VI Premio Letterario Artelario.it 2016

Page 1

IL VENTENNIO … come eravamo GLI ULTIMI GIORNI DI MUSSOLINI SUL LAGO

18 SETTEMBRE 2016 VILLA VIGONI - LOVENO - MENAGGIO (CO)


PROGRAMMA Sabato 17 settembre 2016 Ore 17.00

Conferenza stampa presso la “Sala d’oro” del Comune di Dongo.

Domenica 18 settembre 2016 1° Incontro ore 16.00

Giuseppe Guin presenta il V volume della collana “Eravamo in bianco e nero”, raccolta di fotografie d’epoca di Enzo Pifferi, Ed. La Provincia.

2° Incontro ore 17.00

Roberto Festorazzi presenta il libro: “Gli archivi del silenzio. L'apparato che nasconde i crimini della Resistenza rossa”, Ed. Il Silicio.

3° Incontro ore 18.00

Giordano Bruno Guerri presenta il libro: “Fascisti”, Oscar Mon dadori.

Ore 20.30

Serata di Gala e Premiazione. Proiezione del cortometraggio restaurato dal Museo del Cinema di Torino: “Tragica alba a Dongo”. Performance musicale del musicista Arthur Miles. Evento a scopo benefico a favore di A.MA.RE Associazione malattie respiratorie

GIUSEPPE GUIN - SPEACKER Giuseppe Guin: nato ad Olgiate Comasco nel 1 957, è giornalista al quotidiano La Provincia di Como. Da qualche anno vive i suoi giorni migliori in un "rudere", dentro una cava abbandonata a Faggeto Lario sul lago di Como. Lì ha scritto i suoi 6 romanzi: “Il segreto dell’abbazia” (Ed. Dominioni 2016), "Qui non succede niente" (Ed. Dominioni 2006 - 7 edizioni), "L'amore imperdonabile" (Book editore 2009 - 5 edizioni), "Io ti aspetto qui" (Book Editore 2010 - 4 edizioni, "Portami al lago" (Ed. Dominioni 2011 3 edizioni), "Un amore nato così" (Ed. Dominioni 2013 - 3 edizioni). Recentemente ha debuttato in teatro con il monologo "Il lago maestro"

Sponsor ufficiale

2


PResentazione L’edizione di quest’anno del “VI PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE ARTELARIO.IT 2016” fa riferimento ad un periodo storico importante e significativo dell’Italia: il ventennio fascista e le ultime vicende tragiche del suo protagonista Benito Mussolini che sono accadute proprio sul nostro lago di Como. Sono stati momenti fatali. I fatti, i testimoni, e i successivi avvenimenti hanno segnato per sempre la nostra storia. Gli scrittori invitati sono storici e studiosi che ci aiuteranno a riflettere e rivivere criticamente gli episodi di quegli anni attraverso delle immagini dell’epoca e varie testimonianze postume di protagonisti di allora. Ringrazio come sempre tutti i partecipanti, gli Enti pubblici patrocinanti, la Fondazione Villa Vigoni, nelle persone della prof.sa Immacolata Amodeo e del prof. Giovanni Meda Riquier, l’Amministrazione del Comune di Dongo e il Museo della Guerra, gli Sponsor con il loro prezioso sostegno e tutti gli amici che hanno reso possibile realizzare questo evento. Confidando nella presenza di tutti voi appassionati lettori rivolgo l’invito a partecipare numerosi augurandovi buon divertimento con la serata di gala piena d’emozioni. Emanuele Pitto Presidente dell’Associazione Arte Lario.it

L’Associazione italo-tedesca Villa Vigoni, fondata nel 1986, grazie al lascito testamentario dell’ultimo erede di una famiglia italiana di origine tedesca, è oggi un segno visibile dell’intensa e della consolidata cultura di cooperazione tra Italia, Germania e altri partner europei. I punti focali dell’attività di Villa Vigoni riguardano i campi spesso interrelati della scienza, della cultura, della politica e dell’economia in un contesto italotedesco e sempre di più globale. Ma Villa Vigoni è anche un centro culturale che offre iniziative rivolte ad un pubblico più vasto che mettono in contatto protagonisti internazionali con il territorio del Lago di Como (e viceversa). In questo senso siamo particolarmente lieti della collaborazione con l’Associazione ArteLario.it e orgogliosi di ospitare anche quest’anno il “Premio Letterario”. Auguro un ottimo successo all’iniziativa e dò un calorosissimo benvenuto agli ospiti presenti in questa occasione. Prof.ssa Immacolata Amodeo Segretario Generale di Villa Vigoni

Commissione critica

Componenti della Commissione: prof. Giovanni Meda Riquier, Responsabile StoricoCulturale di Villa Vigoni - Alberto Tagliabue, componente del Direttivo Associazione Artelario.it - Dott. Pierangelo Pavesi (Spazio Storia, Milano).

3


ANTEPRIMA - PRESENTAZIONE Sabato 17 settembre 2016

Alle ore 17.00 si terrà la conferenza stampa presso la “Sala d’oro” del Comune di Dongo. La Sala d’Oro si trova nel Palazzo Manzi, è un salone d’onore del palazzo e raro esempio di stile Neoclassico in Alto Lario; la sala fu teatro dell’arresto di Mussolini e dei suoi principali collaboratori. Il palazzo fu costruito nel 1824 e costituisce uno degli esempi più espressivi dell’età napoleonica del Lario. Donato nel 1937 da Giuseppina Manzi al Comune di Dongo che ne fece la sua sede. Ad un esterno assai sobrio, corrisponde un interno sfarzoso, come nel gran salone d'onore su due piani con balconata superiore, chiamato Sala d’Oro per le diffuse dorature, adorno di rilievi, di stucchi e, sulla volta, al centro della sala, appare il centro del mondo, ovvero il Parnaso, il monte dell'antica Focide, affrescato in bello stile da un allievo dell’Appiani. La sala era un tempo il salone d’onore, dove i nobili proprietari organizzavano balli e ricevimenti. Quando la contessa Giuseppina Manzi donò il palazzo alla comunità di Dongo, si decise di adibirlo a sede del Municipio, cambiando destinazione d’uso alle diverse sale. Ma la Sala d’Oro non venne modificata e, ancora oggi, si presenta noi nelle sue forme in stile “impero”. Si effettuano visite guidate ai luoghi storici della fine della guerra il giorno … alle ore .. Rivolgersi al num. del “Museo Della Fine Della Guerra a Dongo”. 4


ENZO PIFFERI E GIUSEPPE GUIN Domenica 18 Settembre alle ore 16.00 Enzo Pifferi accompagnato da Giuseppe Guin presenta il quinto volume “Eravamo in bianco e nero”, Ed. La Provincia con le più belle foto del periodo tra le due Guerre, dal Ventennio fascista alla fine del Duce. Quattrocento fotografie tratte dall’archivio storico. Sono fotografie di vita, feste, manifestazioni pubbliche, adunate, cerimonie ufficiali, ma anche immagini della moda dell’epoca e dell’architettura razionalista. Il libro non vuole essere di taglio storico, è semplicemente una raccolta di fotografie dell'Archivio Pifferi che narrano il periodo del ventennio e sono immagini particolari con feste tipiche dell'epoca, cerimonie ufficiali, adunate nelle piazze, manifestazioni con i gerarchi. C'è un capitolo dedicato alla moda del ventennio, che era un particolare modo di vestire. C'è un capitolo dedicato alla propaganda fascista con i manifesti prima e dopo la guerra. Anche in questo volume ci si focalizza sulla città di Como ma vi si trovano anche i paesi della provincia da Cantù a Lomazzo, a Gravedona, con un capitolo molto corposo di una quarantina di pagina su Erba e l'Erbese dove in quell'epoca c'era il Podestà Alberto Airoldi. Un capitolo particolare è dedicato alle opere che a Como hanno avuto un grande significato: dal Palazzo Terragni al Novocomum, un'edilizia ed un'arte tipicamente razionalista. La copertina del volume è emblematica, mostra la piazza del Popolo davanti alla Casa del Fascio gremita da una folla enorme con l’immagine del Duce appesa a Palazzo Terragni. La scelta della serie di volumi "Eravamo in bianco e nero" dal Ventennio fino agli anni'60 è una scelta dovuta al fascino che ancora oggi provocano questi periodi, che si rivedono volentieri. Non so se è un guardare indietro nostalgico o perché il mondo contemporaneo ci piace un po' meno, ma la fotografia in bianco e nero legata a questi periodi storici affascina sempre, e la visione di queste foto aiutano capire i grandi cambiamenti che ci sono stati nella città e nei paesi, nelle loro strutture, nei modi di vivere, nelle feste, nell'architettura, nel paesaggio. Il lavoro di cernita di Enzo Pifferi è stato straordinario per l'enorme quantità di fotografie a disposizione, e ci si è poi dovuti insieme concentrare su una parte. Le quattro parti del volume sono: Como e Provincia prima, durante, dopo la guerra e gli ultimi giorni di Benito Mussolini.

5


ROBERTO FESTORAZZI Domenica 18 Settembre alle ore 17.00 Roberto Festorazzi presenta il volume: “Gli archivi del silenzio. L'apparato che nasconde i crimini della Resistenza rossa”. Editore: Il Silicio (EAN 9788897180173) Il libro-inchiesta di Roberto Festorazzi dimostra come documenti e testimonianze dirompenti, che consentono di fare piena luce sui delitti e misteri del dopo Dongo, siano stati "neutralizzati" dal super-apparato degli Istituti storici della Resistenza. Un intero archivio di carte scottanti e inedite è stato posto a disposizione dell'autore dal comandante "Stefano", Mario Tonghini, classe 1923, protagonista della Resistenza lariana. Ne emergono casi clamorosi, come l'oblio calato sulla figura del comandante "Riccardo", Oreste Gementi, che condivise con il capitano "Neri" l'effettiva leadership militare della Resistenza nel Comasco, ma non si allineò alla "verità di partito" imposta dal Pci sulla morte di Mussolini.

Roberto Festorazzi (Como, 1965), storico e giornalista, è fra i più agguerriti investigatori dei segreti del fascismo. Fra i suoi molti libri, I veleni di Dongo; Starace; D’Annunzio e la piovra fascista; Mussolini e l’Inghilterra; Margherita Sarfatti. La donna che inventò Mussolini; Uccidete il Duce!. Ha un’intensa attività pubblicistica su quotidiani e riviste.

6


GIORDANO BRUNO GUERRI Domenica 18 Settembre alle ore 18.00 Ospite d’onore Giordano Bruno Guerri presenta il volume: “Fascisti”, Oscar Mondadori (Isbn 9788804421177). Fascisti non è solo una storia dell'Italia tra il 1922 e il 1945 - con molti straordinari ritratti, degli italiani, di Mussolini e dei principali gerarchi, e una polemica analisi dei rapporti tra italiani e fascismo fino ai nostri giorni - ma è anche un'originale interpretazione del fascismo in chiave di "sacralizzazione della politica", fenomeno tipico del nostro tempo, di cui proprio il movimento fascista fu l'inventore. Dal culto risorgimentale e liberale della patria, il fascismo passò al culto del littorio e poi a quello del duce, e si diffuse la convinzione che ogni violenza contro gli avversari era giusta e necessaria, che il regime si identificava con l'Italia e che Mussolini aveva sempre ragione. L'entusiasmo per la nuova religione laica, con i suoi riti collettivi e le oggettive benemerenze sociali del governo, indussero la maggior parte degli italiani ad aderire al fascismo, che aveva dato loro la coscienza e l'orgoglio di essere un popolo. Ma le masse borghesi che lo appoggiavano non erano disposte a condividere fino in fondo il misticismo rivoluzionario, fatto di fede cieca e assoluta, e questa, insieme alle sconfitte militari, fu una causa della sconfitta del fascismo. Giordano Bruno Guerri, giornalista. Ha diretto "Storia illustrata", "Chorus" e "L'indipendente", è stato direttore editoriale dell'Arnoldo Mondadori Editore, presidente dell'istituto di alta cultura Fondazione Ugo Bordoni. Insegna Storia contemporanea all'Università Guglielmo Marconi di Roma, è presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani e opinionista de "Il Giornale". I suoi libri, tutti ancora ristampati, sono tradotti in molte lingue. È Presidente della Fondazione “Il Vittoriale degli italiani.” 7


Proiezione del cortometraggio Domenica ore 20.30

Con la collaborazione del

P 8


Il cortometraggio Domenica 18 Settembre nella sala Congressi di Villa Vigoni alle ore 20.30 proiezione del cortometraggio TRAGICA ALBA A DONGO, pellicola restaurata dal Museo del Cinema di Torino. Regia e soggetto: Vittorio Crucillà / Sceneggiatura: Ettore Camesasca / Cronaca e commento: Vittorio Crucillà / Fotografia: Duilio Chiaradia / Musica: Ferruccio Martinelli / Interpreti e personaggi: attori non professionisti, tra i quali i coniugi De Maria / Doppiaggio: Voci della Compagnia di prosa della RAI di Milano con la direzione di Enzo Convalli / Produttore: Emilio Maschera e Ugo Zanolla / Segretari di produzione: Milli Bahar, Antonio Zanni / Produzione: National Film, Milano, Italia 1950 / L. o.: dichiarata 1.150 metri, accertata 1.040 metri. / Dati tratti dal film e dalla documentazione di censura. “Gli interpreti di questo film-documentario sono, in gran parte, gli stessi interpreti e testimoni oculari dell’episodio storico. Hanno collaborato il Comune di Dongo, partigiani, volontari della guerra di liberazione, ex soldati della SS e i coniugi De Maria, i contadini presso i quali l’allora duce del fascismo trascorse le ultime ore. […] La macchina da presa ha ricostruito e ripete fedelmente fatti, cose, ambienti e uomini così come apparvero e agirono in quelle tragiche giornate di aprile. Il tempo, i luoghi, i costumi e financo i gesti sono gli elementi che caratterizzano il valore essenzialmente documentaristico di questa minuziosa ricostruzione della più misteriosa tragedia politica del secolo. Ogni riferimento personale appartiene alla storia dei fatti”. Vittorio Crucillà, dai cartelli in apertura del film. Tragica alba a Dongo si presenta con le caratteristiche di una produzione semiamatoriale, un audio non privo di imperfezioni e immagini talvolta sfocate, buie o polverose, realizzata da un gruppo di giornalisti in soli quattro mesi a pochi anni di distanza dalla morte del Duce. Il filmato venne subito bloccato dalla censura italiana e mai distribuito né in Italia né all’estero. Le riprese iniziarono nel 1949 su iniziativa di due ex partigiani (U. Zanolla ed E. Maschera) che s’improvvisarono produttori. Della regia e della sceneggiatura s’incaricarono due giornalisti (V. Crucillà ed E. Camesasca) dei quali non sono note altre esperienze cinematografiche. L’operatore (D. Chiaradia) fu uno dei pochi professionisti impiegati nel progetto che coinvolse anche coloro che avevano realmente preso parte ai fatti. Il film, terminato nel 1950, nonostante i ripetuti tentativi fatti dalla produzione non ottenne alcuna autorizzazione alla proiezione; l’improvvisata casa di produzione fallì, gli autori si arresero e Tragica alba a Dongo fu quasi dimenticato. La pellicola sembrava ormai scomparsa, fatta eccezione per una proiezione alla fine degli anni Ottanta (Zanolla presentò il film alla 7a edizione del Festival Internazionale Cinema Giovani, invitato da Alberto Farassino) e la circolazione tra amatori di un riversamento in bassa definizione. Un articolo del 2010 indicava come possibili luoghi di conservazione della pellicola l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza a Torino e a Roma la Scuola Nazionale di Cinema. Il Museo già nel 2011 contattò entrambe le istituzioni e con l’aiuto di 9


Il cortometraggio Mario Musumeci e Paola Olivetti potemmo verificare che purtroppo non vi era e non vi era mai stata in questi due archivi alcuna traccia della pellicola, se non appunto un riversamento in dvd di bassissima qualità. Il recente ritrovamento di una copia d’epoca 35mm affidata al Museo del Cinema dalla Famiglia Paternò-Pelos e il restauro conservativo realizzato dal Museo presso il laboratorio sollevano il velo su “Tragica alba a Dongo”, che è tornata in anteprima alla 33a edizione del Torino Film Festival per narrare al pubblico con rigorosa semplicità la sua storia. È lo stesso signor Paternò a raccontare come sia avvenuto il ritrovamento: “Il padre di mia moglie, qualche anno prima di morire, mi mostrò alcune pellicole che aveva acquistato a un mercatino dell'antiquariato di Trieste, negli anni Sessanta o Settanta. Nel 2005 morì, ma quando svuotammo la sua personale soffitta di quelle pellicole non vi era alcuna traccia; nessuno sapeva dove fossero, neppure la moglie. Solo qualche anno dopo le ritrovai in Austria, nel bunker costruito sotto la loro casa. Chiesi alla moglie cosa ne volesse fare e, non avendo alcuna idea in proposito, mi disse di portarle in discarica. Non le diedi ascolto: le riportai in Italia e a casa controllai fotogramma per fotogramma, non sapendo che le pellicole in nitrato sono altamente infiammabili. Nel complesso non era molto chiaro ciò di cui il film parlasse e il titolo mi era sconosciuto; facendo delle ricerche su internet ho capito che questa pellicola era il film documentario realizzato tra il 1949 e il 1950 in cui si narra cosa avvenne durante le ultime ore di Benito Mussolini. Dopo l'interessante scoperta, mi misi in contatto con alcune Cineteche tra le quali il Museo Nazionale del Cinema di Torino che fu subito interessato al film Tragica Alba a Dongo, me ne propose la preservazione e il restauro e io, entusiasta, affidai la pellicola in deposito al Museo di Torino. La famiglia Paternò - Pelos ringrazia il Museo del Cinema, il direttore Alberto Barbera e in particolare tutto il personale della Cineteca per l'ottimo lavoro svolto. Ed è una grande emozione che la pellicola ora restaurata possa finalmente essere proiettata in pubblico, a partire dalla presentazione in anteprima alla 33a edizione del Torino Film Festival”. (tratto da: "Tragica alba a Dongo Dossier" del Museo del Cinema di Torino)

10


Gabriela Butti In parallelo alla manifestazione letteraria, Gabriela Butti espone le sue opere pittoriche presso la Sala Espositiva di Piazza Garibaldi a Menaggio (CO).

"BLACK DIAMONDS" ART EXHIBITION dal 10 al 18 Settembre 2016

INGRESSO LIBERO Inaugurazione Sabato 10 settembre alle ore 18.30 con presentazione critica del prof. Valentini Silvano

Allestimento a cura della

11


SERATA DI GALA con ARTHUR MILES DOMENICA 18 settembre alle ore 21.00 performance musicale con il musicista Arthur Miles. Serata a scopo benefico per A.MA.RE. Associazione Malattie Respiratorie - Como Arthur Miles vanta una consolidata carriera nel mondo della musica internazionale. Nato ad Indianapolis, inizia a suonare professionalmente all’età di 16 anni.

Il respiro delle calde atmosfere create dallo zio, il grande chitarrista jazz Wes Montgomery, e dove il locale del padre “Arthur’s” gli permette di osservare, imparare e collaborare con i più famosi musicisti blues, jazz e soul del momento. In breve tempo diventa uno dei musicisti Californiani più conosciuti. E’ stato in tourné in tutto il mondo: Giappone, Canada, Europa. In Italia la collaborazione con Zucchero dura da oltre vent’anni. La sua calda ed inconfondibile voce corposa, propria di un cantante della Black Music, contribuisce alla realizzazione di non solo i dischi di successo di Zucchero, ma anche a quelli di artisti quali Tina Turner, Paolo Conte e Frank Raya. Negli anni 90, il suo disco “Helping Hand” raggiunge le vette delle classifiche Londinesi. Il suo vastissimo repertorio comprende e spazia con egual bravura molteplici generi musicali: Soul, R&B, Funky, Dance, Jazz, Gospel e Blues. Dal suo arrivo in Italia ha promosso il Blues, in particolare, attraverso infinite esibizioni dal vivo e la registrazione di raccolte di brani - covers ed originali realizzando opere quali "Live at the Scimmie" e "Blue Avenue". Tutt’ora scrive e interpreta musiche originali di grande impatto ed effetto... è solo agli inizi!

Sponsor ufficiale

12


Sponsor ufficiale

13


Sponsor ufficiale

14


Sponsor

Bookshop sampietro Durante lo svolgimento dell’evento letterario sarà presente un Bookshop della ATTILIO SAMPIETRO Editore & Arti Grafiche di Menaggio dove si potranno visionare ed acquistare le opere in concorso ed altre interessanti pubblicazioni. Libreria Sampietro: Menaggio, via Lusardi, 30 info@sampietrografiche.com tel. 0344.32055

PATROCINI

Comune di Dongo 15


www.biohem.com

Associazione ArteLario.it www.artelario.it email: segreteria@artelario.it cel. 335.7484009

Centro Italo Tedesco Villa Vigoni, via Giulio Vigoni, 1 C.A.P. 22017 Loveno di Menaggio (Como) Segreteria Tel. +0039.0344.36111 Fax. 0344.361210 email: segreteria@villavigoni.eu www.villavigoni.eu

COPYRIGHT @ ARTELARIO.IT 2016


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.