L'allenamento dell'agilità e della rapidità dei piedi nella pallacanestro moderna

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11 L’allenamento dell’agilità e della rapidità dei piedi nella pallacanestro moderna

CAPITOLO 1 la rapidità, l’agilità, la funzionalità

1.1 Le caratteristiche della pallacanestro

Conoscere il gioco e il giocatore è il punto di partenza per un tecnico, sia allenatore che preparatore, per impostare un piano di lavoro adeguato alle richieste del campo orientando i contenuti legati alle capacità individuali per garantire una prestazione massima e per un lungo periodo. Sono tre i principali aspetti che caratterizzano la pallacanestro:

- biomeccanico: inteso come lo studio del movimento e di tutti i suoi processi che caratterizzano le azioni tipiche del gioco. Azioni che prevedono accelerazione (sprint – partenze da fermo) decelerazione (arresti – cambi di senso), movimenti su diversi piani (rimbalzo, jump per il tiro in corsa e da fermo), su diversi assi (movimenti in torsione) e volti al contatto (conquista di un vantaggio);

- metabolico: tutte le azioni ricercano principalmente il coinvolgimento del metabolismo anaerobico, tuttavia, essendo il basket uno sport intermittente dove si alternano periodi di attività a momenti di recupero, anche l’influenza del metabolismo aerobico diventa importante


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CAPITOLO 2 fattori che determinano la rapidità e l’agilità nella pallacanestro

2.1 Analisi degli aspetti tecnici specifici dal punto di vista fisico

“Quel giocatore non sa correre”: questa è una frase ricorrente tra allenatori e preparatori che sintetizza la scarsa attitudine nella gestione degli schemi motori di base da parte del giocatore. Schemi motori che hanno come presupposto l’acquisizione della tecnica della corsa, del salto, del lanciare, dell’afferrare: tutti i movimenti introduttivi ai fondamentali cestistici, cui seguiranno movimenti tecnici più specifici riferiti alla pallacanestro.

La frase precedente non è, comunque, del tutto corretta: meglio definire un giocatore che non si muove efficacemente come un atleta che “non usa il proprio corpo in maniera funzionale”.

L’attività di osservazione del tecnico non deve essere finalizzata esclusivamente al “movimento dei piedi”, ma a tutto il corpo; qualsiasi movimento, con un coinvolgimento corretto delle braccia, è molto più efficace rispetto al mancato utilizzo o addirittura ad un movimento contrario degli arti superiori rispetto a quelli inferiori.


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CAPITOLO 3 Fattori determinanti nell’allenamento della rapidità e agilità

3.1 La rapidità

La rapidità è una qualità fisica di carattere complesso che si trova condizionata da diversi fattori: • muscolare: per la velocità con la quale i muscoli si contraggono, che è determinata dalla qualità delle fibre (bianche o rosse) a sua volta caratteristica genetica del giocatore; • nervoso: è responsabile dell’invio delle informazioni al cervello e dell’ innervazione m 
 uscolare e condiziona la rapidità di trasmissione dell’impulso nervoso; • cognitivo: per il condizionamento che viene dalle decisioni del giocatore in campo. La velocità di decisione è determinata da caratteristiche genetiche (intelligenza), dal grado di automatizzazione dei gesti tecnici e dalla capacità di percezione delle situazioni; • motivazionale: perché la volontà, l’attitudine agli sforzi, il sacrificio, l’aggressività sportiva formano quello che è definito il giocatore con la “giusta mentalità”.


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CAPITOLO 4 la valutazione della rapidità e dell’agilità

4.1 I test di valutazione

La scoperta del potenziale di un giocatore, per le sue caratteristiche fisiche e tecniche, deve far parte del bagaglio di competenze di un preparatore della pallacanestro. La valutazione funzionale è un’indagine attraverso prove oggettive atte a personalizzare gli interventi in funzione delle caratteristiche antropometriche, delle capacità condizionali, coordinative e della mobilità articolare del soggetto. I test proposti all’inizio del primo rapporto con l’atleta hanno il fine di conoscerlo, scoprendo le sue potenzialità relative alla capacità di rapidità, quanto la genetica gli abbia concesso nei termini di qualità di fibre muscolari. La tipologia di questi test sarà proposta attraverso movimenti molto semplici per limitare il coinvolgimento delle capacità coordinative. Utili sono i rilevamenti del balzo da fermo con oscillazione delle braccia (squat jump) oppure la serie di salti per valutare la stiffness muscolare. Si possono utilizzare anche strumentazioni sofisticate come la pedana di Bosco o l’Optojump Microgate, che permettono di avere dati legati al tempo di contatto del piede a terra e non solo, quindi rispondere in maniera più analitica sulla valutazione del giocatore. Prove con maggior coinvolgimento delle capacità tecni-


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CAPITOLO 5 pianificazione del lavoro

5.1 Ruolo del preparatore fisico

La figura del preparatore fisico nasce dal calcio come esperto nella fase iniziale dell’attività detta, appunto, di preparazione, per essere poi esportata anche negli sport di squadra, ancora con collocazione operativa nella prima parte della stagione e, soltanto nelle squadre di primo livello, impiegato marginalmente nelle sedute settimanali di allenamento. Il ruolo del preparatore fisico nella pallacanestro è stato inserito sistematicamente nello staff tecnico dal 2001, anno del primo corso specialistico FIP. Infatti, fino ad allora, operavano insegnanti di Educazione Fisica che applicavano le metodologie dell’allenamento generali alla pallacanestro. Con il corso federale, al termine del quale i partecipanti possono ottenere la qualifica di preparatore fisico, le tematiche legate al condizionamento e le metodologie di lavoro mirate al gioco e al giocatore sono state diffuse in ogni categoria. Questo percorso, ormai decennale, ha voluto fortemente dirigere le proposte metodologiche anche nel settore giovanile con contenuti diversificati in base ai diversi obiettivi che devono essere raggiunti.


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CAPITOLO 6 gli strumenti ed i mezzi di allenamento

Gli attrezzi per l’allenamento della rapidità vengono utilizzati come facilitatori dell’apprendimento delle abilità da parte del giocatore. Vanno inseriti nella progressione didattica quando è già stato acquisito il movimento più semplice, secondo gli indici di complessità presentati nelle schede degli esercizi. Esistono in commercio diverse attrezzature dedicate allo sviluppo dell’agilità e della rapidità, alcune specifiche altre generali, ma nessuna sarà efficace se i movimenti non saranno legati all’obiettivo prefissato.

Le linee del campo sono il primo “attrezzo” del campo sia da basket che da volley. È infatti importante avere dei punti di riferimento per effettuare movimenti specifici come cambi di direzione o di senso, oppure utilizzare la linea per movimenti pliometrici finalizzati al miglioramento della reattività.

Il “toccare le righe” solo con il piede può essere un modello ideale riferito al gioco. A volte è possibile anche far toccare la linea con la mano per costringere il giocatore a piegarsi sulle gambe senza flettere il busto.


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CAPITOLO 7 l’attività specifica per il settore giovanile e minibasket

7.1 Definire gli obiettivi

Quando un bambino entra in palestra per la prima volta, dovrebbe essere accompagnato nella crescita di giocatore e di uomo fino al suo inserimento in una categoria senior anche se “non si finisce mai di imparare… “. Il percorso dai 5 ai 19 anni dovrebbe essere coerente con gli obiettivi preposti definendo la strada utile per raggiungerli. Ogni mezzo, compresa la partita, deve essere finalizzato allo sviluppo delle sue qualità fisiche, tecniche e cognitive.

In questo periodo sono prioritari gli stimoli coordinativi e la conoscenza della tecnica di esecuzione in sintonia con contenuti adatti alla fascia d’età interessata. L’indirizzo didattico pertanto è quello di organizzare un lavoro mirato alle capacità specifiche dei soggetti tenendo conto della loro maturazione psicofisica e della loro esperienza cestistica.

Non esistono esercizi per un’età in particolare; esistono invece metodologie e richieste analitiche che partono dal settore minibasket fino al senior, passando dal giovanile.


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74 Gianni Cedolini

esercizio n° 1

8.1 Movimenti negli spazi brevi

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Stepping on line in avanzamento Livello difficoltà

Obiettivo

Rapidità di piedi

Descrizione

Il giocatore esegue passi alternati in avanti con 2 appoggi tra una riga tracciata sul campo (oppure usare la riga laterale).

esercizio n° 2

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Stepping on line laterale

Obiettivo

Rapidità di piedi

Descrizione

Livello difficoltà

Il giocatore esegue passi alternati laterali con 2 appoggi tra una riga tracciata sul campo (oppure usare la riga laterale).


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