocchia. Questo è il modo in cui viene scaricato un patrimonio storico, artistico e di grande mistero per il nostro territorio. Cercando accuratamente è uscito fuori il nome di uno scrittore, Luigi Esposito, esperto di argomenti religiosi e autore di un libro nel 2013 “ La Croce e il Peccato”, che ruota proprio intorno ai misteri della Squillace. Un confronto con lui ci è stato utilissimo per capire

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quanti segreti si nascondono dietro a questa semplice Cappella appartenente al Medioevo e soprattutto ci ha permesso di comprendere l’indifferenza e l’omertà di chi conosce e preferisce non svelare segreti che potrebbero preoccupare. Il libro del nostro Luigi, è un romanzo che ha come base storica i territori in cui questo autore è vissuto, Arzano e Casoria. Molte delle cose che Luigi racconta nel suo romanzo sono sicuramente fantastiche e inventate, ma come lui stesso ci dice, partono sempre da un fondo di verità, da una leggenda legata a questa chiesa che poi tanto leggenda non è. Dalle fonti a cui si è appellato per scrivere questo libro, Luigi ha appreso che la Squillace era una Cappella Romitorio,( da romito che significa eremita), infatti la finalità dei proprietari era proprio questa, dedicarsi in solitudine e in eremitaggio alla preghiera e alla meditazione. La Cappella era di proprietà privata e apparteneva alla famiglia Parascandolo, almeno a partire dal XVII secolo, quando si attesta la presenza nella chiesa del culto della Vergine celebrato ogni anno il 12 settembre, alimentato proprio da una certa Anna Parascandolo a cui apparteneva la Cappella. CONTINUA A PAG. 11

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DOMENICA 26 APRILE 2015

SEGUE DA PAG. 9 Nel periodo storico che stiamo attraversando, Arzano era poco più che un villaggio e la chiesa era posta tra Casoria e il famoso “Lavinaio”, dove le donne si recavano per lavare i panni. Anna Parascandolo prima di morire diede le sue disposizioni, affinché il culto della Vergine continuasse e fosse portato avanti come lei aveva fatto in vita. In realtà a questo punto si apre un buco temporale e misterioso, perché ciò che sappiamo, è che con la progressiva urbanizzazione di Arzano, che ormai era diventato un paesino, la chiesa è stata abbandonata al suo destino e sconsacrata, alimentando strane leggende e segreti. Una di queste leggende, che come ci dice il nostro esperto, ha più dell’80% di verità, riguarda il famoso tesoro che fu trovato nella Cappella nel 1978, in occasione di lavori intorno al territorio della Squillace. Questo tesoro consisteva in una necropoli di 13 tombe di epoca normanna complete di corredi funebri formati da coppe, anfore, ghirlande dipinte e monete, un vero e proprio patrimonio artistico per il nostro territorio. Il primo dei misteri che circonda la Squillace riguarda proprio questo tesoro, nel quale solo 12 di queste tombe erano corredate, mentre della tredicesima si parla poco, in quanto si dice che in quest’ultima non ci fosse nulla, se non un sacco con poche ossa. All’epoca l’inesperienza e la poca importanza data al ritrovamento, portò coloro che si erano occupati di questa vicenda a custodire il tesoro all’interno della chiesa, chiusa solo con un catenaccio. Nel giro di poco tempo la Cappella fu depredata e il tesoro completamente trafugato. Naturalmente nel 1978, quando questo tesoro fu trovato, la cappella era già stata abbandonata e sconsacrata. Ed è proprio questa vicenda che alimenta la nostra curiosità. Perché la Squillace fu abbandonata? Quale segreto si nasconde dietro questa sconsacrazione? L’autore Luigi Esposito ancora una volta viene in nostro soccorso e ci racconta di un’altra leggenda legata a questa cappella ancora più misteriosa e particolare della prima.

Si parla di un carro di fuoco che in certe notti particolari, insegue i malcapitati che hanno la sventura di passare fuori dalla cappella, a detta di chi all’epoca ha avuto questa nefanda esperienza, alla guida del carro ci sarebbe stata una strega. In realtà questa storia che appare fantastica e irreale ha un fondo di verità, perché si parla anche di un processo inquisitorio che fu condotto all’interno della cappella, dove una povera sventurata, che probabilmente apparteneva alla famiglia dei proprietari, fu accusata di stregoneria. Da questa vicenda, che il più delle volte viene declassata a semplice leggenda popolare, si può dedurre probabilmente il motivo della sconsacrazione della Cappella. La storia di questa chiesa è quindi avvolta da un alone di mistero molto grande ma anche interessante, a conclusione di questa vicenda infatti ancora molti dubbi assalgono noi curiosi, che tipo di legame esiste tra il tesoro e la leggenda del carro infuocato? Ciò che ci appare chiaro, ed è quanto l’autore vuol far capire, è che la tredicesima tomba ritrovata priva di corredi funebri in realtà non apparteneva alla necropoli come tutte le altre. E allora aspettando il secondo volume del romanzo di Luigi Esposito, che uscirà a breve, ci lasciamo con questo quesito: a quale epoca risale questa tomba e soprattutto chi c’era al suo interno? Il legame con la vicenda della stregoneria appare evidente.

DOMENICA 26 APRILE 2015 SPERP

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Elezioni Regionali 31 Maggio 2015

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DOMENICA 26 APRILE 2015

GIUSEPPE NAVARRA

A.A.A. CERCASI NEODIRIGENTE “URBANISTICA” Passeggiando nei pressi del Comune, origliando e captando maldicenze e benedicenze, ho colto delle voci relative all’arch. Salvatore Napolitano, attuale dirigente dell’urbanistica, incaricato a ricoprire ad interim (pro tempore) anche quello di Dirigente dei LL.PP. Promoveatur ut amoveatur, mi son detto? L’incarico ad interim è una mossa preparatoria finalizzata alla sua definitiva defenestrazione dall’urbanistica? Si applica la tecnica dello spostamento in voga immancabilmente quando si fa un rimpasto, si insedia una nuova amministrazione o per favorire una new entry? Via gli indumenti pesanti e spazio a quelli leggeri, alla stregua delle casalinghe nei cambi di stagione? Sono state rilevate, forse da qualche esperto amministratore, pecche nel comportamento del dirigente? Sarà stato, per caso, il dictat del deus ex-machina di Casoria politica? Il Burattinaio? Il Grande Fratello? Il Reclutatore? Il politico che fiuta sempre per tempo da che parte spira il vento? Nell’attesa di conoscere i risvolti di questa ennesima strana e incomprensibile (?) decisione, i due onerosi incarichi saranno appannaggio di un solo Dirigente. Per quanto tempo? E chi lo sa! Il solito malevolo politicastro avanza l’ipotesi che si prenda tempo per accordarsi e nominare un personaggio a limone da insediare all’Urbanistica. Il comune mortale, invece, lontano dai giochi del

potere, si aspetta o spera che il posto lasciato vacante da tempo dal veterano dei LL.PP., ing. Di Palo, sia messo a concorso. L’urbanistica è un settore delicato, molto appetito ed importante per avere un dirigente, seppur bravo, a mezzo servizio. Ne va dell’efficienza di urbanistica e LL.PP. Certamente la Giunta avrà avuto i suoi buoni motivi, tutti improntati all’efficacia ed efficienza dei due settori, nel nominare ad interim

l’arch. Napolitano, segno, secondo me, di stima e di fiducia nei suoi riguardi. Purtroppo all’urbanistica c’è tanto lavoro da fare: c’è il Puc, il recupero del centro storico, le aree dismesse, le aree demaniali acquisite e tanti piccoli e grandi interventi da gestire sul territorio. Quanti appetiti da soddisfare! Questa operazione, ammesso e non concesso che sia stata messa in atto per compiacere il capobranco, è alquanto opaca, il che darebbe ragione alle insinuazioni del politicastro ed alla Vox Populi. A voler essere trasparenti, ad ogni

dirigente dovrebbe essere permesso di dirigere il settore in cui si è dimostrato efficiente. Si è dimostrato all’altezza del compito? Allora lasciamolo al suo posto. Spostarlo darebbe la stura a sospetti. I consiglieri non trasversali e trasformisti per mestiere dovrebbero dar battaglia e pretendere l’indizione immediata di un concorso per la nomina del dirigente dei LL.PP. Qualsiasi spostamento in corso d’opera fa sorgere spontanea la domanda dell’uomo della strada: a chi dava fastidio costui? Qualcosa apparentemente simile avvenne nel passato. La dirigente del settore ragioneria, funzionaria degnissima, gentile e disponibile, vincitrice di concorso, fu smistata altrove dopo uno scontro con un rampantino dell’epoca. La vecchia storia si ripete? Pussa via, amico del giaguaro. Se si vuole sgombrare il campo da ogni malevolo sospetto lasciate le cose come stanno e mettete a concorso l’eterno posto vacante di dirigente dei LL.PP ricoperto a lungo e fino a poco tempo fa, a tempo determinato, da Di Palo e prima ancora da Scafuto e da altri meritevoli professionisti, spesso forestieri. Eventuali spostamenti si giustificano solo in presenza di inadempienze ed inefficienze da dimostrare ed imputare. O no?! Come al solito parlo da cittadino, da utente, da elettore delegante, da uomo della strada, non da politico. Due ottiche diametralmente opposte.

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DOMENICA 26 APRILE 2015

ANTONIO BOTTA

Convegno nella parrocchia S. Antonio Abate di Casoria: “Uno sguardo nella terra dei fuochi: dov’è finita la nostra terra FELIX”?

IN ALLERTA, CON LE ARMI DELLA DENUNCIA, DELLA VERITA’ E DELL’AGIRE LEGALE

Ancora tanta voglia dl lottare con le armi della denuncia, della verità e della mobilitazione delle coscienze, senza mai arrendersi: ecco quanto è emerso nel convegno “Uno sguardo nella “Terra dei fuochi”: dov’è finita la nostra terra FELIX?!”, organizzato presso la parrocchia S. Antonio Abate di Casoria, dal Clan/Fuoco “La Fenice” del gruppo Scout Afragola 3. Moderato dalla dott.ssa Tonia Innocente, il convegno ha visto la partecipazione di personalità di rilievo, da anni in prima linea nella battaglia per difendere i nostri territori da uno scempio ambientale dagli effetti devastanti: Enzo Tosti, Portavoce del coordinamento Comitati “Fuochi”; Don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano in trincea da anni, animato dalla forza del Vangelo, per tutelare la salute di chi abita nella terra dei veleni, in particolar modo dei bambini; Anna Magri, mamma dell’associazione “Noi genitori di tutti”; Toni Mira, Caporedattore del giornale “Avvenire”; dott. Giuseppe Comella, Primario oncologo all’Istituto nazionale tumori di Napoli “G. Pascale” e referente della Regione Campania ISDE – Medici per l’Ambiente. Protagonisti della prima parte dell’interessantissimo Evento sono stati i ragazzi scout, i quali hanno mostrato, mediante slide, lo stupendo patrimonio paesaggistico ed artistico della Campania e la genuinità dei suoi prodotti agricoli, prima di essere inquinata dai veleni; a seguire, quattro di essi, sulle note della struggente canzone “Terra mia” di Pino Daniele, hanno trasmesso, danzando, il profondo dolore per la deturpazione arrecata alla bellezza della nostra Regione, al fine di lucrare avidamente sul traffico dei rifiuti speciali e velenosi prodotti nel “civile” Nord. Altri ragazzi, in efficaci monologhi, hanno interpretato, con vivo realismo, alcune vittime del malaffare della monnezza altamente letale, tra le quali la giornalista Ilaria Alpi, uccisa perché stava indagando sui traffici illeciti di armi e di sostanze tossiche, trasportate dall’Italia alla Somalia, e il camionista Mario Tamburrino, colpito da cecità per essersi toccato gli occhi con le mani sporche di sostanze velenose, essendo ignaro di ciò che trasportava. In tutti gli interventi, nella seconda parte del convegno, è stato posto in rilievo che il fumo nero e denso che si sprigiona da cumuli di copertoni, da scarti di industria tessile e di fabbriche di pellami che lavorano “in nero”, ha certamente avvelenato l’aria che respiriamo, arrecando patologie gravissime a persone di tutte le fasce d’età, causandone la morte. E’ lo stesso fumo, acre, pungente, tossico che una notte, come don Maurizio ha raccontato, invase la stanza in cui tentava di dormire, scuotendo la sua coscienza. Egli chiese a Dio cosa dovesse fare e, dopo aver pregato, chiara fu

la risposta: quella di scendere in campo contro il business dei rifiuti per la salvaguardia della salute pubblica. Essendo stato sversato di tutto nei nostri territori ( fanghi e liquami contenenti amianto, peci nocive contenenti diossine, solventi clorurati, copertoni automobilistici..), si è osservato che occorrerebbero miliardi e miliardi di euro per la bonifica, quindi impossibile da realizzare, anche perché i tempi sarebbero biblici; pertanto, come ha spiegato il dott. Comella, buon senso è impegnarsi per ottenere almeno la “messa in sicurezza” dei suoli inquinati, preservando i prodotti agricoli nostrani, la cui qualità e genuinità è comunque complessivamente garantita. Da tutti i relatori, in particolar modo dal giornalista Toni Mira, è stato rimarcato che l’allerta deve essere continua, la vigilanza costante, il bisogno di conoscere, di informarsi e di informare assiduo, perché nelle province di Napoli e Caserta la percentuale dei morti per tumori e leucemia supera, come si evince dal confronto dei dati con altre aree della Campania e con quelli di altre Regioni, il livello di guardia. Vibrante l’appello finale di Salvatore Iavarone, Assessore all’Ambiente del Comune di Afragola: “Insieme, vincendo il muro dell’indifferenza e della passiva rassegnazione, si può e si deve lottare per assicurare alle future generazioni una qualità della vita migliore, anche con gesti quotidiani semplici e civili, quali la raccolta differenziata, la cura del bene comune e uno stile di vita sobrio, evitando sprechi e sperperi ed incoraggiando il consumo equo e solidale. Intanto, don Maurizio ha scritto una lettera agli “onorevoli deputati”, nella quale li sollecita a “fare presto” nell’approvazione del disegno di legge sugli ecoreati, che “inquinano il Creato e ammazzano gli uomini.” Ciò consentirebbe ai magistrati, egli annota, di punire severamente gli odiosi crimini. Conclude la sua pressante richiesta con queste parole: “È umiliante per tutti, a cominciare dal Presidente della Repubblica e dal Capo del Governo, che pur conoscendo nome, cognome e misfatto del criminale, il giudice, per legge, lo debba rimandare a casa come se niente fosse. Eventuali modifiche alla legge in questione potrebbero essere fatte in seguito. Per noi abitanti della “Terra dei fuochi” non è solo una questione di civiltà. Non è solo in gioco la democrazia. L’altro ieri, a Mondragone, è morto Mario. L’ ultimo di uno sterminato elenco. Aveva solo 23 anni, Mario, e il diritto di vivere sereno. Purtroppo – bisogna ammetterlo – tra tanti uomini giusti e responsabili, c’è anche chi, per bramosia di denaro, ha rinunciato alla sua stessa dignità. Da queste persone dobbiamo difenderci. Signori deputati, per favore, fate presto!”

DOMENICA 26 APRILE 2015

ROSA DAVIDE

Cisl e Uil contestano l’organizzazione della Polizia Locale

Avevamo già raccontato ai lettori di CasoriaDue degli strani avvenimenti riguardanti il comando dei vigili urbani, ma a quanto pare nella ridente cittadina casoriana le anomalie e le irregolarità sono veramente all’ordine del giorno. Con un comunicato protocollato il 14/04/2015 i sindacati CISL FP e UIL FPL hanno denunciato l’amministrazione per scelte che di lecito avrebbero veramente poco, per non dire nulla. Dal mese di Gennaio del 2015 è stato posto al vertice della P.M. un dirigente amministrativo, in qualità di Comandante del Corpo. Secondo quanto si può leggere dal comunicato, quest’ultimo non possiede alcuna qualifica di vigile urbano ed ha diretta dipendenza funzionale solo ed esclusivamente dal sindaco. La Polizia Municipale dovrebbe, per legge, possedere autonoma collocazione nella struttura organizzativa del Comune e non essere posta alle dipendenze di un dirigente amministrativo. In virtù delle peculiarità del Corpo di Polizia Municipale, sia sotto il profilo organizzativo-strutturale che quello funzionale, dovrebbe escludersi che la professionalità necessaria

per lo svolgimento di funzioni così specifiche quanto delicate, sia acquisibile all’interno dell’organizzazione comunale con un dirigente amministrativo. “Si tratta infatti di una professionalità che non può intendersi limitata alla conoscenza del territorio comunale ed il suo substrato sociale, ma che richiede appropriate conoscenze teoriche e tecniche di codici e norme”. Altra problematica è quella relativa all’assessore di competenza. “Dal momento che le funzioni di autorità di P.S non sono delegabili si ritiene superflua la figura dell’Assessore alla Polizia Municipale e soprattutto non si comprende a che titolo possa farsi portavoce dell’Amministrazione in tema sicurezza”. Secondo i sindacati l’assessore non avrebbe dunque le competenze di legge in materia, il fatto che svolga attività politica e sindacale non fa altro che aggravare ulteriormente la situazione. Nella quinta città della Campania accade insomma che gli organi che dovrebbero garantire controllo, con le loro attività socio-politiche rappresentano anche i controllati. Ruoli assolutamente incompatibili. CISL e UIL hanno pertanto richiesto che gli atti firmati dal comandante e dall’assessore vengano annullati, per riportare nei canoni della legalità amministrativa l’attività della Polizia Municipale.

PaoneOnoranze & Funebri Savarese

DOMENICA 26 APRILE 2015

GIANLUCA GRIMALDI

Antonello Sannino: lotte e diritti

E’ raro riuscire a condensare la vita di una persona in poche parole: spesso siamo soliti associare la sintesi alla banalità e ci ritraiamo davanti alle descrizioni brevi. Ma ci sono casi in cui poche parole bastano a delineare con completezza il ruolo di una persona: sono i casi in cui passione a attività svolta coincidono, rendendo superflua ogni altra digressione. Lotte e diritti. Queste sono le parole che meglio si associano ad Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, Presidente della consulta pari opportunità della seconda Municipalità di Napoli e membro della segreteria provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).

Recentemente una delegazione di Arcigay ha avuto la possibilità di assistere all’intervento del Pontefice a Scampia. L’evento ha però suscitato alcune polemiche. Perché? La maggior parte delle critiche è stata mossa dall’interno del movimento, in particolare dagli stessi comitati Arcigay. Ci hanno accusato di eccessiva riverenza nei confronti del Papa e del Vaticano: in realtà, le nostre rivendicazioni sono mosse allo Stato italiano, rivendicazioni laiche volte a ottenere la piena cittadinanza delle persone LGBT, ossia una legge sul matrimonio egualitario, una che contrasti le discriminazioni legate a crimini d’odio, nonché una normativa sulla riattribuzione dell’identità di genere senza passare necessariamente per l’intervento chirurgico. Il mese scorso abbiamo accettato l’invito da parte della curia di Napoli ad essere tra le delegazioni presenti all’incontro col Papa allo scopo di far arrivare nelle case degli italiani il messaggio di una, seppur debole, apertura della Chiesa a tematiche a noi care. Inoltre, erano presenti anche delegazioni di associazioni o sindacati che sicuramente non vengono inquadrati come filoclericali. Molti sostengono che Arcigay sia un’associazione politicamente orientata, soprattutto dopo il tesseramento della Pascale (attuale compagna di Silvio Berlusconi). Come

rispondi a queste accuse? Siamo un’associazione apartitica, non apolitica. In diverse iniziative abbiamo chiamato a partecipare tutti quei partiti che hanno promosso un’apertura chiara alle istanze LGBT. Purtroppo ci sono partiti, come la Lega Nord e Nuovo Centrodestra, che si ostinano ad avere un orientamento medievale circa tali questioni. Nella nostra sede abbiamo ospitato molti esponenti del Movimento 5 Stelle, abbiamo tesserato alcuni appartenenti al PD, abbiamo fatto incontri con rappresentanti di vari e diversi partiti. Abbiamo tesserato la Pascale su sua stessa richiesta: è stata lei a cercare noi. Ed è stato un risultato importante. Molti esponenti di Forza Italia sono ora più aperti alle tematiche LGBT. Non è che molti partiti strumentalizzano l’idea come forma di propaganda politica? E’ un rischio che c’è sempre stato e sempre ci sarà.

DOMENICA 26 APRILE 2015

In passato partiti di ogni orientamento hanno usato la strumentalizzazione. In questa settimana c’è stato il settantesimo anniversario della liberazione. La parola liberazione ha ancora senso in un contesto sociale che sembra ormai avulso da quello storico? I valori dei partigiani sono ancora attuali o i valori di oggi sono diversi? La cosa più attuale che esista nella nostra comunità è la Carta Costituzionale che nasce memore degli orrori del nazifascismo. Lì dove ci sono stati tentativi anche di scardinamento del vivere politico, la Costituzione ci ha tutelato. Inoltre, i valori dei padri costituenti e dei partigiani sono la bussola che deve orientarci ora e nel futuro. Va sicuramente modernizzata la macchina burocratica del Paese, ma i valori fondanti sono gli stessi. Ma la libertà oggi è prima economica o sociale? Credo siano strettamente intersecate l’una all’altra. La libertà è partecipazione alla vita democratica. Per poter essere socialmente liberi occorre il lavoro, ossia essere liberi economicamente. Tu sei anche Presidente della consulta pari opportunità della seconda municipalità di Napoli. Qual è l’attuale situazione? La seconda municipalità ha voluto declinare le pari opportunità non solo alla comunità femminile, ma anche a quella LGBT. Ciò rappresenta l’ottenimento di un’alleanza con altre comunità che non hanno pienamente acquisito i propri diritti. E’ un segnale importante poiché si fa avanguardia politica in

una città da sempre sottovalutata. Il tutto avviene in un momento in cui le pari opportunità soffrono sempre di più, finendo nel pentolone generale delle politiche sociali o scomparendo completamente: abbiamo un Governo senza ministero delle pari opportunità, la regione senza un delegato e il comune di Napoli che ha una consigliera delegata per le pari opportunità, anche se di fatto è assente un assessorato alle pari opportunità. Il registro delle unioni civili che è presente anche a Casoria è un traguardo solo formale? E’, innanzitutto, un traguardo politico. Attualmente sono 9 i comuni su 92, nella provincia di Napoli, ad aver istituito un registro delle unioni civili: si tratta del 10%, un risultato importante. Più della metà della popolazione della provincia di Napoli può ricorrere a tale registro. Napoli e i comuni come Casoria premono sia simbolicamente sia politicamente verso una maggiore tutela per le coppie omoaffettive e fanno pressione verso il legislatore nazionale, già stimolato dalla Corte Costituzionale e dagli organi europei. Dunque si tratta di un traguardo simbolico che può portare a un effettivo cambiamento, in particolare a una legge regionale. A ottobre scade il tuo mandato come Presidente di Arcigay. Ti riproporrai? Ho deciso di aspettare e capire in che direzione va l’Associazione nazionale: se va verso un’associazionismo eccessivamente centralizzato o venga lasciata una forte autonomia dei comitati territoriali. Nel secondo caso sarò più propenso a restare.

Onoranze Funebri

Maria Luisa Esposito

Direzione e Uffici: Via Marco Rocco, 18 80026 - Casoria (NA)

Tel. 081.7587204 Cell. 380.7587204

www.casafunerariaesposito.it funeralesposito@libero.it

Casa Funeraria: Via Avellino, 26 80026 - Casoria (NA)

DOMENICA 26 APRILE 2015

GIANNI BIANCO

La grande Bellezza

Quando alle ore 16,00 di una fredda domenica di Pasqua sono entrato all’Accademia militare di Firenze, non avrei mai immaginato che un’opera d’arte potesse provocare in me una tale emozione e soprattutto farmi riflettere su tante cose. Parlo del David di Michelangelo, simbolo della città toscana da almeno mezzo millennio, di cultura, arte, scienza, politica e libertà. Questo voleva rappresentare il David, Firenze che orgogliosamente non abbassa il viso davanti ai potenti dell’epoca, Papa o Imperatore che fosse. L’orgoglio cittadino scolpito, anzi tirato fuori dal marmo togliendo le parti superflue come lo stesso Michelangelo citava. Visitare un Museo è un po’ come passeggiare nella storia ma a Firenze ha un sapore davvero speciale, bellezza, simmetria e orgoglio iniziano nelle pinacoteche e si uniscono a strade, piazze e edifici. La parola “Rinascimento” non sarebbe nata se non fosse esistita Firenze e passeggiando sul Lungarno in direzione Ponte Vecchio per inoltrarsi nel Museo degli Uffizi si deve necessariamente passare una galleria, dove a destra e sinistra ci sono statue dei grandi uomini di Firenze. Ventotto Statue tra le quali spiccano: Cosimo e Lorenzo de Medici; Giotto; Donatello; Leonardo; Michelangelo; Dante; Petrarca; Boccaccio; Machiavelli; Galileo; Guido Aretino; Benvenuto Cellini; Amerigo Vespucci, etc. Altre statue non sono meno importanti ma di certo non sono scolpiti nella memoria dell’umanità come quelli citati. Mentre camminavo tra quelle statue e soprattutto ammiravo dal Primo piano degli Uffizi Ponte vecchio, mi correva un pensiero nella mente. Possibile che una cinquantina di uomini abbia potuto lasciare un’eredità così grande ai propri eredi tale da essere immortale in eterno? Chiaramente nel guardare i grandi artisti, letterati, scienziati e umanisti di Firenze non potevo non riconoscere, conoscendone bene la storia della loro maggioranza, che il merito maggiore è stato di una famiglia, i Medici e in particolare di Lorenzo detto “Il Magnifico”. Le condizioni di vita per gli uomini di cultura a cavallo del passaggio dal Medio Evo all’età Moderna erano “difficili”, spesso il loro

lavoro era legato al bisogno del vivere quotidiano e il loro genio non è stato riconosciuto in vita ma valorizzato in epoche successive: Erano davvero pochi quelli che godevano di benessere e agiatezze. L’esempio di Dante e Machiavelli può rappresentare un valido riferimento. Allora dicevo, se gli uomini d’arte, di cultura, sapienza e di scienza erano spesso sottomessi al potere dei Principi, quale fu la scintilla che provocò quell’esplosione che portò l’uomo al gusto della bellezza e del Rinascimento? Guardavo Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria, gli edifici, le opere d’arte, le strade e non potevo non riconoscere che il merito maggiore di tutta quella rivoluzione era la passione e il gusto per il bello, l’amore per la sua città, la magnificenza di Lorenzo il Magnifico. Altri esempi ci sono stati in

DOMENICA 26 APRILE 2015

altre epoche della storia. Agli amanti della lettura corrono subito nella mente le parole scritte da Marguerite Yourcenar nelle “Memorie di Adriano”, opera che racconta lo spirito e l’amore per la bellezza dell’imperatore filosofo che ricostruì nella villa Adrianea di Tivoli, le più grandi bellezze di quell’epoca. Ancora, la Parigi del Re Sole, l’epoca Vittortiana a Londra, quella di Carlo V per Vienna e Madrid. Quale differenza con la mia Napoli pensavo che abbia vissuto un solo grande periodo di splendore di sfuggita con Federico II di Svevia e soprattutto Carlo III di Borbone. Napoli non è seconda assolutamente, per quantità e qualità di Arte, Storia e Cultura a Firenze, anzi in certi casi il patrimonio supera abbondantemente quello della città toscana. La differenza è “come si entra e quando si esce” da un Museo di Napoli o delle Opere d’arte e di storia disseminati nella provincia di Napoli. Dobbiamo dire con un certo rammarico che il potere politico, monarchico o repubblicano non ha mai amato Napoli, rappresentata sempre come una realtà disordinata, costruita come un giardino pensile confuso e improvvisato dove una classe dominante alla lungimiranza degli uomini di sapienza ha preferito sempre la frequentazione dei Lazzari. “Napoli è un paradiso abitato da demoni”, questo l’epitaffio che Goethe scolpì nella cultura europea in uno dei suoi viaggi napoletani. E’ cambiata la realtà? La de-

21 mocrazia ha regalato qualcosa di meglio della Dittatura o delle Monarchie che si sono alternate al potere a Napoli. No, si è sedimentata l’idea che “La bellezza, la grande bellezza”, della nostra città non debba essere curata come accade bene o male da Roma a salire su per l’Italia e l’Europa. Lo scempio è sotto gli occhi di tutti e la stessa città in cui abitiamo è da anni guidata da personaggi politici che non hanno certo il gusto e il piacere di valorizzare “la bellezza”, è sotto gli occhi di tutti lo sfacelo urbanistico, sociale, umano e come tutto ciò abbia abbassato le quotazioni di Casoria a Comune di seconda o terza fascia pur avendo i numeri per competere, eguagliare, superare tutte le realtà della Provincia di Napoli. L’idea Non quella di uomini colti o artisti al potere ma uomini e donne che vivano di “bellezze”, cose che, partendo da loro stessi, passi per le case e arrivi alle strade e nell’intera città perché non si viva l’insana idea che si sia belli perché eleganti o moderni per la novità tecnologica ma soprattutto perché le cose in comune sono la vera sfida per raggiungere vivere con gusto la propria città. I soliti scugnizzi mi diranno “non cambi mai, sei sempre il solito sognatore, le cose vanno così, etc.” A costoro e ai loro padrini politici rispondo con una frase di Jim Morrison “A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato”.

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DOMENICA 26 APRILE 2015

22 ANTONIO RUSSO

Un caso in via di risoluzione A breve lo smaltimento dell’amianto a Via San Benendetto

E’ fin troppo oramai che l’amianto giacente a Via San Benedetto, accanto all’omonima chiesa, è in attesa di essere smaltito senza alcun risultato evidente, ma finalmente qualcosa sembra essersi mosso. L’imballo, con annessa indicazione, sarà eliminato la prossima settimana dopo essere stato a contatto per lungo tempo con i cittadini che risiedono in quella zona. L’amianto si trova proprio nello stabile accanto alla parrocchia, nel palazzo da ristrutturare. Padre Fioretti aspetta solo l’approvazione da parte dell’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) per il piano di smaltimento che finalmente eliminerà il materiale cancerogeno da una zona molto frequentata proprio a causa della presenza della chiesa. Un sollievo per i residenti e per tutti i cittadini che

potranno finalmente andare a messa o semplicemente passeggiare per tale via senza più alcuna preoccupazione. Da sottolineare è la relativa indifferenza da parte dell’ente comunale. Infatti, i lavori di smaltimento, saranno spesati completamente dalla Parrocchia di San Benedetto.

IL NUOVO CALENDARIO DELLA RACCOLTA Zona sistema Porta a Porta

Il Presidente C.d.A Dott. F. Girardi

Umido

Indifferenziato

Multimateriale Carte e Cartone

Vetro

Lunedi

AREA 1

Martedi

AREA 2

Mercoledi

AREA 3

Giovedi

AREA 6

Venerdi

AREA 4

Sabato

AREA 5

DOMENICA 26 APRILE 2015

Congratulazioni

“Congratulazioni alla A.S.D. Picardi Boxe che ancora una volta ha sfornato dalla sua straordinaria fucina di talenti un nuovo campione, ARTEM TKACHUK, che ha vinto i campionati esordienti junior italiani svoltisi a Mondovì.”

Ministero dell`Istruzione, dell`Università e della Ricerca

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “FILIPPO PALIZZI” - CASORIA (NA) -

Unione Europea Fondo Sociale Europeo

Il giorno 29 aprile 2015, alle ore 10.30, presso l’Aula Vincenzo Vitale della Sede Centrale dell’I.C.S. “Filippo Palizzi”, piazza Dante - Casoria, si terrà il convegno LA TERRA DEI FUOCHI: IMPLICAZIONI SULL’AMBIENTE E SULL’UOMO Saluto ed Introduzione Prof.ssa S. Capasso - Dirigente Scolastico

Relatori Ore 10.40 - Dalla Terra dei Fuochi alla Terra di Ghiaccio G. Caputo I.C.S. “Filippo Palizzi” – SPEs 2014 Ore 11.00 - Combustione: Energia, Rischio e Ambiente E. Salzano Institute of Research on Combustion, CNR – Napoli Ore 11.20 - Brano musicale “Terra mia” eseguito dagli alunni dell’Istituto “F. Palizzi” Ore 11.30 - Pericoli chimici negli alimenti G. Marfè Seconda Università di Napoli – Dipartimento di Biochimica e Biofisica Ore 12.00 - Mangiare bene per vivere meglio C. Di Stefano Dirigente Medico Unità Operativa Medicina Preventiva dell’Età Evolutiva ASLRMC and Department of Hematology, "Tor Vergata" University – Roma Ore 12.30 - Saluto finale Dott. V. Carfora - Sindaco di Casoria Ore 12.40 - Ringraziamenti degli alunni e conclusione Tecnico Audio Prof.ssa L. Borriello

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Premio letterario “Pina Mugione” per gli alunni delle scuole primarie di Casoria

L’Istituto, diretto dalla Professoressa Fernanda Manganelli, ha deciso di istituire e intitolare alla memoria di Pina Mugione, un premio letterario per gli alunni delle scuole primarie, pubbliche e paritarie, del territorio di Casoria. Il tema del concorso è “ IL MONDO CHE VORREI ”. Ai partecipanti, alunni di scuola primaria,è richiesto di scrivere poesie, filastrocche, racconti, che dovranno riguardare emozioni, desideri, sogni e fantasie di ogni bambino. La partecipazione è gratuita; gli elaborati, unitamente al modulo di partecipazione, dovranno essere consegnati a mano presso la sede dell’IC Carducci King di via S.M.C. Brando alle docenti: APREA ADRIANA referente del Concorso adriana.aprea2@libero.it MARINO ADELE referente biblioteca “Pina Mugione” adele.marino@istruzione.it DI SOMMA GIUSEPPINA docente vicaria giuseppina.disomma@istruzione.it Il termine ultimo di consegna è il 18 maggio 2015 ore 13 Gli elaborati potranno essere scritti individualmente o in gruppo e non verranno restituiti. Ogni lavoro dovrà essere corredato dai relativi dati del/i candidato/i (nome, cognome, classe e scuola). Ogni classe invierà un solo elaborato. Sarà premiata la classe del vincitore, una per istituto, con libri di letteratura per ragazzi e/o con materiale scolastico. Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Il modulo di partecipazione, che è possibile reperire sul sito dell’IC Carducci- King : HYPERLINK “http://www.iccarducciking.it/ - www.iccarducciking.it HYPERLINK dovrà essere firmato o dal docente o da un genitore.

Coordina gli interventi: Prof.ssa S. Capasso

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il 27 aprile , ore 17.30, presso la Schneider, corso Italia - Casavatore, presenterò il libro di Annalisa Angelone “ROssa lava di fuoco” , in cui la giornalista del TG3 rende protagonista l’amore. è il penultimo incontro della rassegna APPUNTAMENTI COL LIBRO, II edizione, organizzato da Clarae Musae. Vittoria Caso

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Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il21 23FEBBRAIO APRILE 2015 2013 Impaginazione Grafica di Giuseppe Mascioli Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271 email: casoriadue@libero.it

DOMENICA 26 APRILE 2015