PM di aprile 2012

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Spazzascienza

Le uova di Aristotele

tene, 335 a.C. circa. Lo studioso Aristotele è l’erede di una grande tradizione. È stato allievo e collaboratore del filosofo Platone nella sua scuola, l’Accademia. Platone a sua volta era allievo di Socrate. Oltre alla filosofia e alla matematica, ad Aristotele piacciono anche le scienze naturali. Uno dei suoi allievi, Alessandro Magno, gli invia animali e piante da tutte le terre che attraversa. Aristotele apre una scuola, il Liceo, e lì con i

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L’UOVO “PALLONCINO” Ecco un esperimento in cui and iamo a vedere le diverse parti dell’uovo descritte da Aristotele. Occorrente: un uovo, un bicchiere grande o una caraffa piccola, aceto. Tutto ciò che è dentro l’uovo è racchius o non solo dal guscio, ma anche da una mem brana, che si trova appena sotto il guscio ed è una specie di palloncino. Noi possiamo distruggere il guscio usando l’aceto, e rim anere con l’uovo racchiuso dalla membrana. Basta lasciare una notte l’uovo immerso nell’aceto. Il guscio si cosparge di bolle a man o a mano che l’acido lo “attacca”. Al mattino seguente il guscio si sarà parzialmente dissolto. Si può cambiare l’aceto e aspetta re un altro po’, oppure, direttamente, strofi nare delicatamente il guscio con le dita, per staccarne i

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pezzettini a poco a poco. Allora rimane l’uovo senza guscio, racchiuso solo dalla membrana. Quando lo tiriamo fuori dall’aceto l’uovo è gonfio quasi da scoppiare. Guardando attraverso la membrana potremo notare il tuorlo, o rosso d’uovo, che è una sfera di sostanze nutritive. L’albume, o “bianco dell’uovo”, è una riserva d’acqua. E infine noteremo le calaze, dei filamenti che tengono fermo il tuorlo.


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