GDAMilano / Marzo 2014

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GDAMILANO SHOWROOM ARREDO E PROGETTO

Anno 1 numero 2/3 Marzo 2014 € 5,00

TAROCCO’S DESIGN

Periodico di informazione e approfondimento per i punti vendita del mobile di design Italian member of International Alliance of Furniture Publication

VICO & MOBILIA NEL PAESE DELLA MERAVIGLIA FORMAT PROGETTI ABITATIVI DALLA RISTRUTTURAZIONE DELL’ARREDAMENTO MISCELLANEA DI MEMORIE

ALL WE NEED IS GOODWILL

GOODWILLPR.IT PAG. 30 - 31 Ph. Andrea Roncari

GDAMILANO SHOWROOM ARREDO E PROGETTO

SPECIALE SALOTTI

Copertina indd 1

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Se c’è un pensiero dominante presente in tutti i produttori di mobili che espongono al Salone è: cosa portare di nuovo al Salone? Grande sbattimento, rapidi riscontri con i progettisti, ricerca di altri “talenti”, un po’ di angoscia per i ritardi ed eccoci con il nuovo modello che è sì un po’ simile ad altro già esistente, ma non così tanto. La ricerca, quella vera, è ormai appannaggio di poche aziende riconosciute da tutti, forse sono poche, ma sono indispensabili perché rappresentano la sintesi del design italiano e poco importa se il designer non è italiano, è importante che le aziende siano Made in Italy. Fare i nomi non serve perché tutti sanno di chi stiamo parlando. Poi ci sono tante altre aziende naturalmente oneste che, per la propria dimensione e per il proprio mercato, stanno facendo scelte diverse, intelligenti e utili soprattutto nei confronti della propria clientela. Il dilemma è, o potrebbe essere, fare un modello “nuovo” o scegliere dal già vasto catalogo i pezzi più significativi, perfezionarli, “vestirli di novità” e presentarli a un mercato che ancora non li conosce. Perché non è vero che i clienti puntano il loro interesse solo sui nuovi modelli, soprattutto quando ancora conoscono poco quelli “vecchi”. Un modello è vecchio quando l’estetica è superata o quando i materiali non sono all’altezza delle aspettative. Quante volte visitando un salone troviamo l’indicazione: non toccare. Perché si tratta di un prototipo e quindi è pericoloso che qualcuno lo tocchi. Può davvero essere considerato un nuovo modello? Si, un modello di cattiva organizzazione! Molte piccole, medie aziende dovrebbero rapidamente analizzare la loro offerta, i modi e i tempi e soprattutto non cercare di imitare le aziende di altra dimensione perché non è quello il comportamento giusto . La strategia aziendale va costruita su misura incominciando proprio dalla validità della propria offerta. Quanti saranno i modelli fintamente nuovi che verranno presentati come novità al prossimo salone? E quanti saranno gli imprenditori che alla solita, rituale domanda: cosa c’è di nuovo? Sapranno rispondere: di nuovo c’è tutto, c’è l’azienda, c’è una rinnovata voglia di lavorare per ottimizzare i rapporti con i propri clienti, fornendo loro forti motivazioni per ricreare quel po’ di entusiasmo così necessario in un periodo come quello che stiamo vivendo. Quindi, arrivederci al Salone: appuntamento irrinunciabile con i mercati del mondo per ragionare di opportunità, di confronti e, ahi noi, per le ultime notizie di radio Truciolo. Flavio Maestrini



Marzo 2014

SOMMARIO

Tarocco’s design

GDAMILANO SHOWROOM ARREDO PROGETTO Numero 2/3 - Marzo 2014

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Vico & Mobilia nel paese della Meraviglia

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Format Progetti Abitativi dalla ristrutturazione all’arredamento

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Bruni Design Arredi un innovativo laboratorio di idee

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Fontanarte la nuova casa a Milano

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Miscellanea di memorie

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Dialogo tra architettura e design

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Salone del Mobile 2014

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Speciale salotti

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Direttore Responsabile Fiorella Baserga Coordinamento editoriale Flavio Maestrini Contatti di Redazione emanuela.boni@bema.it Concessionario di pubblicità BE-MA editrice Via Teocrito 47 - 20128 Milano www.bema.it Marketing Valeria Del Vaglia valeria.delvaglia@bema.it Produzione tecnica/Production office Margherita Sola Stampa e confezione/Printing Arti Grafica Boccia - Salerno © GIGA Publishing - Missaglia (Lc) Tutti i diritti riservati. Manoscritti e fotografie, schizzi e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. é vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’editore. Sede operativa Via Teocrito 47 - 20128 Milano

Associata Uspi Associata IAFP Organo ufficiale di: INSEGNA Associazione progettisti show-room arredamento/casa Iscrizione al ROC n. 20653 del 04/02/2011


LIVING

Tavolo con base in acciaio e piano in rovere scortecciato. www.facebook.com/Riflessisrl - Tel. (+39) 085 9031054 - info@riflessisrl.it Store Milano, piazza Velasca 6 - Store Napoli, viale Kennedy 415\ 419

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idee per la mia casa riflessisrl.it

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TAROCCO’S DESIGN REPLICHE, CLONI, FALSI. MOBILI E PEZZI D’AUTORE «PATACCA» CHE SEMBRANO AUTENTICI, MA SEMBRANO SOLO, INVADONO CASE, NEGOZI E IL WEB. ECCO COSA NE PENSANO I PROTAGONISTI DEL SETTORE

di Alessandro Bini Che lingua parla il contraffattore? Si esprime con il dialetto mandarino, ma ha anche la acca aspirata di Dante, “ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano”, come direbbe Lucio Dalla. Il contraf-

fattore è poliglotta, non ha luogo, non ha leggi, non ha nazione. Spesso nel vero senso della parola: vive dietro a un monitor, lo intercetti che veleggia tra un backbone e l’altro, infilato in un server col-

locato su un’isoletta sperduta, imprendibile o quasi. Esagerato? No, la realtà è questa: “Lottare contro la contraffazione è un po’ come svuotare l’oceano con un secchiello”. Questa frase, che nel corso

della nostra inchiesta – con alcune variazioni su tema – sentiremo spesso, la pronuncia un colonnello della guardia di Finanza, quelli che giocano ai buoni, in questa guerra antica e senza fine. Il colonnello non vuol essere citato, si ripara dietro “segreto istruttorio”, “necessità di autorizzazioni”, “indagini in corso” e simili amenità da cronaca nera, ma alla fine, con la garanzia della “non menzione”, per restare in tema, qualche cosa, perlomeno sensazioni, te lo racconta. Ti dice, ad esempio, che anche se non a livelli di settori come la moda, l’alimentare, la cosmetica, la profumeria eccetera, la contraffazione, nel mondo del design esiste eccome, e non limitata a grandi

La vetrina dello showroom Flos di Corso Monforte a Milano, in alto Achille e Pier Giacomo Castiglioni mostrano a Marcel Breurer una delle loro prime realizzazioni. Una delle aziende pìù contraffatte al mondo.

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Arco dei fratelli Castiglioni per Flos.

pezzi storici, ma è estesa ormai a qualsiasi oggetto abbia un po’ di successo. “Del resto – racconta il colonnello – non è sempre facile individuare una vera contraffazione da un’ispirazione”. Questo è uno dei primi problemi: provate a mettere a confronto lo sgabello E60 di Alvar Aalto e l’analogo (identico?) Frosta dell’Ikea. Copiare è un fenomeno tipico della cultura di oggi. FALSI DA SHOW ROOM Però, qualcuno ogni tanto esagera e si fa pescare con le mani nella marmellata. Entriamo nella cronaca (la notizia risale a poche settimane fa): “La Guardia di Finanza ha concluso un’importante operazione nel settore del contrasto alla contraffazione di alta qualità Ball Chiar di Eero Aarnio

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PIERO GANDINI, FLOS GANDINI CON CREDITO NEL COPIARE UN PEZZO DI DESIGN IMMETTENDOLO SUL MERCATO A PREZZI STRACCIATI NON C’È PROPRIO NULLA DI DEMOCRATICO. È SEMPLICEMENTE UN FURTO, CHE DANNEGGIA UN INTERO COMPARTO.

Taccia nera dei Fratelli Castiglioni.

individuando e procedendo al sequestro di copie di prestigiosi mobili disegnati da designers di fama internazionale: Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Nathalie Du Pasquier, ciascuno del valore di diverse migliaia di euro”. Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dal Comando Provinciale di Torino della GdF il 16 gennaio 2014, che riportiamo

integralmente. “I Baschi Verdi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno perquisito i locali – spiega il comunicato – di un noto commerciante di mobili artistici del centro di Torino, verificando tutte le opere, prevalentemente mobili e complementi di arredo, i cui originali sono realizzati e prodotti dall’azienda milanese Memphis. Al termine degli accertamenti condotti dai militari in collaborazione con personale della ditta meneghina, sono stati sottoposti a sequestro alcuni pezzi di arredamento in quanto risultati copie non autorizzate delle opere originali, come le librerie Carlton e Casablanca, disegnate nei primi anni Ottanta da Ettore Sottsass; tavolini laminati plastici di De Lucchi; lampade “Light” disegnate dal designer austriaco Franz West; il mobile robot “Ginza” realizzato dal giapponese Masanori Umeda”. “Le copie degli arredi, riprodotte con particolare cura, erano destinate – citiamo sempre testualmente le Fiamme Gialle – a ignari consumatori convinti di acquistare vere e proprie opere d’arte moderna, esposte tra l’altro in alcuni dei più importanti musei del

mondo come il Metropolitan Museum ed il MoMa di New York. L’operazione si è conclusa con il sequestro di 35 copie di opere che avrebbero potuto fruttare ricavi per centinaia di migliaia di euro. Il titolare dello show room – conclude il comunicato – è stato denunciato per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti in violazione delle norme che tutelano la proprietà industriale e il diritto di autore”. L’ultimo capoverso apre due distinti problemi. Il primo, subito risolto: chi commercializza è colpevole tanto quanto

Bombo di Stefano Giovannoni

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SIMONA SCANZIANI, B&B ITALIA I CONTRAFFATTORI, OGGI SONO SPESSO, GRANDI AZIENDE, CON VERI E PROPRI PIANI DI SVILUPPO, CAPACI DI AGIRE CON COGNIZIONE DI CAUSA E APPOGGIATI DA STUDI LEGALI PRESTIGIOSI

Charles di Antonio Citterio per B&B Italia

Canasta di B&B Italia. Piccola Papillo di B&B Italia.

chi produce. Il secondo, più sottile: qual è la consapevolezza del cliente. Anche per gli arredi di design, complice il crescente amore per la casa griffata, esplode il fenomeno “tarocco”, da trovare comodamente sul web o in qualche negozio di arredamento che vende sogni per pochi euro. SAI QUEL CHE FAI? Ma è proprio vero che tutti sono consapevoli del fatto che quella chaise longue è stata disegnata da Le Corbusier e che acquistarne una patacca – oltre a non garantire affatto gli stessi materiali, durata eccetera – significa compiere un reato e ledere i diritti di un’azienda? “In effetti c’è anche questo – dice Simona Scanziani, dello ufficio legale di B&B Italia – intanto, credo

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che chi approda a una copia, non sia lo stesso cliente che acquisterebbe un modello originale; poi manca decisamente una cultura specifica: sovente nella contraffazione, è assente un marchio identificativo, quello per fare un esempio, della Louis Vuitton sulla borsetta. Questo produce confusione tra gli acquirenti”. Con Charles di Antonio Citterio B&B Italia entra a buon diritto nel poker delle aziende più copiate nel panorama del design italiano. Come si fa a contrastare il fenomeno? “Non è cosa facile – risponde Scanziani – è fondamentale aver registrato il modello e anche questo non semplifica poi tanto la questione. Certo, garantisce diritti legali, tuttavia contrastare le copiature richiede sforzi davvero ciclopici: significa monitorare tutto il mondo e non solo le grandi fiere o i grandi punti vendita, il che sarebbe relativamente, sottolineo relativamente, agevole. Oggi poi, significa avere a che fare con nemici bravi, attrezzati, ormai trasformatisi in grandi azien-

de, con veri e propri piani di sviluppo, capaci di agire con cognizione di causa e appoggiati da studi legali prestigiosi. E dove li vai a prendere? Spesso si tratta di scatole che ne contengono altre; sotto quale sistema di diritto agiscono? Non riesci nemmeno a trovare l’indirizzo”. Ovviamente, tutto il gioco della contraffazione si organizza attorno a quello che il Cavatappi Anna di Alessandro Mendini per Alessi

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consumatore individua come modello – archetipo – di uno specifico pezzo. “Il fatto è – sostiene Massimiliano Messina patron di Flou – che in generale il consumatore non deve occuparsi di diritti, copyright e cose simili, ma di qualità, ed è questo ciò che ricerca. Quando acquista un letto, perché lo ha visto su una rivista o a casa di amici, non sta a cercare la targhetta ed è ovvio che il contraffattore gioca su questo inganno: rifilare un oggetto di scarsa qualità al posto dell’originale. Per questo credo che la nostra arma di difesa migliore sia la costante informazione”. UNA CACCIA SEMPRE PIÙ DIFFICILE Restiamo sulla consapevolezza del cliente e sul significato di copia. “Ci stiamo muovendo in un universo in rapidissima evoluzione e noi non siamo affatto preparati ad affrontarlo”, ci spiega Patrizia Scarzella, che in fatto di falsi la sa davvero lunga, essendo, tra le molte altre cose, autrice, del libro “In difesa del design. La questione dei falsi nella produzione industriale” e membro del Giurì del Design di Adi, Industrial Design Association. “Cito solo lo sgabello di Ste-

Patrizia Scarzella, membro del giurì del design di Adi.

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fano Giovannoni per Magis o lo specchio di Philippe Stark – dice – quante copie hanno ispirato? E qual è il confine tra

oggetti simili, ispirati appunto, e contraffazioni vere e proprie? Faccio parte di un’istituzione, dove una

serie di giuristi smonta e analizza nel dettaglio un manufatto per ravvisare se vi sia una corrispondenza con un altro.

INTERVISTA A… L’avvocato Daniela Mainini è presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, l’organo istituito dal Ministero dello Sviluppo economico. A lei GdAMilano ha rivolto alcune domande sul tema. Presidente, qual è la consistenza del fenomeno contraffazione nel settore arredamento-design? Stando alle testimonianze degli operatori di settore, è in aumento, soprattutto nel settore dell’arredamento, casalinghi e illuminazione. Non ho un dato sintetico come per altri settori, ma possiamo avere conferma di questo aumento anche dal fatto che le dogane europee hanno visto aumentare negli ultimi anni i sequestri per violazione di disegni e modelli di cui è fatta la maggior parte della contraffazione nel settore arredamento-design. È aumentato anche il numero delle cause intentate, il che ovviamente non significa solo che è aumentata la contraffazione ma anche che vi è maggior attenzione al fenomeno da parte degli imprenditori. Quali sono, secondo lei i danni subiti, in termini economici e di immagine dalle aziende italiane? Il danno è notevolissimo. Ciò che preoccupa di più le aziende è il danno all’immagine ed alla credibilità di cui godono. Il prodotto alla lunga può non essere più percepito come esclusivo e si può anche ingenerare nei consumatori l’idea che l’azienda proprietaria dei diritti abbia un rapporto di collaborazione con l’azienda che produce la versione contraffatta, che, sappiamo bene, non può avere garanzie di sicurezza e qualità come quella originale. Tutto ciò ovviamente alla lunga si ripercuote sul conto economico. Quali sono i Paesi nei quali avviene maggiormente la contraffazione, sia in termini di produzione che di vendite? Buona parte della produzione di prodotti contraffatti di arredamento-design avviene, come anche per altre categorie merceologiche, in Asia (in Cina in particolare), ma ci sono anche casi di produzione in Italia. I committenti sono per la maggior parte italiani! E la distribuzione nel nostro Paese avviene attraverso rivenditori su larga scala, che praticano prezzi molto bassi, quindi il prodotto arriva al consumatore finale a prezzi del tutto convenienti. Ci sono due casi famosi in tal senso: la lampada “Fluida”, imitazione della celebre Arco di Flos, venduta da Semeraro e le copie del tavolo Miniforms vendute da Mondo Convenienza. Sta aumentando anche la vendita via internet. Qual è l’esempio più eclatante di design taroccato? Credo che quella della lampada Arco progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1962 e prodotta da Flos sia la case history più nota, anche a livello internazionale, non foss’altro perché qualche anno fa l’acquisto di una versione fake da parte della moglie del primo ministro inglese Cameron ha portato il problema alla ribalta delle cronache. Copie non autorizzate di pezzi di design vengono individuate, sembra strano a dirsi, anche nelle fiere. Imitazioni della stessa lampada Arco sono state rinvenute alcuni anni fa negli stand di rivenditori italiani al Macef. Un consiglio alle aziende per tutelarsi? Tutte le imprese, non solo quelle del settore design-arredamento, dovrebbero elaborare una strategia di valorizzazione e difesa del frutto delle loro idee. “Strategia” sembra parola altisonante, ma in realtà si tratta semplicemente di avere uno schema di azione che consenta alle imprese di: prevenire la contraffazione, tramite la registrazione di disegni/modelli, di marchi e di brevetti. Monitorare tutti i contesti in cui si manifestano rischi di contraffazione: le fiere, ma oggi anche internet. Reagire e rispondere alle violazioni riscontrate: è fondamentale in questo senso che le imprese si possano avvalere di persone esperte in diritto industriale, ma anche cercare di fare rete e collaborare con le forze dell’ordine e l’agenzia delle dogane che sono preposte al contrasto del fenomeno, nonché con le amministrazioni pubbliche a cui far presente le problematiche di settore affinché l’assetto istituzionale possa essere adeguato alle esigenze di contrasto riscontrate.

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Ginzia d Masanori Umeda

PATRIZIA SCARZELLA, ARCHITETTO, MEMBRO DEL GIURÌ DEL DESIGN DI ADI LA GIURISPRUDENZA NON RIESCE A VALUTARE LA PERCEZIONE DA PARTE DEL PUBBLICO, CHE ALLA FINE È QUELLO CHE CONTA

Ma, la giurisprudenza non riesce a valutare la percezione da parte del pubblico, che alla fine è quello che conta. Uno specchio poggiato a terra, a cosa assomiglia, se modifichiamo un po’ la cornice, lo inseriamo in un contesto adatto, con gli arredi di contorno giusti? A quello disegnato da Stark, ma è pur sempre e soltanto uno specchio e non è quello del designer francese. E il campo si apre: cos’è che fornisce a quel determinato oggetto la propria specifica percettività? Faccio un paio di esempi, apparentemente lontani: una moto Harley Davidson non è solo la sua forma e le sue prestazioni è anche il suo rumore. Hanno provato a brevettare anche questo, ma non ci sono riusciti. Il marchio Abercrombie & Fitch si caratterizza anche per il profumo

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che un cliente avverte nei suoi punti vendita e che determina la percezione dei prodotti esposti. Tutto questo, per sottolineare che gli elementi in gioco non sono più soltanto quelli formali e classici, ma stanno diventando sempre più immateriali, difficili da codificare eppure, con un’enorme presa sul pubblico”. Smettiamo di dare la caccia ai copiatori? “No – risponde Scarsella – le aziende che hanno investito devono avere un ritorno, ma mi chiedo se il modello di business su cui ci basiamo oggi abbia ancora un senso nell’era di internet e delle stampe in tre dimensioni”. FALSI E DEMOCRAZIA C’è addirittura chi parla di democratizzazione del design, come del resto, per libri e molti altre opere coperte da diritto d’autore. Si investono

Carlton di Ettore Sottsass

quantitativi ingenti di denaro per tentare di rafforzare il copyright, ma non si riesce a frenare la pirateria, e dall’altra parte, cospicue fasce di cittadini iniziano a detestare tutto ciò che sta dietro la parola copyrigh. È indicativo ricordare quanto accaduto poco tempo fa, quando la moglie del primo

ministro inglese Cameron acquistò un fake della celebre Arco della Flos, disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Bene, non furono poche le lodi alla disattenta signora, encomiata da alcuni per aver compiuto un atto “democratico”. “Andiamoci piano con questi discorsi – dice Piero Gandini,

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MASSIMILIANO MESSINA, FLOU QUANDO UN CLIENTE ACQUISTA UN LETTO, PERCHÉ LO HA VISTO SU UNA RIVISTA O A CASA DI AMICI, NON STA A CERCARE LA TARGHETTA ED È OVVIO CHE IL CONTRAFFATTORE GIOCA SU QUESTO INGANNO: RIFILARE UN OGGETTO DI SCARSA QUALITÀ AL POSTO DELL’ORIGINALE.

presidente di Flos, che con la sua Arco detiene forse il primato di oggetto di design più copiato al mondo – talvolta le persone pensano che un’azienda come la nostra chiami il bravo designer di turno, gli faccia disegnare una lampada e, in uno schioccar di dita, nasca un best seller fonte di incassi milionari. Le cose non stanno proprio così:

dietro a un prodotto di successo ci sono un sacco di buchi nell’acqua, poi denaro investito per sostenere ricerca e sviluppo in qualcosa in cui si crede. Nel copiare un pezzo di design immettendolo sul mercato a prezzi stracciati non c’è proprio nulla di democratico. È semplicemente un furto, che danneggia un intero comparto.

Charles Eames Ray

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Sopra, e sotto, Nathalie di Flou

Gli oggetti di design che oggi chiunque vorrebbe mettersi in casa, quando sono nati, erano avanguardie che non piacevano a tutti. La strada per creare un gusto è stata lunga e dispendiosa. È molto facile sedersi, aspettare che qualcuno batta questi sentieri, mai agevoli, per poi replicarne con comodità il successo”. Ma invece c’è chi ama la vita facile e replica a man bassa (la copia della lampada citata la si trova in diversi siti internet venduta a prezzi straccia-

ti come replica d’autore, con tanto di biografia di Achille Castiglioni). “Il problema nella sua essenza è semplice – riprende Gandini – quello delle contraffazioni è un fenomeno fisiologico che esisterà sempre e oggi è in crescita perché abbiamo creato un nuovo linguaggio stilistico, che ha avuto successo; dunque, si è allargata la base del pubblico, si è allargato l’apparato produttivo, anche le nostre aziende sono cresciute e, con Internet, si è allargato il

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Chaise lounge di Courbusier

canale distributivo. È un fenomeno che va combattuto, a livello normativo, con un’armonizzazione delle norme almeno a livello europeo, con moratorie verso il canale distributivo e sviluppando più cultura sui nostri prodotti; ma purtroppo, una quota di copiatori ci sarà sempre”. LEGGI POCO CHIARE La giurisprudenza non è facile da applicare – restando anche soltanto all’interno del territorio nazionale. Il boom del falso spesso va a braccetto con una tutela giuridica confusa. I diritti d’autore scadono dopo 70 anni dalla morte dell’artista ma, quasi Sacco di Zanotta

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mai, il termine è rispettato. Il tarocco si è infatti sviluppato negli anni con un piccolo escamotage: i venditori dichiarano nei propri siti che si tratta di “autentiche copie d’autore”, e con questo ritengono risolta la faccenda. Ma recentemente qualcosa è cambiato: il design è il risultato della somma dell’opera dell’ingegno (idea) e dell’oggetto fabbricato grazie al contributo di tale opera (prodotto industriale). Prima del 2001 la tutela del design era basata sul criterio della dissociabilità ovvero la necessità di distinguere l’opera d’arte, protetta con la legge sul diritto d’autore, dalla produzione industriale, coperta invece

MARA ZANOTTA, ZANOTTA CI SONO COPIE CHE VENGONO DALLA CINA, SPESSO DI PESSIMA QUALITÀ, MA ANCHE DA MOLTE AZIENDE ITALIANE CHE HANNO LETTERALMENTE CLONATO IL PRODOTTO”.

con il brevetto, escludendo la cumulabilità delle due forme di tutela. A seguito del dibattito sulla sentenza relativa alla famosa Chaise Longue di Le Corbusier cui venne negata la possibilità di applicare a tutela del diritto d’autore, e dalla necessità di uniformarsi al dettato comunitario dal 2001 è di fatto caduto il divieto di cumulo delle tutele, pur riservando il legislatore italiano la tutela del diritto d’autore alle opere dell’industrial design che presentino “di per sé carattere creativo e valore artistico”. “Uno dei problemi – spiega Marta Zanotta, di Zanotta Spa – è proprio normativo. Di fatto attualmente non vi é una normativa italiana né tantomeno internazionale univoca, che tuteli i prodotti originali nei confronti delle copie. Pensiamo ad esempio alla nostra Sacco, un oggetto che ha ormai valenze culturali e una vera icona, che è uno dei pezzi di design maggiormente copiati. Resta la copertura fornita dal diritto d’autore, che è davvero molto debole e aggirabile con piccolissimi escamotage; per non parlare della lungaggine dei possibili accertamenti”. Ma qual è l’identikit del copiatore della poltrona del rag. Fantozzi? “Difficile dirlo, ormai: ci sono copie che vengono dalla Cina, spesso di pessima qualità, ma anche da molte aziende italiane che hanno letteralmente clonato il prodotto”. La verità anche se fa male dirlo è che siamo stati proprio noi a inventare la contraffazione: in Toscana, prima con la pelletteria, ma anche oggi, con veri e propri poli incentrati sulla produzione e vendita di

prodotti non autorizzati. Per non parlare della Brianza, dove se un pezzo ha successo a un’edizione del Salone del mobile dopo 15 giorni lo si trova riprodotto in mille varianti. Il concetto viene rimarcato da Messina di Flou: “Tra i copiatori dei nostri letti, troviamo di tutto, dal piccolo artigiano all’azienda grande e strutturata e, per quanto ci riguarda, il pericolo non viene certo dalla Cina. Vero che in quel Paese sono bravissimi a far copie, ma spesso su commissione di nostri concittadini”. Si diceva di chi manca di consapevolezza, ma chi ce l’ha perché acquista la patacca? Forse perché ci si sente molto furbi nel pagare meno di un quarto quello che un nostro conoscente ha pagato a prezzo pieno. Peccato che nel fare quell’acquisto così “furbo”, nessuno si chieda se quel prodotto durerà come l’originale, se non vi siano contenute sostanze nocive o, peggio, se quella bella poltrona su cui saltano i nostri figli, non l’abbiano fatta bambini ridotti in schiavitù.

Tavolo Tulip di Eero Saarinen

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12 13 LE NOTIZIE

NASCE LA FONDAZIONE “ROSARIO MESSINA” Al presidente Flou e presidente Federlegno-Arredo, scomparso il 9 marzo 2011, la Regione Lombardia ha intitolato la nuova Fondazione di Istituto Tecnico Superiore. Approvata e finanziata il 13 dicembre 2013 con decreto Direzione Generale Istruzione-Formazione-Lavoro, prevede il percorso di studio di “Tecnico Superiore di processo, prodotto, comunicazione e marketing per il settore LegnoArredo”. È il felice esito del “Polo Formativo dei Mestieri” sviluppato da FederlegnoArredo in collaborazione con ASLAM, finalizzato a riavvicinare i giovani del territorio al me-

stiere e soddisfare il fabbisogno occupazionale delle imprese della filiera legnoarredo. La Fondazione Rosario Messina formerà giovani esperti in materiali, tecnologia applicata e prodotto, con competenze specifiche in ambito commerciale finalizzate alla vendita del prodotto finito sul mercato residenziale e in quello del contract. Un ciclo formativo completo frutto del dialogo continuo con le Aziende allo scopo di favorire l’integrazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Lo scopo di FederlegnoArredo, in partnership con tutti

i soci fondatori, nel presentare il progetto di una Fondazione ITS per la figura di Tecnico Commerciale, è rispondere direttamente al fabbisogno delle aziende di affacciarsi all’estero con personale qualificato, come sottolineato dal neopresidente della Fondazione Giovanni Anzani: “tale percorso intende formare una figura che abbia possesso dei contenuti tecnici relativamente ai materiali, alla tecnologia applicata e ai prodotti; cui aggiungere competenze commerciali per lanciarli nel mondo come ambasciatori delle imprese e dell’alta scuola italiana”.

UN NUOVO SPAZIO A PALERMO PER CASSINA E’ stato inaugurato a novembre 2013 il nuovo spazio di Cassina a Palermo, realizzato in collaborazione con il partner locale Sciullufo Arredamenti e dotato di una superficie di 400 mq. Lo showroom, nel centro della città, raccoglie in diverse scenografie domestiche progetti firmati dai più rinomati architetti e designer italiani e internazionali come Mario Bellini, Rodolfo Dordoni, Piero Lissoni, Vico Magistretti, Luca Nichetto, Gaetano Pesce, Gio Ponti e Philippe Starck. Particolare attenzione è stata dedicata anche agli arredi iconici della Collezione Cassina I Maestri per i quali il marchio ha i diritti esclusivi mondiali, lavorando in stretto contatto con le fondazioni

ufficiali e gli eredi dei grandi architetti del XX secolo: Le Corbusier, Pierre Jeanneret,

Charlotte Perriand, Franco Albini, Charles Rennie Mackintosh, Gerrit T. Rietveld,

Frank Lloyd Wright e Erik Gunnar Asplund. www.cassina.it


Vico&Mobilia nel paese della Meraviglia Wunder&Kammer a Maison&Objet di Andrea Bassoli

Il filosofo più citato del mondo è Gian Battista Vico. Inutile aggiungere che, nel cento per cento dei casi, chi è stracitato è travisato; così è successo a tutti quei filosofi, Vico incluso, che sono saliti, tradotti in un improbabile bigino del loro pensiero, sulla ribalta del lessico quotidiano. Il macchiavellico “fine che giustifica i mezzi” è un esempio altrettanto diffuso e malinterpretato, per esempio, dei “corsi e ricorsi” di Vico, o il repetita juvant di Cicerone o il carpe diem di Orazio o il “..medio stat virtus” o il “tertium non datur” di Aristotele. Per non parlare del glorioso Tot capita, tot sententia, co-

sì coloritamente tradotto, e completato, in lingua brianzola. Insomma secondo il Vico degli appassionati cultori del Il pensiero umano e la storia ritornano sui loro passi. Il tracciato del percorso, però, è fatto a forma di spirale, non di cerchio. Quest’ultimo ha due dimensioni, la spirale ne ha tre. La spirale vichiana ha anche un orientamento verso l’alto.

Grand Angle. VIA. Lavoro degli studenti dell’Ecole Boulle: Ferdinand Barbier, Justine Chaumont, Betty Montarou, Adrien Roudaut) per Majencia. Paradossalmente, in un registro di altrove e di wundermeraviglia, Maison&Objet di quest’anno è ricca di pezzi che nascono da esigenze reali della vita e dell’abitare. Più di qualche anno fa.

luogo comune, la vita sarebbe tutta un incessante inesorabile ritornare sui propri passi: non c’è mai niente di nuovo sotto il sole, si torna

sempre da dove si era partiti... eccetera (parole che sono sempre nell’aria durante ogni mostra di design, l’ultimo Maison&Objet incluso, e che non condivido). Si usano molto gli Anni Cinquanta, il minimalismo, i colori pop... e perfino l’etnico. Non è difficile ammettere che la lettura della storia tout court, e di conseguenza anche della storia del design, come un fatto sostanzialmente ripetitivo/immobile è diret-

Bob Wilson ha accolto l’invito del Musee du Louvre trasformando la Salle de la Chapelle in un luogo che è la sua stanza da letto, e una wunderkammer. Il ritratto di Bob Wilson è ti Titina Chalmatzi.

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tamente proporzionale con la superficialità con la quale se ne vivono e/o se ne studiano le manifestazioni: più la lettura dei fenomeni è superficiale più le cose non sembrano mai cambiare: “la minestra è sempre la stessa”, specialmente se sei svogliato, inappetente e distratto, le donne sono tutte uguali, le montagne vista una viste tutte... e così via. Naturalmente, invece, è molto più reale (oltre che più salutare, meno noiosa e deprimente) la famiglia di ragionamenti che ruotano intorno

all’“ogni istante è totalmente irripetibile: mai ce ne è stato nè mai ce ne sarà uno uguale... eccetera”. Ciò detto, non è solo l’ultima edizione di Maison&Objet Parigi, ma proprio tutto il design degli ultimi decenni a dare ragione al Vico quello vero, e torto alla minestra pseudo vichiana del luogo comune. Voglio dire che pur essendo vero che si assiste a molte forme di riedizione di vari gusti, vari modi, e mode, vari stilemi del passato, è anche altrettanto, e soprattutto vero che non si

Super-ritorno dell’etnico: idoli prodotti e distribuiti da Atelier CSD. L’”altrove” è geografico e spirituale; e perfino religioso.

Light of the Forest, scultura domestica da parete, in serie, di Nobuhiro Nakanishi. Il movimento della luce e del tempo attraverso una serie di foto scattate da un punto fisso in diversi momenti del levar del sole, stampate su vetro. Gallerie Kashya Hildebrand.

Dettagli di due tavoli di Dirk cousaert. Vico avrebbe parlato di “rinnovata barbarie”. Gli storici del design di “ritorno all’etnico”. Occorre invece una altissima tecnologia, aggiornata, per produrre oggetti di questo calore, e valore. Produzione Dirk Cousaert, Belgio.

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Enzo Mari. 2014. Vaso di resina trasparente, fatto a mano dai giovani artigiani di Corsi Design Factory. Si chiama Liberty.

Ooga Booga, Frak Frak e Pierre sono tre diavoli attaccapanni sberleffi portafortuna e porta oggetti di Moustache. Design Bertjan Pot. Draghi mostri demoni apotropaici sono i custodi della letizia domestica dai tempi dei tempi. Una tradizione antichissima ritorna, con una estetica e un valore nuovissimi.

L’Observatoire di Maison&Objet definisce da anni il filo conduttore della prossima stagione. I suoi autorevoli membri analizzano i microsegnali che annunciano i cambiamenti di umore nell’arte, la comunicazione, la definizione di bellezza, la casa, la moda, l’architettura. Le tre mostre Beyond, al di là, Landscape, paesaggio, e Heliotropic, il caldo del sole, fanno parte del titolo generale Elsewhere, altrove: un invito a viaggiare: lontano e interiore. Una apertura a nuovi territori, al mondo, a un mondo cosmopolita, fluido e più umano.

tratta mai di “ritorno sui propri passi”. Mi pare. Tanto meno oggi. Le cose sono cambiate in una misura enorme nel design, da soli dieci anni fa a oggi, e se è vero, come lo è, che ogni cosa ha un suo senso diverso a seconda del

contesto nel quale si trova a essere collocata, allora un tagliacarte “alla” Enzo Mari di oggi, o addirittura “di” Enzo Mari di oggi non è uguale a

quello che avrebbe prodotto Danese cinquanta anni fa. Così se uno uscisse per strada, oggi, con un peplo sulle spalle esprimerebbe un gusto nell’abbigliamento diverso da quello di un cittadino romano del primo secolo; per dire. (In più non credo che negli anni sessanta/settanta Mari avrebbe mai accettato, lui così rigoroso e minimale e nemico dell’orpello, di chiamare “Liberty”, ovvero la quintessenza del decorativismo, un suo progetto). L’aspetto più significativo

Microcosmi, paesaggi e pianeti fantastici nei gioielli scultura di Untitledition, di Milano. Design Martina Marangoni e Giulia Beguelin.

Tana Azzam: collezione di pietre di sogno. Pierres de Reve. Nel XVI e XVII secolo la geologia mistica dei paesaggi di marmo fu l’oggetto di collezioni preziose e camere di bizzarrie. Le culture asiatiche venerano i misteri della creazione nei quali troviamo una fantasmagoria di montagne e foreste e il sognante vagare dei fiumi. Da Bonjours-Bonsoir di Ginevra.

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16 17 MODA E MODI

Anna Badur, dalla scuola di Heinhoven. Drawn by Nature è un progetto dove sono le forze della natura, il vento, l’umidità.. che disegnano tessuti. La Badur, nata nel nord della Germania, integra la natura nel suo processo di creazione. Tessuto Absorbtion, ciotola Ebbé.

Gian Battista Vico. La sua teoria dei corsi e ricorsi della storia, ridotta a slogan, è ultracitata, spesso a sproposito.

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dell’enorme differenza nell’intendere il design di ieri e di oggi sta, ne abbiamo parlato tante volte, nella evoluzione del concetto di “creatività”, di “invenzione” che l’elettronica ha portato con sé. A questi due concetti si attribuisce oggi un senso e un valore infinitamente meno ingenui di quel che legittimamente si faceva fino a pochi anni fa: nessuno può più dire di avere inventato una sedia con tre gambe o un divano senza schienale o un tavolo sospeso o un tagliacarte a forma di farfalla... perchè tutto ciò è stato già inventato mille volte, come i “sassi che il mare ha consumato” di Gino Paoli. Nessuno ti ha copiato per avere ideato, proprio come avevi fatto tu, sia pure qualche minuto prima, una lampada come la Parentesi. Perchè qualcun altro, anzi cento altri, lo avevano già fatto prima di te, e prima del tuo imitatore. Occorre ragionare in un modo davvero diverso, e dedicare le proprie intelligenze e le proprie creatività a fronti diversi (prove-

Flow(T) di Nao Tamura per Wonderglass. (Il suo nome significa sia “scorre” che “galleggia”). Ispirate alle maree di Venezia, queste lampade evocano frontiere fra il mondo di sotto e quello della terra e il cielo. Creano sulla parete “uno schermo scultoreo di luce”.

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remo fra poco a cercare di vedere quali). Da queste considerazioni, direi, emerge la spiegazione del perché, oggi, si sia così diffuso il fenomeno della wunderkammer. Da un paio d’anni non esiste più una manifestazione che non sia più o meno strettamente legata a questo concetto: in questo momento a Milano alle Gallerie d’Italia, e al Poldi Pezzoli è in corso una mostra in due sezioni, che parte dal Cinquecento per arrivare fino ai giorni nostri, che esamina appunto, in modo esplicito, il multiforme e complesso fenomeno delle Wunderkammern. Ma contemporaneamente la mostra Islands, in corso all’Hangar Bicocca, è una grande mostra antologica su Dieter Roth di cui si vedono opere totali in cui si incontrano pittura, scultura, editoria, fotografia e video, utilizzando la più ampia varietà di materiali e oggetti: vere wunderkammern. Al Louvre Bob Wilson ha trasformato la Salle de la Chapelle in un luogo a metà strada tra una stanza da letto, la

La copertina del bel catalogo Discipline è solare. In apertura frutta di paesi caldi e lontani. All’interno il giallo prevale.

sua, e una wunderkammer. Accanto al suo grande letto candido, al centro della sala, un paio di stivali texani argentati, alle pareti oggetti provenienti dalla sua eterogenea collezione personale, iniziata all’età di 12 anni: scarpe appartenute a Marlene Die-

Anne Claire Petit: Holyday. Ananas di maglia per ACP

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trich, un guanto di bambino trovato sulla settima Avenue a New York, il primo quadro acquistato per 75 centesimi, e poi fotografie, disegni, ceramiche, maschere africane, oggetti etnici di varia provenienza, opere d’arte e pezzi di design modernista… più wonderchamber di così si muore. Alla 13° Biennale Architettura di Venezia, quella presieduta da Chipperfield, l’installazione Copycat, Empathy and Envy as Form-makers, di Cino Zucchi, ha ricevuto la menzione speciale della giuria: si tratta di dieci armadi di metallo raggruppati intorno ad uno spazio centrale. Danno forma all’idea che la cultura architettonica «si propaghi seguendo processi di ‘contagio’ che combinano imitazione e innovazione, creando sequenze di manufatti legati da sottili variazioni su un tema comune». Ciascuno dei dieci armadi mostrerà sul lato esterno, protetti da un pannello vetrato, una collezione di oggetti o di immagini legate dal principio del «quasi uguale» (l’installazione è frutto della partnership tecnica fra AGC Flat Glass Italia, Zanatta Vetri per la fornitura delle lastre e De Castelli per l’intelaiatura metallica). Molto camera delle meraviglie. La mostra veneziana di quest’anno, curata da Massimiliano Gioni, si chiama addirittura Il Palazzo Enciclopedico, e il riferimento alla wundercamera delle meraviglie non potrebbe essere più esplicito. La mostra che l’Observatoire di Maison&Objet dedica ogni anno ai temi centrali della cultura di tendenza quest’anno si chiama Elsewhere, ed è articolata su tre sezioni: Heliotro-

Tappeto Savine di Tricia Guild per Designers Guild. L’ispirazione e il registro creativo sono quelli di Drawn by Nature. La natura, l’“esterno“, il “fuori” scivolano dentro nella casa con morbidità, senza strappi nè scatti.

pic, Landscape, Beyond, che sono tre “scatole delle meraviglie” contenenti improbabili, immaginifici, sorprendenti scenari. Di grande gusto e classe e, in buona misura, innovativi. Ciò non di meno molti “vichiani per caso”, molti seguaci del “non c’è mai nulla di nuovo sotto il sole” potrebbero vederci confermate le proprie superficiali teorie: - beyond: all’esplorazione di luoghi lontani ci aveva già pensato tutto l’etnico e magari Alviero Martini con le sue inesorabili mappe... o Cappellini con il suo Mondo di decine d’anni fa... E’ possibile, tuttavia è con occhi e animo totalmente diversi che si tirano insieme, oggi, dentro a Beyond, sirene punk, robots e astronauti in cerca di nuove frontiere: “una bellezza bizzarra, strana e misteriosa, stellare e abbaglian-

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Solare il nuovo divano Rest di Muuto. Design Anderssen & Volf. Un tratto della tendenza recente è che gli oggetti siano rassicuranti, confortanti, domestici, caldi e umani. Ciò non esclude nè il risvolto “avventura-meraviglia”, nè quello giocoso e sognante del viaggio.

te”, secondo quanto recita, in fondo condivisibilmente, la cartella stampa. - landscapes: mille collezioni d’arredamento si sono chiamate paesaggi, e la pacificante contemplazione di mondi artificiali che nutra gli sguardi e le menti potrebbero esser trovate dai fans del nulladinuovo già nelle liquefazioni del sangue di San Gennaro che riempivano le vetrine di Fulgenzi, in Galleria Vittorio Emanuele decenni or sono, o nelle fontanelle zen da sala d’aspetto di studio medico... ma questa volta la natura viene riletta e riscritta attraverso una sorta di “poetica reverie”, come una connessione morbida fra la forza delle cose materiali e la leggerezza evanescente, fra l’immensità e il microcosmo. L’approccio mi pare interessante, nuovo sia sul piano del registro progettuale che su quello, diciamo così, filosofico. - heliotropic: gli appassionati del giavisto/giafatto potrebbero pensare ai mille soli

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dell’arredamento: non ultimi quelli di Piero Fornasetti (la mostra/wunderkammer alla Triennale di Milano si è conclusa da pochissimo...). Qui invece il sole è divino, artistico, sexy, un po’ kitsch, eccentrico, lussuoso e gioioso, irresistibilmente caldo. Riscalda ma non scotta. Il passaggio fra esterni e interni, fra sottacqua e sotto il sole, fra oziare e viaggiare, fra sognare e sorridere sono smussati: la wunder/meraviglia convive col calore domestico. E l’inno-

vazione con la tradizione. Se solo si realizzasse nella vita commerciale concreta metà di ciò che l’Observatoire di M&O auspica, saremmo a cavallo. ma si vedrà. Tanto più che l’avanzamento della innovazione tecnologica, più esplicito e palese di quella morale e filosofica, applicato a concetti e sentimenti tradizionali (se non eterni e immarcescibili) non può che dare origine a grandi wundermeraviglie. Anche Vico sosteneva che alcuni accadimenti, in base a un disegno della divina provvidenza, si ripetevano con le stesse modalità anche a distanza di tanto tempo; eppure sottolineava che qualunque istante non è possibile che sia mai uguale a qualunque altro, proprio come secondo i più vitali dei filosofi new age, e, evidentemente, secondo i curatori di elsewhere. Si parva licet, ma licet. Ogni volta che il pensiero umano accede a una “rinnovata barbarie”, che in qualche modo ritorna sui suoi passi, lo fa comunque sul tracciato di un percorso che è fatto a forma di spirale, non di cerchio. Quest’ultimo ha due dimensioni, la spirale ne ha tre, è un

Tappezzerie a foglie enormi, giungla: very trendy, ancora una volta.

volume piuttosto che una figura geometrica bidimensionale. In più la spirale vichiana ha anche un senso verso l’alto, proprio come, secondo me, l’ultima edizione della mostra parigina. la spirale: ecco un simbolo augurale per niente trascurabile, a proposito di andate e ritorni, di rispolverate e riproposizioni.

Tessuti jungle di Christian Lacroix per Designers Guild.

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20 21 LE NOTIZIE

LE ANIME DI CARTA UNA NUOVA COLLEZIONE DI ECO-ARREDI PER STAYGREEN Forme semplici ed essenziali realizzate con un materiale inconsueto, soluzioni d’arredamento in grado di inserirsi in ogni ambiente della casa. Stiamo parlando del cartone, della sua leggerezza e della sua possibilità di riciclo. Il catalogo che qui presentiamo esprime tutte le inaspettate potenzialità di questo materiale semplice, povero ma al tempo stesso affascinante. Dall’incontro tra creatività e contemporaneità nasce un nuovo concetto di design sostenibile. Frutto della collaborazione tra Staygreen e robertopamio+partners, la collezione “Le Anime di carta”

testimonia che oggi è ancora possibile ripensare e innovare un oggetto. I prodotti della collezione, grazie ad una ricerca rigorosa e nel rispetto della natura, sono stati realizzati con materiali

alternativi ed ecosostenibili, come i fogli di cartone a doppia onda e le colle naturali ricavate dall’amido dei piselli. Le loro forme uniche e pulite, adatte ad ogni ambiente, comunicano l’essenza della materia e suggeriscono un nuovo modo di vivere il design, più consapevole ed at-

tento al futuro. Nella scelta dei materiali e della progettazione sono stati attentamente valutati i costi, cercando di mantenere un giusto equilibro tra elevata qualità del prodotto e il prezzo al pubblico, un design al servizio della funzionalità. www.staygreen.it

Lo studio Robertopamio+partners Una visione progettuale, ispirata ai valori di proporzione, estetica e cura per il dettaglio, unita ad una profonda conoscenza della materia, guida la filosofia operativa dello studio Robertopamio+partners e trova piena espressione nei diversi progetti d’illuminazione e d’arredo. All’insegna dell’ecosostenibilità e in perfetta armonia con l’ambiente circostante, le numerose realizzazioni urbane vedono l’applicazione di nuove tecnologie, come i sistemi fotovoltaici e l’utilizzo di prodotti ecologici. Molteplici sono le collaborazioni con il mondo dell’illuminazione (Artemide, Fabbian, iGuzzini, Leucos, Oty Light), del settore del mobile (Arc Linea, Arflex, Matteograssi), e dell’arredo urbano (Metalco, Calzavara). Nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità e benessere, la nuova collezione di eco-arredi per Staygreen è volta ad esaltare il cartone materiale dalle ottime proprietà tecniche.


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22 23 LE NOTIZIE

SOUND EXPERIENCE IVM Office inventa lo show room interattivo dove scegliere il proprio sistema di comfort acustico perfetto In anni in cui l’economia e il mercato del lavoro chiedono ottimizzazione delle risorse, flessibilità, accorpamento degli spazi, in tale contesto la domanda da parte sia dei liberi professionisti che delle aziende per i loro dipendenti si sta indirizzando sul comfort acustico degli ambienti di lavoro. Per rispondere a tale richiesta, IVM Office, azienda di Lissone (Monza e Brianza) leader nel settore dell’office solutions, da 60 anni attenta ai temi di innovazione, qualità, salute e ambiente, nonché presente con rappresentanze commerciali in 30 paesi al mondo, ha creato Sound Experience, il primo show room interattivo d’Italia dedicato al comfort acustico, appena inaugurato e aperto gratuitamente al pubblico previa prenotazione. Un percorso che seduce per l’allestimento estetico, con cilindri illuminati,

metafora di un bosco virtuale, nei quali l’acqua che vi scorre genera una diversa percezione del rumore in relazione ai diversi materiali che rivestono i cilindri stessi (plexiglass, gesso, gomma, sughero, metallo). Un percorso emozionale che introduce al cuore di Sound Experience: quattro box office con indici di assorbimento differenti in virtù delle soluzioni realizzative. All’interno del primo, realizzato in metallo come esempio “negativo”, il riverbero è enorme e l’isolamento acustico pressoché inesistente. Gli altri tre invece hanno un indice di isolamento (Rw) man mano più alto (rispettivamente pari a 35, 38 e 46 decibel) in virtù dello spessore del vetro utilizzato per le porte e le pareti, dello spessore del Pvb (la pellicola plastica impiegata per unire le lastre di vetro) e delle soluzioni adottate per il pavimen-

Il nuovo sito web con video e filmati Il dialogo, l’interazione e il coinvolgimento dell’utente sono alla base anche del nuovo sito web di IVM (www.ivmoffice. it), presentato in questi giorni. Il sito utilizza le più attuali tecnologie non solo per informare ed entrare in relazione col fruitore, ma attirarlo emotivamente con video e filmati. “L’immagine – interviene Enrico Vergani – è stata completamente rinnovata, per una sempre più concreta spinta al business dei nostri partner commerciali. Un sito ricco di contenuti, interattivo e concreto. Facilmente navigabile ma attento all’impatto emozionale. In un momento del mercato italiano particolarmente complicato, manteniamo l’entusiasmo per continue nuove proposte”. to e il soffitto, che prevedono anche forature e scanalature particolari, così che anch’essi risultano fonoassorbenti. Per chi non potesse intervenire su pavimento e soffitto? Nessun problema, IVM fornisce i migliori pannelli fonoassorbenti sul mercato. Sound Experience è un’iniziativa a vantaggio di

più soggetti, pensata non solo per il singolo professionista o l’azienda che vogliono migliorare i loro luoghi di lavoro, ma anche per architetti, scuole, operatori del mondo della formazione. “In Italia – spiega Enrico Vergani, general manager di IVM Office – c’è ancora ritardo in fatto di comfort acustico, spesso per esempio ci si concentra sull’aspetto dell’isolamento dimenticandosi del riverbero acustico. Non solo, oggi le persone vogliono essere coinvolte in tutte le scelte che le riguardano, sperimentare direttamente, a maggior ragione se la decisione tocca l’ambiente di lavoro, dove le persone trascorrono gran parte della loro vita. Di qui l’idea di Sound Experience, un ambito dove ciascuno può realizzare in modo modulare il proprio spazio perfetto sotto l’aspetto acustico ma non solo. La crescita economica di un Paese può passare anche dai luoghi di lavoro confortevoli”. www.ivmoffice.it


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FORMAT PROGETTI ABITATIVI DALLA RISTRUTTURAZIONE ALL’ARREDAMENTO Uno showroom come una grande casa dove poter scegliere la vita che si vuole vivere con la produzione artigianale di tavoli e sedie per la grande distribuzione, il contract e la comunità. Poi la prima evoluzione negli anni ’70: la piccola azienda si trasforma in mobilificio con continui ampliamenti di struttura per arrivare ai primi anni ’80 quando subentra la seconda generazione, quella che oggi è alla guida di Format. “Il 2008 – spiega Claudio Spinello – è stato l’anno della svolta: con il nuovo marchio abbiamo dato, e stiamo dando, una nuova direzione all’azienda. Abbiamo deciso Format Progetti Abitativi è uno showroom di arredamento e design con sede a Orbassano (TO), all’interno del contesto del Parco naturale di Stupinigi e a poche centinaia di metri in linea d’aria dall’omonima Palazzina di Caccia, settecentesca opera di Filippo Juvarra, grande architetto della Corte Sabauda. Ha inoltre collaborazioni attive con atelier collegati a Chieri (TO) e Tournon (Francia).

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L’azienda propone prodotti e soluzioni abitative delle più grandi firme italiane e internazionali: un’offerta variegata che, a partire dalla ristrutturazione e in relazione ai desideri specifici, viene studiata e composta da architetti e arredatori nell’ottica di ottenere un’armonia dell’insieme, calibrata secondo il gusto del cliente, il suo stile e il suo budget. Prosecuzione ideale di questa

offerta commerciale è l’organizzazione di eventi culturali, artistici e gastronomici, ospitati all’interno dei propri spazi espositivi e realizzati in collaborazione con importanti partner, nonché la sponsorizzazione tecnica di manifestazioni di grande livello artistico e culturale. L’azienda a gestione familiare nasce a Torino negli anni Sessanta: il padre di Claudio e Mauro Spinello avvia l’attività

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di proporre soluzioni abitative contemporanee e progetti di design, con grande attenzione alla ricerca, ai trend e all’originalità. Con i nostri progetti abitativi vogliamo dare delle proposte accessibili a tutti. Per farsi un’idea di quel-

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lo che intendo, basta fare un giro nel nostro showroom: una grande casa dove poter scegliere la vita che si vuole vivere”. Negli oltre 3.000 mq di negozio a Orbassano le proposte di arredo soddisfano tutti i gu-

CASA FORMAT Merita di essere citato Casa Format, un progetto che sta per essere realizzato a fianco dell’attuale spazio espositivo, in collaborazione con l’architetto Carlo Colombo e l’azienda Stratex Living. Attualmente è in fase di definizione la scelta dei soggetti che gestiranno la parte di offerta gastronomica e di soggiorno di alta qualità, per poi dare il via ai lavori di costruzione. Casa Format è un edificio innovativo progettato dall’architetto Carlo Colombo, riconosciuto dalla critica internazionale come uno dei più importanti architetti italiani della nuova generazione, e realizzato da Stratex Living, azienda italiana all’avanguardia assoluta nel mondo dell’architettura ecosostenibile e delle case in legno di design. L’edificio – inserito nella classe edilizia “A”, con la possibilità di avere la certificazione “CasaClima” - verrà costruito rispettando i principi della bio–edilizia e del massimo risparmio energetico, partendo da una corretta osservazione del contesto paesaggistico e territoriale e sfruttando un sito già compromesso da una precedente costruzione di poco pregio. L’obiettivo è quello di renderlo totalmente autosufficiente dal punto di vista del fabbisogno energetico.

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sti e le necessità: ambienti giorno e notte, camere, cabine armadio, letti, camerette, divani, complementi delle più grandi firme italiane e internazionali dell’arredamento e del design. “Siamo una grande squadra – continua

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Mauro Spinello -, appassionata di arredo e design. Ogni nuovo progetto viene accolto con entusiasmo e grinta e l’obiettivo è quello di migliorare ogni giorno, visitando le fiere di settore, partecipando agli eventi e organizzando

dei momenti di condivisione”. Format guarda al futuro attraverso i canali del web 2.0 e dei social network, nonché ampliando la propria offerta di servizi con la collaborazione continuativa con il progetto I Love My Home, una

vera e propria rete di imprese ospitate all’interno dello showroom di Orbassano per un progetto di casa a 360°, dalla ristrutturazione all’arredo: una ricerca di dialogo costante con i propri clienti per migliorarsi offrendo sempre prodotti e servizi adatti alle esigenze del mercato. Nel corso di questi ultimi anni è divenuta usanza abituale per Format Progetti Abitativi organizzare e ospitare eventi artistici e culturali (chiaramente al di fuori dei classici orari di apertura commerciale) per un pubblico selezionato, in particolare con un evento singolo all’anno che funge da vero e proprio “fiore all’occhiello”. Sfruttando l’estrema versatilità della location e degli arredi, negli scorsi anni è stato ospitato, per esempio, un reading letterario itinerante, guidato dal giornalista e scrittore Gian Luca Favetto, e un concerto jazz con Fabrizio Bosso, trombettista noto a livello internazionale. A questi spettacoli, si aggiungono comunque una serie di eventi di

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vario tipo (presentazioni editoriali, esibizioni musicali e teatrali, conferenze informative e degustazioni enogastronomiche di alto livello), che permettono di costruire un calendario di proposte culturali all’interno dello spazio espositivo. Per realizzare tutto questo, particolare attenzione è rivolta al consolidamento di collaborazioni continuative con esperienze di qualità

del territorio (quali, per esempio, il Circolo dei Lettori di Torino o il Piossasco Jazz Festival) e con maestri artigiani del gusto riconosciuti a livello nazionale e internazionale (come il cioccolatiere Guido Castagna, il pasticciere Marco Vacchieri, Teo Musso di Birra Baladin). A questo impegno per la caratterizzazione delle proposte interne, corrisponde chiaramente la

presenza esterna dell’azienda attraverso la partecipazione alle più importanti occasioni fieristiche specializzate del settore (tra tutte Expocasa, Salone dell’arredamento e delle idee per abitare, presso il Lingotto Fiere di Torino) e la sponsorizzazione logistica di manifestazioni culturali di alto livello e a forte attrattiva: nel corso del 2013, per esempio, Format Progetti

Abitativi ha collaborato come partner tecnico con il Salone Internazionale del Libro di Torino (per gli arredi della Vip Lounge del Circolo dei Lettori in collaborazione con Tisettanta), il Piossasco Jazz Festival, il Circolo dei Lettori SummerSide e Artissima, una delle più importanti fiere a livello internazionale dedicate all’arte contemporanea. www.formatabitativi.it

LE PRINCIPALI AZIENDE TRATTATE Albed, Alivar, Artemide, Battistella, Bonaldo, Cattelan Italia, Comprex, De Rosso, Ditre Italia, EffeQuattro, Flexform, Flos, Foscarini, Horm, Imaflex, Jesse, Kartell, Kristalia, Lago, Modulnova, Myyour, Naos, Novamobili, Oggioni, Oluce, Poliform, Slide, Varaschin, Varenna | Poliform, Zanotta

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ALL WE NEED IS Un atteggiamento positivo, che tragga ispirazione dalle relazioni. Una prospettiva diversa, cha aiuti a cogliere il valore intangibile delle cose. Un nuovo modo di guardare al futuro con fiducia.

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GOODWILL Questo è il Goodwill di cui abbiamo bisogno. Questo, il Goodwill che auguriamo. Goodwill è impegno verso le relazioni, quella peculiare disposizione

Trasformiamo la passione dei nostri clienti in storie che vanno oltre la

che trae ricchezza dal confronto e dai legami interpersonali, mai

comunicazione istituzionale e di prodotto, perché vogliamo raccontare

come ora centrali nello sviluppo di un’attività.

il loro cuore, le loro radici, i loro valori intrinseci.

Goodwill è anche impegno nella creazione del valore, quell’insieme

Viviamo i social media non come semplici canali divulgativi, ma come

di azioni di comunicazione che danno una percezione maggiormente

invito alla condivisione di lifestyle e di esperienze coerenti con la

qualificata di ciò che l’azienda e la sua attività esprimono.

filosofia aziendale. Coltiviamo relazioni con giornalisti, blogger e trend setter del mondo del design e dell’architettura per trovare

Ma Goodwill è anche la nostra filosofia, il nostro modo di presentarci, il

chiavi sempre attuali che generino valore aggiunto alle aziende.

nostro nome. Goodwill è la nostra essenza, perché crediamo nelle relazioni

Abbiamo tutti bisogno di un po’ di Goodwill per guardare con coraggio

durature, nel valore aggiunto, in quel “qualcosa in più” che fa la differenza.

al futuro. Con Goodwill PR, farlo è più semplice.

www.goodwillpr.it Goodwill /ˈgʊdˈwɪl/ noun [U] 1. Friendly and helpful feelings 2. Part of a company's value that includes things that cannot be directly measured, for example, its good reputation or its customers' loyalty 1. Atteggiamenti amichevoli e disponibili 2. Parte del valore di un'azienda che include elementi non direttamente misurabili, come la sua buona reputazione o la fedeltà dei suoi clienti Fonte: Cambridge Dictionary

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BRUNI DESIGN ARREDI UN INNOVATIVO LABORATORIO DI IDEE Ad Amantea, in provincia di Cosenza, uno showroom con proposte di qualità per una clientela esigente. Professionalità ed esperienza per arredamenti in sintonia con nuovi stili di vita e mutate realtà socio economiche. Bruni Design Arredi è un’azienda che fonda le proprie radici su una lunga tradizione artigiana, iniziata più di 40 anni fa dal padre dei fratelli Bruni, maestro falegname, che ha trasmesso loro la passione per il legno

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e per il design. Lo showroom nasce a marzo 2010, come naturale evoluzione di un percorso che vede la trasformazione di un’attività artigianale in un “laboratorio” di idee che spazia a 360° nel mondo del

design. Esso si sviluppa su una superficie di circa 500 mq., divisi su due livelli, e riesce ad intercettare un bacino di utenza che comprende tutta la Calabria, anche se spesso supera i confini regionali e a

volte anche quelli nazionali. Il team è composto da 6 persone e si avvale dell’esperienza di architetti, interior designer e maestri artigiani; collabora inoltre con numerosi progettisti esterni, che in Bruni Design Arredi hanno

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trovato il partner ideale per ogni tipo di esigenza. A Daniele Bruni rivolgiamo alcune domande per meglio comprendere le caratteristiche di questo showroom e conoscere gli elementi che hanno contribuito al suo successo. Come si caratterizza la vostra proposta? Quale importanza assume il “su misura”? Siamo specializzati nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di arredi d’alta gamma per privati e per il contract. L’offerta comprende tutti gli ambiti dell’abitare contemporaneo: cucina, zona giorno, zona notte, imbottiti, complementi, camerette, bagno, wellness, ufficio, illuminazione, porte, infissi, scale, outdoor. Il “su misura” rappresenta un punto cardine della nostra proposta e permette di distinguerci dalla concorrenza, che spesso riesce ad offrire

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solo la politica dello sconto. Dietro ogni nostra vendita c’è sempre un progetto; sia che si tratti di un singolo ambiente, o di un appartamento completo, oppure di un’attività commerciale, cerchiamo sempre di realizzare qualcosa di unico ed irripetibile. Attraverso le più moderne tecniche di progettazione, dopo una serie d’incontri con il cliente, sviluppiamo la soluzione più idonea all’ambiente cui si fa riferimento, permettendo di scegliere e di visualizzare, già in fase di progetto, i colori delle pareti, i rivestimenti, i mobili, i complementi, l’illuminazione, l’oggettistica e dando la possibilità con il “chiavi in mano” di averci come unici referenti per tutti i lavori. Questo modus operandi fidelizza la clientela che, nel 90% dei casi, ci sceglie tra tanti, aldilà del prezzo! Quali caratteristiche ha la vostra clientela? Storicamente la nostra clien-

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Da sinistra: Daniele Bruni, Massimiliano Bruni, Luca Bruni, Giusy Filice.

tela può considerarsi sia di primo che di secondo impianto, con un gusto ricercato, appartenente ad un target di spesa medio-alto e molto attenta alla qualità. Tuttavia la crisi economica,

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negli ultimi anni, ha letteralmente cambiato gli stili di vita della società, indebolendo drasticamente il potere d’acquisto delle famiglie. In virtù di questi cambiamenti socioeconomici e nell’intento di

rendere il design di qualità accessibile a tutti, accanto a prodotti esclusivi ne abbiamo selezionato altri con un giusto rapporto qualità/prezzo, promuovendo il concetto di “design democratico”.

Che tipo di servizi pre e post vendita offrite? Seguiamo il cliente in tutte le fasi della vendita mettendo a disposizione la nostra esperienza e disponibilità. Tra i servizi pre vendita of-

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web, ma soprattutto attraverso il passaparola tra i clienti. Siamo molto attivi su tutti i principali social network, il cui utilizzo crediamo oggi sia fondamentale per un’azienda. La nostra pagina Facebook, seguita da migliaia di persone, viene aggiornata costantemente con news dal mondo dell’interior design, foto dei nostri lavori e aggiornamenti di prodotto. Periodicamente promuovia-

friamo sopralluogo gratuito e rilievo degli ambienti da arredare, progettazione completa, possibilità del “su misura”, “chiavi in mano” e contract, servizio lista nozze, trasporto e montaggio gratuito, forme di pagamento personalizzate. L’assistenza post vendita non è per noi un facile slogan, ma una garanzia praticamente a vita che diamo al cliente, forti di avere alle spalle una falegna-

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mo iniziative mirate a creare sinergie e occasioni di confronto tra aziende, operatori del settore e appassionati di design. Quali le motivazioni di scelta dei vostri fornitori? Come già accennato, siamo nati artigiani e ci sentiamo ancora tali, perciò sappiamo riconoscere le cose fatte bene. Abbiamo scelto, quindi, solo partner che rappresenti-

meria che può risolvere qualsiasi problema. Come si esprime la vostra attività pubblicitaria? L’attività promozionale prevede anche eventi, presentazioni realizzate in collaborazione con alcune aziende produttrici? Fino ad oggi la nostra attività pubblicitaria si è sviluppata attraverso la carta stampata regionale, la cartellonistica, il

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renza, e innovazione nel creare uno showroom che superi l’idea del semplice negozio di prodotti per diventare un laboratorio di idee. Caratteristiche, queste, che ci hanno permesso di essere riconosciuti come una delle poche realtà a livello regionale che sa coniugare in un’unica attività una falegnameria, un punto vendita qualificato e uno studio di progettazione d’interni. Programmi e prospettive per il futuro. Programmare il futuro non è semplice; sicuramente siamo convinti che la strada finora percorsa sia quella giusta per consolidare la nostra posizione sul mercato diventando sempre più un punto di riferimento per una clientela esigente, che cerca qualità e soluzioni innovative. www.brunidesignarredi.com no il meglio del Made in Italy e del design internazionale. Naturalmente alla base di tutto deve esserci l’etica professionale ed il rapporto umano tra azienda e rivenditore. Come potremmo identificare le ragioni del vostro

successo? Crediamo che le ragioni del successo che ci viene riconosciuto possano essere sintetizzate in due parole: artigianalità e innovazione. Artigianalità che si tramanda da 40 anni e che oggi più che mai rappresenta un plus che ci distingue dalla concor-

LE PRINCIPALI AZIENDE TRATTATE TRA LE AZIENDE TRATTATE: Alivar, Alpa Salotti, AntonioLupi, Arketipo Firenze, Baxter, Bluform, Bolzan Letti, Cantori, Cattelan Italia, Cesar, Clever, Ditre Italia, Domitalia, Flexform, Glas Italia, Infiniti, Jesse, Leucos, Longhi, Magis, Presotto Italia, Riflessi, Selva, Tisettanta, Wall & Decò.

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ROMANIA

GERMANY

MEXICO

SOUTH COREEA

SINGAPORE

FRANCE

ITALY

BRAZIL

USA

TURKEY GD’AMILANO is the sole Italian member in the most prestigious group of furniture specialized international publications from the Globe. TAIWAN

CHINA

JAPAN UNITED KINGDOM

INDIA

BULGARIA

RUSSIA

BELGIUM

AUSTRALIA



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UNA SERATA ALL’INSEGNA DEL DESIGN E DEL GUSTO CON CESAR E AEG

Design, innovazione e tecnologia sono un connubio vincente in cucina, dove la funzionalità abbraccia l’eleganza per allietare momenti di convivialità e raccoglimento familiare. Caratteristiche imprescindibili per i modelli Cesar, che lo scorso dicembre, presso il flagship store milanese di via Larga, hanno dato prova di sé accanto agli elettrodomestici di un partner d’eccezione: AEG. Una appuntamento gioviale e allegro, accolto da una grande partecipazione di architetti, clienti ed addetti del settore, che per una serata hanno potuto apprezzare da vicino la

qualità delle cucine Cesar ed essere deliziati da un prelibato showcooking. Su una rinnovata Kalea - ora vestita nel delicato laccato bianco abbinato al materico rovere taglio di sega brulé la chef Lucia Calafiore ha incantato gli ospiti preparando delle gustose pietanze con il sistema “SousVide”: una nuova tecnologia applicata ai forni AEG che, combinando il confezionamento sottovuoto alla cottura a vapore, consente di esaltare i gusti e gli aromi degli alimenti. Un trionfo del design e del gusto reso possibile grazie alla stretta collaborazione con

AEG e al coinvolgimento attivo e partecipe del flagship store milanese, da tempo affermatosi come punto di riferimen-

to in città per professionisti e appassionati nel campo della progettazione d’interni. www.cesar.it


FONTANAARTE LA NUOVA CASA A MILANO di Grazia Gamberoni Siamo in casa FontanaArte a Milano, nello show-room recentemente progettato dallo studio di architettura Calvi e Brambilla, in corso Monforte. Guardiamo dentro la storia, sia pur per cenni, di FontanaArte, per capire quale sia lo spessore di questo intervento progettuale, che segna un percorso decisamente nuovo nella rappresentazione strategica e di marketing dell’azienda, ponendosi come un tassello importante nel panorama degli spazi espositivi, quelli che oggi vengono chiamati flagship store, dei marchi interpreti del design italiano, a Milano, ma non solo. La storia di FontanaArte parte da lontano, con Giò Ponti che inizia la collaborazione con

Luigi Fontana e nel 1931 firma la sospensione 0024 e la lampada da tavolo Cono+Sfera=Bilia. Dire che siano elementi ancora di attualità, è banale: sono incredibilmente attuali. Nel 1932 Ponti, che nel frattempo è diventato direttore artistico dell’azienda, fonda con Luigi Fontana, la Fontana Arte, nella quale entra anche Pietro Chiesa, apportando un proprio sostanziale contributo di idee e capacità creativa nel lavorazione artistica del cristallo. Da allora sono trascorsi decenni, sono passati uomini e avvenimenti importanti che hanno segnato la vita dell’azienda, prodotti che hanno contribuito al suo suc-

cesso, entrando al pari delle prime lampade di Ponti, nella storia del design italiano, e non solo della luce, con un percorso coerente lungo il quale hanno portato un contributo fondamentale importanti firme del design italiano e internazionale. Solo per citarne alcuni: Sergio Asti, Gae Aulenti, Studio Beretta Associati, e ancora, Piero Castiglioni fra i primi a indagare industrialmente le applicazioni delle sorgenti alogene, Franco Raggi e Renzo Piano che disegna una libreria utilizzando il vetro quale elemento strutturale e portante, per arrivare al giapponese Shigeru Ban e al succesor internzionale della sua lampada da terra Yumi nel 2012.

E questa è storia di oggi. FontanaArte è parte del design italiano e, in un modo del tutto particolare, l’azienda se ne fa garante con l’Archi-

In occasione dell’apertura, due della quattro vetrine presentano totem, che simboleggiano i pilastri su cui poggia l’azienda: a sinistra quello formato da tante lampade Fontana e Uovo che rappresenta il passato e la storia di Fontana Arte e il secondo a destra, con le colorate lampade Blom che esprimono il nuovo linguaggio internazionale dell’azienda.

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vio Storico, un patrimonio di idee, di schizzi su carta, di progetti che, in un primo momento vengono solo abbozzati all’interno dell’azienda e poi perfezionati nel corso degli anni, fino a manifestare tutto il loro potenziale, diventando parte della collezione FontanaArte. I progetti che nascono dall’archivio storico non si legano al nome di un solo designer, ma sono frutto di un lavoro in team, di tutte le energie

Giò Ponti, 1931, sospensione 0024

Giò Ponti, 1931, Bilia

LO SHOWROOM FONTANAARTE Il nuovo spazio FontanaArte a Milano, in corso Monforte, si presenta come uno spazio caldo e accogliente, nel quale alle luci e agli oggetti del passato, nati dalla creatività di alcuni dei più grandi nomi del design e dell’architettura, si affiancano le lampade contemporanee dell’ultima collezione, frutto della collaborazione con una generazione di designer internazionali emergenti. Gli arredi, il rivestimento del pavimento in vinilico tessile a base di materie prime rinnovabili, le pareti color pastello allestite con quadri provenienti dall’archivio storico di FontanaArte, sono gli elementi che contribuiscono a creare una dimensione raccolta e a definire spazi quasi privati, in un luogo che per definizione è pubblico. Decisamente un atteggiamento progettuale inedito per un negozio di illuminazione. E proprio per la valorizzazione della luce e per una sua diffusione calibrata, sono state studiate le nicchie, che ospitano le lampade lungo le pareti laterali, disegnate con linee morbide. Il richiamo all’opera di Giò Ponti che, ricordiamolo, ha fondato assieme a Pietro Chiesa FontanaArte nel 1932 – si coglie nella scelta di utilizzare pareti tessili, rivisitate in chiave attuale, che si aprono e si chiudono a seconda delle esigenze. In occasione dell’apertura, le quattro luminose vetrine presentano due grandi totem, ispirati all’arte di Tony Cragg e Katharina Fritsch, che metaforicamente rappresentano i pilastri su cui poggia l’azienda. Il primo, formato da tante lampade Fontana e Uovo, rappresenta la storia: entrambe in vetro soffiato bianco satinato, sono due autentiche icone della produzione FontanaArte. Fontana, disegnata da Max Ingrand nel 1954 è l’abat-jour per eccellenza; Uovo, con la sua inconfondibile forma, nasce da uno schizzo recuperato dall’archivio storico dell’azienda nel 1972. Il secondo totem è una composizione di coloratissime Blom del giovane designer norvegese Andreas Engesvik e riflette il nuovo linguaggio internazionale. Il flagship store, progettato dagli architetti Fabio Calvi e Paolo Brambilla, si propone come uno spazio che collega il passato e il futuro, sotto il segno della continuità che sa interpretare la filosofia di FontanaArte: la vera luce di una casa bella.

creative dei professionisti che lavorano in azienda. Un modo per affermare la capacità e l’identità della propria storia, difendere le proprie eccellenze impedirne la dispersione tra i rivoli delle mode. Attenta alle evoluzioni del mercato l’azienda si organizza per affrontare le nuove

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sfide con la struttura progetti FontanaArte Contract è composta da un team di specialisti a disposizione di interior designer, architetti, contractor, real estate, developer per lo sviluppo e la realizzazione dei più rilevanti progetti internazionali. Con FontanaArte Contract Team,

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I PROGETTISTI Fabio Calvi è nato a Pavia nel 1969. Dopo gli studi presso il Politecnico di Milano e la Brunel University of West London, si è laureato in architettura nel 1996. È stato assistente scenografo per spot pubblicitari e video musicali e in seguito ha collaborato con gli studi di Gianfranco Frattini e di Gli architetti Fabio Calvi e Ferruccio Laviani. Paolo Brambilla (a sinistra) Paolo Brambilla è nato a Lecco Foto Tommaso Sartori nel 1973. Ha studiato alla Università di Barcellona e al Politecnico di Milano dove si è laureato in architettura. Dal 2005 insegna Design degli Interni presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano. Dal 2006 Fabio Calvi e Paolo Brambilla lavorano insieme, realizzando progetti di residenze private, interni, negozi, allestimenti e prodotti per conto di numerose aziende tra le quali: Arketipo, Bialetti, Barovier & Toso, Comfort Zone, FLOS, Frag, Molteni & C., Olivari, Serralunga e Varaschin.

DORSODURO per VARASCHIN, 2011: tavolini 120x60xh 30 cm e 45x45xh 45 cm. La linea comprende anche divani e poltrone.

CLARO per TONELLI, 2013: tavolo formato da una struttura alare sulla quale poggia il piano in vetro extrachiaro. La trave centrale di lunghezza variabile è sorretta da due gambe che si ispirano agli anni ‘50 e alle sperimentazioni formali e strutturali del maestro francese Jean Prouvè. HONEY per SABA, 2013: elemento modulare, utilizzabile come pouf, tavolino o contenitore, singolarmente o a formare un disegno ad alveare. Disponibile in una vasta gamma di colori abbinabili, è realizzato artigianalmente tramite un procedimento sartoriale.

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l’azienda è in grado di offrire un supporto qualificato in ogni fase progettuale, attraverso la gamma di prodotti a catalogo o attraverso prodotti su misura declinati secondo le esigenze più specifiche in termini di materiali, consumi energetici, budget, design, “Custom Line Collection”. Ma torniamo a Giò Ponti: perché a Giò Ponti si sono ispirati gli architetti Fabio Calvi e Paolo Brambilla nella sistemazione dello show-room di FontanaArte a Milano, inaugurato a novembre scorso. Calvi e Brambilla, che dal 2006, in un sodalizio di successo, progettano nel campo degli interni, residenze, negozi, allestimenti e prodotti per varie aziende operanti in diversi settori merceologici, stanno anche portando avanti la progettazione dello show-room dell’azienda a NYC la cui apertura è prevista a breve.

Nello showroom il pavimento è in vinilico tessile a base di materie prime rinnovabili e le pareti sono color pastello.

Totem con le lampade Blom del designer norvegese Andreas Engesvik.

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Totem con le lampade Fontana disegnata da Max Ingrand nel 1954 e Uovo che nasce da uno schizzo recuperato dall’archivio storico nel 1972.

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In attesa di vedere questa ulteriore esperienza, approfondiamo con loro le linee progettuali seguite per lo spazio espositivo a Milano: la loro visione del mondo FontanaArte è ampia e profonda, spazia dalla storia ai prodotti, dalla filosofia alle strategie future. Come confermano le loro parole. “ Quando iniziamo a lavorare su un progetto come questo, per noi è fondamentale conoscere la storia dell’azienda, la sua evoluzione ed avere un brief di progetto chiaro, come è stato per il caso di FontanaArte. Abbiamo immaginato una casa ricca di citazioni delle stagioni più felici del design italiano dagli anni trenta fino ai giorni nostri, un ambiente in cui le memorie si stratificano l’una sull’altra. Gli arredi, le piante, i colori pastello, i dettagli in massello di rovere e le pareti allestite con quadri provenienti dall’archivio storico di FontanaArte sono tutti elementi che contribuiscono a creare una dimensione raccolta e quasi privata. Siamo riusciti a far sposare tradizione e contemporaneità accogliendo i principi del Transitive Design: per esempio, così come il classico disegno a rombi di origine medievale, già riletto da Giò Ponti negli anni ‘50, rinasce in un pavimento tecnico in fibre plastiche riciclate, allo stesso modo le pareti tessili realizzate con il meccanismo originale sono rivisitate in chiave attuale, grazie al rivestimento stampato con un trattamento grafico contemporaneo. L’ispirazione delle nicchie con vassoio sospeso che ospitano le lampade viene da un interno di Vico Magistretti,

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ma la forma curva in questo caso aiuta la luce a distribuirsi dolcemente sulle pareti in modo che il visitatore dello showroom possa apprezzare l’effetto luminoso di ogni singolo prodotto.

Abbiamo immaginato di accostare liberamente forme e colori di epoche diverse in modo che entrassero in risonanza tra di loro creando un ambiente ricco di citazioni che però, nella sua totalità,

non potesse essere inserito in un particolare periodo storico. Il lavoro dei maestri è sul nostro tavolo di lavoro tutti i giorni, ma la sfida di ogni nostro progetto è una continua mediazione, il giusto mix tra esperienze passate, citazioni e nuove tecnologie, senza che queste abbiano il soprav-

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vento sul risultato finale.” Questa affermazione che chiude il commento degli architetti all’intervento progettuale per lo spazio FontanaArte di Milano, contiene la filosofia di cui si permea il loro lavoro anche nel product design, dove eccellono per levità di tratto, essenzialità di linee, sintesi formale.

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HOMELAB: ECCO LA CASA DEL FUTURO Dopo tanto parlare di domotica, di interconnessione e di “Smart Home”, nasce il primo progetto concreto di condivisione delle informazioni tra diversi prodotti per la casa. Si chiama Homelab Open World ed è il frutto di due anni di intensa attività da parte di Homelab, il Consorzio italiano di ricerca sulla domotica. La presentazione del progetto si è tenuta a Milano da Andrea Merloni Presidente del Consorzio. plificare i risultati della ricerca al fine di creare un protocollo smart in continua evoluzione e in grado di assicurare l’adattamento di tecnologie e sistemi provenienti anche da altre realtà.

Secondo recenti stime entro il 2020 saranno 80 miliardi le apparecchiature connesse e i singoli utenti che avranno accesso al web raggiungeranno i 5 miliardi. Per questo oggi si progettano e si studiano soluzioni, prodotti e tecnologie sempre più integrati e connessi per un nuovo modo di vivere all’insegna del comfort e del benessere sostenibile. A tutti i livelli: dalla mobilità alla logistica, dalla salute alla casa fino a quello che è ormai definito “l’ecosistema cittadino”. È in questo contesto che nell’aprile 2011 è nato Homelab, il Consorzio italiano di ricerca sulla domotica formato da aziende leader nei propri settori e centri di ricerca e formazione all’avanguardia: Ariston Thermo, BTicino, Gruppo Elica, Indesit Company, Loccioni, MR&D Institute, SPES, Teuco Guzzini e

Università Politecnica delle Marche. La mission è portare avanti la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico di prodotti e servizi per l’efficienza energetica, il telecontrollo e l’automazione in ambito domestico, l’assistenza e il monitoraggio di persone con ridotte capacità motorie e cognitive in un’ottica di longevità attiva, la sicurezza attiva e passiva. Il tutto attraverso la definizione di standard di comunicazione tra i vari prodotti e servizi all’interno della casa, lo studio e l’implementazione di sensori e di tecnologie in grado di migliorarne la qualità e la funzionalità, gestendo la complessità di un mondo in rapido cambiamento. Il modello entro il quale Homelab opera è quello dell’open innovation: mettere a sistema conoscenza, brevetti e specificità dei singoli partner serve ad am-

Insieme verso un “Open World” Dopo due anni di intensa attività di ricerca, di knowledge sharing e strategica sinergia tra i partner del Consorzio, è stato lanciato Homelab Open World, un progetto concreto di condivisione delle informazioni tra prodotti di diversa natura che nascono da più aziende produttrici di beni per la casa. Open Web Net è la lingua scelta da Homelab per consentire questo dialogo ai prodotti delle aziende che ne fanno parte e per renderlo accessibile a chi vuole entrarvi. Una grammatica disponibile, semplice e accessibile grazie alla quale oggi dialogano un primo gruppo di prodotti, dal frigorifero al forno, dal piano cottura alla cappa, dalla lavabiancheria all’illuminazione, dal riscaldamento alla minipiscina

fino ai sistemi di gestione, comfort e sicurezza per migliorare costantemente la qualità della vita. Homelab Open World rende così tangibili le soluzioni e le possibili evoluzioni offerte ai partner e ai consumatori come presentato in occasione della demo tenutasi a fine gennaio presso la sede di Milano di Indesit Company. Durante la demo sono stati presentati alcuni esempi concreti di come prodotti differenti possano scambiarsi informazioni e creare un vero e proprio ecosistema domestico al servizio di chi vive la casa. L’unicità di Homelab Open World risiede nella sua apertura verso possibili nuovi partner e i loro prodotti e servizi. Aziende terze che producono beni per la casa con connessione elettrica potranno infatti accedere al Consorzio beneficiando della chiarezza di questo linguaggio, assicurandosi strategici vantaggi competitivi in termini di innovazione e crescita della percezione della propria realtà quale centro di eccellenza. www.homelabitaly.com


Dai “persuasori occulti” alle “bugie del marketing”: mezzo secolo di critiche che non hanno scalfito la potenza della pubblicità di Massimo Marzocchi

Le leggende metropolitane sono tante, certe anche abbastanza divertenti, come quella di quel tale che, seduto sul gabinetto, venne infastidito da un rettile che dalle fognature cittadine cercava di emergere in superficie proprio passan-

do dal tubo di scarico dell’appartamento di quel signore. Una delle più istruttive racconta di un tizio che si vedeva recapitare in gran quantità comunicazioni pubblicitarie di pannolini, biberon, succhiotti e altri prodotti per bebè. Ini-

E’ tuttora aperta a Milano una mostra dedicata proprio alle neuroscienze. Tra i temi affrontati nella mostra uno dei più affascinanti riguarda l’aspetto evolutivo del nostro cervello, e in particolare il fatto che sono tuttora presenti e attive parti talmente arcaiche da risalire a uno stadio evolutivo addirittura precedente la fase umana. Da ciò anche quella sorta di “inattualità” di certi nostri bisogni, di cui si parla nell’articolo. L’altra immagine qui riportata non è direttamente collegata ai temi che abbiamo affrontato, ma mi sembra comunque di grande interesse: l’homunculus è una figura umana tridimensionale in cui le parti del corpo sono rappresentate non nelle loro reali dimensioni, ma con una grandezza proporzionale all’importanza che hanno nel cervello le corrispondenti aree ricettive di sensazioni: le aree preposte a ricevere i segnali provenienti dalle mani e dalle labbra sono particolarmente estese.

L’immagine qui riportata mostra un grafico che si sviluppa lungo una parete della mostra e che illustra alcuni percorsi evolutivi che hanno portato all’attuale cervello umano

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zialmente non si spiegava come mai era stato individuato come destinatario di campagne su prodotti che riteneva non lo riguardassero in alcun modo. Poi scoprì che sua figlia era incinta. Non so se sia mai davvero accaduto qualcosa del genere, ma il raccontino l’ho chiamato istruttivo perché effettivamen-

te ci istruisce, ci informa di come va il mondo, almeno quello dell’informazione, che agisce in larga misura alle nostre spalle. In realtà ciò che sta alle nostre spalle sono i dettagli, ma la sostanza, cioè il fatto che, nel web, automaticamente diventiamo destinatari della pubblicità di un certo settore

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non appena mettiamo piede in quel settore, anche solo per confrontare un prezzo o dare un’occhiata a un catalogo, tutto questo è l’esperienza quotidiana di ognuno. Siamo soliti pensare che questa situazione rappresenti ad oggi il punto alto della tecnica della comunicazione pubblicitaria, cioè che questo cosiddetto data mining, consistente nello scavare nella nostra vita privata alla ricerca di informazioni utili per mirare al meglio il messaggio, sia l’espressione di una tecnologia specialmente avanzata. Ed è così, ma non è tutto qui. Così come l’informatica scava nella vita del singolo individuo, analogamente le neuroscienze cercano di mettere a fuoco tendenze, bisogni, inclinazioni derivanti da percorsi neuronali messi a punto durante un percorso evolutivo di qualche milione di anni. D’altra parte se non ci fossero le neuroscienze, non solo i pubblicitari andrebbero molto più a tentoni, ma ognuno di noi, soffermandosi per un attimo a osservare i propri desideri, non potrebbe pensare che a uno scherzo o almeno a un errore di fabbricazione. Ad esempio: si sa che le cose buone fanno male, ma perché? Appunto: uno scherzo o un errore di fabbricazione. Invece no: le neuroscienze ci spiegano che grassi e zuccheri erano indispensabili ad alimentare la mobilità dei nostri antenati cacciatori e raccoglitori e che tale indispensabilità si è, per così dire, incastonata da qualche parte nel cervello umano, dove tuttora si trova. Ed è da lì che parte l’acquolina che i pubblicitari ci fanno provare quando ci mostrano dolciumi e salumi. Il

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Secondo qualcuno il successo di campagne fondate sulla germofobia, come quella Viakal qui riportata, fanno leva sull’utilità adattiva della paura, determinante in un contesto di fuga/predazione e incentrata sull’attivazione automatica dell’amigdala

desiderio che scatenano in noi ha a che fare con la sopravvivenza di qualche milione di anni fa, non certo con l’infarto e il diabete di oggi. Di alcune di queste cose parla Martin Lindstrom in un libro intitolato Le Bugie del Marketing (Hoepli), in cui si mostra quale raffinato uso la pubblicità riesca a fare di certe nostre debolezze, un tempo necessarie per la conservazione della specie, oggi utili soprattutto per chi ha interesse a scovare bisogni reconditi e a cavalcarli (come i pubblicitari, appunto). Lo si può considerare una specie di continuazione di un altro libro risalente a più di mezzo secolo fa intitolato I Persuasori Occulti (autore: Vance Packard, traduttore, guarda un po’: Carlo Frut-

La pagina pubblicitaria del sito di viaggi del Corriere della Sera non è che uno dei tanti possibili esempi di come l’informazione cartacea e quella sul web costituiscono ormai una sorta di canale globale composito ed eterogeneo

tero). La fortuna del libro si può misurare dal fatto che il suo titolo è addirittura entrato nel linguaggio comune, come una specie di infamante accusa nei confronti della pubblicità. Oggi tante cose sono cambiate, ma una certa ideale sintonia tra i titoli dei due libri che ho appena citato è innegabile. Ragionando sulle nuove frontiere della pubblicità mi sono reso conto di come, quasi inavvertitamente, siano cambiati i canali stessi attraverso i quali la comunicazione pubblicitaria ci raggiunge. All’epoca, ormai remota, in cui iniziai la mia collaborazione col GdA il mio compito consisteva nell’analizzare alcune pagine pubblicitarie prese da giornali e riviste, insomma dalla carta stampata.

Più o meno ho continuato nello stesso modo negli ormai numerosi anni successivi, accorgendomi però che, via via che il tempo passava, la carta sempre meno rappresentava il “materiale” della pubblicità. Il canale primario cioè diventava lo schermo televisivo e la pagina rappresentava un oggetto recessivo di fronte allo spot. E oggi? Credo che oggi le cose siano di nuovo cambiate, o almeno stiano cambiando. Del resto se il data mining, di cui abbiamo detto poco fa, ha un’importanza crescente, ciò si deve proprio al fatto che l’evoluzione stessa della nostra quotidiana attività si sposta in una direzione che, più che al televisore, è orientata al computer o, sempre più spesso, al tablet o allo smartphone.

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ABITARE TRA NATURA E DESIGN Il legno ritorna oggi da protagonista nella cultura abitativa del terzo millennio come scelta di stile, oltre che di funzionalità e resistenza nel tempo. Nella sua storia Riflessi ha sempre considerato il legno, le sue essenze e sfumature, materiale d’elezione che ha caratterizzato i suoi arredi più importanti. Nell’ultima collezione il legno è ancora più protagonista: tavoli e madie, sono proposti

in diverse essenze, con una particolare predilezione per la finitura rovere cenere e la sua calda sfumatura tortora/grigio, elegante e raffinatissima. Il nuovo Living è un tavolo molto importante per le sue dimensioni e per la scelta del materiale del piano, proposto sia in rovere, spessore 25mm, che in rovere tavolato con bordi scortecciati: una finitura quest’ultima che crea un contrasto visivo di sicuro

Tavolo Living

Tavolo Shangai

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effetto tra l’apparenza ruvida del piano e il basamento dal design minimale ad incrocio, realizzato in grafite, che rende ineguagliabile e suggestivo l’ambiente in cui il tavolo viene inserito. La base in acciaio, oltre alla finitura grafite, è realizzabile in tortora, corten o bianco. Il tavolo Shanghai gioca sullo stesso effetto visivo tra basamento formato da un intreccio di gambe sempre in grafite e il piano in legno di rovere tavolato scortecciato. Il piano è proposto anche in rovere sottile tinto nei colori di serie e

in cristallo. In questa versione è proprio il contrasto pieno/ vuoto dei materiali che lo rende affascinante e unico. Due modi di essere che corrispondono a due diverse sensibilità e stili abitativi, entrambi raffinati e unici. La base in acciaio, oltre alla finitura grafite, è disponibile verniciata corten o bianco e in acciaio inox specchiante. Con il rovere cenere e la sua raffinata sfumatura tortora/ grigio vengono reinterpretati alcuni evergreen dell’azienda: la madia Segno, il tavolo e la consolle City assumono un

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Consolle City

Segno

fascino caldo e autentico che coniuga la modernità di un design essenziale alla morbidezza visiva del materiale naturale. Il rovere coke “veste” il tavolo allungabile Atlante Tavolo Atlante

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esaltato dalla particolare sfumatura fiammata che trasmette all’ambiente una sensazione di intimità. Agli arredi in legno possono essere abbinate diverse tipolo-

gie di sedute come le nuovissime Margot e Bruna. Margot è la nuova poltroncina, con o senza braccioli, con struttura in rovere in tutte le finiture Riflessi di serie e seduta e schienale ergonomici rivestiti in pelle ed ecopelle. La forma accogliente della seduta è amplificata dalla confortevole imbottitura ad alta densità. Bruna, gambe, seduta e schienale imbottiti, rivestita interamente in pelle o ecopelle e percorsa da una impuntura in leggero contrasto o in tinta al colore del rivestimento.

Sedia Margot

Sedia Bruna

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Non arrenderti mai Perché quando pensi sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio di Marco Burchielli

Buongiorno a tutti, questa è una frase di Jim Morrison a cui sono particolarmente affezionato e in cui credo fortemente, ed apro oggi con queste parole perché il Nuovo Inizio sta prendendo forma. In queste prime settimane dell’anno per lavoro ho visitato alcune regioni che da sempre sono quelle che mi danno le indicazioni di come si muoverà il mercato. Il vento è cambiato, sicuramente gli incentivi che la Federlegno è riuscita ad ottenere hanno acceso una piccola scintilla, ma ho catturato una serie di segnali e ho toccato dal vivo una serie di iniziative che sono inequivocabili, il mondo del mobile si è rotto le scatole di piangersi addosso, e di aspettare che scenda il Messia a fare “U MIRACOLO”. I Punti Vendita sono consapevoli che da questa nuova competizione rimarranno in meno, molti meno, ma quelli che rimarranno saranno quelli che faranno il MERCATO dei prossimi 10/15 anni. Le idee stanno riprendendo forma e sostanza, la voglia di affermare il proprio stile,scrollandosi di dosso gli stereotipi del copia e incolla e di liberarsi dei Brand logori e ombra di loro stessi prende il sopravvento, come la consapevolezza che il modo di vendere è cambiato in tutto, e in questo tutto c’è anche il modo di vendere mobili!! Questa cosa da una parte mi entusiasma, ma dall’altra mi lascia anche un po’perplesso. Sono stati soprattutto i punti vendita a mettere in moto questa

Nessuno dei prodotti quando entri è riconoscibile in quanto singolo pezzo, vive nel contesto di uno stile, il suo stile, e di una Casa completamente funzionante e operativa al 100%.

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rinascita e di loro vi parlerò oggi, e non le Aziende che sono tutte concentrate a vendere nel mondo…e si stanno scordando quasi tutte dell’Italia. Vi racconto di un punto vendita che mi ha dato un bella scossa d’energia. Siamo a Modena, vi giuro era tanto tempo che non mi emozionavo entrando in un punto vendita, ma non solo per l’aspetto e per la costruzione originale…per tutto quello che ho trovato, di colpo mi è sembrato di trovarmi in una nuova era. Il Negozio è 10+Design (www.10piu’design.it) andate a curiosare il sito, ma meglio ancora se siete vicini andate a trovarlo e a conoscere Stefano Greco il titolare: lui per prima cosa ha spersonalizzato i prodotti. Cosa vuol dire: che tratta si varie aziende, piu’ o meno affermate, ma nessuno dei prodotti quando entri e’ riconoscibile in quanto singolo pezzo, vive nel contesto di uno stile, il suo stile, e di una Casa completamente funzionante e operativa al 100%. Questo vuol dire che a partire dal Camino, alla Cucina, alla Zona Giorno con il

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50 51 MARKETING

Il modo di vendere i mobili deve cambiare, e soprattutto quando ci muoviamo su un’area di prezzo e di gusto medio-alta devono essere diversi i servizi che un negozio propone.

televisore, alla zona Bagno con tanto di doccia e w.c. utilizzabile (cabina trasparente) fino alla Camera da letto, tutto è utilizzabile, il cliente vede un appartamento vivo e funzionante. Ovviamente tutto ciò si presta poi ad essere sfruttato in vari modi, ad esempio lo staff del negozio presenta i preventivi facendo accomodare i clienti su un enorme divano, mentre gli viene offerto il the o la torta fatta in casa, e su un mega schermo vengono presentati render, foto, progetti e preventivi. C’è all’interno una attenzione particolare ai prodotti riciclabili, alla ricerca di nuovi materiali, ci sono opere d’arte artigianali c’è un ottimo staff molto preparato e questo è un’ulteriore stimolo all’acquisto. Ma non ci si ferma qui, fuori dal negozio è stato allestito uno spazio Outdoor, operativo da aprile ad ottobre: a differenza del solito qui non vengono organizzate classiche presentazioni di questa o quell’azienda, ma lo spazio viene gestito per eventi privati come feste di Laurea, Matrimoni, Eventi importanti della Città, e Showcooking di famosi cuochi (10+ design in collaborazione con i Catering più conosciuti della zona fornisce il servizio e l’organizzazione). Gli eventi ovviamente fanno vivere anche il negozio che oltre ad avere un introito economico dalla manifestazione, aumenta a dismisura il bacino potenziale d’utenza. Credetemi una ventata di freschezza e concretezza entusiasmante, bravo Stefano Greco, questo cervello non inquinato dai vecchi retaggi del mobile ha prodotto una cosa veramente nuova. Avete capito cosa intendo quanto dico che il modo di vendere i mobili deve cambiare, e soprattutto quando ci muoviamo su un’area di prezzo e di gusto medio alta devono essere diversi i servizi che un negozio propone. Questo è un esempio, ma nei prossimi mesi ve ne proporrò altri per farvi capire che c’è chi sta riprendendo a vendere

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bene e chi sta impostando il proprio lavoro con una visione verso l’orizzonte e non verso il tramonto (ovviamente se volete segnalarmi qualcosa sono a vostra disposizione). E’ ovvio ancora non abbiamo scollinato completamente ma credetemi vedere queste realtà così vitali, con gente dentro e con dei risultati tangibili è un bel segnale che anche le aziende dovrebbero recepire. Dovrebbero tornare a credere alla realtà del nostro paese, magari con aspettative diverse senza pensare ai tempi che furono, ma con la consapevolezza che in Italia si vendono ancora tanti mobili e che c’è spazio per le aziende che vogliono ritornare a vendere i loro prodotti anche da noi. Finisco ringraziandovi per l’accoglienza che avete dato alle mie 10 regole d’oro,ovviamente non ho messo d’accordo tutti (e come era possibile….) ma soprattutto sono contento perché molti di voi mi hanno scritto proponendomi le loro 10 regole d’oro per il nuovo 2014, e come promesso stilerò una classifica generale delle più segnalate e nei prossimi articoli ve la presenterò. Buon Rinascimento a tutti Marco Burchielli redazione@gdamilano.com

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52 53 LE NOTIZIE

LA HOLDING STATUNITENSE HAWORTH ACQUISICE LA MAGGIORANZA DI POLTRONA FRAU GROUP

E’ stata ufficializzata il 5 febbraio 2014 la cessione di una quota del capitale sociale di Poltrona Frau pari al 58,6% all’americana Haworth, leader mondiale nella progettazione e produzione di ambienti di lavoro flessibili e sostenibili, con linee di prodotti che comprendono pareti mobili, sistemi di arredo, sedute, pavimenti galleggianti e tecnologia per la comunicazione. Haworth era già partner dal 2011 della celebre azienda italiana di Tolentino, gestita dagli azionisti Charme Investments e Moschini S.r.l. Il perfezionamento dell’operazione finanziaria è atteso entro la fine di aprile 2014 ed

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è condizionato dall’approvazione da parte delle autorità antitrust competenti. A suo completamente, Haworth promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulla rimanente parte del capitale sociale. Franco Moschini, Presidente di Poltrona Frau e socio di controllo di Moschini S.r.l., ha dichiarato: “Questa operazione è per me la realizzazione di un grande sogno iniziato dal 2003 con il fondo Charme, ossia la creazione del più importante polo mondiale dell’arredamento di lusso e questo porterà grandi benefici allo sviluppo internazionale del Gruppo e alla conseguente crescita dei nostri siti produttivi. E’ il giusto coronamento di questo straordinario anno in cui concluso i miei primi 50 anni come Presidente siglando un accordo con un’altra grande famiglia di imprenditori, nel rispetto di quei principi fondanti che da sempre caratterizzano la nostra magnifica Azienda.” Matteo Cordero di Montezemolo, Amministratore Delegato di Charme e Vice Pre-

sidente di Poltrona Frau ha commentato: “Dopo un ciclo di investimenti durato più di 10 anni, questa operazione rappresenta la miglior conclusione del percorso Charme in Poltrona Frau Group ed è soprattutto una straordinaria opportunità di rafforzamento per il gruppo. In una prima fase, tra il 2003 e il 2006, Charme ha creato il gruppo investendo in Poltrona Frau, Cassina e Cappellini, che si è conclusa con la quotazione sul segmento STAR della Borsa Italiana. La seconda fase di forte sviluppo, post quotazione, è stata caratterizzata dall’espansione internazionale di Poltrona Frau Group, oggi presente in più di 65 paesi nel mondo con oltre 70 negozi a proprio marchio. Charme ha oggi voluto impostare per Poltrona Frau Group una nuova ambiziosa fase, con la creazione, insieme alla famiglia Haworth, del leader mondiale del settore”. Grande entusiasmo anche da parte di Franco Bianchi, CEO di Haworth: “Vorrei esprimere la nostra soddisfazione per questa operazione, resa

possibile dalla forte relazione sviluppata nel tempo con gli azionisti di Poltrona Frau Group, dall’eccellente lavoro fatto da questi negli ultimi 10 anni, nonché alla luce degli importanti risultati che il management ha saputo ottenere e della qualità delle persone che abbiamo avuto modo di conoscere. Siamo fortemente motivati a continuare a sviluppare lo straordinario percorso industriale impostato fin dal 2003 da Charme, mantenendo e valorizzando la tradizione italiana di design e innovazione che caratterizza questo gruppo da oltre 100 anni”. L’operazione finanziaria non ha mancato di raccogliere anche le congratulazioni di FederlegnoArredo e del suo Presidente Roberto Snaidero, che ha espresso pieno sostegno all’iniziativa: “Apprendiamo con grande piacere ed estremo interesse il passaggio del Gruppo Poltrona Frau a uno dei gruppi dell’arredamento più importanti al mondo dando vita ad un soggetto leader a livello mondiale nell’alta gamma”.

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50 ANNI DI ATTIVITÀ PER CINELLI PIUME E PIUMINI Celebra quest’anno i 50 anni di attività Cinelli Piume e Piumini, realtà leader nella lavorazione della piuma per il settore letto, arredo e abbogliamento. Nel 1964 Silvani Cinelli crea la società “Piuma di S. Cinelli e C.” diventata ora Cinelli Piume e Piumini. Dopo un decennio di attività nel 1976 l’azienda, ispirata dalla grande passione per lo sport invernale del fondatore, fornisce i capi tecnici per la prima spedizione italiana in Antartide. Questo rappresenta il primo di una serie di successi che hanno contraddistinto questi lunghi 50 anni, grazie alla versatilità della produzione che spazia dalla lavorazione di piuma e piumino alla fabbricazione di guanciali, cuscini, sedute e spalliere destinati all’industria del salotto fino alla realizzazione di trapunte. Uno dei segreti dell’azienda, che ha sede a Buggiano in provincia di Pistoia, è relativo alla sua grande attenzione e agli investimenti fatti in ricerca, in cambiamenti strutturali e in nuovi macchinari. E’ re-

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centissimo ad esempio l’inserimento di un terzo lavaggio della piuma. Cinelli Piume e Piumini realizza tutti i suoi prodotti in Italia, secondo rigidi parametri che ne attestano l’altissima qualità dalla materia prima al prodotto finito. Solo dopo aver superato i numerosi test di controllo viene conferita la qualifica di “prodotto garantito Cinelli”. Il fatto che l’azienda produca tutto internamente permette di offrire un servizio di personalizzazione ad hoc in base alle esigenze del proprio interlocutore. Per festeggiare questi anni di storia, Cinelli Piume e Piumini propone numerose novità tra cui tre modelli esclusiva di plaid, disegnati rispettivamente da Kaffe Fasset – “guru del lavoro a maglia, del piccolo punto e del patchwork” -, da Aleandro Roncarà – un artista definito dai critici “l’erede del grafismo alla Keith Haring” -, e da Alberto Baggi – specializzato nel disegno per tessuti di alta qualità. Tutti i modelli proposti hanno un’imbottitura al 90% in piu-

mino d’oca e al 10% in piccole piume, con tessuto cotone tenuta piuma su cui è stampato direttamente il disegno. Le novità continuano con l’ampliamento della gamma tessuti per l’innovativa collezione Creart e l’introduzione

di tessuti in microfibra tinta unita che implementano la proposta di rivestimenti in 100% cotone. Infine, l’azienda presenta sul mercato un nuovissimo interno in piumino e la collezione di trapunte Fantasia 2014.

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54 55 ECONOMIA

CSIL

Previsioni sul settore dell’arredamento in Italia e nel mondo nel 2014

Sono stati presentati lo scorso Novembre a Milano i due rapporti CSIL: World Furniture Outlook 2014 e il Rapporto di Previsione sul Settore del Mobile in Italia, 2014-2016. Smart&Fast: le città del 2020. Il rapporto World Furniture Outlook 2014 contiene dati analitici sull’industria del mobile e previsioni sulla crescita della domanda di mobili nel 2014 in 70 paesi, di cui: 35 paesi europei, 15 paesi dell’Asia e del Pacifico, 12 del Medio Oriente e dell’Africa, 3 del Nord America e 5 del Sud America. Il Rapporto di Previsione sul Settore del Mobile in Italia fornisce un quadro aggiornato e dettagliato del settore del mobile e delle sue prospettive mettendo in luce sia gli eventuali elementi di rischio sia le possibilità offerte dallo scenario futuro. In occasione della 31° edizione del Rapporto di Previsione, CSIL ha integrato la propria analisi dei Paesi presentando previsioni al 2020 per quelle città a elevato potenziale di sviluppo su cui puntare per qualità e quantità della domanda di beni durevoli per la casa. 100

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città con interessanti possibilità di sviluppo al 2020 sono state selezionate con l’obiettivo di fornire alle imprese gli strumenti necessari a individuare le opportunità più promettenti di crescita e per puntare sulle città in cui la propria attività ha più possibilità di successo. Gli scenari macroeconomici che fanno da sfondo ai rapporti sono stati elaborati da Prometeia nell’ambito di una lunga e preziosa collaborazione con CSIL e dal Fondo Monetario Internazionale. Un doveroso riconoscimento va all’équipe che ha collaborato alla stesura di questi Rapporti, alle imprese che lo rendono possibile attraverso la loro adesione e disponibilità verso le iniziative, agli sponsor che contribuiscono alla realizzazione del seminario di previsione (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Fulgor, IVM Chemicals, Okite, Nastroflex,Webmobili). IL QUADRO MACROECONOMICO NEL TRIENNIO2014/16

Lo scenario internazionale ipotizzato da CSIL, Centro Studi

Industria Leggera,nel suo annuale Rapporto di Previsione è il seguente: - L’economia mondialesta mostrando un miglioramento della crescita dei paesi avanzati accompagnato da un leggero ridimensionamento di quella dei maggiori paesi emergenti. - In particolare nel 2014 il prodotto interno lordo mondiale crescerà del 3.6% e il contributo alla crescita dell’area euro sarà positivo. - Permangono le incertezze sui tempi del “tapering” della FED e sull’entità della ripresa europea, dove restano alcuni rischi sistemici. Il commercio internazionale riprenderà a crescere a tassi più vivaci. - Anche nel medio periodo è

prevista una accelerazione del tasso di crescita del PIL e del commercio internazionale. Leeconomie avanzatecontinueranno a crescere a patto che prosegua il risanamento del settorefinanziario, il consolidamento fiscale, e sia stimolata la crescitadi posti di lavoro. Le economie emergentidovranno affrontarela doppia sfidadel rallentamento della crescitae dell’inasprimento delle condizionifinanziarie globali. In ITALIA dal quarto trimestre 2012 il calo, sia congiunturale che tendenziale del PIL, è progressivamente diminuito, ma anche il terzo trimestre del 2013 si è chiuso con un -0,1% rispetto al trimestre precedente. Il PIL acquisito per il 2013 è pari a -1,9%, e ci si aspetta un miglioramento solo nel quarto trimestre e una variazione media annua del -1,8%.La riduzione del potere di acquisto registrato dalle famiglie italiane continua ad incidere sui consumi interni la cui caduta sta rallentando ma non si è ancora arrestata; anche gli investimenti fissi lordi stanno registrando una nuova discesa che li porterà in chiu-

Tabella 1 Evoluzione del PIL. Variazioni annue percentuali a prezzi costanti 2013

2014

2015

2016

PIL mondiale

2.9

3.6

4.0

4.1

PIL delle economie avanzate

1.2

2.0

2.5

2.6

PIL dei paesi emergenti

4.5

5.1

5.3

5.4

Commercio internazionale di merci 1.9

4.3

7.3

6.8

Fonte: IMF, Prometeia

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Grafico 1 Previsione dei consumi di mobili per aree geografiche per il 2014. Variazioni percentuali a prezzi costanti

una stagnazione per l’Europa Occidentale, ma una crescita superiore al 3% per il mondo, specialmente grazie al contributo dei paesi emergenti. IL SETTORE DEL MOBILE IN ITALIA NEL 2014-2016

Fonte: CSIL

sura d’anno a un -5,7% rispetto al 2012.L’unico contributo positivo alla formazione del PIL proviene dalla domanda estera netta.L’incertezza per il prossimo triennio resta molto elevata sia per questioni politiche interne sia per l’andamento della domanda estera mondiale di prodotti italiani. In assenza di shock politici e finanziari, il PIL tornerà a crescere già nel 2014 (+0,8% in termini reali), per poi accelerare al +1,5% nei due anni successivi. La spesa delle famiglie resterà sostanzialmente stabile nel 2014 in considerazione delle difficoltà sul mercato del lavoro e dei cali registrati dal reddito disponibile negli ultimi anni. Solo nel 2015 e 2016 si prospetta una ripresa dei consumi. A trainare la crescita del PIL sarà quindi nuovamente la domanda internazionale grazie all’irrobustimento del ciclo mondiale e alla maggiore competitività di prezzo dovuta all’indebolimento dell’euro verso le principali valute e al contenimento dei prezzi alla produzione.

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IL MERCATO MONDIALE DEL MOBILE

Il consumo mondiale di mobili valutato a prezzi di produzione (escluso cioè il markup per la distribuzione) è di circa 420 miliardi di dollari USA. Il grado di apertura dei mercati (cioè il rapporto fra importazioni e consumi) è attualmente dell’ordine del 27%.I principali paesi importatori di mobili sono Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito. Le importazioni degli Stati Uniti, dopo la crisi del 2008 e 2009, si sono riprese e nel 2013 tornano al livello del 2007.La Cina ha raddoppiato le sue esportazioni da 25 miliardi di dollari nel 2009 a 52 miliardi di dollari nel 2013. Gli altri grandi esportatori di mobili sonoGermania,Italia e Polonia. Per il commercio mondiale del mobileè prevista una crescita modesta nel 2013 e 2014, dopo la forte contrazione del 2009 e la ripresa degli anni successivi. Le previsioni di variazioni in termini reali della domanda di mobili nelle principali aree geografiche sono presentate nel grafico 1, che indica

Il 2013 si sta chiudendo con un mercato interno di nuovo in calo ma gli ultimi mesi, grazie al bonus mobili e all’interesse che ha suscitato sul sistema casa, stanno mostrando qualche segnale positivo. L’export continua a crescere, ma solo grazieai mercati extraeuropei che mostranonel loro complesso un tassodi incremento superiore al 10%. La crescita delle vendite estere non è però sufficiente ad evitare un nuovo calo del fatturato totale del settore che si attesta intorno al -12% a prezzi costanti nel biennio 2012-13. Il 2014 sarà ancora un anno di incertezzeperl’Italia. La crescita del commercio internazionale riprenderàslancio trainando le esportazioni del settore, ma sul mercato interno la situazione resta delicata. Posto che non vi siano shock politici e finanziari, e che la Legge di Stabilità esca dall’iter parlamentare senza modifiche che tolgano risorse all’economia e con la conferma del bonus per i mobili nelle modalità del 2013, si può presupporre un arresto del calo dei consumi di mobili. In caso contrario, il settore registrerà un nuovo calo stimabile intorno al 2-3% rispetto al 2013. Per quanto riguarda le esportazioni, nel 2014 la crescita che caratterizzerà lo scenario globale avrà implicazioni positive sull’andamento delle vendite di mobili soprattutto nei paesi emergenti.Le imprese italiane dovranno però essere pronte a

intercettare anche i segnali positivi che inizieranno a provenire dai paesi dell’Unione Europea. Nel 2014 ci si attende dunque una crescita delle esportazioni pari al 3% a prezzi costanti. Il congiunto andamento positivo delle vendite sui mercati esteri e della stabilità del mercato interno determineranno un aumento del valore della produzione pari al 2% in termini reali. Nel 2015 con un commercio internazionale in crescita più decisa si prevede una maggiore domanda estera per il settore e una domanda interna che inizierà a mostrare timidi segnali di ripresa. I consumi interni saranno ancora frenati dall’andamento dell’occupazione e da una crescita del reddito disponibile non ancora sufficiente a determinare una vera e propria crescita dei consumi. Permarranno atteggiamenti cauti di spesa e le famiglie provvederanno aincrementare i risparmi più che ad innalzare la propensione al consumo. Nel 2016 l’economia italiana tornerà a crescere a un ritmo intorno all’1,5% trainata anche dalla domanda interna. La ripresa della crescita del reddito disponibile (+1,8% a prezzi costanti), sostenuta da una ripresa dell’occupazione (+0,6%) e da una inflazione moderata miglioreranno ulteriormente il clima di fiducia delle famiglie. Questo si tradurrà in un aumento del consumo di mobili del 2% a prezzi costanti. SMART&FAST: LE CITTÀ DEL 2020

In uno scenario sempre più complesso e globalizzato, le città stanno assumendo il ruolo cruciale di motore della crescita economica dei Paesi nonché di poli di creatività e innovazio-

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56 57 ECONOMIA

ne. Il livello di urbanizzazione è in continua crescita e le aree metropolitane sono il motore delle crescita mondiale.Le grandi metropoli hanno guidato questo sviluppo e le imprese italiane sono riuscite con alterni risultati a essere presenti in molte di queste, ma come confermatoda diversi studisaranno lecittà di media dimensione (con una popolazione che varia da 150,000 abitanti a 10 milioni)a guidare la crescita del PIL globale nei prossimi anni. Ci si aspetta, infatti, che queste contribuiranno entro il 2020, al 50% delPIL globale. Oltre che dal potenziale di crescita economicaregistrato da queste ‘Fast Cities’, interessanti opportunità di investimento vengono offerte dalle ‘Smart Cities’, ossia quelle città intelligenti capaci di coniugare innovazione, ambiente e qualità della vita. Una città è ‘Smart’ quando si pone nel contesto circostante come un soggetto attivo che

compete per valorizzare le sue risorse e garantirne l’accessibilità attraverso infrastrutture efficienti. Il funzionamento e la competitività delle città non dipende, tuttavia, soltanto dalla disponibilità e qualità delle infrastrutture materiali ma è il risultato di diversi fattori (quali ad esempio disponibilità di capitale umano, tecnologie avanzate, stabilità politica, trasparenza amministrativa, ecc.) che oltre a migliorare la vita del singolo cittadino, semplificano il lavoro delle imprese e aumentano le opportunità di investimento. Tenendo conto di questo scenario e volendo fornire un servizio sempre più mirato alle aziende, CSIL ha approfondito la sua analisi completando i suoi studi sui Paesi con un’analisi sulle città, individuando100 città con interessanti possibilità di crescita e di successo per le imprese del settore del mobile. Queste città sono state selezionate sulla base di sei

Grafico 2 Il settore del mobile in Italia, 2009-2016. Variazioni a prezzi costanti

Fonte: CSIL

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Grafico 3 Smart&Fast City. Tasso di crescita del PIL procapite, 2012-2020

Fonte: CSIL

dimensioni considerate fondamentali nelle scelte strategiche di investimento di un’impresa, quali le caratteristiche demografiche, gli aspetti economici, il livello dei consumi, il livello di attrattività, qualità della vita e governance. Nello specifico, per ciascuna di queste sei dimensioni, sono state prese in considerazione quelle variabili d’interesse per le imprese italiane del settore del mobile. Ciascuna di queste sei dimensioni è stata pesata al fine di ottenere un indicatore sintetico complessivo ‘Smart&Fast City Index’ che misura il potenziale di sviluppo e il grado di attrattività delle città selezionate. I risultati dell’analisi confermano che le protagoniste della crescita economica dei Paesi nel 2020 non saranno solo le grandi metropoli dove vivono le famiglie a medio-alto reddito come Tokyo e New York, ma anchele città di grande e media dimensione presenti nei paesi emergenti quali Santiago

de Querétaro, Delhi, Dhaka. Se invece spostiamo l’attenzione su altre dimensioni quali qualità della vita, attrattività e governance, la classifica cambia e tra le prime posizioni troviamo Melbourne, Auckland e Singapore. Città come Xiamen, Almaty e Tianjin pur presentando tassi di crescita economici elevati, perdono posizioni se consideriamo queste componenti. Le imprese del settore che vogliono ampliare il portfolio di città servite devono necessariamente guardare all’insieme di questi aspetti e calibrare le proprie strategie operative sulla base delle caratteristiche demografiche, economiche, potenzialità di consumo e opportunità di investimentoche contraddistinguono ciascuna città. Questo per essere pronte a cogliere la domanda di beni per l’arredamento generata dai nuovi consumatori di queste città emergenti con un potere di spesa in rapida crescita. www.csilmilano.it

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58 59 LE NOTIZIE

RIAPRE A PARIGI LO SHOWROOM CAPPELLINI

In occasione di M&O, Cappellini ha riaperto lo showroom di Blvd Saint Germain 242bis vestito di un nuovo colore champagne, naturale omaggio alla capitale francese. I riflessi tenui e lucenti di questa nuance

regalano una maggiore luminosità e ampiezza all’ambiente e meglio enfatizzano l’identità dei prodotti Cappellini. Questa scelta anticipa il nuovo trend nell’uso dei colori dai riflessi metallici quali il bronzo e il

rame già in voga nella moda. Anche per Parigi, come negli showroom delle altre città del mondo, ricorre il tema della scatola colorata che vede pavimento, pareti e soffitto del medesimo colore: giallo per

Milano, rosso per New York, turchese per Colonia e blu per Manila. I 200 metri quadri del flagship parigino riproducono le stanze di una vera casa, evidenziando la possibilità di utilizzare i prodotti Cappellini in diversi contesti, caratteristica che da sempre contraddistingue il marchio. Completano lo styling alcuni meravigliosi oggetti della collezione “Progetto Oggetto” e i sognanti tappeti della collezione “Magic Carpet”. Spazi non convenzionali dove progettazione e rigore vengono sdrammatizzati da accostamenti insoliti, tipici del mondo Cappellini: “Esploratori del design tra immaginazione e realtà”. www.cappellini.it

trovare quella che più si adatta alla propria personalità. Con la funzione “Scroll” è inoltre possibile vedere le differenti versioni dello stesso prodotto o le varie dimensioni disponibili, facilitando la progettazione della propria camera. Non poteva mancare, ovviamente, la dimensione “Social”, che da sempre caratterizza l’azienda veneta e che consente di condividere con i propri amici su Facebook composizioni e prodotti. Anche il tema della modularità viene affrontato, grazie a numerose animazioni che spiegano il funzionamento e le differenti possibili applicazioni dei prodotti Lago. Ma non finisce qui: all’interno di “LAGO Bedroom” sono stati infatti inseriti alcuni mini-game interattivi che permettono di costruire la propria libreria LagoLinea o di “toc-

care” la panca Soft Bench per vedere in che modo l’azienda è riuscita a rendere “morbido” il legno. Infine è disponibile in tempo reale il “filo diretto” con l’azienda: cliccando su “Lago per te”, si accede direttamente al sito dedicato ai servizi Lago, con la possibilità di richiedere al negozio della propria zona informazioni sul prodotto, un sopralluogo o la consulenza in negozio. Alla luce dei risultati ottenuti con Lago Bedroom, l’azienda veneta è al lavoro per la diffusione di ulteriori App riferite a tutti gli ambienti della casa. A febbraio è prevista la diffusione online della versione Iphone e android per il LAGO bedroom; altrettanto prossima l’uscita di LAGO Bathroom. A seguire sarà la volta del living, delle cucine e delle camerette.

L’APPLICAZIONE LAGO BEDROOM Lago è sbarcata su Apple Store, con un’ App che mette le esigenze dell’utente al centro, rendendo disponibile, per la prima volta in un’applicazione del settore, l’intero catalogo di prodotti, e riservando ad ogni persona la stessa gamma di informazioni normalmente appannaggio del dealer. L’avventura è partita dalla zona notte, con l’App LAGO Bedroom disponibile, per il momento, nella versione per iPad, ma utilizzabile presto anche su iPhone o su piattaforma Android. Con 1500 downloads in poco più di un mese, Lago è arrivata a toccare il secondo posto nel best ranking delle app di settore, risultato che porterà successivamente all’uscita di nuove app destinate agli altri ambienti della casa. Diverse le opportunità offerte da Lago Bedroom: innanzitutto la possibilità di consultare

il catalogo cartaceo completo - e non solo una selezione di prodotti - con tutte le composizioni e le informazioni tecniche. L’utente potrà così avere una visione completa di tutta l’offerta LAGO per la zona notte e scegliere con calma i prodotti che interessano maggiormente. Grazie all’App LAGO Bedroom è inoltre possibile ritrovare il prodotto visto su una rivista o nella vetrina di un negozio: per ogni composizione infatti, cliccando sulle icone “F” (Furniture) e “I” (Interior), vengono segnalati i nomi dei prodotti che la compongono: dai sistemi ai singoli pezzi, dalle carte da parati ai pavimenti. A disposizione dell’utente anche la funzione del Virtual Tour, che consente di visitare in 3D alcune proposte di camera da letto diverse nel mood e nell’interior, in modo da


Sostenibilità Fattore di successo e di competitività di Sara Leone

La questione che in questo numero desidero evidenziare in particolar modo, è la velocità con la quale essa si sta imponendo. Vi riporto qui di seguito la motivazione pilastro così come è stata enunciata dagli alti vertici internazionali già nel 1987 che ora ha finalmente attecchito nelle coscienze in maniera tangibile:”sosteniamo uno sviluppo in grado di garantire i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità di quelle future”. Ecco perché non è più crisi la realtà quotidiana attuale bensì una radicale trasformazione del mercato e della società … perché tutti, ventisette anni dopo, osserviamo e tocchiamo con mano ovunque quanto abbiamo abusato di ogni genere di risorsa e consumi e dove questo ci ha portato; cambiare ottica adesso che è diventato indispensabile rivedendo i modi di produrre e pensare in maniera diversa i prodotti, diventa business a tutti gli effetti perché la domanda è molto precisa. Le leaderships che sapranno abbracciare questa causa in maniera concreta faranno di questa grossa opportunità un’occasione di successo garantito e ovviamente, chi prima saprà riorganizzarsi sotto tutti gli aspetti avrà più tempo per mettere a punto il fattore competitività. E’ certamente necessario avere idee chiare, svilupparle poi coerentemente e comunicarle avvalendosi di professionisti dell’immagine e della comunicazione che sappiano molto bene quali corde toccare per arrivare dritti alla meta. Ultimamente mi sono capitati tra le mani cataloghi e documentazioni che si avvalevano di bei termini oramai inflazionati come green, eco, naturale ma solamente a parole tanto per titolare nuove brochure senza nemmeno rendersi conto che oramai proporre al pubblico un catalogo di colore verde senza le specifiche certificazioni risulta davvero “grottesco” e “patetico”.Vedete le nuove generazioni sono più curiose, acculturate ed esigenti e non si accontentano certo di belle proposte senza metterne alla prova l’effettiva validità e veridicità. In cima alla lista di questo nuovo target che si sta sempre più delineano svettano gli utenti Vegani attenti all’ambiente, al benessere di tutti gli esseri viventi, alla salute e che amano vivere in empatia con la natura, stanno diventando una realtà sempre più presente in Italia e nel mondo. Pensate che solo nel nostro paese se ne re-

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gistra il 20% della popolazione adulta; attenti all’utilizzo di tutte le materie prime impiegate per i loro abiti, il cibo, i prodotti cosmetici, pongono una lente d’ingrandimento enorme sulla dimensione abitativa. Lottano molto però con una vecchia mentalità e ancora non hanno punti di riferimento precisi; è proprio qui la chance che vale la pena giocarsi. Aziende, scusate se mi permetto, ma tutte e dico tutte non avete ancora mirato a comunicazioni e campagne veramente martellanti, efficaci e di sensibilizzazione, perché? A fine 2013 ho condotto delle trattative con un’azienda che mi ha fatto visitare lo stabile integralmente e fatto analizzare i cataloghi spiegandomi tutte le peculiarità dei processi produttivi, materiali, finiture e vernici di nuovissima generazione: purtroppo ho dovuto constatare che non erano mai stati messi in evidenza come avrebbero meritato e quando ho fatto loro notare ciò, con onestà mi è stato detto che non ci avevano proprio pensato. Questo è gravissimo!!! Avere il pane e non i denti è un sacrilegio. Per cui aziende verificate quanto, come e se sfruttate a fondo tutti i vostri fiori all’occhiello e riflettete se avete collaboratori all’altezza di promuovervi e accompagnarvi in questo salto evolutivo galoppante. Punti vendita avete capito quando vi raccomando di aggiornare il vostro ufficio con aziende di nuova generazione a cosa mi riferisco? Guardate molto bene i prodotti che sono contenuti nei cataloghi che vi vengono sottoposti. Facciamo un esempio: le fotografie che potete visionare in queste pagine rappresentano articoli che vengono valorizzati e spiegati molto bene dall’azienda; l’immagine raffigurante una cesta porta legna fa parte di una vasta collezione dedicata alla casa completamente made in Italy composta da una serie unica di oggetti caratterizzati da uno stile distintivo, essenziale senza tempo e oltre le stagioni: contenitori, vasi, sedute e accessori per la tavola. Ideata dal designer Paolo Ferrari laureato al Politecnico di Milano in Disegno industriale e distribuita in esclusiva dalla ditta Tahuma, nasce dal recupero e riuso delle cinture di sicurezza dismesse dagli autodemolitori che, dopo essere state lavate, igienizzate e divise secondo le tipologie di superficie, sono tagliate a mano, assemblate e cucite all’interno di laboratori artigianali esperti. La fotografia di questa lampada casco è stata realizzata utilizzando la superficie della calotta semilavorata di quello che nella norma diventerà una protezione motociclistica. Infine quest’altra simpaticissima illuminazione è stata ricavata dai cappellotti di chiusura delle bombole del gas industriali. La ditta Tahuma essendo parte del mondo industriale per l’appunto, ha iniziato a guardare con curiosità tutto ciò che la circonda nell’ambito del processo produttivo, ideando una nuova vita a questi che in origine sono sottoprodotti e materiali creati per adempiere esclusivamente ad uno scopo. Il filo comune di questa rivitalizzazione è la luce, tutti questi oggetti diventano luminosi e contemporanei conservando la propria identità legata alla memoria (queste fonti luminose prodotte da Tahuma utilizzano ovviamente le migliori tecnologie led).Gli esempi che vi ho citato qui sopra sono davvero carichi di virtuosismi tecnici, estetici, funzionali

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e basati su una filosofia creativa e responsabile in linea con i temi ambientali attuali. Un contributo di bellezza e cultura verso una direzione precisa, quella che vede la modernità come un impegno sempre a favore della vita. E’assolutamente necessario sostenere queste filosofie professionali quando abbiamo la fortuna di conoscerle, approcci di questo tipo che vivono di fatti e non di parole vanno premiate! Ma non con lustrini e basta, dobbiamo farli conoscere al popolo, esponendole nelle nostre vetrine, proponendole in occasioni di eventi e fiere. Negozi si sta avvicinando il salone del mobile, facciamo un fioretto, evitiamo visite di piacere noiose e dispersive dai nostri soliti interlocutori che magari continuiamo a venducchiare con inerzia per non offendere il nostro agente…quello che se va bene vediamo una volta all’anno e si dimentica pure di portarci gli aggiornamenti. Sfruttiamo i giorni del Salone del mobile per cercare nuove alleanze che ci possano sostenere nel lavoro finale con il pubblico, con politiche aziendali etiche e prendiamoci seriamente in carico quella che è la nostra parte di responsabilità ovvero la responsabilità sociale, ricordandoci sempre che siamo noi i filtri dell’utente finale, se non lo istruiamo e consigliamo noi verso mete più salubri e intelligenti chi dovrebbe farlo? Io per il momento vi saluto e lascio la mia totale disponibilità a quei professionisti che vorranno raccontarmi e sottopormi progetti ecosostenibili, essendo io una voce fuori campo e indipendente sarò ben lieta di raccontarvi al nostro mondo del mobile … Incominciamo finalmente con un po’ di meritocrazia cosa ne dite? Sara Leone redazione@gdamilano.com

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MISCELLANEA DI MEMORIE Piccoli Buddha, fotografie, lampade marocchine e Kimori: nella casa di Marco Piva l’atmosfera nasce da una sapiente combinazione di ricordi di viaggio. Che arricchiscono l’impianto anni ‘50 dell’appartamento, situato a pochi passi dalla chiesa di Sant’Ambrogio. Nel centro di Milano, a pochi passi dalla storica Chiesa di Sant’Ambrogio, patrono della città, si trova il palazzo degli anni ’50 che ospita, al quarto piano, l’appartamento di Marco Piva. Un grande cinque vani per un totale di 150 metri quadri su un unico livello, diviso simmetricamente in due dal classico corridoio centrale, immancabile nelle costruzioni di quel periodo. La volontà dell’architetto è stata di lasciare immutato l’impianto originale della casa. Anche i pavimenti della zona giorno sono rimasti quelli originali: un’importante palladiana anni ’50 per il soggiorno, un pavimento in graniglia nero per il corridoio centrale, e un’altra graniglia giallo Milano per la zona pranzo e cucina. L’indagine, dal punto di vista del design, racconta la qualità dell’abitare attraverso gli elementi finali dell’arredo, pro-

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Progetto: Marco Piva Foto: Andrea Martiradonna

venienti dalle più prestigiose aziende del panorama italiano. Molti, moltissimi gli oggetti che invece raccontano il tema del

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Ogni oggetto della casa ha una sua storia, e questa storia spesso dista migliaia di chilometri. O pochi metri, come le lampade e gli specchi realizzati a mano nella galvanica di famiglia della moglie negli anni ’50 nella vicina via Tortona. Dal punto di vista cromatico, l’ interior risulta complessivamente leggero, con pareti neutre e mobili che vanno dal bianco al tortora, lasciando che fossero gli oggetti e i dettagli di arredo a determinare gli effetti di contrasto. Una dominante particolare è quella del rosso, nei bagni e negli stipiti dei grandi portali del soggiorno e della sala da pranzo, che richiamano la lacca rossa giapponese, paese particolarmente caro alla coppia; gli stessi portali inoltre sono stati realizzati su disegno utilizzando come campione colore una viaggio, particolarmente caro a Marco Piva, che si considera Viaggiatore prima ancora che progettista: dal Buddha protettore della fertilità, che domina centrale nella zona living, che è stato regalato alla moglie

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in occasione della gravidanza, alla lanterna marocchina comprata da un antiquario di Fez, fino al kimono giapponese della sala da pranzo, le statue messicane e gli oggetti tailandesi che sovrastano la libreria

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ciotola giapponese acquistata durante un viaggio. Una casa sobriamente elegante, ricca di storia ma non invasiva, dove il migliore design diventa strumento scenografico e portante degli oggetti carichi di emozioni e di ricordi di viaggio. SOGGIORNO

Il soggiorno è sicuramente la parte più “emotiva” della casa, nel quale i dettagli di arredo si fondono con storie di viaggi, memorie di famiglia e tocchi personali. Nella libreria vedia-

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mo molte foto che ritraggono in un contesto informale Beatrice, la figlia, Sarah, la moglie e l’Architetto. Alle fotografie si affiancano, in ordine quasi maniacale, libri e testi di ogni genere, dall’arte del gioiello ad enciclopedie, molti romanzi e libri d’arte più una collezione personale di Marco Piva di libri sul tema del mare ed una collezione personale della moglie Sarah di libri sulla neve. Sulla sinistra, invece una collezione di Buddha, particolar-

mente cari a tutta la famiglia per lo stato di felicità duraturo e senza limiti che questa figura rappresenta, e che li ha portati a collezionarli. Ne possiedono ad oggi circa una novantina. Le due imponenti porte di ingresso all’ambiente con importanti stipiti in lacca giapponese rossa, con all’interno una cornice da quadro in foglia d’oro, sono state disegnate da Marco Piva Volontariamente, le porte non sono state messe, permettendo all’ambiente di dialogare

apertamente con l’ingresso e corridoio comunicante. Degno di nota è anche il prototipo di un mobile bar realizzato negli anni ‘60 da un designer marchigiano, e regalato da amici, e un’opera di Salvatore Fiume, centrale nella stanza. BAGNI

La pianta dei bagni è rimasta quella originale dell’appartamento tipicamente anni ’50, quindi bagni lunghi e stretti, 5 metri di lunghezza per un metro e venti di larghezza.

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Entrambi sono finestrati, e identici dal punto di vista della scelta dei sanitari, rivestimenti e finiture. L’unica differenza è che il bagno dell’architetto, leggermente più corto, ha un antibagno nel quale è stato posizionato un piccolo lavamani per ospiti e ha una doccia, mentre il bagno della moglie e della figlia ha la vasca da bagno. Le ceramiche sono nere opache a pavimento, per richiamare i pavimenti originali del re-

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sto della casa in seminato, le pareti sono in ceramica bianca lucida con una rigorosa venatura orizzontale, semplicemente interrotte da un giro rosso lacca e nero. I sanitari sono stati scelti con cura, sono semplici e funzionali. In questa sobria razionalità, l’unico tocco “emotivo” è rappresentato da due lampadari in ottone e cristalli molati interamente realizzati a mano negli anni ’50 dal nonno della

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moglie e due tappeti persiani antichi anch’essi interamente realizzati a mano. CORRIDOIO

Nello stretto corridoio troviamo la sospensione Raimond di Mooi, piu piccola rispetto a quella, stesso modello, dell’in-

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gresso. La consolle è stata acquistata durante un viaggio in Marocco ed è realizzata con una tecnica tipica dell’artigianato locale - lo specchio, realizzato in foglia d’oro, è stato acquistato sul lago di Como mentre la lampada appoggiata sopra la consolle è di Ikea.

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SALA DA PRANZO CUCINA

L’ambiente cucina è semplice e funzionale, molto diverso dal resto della casa dal punto di vista emotivo. Uno spazio funzionale dovuto al fatto che purtroppo i proprietari hanno pochissimo tempo da dedicare alla cucina. Quotidianamente rimane infatti solo uno spazio dove preparare qualcosa di veloce tra un impegno ed un altro.

La sala da pranzo, antistante la cucina, può essere vista come un’estensione del salotto, dal punto di vista del racconto del Viaggio. Un Kimono giapponese ricamato a mano in seta degli anni ‘20 è collocato centralmente a una delle pareti, come un trofeo, mentre una tenda tailandese che raffigura due elefanti occupa l’altra. Il tavolo è stato disegnato da

Marco Piva negli anni 80 per Bernini e le sedie, Ikea, hanno la particolarità di essere state realizzate con vasetti dello Jogurt riciclati. CAMERE

La camera matrimoniale risulta abbastanza spoglia dal punto di vista decorativo, ed, essendo vissuta come luogo del riposo, non sono stati pensati elementi attrattivi forti. Unica eccezione la coppia di lampade della galvanica di famiglia, la consolle trucco su

disegno esclusivo di Marco Piva, e una sontuosa testata letto disegnata anch’essa dall’architetto e rivestita da tessuto di Rubelli. Nella stanza della figlia, l’intervento dell’architetto è stato minimo. La connotazione rosa è quella tipica della stanza delle bambine, e tutti gli elementi di arredo sono stati personalmente scelti da Beatrice, fatta eccezione per il manichino a misura umana che era appartenuto alla madre anni prima.

• Corpi illuminanti: Flos, Murano Due • Arredi: Moroso, Meridiani, Gallotti e Radice, Tisettanta, Veneta Cucine, Vibel • Arredo Bagno: Gabbianelli, Catalano, Agape, Titan • Rubinetteria: Mamoli, Stella Rubinetterie

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DIALOGO TRA ARCHITETTURA E DESIGN Un inconsueto paesaggio interno connota lo spazio abitativo in un edificio ottocentesco del centro storico di Macerata, recuperato ad una funzionalitĂ contemporanea con una ristrutturazione che rispetta le preesistenze e ne valorizza le potenzialitĂ espressive Progetto: Architetti Fabio Maria Ceccarelli - Marco M. Ceccarelli. Collaborazione per la progettazione: architetto Sonia Bronzini; per le strutture: ingegnere Moreno Binci Servizio: Grazia Gamberoni Foto: Andrea Sestito, Studiolux

Dalla zona lettura, posta in corrispondenza del soppalco a ponte vista verso la zona pranzo/cucina/ ingresso. Visibili due della quattro porte a doppio battente (in legno laccate realizzate su disegno), a collegamento dello spazio giorno con le altre zone della casa.

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gevole palazzo dell’ottocento, situato del centro storico di Macerata, prospettante la centrale Piazza della Libertà e la Piaggia della Torre. Il cuore pulsante della città. Affrontato in primo luogo la messa in sicurezza della struttura, in base alle norme antisismiche, e inserite le più aggiornate tecnologie per il

risparmio energetico, la soluzione progettuale adottata, va certamente nella direzione di rispondere alle specifiche esigenze abitative del committente, un giovane professionista, ma anche e sopratutto a valorizzare la configurazione e le volumetrie disponibili: una direzione orientata al rispetto di preesistenze di pregio e le

Dall’ingresso vista verso l’interno del soggiorno con il soppalco a ponte che attraversa l’ambiente dominato dalla copertura a falde con travi portanti in abete a vista. A sinistra, lo schermo che separa la zona di ingresso dalla retrostante area cucina. A pavimento, parquet in listino di rovere massiccio.

Vista dal corridoio notte verso il soggiorno. A destra la porta della camera matrimoniale inserita nel rivestimento a parete in laccato, in continuità con l’armadiatura. A pavimento, come su tutto il piano, parquet in rovere massello.

Non è facile intervenire negli edifici dei centri storici italiani, ricchi di storia e di interventi attuato spesso in epoche diverse: enucleare l’essenza degli spazi e delle preesistenze, consolidare e adattare nei limiti del possibile, antiche strutture edilizie alle nuove esigenze del vita contemporanea, può diventare talvolta, un esercizio di acrobazia progettuale ma,

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va detto, tanto più complessa è la situazione e tanto più rigidi sono i vincoli (da quelli costruttivi a quelli tesi alla difesa e salvaguardia del patrimonio artistico e altri ve ne sono….), la sfida diventa più interessante per il progettista. Ed è il caso che presentiamo: la ristrutturazione di una unità immobiliare di circa 180 mq, posta all’ultimo piano di un pre-

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Lo spazio notte in continuità con il corridoio dominato dal soppalco con struttura in ferro e legno.

L’ambiente soggiorno con un divano ad angolo in pelle nera è collegato allo spazio ingresso/cucina/pranzo, tramite la porta a destra. La scala in lamiera di ferro verniciato bianco e legno massello (su disegno) porta ad un soppalco dal quale si può accedere al soppalco a ponte dello spazio centrale pluriuso, tramite la porta ( a destra in alto) ricavata nella muratura portante.

In continuità con lo spazio ingresso e pranzo, la zona cucina, con mobili in laccato al poliestere e piano di lavoro in Corian colorato e rovere massello, tutto realizzato su disegno. A pavimento grès porcellanato a basso spessore.

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Il soppalco in ferro e tavolato e travetti in rovere massello della zona notte, viene illuminato da un grande lucernario. Visibile il parapetto a sinistra della scala di accesso.

volume abitativo. Il progetto ha previsto un sistema coerente di opere che ha permesso di raggiungere un adeguato livello di sicurezza sismica e di prestazioni ener-

getiche, in stretta relazione con il migliore sfruttamento delle potenzialità abitative, valorizzate da un intervento che miscela le soluzioni strutturali con quelle di arredamento ad

Il corridoio notte con la scala che sale al soppalco in ferro e legno. A sinistra l’armadiatura in laccato al poliestere, dietro la quale di sviluppa la camera da letto matrimoniale.

Nell’area notte, la scala in ferro e legno di rovere porta al soppalco ricavato sopra il bagno padronale.

visuali verso l’esterno, senza mai perdere di vista il rapporto tra spazio e funzioni. Un rapporto pertanto che tiene conto delle potenzialità offerte, ai fini abitativi, in particolare del volume esistente al di sotto della copertura lignea. Si è proceduto ad analizzare una soluzione che potesse dare unitarietà ad un volume interno frazionato in

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diversi spazi, fortemente condizionato da murature portanti di grosso spessore e dalla presenza di poche finestre, ma caratterizzato da ambienti di notevole altezza. Aspetto questo di grande importanza nel quadro d’insieme del progetto di recupero, in quanto ha permesso di realizzare soppalchi utili al miglior sfruttamento del

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Il bagno della zona giorno, diviso in antibagno con piano lavabo e con una seconda parte con vasca posta sotto la finestra e sanitari.

Nel bagno padronale, l’angolo doccia con piatto in Corian realizzato misura.

esse strettamente connesse. Nell’ambito dell’intervento di ristrutturazione è stato installato un sistema di riscaldamentoraffrescamento a pannelli radianti che hanno contribuito a regolare il benessere ambientale e si sono adottate soluzioni per migliorare l’efficienza energetica della copertura, con la controsoffittatura delle travi secondarie. Vediamo adesso come si sviluppano gli interni. Attraverso un percorso piuttosto tortuoso di passaggi/corridoio e rampe di scale, che si origina dall’androne sulla piazza, si raggiunge al terzo piano un piccolo vano, sul quale si trova l’ingresso all’appartameto. Varcato il portoncino di accesso, ci accoglie un ampio locale dalla forma rettangolare, fortemente allungato (3x13 m) che affaccia, con una grande finestra nella parete perimetrale di

la piazza (che comprende una parte del locale giorno pluriuso e le due ali laterali), che la considerevole altezza del soffitto a falda, ha permesso di realizzare strutture a soppalco, che diventano il leit motiv di questo intervento di ristrutturazione. Infatti, la zona più alta del grande soggiorno diventa l’elemento generatore del discorso architettura d’interni adottato, con la realizzazione di un ‘soppalco a ponte’, che si collega ad uno dei due soppalchi ricavati sopra parte delle due ali. Questa ingegnosa soluzione compone uno spazio planovolumetrico di grande interesse sia per i tagli prospettici d’effetto, sia per la sua utilizzazione funzionale. L’area giorno nel suo complesso risulta concepita come una “promenade” che, percorsa in senso orario dall’ingresso, una volta attraversata la zona

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fronte all’ingresso, sulla Piazza della Libertà. L’ambiente accoglie la cucina aperta e schermata, che si sviluppa accanto all’ingresso, separata da questo da una parete alta quanto basta per nascondere alla vista le colonne attrezzate della zona cucina; a seguire, quasi al centro del vasto locale, la zona pranzo e, raccolta davanti all’apertura sulla piazza della Libertà, la zona lettura. Da questo grande spazio pluriuso, si accede attraverso quattro porte tutte uguali a doppio battente, ai locali compresi in due ali abitative laterali: da una parte, un ambiente soggiorno e un bagno e dall’altra parte gli spazi notte. Lo spazio centrale diventa così il perno distributivo e lo snodo del percorso tra diverse zone dell’abitazione. Ed è in questa parte della costruzione, ovvero nel corpo di fabbrica verso

pranzo, permette di accedere, da un lato della zona lettura, all’ambiente soggiorno e da qui, salendo una scala in ferro verniciato, si può raggiungere il soppalco (ricavato sopra il bagno della zona giorno) e, da qui, attraverso una apertura ricavata nel muro portante, si passa al ‘soppalco a ponte’ dal quale si domina il sottostante soggiorno ma si può godere di una splenduta vista sulla piazza. Anche la zona notte, costituita da due camere da letto ed un bagno, è articolata su due livelli, con la creazione di soppalchi, in un caso realizzato con armadiature in legno verniciate al poliestere e nell’altro, con un soppalco in ferro e legno destinato a spazio notte ulteriore, (ricavato sopra il bagno della zona notte sottostante) accessibile tramite una breve rampa di scala posta nel corridoio notte.

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Ed è proprio nella zona del soppalco notte che il grande lucernario ricavato nella falda del tetto permette una suggestiva vista delle architetture della piazza, alzando lo sguardo verso l’alto. Un cenno particolare va fatto sul ruolo dell’illuminazione sia naturale sia artificiale, nel definire luci e ombre, nell’aprire e agevole la vista esterna, ma anche nel richiudere e isolare spazi e aree funzionali, nel mettere in evidenza tutto o parte di un ambiente. In tutto questo complicato schema distributivo, un ruolo importante è affidato all’arredamento: integrato all’architettura, con la realizzazione di elementi su disegno a misura; essenziale per i materiali adottati nelle finiture; raffinato, grazie alla presenza di alcuni tra i più esclusivi pezzi del design moderno. A questo proposito vanno sot-

Particolare della struttura contenitore/scala della camera da letto matrimoniale.

tolineate le presenze di elementi d’arredo a firma di nomi prestigiosi entrati nella storia del design: da Joe Colombo a Le Corbusier, da Arne Jacobsen, da Jarno Saarinen a Charles&Ray Eames a Louis Poulsen, da Achille Castiglioni a Ingo Maurer, a Poul Henningsen, ma anche da designers della scena attuale come Piero Lissoni. Per concludere, un progetto di interni che ha trasformato radicalmente la fruizione originaria dello spazio, modificandolo sia per articolazione che per luminosità, ma che, nel contempo nel recupero degli elementi storici e strutturali preesistenti, ne ha valorizzato le potenzialità espressive.

Nella camera matrimoniale, si è ricavato un soppalco accessibile mediante una serie di gradoni ricavati nell’armadiatura in laccato al poliestere.

• Rivestimenti ceramici: Porcellanosa, Laminam • Pitture: Farrow&Ball • Maniglie: Olivari • Lucernari: Velux • Arredi di serie: Cassina, Knoll, Vitra • Sanitari: Laufen • Rubinetteria e soffione: Vola • Radiatore scaldasalviette: Runtal • Corpi illuminanti: Artemide, Louis Poulsen, O Luce, Viabizzuno

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2014 È tutto pronto per la 53a edizione del Salone Internazionale del Mobile, che con le biennali EuroCucina e il Salone Internazionale del Bagno, oltre al SaloneSatellite, porterà a Milano tutte le novità in fatto di arredo con circa 2.400 espositori. Ad animare i padiglioni di Fiera Milano, Rho – dall’8 al 13 aprile – contribuirà anche un’importante proposta culturale che vedrà coinvolti otto grandi nomi dell’architettura internazionale. Doppio appuntamento con il grande pubblico che potrà visitare la manifestazione sia sabato sia domenica.

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Milano, ancora una volta, si conferma capitale internazionale dell’arredo, l’unica città al mondo che ospita una manifestazione in grado di attirare oltre 300.000 visitatori provenienti da 160 Paesi. Suddivisa in tre tipologie stilistiche – il settore Classico, Moderno e Design – la 53a edizione del Salone Internazionale del Mobile, insieme al Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, vedrà scendere in campo oltre 1.400 espositori tra italiani ed esteri. Il Salone Internazionale del Mobile vanta non solo la consolidata presenza delle aziende di settore più importanti, ma anche il nuovo ingresso di aziende del mondo dell’arredo, quali Hästens, Kvadrat, Iittala, Tom Dixon, e del settore moda, come Ferré, Pierre Cardin, Ungaro, di fama mondiale

che vanno a rendere ancora più ricca la già ampia offerta merceologica. Tornano a esporre anche significativi nomi: Flötotto, Gebr. Thonet, SCP, Thonet, Treca, Wittmann. Protagoniste della 20ª edizione di EuroCucina le migliori realtà italiane ed estere, distribuite su oltre 25.000 metri quadrati, nei quattro padiglioni dedicati: 9-11, 13-15. Manifestazione di riferimento del settore a livello internazionale, EuroCucina offre un’infinita gamma di tipologie di arredo e soluzioni stilistiche. A conferma dell’importanza della biennale dedicata alla cucina il ritorno di grandi nomi, quali Alno, Cesar,

Dada, Mobalpa, Pedini, Schiffini, Valcucine. Accanto a EuroCucina l’evento collaterale FTK (Technology For the Kitchen), proposta dedicata al settore degli elettrodomestici da incasso e delle cappe d’arredo, che presenta prodotti, prototipi e progetti per la cucina del futuro. Anche a FTK si segnala la presenza di nuove aziende, quali Arçelik (Beko) e Sub-Zero Group (SubZero, Wolf), a riprova del prestigio della manifestazione. In mostra al Salone Internazionale del Bagno tutte le novità in fatto di accessori e mobili per bagno, cabine doccia e impianti sauna, porcellana sanitaria, radiatori, rivestimenti, rubinetteria

A MILANO DAL 8 AL 13 APRILE

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iSaloni 2014 Luogo: Fiera Milano, Rho Data: martedì 8 – domenica 13 aprile 2014 Orari: dalle 09.30 alle 18.30. Ingresso riservato agli operatori del settore. Sabato 12 e domenica 13 aprile ingresso aperto anche al pubblico. SaloneSatellite: aperto al pubblico tutti i giorni della manifestazione dalle 09.30 alle 18.30 con ingresso gratuito Totale espositori: 1.749 + 650 designer del SaloneSatellite Superficie netta espositiva: 203.800 metri quadrati Superficie lorda espositiva: 340.000 metri quadrati Salone Internazionale del Mobile 53ª edizione nazionale – 36ª internazionale Salone Internazionale del Complemento d’Arredo 28a edizione Prodotti esposti: camere da letto, letti singoli, armadi, sale da pranzo, tinelli e soggiorni, mobili da ingresso, mobili per bambini e ragazzi, mobili singoli, tavoli e sedie, mobili in giunco, midollino e rattan, mobili da giardino, imbottiti. Elementi complementari, oggettistica, elementi di decoro, tessili. Associazioni ed enti di settore. Giornali, riviste e pubblicazione di settore. Espositori: oltre 1.400 Padiglioni: 1-2-3-4-5-6-7-8-10-12-14-16-18-20 Superficie netta espositiva: 151.000 metri quadrati Galleria della Stampa: Corso Italia / Reception pad. 9-11 Periodicità: annuale EuroCucina - Salone Internazionale dei Mobili per Cucina 20ª edizione Prodotti esposti: cucine in laminato plastico, cucine in legno, cucine in metallo, cucine laccate, cucine in muratura, mobili per locale lavanderia, complementi d’arredo per cucina. Associazioni ed enti di settore. Giornali, riviste e pubblicazione di settore. Espositori: 130 Padiglioni: 9-11-13-15 Superficie netta espositiva: oltre 25.000 metri quadrati Galleria della Stampa: all’interno dei Padiglioni Periodicità: biennale FTK – Technology for the Kitchen Proposta collaterale di EuroCucina – 6ª edizione Prodotti esposti: elettrodomestici da incasso per la cucina e cappe da arredo Espositori: 35 Padiglione: 9-11 Superficie netta espositiva: 9.800 metri quadrati

sanitaria e/o da cucina, vasche da bagno e idromassaggio. La biennale dedicata al bagno, sempre più ampia e completa e nella quale torneranno a esporre i propri prodotti Gessi e Sicis, per la prima volta occuperà interamente i padiglioni 22-24 del quartiere fieristico di Rho. Numerose anche le nuove partecipazioni: Florim, Geberit, Graff, Kartell by Laufen, Santagostino. Cambiamenti in vista anche per il SaloneSatellite – dedicato ai giovani creativi – che sarà collocato nei padiglioni 13-15, ai quali si potrà accedere molto agilmente da Cargo 4 con ingresso libero. Viene riproposto per il 5o anno il concorso SaloneSatellite Award che premia i 3 progetti migliori attinenti alle merceologie presenti in fiera e che ha lo scopo di favorire contatti mirati tra gli under 35 e le aziende espositrici del Salone. All’importante e completa proposta commerciale del Salone viene affiancato, come da tradi-

zione, un altrettanto prestigioso evento collaterale, curato da Francesca Molteni e Davide Pizzigoni, dal titolo “Dove vivono gli architetti”. Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy Jain/Studio Mumbai, otto importanti nomi dell’architettura internazionale, apriranno le porte delle loro “abitazioni private”, raccontate al padiglione 9. Lo spunto per una riflessione trasversale su modalità, esperienze e tendenze dell’abitare contemporaneo con l’obiettivo di raccontare cosa significa oggi progettare una casa. Il Salone del Mobile consolida la propria presenza sui social network e in rete attraverso il blog (blog.isaloni.it), le pagine ufficiali su Facebook e Twitter, il canale dedicato su YouTube, la gallery su Flickr e i profili su Linkedin e Pinterest. Gli hashtag ufficiali per seguire l’edizione 2014 su

Salone Internazionale del Bagno 5ª edizione Prodotti esposti: Mobili e accessori per bagno, cabine doccia e impianti sauna, porcellana sanitaria, radiatori, rivestimenti, rubinetteria da bagno e/o cucina, vasche da bagno e idromassaggio. Associazioni ed enti di settore. Giornali, riviste e pubblicazione di settore. Espositori: 184 Padiglione: 22-24 Superficie netta espositiva: oltre 18.000 metri quadrati Galleria della Stampa: all’interno del Padiglione Periodicità: biennale SaloneSatellite 17ª edizione Progettisti attesi: circa 650 designer inclusi gli studenti delle 16 scuole internazionali di design + ADI, Associazione per il Disegno Industriale Padiglione: 13-15 Superficie occupata: 2.800 metri quadrati Periodicità: annuale

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INGRESSO GRATUITO NEI MUSEI GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON COSMIT La sempre più stretta collaborazione tra il Salone del Mobile e il Comune di Milano, che vede coinvolti gli Assessorati alla Cultura e quello alla Moda e Design, si esprime inoltre con due importanti iniziative volte a rafforzare la capacità di Milano di promuovere il suo patrimonio e la sua offerta culturale. Il Salone del Mobile è infatti tra i sostenitori della mostra “Bernardino Luini e i suoi figli”, la grande retrospettiva dedicata a una figura fondamentale nella storia dell’arte del Rinascimento milanese e italiano curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, in collaborazione con l’architetto Piero Lissoni. L’esposizione, resterà aperta al pubblico dal 9 aprile al 13 luglio 2014 nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale e nella splendida Sala delle Cariatidi. Le porte della mostra saranno aperte in esclusiva e su invito per gli ospiti del Salone del Mobile la sera del 7 aprile in occasione della serata inaugurale, per sottolineare ancora una volta come la manifestazione sia parte integrante della città. Anche quest’anno il Salone del Mobile offrirà l’ingresso gratuito ai musei civici di Milano. I visitatori del Salone, ma anche i cittadini milanesi e i turisti, potranno entrare gratuitamente al Museo del Novecento, Museo Archeologico, Museo di Storia Naturale, Musei del Castello Sforzesco, Palazzo Morando, Acquario Civico, Galleria d’Arte Moderna e Museo del Risorgimento e conoscere le loro importanti collezioni artistiche, scientifiche e naturali. L’iniziativa è volta anche a promuovere il prossimo lancio da parte del Comune di Milano della CARD annuale per l’ingresso nei musei civici milanesi, progettata per valorizzare l’offerta culturale della città e agevolare l’accesso alle sedi museali.

Twitter @iSaloniofficial: #iSaloni | #EuroCucina | #SaloneBagno | #SaloneSatellite. Da metà marzo, inoltre, sarà possibile scaricare gratuitamente sul proprio smartphone la App aggiornata Salone del Mobile.Milano 2014 (disponibile per iPhone, iPad e i più diffusi dispositivi Android) al fine di agevolare la visita in fiera. Il Salone del Mobile rafforza inoltre il suo rapporto sinergico con la città di Milano e, grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Moda e Design, promuove e organizza un articolato progetto di accoglienza

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con il contributo delle scuole di design di Milano. Saranno predisposte alcune postazioni, organizzate in collaborazione con Fiera Milano, dislocate nei punti nevralgici della città (stazioni, aeroporti, metropolitane) presidiate dagli studenti per supportare i visitatori con informazioni logistiche per raggiungere il quartiere fieristico e per muoversi in città, nonché per fornire indicazioni sulle iniziative comprese nel Palinsesto di eventi a Milano predisposto dall’Assessorato alla Moda e Design. Si tratta di un importante progetto di promozione di sistema a cui

hanno aderito da subito con entusiasmo le diverse realtà protagoniste della settimana del Salone del Mobile. Da questa esperienza le scuole che aderiscono al Progetto (IED, Domus Academy, Naba e Politecnico di Milano/Scuola del Design) affronteranno anche un lavoro didattico di analisi e di verifica delle richieste degli utenti del Salone e si misureranno sulla progettualità di possibili servizi per l’edizione 2015. Si arricchisce la collaborazione con la Rinascente che ad aprile ospiterà nell’area del Design Supermarket, uno spazio speciale di accoglienza e di informazioni sul Salone, sui servizi e sul programma delle iniziative in città. La collaborazione prevede anche per i possessori della Rinascentecard la possibilità di acquistare online, ad un prezzo agevolato, il biglietto di ingresso alla fiera per i giorni aperti al pubblico di sabato 12 e domenica 13. Tutte le postazioni di accoglienza che saranno allestite dal Salone in città e negli aeroporti

saranno progettate quest’anno dall’architetto Piero Lissoni. Altra importante novità di questa 53a edizione del Salone del Mobile riguarda la mobilità in città. Il Salone del Mobile e Car2Go, il servizio di car-sharing presente a Milano, hanno siglato un’intesa per mettere a disposizione del pubblico del Salone le caratteristiche smart car da poter “noleggiare” direttamente nel quartiere fieristico di Milano, Rho, dove sarà possibile anche iscriversi al servizio per chi ancora non si fosse registrato. E sempre in tema di “mobilità” Ford Motor Company, leader mondiale dell’industria automobilistica, primo brand del settore a essere presente nel 2013 all’interno dello spazio espositivo del Salone del Mobile, conferma la sua inclinazione e sensibilità al design rinnovando anche quest’anno la sua partnership. Si profila un’edizione ricca di novità e di iniziative che testimoniano come il Salone del Mobi-

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le sia un momento sempre più integrante della città di Milano, una città unica dove la creatività si sviluppa a 360 gradi nel design, nella moda, nella cultura, per proiettarsi sui mercati internazionali. L’appuntamento 2014 con il Salone del Mobile sarà una prova generale in vista di Expo 2015 che vedrà Milano confermare la sua centralità all’interno del panorama mondiale. EUROCUCINA: IN MOSTRA IL MEGLIO DELLE CUCINE

EuroCucina torna ad animare gli spazi espositivi di Fiera Milano. Fiera di settore di riferimento a livello internazionale occuperà un’area di oltre 25.000 metri quadrati ripartiti nei padiglioni

9-11 e 13-15 all’interno dei quali 130 espositori – a oggi –, sia italiani che esteri, presenteranno tutte le novità dal mondo della cucina. Si spazia dalle cucine classiche a quelle di design, da quelle in muratura, a quelle in metallo e in legno, con un’attenzione particolare ai materiali naturali, grande ritorno e tendenza di questi ultimi anni. Spazio anche al particolare e alle finiture: il dettaglio è fondamentale per la riuscita del progetto. Architetti, designer, interior decorator, buyer e anche il grande pubblico – al quale la manifestazione apre le porte sabato 12 e domenica 13 aprile – troveranno a EuroCucina il meglio del mondo delle cucine, per progettare, arredare e per-

ACCORDI E AGEVOLAZIONI SPECIALI È stato siglato per il secondo anno anche l’accordo tra Salone del Mobile, Fiera Milano e ATM grazie al quale i visitatori del Salone del Mobile potranno usufruire di un biglietto integrato, valido sia per il trasporto urbano sia per l’ingresso in Fiera. È disponibile una ulteriore offerta speciale che, grazie all’intesa con Trenitalia, metterà a disposizione dei visitatori circa 230 treni a prezzi scontati per raggiungere Milano durante i giorni della manifestazione, purché si sia muniti di biglietto di ingresso al Salone. In occasione del Salone del Mobile Trenitalia attiverà sei collegamenti diretti con Le Frecce e quattro collegamenti da/per la Svizzera con fermata alla stazione di Rho Fiera adiacente ai padiglioni espositivi. Inoltre, grazie all’accordo Sky Team Global Meetings, espositori, operatori e giornalisti che parteciperanno al Salone del Mobile 2014 potranno usufruire di sconti dedicati sul costo del biglietto aereo, dal 5% al 15% secondo la tariffa pagata sui voli internazionali e intercontinentali di a/r con destinazione Milano operati dalle compagnie Sky Team. Gli sconti sono validi sui voli effettuati dal 3 al 18 aprile 2014. Sono in corso anche trattative con Alitalia per offrire al pubblico del Salone del Mobile agevolazioni sull’acquisto dei biglietti della compagnia aerea per volare per/da Milano nei giorni della manifestazione. Tutte le informazioni sono consultabili in dettaglio sul sito www.cosmit.it

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sonalizzare il luogo della casa di aggregazione, condivisione e ritualità per eccellenza. Conferma il prestigio della più grande vetrina di settore a livello globale il ritorno di importanti nomi, quali Alno, Cesar, Dada, Mobalpa, Pedini, Schiffini, Valcucine. La riprova dell’interesse sempre crescente per le cucine italiane è confermata anche dai dati delle esportazioni che da gennaio ad agosto 2013 hanno registrato complessivamente un +5,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. Si assiste a una crescita significativa nell’export di cucine made in Italy non solo nei principali mercati come il Regno Unito (+90%), gli Stati Uniti (+62,7%), la Turchia (39,2%), la Svizzera (+22,8%) e la Russia (+9,4%), secondo mercato di destinazione con 49,5 milioni di euro, ma anche in mercati nuovi come gli stati di Panama (+114,2%), Singapore (+113,3%), Hong Kong (+60,4%) e l’Australia (+47,8%).

FTK - TECHNOLOGY FOR THE KITCHEN: LA CONCRETEZZA DEL FUTURO

Ritorna alla sesta edizione la vetrina per eccellenza della tecnologia domestica con le proposte più innovative nell’ambito dell’evoluzione e della trasformazione degli elettrodomestici da incasso e cappe d’arredo. Dall’8 al 13 aprile, in sinergia con EuroCucina, padiglioni 9-11. FTK (Technology For the Kitchen), l’evento nato da alcune aziende tra le più qualificate del settore per poter presentare l’innovazione della tecnologia degli elettrodomestici da incasso, cappe comprese attraverso prodotti innovativi prototipi e concept, veri e propri studi su quelli che saranno gli elettrodomestici del futuro, si presenta a Fiera Milano Rho come una manifestazione sempre più qualificata per la presenza di aziende e di gruppi tra i principali protagonisti del settore. Quest’anno

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l’evento è ancora più ricco grazie alle nuove partecipazioni di Arçelik (Beko) e Sub-Zero Group (SubZero, Wolf). Collocata con i suoi 9.800 metri quadrati all’interno di due dei quattro padiglioni di EuroCucina, il 9-11, FTK (Technology For the Kitchen) è in piena sinergia non solo con la biennale dedicata alle cucine, utensili e accessori per la tavola ma anche con il SaloneSatellite che quest’anno cambia casa andando a collocarsi anch’esso nei padiglioni di EuroCucina, il 13-15. Insieme le due proposte espositive – stati generali rispettivamente sulla tecnologia da incasso e sulla creatività del futuro – valorizzano novità e innovazione in piena sintonia anche con quanto caratterizza l’offerta merceologica di tutto il Salone del Mobile. Inoltre i padiglioni 9-11 si trovano proprio di fronte a quelli del Salone Internazionale del Mobile, in particolare a quelli del design più di tendenza definendo quindi un percorso di visita ideale che spazia dalle proposte classiche al moderno, al design fino alle anticipazioni sui prodot-

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ti del domani, come le proposte d’avanguardia in merito a elettrodomestici da incasso e cappe d’arredo. Le aziende scendono in campo con esclusive collezioni di prodotti – da quelli per la refrigerazione e il congelamento a quelli per la cottura e l’aspirazione – volti innanzitutto a migliorare le qualità della vita in cucina che si vuole sempre più salubre, efficiente e confortevole e in grado di creare esperienze ed emozioni. Le massime prestazioni dettate dall’alto contenuto tecnologico si declinano attraverso la grande facilità di utilizzo e i minimi consumi. Il risparmio energetico insieme al rispetto per l’ambiente restano due forti componenti nella progettazione non solo degli elettrodomestici ma spesso anche della stessa catena produttiva delle aziende. Le soluzioni sono decisamente orientate al design per offrire ai consumatori prodotti di qualità che soddisfino tutte le esigenze di gusto e che siano al contempo elemento d’arredo. Gli elettrodomestici si vestono dunque di nuove forme, colori

e materiali, leggeri e compatti, ergonomici e accattivanti. E lo stile di vita contemporanei e gli ambienti abitativi sempre più integrati portano a soluzioni multifunzione per garantire massima flessibilità nella gestione degli spazi. IL SALONE INTERNAZIONALE DEL BAGNO

La biennale dedicata al bagno, presente dal 2003 all’interno della maglia espositiva del Salone del Mobile, giunge alla sua quinta edizione come manifestazione indipendente. Rispetto alle 43 aziende espositrici degli esordi, distribuite su un’area complessiva di 2.346 metri quadrati, la manifestazione vanta quest’anno ben 184 espositori e oltre 18.000 metri quadrati all’interno dei padiglioni 22-24. È anche grazie all’incremento dell’area espositiva (+20% rispetto al 2012), che la vetrina internazionale dell’arredo-bagno e del complemento ha potuto soddisfare le sempre più numerose richieste di partecipazione e innalzare la qualità degli spazi espositivi.

Il Salone Internazionale del Bagno – la Regione Lombardia destina la qualifica di “Internazionale” solo alle manifestazioni che si distinguono per la qualità espositiva e per una percentuale rilevante di visitatori esteri – si conferma la fiera di settore di riferimento per la vasta offerta merceologica e la qualità dei prodotti in mostra. Si spazia dagli accessori e mobili per bagno alle cabine doccia e impianti sauna, porcellana sanitaria, radiatori, rivestimenti, rubinetteria sanitaria e di cucina, vasche da bagno e idromassaggio con un’attenzione particolare ai prodotti naturali, impiegati sia nel complemento sia nel rivestimento. Il bagno perde il ruolo esclusivamente funzionale e marginale che rivestiva fino a qualche anno fa all’interno delle abitazioni per acquisirne uno di totale centralità. Nel bagno di oggi maestria e tecnologia si fondono armonicamente con tradizione e natura; siamo ormai lontani anni luce dalla stanza spartana ed essenziale di alcuni decenni fa.

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Testimoniano l’importanza del settore bagno anche i dati relativi alle esportazioni tra gennaio e agosto 2013. Diversi sono i mercati esteri in cui l’aumento percentuale – rispetto al periodo che va da gennaio ad agosto 2012 – delle esportazioni di mobili italiani destinati al bagno è significativo: Cina (+32,7%), Corea del Sud (+24,6%), Russia (+17,9%), Turchia (+17,1%), Svezia (+11,8%) e Australia (+10,7%). Il prestigio della biennale è confermato anche dal ritorno in fiera di importanti aziende, tra le quali Gessi e Sicis, ma anche dalle numerose nuove partecipazioni come Florim, Geberit, Graff, Kartell by Laufen, Santagostino. Novità di questa edizione è il rinnovato layout che prevede all’interno dei padiglioni 22-24 tre aree wifi dedicate al relax dove poter lavorare in totale libertà e pranzare “all’italiana”. In piena sinergia con EuroCucina e la proposta collaterale FTK (Technology For the Kitchen), collocato nei padiglioni a essa antistanti, il Salone Internaziona-

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le del Bagno è sicuramente un appuntamento imperdibile per gli amanti del benessere, delle novità in campo tecnologico, dell’innovazione nel progetto e nella ricerca del prodotto. SALONESATELLITE: DESIGN, INNOVAZIONE + ARTIGIANALITÀ

Dedicato ai giovani under 35, e sempre il loro trampolino di lancio nel mondo del design, il SaloneSatellite torna al Salone del Mobile con una nuova collocazione all’interno del quartiere fieristico di Fiera Milano a Rho. Aperto come sempre gratuitamente anche al pubblico per tutti i sei giorni di manifestazione. Imminente cambio di casa per il SaloneSatellite, la vetrina internazionale dedicata alle star del futuro. A partire dalla prossima edizione il salone dei giovani creativi sarà infatti collocato nei padiglioni 13-15, molto più funzionali come ubicazione: l’accesso riservato all’ingresso libero avverrà infatti da Cargo 4, facilmente raggiungibile dalla centrale Porta Sud e dal Cen-

tro Servizi, a cui fanno capo gli Uffici di Presidenza, l’Ufficio Stampa e la Segreteria del Salone del Mobile. L’ingresso invece per chi è già all’interno del quartiere fieristico avverrà passando attraverso EuroCucina con cui condivide gli stessi padiglioni 13 e 15. La nuova collocazione genera anche piena sinergia con il punto di riferimento internazionale degli elettrodomestici da incasso e cappe d’arredo, FTK (Technology For the Kitchen) posta nei vicini padiglioni 9-11: insieme le due proposte espositive – stati generali rispettivamente sulla creatività del futuro e sulla tecnologia da incasso – valorizzano attraverso i progetti presentati novità e innovazione in piena sintonia anche con quanto caratterizza l’offerta merceologica del Salone del Mobile. Dopo l’interesse suscitato nella scorsa edizione tornano le botteghe artigiane anch’esse legate al tema dell’innovazione: quest’anno maestri del tessuto, della ceramica, della pelle e della stampa 3D (artigianato digitale) daranno valore attraverso varie dimostrazioni a ciò che sta dietro agli oggetti facendo entrare lo spettatore in diretta relazione non solo con

chi li progetta e li produce ma anche con chi li costruisce. Il tema risponde al bisogno sempre più crescente che hanno i giovani designer di oggi, quello di integrare la tradizione dell’artigianato con le moderne possibilità che offrono la progettazione e la produzione industriale. Dopo una rigorosa selezione di un prestigioso Comitato, composto da personalità di rilievo, quali Giovanni Anzani, Varenna (EuroCucina); Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Presidente Museo del Design, Triennale di Milano; Ana Dominguez, Giornalista Abc – Diseño Interior (Spagna); Francesco Faccin, Designer (SaloneSatellite 2007 e 2010); Daniela Fantini, Fratelli Fantini (Salone Internazionale del Bagno); Lia Ferrari, Giornalista Io Donna (Italia); Beppe Finessi, Critico di Design; Gilles Massè, Responsabile Divisione Casa e Design, La Rinascente; Roberto Palomba, Architetto; Marcello Pepori, Lema (Salone Internazionale del Mobile); Valentina Raggi, Giornalista Grazia Casa (Italia) e Marva Griffin, Curator SaloneSatellite si presentano al SaloneSatellite circa 650 giovani designer di cui 45% ritornano per la loro seconda o terza volta.

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Daniel Libeskind

©Michael Klinkhamer

Massimiliano e Doriana Fuksas

©Maurizio Marcato

Mario Bellini

Bijoy Jain-Studio Mumbai

©Studio Mumbai

Nata dall’intento di arricchire la proposta commerciale del Salone del Mobile con una prestigiosa e valida offerta culturale, la mostra evento “Dove vivono gli architetti” sarà ospitata al padiglione 9 di Fiera Milano, e vedrà protagonisti importanti nomi dell’architettura mondiale. “Il Salone è una preziosa risorsa dell’economia italiana – spiega Claudio Luti presidente di Cosmit – che non solo va preservata ma soprattutto arricchita con sempre nuovi servizi e progetti che rispondano alle esigenze delle imprese e dei visitatori internazionali, per aumentare la capacità attrattiva della manifestazione a Milano.” Attraverso installazioni ispirate ai diversi modi di immaginare lo spazio domestico, la mostra, appositamente pensata per la 53a edizione del Salone Internazionale del Mobile, racconta in esclusiva “le stanze” private di otto tra i più autorevoli esponenti del mondo dell’architettura internazionale: Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy Jain/Studio Mumbai. Degli architetti siamo abituati a vedere le opere, quelle concepite per gli altri e per le vite degli altri. Ma dove vivono gli architetti, o meglio, cosa sono e come sono le loro case? Un riflesso preciso della loro poetica progettuale, una sperimentazione assoluta o qualcosa d’altro? “Dove vivono gli architetti” vuole rispondere a queste domande e curiosità e allo stesso tempo allargare la visione all’architettura domestica. Il concept dell’evento risiede infatti nella convinzione che tra tutte le discipline progettuali, l’architettura domestica sia quella più ricca di sviluppi e più aperta alla sperimentazione, in quanto capace di coniugare architettura e design. Lo scrittore Curzio Malaparte aveva battezzato “Casa come me” la sua villa sull’isola di Capri, che è infatti un racconto intimo e privato, che ricerca nei dettagli e negli spazi della quotidianità i segni e le tracce del modo di vivere l’architettura in culture e contesti diversi. Prendendo spunto anche dall’affermazione di Richard Rogers “a room is the beginning of a city”, le residenze abitate dai massimi architetti contemporanei diventano espressione di una visione e di una poetica architettonica esemplificativa della cultura dell’abitare oggi. Il tema della casa, attraverso la lettura iconica e paradigmatica delle “stanze” degli architetti, può diventare l’avvio di una riflessione trasversale sulle modalità, le esperienze e le tendenze dell’abitare contemporaneo. La curatrice della mostra, Francesca Molteni – che per il Salone Internazionale del Mobile ha curato “Design Dance” con Michela Marelli (2012) e “Un bagno di stelle” (2010) – è stata accolta nelle abitazioni private degli otto grandi architetti contemporanei per filmarne gli esterni e gli ambienti, e intervistare ciascuno di loro sulla poetica, l’ispirazione e le scelte che hanno guidato il loro percorso progettuale e professionale. Con Davide Pizzigoni, architetto e scenografo, che da anni prosegue le sue ricerche sullo spazio della rappresentazione e collabora con i principali teatri d’opera internazionali, ha ideato un progetto per raccontare le “stanze” private di Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy Jain/Studio Mumbai attraverso video, immagini, suoni, testimonianze e ricostruzioni dal vivo. Il risultato è uno spazio espositivo interattivo attraverso il quale scoprire la cultura dell’abitare, le scelte e le ossessioni degli architetti. “Obiettivo della mostra – spiega il presidente Luti – è di conoscere da vicino coloro che stanno cambiando il volto delle nostre città, la configurazione del paesaggio globale e l’immaginario collettivo, e suggerire nuovi modi di progettare gli ambienti domestici a tutte le latitudini. Compito del Salone del Mobile è anche questo, fare cultura per fare sistema.”

©Davide Pizzigoni

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DIVANI E POLTRONE versatilità e comfort Una gamma di proposte sempre più ampia per la definizione di spazi dove il design e la personalizzazione sono protagonisti. La zona salotto è uno spazio in costante divenire, declinato nelle sue possibilità arredative, estetiche e funzionali: in primo piano i divani, le poltrone, le chaise longue elementi in grado di rispondere sia al bisogno di comfort e versatilità informale sia al piacere di una casa raffinata ed elegante. Spesso si tratta di sistemi di sedute con notevoli potenzialità compositive in grado di adattarsi ai più diversi contesti abitativi. Soluzioni in cui il design si accompagna ad una funzionalità sempre più risponden-

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te agli stili di vita contemporanei. Sistemi che comprendono divani di diverse dimensioni, divani che incorporano pratiche e rilassanti chaise longue, pouf che accentuano la componente estetica dell’intera ambientazione. Qualità totale che si esprime in materiali di prima qualità, ergonomici e indeformabili, con rivestimenti i cui tessuti tendono a seguire le mode e comunque in linea con le attuali tendenze del gusto. Per l’imbottitura si utilizzano sempre più i poliuretani espansi rigidi e schiumati a

densità differenziata che consente di offrire un adeguato comfort sia alla seduta che allo schienale. Il design si è sempre più orientato verso soluzioni estetiche essenziali e di facile inserimento, proposte capaci di convivere sia con arredamenti di gusto più tradizionale sia in ambientazioni in cui l’informalità è una scelta di vita. All’interno del punto vendita alla zona salotto viene dedicato molto spazio, la scelta ricade su quelle aziende che meglio sanno interpretare i rinnovati stili di vita.

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DE PADOVA Poltrona e pouf PILOTIS Design: Philippe Nigro Inclinate come i sostegni di una costruzione, le gambe di legno massello danno stabilità al cuore morbido e soffice del divano, creando un dialogo tra supporto e supportato, tra interno ed esterno. Pilotis diventa protagonista della zona giorno, per creare un angolo raccolto in un grande living o disegnare uno spazio speciale dedicato al relax. La struttura dello schienale è realizzata in acciaio schiumato in poliuretano espanso rivestito in ovatta di poliestere. La struttura della seduta è in acciaio e legno. I cuscini della seduta sono in piuma d’oca con supporto in poliuretano espanso, rivestito in tela di cotone. Funzionali e sobri i cuscinetti poggiareni sono in ovatta di poliestere. Caratterizzanti ed essenziali nella loro definizione estetica, le gambe sono disponibili sia in rovere che in noce. I piedini sono regolabili. La finitura del rivestimento è in tessuto sfoderabile; la finitura delle gambe può essere in rovere naturale o noce canaletto, in entrambi i casi finite con vernice acrilica trasparente. www.depadova.it

BODEMA BARCLAY HAVANA Design: Giuseppe Manzoni Il sistema Barclay può essere definito un componibile di grande sobrietà ma con particolari e dettagli che ne caratterizzano la linea, come la continuità fra bracciolo e schienale, marcando le inclinazioni con le cuciture ed i profili. Il programma Barclay offre una grande versatilità di componenti che consentono di coprire tutte le esigenze di componibilità per utilizzare al meglio ogni spazio. L’intero programma propone anche divani fissi e aggregabili tra di loro con varie soluzioni dimensionali. La collezione Havana si caratterizza per il design che si richiama agli anni ’50. Con una reinterpretazione contemporanea che con leggerezza e fluidità delle forme definisce un’eclettica linea della poltrona assolutamente caratterizzata. Da sottolineare è l’uso di pellami di grande qualità a concia vegetale con colori particolari, lavorati e cuciti con grande maestria in tutti i dettagli, anche nel rivestimento dei piedini sino ad arrivare alla sfoderabilità totale della poltrona malgrado la complessità delle lavorazioni. www.bodema.it

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BRUNNER PLOT Design: osko+deichmann Plot, è un divano componibile che ridefinisce lo spazio, permette di posizionare gli elementi modulari in modo da ricreare forme diverse e si adatta naturalmente a qualsiasi ambiente, sia esso una zona living, un ufficio, una hall di un albergo o una sala d’attesa.

La versatilità di utilizzo, grazie al modulo base di forma quadrata, soddisfa le esigenze di chi non vuole solo sedersi, ma desidera anche appoggiarsi o potersi muovere, cambiare posto e conversare liberamente. Il progetto Plot propone un sistema di sedute variabili disposte su tre livelli, dove il bracciolo e lo schienale assumono una funzione assolutamente innovativa. Da questo sistema componibile si possono ottenere le configurazioni più diverse: dal tradizionale divano unimodulare, al modello lineare, fino alle strutture angolari con isola o alle ampie configurazioni che si estendono in tutte le direzioni. Per Plot colori ricercati ed emotivamente coinvolgenti; per le sedute pregiato tessuto in similpelle con effetto metallico combinato con rivestimento in Trevira color antracite. www.brunner-group.com

CIERRE Divani DOLCEVITA e KARMA L’azienda ha conferito un nuovo senso all’imbottito in pelle con collezioni che uniscono l’eleganza con la qualità, l’arte con la tecnica. L’utilizzo di nuove tecnologie non tradisce la vocazione artigianale della manifattura italiana, vero valore aggiunto dei prodotti Cierre. Un divano artigianale è costituito da pochi semplici elementi: funzione, estetica e materiali. Karma è un divano modulare con schienale in metallo reclinabile imbottito in piuma d’oca sterilizzata antiallergica. La struttura è in legno con supporto di nastri elastici intrecciati. La seduta è costituita da un monoblocco in poliuretano espanso. Il basamento è in metallo cromato lucido o nero. Dolcevita, divano modulare con fusto in legno e supporto di nastri elastici incrociati. Le sedute hanno un inser-

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to in lattice rivestito con una miscela di piuma d’oca sterilizzata antiallergica e lattice. Gli schienali sono in piuma con un inserto di poliuretano espanso. Il bracciolo in legno é rivestito con poliuretano espanso e piuma d’oca sterilizzata antiallergica. Basamento in metallo cromato lucido o nero. La pelle è protagonista delle collezioni, scelte nei mercati internazionali e lavorate rigorosamente nelle concerie di fiducia, partner insostituibili, che garantiscono lo standard elevato dei materiali. www.cierreimbottiti.com

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DITRE ITALIA Divano FOSTER Design: Spessotto e Agnoletto Durante la fase di ricerca stilistica, i designer Spessotto e Agnoletto hanno trovato ispirazione in personalità come Michelle Pfeiffer, Brad Pitt, Johnny Depp e Jennifer Aniston che nell’immaginario collettivo suggeriscono uno stile di vita casual e chic come il divano Foster. Eco-chic ovvero un prodotto originariamente povero (vengono riutilizzati materiali di recupero) riletto in chiave elegante. Si tratta di nobilitare la materia sensibilizzando il pubblico sul concetto di ecologia. Ci sono chiari riferimento alla terra e all’ambiente agreste (es. piedini in ferro ossidato che ricordano la ruggine tipica degli attrezzi utilizzati in campagna) proposti con un design fresco e innovativo. Ecochic ovvero country-ribelle. Chi sceglie l’eco-chic sceglie anche un stile casual ma che fa tendenza, solo in apparenza scelto a caso, sempre con estrema attenzione al dettaglio (vedi inserimento profilo di pelle nel cuscino).

Un programma caratterizzato da una cura maniacale di forme, proporzioni e dettagli materici: dal piedino in metallo disponibile in tre finiture (cromo, nichel cromo cioè canna di fucile e ferro ossidato), al profilo in pelle (eco-pelle) tra i cuscini in tessuto (o viceversa), tutto si completa in un’armonizzazione di forme moderne e soluzioni classiche come la seduta con cuscino a martello. www.ditreitalia.it

I 4 MARIANI TUDOR Design: Alessandro Dubini KATE Design: Matteo Nunziati Tudor è una nuova linea di divani e poltrone, connubio perfetto tra il classicismo delle forme strutturate ed eleganti e il design contemporaneo orientato al massimo comfort, ottenuto grazie ad una rivisitazione in chiave contemporanea della lavorazione capitonnée. L’ampia dimensione delle losanghe, la morbida imbottitura e la minore tensione del rivestimento consentono un maggiore comfort del divano, lontano dalla tradizionale rigidità tipica degli analoghi modelli del passato. La collezione comprende un divano disponibile in 4 diverse dimensioni ed una poltrona. Il sistema di sedute componibile Kate vuole trasmettere un’immagine sobria e discreta ma al tempo stesso fresca,

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innovativa e versatile. Un prodotto confortevole ed elegante ma al tempo stesso contemporaneo nelle linee ed essenziale nelle forme. La collezione Kate è caratterizzata dalla grande versatilità grazie alla possibilità di comporre differenti moduli creando infinite soluzioni per ogni esigenza di stile e disponibilità di spazi abitativi. L’imbottitura è realizzata con lastre di poliuretano espanso a densità differenziate, mentre i cuscini dello schienale sono in piuma con inserti in poliuretano. I rivestimenti sono disponibili in tessuto o in pelle. www.i4mariani.com

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LIGNE ROSET Divano HUDSON Design: Didier Gomez La collezione di poltrone e divani Ligne Roset conta oggi sei modelli firmati Didier Gomez: Nomade 1996, Citta 2001, Feng 2004, Urbani 2006, Acte 1 2012, et Nils 2013. Con questo settimo modello, Didier Gomez ha immaginato per gli habitat urbani un nuovo insieme di sedute che coniuga leggerezza visiva, notevole facilità di collocazione e comfort straordinario. La struttura sollevata da terra, l’elegante schienale inclinato e la sottigliezza dei cuscini conferiscono un’estrema leggerezza visiva. La facilità di collocazione è data da una profondità minima di 78 cm e da dimensioni di estrema compattezza: il divano grande accoglie fino a 3 persone su soltanto 194 cm di larghezza, 134 cm il divano medio a 2 posti, 76 cm la poltrona e 60 cm il pouf. Per un comfort straordinario, chi si siede beneficia di una sospensione individuale nella seduta (molle Pullmaflex) e nello schienale (cinghie elastiche orizzontali), in grado di evitare il rischio di ribaltamento verso i braccioli o verso la persona seduta accanto; i cuscini dello schienale sono

imbottiti di piuma d’oca strutturata (3 comparti orizzontali), e quelli della seduta di espanso Bultex ad alta densità imbottito di piuma d’oca (9 comparti). Una versione interamente in schiuma è prevista per le persone allergiche alle piume. Pur essendo possibile realizzare i cuscini dello schienale in due colori, Didier Gomez consiglia le versioni monocolore. Sono possibili tutti i rivestimenti (tessuto, cuoio, Alcantara), preferibilmente unici. www.ligne-roset.it

MATTEOGRASSI BRITT Design: T. Wise DOMINO Designer_ Piero Lissoni Britt è una collezione di divani realizzata con una particolare cura del dettaglio; è interamente rivestita in pelle e si compone di poltrona, divano a 2 posti, 2 posti large, 3 posti e 3 posti large, pouf a 1 e a 4 posti. La collezione è completata da una nuova serie di divani componibili adattabili a qualsiasi spazio. Arricchiscono la collezione i tavolini con piano in Noce Persia naturale e piedini in acciaio cromato. Sono disponibili in differenti forme, dimensioni ed altezze. La collezione di imbottiti Domino si caratterizza per la semplicità delle forme, che dialogano tra loro con proporzioni ideali, e per un corretto rapporto tra forma e funzione. La flessibilità ed il numero di elementi componibili permettono la collocazione del prodotto in ogni tipo di contesto spaziale per la collettività. I divani componibili sono imbottiti e rivestiti in pelle; la struttura è in acciaio. L’imbottitura è in poliuretano espanso a quote differenziate con rivestimento in fibre ovattate accoppiate. www.matteograssi.it

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MINOTTI WHITE Design: Rodolfo Dordoni Struttura e proporzioni definiscono una nuova architettura del divano. White appare costruito attraverso un processo di aggregazione di volumi perfettamente equilibrati. Linee orizzontali in sovrapposizione in una reiterazione che diventa un motivo estetico fortemente caratterizzante e che viene sottolineato anche dall’impiego di materiali diversi tra loro. La base del divano può essere rivestita in tessuto, pelle o cuoio e ad essa si sovrappongono schienali, cuscini di seduta e piani di appoggio, a creare un interessante gioco di volumi, con un’alternanza di pieni e vuoti. Il divano si mantiene sospeso da terra attraverso degli esili piedini realizzati in alluminio pressofuso color Peltro, su design esclusivo di Minotti Studio. Per rendere il sistema di sedute White ancora più accogliente, l’imbottitura dei cuscini è stata arricchita di uno spessore più consistente di piuma d’oca, che li rende particolarmente morbidi e crea un piacevole contrasto con il rigore della base sottostante. Un’originale prerogativa del sistema di sedute White è data dalla possibilità di inserire dei piani d’appoggio in sostituzione

del bracciolo o lungo lo schienale, che permettono di realizzare delle composizioni particolarmente funzionali: sono rivestiti in cuoio nei colori Fango, Tabacco, Testa di Moro e Nero o laccati lucidi nei colori Sand e Granito. www.minotti.com

POLIFORM BRISTOL Design: Jean-Marie Massaud Forme morbide e comfort avvolgente, grazie alla doppia cuscinatura, e leggerezza dei braccioli sottili contraddistinguono l’estetica di Bristol. Un divano che si declina in soluzioni compositive di forte originalità. Il divano è realizzato con una struttura in poliuretano flessibile stampato e i cuscini della seduta sono in poliuretano flessibile sagomato. Inoltre i cuscini della seduta sono pre-

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rivestiti con parti in tela cotone e piuma e parti in ovatta di poliestere. Il cuscino anteriore dello schienale è in ovatta di poliestere, con prerivestimento in tela cotone. Il cuscino posteriore dello schienale è invece in poliuretano flessibile, con prerivestimento in ovatta di poliestere. Rivestimento finale tesato. Il divano Bristol è sfoderabile nella versione in tessuto www.poliform.it

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SABA ITALIA MANTILLA Design: Emilio Nanni NEW YORK Design: Sergio Bicego Mantilla si caratterizza per la “vestibilità” esibita, mediante la presenza di una “Mantilla”, vera essenza del progetto. Una “mantilla” per ogni occasione, stagione, momento della vita, che aderisca come un abito sartoriale su i volumi del divano, senza obbligare a manovre tecniche improbabili per la sua sfoderabilità, semplice come indossare una giacca. E’ disponibile nelle varianti da 200 cm, 225 cm e 250 cm, profondità 95 cm, altezza 70 cm. L’agile silhouette della fortunata poltroncina New York é il punto di partenza del nuovo progetto di imbottiti firmato Saba. L’allure metropolitana viene esaltata dalla sagoma esagonale della struttura, che poggia su piedi sottili in tondino di acciaio personalizzabile, con finitura cromata, verniciata bianca e nero satinato. Nella variante New York soft, i cuscini schienale, grandi quanto la larghezza delle sedute, sono arricchiti da comodi poggia

reni incorporati. Nella variante base, i cuscini, di dimensioni più contenute, conferiscono un senso di leggerezza ai volumi del divano, lasciando intravedere la linea snella della struttura. www.sabaitalia.it

DE SEDE DS-110 Design: Alfredo Häberli DS-247 Design: Gordon Guillaumier DS-110 è una poltrona non convenzionale dalle linee sottili e dalle curve morbide. Una poltrona per sprofondare, una di quelle che diventa immediatamente la poltrona preferita. Alfredo Häberli ha interpretato l’icona del design DS57, ‘Bugatti’, ridisegnandola completamente. La DS-110 è l’incarnazione del comfort senza compromessi. Con un semplice movimento del piede è possibile farla ruotare. La DS110 è accompagnata da un indispensabile e funzionale tavolino, in linea con il linguaggio della poltrona. Il divano imbottito DS-247 è disponibile in un’ampia gamma di soluzioni, una versatilità in grado di configurazioni diverse in relazione ai gusti di chi lo utilizza. Ci si può sedere nel modo classico uno accanto all’altro o uno di fronte all’altro. Si può scegliere tra altezze diverse di divano e tra numerosi elementi. Inoltre si può scegliere tra pelli diverse tutte di elevato livello qualitativo. www.desede.com

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FLEXFORM EDMOND Design: Carlo Colombo PLEASURE “Architettura e design talvolta ricoprono ruoli complementari; il nuovo divano “Edmond” rappresenta attraverso la generosita’ del segno grafico l’interpretazione neoplastica di architetture domestiche, dove la struttura in tubolare metallica è avvolta da

un macro intreccio di tessuto che ne scandisce le forme. Abbondanti e comode sedute disponibili nelle finiture a catalogo lo rendono poi adatto a qualsiasi ambiente”. La base del telaio di Edmond è in metallo smaltato a forno con polveri epossidiche; la struttura è in metallo e poliuretano rivestito da tessuto protettivo accoppiato. I cuscini della seduta hanno l’ imbottitura in poliuretano rivestito in tessuto protettivo accoppiato; i cuscini dello schienale sono in piuma con inserto in materiale indeformabile. Pleasure è un divano con rivestimento sfoderabile sia nella versione in tessuto che in pelle. Il telaio è in metallo smaltato a forno con polveri epossidiche e profili in metallo; il basamento è in metallo e legno con imbottitura in poliuretano rivestito in tessuto protettivo accoppiato. I cuscini della seduta sono in piuma con inserto in materiale indeformabile. Braccioli e schienali sono in poliuretano stampato rivestito in tessuto prottetivo accoppiato con inserto in metallo. www.flexform.it

VIBIEFFE XSMALL e IDENTITY Un prodotto giovane, informale, disimpegnato, dall’immagine resa ancora più accattivante dalla cucitura in contrasto dei profili, ottenuta attraverso una lavorazione disinvolta. Xsmall si presenta attraverso elementi singoli di dimensioni diverse affiancati da elementi

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angolari e terminali anche liberi. I vari cuscini schienale da scegliere di forma in forma, possono essere utilizzati per una interpretazione creativa insolita ed originale. Due sono le varianti di bracciolo, dal disegno più consueto oppure di maggior ampiezza. I pouf che integrano il programma possono essere di tre differenti dimension. In Identity la componibilità si fa immagine. Elementi terminale ed angolari, divani singoli e chaise longue, sono infatti accostabili tra loro a seconda del desiderio. A rendere Identity un oggetto davvero particolare ed interessante è l’impuntura che trattiene bottoni automatici e che ne caratterizza la seduta. Lo schienale può essere arricchito da un gioco di cuscinetti ogni volta liberamente posizionabili, mentre il bracciolo è valorizzato dal disegno che richiama una curva neo-classica. www.vibieffe.com

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POLTRONA FRAU LUFT Design: Walter Maria de Silva Luft ha un design fluido, ma anche ergonomia e comfort, tecnologia e ricerca. Disegnata da Walter Maria de Silva, direttore Design Volkswagen Group, in collaborazione con Audi design, Luft è una poltrona per riposare, per riflettere. Interpretazione rigorosa e sintesi equilibrata tra l’alta artigianalità e la tradizione di Poltrona Frau e la tecnologia e l’innovazione che distinguono Audi design. Design funzionale che nasce dall’idea del riposo e dal desiderio di dare vita a una poltrona che inviti alla seduta informale. Uno dei componenti strutturali di Luft è stato volutamente portato in esterno, reso visibile, nobilitato. Un elemento scultoreo in alluminio pressofuso disegna il profilo della poltrona dallo schienale al piede, fino a diventare basamento. Senza soluzione di continuità. Un segno forte e grafico per ottenere leggerezza di linee e un piacevole effetto di sospensione della seduta da terra. Braccioli e sedile tracciano una linea ideale

dalle curve eleganti quasi a evocare le ali di un uccello in volo. Il rivestimento in pelle Frau® ne accentua la morbidezza e la sensazione di comfort. www.poltronafrau.it

ZANOTTA BRUCE Design Ludovica+Roberto Palomba Zanotta, una delle maggiori protagoniste della storia del design italiano, propone con Bruce una collezione di divani estremamente versatile e in grado di rispondere alle più diverse esigenze siano esse funzionali o estetiche Si compone sia di divani monoblocco sia di divani componibili, oltre che di pratici pouf. I piedini sono in lega di alluminio lucidato o nichelato lucido

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colore nero, o verniciato colore nero; la struttura è in acciaio. Il molleggio è su nastri elastici. L’imbottitura è in poliuretano a quote differenziate/Dacron Du Pont. Il cuscino della seduta è in poliuretano/Dacron Du Pont, mentre i cuscini dello schienale e il bracciolo sono in piuma d’oca. L’imbottitura del rullo è in poliuretano/fibra poliestere termolegata. La collezione Bruce è disponibile con rivestimento sfilabile sia in stoffa che in pelle. www.zanotta.it

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ARKETIPO AUTO-REVERSE Design: Giuseppe Viganò DUVET Design: Leonardo Dainelli Il divano Auto-reverse, poliedrico e dalla forte personalità, nasce dall’idea di esprimere una duplice anima nell’area living. Il suo apparente disordine visivo si contrappone all’ordine ed alla cura maniacale dei dettagli, per ottenere un oggetto dallo stile deciso, definito e di alta qualità. La struttura sottile, elegante e discreta, circonda e contiene i cuscini di seduta, lo schienale

ed i braccioli, enfatizzati da volants perimetrali che assicurano un movimento ben definito alla linea ed un’ estrema morbidezza sia visiva che tattile. L’importante cerniera, applicata sui quattro lati dei cuscini, dona rigore, sottolinea il particolare design ed unisce il doppio rivestimento: in pelle da un lato ed in tessuto dall’altro. Duvet è un sistema di sedute sofisticato e poliedrico ricco di dettagli e di chiara ispirazione fashion. Grazie ad un particolare sistema di cerniere applicate, il piumino staccabile ultra light, trapuntato e imbottito in vera piuma d’oca, diventa un accessorio in grado di assicurare il massimo comfort ed estrema praticità. Può essere realizzato con due tessuti diversi, in quanto double-face, permettendo di personalizzare il divano e l’ambiente circostante. www.arketipo.com

ARFLEX FRAME Design Carlo Colombo ITACA Sistema di sedute Il sistema di seduta Frame ha una linea confortevole; la sua struttura può essere arricchita dall’intreccio manuale del cuoio per dare al divano un’immagine elegante. I cuscini di seduta e lo schienale sono in piuma con inserto in poliuretano espanso, per rendere il suo aspetto morbido e confortevole. Frame è totalmente sfoderabile, eccetto nella versione in pelle. Tre le lunghezze, cm 210-240-270; la profondità è di 103 cm e l’altezza totale di 77cm. Itaca è un sistema sedute con struttura in legno (multistrato e massello) rivestita con poliuretano sagomato a densità differenziata e fibra di poliestere. Il molleggio è ottenuto con cinghie elastiche. L’imbottitura dei cuscini è in poliuretano sagomato a densità differenziata e piuma d’oca; i cuscini sono rivestiti con fibre di poliestere e fodera antipiuma. www.arflex

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BUSNELLI TAYLOR Design Toan Nguyen Versatile e in grado di definire composizioni diverse il sitema di sedute Taylor si integra perfettamente in qualsiasi tipo di ambientazione. La struttura portante è in massello, multistrati e agglomerato di legno. Il molleggio di seduta è disposto da cinghie elastiche. L’imbottitura è in poliuretano espanso indeformabile senza C.F.C. e fibra 100% poliestere. Il sedile ha il cuscino in piuma d’oca selezionata e sterilizzata con anima portante in poliuretano espanso indeformabile a densità differenziate senza C.F.C. Lo schienale ha il cuscino in piuma d’oca selezionata e sterilizzata. Le fodere sono in 100% cotone. Il basamento è costituito da un piedino a slitta in trafilato d’acciaio con finitura galvanica black nichel o cromo lucido. I cuscini della seduta sono disponibili anche in fibra. Sono disponibili inoltre elementi componibili predisposti per il collegamento. Taylor, Tecnologia Busnelli_Lab, è completamente sfoderabile, esclusa la versione in pelle. www.busnelli.it

CALLIGARIS ALAMEDA Design Bernhardt&Vella TAYLOR: Design: Studio 28 Raffinato e confortevole Alameda ha l’imbottitura dei cuscini in poliuretano espanso con densità differenziata e fiocco di poliestere. La seduta ha molleggio in molle grecate. Il rivestimento,

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parzialmente sfoderabile, è previsto in un’ ampia gamma di tessuti e pelli a campionario. La particolarità del sistema sono gli schienali: sono dotati di un meccanismo munito di molle a gas che ne permette la regolazione rispetto al piano della seduta sia in altezza sia in inclinazione. Taylor è un programma di sedute componibili dove il sapiente abbinamento del pianale su cui appoggiano i grandi cuscini, e i piedini in alluminio alti e sagomati che lo sostengono, conferiscono all’insieme un’armoniosa leggerezza. Il massimo comfort è evidenziato dai soffici cuscinoni in misto piuma della seduta e dello schienale con braccioli, mentre estetica e flessibilità sono dosati in un equilibrio perfetto. Il divano è personalizzato da dettagli sartoriali che si esprimono in particolar modo nelle cuciture a “punto croce” dei rivestimenti. Diverse le configurazioni realizzabili. www.calligaris.it

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KENZO MAISON TOJO Design Team architetti interno Tojo è una famiglia di imbottiti modulari dalla linea sobria ma molto accogliente e confortevole che attualizza l’idea della tradizionale seduta orientale nella quale predominano le cuscinature. La struttura è realizzata in legno imbottito e può essere rivestito in pelle o tessuti della collezione Kenzo maison. Attraverso l’accuratezza artigianale degli arredi e la ricercatezza di tessuti preziosi e di accessori sofisticati, Kenzo maison dà forma a collezioni e a nuove contaminazioni con una visione in continuo divenire. Le collezioni Kenzo Maison sono sempre arricchite da preziosi dettagli declinati tra arredi e complementi che esprimono l’attrazione per le nostre radici, interpretate come antiche trac-

ce del nostro futuro. E’ un dinamismo ideale che attraversa le frontiere del quotidiano e si identifica in una molteplicità di culture e linguaggi senza radicarsi in un’identità fissa: in questo scenario cosmopolita si inserisce la proposta di Kenzo maison per esprimere esigenze attuali mixando caratteri diversi come equilibrio, linguaggio, comunicazione, stile. www.clubhouseitalia.com

BRIANFORM DAYTONA Design: Studio Lo Scalzo Moscheri ELVIS Sistema di sedute La cura sartoriale nella lavorazione di pellami selezionatissimi si unisce all’utilizzo di tecnologie produttive innovative per offrire collezioni di altissima qualità. Daytona è un sistema di sedute componibili con meccanismo armonico nello schienale. La struttura è in massello di faggio con cinghie elastiche. La seduta è in poliuretano espanso a quote differenziate con rivestimento in piuma. Particolarità: lo schienale è caratterizzato da due catene armoniche che ne determinano un movimento regolabile al centimetro. Molte le possibilità compositive realizzabili con Elvis, un sistema molto versatile e funzionale. La seduta è in poliuretano espanso a densità 35kg e rivestito da piuma mlp 3R/35EM. Lo schienale è completamente in piuma MLP 3R; il bracciolo in poliuretano espanso rivestito da piuma. Il colore delle cuciture è sempre in tinta con la pelle scelta. www.brianform.it

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DÉSIRÉE ZEROCENTO Design: Edoardo Gherardi e R&S Désirée Design contemporaneo e linee eleganti per Zerocento, un divano caratterizzato da un sistema di elementi imbottiti proposto in due versioni di profondità, 93 e 120 cm. Il modello, sollevato dal pavimento grazie a piedini con sezione rettangolare in metallo verniciato opaco antracite, si distingue per un design contemporaneo, linee eleganti e morbide imbottiture sul lato seduta. Si completa con soffici cuscini in varie tipologie e dimensioni. La struttura è in metallo e legno, imbottita in poliuretano con densità differenziata, fibra poliestere mind e rivestita con tessuto protettivo accoppiato. I piedini sono in metallo vernicia-

to opaco antracite. Un design contemporaneo per questo divano disponibile con rivestimento completamente sfoderabile non solo nella versione in tessuto ma anche in quella in pelle. Zerocento si distingue inoltre per l’ampia profondità di seduta. www.gruppoeuromobil.com

MOROSO CLOUD ATLAS SOFA Diesel/Moroso GLIDER - American Collection Design: Ron Arad Cloud Atlas Sofa, Successful Living From Diesel with Moroso, è stato pensato riguardando tra i classici il leggendario divano campione di vendite, Nebula 9, aggiornandolo con un tocco nuovo. Rifatto specificatamente per il cuoio, la nuova versione prevede braccioli risagomati, nuovi particolari per i cuscini e piedini in metallo più affusolati. In aggiunta alla collezione dei classici in cuoio, sono stati inseriti quattro nuovi tipi di cuoio trattato che riflettono con precisione l’approccio di Diesel alla moda, sottolineandone la personalità. American collection è la nuova collezione di Ron Arad composta da un divano fluttuante (Glider), uno sgabello molleggiante (3 Nuns) e un libreria componibile (Zshelf). L’ironia concettuale si fonde con l’uso magistrale di un materiale come l’acciaio che nel progetto a volte è struttura rigida, cuore portante, a volte diventa un elastico che molleggia o un foglio piegato che appoggia. Glider è il divano fluttuante che favorisce una comunicazione mutual gaze in movimento. www.moroso.it

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BIESSE L’OSCAR Design: Antonello Mosca Linea elegante, morbida e sobria. Un sistema composto da elementi utilizzabili anche singolarmente che una volta uniti fra loro consentono di ottenere numerose configurazioni finali. Composizioni lineari, ad angolo, con la possibilità di creare anche zone per la seduta distesa per il relax. Con “l’Oscar” anche i desideri più complessi si esaudiscono in modo semplice e personale. Il lavoro del progettista nella creazione, guidato dal compiacimento per l’eleganza formale; ma la funzione deve assolvere in ogni maniera e sotto ogni aspetto alle necessità e ai bisogni di chi ne fruisce. Così per “l’Oscar”, l’ideazione è stata quella di ottenere da un divano il piacere formale sposato al massimo comfort. I rivestimenti sono completamente sfoderabili. www.biesse

LIVING DIVANI BUBBLE ROCK Design: Piero Lissoni Una forma instabile, l’aspetto anticonvenzionale, le linee morbide: un oggetto armonioso e lievemente trasgressivo, il cui tratto saliente è l’eleganza scanzonata. La struttura sedile e dello schienale sono in legno di pioppo e abete tamburato. Il molleggio è a nastri elastici in caucciù rivestito. L’imbottitura è in poliuretano espanso a densità differenziata. La foderina è realizzata con fibre acriliche accoppiate con supporto di vellutino poliammidico. Il rivestimento può essere in pelle o in tessuto. La versione in tessuto è interamente sfoderabile. Tutti gli elementi sono disponibili anche per esterno. www.livingdivani.it

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