Sasso Carta Forbice Preview

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Traduzione Andrea Petronio Lettering e impaginazione Andrea Petronio con Officine Bolzoni Supervisione Francesco Savino Proofreading Michele Foschini e Leonardo Favia

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di Bao Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Ken Games - L’intégrale KEN GAMES COMPILATION Ken Games 1 - Pierre © DARGAUD 2009, by Toledano , Robledo Ken Games 2 - Feuille © DARGAUD 2009, by Toledano, Robledo Ken Games 3 - Ciseaux © DARGAUD 2010, by Toledano, Robledo www.dargaud.com Per l’edizione italiana: © 2013 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-183-2


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il sacrificio...

È insito in questo sport, pende sopra le nostre teste come una minaccia.

È necessario che io ti sacrifichi, affinché non venga sacrificato io? è questo, però, che esige lo show...

... con una certa sottigliezza, per un pubblico inconsciamente sadico.

Soprattutto in un incontro tra dilettanti come quello di stasera, con l’ingresso gratuito. Quattro scontri di categoria diversa con il mio in chiusura, là, dove ogni minimo gesto chiama un fischio.

non mi sorprendo. quando non siamo coinvolti in prima persona, crediamo di avere il diritto di lamentarci.

Quattro round e nemmeno un diretto.

Vuole farlo stancare, ma sta facendo morire di noia noi.

già!

Quello crede di combattere per il titolo dei “pesi goffi”.

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Dovrebbe imparare cosa significa dare spettacolo.


Gene Tunney batté Grace dempsey nel 1926 grazie alla sua superiorità tecnica.

Pensa a

Tunney,

Cus passa tutto il tempo a ricordarmelo. Dice che ho la sua statura.

Pierre!!!

Ma lui veniva dalla “Scuola di Jim Corbett”. io sto attento alla distanza, cerco la vittoria ai punti. E più schivo, più lui s’innervosisce.

... sempre scansando i diretti più potenti.

continuo a girare sul ring, sfruttando il gioco di gambe...

Lo spettacolo lo si dà con i “Dempsey”. Duri, feroci, alla ricerca costante del K.O.

e ogni colpo a vuoto...

... rende il successivo più debole.

Disposti a sacrificarsi, come chiede il pubblico.

ma dai, alla fine vince pure.

alla fine, è così stanco che non riesce più a sollevare le braccia.

non può più né attaccare né difendersi, e il suo cervello smette lentamente di provarci.

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e lì, in un attimo, tutto scorre al rallentatore, e non vedi che questo.

la piccola breccia nella sua guardia ora è enorme. e tu, fresco come una rosa, porti a segno la tua miglior combinazione.

più veloce del fulmine.

gancio.

montante.

alla fine, ciò che provo non ha niente a che vedere con l’imporsi, né tantomeno con la vittoria. è più una questione di “trovare una soluzione”, come un problema matematico che solo tu sai come risolvere.

quando il mio avversario realizzerà cosa gli è successo, sarà già negli spogliatoi.

perché, per me, tutto questo non c’entra niente con il mio avversario.

abbastanza perché l’arbitro sospenda l’incontro per “superiorità tecnica”.

diretto.

... allora sacrificherò me stesso.

e se sono obbligato a compiere un sacrificio...

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com’è possibile una cosa del genere?

hanno lanciato una bottiglia contro il mio pugile! chi pagherà per questo?

come va?

mi dispiace, ma è solo un’esibizione: non sono previsti indennizzi di alcun tipo per questi incidenti.

rispondi!

PiERRE!

bah! ragiona!

Pierre?

ragiona!

ragiona!

ragiona!

ragiona!

va tutto bene,

PiERRE?

credo di... sì.

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sì.


avevamo iniziato l’università insieme ma, dopo aver scelto la specializzazione, non siamo più riusciti a vederci.

quindi decidemmo di ritrovarci tutti i giovedì in un bar di sua conoscenza, per fare il punto sulle nostre vite. ma a lungo andare non siamo riusciti a tenere il ritmo.

oggi mi rivedo con il mio vecchio amico TJ.

quest’anno, l’avrò visto quattro volte appena. Ma, nonostante questo, resta il mio migliore amico: thierry-jean feuille.

CiAO!

ehi, c’è una sorpresa.

lo so che questi momenti dovrebbero essere solo nostri. ma per me è importante...

TJ!

... quindi spero che non ti dispiaccia.

Anne, questo è Pierre Fermat, il mio migliore amico. ciao Pierre!

il mio piccolo rifugio, intimo e tranquillo. venire qui è come ritornare diciottenne.

Pierre, ti presento Anne Parilou, la mia ragazza.

piacere!

eh sì, ho sentito parlare così tanto di te.

avrei dovuto avvertirti, ma quando ha saputo che ci saremmo visti ha insistito per accompagnarmi.

Tj ha avuto tante donne da quando lo conosco, ma non ne ha mai portata una ai nostri incontri. questa volta dev’essere una storia seria.

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Jenda è una ragazzina veramente intelligente, ma ha i modi di fare di una delinquente. Ti immagini a colloquio con la madre mentre le dico:

AH! AH! AH!

“sua figlia è un talento come criminale, basta con la musica, direi che è pronta per la mafia.”

sembra che tu ti diverta con le tue classi. hai studiato come educatrice?

no, anzi, ho studiato lettere e filosofia, ma amo i bambini. quando mi hanno proposto la cattedra, anche se elementare, mi è sembrata una buona idea.

ciò per cui sei veramente portata è la scrittura. casa è piena di carte con appunti e storielle...

ah, sì! ultimamente sto provando con i racconti per l’infanzia, ma è davvero dura farsi pubblicare. lascio questi post-it tra le cose di Tj per obbligarlo a leggerli...

sai, non è così facile trovare nel proprio campo. Così, almeno, ci vado vicino.

momento...

“casa”. vivete insieme?!

sì, da due mesi. è stato un po’ avventato, ma con il mio contratto che stava per scadere...

Tj che convive con una ragazza... il più grande donnaiolo della nostra università ha messo la testa a posto... Anne, le mie congratulazioni...

ci è sembrata una buona idea.

scusate... posso portare qualcos’altro?

non puoi sapere! una notte, il caro...

racconta!

PiERRE!

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che? non pensavo lo fosse fino a quel punto...


lo sai, credo si chiamasse... Christel... era una ragazza pon pon...

e quindi, vi siete conosciuti alla facoltà di matematica...

in parte cercavo di evitare lo stereotipo dello studioso di matematica. dal canto mio, ho sempre amato lo sport mentre Tj, be’, lo conosci, no...

al primo anno, ma non durante le lezioni... è stato un pomeriggio in palestra. a volte credo d’aver sbagliato l’indirizzo di studi...

e tu, Tj, che ci facevi là?

non dargli ascolto, non si è di sicuro sbagliato su cosa studiare. quello che hai davanti è una specie di “Eulero”, uno di quei matematici che vedono tutto sotto forma di cifre ed equazioni. alla magistrale scelse matematica pura.

algebra astratta, geometria algebrica e tutte le ultime tendenze della matematica. in cinque anni mi son specializzato in matematica non lineare.

un’altra definizione impronunciabile per la “teoria del caos”. molto profonda, ma decisamente poco pratica.

e in cosa consiste?

Tj scelse di specializzarsi in probabilità, statistica e contabilità. ha sempre detto che è lì che girano i soldi, infatti da quando lavora in banca prende il doppio di me.

uno dei migliori, ma ha dovuto smettere...

tuo padre è un professore?

solo perché era alla mia portata, Pierre. dopo la laurea, ho supplicato per avere una borsa di studio al dipartimento d’Algebra. ma la cosa era impossibile per me. Era il dipartimento più prestigioso della facoltà, anche per merito di suo padre.

al vecchio maestro!!!

era malato da tempo... è morto l’anno scorso.

al prossimo incontro.

Pierre, noi siamo in macchina. vuoi un passaggio?

non preoccuparti. faccio quattro passi. piacere di averti conosciuta, Anne!

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non ricordo quando ho cominciato a mentire sistematicamente.

come va l’università?

bene, tutto bene.

suppongo che quando riesci a mentire a tuo padre morente, puoi farlo con chiunque.

mi chiamò Pierre in onore del nostro omonimo, l’illustre matematico.

Gli sarebbe piaciuto se fosse venuto in mente a mio nonno.

nel 1994, quando Wiles dimostrò “l’ultimo teorema di Fermat”, festeggiò come se fosse capodanno.

dieci anni più tardi, era talmente malato da non riuscire ad alzarsi dal letto.

avevo già visto mia madre morire della stessa malattia, venendo privato della falsa speranza che esistesse una cura.

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passavo i giorni a studiare ed ero riuscito a passare qualche esame on-line...

Pierre!

abbandonai gli studi per prendermi cura di lui. visto che non l’avrebbe mai accettato, cominciai a mentirgli.

... ma laurearmi era impossibile.

Pierre!

Mohammed Alì cerca di riconquistare il titolo... strappandolo all’attuale detentore, Joe Frazier.

continuavo a vedermi con Tj, ma non avevo il coraggio di dirglielo. appena lui finì i suoi studi, io mi inventai la balla della borsa di studio continuando così a mentirgli.

quando mio padre dormiva, andavo a correre o alla palestra dell’università. sfiancarmi era il solo modo che avevo per superare la depressione e riuscire a prendere sonno.

ecco! un gancio sinistro!

e chi può dire che non ce la faccia?

e poi avevo la boxe.

come dicono: “più grande la menzogna, più facile è mentire”. so come reagirebbe Tj se gli raccontassi tutta la verità. non voglio perdere un amico, è l’unico che mi fa sentire normale.

sembra che Frazier dovrà difendere il suo titolo!

il mio vecchio amico e la sua bella, la coppia perfetta.

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che ne pensi di Pierre? simpatico, un tesoro, e in piĂš ti adora.

buongiorno!

che fai oggi?

ho lezione con la prima elementare, piuttosto tranquilla.

dammi una mano.

oh, mamma mia! la banca ti licenzierĂ per la trasandatezza.

ci vediamo stasera a casa!

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a volte penso che non sia così tanto differente da quello che ho studiato.

ottengo così un’equazione, un algoritmo che circoscriva il mio avversario.

in fin dei conti, è tutta una questione di numeri.

nella boxe, anche nella categoria dilettanti, i pugili si distinguono per le loro statistiche. cerco l’incognita.

sono queste che descrivono le loro capacità, il loro modo di boxare, e che stabiliscono le categorie che assicurano “l’equilibrio dell’incontro”.

risolvo il problema.

in mezzo a quelle cifre io cerco una formula che si adatti a ogni avversario, a ogni incontro. quest’ultimi due anni devono essere stati duri. hai cominciato a boxare tardi ma hai recuperato in fretta. quindici vittorie, di cui sei per K.O. tecnico, sono un ottimo ruolino di marcia. si può ancora migliorare, hai poca massa per il tuo peso.

bell’incontro, Pierre!

ma se metti su un po’ di muscoli, potrai essere il nuovo Roy Jones Jr. e saranno premiati tutti questi sforzi e questo denaro.

sembri molto nostalgico, Cus! che hai in mente?

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ce l’ho fatta! tra un mese avremo il nostro primo incontro professionista!


un pomeriggio, dopo un peggioramento di mio padre, ero andato in palestra... niente mi riusciva a calmare.

Cus!

provai a riversare la mia frustrazione sul sacco. Cus mi osservò per ore.

la fine di un lungo cammino!

è un match in quattro round, senza protezioni. se vinciamo, passiamo ai professionisti e finalmente potrò recuperare un po’ di grana. quando sapremo chi è il tuo avversario, ti farò avere tutti i suoi “numeri”.

e visto che non avevo mai boxato, Cus mi volle prendere sotto la sua ala. il padre, pugile, l’obbligò a studiare. non potendo diventare pugile, seguì marketing per diventare manager. diventando molto bravo, non si può dire il contrario.

che cosa ne pensi, Saul? sono pronto?

ovvio che lo sei! in più, ti sei già fatto un nome! nel giro ti chiamano il “matematico”!

si fece carico delle mie spese, del mio allenamento e delle cure di mio padre. era un buon agente, ma era anche più bravo come allenatore.

sei regolarmente il favorito nelle scommesse illegali. se avessi potuto scommettere, sarei già diventato ricco...

ho conosciuto Saul a uno di quegli incontri che Cus mi portava a vedere. un vero “bagno di sangue” clandestino, senza regole né infermieri. lo vedemmo spuntar fuori dal pubblico. nel breve intervallo, rimise miracolosamente in sesto i due pugili.

buongiorno! oggi vi consigliamo il nostro hamburger di pollo e i nostri “capricci” di pesce...

Saul era un allievo infermiere discontinuo. si ritirava a ogni semestre per poi cominciare nuovamente quello successivo. la seconda volta che lo vidi, fu la volta in cui lo sentii parlare di più.

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quel pomeriggio gli chiesi di unirsi a noi.


andiamo a festeggiare con una cena. Vieni con noi, Pierre? sono sicuro che hai il frigo vuoto. offro io, dai.

oggi non posso, ho un appuntamento.

la menzogna è una cosa che ti divora lentamente. all’inizio, menti per cose che non ritieni importanti, poi arrivi alla conclusione che nulla è davvero importante.

ma per una volta ho bisogno di non sentirmi dipendere esclusivamente dalla carità di Cus.

non ho nessun appuntamento. Non mi restano che i soldi per mangiare un boccone.

suppongo che il mio orgoglio prenda il sopravvento sempre e solo per il mio bene.

come preferisci... ce li hai i soldi? sì, ne ho ancora un po’, non preoccuparti... a più tardi!

Frazier?

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Anne?

ti porto qualcosa?

Pierre...

be’, l’ora di pranzo è finita, ho chiesto una pausa al capo.

ma... perché lavori qui? e le lezioni?

eh... è una storia lunga... ma anche molto semplice...

grande...

... mi hanno licenziata.

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non sapevo che fare e ho cominciato a mentirgli. è bruttissimo, sai, ma lo amo veramente e non voglio perderlo. per favore, non dirgli nulla.

è successo qualche mese fa. infatti, non mi è scaduto il contratto, mi hanno sfrattata perché non pagavo.

non preoccuparti.

ho traslocato, così, da Tj. siccome viviamo insieme, lui mi accompagna sempre davanti a scuola.

Anne!

ora come ora, mi sento davvero in colpa per inventarmi tutte queste storie su degli allievi immaginari.

sto cercando un posto da insegnante, ma è dura. per ora, ho trovato questo lavoro da cameriera per uscirne.

almeno in questo, la laurea in lettere mi è servita.

quando troverò una classe, dirò a Tj che ho chiesto un trasferimento... tu, con la tua borsa di studio hai il suo rispetto assicurato, non puoi capire.

così potrò smettere di mentire...

forse è solo orgoglio, ma faccio fatica a convivere con il peso del successo di Tj.

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buongiorno Rosario, il solito!

tredicimila in gettoni! ecco qua!

sì.

è lui?

Tj, il miglior giocatore della città, viene qui quasi tutti i giorni.

qui non c’è nessuno che non gli debba dei soldi. le consiglio di starne alla larga se tiene al suo denaro.

ciao, ragazzi!

scusate, signori...

posso unirmi a voi?

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Fermat!

ho saputo che ti credi tanto intelligente!

le statistiche di questo Rashid Coligny sono quelle di un campione olimpico.

quando avrò finito con te, “matematico”...

Cus, in che cosa mi hai cacciato?

. . . non saprai nemmeno contare.

è più giovane di me...

non c’è dubbio, mi manderà...

e ha un miglior peso forma.

. . . al tappeto.

cacchio! sento il colpo nonostante mi protegga con i guantoni.

e peggio ancora...

non è mancino!


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