Giornalino Atalanta - Cagliari

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10 • Atalanta - Cagliari

10/01/93 IL RICORDO VIVE


20 ANNI DOPO,

NOI NON DIMENTICHIAMO N

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onostante il tempo passi inesorabile, alcuni valori restano impressi indelebili nelle menti e nei cuori della Nord. La vicenda di Celestino Colombi è una di quelle storie che non si possono dimenticare, per gli Ultras dell’Atalanta il 10 Gennaio rappresenta una data fissa. Mai e poi mai si dovrà dimenticare

anno ci spinge ad organizzare un presidio, spartano e clandestino, come piace a noi ma ricco di quella mentalità che nonostante il tempo è rimasta intatta. Lo abbiamo sempre detto, Celestino Colombi, non era un tifoso, era un passante, forse neanche sapeva della partita; Atalanta – Roma era ed è una partita particolare ma quella volta, con

quella domenica, vissuta da chi era presente, raccontata a chi ancora non era nato. È questo il segreto che ogni

i romanisti già sul treno, si è vissuto l’inferno. Manganellate e cariche inutili ogni domenica, perché quel periodo con le forze

dell’ordine c’era un clima particolare e gli abusi di potere erano all’ordine del giorno. Tanti soprusi rimasti in silenzio, coperti dai media, fino a quando qualcuno non ci rimette la vita. E neanche in questo caso bastò per far capire che il livello di violenza si era pericolosamente alzato e che quelle cariche nel dopo partita erano totalmente

fuori da ogni logica. Addirittura dai media locali, imboccati per bene da qualche dirigente di polizia, iniziarono ad uscire strane notizie; si arrivò a sospettare che la morte fu causata dai tifosi, dal lancio di bombe e sassi. Iniziò allora una campagna di controinformazione fatta di volantini, interviste e striscioni e, caso unico in quei anni, partendo

Minuto di silenzio in ricordo di Celestino

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da un’ iniziativa della Curva Laziale, una protesta unificata della maggior parte delle tifoserie italiane. E dopo 20 anni è stato emozionante ritrovarci in cosi tanti, da chi quel 10-1-93 era presente ai tanti ragazzi che mai hanno dimenticato Celestino e la sua storia.

È stata una serata toccante anche perché per la prima volta anche la famiglia, la sorella ed il cognato con i nipoti, hanno presenziato visibilmente colpiti nel vedere che c’è qualcuno che ancora ricorda il loro caro Celestino. È stato un ricordo semplice con un bella torciata e un applauso

Presente per la prima volta la famiglia Colombi molto commossa

sentito e commosso. Il nostro augurio è, anche per la memoria di Colombi, di potersi ritrovare sempre più spesso cosi, un bel mix di “vecchia guardia” e “nuove leve” uniti per onorare la nostra storia Ultras. Perché una cosa è sicura, finche esisterà il mondo Ultrà il tuo ri-

cordo Celestino, per sempre nel cuore degli Ultras vivrà!

10-1-1993 10-1-2013 NOI NON DIMENTICHIAMO

Cari ultras atalantini e amici di Celestino, vi ringraziamo per l’affetto con cui ci avete accolto e per le parole sincere dette. Ci avete emozionato e commosso. Grazie di cuore.

Famiglia Colombi

1° volantino ad un anno dalla morte di Celestino

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Volantino distribuito a tutta la città la settimana dopo la morte di Celestino. La firma Collettivo Curva Nord stava a significare il principio di unione dei vari gruppi in quel delicato momento.

Fax proveniente da Roma, sponda laziale, la settimana dopo il fatto accaduto, in cui si auspicava l’affissione in tutte le curve dello striscione “10-01-93 LA MORTE È UGUALE PER TUTTI”.

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AVANTI ATALANTA, AVANTI CURVA NORD I

risultati delle ultime giornate dimostrano chiaramente che c’è qualcosa da sistemare e che non ci si può cullare sui punti raccolti fino ad ora. Se la squadra ha fatto 24 punti nel girone d’andata, che ne valgono 22 per la penalizzazione, non è scritto da nessuna parte che nel girone di ritorno ne arrivino altrettanti per grazia ricevuta. Serve quindi invertire la rotta e da subito. Da 12° uomo esprimiamo alcuni concetti che vorremmo fossero ben recepiti da tutto “l’ambiente Atalanta”, protagonisti in campo

in primis. Forse i 22 punti sono stati raggiunti troppo presto, forse aver battuto qualche grande squadra ha di fatto riempito la pancia di qualcuno che ha cominciato a giocare senza la giusta cattiveria e la giusta voglia di bruciare l’erba sotto i tacchetti. E forse le tante, troppe, parole spese su possibili partenze estive di alcuni giocatori che non si sono concretizzate, ha svuotato la testa di alcuni giocatori che è innegabile abbiano offerto un rendimento nettamente al di sotto delle loro possibilità ed al di

sotto di quanto fatto vedere lo scorso anno. Qualcuno se ne è andato, qualcun altro forse se ne andrà, altri sono arrivati.

meno reali. Se uno è attratto da qualche euro in più sul suo conto in banca che vada, se non è già andato! Tutto legittimo per carità, il cal-

Che amarezza…

Forza Ragazzi!!!

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Chi per mille motivi non si sente più gratificato di indossare la nostra maglia che se ne vada. Non c’è bisogno di inventarsi finte influenze o mal di pancia più o

cio dei giocatori bandiera è finito da un pezzo anche se la delusione sulle scelte fatte da alcuni dei nostri è sicuramente forte. Continua…

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Non tolleriamo che si tiri indietro la gamba nei contrasti. Non tolleriamo che qualcuno esca dal campo con la maglietta bella in ordine. FUOCO NELLE GAMBE E SANGUE BOLLENTE NELLE VENE per chi ha l’onore di portare sul rettangolo verde la nostra maglia, su questo non si accettano compromessi. Che tutti, nessuno escluso, si facciano un bell’esamino di coscienza e tornino a fare quello che hanno dimostrato di saper e poter fare: onorare la maglia dell’Atalanta Bergamasca Calcio!

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…segue Pazienza, i giocatori passano, l’Atalanta rimane. Meglio qualche buon mestierante di turno in più in campo ma con il fuoco addosso, piuttosto di vedere qualche “promessa o presunta tale” che scende in campo molle come la merda e che pensa ai locali ed alle fighe, oppure ad allungarsi il contratto di qualche anno a cifre più alte. Ci indeboliremo? Può darsi, solo il campo potrà dirlo. Faremo una fatica bestiale a sal-

varci? Probabile ma sta nella nostra storia quindi, dove sta il problema? A chi rimane ed a chi arriverà ribadiamo un concetto a noi caro, che però sentiamo il dovere ed il diritto di ricordare a tutti: la maglia sudata, sempre! Tolleriamo gli errori tecnici, le eventuali scelte tattiche sbagliate, la giornata no che può capitare a chiunque. Non abbiamo mai tollerato e mai tollereremo l’atteggiamento e l’approccio sbagliato alle partite.

Per quello che questa maglia rappresenta, per la storia che ha, per chi come noi vive per questa maglia. Detto ciò, per ora nessun catastrofismo, nessun processo e nessuna contestazione, tutti uniti verso il nostro obiettivo ed usciremo tutti insieme alla grande da questa situazione.

AVANTI ATALANTA AVANTI CURVA NORD

Vicini alla squadra in questo momento importante

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13-01-2013 Striscione esposto dalla Curva Nord laziale...

RivalitĂ e rispetto alla base di tutto!


LA NORD PER RICORDARE

“CICCIO” SEBASTIANI

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abato 5 gennaio, 30 ragazzi della Curva Nord, sono stati presenti a San Donà (Ve) per presenziare all’intitolazione a Ciccio Sebastiani del parco di fronte al campo sportivo. Lorenzo era il pilone de L’Aquila rugby scomparso durante il si-

do e bevendo una birra in compagnia del fratello Amerigo. Il nostro rapporto di solidarietà ed amicizia con L’Aquila è nato proprio da quel triste evento ed è cresciuto negli anni continuando tutt’ora. Da quella memorabile serata della Festa della Dea quando dedicammo a Lorenzo e

Che spettacolo la maglia con i nostri colori!!!

società rugbista. Come possiamo vedere dalle foto inviateci è bellissimo vedere la terza maglia con i colori della nostra Atalanta, un gesto bellissimo che dimostra, una volta di più, il grande

rispetto guadagnato nella città de L’Aquila.

ULTRAS NELLA VITA NON SOLO ALLA PARTITA

Inaugurazione del parco intitolato a Ciccio Sebastiani alla presenza del fratello e del Sindaco di San Donà

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sma che ha colpito il capoluogo abruzzese il 6 aprile 2009. Una cerimonia molto semplice ma toccante con scambi di presenti tra le istituzioni locali e l’Aquila Rugby; a modo nostro abbiamo voluto ricordare Ciccio, salutan-

a tutte le vittime del sisma un minuto di silenzio con più di 200 torce; arrivando invece agli ultimi avvenimenti, quando durante l’estate la Curva Nord, come gesto d’esempio, ha acquistato una parte delle quote della storica

Festa della Dea 2009: che emozioni quella sera!!!

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INDIGNAZIONE VERSO QUESTA INFORMAZIONE

iene stuprata una ragazza, un magistrato buonista spedisce il presunto (che poi ha confessato) violentatore al calduccio degli arresti domiciliari senza neppure aver messo piede in galera, la città si indigna e un gruppo di ragazzi, tra cui diversi ultrà, protesta sotto la casa del colpevole. Secondo voi, il beneamato L’Eco di Bergamo a chi ha riservato i commenti più indignati tra il violentatore, il mellifluo PM e i cittadini inferociti? Troppo facile: agli ultrà atalantini. Innanzi tutto va spiegato che molti di noi erano in strada a protestare perché conoscono la povera ragazza aggredita (a cui va tutta la nostra vicinanza) e perché sono abituali frequentatori di Borgo Santa Caterina. Ma soprattutto perché indignati da episodi di questo genere e ancor più dal trattamento di favore

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riservato a questo kosovaro da parte della magistratura. Ma torniamo a L’Eco. Domenica abbiamo letto parole e toni di disprezzo verso coloro (cittadini, politici, ultrà) che hanno osato criticare la scelta dei domiciliari al violentatore sia in un editoriale in prima pagina che nella cronaca della fiaccolata, nella quale si sono anche inventati dei famigerati “spintoni nei confronti di chi – una signora verso la fine del corteo – si permette di apostrofare il gruppetto di ultrà con un “siete dei barbari” (per chi volesse accertarsi può vedere il filmato su www.ilfattoquotidiano.it). Totale appoggio dal bugiardino, invece, verso la decisione di riportare a casa, dopo solo due ore in questura, il presunto colpevole: una scelta, quella del PM, che di fatto ha offeso tutto il Borgo, violentato una seconda volta la povera ragazza e insultato tutte

le donne; ma una mossa pure irresponsabile verso la famiglia stessa dello stupratore. Sul giornale di martedì, invece, si scatena lo strisciante giornalista Stefano Serpellini. Il kosovaro confessa la violenza e la Serpe cosa fa? Se la prende con il colpevole? No, mette al muro gli ultrà dalle “corde saponate, gli sputi e i fischi”, quelli che riportano, con le loro torce, “alle fiaccole ottocentesche delle folle perbeniste assetate di mostri e vendette”, perché la figlia del mostro (quello vero) ora ha paura. E i mostri, così diventano quelli fuori dalla casa della bambina e non quello che, purtroppo, si ritrova in famiglia. Invece di dare la colpa ad un papà violentatore, l’ipocrita giornalista accusa gli atalantini, fa da spalla al PM e non spende una parola verso la povera ragazza violentata che, forse alla serpe è sfuggito, qualche paura c’è l’ha pure lei. E pensare che un Serpellini così ipergarantista non l’avevamo mai visto: spietato

e manettaro, non perde occasione per sputare odio, veleno e sentenze verso tutti, in particolare gli ultrà (quando un semplice sospettato viene sbattuto a ripetizione in prima pagina, è come se fosse condannato in via definitiva e in questo la Serpe si diverte pure). Vogliamo ricordare le recenti ben 13 pagine, in 15 giorni, contro la Nord per l’inchiesta e gli striscioni? Insomma, a Bergamo abbiamo giornalisti manettari con gli ultrà, conigli con i magistrati che sbagliano, garantisti con gli stupratori reo confessi; dove è l’obiettività? E poi nelle pagine dello sport dello stesso giornale, abbiamo chi, dall’alto della sua predica del lunedì, invoca il carcere duro per chi espone uno striscione di critica a un giornalista! Serpi e falsi preostoni a parte, rinnoviamo la vicinanza della Nord alla povera ragazza umiliata non solo dal kosovaro, ma anche da coloro che fanno i perbenisti con le figlie, le fidanzate e le mogli degli altri!!!

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CHE SIA

UN ANNO DI LIBERTà

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li auguri più particolari e sentiti che vogliamo rivolgere per questo nuovo anno, vanno a tutti i nostri amici che per motivi diversi stanno vivendo momenti della loro vita con sofferenza. Uniti dalla fede per la nostra grande Atalanta, dalla stessa sciarpa, dagli stessi colori e dai tanti ricordi auguriamo al vecchio Robi Wan Halen, Manuel (Piero), Jonathan, Luca, Alberto (Lupetto), Mitch, Alessio, Stefania, Stefano il sardo atalantino… che il 2013 possa a breve tempo portare la tanto attesa libertà. A voi il nostro più sentito saluto con affetto, con cuore, con amicizia…

Un coro scandito con il cuore in ricordo di Piermario, un brivido nel corpo di ognuno di noi mercoledì 16 gennaio sotto la tribuna dello stadio di Osio, sotto una nevicata incessante lanciata giù dal Moro stesso! Giocatori del Livorno Calcio e della nostra Primavera, due squadre che Piermario aveva nel cuore, due squadre che insieme hanno onorato la sua memoria!

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Sperando un giorno che ti possa arrivare questo pensiero e che tu possa essere in grado di capire e di star meglio, il nostro ricordo va ad un ragazzo, vero sconquasso dei nostri treni e dei nostri pullman, negli anni passati con te… Un abbraccio a Michelino figlio di Saddam

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CIAO PICCOLO GUERRIERO

C

iao Andrea… spettacolo di vita, te ne sei andato alla vigilia di capodanno improvvisamente, quando la speranza di poterti presto rivedere si era fatta quasi realtà. Sei venuto alla cena di Natale al Covo da perfetto sconosciuto, ne sei andato via da indiscusso protagonista. La tua vivacità, allegria, forza hanno conquistato tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerti (e la numerosa presenza della Curva per l’ultimo saluto ne è la vera dimostrazione). I tuoi genitori avevano ceduto

alle nostre insistenze a malincuore. La sera della cena nevicava, faceva freddo e loro ripetevano “… se si ammala proprio ora che il trapianto è imminente?”, “…e se non si diverte?”. Loro impazienti di riportarti a casa facevano la ronda sotto al Covo in attesa di una telefonata che non arrivava mai… tu intanto dopo cinque minuti di adattamento hai cominciato a scandire cori, salire sulla panca, a urlare a più non posso e poi sul palco sei rimasto inebetito per la sorpresa e la maglia di Maxi consegna-

tati da Matteo Percassi. La società è stata meravigliosa… dal Presidente, al Mister, a Marino e a tutti i giocatori che ti hanno accolto a Zingonia come uno di loro. Sei passato nella nostra vita come una meteora, una stella cometa, un lampo. Di te ci rimane la grande gioia di averti conosciuto e la grande rabbia per averti troppo presto perduto. Da lassù continua a giocare e a tifare la tua Atalanta!

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Ciao spettacolo!!!

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LETTERE A

“SOSTIENI LA CURVA” Sono Danilo padre di 2 figlie e parto dal presupposto che Bergamo è una città di benpensanti e poveri di animo. Parlo del recente stupro: sabato 12/01/2013 leggo l’articolo con tanto di foto e arresto in diretta di questo personaggio che se ne stava andando a lavorare come se niente fosse….. ma per lui non c’era il pericolo di vie di fuga? Solo per gli ultras esiste questo pericolo? Gli ultras dopo due ore hanno già perquisizioni in casa, mentre per questo personaggio si è aspettato quasi una settimana per procedere all’arresto. Complimenti alla task force. Domenica 13 riguardo il giornale e aimè vedo le foto e il solito monologo… gli pseudo giornalisti ancora una volta concentrano la loro attenzione al gruppo di ultras presenti alla manifestazione. Del responsabile dello stupro e delle condizioni della ragazza… il nulla! Ma la gente di Bergamo non si è ancora resa conto che qualcosa non quadra? Oggi mercoledì 15 di nuovo sfoglio il giornale con l’articolo di Serpellini di Sarnico che si domanda come spiegare alla figlia di 5 anni dello stupratore perché non può più entrare nella sua stanzetta. Semplice sebbene lo si stia facendo passare quasi come la vittima, lo stupratore è lui e non noi, e allora caro Serpellini che lo spieghi lui alla figlia. Basta con questo finto buonismo!!! La vera vittima è la ragazza, ma chi oltre a noi ha preso le sue difese? Forse il Procuratore che invita le donne a non uscire da sole la sera, quasi come se la ragazza se la sia in parte cercata. L’unica cosa che mi viene da chiedermi è se questi grandi uomini non hanno una moglie e una figlia. Se succedesse a loro userebbero gli stessi toni e lo stesso buonismo che hanno usato per questo personaggio? Concludo dicendo che è davvero tanta la rabbia per questa giustizia che fa acqua da tutte le parti, che riserva per noi Ultras un trattamento da criminali e per stupratori e pedofili solo gli arresti domiciliari. Per chi tocca donne e bambini servirebbe l’ergastolo! Con questo sistema giudiziario mi ritengo fortunato che non sia successo nulla del genere alle mie figlie! Meditate gente… meditate!!!

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Danilo Varinelli “Lapide”

SQUADRE Juventus Lazio Napoli Inter Fiorentina AS Roma AC Milan Udinese Parma Catania Chievo Torino Atalanta Bologna Sampdoria Pescara Cagliari Genoa Palermo Siena

P.ti 45 42 40 38 35 32 31 30 30 29 24 23 22 21 21 20 19 17 15 11

20 gennaio 2013

Palermo - Lazio Juventus - Udinese Fiorentina - Napoli AC Milan - Bologna Atalanta - Cagliari Chievo - Parma Genoa - Catania Pescara - Torino Siena - Sampdoria Roma - Inter

G

20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20

V

14 13 13 12 10 10 9 7 8 8 7 5 7 6 6 6 5 4 3 4

N 3 3 3 2 5 2 4 9 6 5 3 9 3 3 4 2 4 5 6 5

P

3 4 4 6 5 8 7 4 6 7 10 6 10 11 10 12 11 11 11 11

RF 41 30 40 32 37 43 36 32 28 27 21 23 18 25 22 17 19 21 16 19

RS 14 19 18 22 24 34 27 27 26 27 33 24 30 26 28 37 36 32 32 31

26 gennaio 2013

Catania - Fiorentina Lazio - Chievo Atalanta - AC Milan Juventus - Genoa Bologna - Roma Cagliari - Palermo Parma - Napoli Sampdoria - Pescara Udinese - Siena Inter - Torino

Tu c’eri sempre. Pioggia, neve, vento, non cambiava nulla. In fondo al vetro di quel parterre dove chi come te era obbligato a vedersi la partita, nonostante tutto. Adesso lì in fondo ci sarà un vuoto, ma dall’alto siamo sicuri che comunque ti godrai sempre la tua Atalanta. E, comunque, sarai vicino a noi. Ciao Gian, vecchio grande tifoso! Vicini al popolo cavajolo per la perdita del “Governatore” Chequevone. Sempre nel rispetto di quei valori Ultras che da anni ci uniscono...

Ricordiamo che per chi volesse informazioni o volesse dare una mano ci si ritrova come sempre il martedì sera al Covo. Scrivi a “SOSTIENI LA CURVA”: sostienilacurva@alice.it

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