Pizzo Meta 2011

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NOTIZIARIO ANN. DELLA SEZIONE CAI - SARNANO (MC) www.caisarnano.it

ANNO 2011 - n. IV

PIZZO META

DIGNITÀ E PRUDENZA SIAMO SU INTERNET I SOCI DELL’ANNO 2010 LA “DIRETTISSIMA” DEL GRAN SASSO RICORDI ESCURSIONISTICI I NOSTRI CALENDARI 2011 IL PIANETA NELLE NOSTRE MANI? NEL 2010 ANCHE SULLA STAMPA DEGLI STATI UNITI FOTO CURIOSE SCORCI DEI MONTI SIBILLINI


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IL CAI E L’AMBIENTE

La dignità delle zone montane

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l 125° del Resto del Carlino e la presentazione de “Le terre del Carlino” di Carlo Cambi nella sala consiliare di Sarnano, il 25 novembre 2010, hanno fornito l'occasione per fare l'elogio della montagna e in particolare degli Appennini. Con il “cugino” Sci Club è stato invitato anche il CAI di Sarnano. Il pres. Paolo Tiberi, chiamato al microfono dal direttore della zona Umbria-Marche del Monte dei Paschi (banca compartecipe dell'iniziativa), ha ricordato spirito e finalità del CAI nazionale ma soprattutto di quello sarnanese che ha puntato, sin dalla sua fondazione, più sulla cultura e sulla vita della montagna, piuttosto che sugli aspetti eroici delle scalate o fisici delle escursioni, praticate comunque dagli iscritti. Davanti a una sala attenta e stracolma ha toccato paesaggio e tradizioni, Parco naz. dei M. Sibillini e montanari, che per secoli hanno reso vivo il territorio, usandolo ma rispettandolo e conservandolo. Ha esemplificato la grandezza del passato con la frase-metafora di uno studioso: “Le colonne delle chiese dell'Aquila belano”. Tanto per far intendere il

legame economico, basato sul commercio della lana, tra gli Appennini e la Toscana, forse con monete dello stesso Monte dei Paschi. Quel “monte” senese è un nome dai vari significati. Tiberi ha ribadito che per salvare la montagna non basta la conservazione di luoghi, ricordi e dignità, ma occorre credere nel suo sviluppo per evitare lo spopolamento. “Gli investimenti pubblici in zona montana - il suo amaro commento - sono considerati inutili, visti i quattro gatti che ci vivono!”. Ha chiesto: “Dobbiamo tutti concentrarci nella fascia costiera per avere i serviPaolo Tiberi durante l’intervento zi?”. Il sindaco di Amandola, poco prima e pure lui preoccupato, aveva addirittura precisato: tutti ammucchiati tra autostrada, Adriatica e ferrovia. Paolo ha così concluso: “Tra le emergenze dei paesi montani... quella di mantenere i servizi a partire dalla scuola”. L'uomo infatti, privato dei diritti, lascia la montagna che, abbandonata, inselvatichisce, muore. E vi si spengono: tradizioni, cultura, economia, vita e dignità. “Reagire e, consapevoli, valorizzarla...”. Il redattore V. Petetta ¢

Alpinismo sì... “ma con la testa”

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tutto, spezza, taglia e schiaccia, per cui dopo la sua impressionante onda d'urto, quando fermerà la sua corsa e si compatterà, difficilmente saremo ancora in condizioni di poter sopravvivere. Come esperto del Soccorso Alpino: è difficile che un soccorso, benché organizzato in tutto il territorio nazionale ai massimi livelli, con l'ausilio di elicotteri e quant'altro necessario, arrivi sul luogo anche in condizioni meteo ottimali prima di venti minuti. Suggerisco quindi che Valanga oltre a frequentare adeguati corsi del C.A.I., diretti alla conoscenza e prevenzione per andare in luoghi innevati con la necessaria cautela e umiltà, si vada possibilmente insieme a persone esperte evitando di cacciarsi nei guai con la speranza che poi qualcuno ci salvi o addirittura ci salvino la vita gli “inutili” ritrovati tecnologici. Infine, invito a riflettere sulla necessità di non mettere a repentaglio la vita dei nostri amici soccorritori a causa d'improvvisazioni o gravi negligenze. geom. Mariano Costantini ¢ Vice pres. sezione C.A.I. Sarnano

l nuovo anno è ancora a far capolino dietro l'angolo del 2010 che già, con i primi fiocchi di neve, abbiamo avuto soci e non soci morti da valanga. L'unico conforto è il non aver dovuto sentire dai media sciocche affermazioni del tipo: “montagna assassina”, “valanga assassina“ ecc. Abbiamo comunque sentito altre stupidità che alcuni “interessati” vogliono propagandare, con cinismo commerciale e sfruttando l'occasione, per una parvenza di sicurezza in ambiente invernale. Mi riferisco, ma non solo, allo “zaino con airbag” antivalanga che ultimamente ci hanno proposto in tv insieme a sonda, arva (cercapersone-ricetrasmittente) e pala. Mi permetto, come esperto di montagna, di invitarvi a “non dare ascolto” a queste baggianate. La realtà è più cruda. Dopo dieciquindici minuti di seppellimento sotto il manto nevoso, le possibilità di sopravvivenza diminuiscono drasticamente fin quasi allo zero; dopo venti-trenta minuti: grave ipotermia e soffocamento. Esistono diversi tipi di valanga oltre il tipo a neve polverosa e, per esempio, la cosiddetta “valanga a lastroni” che, oltre a travolgere

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LA SEZIONE INFORMA

“Siamo su Internet e record dei soci” Cristiana Iommi, un'escursione con le classi della 3a pri‘annuale appuntamento con il nostro giornalino è maria sui prati di Ragnolo fino a Pizzo Meta. Hanno parormai diventato “tradizione”. Il resoconto di avvenitecipato anche molti genitori. Eravamo 136 persone ed menti, notizie, aneddoti, fotografie e attività svolta, serve è stata una giornata serena, piacevole e istruttiva a diretper tenere informati i nostri soci, ma è anche un motivo to contatto con la natura e la fioritura dei prati montani. in più per stare vicini e legati all'amore che ci accomuna Nel 2011 contiamo di ripeterla. per la montagna. Sono proseguite, inoltre in una serata di fine luglio, le Nel 2010 c'è stato un nuovo record del numero dei soci, proiezioni di diapositive da parte di Elisabetta Raschioni ormai l'ennesimo; abbiamo infatti raggiunto quota 223. con numerosi partecipanti. Pubblicizzare la montagna e Il 20 marzo si è tenuta l'assemblea ordinaria degli iscritti, la sezione di Sarnano, in pardurante la quale sono stati ticolare, è sempre un'ottima enumerati i fatti avvenuti iniziativa. Un'altra peculiarità nell'anno precedente e si è della nostra sezione è la “biproceduto, come da statuto, blioteca della montagna”, all'approvazione del bilancio inaugurata nel 2009 e amconsuntivo e preventivo. È pliata nel 2010 con 20 volunoto che la nostra associami. È specialistica, tecnica e zione non ha scopo di lucro di narrativa. Conta circa 150 ed è formata da volontari e volumi . Invitiamo perciò tutti appassionati della montai soci, interessati alla lettura, gna. A volte per organizzare ad approfittare di questa manifestazioni importanti opportunità e a contattare la come convegni, incontri e segreteria per eventuali riconferenze, occorrerebbero chieste. Nel mese di agosto, anche dei contributi da parla sezione ha collaborato con Estrazione innocente della “lotteria d’agosto” te di enti vari. Purtroppo “L'Associazione amici della però non è facile ottenere montagna di Sassotetto” per una escursione notturna aiuti di questo genere, allora si va avanti con le nostre partita da Sarnano, abbastanza impegnativa e che si è forze e con la generosità degli sponsor che non finiremo conclusa intorno a mezzanotte con una spaghettata. mai di ringraziare calorosamente. Nell'ultima domenica di novembre nel palasport di L'importante novità del 2010 è stata la creazione del sito Sarnano, abbiamo partecipato a Snowfest e, nei giorni internet www.caisarnano.it, realizzato dal socio Luca 11 e 12 dicembre, a Sportfest nel Loggiato. In entrambe Tambella. Ci adopereremo di aggiornarlo con le notizie le feste con uno stand curato dai soci Nicola Mariotti e della vita sezionale. I soci naturalmente possono sempre Danilo Staffolani. Hanno esposto fotografie di fiori, cudare suggerimenti per ampliare il raggio di azione o corriosità e scorci montani. Gli impegni annuali si sono conreggere eventuali imperfezioni. clusi, come solito, con la pubblicazione dei calendari Per quanto riguarda le escursioni, anche nel 2010, c'è 2011 da parete, da tavolo (visibili a pag. 8) e del prostata una discreta partecipazione di soci e non; il nostro gramma escursionistico 2011. scopo è sempre quello di avvicinare più gente possibile alla montagna. Il 30 maggio, abbiamo organizzato con Carlo Salvatori ¢ la scuola “Don Lorenzo Milani” di Monte Urano (FM) e la Segretario - Tesoriere, sez. C.A.I. di Sarnano collaborazione di alcune maestre, fra cui la nostra socia

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Dal 1998 un omaggio ai soci del Club Alpino di Sarnano 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

PENNA MAGLIETTA CAPPELLINO COLTELLINO MARSUPIO BORRACCIA OMBRELLINO

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2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

PONCHO ZAINETTO MARSUPIO BORSELLO BUSSOLA BERRETTO IN PILE SCIARPA IN PILE

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QUOTE ASSOCIATIVE 2011 SOCI ORDINARI SOCI FAMILIARI SOCI GIOVANI AMMISSIONE NUOVI SOCI

40,70 EURO 21,71 EURO 15,69 EURO

3,81 EURO

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TUTTI I SOCI - anno 2010 Rocci Giulio, Romagnoli Angelo, Rossi Federico, Rossi Pietro Maria A., Sagripanti Massimo, Salustri Clorindo, Salustri Giorgio, Salvatori Carlo, Salvucci Giovanni, Sanson Jean Bernard, Santucci Alessandrini Baldo, Alessandrini Graziella, Amici Giuliana, Alessio, Sardini Ivano, Sargolini Augusto, Sargolini Massimo, Angelelli Lorenzo, Annavini Hena, Antonelli Fabrizio, Aquilanti Satulli Giuliana, Sbaffoni Maurizio, Scagnetti Alberto, Scarponi Luciana, Archeri Barbara, Arrà Antonio, Baldassarri Andrea, Emidio, Spendolini Franco, Spinelli Claudio, Spinucci Giorgio, Battaglioni Paolo, Bertoni Rita, Biaggi Remo, Birzer Gerhard, Staffolani Danilo, Stortoni Fausto, Superiori Faida, Taccari Marco, Bonelli Linda, Bracci Domenico, Tamagnini Mario, Tambella Luca, Bruni Luigina, Bruschi Adolfo, Tanucci Gedeone, Tanucci Sandro, Burocchi Bruno, Burocchi Stefano, Tassi Emanuele, Tedeschi Censori Cabascia Ivo, Calcina Corrado, Giovanni, Teodori Antonio, Tesei Canzonetta Secondo, Carassai Daniele, Tesei Giuseppe, Testa Claudio, Carassai Lorenzo, Michele, Tiberi Paolo, Tidei Alberta, Carassai Marco, Cardarelli Roberto, Tirabasso Roberto, Tordini Pierluigi, Carsetti Pierfrancesco, Casciotti Tossici Nazzareno, Tossici Vincenzo, Giorgio, Casciotti Paolo, Casoni Travaglia Loretta, Turicchi Renato, Moreno, Celi Giulio, Cencioni Ulissi Anna Maria, Venanzi Mario, Benedetto, Censori Domenico, Venanzi Mauro, Vergari Gino, Ceregioli Franco, Ciabocco Vergari Giuseppe, Vita Aldo, Giancarlo, Cianconi Francesco, Zamponi Elisabetta, Zamponi Ciarlantini Raffaele, Coccetti Mauro. Maurizio, Compagnucci Amalia, Un sorso d’acqua a Fonte Trocca Compagnucci Bruno, Compagnucci Leonardo, Corazza SOCI FAMILIARI Giancarlo, Costantini Luca, Costantini Mariano, Curi Aurelio, Del Giudice Paolo Maria, Di Carlo Renzo, Di Chiara Emanuele, Birzer Jutta, Bugatti M. Grazia, Carassai Francesco, Cavalli M. Farina Remo, Ferretti Franco, Ferriccioli Giuseppe, Filoni Luigi, Grazia, Ciabocco Giovanni, Cipolla Maria, Coccetti Lucia, Fioravanti Avio, Foresi Valter, Fornari Remo, Forti Eraldo, Frasini Coccetti Luigi, Compagnucci Marco, Costantini Renato, Del Antonio, Frattali Fabio, Frollà Giancarlo, Frollini Lando, Galoni Bello Tiziana, Desideri M. Silvia, Frinchillucci Gianluca, Gibertini Maurizio, Gentili Anna, Gentili Giuseppe, Gentilozzi Marco, Silvia, Iommi Cristiana, Lucarelli M. Grazia, Maggiore Rosetta, Ghiandoni Angiolino, Gianseni Gabriele, Giardini Augusta, Manzi Emanuele, Mariotti Luca, Migliori Marco, Montanari Gibertini Gabriele, Gregori Stefano, Innamorati Flaviano, Andreina, Moretti Rosella, Orazi Fabrizia, Perlini Antonella, Innamorati Giulio, Ippoliti Alessandra, Lattughi Giuseppe, Perogio Lorenzo, Perugini M. Teresa, Perugini Simona, Ruffini Lucarelli Francesca, Lucozzi Adorna, Magrini Antonio, Mancini Cheti, Salvatori Elena, Scipioni Amalia, Tiburzi Fabiola, Toloni Monia, Mandozzi Vincenzo, Mannozzi Sergio, Manzi Giuseppe, Carmen, Viceré Stella, Virgili Sofia. Marini Graziano, Mariotti Nicola, Marzialetti Lando, Mastrocola Andrea, Mastrosani Chiara, Merelli Patrizia, Miconi Maurizio, SOCI GIOVANI Miconi Nazzareno, Migliori Piergiorgio, Monaldi Giuseppe, Montanari Orolando, Pacazocchi Dario, Pacetti Furio, Palmoni Anella Nicolò, Arrà Valentina, Battistini Gaia, Battistini Lucia, Antonello, Palmoni Antonio, Palmoni Luciano, Paoletti Franco, Biaggi Rachele, Camillozzi Silvia, Canzonetta Fabio, De Palma Paolucci Loris, Papi Sandro, Pasini Bruno, Luca, Di Chiara Letizia, Di Chiara Matteo, Filoni Michele, Moretti Pennesi Antonio, Pennesi Piero, Perfetti Sharon, Petetta Alessandro, Pettinari Elisa, Pilotti Valentina, Tiberi Desiderio, Perogio Adolfo, Perugini Pierpaolo, Alessandra, Tiberi Chiara, Verolini Maria, Zamponi Elena Maria Petetta Vermiglio, Josè. ¢ Petritoli Alessandro, CONSIGLIO DIRETTIVO Pettinari Franco, PAOLO TIBERI presidente Piccinini MARIANO COSTANTINI vice presidente Giuseppina, CARLO SALVATORI segretario - tesoriere Piergentili VERMIGLIO PETETTA vice segret. - grafico § La carta si può anche bruciare (dove esiste MAURIZIO COCCETTI consigliere Giacomino, Pierli un rifugio è utile per accendere il fuoco) MASSIMO SARGOLINI consigliere Maria Angela, Poli HENA ANNAVINI consigliere Silvia, Quintili § I resti del cibo si possono lasciare sulle rocREMO BIAGGI consigliere Emanuele, ce; ci pensano i corvi a fare pulizia VINCENZO MANDOZZI consigliere Rafaiani Luigi, § Scatolame e vuoti di bottiglie riportateli, Raschioni per favore, a casa o dove esistono appositi REVISORI DEI CONTI Elisabetta, Recchi raccoglitori Ruggero, Remoli FAIDA SUPERIORI § Chiunque arrivi su una cima non può che Sergio Maria, ELISABETTA RASCHIONI BRUNO COMPAGNUCCI piacergli di trovarla pulita C. S. ¢ Rocchi Claudio,

SOCI ORDINARI

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SI RACCONTA IN MONTAGNA

La “Direttissima” del Gran Sasso

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ono passati dieci anni - sembra ieri - dall’avventura dritta, lungo la parete sud. Solo l’inizio è agevole. Presto sul Corno Grande, raggiunto passando per la via il sentiero s’inerpica tra massi giganteschi. Alcuni romani direttissima. Il ricordo ancora entusiasma e fa tremare procedono con cautela. I passaggi diventano stretti e le ginocchia. Trekking speciale al Gran Sasso d’Italia, il verticali. Un uomo avanza a fatica rotolando sassi peri20 agosto 2000, con gli amici del Club Alpino di colosi. Riusciamo a passare. Il “budello” è stretto e impeSarnano. Si parte prestissimo da piazza della Libertà per disce di vedere il vuoto. Meglio così! Un gruppo rinunl’Abruzzo. Siamo in otto: Mariano “della canottiera rosciatario scende: altre difficoltà nel passare. Ci arrampisa”, Fabrizio di S. Angelo in chiamo con i consigli di Pontano, Remo di SarnaMariano che chiude la fila. no, Maurizio di ComuUna ragazza romana è fernanza, Giovanni di Empoli ma e blocca la salita. È doe Laura, una signora di lorante: ha due scarpette Macerata con il marito. A di tela rosa. Non le risparGiulianova si prende per miamo bonari rimproveri. Teramo. Alla vista del SanI nostri, dopo averla imtuario di S. Gabriele, la mia bracata, la tirano su di pesilenziosa preghiera penso. È l’unica soluzione. sando alla grande montaSalgo per fare spazio e mi gna che ci aspetta... Ci trovo capofila. Sulla des’infila per 10 km nel tunstra: gli alpinisti, visti dalla nel del Gran Sasso e, all’u“sella”, piantano chiodi alscita, ecco la strada per la parete. L’occhio va verCampo Imperatore tra boso l’alto. Il punto è “scoschi di conifere, prati, stazperto”e le mani cercano zi di pecore e cani bianchi la presa. Resto attaccato abruzzesi. Arriviamo daalla parete, senza guardavanti all'albergo, dove fu re in basso. Non soffro di imprigionato Mussolini. vertigini ma il baratro è Altimetro tarato e zaino in spaventoso: forse 500 m. spalla, inizia l'avventura. Nella zona in ombra, le Dalle cupole dell’osservarocce sono gelate. I setorio geofisico si sale di dignali a triangolo mi rassislivello e si prosegue per curano: il percorso è giuun sentiero ondulato. Tansto. Da un piccolo terrazti escursionisti: chi va e chi zo rivedo il vallone del biviene. Il rifugio Duca degli vio e Laura. Il marito è Abruzzi s’allontana alle noFinita la Direttissima, ormai sulla vetta con noi. Ancora un altro stre spalle. La vista è inpassaggio, tra due burroni. comparabile. Cielo terso e aria calda. Ovunque: pianoEcco un vocio venire dalla vetta. Ce l’ho fatta! Sono sul ri, conche e massi sparsi sui prati, arsi dal sole. Sul Vado Corno Grande (2914 m). Il sole splende alto... di Corno (1924 m), la visione del Corno Grande, posEscursionisti mangiano e parlano. Scattano foto. Una sente e minaccioso. Col binocolo inquadriamo, sul verragazza in reggiseno prende il sole. Esuberanti ragazzi sante est, alpinisti in parete. Altri più in basso sono presdi Lanciano mi dicono: “Siamo giunti... dal sentiero”. so una tenda rossa. Scendiamo dalla “sella” e risaliamo Rispondo: “Bravi, ma la Direttissima è un’altra cosa!”. Il fino a un bivio. Un cartello indica la “Direttissima” e a sipanorama è immenso. Solo il Corno Piccolo chiude nistra la via normale, che aggira a ovest la montagna. uno spicco d’orizzonte. L’Aquila è giù, lontana, “forte e Laura si ferma sgomenta, vedendo la parete del Gran gentile” come l’Abruzzo. Lontane e da venire, le brutSasso. Il sentiero è segnato da triangoli verdi che si perture: terremoto, macerie e risate al telefono... dono tra i macigni. Fabrizio tocca la corda, nello zaino, e ci rassicura. Alcuni escursionisti sono in alto e salgono. Vermiglio Petetta ¢ Qualcuno, scoraggiato, torna indietro. Decidiamo di saCorrispondente - “L’Appennino Camerte” lire. Mariano indica una linea scura e strettissima, quasi Writer - “La Gazzetta Italiana” Cleveland, Stati Uniti PIZZO META - IV

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ESCURSIONI

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iabilandia, Gardaland, niente di tutto ciò . Stop al contraffatto, alle riproduzioni, alla pseudo-realtà. Alcune maestre della scuola primaria di Monte Urano, in occasione della tradizionale gita di fine anno scolastico, hanno voluto organizzare per i loro piccoli alunni di terza classe una gita decisamente diversa, seppure ugualmente gioiosa e divertente: una passeggiata in montagna con gli amici animatori del CAI di Sarnano. Più di cento neo-escursionisti in lunga fila indiana, il30 maggio, hanno percorso per lungo e per largo i Piani del Ragnolo, illuminati da un sole che ha permesso di apprezzare nel migliore dei modi un variopinto tappeto di fiori che si stendeva per tutto l'altopiano . Erano stati tutti sollecitati a munirsi di calzature e giubbotto idonei, zaino leggero ma fornito di acqua, maglione per il freddo, kway, quaderno e penna per prendere appunti. Questi ultimi sono usciti fuori in un lampo, più velocemente del fazzoletto dal cappello del prestigiatore, quando ci si è fermati per osservare la margherita, la genzianella, il nontiscordardime, il ranuncolo . Arrivati ai piedi di Pizzo Meta e informati della possibilità di poter raggiungerne la cima, tutti hanno manifestato il desiderio di salire. Altro che la monorotaia di Fiabilandia! Un'emozione vera! Lassù : il cielo a 360 gradi, il sentirsi un'aquila che volteggia tra le sue rocciose cime, l'immaginarsi alla guida di un deltaplano, il sole a portata di mano e, giù, tutto il resto del mondo. Sicuramente si è trattato di un evento pieno di emozioni, possibile e ripetibile . Grande è stata la soddisfazione delle maestre per aver dato un'opportunità in più ai propri alunni, per aver gettato un seme che può germogliare il piacere di andar per monti . Il piacere d'immergersi in una natura ancora incontaminata che può suscitare solo serenità e gioia di vivere in un mondo che da quelle parti, in montagna, sa dare il meglio di sé. Fa sognare, meravigliare, progettare di stare un'altra volta insieme ... i bambini e la montagna. chirurgo Vincenzo Mandozzi • insegnante Cristiana lommi •

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I CALENDARI DEL 2011

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remo, pensando allo sci-alpinismo programmato per domenica. È la mia prima uscita CAI da organizzatrice. Sabato, la prima brutta notizia: Mariano e Remo, impossibilitati per problemi personali. La notte non è migliore: mia figlia Lucia decide che non le va di dormire fino a mezzanotte e alle quattro si sveglia per fare colazione! Morale della favola, io e mio marito Daniele ci prepariamo con molto anticipo, tanto di dormire non se ne parla. Arrivati puntuali in piazza, aspettiamo ma nessuno arriva. Nonostante tutto, decidiamo di andare in macchina verso Frontignano. Il sole splende, ma una nuvoletta bianca sopra la cresta del Bove ci allarma. Saliamo con la seggiovia e, appena scesi, c'investe un vento freddo e fortissimo. Indossate pelli di foca iniziamo a salire verso il Bove Sud, ma il vento è troppo forte e una via in cresta è pericolosa Dobbiamo rinunciare. Amareggiati, scendiamo alla macchina con gli sci. Che fare ora? Uno skipass per le piste? Io e Daniele ci guardiamo; basta un secondo per capirsi. “Monte Lieto?” propone. “Andata” rispondo. Partiamo per i piani di Castelluccio. Giungiamo in zona riparata e col vento da sud-est. Il sole è ormai alto. Iniziamo la salita, già battuta da un gruppo di sci-alpinisti mentre altri tre salgono dietro di noi. Salita senza intoppi. Sulla vetta ci concediamo uno spuntino e un sorso di tè ormai freddo. La discesa è splendida e ci ripaga di tutte le disavventure della giornata. Cielo terso, neve perfetta, fondo compatto con neve polverosa. A sera un po' d'amarezza per lo scarso successo dell'iniziativa. Per fare attività alpinistica serve un gruppo affiatato e sufficientemente numeroso. Tutti abbiamo impegni e problemi. Nei mesi successivi, oltre a Remo e Mariano, ho conosciuto persone che fanno alpinismo e spero di trovarne altre per condividere esperienze e trarre insegnamenti. Inoltre, grazie a supporto ed entusiasmo di Massimo e Mariano, si è creato un gruppo che sta organizzando attività per avvicinare i ragazzi a tali discipline. dott.ssa veter. Hena Annavini ¢

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L’UOMO E L’AMBIENTE

Tra montagna e città

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iportare l'uomo a “prendersi cura della Terra” appare oggi un'esigenza dei cittadini non più differibile. Nell'organizzazione della città crescono le offerte di spazi verdi a scopo ricreativo, sportivo, culturale, di mobilità lenta e il parco naturale aspira a divenire metafora vivente di un nuovo rapporto uomoambiente. Analogamente, il tema del paesaggio è sempre più oggetto di attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni. Esso viene considerato un elemento fondamentale della qualità della vita dei cittadini, un valore culturale da contrapporre alla perdita d'identità dei luoghi, seguita ai processi di globalizzazione, una risorsa economica che produce occupazione e reddito. Diventa urgente un nuovo impegno da parte dell'ambientalismo per sostenere l'emergente interesse per la natura e la montagna da parte dei cittadini. Facilitare contatti e relazioni profonde e feconde tra montanari e cittadini è il nuovo scenario in cui occorre muoversi, nella consapevolezza che “montanari non si nasce, ma si diventa” (Annibale Salsa) e che non esiste visione della montagna separata da quella della città. Il CAI si sta calando in questa nuova sfida. Con il 98° Congresso Nazionale (il dibattito è poi stato ripreso in diversi altri appuntamenti, tra cui il Convegno nazionale di Sarnano, nel 2009, “Tra montagna e città”) ha avviato un formidabile “cambio di marcia” culturale, volto a impreziosire la nostra grande associazione e a portare la montagna al centro degli interessi nazionali ed europei. Il CAI ha una vocazione costitutiva all'agire concreto sul territorio ed è ben cosciente che, per “dare reali opportunità alla montagna e ai montanari e per dare futuro alle attività sull'alpe” (Pier Giorgio Oliveti), occorra sfruttare appieno le molteplici condizioni favorevoli (talune di portata storica) che oggi si presentano. In questa prospettiva, il CAI sa che non può rimanere arroccato sulle posizioni di coltivare il puro gesto atletico dell'alpinismo, ma deve portare il proprio contributo alla maturazione di una nuova correlazione tra patrimonio naturalestorico-culturale e dinamiche socio economiche, tra fissità e movimento, tra identità tradizionali localmente riconoscibili e nuove forme di nomadismo. Per far sì che la montagna possa ristabilire un fecondo legame con la città, o meglio ancora con l'intero territorio, sarà necessario intervenire in quel coacervo di relazioni che regolano il rapporto coevolutivo delle società locali con il loro ambiente, originando paesaggio. Il momento è propizio. Con la globalizzazione riemerge l'attenzione per le specificità territoriali, poiPIZZO META - IV

ché nel momento in cui ogni luogo riesce a collegarsi con le reti globali, le caratterizzazioni territoriali diventano vantaggi competitivi. Le risorse immobili possono così efficacemente legarsi alle risorse mobili (delle grandi reti globali, dove circolano denaro, lavoro, imprenditorialità, …) e dare origine ai processi di sviluppo. In questo scenario, l'attenzione al paesaggio, inteso come ponte tra natura e cultura, diventa passaggio ineludibile. Esso rappresenta un buon antidoto agli incombenti processi di delocalizzazione e di disaffezione nei confronti dei luoghi purché, nell'interpretazione e nella valutazione paesaggistica, si chiami in causa la “popolazione interessata” (come la definisce la Convenzione Europea del Paesaggio) che non è solo quella di montagna. Il paesaggio, testimone silenzioso delle scelte di sviluppo delle comunità, è chiamato a fornire spazi di confronto e mediazione, spostando l'attenzione dai monumenti naturali e culturali ai sistemi territoriali. È in gioco la capacità di creare nuovi equilibri La roccia di Valvasseto alternativi a quelli atopici della città diffusa contemporanea e due sono le prospettive: a) la separazione, che tende a mettere la parte più celebre al riparo dagli assalti urbani (“salvando il salvabile”) dividendo, spazialmente, le parti in conflitto; b) l'integrazione, che prende atto di identità diverse, ancora estremamente ricche di contraddizione, estendendo all'intero territorio le politiche di qualità ambientali e paesistiche, facendo prevalere le logiche dell'influenza su quelle dell'appartenenza. In questa seconda opzione, diviene basilare concentrare l'attenzione sulle aree di bordo tra natura e città, sugli spazi di confine (sono le aree collinari e pedemontane come quelle che interessano il territorio del comune di Sarnano), introducendo visioni sistemiche tese a raccordare punti di vista e saperi differenti, in cui lo sguardo dei tecnici sappia coniugarsi e integrarsi con quello dei poeti, le progettualità endogene con quelle esogene, le interpretazioni scientifiche con gli immaginari delle collettività locali. I parchi naturali potrebbero divenirne i primi luoghi di applicazione sperimentale di queste nuove concezioni. prof. Massimo Sargolini ¢ Facoltà di Architettura - Università di Camerino

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RASSEGNA STAMPA - 2010

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La riproduzione di sopra è metà della pagina bilingue, uscita nel numero di luglio 2010 (con articolo italiano e china del writer Vermiglio Petetta e traduzione inglese della copy editor Patrizia Petetta Argentieri), dedicata da “La Gazzetta Italiana” di Cleveland (Ohio, Stati Uniti) all’attività escursionistica della sezione CAI di Sarnano. ¢

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LA PAGINA DELLE CURIOSITÀ

La “lepre verde” di Fonte Trocca

La cavalletta “Furia”

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La lingua del “fungarolo”

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Il “protettore” dei temerari del parapendio

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Con un grosso punto interrogativo

“06”, romano delle Svolte

Il piccolo escursionista

Gli manca... l’auto

“PIZZO META” - Notiz. annuale del CAI Sarnano - www.caisarnano.it - Coordinazione redazionale, “Grafica Digit” e china di Vermiglio Petetta - Foto dei soci Segretario organizzativo, Carlo Salvatori - Sede: piazza Perfetti 13, Sarnano (MC) - cell. 338.3679319 - caisarnano@yahoo.it - Stampa, “Grafica Sarnanese” Supplemento al n. 9 de L’Appennino camerte del 26 febbraio 2011 - dir. resp. Vincenzo Finocchio - aut. trib. Camerino n.1 del 23/07/1949 PIZZO META - IV

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I MONTI SIBILLINI

Primavera sui Monti Sibillini

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Le trocche di Capanna Ghezzi

L’estate sui Monti Sibillini

Da Sassotetto all’Adriatico

Tavolozza d’autunno

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La corona della “Sibilla”

L’orrido dell’Infernaccio

Vita tra le rocce

Neve sui Monti Sibillini

Nella prima di copertina: “Il laghetto di Foce - Montemonaco”

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