Alta Valle del Chiampo

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Alta Valle del Chiampo

Un territorio tra storia, tradizioni e futuro

I frutti della buona terra

Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Volume 2 - 2016 Edizioni SDB

Questa iniziativa ha lo scopo di raccogliere fondi per la Scuola Materna Maria Immacolata di Altissimo e per l’Associazione Durlo 86. L’intero ricavato della vendita del volume sarà devoluto a favore di queste istituzioni.


Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro Sommario

ALTA VALLE DEL CHIAMPO

ALTISSIMO CAMPANELLA DI ALTISSIMO MOLINO DI ALTISSIMO CRESPADORO CAMPODALBERO DURLO MARANA AGRITURISMO AI PINI Altissimo AGRITURISMO ANGOLO DI PARADISO Altissimo ALBERGO RISTORANTE CAMPANA Crespadoro - Marana AZIENDA AGRICOLA BALESTRO RUBENS Altissimo Campanella AZIENDA AGRICOLA E FATTORIA DIDATTICA LA RINDOLA Altissimo - Campanella AZIENDA AGRICOLA PIZZOLATO STEFANO Crespadoro AZIENDA AGRICOLA SASSOMORO Altissimo CARCIOFI DI MARANA Crespadoro FERRARI TARTUFI Altissimo Molino LAGO AZZURRO OSTERIA S. Pietro Mussolino LOCANDA LA MASERA Crespadoro - Durlo RIFUGIO BEPI BERTAGNOLI Crespadoro - Campodalbero RISTORANTE CASIN DEL GAMBA Altissimo RISTORANTE DUE COLONNE Altissimo RISTORANTE FERRAZZA Crespadoro RISTORANTE LA BETULLA Crespadoro - Durlo RISTORANTE LA MERIDIANA Crespadoro RISTORANTE LAITA - LA CONTRADA DEL GUSTO Altissimo RISTORANTE HOTEL PONTE NUOVO Altissimo - Molino TRATTORIA ALLA CACCIATORA Altissimo - Cortivo PRODOTTI TIPICI ALTISSIMO - Prodotti De.Co. Il formaggio di Altissimo CASEIFICIO COOPERATIVA ALTISSIMO Altissimo La trota di Altissimo TROTA DELL’ALTA VALLE Crespadoro CRESPADORO - Prodotti Tipici "CORGNOI" DI CRESPADORO CASTAGNE DI DURLO TARTUFI DI MARANA MIELE VALCHIAMPO

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Prefazione

Montagna: da territorio abbandonato a motore dello sviluppo In 60 anni la popolazione montana è scesa dal 43% al 26% della popolazione italiana. Ma Trentino e Valle d’Aosta mostrano come la buona politica possa invertire la tendenza.1 Presentato in Senato il rapporto "La montagna perduta. Come la pianura ha condizionato lo sviluppo italiano", curato dal CER (Centro Europa Ricerche) e da TSM Trentino School of Management, con il patrocinio del Senato della Repubblica, dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani e della Fondazione Dolomiti Unesco. Il rapporto conferma la tendenza allo spopolamento delle aree montane a vantaggio delle zone pianeggianti o collinari, ma mostra come, in presenza di investimenti consistenti e soprattutto di buona gestione della cosa pubblica, sia più che possibile un’inversione di tendenza. Le esperienze del Trentino, dell’Alto Adige e della Valle d'Aosta dimostrano infatti come sia possibile crescere e creare sviluppo (sostenibile) ed economia anche in territori solo apparentemente più ostici come quelli montani, grazie a politiche pubbliche lungimiranti in grado di attrarre giovani offrendo loro opportunità di futuro. Le montagne rappresentano il 43% della super⣺凶cie italiana e nel 1951 ospitavano, proporzionalmente, il 41,8% della popolazione del Paese. In sessant’anni però la montagna ha perso circa 900mila abitanti a fronte di una crescita complessiva della popolazione italiana di 12 milioni di persone. La crescita si è quindi concentrata in pianura (con una crescita di quasi 9 milioni di residenti) e collina (4 milioni). Il risultato è che oggi la popolazione montana costituisce solo il 26% della popolazione complessiva contribuendo ad alimentare un circolo vizioso: avere meno popolazione signi⣺凶ca avere meno peso politico, minore domanda di servizi e un'organizzazione più dif⣺凶cile con una conseguente maggiore propensione all'emigrazione in pianura.

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http://www.earthday.it/Territorio/Montagna-da-territorio-abbandonato-a-motore-dello-sviluppo

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ALTA VALLE DEL CHIAMPO

ph Fabio Monchelato

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ALTISSIMO

ph Martina Mettifogo

Altissimo è comune dell’alta valle del Chiampo, la più occidentale della provincia, al confine con Verona, per molti aspetti quella che ha conservato meglio la sua fisionomia agropastorale, tanto da rientrare nel perimetro del Parco Regionale della Lessinia. Il capoluogo si trova a 672 metri di quota, a mezza costa sulla sinistra idrografica del Chiampo, collegata al fondovalle dalla strada della Campanella, sullo sfondo della Cima di Marana (m 1552). Altissimo, è territorio di tradizione e cultura Cimbra. Lo testimoniano alcuni elementi caratteristici: il patrono della parrocchiale è San Nicola da Bari, un santo onorato con particolare devozione dall’elemento germanico; poi vi è poi da ricordare che Olderico de Altissimo, un capo tribù Cimbro, un Gastaldo, che nel 1287 chiese e ricevette dal Vescovo di Verona Bartolomeo dalla Scala il permesso di insediarsi, con un gruppo di coloni, in alcuni territori montani dei Lessini appartenenti alla chiesa Veronese per fondare parte dei tredici Comuni Veronesi e dando così inizio alla “Comunità Cimbra dei Lessini”. Lo stemma del Comune è ricavato in parte dall’emblema nobiliare della famiglia Slavina, il cui manufatto fu acquistato intorno agli anni Trenta del Novecento dal Comune e posizionato sul frontespizio del Municipio. Il mare nella pietra Sessanta milioni di anni fa, sui Monti Lessini c’era un mare abitato dagli stessi pesci che oggi vivono nelle barriere coralline dei mari tropicali. Oggi invece ci sono i giacimenti fossiliferi più importanti ed esclusivi del mondo, soprattutto di pesci, grandi e piccoli, che tanto da sembrare vere e proprie opere d’arte. Un’oasi del Parco Regionale della Lessinia, contempla questa meraviglia della natura: è il sito fossilifero della Pesciaia di Bolca e del Monte Postale di Altissimo. Per gli appassionati di paleontologia dunque, è possibile fare un’escursione attorno al Monte Postale e visitare i luoghi dove vengono estratte queste meraviglie della natura immergendosi così in un mare tropicale di pietra.

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CAMPANELLA DI ALTISSIMO

ph Martina Mettifogo

Campanella di Altissimo, nel dopoguerra, è stata per lunghi anni meta vacanziera dell’imprenditore arzignanese dei motori elettrici, Giacomo Pellizzari il quale si è costruito sul monte una bellissima villa. La tradizione popolare vuole che il nome Campanella abbia origine dal fatto che sul quel colle fosse posta una piccola campana che veniva suonata per invitare la popolazione alla preghiera al fine di sopperire all’impossibilità di percepire le note delle campane diffuse dalla chiesa madre di Altissimo ritrasmettendole anche alle contrade del Quartiero de fora che, come ribadito dal nome, erano situate esternamente, oltre il colle e quindi lontano dalla chiesa e fuori dalla portata dei rintocchi del suo campanile. La popolazione ha costruito poi una piccola chiesa e al suo interno, oltre a delle bellissime icone, si conserva una particolare statua della Madonna col Bambino conosciuta in loco come ”la Madonna col pomo”. L’iconografia “del pomo”, o meglio “della mela”, qui conservato nel palmo della mano della Madonna, ha un chiaro significato simbolico in quanto rimanda al tema del peccato originale. Verso la metà del secolo XVIII, per ossequiare il culto e la devozione verso la Madonna, fu costruita la lunga sequenza di portici che da Vicenza sale fino al Santuario di Monte Berico. Al centro di ogni arcata è presente il blasone dei facoltosi Vicentini che contribuirono alla realizzazione dei portici. Antonio Disconzi, le cui origini famigliari sono da Campanella di Altissimo, fu uno di quelli che sostennero questo impresa. A metà circa del percorso è infatti presente lo stemma della sua famiglia, che semplicemente raffigura una chiesa con il suo campanile ed il sole raggiato. Tuttavia, osservando attentamente la cuspide della piccola torre campanaria, è chiaramente riconoscibile una piccola campana nell’atto di suonare: appare ovvio il riferimento alla Campanella, loro terra d’origine, e all’antica Mansoneria di Altissimo.

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MOLINO DI ALTISSIMO

ph Luciano Perazzolo

Molino di Altissimo Il suo nome trae origine dal latino “molendinus”, da “mola, molenda”: è un toponimo che richiama la presenza di un edificio ove si macinavano granaglie. Difatti, già dal 1424 è citata questa località per la presenza di un mulino che risulta funzionante fra i primi dell’Alta Valle del Chiampo. Nella chiesa di Molino, sebbene di recente costruzione (110 anni), è possibile ammirare opere dell’artista vicentina Mina Anselmi (1902-1964), protagonista notevole della pittura sacra del Novecento, nota e stimata per la sua originale e innovativa tecnica decorativa. Nella chiesa si possono osservare un concentrato delle tecniche operative della pittrice che non si incontrano in nessun altro luogo: gli affreschi, nel lacunare centrale e nelle vele, che illustrano alcuni episodi della vita del Santo. Una tela ad olio raffigurante il “Battesimo di Cristo”. In sintonia con gli stessi affreschi, la pittrice, ideò e dipinse delle originali tavolette in terracotta che costituiscono le quattordici stazioni della Via Crucis. Molino è anche terra natia del Maresciallo pilota dell’aeronautica italiana Tomaso Dal Molin. Audace pilota collaudatore, nel 1928 fu ammesso al reparto di Alta Velocità (reparto paragonabile alle attuali Frecce Tricolori). Fu decorato con medaglia d’argento al Valore Aeronautico nel 1929. Volò a fianco di importanti piloti italiani dove destò con le sue ardite e brillantissime acrobazie, grande entusiasmo e plauso. A lui sono dedicate scuole, campi sportivi e numerose vie in diverse città e paesi e, fino a qualche anno fa, l’aeroporto di Vicenza.

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CRESPADORO

ph Gianni Dalla Costa

Paese capoluogo e Comune, con le frazioni di Durlo, Marana e Campodalbero, confinante con il veronesi Vestenanuova e Selva di Progno e con Ala di Trento al Passo della Lora. Chiude a nord la Valle del Chiampo con la nota Catena della Tre Croci, parte delle Piccole Dolomiti, nell'estremo est della Lessinia. Territorio vasto, ma poco abitato perché montano. Il nome lo lega all'oro per vecchie leggende e tradizioni che arrivano ai tempi più recenti; ne hanno scritto eminenti studiosi nazionali e stranieri. Il territorio, pure con tracce più antiche, si è popolato con una più insistita migrazione germanica (i cosiddetti cimbri, in realtà bavaresi) agli albori del secondo millennio che hanno lasciato a Marana l'oratorio primitivo di S. Pandolpho, a Crespadoro quello di S. Vulfgang e segni di comune appartenenza lungo il percorso migratorio (Folgaria, Asiago, Piccole Dolomiti, Lessinia) con le chiese di S.Margherita (venerata fra gli anglosassoni) a Rotzo, Rovegliana, Durlo, Roncà, Boscochiesanuova, oltre a una insistita toponomastica sparsa sul territorio che gli studiosi collegano all'alto tedesco del 1200. Da antica tradizione la Mostra-mercato dei Corgnoi in Dicembre. Di singolare valore il fenomeno della locale scultura popolare. Il capoluogo, pure nella sua limitata popolazione che non supera le 1500 persone, ha tutti i servizi sociali, civile e religiosi, a cui la modernità aspira, comprese scuole, caserma cc., servizio forestale, banche, sale riunioni, museo, percorsi sportivi e paesaggistici.

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CAMPODALBERO

ph Roberto Costa

Il nome da albero, in documenti anche "Campo Albaro, Campo de l'Albero". Legato a Durlo fino al 1815, ha vissuto secolari disagi per tutte le necessità correnti, compresa quella di portarvi i morti a spalla per l'impraticabile sentiero del Gerolin. È il paese dell'alta Valle più legato per caratteristiche alla montagna. Vi si trova al centro della Corona, a 900 m. d'altitudine, circondato da rocce e boschi. Sempre protagonista il bosco. Far carbone di legna risulta fra le sue principali attività; lo ricorda ancor oggi annualmente con la Festa della Carbonara. Salendo verso il Passo della Scagina c'è il Rifugio Bertagnoli a 1250m. e su in alto il Sentiero di Arroccamento (opera di retrovia della prima guerra mondiale, come altra viabilità del territorio) che attraversa la parte centrale della Corona per unirsi poi alla Via Visentina attraverso Fraselle. Ad est, nella conca del Campetto, una seggiovia lo lega a Recoaro Mille. Il paese, a ben 11 km. dal capoluogo, è vissuto soprattutto di pastorizia, patate, bestiame, opere forestali e amare fatiche.. E di emigrazione. Attivo il contrabbando con Ala di Trento, attraverso i Passi più alti, fino al 1918. Vi nasce il Chiampo, il torrente che dà il nome alla Valle. Oggi vive, come tutti, di modernità.

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DURLO

ph Fabio Monchelato

Paese antico, dalle origini avvolte da leggenda. Già noto Comune indipendente dalla nascita e fino al 1815, è oggi frazione di Crespadoro, posto a 845m. a ridosso di una Purga (cono di radice vulcanica dell'era terziaria, la Purk dei preistorici castellieri, luoghi fortificati, e dei medioevali castelletti, piccole fortezze) che gli dona la configurazione di un'isola dall'affascinante richiamo, racchiusa fra la valle del Corbiolo e il torrente Chiampo. Al castello si riferiscono i termini, ancora in uso, di Sopracastello e Sottocastello, documentati dal 1200. Di qui saliva la nota Via Visentina che attraverso i monti collegava la Valle a Trento. La tradizione lo lega a singolare religiosità: San Giovanni Calabria qui veniva a fare brevi vacanze estive, di Durlo è Suor Germana nota in tutta l'Italia televisiva, di Durlo era Tamarindo lo scultore di tavolette a soggetto religioso, e ancora mons. Luigi Caliaro che ne ha illustrato la singolare storia, e il vescovo mons. Marco Caliaro e infine, del piccolo centro montano, ben 46 fra sacerdoti, religiosi e suore ancora nel 1982. Legato alla tradizione delle castagne ne celebra una vivace festa annuale in ottobre. Paese aperto a moderne iniziative, oggi attrezzato di strutture di servizio, in posizione di immediato impatto paesaggistico di fronte alla Catena delle Tre Croci sulle Piccole Dolomiti.

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MARANA

ph Gianni Dalla Costa - Panoramio

È frazione di Crespadoro a 800m. su di un falsopiano dell' omonimo monte. Domina, pensile come una balconata, la Valle del Chiampo. Dalla cima del monte, già sede di una guarnigione romana a vedetta, si spazia fino all'Adriatico e fino alle sagome dell' Appennino emiliano oltre la grande pianura, e, dietro, su affioranti cime dolomitiche e sul biancore dei ghiacci dell' Adamello. La leggenda lega il paese a Merana moglie di Verlaldo Goto e contrada Cavaliere (dove una casa reca lo stemma del sole), a un cavaliere di Malta ivi rifugiatosi. Popolata da migrazioni cimbre, come tutta l'alta Valle, la primitiva chiesa era dedicata a S. Pandolpbo. Da una guida del Touring Club 1954: "Marana...è uno dei siti più celebrati del Vicentino per la bontà del clima". Il primo paese della Valle aperto alla villeggiatura. Si dice vi arrivi un flusso d'aria marina dall' Adriatico, efficace per i riposi estivi. Lo sapevano folti gruppi di villeggianti veneziani che vi hanno vissuto liete vacanze estive da fine 800 alla seconda guerra mondiale. Presso la Brassavalda, che collega a Valdagno, affiorano sorgenti che danno acqua alla Valle e ai margini di un dosso panoramico di contrada Pasquali è stato realizzato un Osservatorio astronomico. Movimentata l'annuale Festa del Tartufo in autunno. I frutti della buona terra - 11/66


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Alta Valle del Chaimpo vista dalla Croce di Marana - ph Roberto Costa I frutti della buona terra - 12/66


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AGRITURISMO AI PINI

Altissimo

L’azienda di 8 ettari è a 750 mt. slm circondata da prati, pascoli e boschi. È punto di partenza per escursioni ed itinerari naturalistici. Si coltivano il prato, il pascolo, il bosco e gli ortaggi e si allevano bovini da latte e da carne, suini, polli. Apertura - Venerdì, sabato e domenica, da maggio e settembre. Ristorazione. Spuntini - Culatello, fiocchetto, sopressa, materia, pancetta con filetto, lardo con filetto, ossocollo, brasolara. Piatti tipici. Bigoli con pasta di salame, grigliate di carne di produzione propria. ❏ Primi - Maccheroni alle verdure, bigoli con pasta di salame ❏ Secondi - Carne alla griglia ❏ Dolci - Torta di mele, putana, strudel, crostate. Vendita prodotti. Salumi di produzione propria, carne. Attività ricreative. Itinerari naturalistici tra boschi, pra' e vece contrà. Spazio giochi per bambini, sentieri, itinerari naturalistici. Come raggiungerci. Valle del Chiampo. Da S. Pietro Mussolino ad Altissimo. Prima del centro del paese, in via Pini Agriturismo ai Pini - Via Pini, 20 - 36070 ALTISSIMO - Tel. +39 0444687174

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AGRITURISMO ANGOLO DI PARADISO

Altissimo

Il nostro Agriturismo Ad Altissimo, nella magica terra dei Cimbri e non molto distante dal Parco Regionale della Lessinia, c'è un posto in cui natura, storia, cultura ed enogastronomia si incontrano e si fondono per offrire all'ospite un'esperienza indimenticabile. Questo posto è Angolo di Paradiso. E' un luogo ideale per ritrovare la serenità e organizzare eventi in un ambiente immerso nel verde dei boschi e della natura. Un antico fienile ristrutturato, una piccola sala romantica che a seconda delle stagioni cambia aspetto, i giardini con vista sulle dolci colline e sulla Valle del Chiampo, una rigorosa e accorta selezione di materie prime di produzione propria e locale, piatti che richiamano le antiche tradizioni vicentine e un servizio attento, ma non invadente: sono tutti i nostri ingredienti per accompagnare l'ospite in un percorso ricco di sensazioni ed emozioni in un piccolo Angolo di Paradiso. Gli ospiti potranno degustare menù legati alla tradizione locale rivisitati in chiave moderna con particolare cura dei dettagli, differenti in base alla stagione col fine di garantire un passaggio diretto del prodotto dal campo al piatto.

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I dintorni Una cornice naturale di forte impatto scenico, nella superba valle che prende il nome dal rispettivo fiume che la percorre: il Chiampo. All’interno, una miriade di pregiati tesori artistici e storici, curiose tradizioni, squisite prelibatezze. Si possono così visitare luoghi incantevoli, intrisi delle tracce e della cultura del passato. Il nostro agriturismo può essere il punto di partenza per avventurarsi alla scoperta del passato. Il sentiero amico - Percorso a tappe

Il nostro agriturismo è attraversato dal percorso naturalistico del C.A.I. il ”Sentiero Amico”. Una passeggiata a tappe tra sentieri in mezzo al bosco dove è possibile allontanarsi dalle tensioni di una vita spesso troppo frenetica e spersonalizzante per ritrovare se stessi e i valori più antichi e più veri della vita. Percorrendo il “Sentiero Amico” di San Pietro Mussolino si possono ammirare la Chiesa Vecchia, capitelli, nicchie e tavolette disposti lungo il percorso. Si tratta di espressioni religiose eseguite tra il Cinquecento e l’Ottocento, spesso riferibili alla tradizione cimbra. I Cimbri, coloni bavaresi scesi nel XII sec. nelle alte valli dell’Agno e del Chiampo per dissodare e disboscare le terre, lasciarono infatti forti impronte sul territorio, come testimoniano non solo le tracce materiali, ma anche antiche tradizioni e numerosi toponimi. Per info e tappe: http://valchiampo.it/sentiero-amico-a-san-pietro-mussolino/

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro Agriturismo e Fattoria didattica - Angolo di Paradiso DOVE LA TERRA INCONTRA IL CIELO Il nostro obiettivo è valorizzare l’ambiente facendo sì che gli ospiti possano avvicinarsi alla campagna, in una dimensione naturale dove ci si lascia alle spalle la frenesia del vivere quotidiano, alla ricerca di aria pulita e di nuovi rumori, magari più forti ma rilassanti rispetto al clacson di un auto con un servizio di qualità svolto da persone portatrici di una cultura antica come la tradizione contadina.” Solo su prenotazione - (capienza sala di circa 20 coperti)

Crocchetta di riso e zucca con cuore morbido di “Burlino” di Altissimo,fonduta Grana Padano e vellutata di Broccolo Fiolaro

Gnocchi di pane e formaggio Altissimo su crema di rapa rossa

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Mezzelune di farina semintegrale con ripieno di coniglio al finocchietto selvatico, conserva di pomodoro e salsa all’ortica

Delizia con crema chantilly alla menta, biscottini morbidi e cioccolato

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro La nostra Fattoria didattica

La cura e il rispetto degli animali. Maria Alda e Graziano, pionieri di questo progetto iniziato 7 anni fa, hanno voluto e vogliono trasmettere il loro amore per la natura e il rispetto degli animali. Con loro, i bambini hanno l‘opportunità di riscoprire le gioie semplici che ormai sono state dimenticate: osservare da vicino gli inquilini della fattoria, accarezzarli, coccolarli e dar loro da mangiare il tutto in un ambiente immerso nel verde dei boschi. Il contatto diretto con i nostri amici animali aiuta il bambino a dare amore ma anche a riceverne. Uno straordinario laboratorio naturale. Johnny, diplomato Perito Agrario presso l’istituto Trentin di Lonigo,userà le sue conoscenze in campo agricolo per far scoprire ai bambini la campagna in una cornice rurale contadina con l‘obiettivo di far prendere coscienza e toccare con mano la semplicità e il naturale svolgersi della natura: l‘orto e le semine, la raccolta della frutta e della verdura, la cura dell’ambiente e la scoperta del bosco. Nell’orto i bambini imparano ad attendere, progettare, osservare e a prendersi cura della terra in un ambiente multisensoriale di forme, colori, sapori, odori, suoni ed emozioni.

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Mettiamo le mani in pasta! Charley, diplomato cuoco all’istituto alberghiero di Recoaro, con creatività, ogni giorno prepara ai bambini cibi sempre diversi con prodotti del territorio per educarli ad una sana alimentazione. Con lui, i bambini hanno l‘occasione di entrare in un laboratorio creativo in cui potranno cimentarsi nella preparazione di semplici ricette, per avvicinarsi al mondo della cucina mettendo le “mani in pasta”. In cucina i bambini sviluppano la curiosità, la manualità, la creatività e l’autostima, scoprono gli alimenti entrando in confidenza con il cibo attraverso i cinque sensi in modo pratico, spontaneo e divertente.

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Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo...

Passeggiare in un bosco, osservare nascosti un uccellino, sdraiarsi sull’erba, accarezzare una capretta, cavalcare un asinello, gustare i frutti appena raccolti da un alberello e magari impastare una deliziosa torta ...sono bellissime esperienze ormai quasi sconosciute alle giovani generazioni. La nostra fattoria didattica, con alle spalle 6 anni di esperienza, nasce dal desiderio di far vivere queste emozioni a bambini e ragazzi, appassionarli alla vita rurale, stimolare la loro curiosità e sviluppare la loro manualità, attraverso un‘esperienza diretta per aiutarli a riscoprire l’equilibrio tra uomo e natura insegnando loro il rispetto dell’ambiente, degli animali e delle risorse del territorio che li circonda. La filosofia dell‘ “imparare facendo“ sta alla base della nostra idea di fattoria didattica, dove l‘esperienza diretta dei bambini riveste un ruolo molto importante. Si avvale di personale qualificato, con esperienza e voglia di trasmettere le loro conoscenze in un clima giocoso e rilassato. I nostri corsi L‘obiettivo è scoprire l‘importanza del ciclo delle stagioni, sviluppando la curiosità, la manualità, la creatività e l‘autostima, il tutto in un clima giocoso e rilassato.

I compleanni in fattoria Da noi puoi organizzare feste di compleanno in fattoria per bambini e adulti con la possibilità di svolgere attività didattiche e visite guidate agli animali della fattoria. Inoltre potrai gustare i nostri deliziosi dolcetti e le nostre torte fatte in casa!

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Agriturismo Angolo di Paradiso - Via Laita San Pietro n.4, Altissimo cell 3355432380 info@angolodiparadisoaltissimo.it www.angolodiparadisoaltissimo.it I frutti della buona terra - 21/66


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ALBERGO RISTORANTE CAMPANA

Crespadoro - Marana

Immerso nel verde delle Piccole Dolomiti, l’Albergo Ristorante Campana, struttura ricettiva ad una stella, si presenta come base ideale per trecking, escursioni in bicicletta, ristoro e alloggio per appassionati di equitazione e soggiorni estivi per chi ama tranquillità e relax. La posizione offre un suggestivo panorama della catena montuosa dei lessini e delle valli sottostanti. Situato a 800 metri sul livello del mare dista 12 Km da Valdagno, 20 Km da Arzignano e 45 Km da Vicenza. Nella collina retrostante sorge l’osservatorio astronomico Monte di Marana gestito dal Gruppo Astrofili di Valdagno presso il quale si possono prenotare visite guidate durante tutto l’arco dell’anno. La gestione dell’Albergo Ristorante Campana è affidata oggi a Bertoldi Freddy che, assieme alla moglie Silvia, prosegue l’attività iniziata dai suoi genitori, Sergio e Valentina, nel 1970. Tale gestione garantisce un’accoglienza e un’ospitalità familiare e professionale. L’ albergo ristorante Campana si trova a Marana di Crespadoro, piccolo paese di montagna in provincia di Vicenza. Per raggiungere l’albergo Campana bisogna risalire la vallata del Chiampo, tenendo come paesi di riferimento prima Arzignano, poi Chiampo e Crespadoro. Per chi proviene da Valdagno seguire per Castelvecchio e Marana. L’uscita autostradale indicata è quella di Montebello Vicentino sull’A4. L’albergo Ristorante Campana dispone di 10 camere a due posti letto di cui 8 con bagno completo e 2 senza bagno completo, tutte dotate di telefono per chiamata esterna. Ideale per banchetti e cene di lavoro il ristorante propone menu che si rifanno alla tradizione culinaria veneta con qualche spunto di cucina creativa e innovativa. Freschezza e qualità delle materie prime abbinate a sapienti metodi di cottura sono l’elemento essenziale per la riuscita delle nostre pietanze. Albergo Ristorante Campana Via Pasquali, 7 - Marana di Crespadoro - Tel./Fax 0444/429049 www.albergocampana.com

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AZIENDA AGRICOLA BALESTRO RUBENS

Altissimo Campanella

La storia L’amore per la propria terra e per le proprie radici contadine è alla base dell’azienda agricola sorta nel 2013 a Campanella sui terreni che molti anni prima servivano per foraggiare il bestiame dei nonni. La voglia di recupero di questi fondi unita al desiderio di innovare ha dato vita ad un impianto per la coltivazione di fragole fuori suolo. Il luogo I pendii aperti e soleggiati, a 700 mt s.l.m. si prestano in modo ottimale alla coltivazione della fragola che qui coltiviamo nel migliore dei modi, con rigorosa attenzione alla genuinità del prodotto finale. Il prodotto L’obiettivo prefissatoci di fare fragole buone “come una volta” viene raggiunto nel rispetto dei cicli naturali della pianta, raccogliendo il frutto a maturazione completata, senza anticipi commerciali. Inoltre, la decisa escursione termica che caratterizza questi luoghi durante tutto il periodo estivo conferisce un eccellente aromaticità e dolcezza al frutto. Di fondamentale importanza è l’attenzione che mettiamo nel combattere le avversità aiutandoci con pratiche come la lotta integrata e l’attenta scelta di varietà resistenti alle più comuni malattie. Quest’anno l’offerta si arricchisce con la proposta del mirtillo che andrà ad implementare le quattro varietà di fragola già testate con successo nelle stagioni passate. Il periodo La stagione produttiva inizia solitamente col mese di giugno per terminare a settembre/ottobre, in base all’andamento climatico.

Azienda Agricola Balestro Rubens - Via Campanella , 3/a - 36070 Altissimo VI Orari - Tutti i giorni 9-12 / 15-19 Tel. 339 6990093 rubalestro@libero.it I frutti della buona terra - 23/66


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AZIENDA AGRICOLA E FATTORIA DIDATTICA LA RINDOLA

Altissimo - Campanella

Rindola è un’antica parola di origine cimbra, che significa “corteccia dell’albero”. I cimbri, un popolo di origine bavarese che si insediò nell’alta Valle del Chiampo a partire dal XIII secolo, finirono per indicare con il nome rindola le canalette che venivano predisposte nelle fontane e nelle sorgenti per convogliarne l’acqua, le quali in origine erano proprio fatte con delle cortecce d’albero, in seguito anche in pietra. Rindola evoca un suono lontano, arcaico, che come lo scorrere di un ruscello ci sussurra la storia dei nostri antenati laboriosi che per primi si misero a coltivare queste terre con fatica, ma con grande rispetto della natura.

Coltivazioni biologiche Noi della Rindola intendiamo proporre un modo diverso da quello moderno usato comunemente oggi per coltivare, riproponendo quello di una volta. Raccogliendo da chi ci ha preceduto lo spirito di profonda attenzione e quasi devozione verso tutto il mondo naturale, coltiviamo rispettando le stagioni senza forzature, evitando l’uso di sostanze chimiche di sintesi, mantenendo la fertilità del suolo con le rotazioni. Vogliamo che il cibo che produciamo sia fonte di nutrimento e salute, non certo di danno all’ambiente o malattie per l’uomo. Per questo motivo siamo giunti alla certificazione biologica degli 8 ettari di fondo agricolo di cui ci prendiamo cura, che comprendono prati, ortaggi misti, mais, patate e un meleto, il tutto inserito in un ambiente naturale praticamente incontaminato e circondato da boschi, a più di 700 mt di altitudine. Questi terreni rappresentano la base della piramide alimentare che sostiene tutta la nostra attività: dai campi otteniamo il necessario per il sostentamento di alcuni animali (asini, pecore, galline, conigli) e conseguentemente anche le materie prime per la nostra cucina.

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro Spaccio aziendale . Nel nostro spaccio aziendale potrete trovare un buon assortimento di verdure di stagione, oltre a uova e mele. Ma sicuramente tra i nostri prodotti spicca la gustosissima farina di mais marano, antica e pregiata varietà del vicentino, disponibile anche nella versione integrale macinata a pietra. Anche le patate, beneficiando dell’escursione termica diurna tipica del clima collinare e della ricchezza di minerali dei terreni vulcanici in cui le coltiviamo, sono molto saporite e apprezzate.

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Le varietà di patate di cui disponiamo ❏ Monalisa. Pasta e buccia di colore giallo. Ha una pasta abbastanza soda quindi si presta bene per tutti gli usi, anche se l'utilizzo migliore è quello da arrosto e fritta ❏ Desiree. Pasta di colore giallo e buccia di colore rosso. Anche questa varietà si presta bene per tutti gli usima si distingue per la preparazione di patate fritte e lessate ❏ Kennebec. Pasta di colore bianco e buccia giallo chiaro. Grazie alla sua consistenza farinosa e asciutta è considerata molto adatta per gnocchi, purée, crocchette e dolci ❏ Spunta. Pasta e buccia di colore giallo. Usi consigliati per insalata e arrosto.

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro La patata della Campanella. L'A B C delle nostre patate

A. Coltivate con metodo biologico Le nostre patate sono coltivate col metodo biologico, questo significa che non siamo ricorsi a sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere) ma abbiamo invece adottato tutta una serie di accorgimenti e tecniche colturali in modo da rendere la coltivazione compatibile con la tutela dell'ambiente e della salute di tutti NOI consumatori. Noi della Rindola infatti ci consideriamo i primi consumatori delle nostre stesse patate e vogliamo che il cibo che produciamo sia fonte di piacere, di nutrimento e di salute, non certo di malattie per il nostro corpo. Con la rotazione delle colture (cioè non coltiviamo mai lo stesso ortaggio per più anni nello stesso posto) preveniamo l'insorgenza di malattie a danno delle piante e conserviamo la fertilità del suolo. L'unico fertilizzante che usiamo è il letame bovino. Inoltre i tuberi usati per la semina di inizio stagione non sono quelli convenzionali ma sono certificati bio, questo significa che non sono stati precedentemente trattati con fungicidi o insetticidi. Infine la conservazione dopo la raccolta avviene semplicemente al buio e al fresco della nostra cantina, senza l'uso di antigermoglianti. La nostra convinzione sull'importanza del biologico ci ha portato ad intraprendere il percorso per conseguire la certificazione BIO, con l'ente certificatore ICEA. B. Coltivate in terreni vulcanici | terreni dove abbiamo tutte le nostre coltivazioni sono di natura vulcanica; questo comporta che i terreni sono naturalmente ricchi di sostanze minerali e quindi sono in grado di sostenere la crescita delle piante senza ricorrere a fertilizzanti chimici. Questi minerali presenti conferiscono inoltre un ottimo sapore e gusto ai tuberi. C. Coltivate in montagna a 750 mt slm Le nostre patate sono coltivate a Campanella di Altissimo (VI), a 750m slm, in un ambiente praticamente incontaminato, circondato da prati e boschi, e lontano da possibili fonti di inquinamento. Le patate di montagna subiscono l'azione delle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, che favoriscono l'accumulo di sostanza secca nei tuberi (amido e altri nutrienti). Le patate coltivate a bassa quota invece presentano un maggior quantitativo d'acqua e di conseguenza manifestano un cedimento della loro consistenza durante la cottura. Le nostre patate risultano quindi essere un prodotto di qualità e un ottimo ingrediente per la cucina.

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro Fattoria didattica ❏ Tutti i giorni è attivo il Doposcuola in Fattoria, dove oltre a pranzare con i nostri prodotti, i bambini possono vivere dall’interno la vita di una fattoria, dar da mangiare agli animali e curare l’orto. I bambini possono vivere al massimo la natura che li circonda, con giochi e laboratori creativi. ❏ Durante l’anno proponiamo inoltre vari laboratori didattici per presentare ai bambini alcuni aspetti della natura e delle stagioni. ❏ La nostra fattoria ospita anche feste di compleanno, durante le quali i bambini possono divertirsi con giochi e animazioni negli ampi saloni interni e avventurarsi in avvincenti caccie al tesoro nel grande parco. ❏ Infine accogliamo scolaresche durante le visite di istruzione, predisponendo attività didattiche mirate sul tema dei cimbri, l’orto biologico, la natura, gli animali e l’alimentazione. Eventi per adulti e trekking Per adulti e famiglie proponiamo serate a tema o eventi, che permettano in qualche modo di assaporare il territorio con tutti i cinque sensi: infatti la presenza nelle nostra azienda famigliare di una guida naturalistica abilitata ci permette di raccontare agli ospiti le peculiarità della zona sotto molti punti di vista. Con le escursioni guidate (nonché quelle accompagnate dagli asini!) è possibile esplorare la fitta rete di sentieri che circonda l’azienda, imparando la storia locale, le tradizioni, gli aspetti geologici e naturalistici. La Rindola è infatti il punto di partenza ideale per piacevoli trekking immersi nella natura del monte Faldo, con i suoi panorami bellissimi e il famoso faggio plurisecolare di Popi, catalogato tra i grandi alberi della provincia di Vicenza. In occasione degli eventi è possibile completare l’esperienza di una giornata in fattoria assaggiando spuntini o piatti tradizionali preparati dalla nostra cucina principalmente con i nostri prodotti biologici e comunque con quelli di altre aziende locali.

La Rindola - Azienda agricola biologica e fattoria didattica - Via Campanella 18, Altissimo (VI) Tel. 349.4479805 larindola@libero.it

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La prima Fattoria didattica? Quella di Giacomo Pellizzari a Campanella - Cenni storici

Anno 1946, la guerra è appena finita. Alcuni figli dei dipendenti delle aziende di Giacomo Pellizzari vengono portati col camion al "centro estivo" a Campanella di Altissimo, proprio dove ora ha sede La Rindola.

La nostra azienda agricola La Rindola, pur essendo una giovane realtà, ha radici profonde che ci legano al passato; infatti come molti qui nell’alta Valle anche noi proveniamo da famiglie contadine. I terreni che coltiviamo e il vecchio fabbricato che abbiamo ristrutturato, negli anni ’30 costituivano un’azienda agricola modello, voluta e creata da un illuminato imprenditore, tra i pionieri dell'industria italiana: Giacomo Pellizzari di Arzignano. La Pellizzari è divenuta famosa in tutto il mondo per la produzione di motori elettrici e pompe. L'intuizione di Giacomo Pellizzari fu quella di unire, con numerose difficoltà, tanti piccoli appezzamenti di terreno di varie proprietà, che accorpati permisero la creazione di un fondo agricolo omogeneo. La loro estensione era sufficiente anche sotto il profilo economico: di fatto fu l’unico a prevedere ed evitare i danni della frammentazione delle proprietà contadine. Nacque così una moderna azienda agricola di alta collina, nella quale si producevano mais, frumento, ortaggi, frutta, patate e fieno per l'alimentazione di una consistente stalla, con la conseguente produzione di latte e formaggi di alta qualità. Questa fattoria si meritò dalla Camera di Commercio di Vicenza un riconoscimento come modello esemplare di azienda agricola di montagna. Questa azienda era infatti economicamente autosufficiente e dava lavoro a una decina di persone del posto, alcune delle quali ormai anziane, ma che ancora ricordano di quando lavoravano nella fattoria Pellizzari.

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro Essi ricordano ancora i lavori di ristrutturazione e ampliamento della chiesa parrocchiale di Campanella, voluti e sostenuti, in ogni suo aspetto, da Giacomo Pellizzari.Soprattutto ricordano le estati gioiose dei figli dei dipendenti delle aziende Pellizzari, che venivano ospitati per le vacanze nella fattoria. In qualche modo questa può essere considerata il primo rudimentale centro estivo in una inconsapevole fattoria didattica. Anche il famoso musicista e compositore Bepi De Marzi nella sua giovinezza frequentò la colonia estiva nella fattoria di Pellizzari ed egli ricorda che la costruzione agricola veniva trasformata in una colonia, con camerate con le brande, una grande sala per mangiare e un portico per giocare e fare le lezioni. Oggi la nostra azienda agricola La Rindola vuole raccogliere quanto seminato dall’illuminato Giacomo Pellizzari e farne tesoro e proiettarsi così nel futuro con idee innovative e rispettose della terra e delle persone.

Veduta di Campanella di Altissimo verso gli anni '60. Il grande fabbricato al centro della foto è l’edificio agricolo della fattoria Pellizzari. Sulla sinistra si vedono i suoi fondi agricoli, ora coltivati dalla Rindola.

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AZIENDA AGRICOLA PIZZOLATO STEFANO

Crespadoro

L'Azienda Agricola, produce mele Golden Delicious, Renetta Canada e Fuji. Il frutteto è situato a circa 600 metri sul livello del mare, in una zona priva di insediamenti industriali, riparata e soleggiata. La produzione annua complessiva è di circa 600 quintali di mele, la maggior parte di specie Golden destinate alla produzione del succo. La Renetta Canada e Fuji è destinata alla vendita. Questa limitata quantità va a vantaggio della qualità. La filosofia aziendale mira alla produzione di un'alta qualità di frutta che si riflette anche sulla qualità del succo di mela, già vincitore di premi in concorsi per produttori della zona. Produce anche aceto di mela. Le mele prodotte dall'Azienda Agricola Pizzolato Stefano sono disponibili dopo la raccolta, solitamente nei primi giorni del mese di ottobre. Le varietà sono Golden Delicious, Fuji e Renetta Canada. La produzione non va oltre i 600 quintali annui per una precisa scelta aziendale volta a ottenere un frutto di alta qualità. L'alta qualità della mela deriva innanzitutto dalla esperienza della titolare, vista l'origine trentina, dallo studio del terreno più adatto, dalla tecnica con cui viene portata a maturazione, seguendone personalmente tutte le fasi, dalla potatura della pianta ad inizio stagione fino alla raccolta del frutto a settembre. Vendita diretta presso la sede legale in via Lovatini nel Comune di Crespadoro (VI) dal 1 ottobre. Le mele si possono acquistare direttamente in azienda o si possono spedire a mezzo corriere. Le varietà sono tre: Golden delicious a euro 1,00 al kg. - Fuji a euro 1,00 al kg. - Renetta Canada a euro 1,20 al kg. Il succo di mela dell'Azienda Agricola Pizzolato Stefano è ottenuto dalla lavorazione di mele della specie Golden Delicious, prodotte nel frutteto dell'azienda agricola, con una tecnica che mantiene tutte le caratteristiche organolettiche del frutto appena raccolto, senza aggiunta di dolcificanti o di conservanti. Dopo la pastorizzazione viene confezionato in una comoda scatola con valvola vit-top, che permette di consumare il succo anche dopo molte settimane dall'apertura, senza la necessità di essere conservato in frigo. Il contenitore è del tipo bag in box, con valvola vit-top, si può conservare a temperatura ambiente o in frigo anche molte settimane dall'apertura senza alterare il prodotto. Il succo viene offerto in bag in box da 3 litri. Euro 8,50 Azienda Agricola Pizzolato Stefano - Via Lovatini, 6 - Cresapadoro (VI)

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AZIENDA AGRICOLA SASSOMORO

Altissimo

Altissimo è uno dei centri più suggestivi della valle del Chiampo e luogo di villeggiatura nella zona del centro abitato ed in quello di Campanella. E' adagiato ad oltre 600 metri di altitudine sui contrafforti sud-orientali dei Monti Lessini e domina da lassù la lunga verde vallata. È in questa incantevole cornice che sorge l’Azienda Agricola Sasso Moro, una piccola realtà locale, attiva sul territorio dal 1999. Inizialmente, venivano allevate mucche da latte e suini, venivano prodotti formaggi e salumi. Dal 2007 si allevano solo maiali, 120 capi circa all’anno, trasformati, grazie all'organizzazione di tipo familiare che garantisce attenzione e qualità artigianale, in gustosissimi salumi. L’azienda consta di una stalla, un capannone, una sala di trasformazione, di uno spaccio aziendale e di un autonegozio che consente la vendita di insaccati e carne fresca in 4 mercati settimanali. Il responsabile della stalla è Thomas Dalla Gassa, 23 anni, figlio della titolare Antonella Pernigotto Cego, ed ospita circa 120 maiali all'anno che giungono in azienda all'età di 3 mesi ed al peso di circa 30/40 kg. I suini vengono suddivisi in box spaziosi, si muovono su pavimento in cotto nel rispetto del loro benessere. Vengono alimentati due volte al giorno e si nutrono di farine, cereali e "scoro", il siero del formaggio. Questo tipo di alimentazione consente ai prodotti “Sasso Moro” di differenziarsi da quelli industriali. Grazie a queste cure, i maiali raggiungono i 200/250 Kg di peso per poi essere portati al macello. Dal macello le carni fanno ritorno in azienda e vengono custodite per una notte nella cella prima della lavorazione. Il giorno successivo, seguendo la tradizione dei migliori norcini, la carne viene sezionata delicatamente, dividendo quella riservata ai cotechini (muscolo e cotenna) dal resto, riservato ai salumi. La carne viene tritata, impastata e condita con apposite e specifiche percentuali di sale e pepe, differenti per i vari prodotti. La carne viene, quindi, insaccata con professionalità e profonda attenzione. Salami, soppresse, cotechini e salsicce vengono appesi sulle "cavalete" per una prima asciugatura per poi essere trasferiti nelle rispettive cantine: i salami vengono stagionati in una cantina dotata di un sistema di controllo della temperatura e dell'umidità; le soppresse vengono messe in una cantina con pavimento in cotto che consente loro la stagionatura tradizionale di "una volta" che, come già ricordato, le differenzia dal prodotto industriale!

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro La stagionatura degli insaccati viene curata e seguita giornalmente con dedizione e passione, vengono “spazzolati” dalla muffa e portati sulle tavole dei consumatori a tempo debito: dal salame fresco da consumare previa cottura a quello da affettare, alle sopresse, pancette, “osocoli”, filetti, “primavere”, “brasoliere”.

Spaccio aziendale SassoMoro

La vendita dei prodotti avviene nello spaccio aziendale e in quattro mercati settimanali ❏ Lonigo - Lunedì mattina ❏ Mercato a Km 0 di Montecchio Maggiore - Mercoledì pomeriggio ❏ Chiampo - Giovedì mattina ❏ Valdagno - Sabato mattina Nello spaccio aziendale sono in vendita anche vari prodotti locali ❏ Azienda Agricola Pizzolato Stefano ❏ Formaggio Monte Faldo della Coop. Agr. Prod. Latte di Nogarole (VI) ❏ Trota d’Alta Valle di Tibaldo Paolo di Crespadoro (VI) I frutti della buona terra - 33/66


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Famiglia Dalla Gassa - Pernigotto Cego

L’azienda, oltre a produrre per il fabbisogno familiare, è particolarmente attenta a continuare il servizio di salvaguardia del territorio che si tramanda di padre in figlio da molti anni. Azienda agricola Sassomoro di Pernigotto Cego Antonella - Via Gassa 12A - Altissimo (VI) Tel. 0444 487420 - 348.9041755 www.sassomoro.it

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CARCIOFI DI MARANA

Crespadoro

Le attività agricole (e di allevamento) erano preminenti nella vita della popolazione dell’Alta Valle, scandivano i ritmi delle famiglie residenti e disegnavano l’assetto e la morfologia del paesaggio. Terrazze costruite con muri in pietra “a secco” per ricavare una pendenza utile alla lavorazione della terra, coltivata e curata con minuzia, opere di captazione per l’acqua irrigua e di drenaggio favorivano in aggiunta il regolare assetto idraulico prevenendo inoltre l’esposizione a rischi di tipo idrogeologico. In seguito all’abbandono dell’attività agricola da parte dei valligiani che con essa si sostentavano, dovuto in gran parte al richiamo di nuovi tipi di lavoro e di reddito dall’industria fiorente nel fondovalle, la maggior parte dei terreni un tempo destinati ai coltivi è stato abbandonato, dando luogo alla formazione di estese superfici boscate. “Agrimea Società Cooperativa agricola Sociale” è una cooperativa di tipo B ai sensi della legge 381/91 e svolge attività agricola (orticoltura, coltivazione di erbe officinali e suffruttici, seminativi e prati), di allevamento (maiale e asino) e di turismo sociale. Il progetto Carciofi di Marana s’inserisce nel contesto più ampio del Progetto Marana, che unisce le attività svolte dalle cooperative “Agrimea Società Cooperativa agricola Sociale” e “Mea Cooperativa Sociale”(gestione di centri diurni, comunità alloggio e centri residenziali per disabili con problemi di comportamento e dello spettro autistico). Il carciofo (Cynara cardunculus L.) è una pianta di origine mediterranea nota dall’antichità soprattutto per i pregi organolettici del capolino. In Italia la coltivazione del carciofo è tipica delle zone con clima temperato e inverni poco rigidi. In realtà esistono anche rare varietà di carciofo che si sono ambientate nel nord Italia riuscendo a superare in pieno campo anche i nostri inverni. Il nostro obiettivo è ottenere una produzione di carciofi “fuori stagione”, sfruttando la combinazione dei fattori altitudine (coltivazione in montagna, al di sopra degli 800 metri s.l.m.) e latitudine (nord Italia) del nostro territorio, che sono in grado di riprodurre, nelle estati in quota, le caratteristiche climatiche presenti in inverno nelle pianure nel sud Italia. La coltivazione avviene su terreni concessi in uso gratuito alla cooperativa da parte di alcuni soci. I terreni si trovano a Marana, una frazione di Crespadoro (VI) nell’Alta Valle del Chiampo, a un’altitudine di circa 810 metri s.l.m., e sono prevalentemente esposti a sud. Gli appezzamenti sono disposti su sistemi di terrazzamento molto ampi, che non presentano un’elevata pendenza media. I terreni in questione fino agli anni ’60 venivano coltivati avvicendando diverse colture cerealicole (mais cinquantino, orzo, grano saraceno, …), orticole (patata, lenticchia, …) e alcune particolari come lo zafferano. dott. for. Leonardo Mariga - cell. 3398414670 - info@coopagrimea.it per vendita diretta c/o via Cacciavillani, n. 13 – Marana di Crespadoro (VI) - p. a. Nicolò Franco - cell. 3406705296 http://www.carciofidimarana.it/ I frutti della buona terra - 35/66


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FERRARI TARTUFI A ltissimo Molino

TARTUFO NERO DEI MONTI LESSINI Un breve riassunto della storia del tartufo della Lessinia Vicentina; Si comincia da prima del 1900, da ricordi di persone anziane che quando erano bambini vivevano nelle contra' dei paesi di montagna e durante i mesi autunnali capitava loro di vedere persone che girovagavano nei boschi con i cani. Allora chiedevano ai genitori che cosa stavano facendo quelle persone e questi rispondevano loro che stavano raccogliendo tartufi. Quei bambini erano incuriositi da quelle strane cose rotonde nere e profumate a cui nessun altro badava più di tanto perché al tempo poche erano le persone che conoscevano le loro straordinarie qualità. Le persone interessate all'acquisto del tartufo nero a quel tempo erano i dottori e i gran signori, gente che poteva permettersi certi lussi a tavola. La nostra storia è cominciata per divertimento dal 1990 e si è poi trasformata in una azienda alle radici dei Monti Lessini, nei boschi e nelle valli di Vicenza e Verona. Ecco a voi il frutto più pregiato che madre natura possa offrire, tartufi neri freschi del Veneto. Oltre alla nostra selezione di tartufi neri freschi, proponiamo una linea completa di prodotti, preparati per valorizzare al meglio piatti come crostini di pane, finger food, fantasiosi antipasti, primi piatti o semplicemente per dare particolari sfumature a semplici portate di carne e pesce. Vi lascerà tutto l'aroma che un palato da vero intenditore possa desiderare. Ferrari Tartufi - Via Valle del Fiume 5 - Molino di Altissimo (VI) Tel. +39 0444 487543 Fax +39 0444 489007 info@ferraritartufi.it http://www.ferraritartufi.it/

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LAGO AZZURRO OSTERIA

S. Pietro Mussolino

80 anni dedicati alla cultura della trota nelle splendide acque dell'Alta Valle del Chiampo. Una passione tramadanta a tre generazioni cercando sempre di migliorare i servizi e la qualità offerta ai clienti: dalla Struttura annualmente rinnovata, al prodotto "la Trota" presentata in diverse lavorazioni come l'affumicatura con forni a legna e la filettatura eseguita all'istante. Da tre anni è in funzione l'Agriturismo sorto dalla vecchia cascina, parzialmente ristrutturata in un giusto mix di stile rustico e moderno. Osteria. Siamo aperti ogni mercoledi (periodo estivo), giovedì, venerdì, sabato, domenica a pranzo e tutti i giorni festivi infrasettimanali. I nostri piatti tipici. Antipasto di trota affumicata e marinata. Tagliolini e Gnocchetti al sugo di trota. Zuppa di trota. Trota al Carrettiere. Filetto di trota al cartoccio. Verdure di stagione. Dolci tipici caserecci. Su prenotazione. Antipasto al Carpaccio di trota. Risotto di trota affumicata. Frittura di trotelle. Pesca sportiva. Entrata libera con pesca a Kg . Nel nostro laghetto di montagna con acqua chiarissima ci sono trote di vario genere, come la trota Iridea, Fario e Salmerini di tutte le taglie. Le trote pescate verranno eviscerate (pulite) e su richiesta filettate dal nostro staff. Possibilità di noleggiare le nostre canne da pesca con assistenza. La pesca sportiva è aperta tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 19.00. Spaccio interno. Vendita al minuto: Trote (Bianche, Salmonate, Salmerini, Fario). Trote affumicate a legna. Filetto di trota. Anguille. Storioni. Carpe. Visite didattiche. Percorso guidato sulla "vita della trota " dalla piccolissima Trotella (2 - 3 cm) alla trota adulta, ai "Nonni" della trota, gli Storioni (fino a 30 Kg) in compagnia delle nostre Tartarughine, le Caprette di montagna e gli animaletti da cortile. Contatto diretto: i bambini toccheranno con le loro mani tutti gli animali e daranno loro da mangiare, il tutto intervallato da una buona prima colazione ed il divertimento nel nostro parco giochi. Bar. Servizio bar con ristorazione completa dalle bevande ai gelati, dai panini ai taglieri di formaggi e sopresse locali e fantastici spuntini con la trota affumicata (nostra specialità). Lago Azzurro Osteria Via Disconzo, 1 - San Pietro Mussolino Tel. 0444.687664/687124 www.lago-azzurro.it info@lago-azzurro.it

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LOCANDA LA MASERA

Crespadoro - Durlo

La Màxera è un rivolo d’acqua perenne in cui anticamente gli uomini immergevano la canapa a macerare (màxerare), per successivamente lavorarla producendo camicie, tovaglie e lenzuola. Oggi la Màsera a Durlo di Crespadoro è un locale moderno nel concetto di ristorazione, ma non ha voluto perdere la poesia del luogo: vuole offrire una pausa reale, un momento di meditazione o di convivialità in un contesto ambientale unico.

SENTIRSI COME A CASA - Le nostre fameje. Siamo due famiglie di amici composte principalmente da donne! Cinzia con Maria e Bianca ed Elsa con Virginia e Sofia. Poi ci siamo noi, i maschietti (rispettivamente mariti e papà), Gianni con Bruce (un Jack Russell) e Fabio. Cinzia e Fabio vi allieteranno con i loro piatti, mentre Elsa e Gianni vi accompagneranno durante la vostra permanenza. Il nostro amore per Durlo, sotto ogni forma, ci ha portati ad affrontare questa meravigliosa avventura con l’intento di trasmetterlo a tutti voi. La cucina e i prodotti tipici che questo meraviglioso territorio vi offre, noi con la nostra passione e l’ambiente unico che vi circonda, vi faranno apprezzare un momento di reale pausa dalla vita di tutti i giorni.

TERRITORIO - Durlo e le so contrade. Locanda la Màsera nasce da una delle più antiche contrade di Durlo nel comune di Crespadoro: Contrà Caliari, aggrappata alle pendici del monte Talegraph (oggi Telegrafo) cioè Guardiano delle Valli. Il territorio circostante è adatto a camminate e passeggiate: dalla locanda infatti partono numerosi sentieri che vi condurranno all’interno di una natura meravigliosa e incontaminata. Locanda la Màsera nase da una de le pi vecie contrà de Durlo nel comun de Crespadoro: Contrà Caliari, rampegà sui fianchi del monte Talegraph (oncò Telegrafo), Guardian de le vali. I posti intorno a la Màxera i xe boni par caminade e passejate: da la locanda scominssia un mucio de strosi che i ve portarà dentro na natura maravejosa e incontaminada.

LA CUCINA - Magnar come sti ani. Locanda La Màsera vi propone una scelta di piatti legati al territorio: la pasta fresca preparata da noi con i sughi tipici, le zuppe autunnali, il pasticcio di carne, i risotti e altre fantasie legate a pietanze antiche della tradizione locale. Come secondi piatti vi proponiamo la carne ai ferri, al forno o allo spiedo, la cacciagione, e le trote, tutti prodotti genuini della nostra valle. La prenotazione sarà apprezzata per potervi garantire la freschezza e la bontà di questi prodotti. CONTATTI - Vegnì a catarne a Durlo di Crespadoro (Vicenza) - Via Caliari, 12 Tel. 331 3943981 durlo@locandalamasera.it www.locandalamasera.it/

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RIFUGIO BEPI BERTAGNOLI C respadoro ­ Campodalbero

Il rifugio “Bertagnoli” sorge a 1225 mt di altitudine sul versante della catena delle Tre Croci, sulla sinistra orografica della testata della valle del Chiampo, in corrispondenza del soprastante declivio della “Piatta”, sul quale, in seguito ad opere di rimboschimento effettuate dal Corpo Forestale dello Stato, al pascolo è succeduto un bosco misto di faggio e abete rosso. Alla fine degli anni ‘40 venne costruito il primo edificio ed inaugurato il 31 luglio del 49 alla presenza di 500 alpinisti; era allora chiamato Rifugio La Piatta, mentre l’attuale struttura è stata inaugurata nel 1956. Questa è stata dedicata al giovane alpinista, studente universitario e partigiano “Bepi Bertagnoli” che morì nel 1951 durante un’ascensione solitaria travolto da una slavina nel vajo antistante la galleria della strada di arroccamento dove ancora oggi una targa lo ricorda. A rinvenirne il corpo, dopo giorni di ansiose ricerche, fu Kichi Milani, forte e notissimo alpinista, per lunghi anni leggendario gestore del Rifugio. Gestore di questo rifugio fu per molti anni Francesco Milani, simpatica e ormai leggendaria figura di uomo e di alpinista, ha avuto intitolati un sentiero e un baito poco distante dal rifugio. Bepi Bertagnoli

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Pur essendo in provincia di Vicenza, il Rifugio Bertagnoli rientra nel Parco Naturale Regionale della Lessinia, sorgendo nel lembo più orientale della Foresta Demaniale di Giazza. Si trova in un luogo molto suggestivo per la varietà di paesaggi e di possibilità escursionistiche ed alpinistiche. Verso est sale con lieve pendenza la strada forestale che porta alla forcella del Mesole, alla Malga Campodavanti e al Rifugio Monte Falcone. L’ambiente è caratterizzato da una fustaia di faggio in conversione che termina su vasti pascoli, i quali a loro volta vengono interrotti dai selvaggi vaj e pareti che caratterizzano il versante che guarda Recoaro. A ovest il paesaggio è caratterizzato dal selvaggio vallone della Scagina che termina sull’omonimo passo; qui, facendo il dovuto silenzio, è facile vedere il camoscio e con un po’ di fortuna anche l’aquila che è tornata a nidificare nel Parco Regionale della Lessinia. Molto interessante è la via ferrata A. Viali al Gramolon, che grazie a scale e corde fisse permette di risalire una stretta gola in ambiente unico e molto suggestivo, per poi terminare sull’aereo ed esposto sentiero di arroccamento. Il Rifugio Bertagnoli, aperto tutto l’anno, ha a disposizione 25 posti letto e un’ampia sala da pranzo con angolo lettura. Ben si presta come punto di partenza per escursioni sul Mesole, Gramolon e Zevola. Con un po’ più di impegno si può raggiungere Cima Carega seguendo per buona parte il sentiero europeo E9, con magnifici scorci sulla Lessinia, Monte Baldo, Pasubio e Dolomiti. Si arriva in auto fino al piccolo piazzale antistante il rifugio: risalendo la valle dell'Chiampo, e dopo l'abitato di Crespadoro si imbocca la stretta e sinuosa strada che porta a Campodalbero dove è consigliato parcheggiare l'auto e attraverso i sentieri 201 o 208 godersi la risalita attraverso la faggetta che delimita nel versante vicentino la Foresta di Giazza. Ricca di varietà e tradizione, la cucina del rifugio spazia dalla semplicità del cibo classico di montagna, alle più raffinate pietanze che per quanto possibile usa tutti ingredienti del territorio a KM zero. Su prenotazione cene e pranzi anche con menù da concordare. I posti a sedere sono 65. Possibilità di matrimoni, anche con disponibilità della chiesetta antistante al rifugio. Su richiesta possibilità di musica dal vivo. Ricca varietà di Grappe casalinghe. Rifugio Bepi Bertagnoli - Tel. 0444 1770286 - info@rifugiobertagnoli.it ­ www.rifugiobertagnoli.it I frutti della buona terra - 40/66


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RISTORANTE CASIN DEL GAMBA

Altissimo

Proprio sul crinale del monte, in posizione favorevole per l’avvistamento degli stormi in autunno, si fa incontro a chi sale dalla strada tortuosa, l’antico casino di caccia. Fra la Valle dell’Agno e la Valle del Chiampo, in mezzo ai boschi profumati e ricchi, compare una casetta bianca dalla forma curiosa, e superato lo steccato di legno che delimita il prato, sbirciando dietro le tende si scorgono le sale accoglienti del Casin del Gamba. Qui con laboriosa e gentile maestria lavora la famiglia Dal Lago dal 1976 che propone una cucina nuova ma che al contempo valorizza, con una cifra stilistica autentica, i sapori del territorio. Daria si occupa della sala come una padrona di casa che accoglie gli amici; il figlio Luca, che collabora dal 1998 come sommelier, si occupa della cantina e seleziona con passione i vini prodotti da grandi firme e da piccoli produttori locali. In tavola viene proposta una cucina tradizionale e innovativa che lo Chef e Patron Antonio Dal Lago ha elaborato negli anni, partendo dalla sua formazione da autodidatta, presso il ristorante della sua famiglia a Castelvecchio, e che ha saputo arricchire attraverso una ricerca continua e la messa a punto di nuove tecniche di cucina. E allora si possono trovare nei piatti, a seconda dello scorrere delle stagioni, quelle materie che fanno parte dei suoi ricordi e della sua cultura: erbette, fiori , funghi rari e il tartufo scorzone nostrano; le verdure dell’orto: il radicchio e il broccolo fiolaro di Creazzo; le carni di provenienza locale, gli affettati come la soppressa ei formaggi di Altissimo; il pane fatto in casa ; e poi selvaggina di pelo e di piuma; il pesce come la trota DE.CO. di Altissimo e le lumache dormienti –preparate con una ricetta originale della casa-. E per finire i dolci, i pasticcini, i biscotti, i cioccolatini, sempre preparati nella cucina del Casin Del Gamba. Con questi ingredienti e il suo stile il Casin del Gamba ha conquistato pian piano l’autorevole Critica gastronomica – primo tra tutti Edoardo Raspelli – , e ricevuto riconoscimenti -la prima stella della Guida Michelin arriva nel 1992. I frutti della buona terra - 41/66


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Un prodotto del nostro territorio: la ricotta di Altissimo. In questo dolce viene declinata in quattro diversi modi: crema, cioccolato e amaretto freddi, dolce tiepido farcito, salsa con arancia e Fior d’Agno. I frutti della buona terra - 43/66


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Le pappardelle della tradizione con porcini delle Vezzene al burro di Altissimo

In questo fresco antipasto troviamo i sapori del nostro territorio: il salmerino di Altissimo, il paese dove ci troviamo, è infatti uno dei prodotti De.Co. che siamo entusiasti di farvi conoscere. Piccoli tranci di salmerino DeCo Altissimo marinato e sedano di Verona con mela verde croccante e in crema ai profumi di finocchietto e timo limone.

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Ristorante Casin del Gamba via Roccolo Pizzati 1, Altissimo (Vicenza). Chiuso domenica sera, lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo. Il Ristorante Casin del Gamba accetta prenotazioni solo per via telefonica per avere la sicurezza di non trascurare nessuna vostra richiesta. Ci potete contattare ai seguenti numeri Tel. +39 0444687709 - Cell. + 39 3277776288. info@casindelgamba.eu http://www.casindelgamba.it/

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RISTORANTE DUE COLONNE

Altissimo

L’albergo è situato ad Altissimo in una tranquilla zona di montagna con vista sulla vallata dell’Agno e della provincia di Verona e con la possibilità di escursioni. Numerosi sentieri immersi nella natura sono l’ideale per una vacanza all’insegna dell’aria aperta e della tranquillità. L’albergo è posizionato a pochi minuti da Crespadoro, Marana, Durlo e Castelvecchio, tipici paesi di montagna che offrono la possibilità di visitare borghi e contrade avvolti in un profondo profumo di passato e vecchie abitudini. Poco lontana troviamo la zona archeologica di Bolca, nota per i numerosi fossili. Il locale. Immerso in una cornice naturale incontaminata, il ristorante, propone i migliori piatti tipici vicentini preparati in casa con ingredienti freschissimi. La gestione famigliare e l’accoglienza contraddistinguono il locale che propone diversi piatti tipici della vallata come gli spiedi, la carne alla brace e la selvaggina. La sala da pranzo risulta calda e confortevole ed il servizio curato nei dettagli per far sentire gli ospiti come a casa propria. E’ presente una saletta per eventuali cene di lavoro o riunioni. Al piano superiore è presente una sala-pizzeria in un ambiente caldo e attento ai dettagli, adatto a famiglie e piccole compagnie. Da mangiare ❏ Bigoli all’anatra, faraona alla cacciatora, formaggi tipici a denominazione comunale, capriolo con polenta e selvaggina in genere ❏ Pizza Valentina - pomodoro, mozzarella, stracchino, salamino e zucchine gratinate ❏ Pizza Due Colonne - pomodoro, mozzarella, porchetta, asiago e salamela Da bere. Ottima Carta dei Vini del territorio e scelta di birre in bottiglia. Da provare. Lasagne porcini e tartufo, Piccata di vitello “Due Colonne”. Possibilità di alloggio all’interno della struttura. Le camere risultano calde e confortevoli dotate di bagno privato, tv color e telefono. Accessibilità handicappati, ascensore, Ristorante - Pizzeria Due Colonne - Via Roma, 29 - Altissimo (Vicenza) - Tel 0444 687624 - Fax 0444 687624

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RISTORANTE FERRAZZA

Crespadoro

Il ristorante Ferrazza è situato in una caratteristica posizione dell'alta Valle del Chiampo, all'incrocio di due valli,ove ambiente e natura mostrano tutta la loro bellezza. Sin dal dopoguerra ha come sua specialità la "Trota ai ferri". E con questa attività ha contribuito a sviluppare e rendere famosa la troticultura di questa valle. Nel tempo il menù del ristorante si è evoluto e reso più raffinato. Gli antipasti, i primi piatti, tutti rigorosamente a base di trota e ovviamente la classica Trota ai ferri,trovano oggi moltissimi estimatori che oltre ad assaporare i gustosissimi piatti,trovano anche l'occasione di godersi una serata di pace e tranquillità e una boccata di fresco nella stagione estiva. Ristorante Ferrazza - Via Ferrazza 4, Crespadoro - Cell. 338 8721011 I frutti della buona terra - 47/66


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RISTORANTE LA BETULLA

Crespadoro - Durlo

Il Ristorante La Betulla, le cui origini risalgono al 1850, appartiene alla famiglia Caliaro, che lo gestisce da quattro generazioni. Le specialità culinarie che si possono gustare sono quelle tipiche della cucina locale. Il luogo si presta a piacevoli e rilassanti passeggiate su sentieri antichissimi, proprio recentemente ripristinati, percorribili a piedi o in mountain bike. Ristorante/Albergo. L’ albergo offre 20 camere, luminose e accoglienti, tutte munite di servizi. Al piano terra, inoltre, è possibile accedere alla sala televisione. L’ albergo offre anche il servizio bar con spazio interno ed esterno. Il ristorante dispone di 130 posti dove poter degustare dei piatti tipici del vicentino: pasta casalinga con sugo di colombo e porcini, colombetto con polenta, selvaggina e grigliate miste, dolci fatti in casa. Pizzeria/Residence. Il Residence La Betulla si trova in una posizione tranquilla e con vista panoramica, alle pendici del Monte Purga che divide la piccola e oscura Valle del Proneche da quella più nota del Corbiolo. Sono disponibili 16 appartamenti Garniè ben arredati, suddivisi in tre piani. Gli ospiti potranno usufruire dei servizi dell’Albergo La Betulla tra cui: piscina coperta con terrazzo; sauna; idromassaggio; campo da tennis in erba sintetica con illuminazione; campo da calcetto; nuova passerella per disabili. Servizi: parcheggio, ascensore, tv in camera, servizi privati in camera e servizi del ristorante attrezzati per disabili, parco giochi per bambini, campo da calcio e tennis, piscina con idromassaggio, sauna e terrazza panoramica, connessione wi-fi (tutti i servizi sono inclusi nel prezzo della camera). Piscina. La piscina coperta della Betulla vi offre la possibilità di una bella rinfrescata e un po’ di relax dopo un avventuroso giorno di vacanza a Durlo. La cosa migliore, dopo una lunga passeggiata, è immergere i piedi nell’ acqua fresca e far scivolare via le tensioni giornaliere con una bella nuotata! Concedetevi una seduta nella nostra sauna seguita da bagno rigenerante con idromassaggio. Nelle giornate soleggiate potete permettervi una lunga tregua nel nostro ampio solarium, gustandovi il meraviglioso panorama di Durlo, liberando la mente, riposando il corpo. Ristorante La Betulla – Durlo di Crespadoro Tel: 0444 429377 Info@labetulla.vi.it http://www.labetulla.vi.it/

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RISTORANTE LA MERIDIANA

Crespadoro

Siamo a ridosso delle Piccole Dolomiti, alta valle del Chiampo. L’aria fine ed il torrente che scorre vicino creano un’atmosfera molto vivibile, specie quando “giù” c’è la calura e si vuol godere frescura naturale. Per chi vuole, anche una sistemazione in camere da letto per un’accoglienza completa. Mirco in cucina e Nives in sala propongono la tradizione con cura ed una ricerca dei particolari sempre costante, cercando prodotti naturali e genuini della vallata e servendoli con professionalità e semplicità. Nives, sommellier, ricerca vini di qualità al giusto prezzo per accompagnare i piatti giornalieri che tengono conto sempre della stagionalità. Il Ristorante Albergo La Meridiana offre una piacevole vista sul circostante ambiente naturale, rallegrato dal rilassante mormorio delle fresche acque dell’omonimo torrente che lì ancora gode di incredibile purezza. Vi prosperano ottime trote, nelle diverse varietà, che poi si trasformano in alcune delle specialità proposte dal locale. Anche la flora è rimasta quella originaria e bene esprime la tipicità delle colline vicentine. Il locale è accogliente e nella stagione estiva si può pranzare sulla terrazza godendo della fresca e salubre aria della valle. Il servizio è cordiale ed attento. La cucina si rifà alle buone tradizioni del vicentino con larga predilezione per le rustiche eppur raffinate cotture alla brace sia di carni sia delle sapide trote del Chiampo. I piatti seguono il ritmo delle stagioni con buona varietà di proposte . Tra di esse si possono ricordare le paste fatte in casa con la verdura e le erbe di stagione, lo sformato di trota salmonata. Tra i dessert il cremino al latte e la schiacciata al cioccolato. Ristorante Albergo La Meridiana Via Roma 58 - Crespadoro - Tel, 0444 429017 - ristorante.meridiana@gmail.com

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Laita del Righello - La storia

Laita del Lojaro o Laita del Righello Con questi nomi, antichi e carichi di risonanze, appare indicata nei documenti del Seicento la contrada Laita di Altissimo (460 m.). Ed era per distinguerla dall’altra contrada dallo stesso nome, la Laita di San Pietro Vecchio.
 Il suo nome, come del resto molti altri nomi di luogo, offre subito una chiara indicazione. Laita è parola che appartiene alla lingua dei cimbri ed equivale a riva, costa o pendio. E, infatti, il vecchio agglomerato di case appare adagiato dove la pendice a tramontana del monte Astaro si fa meno erta e maggiormente esposta al sole. La Laita, che è una delle più vecchie contrade dell’alta Valle del Chiampo, è luogo denso di storie e di emozioni. Fino alla seconda guerra mondiale abitavano qui ben otto famiglie. Ogni famiglia contava in media sette componenti, poco meno di sessanta persone, e viveva quasi in forma autonoma. Come ogni casa si reggeva una addossata all’altra, così ogni famiglia si stringeva all’altra nella lotta della vita, nelle gioie e nei dolori del vivere quotidiano. 
 Gli uomini della Laita sapevano lavorare la pietra e si erano affermati nei secoli come esperti spezapréda, ma erano soprattutto la magra agricoltura, l’allevamento del bestiame da corte e da stalla e i pochi frutti del bosco a mantenere viva quella piccola comunità così isolata e nascosta. Le carte d’archivio e le polverose mappe topografìche parlano di sentieri e di scòrsoli oggi dimenticati. Scoscesi passaggi tra i boschi portavano, verso il paese di Altissimo, al motto Zugante, alle contrade dei Zerbati, dei Cengio e degli Hergossi (una contrada, quest’ultima, della quale non si ha più memoria). I contatti maggiori erano però con i Rapanèi, gli abitanti della contrada Repele, in territorio di Crespadoro, perché di fatto più vicini. Ma c’era da superare la profonda gola del Righello. Scendendo e risalendo, una angusta mulattiera attraversava la selvaggia valle di confine. In tempi più recenti, i collegamenti avvenivano pure mediante una rudimentale teleferica. Dopo oltre cinquanta anni di totale abbandono, la Laita è tornata a vivere. Grazie alla caparbia volontà della proprietaria, Cocco Idelma, che qui vanta le sue origini, e alla determinazione della famiglia Bertinazzi, tutto l’intero complesso architettonico è stato sottoposto a un radicale e dignitoso restauro. I muri, i tetti, i porticati, le fìnestre e le porte sono stati pazientemente recuperati e riposti secondo l’antica struttura. E così anche per i manufatti interni, il focolare, l’acquaio, la mobilia e gli attrezzi. Tutto è tornato come prima. Un insieme di costruzioni assai gradevole, in cui ogni elemento architettonico si fonde perfettamente con l’altro. Le case, le stalle, i porticati si adattano al pendio, assomigliando quasi a un eremo medioevale che risalta tra il verde rigoglioso dei frassini, dei castagni, degli aceri e dei faggi. 2

tratto da La terra del Chiampo. Fernando Zampiva – Edizioni Dal Molin

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Laita del Righello - I luoghi

Sulle tracce dei cimbri Il sentiero parte dal Ristorante Laita e, addentrandosi in un bosco, ormai degradato, di secolari castagni, porta fino a contrà Zerbati. Si prosegue per alcuni minuti sulla strada d’asfalto in direzione Marana fin quasi a raggiungere contrà Cocco. Prima della contrada, si devia sulla sinistra per la forestale che, attraversando la valle del Righello, prima di contrà Repele, ridiscende al torrente e riporta alla Laita. Il percorso dura un paio d’ore ed offre innumerevoli scorci di rara bellezza: sulle contrade, sul bosco, sulla valle del Righello. Evidente è l’impronta degli antichi abitatori di queste montagne, i cimbri. La si nota nell’architettura delle contrade, nei capitelli e nelle fontane, nel dedalo di sentieri (molti ora abbandonati) 
 che un tempo attraversavano i pascoli ed i boschi, nelle decine di chilometri di muretti 
 a secco, costruiti sul posto con sforzi inimmaginabili per realizzare i terrazzamenti ove poter coltivare. In prossimità del Righello l’occhio attento riuscirà a scorgere i resti della canaletta dell’acqua, usata per irrigare i prati, 
 la piccola sorgente, i fili ancora visibili di antiche teleferiche, i ruderi di stalle e fienili. Alla scoperta delle anguane Le anguane erano le “fate” delle fonti, e sul loro conto i nostri nonni hanno intessuto innumerevoli racconti. Ma la loro storia si perde nei meandri del tempo e sconfina ben oltre i rilievi delle nostre montagne. Il percorso parte dal ristorante e scende fino al Righello, luogo privilegiato per le differenti ambientazioni sulle anguane. Si raggiunge il torrente, sempre accompagnati dal rumore allegro dell’acqua 
 e dai canti degli uccelli, quindi si ritorna sui propri passi fino ai ruderi. Di lì si prende il sentiero sulla sinistra e lo si segue in un singolare percorso ad anello che vi ricondurrà in poco più di 30 minuti al ristorante. Lungo il percorso sono state sistemate sei casette (tipo nido artificiale d’uccello), contenenti ciascuna alcune schede dettagliate. Parlano degli esseri fantastici conosciuti dai nostri nonni e dell’anguana in particolare: della sua evoluzione nel corso della storia e di tante storie che la riguardano. Sarà un’occasione davvero unica per conoscerla da vicino, immersi nel suo ambiente fatto di acque spumeggianti, di boschi rigogliosi, di voli d’uccelli, di suggestioni di luci e di ombre. I frutti della buona terra - 51/66


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RISTORANTE LAITA - LA CONTRADA DEL GUSTO

Altissimo

Siamo, prima di tutto, una famiglia che crede nell’ospitalità, nella semplicità e nell’accoglienza. Amiamo la contrada in cui viviamo, il territorio che la circonda e, in particolar modo la cultura, la tradizione, i sapori e le suggestioni della Lessinia vicentina. Sono gli stessi sapori e le stesse suggestioni che cerchiamo ogni giorno di riproporre nei nostri menù, nei nostri gelati e nelle nostre bruschette.

Ristorante. Un ambiente caldo e curato nei particolari. Un servizio giovane e gentile. Prodotti di prevalente provenienza locale. Massimo 80 posti a sedere. Per gli appassionati anche menù a base di sole lumache. Ideale per cerimonie (battesimo, cresima, compleanno, anniversari). Anche matrimoni nel limite di 80 posti. I menù vengono proposti seguendo la stagionalità e la tradizione della cucina dell’Alta Valle del Chiampo e Cimbra in particolare.

Gelateria. E’ la nostra ultima realizzazione, ricavata dove un tempo c’era un appartamento ed un fienile. L’ambiente è caldo ed accogliente, curato nei particolari ed arredato con mobili chiari in stile country provenzale. La capienza massima è di 40 posti d’inverno, mentre d’estate vi è la possibilità di cenare anche all’aperto, all’ombra degli eleganti gazebo. Solo bruschette reallizzate con prodotti freschi del territorio, solo gelati davvero artigianali che seguono la stagionalità e solo birre artigianali italiane. Un luogo davvero romantico ed accogliente dove trascorrere una piacevole serata con le persone care o dove festeggiare una ricorrenza speciale.

Bruschetteria Tutte le bruschette sono realizzate con pane prodotto appositamente per noi utilizzando esclusivamente farine scelte e di qualità (pane tradizionale con lievito madre e farina di grano duro macinata a pietra, ciabatta di grano duro, ciabatta integrale con farina di segale, focaccia, focaccia integrale al farro). I prodotti usati nella farcitura sono di alta qualità, di origine certa e di provenienza prevalentemente locale, come i formaggi della Lessinia e dell’area vicentina (Burlino, De.Co.Altissimo, Verde di Montegalda), i salumi ed i prosciutti (il crudo di Montagnana, la salsiccia piccante della Valpolicella, le sopresse, il culatello, il lardo alle erbe, di provenienza locale), nonché la trota dell’Alta Valle (az.da agricola Tibaldo Paolo), il tartufo nero di Marana (raccolto da noi nei nostri boschi) e le lumache.

Contatti. Siamo aperti tutti i giorni, a parte il lunedì e il martedì. Il ristorante è aperto sia a pranzo che a cena, la bruschetteria/gelateria solo alla sera. Tel. 0444.42.96.18 - 340.59.35.057 - 333.72.29.932 - info@laita.it - http://www.laita.it/ I frutti della buona terra - 52/66


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RISTORANTE HOTEL PONTE NUOVO

Altissimo - Molino

Proporre menù nel pieno rispetto della tradizione culinaria locale, valorizzando i tipici prodotti della zona, questo è l’obiettivo del nostro chef, dedicando grande attenzione alla scelta delle materie prime e di prodotti freschi di stagione. Hotel L’hotel Ponte Nuovo, accoglie i propri ospiti in una cordiale e familiare atmosfera. Dispone di 10 confortevoli camere elegantemente arredate,complete di servizi privati e dotate di Tv e Internet Wi-Fi. Risultano ideali sia per l’uomo d’affari sia per famiglie, per i quali ci impegniamo a garantire un riposo piacevole e tranquillo. Anche gli escursionisti possono qui trovare informazioni e brochure, sulle bellezze e segreti che la natura nasconde tra le pieghe delle valli e sui tesori lasciati dalle popolazioni Cimbre, testimonianza della presenza nella Valle del Chiampo. Un punto partenza quindi per escursioni a piedi o in mountain bike lungo i sentieri dell’Alta Valle del Chiampo, dista appena 5 km dalle famose zone fossilifere di Bolca e del Monte Postale. Dispone di ampio garage per la custodia di motociclette e mountain bike. Ristorante Ideale per pranzi e cene aziendali, cerimonie e colazioni di lavoro, il ristorante propone menù con specialità stagionali le cui caratteristiche provengono da antiche ricette. Si possono così gustare i corgnoi e la mosa nonché la famosa trota e i formaggi De. Co. di Altissimo, proposte queste ultime in un variegato menù oppure apprezzare il buon piatto di baccalà alla vicentina (escluso il periodo estivo), pietanza forte che ci ha permesso di aderire al circuito dei ristoranti del baccalà. Il ristorante è inoltre consigliato dalla “Venerabile Confraternita dei Gnochi con la Fioreta” di Recoaro Terme ed ha ricevuto il benestare per l’utilizzo del logo per la rigorosa attinenza nella preparazione della ricetta Recoarese. Propone però anche una versione propria di questo squisito piatto, tipicamente popolare del territorio Cimbro. Per il ristorante, è d’obbligo un’anticipata prenotazione. Ristorante Hotel Ponte Nuovo Via Molino, 33 Altissimo Tel.0444687605 info@pontenuovo.it www.pontenuovo.it/ I frutti della buona terra - 53/66


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TRATTORIA ALLA CACCIATORA

Altissimo - Cortivo

La Trattoria alla Cacciatora è situata appena sopra la Valle del Chiampo, facilmente raggiungibile e in posizione tranquilla dalla quale godere un’incantevole panorama sulla vallata. Siamo presenti dal 1964 e la nostra cucina è espressione di semplicità, freschezza e genuinità unite alla tradizione che solo un ristorante tramandato da 3 generazioni può assicurare. Da noi potrete gustare ottimi primi piatti con pasta fatta in casa, grigliate, selvaggina, e piatti tipici della nostra zona. Il locale è composto da una sala che può ospitare fino a 110 posti e di una saletta che può ospitare fino a 40 posti. Inoltre, novità di quest’anno, il locale è completamente rinnovato e ammodernato negli arredi, aria condizionata e nel periodo estivo potrete gustare buonissime bruschette. Terrazza estiva e giochi all’aperto per bambini. Trattoria alla Cacciatora – Cortivo di Altissimo - Via Cortivo, 1 Altissimo - Tel. 0444 687651

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PRODOTTI TIPICI

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ALTISSIMO - Prodotti De.Co. Il formaggio di Altissimo

Il Caseificio, fondato nel 1884, è gestito direttamente dai soci che producono il latte e che allevano le vacche. Tutto il latte lavorato proviene dalle stalle ubicate nel territorio della Comunità Montana Agno-Chiampo. Nel periodo estivo le vacche da latte si nutrono solo al pascolo mentre in inverno vengono alimentate esclusivamente con cereali e foraggi dei nostri prati. La lavorazione del latte viene svolta ancora con il sistema tradizionale e i formaggi prodottti vengono stagionati nel magazzino di Altissimo. Il formaggio è fatto solo con latte crudo e proveniente dal territorio della Comunità Montana Agno-Chiampo, ed è l'unico autorizzato a portare la definizione di "formaggio di montagna", essendo il Caseificio, i pascoli e le aziende agricole situate ad una altitudine superiore ai 600 metri slm. Ilformaggio è di tipo d'allevo, denominato "Altissimo", con una maturazione che varia da 2 mesi a 2 anni. Produciamo anche burro, puina, ricotta, fioretta e caciotte. Da alcuni mesi, nello spaccio del caseificio, oltre ai prodotti caseari di produzione propria, sono in vendita anche prodotti tipici locali come miele, salumi, yogurt delle Latterie Vicentine, vini e in futuro i prodotti freschi della località, come i tartufi di Marana, i marroni di Durlo, i corgnoi e le mele di Crespadoro, le patate di Altissimo, Selva di Trissino e Nogarole Vicentino ecc.. Il nostro impegno è rivolto a garantire sempre un prodotto genuino, di qualità certificata, tipico del territorio, unico ed esclusivo.

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CASEIFICIO COOPERATIVA ALTISSIMO

Altissimo

Altissimo, formaggio da secoli - Il caseificio è attivo dal 1884. Il gusto della montagna si rivela in pienezza Un formaggio realizzato solo con latte crudo, proveniente dal territorio della Comunità Montana Agno-Chiampo. Ma anche l’unico della zona autorizzato a potersi fregiare della definizione di “Formaggio di montagna” essendo i pascoli, le aziende agricole e il caseificio situati a un’altitudine superiore ai 600 metri. Arriva a una stagionatura massima di due anni, il formaggio realizzato ad Altissimo con il lavoro di 14 allevatori e casari soci, che riescono a rendere disponibili 40 quintali di latte al giorno, per produrre una media di 40 forme giornaliere, ciascuna del peso di 8-12 chili e del diametro di 32-37 centimetri. La sua caratteristica principale? Poiché la produzione parte da latte crudo e non pastorizzato, il formaggio garantisce la migliore espressione degli aromi e sapori del territorio da cui proviene. Una produzione di nicchia e di qualità, che ha già ottenuto la De.Co. (Denominazione Comunale ideata da Gino Veronelli, riconosciuta a livello italiano con adesione di 15 Comuni nel Vicentino) e che deriva da una rigorosa scelta delle stalle, presenti solo nella zona dalla Valle dell’Agno ad Altissimo, fino a Nogarole - Crespadoro, a eccezione dei due soc i di Selva di Progno nel confinante territorio veronese. Pochi ma ricercati, i formaggi lavorati artigianalmente dai casari, con attività che prosegue da 125 anni: era il 1884, quando fu fondato il caseificio ormai coinvolto, a pieno titolo, in appuntamenti gastronomici, proposti anche dal Consorzio Valle d’Agno, che promuove la qualità certificata ed esclusiva della zona, e dall’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi. Per la ricotta, le caciotte, la fioretta, la punina, il burro ed il formaggio che ha una stagionatura minima di due mesi e massima di due anni viene utilizzato il latte di mucche di razze frisona, rendena, burlina e bruna alpina. Il formaggio è solo d’allevo: nel periodo estivo le mucche si nutrono al pascolo, mentre in inverno vengono alimentate con foraggio dei prati del nostro territorio e senza mangimi conservati in silo. Un caseificio sociale e un cospicuo numero di stalle private fanno di Altissimo un polo caseario di particolare interesse per il mantenimento di una produzione a carattere tradizionale, legata ancora alla pratica dell’alpeggio. Il disciplinare di produzione prevede innanzitutto che le bovine siano alimentate in estate preferibilmente al pascolo e durante la stabulazione invernale a fieno di provenienza locale, senza ricorso a mangimi insilati. Il latte intero viene lavorato entro 24 ore dalla mungitura, a crudo, ovvero a temperatura compresa tra 27 e 30 gradi. Nella trasformazione è consentito solo l’impiego di caglio di vitello e di sieroinnesto naturale ottenuto in azienda. Rotta la cagliata, segue una fase di cottura a 38 gradi. Le forme, di diametro compreso fra 32 e 37 centimetri, e peso di 8-12 chili, riportano impresse sullo scalzo la sigla «ALT» oltre al nome del produttore o dell’alpeggio. Dopo il periodo minimo di stagionatura di 60 giorni la crosta risulta sottile ed elastica; la pasta è di colore paglierino, più intenso se il formaggio è di produzione estiva, con occhiatura irregolare; il sapore è delicato con sentore di latte. Le caratteristiche organolettiche si accentuano con il proseguio della stagionatura, che può agevolmente superare l’anno, quando è prevista la marchiatura a fuoco delle forme. Caseificio Cooperativa Altissimo - via Gassa, 12 - Altissimo - Tel. 0444 487114

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La trota di Altissimo

L’alta valle del Chiampo ha una solida tradizione nel settore della troticoltura, grazie ad acque di qualità ineccepibile e ad allevatori di provata competenza. Le specie oggetto d’allevamento sono la trota fario (Salmo Trutta), del ceppo locale, e la trota iridea (Oncorhyncus Mykiss). Nello specifico l’attività si svolge entro impianti alimentati da acque captate dal fiume Chiampo e dai suoi affluenti nel territorio di Altissimo. Il disciplinare di produzione dettaglia innanzitutto le caratteristiche delle peschiere che per dimensioni e collocazione devono rispondere ai criteri della più razionale acquacoltura. In particolare il numero di esemplari per vasca dev’essere contenuto per garantirne il corretto sviluppo corporeo. Per l’alimentazione sono previsti mangimi naturali, esenti da organismi geneticamente modificati (OGM): per gli avannotti, di produzione locale, è prevista una dieta ricca di proteine e grassi greggi; per gli adulti, una razione prevalentemente a base di farina di pesce e farina di cereali (tra cui preponderante deve essere il frumento). Il tasso di crescita del pesce dev’essere contenuto: il peso dell’esemplare non deve superare i 250 grammi nel primo anno di vita e non eccedere i 750 grammi di crescita successivamente. Gli esemplari immessi sul mercato sono contrassegnati da una placca con il marchio De.Co. inserita nelle branchie. Analogo marchio sarà riportato sulle confezioni delle carni lavorate. Oltre al pesce da porzione, è prevista l’immissione al consumo anche di trotelle di peso inferiore ai 120 grammi, da frittura. PRODUTTORI E COMMERCIANTI DEL PRODOTTO Allevamento Trote Benetti Giovanni - via Valle del Fiume, 6 - Molino di Altissimo - Cel. 349/1954553 Allevamento Trote Tibaldo Franco - via Bauci, 23 - Molino di Altissimo - Tel/Fax. 0444 687672 Allevamento Trote Tibaldo Paolo

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TROTA DELL’ALTA VALLE

Crespadoro

A Crespadoro, nell'Alta Valle del Chiampo, la famiglia Tibaldo alleva trote dal 1968, un'azienda storica ove si allevano trote bianche del tipo iridea e le trote salmonate. Un'azienda storica ma allo stesso tempo giovane, questo grazie a Paolo, che dopo aver rilevato l'azienda di famiglia nel 1996, ha deciso di dare una svolta, diminuendo la produzione e sviluppando un sistema di allevamento non intensivo e grazie all’ambiente naturale e ad un’alimentazione non forzata, permette di ottenere carni compatte e particolarmente magre. A questo nel 2003, con l’aiuto della moglie Arianna, affianca all'allevamento un laboratorio che ottiene da subito il bollo CE, iniziando a produrre trote affumicate in due versioni: la Classica e la Soft. L'affumicatura è di tipo tradizionale, ed avviene utilizzando trucioli di legno ed erbe aromatiche, ottenendo così un prodotto adatto a tutti, molto richiesto dai migliori ristoratori.

PRODUZIONE E LAVORAZIONE. “La tecnica fondamentale per ottenere un ottimo prodotto finale è la qualità della materia prima; l’affumicatura non riesce infatti a mascherare eventuali cattivi sapori dovuti ad un pesce non fresco o non trattato secondo una buona condotta di macellazione”. Tibaldo Paolo

ALLEVAMENTO. L’allevamento Trote Tibaldo, essendo situato all’inizio della parte alta della vallata del Chiampo, garantisce l’utilizzo di acqua alla temperatura ideale e non contaminata da qualsiasi tipo di scarico, e abbinando a questo, un’alimentazione formulata con le migliori materie prime sul mercato, riesce a ottenere un prodotto di altissima qualità.

LAVORAZIONE. Tutte le lavorazioni, avvengono rigorosamente a mano, e per conservare integre le caratteristiche organolettiche della trota, viene lavorata appena pescata, osservando rigorosamente la catena del freddo, evitando così il deterioramento del prodotto.

SALATURA. Prima di tutto il pesce viene salato, a secco o in salamoia, in base al tipo di prodotto finito che si vuole ottenere. Durante questa fase si verifica un doppio scambio: mentre il sale penetra nella carne si ha la fuoriuscita dell’acqua. Questa combinazione di salatura e disidratazione inibisce la crescita dei batteri, principio base di qualsiasi processo di trasformazione delle carni.

AFFUMICAZIONE. La tecnica di affumicare gli alimenti è tanto antica quanto ancora utilizzata. L’utilizzo del fumo infatti prolunga la conservazione del cibo, senza modificarne le proprietà organolettiche, donando un sapore inconfondibile. Se un tempo questo processo veniva effettuato in modo molto invasivo per permettere al cibo di conservarsi quanto più possibile, oggi l’affumicazione non deve cambiare i sapori, ma deve anzi esaltare le proprietà organolettiche del prodotto. I metodi usati sono principalmente due: a fumo caldo e a fumo freddo, il primo prevede che il processo avvenga ad una temperatura di 60°-80°C ed il prodotto viene quindi affumicato e cotto contemporaneamente. Il secondo invece richiede una temperatura massima di 30°C ed un’ulteriore essicazione del pesce. Il fumo viene generato dalla combustione senza fiamma di trucioli di legno duro ai quali vengono aggiunte alcune erbe o bacche aromatiche che determinano i diversi sapori e profumi dei prodotti affumicati. Tutta la lavorazione avviene all’interno dell’azienda, garantendo la genuinità del prodotto.

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro INDAGINE SUL VALORE DIETETICO-NUTRIZIONALE DELLA TROTA IRIDEA

Nel 2011 il Comune di Crespadoro commissiona all’Università di Padova3 un’indagine sul valore dietetico nutrizionale della trota iridea. Dopo aver prelevato dei campioni in vari periodi dell’anno, l’Università ha riscontrato quanto segue: ❏ La trota iridea di Crespadoro risulta avere una composizione ben equilibrata fra quantità di proteina e di grasso. Il grasso di deposito in cavità celomatica è ridotto. Gli acidi grassi omega-3 a lunga catena, di cui il prodotto ittico è la principale fonte alimentare per l'uomo, sono ben rappresentati e fanno della trota di Crespadoro un alimento di elevato valore salutistico ❏ È stato raccolto parecchio materiale bibliografico che opportunamente elaborato è servito per confrontare i dati compositivi della trota di Crespadoro con quelli di trote, ma anche di salmoni, allevati e/o raccolti altrove. Quello che emerge è che la trota di Crespadoro apporta un contenuto calorico mediamente inferiore alla media dei valori osservati in letteratura ❏ Altra informazione importante è l'assenza di metalli pesanti. Questo riscontro insieme al dato relativo la quantità di acidi grassi omega-3 a lunga catena, fa della trota di Crespadoro un alimento che deve trovare spazio anche nella dieta di bambini, neonati e soprattutto donne in gravidanza, dove l'apporto dei suddetti acidi grassi è determinante per il corretto sviluppo del sistema nervoso del nascituro. Questi grassi apportano anche notevoli benefici al nostro organismo nella prevenzione e nella cura di varie malattie: ❏ Aritmie cardiache, pressione arteriosa e attività infiammatorie risultano diminuite ❏ Arteriosclerosi - Aiutano a prevenire i disturbi cerebrali degenerativi legati all’invecchiamento ❏ Artrite reumatoide - Azione preventiva ❏ Colesterolo - Mantengono i livelli alla normalità ❏ Depressione - E stato dimostrato che gli OMEGA 3 funzionano anche come antidepressivi ❏ Malattie cardiovascolari - Diminuiscono il rischio di infarti, trombosi, e ischemie, Favoriscono la ripresa fisica nel caso in cui essi si verifichino ❏ Malattie della pelle - Hanno un effetto benefico nei casi di psoriasi, acne, eczema atopico e in genere negli stati di irritazione dell’epidermide ❏ Tumori - Aiutano a prevenirne la formazione

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Università degli Studi di Padova. Dipartimento di Biomedica Comparata e Alimentazione. Responsabile Scientifico Prof. Enrico Novelli

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PRODOTTI

PRODOTTO FRESCO. La Trota del tipo Iridea, Salmonata o Bianca, con pezzature variabili dai 350 ai 3000 grammi, viene pescata al momento nei canali preposti alla vendita, visto che l’azienda da anni offre il servizio di vendita al dettaglio. Le trote vengono successivamente eviscerate nel laboratorio aziendale. Su prenotazione telefonica, la famiglia Tibaldo, effettua il servizio di Filettatura o Spinatura della trota, ottenendo così un prodotto di facile consumo. PRODOTTO AFFUMICATO

La Trota Affumicata, è un prodotto ottenuto dall'affumicatura a freddo delle trote, dopo il processo di filettatura, le pezzature variano dai 200 ai 350 Grammi. Ideale per spuntini, per la preparazione di tartine e antipasti, e per la preparazione di sughi.

La Baffa Affumicata presenta le stesse caratteristiche della Trota Affumicata, ma con pezzature maggiori: 450 – 850 Grammi.

La Trota Soft, è un prodotto ottenuto dall’affumicatura a caldo delle trote. Questa lavorazione, fa si che il filetto risulti più delicato dell’affumicata classica. Le pezzature variano dai 150 ai 250 Grammi. Ideale per antipasti e sughi, ma soprattutto come secondo piatto. Questi prodotti, adatti a tutti, sono molto richiesti dai migliori ristoratori, ma essendo prodotti sigillati, si prestano molto ad essere utilizzati come articoli da regalo, in quanto è sufficiente conservarli in frigorifero per avere garantita e inalterata la qualità per oltre 3 mesi. Il prodotto affumicato, se trasformato con i criteri tradizionali, non è solo sicuro dal punto di vista della salute ma ha anche notevoli qualità nutrizionali. Basti pensare agli acidi grassi polinsaturi, il famoso omega3, che i recenti studi identificano come un ottimo rimedio preventivo per diverse patologie, malattie cardiocircolatorie e problemi di colesterolo in primis. Da non sottovalutare inoltre l’elevato valore biologico delle sue proteine e il bassissimo apporto calorico. ALLEVAMENTO TROTE di Tibaldo Paolo - Via Cartiera 2 | 36070 CRESPADORO (VI) Tel e Fax: +39 0444 42 90 65 info@trotadaltavalle.com http://www.trotadaltavalle.com/ I frutti della buona terra - 61/66


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CRESPADORO - Prodotti Tipici

"CORGNOI" DI CRESPADORO

L' alta valle del Chiampo si chiude con una bella corona di monti, ricca di valli verdeggianti e di acque correnti. Su uno sperone di roccia emergente sorge Crespadoro, grazioso paese agricolo e di villeggiatura, che per la festa dell'immacolata, l'8 dicembre, scende in piazza per rendere omaggio e fare mercato di un singolare prodotto locale, le lumache, popolarmente dette «corgnoi», per via delle appendici retrattili che ne supportano gli occhi. La consuetudine di raccogliere questi molluschi - che non sono lumache ma chiocciole, con tanto di guscio - è moltoantica: alcuni vi riconoscono usanze alimentari dei Cimbri, il popolo di origine germanica che colonizzò queste montagne nel Medioevo; altri si limitano a riscontrare come già le cronache dei '600 diano notizia dell'interesse dei signori vicentini per questa non comune delicatezza. A raccolta ultimata, tra luglio e settembre, viene il momento della più nostrana delle preparazioni: spurgate lungamente in acqua e vino, le lumache sono pronte per il tegame di terracotta dove, speziate e costantemente coperte di brodo, sobbolliranno per almeno 12 ore; l'apoteosi del delicato mollusco, liberato dal guscio, verrà su un letto di polenta fumante, auspice un bicchiere di rosso. Alla prova dei gusto si aggiunge quella chimica, che mette in risalto i pregi della sua carne, ricca di proteine e minerali, povera di grassi, consigliabile alle gestanti e ai convalescenti, oltre che, ovviamente, ai buongustai.

CASTAGNE DI DURLO

La coltivazione del castagno sta assumendo un'importanza che si rivela fondamentale nell'economia agricola locale. Un tempo la produzione di castagne era un fattore indispensabile in quanto molte aziende integravano il loro reddito con la vendita diretta di tale prodotto. Negli anni tra il 1960 e il 1980 questa coltura è quasi stata abbandonata in quanto, a seguito dello sviluppo industriale della Vallata del Chiampo, soprattutto le forze lavorative più giovani hanno abbandonato la coltivazione dei fondi agricoli, per darsi a lavori più redditizi. Da qui la trascuratezza dei frutteti e la morte precoce di molte piante che non venivano seguite e trattate adeguatamente. Con l'introduzione della festa delle castagne, iniziata nel 1978, si è riusciti a far sì che i coltivatori si riavvicinassero alla coltivazione di questo frutto tanto amato e decantato, ma sempre considerato "farina dei poveri". Alla festa è stata abbinata anche l'esposizione del miele prodotto nella vallata, miele di castagno ch e costituisce un elemento naturale integrativo dell'alimentazione, grazie alla presenza di vitamine, proteine e sali minerali in esso contenuti. La Festa si svolge la terza domenica di ottobre. I frutti della buona terra - 62/66


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TARTUFI DI MARANA

Di certo non saranno famosi come quelli della Toscana o del Monferrato, che, magari, per la maggior parte delle nostre tasche, rimangono una specialità proibita, ma certamente anche i tartufi neri di Marana hanno i loro estimatori. Se quelli più conosciuti si trovano sui Colli Berici, l'alta valle del Chiampo e, in particolare, il territorio diMarana di Crespadoro, è il secondo centro indicato per la loro produzione data la natura del terreno. Si tratta del cosiddetto tartufo nero estivo, o scorzone, cui si affianca il tartufo uncinato. E' possibile reperirlo però solo nel corso della primavera e dell`autunno. Per il sapore eccezionale, per le notevoli capacità digestive e, si dice, per il potere afrodisiaco, il tartufo è da sempre considerato cibo da re. Ci sono mille modi per apprezzarlo in cucina, ma quasi sempre risulta più gustoso se cotto oppure appena riscaldato. La tradizione locale lo preferisce accoppiato con il riso, con le tagliatelle e con gli spaghetti. Come ovunque, l'aiuto di un cane appositamente addestrato è indispensabile. I cani, infatti, individuano i tartufi solo quando sono perfettamente maturi, perché in quel momento emanano un particolare intenso profumo. Naturalmente se andrete da soli probabilmente non avrete molta fortuna, dal momento che i luoghi dove crescono sono segreti, custoditi con gelosia solo da pochi esperti.

MIELE VALCHIAMPO

Ricco di zuccheri semplici, proteine e sali minerali, è un elemento di alto valore nutritivo. I nostri progenitori coltivavano le api in rudimentali casse, o in vecchi tronchi cavi di alberi. Soltanto agli inizi del ‘900 nell’alta valle del Chiampo apparvero le prime arnie. Il genere di api che vive in questa zona è la risultanza di incroci fra l’ape mellifica ligustica e l’ape tedesca. I fiori e le erbe da cui le api ricavano il polline sono numerosissime: oltre alle coltivazioni fruttifere e ortensi, si trovano abbondanti fiori (e relativi mieli) di tarassaco, di sambuco, di prunella, di castagni e di cassie. Assai ricercato e di rara squisitezza è proprio il miele di cassia, di colore paglierino e trasparente. I frutti della buona terra - 63/66


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Postfazione

Eppure la montagna offre molte opportunità4

I territori montani sono un nodo strategico per l'economia verde, in una società che vede sempre più avanzare la crisi idrica ed energetica. Adeguate politiche pubbliche devono essere in grado di superare le condizioni di svantaggio che limitano le potenzialità della montagna non ancora suf⣺凶cientemente sfruttate. Servono politiche pubbliche intelligenti. Alcuni esempi per dimostrare che il circolo vizioso dello spopolamento montano, può essere trasformato in virtuoso. In Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta la popolazione è cresciuta tanto da attestarsi tra le prime cinque regioni che hanno avuto il maggiore incremento generale di popolazione. La provincia di Trento è addirittura la principale destinazione delle migrazioni interne. Nuovi cittadini, dunque, e soprattutto giovani: Trentino e Alto Adige hanno il secondo rapporto di anziani per bambini più basso d’Italia, ribaltando una classi⣺凶ca che, 40 anni fa, le vedeva al settimo posto. Tutto merito secondo il rapporto, delle buone politiche pubbliche adottate nel corso del tempo dagli amministratori locali, che, si legge, “hanno trattato la montagna non come un limite ma come una speci¥cità, puntando su una dotazione di infrastrutture non minore rispetto ai territori di pianura, anche a fronte di un costo più alto, garantendo un maggiore accesso ai servizi pubblici essenziali e una qualità di vita elevata. Elementi che hanno permesso alle imprese di prosperare e all’agricoltura di rivoluzionarsi, divenendo moderna e competitiva”. Una vera e propria “operazione rilancio”, favorita certamente dall’autonomia gestionale di cui queste zone godono in quanto regioni o provincie a statuto speciale. Un’autonomia che da sola non basta, come dimostra un altro dato illustrato nel rapporto: se si da valore 100 alla ricchezza di partenza nel 1970 si può vedere come nel 2012 tale valore per l’intero paese cresca a 264 di media. Trento Bolzano e Valle d’Aosta si posizionano decisamente sopra questa asticella (rispettivamente con 345, 328 e 317) mentre la Sicilia, altra regione autonoma, ha un valore di 230. Emerge con forza che le diversità delle politiche hanno inciso dal punto di vista qualitativo. Da più parti si invita a ri겇뾍ettere sulla antistorica autonomia di alcune regioni del Paese. Ma tale ri겇뾍essione è stata fatta da tempo da queste Regioni, aumentando le competenze e diminuendo al tempo stesso la percentuale di risorse locali che sono trattenute nel territorio per contribuire a ripianare il debito pubblico nazionale. L'autonomia non è la difesa anacronistica di antichi privilegi, ma è la tutela delle buone esperienze, del bagaglio di conoscenze, di strumenti che hanno garantito la qualità di vita dei cittadini. Di pianura, di collina e, anche, di montagna. In egual misura.

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http://www.earthday.it/Territorio/Montagna-da-territorio-abbandonato-a-motore-dello-sviluppo

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Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Un territorio tra storia tradizioni e futuro Bibliografia Associazione Cieli Perduti Carega Web Comune di Crespadoro Magico Veneto Marsec - Marana Space Explorer Center Monchelato Miro ValChiampo Ringraziamenti ph Costa Roberto ph Dalla Costa Gianni ph Mettifogo Martina ph Monchelato Fabio ph Perazzolo Luciano Tutte le foto sono state tratte dal web. Date le finalità promozionali, filantropiche e senza scopo di lucro, gli Autori del testo si scusano anticipatamente in caso di violazioni del copyright, contando sulla generosità dei fotografi che con la loro arte hanno contribuito alla buona riuscita di questo manuale. Finito di stampare aprile 2016 I edizione - 200 copie - Pro manuscripto Tipografia Gasparella Thiene (VI) Italia - Via F. Foscari, 3 - IV Zona Industriale Telefono: +39 0445 386278 Email: info@gasparella.it

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Alta Valle del Chiampo

Un territorio tra storia, tradizioni e futuro

Dalla buona terra, i frutti

Quaderni ALTA VALLE del CHIAMPO Volume 2 - 2016 Edizioni SDB

Questa iniziativa ha lo scopo di raccogliere fondi per la Scuola Materna Maria Immacolata di Altissimo e per l’Associazione Durlo 86. L’intero ricavato della vendita del volume sarà devoluto a favore di queste istituzioni.

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