scuola della parola 2010 2011

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ORE 21.00

(Benedetto XVI, Angelus 6.11.2005)

guida la riflessione

ELENA BOLOGNESI Esperta di lingue e culture mediorientali (arabo ed ebraico), cultrice di Sacra Scrittura Comunità Sorelle del Signore Rho - Via De Amicis, 11

www.rho-sanvittore.it www.azionecattolicamilano.it www.chiesadimilano.it

Perché una Scuola della Parola? Perché tenere viva un’antica tradizione come quella della lectio divina? Il termine “scuola” non deve ingannare: certo, una scuola della Parola ha tra i suoi obiettivi quello di insegnare un metodo per accostare con fede le Scritture, la cui ignoranza - scriveva San Girolamo - è ignoranza di Cristo. Ma una Scuola della Parola è prima di tutto un itinerario spirituale che conduce all’incontro con Gesù, Parola viva, che “discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”. Significa lasciarsi coinvolgere in una relazione personale, nella libertà e reciprocità, che non è marginale alla propria vita. Significa anzitutto riscoprirsi amati e cercati da Dio, coinvolti in un dialogo che sostiene le piccole e grandi scelte della vita quotidiana e apre a una prospettiva di corresponsabilità per la costruzione dell’edificio spirituale che è la comunità dei credenti in Cristo.

A D U LT I - G I O V A N I

CHIESA DI S. VITTORE M.

DELLA PAROLA

2010

2011

E

RHO

L’antica pratica della lectio divina, o “lettura spirituale” della Sacra Scrittura, consiste nel rimanere a lungo sopra un testo biblico, leggendolo e rileggendolo, quasi “ruminandolo” come dicono i Padri, e spremendone, per così dire, tutto il “succo”, perché nutra la meditazione e la contemplazione e giunga ad irrigare come linfa la vita concreta. Condizione della lectio divina è che la mente ed il cuore siano illuminati dallo Spirito Santo, cioè dallo stesso Ispiratore delle Scritture, e si pongano perciò in atteggiamento di “religioso ascolto”.

SCUOLA

A D U LT I

La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Ebrei 4,12)

“Lo Spirito parla alle Chiese” Un volto di Chiesa plasmato dallo Spirito

D E C A N ATO D I R H O


“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”, ripete sette volte il libro dell’Apocalisse (cfr. Ap 2-3). Lo Spirito parla alle Chiese: questo noi crediamo! E questa certezza è motivo per noi di stupore, di esultanza e di fiducia. Lo Spirito parla alle Chiese: esorta, incoraggia, rimprovera, corregge, consola! Lo Spirito parla alle Chiese: parla attraverso le Scritture, che sempre offrono una luce amica per interpretare il tempo; parla attraverso i profeti, uomini e donne disponibili alla coerenza che crocifigge, alla verità che consola, alla pazienza che soffre l’impopolarità e la solitudine; parla attraverso gli eventi e le miserie della storia umana. Sì, lo Spirito parla alle Chiese! Ma siamo disponibili ad ascoltarlo? Siamo capaci di distinguere la sua voce tra tanti rumori, parole, emozioni?”

Card. Dionigi Tettamanzi, “La Chiesa di Antiochia, Regola pastorale della Chiesa di Milano” (p. 35)

CALENDARIO

degli

INCONTRI

Giovedì 21 OTTOBRE 2010 Primo incontro: La Chiesa di Antiochia Il volto dell’ascolto e della missionarietà Atti 11,19-26; 13,1-3

Giovedì 20 GENNAIO 2011 Quarto incontro: La Chiesa di Roma I l volto del discernimento e della profezia Romani 12,1-21

Giovedì 18 NOVEMBRE 2010 Secondo incontro: La Chiesa di Filippi Il volto della sobrietà e della solidarietà Filippesi 1,1-11; 2,1-4; 4,10-20

Giovedì 17 FEBBRAIO 2011 Quinto incontro: Le Chiese dell’Apocalisse Il volto della perseveranza e della fedeltà Apocalisse 2,1-7; 3,7-13

Giovedì 16 DICEMBRE 2010 Terzo incontro: La Chiesa di Corinto Il volto della comunione, della collaborazione e della corresponsabilità 1 Corinti 12,1-31

Giovedì 17 MARZO 2011 Sesto incontro: La Chiesa della Gerusalemme celeste Il volto della Sposa Apocalisse 21,1-14; 22,16-20


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