Bellottino 20 2015

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Periodico di informazione della Scuola Secondaria di primo grado “B. Bellotti� redatto dagli alunni e curato dagli insegnanti

Anno scolastico 2014/15

Noi siamo piccoli, ma cresceremo! E allora virgola ce la vedremo. Chiusa parentesi riporto sei, noi siamo piccoli ma dateci del lei!


A cura della classe 3A Perché ha scelto di lasciare l’insegnamento per diventare dirigente? Diciamo che non è stato il desiderio di lasciare l’insegnamento che mi ha spinto ad affrontare il concorso per dirigente scolastico. E’ stato piuttosto il bisogno di misurarmi con qualcosa di nuovo, di dimostrare a me stessa che ce la potevo fare, di trovare nuovi stimoli nel mio lavoro. Quando ha saputo di aver vinto il concorso, che cosa ha provato? Sono stata felicissima. Non è stata una grande sorpresa, quando si fa un concorso pubblico per diventare insegnante o dirigente scolastico, si conosce il risultato il giorno stesso in cui si fa l’orale, perciò non ho dovuto aspettare troppo e sapevo di aver fatto un buon orale. Quando ha iniziato, che cosa la preoccupava maggiormente? Quando ho iniziato questo nuovo lavoro avevo tante preoccupazioni, ma sicuramente erano meno di quelle che si sono accumulate durante questo’anno. Le responsabilità sono grandi e numerose, ma sicuramente il mio primo pensiero è quello di fare un buon lavoro per voi ragazzi, per gli insegnanti, per gli assistenti e per i collaboratori, tutte persone senza le quali non potrei mai svolgere la mia professione. Il lavoro di dirigente risponde alle sue aspettative? Direi che ho trovato più o meno quello che mi aspettavo, anche perché avevo avuto modo di confrontarmi con amici dirigenti da tempo. Purtroppo non corrisponde a come piacerebbe a me svolgere quest’attività, vorrei poter dedicare molto più tempo alle questioni legate alla didattica e riuscire a mantenere un contatto più forte con voi ragazzi. Speriamo che l’anno prossimo, con un po’ più di esperienza, sia un po’ più facile. Pensa che sia più difficile dirigere un istituto comprensivo come il nostro oppure una scuola secondaria di secondo grado? Penso che per me sarebbe stato sicuramente più facile. Ho insegnato per vent’anni alle scuole superiori e sicuramente conosco quella realtà. Non avevo nessuna esperienza diretta invece della scuola primaria e pochissima della scuola secondaria di primo grado. Gli istituti superiori, così come sono strutturati adesso, con molti indirizzi diversi, hanno un livello di complessità alto, tuttavia ogni scuola ha le sue caratteristiche e quindi le sue problematiche, che possono essere più o meno grandi, indipendentemente dal fatto che si tratti di un istituto comprensivo o una scuola secondaria di secondo grado. Si considera una dirigente severa? Non saprei cosa rispondere a questa domanda. Certamente penso che tutti debbano sentirsi bene quando si trovano a scuola e, affinché ciò sia possibile, è essenziale che tutti rispettino le regole e facciano il proprio dovere con impegno e serietà. Qual è il bilancio del suo primo anno come dirigente? Per me non è ancora finito questo primo anno, ho ancora tantissime cose da fare. Comunque, sono sicuramente contenta di aver intrapreso questa nuova strada: so che ho molto da imparare, ma sono ansiosa di iniziare il prossimo anno scolastico per poter metter a frutto l’esperienza di questo anno e migliorare insieme a tutti voi.


o oncors

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pi e s e r P

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d n a b i t t o Bell

i d o s r o Conc mo lis a n r o i g

otti l l e B

le b m e s En lla a o t i v In ra lettu


Di Francesca Cravero, 1A È passato un mese e mezzo da quando è iniziata la scuola media. Io personalmente mi sento uguale a prima, è solo la scuola che è cambiata. Alcune cose sono diverse, in particolare le note, lo studio e i compagni. Alle elementari le note non si davano se uno dimenticava un libro o un quaderno, ma si davano se uno aveva un comportamento inappropriato. Con alcuni prof qui si usa il metodo delle crocette, quindi solo dopo due o tre dimenticanze si prende la nota; con altri, invece, si viene puniti alla prima dimenticanza. Lo studio è aumentato molto!!! Alle elementari prima di tutto la lezione era da studiare da una settimana all’altra, e poi si trattava di una o due paginette. Qui non è così: ci sono più pagine, ma non sono aumentate troppo; il punto è che c’è troppo poco tempo !!! Infine, per quanto riguarda i compagni, alle ele-

mentari avevo un’amica a cui confidavo tutto, ma adesso non è più così. Lei non è più la mia amica del cuore, ma non mi importa perché adesso ne ho di nuove e, forse, mi diverto di più con loro! A distanza di mesi ... Dopo alcuni mesi dall’inizio della scuola il mio giudizio sulle medie è cambiato. Prima di tutto, all’inizio dell’anno i compiti mi sembravano davvero tanti rispetto alle elementari e in effetti lo erano, ma dopo un po’ (lo dico soprattutto ai futuri primini) ci si abitua, e lo stesso vale per lo studio. Poi, all’inizio, quando le prof ci davano le note per le dimenticanze ci sembravano tante perché le maestre non avevano questa abitudine, ma adesso anche questo non è più un problema perché siamo diventati molto più autonomi e capaci di organizzarci. Speriamo che qualche prof non mi smentisca…



di Nicole Martani, 1A I primi giorni di scuola media, naturalmente, abbiamo incontrato i nuovi professori e i nuovi compagni. All'inizio ero spaventata da tutti questi cambiamenti ma, dopo un mese e mezzo, mi sono resa conto che in realtà i prof sono tutti simpatici e bravi (severi, ma bravi). Non parliamo poi dei compagni! All'inizio ne conoscevo solo quattro; stavo solo con due dei miei amici, con gli altri mai. Ora, sono amica di tutti perché tutti sono simpaticissimi. Dal momento che la nostra classe è formata da diciotto femmine e quattro maschi direi che ho molte nuove amiche e sono davvero contenta di essere in questa classe! Ma ora parliamo delle lezioni: nel periodo di accoglienza abbiamo fatto diverse attività con tutti gli insegnanti; poi però sono iniziate le verifiche. Per fortuna non erano troppo difficili! Tra una lezione e l'altra c'è stata anche la visita della scuola; abbiamo esplorato ogni stanza e per me la più bella è l'aula di arte perché è sempre luminosa e accogliente. Poi, facendo un altro passo avanti, abbiamo iniziato con... la musica! Sì, noi siamo la classe a indirizzo musicale, la prima in questa scuola! Suoniamo due ore alla settimana: un'ora di lezione individuale con il professore di musica e un'ora di musica d'insieme. Suonare è bello ma studiare le note... Io suono il flauto traverso e ho già imparato molto anche perché mi diverto un sacco a suonare con la prof Melania! Rispetto alle elementari ci sono delle novità: POSITIVE: per me, sono i nuovi compagni (tutti fantastici), le prof, la musica …

NEGATIVE: alle elementari non ci davano note per tutto mentre qui ...so che lo fanno per il nostro bene, però! In questa scuola poi ci sono quelli più grandi e per una volta è bello essere i più "piccolini"… IO AMO LA MIA SCUOLA!

A maggio….. Ormai siamo alla fine dell’anno e dall’accoglienza sono cambiate alcune cose. I prof si sono rivelati tutti simpatici e disponibili! Durante la gita a Torino ci hanno accompagnato e non si sono mai lamentati o ci hanno sgridato. Per me è stata una giornata bellissima! La prof di matematica, dopo che abbiamo partecipato ai Giochi matematici con onore ci ha pure dato le caramelle. Con i compagni è tutto ok, e se qualche volta si litiga è solo per fare pace! Per quanto riguarda l’indirizzo musicale, le lezioni individuali si sono rivelate più difficili del previsto. Per fortuna la prof è simpatica e ci fa sempre ridere. Le lezioni di musica d’insieme, invece, sono molto piacevoli, e ormai manca poco al concerto! Adoro la mia classe e la mia scuola … soprattutto la mia classe!


Facciamo un balzo indietro nella calda atmosfera natalizia! Le classi prime della Scuola Secondaria di I grado “Biagio Bellotti” hanno aderito per il decimo anno consecutivo al “ XXII Concorso Presepi “ organizzato da: “Lions Club - A.I.A.S con il patrocinio del Comune di Busto. Ecco le fotografie dei ragazzi della Scuola “B. Bellotti” e dei loro presepi Nel giorno della cerimonia di premiazione avvenuta presso la Sala Tramogge Molini Marzoli. I vincitori di quest’anno sono: AJILA PACHECO GENESIS GARCIA FLORIAN BEATRICE SAAVEDRA BASSCOPE LUIS I tre ragazzi hanno collaborato insieme per la creazione del loro presepe. La “giuria popolare” li ha premiati con € 250,00. Tutti i ragazzi hanno ricevuto una targa ricordo.


di Alessandro Verrengia, Leonardo Ferrito, 1B Intervistando la mia bisnonna ho capito che la città di Busto ai suoi tempi era VERAMENTE diversa da oggi. Quando lei aveva la nostra età, cioè nel 1929, non esistevano i semafori, e per spostarsi si usavano le biciclette o i cavalli con i carretti se si dovevano portare oggetti di grandi dimensioni;

Llerena Vargas Brenda, 2C

naturalmente tanti si spostavano a piedi, e spesso andavano in giro scalzi.

Sulla via Silvio Pellico, che porta al cimitero,

Il telefono e la radio potevano permetterseli solo

sugli alberi c’erano le foto dei dispersi in guerra.

le persone benestanti; per tenersi aggiornate, le persone si radunavano in piazza dove un portavo-

In Piazza Trento e Trieste non c’erano le fo-

ce diffondeva le notizie. Altro che TG, RAI news

gnature e la neve, con il passare del tempo, diven-

eccetera!

tava ghiaccio. In questa piazza, quindi, la gente

Per i bambini i divertimenti erano pochi e

andava a pattinare. I pattini, in realtà, erano delle

“poveri”: si giocava a nascondino, si saltava la cor-

scarpe provviste di pianelle di legno con il tallone

da, si cantava e si facevano passeggiate in campa-

consumato, quindi lisce e piane. Chi non le posse-

gna per giocare con le lumache. In alcune scuole i

deva poteva noleggiarle sul posto per una palanca

bambini più cagionevoli di salute venivano man-

all’ora.

dati in colonia, in montagna o al mare. Non c’era

La passione per il pattinaggio era tale che molti

una grande abbondanza di cibo e tanti mangiava-

ragazzi trascuravano la scuola, così alcune fami-

no sempre le stesse cose: minestrone a mezzogior-

glie protestarono in municipio e lo spazzino co-

no e polenta col latte la sera.

munale venne incaricato di rendere inservibile la pista a colpi di zappa. Ne derivò una gara di tenacia: lo spazzino rompeva la pista, i ragazzi la ricostruivano. Alla fine si stabilì che la pista non poteva essere usata nelle ore di scuola, nell’orario delle funzioni religiose e la domenica.

Gentile Giulia, 3B


Le classi prime della scuola media B. Bellotti partecipano alla celebrazione del 300° anniversario della nascita dell’artista Biagio Bellotti, (Busto Arsizio, 1714 - 1789), conosciuto soprattutto per l’intensa attività pittorica svolta presso monumenti della città, del Varesotto e del Milanese. Durante le ore di arte, coadiuvati dalla prof.ssa Bono, infatti, i ragazzi hanno ideato la grafica per un “timbro” postale celebrativo. Tre sono i bozzetti scelti (uno per classe), utilizzati da Poste Italiane per realizzare l’annullo filatelico. Ecco gli annulli vincenti. De Oliveira Emily, 3B

ROSANNA PIETRO 1C

FONTANA MATTEO 1B

GROSSO MELISSA 1A

Il giorno 6 giugno, in occasione della festa di fine anno della scuola, Poste Italiane sarà presente ed apporrà il timbro sulle cartoline realizzate invece dagli alunni delle classi seconde e terze che, con le loro illustrazioni, ricordano il 150° anniversario dell’elevazione a città di Busto Arsizio. Il progetto è stato realizzato anche grazie al generoso contributo della “Famiglia Bustocca”. La scuola si apre così alla sua città celebrandone la cultura e la storia.

Rosanna Matteo, 2B

Isabel Lualdi, 3A


di Alessandra Volpi 2B , Giulia Gentile 3B

campana che si trova a Rovereto e ricorda ogni

Il giorno 20 novembre la redazione ha potuto visi- giorno, con i suoi rintocchi, i milioni di soldati catare una mostra sulla Prima guerra mondiale alle- duti. Nel 1927 in piazza Garibaldi, a Busto Arsizio, stita nella cripta sacrario della Chiesa di San Paolo. venne inaugurata la “Gloria alata”, una statua in La mostra era dedicata in particolare a don Paolo onore dei caduti in guerra, con un angelo che raffiCairoli, cappellano dei bersaglieri ed eroe di guer- gurava la pace. ra. Don Paolo, oltre a svolgere con serietà il suo Questi episodi sembravano dimostrare che la mendifficile compito, non solo mise spesso a rischio la talità della gente potesse cambiare e che si stesse propria vita per salvare dei compagni in pericolo, diffondendo una seria volontà di pace, ma purtropma volle anche condividere la sorte di alcuni solda- po quest’illusione durò poco: la “Gloria alata”, inti catturati e rinchiusi in un campo di prigionia.

fatti, venne fusa per creare dei cannoni che furono

Visitando la mostra abbiamo appreso molte infor- usati durante la Seconda guerra mondiale. Ancora mazioni sulla Grande Guerra: la nostra guida ci ha una volta, quindi, ci chiediamo, con tanta amarezparlato delle nuove armi che vi furono sperimenta- za: perché gli uomini continuano a ripetere gli steste, tra cui i gas tossici, e ci ha spiegato quanto fosse si, tragici errori? dura la vita nelle trincee. Tanti soldati furono sacrificati in una guerra che lasciò tracce profonde non solo sui loro corpi, ma anche sulle loro anime, come testimoniano molti diari e lettere. Alla fine di questa spaventosa carneficina, i cannoni delle diciannove nazioni che avevano partecipato alla guerra vennero fusi per farne una maestosa


CONCORSO DI GIORNALISMO


di Lorenzo Zaroli, 2C Durante l’anno le classi 2° insieme ai loro professori hanno affrontato il progetto “Alimentando”. È stato approfondito il discorso del cibo; ecco cosa hanno appreso gli alunni della classe 2°C. MATERIA ITALIANO STORIA TECNOLOGIA SCIENZE RELIGIONE MUSICA ARTE

ARGOMENTI E ATTIVITA’ Lettura di brani sui disturbi alimentari (bulimia, anoressia…) e uscita alla biblioteca per l’attività “La pancia del fast-food” Cibi del nuovo mondo Storia del cibo, tecniche di conservazione alimentare, lettura delle etichette, piramidi alimentari Apparato digerente, analisi colazione e apporto calorico dei cibi Confronto e approfondimento sul cibo nelle varie religioni (cristianesimo, ebraismo, islamismo) Opera lirica riguardante l’alimentazione Il cibo nell’arte

FRANCESE

Ricette tunisine e francesi

INGLESE

Confronto tra la colazione inglese e la nostra

GEOGRAFIA

Cibi dei vari Stati e approfondimento su EXPO 2015

Il progetto ci ha fatto capire come il cibo influenzi la nostra vita e che, se lo sprechiamo inutilmente, quelli dopo di noi non potranno godere dei nostri stessi privilegi. Il cibo è come uno specchio: se ti alimenti in modo sano ti vedrai bello, se invece l’alimentazione è squilibrata la tua immagine non ti piacerà. Nelle ore di scienze e di tecnologia abbiamo capito, conoscendo la composizione di vari alimenti, come e quando mangiarli in modo opportuno e salutare; senza andare incontro a problemi come la bulimia e altri disturbi alimentari approfonditi in italiano.


BULLISMO di Giulia Gentile, Luigi Caldarella, 3B La scuola “Bellotti” ha aderito quest’anno a un progetto molto interessante che ha coinvolto le classi seconde e terze. Il progetto ha come obiettivo la conoscenza e la prevenzione di un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più tra gli adolescenti: il bullismo. Gli incontri previsti erano due, per un totale di tre ore, durante le quali abbiamo lavorato con due psicologi molto bravi, Lorenzo e Maria. All’inizio del primo incontro, dopo un veloce giro di presentazioni, abbiamo fatto un brainstorming riguardante tutto quello che, secondo noi, ha a che fare con le relazioni interpersonali. Dopo qualche momento di imbarazzo tutti abbiamo dato il nostro contributo al lavoro con tante parole: gioia, gelosia, felicità, amicizia, litigi… Poi abbiamo diviso la lavagna in due parti e abbiamo scritto da un lato tutto ciò che riguardava le relazioni positive, dall’altro tutte le parole che avevano a che fare con le relazioni negative. Successivamente ci siamo divisi in tre gruppi, due di ragazze e uno di ragazzi. Maria ci ha consegnato delle buste, diverse per i vari gruppi, contenenti delle pagine di diario e le parti iniziali di un racconto. Il lavoro consisteva nel leggere il materiale, rispondere a domande riguardanti il bullismo e inventare la conclusione del racconto. I vari gruppi hanno scritto dei finali molto diversi, qualcuno tragico e qualcuno lieto. Durante il secondo incontro abbiamo visto due video. Il primo era un cortometraggio sulla storia di una ragazza che compie atti di bullismo nei confronti di una sua compagna. Dopo aver provocato un serio infortunio alla sua vittima, la ragazza però si pente e diventa addirittura sua amica. L’altro video, ancora più breve, era invece sul tema del cyberbullismo. Questi incontri sono stati molto interessanti anche perché ci hanno fatto capire come comportarsi quando si diventa vittime di atti di bullismo: non bisogna subire né reagire con la violenza, ma mostrarsi forti e decisi e cercare subito un sostegno parlando del problema con un adulto o con i propri amici.

INCONTRO CON IL FARMACISTA, DOTT. MAZZUCCHELLI


a cura di Hansaja Ranaweera, Alessandro Verrengia, Elisa Marconi, Lara Grimelli, 1B Noi alunni delle classi prime, partendo dal progetto “AmbientiAmoci” e dalla storia del Medioevo, abbiamo pensato di realizzare un orto ispirato proprio al Medioevo: il Bellhortus, il giardino delle piante medicinali. Scopo del progetto: far appassionare noi alunni al giardinaggio e al rispetto della natura. Per noi quest’attività è stata un vera sorpresa. Nel mese di marzo abbiamo iniziato a “zappare”; insieme ai prof. abbiamo scelto una parte del giardino della scuola e, con una mappa realizzata dalle prof. Giallongo, Longhi e Grassi, si è iniziato con il misurare e organizzare i vialetti e col delimitare il perimetro dell’orto con spaghi e paletti. Nel frattempo in classe abbiamo seminato e coltivato le piante aromatiche come il basilico, la melissa, il rosmarino, l’ortica. Con il bel tempo abbiamo poi “trasferito” le piantine nell’orto e da quel momento è iniziato il vero lavoro! Infatti, come in un vero lavoro, ci sono dei doveri: bagnare, zappare e, cosa più faticosa di tutte, strappare le erbacce che crescono a più non posso. La prof. ha assegnato a ciascuno un’aiuola e così tutti, durante l’intervallo, si sono messi all’opera, anche se il rischio di strappare una pianta al posto dell’erba è sempre in agguato. Inoltre il prof. Costa ha ideato lo stendardo che, come accadeva nel Medioevo, campeggia sul nostro bellissimo giardino. Il lavoro dell’orto è sicuramente faticoso ma anche divertente e a noi piace molto perché lavoriamo insieme. Le piante stanno crescendo e anche noi pian piano crescendo siamo arrivati alla soglia della seconda media!



A cura della classe 1A Il 20 maggio, per il quarto anno consecutivo, genitori e insegnanti sono stati invitati al concerto della scuola, con grandi novità: per la prima volta si sono esibiti i musicisti della Bellotti Ensemble, cioè noi della classe I A, la prima a indirizzo musicale! Eravamo emozionatissimi ma siamo riusciti a suonare con grande bravura il primo brano; il terzo l’abbiamo eseguito insieme all’orchestra del liceo musicale Candiani. Naturalmente si è esibita anche la Bellottiband, che ha entusiasmato il pubblico con brani moderni e ha concesso, a grande richiesta, un bis. Per l’occasione, sono intervenuti l’assessore alla Pubblica istruzione Fantinati, il dirigente scolastico del liceo musicale Monteduro e la nostra dirigente Laura Ceresa. Tutti hanno mostrato di apprezzare la bravura dei giovani musicisti della nostra scuola e li hanno incoraggiati a proseguire su questa strada. Noi, ovviamente, non vediamo l’ora che arrivi il prossimo concerto!



Di Riccardo Bertaso, I A

Di Anna De Paoli, I A Un papavero che si dava

In campagna, nei pressi di

tante arie e una piccola

una fattoria, vivevano diver-

margherita

si animali tra cui una famiglia di lupi.

crescevano

vicini sullo stesso lato di

Il figlio più piccolo chiedeva spesso ai suoi pa-

una strada dove non pas-

renti perché gli altri animali non volevano stare

sava mai nessuno.

con lui, e la risposta era sempre la solita: “I lupi

Dall’altro lato c’erano un

sono animali cattivi, non socievoli, e tu dovresti

campo di papaveri e una vastissima aiuola di

capirlo una volta per tutte!”.

margherite di tanti colori: bianche, rosa, aran-

Il lupacchiotto cercava sempre di fare amicizia

cioni, gialle, azzurre…

con gli altri animali, ma non ci riusciva mai. Una

Il papavero e la margherita, siccome erano solo

volta andò da una famiglia di maiali portando in

in due, erano stufi l’uno dell’altra, quindi voleva-

dono delle mele lucide e succose, ma lo cacciaro-

no attraversare la strada per andare dall’altra

no via tirandogli addosso del fango e dicendogli:

parte e incontrare nuovi amici.

“Vattene via! Vuoi convincerci che anche i lupi

Una mattina, la margherita non vide più il suo

possono essere buoni, ma non lo sarai mai vera-

amico papavero, si preoccupò ed iniziò a gridare:

mente!”

“Papavero! Ma dove sei finito? Non mi lasciare

Il lupacchiotto cercò anche di essere gentile con

qua sola soletta,

le pecore, portando in regalo delle coperte in

aspettami,

voglio

venire

anch’io!”.

modo che non avessero freddo quando venivano

Dopo qualche minuto vide il papavero con le va-

tosate. Le pecore esclamarono: “E dovremmo

ligie già pronte che le disse: “Perché non ti sbri-

pensare che sei generoso? Vuoi solo assicurarti

ghi? Io non vedo l’ora di attraversare la strada

che stiamo al caldo per poi mangiarci già ben

per andare dai miei simili! Non startene lì impa-

cotte!” E, come se non bastasse, lo respinsero a

lata, muoviti!” Mentre continuava a blaterare, la

zoccolate sul sedere.

margherita non fece in tempo ad avvisarlo che

Il poveretto tentò anche con le mucche, i cavalli,

stava arrivando un’auto e il povero papavero

le anatre… ma sempre senza successo.

venne schiacciato. La margherita riflessiva e pru-

Il lupo buono capì che non aveva nessuna spe-

dente attraversò la strada con molta attenzione e

ranza e che cambiare i pregiudizi degli animali è

visse felice con le sue nuove amiche.

molto difficile. Così, si convinse che la cosa più intelligente da fare era starsene tranquillo nella sua bella tana e non rischiare di essere ancora maltrattato.


La prima fatica di Ercole rivisitata da Andrea Morosi, 1B …..mi preparai ad affrontare il feroce e terribile leone Nemeo che era il terrore della città di Micene, poiché faceva da molto tempo strage di uomini e animali. Questo importante compito mi era stato affidato dal re di Micene Euristeo; non potevo sottrarmi all’impegno e dovevo sconfiggere la belva. Mi armai delle belle frecce piumate donatemi dal Dio Apollo e, con la mia fedele spada in pugno, mi appostai vicino alla tana del leone.

circondandogli il collo con le mie forti braccia e

Fermo ed attento a qualsiasi rumore, come un

finalmente lo uccisi.

felino pronto all’agguato, restai in silenzio un

Sfinito ma soddisfatto dell’impresa, mi caricai il

tempo che mi parve infinito.

leone sulle spalle e lo portai in città per mostrare

Finalmente in lontananza vidi la sagoma della

la mia vittoria a tutta Micene.

belva spuntare dal fitto della foresta; era spaven-

Tentai poi di scuoiarlo in ogni modo ma la sua

tosa, gli occhi fiammeggianti, i denti affilati co-

pelle era invulnerabile. Mi venne improvvisa-

me rasoi e la pelliccia insanguinata.

mente l’idea di utilizzare un suo artiglio, che pe-

Dopo un attimo di incertezza, armai il mio arco e

netrò nella carne senza difficoltà.

scagliai una dopo l’altra tutte le frecce della mia

Con la pelliccia di Nemeo mi costruii così

faretra ma, con grande meraviglia, mi accorsi

un’armatura invincibile che indossai in tutte le

che non lo scalfivano nemmeno.

lotte future e che mi rese ancora più potente.

Con la spada stretta in pugno mi scagliai contro Nemeo, ma questa mi si piegò come burro. Presi allora la clava, ma riuscii solo a stordirlo e il leone rientrò lentamente nella tana. Indispettito per il tempo perso lo seguii di soppiatto e, con tutto il coraggio e la forza che avevo, mi gettai a mani nude contro di lui e dopo una cruenta lotta, gettai un urlo di dolore quando mi mozzò il dito con un morso; a quel punto la mia collera era tale che gli balzai addosso


Di Giulio Rappa, 1B

Per il povero cucciolo si mise male perché il vento lo spazzò via, ma sopravvisse.

Era estate, una delle

Arrivò l' estate, con un sole dorato in cielo.

più calde ed una

Tutti i dinosauri giocavano, mangiavano e lotta-

mamma stava aspet- vano. tando che le uova si

Ma lui si esercitava giorno dopo giorno, corren-

schiudessero.

do e tirando pugni.

Pian piano si aprirono tutte eccetto una. Molto

Una mattina si svegliò, andò ad un laghetto per

tempo dopo uscì un piccolo dinosauro.

bere e vide il suo riflesso: era bellissimo e molto

Era molto brutto e molto, ma molto maldestro

muscoloso, un dinosauro stupendo.

in confronto ai suoi fratelli.

Tornò dalla sua famiglia tutto felice, fece un

Mentre gli altri giocavano lui era triste perché

sospiro di sollievo e … in realtà era un … dra-

non lo accettavano e doveva sempre limitarsi a

go !

guardare.

Il più forte di tutti i piccoli draghi!

Un giorno decise di scappare perché era stanco:

Fu accolto stupendamente da tutti.

tutti lo prendevano in giro e lo escludevano.

Da quel giorno visse una vita lunga e felice.

Dopo ore ed ore di lungo viaggio trovò una capanna di un anziano agricoltore, che accolse molto bene il nostro dinosauro. Un giorno volle allenarsi, ma era già inverno. Cercò di resistere al freddo gelo ed al vento micidiale. Dopo che si fu allenato un po', il piccolo cucciolo trovò ospitalità da una coppia molto giovane, che lo accolse stupendamente . Ma purtroppo il cane e il gatto continuavano a picchiarlo. Trascorse qualche giorno ed il dinosauro se ne andò.


A cura della classe 3A (ispirate da una poesia di V. Biancardi)

Mi piacerebbe essere oceano per viaggiare in ogni dove per essere meravigliosa e piena di misteri Mi piacerebbe

per non essere giudicata da nessuno

essere un fantasma

e lasciarmi andare come una cascata.

per vivere per sempre per fare tutto quello che voglio

Mi piacerebbe

senza farmi male

essere musica

per andare in giro per il mondo

per diffondere armonia

e vedere i secoli che passano.

per far sognare le persone

Mi piacerebbe

per far ricordare

essere un filo d’erba

e per danzare

per ascoltare i suoni della natura

sulle note di un pentagramma.

per ammirare molti splendidi colori

Mi piacerebbe

per essere sempre in compagnia

essere il sole

e non sentirmi mai solo.

per splendere libero per completare l’essenza vitale degli uomini per capire l’infinito dello spazio e per riscaldare come il fuoco ardente.



di Veronica Manera, 2B Il 16 ottobre 2014 si è tenuta la prima fase della corsa campestre. La gara, che come al solito si è svolta nel cortile della scuola, prevedeva un giro per le classi prime e due giri e mezzo per gli alunni delle classi seconde e terze. In questo giorno abbiamo assistito a un bel gesto di fair play tra due ragazzi di seconda che vogliamo raccontarvi. Verso la fine della gara Deiv Cullaj e Simone Guarnaschelli correvano uno accanto all’altro. Quando Simone inciampa e cade, Deiv, invece di continuare a correre e vincere la gara, si ferma aspettando che il suo compagno di corsa, nonché carissimo amico, si rialzi. I due arrivano insieme al traguardo, la vittoria è di Simone ma l’eroe della giornata è Deiv. Bravi ragazzi!


E ora, la classifica! CLASSI TERZE RAGAZZI

CLASSI SECONDE RAGAZZE

Cullhaj Armando (III B)

Maino Giulia (II A)

Brenna Matteo (III B)

Glavina Gaia (II A)

De Magistris Claudio (III B)

Bellumori Viola (II A)

CLASSI TERZE RAGAZZE

CLASSI PRIME RAGAZZI

Canella Giulia (III B)

Meneghin Mirko ( 1B)

Tovaglieri Giuditta (III B)

Folla Gabriele (1C)

Recchia Giulia (III B)

Zeroli Brian (1C)

CLASSI SECONDE RAGAZZI

CLASSI PRIME RAGAZZE

Guarnaschelli Simone (II A)

Ferrari Francesca (I C)

Cullhaj Deiv (II B)

Martani Nicole (I A)

Tosca Riccardo (II C)

Lambiase Chiara (I A)


di Rosanna Matteo, 2B Giovedì 20 novembre si è disputata la fase comunale della corsa campestre. Alle 9:15 le ragazze di terza sono state le prime ad impegnarsi in un percorso di 1500 metri che si è rivelato molto faticoso: dopo metà giro, infatti, le nostre atlete si sono ritrovate nelle ultime posizioni. Risultati insoddisfacenti anche per le ragazze delle classi seconde, mentre è andata decisamente meglio per le prime: Mirko Meneghin ha ottenuto la quinta posizione, Francesca Ferrari addirittura la terza. Per quanto riguarda i ragazzi delle classi seconde, Simone Guarnaschelli si è classificato quinto, ma l’ultima gara ci ha riservato una grande soddisfazione: Matteo Brenna è riuscito a portare alla nostra scuola un’altra coppa! Inutile dire che il nostro allenatore, il prof. Giannattasio, non è rimasto deluso, e che tutti, vincitori e vinti, si sono davvero divertiti!


Resistenza: primi classificati Gabriele Folla 1C, Francesca Ferrari, 1C; terzo classificato Simone Guarnaschelli, 2A

Salto in lungo: terzo classificato GianMichele Russo, 3C Salto in alto: secondo classificato, Christian Nebuloni, 3C

Salto in alto: terzo classificato Pietro Rosanna, 1C VelocitĂ : terzo classificato Mirko Meneghin, 1B


Questo progetto viene realizzato dalla POLHA Varese con il contributo della Provincia di Varese ininterrottamente dal 2004. Tale progetto si prefigge lo scopo di dare l’opportunità, ad alunni che frequentano varie scuole del nostro territorio, di essere avviati all’attività natatoria in orario scolastico. Il corso di nuoto si è svolto presso la Piscina Manara nel periodo gennaio ‐ maggio 2015, con lezioni a cadenza settimanale. L’attività si è conclusa con una festa finale in piscina, la consegna di una medaglia ed un gadget.



di Mantovan Silvia, Glavina Gaia, Bellu-

Intervi-

stando i partecipanti, abbiamo saputo

mori Viola e Ismailaj Anxela, II A

che molti di loro aspettavano con ansia questo momento e alcuni si sono preparati con grande serietà

Il 22 novembre 2014 gli alunni delle classi quinte per i giochi, allenandosi quasi tutti i giorni! Alcuni della scuola primaria dell’Istituto comprensivo futuri “primini” hanno addirittura portato con sé Bertacchi, suddivisi in varie squadre dai nomi dav- degli oggetti portafortuna che in qualche caso sono vero fantasiosi, hanno partecipato ai Giochi mate- stati preziosi. matici organizzati dalle insegnanti della scuola Bel- I ragazzi hanno trovato quest’esperienza molto dilotti.

vertente e sarebbero ben lieti di ripeterla, anche se

I giochi hanno avuto inizio alle 9:30 e la prova è alla fine si sono ritrovati in testa un autentico indurata circa un’ora e mezza; molti ragazzi erano un gorgo di numeri! I genitori intervistati dai nostri po’emozionati, ma le insegnanti della scuola pri- “inviati speciali” hanno mostrato di apprezzare maria presenti quella mattina alle Bellotti sono riu- questa iniziativa e hanno confermato che gli alunni scite a tranquillizzarli e hanno incoraggiato tutti a delle quinte vi hanno partecipato con tanto entudare il meglio di sé. Le prof. Bonisolo, Airaghi e siasmo. Giallongo hanno corretto le schede subito dopo la Il momento finale, poi, è stato davvero emozionanprova, in modo da poter effettuare la premiazione te: premiazione in Aula Magna con un gigantesco la mattina stessa.

“BRAVISSIMI” che scorreva sullo schermo e in sot-

Ecco la classifica:

tofondo la famosissima “We are the champions” a

“I fulmini matematici”, squadra della classe V C tutto volume! della Bertacchi; “I Predator” della V B della Bertacchi; “Gli”Albatros” della V B della Pieve e “I matematici” della V A della scuola A. Moro (a pari merito).

Al prossimo anno!


Primi classificati VC BERTACCHI I FULMINI MATEMATICI

Secondi classificati VB BERTACCHI I PREDATOR

Terzi classificati VB PIEVE GLI ALBATROS

Terzi classificati VA MORO I MATEMATICI


di Alessandro Verrengia, Matteo Fontana, IB Sabato 28 marzo presso la scuola “Crespi” si sono svolti i giochi matematici cittadini a cui ha partecipato anche la nostra scuola. Una volta entrati, ci siamo seduti intorno a un tavolo e gli insegnanti ci hanno spiegato le regole da seguire; dopo circa un quarto d’ora il nostro caposquadra, Mirko Meneghin, è andato a prendere il foglio con i problemi. Dopo aver formato delle coppie ci siamo divisi i giochi e, quando abbiamo finito, li abbiamo riguardati e corretti tutti insieme. Dopo aver copiato i risultati sul foglio risposta, lo abbiamo consegnato. Dopo circa dieci minuti abbiamo avuto il permesso di uscire in cortile a giocare, poi ci hanno chiamati tutti in palestra. Sulla LIM scorrevano i risultati dei problemi, poi è iniziata la premiazione che ci ha tenuto tutti col fiato sospeso. I nostri compagni della I C sono arrivati terzi, noi purtroppo non abbiamo vinto ma ci siamo davvero divertiti.

Dopo due tappe in cui tutti gli alunni della Bellotti hanno gareggiato singolarmente, le squadre di ciascuna classe si sono affrontate nell’ultima fase della gara, quella a squadre. Le squadre composte da sei alunni hanno gareggiato contro le pari grado con numeri e figure. E … trionfano su tutte le squadre del corso C. BRAVISSIMI! All’anno prossimo la rivincita.




di Veronica Manera, Asia Lai, 2B Il giorno 26 febbraio le classi seconde si sono recate a Como per assistere a uno spettacolo lirico. Subito dopo l’arrivo i ragazzi hanno potuto passeggiare per le strade di Como e ammirare il Duomo e la basilica di San Fedele, poi si sono recati a teatro. È un edificio bellissimo: all’interno sembrava quasi il castello di Cenerentola in miniatura, dorato e con tante poltroncine rosse in velluto. I cantanti erano veramente straordinari, ma anche noi abbiamo dato il nostro contributo allo spettacolo cantando i ritornelli di ogni brano. Per l’occasione abbiamo realizzato con delle palline di polistirolo dei pianeti, con dei cartoni per il latte alcuni palazzi e con degli occhiali, della plastica blu e azzurra, degli occhialini 3D, che servivano proprio durante lo spettacolo per vedere una scena.

I protagonisti di quest’opera sono due adolescenti, Milo e Maya. Milo, da sempre innamorato di Maya, la invita a fare il giro del mondo, intendendo con questa espressione il giro (in bicicletta) del quartiere, nel quale si trovano ristoranti che offrono specialità di vari Paesi del mondo. Per tutto il viaggio Gian Gianni, da sempre anche lui innamorato di Maya, li insegue cercando di ostacolarli in tutti i modi. Assaggiando le prelibatezze marocchine, cinesi, indiane e americane Maya si innamora di Milo. Gian Gianni, un po’ seccato, cerca di fare a botte con Milo, ma Maya li ferma. Si fa tardi e devono tornare a casa, ma vedono una stella cadente e Maya esprime il desiderio di viaggiare per l’universo. Assistere a questo spettacolo è stata un’esperienza meravigliosa!


di Barbara Vitali, 3A

Abramovic che rappresenta la sua faccia riprodotta con la cera e con dei minerali che danno

… non ricordo alla perfezione tutti i dipinti e le l’impressione di entrare e uscire dalla sua testa e sculture che la guida ci ha fatto vedere, eccetto tre simboleggiano le parole pronunciate e udite duopere. La prima è una scultura che raffigura il vol- rante una conversazione (il titolo dell’opera, infatto della grande poetessa greca Saffo. Perché Anto- ti, è “The Communicator”). nio Canova la raffigura bellissima, quando sappia- Finita la visita guidata, abbiamo svolto un’attività mo che, in realtà, era piuttosto brutta? La risposta di laboratorio molto particolare. Dovevamo sederè semplice: perché lo scrittore la ritrae pensando ci tra un proiettore e un muro dove era stato atalla sua grande bellezza interiore, che si riflette taccato un foglio, in modo che il nostro profilo ponei versi scritti da Saffo.

tesse essere proiettato sul foglio e tracciato con

La seconda opera, un dipinto di Modigliani, raffi- una matita da un compagno. Il profilo così ottegura una donna incontrata per caso in un bar, con nuto doveva poi essere ritagliato, incollato su un solo un occhio e il naso disegnati di profilo, al cartoncino nero e riempito con immagini ritagliacontrario del volto. Un’altra particolarità di que- te da giornali e riviste, immagini scelte da noi e sto dipinto è il colore degli occhi: poiché gli occhi che potessero raccontare qualcosa sulla nostra sono lo specchio dell’anima, l’artista, quando non personalità. Inutile dire che i capolavori che abconosceva la persona ritratta, li colorava di nero biamo realizzato fanno bella mostra di sé in clasper sottolineare che non sapeva nulla della sua se! interiorità.

Concludendo: un’uscita didattica divertente, i-

La terza opera è una scultura creata da Marina struttiva e … da riproporre!


di Francesco Magnaghi, Alessandro Pagnan, Giorgia Garavaglia, Francesca Ferrari 1C Anche quest’anno gli alunni di prima si sono recati a Torino per l’uscita didattica di una giornata. Al mattino hanno visitato la Sacra di San Michele. Le sue origini risalgono all’anno Mille, quando Ugone “lo scucito”, per penitenza, costruì questo grande monastero. A proposito della Sacra, la nostra guida ci ha raccontato una leggenda. Alda, una bella ragazza che faceva la domestica, si rifugiò sulla torre del monastero perché dei soldati, volendo approfittare di lei, la inseguivano. Non avendo via di scampo, Alda si gettò nel vuoto invocando l’arcangelo Michele che la salvò portandola a valle. Visto che non tutti le credevano quando raccontava questo episodio, la ragazza decise di buttarsi di nuovo giù dalla torre, ma questa volta nessuno la salvò, quindi si sfracellò al suolo.

Il pomeriggio, i primini hanno visitato il borgo medievale del Parco del Valentino, in particolare i giardini che si ispirano a quelli medievali. Nel Giardino delle delizie si possono ammirare piante e fiori molto colorati e un sentiero formato da tronchi di castagno; ci sono anche quattro aiuole che rappresentano i quattro evangelisti e al centro una fontana. Nel Giardino dei semplici cresce un melograno, simbolo della fertilità; in questo giardino si coltiva la belladonna, chiamata così perché da essa si ricavava una sostanza che (così si pensava a quei tempi) rendeva gli occhi più grandi e quindi rendeva la donna più bella. Il terzo giardino è in realtà un orto medievale, nel quale si trovano diversi tipi di verdure, tranne, ovviamente, quelle ovviamente provenienti dall’America.



Di Alessandra Volpi, Samuele Piazzardi, 2B In the 14 may we went in Mantova for a school trip. We retroved at the school at 6:50 and we leaved at 7.00 at about 10 we arrived in Mantova. It was an hot and sunny day. We veseted the storic centre of that city and the driving there explain us all the story about the church and the monuments. After this it was the 12.30 and we ate something in a park and we had freetime. We took an ice-cream and we courses at the ferry’s stop cause we are in late. We sailed for three hours and we had a lot of fun and we had laught a lot. At the end of the trip we arrived in a little city: Sacchetta di Sustinente. In that city it was only 400 habitants. We took the bus and we arrived at home tired but very happy! It was a fantastic school trip!

Il 14 maggio siamo andati a Mantova in gita scolastica. Ci siamo ritrovati a scuola alle 6:50 e siamo partiti verso le 7. Alle 10 circa siamo arrivati a Mantova. Era una giornata calda e soleggiata. Abbiamo visitato il centro storico della città e la guida ci ha spiegato la storia della chiesa, dei monumenti e di alcuni palazzi. Alle 12:30, abbiamo mangiato in un parco e abbiamo avuto del tempo libero. Abbiamo preso un gelato e poi siamo corsi fino al traghetto perché eravamo in ritardo. Abbiamo navigato per 3 ore: ci siamo divertiti e abbiamo riso molto! Alla fine della navigazione siamo attraccati in un piccolo borgo: Sacchetta di Sustinente. Ha solo 400 abitanti! Abbiamo ripreso il pullman per tornare. Siamo arrivati stanchi ma tutti molto felici! È stata una bellissima gita!


Gli alunni: Viola Bellumori, Daniela Bertoncelli, Riccardo Brocca, Luigi Caldarella, Alessia Colombo, Marco Faverio, Francesca Ferrari, Leonardo Ferrito, Matteo Fontana, Giorgia Garavaglia, Gaia Glavina, Simone Guarnaschelli, Giulia Gentile, Angela Ismailaj, Chiara Lambiase, Francesco Magnaghi, Veronica Manera, Alessandro Pagnan, Federico Pezzucchi, Samuele Piazzardi, Emanuele Razzini, Matteo Rosanna, Martina Scandroglio, Alessandro Verrengia, Barbara Vitali, Lorenzo Zaroli. Le insegnanti: Donatella Giallongo, Celeste Vecere.

Per le fotografie un ringraziamento speciale alla prof.ssa Marina Macchi e al prof. Alessandro Costa.



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