prog_volontariinemergenzaiiiedizione-2016

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE 1.a.1)

Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE CASINA DEI BIMBI ONLUS

1.a.1)

Codice di accreditamento:

1.a.2)

Albo e classe di iscrizione:

NZ06149 REGIONALE- EMILIA ROMAGNA

4^

CARATTERISTICHE PROGETTO 1.a.1)

Titolo del progetto: VOLONTARI IN EMERGENZA III EDIZIONE

1.a.2)

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore ASSISTENZA Area di intervento: minori Codice:A02 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto 1.a.2)

L’Associazione è caratterizzata da una rete che comprende convenzioni con n.5 Ospedali principali delle città di Modena e Reggio Emilia, aventi anche strutture poliambulatoriali per il prelievo del sangue con un percorso esclusivo pediatrico. I contesti territoriali nei quali si realizza il progetto sono la provincia di Reggio Emilia e Modena. Reggio Emilia è in un’area di circa 2.291,26 km² ettari con 532.872 abitanti composta da 42 comuni in cui si registra la compresenza e la sovrapposizione di diverse problematiche sociali tra loro strettamente interrelate: disagio minorile, presenza di famiglie senza rete parentali quindi gravi problematiche anche nella gestione dei bambini, casi di abuso e maltrattamento nei bambini e adolescenti, casi di bambini malati oncologiche e malattie croniche.


L’area di intervento del progetto nella provincia di Reggio Emilia è quindi quella relativa alle famiglie con gravi disagi sociali e di malattia , cioè persone in difficoltà che vivono ai margini della società prive perlopiù riferimenti familiari. Il nostro intervento non è solo correlato agli ospedali quali Santa Maria Nuova, Guastalla e Castelnovo né Monti ma interveniamo nelle scuole dove raccogliamo dagli insegnanti informazioni utili per sostenere il bambino l'adolescente sul territorio. Segue una tab Distribuzione della popolazione per età scolastica 2016 ETAʼ MASCHI FEMMINE

TOTALE

12.468

2.291

4.759

22.405

2.391

4.796

32.624

2.460

5.084

42.801

2.483

5.284

52.687

2.716

5.403

62.941

2.766

5.707

72.928

2.707

5.635

82.890

2.774

5.664

92.958

2.657

5.615

102.834

2.673

5.507

112.828

2.621

5.449

122.819

2.637

5.456

132.754

2.500

5.254

142.817

2.517

5.334

152.657

2.410

5.067

162.754

2.469

5.223

172.586

2.397

4.983

182.654

2.408

5.062

ella dove vengono evidenziata la distribuzione della popolazione scolastica l'adolescente sul territorio.Segue una tabella dove vengono evidenziata la distribuzione della popolazione scolastica. Il contesto territoriale di Modena ha una superfice di circa 183,19 km² con 184.973 abitanti con la presenza di molte famiglie straniere cosi suddivise Distribuzione per area geografica di cittadinanza Gli stranieri residenti a Modena al 1° gennaio 2016 sono 28.499 e rappresentano il 15,4% della popolazione residente La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Marocco con il 11,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (11,0%) e dalle Filippine (10,0%). Anche nel contesto Modenese interveniamo a sostegno della famiglie, in molti casi famiglie straniere che non hanno reti parentali e che devono intraprendere percorsi di cura, oppure per gravi casi maltrattamenti e abusi all'interno della stessa famiglia.


Grazie all'aiuto dei volontari del servizio Civile abbiamo potuto estendere le nostre attivita, presso il Policlinico e intensificare sul territorio le attività negli Ospedali di Carpi e Vignola. Il nostro intento, tramite il volontario del Servizio Civile è quello di offrire una figura formata che valuta ed inquadra al momento dell’accesso alla struttura lo stress ed il disagio del paziente offrendo orientamento ed informazione e accoglie anche famiglie straniere che sicuramente hanno più difficoltà all'ingresso delle varie strutture e servizi. Per i bambini in particolare è maturata nel tempo l’esigenza da parte degli operatori di realizzare con l’aiuto di volontari adeguatamente formati, strategie e

Età

Stranieri Maschi

Femmine

Totale

0-4

1.219

1.156

2.375

5-9

969

914

1.883

10-14

657

654

1.311

15-19

696

590

1.286

20-24

927

848

1.775

ducative e di supporto che possano essere d’aiuto per alleviare il disagio psicofisico durante anche l’eventuale ospedalizzazione e attraverso l'utilizzi di tecniche non farmacologiche e nella gestione delle emozioni.Contesto settoriale Il progetto è rivolto : • •

ai bambini ospedalizzati ai bambini ricoverati e a domicilio

bambini abusati o gravemente maltrattati

Il disagio dei bambini in ospedale L’esperienza dell’ospedalizzazione costituisce per i bambini un evento gravoso da un punto di vista psicologico per numerosi fattori: • • •

la presenza di pratiche mediche e infermieristiche anche dolorose per situazioni di isolamento a causa di ricoveri protratti nel tempo per patologie croniche che richiedono visite, D.H. e ricoveri continui In alcuni casi il vissuto negativo della malattia, può provocare disturbi psicologici con manifestazioni di tipo aggressivo, ansioso, disturbi psicosomatici. Per curare questi disturbi o semplicemente per alleviare la sofferenza dovuta alla ospedalizzazione, l'attività ludica interviene a mitigare gli effetti negativi e il "gioco" in ospedale assume in molti casi e situazioni, una valenza "terapeutica". In particolare per bambini che si sottopongono ad esami invasivi, questa esperienza costituisce un evento particolarmente traumatizzante, vissuto come aggressione, violenza al proprio corpo.


Pronto soccorso pediatrico e Poliambulatori Presso il pronto soccorso è stata allestita una stanza adeguatamente allestita per i bambini che accedono al pronto soccorso. La presenza di un volontario preparato potrà aiutare gli operatori sanitari a mitigare l’impatto traumatico per il bambino che accede in un momento traumatico in una ospedale . L’attività del volontario sarà possibile • al momento dell' accoglienza • nel momento del ricovero • nell’accompagnamento ad esami diagnostici nel supporto umano e pratico ai genitori Il pronto soccorso è uno snodo strategico per l’intera struttura. Oltre ad essere la porta d’accesso al reparto di pediatria dell’ospedale svolge anche un ruolo importante per la gestione del flusso del paziente nell’ambito dell’intero processo terapeutico e assistenziale. Accanto al sempre più elevato numero di bambini che si rivolgono al Pronto Soccorso si deve considerare anche l'aumento del tempo medio dedicato a ciascun soggetto che richiede un intervento sanitario, dovuto sia alla gravità dei pazienti con patologie più gravi, che al grado di accuratezza degli approfondimenti diagnostici ai quali i pazienti sono sottoposti. In questo contesto attualmente il personale medico e infermieristico deve riuscire a svolgere, oltre alle proprie mansioni, anche compiti di accoglienza, informazione, educazione sanitaria e semplice assistenza, con la conseguenza che il tempo da dedicare al rapporto umano risulta inevitabilmente ridotto. Grande criticità sorge dalla modalità di accesso alle visite e soprattutto ai prelievi; il piccolo paziente che accede al pronto soccorso o al prelievo vive un ‘esperienza di emergenza individuale; scopo del sistema di risposta è inquadrare la singola emergenza in un processo diagnostico/terapeutico che ha tempi propri. Questo progetto permette ai bambini ed ai genitori di adattarsi al meglio all’ambiente ospedaliero, porgendo loro uno spazio ed una relazione che vanno ad essere risorse positive in un momento in cui ansia, paura e preoccupazione possono essere di difficile gestione. E’ importante per il paziente conoscere le regole di funzionamento del sistema di Pronto Soccorso e del Punto Prelievi (approccio di triage, divisione dei pazienti, esecuzione di accertamenti diagnostici al di fuori dell’area di pronto soccorso, etc). Questo progetto inoltre offre al paziente e ai genitori la possibilità di essere ascoltato dando quindi già un valore terapeutico poiché gli permette di esprimere e condividere la sua sofferenza sul piano emotivo/relazionale oltre che su quello fisico. La psicologa tutor dell’Associazione insieme ad altri docenti esterni, consulenti dell’Associazione, hanno tenuto una formazione per i volontari, insieme a medici, infermieri ed operatori del Pronto Soccorso e Punto prelievi, un corso di formazione creato appositamente, questo nell’ottica di facilitare una collaborazione ed una condivisione di intenti già nella fase iniziale tra le diverse figure. Forniscono informazioni sul significato del codice assegnato al momento dell'ingresso in Pronto soccorso, assistono i familiari che attendono, assicurano una presenza accanto alle persone che aspettano le cure e possono avvisare il personale in servizio se la situazione del paziente si modifica. E’ nata così la figura specifica del volontario presso il Pronto Soccorso e presso il Punto Prelievo, in grado di supportare i bambini ed i loro familiari facendo da tramite tra assistito, personale e parenti, sostenendo il paziente solo o non autonomo e fornendo indicazioni e


informazioni di carattere non sanitario, inoltre ogni mattina presso i Poliambulatori vengono accolti dai nostri volontari formati i bambini che devono sottoporsi ad un prelievo ematico, per tranquillizzare il bambino vengono utilizzate tecniche distrattive e di rilassamento, attraverso le quali il piccolo paziente può affrontare una situazione così altamente ansiosa e paurosa. Questo progetto include inoltre l’intervento in emergenza dei volontari in reparto pediatrico: là dove vi è un bambino ricoverato senza l’accompagnamento e/o presenza di genitori e familiari, prioritaria risulta quindi la gestione dei turni dei volontari che offrono la reperibilità H24. Allo stesso modo risulta determinante la costruzione di relazioni con il personale sanitario del reparto, oltre ad eventuali assistenti sociali ospedalieri. In alcuni casi i nostri volontari seguono per un periodo limitato, il piccolo paziente presso il proprio domicilio, in quelle situazioni dove vi è la necessità di un percorso sia psicolgico che educatico/didattico. Ogni percorso viene discusso e deciso con l'assistente sociale del territorio. I volontari dell’Associazione insieme a quelli del Servizio Civile opereranno a rotazione sui vari contesti del progetto e l’ufficio/sede operativa dell’Associazione sarà il luogo di coordinamento, monitoraggio e attività burocratica relative.

Accoglienza in emergenza del bambino abusato o maltrattato Siamo attivati direttamente dalla struttura ospedaliera quando viene ricoverato un bambino che ha subito un grave abuso o maltrattamento. L’associazione interviene con volontari adeguatamente formati, che si occupano del bambino generalmente per qualche giorno, sono di supporto nn solo per il bambino ma anche per l’intera famiglia. Molto importante il lavoro in rete e di equipe tra le varie figure che ruotano intorno al bambino. I beneficiari e destinatari del progetto sono quindi i bambini (20.000 tra Modena e Reggio Emilia) e 140.000 famiglie che accedono all’interno degli ospedali in oggetto, in particolare il Pronto Soccorso, gli ambulatori dei punti prelievi, i reparti di pediatria e a domicilio.

7) Obiettivi del progetto Obiettivi generali del progetto per I volontari giocare con i bambini per imparare ad entrare nel mondo dei piccoli Il progetto per i volontari permetterà l’acquisizione di conoscenze sulle problematiche infantili, di abilità comunicative –relazionali, di abilità educative e di animazione. Inoltre si prevede una formazione in campo delle tecniche non farmacologiche, un ottimo strumento per distrarre e sostenere il bambino nel momento in cui dovrà affrontare un prelievo e un esame invasivo. I bambini Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare l’ospedalizzazione implementando l’attività ludica già presente in pediatria e promovendo all’interno dei reparti, in D.h. e nei servizi in ospedale dove sono ricoverati dei bambini, attività di creative con personale adeguatamente preparato. Il progetto interviene anche a domicilio, creando un percorso di cura iniziato in ospedale


poi proseguito a casa. Questo ci permette di creare momenti di condivisione tra bambini ammalati grazie alla supporto di educatori e volontari. Ma non solo siamo anche di supporto ai bambini ricoverati per sospetti abusi e maltrattamenti, grazie ad una formazione adeguata siamo in grado di intervenire in emergenza e per un percorso più articolato e in equipe una volta dimesso dalla struttura ospedaliera. Giocare in un ospedale può essere un aiuto e un modo di vivere diversamente una situazione difficile. Il gioco e il disegno sono strumenti necessari per un adeguato sviluppo psicologico e cognitivo del bambino, nonché il mezzo attraverso cui è possibile strutturare un rapporto con il mondo esterno e con il mondo interno delle proprie emozioni Obiettivi specifici Dare rilevanza durante l’attesa al Pronto Soccorso, il prelievo ed il ricovero, al tempo e allo spazio da dedicare ai bambini e alla loro attività primaria: il gioco L’associazione ad oggi in un anno può effettuare oltre le n.4.700 ore per ogni ospedale in Pediatria, con la presenza di n. 4 volontari del Servizio civile possiamo giungere al più del doppio. Per quanto concerne il numero dei bambini che potremo preparare al prelievo da un numero attuale di circa 1.800 all’anno con i Volontari del Servizio Civile potremo arrivare a 2.400 bambini.Nel pronto soccorso la presenza del Volontario ci permetterà di riempire quei momenti di non copertura permettondoci così di offrire un servizio continuativo e costante. • Attivare presso

la pediatra e nei vari reparti un’attività di gioco terapia (play specialist)

Risultati attesi • Miglioramento della creatività in modo da sviluppare il pensiero e stimolare l'apprendimento, ma soprattutto per sollecitare l'emergere e lo scaricarsi di tensioni, facendo promuovere il processo di accettazione degli interventi terapeutici • Maggiore e migliore partecipazione dai bambini alle cure e agli esami • Sensibilizzare e modificare gli atteggiamenti degli operatori sanitari nei confronti dei bisogni psicologici dei bambini attraverso la presenza dei volontari • Promozione della crescita umana e sociale dei volontari • • • •

Miglioramento nel rapporto tra genitori bambini e operatori sanitari Conoscenza delle specifiche problematiche psicologiche del bambino in ospedale Miglioramento della consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo di Volontario Miglioramento del lavoro d’equipe all’interno del gruppo tra professionisti e


Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 1.a.1)

L’attività fondamentale dei volontari del Servizio Civile Nazionale si svolgerà all’interno delle sale d’attesa del Pronto Soccorso, negli ambulatori dei punti prelievi e nei reparti di Pediatria e otorinolaringoiatria degli ospedali di Reggio Emila e Modena e provincia e sul territorio. Il progetto prevede un preliminare percorso formativo teorico e di inserimento finalizzato ad acquisire conoscenze e tecniche utili ad integrarsi nel contesto organizzativo e ad erogare il servizio. I volontari saranno formati per acquisire competenze per l’accoglienza del bambino aiutandolo ed accompagnandolo concretamente quando accede alla struttura sanitaria favorendo il miglior utilizzo dei servizi e soprattutto nel momento in cui deve sostarci in fase di ricovero vero e proprio. Formazione sulla gestione delle emozioni e sulle modalità relazionali da tenere col bambino ed il suo nucleo familiare. Formazione l’integrazione tra competenze tecniche e competenze emotive. La parte di inserimento sarà articolata attraverso il tutoraggio e di un volontario dell’Associazione. E’ prevista inoltre una formazione sulle tecniche non farmacologiche necessarie per la preparazione al prelievo. Specificamente l’Accoglienza presso il Pronto Soccorso sarà composta dai seguenti ruoli: - ruolo di accoglienza: i volontari della Casina dei Bimbi, i volontari del servizio civile nazionale e i soggetti appartenenti al personale dell’azienda ospedaliera. I volontari del SCN garantiranno la loro presenza settimanalmente con 30 h di accoglienza. - ruolo di coordinatore locale dell’unità di Accoglienza: il responsabile dei progetti di Casina dei Bimbi (Psicologa); Specificamente per la preparazione al prelievo presso i poliambulatori sarà composta dai seguenti ruoli: -

i volontari della Casina dei Bimbi, i volontari del servizio civile nazionale e il personale medico infermieristico della Struttura ospedaliera.

Specificamente per il progetto Volontari in emergenza e a domicilio e/o CasiLAB sarà composto dai seguenti ruoli: -

i volontari della Casina dei Bimbi, i volontari del servizio civile nazionale e il personale medico infermieristico della Struttura ospedaliera, caposala compresa e famigliari

− 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il progetto prevede uno schema logico temporale che consente di monitorare l’andamento del progetto sia nei confronti degli obiettivi proposti al punto precedente, sia con riguardo alle attività proposte ai volontari come opportunità di crescita umana e professionale insieme ai bambini assistiti in reparto. Nel dettaglio:


1 – individuazione dei partecipanti al gruppo di lavoro (volontari dell’Associazione Casina dei Bimbi, operatori sanitari e formatori): • convocazione del gruppo di lavoro per la condivisione degli obiettivi del progetto • predisposizione di un documento con in dettaglio le attività, gli orari, i riferimenti e ogni altra informazione necessaria ai volontari (procedura Volontari in Emergenza) nell’espletamento del servizio. 2 – Definizione della formazione: • programmazione dell’evento formativo; • definizione del calendario delle lezioni della formazione generale e specifica del contesto del Pronto Soccorso, Punto Prelievo, Pediatria, otorinolaringoiatria e domicilio; • richiesta della programmazione didattica a ciascun docente individuato; • progettazione della documentazione necessaria all’espletamento della formazione. 3 – Accoglienza dei volontari SCN: • • • •

Effettuare l’incontro con i docenti formatori e i volontari dell’Associazione Casina dei Bimbi per condividere insieme la programmazione e la modalità di conduzione del corso; accogliere i volontari ed introdurre il corso formativo; svolgere gli adempimenti previsti per l’inserimento nel contesto dei servizi ( cartellino di riconoscimento, assicurazioni ecc.); presentazione del progetto a tutti gli operatori del servizio, e condivisione del ruolo dei volontari del servizio civile.

4 – Realizzazione percorso formativo: • Partecipare obbligatoriamente alle n.50 ore della formazione generale che verrà svolta nei primi 90 giorni dall’avvio del progetto; • partecipare obbligatoriamente alle 50 ore della formazione specifica che vedrà diverse fasi nel corso dell’anno secondo il calendario formativo già pianificato; • effettuare un tirocinio formativo di 5 giorni presso i vari contesti/reparti ed ottenere una valutazione positiva da parte del Tutor dell’Associazione;

5 – Monitoraggio: il sistema mediante il quale viene affidato il compito di seguire con puntualità l’andamento del progetto, il clima dei servizi nei quali i giovani vengono inseriti, la qualità della formazione erogata, la crescita umana, professionale e civile dei giovani. 6 - Inserimento nei servizi: • comunicare e condividere gli obiettivi e le attività da svolgere con i volontari; • presentare i volontari del SCN a tutta l’equipe assistenziale del Pronto Soccorso, del Punto

Prelievi, dei reparti di Pediatria e domicilio


effettuare un periodo di inserimento sperimentale con i volontari dell’Associazione con la partecipazione del personale infermieristico del Pronto Soccorso, del Punto Prelievo e dei reparti di Pediatria;

• rilevare ed analizzare eventuali criticità collegate all’inserimento dei volontari

nei primi due mesi attraverso l’utilizzo della scheda di autovalutazione del volontario. 7 – presa servizio dei volontari presso il Pronto Soccorso, Punto Prelievi e reparti di Pediatria ed esecuzione in modo autonomo delle attivit per le quali sono stati formati: a) offre conforto e compagnia ai bambini che accedono alle sale di attesa del Pronto Soccorso e agli ambulatori del Punto Prelievi; attività ludica nelle stanze in cui sono ricoverati. b) facilita gli utenti alla preparazione del prelievo coordinandosi con gli operatori sanitari; c) raccoglie i pareri dei familiari e le aspettative del bambino attraverso una relazione informale e un questionario di rilevazione della soddisfazione predisposto ad hoc; d) individua e gestisce il “bisogno” di assistenza mediante il gioco: e) si dispone all’ascolto ed alla compagnia per alleviare situazioni d’ansia collegate alle prestazioni sanitarie; f) collabora col personale di triage nell’accoglienza, nell’informazione e orientamento rivolto ai familiari del bambino; g) svolge attività di mediazione tra il bambino, i suoi familiari, l’Operatore sanitario e i Volontari dell’Associazione presenti nella sala d’attesa degli ambulatori del Punto Prelievi; h) partecipa ad incontri con l’equipe dei reparti di Pediatria insieme ai responsabili dell’Associazione; i) effettua una autovalutazione con il supporto di una scheda, predisposta dal gruppo di lavoro sulla base degli obiettivi condivisi e delle attivit svolte, a distanza di un mese dall’inserimento, a distanza di sei mesi ed una finale a conclusione dell’esperienza; l) acquisisce competenze nella gestione delle relazioni pubbliche, nello sviluppo della capacità di ascolto e relazionale, nella conoscenza delle problematiche relative ai bambini stimolandone la sensibilità e avvicinandoli ad una visione giocosa, ludica e sociale. 8 – Rilevazione indicatori: gli indicatori quantitativi, determinanti per il buon esito del progetto, verranno raccolti e verificati secondo una tempistica pianificata, in modo da permettere la rilevazione dell’andamento delle attività e di eventuali nuove e/o ulteriori esigenze formative. 9– Eventuali azioni correttive: eventuali azioni correttive da predisporre eventualmente nel 4 e 6 mese nell’ipotesi di criticità rilevate durante l’attività dei volontari.


10 – Valutazione finale: -Partecipare all’incontro di valutazione finale dell’esperienza. -Compilare una breve relazione finale in cui verrà riportata la propria esperienza con particolare attenzione agli esiti negativi o positivi della stessa. - Utilizzare gli strumenti forniti per la quantificazione degli obiettivi raggiunti e delle attivit realizzate nel corso del progetto per la realizzazione di un report finale. CRONOPROGRAMMA-1 settem otto novem dicem genn febbr marz apri mag giuglugli agos settem bre bre bre bre aio aio o le gio no o to bre INDIVIDUA ZIONE PARTECIPA NTI AL GRUPO DI LAVORO

DEFIZIONE DELLA FORMAZIO NE ACCOGLIE NZA DEI VOLONTAR I SCR FORMAZIO NE GENERALE FORMAZIO NE SPECIFICA MONITORA GGIO INSERIMEN TO NEI SERVIZI PRESA SERVIZIO DEI VOLONTAR I TUTORAG GIO NELLE ATTIVITAʼ


CRONOPROGRAMMA-1 settem otto novem dicem genn febbr marz apri mag giuglugli agos settem bre bre bre bre aio aio o le gio no o to bre FACILITAZI ONE ALLA PREPARAZ IONE DEL PRELIEVO

CONDIVISI ONE GESTIONE DEL BISOGNO COLLABO RAZIONE CON IL PERSONAL E ATTIVITAʼ DI MEDIAZION E TRA IL BAMBINO E LʼOPERAT ORE

PARTECIPA ZIONE AGLI INCONTRI DI EQUIPE AUTOVALU TAZIONE CON SCHEDA CONSAPEV OLEZZA DELLE COMPETE NZE ACQUISITE

RILEVAZIO NE INDICATOR I EVENTUAL I AZIONI CORRETTI VE VALUTAZIO NE FINALE


CRONOPROGRAMMA-1 settem otto novem dicem genn febbr marz apri mag giuglugli agos settem bre bre bre bre aio aio o le gio no o to bre

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Trattandosi di attività di alto e qualificato contenuto di solidarietà sociale il personale coinvolto direttamente a contatto durante le attività del volontario sarà costituito dalle seguenti figure.

resp.tutor scn operat. ps

facilitatole tutor sanitarie ed organizzative/ gestionali facilitattori di accoglienza e vicinanza vicinanza , accompagnamento ,

1 1

Ps Reggio Emilia Policlinico Modena

3

Ps Reggio Emilia e Pediatria

3

operatori ambulatori

sanitarie e organizzative infermieristiche

2

Caposala

sanitarie

2

Poliambulatori prelievi Reggio Emilia Pediatria e poliambulatori Reggio Emilia e Modena Pediatrie di Modena e Reggio Emilia

volontari Casina dei Bimbi resp.formazione

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto


Il ruolo dei volontari finalizzato a garantire un Servizio di Solidarietà Sociale, ponendosi al servizio del bambino e dei famigliari che rappresentano proprio quei bisogni correlati ai bisogni di salute. Le attività previste per i Volontari del Servizio Civile Nazionale sono le seguenti : • svolge attività di facilitatore dei percorsi fornendo informazioni ai pazienti e agli

accompagnatori con lo scopo di umanizzare l’esperienza ospedaliera; • spiega come funziona il triage; • gioca con il bambini durante il periodo d’attesa al pronto soccorso; fornisce indicazioni

sui tempi di attesa probabili, • utilizza tecniche non farmacologiche nella preparazione al bambini al prelievo ematico

individua e gestisce il “bisogno” di assistenza con riguardo particolare al minore, al disabile, allo straniero e ai loro accompagnatori: • si dispone all’ascolto ed alla compagnia per alleviare situazioni d’ansia collegate alle

prestazioni sanitarie; • offre conforto e compagnia ai e si prende cura dei bambini che non possono accedere

alle sale visita se non loro stessi traumatizzati; • collabora col personale di triage nell’accoglienza, nell’informazione e orientamento

rivolto agli stranieri, rispettosi della cultura del Paese di provenienza; • raccoglie i pareri e le aspettative del malato e accompagnatore attraverso una

relazione informale e un questionario di rilevazione della soddisfazione predisposto ad hoc; •

partecipa ad incontri con l’equipe e le associazioni di volontariato;

• supporta le associazioni di volontariato nell’accoglienza del malato accompagnatori; • segue dove richiesto il paziente e famigliari presso il proprio domicilio contribuendo a

creare una rete di sostegno per la famiglia stessa; •

effettua una autovalutazione con il supporto di una scheda, predisposta dal gruppo di lavoro sulla base degli obiettivi condivisi e delle attività svolte, a distanza di un mese dall’inserimento , a distanza di sei mesi ed una finale a conclusione dell’esperienza;

acquisisce competenze nella gestione delle relazioni pubbliche, nello sviluppo della capacità di ascolto e relazionale, nella conoscenza delle problematiche relative ai bambini ed alle persone svantaggiate e/o disabili, stimolandone la sensibilità e avvicinandoli ad una visione sociale che li avvii ad essere cittadini attivi nel proprio contesto di vita e di relazioni.


1.a.1) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

1.a.1) Numero posti con vitto e alloggio:

0

1.a.2) Numero posti senza vitto e alloggio:

4

1.a.3) Numero posti con solo vitto:

0

1.a.2) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

1.a.4) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

1400 6

1.a.3) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

• • • • • • • • •

utilizzare i dispositivi di protezione individuale previste per l’attività; (guanti monouso e mascherine quando segnalato da operatori sanitari) adottare comportamenti organizzativi nel rispetto delle regole e dei protocolli interni; attenersi ad una presenza responsabile e puntuale; attenersi ad corretta una igiene personale; partecipare ad incontri e riunioni concordati con l’Ente; firma del foglio presenze presso le sedi; indossare il cartellino di riconoscimento; effettuare un orario di servizio di 6 ore giornaliere comprese nella fascia oraria fra le ore 8.00 e le ore 20.00 per sei giorni alla settimana; disponibilità a seguire la formazione generale e specifica tenuta dall’Ente


Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: 1.a.1)

Sede N di . attuaz ione del proget to 1 Modena

2 Reggio 3 Emilia 4 5 6 7 8 9 1 01 1 21 31 41 51 61 71 8

Comun e

Mo RE

Indirizzo

via Giardini via FFFFFFrance

Cod. ident. sede

N. v o l .

1 3

Nominativi degli Nominativi dei Operatori Locali di Progetto Cognome e nome D Cognom Data C at ee di . a nome nasc F. di ita

R e s C.F.

Domenichella Fra Fiorini Sara frrrFFFFF

15


Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: In modo autonomo l’Associazione Casina dei Bimbi realizzerà le seguenti attività di promozione e sensibilizzazione al Servizio Civile Volontario per un totale di 11 ore. 1.a.1)

1° mese di servizio - Diffusione di una cultura del Servizio Civile attraverso il coinvolgimento di tutta l’equipe assistenziale del Pronto Soccorso e degli ambulatori punto prelievi e del reparto di Pediatria oltre agli incontri pubblici e/o comunicati a mezzo stampa, con la partecipazione dei volontari.; (5 ore) - distribuzione di materiale informativo che sintetizzeranno gli obiettivi e i contenuti del progetto, con l’indicazione dei requisiti richiesti. Le brochure saranno messe in distribuzione nei principali luoghi di aggregazione giovanile (target di riferimento): all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Modena e Reggio Emilia Copie della brochure saranno messe in distribuzione anche nei principali luoghi di ritrovo dei giovani, per il tempo libero (palestre, pub, circoli ricreativi). (5 ore) dal 4° all’12° mese - diffusione dell’iniziativa presso le sedi istituzionali: Comuni, spazio Regione, principali istituti scolastici (1 ora); -

Pubblicazione della scheda del progetto sul sito www.casinadeibimbi.org. Totale ore dedicate all’attività di promozione e sensibilizzazione: 11 ore “l’Ente partecipa alle attività di sensibilizzazione e informazione, nonché di promozione dei Bandi di scv svolte in forma coordinata e congiunta in ambito Copresc di Reggio Emilia”

1.a.1)

Criteri e modalità di selezione dei volontari:

La selezione dei candidati sarà effettuata sulla base dei criteri stabiliti dal Decreto n. 173 dell’11 giugno 2009 Criteri di valutazione. Ammonta a 110 punti il punteggio massimo a cui può aspirare un candidato, così distribuito: – max 60 punti per la scheda di valutazione compilata in seguito al colloquio di selezione (allegato 4). In particolare, sono importanti fattori come la pregressa esperienza presso l’ente o in un settore analogo a quello per cui ci si candida; l’idoneità a svolgere le mansioni previste; la disponibilità a continuare il rapporto alla fine dell’anno di servizio; le motivazioni, gli interessi, le doti personali; la flessibilità verso particolari richieste dovute alla specificità del servizio.


– max 30 punti per precedenti esperienze (allegato 3) Il punteggio relativo è assegnato tramite un coefficiente che va da 1 a 0,25 a seconda del fatto che le esperienze previe (in un arco di 12 mesi) siano state fatte con l’ente che realizza il progetto o meno, o comunque nello stesso settore del progetto dello stesso ente o di un ente diverso. – max 20 punti in base a: titoli di studio_ 1. da un massimo di 8 punti per una laurea attinente al progetto, a 4 punti per la fine delle superiori; 2. titoli professionali (come infermiere per progetti di assistenza sanitaria, logopedista per progetti con bambini) fino a un massimo di 4 punti; 3. esperienze aggiuntive non valutate in altre sedi (ad esempio campi estivi per l’infanzia, animazione di villaggi turistici), fino a 4 punti; 4. altre conoscenze: conoscenza di una o più lingue straniere; competenze informatiche o artistiche legate alla musica, al teatro, alla pittura), anche in questo caso valutate al massimo 4 punti

Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): 1.a.1)

NO

Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: 1.a.2)

Monitoraggio dell’Associazione Casina dei Bimbi Il responsabile del monitoraggio, che il Coordinatore locale dell’Accoglienza delle due sedi operative accreditate, dopo avere dato avvio e affidato le rispettive committenze ai componenti del gruppo di lavoro, prevede i seguenti incontri di verifica : - verifica dopo un mese dall’avvio del progetto attraverso i report redatti dalle figure di riferimento insieme ai volontari sull’attività svolta in servizio e successivamente ogni trimestre ; - verifica le autovalutazioni espresse dai volontari durante il periodo di inserimento ( 1 mese, sei mesi e finale ) sulla base di schede disposte ad hoc; - effettua almeno tre incontri con i formatori per valutare l’apprendimento dei volontari e le condizioni organizzative, verbalizzandoli; - verifica le valutazioni redatte dai formatori al termine del percorso del proprio insegnamento;


- redige congiuntamente ai formatori la valutazione finale teorica e del tirocinio; - verifica il report sulla rilevazione della soddisfazione del servizio svolto. L’operatore locale di progetto effettua le seguenti verifiche : - discute con il volontario la propria autovalutazione andando a mettere in evidenza gli aspetti di forza e di debolezza e programma eventuali interventi per favorire l’apprendimento-inserimento - programma mensilmente un incontro con tutti i volontari verbalizzandoli - programma e monitorizza le presenze ed assenze dei volontari del servizio civile nazionale I formatori verificano l’apprendimento : - al termine del loro insegnamento - attraverso i colloqui con le figure di riferimento del progetto e Coordinatore loca- le dell’unit effettuano una valutazione finale. L’Ufficio Formazione : - predispone ed il responsabile della tenuta dei registri per la rilevazione delle presenze dei volontari e dei docenti durante il periodo di formazione teorica - verifica la corretta frequenza dei volontari al corso - predispone gli attestati di frequenza

“l’Ente partecipa alle attività di monitoraggio del progetto svolte in forma coordinata e congiunta in ambito Copresc di Reggio Emilia”

Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): 1.a.3)

No Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Nessuno 1.a.4)

1.a.1)

Eventuali specifico

risorse finanziarie aggiuntive alla realizzazione del progetto:

destinate

in

modo

Costi per sostenere la formazione specialistica riguardo al Gioco in Ospedale col bambino: 10 ore x € 120 = € 1.200 – Spese di cancelleria (fogli, colori, graffettatrici, penne, cartucce stampanti) € 650,00 – spese fisse (utenze+ telefoni) € 350,00 – materiale ludico (libri e giochi) € 500,00


1.a.2)

Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): No

1.a.3)

Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: - possibilità di utilizzo di n.1 computer nelle sedi accreditate con relativo punto rete, n. 1 stampante e n. 1 telefono fisso;

- arredo ufficio (n.3 tavoli, n. 6 sedie, n.2 armadi); - arredo e materiale ludico presso il pronto soccorso e poliambulatori degli ospedali indicati nel progetto (n.250 circa di libri + n.300 giochi per piccini e più grandi) - cancelleria; - guanti monouso non sterili; - mascherina monouso di protezione da usarsi su indicazioni degli operatori sanitari. (n.50)

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 1.a.1)

Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO

1.a.1)

Eventuali tirocini riconosciuti : No

Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae: 1.a.2)

Le competenze che i volontari acquisiranno nel corso dell’espletamento del servizio sono principalmente di carattere relazionale e professionale nell’ambito dell’accoglienza e delle relazioni con il pubblico:


-

Acquisire conoscenze, competenze o abilità di natura relazionale e socio assistenziale; -

acquisire conoscenze e tecniche utili alla rilevazione delle analisi della soddisfazione dei malati e collegate alla qualità ;

-

acquisire conoscenze del Sistema Socio sanitario e dei nuovi modelli organizzativi per sapersi orientare nel Sistema e divenire attori partecipi e propositivi; sviluppare capacità di condivisione ed aggregazione fra il mondo del volontariato e le istituzioni; -

capacità di utilizzo delle seguenti metodologie di lavoro: il problem solving e lavoro di gruppo. -

Acquisire conoscenze sulle tecniche non farmacologiche

-

Acquisire conoscenze sul bambino malato

-

Acquisire conoscenze sul gioco

-

Acquisire capacità di lavoro in équipe

-

Al termine del periodo di servizio ogni volontario potrà certificare nel proprio curriculum l’attestato di formazione.


Formazione generale dei volontari 1.a.1)

Sede di realizzazione:

La "sede di realizzazione" del corso di formazione generale dei volontari sarà identificata in una tra le seguenti sedi: 1.1. un’ aula c/o Caritas Reggiana, via dell'Aeronautica n° 4 - Reggio Emilia; 1.2. un’aula c/o Comune di Reggio Emilia, via Emilia S. Pietro n° 12 – Reggio Emilia; 1.1. un'aula c/o Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova – viale Murri n° 7 – Reggio Emilia 1.2. un'aula c/o Azienda USL Padiglione Golgi – Campus S. Lazzaro - Centro di formazione aziendale "A. Liberati", via Amendola n° 2 – Reggio Emilia; 1.3. un'aula c/o ARCI Servizio civile – Legambiente, via Mazzacurati n° 11 – Reggio Emilia; 1.4. un’aula c/o Consorzio Oscar Romero, via Toschi n° 16 – Reggio Emilia; 1.5. un’ aula c/o Comune di Correggio, Sala riunioni ISECS, via della Repubblica n° 8 – Correggio (RE); 1.6. un'aula c/o Comune di Campagnola Emilia, Sala incontri Biblioteca comunale, p.zza Roma n° 12 – Campagnola Emilia (RE); 1.7. un'aula c/o Comune di Novellara, Sala civica, Piazzale Marconi, n° 1 – Novellara (RE); 1.8. un’aula c/o Comune di Scandiano, Sala polivalente - Palazzina Lodesani, via Fogliani n° 7 – Scandiano (RE) 30) Modalità di attuazione Di seguito si riepilogano in dettaglio i moduli di formazione previsti dal Piano di formazione generale coordinata e congiunta, e le relative tempistiche (ore di lezione) suddivise tra le due modalità previste (è esclusa dal Piano come modalità di formazione la Formazione a distanza – FAD): 1)

lezione frontale: il formatore accreditato agisce rispetto ai giovani con una metodologia educativa e formativa diretta, attraverso l'utilizzo di lavagna o videoproiettore che pongono il giovane nella posizione di fruitore e ascoltatore del tema trattato; in questa modalità di lezione il formatore si può avvalere di esperti; 2)

dinamica non formale: il formatore accreditato agisce rispetto ai giovani con una metodologia educativa e formativa mediata dalla realizzazione di dinamiche di gruppo funzionali alla valorizzazione dell'apporto personale di ogni partecipante; queste dinamiche sono di carattere interattivo, e possono consistere in tecniche di apprendimento tipiche delle relazioni di gruppo (quali ad esempio: sinottica, metodo dei casi, T-group ed esercitazione, i giochi di ruolo ecc…).

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: No


32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Tecniche e metodologia Obiettivo primario del ciclo formativo è quello di poter fornire conoscenze, competenze e strumenti che i volontari in SCN possano sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del proprio compito. Inoltre si vuole dare l’opportunità di aprire spazi di riflessione sul senso della volontarietà e dell’ impegno lavorativo all’interno della società e della comunità in cui il volontario/cittadino è inserito. Oltre alla trasmissione di contenuti e valori importanti, gli obiettivi principali trasversali a tutti gli argomenti della formazione che abbiamo individuato sono in sintesi i seguenti: - favorire un buon clima di gruppo; - creare condizioni favorevoli al confronto e allo scambio; - favorire la consapevolezza della pluralità dei progetti di SCV attraverso l’esperienze di altri enti/progetti; - fornire degli spazi di discussione su tematiche attuali, su temi sociali che coinvolgono tutti al fine di sviluppare interesse e accrescere nei giovani la partecipazione attiva alla vita della società. La metodologia adottata nella formazione è di tipo misto, con particolare prevalenza assegnata alle tecniche di partecipazione attiva attraverso l’utilizzo di: brainstorming, giochi di ruolo, discussione aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni, problem solving, ecc. Particolare importanza inoltre viene riconosciuta al lavoro di gruppo, attraverso il quale si favorisce la socializzazione e si offre a ciascun partecipante maggiori possibilità di espressione. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che le tematiche trattate nella formazione generale del SC, quali la relazione tra identità e diversità, il concetto di gruppo e delle sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva o la gestione dei conflitti, sono argomenti di cui tutti hanno pre-conoscenze, convincimenti e opinioni, è quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, alla messa in gioco dei partecipanti al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni esplicitandole innanzitutto a se stessi. Il formatore è dunque chiamato a svolgere il delicato compito di moderatore e facilitatore del dialogo maturo tra individui. Egli pertanto è il primo che nel trattare le varie argomentazioni deve riuscire a mantenere un atteggiamento imparziale e aperto in grado di accogliere le opinioni di tutti.

Si farà pertanto uso di lezioni frontali e dinamiche non formali, ovvero: • • • • • • • • • •

giochi di conoscenza per l’avvio del gruppo role play esercitazioni di gruppo sui temi della formazione generale lezioni frontali integrate da momenti di dibattito proiezione di audiovisivi training simulazioni giochi di valutazione proiezione video e schede informative; problem solving.


33) Contenuti della formazione Il Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile di Reggio Emilia offre ai propri enti aderenti di terza e di quarta classe un corso di Formazione Generale in forma coordinata e congiunta. Potranno accedere al corso i giovani degli enti associati che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa, e la Scheda di adesione al Piano provinciale e alle attività coordinate e congiunte. Il seguente di Piano di formazione generale per i volontari in Servizio Civile segue fedelmente le disposizioni sia dell’UNSC che della Regione Emilia - Romagna quali : • Legge 64/2001 "Istituzione del servizio civile nazionale": Art. 1: Princìpi e finalità; • Legge Regionale 20 ottobre 2003, n° 20 così come modificata dalla L.R. 30 giugno 2014, n° 8; • Decreto Legislativo 77/2002 “Disciplina del Servizio civile nazionale a norma dell'articolo 2 della L. 6 marzo 2001, n. 64”; • Linee Guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale (Decreto n° 160 del 19/07/2013 del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale); • Monitoraggio del DGSCN sulla formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale (Circolare del 28/01/2014 del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale). In tutte le fasi di progettazione e realizzazione del presente “Piano di formazione generale coordinata e congiunta per i volontari in Servizio Civile” si è tenuto in considerazione quanto elaborato dal tavolo di lavoro regionale sulla formazione generale. Particolare attenzione è stata data ai seguenti punti: •

Composizione dei gruppi classe: Se il numero dei giovani in servizio (come preventivato nel testo del presente Piano provinciale) sarà tale da prevedere la realizzazione di più classi, i gruppi verranno suddivisi con il criterio territoriale o settoriale, salvaguardando in ogni caso il numero massimo di 20 volontari e prevedendo almeno una classe da 15 volontari. Sarà considerato elemento qualitativo la suddivisione di giovani di Enti diversi in classi diverse (senza spezzare l’unicità del progetto, o al minimo salvaguardando l’unicità della sede di attuazione di progetto), per favorire la circolarità e il confronto tra le diverse esperienze di progetto, e i diversi impegni quotidiani. Ancor di più, il corso di formazione, a seguito delle novità introdotte dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’esclusione degli stranieri dal s.c., valorizzerà i gruppi misti di giovani italiani e stranieri in formazione, e la tematica della mediazione interculturale sarà trattata nei contenuti affrontati nel primo modulo formativo relativo alla “Identità del gruppo in formazione”. • Le figure coinvolte nella formazione: L’operatore del Co.Pr.E.S.C. è incaricato di predisporre la prenotazione delle sale e la logistica del corso. Il corso sarà realizzato grazie alle disponibilità dei formatori accreditati degli enti aderenti al Co.Pr.E.S.C., i quali procedono concordemente alla suddivisione dei moduli della formazione in base alle loro competenze specifiche. La continuità del corso verrà data dal formatore prevalente quale figura di raccordo tra i diversi formatori, e di collegamento tra questi e i referenti della formazione degli Enti. Tale figura avrà il compito di “aprire” e “chiudere” il corso. La sua figura è prevista anche per garantire che la circolarità dei formatori sulle classi resti elemento di arricchimento, e non di dispersione/disomogeneità dell’intero percorso della formazione generale; • Organizzazione dei tempi della formazione correlati all’evolversi dell’esperienza del giovane: E’ stato concordato con gli enti di effettuare le selezioni in un lasso di tempo tale da permettere la correlazione tra l’entrata in servizio dei giovani e un'adeguata composizione dei gruppi classe della formazione generale. Quest’ultima verrà realizzata nei tempi previsti dalla nuove Linee Guida sulla F.G. (Decreto n° 160 del 19/07/2013);


• Relazione tra formazione generale e specifica, collegamento tra moduli, contenuti e l’esperienza dei giovani: I formatori hanno strutturato il seguente Piano di formazione generale cercando di seguire le diverse fasi del progetto che il giovane vive; dando loro informazioni e conoscenze sulle diverse tematiche trattate ma anche momenti di confronto con gli altri giovani. Vengono inoltre inserite le tematiche del Commercio Equo e solidale, della difesa civile non armata e nonviolenta, della finanza etica e della sicurezza sul lavoro, verranno inoltre presentate delle campagne di sensibilizzazione su stili di vita più sostenibili come esempi di cittadinanza attiva. E’ inserito il modulo “La rappresentanza dei giovani in servizio civile” quale forma di partecipazione e cittadinanza attiva che si presenterà durante il servizio civile. Essa si attuerà anche con la partecipazione alle assemblee, provinciale e regionale, per favorire la conoscenza e la possibilità di votare o candidarsi all’elezione dei rappresentanti dei giovani in SCN e in SCR. E’ inserita nel modulo denominato “La presentazione dell’Ente + l’introduzione alla sensibilizzazione” la presentazione delle attività di sensibilizzazione e promozione del Bando, che si faranno in forma c&c con i civilisti nel corso dell’annualità di servizio civile. Questa presentazione va di pari passo con la conoscenza dell’identità del servizio civile da parte dei civilisti, e della potenzialità che essi hanno di trasmettere ai loro coetanei, con l’esempio, i valori legati allo svolgimento del servizio civile volontario. E’ lasciata la facoltà al gruppo di lavoro composto dai formatori accreditati di prevedere un differente ordine di svolgimento dei moduli di F.G. rispetto all’impostazione iniziale prevista; questo allo scopo di assicurare, grazie ad una maggiore elasticità, un migliore collegamento con le fasi del servizio vissute dal giovane. Questa facoltà non intaccherà le ore dei moduli di F.G., né i contenuti o le modalità degli stessi, come sotto riportati. • Il coinvolgimento degli enti: Come previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto tra Enti e Co.Pr.E.S.C., il coinvolgimento degli enti, insieme allo scambio di informazioni tra formatori e referenti degli enti, saranno indispensabili per raggiungere a pieno gli obiettivi del corso di Formazione Generale. Sono previsti incontri periodici tra formatori e referenti della formazione+OLP degli Enti per condividere e ragionare sul percorso formativo (di regola, un incontro prima dell’inizio del corso di F.G. e uno alla fine). • Il percorso di monitoraggio della formazione generale: Questa formazione generale risulta integrata da un sistema di monitoraggio del piano di formazione dei volontari, articolato in Questionario da somministrare in classe ai servizio-civilisti a cura dell’operatore del Co.Pr.E.S.C., funzionale ad una definizione dei seguenti aspetti: ➢ delle procedure di verifica del percorso formativo, dell'apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché dei risultati raggiunti in relazione alla crescita personale dei giovani volontari; ➢ del percorso per il miglioramento della Formazione Generale che il Co.Pr.E.S.C. offrirà ai volontari degli enti aderenti a partire dalla prossima annualità di scv. A seguito si riepilogano in dettaglio i moduli di formazione previsti dal Piano di formazione generale coordinata e congiunta, e le relative tempistiche (ore di lezione) suddivise tra le due modalità previste (è esclusa dal Piano come modalità di formazione la Formazione a distanza – FAD): •

lezione frontale: il formatore accreditato agisce rispetto ai giovani con una metodologia educativa e formativa diretta, attraverso l'utilizzo di lavagna o videoproiettore che pongono il giovane nella posizione di fruitore e ascoltatore del tema trattato; in questa modalità di lezione il formatore si può avvalere di esperti;


dinamica non formale: il formatore accreditato agisce rispetto ai giovani con una metodologia educativa e formativa mediata dalla realizzazione di dinamiche di gruppo funzionali alla valorizzazione dell'apporto personale di ogni partecipante; queste dinamiche sono di carattere interattivo, e possono consistere in tecniche di apprendimento tipiche delle relazioni di gruppo (quali ad esempio: sinottica, metodo dei casi, T-group ed esercitazione, i giochi di ruolo ecc...). E’ riportato nelle pagine seguenti il “Piano di formazione generale coordinata e congiunta per i volontari in Servizio Civile” condiviso in ambito Co.Pr.E.S.C. di Reggio Emilia Come da Piano a seguito riportato, la durata complessiva del corso di Formazione Generale è di 50 ore, con un piano formativo articolato in 13 Moduli. Questa parte di Formazione Generale è parte integrante dei progetti, ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.

Moduli formativi indicati nelle “Linee Guida della Formazione Generale”

Finalità del corso

Modulo 1 L’Identità del Gruppo in formazione • e il patto formativo + La mediazione • interculturale

• •

Modulo 2 • La normativa vigente e la carta di impegno etico •

• Modulo 3 La rappresentanza dei volontari in servizio civile

Pr esentazione del CoPrESC, motivazioni della formazione generale e calendario del corso. Pr esentazione di ciascun volontario (motivazioni della scelta di SCV, aspettative, etc.) Re lazioni interpersonali: valorizzazione delle dinamiche interpersonali e di gruppo, anche alla luce delle esperienze individuali pregresse e delle motivazioni alla base della scelta del scv A utoconsapevolezza: valorizzazione della scelta consapevole del scv Int ercultura e mediazione culturale: analisi del significato "valoriale" della convivenza tra culture diverse, con particolare riferimento alla multiculturalità del nostro territorio provinciale. Pr esentazione delle norme legislative che regolano il sistema del SCN Pr esentazione delle norme applicative riguardanti l’ordinamento e le attività del SCN Ill ustrazione della Carta di Impegno etico. Si proporrà una illustrazione delle possibilità partecipative connesse allo status di volontario in servizio civile con riferimento all’elettorato attivo e passivo alle Elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in SCN Si darà risalto al significato di questa possibilità partecipativa intesa come comportamento responsabile

n° ore

M.L.F n°ore

M.D.N.F n°ore

4

1

3

4

2

2

2

1

1


Modulo 4 L’organizzazione del Servizio Civile e le sue figure

Modulo 5 La disciplina dei rapporti tra enti e volontari

Modulo 6 La formazione civica

• • •

Modulo 7 Dall’obiezione di coscienza al SCN

• •

• •

Pr esentazione del sistema del servizio civile (gli Enti di servizio civile, il Dipartimento Nazionale Gioventù e SCN, le Regioni e le Province autonome) Pr esentazione di tutte le figure che operano all’interno dei progetti (RLEA, OLP, altri volontari ecc. ecc.) e all’interno dello stesso ente (differenza tra ente e partner, tra sede operativa ecc. ecc.) per il raggiungimento degli obiettivi. Pr esentazione del contenuti del DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche recante: “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale”. Co mprendere l’importanza di trasmettere ai volontari in servizio civile la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale e istituzionale Ill ustrazione della Costituzione della Repubblica Italiana Ill ustrazione dell’insieme dei principi, dei valori, delle regole e dei diritti e doveri contenuti nella nostra Costituzione Co noscere la storia dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: le lotte dei movimenti e i riconoscimenti legislativi Si proporrà un percorso di riflessione e approfondimento circa gli elementi di continuità e di discontinuità con la precedente esperienza dell'obiezione di coscienza al servizio militare, attraverso la ricognizione del quadro normativo e di eventuali testimonianze di esperienze dirette e personali Si darà risalto al SCN come strumento di difesa civile della Patria con mezzi ed attività non militari Si darà risalto al SCN come esperienza a sé, non assimilabile ad altre forme di intervento e impegno sociale.

Modulo 8 • Co Il dovere di difesa della mprendere il concetto di difesa della Patria e difesa della Pace patria – • Si la difesa civile non spiegherà l'evoluzione del concetto di difesa della Patria, attraverso armata e nonviolenta l’evoluzione del concetto di difesa civile non armata e non violenta, e attraverso l’illustrazione degli artt. della Costituzione (art. 2, 3, 4, 9, 11) e la giurisprudenza (sentenze della Corte Costituzionale) • Si spiegheranno episodi storici di difesa popolare non violenta • Si approfondiranno le tematiche relativa alla prevenzione delle guerre e alle operazioni di “peace-keeping”, “peace-enforcing”, “peacebuilding” Modulo 9 • Ill Comunicazione u s t r a z i o n e d e l l a c o m u n i c a z i o n e q u a l e e l e m e n t o e s s e n z i a l e interpersonale e gestione dell’esperienza quotidiana, sia nei rapporti fra singoli, sia a livello di dei conflitti gruppi • Si darà risalto al tema della gestione e trasformazione non violenta dei conflitti • Ill ustrazione del gruppo come possibile sede di conflitto, e delle dinamiche per la risoluzione del conflitto in modo costruttivo e nonviolento.

2

1

1

2

1

1

4

2

2

4

2

2

8

3

5

4

1

3


Modulo 10 Presentazione dell’Ente + Introduzione alla sensibilizzazione

Pr esentare l’ente di provenienza dei volontari: fornire ai volontari la conoscenza del contesto e della specificità dell'ente nel quale presteranno servizio per poter essere maggiormente consapevoli del ruolo che svolgeranno • Ve rranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative di ogni singolo ente e sede • Ci sarà una spiegazione anticipata del percorso di sensibilizzazione coordinato dal Copresc e svolto in collaborazione con le scuole superiori, precisando che saranno chiamati a partecipare i giovani degli Enti (10 ore di sensibilizzazione per progetto) e che le ore di sensibilizzazione sono ore di servizio a tutti gli effetti Modulo 11 • Pe Le forme di cittadinanza r favorire l’educazione alla cittadinanza attiva e alle forme di partecipazione, individuali e collettive, si illustreranno ai giovani alcune attività partecipative e di solidarietà quali: o Co mmercio equo e solidale o fin anza etica o ca mpagne di sensibilizzazione su stili di vita eco-sostenibili o es empi di impegno sociale o for me e attività di democrazia partecipata (partecipazione democratica alle elezioni e ai referendum). Modulo 12 • Si La Protezione proporrà un percorso di analisi per approfondire il legame tra difesa civile della Patria e difesa dell'ambiente, del territorio e delle popolazioni • Q uesto si potrà attuare tramite l'illustrazione dei seguenti punti fondamentali: 1. Il servizio nazionale della Protezione Civile: principi fondamentali, legislazione e prassi 2. Gl i interventi della Protezione Civile nelle situazioni emergenziali dovute ad eventi naturali (ad es. il terremoto) o agli eventi antropici 3. Mi glioramento della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro anche grazie alla illustrazione dei disastri eco-ambientali verificatisi in Italia (Seveso, ecc.) 1. At tuazione Direttive statali ed europee in materia 1. Pr esentazione dello stretto rapporto tra prevenzione/tutela ambientale e legalità, nonché tra ricostruzione e legalità.

4

1

3

4

1

3

4

2

2


Modulo 13 Il lavoro per progetti e la valutazione finale

• • • • •

Pr endere visione ed analizzare il progetto di ciascun volontario Pr endere coscienza della complessità della redazione dei progetti, del loro legame ai bisogni del territorio, alle risorse umane e materiali a disposizione Pr endere coscienza delle problematiche sulle quali si interviene Ill ustrazione della suddivisione dei progetti in fasi e compiti che vengono assegnati ad un team di persone e spiegazione del concetto di “integrazione del team” Ve rifica finale del percorso realizzato (aspetti positivi, negativi e proposte per migliorare il percorso)

TOTALE ORE DI FORMAZIONE GENERALE PER COMPLESSIVI 13 MODULI Legenda

4

50 ore

1

19 ore

M.L.F.: Modalità Lezione Frontale M.D.N.F.: Modalità Dinamica Non Formale.

La Formazione Generale sarà erogata e certificata secondo la presente tempistica: entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto di servizio civile. Gli Enti si impegnano a concordare in ambito Copresc una o due al massimo date congiunte di inizio servizio, per consentire l’inizio congiunto della formazione generale e per salvaguardare la qualità della stessa 34) Durata: 50 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

1.a.1)

Sede di realizzazione:

La parte teorica viene effettuata presso le sedi accreditate nella provincia di Modena e Reg-gio Emilia. La parte pratica e il tirocinio finalizzato all’inserimento viene effettuato presso il Pronto soccorso dell’Ospedale di Reggio Emilia, i poliambulatori dell’Ospedale di Reggio Emilia e Modena i rispettivi reparti di Pediatria. Verranno previste inoltre ore di formazione pratica presso i diversi domicili e strutture convenzionate

1.a.1)

Modalità di attuazione:

3

31 ore


La formazione specifica verrà attuata attraverso i formatori e facilitatori dell’Associazione Casina dei Bimbi. La formazione prevede una parte di formazione teorica specialistica e di una parte di inserimento con tutor di 5 giorni. Il modulo riguardante la sicurezza verrà svolto nell’ambito della formazione generale. La parte teorica e l’inserimento si effettuerà non appena avuta l’autorizzazione da parte del SCN. La metodologia didattica punta al massimo coinvolgimento attivo del volontario: lavori di gruppo, role play, discussione di casi.

1.a.1)

Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: data di nascita

luogo di nascita

Nazionalità

Massimo Becchi

03.08.1971

Reggio Emilia

Italiana

Sara Fiorini

19.10.1983

Reggio Emila

italiana

Luca Leoncini

16.08.1976

Pontremoli

Italiana

38) Competenze specifiche dei formatori: I formatori scelti per la formazione hanno una significativa esperienza in ospedale che hanno svolto il percorso di “formazione formatori”previsto dall’associazione.

Massimo Becchi

Massimo Becchi (per quanto attiene il modulo – rischi) da anni responsabile della sicurezza in qualità di presidente di strutture in ambito associativo. Frequentato il corso sulla sicurezza - rischio basso - nel novembre e dicembre 2013 organizzato dal Raggruppamento delle Guardie Ecologiche Volontarie di Legambiente Reggio Emilia per un totale di 8 ore


Sara Fiorini

Sara Fiorini Psicologa – dal 2008 ad oggi ha lavorato con bambini ricoverati presso l’oncoematologia dell’Ospedale di Parma – formatrice di volontari e tutor nel settore sanitario no profit

Luca Leoncini

1.a.1)

Psicoterapeuta – esperto di Counselling scolastico e nei percorsi di formazione di docenti legati ad equipe di lavoro di volontari

Contenuti della formazione

Per quanto attiene la formazione specifica e in particolare il “Modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile” esso sarà realizzato in forma coordinata e congiunta e in ambito Copresc di Reggio Emilia come a seguito descritto: MODULO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI

L’Ente in ambito di formazione specifica e rispondendo al Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” inserirà, nel computo del totale delle ore da svolgere, due moduli per complessive 8 ore sulla “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC”. Formatore: Massimo Becchi MODULO A - DURATA: 4 ore Poiché le sedi di svolgimento dei progetti di servizio civile sono, come da disciplina dell’accreditamento, conformi alle norme per la tutela dei luoghi di lavoro, ed in esse si svolgono i progetti, si reputa adatto e necessario partire con un modulo omogeneo per tutti i volontari sulla tutela e sicurezza dei luoghi di lavoro. CONTENUTI: - Comprendere: cosa si intende per sicurezza sul lavoro e come si può agire e lavorare in sicurezza • cos’e’,


• da cosa dipende, • come può essere garantita, • come si può lavorare in sicurezza - Conoscere: caratteristiche dei vari rischi presenti sul luogo di lavoro e le relative misure di prevenzione e protezione • concetti di base (pericolo, rischio, sicurezza, possibili danni per le persone e misure di tutela valutazione dei rischi e gestione della sicurezza) • fattori di rischio • sostanze pericolose • dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza • riferimenti comportamentali • gestione delle emergenze - Normative: quadro della normativa in materia di sicurezza • codice penale • codice civile • costituzione • statuto dei lavoratori • normativa costituzionale • D.L. n. 626/1994 • D.L. n. 81/2008 (ed testo unico) e successive aggiunte e modifiche Il modulo sarà erogato attraverso una lezione frontale e con l’uso di tecniche non formali. MODULO B - DURATA: 4 ore : Nell’ambito delle attività svolte dai volontari, si approfondiranno le informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti di frequentazione, per i settori e le aree di intervento del progetto. CONTENUTI:


NOTA BENE: i contenuti sono differenziati a seconda del Settore dei progetti, quindi ogni Ente aderente invierà i propri volontari alla parte contenutistica di competenza, corrispondente al Settore di impiego attinente al rispettivo progetto. Assistenza • fattori di rischio connessi ad attività con anziani, minori, giovani, immigrati, profughi, detenuti in misure alternative, disagio ed esclusione adulta e giovanili • fattori di rischio connessi ad attività in carcere e/o con diversamente abili, attività motoria, pazienti invalidi, malati terminali, tossicodipendenti ed etilisti, dipendenze e devianze sociali. • Focus sui contatti con l’utenza e cura alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Protezione civile • fattori di rischio connessi ad attività di monitoraggio del territorio, prevenzione incendi, interventi e bonifiche ambientali • fattori di rischio connessi ad attività di ricerca, monitoraggio in zone a rischio, assistenza a popolazioni in emergenza • Focus sui contatti con l’utenza e servizi alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Ambiente


• fattori di rischio connessi ad attività di prevenzione e monitoraggio di acque, aria, ambiente acustico ed elettromagnetico • fattori di rischio connessi ad attività di salvaguardia e tutela di parchi, oasi naturalistiche, patrimonio forestale, agricoltura in zone montane • fattori di rischio connessi ad attività di campagne, sensibilizzazione, promozione dell’ambientalismo e dei temi della sostenibilità ed ecologia • Focus sui contatti con l’utenza e servizi alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Patrimonio artistico e culturale • fattori di rischio connessi ad attività di cura e conservazione di biblioteche, archivi, musei e collezioni • fattori di rischio connessi ad attività di valorizzazione di centri storici e culture locali • Focus sui contatti con l’utenza • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Educazione e promozione culturale • fattori di rischio connessi ad attività di aggregazione ed animazione sociale e culturale verso minori, giovani, adulti, anziani, italiani e stranieri, con e senza disabilità


• fattori di rischio connessi ad attività di educazione, informazione, formazione, tutoraggio, valorizzazione di centri storici e culture locali • fattori di rischio connessi ad attività sportive ludico-motorie pro inclusione, attività artistiche ed interculturali (teatro, musica, cinema, arti visive…) modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • Focus sui contatti con l’utenze e servizi alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Inoltre, come indicato del Decreto 160/2013 (Linee Guida…), si approfondiranno i contenuti relativi alle tipologie di rischio nei seguenti ambienti:

Per il servizio in sede Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi in cui i volontari si troveranno ad utilizzare le normali dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti nelle sedi di progetto (rispondenti al DL 81 ed alla Circ 23/09/2013), quali uffici, aule di formazione, strutture congressuali, ecc.. Per il servizio fuori sede (outdoor) Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti (piazze, giardini, aree attrezzate o preparate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in occasioni di campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al servizio civile e/o al progetto, utilizzando le dotazioni presenti e disponibili in queste situazioni. “

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia didattica prevede le lezioni pratiche e interattive . Ad ogni breve presentazione teorica dell’argomento seguono delle esercitazioni e delle simulazioni d’intrattenimento, di narrazione, di gioco e di ascolto. In questo modo chi partecipa può misurarsi subito con problemi concreti, sviluppando strumenti e soluzioni assieme al gruppo e ai docenti.


Al termine del corso si terrà una prova finale e sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La rilevazione delle presenze e assenze al corso verrà fatta su apposito modulo , cosi come i contenuti di ogni lezione

40) Contenuti della formazione

MODULO 1 (durata n.6 ore) Obiettivo: Acquisire conoscenze fondamentali per orientare correttamente all’interno del Pronto Soccorso il bambino e i suoi famigliari e conoscenze fondamentali relative ai bisogni espressi ed inespressi. Contenuti: o La struttura organizzativa del Pronto Soccorso e degli ambulatori dei Punto Prelievi. o L’organizzazione ospedaliera: i reparti e i servizi; le figure professionali in azienda e i ri- ferimenti interni. MODULO 2 (durata n.6 ore) Obiettivo: Sviluppare le capacita per gestire e contenere gli stati d’ansia del bambino attra- verso il gioco ed ai famigliari mediante l’ascolto. Fronteggiare le situazioni di stress emoti- vo, proprie e altrui; acquisire capacita di relazionarsi con la persona malata e con il gruppo di lavoro. o Gestione dello stress, dell’ansia e sviluppo delle strategie di coping. o Modalità di approccio alle situazioni particolarmente stressogene e strategie di fronteggiamento Obiettivo: Sviluppare le conoscenze per relazionarsi adeguatamente con i bambini Contenuti: o L’ascolto e l’empatia MODULO 3 (durata n.6 ore) Obiettivo: Sviluppare conoscenze per relazionarsi correttamente con i bambini


Contenuti: o L’approccio alle fragilità : l’ascolto e il silenzio MODULO 4 (durata n.6 ore) Obiettivo: Le tecniche non farmacologiche – preparazione agli esami invasivi Contenuti: ° La gestione dell’ansia nel bambino durante l’erogazione di

alcuni servizi sanitari MODULO 4 (durata n.6 ore) Obiettivo: Le tecniche non farmacologiche – preparazione agli esami invasivi Contenuti: ° La gestione dell’ansia nel bambino durante l’erogazione di alcuni servizi sanitari MODULO 5

(durata n.6 ore) Obiettivo: Sviluppare capacit di condivisione ed aggregazione fra il mondo del volontariato e le istituzioni. Trasmettere l’importanza dell’integrazione tra servizi e volontariato Contenuti: o Il volontariato e i servizi sanitari istituzionali: vizio mediante lavori ed incontri di equipe. o Il Volontariato nel sistema socio – sanitario MODULO 6 (durata n.6 ore) esperienze di collaborazione presso il serObiettivo: conoscenza diretta della struttura ospedaliera e presentazione dei volontari agli operatori.


Contenuti: o formazione sul campo o affiancamento dei volontari nell’inserimento nella struttura di allocazione MODULO 7 (durata n.6 ore) Obiettivo: conoscenza delle problematiche relative all’assistenza psicopedagogica del bambino in ospedale. Riflettere sulla propria funzione di volontario inserito all’interno di una equipe curante. Conoscere e sperimentare tecniche ed idee per aiutare il bambino malato per affrontare l’ospedalizzazione. Per quanto attiene la formazione specifica e in particolare il “Modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile” esso sarà realizzato in forma coordinata e congiunta e in ambito Copresc di Reggio Emilia come a seguito descritto: MODULO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI L’Ente in ambito di formazione specifica e rispondendo al Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” inserirà, nel computo del totale delle ore da svolgere, due moduli per complessive 8 ore sulla “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC”. Formatore: Massimo Becchi MODULO A - DURATA: 4 ore Poiché le sedi di svolgimento dei progetti di servizio civile sono, come da disciplina dell’accreditamento, conformi alle norme per la tutela dei luoghi di lavoro, ed in esse si svolgono i progetti, si reputa adatto e necessario partire con un modulo omogeneo per tutti i volontari sulla tutela e sicurezza dei luoghi di lavoro. CONTENUTI:

- Comprendere: cosa si intende per sicurezza sul lavoro e come si può agire e lavorare in sicurezza • cos’e’, • da cosa dipende, • come può essere garantita, • come si può lavorare in sicurezza - Conoscere: caratteristiche dei vari rischi presenti sul luogo di lavoro e le relative misure di prevenzione e protezione • concetti di base (pericolo, rischio, sicurezza, possibili danni per le persone e misure di tutela valutazione dei rischi e gestione della sicurezza)


• fattori di rischio • sostanze pericolose • dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza • riferimenti comportamentali • gestione delle emergenze

- Normative: quadro della normativa in materia di sicurezza • codice penale • codice civile • costituzione • statuto dei lavoratori • normativa costituzionale • D.L. n. 626/1994 • D.L. n. 81/2008 (ed testo unico) e successive aggiunte e modifiche Il modulo sarà erogato attraverso una lezione frontale e con l’uso di tecniche non formali. MODULO B - DURATA: 4 ore : Nell’ambito delle attività svolte dai volontari, si approfondiranno le informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti di frequentazione, per i settori e le aree di intervento del progetto. CONTENUTI: NOTA BENE: i contenuti sono differenziati a seconda del Settore dei progetti, quindi ogni Ente aderente invierà i propri volontari alla parte contenutistica di competenza, corrispondente al Settore di impiego attinente al rispettivo progetto.

Assistenza • fattori di rischio connessi ad attività con anziani, minori, giovani, immigrati, profughi, detenuti in misure alternative, disagio ed esclusione adulta e giovanili • fattori di rischio connessi ad attività in carcere e/o con diversamente abili, attività motoria, pazienti invalidi, malati terminali, tossicodipendenti ed etilisti, dipendenze e devianze sociali. • Focus sui contatti con l’utenza e cura alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni


• gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento

Protezione civile • fattori di rischio connessi ad attività di monitoraggio del territorio, prevenzione incendi, interventi e bonifiche ambientali • fattori di rischio connessi ad attività di ricerca, monitoraggio in zone a rischio, assistenza a popolazioni in emergenza • Focus sui contatti con l’utenza e servizi alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Ambiente • fattori di rischio connessi ad attività di prevenzione e monitoraggio di acque, aria, ambiente acustico ed elettromagnetico • fattori di rischio connessi ad attività di salvaguardia e tutela di parchi, oasi naturalistiche, patrimonio forestale, agricoltura in zone montane • fattori di rischio connessi ad attività di campagne, sensibilizzazione, promozione dell’ambientalismo e dei temi della sostenibilità ed ecologia • Focus sui contatti con l’utenza e servizi alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento


Patrimonio artistico e culturale • fattori di rischio connessi ad attività di cura e conservazione di biblioteche, archivi, musei e collezioni • fattori di rischio connessi ad attività di valorizzazione di centri storici e culture locali • Focus sui contatti con l’utenza • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Educazione e promozione culturale • fattori di rischio connessi ad attività di aggregazione ed animazione sociale e culturale verso minori, giovani, adulti, anziani, italiani e stranieri, con e senza disabilità • fattori di rischio connessi ad attività di educazione, informazione, formazione, tutoraggio, valorizzazione di centri storici e culture locali • fattori di rischio connessi ad attività sportive ludico-motorie pro inclusione, attività artistiche ed interculturali (teatro, musica, cinema, arti visive…) modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • Focus sui contatti con l’utenze e servizi alla persona • modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni • gestione delle situazioni di emergenza • sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione • segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali • normativa di riferimento Inoltre, come indicato del Decreto 160/2013 (Linee Guida…), si approfondiranno i contenuti relativi alle tipologie di rischio nei seguenti ambienti:


Per il servizio in sede Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi in cui i volontari si troveranno ad utilizzare le normali dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti nelle sedi di progetto (rispondenti al DL 81 ed alla Circ 23/09/2013), quali uffici, aule di formazione, strutture congressuali, ecc.. Per il servizio fuori sede (outdoor) Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti (piazze, giardini, aree attrezzate o preparate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in occasioni di campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al servizio civile e/o al progetto, utilizzando le dotazioni presenti e disponibili in queste situazioni. “

42 Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)

predisposto E’ previsto un piano di monitoraggio della Formazione Generale. Per l’attuazione dei progetti inseriti nel Piano provinciale del servizio civile volontario, è prevista la somministrazione ai giovani, a cadenza periodica, di due Questionari per il monitoraggio della formazione generale, e precisamente: il 1° a conclusione del 6° modulo formativo (fase di META’ PERCORSO); il 2° a conclusione del 13° modulo formativo comprendente anche la valutazione complessiva del percorso (fase di FINE PERCORSO). I Questionari provvedono a valutare l’apprendimento di nuove conoscenze e competenze e verificano l’andamento del corso di formazione valutandone gli strumenti, le metodologie e i contenuti. I risultati di questo monitoraggio intendono essere usati all’interno del gruppo di lavoro composto da formatori accreditati e referenti degli enti per la formazione al fine di: 1) migliorare il percorso formativo che il Co.Pr.E.S.C. offrirà a partire dalla successiva annualità di servizio civile volontario; 2) valutare in itinere il percorso formativo e di crescita individuale dei volontari; 3) restituire criticità e risorse agli enti aderenti rispetto alla relazione tra servizio civile, formazione generale e formazione specifica. E’ lasciata la facoltà al gruppo di lavoro composto dai formatori accreditati e dai referenti degli enti per la formazione di prevedere una differente periodicità nella somministrazione dei Questionari, se ritenuta più funzionale al perseguimento delle finalità sopra citate.


Con l’impostazione dei Questionari si cerca di ottenere delle risposte semplici e univoche, per poter confrontare i risultati ed elaborare i dati in maniera completa. A questo proposito si utilizza, come legenda, una scala numerica da 1 a 4 dove: (1=per niente) (2=poco) (3=abbastanza) (4=molto), oppure la risposta chiusa (SI/NO). Le domande si suddividono in blocchi, ed ogni blocco corrisponde a una giornata di formazione generale (oltre a un blocco che riguarda la domanda finale sul corso nel suo complesso). Di seguito riportiamo gli strumenti scelti per effettuare il monitoraggio sui giovani, ovvero i due Questionari da somministrare ai giovani partecipanti al percorso di formazione generale.


QUESTIONARIO DI MONITORAGGIO DELLA FORMAZIONE GENERALE - META' PERCORSO Scala di valori da 1 a 4 (1= per niente, 2= poco, 3= abbastanza, 4=molto) NOME E COGNOME (OBBLIGATORIO): Modulo 1: L’Identità del Gruppo in formazione e il patto formativo + La mediazione interculturale Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci?

1 2 3 4

Lo spazio lasciato alle vostre presentazioni personali quanto ha dato modo a voi, gruppo classe, di conoscervi? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? Attraverso la condivisione all’interno del gruppo classe, quanto ti sei sentito consapevole delle motivazioni che ti hanno spinto a scegliere il SCV? Per quanto riguarda l'intercultura, quanto le nozioni acquisite ti sono state utili per capire meglio il territorio in cui stai operando? Modulo 2: La normativa vigente e la carta di impegno etico Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara? Le normative ti sono state presentate in maniera completa Quanto eri a conoscenza del generale quadro legislativo del SCV? Eri a conoscenza della complessità delle norme che regolano il SCV? Ritieni coerenti i valori espressi nella Carta di impegno etico del SCV con il tuo impegno quotidiano di servizio-civilista?

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

1 1 1 1 1 1

2 2 2 2 2 2

3 3 3 3 3 3

4 4 4 4 4 4

SI NO SI NO

Moduli 3 + 4 : La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile + l'organizzazione del Servizio Civile e le sue figure Le metodologie utilizzate per questi moduli formativi quanto sono state efficaci? Questi moduli quanto sono stati interessanti? Quanto hanno risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara? Ritieni utile che anche i volontari SC possano eleggere dei propri rappresentanti? Hai mai pensato di candidarti come rappresentante dei giovani in SC?

1 1 1 1

2 2 2 2

3 3 3 3

4 4 4 4

SI NO SI NO


Se tu fossi eletto come rappresentante dei giovani in SC, ti sentiresti in grado di fare da portavoce, nella Consulta regionale/nazionale del servizio civile, di proposte utili per migliorare il servizio civile?

Eri a conoscenza del sistema di relazioni tra Dipartimento Nazionale della Gioventù e Servizio Civile - Regioni - Province autonome - Enti di servizio civile funzionale alla "nascita" di un progetto di SCV? Eri a conoscenza di quante figure di un Ente collaborano alla buona riuscita del progetto di SCV (ad es. Olp, formatore della formazione generale/specifica, tutor, ecc a seconda delle sedi?)

SI NO SI NO SI NO

Modulo 5: La disciplina dei rapporti tra Enti e volontari di servizio civile Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

1 1 1 1

2 2 2 2

3 3 3 3

4 4 4 4

Questi concetti ti sono stati spiegati ANCHE dal personale del tuo ente di appartenenza? (ad es. dall'OLP)

SI NO

Quanto ritieni che la spiegazione dei tuoi diritti e dei tuoi doveri possa aiutarti a rispettare le regole dell'Ente di appartenenza e a condividere le responsabilità del progetto su cui operi, aumentando così il tuo senso di responsabilità?

1 2 3 4

Modulo 6: La formazione civica Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci?

1 2 3 4

Questo modulo quanto è stato interessante?

1 2 3 4

Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi?

1 2 3 4 1 2 3 4

I concetti sono stati esposti in maniera chiara? Questo modulo ti ha reso più consapevole di appartenere alla società civile? Questo modulo ti ha reso più consapevole di avere dei diritti e dei doveri Questo modulo ti ha reso più consapevole di avere dei diritti e dei doveri

SI NO SI NO si

no

QUESTIONARIO DI MONITORAGGIO DELLA FORMAZIONE GENERALE - FINE PERCORSO Scala di valori da 1 a 4. (1= per niente, 2= poco, 3= abbastanza, 4=molto) NOME E COGNOME: (OBBLIGATORIO):


Modulo 7: Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

1 1 1 1

Sapevi che il SCV era "erede" della obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio? Eri a conoscenza dei vari pasaggi storici dell’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio? Sapevi che prima dell'introduzione dell'obiezione di coscienza coloro i quali si opponevano al servizio militare obbligatorio finivano in carcere militare per rifiuto all'obbligo della leva militare?

2 2 2 2

Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

NO

SI

NO

SI

NO

1 1 1 1

Ritieni che difesa della Patria e impegno sociale siano strettamente connessi? Quanto reputi importante che difesa armata e non-armata concorrano insieme all’unico obiettivo della difesa della Patria? Concordi con la tesi secondo la quale la difesa della Patria si può attuare anche senza mezzi militari? Prima di questo modulo conoscevi le principali modalità di attuazione della difesa civile (= con mezzi non militari) della Patria (non violenza, forme di resistenza passiva, forme di disobbedienza civile)?

4 4 4 4

SI

Modulo 8 parte I e II: Il dovere di difesa della Patria + La difesa civile non armata e nonviolenta Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante?

3 3 3 3

2 2 2 2

3 3 3 3

SI 1

4 4 4 4 NO

2

3

4

SI

NO

SI

NO

Modulo 9: La comunicazione interpersonale e la gestione dei conflitti Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

1 1 1 1

2 2 2 2

3 3 3 3

Ti eri mai fermato a riflettere con consapevolezza sulle strategie per risolvere un SI conflitto (personale o sociale) in modo pacifico e non violento? Ritieni che d'ora in poi ti sarà più facile mettere in pratica dinamiche per la risoluzione in modo costruttivo e non violento dei conflitti (del tuo vissuto personale, SI o che incontri nella società in cui vivi?) Modulo 10: La presentazione dell'Ente di servizio civile + L'introduzione alla sensibilizzazione Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara? In che misura hai accresciuto le conoscenze dell'Ente da te scelto per fare il tuo anno di SCV?

1 1 1 1 1

2 2 2 2 2

4 4 4 4 NO NO

3 3 3 3 3

4 4 4 4 4


Quanto è stato per te arricchente ascoltare la presentazione di altri Settori di attività diversi da quello del tuo Ente di appartenenza? Eri a conoscenza che il panorama degli enti di servizio civile fosse così ampio?

Modulo 10: Le forme di cittadinanza Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

1

2

3 NO

SI

1 1 1 1

Le forme di cittadinanza attiva che ti sono state presentate sono state per te interessanti? Le conoscevi già?

2 2 2 2

3 3 3 3

SI SI SI

Ti interesserebbe metterle in pratica d'ora in poi?

4

4 4 4 4 NO NO NO

Modulo 12: La protezione civile Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

1 1 1 1

Prima di assistere a questo modulo, sapevi che il tema della protezione civile è legato al tema del SCV? Prima di assistere a questo modulo, sapevi cosa sono le "Colonne mobili regionali" della protezione civile? Prima di assistere a questo modulo, sapevi quali sono gli ambiti in cui opera la protezione civile in Italia?

2 2 2 2

3 3 3 3

4 4 4 4

SI

NO

SI

NO

SI

NO

Modulo 13: Il lavoro per progetti e la valutazione finale Le metodologie utilizzate per questo modulo formativo quanto sono state efficaci? Questo modulo quanto è stato interessante? Quanto ha risposto a un bisogno formativo che avevi? I concetti sono stati esposti in maniera chiara?

1 1 1 1

2 2 2 2

3 3 3 3

Attribuisci un ordine di importanza (scelta da 1 a 4 per ogni singola voce) ad ognuno dei seguenti punti fondamentali da seguire per scrivere un progetto A- definire le priorità 1 2 3 B- lavorare in équipe C- calcolo del budget D- ricerca dei partner/sponsor E -monitoraggio del lavoro svolto F- rispetto di ruoli e gerarchie G- capacità di trarre le conclusioni

1 1 1 1 1 1

2 2 2 2 2 2

14) DOMANDA DI VALUTAZIONE FINALE SUL CORSO DI FORMAZIONE GENERALE

3 3 3 3 3 3

4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4


(Attribuisci con un numero da 1 a 4 un ordine di importanza alle voci precedenti tutte con risposte da 1 a 4 per ogni voce, dove 1=per niente; 2=poco; 3=abbastanza; 4=molto) 14.1 In che misura il corso di formazione generale ti ha: stimolato a livello motivazionale reso consapevole del ruolo di volontario in servizio civile reso consapevole del ruolo di cittadino attivo aiutato a aumentare le tue conoscenze riguardanti il territorio dove presti servizio aiutato a creare rapporti con persone non coetanee aiutato a creare rapporti con coetanei aperto le porte sul mondo del volontariato 14.2 Quali argomenti sono stati più interessanti a tuo parere: formazione di un’identità di gruppo la presentazione degli Enti e delle sedi di appartenenza dei volontari la mediazione interculturale fondamenti istituzionali e culturali del SCV dovere di difesa della Patria difesa civile non armata e non violenta la gestione dei conflitti personali (fra individui) e di gruppo (nella società o fra gli Stati) la protezione civile la formazione civica le forme di cittadinanza le figure che operano nel progetto di servizio civile la normativa vigente e Carta di impegno etico diritti e doveri del volontario le forme di rappresentanza dei volontari in servizio civile il lavoro per progetti

1 1 1 1 1 1 1

2 2 2 2 2 2 2

3 3 3 3 3 3 3

4 4 4 4 4 4 4

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3

4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

Il Responsabile legale dell’ente / Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente


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