SE VUOI 1-2019

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1 Gennaio - Febbraio 2019

SE VUOI


indice 6 18 27 BIBBIA:

A COLPO D’OCCHIO Vi racconto il Sinodo!

I “VERBI” DI DIO

mons. Pietro Maria Fragnelli

i veRBi di dio (intro) p. SalvatoRe MauRizio SeSSa

DOSSIER «Per me si compia la tua Parola» (GMG 2019)

-11UNA DOMANDA PER TE non mi hai conosciuto? (Gv 14,9) ROBERTA LA DAGA

-12TI MANDO UN MESSAGGIO D. MICHELE FALABRETTI

-14FOCUS sand arT le mie storie di sabbia! STEFANIA BRUNO

-22VOCAZIONE E VOCAZIONI per chi sono io? dalla ricerca vocazionale alle varie scelte di vita

LO SLOGAN DELLA GMG nel sì di Maria: “Rendere possibile l’impossibile” MONS. LUIGI VARI

FOTO E FRASI PER DIRE... “eccomi!” L. FAVETTA, M. DE LUCA

MaRina BeRetti

A PROPOSITO DI... GmG di Panama

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la croce di san damiano: selfie evangelico

LA VOCE DEI GIOVANI “l’alba verrà, eccome se verrà!!” FRANCESCA TARANTINO

D. GIOVANNI BERTI

PRATICAMENTE GIUSEPPE TRAMONTIN


TI PRESENTO UN LIBRO “l’esercizio del distacco” di Mary Barbara tolusso D. DOMENICO CAMBARERI

UN OROSCOPO... DA DIO Guarda le stelle del cielo... ROBERTA LA DAGA

-54VOCI PROFETICHE

-43NOVITÀ LIBRI ROBERTA LA DAGA

-44MUSICA “Head above water” di Avril Lavigne PINO FANELLI

-46FILM PaPa Francesco un uomo di parola CATERINA CANGIÀ

-50WEB RESOURCES per un inconTro (anche) nella comunicazione, qui e ora!

inForMATiVA

CARLO MENEGHETTI

Chiara Corbella

“in attesa dell’aurora” ROBERTO CORBELLA (PAPÀ DI CHIARA)

-58GIOVANI E... CINEMA intervista a idamaria recati, attrice FEDERICA CAMMARATA

-61VOCI DAL MONDO DALL’ECUADOR

Messaggeri di pace Silvia MuRGia (progetto “Caschi Bianchi”)

-64DA ROMA...

Sport: che passione! inteRviSta a ChiaRa velluCCi

(atleta naz. paralimpica di triathlon)

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...al Passo con te!

bimestrale - anno 60 n. 1/2019 Gennaio/Febbraio sped. in abbon. postale direzione, redazione, amministrazione via Mole 3 00073 cAsTeL GAnDoLFo/rM tel. 06.932.03.56 - fax 06.936.07.00 e-mail: sevuoi@apostoline.it www.apostoline.it/sevuoi/ direttore responsabile: Laura cenci gruppo redazionale: F. Bellucci, M. Beretti, T. cabri, M. De Luca, L. Favetta, c. Giacinti, r. La Daga, M. peviani, G. Verani collaboratori ed esperti: G. Berti, s. Bruno, F. cagnasso, D. cambareri, F. cammarata, c. cangià, r. corbella, M. Falabretti, p. M. Fragnelli, p. Fanelli, F. Lambiasi, c. Meneghetti, s. Murgia. s. M. sessa, F. Tarantino, G. Tramontin, L. Vari, c. Vellucci progetto grafico e realizzazione L. cenci, r. La Daga responsabile diffusione: Donatella Branco ap editore: istituto regina degli Apostoli per le vocazioni (suore Apostoline) autorizzazione del Tribunale di Velletri/rM n. 08 del 28/04/99 con approvazione ecclesiastica stampa: Grafica Animobono via dell’imbrecciato, roma foto di copertina: pixabay

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foto A. Juźwiak, ap

A COLPO D’OCCHIO

Vi racconto il Sinodo! di mons. PIETRO MARIA FRAGNELLI vescovo di Trapani Presidente Commissione CEI - Famiglia Giovani e Vita Membro dell’assemblea sinodale “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”

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bitata da un profondo desiderio del Signore, sfidando il buio della notte, la Maddalena corre da pietro e dall’altro discepolo; il suo movimento innesca il loro, la sua dedizione femminile anticipa il cammino degli a-

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postoli e apre loro la strada”: con queste parole il documento finale del sinodo mette in gran risalto Maria Maddalena, la donna che ha sfidato la notte ed è diventata “l’apostola degli apostoli”. nella sua notte ho immaginato le notti della

chiesa e dell’umanità e prego affinché Gesù risorto, la stella del mattino per Maria Maddalena, possa accendere di stelle luminose la notte di ogni ragazzo e ragazza nel mondo. Anche per noi padri sinodali l’icona della Mad-


foto F. Langella, ap

dalena è stata un bagliore, una luce dello spirito santo sul cammino sinodale. per quattro settimane ho occupato una delle oltre duecentosessanta postazioni riservate ai vescovi nell’aula sinodale. sedevo accanto a un confratello argentino e a uno filippino, ma avevo alle spalle, nel terzo settore, una cinquantina di ragazzi e ragazze di tutti i continenti. ognuno di loro ha raccontato il suo rapporto con la stella, con Gesù! Quante emozioni in aula, quanti sogni e speranze, quante lacrime di gioia! ho pensato a un famoso testo biblico:

“le stelle brillano nelle loro postazioni. dio le chiama per nome ed esse rispondono: eccoci! e brillano di gioia per il loro Creatore” (Baruc 3,3435). il papa e i vescovi si sono lasciati avvolgere dalla luce e dalle domande di questi giovani. Anch’io ho provato a sognare con loro e con tutti i giovani che erano fuori dell’aula una chiesa rinnovata. ho cer-

cato le loro stelle.

col papa e coi vescovi consegno loro il Documento finale, ma soprattutto uno stile di chiesa fatta vita, che si mette in ascolto profondo e continuato delle nuove ge-

nerazioni, che si fa umile compagna di viaggio e li sostiene nelle fatiche e nelle inquietudini. Mi chiedo: quali stelle desidera il sinodo riaccendere nel loro cammino? Quali sono le stelle che appassionano i nostri giovani? La saggezza popolare ammonisce: “il contadino deve guardare la stella per poter arare bene”. e ancora: “Le stelle ti dicono dove sei e dove vai”. e allora riaccendiamo insieme la stella della fede, rinnovando gli itinerari catechistici, che ci permetteranno di camminare con Maria, madre della chiesa; ripren-

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foto M. Solarczyk

diamo nel cuore e nella mente il Credo, aiutati dall’arte e dalla musica, dalla letteratura e dalla spiritualità. Accendiamo la stella del cuore: ripensiamo i percorsi di vita spirituale basati su una “carta dell’alleanza” da suggerire ai giovani che vogliono crescere nella fede in vista del discernimento vocazionale; percorsi scanditi da tappe necessarie per graduare e verificare il cammino di crescita fisica e spirituale; percorsi che possono approdare alla scelta di un anno di “noviziato” sociale ed ecclesiale (stile Servizio Civile) che educa alla corresponsabilità e alla collaborazione. Dobbiamo insistere sulla stella della sapienza, rilanciando i percorsi della Dottrina sociale della chiesa. incoraggeremo tutti nel cercare la stel-

la della teologia e la stella del samar itano : con servizi concreti e generosi vogliamo dare volto alla chiesa come palestra e come ospedale da campo, capace di offrire da un lato supporti nel gestire web, sentimenti ed emozioni, sport, arte,

lavoro e dall’altro aiuti volti al recupero da dipendenze come droga, alcool, digitale, gioco, depressioni varie. il cammino sotto la stella dell’esodo ci farà sentire popolo in cammino in senso geografico (sogno una rete mondiale tra giovani delle varie diocesi e comunità religiose!) e in senso missionario (con stage di servizio reciproco e di evangelizzazione). sono certo che la stella della speranza brillerà anche sui giovani migranti, incoraggiando l’impegno di tutti nel promuovere l’aiuto in patria attraverso le chie-

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vocazione è il segreto più bello e prezioso della nostra libertà Papa Francesco, “Documento finale” Sinodo sui giovani 2018 n. 78


Nella scoperta della

vocazione, non tutto è subito chiaro, perché la fede «“vede” nella misura in cui entra nello

spazio aperto dalla Parola di Dio» Papa Francesco, “Documento finale” Sinodo sui giovani 2018 n. 77

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se particolari, distinguendolo dall’aiuto a chi esce o vuole uscire affrontando ogni tipo di rischio. La stella di Abramo ci impegnerà tutti nella formazione interculturale e interreligiosa delle nuove generazioni, con una rinnovata educazione alla preghiera e alla condivisione. La più cercata sarà certo la stella dell’amore, per la quale il sinodo sollecita una formazione pastorale chiara ed esigente di adolescenti, fidanzati e giovani coppie. Tutti gli uomini e le donne sono figli e figlie di Dio: bisogna contrastare ogni discriminazione per il colore della pelle o per la religione,

per l’identità di uomo e di donna, per le scelte associative e le possibilità economiche e culturali. impariamo a distinguere sempre meglio il piano psicologico da quello morale. infine la stella della pasqua illuminerà il cammino di tutti, giovani e adulti. celebriamo Gesù crocifisso, morto e risorto. A ogni persona egli dà la forza per sfidare la notte della fragilità personale, coniugale, professionale, la notte dell’enigma della morte. infatti : “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24). Da ogni notte con cristo, risorge.


UNA DOMANDA PER TE

Da tanto tempo

Non mi hai conosciuto?

sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? (Gv 14,9)

di ROBERTA LA DAGA, Apostolina

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ilippo, ma che figuraccia! Me lo immagino il suo sguardo di desolazione perché in realtà non aveva capito niente. Un po’ come quando durante una lezione fai una domanda al prof che però rispondendo ti fa capire che quella cosa là magari l’aveva detta poco prima. e cala un silenzio imbarazzante. Bene, partiamo da qui, dall’imbarazzo che, per certi versi, è il fratello timido dello stupore... Ma quando ci stupiamo? ci stupiamo per i colpi di scena che sperimentiamo ogni volta che qualcosa di più grande ci supera. come quando il desiderio di rimetterci in gioco e riprovare vince sulla paura. Ma anche per le

piccole cose: una risata che ti cambia la giornata, un amico che ti cerca inaspettatamente e ti fa sentire importante, il profumo del caffè al mattino che ti ricorda che sei a casa. Mi piace pensare che anche Filippo possa aver tramutato la sua espressione in sorriso davanti alla dichiarazione di divinità di Gesù. Magari pensando “Accidenti allora ti ho trovato: sei tu!”. e cambia la vita... e tu, dio lo hai riconosciuto? A me serve attivare ogni tanto l’esercizio dello stupore che costruisce come delle finestre sul cuore dalle quali poter riguardare la stessa realtà, la mia storia con occhi nuovi... Dio allora lo riconosci e cambia la vita, la tua!

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A proposito di... GMG di Panama

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Madonna

di Loreto

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LA CROCE DI SAN DAMIANO: SELFIE EVANGELICO di don GIOVANNI BERTI Parroco e vignettista

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a croce di san Damiano è stata scelta dai giovani italiani come simbolo nazionale, insieme alla immagine della Madonna di Loreto, per la Giornata Mondiale della Gioventù di panama 2019.

san Damiano è una piccola chiesa vicina ad Assisi, e la croce che prende da lei il nome, è famosa perché davanti ad essa san Francesco, all’inizio della sua conversione profonda, sentì la voce di Gesù che gli diceva: “va’, Francesco, ripara la mia casa che è in rovina”. Da quel

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foto M. Lamparelli

Crocifisso di San Damiano, partic.

momento il santo di Assisi iniziò prima a riparare piccole chiese di mattoni e poi a riparare spiritualmente l’intera chiesa di persone. La croce originale, riprodotta poi in tantissime copie, si trova ora nella chiesa di santa chiara nel centro di Assisi. non è propriamente una croce, cioè la rappresentazione del patibolo a cui Gesù fu appeso per morire, ma è una icona a forma di croce. L’icona è una immagine complessa che racchiude molti simboli ed è ricca di elementi. infatti se la guardiamo bene, la croce di san Damiano, è ricca di figure oltre a quella più grande e dominante di Gesù. ed è proprio questo che la rende speciale, anche per me, davanti alla quale posso dire che ho imparato a pregare.

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a croce di san Damiano è un antico dipinto del Xii secolo nello stile siriaco. Gesù qui non è morto e ha il volto sereno e gli occhi aperti. È condannato a morte, ma l’ultima parola è la vita non la disperazione del dolore. L’amore alla fine vince sopra ogni cattiveria. Gli angeli attorno a lui sono in festa proprio per dire a tutti coloro che guardano la croce che la vita vince sulla morte. La croce, per Gesù, da luogo di morte si trasforma in trono di vita. Accanto a Gesù si vedono diverse figure che sintetizzano tutta la storia del signore e nelle quali chi guarda è chiamato ad identificarsi. Maria la mamma di Gesù con Giovanni, uno degli amici più vicini al Maestro che arriva a stare anche sotto la croce mentre gli altri sono fuggiti. si vede anche Maria Maddalena posta accanto a un'altra donna discepola del maestro, che con il suo manto rosso di amore, manifesta la salvezza data a chiunque in qualunque situazione di vita si trovi. c’è anche una figura maschile che può essere nicodemo oppure il centurione romano che era sotto la croce e per primo riconobbe il Figlio di Dio nell’uomo appeso. nicodemo e il centurione hanno cercato Dio e a loro modo in Gesù hanno ricevuto una risposta. sono molte altre le figure e gli elementi simbolici presenti in questa icona di Gesù crocifisso, ma già guardando i cinque personaggi più grandi io mi sento profondamente attratto e in qualche modo “messo dentro”. ci sono anch’io in quella croce, accanto a Gesù, che con gli occhi aperti mi guarda e mi dice che c’è posto anche per la mia vita, così come è, sotto la sua protezione e sotto la sua forza d’amore.

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Forse per questo motivo nel lontano 1985, quando avevo appena 17 anni, davanti a quell’antico crocifisso, ancora ricco di colore, ho provato emozioni spirituali profondissime. ero ad una esperienza di qualche giorno ad Assisi con altri giovani della parrocchia alla scoperta della figura di san Francesco. Quando ci fu dato del tempo di preghiera personale sotto il crocifisso che parlò a Francesco, anche io in qualche modo mi sono sentito chiamato. non ricordo cosa pensai e cosa pregai, ma non è così importante cosa passò nella mia testa, è importante cosa è rimasto ben impresso nel cuore, cioè il senso di un dialogo finalmente aperto e sincero con dio, e di una fede cristiana che mi parlava senza rimanere un muto elenco di regole e divieti da rispettare. La croce di san Damiano è quasi un “selfie” di tutta la storia di Gesù, dove in un solo scatto pittorico troviamo la sua croce, la sua resurrezione, gli incontri della sua vita e missione con tutti quei personaggi così come sono raccontati nel Vangelo. e in questo selfie evangelico c’è anche san Francesco e la sua rivoluzione della povertà nata davanti a questa immagine. in questo selfie a forma di croce ci sono anche io e tutti coloro che non la guardano distrattamente ma come strumento di preghiera. siamo tutti riflessi nello sguardo aperto alla vita di Gesù che ci vuole tirare dentro per far parte oggi, ovunque siamo, della sua storia.

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RISCOPRIAMO...

PRATICA

Il “SÌ” di Maria

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vvenga di me secondo la Tua parola”. Una parola sempre creatrice e benedicente, quella di Dio, che trasforma ogni cosa: dal dubbio e dall’apparente inabilità di Maria, al Sì che ha permesso di generare Dio nel mondo.

Anche le nostre parole, come quelle di Dio, hanno il potere di creare e di dare vita: costruiscono ponti o erigono muri e barriere; non solo ciò che esce dalla nostra bocca, ma anche dai nostri post, dalle nostre stories e dai nostri like in giro per i social. Impegniamoci, ogni giorno per un’intera settimana, a cercare una “buona notizia” per i nostri amici e i nostri follower; qualcosa che non è sotto gli occhi dei riflettori dei media internazionali ma che nel mondo, magari dalle periferie, si pone come fermento di fraternità, come ponte e lievito nella massa delle parole che seminano odio, rancore e discordia (la stampa missionaria, che fa questo per vocazione, può essere un valido aiuto). Sperimenteremo allora quella forza creatrice e generatrice della Parola che, come in Maria, edifica ed apre orizzonti di fertilità, spargendo volontariamente semi di bene nella nostra vita e in quella dei nostri contatti!

“IL CAMMINO DELLA VITA” di Juan manueL coTeLo sPaGna 2017 un gruppo di giovani dell'arizona viaggia fino in spagna per realizzare uno dei pellegrinaggi più importanti del mondo. Per 40 giorni e 1000 km, Juan manuel cotelo e il suo team, li accompagneranno nella piu` grande avventura della loro vita: un viaggio fisico e spirituale capace di trasformarli per sempre.

una canzone INNO UFFICIALE GMG PANAMA 2019 noi saremo pellegrini del Vangelo/ giovani, discepoli, testimoni/ con allegria, fede e vocazione.

un libro di

“IN NOME DELLA MADRE” erri de Luca, FeLTrineLLi 2006, PP. 79

L'enorme mistero della maternità. una lettura della storia di maria che restituisce alla madre di Gesù la meravigliosa semplicità di una femminilità coraggiosa, la grazia umana di un destino che la comprende e la supera.

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di GIUSEPPE TRAMONTIN

un film

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Foto e frasi per dire... di L. Favetta e m. de Luca, ap

Un sÏ alla vita senza paure e senza esitazioni può veramente cambiare non solo chi lo pronuncia, ma anche la faccia della terra (anna Maria Canopi)

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Una giovane sconosciuta, in un piccolo villaggio sconosciuto, ha fatto storia (lc 1,38)... (nuria Calduc - Benages)

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di Yves Le Pape, Marie de l’accueil

Eccomi!

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Dio fa grazia sempre in vista di un compito, di una missione: non elargisce doni privati, ma ricchezze da condividere! (Giuseppe Forlai)


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Amare è abbracciare senza sequestrare... intravedere una strada là dove nessuna strada pare più possibile (Marco pozza)

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Madre, che accogliesti in te la Parola di pace: prendi tra le braccia il mondo smarrito e prega perché risorga la nostra pace! (Gertrud von le Fort) Da Maria impariamo il coraggio e la solidarietà per “allargare i nostri orizzonti fino ai confini della terra”. (tonino Bello)

sono pronto A

dirti il mio Sì!

MAR -ZIA

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...don’T LeT me, don’T LeT me drown so PuLL me uP From down BeLow cause i’m underneaTH THe underTow come driVe me uP and HoLd me cLose i need you now i need you mosT

l Musica AVRIL LAVIGNE head above water di PINO FANELLI, cantautore giuseppe.fanelli@stpauls.it vril lavigne, a 34 anni e con 50 milioni di album venduti, ritorna sulla scena musicale con ”Head above waTer”, singolo di lancio del sesto album “Wings Clipped”. Lavigne ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali e ha anche dimostrato una grande sensibilità verso il sociale. nel 2010 ha fondato “the avril lavigne Foundation” a favore dei bambini e ragazzi disabili o con malattie gravi, motivando così tale iniziativa: “sono certa che se dio ti ha dato tanto devi pensare a chi è stato meno fortunato di te”. nel 2014 Lavigne era scomparsa dalle scene per motivi di salute, e aveva scritto su Twitter un messaggio diretto ai suoi fans: “non sto bene, sto avendo alcuni problemi di salute: quindi, per favore, pregate per me”. La cantautrice aveva contratto la malattia di Lyme che l’aveva costretta a stare a letto per cinque mesi. il singolo ”head above water” è autobiografico e parla proprio di questa esperienza.

Dentro la canzone: LA FEDE La vita ci riserva sempre delle sorprese, sia positive che negative, a volte momenti tristi che ci mettono davvero alla prova. nella canzone “head

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above water” Lavigne parla proprio di un momento difficile che ha dovuto affrontare, quello della sua malattia. Lei stessa spiega così il significato del brano: «È la prima canzone che ho scritto mentre ero nel mio letto in uno dei momenti più spaventosi della mia vita. avevo accettato la morte e potevo sentire il mio corpo spegnersi. Mi sentivo come se stessi per annegare: come se stessi andando sott’acqua e cercare di venire a galla per respirare: come se fossi in un fiume spinta verso la corrente. Pregavo dio di aiutarmi a tenere la testa fuori dall’acqua (head above water), di aiutarmi a vedere attraverso le acque impietose. mi sono avvicinata molto a Lui. Mia madre mi ha sorretto. nelle sue braccia ho scritto questa canzone per raccontare la mia storia».

L

’ esperienza di Lavigne ci insegna che i momenti di prova possono riavvicinarci a Dio e condurci a più vera, più profonda. credere in Dio una è trovare un punto fermo su cui poggiare le nostre speranze rimanendo ad esso ancorati, come dice Lavigne: “Ho bisogno di te adesso, ho bisogno di te più di ogni altra cosa... dio... vieni a salvarmi”. il videoclip della canzone mostra una Lavigne vestita di bianco con una croce appesa e una lanterna in mano, simbolo della luce della fede che ci sostiene nei momenti difficili e ci aiuta a rinascere. nella canzone emerge un grande desiderio di vita che fa dire a Lavigne: “La vita è ciò per cui sto lottando... sono troppo giovane per addormentarmi”. e allora bisogna lottare per non annegare, tenendo la testa fuori dall’acqua (“head above water”), perché la nostra vita è il bene più prezioso che Dio ci ha fatto. Questa consapevolezza è l’inizio per imparare a viverla meglio, come dono. parola di Avril.

fede

Per riflettere la Fede È la FoRza della vita. Se l’uoMo vive, SiGniFiCa Che in qualCoSa CRede. Se non CRedeSSe Che BiSoGna viveRe peR qualChe CoSa, eGli non vivReBBe.

Senza la Fede non Si può viveRe. (LeV ToLsToj )

con Quali Parole descriveresTi la Tua esPerienza di Fede?

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