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Le case sugli alberi dell' ATELIER LAVIT

Bellissime da guardare ed emozionanti da vivere: sono le case sugli alberi a misura d’uomo progettate dall’Atelier Lavit, studio fondato nel 2014 a Parigi dall’architetto italiano Marco Lavit Nicora (classe 1986), nominato “talento emergente” ai Rising Talent Awards del 2018. Dopo aver studiato all’Ecole Speciale d’Architecture della capitale francese e alla RMIT University di Melbourne, Lavit si è laureato nel 2011 con una tesi sul design sostenibile delle cantine vinicole ed ha collaborato, per qualche tempo, con il designer di origine svizzera Riccardo Blumer, sviluppando la propria peculiare inclinazione architettonica segnatamente orientata ad una naturalistica essenzialità delle forme e alla cura dei dettagli. Il lavoro dell’Atelier Lavit nasce dal continuo dialogo con le tradizioni artigianali e costruttive dei luoghi di riferimento: un tale approccio progettuale si traduce regolarmente nel concepimento di strutture del tutto estemporanee, realizzate architetture e del desiderio di crearne una completamente appesa a un tronco. Un progetto che valorizzasse anche la pianta stessa. Il suo desiderio era quello di realizzare una struttura che esaltasse anche l’albero sul quale sarebbe stata costruita. Per questo mi ha affidato un esemplare molto bello, una quercia di oltre 150 anni, nel parco che circonda il Castello di Raray, a nord di Parigi». L’accesso all’eco-lodge progettato dall’Atelier Lavit avviene attraverso una passerella in legno, sospesa a 10 metri dal suolo, che si diparte da una piattaforma realizzata su un’altra quercia vicina. Una scala interna invita poi a proseguire la salita per raggiungere la grande e meravigliosa terrazza panoramica - episodio architettonico sorprendente, in quanto celato dal rivestimento di legno esterno che si apre su uno splendido belvedere dall’alto sulla circostante foresta di querce. Il rivestimento interno dell’involucro è in legno di pioppo, essenza leggera e chiara che emana un profumo sottile e persistente. Intorno al patio si sviluppano gli spazi abitativi in successione: zona giorno, zona notte, un bagno ben attrezzato e un armadio tecnico. In merito alla sua singolare e suggestiva creazione così si esprime ancora Lavit: «In un contesto come quello del parco di Château de Raray era abbastanza ovvio scegliere materiali naturali. L’interesse era quello di creare un’architettura in completa fusione con la natura. Avrei forse voluto costruire con il rovere, con del legno di quercia della foresta stessa, ma i pesi sarebbero poi stati eccessivi. […] Dalla progettazione di una architettura come questa ho capito, una volta di più, che c’è un modo più logico di costruire: con quello che abbiamo a disposizione e con quello che è più coerente con il luogo in cui ci troviamo». con componenti naturali quasi sempre prodotti in loco. Tra le opere più recenti e significative, il prototipo della casa sull’albero firmato Lavit è denominato “Origin tree house Hotel”: si tratta di un piccolo eco-lodge di 52 mq, abbarbicato su una quercia centenaria - che si trova nel parco del Castello di Raray, in Alta Francia - il cui involucro, comprensivo di una zona giorno, una camera da letto, un bagno e una terrazza sul tetto, è stato ottenuto con una tecnica d’intreccio degli elementi lignei ad imitazione dei nidi degli uccelli. Come ci racconta lo stesso autore: «Il progetto è nato in maniera abbastanza casuale in occasione di una cena con il committente, il quale mi ha raccontato della sua passione per questo tipo di

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