News ccib 18 09 2015

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18.09.2015 EMERGENZA MIGRANTI Truppe dell’esercito bulgaro al confine con la Turchia Il Governo di Sofia ha deciso di inviare al confine con la Turchia mille soldati e mezzi militari, entro la fine della settimana, in appoggio alla polizia di frontiera per contrastare l’eventuale ingresso clandestino sul territorio del Paese di migranti, prevalentemente siriani, provenienti dalla Turchia. Il Segretario Generale del Ministero dell’Interno, Gheorghi Kostov, ha annunciato che la misura “non è un segno di diffidenza nei confronti delle autorità turche, ma una necessità a seguito della pressione migratoria ai confini esterni dell’UE”. Negli ultimi tre giorni le Autorità turche stanno cercando di contenere oltre duemila migranti che dalla Siria vorrebbero raggiungere la Germania e i Paesi scandinavi attraverso la Bulgaria. Intanto il Ministro dell’Interno, Rumiana Bachvarova, ha dichiarato che Sofia “preferisce accogliere esclusivamente famiglie siriane”, e non singoli profughi, nell’ambito della sua quota di accoglienza di migranti provenienti da Grecia, Italia e Ungheria. Bulgaria e Romania accusate di sfruttare la crisi per accelerare l’adesione a Schengen Romania e Bulgaria starebbero progettando di sfruttare la crisi migratoria per rafforzare la loro posizione in Europa e accelerare l'adesione all’area di libera circolazione europea: diversi media dei due paesi balcanici e internazionali interpretano così le posizioni assunte da Bucarest e Sofia negli ultimi vertici europei incentrati sulla crisi dei migranti. Secondo il quotidiano Standart, i Primi Ministri di Bulgaria e Romania, Boyko Borissov e Victor Ponta, incontrandosi a margine di una riunione dei Ministri dell’Interno e della Giustizia dell'UE, si sarebbero accordati per far passare l’accesso all’area Schengen come un tassello fondamentale della strategia europea di contenimento della crisi migratoria. Nelle scorse settimane, parlando del piano di ripartizione delle quote d’accoglienza dei rifugiati fra Stati membri, diversi esponenti politici bulgari e romeni avevano avanzato l’ipotesi dell’immediato ingresso dei due paesi nello spazio Schengen. Non è un segreto che, sin dal 2007, data dell’entrata dei due Paesi nell’UE, Romania e Bulgaria abbiano cercato più volte di entrare nello spazio di libera circolazione. Nelle scorse settimane però c’è stato un crescendo di dichiarazioni in merito. Il Ministro degli Esteri della Bulgaria, Daniel Mitov, ha detto che la crisi dei rifugiati rappresenta un ulteriore argomento in favore dell’accesso della Bulgaria nell’area Schengen. Secondo Mitov, l’entrata della Bulgaria nell’area di libera circolazione darebbe impulso allo scambio delle informazioni fra i Paesi coinvolti dal fenomeno. “L’ondata migratoria non dovrebbe più essere usata come scusa per rinviare ulteriormente l’entrata del Paese nell’area Schengen, ma anzi, dovrebbe essere il suo maggiore argomento a favore”, ha detto Mitov. ENERGIA Sofia ha prolungato la licenza d’esplorazione di gas e petrolio alla Petroceltic


La Bulgaria ha prolungato la licenza di esplorazione di gas e petrolio per il giacimento offshore di Galata concessa a Petroceltic. L'estensione di 411 giorni consentirà a Petroceltic di svolgere le attività d'esplorazione e perforazione nel blocco Galata secondo il programma di lavoro già approvato da Sofia. Il giacimento di Galata è situato nell'area della Bulgaria nel Mar Nero. Il tasso di produzione dei campi Galata, Kaliakra e Kavarna è stato di circa 22.000 metri cubi all'ora lo scorso anno, con un volume di produzione complessivo di 193 milioni di metri cubi. Il gas, secondo quanto rivelato dalla stessa Petroceltic, è stato venduto alla società bulgara del gas Bulgargaz e alla fabbrica di fertilizzanti chimici Agropolychim. DIFESA Ivan Ghetsov è il nuovo Amministratore Delegato di Vmz Sopot La Vmz Sopot, fabbrica militare bulgara di proprietà dello Stato, ha un nuovo Amministratore Delegato: Ivan Ghetsov. Oltre al nuovo Amministratore Delegato, è stata modificata anche la composizione del Consiglio d’Amministrazione. Dimitar Atanassov, il leader dell’Associazione sindacale Podkrepa presso Vmz, ha rilevato che sarà richiesta anche la rimozione dalla carica di Tsvetana Bodurova, la responsabile della gestione del sito di Iganovo colpito da un'esplosione a marzo. Ai primi di agosto il Vice Ministro dell'Economia, Lyuben Petrov, ha deciso insieme ai rappresentanti dei sindacati dello stabilimento che una verifica condotta da audit esterno farà il punto sulla situazione dell’impianto. Il Ministero dell’Economia ha assicurato che gli ordini della fabbrica ammonteranno a circa 300 milioni di lev. Il 6 giugno si era verificata l’ennesima esplosione presso uno stabilimento della compagnia statale Vmz Sopot, che aveva causato la morte di una persona e il ferimento di altre quattro. Il 21 marzo scorso si erano verificate due esplosioni presso uno stabilimento della compagnia a Iganovo: da allora il processo di produzione era stato interrotto, causando una serie di proteste fra i lavoratori che temevano tagli ai loro stipendi. I dipendenti di Vmz Sopot avevano chiesto le dimissioni del Ministro dell'Economia, Bozhidar Lukarski: la compagnia, infatti, rientra nel portafoglio degli asset del Ministero.


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