Dossier sul mese nero di Milano (aprile maggio 2010)

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La Milano Antifascista e Antirazzista dà vita ad una manifestazione per le strade di San Siro a cui partecipano oltre un migliaio di persone. Gli abitanti del quartiere solidarizzano ed ingrossano le fila della manifestazione. La polizia militarizza Piazza Selinunte tentando di impedire al corteo di proseguire verso il Cantiere, luogo del concentramento. Dopo un breve fronteggiamento, la determinazione della piazza a non farsi bloccare costringe la polizia a ritirarsi, lasciando proseguire senza scontri la manifestazione. «FUORI I FASCISTI DA MILANO». «NON COMUNICATO POST POTETE PROIBIRCI DI MANIFESTARE» CORTEO DELLA MILANO TORNEO PER RAMELLI, CITTÀ BLINDATA ANTIFASCISTA E TENSIONE ESTREMA DESTRA-SINISTRA. ANTIRAZZISTA. 2 MAGGIO FORZE DELL’ORDINE PER EVITARE AI DUE 2010, QUARTIERE DI SAN GRUPPI DI ENTRARE IN CONTATTO SIRO: MILANO AMA LA «Per adesso il tempo ha tenuto: le divinità LIBERTÀ E NON TOLLERA I FASCISTI sono dalla nostra parte». Quello di Federico Oggi una manifestazione di Goglio, in arte Skoll, ieri mattina a fine più di un migliaio di persone concerto, organizzato dalla destra radicale ai ha attraversato il quartiere Giardini Ramelli, era più che altro un augurio. di San Siro per gridare con Cupo, invece, il clima nei pressi di piazzale forza che Milano ama la Lotto, blindata da un ingente numero di libertà e non tollera i fascisti. forze dell’ordine per evitare ogni contatto: da Mentre poche decine di una parte le varie anime dell’estrema destra, nazifascisti si riunivano riunite al Lido per un torneo di calcetto blindati dentro il Lido, spazio in memoria del missino ucciso 35 anni fa; di proprietà del comune dall’altra il movimento Antifa, che si era gestito da MilanoSport, dato appuntamento davanti al centro sociale chiusi e protetti da polizia e Cantiere, in via Monte Rosa. Guardando al carabinieri. di là delle camionette di polizia e carabinieri MilanoSport, società che quasi un migliaio di militanti hanno gridato: dovrebbe garantire Sport «Fuori i fascisti dalla nostra città», per poi per tutti, ma invece autorizza partire in un corteo non autorizzato nel e supporta questi raduni vergognosi, è solo la punta dell’Iceberg di quartiere. Ieri è stata la giornata conclusiva una rete di connivenze e complicità garantite a nazifascisti e mafiosi di una settimana all’insegna delle polemiche. da tutte le Istituzioni della città (Consigli di Zona, Comune, Province, Fatta da manifestazioni, presidi, cortei. Regione), grazie al sostegno esplicito di alcuni settori del Pdl di cui di Tutto per cercare di impedire una serie di fatto sono ormai parte. appuntamenti indetti in ricordo di Ramelli. Il torneo di calcetto si è potuto svolgere solo camuffato - su «Non si possono tollerare raduni nazisuggerimento dei politici che gli fanno da padrini - i nomi delle squadre fascisti nei quartieri», dicono i centri sociali. sono diventati nomi dei quartieri di Milano, che hanno però dimostrato La risposta: «Ogni volta che organizziamo di rifiutare la loro presenza al Lido come altrove. qualcosa si cerca di impedircelo». Ma La manifestazione è sfilata per tutto il quartiere San Siro, attraversato la partita si è conclusa, appunto, ieri. In da lotte per la casa e per i diritti. La gente ha accolto il corteo e lo ha mattinata il concerto ai giardini Ramelli, poi condiviso, partecipando dalle finestre oppure scendendo in piazza il torneo (vinto da Azione Giovani) e quindi e nelle strade. Dimostrando che nei quartieri meticci e popolari l’esibizione degli Amici del vento in serata attraversati da conflitti sociali contro la speculazione e la precarietà sempre al Lido. A pochi metri lo striscione non c’è alcuno spazio per razzisti e fascisti, nè ora nè mai. Per questo «Il nuovo millennio ha bisogno di nuovi ci siamo ripresi le strade anche quando hanno tentato di fermarci, partigiani» ha aperto il corteo. Gli abitanti riscontrando attorno a noi partecipazione e solidarietà. del quartiere si sono uniti al gruppo. Tra loro Ci chiediamo come mai l’Anpi, il Pd e la Cgil, così solerti ad invocare anche immigrati, bambini, anziani. Tensione la polizia per impedire agli antifascisti di contestare Podestà e in piazza Selinunte, quando la polizia ha la Moratti, durante la loro ipocrita passerella del 25 Aprile, non si siano preoccupati invece dell’affronto alla città e dei pericoli per la cercato di bloccarli. Poi tutti di nuovo libertà e per l’incolumità di chi Milano la vive, rappresentato dallo verso il Cantiere, dove si è conclusa la sdoganamento dei gruppi nazifascisti presenti oggi al Lido. manifestazione tra poche gocce di pioggia. Milano Antifascista e Antirazzista Benedetta Argentieri

2 MAGGIO 2010, MILANO È ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA. FUORI I NAZI-FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI E DALLA NOSTRA CITTÀ! In migliaia in corteo dal Cantiere, attraverso il quartiere di San Siro, una mobilitazione meticcia, antirazzista e antifascista per dire no ai raduni nazi-fascisti e denunciare le connivenze tra gruppi dell’estrema destra e il PDL, ed in particolare il vergognoso supporto al raduno nazi-fascista da parte del Comune di Milano, e quindi di Letizia Moratti, attraverso la concessione degli impianti del Lido, controllati dall’azienda municipalizzata MilanoSport Spa di cui il Comune è unico azionista e rispetto a cui il presidente Mirko Paletti sembra essere solo un presidente fantoccio. E per denunciare il vergognoso spazio e supporto a questo raduno e alle iniziative della “settimana nera di Milano” da parte della Provincia di Milano e quindi del presidente della provincia Guido Podestà e del suo assessore a Cultura e Sport Umberto Maerna che attraverso il suo assessorato ha addirittura dato patrocinio, e quindi logo della Provincia e sostegno economico, al raduno. Il corteo colorato e comunicativo, composto da tante diverse persone, di cui molte del quartiere, ha espresso nettamente il ripudio per questi personaggi pericolosi e per le loro idee xenofobe ed intolleranti ed anche rivendicato diritti, per la casa e contro gli sgomberi, per i diritti di cittadinanza contro il razzismo xenofobo ma anche quello istituzionale delle leggi razziste che sia a livello locale che nazionale stanno contraddistinguendo l’Italia. Il corteo ha anche denunciato l’immobilismo e l’incapacità di presa di parola di una certa sinistra e in particolare dei vertici locali di Pd, Cgil e Anpi che dal 25 Aprile non hanno cessato una guerra contro i movimenti che rivendicano libertà e diritti, antirazzismo ed antifascismo. cantiere.org Quando arrivo in Via Monterosa, sono le 14:30. Piazzale Lotto è completamente circondato da polizia e carabinieri. Blindati, gipponi, caschi e scudi hanno trasformato l’intera zona in un’area di guerra, pur di imporre la presenza di un centinaio di nostalgici del nazismo e del fascismo di una volta, la cui funzione rimane utile anche nella gestione del fascismo quotidiano, tipico dei giorni nostri. Davanti la Centro sociale Cantiere si comincia a formare il corteo. Alla spicciolata arrivano un po’ tutte le realtà milanesi. Ore 15:15 Si formano i primi cordoni ed il corteo parte, per dirigersi verso le case popolari del quartiere. San Siro è famoso per lo stadio, ma lì vivono migliaia di persone, italiani e migranti, nei grossi palazzoni di case popolari. “Case diritti dignità, fuori i fascisti dalle città” urla il corteo. La gente si affaccia dai balconi, incuriosita, sia per il corteo, sia per quel piccolo esercito di autoblindo che lo segue. Qualcuno saluta, una donna applaude alla finestra e riceve un reciproco applauso dal corteo. “La casa è un diritto l’affitto è una rapina, mandiamo De Corato a vivere in cantina” urla il corteo. Uno slogan che in questi ultimi mesi di lotte per il diritto alla casa ha echeggiato più volte proprio tra i muri di quelle case popolari. Molti scendono da casa, ci si consoce e ci si riconosce. E’ sempre più difficile distinguere il quartiere dal corteo, che sembrano abbracciarsi l’un l’altro. Un abbraccio fatto di sorrisi, di sguardi che si incontrano e che non hanno nessuna necessità di parlare la stessa lingua per comunicare. Ora il corteo si è ingrossato molto, nutrito dal quartiere e non solo da qualche militante ritardatario. Alcuni ragazzi scendono in strada e si uniscono al corteo, e nel tragitto invitano altri loro amici a fare lo stesso (spesso in lingue a me incomprensibili). Lo stesso accade anche con chi ragazzo/a non è più, ed è così che diventiamo un migliaio! L’Antirazzismo di quel corteo non ha bisogno di essere declinato, è la sua stessa composizione multietnica a tradurre in pratica tale declinazione! Ai lati del corteo, i locali, molti gestiti da migranti, sono aperti, con la gente fuori a lambire la manifestazione. Nonostante i tentativi di criminalizzazione del centrodestra e del cosiddetto centrosinistra (con tanto di interpellanza parlamentare del PD che invoca i manganelli per impedire qualunque voce di dissenso e con ripetute richieste bipartisan di dimissioni di prefetto e questore per scarso uso del manganello), nonostante l’enorme schieramento di PS e CC, non c’è spazio per la paura, anzi questo corteo libera tutti, libera tutte, dalla paure. Quella stessa paura che viene utilizzata in simbiosi con la sicurezza, per stritolare qualunque libertà . Di questo evidentemente se ne sono accorti anche ai piani alti ed a Piazzale Selinunte viene inscenata l’ultima provocazione. Dovete sciogliervi qui intima la questura, sfoderando i loro nuovi blindatoni (una specie di ibrido tra un pullman e un blindato). Ma il corteo non ha alcuna intenzione di disperdersi e non se ne vanno nemmeno i migranti davanti al loro bar, né i passanti a spasso con il cagnolino. La piazza viene circondata, ma nessuno se ne và. Così, la polizia fa dietro front ed il corteo può tornare fino a Via Monterosa dove, dopo alcuni interventi, il corteo si scioglie. Bella questa giornata, in cui alla paura si è contrapposto l’amore per la libertà. Bella questa giornata perché ha cominciato a svelare l’essenza del fascismo della società del controllo, che è cosa diversa da quello della società disciplinare. Un fascismo, pervasivo, che si nutre di paure per legittimare ed incrementare i dispositivi di controllo, che racconta al povero che se vuole cavarsela deve prendersela con cui è più povero di lui. Balle, balle e balle!

TO RACCON DEL 2 A MAGGIO O SAN SIR


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