Analisi logica

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Analisi Logica Lo scopo dell’analisi logica è quello di individuare e riconoscere gli elementi (informazioni) che compongono la frase, per definire la loro funzione e il rapporto che esiste tra loro. Nella frase ci sono elementi fondamentali ed elementi secondari. I piĂš importanti, cioè fondamentali, sono il predicato i il soggetto. Gli elementi secondari sono i complementi o espansioni che completano ed estendono il significato del predicato e del soggetto.

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 IL PREDICATO Il predicato rappresenta ciò che si dice del soggetto. Il predicato verbale è costituito da qualunque forma verbale che sia in grado di esprimere un’azione, uno stato, una condizione del soggetto. Esso risponde alla domanda: cosa fa?  Mia sorella parte.

(azione compiuta dal soggetto)

 Michela è interrogata.

(azione subita dal soggetto)

 Mia sorella dorme.

(stato, condizione in cui si trova il soggetto)

Il predicato nominale è costituito da una voce del verbo essere e da un nome o da un aggettivo che completano il significato del verbo e che si riferiscono al soggetto. Esso risponde alla domanda: cos’è? oppure com’è?  Il siamese è un gatto. (nome)

 Il mio gatto è bianco.

(aggettivo)

 IL SOGGETTO Il soggetto è l’elemento (persona, animale o cosa) a cui si riferiscono l’azione, la condizione o il modo di essere indicati dal predicato. Esso risponde alle domande: chi? / che cosa?  Nel bosco ci sono delle volpi.  Giovanni ha dimenticato il quaderno.  Il mare è agitato.  I ragazzi sono stati puniti.  Oggi i negozi sono aperti. Il soggetto non è mai preceduto da una preposizione. Talvolta un predicato non è accompagnato dal soggetto. Questo accade sempre con i verbi impersonali, che non hanno soggetto: piove, nevica, grandina, fa giorno, fa caldo ecc. Altre volte il soggetto non compare perché si può facilmente capire dal significato generale dell'espressione. In questi casi si parla di soggetto sottinteso: C'erano alcune foglie gialle ancora appese ai rami dell'albero. soggetto espresso

 Poi caddero a terra, al primo soffio di vento. soggetto sottinteso (le foglie gialle)

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L’ATTRIBUTO L’attributo è un aggettivo che precisa il nome a cui si riferisce. L’attributo può essere costituito da:  qualsiasi aggettivo: Mio fratello frequenta il liceo. (aggettivo possessivo)

Un meraviglioso sole splende in cielo. (aggettivo qualificativo)

Tre gatti miagolano sul tetto. (aggettivo numerale)

 un participio usato come aggettivo: La folla esultante accolse la squadra. (participio presente del verbo esultare)

 avverbi usati come aggettivo: Appartiene a una famiglia bene.

(avverbio)

L’attributo concorda col nome cui si riferisce nel genere e nel numero; esso può riferirsi a qualsiasi elemento della frase (soggetto, predicato, complemento, apposizione). …. ancora L’ATTRIBUTO  L’uomo camminava frettolosamente. (avverbio)  Alcuni studiosi di lingua (linguisti) considerano attributo anche l’avverbio che precisa il modo in cui avviene l’azione e lo definiscono attributo avverbiale.  Altri lo definiscono complemento avverbiale di modo.  Altri ancora lo considerano semplicemente complemento di modo.  L’APPOSIZIONE L’apposizione è un nome che si riferisce ad un altro nome per determinarlo e indicarlo meglio. Come l'attributo, anche l'apposizione si può riferire al soggetto della frase o a qualunque complemento.  Lo zio Giuseppe lavora.  Abbiamo studiato la vita di Dante, famoso poeta.  Silvia telefona alla sua amica Alessandra. REGOLA: l’attributo è sempre un aggettivo; l’apposizione è sempre un nome . 4


 IL COMPLEMENTO OGGETTO Il complemento oggetto indica la persona, l'animale o la cosa su cui cade direttamente l'azione compiuta dal soggetto ed espressa da un verbo transitivo attivo. Questo complemento è definito diretto perché si lega al verbo senza essere preceduto da una preposizione, ma solo dall’articolo quando serve. Esso risponde alle domande: che cosa? / chi?  Alessio ha portato (che cosa?) un regalo.  Ottaviano sconfisse (chi?) Antonio; REGOLA: Per riconoscere il complemento oggetto in una frase, è sufficiente trasformare l'espressione da attiva in passiva. Soggetto

Predicato verbale

?

 Caterina mangia una mela. = frase di forma attiva  La mela è mangiata da Caterina. = frase di forma passiva Soggetto

Predicato verbale

Se l'elemento della frase attiva che risponde alle domande che cosa? chi? diventa soggetto della nuova frase passiva, è con certezza il complemento oggetto. la mela = complemento oggetto  IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE Il complemento di specificazione chiarisce meglio e precisa il significato della parola alla quale si riferisce. Esso risponde alle domande: di chi? di che cosa? È introdotto dalla preposizione di , semplice o articolata.  Giacomo è il padre di Dario e Nicola.  Ho rotto il cappuccio della mia penna.  IL COMPLEMENTO DI DENOMINAZIONE Il complemento di denominazione precisa con un nome specifico, che di solito è proprio, il nome comune che lo precede. Esso risponde alla domanda: di quale nome? È introdotto dalla preposizione di .  Il mese di settembre è il primo dell’autunno.  La città di Treviso è medievale. 5


 IL COMPLEMENTO DI MODO O MANIERA Il complemento di modo o maniera indica il modo o la maniera in cui si svolge l’azione espressa dal verbo, o il modo in cui qualcuno o qualcosa si presenta. Esso risponde alle domande: come? in che modo? in che maniera? È introdotto dalle preposizioni di , a , da , in , con , per e con le locuzioni alla maniera di , a modo di …  Voglio un elenco in ordine alfabetico.  Lucia parlava a voce alta.  Carla si lava con cura.  Il complemento di modo o maniera può essere costituito anche da avverbi di modo.  Le pecore brucavano voracemente l’erba.  IL COMPLEMENTO DI COMPAGNIA E DI UNIONE Il complemento di compagnia indica la persona o l’animale con cui ci si trova in una certa situazione. Esso risponde alle domande: con chi? in compagnia di chi? È introdotto dalle preposizioni con , semplice o articolata.  Ho viaggiato con un amico.  Nella foto c’è un mastino con i suoi cuccioli. Il complemento di unione si ha quando l’elemento è una cosa o un essere inanimato. Esso risponde alle domande: con che cosa? in unione con che cosa?  Alessandro si è messo una felpa con i jeans.  Carla possiede una villa con piscina. REGOLA: Per distinguere il complemento di compagnia e il complemento di unione da altri complementi simili, essi devono poter essere introdotti da

assieme a …

 Vieni al cinema con me (assieme a me)? = complemento di compagnia  Gli parlerò con sincerità (sinceramente). = complemento di modo  Mi riparo con l’ombrello (per mezzo di). = complemento di mezzo 6


 IL COMPLEMENTO DI TERMINE Il complemento di termine serve ad indicare la persona, l’animale o la cosa su cui va a “terminare” l’azione espressa dal predicato. Esso risponde alle domande: a chi? a che cosa? È introdotto dalla preposizione a , semplice o articolata, tranne quando è costituito da pronomi personali: mi (a me), ti (a te), gli (a lui), le (a lei), si (a sé), ci (a noi), vi (a voi), loro (a loro).  Ho prestato un libro a Renata.  Ti ho comprato un libro.  Ho cambiato la copertina al quaderno.  IL COMPLEMENTO D’AGENTE E DI CAUSA EFFICIENTE Il complemento d’agente indica la persona o l’animale da cui è compiuta l’azione espressa da verbo di forma passiva. Esso risponde alla domanda: da chi? Se l’azione è compiuta da una cosa o un essere inanimato si ha il complemento di causa efficiente. Esso risponde alla domanda: da che cosa? Entrambi sono introdotti dalle preposizioni da , semplice o articolata; oppure da locuzioni quali: da parte di , ad opera di …  Il calciatore fu colpito da un avversario.  Il calciatore fu colpito da una pietra. REGOLA: Per non confondere questi complementi da altri introdotti dalla preposizione da , volgi la frase da passiva in attiva. Soggetto

Predicato verbale

?

 La mela è mangiata da Caterina. = frase di forma passiva  Caterina mangia una mela. = frase di forma attiva Soggetto

Predicato verbale Complemento oggetto

Se il complemento in questione diventa soggetto della nuova frase attiva, si tratta realmente di un complemento d’agente o di causa efficiente. Caterina = complemento d’agente 7


 I COMPLEMENTI DI TEMPO I complementi di tempo indicano le diverse circostanze di tempo in cui può realizzarsi o verificarsi l’azione espressa dal predicato. Essi sono due: complemento di tempo determinato e complemento di tempo continuato.

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Il COMPLEMENTO DI TEMPO DETERMINATO serve ad indicare il momento o la circostanza in cui si realizza l’azione espressa dal predicato. Esso risponde alle domande: quando? in quale occasione? È introdotto dalle preposizioni o locuzioni: di , a , da , in, su , tra , verso, circa , intorno a ecc.  Verso sera il cielo si rannuvola quasi sempre.  D’estate trascorriamo le vacanze al mare.  Siamo arrivati a scuola alle otto e cinque. Questo complemento può essere espresso da un avverbio di tempo o da una locuzione: ieri , oggi , domani , domattina , mai , stamattina , presto , tardi , dopo , una volta ecc. In questo caso si può usare la dicitura complemento avverbiale di tempo determinato.

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Il COMPLEMENTO DI TEMPO CONTINUATO serve ad indicare per quanto tempo dura il fatto, l’azione o la situazione espressa dal predicato. Esso risponde alle domande: per quanto tempo? da quanto tempo ? È introdotto dalle preposizioni o locuzioni: per, durante , in , da , oltre ecc.  Hanno cantato e ballato fino a notte inoltrata.  Non l’ho visto per tutta la giornata.  Ci siamo svegliati da un’ora. Anche questo complemento può essere espresso da un avverbio di tempo o da una locuzione: lungamente , sempre , spesso , continuamente , a lungo , da allora , fino ad ora ecc. In questo caso si può usare la dicitura complemento avverbiale di tempo continuato.

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 I COMPLEMENTI DI LUOGO I complementi di luogo indicano i luoghi in cui si collocano le azioni o le situazioni di cui parla il predicato. Essi sono di quattro tipi: - complemento di stato in luogo, - complemento di moto a luogo, - complemento di moto da luogo, - complemento di moto per luogo.

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Il COMPLEMENTO DI STATO IN LUOGO è accompagnato da verbi che indicano quiete , riposo , non-movimento. Esso risponde alle domande: dove? in quale luogo? È introdotto dalle preposizioni o locuzioni: in , a , su , fra , sopra , sotto , dentro , fuori , davanti , dietro , presso , all’interno , accanto a ecc.  Nel libro di storia ci sono notizie interessanti.  Si intravedeva un’ombra dietro le tende  L’antenna è sul tetto. Questo complemento può essere espresso da un avverbio di luogo: qui , qua , lassù …

2) Il COMPLEMENTO DI MOTO A LUOGO è accompagnato da verbi che esprimono movimento verso una determinata direzione. Esso risponde alle domande: verso dove? verso quale luogo? È introdotto dalle preposizioni o locuzioni: per, verso, in , da , a , sopra , dentro, davanti , in direzione di ecc.  Carlo è andato dai nonni.  Parto per Venezia.  La salita verso la vetta è faticosa. Questo complemento può essere espresso da un avverbio di luogo: qui , qua , lì , là , lassù , fuori …

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Il COMPLEMENTO DI MOTO DA LUOGO è accompagnato da verbi che indicano il movimento da un luogo verso l’altro. Esso risponde alle domande: da dove? da quale luogo? È introdotto dalle preposizioni da o di , semplice o articolata.  Il cavallo è scappato dal recinto.  Sono tornato ora da Udine.  L’alpinista scese dalla cima in poco tempo. Questo complemento può essere espresso da un avverbio di luogo: da lì , da qui , da qua , da laggiù ecc

4) Il COMPLEMENTO DI MOTO PER LUOGO è accompagnato da

verbi che indicano un transito , un passaggio. Esso risponde alle domande: per dove? attraverso quale luogo? È introdotto dalle preposizioni o locuzioni: per , di , da , attraverso , in mezzo a ecc.  Non passare dal centro perché le strade sono chiuse .  L’ho inseguito per tutto il paese.  È interrotto il transito attraverso il tunnel. Questo complemento può essere espresso da un avverbio di luogo: da lì , da là , da qui , da qua , ecc  Il COMPLEMENTO DI MATERIA Il complemento di materia specifica il materiale o la sostanza di cui è composto un oggetto. Esso risponde alle domande: di quale materiale? È introdotto dalle preposizioni di e, più raramente in .  Come mai oggi hai i pantaloni di tela?  Sul tavolino in sala c'è una statuetta scolpita in rame.  Ho un vestito di pizzo bianco e nero. REGOLA: Per non confondere il complemento di materia con altri complementi simili, si deve poter mettere, prima delle preposizioni di o in, l'aggettivo fatto, opportunamente concordato con il nome al quale si riferisce:  Le ho regalato un cuore (fatto) di cioccolata = complemento di materia. 10



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