News ccib 30 12 2014

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30.12.2014 PRIMO PIANO Norman Atlantic: Tutti gli undici bulgari a bordo del traghetto sono salvi Dopo 40 ore in balia delle onde altissime, del gelo, del fumo e delle fiamme che hanno avvolto il traghetto Norman Atlantic in viaggio dalla Grecia all'Italia, di certo al momento ci sono due numeri: i naufraghi messi in salvo, che sono 427 e quello degli italiani salvi, che sono 44. Il numero dei morti sembra purtroppo destinato a salire: ieri in serata, con il recupero di altri due corpi, se ne contano 10. E rimane il giallo se la nave trasportasse altre persone che non risultano nella lista dei passeggeri. In una nota del ministero degli esteri bulgaro si legge che a bordo del traghetto c’erano undici bulgari che sono stati messi tutti in salvo. Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, si è affrettato a precisare che “fare le previsioni sul numero dei dispersi ci sembra assolutamente prematuro. I numeri sono ballerini”. Sulla Norman Atlantic - ha spiegato il ministro - sono state salvate 427 persone (tra cui 56 membri dell'equipaggio), otto sono i morti (in serata sono stati però trovati altri due corpi ndr), per un totale di 435. Sulla lista d'imbarco però i passeggeri erano 478, e alcuni dei nomi delle persone salvate non figuravano su quella lista. Dunque il “porto d'imbarco dovrà ora verificare la corrispondenza delle liste” anche perché, durante il tragitto, il traghetto aveva effettuato uno scalo nel corso del quale alcuni passeggeri potrebbero essere scesi. Anche il ministro della difesa, Roberta Pinotti, ha confermato: “continueremo a scandagliare il mare per verificare se ci fossero ancora dispersi”. ENERGIA Il prezzo dell’elettricità non aumenterà dal primo gennaio 2015 Il prezzo dell'energia elettrica in Bulgaria non aumenterà a partire dal primo gennaio 2015, ma un incremento potrebbe arrivare nel mese di aprile o luglio del prossimo anno. Lo ha annunciato la neo presidente della Commissione per la regolamentazione energetica e idrica (Dkevr), Svetla Todorova. Nel mese di ottobre, i prezzi sono saliti del 9,5-9,9 per cento, a Founded in 2 00 3 an d acknowledged by Italia n Government in law no.5 18 /70 Member of the Association of Italian Chambers of Commerce Abroad Bul. Knyaghinya Maria Luisa, 2, Business Center TZUM, fl.5 – Sofia 1000 – Bulgaria Te l : + 3 5 9 2 8 4 6 3 2 8 0 / 1 – F a x : + 3 5 9 2 9 4 4 0 8 6 9 info@camcomit.bg –www.camcomit.bg


seconda dell’azienda di fornitura. Secondo Todorova l’aumento del prezzo dell'elettricità non è l'unico mezzo attraverso il quale portare stabilità e normalità al settore energetico. Il presidente di Dkevr ha dichiarato che saranno introdotti aumenti dei prezzi solo una volta appurato il fallimento delle riforme. Todorova ha sottolineato di non aver ricevuto alcuna pressione politica per il mantenimento dei prezzi.

RIMPASTO Il governo licenzia il direttore dell’Agenzia per i rifugiati Il governo ha estromesso il presidente dell’Agenzia di Stato per i rifugiati, Nikolay Cirpanliev. Al suo posto andrà il vice Vassil Varbanov fino alla nomina di un nuovo titolare. Cirpanliev ha diretto l'agenzia dal mese di ottobre dello scorso anno, al culmine dell'ondata di profughi prevalnetemete siriani arrivati ai confini del paese. Secondo alcuni mass media, Chirpanliev si è reso protagonista di diverse gaffe, paragonando i rifugiati agli unni e accusando Amnesty International di essere un'organizzazione ingannevole. Il governo di Sofia non ha reso note le motivazioni alla base del licenziamento. SOUTH STREAM Per Mosca il gasdotto non si fa, resta il nodo dei contratti A inizio dicembre Mosca ha detto che il progetto del gasdotto South Stream è definitivamente accantonato e ora ricompra le quote a tutti gli ex soci, Eni compresa. Il gruppo italiano ha infatti stipulato un accordo per la cessione della sua partecipazione del 20% a Gazprom, che sta riassorbendo anche il 15% ciascuno di Wintershall ed Edf. In un'intervista televisiva di inizio mese Alexey Miller, il numero uno della Gazprom che già detiene il 50% del controverso progetto, ha dichiarato che il capitolo è “assolutamente chiuso, in maniera definitiva”. Una sentenza che già appariva inappellabile e che confermava quanto già detto prima dal presidente russo Putin: “Se l'Unione europea non vuole che si faccia, allora non lo faremo”. Le tensioni tra Ue e Mosca, soprattutto dopo la crisi ucraina, hanno di molto ridotto le probabilità che si arrivasse a una ‘legalizzazione’ dei metanodotti nel rispetto del Terzo pacchetto Energia e quindi Mosca ripete che vuole posare una pietra tombale sul gasdotto che avrebbe dovuto portare il metano russo in Europa attraverso il Mar Nero. Un progetto fortemente avversato dagli Stati Uniti, che vedevano l'Europa sempre più a rischio dipendenza energetica dalla Russia, e dal quale Eni dovrebbe uscire senza danni. In una nota il gruppo italiano chiarisce infatti che “recupererà il capitale investito nel progetto, calcolato coerentemente con gli accordi esistenti”. La liquidazione dei soci di minoranza del gasdotto che avrebbe dovuto aggirare l'Ucraina (con evidenti

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implicazioni strategiche) e collegare la Russia con la Bulgaria non costerà poco a Gazprom. Secondo i primi calcoli, Eni dovrebbe incassare quanto già investito (circa 300 milioni) più un interesse di circa il 10%. Ma il punto sicuramente più controverso e oneroso è un altro: Saipem, gruppo controllato dalla stessa Eni, sarebbe dovuto essere il principale costruttore del gasdotto, con contratti stimati a un valore di circa 2,5 miliardi e regolarmente sottoscritti. Adesso potrebbero essere sciolti con le pesanti penali che scattano in questi casi ed è la questione che i mercati più attendono. A meno che Mosca non stia preparando la clamorosa sorpresa: un tracciato diverso ma con partner industriali confermati. Nei giorni scorsi il ministro dell’energia russo, Alexander Novak, ha dichiarato che Russia non vuole dare il via a eventuali richieste finanziarie della compagnia Gazprom contro la Bulgaria. A suo dire, l’abbandono del progetto non fa parte degli accordi intergovernativi che la Russia ha stretto con tutti i paesi che hanno aderito al piano del gasdotto. Novak ha esortato la Bulgaria a rilasciare in modo tempestivo tutte le autorizzazioni relative alla costruzione della sezione marittima del gasdotto South Stream, nel corso di una conversazione telefonica con l’omologa bulgara, Temenuzhka Petkova, la quale ha confermato che il processo per il rilascio dei documenti è già corso e che sarà completato in tempi brevi.

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